Serena Mantovani
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IL RITMO NELL’APPRENDIMENTO DEL LINGUAGGIO ED IN
RIEDUCAZIONE
Disturbi dell’apprendimento e rieducazione
1 bambini che presentano disturbi dell’'apprendimento, nella maggior parte
dei casi manifestano anche disturbi del linguaggio, difficolta di
coordinamento motorio, attenzione troppo breve e fatica nelle relazioni;
ne sono un esempio i dislessici, che sono spesso maldestri, hanno una
postura scorretta (troppo rigida o troppo rilassata)...sembrano dislessici
anche nel corpo. I loro discorsi sono confusi, hanno difficolta di
espressione ed utilizzano un vocabolario molto ridotto: spesso tendono a
chiudersi e ad evitare di esporsi in pubblico per paura di fare brutte figure.
Per aiutare questi bambini a superare gli impacci motori e relazionali, che
compromettono un apprendimento normale, @ necessario mettere in atto
una strategia che consenta loro di entrare in contatto con il mondo
esterno in modo sereno.
Llutilizzo dei suoni genera compartecipazione perché, favorendo una
risonanza corporea, coinvolge direttamente il bambino. Sperimentando il
gusto di ascoltare i suoni, di battere le mani e di giocare sul contrasto
ritmico di suoni/silenzi, il bambino mette in atto I’attenzione.
Erroneamente si crede che i suoni vengano percepiti solo dalle orecchie: in
realta le onde sonore si propagano nello spazio e, non solo avvolgono il
nostro corpo, ma lo penetrano. II fenomeno della risonanza consente ai
corpi di essere coinvolti dalle onde sonore e di riprodurre il moto
vibratorio; il corpo umano diventa strumento musicale capace, tramite il
canto, di produrre timbri sonori ed altezze specifiche. Il bambino che ha
1difficolta di apprendimento e che riesce a produrre una melodia con la sua
voce @ felice di farlo, specialmente in gruppo; i bambini provano piacere
nell'operare insieme e nel produrre ritmi e melodie. Mentre ognuno
potenzia il suo livello di attenzione, si pongono le basi per una nuova
modalité di comunicazione.
In rieducazione ed in terapla & fondamentale porre attenzione alla
respirazione: molte persone non posseggono la respirazione
diaframmatica, quindi capita che non abbiano abbastanza voce per
pronunciare le frasi le quali, spesso, vengono interrotte per prendere fiato.
Tale interruzione talvolta comporta un’ interruzione anche del pensiero.
Questo succede ai bambini con disturbi del linguaggio e/o di lettura che, di
solito, respirano con il torace rigido e che presentano un irrigidimento
generale degli organi di fonazione con conseguente interruzione della
possibilita di esprimersi.
A questo punto, attraverso |’educazione ritmica, si apre la possibil
concreta di migliorare il linguaggio verbale, di conquistare la respirazione
diaframmatica e di gestire il proprio corpo nello spazio/tempo.
La lettura espressiva, che rispetti i segni di interpunzione, le pause ¢ le
intonazioni esatte, insegna a rispettare la melodia della frase. Imparare a
leggere in maniera espressiva aluta | bambini ad acquisire la musicalita ed
il ritmo della lingua. La stimolazione ritmica favorisce I’arricchimento del
linguaggio verbale; la lingua parlata & costituita da una serie di parole che
si sviluppano in successione e che hanno differente durata.
La rieducazione alla parola, mediante la musica ed il canto, stimola il
bambino ad assumere un ruolo attivo attraverso I’uso del movimento e
degli strumenti.
Lintervento educativo che utilizza il linguaggio dei suoni, deve
determinare un contesto favorevole al confronto delle esperienze ,che
diventano particolarmente significative perché organizzate all’interno di
una dimensione comunicativa che le valorizza e le riconosce.
2Gli interventi di musicoterapia effettuati nelle scuole e rivolti a bambini
con disturbi specifici dell’apprendimento hanno come obiettivo principale
quello di far acquisire (dove manca) o di potenziare (dove & lacunosa) le
capacita di leggere e scrivere, proponendo un metodo, quello linguistico-
didattico, che dia spazio al gioco ed alla libera espressione dei bambini.
Negli alunni con difficolt di pronuncia o che non riescono a leggere con
scorrevolezza, le strutture ritmiche aiutano a regolarizzare il linguaggio; a
tal proposito é molto utile lavorare con le cellule ritmiche della parola.
I bambini dislessici faticano ad attribuire alle lettere il loro valore sonico e,
durante la lettura, sono costretti a correggere gli errori e a compensare
con un consumo enorme di energie.
