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Valutazione preliminare

del calcestruzzo
Qualifca di un prodotto
o di una ricetta?
Spunti per una rifessione
Marco Franci ni
14 gi ugno 2010
uni cal ri cerca & svi l uppo
Qualifca di un prodotto o di una ricetta? | ii
Sommario
Premessa 1
1 Gli obiettivi della Qualifca 2
2 Nuovi scenari 3
3 Il ruolo determinante dei componenti 4
4 Ricerca della costanza nel tempo 5
5 Il tipo di controllo 6

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Premessa
Questo documento ha lo scopo di richiamare lattenzione sul processo di qualifca
dei calcestruzzi, attivit abbastanza difusa nel panorama italiano delle costruzioni e
concepita innanzitutto come risposta formale alla richiesta di una valutazione preli-
minare della resistenza da parte delle Norme Tecniche per le Costruzioni.
Con il termine qualifca si indica quasi unanimemente quel fusso di attivit, speri-
mentali e documentali, tese ad abilitare formalmente la produzione e lutilizzo di un
certo tipo di calcestruzzo nellambito della realizzazione di unopera di una certa im-
portanza.
La qualifca di un calcestruzzo comunque una pratica relativamente recente in Ita-
lia, trattandosi di una richiesta assolutamente eccezionale prima degli anni novanta.
E in questi venti anni non ha mai trovato una chiara defnizione normativa. Anche la
comune suddivisione tra la fase di prequalifca e quella di qualifca non trova riscontri
in alcun documento normativo.
Eppure tale attivit nel nostro paese ha gi una connotazione particolarmente preci-
sa, quasi tradizionale. Essa si cristallizzata nel tempo sul modello iniziale proposto
dalle prime opere infrastrutturali di qualit, che hanno introdotto in Italia (fnalmen-
te!) requisiti precisi e controlli severi.
Nessuno dubita della notevole spinta innovatrice e miglioratrice che i primi sistemi
di qualifca (legati sempre alle maggiori infrastrutture pubbliche) hanno dato al siste-
ma. Certamente si deve anche ad essi il forte sviluppo tecnologico e organizzativo
che ha caratterizzato negli ultimi quindici anni il settore del calcestruzzo preconfe-
zionato italiano.
Tuttavia oggi ci sembra particolarmente pericoloso elevare a livello di standard di
riferimento quelle stesse regole comportamentali che sono state codifcate pi di
venti anni fa nei primi capitolati di avanguardia. Esse infatti mostrano numerosi se-
gni di debolezza e di contraddizione, che promettono di accrescersi nel tempo e che
vedremo nel dettaglio pi avanti.
Dobbiamo poi prendere atto che oggi le normative tecniche del settore coprono
ampiamente il campo della defnizione e del controllo delle caratteristiche del cal-
cestruzzo, e anche quello della defnizione e del controllo del processo produttivo. E
nessuna di esse defnisce la qualifca di un prodotto negli stessi rigidi termini con-
cettuali e procedurali che si sono gradualmente consolidati in Italia.
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Gli obiettivi della qualifca
Non difcile n arbitrario riassumere quelli che
dovrebbero essere i principali obiettivi di chi (com-
mittente, progettista, direttore dei lavori o impresa)
si preoccupa di stabilire i criteri e le regole del pro-
cesso di qualifca dei calcestruzzi:
garantire lottenimento delle prestazioni richie-
ste al calcestruzzo indurito durante tutto il perio-
do di fornitura
garantire le propriet del calcestruzzo fresco
adatte allapplicazione in qualsiasi condizione
garantire la piena documentabilit dei risultati
ottenuti
In Italia si sempre dato per scontato che il principale ostacolo al raggiungimento
di questi obiettivi fosse la trufaldina tendenza di alcuni produttori di calcestruzzo a
disattendere i propri impegni, rendendo cos aleatorio il concetto stesso di garanzia.
Per evitare questo rischio, la maggior parte delle richieste e dei controlli si indiriz-
zata verso il processo produttivo del fornitore, in particolare verso il sistema di do-
saggio dei componenti. E si creduto di ottenere la massima garanzia pretendendo
(soltanto) il rispetto assoluto della ricetta iniziale e la rigida ripetizione nel tempo del
processo di caricamento defnito.
In pratica, si ritenuto per anni che la principale fonte di variabilit del sistema fosse
il produttore stesso -per dolo o per ignoranza- e ci si preoccupati di congelarne il
pi possibile lattivit, impedendogli qualsiasi in-
tervento di modifca tecnologica od operativa.
