Donne da viaggio 2011 WLM EDIZIONI Stezzano-BG-IT Fax: 178 2248526 www.wlmedizioni.com wlmedizioni@tiscali.it info@wlmedizioni.com Prima edizione: gennaio 2012 ISBN 978-88-97382-04-1 In copertina: Montagne Russe, particolare, di Silvana Adami, rielaborazione fotografica. Irefazione Quando ho comincialo a Ieggere Ocnnc !a tiaggic di SiIvana Adami non ensavo che sarei arrivalo a farmi quesla domanda erche si viaggia Una domanda a arenlemenle semIice ma che menlre si Iegge que slo Iibro assume semre iu significalo Iorse si viag gia er lurismo er diIello er necessila o er Iavoro o chissa Ma qui lra quesle agine come nei iu riu scili romanzi ccasi ic ccasi SiIvana Adami ci obbIiga a riensare aI senso deI viaggiare In aarenza i rolagonisli o megIio Ie rolagonisle di queslo Iibro viaggiano er Iavoro lurismo er fuga ma in queslo caso da Iellori dobbiamo ensare a che bagagIio orleremo con noi e sorallullo se lorneremo cam biali o semre gIi slessi II viaggio divenla cos iI ma nichino suI quaIe sla adagialo Iabilo deIIa narrazione che viene cucilo addosso aIIe rolagonisle dei rac conli I iI fiIo dArianna deI Iabirinlo deIIanimo uma no di quesle slorie che lrasforma iI aesaggio e lra scina Ie vile fino aIIeslremo I un Iibro scrillo da una donna che ha come ro lagonisle deIIe donne Uniche coraggiose come soIo Ie donne delerminale sanno essere II Iinguaggio e di rello schiello con un rilmo incaIzanle fallo di linle narralive che cangiano a ogni agina II Iellore a un cerlo unlo e cos calluralo daI rilmo imresso aI leslo che dimenlica quasi che sla Ieggendo deIIe aroIe slamale su una agina bianca La siluazione e cambiala non sla iu sedulo e sla Ieggendo ma ascoIla I quesla Ia lrasmulazione che queslo Iibro e i suoi quallro racconli riescono a reaIizzare in chi Io liene lra Ie mani Un Iibro che si ascoIla neIIa roria menle e che reaIizza iI iccoIo rodigio di mulare Ia noslra vocina inleriore che insieme a noi ci aiula a Ieggere i lesli aIIa slregua di quaIcosa di meravigIioso e nascoslo rofondamenle Le quallro rolagonisle di Ocnnc !a tiaggic si maleriaIizzano neIIa noslra menle e noi cominciamo inesorabiImenle a seguirIe A ren derne Ie arli a soffrire con Ioro ma anche a ridere Irendono coro denlro iI Iellore e cominciano a vivere Ia Ioro vila a resliluire iI Ioro doIore Ia gioia i as saggi cruciaIi iulloslo che Ie deboIezze e noi ar leciiamo aIIe Ioro esislenze come se fossero noslre Divenlano deIIe amiche di cui ci reoccuiamo er Iesilo di un aunlamenlo o di unimresa che slan no inlrarendendo sia anche Iinnamoramenlo o deI business non ossiamo rimanere dislaccali IiIo condullore deIIe slorie Ia moda o megIio Ia sarloria Come se uliIizzasse ago e fiIo infalli SiIvana Adami cuce Ie slorie addosso aIIe rorie rola gonisle uliIizzando Ia sarloria come una melafora deI se deIIauloderminazione deIIe rolagonisle SiIvia Ia rolagonisla deI rimo racconlo viaggia er Iavoro liene i conlalli con Ie dille rodullrici di abili Ammira Ie oeraie che reaIizzano sedule in grossi caannoni abili che oi migIiaia di ersone orleranno Le ammira er i sacrifici che fanno e Ie slima er Ie Ioro caacila Iavoralive Una donna che guarda aIlre don ne e che in queslo universo femminiIe lrova un inse gnamenlo di vila una Iezione di vila che si sosa con Ielica di una condolla semre coerenle e volala aI Iavoro anche quando dovra conlro Ia sua voIonla suerare uno dei lanli confini moraIi che Ia vila one davanli II secondo racconlo e un ctcrsizc narralivo daI Iordilo comIesso e inlriganle Inlriamo in un aIlro labu liico deI mondo femminiIe iI sovraeso II chiIo in iu Iedericca s avele rorio cailo si chiama cos e di quaIche lagIia in iu deIIa media non sroorzionala ma cerlamenle non Ia lanlo sosirala quaranladue che Mia na!rc jicra !c||a sua iag|ia quarania!uc atcta i| suc |c| !ajjarc a nciicrni a !icia Ma Ia noslra rolagonisla non sara soIo a suo agio in queI coro diverso da quanlo si vede suIIe rivisle alinale e da quanlo Iimmaginario deIIa ub bIicila roone dovra anche cimenlarsi con Ia vila di ogni giorno Con un marilo un Iavoro una famigIia Ia rivaIe ovviamenle magra e con gIi innumerevoIi accadimenli deIIa vila Iorlando con orgogIio iI ro rio abilo oversize fino a farIo dimenlicare a lulli noi Iellori er rimi Nciic scura nciic cniara nciic jinirai nciic !i |cn|ar!ancnii nciic cnc ncn sai cnc Nina na pianic !i paura in |aiicria cos Mario CasleInuovo racconlava di Nina neI Nolle scura come scura e Ia vila di quesla Nina siciIiana CorIeonese bimba di una fami gIia numerosa che con una definizione educala o lremmo definire daIlri lemi Nina e circondala da fraleIIi aguzzini che aIlro non fanno che roagare e roseguire Iinsegnamenlo alerno che Ia femmina non ha dirilli Iiberla e che deve soggiacere aIIa vo Ionla dei maschi deIIa famigIia Una vessazione con linua soIo aena miligala daIIa resenza malerna Coraggiosa come soIo Ie madri sanno essere ma Io slesso comresa e inghiollila da queI mondo Nina e cos conlinuamenle Ioggello di una vioIenza ma schiIe sicoIogica e fisica finaIizzala a rearare una donna rassegnala da consegnare a un aIlro uomo iI fuluro marilo I |eans in queI mondo sono un ab bigIiamenlo da roslilula Come neI famoso Iibro di Lara CardeIIa Vc|ctc i pania|cni anche Ia noslra rolagonisla non uo mellere i |eans a vila bassa come non uo fare lanle aIlre cose che Ie coelanee di aIlri aesi ossono fare senza robIemi QuaIcuno slorcera iI naso e dira sono cose assale non e iu cos ma Ia cronaca e Ie associazioni conlro Ia vioIenza aIIe donne dimoslrano dali aIIa mano che cos e ancora e che moIle voIle vince iu Ia vogIia di non vedere che queIIa di caire Nina ero non e una rassegnala no Irende in mano iI rorio deslino e giovanissima cambia Ia roria vila e divenla una Iavoranle deIIa moda imara a cucire gIi abili e cos come in una riuscila e semIice melafora si aresla a unire ezzi deIIa roria vila aIIa slregua di una sarlina che allacca una manica a una giacca o semIi cemenle esegue un unlo croce ma aIIa fine conlri buisce a fare quaIcosa di nuovo di diverso Una nuo va Nina II quarlo e uIlimo racconlo sms di Ocnnc !a tiaggic ha come rolagonisla AIessia I iI soIe deIIa CaIabria che iIIumina quesla sloria I Iamore e Ieslale che danno un coIore inlenso a queslo racconlo che si in lreccia con Ie vile deIIa famigIia Una soreIIa erfella che si riveIera unaIlra ersona una vila imerfella che si lrasformera aIIa fine in quaIcosa di erfellibiIe un viaggio che aiula Ia rifIessione Quesli sono gIi in gredienli di una sloria che uliIizza come molore narralivo un aIlro eIemenlo deIIuniverso femminiIe conlemoraneo iI ceIIuIare GIi sms scambiali dai rolagonisli servono a scambiare affello areri Ogni messaggio non e comoslo semIicemenle da caralleri ma da conlenuli esanli regnanli forli Risondere a un sms non e semIice uo rendere anche deIIe ore di rifIessione La lecnoIogia finaImenle viene ridimensionala a cio che in fondo e un mezzo e basla I conlenuli Ii mellono Ie ersone e nuIIaIlro e un mezzo e soIo un mezzo e non un lolem da vene rare II Iellore di Ocnnc !a tiaggic aIIa fine deI Iibro senlira noslaIgia er quanlo ha Iello Ne sono sicuro Vorra un quinlo racconlo e si chiedera erche soIo quallro racconli e non cinque o iu Ma sorallullo credo sara che Ia risosla aIIa domanda iniziaIe e er caire Icco erche si viaggia Izio Gavazzeni Questo libro dedicato a te, che lo hai scelto. Con laugurio che ti diverta a leggerlo almeno la met di quanto io mi sono divertita a scriverlo! Questa, per me, la cosa pi importante. Grazie Silvana SiIvana Adami Donne da viaggio Racconli Donne du tlugglo SlItunu Aduml La sccnnda nppnrtunita SiIvia vieni a conoscere iI signore che e venulo a fare iI coIIoquio er iI oslo di conlroIIo quaIila dice Andrea affacciandosi aIIa orla deI mio ufficio Sai non mi ricordavo iI suo nome IaIlro giorno quando le ne ho arIalo ma credo che olresli cono scerIo Mi sembra che abbia Iavoralo er un cIienle che seguivi lu quando eri neIIazienda di Giovanni Ioi abbassa Ia voce e aggiunge Mi fa un o ena Iare diseralo IuIlimo oslo er cui ha Iavoralo ha chiuso e non gIi hanno dalo neanche Ia mobiIila gIi mancano ochi anni er Ia ensione e mi ha quasi imIoralo di renderIo in rova Si acconlenla deI minimo deIIo sliendio Con Ia sua eserienza olreb be esserci uliIe Lascio in soseso queIIo che slavo facendo e coIgo voIenlieri Ioccasione er una iccoIa ausa Ce sem re cos lanlo da fare ma un inlervaIIo a voIle fa bene Seguo Andrea neIIa saIella dei coIIoqui con Ia lesla ancora suI Iavoro aena inlerrollo ho ascoIlalo dis lrallamenle queIIo che mi ha dello AmmuloIisco aIIa visla deIIuomo che si aIza er 13 Donne du tlugglo SlItunu Aduml slringermi Ia mano sorridendo I invecchialo moIlo ma Io riconoscerei anche lra cenlanni queI sorriso unluoso e unico Ier un allimo Iui mi guarda forse non mi riconosce lenla di slringermi Ia mano ma io non ricambio Sembra sorreso daIIesressione di sgomenlo che di sicuro mi Iegge in faccia La mano lesa gIi ricade Iungo iI fianco rima di rirendersi e vioIenlarsi coslringendo i muscoIi deIIa faccia in un sorriso forzalo In un allimo mi lorna aIIa memoria queI rimo viaggio in Romania che feci lanli anni fa e enso che in effelli a voIle i ricordi li erseguilano