Nei primi anni della scuola primaria possono essere proposti esercizi che
aiutino | bambini a padroneggiare la lingua orale, giocando con le strutture
linguistiche; si possono far cercare le rime e le assonanze fonetiche ¢ si
pud riflettere con gli alunni sugli elementi che compongono la parola.
Per discriminare la lunghezza delle parole si possono proporre giochi in
cui, per esempio, un bambino deve fare un salto per ogni sillaba da cui é
composta una parola; si fanno scandire le parole ad alta voce e si
comincia con parole brevi, per proseguire con quelle pit lunghe. Sempre
per la divisione in sillabe si possono disporre sul pavimento due cerchi,
uno dietro Valtro, e si pud pronunciare una parola bisillabica: es. mela; i
bambini dovranno saltare dentro al primo cerchio dicendo ad alta voce
“me” e poi dovranno saltare nel secondo cerchio dicendo “/a”. Dopo aver
fatto numerosi esercizi con parole bisillabiche, si pud aggiungere un
cerchio e cominciare a lavorare con parole di tre sillabe.
Per lavorare sulle rime |‘insegnante pud pronunciare una parola e chiedere
ad un bambino di trovarne una che faccia rima; a questo punto il bambino
fara lo stesso con un compagno e I’esercizio terminera solo quando tutti
avranno giocato.In rieducazione grafomotoria si pud lavorare proponendo esercizi che,
partendo da una discriminazione sonora, aiutino il bambino ad
armonizzare il gesto grafico e a distendere o aumentare il tono muscolare
(il ritmo si manifesta anche nell’antagonismo tra tensione e rilassamento
tipico dell’atto scrittorio); ecco alcuni esempi:
* associare gesti grafici differenti a seconda del tipo di suono che si
sente;
* scrivere un segno grafico ogni volta che si sente un suono: se i
suoni saranno pili di uno, produrre tanti segni-grafici quanti sono i
suoni distinti;
* eseguire tracciati spontanei sulla base di suoni lunghi o brevi;
* utilizzare tratti pill o meno marcati a seconda che si sentano suoni
pit o meno intensi;
Spostare l’attenzione sui suoni e sul ritmo aiuta il bambino a non
fossilizzarsi sul suoi problemi di scrittura e ad affrontarli in maniera pit
rilassata e piacevole; alla fine del percorso di rieducazione musicale il
bambino si stupira di aver raggiunto un maggior controllo del gesto grafico
e una miglior grafia senza aver fatto fatica.
Un caso concreto
Nel 1978 i! maestro Bianchi, cofondatore del C.E.M.B. (Centro Educazione
Musicale di Base), ha svolto in una scuola elementare di Milano (Bastioni
di Porta Nuova) un intervento di musicoterapia e rieducazione rivolto ad
un gruppo ristretto di bambini con difficolta di linguaggio, di lettura o
comportamentali; gli incontri sono stati saltuariamente aperti anche agli
interi gruppi classe a cui appartenevano i bambini in terapia, per far si che
tutti potessero sperimentare il piacere di giocare/imparare con la musica.
Il percorso @ durato sei mesi e gli incontri hanno avuto una cadenzasettimanale. Il senso della rieducazione @ stato quello di alutare | bambini
in situazione di disadattamento scolastico a superare le loro difficolta e ad
acquistare capacita che li facessero sentire al pari dei compagni.
Inizialmente il lavoro del maestro Bianchi @ stato incentrato sulla
discriminazione tra suono e silenzio e sulla loro alternanza: sono quindi
stati introdotti i concetti di antecedente/conseguente e di durata del
rumore e del silenzio, importantissimi anche nella lingua parlata e nella
lettura. E’ stato insegnato ai bambini il riconoscimento del concetto di
suono e di silenzio anche in maniera grafica, mediante scritture simili alla
fl [lie ee
In tal modo é stato mostrato ai bambini che anche la musica si avvale di
seguente:
un linguaggio scritto e che, per riuscire ad eseguire giochi ed esercizi
ritmici e musicali, & necessario saperlo leggere ed interpretare nella
maniera corretta.
Proseguendo nella stessa direzione sono stati introdotti i concetti di
intensita e di altezza del suono, proponendo ai bambini di sperimentarli
con esercizi motori:
SE flies Ef ae
I bambini dovevano saltare in corrispondenza dei trattini presenti sul rigo:
dove i trattini erano serrati i bambini dovevano compiere una serie di
saltelli, dove, invece, era presente un solo trattino, il saltello doveva
essere singolo. In corrispondenza di trattini alti anche i salti dovevano
essere alti, mentre dove i trattini erano bassi i bambini eseguivano saltelli
piccoli. Sperimentare con il corpo ha permesso ai bambini di interiorizzare
il ritmo e di armonizzare i movimenti; quando Iesercizio é@ diventato
familiare, @ stato proposto ai bambini di eseguirlo con gli strumenti, per
far acquisire il concetto di ritmo anche astratto da sé.
