Sei sulla pagina 1di 2

LETTERA APERTA PER I RECENTI CASI DI OMOFOBIA NELLE SCUOLE

Mi chiamo Giorgio Barill, ho 16 anni e sono di Torino. Ho letto ieri dell'evento accaduto a
Perugia (anche se al momento molto incerta la verit), dove un ragazzino di quattordici anni
stato insultato verbalmente e picchiato da un docente perch ipoteticamente gay. Ho letto solo
qualche dichiarazione del ragazzo, ma ho letto tutte le giustificazioni del professore, che tendono a
non confermare ci che hanno gi confermato in molti.
Quello che sta accadendo in questi giorni un qualcosa di nuovo. Non c'erano mai state tante
segnalazioni, tanti commenti e tante avversioni degli studenti nei confronti della discriminazione
omofoba nelle scuole da parte dei docenti. Io stesso ho lasciato correre, ho ignorato. E ora sono
felice che, insieme a me, abbiano smesso di farlo migliaia e milioni di studenti italiani. Che
l'omofobia non sia pi un qualcosa di tollerato come libert di opinione, ma che sia classificata
come quella che : pura discriminazione, verbale e, purtroppo, qualche volta anche fisica.
L'evento in cui stato coinvolto il ragazzino di Perugia drammatico ed angosciante, se verr
confermato ufficialmente, ma i provvedimenti in altri episodi recenti rasentano la follia del
non vedo non sento, una politica che sempre stata applicata nei confronti di chi ancora non
totalmente tutelato dalla legge, di chi ancora deve spiegare chi perch la gente attorno crede sia
una specie di unicorno rosa. Arcigay e Rete Studenti Medi, insieme a UAAR, hanno scritto una
lettera al ministro Stefania Giannini, richiedendo opportune strategie che portino all'interno delle
scuole piani ed attivit che promuovano l'integrazione sociale e il contrasto alle discriminazioni
omofobe e di qualsiasi tipo. Oltre che supportare queste dichiarazioni, io voglio rivolgermi agli
studenti.
Reagite.
Non dovete essere gay per difendere un vostro compagno dagli attacchi del professore omofobo,
non dovete essere neri o stranieri per difendere un vostro compagno dalla discriminazione nei suoi
confronti. Dovete solo essere umani, guardando negli occhi il docente che tutto tranne un
educatore nel momento in cui esprime giudizi di questo genere e controbattere. Perch, in
fondo, sapete chi dalla parte della ragione. O meglio, chi dalla parte della lotta per amare e non
per odiare. Sapete che il momento di agire a volte spetta, volente o nolente, anche a voi.
Le associazioni possono fare molto, spesso io richiedo il loro aiuto, spesso mi avvalgo del loro
supporto. Da due anni faccio attivismo lgbt+ per quello che posso fare, ma da due anni mi schiero
anche personalmente al contrasto delle discriminazioni nei luoghi in cui mi trovo. Segnalare
serve, ma anche agire sul momento utile. Dovete solo essere un po' empatici, e non lasciare un
vostro compagno a lottare da solo contro un professore favorevole alla discriminazione.
Hanno bisogno di voi. Nessuno di noi in grado di sostenere addosso a s il peso dell'odio, il peso
della discriminazione. Bisogna gi avere sulla schiena uno Stato che non ci tutela, nel caso delle
persone omosessuali, e una societ che tutto fa tranne includere, negli altri casi. Questa, che si sta
svolgendo in questi giorni, non una campagna mediatica a favore della teoria del gender, che,
per informazione, non esiste. Infatti la citano solo gli omofobi.
Questo fenomeno, quello dell'evitare il nascondiglio, quello che sta dimostrando che gli studenti
sono finalmente pi coscienti della realt di molti professori che dovrebbero formarli. Si stanno
dimostrando pi consapevoli di se stessi e pi aperti alla progressione dei diritti, all'inclusione
di tutti a prescindere dalla loro provenienza o dal loro orientamento sessuale. Quello a cui stiamo
assistendo un gesto di coraggio, non di paura e non di propaganda, ma semplicemente di ribellione
a quelli che sono gli schemi che finora ci hanno racchiusi in una societ priva di cambiamenti a
livello sociale, che ci ha resi una societ che sta diventando quella pi retrogada nell'Europa, che
abbiamo contribuito a fondare, che ci ha resi una societ di persone fisse su regole antiche. Una

