Sei sulla pagina 1di 25

TESTI DI RIFERIMENTO

C. Bernuzzi
PROPORZIONAMENTO DI
STRUTTURE IN ACCIAIO
LE AZIONI SULLE COSTRUZIONI
Carichi
Applicazioni
Introduzione
Identificazione e quantificazione dei
carichi che interessano la costruzione
deve essere
operata dal
progettista
deve essere operata
nella fase di
dimensionamento
della struttura
deve garantire
una
progettazione
caratterizzata da
un elevato
livello di
sicurezza
il progettista deve a tal fine seguire
norme specifiche (per LItalia: Decreti
Ministeriali e relative Circolari
esplicative)
I carichi in base alla vigente normativa
Le principali norme italiane vigenti relative alla determinazione dei
carichi sono:
Decreto ministeriale del 16 gennaio 1996, pubblicato sul
Supplemento ordinario della Gazzetta Ufficiale n. 29
del 5 febbraio 1996;
Circolare n.156 del 4 luglio 1996 relativa al Decreto
Ministeriale, pubblicato sul Supplemento ordinario della
Gazzetta Ufficiale n. 217 del 16 settembre 1996.
Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC) Luglio
2007, Febbraio 2008
Se i carichi non
sono previsti
dalle norme:
devono essere
accuratamente
determinati
grazie a precise
analisi statistiche
per via sperimentale
dalla
combinazione dei
due approggi
PREMESSA:
Esistono diversi tipi di azioni agenti sulla struttura nel suo
complesso o sui singoli elementi strutturali:
Forze di volume (esempio: i pesi)
Forze di superficie (esempio: la pressione del vento, i
carichi accidentali sui solai,ecc..)
Carichi linearmente distribuiti (esempio: i carichi riportati
sulle travi, carico del tramezzo su trave,)
Forze concentrate (esempio: pesi concentrati, reazioni
vincolari,)
Classificazione delle azioni in base alla loro durata
VARIABILI


Di lunga durata
(pesi propri degli
elementi non
strutturali, di
mobili
,
suppellettili,
merce depositata


Di breve durata
(carichi di
esercizio, azione
del vento
,
terremoti)
AZIONI

PERMANENTI


Peso proprio delle strutture


Peso delle sovrastrutture


Forze indotte dalle pressioni
del terreno


Deformazioni imposte
previste nel progetto e
realizzate in fase costruttiva


Forze risultanti dalla
pressione dellacqua


Ritiro


Viscosit


Cedimenti dei vincoli


Precompressione


Forze concentrate


Forze distribuite (su volumi,
superfici o lunghezze
)