5Proseguendo la rieducazione, sono state proposte ai bambini le scansioni
temporali: segni diversi corrispondevano a durate differenti. La stanghetta
singola corrispondeva ad un suono pil lungo, mentre le due stanghette
legate indicavano due suoni pili brevi. A questi suoni sono state associate
delle sillabe e questa associazione ha preso il nome di “sonema”, parola
inventata dal maestro Bianchi proprio per indicare I’unione di un suono
con un fonema. Ecco qualche esempio:
ILE
Don den Win oN
Il maestro Bianchi si @ soffermato molto a lavorare sui sonemi,
considerandoli una tappa importante di prelettura e prescrittura; sono
stati presi in considerazione tutti i possibili sonemi, procedendo con
lentezza per consentire ai bambini di interlorizzarli.
I bambini hanno appreso che I‘insieme dei sonemi porta alla formazione
delle parole; a riguardo sono stati forniti ai bambini cartoncini riportanti i
differenti sonemi ed & stato chiesto loro di provare a comporre le parole
che conoscevano. I bambini hanno iniziato con la composizione del proprio
nome, sono passati ai nomi degli animali e poi, quando si sono sentiti pid
sicuri, hanno provato a formare anche parole complesse e composte da
pid sillabe.
L'ultima tappa del percorso di rieducazione é stata incentrata sul ritmo
della parola; esso non é dato solo dal numero di sillabe e dall’accento
tonico, ma anche dalla presenza di consonanti doppie e dai
raggruppamenti di due o tre consonanti prima o dopo I’accento tonico. La
rappresentazione grafica del ritmo della parola & stata espressa tramite
“cellule ritmiche”, espresse con una serie di simboli:
O= pulsazione forte battito debole = lontano —= vicinoIl cerchietto grosso rappresenta la sillaba tonica, il cerchietto piccolo le
sillabe atone, i trattini rettilinel indicano che la sequenza & quasi
immediata e la linea curva corrisponde alla doppia consonante.
Ecco alcuni esempi di parole:
®. .. ‘Y-0-.-.
lu ci a Lu ma ca Mas si mo Ip po potamo
Per semplificare la comprensione degli esercizi e per facilitarne
Vinteriorizzazione, & stato proposto ai bambini di accompagnare il lavoro
con esercizi motori: essi dovevano camminare e, pronunciando nomi o
parole, dovevano battere forte un piede in corrispondenza della sillaba
accentata.
Una volta appresa la formazione delle parole, il maestro Bianchi ha
proposto ai bambini di formare semplici frasi; inizialmente essi hanno
riscontato qualche difficolta, ma in poco tempo tutto il gruppo & stato in
grado di farlo.
Nell’esperienza appena raccontata la musicoterapia non & stata usata
tanto per I'apprendimento grafo-lessicale in se stesso, quanto per dare al
bambino la coordinazione motoria, il senso del ritmo, la successione
temporale e lorientamento nello spazio; una volta interiorizzate queste
capacita, apprendimento o il ri-apprendimento della lettura e della
scrittura é avvenuto spontaneamente.
Conclusioni
Per concludere mi avvalgo delle parole degli psicologi Lorenzetti e
Pedrabissi, con i quali mi trovo pienamente d’accordo:“L’educazione musicale deve diventare, soprattutto a partire dalla scuola
dell‘infanzia, un‘attivita didattica fondamentale, una disciplina di base, non
solo e non tanto per creare un clima di gioiosa e serena attivité, ma come
mezzo per cogliere anche il linguaggio sonoro delle cose e della realta
esterna. E’ cosi che si arricchiscono precocemente le fonti alle quali la
nostra attivita intellettuale attingera per costruire le future
simbolizzazioni, per i suol processi astratti e per stabilire molteplict
rapporti tra i vari elementi della realta conosciuta.
Ueducazione musicale inoltre, rientrando nel campo pil vasto
dell'educazione estetica, servira anche non solo ad affinare il gusto e
Vorecchio musicale, ma arricchira il mondo interiore del bambino,
contribuira allo sviluppo della sua Immaginazione e della sua sensibilita e
moltiplicher&, attraverso la danza e il canto, le sue potenzialit& espressive
e comunicative.”
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