societ che ora sta cambiando, sta fluttuando all'interno di diversi modelli, in cui pare che i giovani
stiano finalmente prendendo parte. E che ne stiano prendendo parte bene, stando dalla parte di chi le
cose le vuole cambiare davvero. Di chi vuole che un giorno non esista pi il bisogno di giustificare
chi si , ma semplicemente di vivere secondo le proprie condizioni e i propri principi.
E no, non tutte le idee vanno rispettate. Le idee discriminatorie non meritano rispetto. Servono a
fomentare odio, a creare guerre fra popoli, a creare astio ed esclusione nei contesti sociali. Le
opinioni sulle persone spesso sono solamente liberi sputi alla dignit individuale, al benessere
dell'individuo e alle capacit del singolo. La libert di opinione ha un vincolo: l'essere rispettosa di
tutti. E il rispetto non esisti, va bene, ma..., poich non consente avversative. Non esiste alcun
Ma alla discriminazione, non esiste alcun parere che vieti dei diritti che sia considerabile
rispettoso delle persone, poich di fatto vuole togliere a queste persone un qualcosa che altri
invece hanno.
Quello che invece colpisce di pi in negativo sono gli interventi dei Dirigenti Scolastici. Sembra
quasi come se fossero tutti unidirezionali e fissi sulla realt legislativa, senza prendere spunto dalle
persone, dagli studenti, che si trovano davanti a contestare. Se non esiste una legge contro
l'omofobia, l'omofobia non esiste. Mi viene da credere che sia questo il principio applicato,
secondo cui la scuola non pu schierarsi. Non pu prendere parte. E questo negativo, poich il
cambiamento deve partire da dove le persone formano il proprio IO e dove comprendono chi sono,
cosa ci fanno nel Mondo e come vogliono restarci. E invece li si colpevolizza; gli si d una colpa.
Di aver fatto troppo casino, di non aver parlato solo con loro.
Quello che io, personalmente, chiederei al Dirigente Scolastico della scuola di Perugia, in caso
l'episodio venisse confermato, sarebbe di licenziare seduta stante quel docente poich non
conforme alle linee educative che un insegnante dovrebbe tenere nei confronti di un allievo. E cos
come per lui, i provvedimenti devono essere mirati in base alla funzione che attribuiamo al
professore, di qualsiasi materia esso sia. E' un formatore, un pensatore. E' colui che d a noi delle
informazioni, che ci fa creare un pensiero critico e innovativo nei confronti nostri e degli altri. Non
pu essere omofobo, perch ci indurrebbe pensieri che danneggiano le altre persone. Non pu
diffondere disinformazione, perch non uno degli obiettivi di una persona che insegna ad altre.
La discriminazione, di qualsiasi tipo esso sia, non libert d'opinione. Niente che danneggi le
altre persone deve rimanere impunito, come potrebbe avvenire. Servono delle prese di posizione
da parte dei Dirigenti e serve il continuo impatto da parte dei ragazzi su questa societ di
cambiamenti sempre pi propensi al favorevole verso le comunit che ancora oggi hanno meno
diritti di altre (come ad esempio la comunit lgbt+, di cui diritti vengono molto discussi
ultimamente).
Con questo concludo, sperando di ricevere nuove notizie sugli ultimi casi, sperando di far leggere ai
miei occhi di interventi decisi e di prese di posizione da parte della scuola. Di rivolta degli studenti,
di rivolta dei professori ancor meglio in questo caso. Serve prendere posizione contro la
discriminazione, e questo si fa con i piani, con i progetti, ma anche con la propria forza individuale
e con la propria consapevolezza di essere dalla parte del giusto; di essere dalla parte di chi nella
storia ha portato progresso, e non orribili storie di sottomissione o schiavismo solo perch si trovava
davanti persone diverse da s.
Siamo tutti diversi, e questo deve essere valorizzato da Dirigenti, da studenti e da professori, in un
clima pacifico e onesto, in cui tutti si sentono a proprio agio nell'imparare nozioni secondo il
percorso scelto. La scuola questo: un luogo dove prima di tutto si diventa persone migliori.

Giorgio Barill (ziogio98@gmail.com, se volete contattarmi per un saluto o una segnalazione)


Con il supporto del Team di cervelliamo.blogspot.it, di cui faccio parte.

Potrebbero piacerti anche