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Erri de Luca.
Erri de Luca.
Nellaula e
fuori, isolata laccusa.
Il 28 gennaio 2015, Erri De Luca non sar l'unico imputato. A fargli
compagnia, la libert di espressione.
La vicenda dello scrittore napoletano rimasta - "stranamente"- ignorata
dalla maggior parte d'Italia, forse pi conosciuta all'estero che qui. Proprio da
quell'Italia per cui quell'uomo si trova adesso coinvolto in un processo che
minaccia molto pi di quello che sembra. Laccusa di aver pubblicamente
istigato a commettere delitti e contravvenzioni ai danni della societ L.T.F., la
societ che ha in appalto la progettazione del Tav (treno alta velocit) Torino
Lione, opera che incontra da oltre ventanni lopposizione di tutta la Val di
Susa.
La denuncia di L.T.F. era stata annunciata nel settembre 2013, dopo che Erri
De Luca aveva pubblicamente detto la Tav va sabotata. Il rinvio a giudizio,
invece, stato stabilito, dalla Procura di Torino, dopo ludienza preliminare a
porte chiuse del settembre 2014.
In occasione di questo processo, l'autore ha pubblicato da poco il libro "La
parola contraria", un vero e proprio saggio sulla libert di parola in vista delle
accuse mossegli contro.
17 gennaio 2015. Le parole contrarie di Erri De Luca rimbalzano sulle pareti
del Caff Letterario Nuovevoci di Torre Annunziata. Una folla varia di persone
legge a gran voce i passi del nuovo libro dello scrittore, dando vita ad una
protesta pacifica, ma al tempo stesso imponente.
Il collegamento tramite Skype sancisce il legame con l'autore, che si mostra
evidentemente commosso, colpito. Un uomo ormai segnato dal tempo, ma
nei cui occhi resta accesa la voglia di combattere per il proprio diritto di
esprimersi, criticare, denunciare.
"Questa un'iniziativa che non era mai stata fatta prima, - rivela De Luca sono un uomo del 1900, un secolo che ha preso molto sul serio le parole.
Quelle parole, molte di quelle parole, hanno poi spostato e coinvolto masse,
ma hanno implicato anche il rischio della vita stessa: per delle parole gli
scrittori, i poeti, i filosofi sono stati pereguitati, esiliati, uccisi.
Ho imparato dal mio secolo quindi - continua -una lezione di responsabilit
nei confronti delle parole, ma anche di fedelt. L'imputazione di ci che ho
detto e delle mie convinzioni, che ho ribadito pi volte, mi riporta proprio al
1900. Io non credo per che questo sia un processo del 1900, io credo che sia
un processo che vorrebbe inaugurare un tempo nuovo, in cui le parole