ECCEZIONALI



Collisioni


Esplosioni



Incendi


Frane o
sprofondamenti


Trombe daria


Terremoti in regioni
non sismiche
I carichi permanenti
I carichi permanenti:
sono dovuti al peso proprio della struttura;
sono dovuti ai carichi che sulla struttura gravano per il
suo intero periodo di vita (o per una sua significativa
frazione);
non sono rimovibili durante il normale esercizio della
costruzione,
devono essere valutati sulla base delle dimensioni
effettive delle opere e dei pesi per unit di volume dei
materiali costituenti.
Definizione dei carichi permanenti
Per determinare il peso di una struttura necessario:
calcolare il volume degli elementi che compongono la stessa e
moltiplicarlo per il loro peso per unit di volume
l
a
G
b
=peso per unit di volume
( ) l b a G =
Definizione dei carichi permanenti
La normativa mette a disposizione dei progettisti delle tabelle, con i
valori dei pesi per unit di volume dei principali materiali da
costruzione.
PESI PER UNIT DI VOLUME DEI PRINCIPALI MATERIALI STRUTTURALI ESPRESSI
IN [KN/m
3
]
Conglomerato cementizio ordinario.. 24,0
Conglomerato cementizio ordinario armato (e/o precompresso). 25,0
Conglomerati leggeri. (14,0 20,0)
Conglomerati pesanti (28,0 50,0)
Acciaio 78,5
Ghisa. 72,5
Alluminio 27,0
Legname:
Abete, Castagno. 6,0
Quercia, Noce.. 8,0
Pietrame:
Tufo vulcanico.. 17,0
Calcare compatto. 26,0
Calcare tenero.. 22,0
Granito 27,0
Laterizio (pieno) 18,0
Malta di calce 18,0
Malta di cemento. 21,0
Carichi permanenti: peso delle opere di finitura
Devono essere considerati come azioni sempre presenti:
il peso delle opere di finitura della costruzione
pavimenti
rivestimenti
soffitti
tavolati
divisori
serramenti
infissi
impianti, ecc.
pavi ment o i n cot t o
masset t o di pendenza
sot t of ondo di al l et t amen
i mper meabi l i zzant e
pavimento in cotto
sottofondo di allettamento
impermeabilizzante
massetto di pendenza
Carichi permanenti: peso delle opere di finitura
I tramezzi e gli impianti leggeri di edifici residenziali quando i solai
hanno adeguata capacit di ripartizione trasversale delle
sollecitazioni
possono molte volte essere assunti come carichi equivalenti diffusi
Ripartizione del carico delle tramezzature
Caso in cui la tramezzatura abbia un peso per unit di superficie
g
t
non superiore a 1,5 kN/m
2
il progettista pu
semplificare lanalisi
dei carichi valutando
in un carico uniformemente
distribuito P
t
, amplificato
del 50% e spalmato
sullintero solaio
sulla base del progetto
architettonico il peso totale
della tramezzatura per piano
e trasformarlo
Ripartizione del carico delle tramezzature
Esempio di ripartizione
delle tramezzature interne
in un carico uniformemente
spalmato P
t
a
b1
a1
a2
b
b2
Pt
h
( )
5 , 1
2 1 2 1

+ + +
=
b a
h b b a a g
P
t
t
g
t
= peso per unit di superficie della tramezzatura
I carichi accidentali o sovraccarichi
Categorie di locali previste dalla normativa per la definizione dei carichi accidentali

CAT.

TIPO DI LOCALE
Verticali
ripartiti
[KN/m]
Verticali
concentrati
KN
Orizzontali

KN/m
1



2



3



4



5

6

7




8



9

Ambienti non suscettibili di affollamento (locali abitazione e relativi
servizi, alberghi, uffici non aperti al pubblico) e relativi terrazzi a
livello praticabili.

Ambienti suscettibili di affollamento (ristoranti, caff, banche
ospedali, uffici aperti al pubblico, caserme) e relativi terrazzi a livello
praticabili

Ambienti suscettibili di grande affollamento (sale convegni, cinema,
teatri, chiese, negozi, tribune con posti fissi) e relativi terrazzi a livello
praticabili

Sale da ballo, palestre tribune libere, aree di vendita con esposizione
diffusa (mercati, grandi magazzini, librerie, ecc.) e relativi terrazzi a
livello praticabili, balconi e scale..

Balconi, ballatoi e scale comuni (esclusi quelli pertinenti alla Cat. 4)...

Sottotetti accessibili (per sola manutenzione).

Coperture:
-non accessibili ...
-accessibili: secondo categoria di appartenenza (da 1 a 4)..
-speciali (impianti, eliporti, altri): secondo il caso..

Rimesse e parcheggi:
-per autovetture di peso a pieno carico fino a 30 kN..
-per transito di automezzi di peso superiore a 30 kN: da valutarsi
caso per caso

Archivi, biblioteche, magazzini, depositi, laboratori, officine e simili:
da valutarsi secondo il caso, ma comunque....


