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SENTENZA
2) la condanna del predetto Comune, al risarcimento del danno illecito conseguente alla perdita del
suindicato terreno, maggiorato di interessi e rivalutazione monetaria dalla data di irreversibile trasformazione
del fondo fino alleffettivo soddisfo, oltre gli interessi sugli interessi scaduti, quantomeno a far data dalla
presente domanda e fino alleffettivo soddisfo;
3) in sede cautelare, la condanna del medesimo Comune ad una provvisionale pari ad almeno il 50% del
danno sofferto;
Si espone in ricorso che:
- con deliberazione di G.M. n.62 del 4/2/1989 il Comune di Isola delle Femmine approvava il progetto di
sistemazione ed ampliamento della locale via Favara, per la cui realizzazione era prevista lutilizzazione, tra
gli altri, di mq. 250 di terreno di propriet delle ricorrenti;
- con successiva deliberazione di G.M. n. 44 del 16/2/1990 veniva integrato il suddetto provvedimento con
riguardo alla fissazione dei termini dei lavori e delle espropriazioni;
- con le ordinanze sindacali n. 15 del 20/5/1991 e n. 1 del 9/1/1992 si disponeva, rispettivamente,
loccupazione temporanea e durgenza del predetto terreno, e la determinazione dellindennit provvisoria di
esproprio;
-infine, con ordinanza sindacale n. 31 del 16/5/1986 veniva disposta lespropriazione definitiva dellimmobile
delle ricorrenti.
Tutto ci premesso si deduce che da apposita C.T.U. esperita in sede di giudizio di opposizione alla
stima, risulterebbe che, quantomeno alla data del 4/11/1995, era in corso di realizzazione il procedimento di
irreversibile trasformazione del bene di propriet delle ricorrenti.
Il Comune di Isola delle Femmine intimato non si costituiva in giudizio.
Con sentenza della Sezione n. 701 del 28/4/2000 il ricorso veniva dichiarato inammissibile per
difetto di giurisdizione.
In riforma di tale sentenza il C.G.A. con decisione n. 296/2000 affermava la sussistenza della
giurisdizione di questo Giudice cui pertanto rinviava la controversia.
Alla pubblica udienza del 6 luglio 2001 i procuratori delle parti chiedevano che il ricorso venisse
posto in decisione.
DIRITTO
Ritiene il Collegio necessario ai fini del decidere acquisire agli atti di causa:
-copia autentica di tutti i provvedimenti facenti parte del procedimento amministrativo relativo allespropriazione
del terreno di propriet delle ricorrenti;
-documentati chiarimenti, suffragati da eventuale relazione tecnica, in ordine allepoca in cui, secondo quanto si
deduce in ricorso, avvenuta lirreversibile trasformazione del predetto fondo.
Del deposito di ci presso la Segreteria della Sezione viene onerato il Comune
di Isola delle Femmine che vi provveder nel temine di giorni sessanta dalla comunicazione in via
amministrativa ovvero dalla notificazione a cura di parte della predetta sentenza.
Resta sospesa ogni pronuncia in rito nel merito e sulle spese.
P.Q.M.
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia, Sezione prima, rinviata al definitivo ogni
decisione in rito, nel merito e sulle spese, ordina al Comune di Isola delle Femmine di provvedere
allincombenza istruttoria indicata in motivazione, nel termine e con le modalit ivi specificate.-----------------------Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'Autorit amministrativa.----------------------------------------------------------Cos deciso in Palermo il 6 luglio 2001, in Camera di Consiglio, con l'intervento dei signori
magistrati:-------------------- Giorgio Giallombardo, Presidente;
- Salvatore Veneziano, Consigliere;
- Cosimo Di Paola, Consigliere estensore;
Laura Malerba, Segretario.
Depositata in Segreteria il 26.09.2001
Il Segretario
Laura Malerba
I.B.
TAR SICILIA-PALERMO, SEZ. I - Sentenza 28 aprile 2000 n. 701 - Pres. Giallombardo, Est. Di
Paola - Cataldo (Avv. Agrifoglio) c. Comune di Isola delle Femmine (n.c.).
E' inammissibile per difetto di giurisdizione del Giudice amministrativo - ai sensi dell'art. 34,
comma 3 del D.Lgs. n. 80/1998 (secondo cui: "Nulla innovato in ordine: a) ... ...; b) alla
giurisdizione del giudice ordinario per le controversie riguardanti la determinazione e la
corresponsione delle INDENNIT in conseguenza dell'adozione di atti in natura
espropriativa o ablativa") - un ricorso con il quale si chiede il risarcimento del danno
conseguente alla perdita di un terreno irreversibilmente trasformato dalla P.A. a seguito
dell'esecuzione dell'opera pubblica (1).