La qualifca, come rigida fotografa del quadro ini-
ziale, avrebbe poi reso perfettamente documenta-
bile il raggiungimento degli obiettivi: la semplice
assenza di variazioni rispetto al sistema qualifcato
sarebbe stata prova sufciente e necessaria della
piena conformit dei prodotti.
UN LUNGO PROCESSO
In molti grandi cantieri italiani la qualifca
dei calcestruzzi (defnita proprio qualifca
della ricetta o qualifca del mix) unope-
razione particolarmente lunga, efettuata
secondo una precisa liturgia, che si avvale
spesso dellintervento di laboratori di terza
parte. Lintero processo (comprensivo dei
risultati di prova alle varie scadenze) pu
richiedere un tempo compreso tra un mese
e tre mesi secondo i casi, che si aggiungo-
no ad un periodo altrettanto lungo di cui
il fornitore di calcestruzzo ha bisogno per
progettare e testare la ricetta da proporre
nei suoi documenti di prequalifca.
PESATE REGISTRATE
La speranza di ottenere nel tempo, du-
rante la fornitura, risultati uguali a quelli
ottenuti con limpasto di qualifca spesso
ricercata attraverso la continua verifca
delle registrazioni di carico di ogni auto-
betoniera, che in molti casi si richiede che
vengano trascritte addirittura sul docu-
mento di trasporto, trasformando di fatto
un prodotto a prestazione garantita in un
prodotto a composizione richiesta
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La qualifca della ricetta avrebbe consentito al committente:
di verifcare lefettiva fattibilit tecnologica del calcestruzzo richiesto
di misurare le propriet del calcestruzzo e di pretenderle sempre identiche in futu-
ro (anche quelle non richieste e quindi non pagate)
Cristallizzando le condizioni iniziali, dun-
que, si era convinti di poter assicurare an-
che la costanza prestazionale nel tempo.
Questo ragionamento ha potuto dimo-
strarsi fno ad ora sufcientemente soste-
nibile [solo in teoria, perch lesperienza
pratica testimonia tuttaltro] per una se-
rie di ragioni:
i requisiti prestazionali erano sostanzial-
mente modesti
non vi erano requisiti aggiuntivi partico-
larmente critici
i requisiti erano per lo pi concordanti e
non in contrasto tra di loro
nessuna prestazione o caratteristica era
vicina al limite di fattibilit tecnologica
Ma questo scenario particolarmente semplice oggi sempre meno corrispondente
alla realt, come vedremo pi avanti.
REQUISITI CONCORDANTI
Fino a pochi anni fa i requisiti cogenti per i calce-
struzzi forniti nei principali cantieri italiani non su-
peravano quasi mai lRck 45 e si limitavano a prescri-
vere la classe di consistenza, la classe di esposizione
ambientale, il massimo rapporto a/c ammissibile.
Tali requisiti risultano sostanzialmente concordan-
ti, nel senso che una ricetta progettataad abundan-
tiam pu riuscire quasi sempre a soddisfarli tutti
con buoni margini di sicurezza.
Quando i requisiti sono semplici e concordanti, in-
fatti, lunico problema di tipo economico, legato
alla defnizione di un adeguato margine di sicurezza
prestazionale, facilmente ottenibile con dosaggi su-
periori di cemento e additivi.
REQUISITI NON RICHIESTI
Molto frequentemente le propriet riscontrate durante
lefettuazione dellimpasto di qualifca divengono ta-
citamente e implicitamente requisiti aggiuntivi che si
pretende di veder rispettati anche se non richiesti espli-
citamente nei documenti contrattuali.
Non raro oggi richiedere formalmente -riconoscendo-
le dal punto di vista economico- soltanto alcune presta-
zioni principali (Rck, consistenza, classe di esposizione)
per poi pretendere implicitamente durante la fornitura
anche la costanza di parametri aggiuntivi misurati du-
rante la qualifca (tempi di presa, resistenza a trazione,
ritiro...).
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Nuovi scenari
Applicare oggi il tradizionale e rigido concetto di
qualifca della ricetta pu dimostrarsi una scelta
fatalmente miope, specialmente con i calcestruzzi
odierni, sempre pi innovativi e prestazionali.