2,00



3,00



4,00



5,00

4,00

1,00


0,50
-
-


2,50

-


? 6,00


2,00



2,00



3,00



4,00

2,00

2,00


1,20
-
-


2x10,0

-


6,00


1,00



1,00



1,50



3,00

1,50

1,00


-
-
-


1,0

-


1,00

APPLICAZIONE
Si determini lintensit dei carichi permanenti, legati alla destinazione
duso dei locali, e lintensit dei carichi variabili per il piano tipo di una
palazzina adibita a civile abitazione.
20.200
3.600
4.600
5
.
6
0
0
3.300
TERRAZZO
1
1
.
8
0
0
3
.
8
0
0
1
2
0
2
6
0
4
.
4
0
0
8.900
6.600
3
.
5
0
0
2.700
4
.
3
0
0
220
90
1
6
.5
3
0
220
90
2.300
TERRAZZO
2.400
4
.
2
0
0
3
.
5
0
0
1
0
0
2
1
0
Pianta del piano tipo
SOLAI si faccia riferimento alla figura (non si considera il peso del
pacchetto strutturale)
-Pavimento 0.02 m x (1 m x 1 m) x 20 kN/m3= 0.40 kN
- Sottofondo 0.01 m x (1 m x 1 m) x 19.00 kN/m3 = 0.19 kN
- Caldana 0.06 m x (1 m x 1 m) x 18.0 kN/m3 = 1.08 kN
- Isolante 0.06 m x (1 m x 1 m)x 3.0 kN/m3 = 0.18 kN
- Intonaco 0.015 m (1 m x 1 m) x 20.0 kN/m3 = 0.30 kN
Peso dei solai intermedi gs = 2.15 kN per unit di superficie
4 5
3
2 1
6
1Pavimento sp.=2cm(20 kN/m
3
)
2Sottofondo sp.=1cm(19 kN/m
3
)
3Caldana sp.=6cm(18 kN/m
3
)
4Isolante sp.=6cm(3 kN/m
3
)
5Pacchetto strutturale
6Intonaco sp.=1.5cm(20kN/m
3
)
Solaio del piano tipo
3
2
1
1 Malta di cemento sp. = 2cm(21 kN/m3
2 Mattoni forati sp. = 8cm(8 kN/m3)
3 Malta di cemento sp. = 2cm(21 kN/m3)
Tramezzo tipo
TRAMEZZI con riferimento alla figura si ha:
- Malta di cemento 0.02 m x (1 m x 1 m) x 21.0 kN/m3 = 0.42 kN
- Mattoni forati 0.08 m x (1 m x 1 m) x 8.00 kN/m3 = 0.64 kN
- Malta di cemento 0.02 m x (1 m x 1 m) x 21.0 kN/m3 = 0.42 kN
Peso dei tramezzi interni per unit di superficie gtr = 1.48 kN
NOTA:
Per gli orizzontamenti del piano tipo adibito a civile abitazione, come da
normativa, il carico costituito da tramezzi minore di 1.50 kN/m
2
e
quindi pu essere ragguagliato ad un carico uniformemente distribuito
sul solaio pari a 1.5 volte il peso complessivo della tramezzature.
Peso complessivo tamponamenti:
(3.30+4.60+2.70+5.60+4.30+3.50+3.50+6.60+8.90+2.40+4.20+4.40)m x
2.70 m x 1.48 kN/m
2
= 54 m x 2.70 m x 1.48 kN/m
2
= 215.784 kN
Superficie solaio:
(20.20 x 11.80) m
2
- ((2.30x3.80)+(3.60x3.80)) m
2
= 215.94 m
2
Carico uniformemente distribuito spalmato sulla superficie del solaio ed
equivalente alleffetto dei tamponamenti interni:
gtr,eq = 1.5 x 215.784 kN/215.94 m
2
= 1.50 kN/m
2
Si considerano quindi i sovraccarichi. In dettaglio, in accordo al
Decreto Ministeriale del 16 gennaio 1996 e alla relativa circolare del 4
luglio 1996, le intensit dei carichi variabili sono state valutate in
funzione della fruizione delle strutture studiate:
Ambienti non suscettibili di affollamento (locali di abitazione e relativi
servizi):
q = 2.00 kN/m
2
Balconi e scale comuni:
q = 4.00 kN/m
2
Per il dimensionamento del solaio, si devono considerare i seguenti carichi:
Carico permanente Peso del solaio gs=2.15 kN/m
2
Peso dei tramezzi spalmati gtr,eq=1.50 kN/m
2
TOTALE PERMANENTI g=3.65 kN/m
2
TOTALE SOVRACCARICO q= 2 kN/m
2
(solaio)
q= 4 kN/m
2
(balconi)
OSSERVAZIONI CONCLUSIVE:
Dimensionamento delle componenti dellimpalcato (solai e
travi)
Per il dimensionamento delle componenti dellimpalcato, come travi
e solai si ipotizza il loro contemporaneo e massimo impegno
statico:
il dimensionamento condotto facendo riferimento ai valori dei
sovraccarichi presenti su ogni piano della struttura
Dimensionamento delle colonne
Per il dimensionamento delle colonne poco realistico assumere che
contemporaneamente insista su ogni elemento di ogni piano il
massimo valore di sovraccarico verticale:
ammessa una riduzione del carico accidentale