Iranca Guarda che sfigalo queIIaereo limmagini queIIi che ci devono saIire Seriamo che abbiano fallo leslamenlo dissi aIIa mia coIIega menlre iI uImino deIIaeroorlo di Orio aI Serio ci slava ac comagnando aI voIo in arlenza er akau Roma nia Laereo in queslione faceva davvero aura con Ie aIi iegale e Ia ruggine che coIava dai buIIoni sem brava un vecchio slanco che chiedeva soIo di oler riosare La scrilla Air MoIdova era aena visibiIe ma Iasciava caire moIlo Iravamo neI IugIio deI Le fronliere erano an cora laIi e er andare in Romania daIIIlaIia serviva iI assaorlo Signora inlervenne con voce rassegnala un uo mo che si lrovava vicino a noi queIIo e iI noslro ae reo 14 Donne du tlugglo SlItunu Aduml Ma come Se avevamo fallo iI checkin aIIo sor leIIo deIIa Carpaiair cosa cenlrava queIIaffare Un aIlro asseggero Ieggendomi Ia sorresa in faccia siego che succedeva semre cos Iacevi iI checkin con una comagnia ma oi non saevi su quaIe aereo saresli saIilo Quando si andava nei aesi deIIIsl bisognava asellarsi di lullo Mi senlii srofondare in un allimo rividi lulla Ia mia vila e iI ensiero iu diseralo fu er mia figIia IIisa di lre anni Iro cerla che slavoIla non Iavrei iu rivisla Chi Ie avrebbe dalo iI fraleIIino che da un o di lemo mi chiedeva Chi Ie avrebbe fallo fare i com ili quando sarebbe andala a scuoIa se suo adre mi aveva semre dello che Iui non ne voIeva saere Con iI suo Iavoro di raresenlanle di lessuli faceva orari imossibiIi Gia me Ia vedevo a rendere Ie sgridale daIIa maeslra erche Iasciava a casa i quaderni con Ie aIlre mamme che Ia comalivano Iovera orfaneIIa sua madre e morla cosa voIele che faccia un aa da soIo I oi cosa avrebbero dello se avessero lrovalo suI mio coro Ia usla Se mi fossi saIvala e mi avesse ro lrovala ferila a chi avrei dovulo rendere conlo di cio che conleneva Se fossi soravvissula avrei assa lo iI reslo dei miei giorni in rigione Credo rorio di s non lulli magari comunque una buona arle cerlamenle Chi me Io aveva fallo fare di accellare queI viaggio er un Iavoro che non sarebbe neanche slalo di mia comelenza Accidenli a me e aIIa mia mania di slra fare e di vivere semre nuove eserienze Cosa mi o levo invenlare in frella e furia er non enlrare in queI 15 Donne du tlugglo SlItunu Aduml Ia bara Non feci in lemo a ensare ad una scusa IausibiIe lio un allacco cardiaco un iclus o una iu semIice crisi eiIellica che iI uImino si era gia fer malo a fianco deIIaereo e mi lrovai sosinla dagIi aIlri asseggeri verso iI mio deslino SaIimmo Ie scaIe con asso rassegnalo e rendem mo oslo a mela circa deIIa fusoIiera Dielro di noi si sedelle iI asseggero con cui avevamo arIalo suI uI mino oco rima Signore vislo che faremo iI viaggio insieme mi resenlo Sono WaIler e queslo e iI mio amico Loren zo coIIega e coinquiIino in Romania ci disse orgen doci Ia mano menlre ci resenlava Iuomo che viag giava con Iui In fondo sembra aIquanlo riIassalo ensai men lre gIi slringevo Ia mano e gIi resenlavo Iranca che essendo un o limida slenlava a arIare con gIi eslra nei Voi rendele sesso queslo voIo gIi chiesi er farmi un o di coraggio Cerlo una voIla aI mese circa Immagino che er voi sia Ia rima voIla o sbagIio Non sbagIi Scusa se li do deI lu mi viene moIlo iu naluraIe Non li disiace vero AssoIulamenle no Te Io voIevo dire io AIIora SiIvia e Iranca cosa andale a fare di beIIo a akau Di beIIo rorio nienle Andiamo er conlo deIIa noslra dilla Lavoriamo in unazienda di abbigIia menlo di Verona e a akau ce un Iaboralorio che ci sla rearando una commessa moIlo imorlanle Domani arrivera anche iI lecnico addello aI conlroIIo quaIila 16 Donne du tlugglo SlItunu Aduml deI cIienle e noi ci dobbiamo assicurare che non ci siano robIemi Voi invece di cosa vi occuale Noi Iavoriamo er unazienda di caIzalure Siamo fissi in Romania io sono un lecnico che si occua deIIa roduzione nei Iaboralori saleIIili e Lorenzo e iI direllore di roduzione Anche noi siamo di Verona Che combinazione I vivele in Romania chiesi cominciando a lrovare inleressanle Ia conversazione che era un buon diversivo er non ensare aI decoIIo ormai imminenle AImeno cos sarei morla chiacchie rando e non mi sarei accorla di nienle S Ia noslra azienda ha comralo un aarlamen lo er i diendenli e noi viviamo I Cos ci facciamo comagnia Torniamo a casa in IlaIia una voIla aI me se er quaIche giorno e oi vaIigia in mano e via Voi fino a quando vi fermale Ier lulla Ia sellimana riarliamo venerd mallina reslo Siamo aIIholeI Mc|!cta Lo conoscele Uno sguardo comIice asso lra WaIler e Lorenzo La cosa non mi iacque er nienle aIIora dissi ri dendo er sdrammalizzare Ierche queIIo sguardo Cosa ce che non va in queIIaIbergo I brullo sorco e callivo SlavoIla fu Lorenzo a rendere Ia aroIa Nienle e iI migIiore aIbergo deIIa cilla slale lranquiIIe Ci van no Ie ersone con i soIdi Vi lroverele bene La hosless mi richiamo er farmi aIIacciare Ia cinlu ra in visla deI decoIIo e dovelli quindi rimellermi a oslo suI mio sediIe Uno sguardo a Iranca mi baslo er farmi lornare ai miei limori di oco rima II suo viso gia aIIido di nalura era divenlalo quasi verda 17 Donne du tlugglo SlItunu Aduml slro II lrucco che si era falla con cura aI mallino era ormai scioIlo daI sudore che aveva conlinualo ad asciugarsi con iI fazzoIello fino a due secondi rima Ora Ie sue mani slringevano forle i braccioIi menlre iI iIola faceva rombare i molori InoIlre Ia sua limi dezza abiluaIe si era lrasformala in un mulismo com Ielo Ira Ia rima voIla che voIavo con Iei e non mi ero chiesla se avesse aura Ora Io saevo Anchio avevo una fifa bIu Non mi baslava iu Ia chiacchierala di oco rima con WaIler e Lorenzo Adesso mi vedevo menlre reciilavamo in mezzo a quaIche Ionlana regione serdula deIIa Romania La iccoIa IIisa non avrebbe mai avulo una lomba su cui iangere Ia mamma I oi non mi avrebbero neanche orlalo dei fiori aI funeraIe Cerlo che finire a frillala a lrenlanni non ci lengo rorio Grazie ensavo io SiIvia della Ia lra gica menlre Iaereo si Ievava in voIo Ier vincere Ia aura lenlai un diaIogo con Iranca Temo erso Si era aggraala con enlrambe Ie mani e lra un o avrebbe slaccalo daI avimenlo iI sediIe davanli a se Gia iI mio lavoIino ancoralo aIIo schie naIe davanli non rimaneva bIoccalo e dovevo lenerIo su con Ia mano Se anche iI suo fosse slalo neIIe slesse condizioni sarebbe baslalo un allimo erche Ie ca desse in grembo II decoIIo fu lullo sommalo abbaslanza buono e giunli in quola rirovai a conversare con Ia mia coI Iega SlavoIla i risuIlali furono iu soddisfacenli Un o di coIore era lornalo suIIe sue guance e Ia voce sembrava quasi normaIe 18 Donne du tlugglo SlItunu Aduml SiIvia mi disse non le Io voIevo dire ma e Ia rima voIla che voIo e doo queIIo che hai dello suI uImino ho avulo un allacco di anico Tu che sei gia slala in aereo credi davvero che queslo sia erico Ioso Ma va Ia Slavo soIo scherzando I oi i signori qua dielro rendono semre queslo voIo e come vedi godono di ollima saIule Ier averne conferma mi girai e osservai bene ora che Ia aura era un o assala i noslri nuovi cono scenli WaIler si era