Oggi dovremmo renderci conto che il principale
ostacolo al pieno raggiungimento degli obiettivi
non la malafede o lincapacit del produttore di
calcestruzzo, ma sono piuttosto i numerosi, ineli-
minabili fattori di variabilit che rendono impossi-
bile la riproducibilit nel tempo dei risultati. Fatto-
ri che in passato erano assai meno condizionanti
di quanto non siano oggi.
Dal punto di vista tecnologico ci sono infatti alcuni importanti elementi di novit,
tra i quali la particolare severit dei requisiti prestazionali e la difusione di numerosi
vincoli aggiuntivi.
Spesso si pretendono propriet del calcestruzzo che sono in contrasto tra di loro se
non quasi inconciliabili, sempre pi vicine ai limiti della stessa fattibilit tecnologica.
Con vincoli prestazionali pi stringenti
(sia sul calcestruzzo fresco che indurito) il
campo di stabilit della ricetta si restringe
molto, diventando vulnerabile rispetto
alle fsiologiche fonti di variabilit:
le condizioni ambientali
le variabili operative (impianti, sistemi di dosaggio e di misura)
le oscillazioni delle propriet dei componenti.
Oggi una piccola variazione delle
condizioni al contorno o delle pro-
priet dei componenti (che spesso si
rivelava quasi ininfuente in passato)
pu portare facilmente a una rile-
vante variazione di propriet fonda-
mentali dellimpasto.
NUOVI REQUISITI
Parametri importanti come il calore di idra-
tazione, il ritiro, i tempi di indurimento, il
modulo elastico, la resistenza a trazione, la
consistenza autocompattante sono relati-
vamente nuovi per il nostro mercato.
Oggi il produttore di calcestruzzo rischia di
dover garantire nel tempo i nuovi requisiti
tecnologici (spesso nientafatto concor-
danti ma al contrario fortemente contrap-
posti e difcili da ottenere) mantenendo
intatta -e opprimente- la zavorra dei vecchi
dosaggi blindati.
LE PROPRIET NON DIPENDONO SOLO DAI PESI
Le variazioni di temperatura, per esempio, infuiscono
talvolta in modo importante sul comportamento reo-
logico degli impasti, al punto da rendere difcoltoso
ottenere di mattina le stesse propriet dellimpasto
che avevamo osservato il pomeriggio precedente!
PROBLEMI E RISPOSTE IN EVOLUZIONE
SOLUZIONI SEMPLICI per PROBLEMI SEMPLICI
(calcestruzzi a requisiti concordanti)
SOLUZIONI COMPLESSE per PROBLEMI COMPLESSI
(calcestruzzi a requisiti discordanti)
SOLUZIONI DINAMICHE per PROBLEMI DINAMICI
(gestione della variabilit per mantenere prestazioni)
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Il ruolo determinante dei componenti
I capitolati in uso in Italia prevedono di verifcare la conformit di tutti i componenti
rispetto ai requisiti normativi. E importante prendere atto che tali requisiti consisto-
no sempre in fltri passa/non passa per la loro accettabilit. In altre parole, i com-
ponenti sono utilizzabili quando rispettino limiti di conformit massimi e/o minimi,
entro i quali sono liberi di oscillare. Ed proprio questa legittima variabilit che
oggi crea i problemi maggiori.
Un cemento o un aggregato possono oggi restare
saldamente conformi a norme e capitolati, pur mo-
strandosi fortemente variabili nel tempo. I requisiti
(anche quelli pi restrittivi) consentono sempre dei
signifcativi margini di oscillazione allinterno dei li-
miti di accettabilit.
Tali oscillazioni, poco infuenti per i calcestruzzi a
requisiti concordanti, divengono spesso decisive
quando i requisiti discordanti ci richiedono di man-
tenere inalterati alcuni delicati equilibri tecnologici.
Chi si preoccupa di ottenere davvero risultati costan-
ti in calcestruzzo non pu non tener conto di questo, e la miglior prova di ci il fatto
che le ricette dei calcestruzzi di produzione ordinaria (quelli non soggetti a qualifca
formale) vengono continuamente controllate, riviste e ottimizzate nel tempo.
Alla base del sistema di qualifca delle ricette c sempre stata una sorta di presunzio-
ne di uniformit dei componenti, che non ha alcuna ragion dessere, n tanto meno
un fondamento normativo. Per un produttore di componenti non esiste infatti alcun
vincolo di uniformit che non sia il semplice obbligo di mantenersi allinterno dei
limiti defniti per laccettabilit.
