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KANT Kant nasce nel 1724 in Prussia, in una citfadina chiamata Konigsberg e muore nel 1804sempre a Konigsberg. Insegna all’ université di questa cittadina alla cattedra dilogica metafisica, attuale cattedra di filosofia teoretica, e ha una vita talmente scandita da ‘avvenimenti sempre uguali a se stessi che tutfii giomi alle ore 4 passava per il parco della cittadina fino a quando un pomeriggio é sparito. Si era rinchiuso in casa per scrivere la “Critica della ragione pura". Fino al 1760 Kant si occupa di Filosofia naturale: la Fisica. Fino 11770, invece, rientra a far parte dei filosofi Empiristi (quei filosofi che ritenevano che il mondo si potesse conoscere attraverso I'esperienza. Ma I'anno che ha reso famoso il nostro autore é il 1781, anni in cui entra nel suo periodo critico. CRITICA DELLA RAGION PURA Lo scope delia “critica della ragion pura é quello di trasformare la filosofia in una scienza esatta come la fisica, la matematica, la geometria, € via dicendo. Che cos'é quindi che rende esatta una scienza? Per scoprirlo Kant afferma che ogni volta che noi compiamo un atto conoscitivo noi esprimiamo un giudizio. Secondo Kant esistono due tipi di giudizio, divisi in due classi: giuaizi analitici e quelli sintetici. Quando @ che un giudizio é analitico? E quando sintetico? Intanto dobbiamo dire cosa Kant intende per giudizio. Un giudizio & 'unione di un soggetto e di un complemento oggetto unifi da un predicato verbale. Un giudizio é analitico quando il complemento oggetto non aggiunge nulla di nuovo a cid che & gid, se pure implicitamente inserito nel soggetto. Es. Un vomo ha due gambe % giudizio andlitico, poiché cid che dico é implicito. Paolo é furbo % Giudizio sintetico, poiché cid che dico non é impiicito. A sua volta i giudizi sintetici si dividono in sintetici a priori sintetici a posteriori. Se la analiticita 0 Ia sinteticita riguarda il numero di informazioni che noi abbiamo la aprioricita © la aposterioricité dipendono dal modo in cui noi abbiamo ottenuto l'informazione. Un giudizio & quindi sintetico a posteriori quando abbiamo ottenuto la conoscenza tramite l'esperienza. Ma si chiede Kant: esistono delle conoscenze che trascendono i limiti dell'esperienza? Kant risponde in maniera affermativa a questa domanda, sostenendo che un giudizio é sintetico a priori quando Ia conoscenza che noi abbiamo ottenuto non @ necessariamente raggiunta tramite l'esperienza ma si pud ottenere tramite I'uso della fazionalité; inoltre se i giudizi aposteriori mutano nel tempo i giuaizi a priori mangono invariati, Tramite l'analisi dei giudizi, siamo riusciti a rispondere alla domanda che ci eravamo precedentemente formati, cio€ cid che rende esata una scienza é la presenza al suo intemo dei giudizi sintetici a priori. II successivo passo saré quello di cercare in filosofia i giudizi sintetici a priori méjdove li andiamo a cercare? Per ogni processo di conoscenza che compiamo, ci sono sempre due presenze insostituibil: io € cid che voglio Conoscere. Noi possiamo cercare giudizi sintetici a priori o nel soggetto 0 in cid che ~wogliamo-conescere: Ma noi non possiame-conoscere niente disicuro deloggetto che vogliamo conoscere perché noi non conosciamo mai I'oggetto per quello che realmente @ ma per come noi lo interpretiamo. | giudizi sintetici a priori non potremo mai cercari nell'oggetto vista I'impossibilita di conoscere |'oggetto cosi come ess0 @ in sé stesso {noumeno}, noi ci dovremo limitare a conoscere linterpretazione che facciamo della cosa in sé chiamata da Kant “Fenomeno". Compiamo qui quindi quella che in filosofia ha preso il nome di rvoluzione copernicana cioé non ci soffermiamo pit sull'oggelto da conoscere ma su cid che noi siamo. Ecco che allora possiamo cominciare a soffermarci sull'anaiisi del titolo di quest’ opera, cioé critica della ragione pura: crifica é quindi un'analisi razionale condotta sulla ragione stessa che é definita come pura, dove questo termine sta a indicare la ragione tolta