Secondo Antinucci ”Scuola e gioco sono termini antitetici”.Il gioco è
fondamentale nella formazione del bambino, attraverso esso il bambino esplora il mondo esterno, può rielaborare le informazioni e le indicazioni, che gli vengono trasmesse in modo del tutto personale. Proprio per questo il bambino quando gioca è creativo.Prima di tutto il gioco deve essere piacevole, divertente, ma soprattutto spontaneo, non deve essere ostacolato e neppure organizzato dagli adulti affinché il bambino capisca la realtà circostante. Il bambino gioca non per finalità specifiche, ma per semplici motivazioni soggettive che vengono comprese solo dal bambino stesso.Attraverso l’osservazione dei comportamenti inconsci dei bambini, che si manifestano spontaneamente durante il gioco, si riesce a capire la personalità di un bambino, i suoi modelli e anche la concezione che egli ha di sé stesso. La scuola, ma soprattutto la scuola dell’infanzia, è l’esempio in cui il gioco viene usato per educare. I bambini che giocano nel cortile socializzano con i compagni e “crescono” tramite queste esperienze, tutte le attività vengono organizzate nel loro aspetto ludico dalle insegnanti affinché tutti i bambini interagiscano tra di loro. Nel gioco agiscono diversi fattori che lo fanno diventare l’attività predominante e preferita dei bambini e a volte anche degli adulti. Questo perché il gioco è fine a sé stesso. L’unico tornaconto infatti è quello emotivo, il gioco porta infatti gratificazione, soddisfazione,non si avverte quel senso di dovere che magari i bambini avvertono a scuola quando la maestra dà la consegna dei compiti a casa, da qui le concezioni di mostrare i contenuti agli alunni sottoforma di gioco per indurre in essi maggiore interesse e stimolo ad imparare,ma vi si partecipa spontaneamente. Un bambino quando gioca costruisce da sé un mondo a parte da quelli degli adulti,vaga e spazia con la fantasia laddove può aprirsi liberamente,attraverso l’immaginazione si incarna in personaggi che non sono limitati e che non hanno addosso il peso della realtà e lo sguardo vigile di un genitore o di un adulto in genere,tuttavia il gioco ha bisogno di essere regolamentato. Il gioco è fondamentale per lo sviluppo cognitivo, infatti il bambino impara e conosce giocando.Nei primi mesi l’attività predominante è la suzione,tant’è vero che anche dopo lo svezzamento il bambino porta alla bocca tutto ciò che gli interessa perché gli provoca piacere,in questo modo assimila,elabora,assorbe la nuova esperienza in modo da adattarla alle strutture già esistenti.
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