Da qui unaltra osservazione basilare: una ricetta fssa per avere propriet costanti do-
vrebbe contenere componenti sempre identici a se stessi. Ma questultimo anello della
catena non assicurato, perch basato su un desiderio del cliente, non su un obbligo
del fornitore.
[Le basi tecnologiche di questi nuovi scenari sono piuttosto complesse, coinvolgendo le pi recenti conoscenze sulle pro-
priet reologiche degli impasti e di conseguenza le pi moderne strategie di mix design : per un pieno approfondimento
degli elementi di variabilit fsiologica dei diversi componenti del calcestruzzo necessaria una trattazione a parte]
VARIABILITA FISIOLOGICA
Limpatto sulle prestazioni dovuto alla
quotidiana variabilit dei componenti
pu essere notevole.
Basti pensare che nei calcestruzzi a pi
alto contenuto tecnologico (bassi con-
tenuti di acqua, alti contenuti di fni,
di additivi e di aggiunte) la variazione
fsiologica delle propriet elettrochi-
miche superfciali dei componenti pu
portare a notevolissime modifche della
richieste dacqua o di additivo dellim-
pasto, corrispondenti alla varazione di
una o due classi di consistenza.
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Ricerca della costanza nel tempo
Abbiamo dunque individuato lobiettivo pi importante e difcile da raggiungere
oggi: la garanzia di fattibilit e di riproducibilit nel tempo di tutte le propriet e pre-
stazioni richieste.
In passato la robustezza del calcestruzzo di fronte alle fonti di variabilit era ricerca-
ta attraverso la progettazione di una ricetta ad abundantiam, cio sovradimensiona-
ta rispetto ai requisiti e quindi capace di garantirli anche in caso di variazioni inattese.
Ma quando i requisiti sono in contrasto tra di loro la strada dellabbondanza si rivela
impraticabile: mentre si agevola il soddisfacimento di un requisito si pu infatti im-
pedire il rispetto di un altro requisito o di un vincolo contrastante. Questa, purtroppo,
lesperienza frustrante di molti cantieri italiani che hanno fondato lefettiva validit
dei calcestruzzi sulla semplice defnizione iniziale dei dosaggi dei componenti. E che
talvolta si trovano a dover gestire condizioni mutate nel tempo, i cui problemi nessu-
na ricetta fssa potrebbe mai eliminare.
E cos una nuova tentazione, quella di forzare furbescamente la mano al sistema per
ottenere in ogni condizione i risultati desiderati, si pu sostituire alla vecchia tenta-
zione, quella di contravvenire agli impegni per risparmiare sui costi. Lintento pro-
fondamente diverso, e per certi versi persino encomiabile, ma limpatto sullintegrit
del sistema sarebbe comunque devastante.
Lunica strada percorribile per garantire risultati costanti invece la continua rivisi-
tazione della ricetta, la sua riprogettazione in funzione delle nuove condizioni. Non
pi dunque ricette costanti, che provocherebbero risultati variabili, ma ricette
variabili per ottenere risultati costanti.
E per garantire la costanza di prestazioni e propriet per tempi prolungati potr
essere necessario modifcare anche il tipo di componenti oltre che la loro quanti-
t. Tutto questo per garantire al meglio gli impegni prestazionali stabiliti, non per
seguire pedissequamente una procedura prefssata di aggiornamento.
Tipi di
requisiti
Fattibilit
tecnica
Condizioni
per la garanzia
Efetti della
variabilit
Contromisure
Semplici,
concordanti
Certa
Rispetto di un
margine di sicurezza
Solo oscillazioni
prestazionali
Ricette
ad abundantiam
Complessi,
discordanti
Incerta
Mantenimento
di un equilibrio
Probabile uscita dal
campo di fattibilit
Ricette
variabili
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Un nuovo concetto di qualifca
Dunque, in conclusione, possiamo afermare che la miglior forma di commitment tra
clienti e fornitori -entrambi evoluti e responsabili- la qualifca di un prodotto con
formulazione proprietaria e variabile basata sulle sue propriet/prestazioni garan-
tite contrattualmente.
Questa soluzione ha oggi molte pi
potenzialit rispetto alla qualifca di un
prodotto a ricetta depositata, le cui
propriet tecniche durante la fornitura
vengono supposte costanti basandosi
soltanto sulla presunta corrispondenza,
inalterabile, tra composizione e presta-
zione.