lintensit del sovraccarico purch
appartenente tutto alla stessa categoria, pu
essere ridotto in funzione della estensione
della superficie di spettanza dellelemento
considerato
Coefficiente di riduzione del sovraccarico
Il coefficiente di riduzione del sovraccarico definito in funzione
delle categorie individuate dalla normativa:
A
10
50 , 0 1 +
A
10
75 , 0 1 +
Categoria 1,2,6,8:
Categoria 3,4:
A indica la superficie caricata [m
2
] sulla quale agisce il
sovraccarico e che pu estendersi su uno o pi piani
Esemplificazione per la riduzione del sovraccarico
Esemplificazione individuazione dellarea di spettanza che dovr
essere considerata per la verifica della sezione
S
1
del pilastro P
T
4
3 T
2 T
1 T
4 A
3 A
A2
A1 S1
S2
P
IV
III
II
I
a)
p A
Pianta piani II, III e IV
b)
Area di spettanza A = A
2
+ A
3
+ A
4
= 3A
p
Esemplificazione: determinazione dellintensit del carico
accidentale per la verifica della colonna
Esemplificazione considerando la massima riduzione ammessa
dalla normativa, si calcolato il carico
accidentale totale N
qS2
insistente sulla sezione S
2
Categoria 1,2,6 o 8
)
A 2
10
5 . 0 ( ) A 2 q ( )
A
10
5 . 0 ( ) A q ( N
p
p 2 qS
+ = + =
)
A 2
10
75 . 0 ( ) A 2 q ( )
A
10
75 . 0 ( ) A q ( N
p
p 2 qS
+ = + =
Categoria 3 o 4
Esemplificazione: determinazione dellintensit del carico
accidentale per la verifica della colonna
Esemplificazione considerando la massima riduzione ammessa
dalla normativa, si calcolato il carico
accidentale totale N
qS1
insistente sulla sezione S
1
)
A 3
10
5 . 0 ( ) A 3 q ( )
A
10
5 . 0 ( ) A q ( N
p
p 1 qS
+ = + =
Categoria 1,2,6 o 8
)
A 3
10
75 . 0 ( ) A 3 q ( )
A
10
75 . 0 ( ) A q ( N
p
p 1 qS
+ = + =
Categoria 3 o 4
Esemplificazione per la riduzione del sovraccarico
Esemplificazione individuazione dellarea di spettanza che dovr
essere considerata per la verifica della trave T
1
T
4
3 T
2 T
1 T
4 A
3 A
A2
A1 S1
S2
P
IV
III
II
I
a)
Area di spettanza
p
/2
Pianta piano I
A
p
A /2 A
c)
p
)
2
A
A
2
A
( A
p
p
p
+ + =
Esemplificazione: determinazione dellintensit del carico
accidentale per la verifica della trave
Esemplificazione riferendoci alla trave T
1
ragionevole
considerare per il suo dimensionamento,
lazione assiale ridotta trasmessa dal pilastro P
che dovr essere sommata al carico distribuito
sul primo impalcato
sovraccarico totale concentrato dovuto alla colonna N
qS1
risultante del carico distribuito sul primo impalcato N
qd1
Categoria 1,2,6 o 8
)
A 3
10
5 . 0 ( ) A 3 q ( N
p
p 1 qS
+ =
)
2
A
A
2
A
( q N
p
p
p
1 qd
+ + =
Esemplificazione: determinazione dellintensit del carico
accidentale per la verifica della trave
Esemplificazione riferendoci alla trave T
1
ragionevole
considerare per il suo dimensionamento,
lazione assiale ridotta trasmessa dal pilastro P
che dovr essere sommata al carico distribuito
sul primo impalcato
)
A 3
10
75 . 0 ( ) A 3 q ( N
p
p 1 qS
+ =
)
2
A
A
2
A
( q N
p
p
p
1 qd
+ + =
sovraccarico totale concentrato dovuto alla colonna N
qS1
risultante del carico distribuito sul primo impalcato N
qd1
Categoria 3 o 4
Esempio
Individuazione dellarea di spettanza che deve essere considerata
per la verifica della sezione S
1
del pilastro P
Area di spettanza A = A
2
+ A
3
+ A
4
= 3A
p
A = 3x(5x7) =105 m
2
7,00 7,00 7,00
Pianta piani II, III e IV
a)
Ap
5
,
0
0
5
,
0
0
7,00
b)
7,00 7,00
T
IV
A
A
A
II
T
T
I
1
2
T
III
3
4
2 S 2
S1 1
P
3
,
5
0
3
,
5
0
3
3
,
5
0
3
,
5
0
A4
Esempio
Considerando la massima riduzione ammessa dalla normativa, si
calcolato il carico accidentale totale N
qS2
insistente sulla sezione S
2
Categoria 1 q=2,00 kN /m
2
)
A 2
10
5 . 0 ( ) A 2 q ( )
A
10
5 . 0 ( ) A q ( N
p
p 2 qS
+ = + =
)
35 2
10
5 . 0 ( ) 35 2 00 , 2 (
2