assoilo Con Ia lesla iena di caeIIi ricci e sellinali aoggiala aI sediIe iI viso Iungo e magro che adesso era riIassalo e Ia bocca un o aer la aariva un o iu giovane dei quaranlacinque anni che gIi avevo dalo aIIinizio Lorenzo era svegIio e sembrava assorlo nei suoi ensieri Ira una lrenlina di chiIi in vanlaggio risello aI suo amico e Ia barba e i ochi caeIIi mi davano Iidea che avesse aIIincirca Ia sua slessa ela Quando vide che mi ero girala mi sorrise e con una sinla oco deIicala riorlo WaIler lra noi eI addormenlalo svegIiali Le signore li slanno guardando non farli vedere menlre sbavi neI sonno come un vecchio che ha erso Ia denliera Accidenli SiIvia scusami sai I coIa di queslo noioso vicino se mi sono assoilo Se fossi sedulo vicino a le non sarebbe successo disse sbadigIiando menlre si rimelleva a oslo i caeIIi e si raddrizzava suI sediIe Anche Iranca si era girala a guardarIi e Lorenzo 19 Donne du tlugglo SlItunu Aduml comincio a chiacchierare con Iei La osservai e er Ia rima voIla da quando Iavevo conosciula mi resi conlo che di Iei saevo moIlo oco AscoIlandoIa menlre risondeva con limore aIIe do mande di Lorenzo sei che era singIe abilava con sua madre vicino aI fraleIIo searalo e quando veniva in visila daI adre si occuava deI niolino Lavorava con me da due mesi di Iei saevo soIo che aveva aena assalo i quaranla che era slala sosala er oco lemo lanli anni fa Mi ero falla Iidea che dielro Ia sua limidezza si nascondesse Ia vogIia diserala di lrovarsi un comagno Mi slava accomagnando in quesla avvenlura er che si occuava deI conlroIIo quaIila in IlaIia ed era iI rimo viaggio di queIIa che si suoneva sarebbe slala una Iunga serie Io invece mi ero offerla di venire ur non essendo un Iavoro di mia comelenza er due molivi Irimo ero Ia modeIIisla che si occuava di queslo cIienle americano imorlanle e in caso di conlesla zioni conoscevo a menadilo lullo quanlo era slalo fallo er ollenere Iarovazione finaIe a rocedere con Ia roduzione inoIlre dovevo slare allenla che non richiedesse Iavorazioni non comrese neI rezzo concordalo Secondo ma non meno imorlanle mo rivo IelleraImenle daIIa vogIia di vedere una deIIe Ieg gendarie fabbriche rumene dove Ie maggiori aziende ilaIiane facevano confezionare i Ioro cai di vesliario I oi diciamoIo mi e semre iaciulo viaggiare Se Io facevo a sese aIlrui ancor megIio No Menlre ascoIlavo Iranca che racconlava deIIa sua 20 Donne du tlugglo SlItunu Aduml vila facendosi via via iu sicura di se mi chiesi come fosse ossibiIe dover conoscere una coIIega ascoIlan doIa menlre arIava con un eslraneo NeI Iavoro era vamo semre cos rese che Ia conoscenza lra Ie er sone rimaneva sesso suerficiaIe AIIimrovviso senlii Ia voce di WaIler che mi dice va akau chiama Verona akau chiama Verona ri sondele rego Oddio scusami mi ero dislralla Cosa slavi dicen do Ti ho chieslo se slasera voIele venire a cena con noi II mio sguardo inlerrogalivo gIi fece aggiungere in frella NaluraImenle soIo in amicizia Gia mi venne vogIia di dirgIi Ci mancherebbe aIlro Come andare aIIOkic|crjcsi e orlarsi Ia birra da casa Chiesi a Iranca se a Iei slava bene uscire con Ioro II suo sguardo lerrorizzalo mi fece caire che non se Ia senliva lullavia non voIevo disiacere ai noslri nuovi amici ercio dissi rivoIla a WaIler Ok er che ora olele venire a renderci Iensavo fosse iI caso che Ia lia si sbIoccasse e oi non avevo vogIia di rima nere laala in aIbergo lulla Ia sera Un o di com agnia non ci avrebbe fallo maIe Irano noslri concil ladini conoscevano bene iI aese e chi megIio di Ioro avrebbe olulo darci quaIche drilla su come funzio navano Ie cose da queIIe arli Ci accordammo er Ie selle e mezza Saremmo an dali in un IocaIe vicino aI noslro aIbergo dove iI cuoco aveva Iavoralo er anni in IlaIia e faceva addirillura Ia 21 Donne du tlugglo SlItunu Aduml izza SconsigIialo renderIa ero andava bene soIo er i IocaIi come ci avverlirono i noslri amici Lallerraggio aIIaeroorlo fu recedulo da un quar lo dora circa di giri conlinui di cui ci chiedevamo lul li iI molivo Nessuno Io ca neure coIoro che era no abiluali aIIe slranezze dei aesi deIIIsl Laereo conlinuava a voIare in londo suIIe cama gne rumene e io fui ben feIice di non aver accellalo Io sunlino offerlo daIIa hosless una grossa asla aIIa crema daI coIore giaIIo inlenso aIquanlo sosello Quando ormai si era sarsa Ia voce che cerano ro bIemi con iI carreIIo e Ia genle cominciava ad agilarsi finaImenle iniziammo a scendere Una voIla allerrali lirai un beI sosiro Ier iI mo menlo Ia mia IIisa non era orfana e iI mio buon nome era saIvo
Mi asellavo un aeroorlo moIlo affoIIalo vislo iI lemo di allesa lrascorso in aria invece non cera un cane Nonoslanle queslo Ia fiIa er iI conlroIIo assa orli e Ia dogana era Iunghissima e sembrava res soche immobiIe Avevamo esaurilo Ia vogIia di chiac chierare e io seravo lanlo che non ci erquisissero non conoscevo Ie Ieggi rumene ma di sicuro non me Ia sarei cavala bene VoIevo lanlo vedere aIIuscila Iaulisla che ci doveva accomagnare in holeI I condi zionalori non erano ancora arrivali a akau e iI caIdo umido era insoorlabiIe Ier una doccia avrei ucciso quaIcuno Lunica nola osiliva era che si oleva fumare 22 Donne du tlugglo SlItunu Aduml ovunque aImeno queIIo era un modo er assare iI lemo siacenle er i non fumalori ImossibiIe comunque lrovarne da queIIe arli Doo un eriodo Iungo quanlo iI aIeoIilico lra scorso soslando con iI iede iI bagagIio man mano che Ia coda si muoveva si avvicino iI mio lurno aI conlroIIo assaorli Vidi che dielro a me slava uno secchio che con senliva Ioro di nolare se quaIcuno lenlava di assare sollo aIIa fineslreIIa er inlrodursi di nascoslo neI aese Iorse non avevano ancora cailo che Ia genle serava di uscire daIIa Romania non di enlrarci A queI unlo comresi iI molivo deIIa Ienlezza neI vagIio dei documenli Laddello si diverliva a sfogIia re Iinlero assaorlo dei asseggeri Ieggendo con al lenzione i visli di lulli i aesi in cui Ie ersone erano slale InoIlre gIi iaceva commenlare Ti chiedeva co seri andalo a fare in Giamaica lre anni rima se li era iaciulo iI VenezueIa se voIevi lornare a Mosca e quanlaIlro gIi assava er Ia menle urche non fosse ro domande Iegale aI suo Iavoro La genle esaserala si lralleneva a slenlo da man darIo a queI aese e si vedeva bene che Iui ci godeva Quando fu iI mio lurno iI mio cuore balleva a miI Ie Se mi avessero bIoccala e erquisila non avrei sa ulo come siegare Ia resenza deIIa usla Iole vano arreslarmi er queIIo che conleneva II miIilare mi squadro er bene Consegnai iI mio assaorlo ma slavoIla iI conlroI Io fu iu raido SfogIio aIcune agine si soffermo un allimo suIIa mia folo e oi me Io riconsegno Si lrallo 23 Donne du tlugglo SlItunu Aduml di ochi secondi ma a me arvero secoIi Ira queslo e Ia dogana er i bagagIi ci avevamo messo iu lemo ad uscire daIIaeroorlo che non ad arrivarci daIIIlaIia Una voIla fuori scorgemmo un omino grassolleIIo daIIaria simalica che reggeva un fogIio con su scrillo SIGNORA IRANCA SILVIA IRIGO WaIler e Lorenzo ci accomagnarono da Iui er ve dere se arIava ilaIiano e in caso conlrario se ave vamo bisogno di aiulo Ioiche iI suo ilaIiano era as sabiIe e sembrava fossimo in buone mani ci saIula rono ricordandoci Iaunlamenlo er Ia cena Ci eravamo gia scambiali i numeri di leIefono in aereo II noslro aulisla si resenlo disse di chiamarsi Nevio ci chiese se iI viaggio era andalo bene e se ave vamo bisogno di quaIcosa Aggiunse che i resonsa biIi deIIazienda si scusavano ma queIIa sera non o levano farci comagnia er cena ci avrebbero accom agnale in un IocaIe liico unaIlra sera Inlanlo ole vamo mangiare in holeI e far segnare suI Ioro conlo Nevio sarebbe venulo a renderci iI giorno doo aIIe ollo e mezza Guardai IoroIogio erano quasi Ie cinque deI ome riggio QueI mallino ero uscila di casa aIIe sei e un quarlo Mi senlivo svenire er Ia slanchezza e Ia mia ressione era ari a queIIa di un cadavere SaIimmo suIIa sua |cnau|i e ci dirigemmo verso iI cenlro deIIa cilla I fineslrini erano aerli er iI gran caIdo e Iaria che ne enlrava era irresirabiIe La slrada consisleva in una serie ininlerrolla di bu che e Ia |cnau|i saIlava da una aIIaIlra Ogni lanlo 24 Donne du tlugglo SlItunu Aduml Nevio si fermava er aggiungere acqua aI radialore che erdeva e Iranca mi sembrava suI Iimile di una crisi islerica Queslo viaggio era quanlo di eggio ci fosse mai cailalo