Come spiegato nel riquadro, le norme
italiane non impongono afatto lado-
zione di una ricetta predefnita come
paradigma di riferimento nel gioco del-
le parti.
La rimozione dei vincoli di defnizione delle ricette risulta quindi ineccepibile dal
punto di vista normativo, risolutiva dal punto di vista tecnologico e sempre pi spes-
so indispensabile dal punto di vista operativo. Tuttavia potrebbe causare una sensa-
zione di vuoto procedurale, per lassenza di un quadro di riferimento alternativo per
la qualifca formale dei calcestruzzi rispetto a quello -eccessivamente rigido ma assai
facile da impostare- in uso oggi.
La semplicistica cristallizzazione della situazione di qualifca iniziale facilita s tutte
le operazioni di controllo, rendendole burocraticamente automatiche, ma di fatto
elimina dal gioco la principale molla del vero successo di unopera, che il coinvolgi-
mento diretto e responsabile delle parti.
Ogni problema complesso e dinamico (cio non banale nei suoi presupposti iniziali
e soggetto poi a condizioni di variabilit) pu essere risolto soltanto grazie alla con-
tinua ricerca delle migliori soluzioni tecniche: questa costante ottimizzazione insita
nella responsabilit che ci si assunta in fase contrattuale rispetto alle prestazio-
ni, responsabilit che non mai delegabile a presunte correlazioni tra prestazione e
composizione.
NORME TECNICHE e QUALIFICA
In accordo con le Norme Tecniche, un prodotto da costru-
zione come il calcestruzzo deve essere 1) univocamente
identifcato e qualifcato sotto la responsabilit del pro-
duttore; 2) accettato dal Direttore dei lavori con verifca
della documentazione ed eventuali prove di accettazione.
La convinzione che il processo di qualifca del prodotto
debba riguardare una ricetta (cio la lista di componenti
con la specifcazione delle quantit predefnite) radica-
ta ma non supportata dalla lettera della norma, che al ri-
guardo lascia ampio spazio allinterpretazione.
Soltanto per quanto riguarda il controllo e laccettazione
si stabiliscono modalit e criteri precisi, da applicare a
una non meglio defnita miscela omogenea che nello
spirito del legislatore, confermato dal parere del CSLLPP
30/3/2006, non coincide con la ricetta ma assume la for-
ma ben pi dinamica di una famiglia di progettazione co-
stantemente modifcata.
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Ogni produttore di calcestruzzo ha la naturale e legittima esigenza di modifcare
la formulazione dei propri calcestruzzi per poter garantire nel tempo il rispetto dei
requisiti prestazionali. Per questo motivo un calcestruzzo qualifcato a fronte di una
ricetta predefnita (che diviene quindi -direttamente o indirettamente- oggetto di
pattuizione contrattuale tra le parti) dovrebbe essere considerato un calcestruzzo a
composizione richiesta e come tale coerentemente identifcato sui documenti con-
trattuali e di consegna. Aprendo poi, com giusto, il problema di defnire la respon-
sabilit delle inevitabili variazioni prestazionali quando sia documentabile lefettivo
rispetto dei dosaggi prefssati.
Tipo di
calcestruzzo
Tipi di
requisiti
Defnizione
dei requisiti
Scopo del controllo
di processo
Oggetto
dei controlli
Responsabilit
del fornitore
A composizione
richiesta/defnita
Soltanto semplici
e concordanti
Rispetto
di un margine
di sicurezza
Rispettare sempre nel tempo
i dosaggi prefssati
Dosaggi efettivi
(report di pesata)
Sul solo rispetto
dei dosaggi pattuiti
A prestazione
garantita
Anche complessi
e discordanti
Mantenimento
di un equilibrio
Individuare e compensare
le fonti di variabilita
per mantenere le prestazioni
Prestazioni efettive
(test sperimentali)
Sul solo rispetto delle
prestazioni richieste
Quando invece si richiede un calcestruzzo a prestazione garantita ci si dovrebbe
limitare alla qualifca prestazionale di un prodotto, opportunamente identifcato,
orientata a verifcare la capacit del prodotto (e del fornitore) di rispettare tutti i
requisiti specifcati. Durante la fornitura sar poi specifco compito del controllo di
accettazione verifcare lefettivo rispetto degli stessi requisiti nel tempo.
Servizio Ricerca e Sviluppo Unical Sp.A.
Laboratorio Centrale di Settimello, Piazza Cavalcanti, 11 - Calenzano (Firenze)

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