da qualsiasi compromissione con la nostra esperienza. Kant sostiene che noi abbiamo tre mezzi conoscitivi a nostra disposizione: i sensi, lintelletto e la ragione. Lo scopo di kant, a questo punto, nell'intento di scoprire giudizi sintetici a priori, saré quello di analizzare il funzionamento di questi tre mezzi conoscitivi. | sensi conoscono il mondo tramite due forme che sono il tempo e lo spazio, chiamate da Kant forme pure delintuizione sensibile; il empo é considerato una forma a noi interna e lo spazio una forma a noi estema, nel senso che il tempo muta al mutare della percezione che di esso abbiamo (esempio, un'ora di filosofia é pil lunga di un'ora a pipare con la mi donna) In realté, al mutare del tempo muta anche la percezione che Noi abbiamo dello spazio (esempio: un chilometto in una strada piena di gnocca sembrera pit corto di un chilometro sotto la pioggia al buio). Inoltre, i sensi forniscono la materia della nostra conoscenza, a differenza invece dellintelletto che fornisce la sislemazione formale di un nostro concetto sistemato nella tavola delle cosiddette dodici categorie. Per quanto riguarda la ragione, essa non ha il compito invece di conoscere nulla bens! disistemare di universalizzare i concetti empirici che abbiamo appreso mediante la nostra esperienza. In questo tentativo di universalizzazione La ragione compie uno sbaglio chiamato da Kant dialettico. Nel suo tentativo di universalizzare le nostre esperienze che invece sono particolari, la ragione compie tre universalizaazioni assolute chiamate idee che sono: - Idea di anima - \dea di cosmo - Idea di dio Per quanto riguarda "idea di Dio, Kant si sofferma parlicolarmente su questo concetto, discutendo le tre prove apparentemente razionaii dell’esistenza ai Dio che la storia della teologia filosofica ha cercato di creare da Aristotele in poi. Kant le raggruppa in 3 e sono: prova ontologica, prova cosmologig’e prova fisico teleologica. La prima prova viene fatta risalire all‘ opera di un monaco benedettino dell'undicesimo secolo dopo ctisto di nome anselmo d'aosta, meglio conosciuto con il nome di sant’Anselmo. Questa prova si basa sulla definizione stessa del concetto di dio quindi sul’ essere stesso di Dio; a tal riguardo, Dio viene definito come “Id quo maius cogitari nequit” (cid di cui non posso pensare nulla di pil grande) quindi, avendo Dio tutti gli attributi al massimo grado dovra Possedere anche l'attributo dell'esistenza, quindi Dio esiste). Questa dimostrazione, nonostante sia esatta dal punto di vista logico compie un salto da questo livello al livello reale, quindi Ia prova anselmiana non ha nessun basamento. Per quanto riguarda invece Jaseconde prove; essa € faite tisalire-a- fommaso d'aquino, meglio conosciute- come San Tommaso, monaco del Xill d.c. Questa prova si basa sulla differenza fra cid che & necessario € cid che & contingente; Dove per necessario siintende cid che esiste e non pud non esistere mentre per contingente cid che esiste ma potrebbe anche non esistere. Siccome nel mondo, sostiene Tommaso, tutto é contingent € niente é necessario, deve esistere qualche cosa di necessario che ha creato cid che € contingente. Questo qualcosa é Dio, quindi Dio esiste. Anche questa prova viene smentita da Kant, perché anche essa compie un salto sul piano logico-reale. La terza prova non ha nessun autore di riferimento, perché é considerata la pit banale di tutte; si basa sull'affermazione che essendo il mondo dominato da armonia e da leggi eteme deve esserci necessariamente un'intelligenza divina che ha ordinato il mondo secondo queste leggi. Anche questa Prova non ha nessun basamento, perché non c’é bisogno di scomodare un dio creatore per motivare la presenza di un ordine allinterno di qualcosa. Non essendo quindi riuscito @ trovare in filosofia i giudizi sintetici a priori, la flosofia non potra diventare una scienza. Ma quest'opera non é stata inutile, perché ha posto ilimiti della conoscenza dell’ essere umano.

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