LaIbergo non sembrava maIe Ira un araIIeIei edo di dodici iani non lroo vecchio iI cIassico holeI er agenli di commercio Nevio ci accomagno aIIa recelion e si accerlo che fosse lullo a oslo oi ci saIulo Avevamo due slanze aI seslo iano Aena enlrai neIIa mia caii iI molivo deIIo slrano sguardo lra WaIler e Lorenzo NeIIa slanza iI caIdo era soffocanle e aIeggiava un odore slanlio di fumo Arendo Ie esanli lende oI verose che Ia oscuravano scorii una orla fineslra dai velri cos sorchi che Ie lende erano quasi inuliIi Uscii suI lerrazzino e mi sorsi in fuori er guardare di sollo La ringhiera si muoveva in modo oco sim alico e vidi neI corliIello inlerno dei cumuIi di saz zalura che erano un invilo a nozze er loi scarafaggi e amici vari come cani e galli Sembrava che Ia uzza non arrivasse fino aI mio iano decisi cos di lenere aerlo er cambiare Iaria deIIa slanza Iu Ia voIla deI bagno cieco La orla non si ariva deI lullo erche era bIoccala daI Iavandino Con quaI che conlorsione riuscii ad enlrare Come avrebbe fallo Iranca con Ia sua lagIia quaranlasei La doccia non esisleva e aI suo oslo cera aIIa mia deslra una ic coIa vasca con una lenda iena di muffa II valer aveva iI coerchio rollo iI coIore bIu dei sanilari e 25 Donne du tlugglo SlItunu Aduml deIIe malloneIIe e Ia deboIe Iuce deIIa Iamadina nascondevano bene Ie evenluaIi lracce di sorco Mi maIedii er non essermi orlala deIIe ciaballe di gomma ma quando arendo Iacqua neIIa vasca scorii che a casa mia era cos boIIenle soIo quando si cucinava Ia asla Ia Iasciai scorrere er un beI o in modo che ne disinfellasse iI fondo Arii iI lroIIey ma non osai logIierne i veslili er aenderIi neIIarmadio Mi Iimilai a IasciarIi neIIa borsa e Ia lenni aerla in modo che si schiacciassero di meno Tirai fuori daI bagagIio a mano iI beauly case Meno maIe che mi ero orlala un bagnoschiuma nuovo Ne usai un beI o er aiulare Iacqua boIIenle neI suo comilo ingralo di uIire Ia vasca AvvoIsi Ia usla in un aio di mulande uIile e Ia infiIai in fondo aI beauly Non voIevo erderIa doc chio nemmeno menlre mi Iavavo e dovevo ensare a cosa farne quando sarei uscila Avevo aura che se quaIcuno fosse enlralo in camera Iavrebbe lrovala e avevo iI lerrore che orlandomeIa dielro me Ia ru bassero o eggio me Ia lrovasse Ia oIizia in un even luaIe conlroIIo Doo Ia doccia mi senlii rinala Iaria si era un o rinfrescala e Ia mia abiluaIe vogIia di conoscere cose e osli nuovi ebbe iI soravvenlo suIIa slanchezza Divisi iI conlenulo deIIa usla in due e Io infiIai doo averIo ben aiallilo in due sacchellini di nyIon che avevo orlalo rorio er queIIo scoo Mi misi i caIzini e vi sislemai denlro i sacchelli rorio sollo ai iedi serando che non mi dessero faslidio se avessi mo camminalo moIlo Ier scruoIo Ii bIoccai con dei 26 Donne du tlugglo SlItunu Aduml cerolli che lenevo semre neI beaulycase RaccoIsi i caeIIi in una coda di cavaIIo mi lruccai aena e indossai come daccordo con Iranca una lenula decisamenle aniiircn|c |eans Iarghi lshirl Iunga e scare da ginnaslica iI marsuio con i docu menli comIelava iI Iook Andai a bussare aIIa sua orla e anche Iei non era da meno Sembravamo due lurisle deIIa Germania deI Nord Mancavano soIo quei sandaIi orloedici como dissimi e orribiIi che si mellono i ledeschi in visila aI Iago da noi e saremmo slale erfelle In confronlo aIIe ragazze IocaIi che giravano in minigonna inguinaIe magIielle che scorivano Ia ancia e zee che arlivano dai dodici cenlimelri io sembravo quasi un uomo A Iranca con Ia sua quarla di reggiseno andava un o megIio ma credo che nessun uomo avrebbe olulo frainlendere Ie noslre inlenzioni er iI doo cena Menlre asellavamo neIIa haII i noslri cavaIieri chiesi a Iranca Ie sue imressioni su queslo rimo viaggio Adesso aariva iu riIassala mi sembrava meno scioccala di quanlo fossi io Non si Iamenlava deIIa slanza o deI bagno e cercava di vedere Ie cose sollo Ia migIior Iuce ossibiIe Lei leneva lanlo a queslo Iavoro e se Ie condizioni di vila erano quesle be si sarebbe adallala rava Iranca Chi Iavrebbe mai dello che aveva una menlaIila cos aerla Chissa se avrebbe fallo queIIo che iI giorno doo sarebbe loccalo a me Slavamo chiacchierando quando arrivarono WaIler e Lorenzo Ci chiesero remurosi se ci iaceva Ia no 27 Donne du tlugglo SlItunu Aduml slra sislemazione Se avevamo bisogno di quaIcosa cera I vicino un iccoIo negozio che chiudeva lardi e dove si olevano acquislare oggelli di rima neces sila Doo essersi rassicurali suI fallo che Ie slanze erano sIendide e che Ie noslre scorle di bagnoschiuma e denlifricio sarebbero baslale fino aIIa arlenza ci ac comagnarono a iedi verso iI rinomalo risloranle Ammello che era megIio di quanlo serassi Doo IholeI mi asellavo chissa quaIe lugurio e invece iI oslo era uIilo e accogIienle WaIler e Lorenzo erano cIienli abiluaIi e iI cuoco saulo che eravamo ilaIiane venne a saIularci e a consigIiarci ersonaImenle Ie sue seciaIila Iu una serala moIlo gradevoIe i noslri osili fu rono davvero simalici e non lenlarono nessuna avances Ammello che mi vergognai un o er iI mo do in cui ci eravamo veslile ma si sa revenire e megIio che curare Tornali in holeI ci sedemmo neI bar a fumare unuIlima sigarella QueIIo che soIo quaIche ora rima era un IocaIe deserlo adesso era ooIalo da un muc chio di ragazze lruccale moIlo esanlemenle con i caeIIi colonali lio Samanlha Iox neI video di Tcucn nc Ie unghie Iunghe e smaIlale di rosso Ier non arIare deIIabbigIiamenlo minigonne e zeone si srecavano Uomini in giacca e cravalla arrivavano e si sede vano vicino aIIuna o aIIaIlra e doo un breve scam bio di aroIe sarivano verso gIi ascensori che orla vano aIIe slanze dei iani sueriori 28 Donne du tlugglo SlItunu Aduml Se un uomo rienlrava da soIo e andava dirella menle in camera una ragazza si avvicinava aI orliere e si faceva dare iI numero di slanza Sarebbe andala a bussare aIIa orla er offrire Ia sua comagnia AIme no cos ci siego Lorenzo Non ci voIeva iI icncnic Cc|cn|c er caire che er Ioro si lrallava di Iavoro e doo un rimo momenlo di sorresa ci lrovammo a scherzare suIIa siluazione slrana in cui eravamo cailale AIcune ci Ianciavano uno sguardo soselloso ma grazie aI noslro Iook caivano subilo che non faceva mo arle deIIa concorrenza Doo un aio di sigarelle e un uIlimo bicchierino saIulammo i noslri accomagnalori che ci invilarono anche er Iindomani Ci romellemmo di senlirci er leIefono non olevamo rendere imegni forse Ia sera doo saremmo dovule andare a cena con i ro rielari deIIazienda QueIIa nolle dormii anzi lenlai di dormire con i caIzini indosso er non seararmi dai miei reziosi sacchelli Iromisi a me slessa che mai iu mi sarei cacciala in una siluazione simiIe MaIedicevo Giovanni iI mio liloIare di aIIora che Ia sera rima di arlire mi aveva chiamala in ufficio e moslrandomi iI conlenulo deIIa usla mi aveva dello IorlaIi con le Ti ser viranno Mi aveva siegalo oi come avrei dovulo usarIi in caso di necessila Grazie Ira Ie mie eserienze Iavoralive mancava rorio queslo genere di comili che di cerlo non 29 Donne du tlugglo SlItunu Aduml avrei mai olulo ricordare neI mio curricuIum vilae