+ =
qS
N
kN N
qS
00 , 90
2
=
Considerando la massima riduzione ammessa dalla normativa, si
calcolato il carico accidentale totale N
qS1
insistente sulla sezione S
1
kN N
qS
125
1
=
)
A 3
10
5 . 0 ( ) A 3 q ( )
A
10
5 . 0 ( ) A q ( N
p
p 1 qS
+ = + =
)
35 3
10
5 . 0 ( ) 35 3 00 , 2 (
1

+ =
qS
N
Esempio
Individuazione dellarea di spettanza che dovr essere considerata
per la verifica della trave T
1
Area di spettanza
= + + = )
2 2
(
p
p
p
A
A
A
A
7,00 7,00 7,00
/2
Pianta piano I
c)
A
p
/2 A
p p
A
5
,
0
0
5
,
0
0
7,00
b)
7,00 7,00
T
IV
A
A
A
II
T
T
I
1
2
T
III
3
4
2 S 2
S1 1
P
3
,
5
0
3
,
5
0
3
3
,
5
0
3
,
5
0
A4
2
70 )
2
35
35
2
35
( m A = + + =
Esempio
Riferendoci alla trave T
1
per il suo dimensionamento ragionevole
considerare, lazione assiale ridotta trasmessa dal pilastro P che
dovr essere sommata al carico distribuito sul primo impalcato
sovraccarico totale concentrato dovuto alla colonna N
qS1
risultante del carico distribuito sul primo impalcato N
qd1
kN
A
A q N
p
p qS
125
35 3
10
5 . 0 ) 35 3 00 , 2 ( )
3
10
5 . 0 ( ) 3 (
1
=