------------------
(1) V. tuttavia TRIBUNALE DI PALERMO, SEZ. I CIVILE - Sentenza 6 maggio 1999, pubblicata in
questa rivista, che ha ritenuto sussistente la giurisdizione amministrativa in materia di
occupazione acquisitiva.
Opposta invece la situazione in Campania, dato che il TAR CAMPANIA-NAPOLI si dichiarato
competente in materia (v. SEZ. V Sentenza 22 dicembre 1999*, pubblicata in questa rivista,
secondo cui le controversie in materia di occupazione acquisitiva rientrano nella giurisdizione
del Giudice amministrativo); ma in precedenza anche il TRIBUNALE DI NAPOLI si era dichiarato
competente (v. in tal senso SEZ. I CIVILE - Sentenza 21 novembre 1999, sempre pubblicata in
questa rivista, che afferma la giurisdizione dell'A.G.O.).
Quindi, mentre in Sicilia sia il Giudice ordinario che quello amministrativo declinano la propria
giurisdizione, in Campania entrambi i Giudici si dichiarano competenti; prova inequivocabile
della confusione di lingue creata dal D.L.vo n. 80/1998 in materia di giurisdizione.
v. sul punto MAURIZIO BORGO Sullillecito "uso del territorio". Loccupazione acquisitiva atterra
sul giudice amministrativo? e L'accessione invertita, fra "condanne a morte" e ricerche del
proprio "giudice naturale"). V. sulla questione anche il contributo di ROBERTO
GURINI, Occupazione appropriativa e risarcibilit del danno ingiusto: due questioni ancora molto
nebulose (nota a TAR CAMPANIA-NAPOLI, SEZ. V, 22 dicembre 1999, cit.).
https://www.giustiziaamministrativa.it/cdsintra/cdsintra/AmministrazionePortale/DocumentViewer/index.html?ddocname=LDQ4
5L4HPKFZ553NQQASKHU3CQ&q=ISOLA%20or%20DELLE%20or%20FEMMINE&tipoFile=DOC
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, in sede
giurisdizionale, ha pronunziato la seguente
DECISIONE
sul ricorso in appello n. 1047/2003, proposto dalle signore
LAURA e GIROLAMA CATALDO,
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sussistono anche termini rigidi per limpugnativa dei provvedimenti amministrativi, lazione
di risarcimento dei danni, proposta in via autonoma, ammissibile e resta procedibile
soltanto a condizione che si sia coltivato con successo il relativo giudizio di annullamento
degli atti illegittimi.
N, in contrario, potrebbe sostenersi che il verificarsi della cd. accessione invertita
possa determinare la carenza di interesse alla pronuncia sulla legittimit degli atti di
espropriazione ad opera del giudice amministrativo, atteso che - come sopra evidenziato solo dopo la propedeutica definizione in via giudiziale della illegittimit della procedura
espropriativa posta in essere dallAmministrazione, sorge il diritto dellinteressato al
risarcimento del danno o al valore venale del bene.
Ulteriori argomenti a sostegno della su esposta tesi possono indirettamente rinvenirsi
anche nella recente decisione dellAdunanza Plenaria del Consiglio di Stato n. 4 del 30
agosto 2005, che ha, in sostanza, ribadito il principio che innanzi al giudice amministrativo
possono essere fatte valere pretese patrimoniali conseguenti allannulla-mento di un
provvedimento degradatorio disposto in un separato giudizio pure svoltosi innanzi al
giudice amministrativo, ovvero in via di autotutela.
Nel caso di specie, come rilevato in precedenza, le appellanti non avevano esercitato
i mezzi di tutela, offerti dallordinamento, che avrebbero consentito loro di ottenere la
reintegrazione in forma specifica (e, cio, il ricorso avverso la deliberazione giuntale n.
62/1989, di approvazione del progetto dellopera pubblica e lordinanza sindacale di
esproprio n. 31/86); ne consegue che la pretesa risarcitoria avanzata dalle medesime, da
conseguire con il meccanismo del mero accertamento di inefficacia dei menzionati
provvedimenti della sottostante procedura espropriativa non appariva azionabile.
Pertanto, correttamente il TAR ha dichiarato la inammissibilit del ricorso di primo
grado, essendo tale declaratoria di inammissibilit pregiudiziale rispetto al merito della
questione.
Conclusivamente, lappello va respinto e, per leffetto, va confermata limpugnata
decisione.
Sussistono, peraltro, giusti motivi, stante la complessit e novit dei profili di rito
esaminati, per disporre lintegrale compensazione tra le parti delle spese del grado di
giudizio.
P. Q. M.
Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana in sede
giurisdizionale respinge l'appello in epigrafe.
Spese compensate.
Ordina che la presente decisione sia eseguita dall'Autorit amministrativa.