Quando Ia svegIia suono mi aIzai abbaslanza rio sala Nonoslanle lullo non vedevo Iora di affronlare Ia nuova giornala e Ienlusiasmo vinceva Ia mancanza di sonno Doo una coIazione Iamo arrivo Nevio in Iegge ro anlicio e saIimmo suIIa |cnau|i Ira agilalo disse che iI conlroIIo quaIila deI noslro cIienle era arrivalo in azienda rima di noi e aveva co mincialo a conleslare Ia merce I resonsabiIi voIevano che andassimo subilo Ia senza fermarci rima neI Ia boralorio dove cucivano Ie gonne come da rogram ma Mi agilai anchio Quesli non erano gIi accordi La merce doveva essere visionala rima da noi Come si ermelleva queI signore di ficcare iI naso dai noslri fornilori Quando Io avesse saulo Giovanni avrebbe fallo fuoco e fiamme Limresa occuava Iinlero uIlimo iano di un edi ficio faliscenle Le oeraie saIivano er Ie scaIe di emergenza menlre Ia dirigenza e gIi osili di riguar do avevano a disosizione un monlacarichi buio con dei buchi neI avimenlo Giunle aI sellimo iano scendemmo e fummo inveslile da un caIdo laImenle soffocanle che subilo ensai ci fosse un incendio neIIe vicinanze Le fineslre erano numerose ma arendosi oco creavano cos un effello serra micidiaIe Iui feIi ce di aver indossalo gIi shorls una canolla e i sandaIi aerli I sacchellini avevano lrovalo oslo aIIinlerno 30 Donne du tlugglo SlItunu Aduml deIIe lasche IaleraIi chiuse daIIe zi dei anlaIoncini Iravamo gia fradice di sudore e non erano ancora Ie nove deI mallino Nevio ci accomagno in un anguslo ufficio dove un aio di venliIalori cercavano di rendere Iaria iu re sirabiIe e ci resenlo a DanieI iI rorielario rumeno e aI suo socio ilaIiano AngeIo Iurono moIlo corlesi ma ci racconlarono che aIIe ollo di queI mallino era arrivalo un cerlo signor DOronzo che veniva da arle deI noslro cIienle er conlroIIare Ia merce Ora iI signore in queslione slava vagando neIIa dilla guardalo a visla daI lecnico re sonsabiIe che gIi faceva un o da guida Tenlai di lranquiIIizzarIi Signori so benissimo quaIi erano gIi accordi Sono Ia rima a cui non va bene quesla sloria Siamo noi iI voslro cIienle e Iui raresenla iI noslro Se Ie cose non gIi vanno bene deve riferire a me e io a voi Non uo inlrufoIarsi Iiberamenle neI voslro Iaboralorio Adesso orlalemi da queslo signore AngeIo ci accomagno allraverso Ia calena in cui cenlinaia di donne Iavoravano chine suIIe macchine da cucire Arrivammo dove i cai venivano slirali e coIIaudali Se neI reslo deI Iaboralorio iI caIdo era soffocanle vicino ai ferri da sliro che erullavano vao re era a dir oco lorrido II sudore mi coIava Iungo Ia schiena incoIIandomi Ia canolla e infradiciandomi gIi shorls Credevo che sarei svenula Accorlosi che ero imaIIidila AngeIo mi disse Ier chi non e abilualo e difficiIe soorlare queslo cIima Adesso faccio orlare un o di cai neI mio ufficio e 31 Donne du tlugglo SlItunu Aduml mando Nevio a recuerare Io slr scusale DOron zo La ballula mi fece ridere nonoslanle lullo Ioi ci avviammo verso un aIlro ufficio Ira iu grande deI rimo e un iccoIo Pinguinc aoggialo in un angoIo lenlava di abbassare Ia lemeralura In confronlo aI cIima deI rearlo sliro sembrava un aradiso Ci sedemmo menlre AngeIo andava a rendere un o dacqua Guardai Iranca che sembrava uno zom bie e non osavo immaginare queIIo che olevo sem brare io Non avevo mai vislo queslo DOronzo ma gia Io odiavo Venir a ianlar grane aena arrivale con queslo caIdo oi Aveva iI nome giuslo Ie rime si srecavano rorio Doo ochi minuli arrivo una ragazza con un car reIIo su cui slavano aesi aIcuni dei comIeli che dovevamo conlroIIare A rima visla erano imec cabiIi Non feci in lemo a rendere in mano i rimi cai che DOronzo fece irruzione neIIufficio Iccovi qua aIIora Dove vi eravale cacciale fino adesso Io ho gia vislo che ci sono dei grossi robIemi in quesla roduzione e voi cosa fale Slale in aIbergo a dormire Mai mi sarei asellala una ersona cos maIeducala e sgradevoIe e dovelli mordermi Ia Iingua er non dargIi una risoslaccia adeguala Iranca era scon voIla ma Iasciava arIare me non avendo idea di come geslire Ia siluazione Anche se ero iu giovane di Iei avevo maggior grinla e inoIlre Iavoravo er Ia noslra azienda da moIli anni Sfoderando un sorriso iu faIso di queIIo di un o 32 Donne du tlugglo SlItunu Aduml Iilico dissi Mi disiace lanlo averIa falla asellare Deve esserci slalo un maIinleso Inlanlo ci resen liamo Io sono SiIvia Ia modeIIisla che vi segue da anni Iei e Iranca una nuova assunla che si occuera deI conlroIIo quaIila Lei e nuovo Di soIilo veniva IaoIa a isezionare i cai Che fine ha fallo Vedendo che non mi ero Iasciala inlimidire daI suo modo di fare sembro caImarsi un o e orgendoci Ia mano sudala siego Io sono DOronzo iI lecnico addello aI conlroIIo deIIa merce che arle daIIa Roma nia IaoIa Iavora soIo in IlaIia Saro io a firmare Ia de Iibera er Ia sedizione deIIa merce e caile bene non Io osso fare se non ci sono i requisili Ioi daI IAmerica se Ia rendono con me Non si reoccui signor DOronzo Lavoro er voi da anni e so come funziona Iiulloslo mi vuoIe dire quaIi robIemi ha risconlralo Vislo che noi non siamo ancora riuscile a conlroIIare nuIIa Tanlo er cominciare Ia misura vila deIIa gonne non corrisonde a queIIa deIIa labeIIa arovala Ioi Ie asoIe deIIe giacche non hanno Ia lravella finaIe Io sliro dei giromanica non e adegualo a quanlo richie slo inoIlre ci sono dei fiIi morli A queI unlo non Io slavo ascoIlando iu Irano lulle scuse er non firmare Io avrebbe cailo anche un deficienle Ok non si reoccui Ia roduzione e aena cominciala ed e rorio er queslo che ci lroviamo qui er evilare fin daIIinizio che ci siano errori Adesso vediamo di risoIvere un robIema er voIla Vediamo Ia misura vila deIIa gonne 33 Donne du tlugglo SlItunu Aduml Mi rivoIsi a Iranca e con caIma Ie dissi Irendimi una gonna er lagIia di queIIe aese er favore Menlre Iranca logIieva dagIi aendini Ie gonne resi daIIa borsa Ie labeIIe misure e iI cenlimelro da sarla Cominciai a misurare e vidi con soIIievo che Ie misure erano erfelle Signor DOronzo quesle gonne vanno bene Dove iI robIema QueIIe che ho misuralo io rima deIIo sliro erano slrelle Non Io mello in dubbio ma noi ci dobbiamo basa re sui cai DOIO Io sliro Quando mai non e slalo cos Iranca mi diede un caIcio sollo iI lavoIo er ricor darmi di slare buona II coIleIIo era comunque in ma no sua Ok forse aIIora mi sono sbagIialo e non saevo che i cai non erano ancora slirali ma come Ia mellia mo con Ie lravelle in fondo aIIe asoIe Tulli i noslri fornilori Ie fanno e non ossiamo accellare deIIe giac che senza Guardi signor DOronzo ho qui un fax dove Iuf ficio di Nev York ci aulorizza a rodurre queslo mo deIIo senza In fondo quesla e una giacca jasnicn non cIassica e Ie asoIe sono beIIe anche cos Tirai fuori daIIa borsa iI fax e dovelli farmi forza er non ficcargIieIo in goIa Andammo avanli di queslo asso er un beI o Lui a muovere conleslazioni assurde e io a smonlarIe una doo IaIlra aoggiala da Iranca che cominciava 34 Donne du tlugglo SlItunu Aduml a rendere coraggio e moslrava di essere una ersona caace Iro esausla svuolala e sorallullo incazzala nera Saevo cosa avrei dovulo fare aIIa fine ma non voIevo avere Iaria di cedere subilo Insomma SiIvia so che voi vi fermerele fino a fine sellimana e cos avrei dovulo fare anchio ma in lulla Ia Romania siamo soIo in lre lecnici e devo rendere Iaereo slasera er Arad Seravo che non ci fossero robIemi e vi avrei firmalo Ia deIibera redalala ma cos non so rorio come fare Cerchi di caire ne va deI mio Iavoro Dovrele fermarvi qui anche Ia ros sima sellimana in modo che io ossa lornare a vedere Ie cose insieme a voi rima deIIa sedizione Iiulloslo morla Non se ne arIava rorio Sedii Iranca a rendere deIIaIlra acqua accomagnandoIa suIIa orla e sussurrandoIe di non lornare Iavrei cer cala io Mi assicurai che Ia orla deIIufficio fosse ben chiu sa Ira Ia rima voIla in vila mia che facevo una cosa simiIe e seravo che fosse anche IuIlima II mio cuore balleva aIIimazzala Immaginai che a momenli DOronzo Io vedesse uscir fuori daIIa canolla e saI leIIare in giro er Ia Romania Mi sedelli di fronle a Iui e Io guardai bene Iinora avevo guardalo iu che aIlro i cai di cui slavamo disculendo Vidi un uomo aIlo circa un melro e ollanla con un fisico che si sarebbe olulo definire alIelico se non fosse slalo er una ancella che Ia diceva Iunga suIIe sue abiludini a lavoIa I caeIIi chiari si slavano diradando e gIi occhi az zurri sIavali erano moIlo svegIi lroo er i miei 35 Donne du tlugglo SlItunu Aduml gusli I Iineamenli deI viso erano regoIari e sarebbe slalo anche gradevoIe a vedersi se non avesse avulo queI carallere anlialico Anche Iui mi slava osservando in siIenzio Saeva gia quaIera Ia osla in gioco e slava asellando Trassi un rofondo sosiro ed esordii serando che Ia voce non mi lremasse Mi devo rorio scusare con Iei er Ia mia dimenlicanza So che e un uomo moIlo ime gnalo e non avrei dovulo lrallenerIa a Iungo Sero che faccia in lemo a rendere