+ = + =
2 140
2
35
35
2
35
00 , 2 )
2 2
(
1
kNm
A
A
A
q N
p
p
p
qd
=

+ + = + + =
Categoria 1 q=2,00 kN
Carico da neve
il carico da neve sulle coperture viene
valutato in relazione:
al sito in cui sorge la
costruzione
al tipo ed allinclinazione
della copertura
vengono implicitamente
considerate le condizioni
locali di:
- clima
- esposizione
- variabilit delle
precipitazioni nevose
Definizione del carico di neve q
s
Il carico di neve cos definito:
sk i s
q q =
valore del carico di neve al suolo
i

sk
q
fattore di forma specifici per le
diverse tipologie di coperture
Carico da neve
Zonizzazione del territorio
italiano per la valutazione
del carico da neve
Definizione del carico neve al suolo q
sk
Definizione del carico neve al suolo q
sk
per altezze
inferiori ai 1500 m
ZONA REGIONI q
sk
= carico di neve al suolo
in kN/m
2

Condizione su a
s
(altitudine di riferimento del
sito)
1.60 Se a
s
200m
1.60+3(a
s
-200)/1000

Se 200m< a
s
750m

I
Valle dAosta, Piemonte, Liguria,
Trentino Alto Adige, Emilia
Romagna, Friuli Venezia Giulia,
Veneto, Abruzzi Molise e Marche

3.25+8.5(a
s
-750)/1000 Se a
s
> 750m
1.15 Se a
s
200m
1.15+2.6(a
s
-200)/1000 Se 200m< a
s
750m
II
Liguria, Toscana, Umbria, Lazio,
Campania (Caserta, Benevento,
Avellino), Puglia (Foggia)

2.58+8.5(a
s
-750)/1000 Se a
s
> 750m
0.75 Se a
s
200m
0.75+2.2(a
s
-200)/1000 Se 200m< a
s
750m
III
Campania (Napoli e Salerno), Puglia
(tranne Foggia), Basilicata, Calabria,
Sardegna, Sicilia
1.96+8.5(a
s
-750)/1000 Se a
s
> 750m

Valori dei coefficienti di forma
I valori dei coefficienti di forma sono specificati in funzione:
del tipo di copertura
dellangolo che rappresenta linclinazione delle falde della
copertura sullorizzontale
Coefficiente
di forma
0< <15 15< <30 30< <60 >60

1
0.8 0.8 0.8(60 - )/30 0

2
0.8 0.8+0.4( -15)/30 (60 - )/30 0

3
0.8+0.8 /30 0.8+0.8 /30 1.6
da valutare

1
*
0.8 0.8(60- )/45 0
Definizione dei coefficienti di forma in funzione dellangolo di
inclinazione della copertura sullorizzontale
Valori dei coefficienti di forma
Condizioni di carico associate al
carico da neve per coperture
monofalda

1

0,5
1
0,5
1

1

2

0,5
1
(
2
)

2
(
2
)
*
1
(
2
)

2
(
1
)
0,5
1
(
1
)
*
1
(
1
)
Condizioni di carico associate al
carico da neve per coperture a due
falde
Valori dei coefficienti di forma
Condizioni di carico associate al carico da neve per
copertura multipla

APPLICAZIONE
CARICO DA NEVE
Si determini lintensit del carico accidentale da neve, per un
edificio situato in provincia di Bolzano, ad una quota di 382 m
s.l.m.
La copertura di tipo monofalda con uninclinazione di 5
sullorizzontale.
I ZONA
II ZONA
III ZONA
0.858 kN

Potrebbero piacerti anche