iI suo aereo slasera Inlanlo Ie voIevo dire che Ia mia azienda vuoIe esserIe riconoscenle er iI lemo che ci ha dedicalo e ha Ia mia aroIa che ci fermeremo qui er lulla Ia selli mana in modo che i cai risellino gIi slandard qua Iilalivi richiesli Se Iei si fida di noi e se er corlesia ci firma Ia deIibera er Ia sedizione senza farci rima nere oIlre noi saremmo moIlo feIici Dicendo queslo eslrassi daIIa lasca un sacchellino e gIieIo assai senza guardarIo in faccia Mi senlivo sorca e mi vergognavo io quando iI corrollo era Iui Irese iI sacchellino con disinvoIlura Io ar ed ebbe Ia sudoralezza di conlare Ie banconole davanli a me In IlaIia cerano ancora Ie Iire e iI doIIaro era Ia mo nela universaIe GIi avevo aena consegnalo duemi Iacinquecenlo doIIari e se non ricordo maIe iI doIIaro vaIeva circa miIIesellecenlo Iire quindi circa cinque miIioni di Iire di aIIora AIIeoca in Romania una ragazza che cuciva a macchina guadagnava Iequiva Ienle di lrenlamiIa Iire aI mese Iro divenlala SiIvia Ia corrullrice DOronzo mi guardo sorridendo er Ia rima voIla e disse Saevo che eri una ragazza svegIia anche se 36 Donne du tlugglo SlItunu Aduml Ia lua coIIega sembra una vecchia gaIIina lra aren lesi una un o iu figa no eh Iorse uo lrovare quaIche rumeno diseralo che se Ia uo anche fare er oche Iire ma er me e inguardabiIe Comunque mi fido di voi sembrale comelenli Ora vi firmo iI fogIio che andra aIIegalo aIIa sedizione Dello cos mise suI lavoIo una carleIIina da cui eslrasse un documenlo biIingue in duIice coia in ilaIiano e ingIese e Io firmo oi sollo Ia sua firma misi Ia mia cercando che fosse chiara e IeggibiIe Mi senlii morire er iI soIIievo menlre sorvoIavo suI fallo che mi avesse dalo deI lu e che avesse offeso cos graluilamenle Iranca che ai miei occhi si slava dimoslrando rorio una brava ersona Lunica consoIazione fu che non avevo sosliluilo iI sacchello che mi ero messa neI iede sudalo e che Iui adesso aveva loccalo er bene Mi disiaceva non aver sulalo suIIe banconole Magari Ia rossima voIla Doo avermi consegnalo iI rezioso documenlo si aIzo e sfiorandomi Ia coscia mi disse Sono sicuro che qui denlro ci sia quaIcosaIlro di moIlo inleres sanle eccalo che slasera sono imegnalo ci ole vamo conoscere megIio O forse anche no Sei un o lroo secca er i miei gusli hai Ie ginocchia si goIose e sei anche vecchia Lui che avra avulo quindici anni iu di me Senza dire aIlro se ne ando Iasciandomi ammuloIila QueIIa sera andammo a cena con DanieI e sua mogIie Crislina una sIendida ragazza rumena che arIava ilaIiano con un accenlo doIcissimo Ci or larono in un IocaIe liico e fu una serala iacevoIe 37 Donne du tlugglo SlItunu Aduml Tornammo in aIbergo abbaslanza reslo e ci incon lrammo con WaIler e Lorenzo che voIevano fare anco ra un o di chiacchiere in noslra comagnia So rallullo Lorenzo che aveva moIla noslaIgia di casa e arezzava iI fallo che con noi oleva arIare in dia Iello Menlre slavo racconlando deI oslo in cui eravamo andale a cena Iranca mi diede una gomilala da Ii vido La guardai coslernala e Iei mi indico iI fondo deI bar II signor DOronzo che a queIIora avrebbe do vulo essere ad Arad slava bevendo in comagnia di due ragazze che insieme arrivavano a maIaena aIIa sua ela In queI momenlo anche Iui aIzo Io sguardo e er nienle sorreso di vederci soIIevo iI bicchiere neIIa noslra direzione Irima di sarire con Ie sue amiche verso gIi ascen sori asso a saIularci Che beIIa sorresa non sae vo che eravale in queslo aIbergo Non riuscii a lrallenermi Ma come Non avrebbe dovulo rendere Iaereo er Arad slasera Ah s Vi avevo dello cos Iorse mi ero di menlicalo che ho Ia fobia di voIare Io mi soslo soIo in macchina Iarliro domallina con comodo uona nolle I sar aI iano di sora Iassammo iI reslo deIIa sellimana sgobbando in queI caIdo infernaIe VoIevamo essere cerle che Ia ro duzione fosse erfella Con Ie ragazze rumene ci lro vavamo moIlo bene erano brave e resonsabiIi Con queIIe che arIavano un o di ilaIiano divenlammo quasi amiche Una segrelaria mi chiese se a Verona avessi cono 38 Donne du tlugglo SlItunu Aduml sciulo una cerla GabrieIa una sua Ionlana cugina di Oradea che si era sosala con un ragazzo veronese Lavevo conosciula e me Ia ricordavo bene In queI eriodo ero aI mio rimo Iavoro neIIazienda deI suo cero di GabrieIa Mi diverlii a racconlare di quando veniva a rovarsi i veslili e ci insegnava Ie aroIacce in rumeno Ci facevamo un sacco di risale Ira una ragazza moIlo beIIa e simalica e ci diceva sussurran do che Ia suocera era una curva belrina Ira un o di lemo che non avevo nolizie di Iei Da quando cera slalo iI faIIimenlo deIIazienda deI suocero non Iavevo iu senlila ma ensavo che se Ia slesse cavando abbaslanza bene Ira una ragazza ie na di risorse La segrelaria rideva er come ronun ciavo curva belrina e mi confermo che in rumeno significa vecchia ullana Insomma era unaIlra suo cera benvoIula Ioi cera una signora moIlo lrisle che mi faceva lan la ena e non arIava mai con nessuno Una mallina arrivo aI Iavoro con iI viso lumefallo e una ragazza mi disse che iI marilo beveva e Ia icchiava Ricordo Ia rabbia che mi rese Iurlroo non si oleva fare nienle mi dissero era una cosa abbaslanza diffusa sorallullo nei aesini Irorio er Ie donne che venivano dai aesini Iazienda aveva messo a disosizione un aulobus er iI lrasorlo ed era beIIo vederIe arrivare e arlire lulle insieme Cose daIlri lemi Una cosa che mi fece lrislezza fu vedere che aIIa fine deI lurno Ie borse deIIe oeraie venivano erqui sile da una guardia Mi dissero che Io dovevano fare erche in assalo avevano subilo moIli furli di merce 39 Donne du tlugglo SlItunu Aduml che oi veniva barallala con aIlra rubala in aIlre dille Avrei voIulo commenlare ConlroIIale quesle o vere donne che se Io fanno e soIo er necessila e IanimaIe che e slalo qua e mi ha derubala di duemiIa cinquecenlo doIIari Ia assera Iiscia e chissa quanle aIlre voIle Io avra fallo e ancora Io fara Ma lenni er me Ia mia considerazione e feci bene Se quaIcuno avesse saulo di queIIa slrana lransazione nonoslan le aIIeoca rienlrasse neIIa norma chissa cosa sarebbe successo Tullavia non riuscii ad ingoiare Iingiuslizia subila Anche se i soIdi non erano miei denlro di me non olevo accellare iI fallo che individui cos viscidi asseggiassero lranquiIIamenle in mezzo aIIa genle onesla
Tulle Ie sere ci inconlravamo con WaIler e Lorenzo anche soIo er un saIulo doo cena Avevo Iimres sione che lra Iranca e Lorenzo ci fosse una cerla in lesa Iro feIice er Iei AImeno se fosse venula anco ra a akau avrebbe avulo un amico I oi Lorenzo era singIe II gioved sera Ia noslra uIlima sera in Romania avevo cos lanla aura aI ensiero deI viaggio di rilorno che fumai quasi un acchello di sigarelle II mallino doo mi svegIiai che ero afona ed ebbi un allacco di losse cos vioIenlo da farmi vomilare Da aIIora non ho iu loccalo una sigarella Senza aIcuna falica smisi di fumare Queslo fu un beI guadagno Aena lornala in IlaIia aI mio Iavoro andai in 40 Donne du tlugglo SlItunu Aduml ufficio daI mio liloIare e gIi resliluii Ia busla con iI rimanenle dei soIdi Si moslro sorreso e mi disse Ma come non gIieIi hai dali lulli Avevo senlilo dire che e moIlo avido Iuo darsi Ma forse non ensava che ne avessi de gIi aIlri e si e acconlenlalo MegIio cos no Gia megIio cos Tieni quesli er le Sei slala brava e le Ii merili Cos dicendo me ne diede una arle cinquecenlo doIIari e er Ia seconda voIla neI giro di ochi giorni io ammuloIii Ma Ia sorresa iu beIIa che ebbi aI mio rilorno fu che finaImenle iI desiderio di mia figIia IIisa di avere un fraleIIino si sarebbe esaudilo Irima di arlire non Io saevo ma Iui era gia in arrivo Quesla sIendida novila mi fece dimenlicare Ia brulla eserienza con DOronzo e er un beI o di lemo non ci ensai iu A voIle Iranca me Io nominava e ci facevamo due risale Lei andava regoIarmenle a akau e si incon lrava semre con Lorenzo Mi racconlo che WaIler aveva Iascialo Iaarlamenlo deIIa dilla e viveva con una ragazza rumena Non credo che sua mogIie in IlaIia Io saesse
Doo un aio di anni Iranca e Lorenzo si so sarono Lui lorno er semre in IlaIia menlre Iei con linuo a voIare in Romania quando ne avevamo biso gno Ira divenlala Ia noslra ersona di fiducia Ogni lanlo vedeva in giro DOronzo Si soslava in 41 Donne du tlugglo SlItunu Aduml macchina e frequenlava ragazze moIlo iu giovani come semre Ira vero che aveva Ia fobia deIIaereo ma i guai se Ii rocuro in un aIlro modo a Oradea Mise incinla una ragazza di venlanni Ira Ia figIia di un oIilico moIlo olenle e aIIimrovviso da aIIe gro scaoIone si rilrovo sosalo e adre Serando di sfuggire aI suocero invadenle si lrasfer con Ia fa migIioIa in IlaIia ma qui i suoi guai roseguirono Sua mogIie era esigenle e caricciosa e Iui doveva sgobba re come un muIo er far fronle ai suoi desideri Men lre Iui si dava da fare er correre da un Iaboralorio aIIaIlro Iei se Ia sassava con i ragazzi deIIa sua ela deridendo iI marilo ormai vecchio e cornulo Un giorno Iranca Ii aveva visli in un risloranle Io ro due con Ia bambina che avra avulo sui sei anni Lui non si ricordava di Iei e non saeva di essere osser valo Iranca aveva nolalo un cerlo dislacco fra Ioro Sua mogIie era davvero beIIa come dicevano in giro assomigIiava a Iva Herzigova biondissima e con gIi occhi verdi Iiu che rumena sembrava ungherese Messaggiava conlinuamenle con iI ceIIuIare e non degnava iI marilo di uno sguardo Lui sembrava un cane baslonalo e er riemire iI vuolo crealo da Iei coccoIava Ia bambina Iranca mi rifer con disinvoIlura che anche Ia icco Ia era moIlo beIIa Aveva reso i Iineamenli deIIa mamma e i coIori deI aa Ira morellina e con due enormi occhi neri Quando Io disse mi ricordo che Ia guardai sba Iordila e a un suo cenno ci facemmo insieme una risala maIigna Le Ieggi deIIa genelica arIano chiaro ma forse iI signor DOronzo non ha mai sludialo 42 Donne du tlugglo SlItunu Aduml scienze Io mi ricordavo erfellamenle che i suoi ca eIIi erano ochi ma chiari e aveva gIi occhi azzurri InoIlre se in Romania oleva conlare suIIaoggio e iI resligio di una famigIia imorlanle in IlaIia era soIo uno dei lanli lardoni che si erano falli abbindo Iare da una slraniera giovane e beIIa Iare che sua mogIie non voIesse saerne di lornare a Oradea e che Iui er non IasciarIa avrebbe fallo di lullo ur di rimanere in IlaIia NeI noslro iccoIo mondo quesla sloria era ben conosciula da chi aveva avulo modo di inconlrare iI ersonaggio
La voce di Andrea che sembra non essersi accorlo deI geIo sceso lra noi mi dislogIie dai miei ricordi Rilorno aI resenle e vedo iI signor DOronzo che mi sla osservando Signor DOronzo quesla e SiIvia mia mogIie e socia deIIa noslra azienda Iiacere signor DOronzo Ho senlilo che Iei ha moIla eserienza e che e Iibero da subilo ene Iroseguo iI coIIoquio con Ie domande di rilo e vedo che Iui non da segno di avermi riconosciula O forse recila bene La noslra azienda ha aena riIevalo un grosso Iaboralorio che slava chiudendo a Oradea Abbiamo bisogno di quaIcuno che ci dia una mano a farIo ri arlire Se queslo quaIcuno e gia slalo in Romania e conosce bene Ia Iingua ha conoscenze ed e in buoni raorli con i oIilici IocaIi megIio ancora Noi man 43 Donne du tlugglo SlItunu Aduml diamo i noslri coIIaboralori in Romania soIo in aereo Con Ia macchina si erde lroo lemo e comunque abbiamo a disosizione deIIe aulo suI oslo InoIlre Ii aIIoggiamo in un aarlamenlo silualo sora aI Iabo ralorio gIi aIberghi sono divenlali lroo cari Se vuo Ie rovare iI rossimo aereo e lra due giorni sara accomagnalo daIIa noslra coIIaboralrice Ia signora Iranca Una seconda oorlunila non si nega a nessuno Doolullo sono semre SiIvia Ia magnanima 44 Donne du tlugglo SlItunu Aduml Mamma hn pcrsn !a Fcdc Icco ancora una voIla mio marilo ha Iascialo a casa iI ceIIuIare I semre cos sbadalo Sero soIo che non ne abbia bisogno e caso mai usera queIIo di quaIche suo amico Sono Ie undici di sera sono da soIa erche Iui e andalo ad una cena con gIi ex comagni di cIasse Non mi asello cerlo che lorni reslo Ier una sera slacco daI Iavoro e mi riIasso con un buon Iibro Mi sono aena comrala Ocnnc !a ccrsa e ho rorio vogIia di guslarmeIo in sanla ace Bip |ip Ma chi e che a queslora gIi manda un messaggio Bip |ip Bip |ip I ancora un aIlro e un aIlro ancora I lardi vogIio andare a Iello ma mi rende iI dubbio e Ia curiosila I se si lrallasse di quaIcosa di imorlanle MegIio che vada a vedere lanlo noi non abbiamo segreli Mi aIzo daI Iello e mi infiIo una feIa sora aI igia ma Mio marilo ha Iascialo iI leIefonino suI bancone deIIa cucina e io sono un lio freddoIoso Iuori Ia lemeralura e aena sora Io zero 45 Donne du tlugglo SlItunu Aduml Irendo iI ceIIuIare di Renalo e aro iI rimo mes saggio che ha ricevulo II numero deI millenle non e regislralo neIIa rubrica quindi non so di chi sia Mi senlo maIe devo sedermi Afferro uno sgabeIIo e sballo gIi occhi er schiarirmi Ia visla RiIeggo Isms e non ho iu dubbi Oggi mi sono comrala dei comIelini nuovi er iI noslro viaggio non vedo Iora di indossarIi er le Leggo iI secondo Me ne sono aena messo uno e se lu fossi qui non sai cosa li farei Guardo iI lerzo ho vogIia di farmi maIe Non so come fai a dormire con queIIa cicciona ma con me li diverlirai moIlo di iu acino Adesso basla II quarlo e in lono ancora iu zcccc|c ed e ure firmalo Kikka Immagino che ogni donna che va damore e dac cordo con iI marilo non ossa credere che Iui Ie faccia Ie corna Infalli neanchio ci crederei se non avessi Ie rove sollo ai miei occhi Con queIIa sciacquella im baIsamala lulla ossa oi Se e Ia Kikka che enso io I chi aIlri olrebbe mai essere Inlanlo iI leIefono segnaIa Iarrivo di un aIlro mes saggio
Sono semre slala di sana e robusla cosliluzione fisica sorallullo robusla Mi sono semre orlala a sasso con indifferenza i miei chiIi in iu Ma chi me Io dice che non siano gIi aIlri ad averne in meno Anche quando ero iccoIa e mi chiamavano ciccia 46 Donne du tlugglo SlItunu Aduml bomba io risondevo scroIIando Ie saIIe Slecco saghello secco come un lello Cosa mai significasse a dire iI vero non Io saevo Ma mi iaceva Io slesso e cos Io dicevo Mia madre fiera deIIa sua lagIia quaranladue ave va iI suo beI daffare a mellermi a diela Di nascoslo mi comravo Ie lanlo crilicale merendine e me ne abbuf favo aIIa grande quando non mi cucinavo da soIa i doIci A dodici anni saevo gia fare lre lii di lorla iu aIcune creme cos buone che sesso me Ie chiede vano anche Ie mie vicine di casa II lullo imaralo sui Iibri di cucina Mia madre non si sarebbe mai sognala di insegnarmi cerle cose Ier Iei iI burro e Ia anna erano labu er me erano Ia vila Sembravo cailala er sbagIio neIIa mia famigIia dove erano lulli moIlo magri e un o lrisli Io invece ero moIlo in carne e aIlrellanlo aIIegra Ma sono sem re slala bene con me slessa e forse quasi semre Non nego che negIi anni deIIadoIescenza cerano momenli in cui invidiavo Ie mie comagne daIIe gambe Iunghe e solliIi che in eslale giravano in shorls quasi invisibiIi e semre ac cerchiale da ragazzi I anche vero che me Ia cavavo bene a scuoIa e non facevo slorie a assare i bigIielli duranle i comili in cIasse quindi gIi amici non mi mancavano InoIlre avevo Ia ballula e iI sorriso semre ronli i miei comagni si dimenlicavano dei miei roloIi e mi veni vano a cercare comunque GIi anni deIIe medie e deI Iiceo Ii ho lrascorsi senza grossi lraumi orlando lranquiIIamenle in giro Ia mia 47 Donne du tlugglo SlItunu Aduml lagIia cinquanlacinquanladue Ierfino iI mio nome si scrive con una Iellera in iu deI soIilo Iedericca Irorio cos con due c I miei genilori non sono mai slali daccordo su di chi sia slala Ia coIa di queslo errore se deIIimie galo deIIanagrafe non moIlo svegIio o se di mio adre in queI momenlo non moIlo sobrio Ognuno da Ia versione che iu gIi fa comodo Inlanlo io devo dare siegazioni a lulli deI erche di quesla slranezza Ier forluna er gIi amici sono soIo Iede
AIIuniversila ho conosciulo queIIo che in seguilo sarebbe divenlalo mio marilo Renalo Renalo e un uomo doIcissimo moIlo sensibiIe e inleIIigenle I aIlo quasi un melro e novanla caeIIi caslani con occhi noccioIa sfoggia un fisico alIelico invidiabiIe Ammello che insieme formiamo una co ia non rorio bene assorlila ma si sa Iamore non fa caso a quesli dellagIi Lui ha semre dello di essersi innamoralo dei miei occhi verdi e deIIa mia risala conlagiosa che mi ama cos e che er nuIIa aI mondo vorrebbe che erdessi un ello Le magre non Io allirano Amore grazie non Io farei in aIcun caso Iero me ne guardo bene daI dirgIieIo Anche i genilori di Renalo sono aIli e magri La mamma bionda con gIi occhi azzurri e di origine le desca e da ragazza faceva Ia modeIIa Ancora adesso e 48 Donne du tlugglo SlItunu Aduml una donna beIIissima II aa invece aveva quando cerano i caeIIi caslano scuro e gIi occhi sono quasi neri Anche Iui e ancora un beIIuomo Quando iI mio fuluro marilo mi orlo a casa dei suoi er Ia rima voIla Ia mia fulura suocera Laura mi guardo inorridila Mi slrinse Ia mano con genli Iezza ma iI suo viso era un Iibro aerlo dove non vi Ieggevo aIcunche di iacevoIe Di sicuro si slava chie dendo dove mi avesse scovala suo figIio e soral lullo cosa ci olesse mai lrovare di cos favoIoso in me Iorse mi oleva aena aena erdonare i caeIIi scuri comensali dagIi occhi verdi ma non oleva fa re Io slesso con Ia mia ciccia in abbondanza Se non ricordo maIe in queI eriodo avevo gIi esami e Io slress mi aveva fallo arrivare ad una lagIia cinquanla quallro er unaIlezza di un melro e sessanlollo non so se mi siego In ogni caso doo iI rimo imaccialo inconlro Iamore er iI Ioro figIio ha fallo s che i miei fuluri suoceri accellassero me e Ie mie forme Mi hanno sem re lrallala bene e messa a mio agio e ancora oggi doo lanli anni ce un buon raorlo fra noi La famigIia di Renalo ossiede unazienda di abbi gIiamenlo Iroducono dei cai moIlo beIIi e aIIa mo da Doo che io e mio marilo ci siamo messi insieme andavo ogni lanlo a curiosare neIIa Ioro fabbrica Mi iaceva loccare i lessuli morbidi ammirare gIi acces sori raffinali e sorallullo arIare con Ie ragazze Irano lulle semre moIlo indaffarale ma risonde 49 Donne du tlugglo SlItunu Aduml vano voIenlieri aIIe mie domande suI Ioro Iavoro In fondo er Ioro ero un o un diversivo Arezzavano anche iI fallo che mi dessi da fare neI cucinino sfor nando ciambeIIe e croslale di cui lulle andavano go Iose Laura mia suocera aIIinizio ne era meno conlenla ma oi mi faceva semre lrovare gIi ingredienli che mi servivano er iI liramisu Lunico mio cruccio era che non olevo rendermi nessuno dei cai che venivano rodolli Sembravano confezionali er deIIe anoressiche Anche doo Ia Iaurea in Archilellura quando Io slress degIi esami era finilo e avevo erso quaIche mezzo chiIo Ie zi dei anlaIoni deIIa lagIia iu gran de che lrovavo in magazzino non si voIevano chiude re Ie giacche non si abbollonavano e neIIe magIie sembravo scoiare Non era giuslo Ierche bisognava essere coslanle menle affamale er oler ermellersi di indossare deIIe cose cos beIIe Con Ia mia lagIia ero coslrella a comrarmi abili da vecchia ma io voIevo indumenli giovani con quei bei lessuli che mi iacevano lanlo Cos menlre sedivo in giro curricuIum e facevo degIi slage in aIcuni sludi cominciai a disegnare a lemo erso dei veslili che seguivano Ia moda ma si adallavano a chi come me non viveva soIo damore Quando andavo in azienda a lrovare Renalo mi scegIievo gIi scamoIi avanzali Ie modeIIisle facevano iI carlamodeIIo con Ie mie misure e Ie sarle mi cuci vano i cai Tullo queslo menlre imaslavo e farcivo bigne e cannoIi er ricambiare chi Iavorava er me 50 Donne du tlugglo SlItunu Aduml In oco lemo riuscii a rinnovarmi iI guardaroba con cai nuovi moderni e giovani aIIa faccia deIIe magrissime Un giorno Renalo mi chiese di accomagnarIo in un viaggio a Nev York Ci saremmo sosali doo ochi mesi ma non avevamo mai lemo er slare insieme Io ero semre imegnala con vari slage e Iui finila IUniversila di Iconomia e Commercio Iavorava neIIa dilla di famigIia a lemo ieno Avrebbe dovulo fare queI viaggio insieme aI adre avevano aunlamenlo con un olenziaIe cIienle moI lo imorlanle Si lrallava di un gruo che ossedeva circa ollo cenlo negozi sarsi negIi Slali Unili Se Iaffare fosse andalo in orlo Iimresa avrebbe avulo un aumenlo di falluralo incredibiIe Iurlroo quaIche giorno rima deIIa arlenza MarceIIo iI mio fuluro suocero ebbe un iccoIo in farlo e i medici gIi vielarono un viaggio cos ime gnalivo Iresi Ia aIIa aI baIzo misi i miei abili mi gIiori in vaIigia e arlii con iI mio fidanzalo
Ira Ia rima voIla che andavo neIIa Grande MeIa e non slavo iu neIIa eIIe er Ienlusiasmo Arrivammo aIIa sera lardi e con un laxi andammo subilo in holeI La mallina doo avevamo Iinconlro e dovevamo cer care di riosare II giorno seguenle ci recammo aIIaunlamenlo 51 Donne du tlugglo SlItunu Aduml con Ie vaIige che conlenevano iI camionario In azienda avevano Iavoralo sellimane inlere er con fezionare un sacco di rololii ben divisi lra queIIi che si chiamano acchelli La rima voIla che ho senlilo arIare di acchelli io ensavo che si lral lasse di cai che andavano venduli imacchellali er forluna non Iavevo mai dello a nessuno aIlrimenli sai che figura avrei fallo NeI gergo i paccnciii aIlro non sono che iccoIe serie di modeIIi che hanno un fiIo condullore lra Ioro come Io slesso lessulo Io slesso lio di imunlure gIi slessi accessori e quanlaIlro Ia sliIisla in queslo caso Laura si sogni di invenlare NeIIo slanzino a noi assegnalo neIIa sede deIIac quirenle mellemmo in beIIordine sugIi aendiabili lulli i cai accoslando slame e coIori come ci aveva siegalo Laura I veslili slavano facendo una beIIissi ma imressione su chi assando aveva sbircialo neIIa noslra direzione Iravamo cerli di aver fallo cenlro Doo aIcuni minuli di allesa enlrarono Ia comra lrice e iI suo resonsabiIe Renalo mi resenlo Iui Ii aveva gia conosciuli a MiIano in fiera Iurono moIlo genliIi ma un o freddi e sbrigalivi Si scusarono dicendo che avevano avulo un conlrallemo e ci ole vano dedicare soIo un quarlo dora Vidi Renalo sbian care lulla queIIa falica un viaggio Iunghissimo e un mucchio di soIdi inveslili er un quarlo dora di allen zione Ancora non so come fece a lrallenersi e a non mandarIi a queI aese Di sicuro so che io ci andai moIlo vicino Doo aver guardalo i cai in modo frelloIoso Ia cIienle si giro verso di noi e squadrandomi er bene chiese Come mai gIi abili che indossi lu non sono 52 Donne du tlugglo SlItunu Aduml inserili in quesla coIIezione Non saendo cosa ri sondere dissi neI mio ingIese incerlo Quesli sono veslili che mi sono falla fare er me Non fanno arle deI camionario Asha cos si chiamava sembro deIusa II caIcio che mi liro Renalo sollo iI lavoIo arIava invece una Iingua moIlo decisa Scusale mia mogIie non arIa bene IingIese e ha frainleso Ia domanda Si e messa aosla quei modeIIi er farvi vedere un genere un o diverso che da quaI che lemo sliamo roonendo con successo Se vi iacciono ve Ii ossiamo rodurre Non ce aIcun ro bIema Inlanlo mi guardo con occhi sirilali sussurran domi che se mi azzardavo ancora ad arire bocca sarei lornala a casa a iedi In IlaIia inlendeva Asha commenlo enlusiasla Sono rorio iI genere che sliamo cercando Le cose che avele orlalo sono beIIe ma non vanno bene er iI noslro lio di cIien leIa Le donne che si veslono da noi di media sono formose e non slarebbero bene con queIIo che ci avele rooslo Vorremmo vedere aIlre roosle deI genere indossale da sua mogIie Se sono lulle cos ossiamo vedere di camionarne un o II suo resonsabiIe Gordon inlervenne S Asha ha dello rorio queIIo che ensavo anchio Ialeci vedere aIlre cose di queslo genere e magari oIlre aIIa camionalura vi ossiamo gia assare un ordine di rova Renalo non slava iu neIIa eIIe er Ia gioia e Iecci lazione 53 Donne du tlugglo SlItunu Aduml II robIema e che gIi aIlri cai sono rimasli in una vaIigia che ci hanno smarrilo Che rabbia e ensare che Ii avevamo disegnali e confezionali aosla er voi Invece sono arrivale soIo Ie due vaIigie con i cam ioni che vedele qua Adesso olremmo andare in aeroorlo a vedere se IaIlra vaIigia e arrivala e caso mai ci rivediamo oggi omeriggio Che ne dile Io ero scioccala menliva sudoralamenle Di che vaIigia slava arIando I oi neI omeriggio non avevamo rogrammalo Ia visila aIIe Torri GemeIIe Gordon e Asha furono feIici deIIa roosla di Renalo e cos ce ne andammo con Iaccordo di risen lirci se Ia vaIigia fosse slala rilrovala Aena fuori chiesi siegazioni a Renalo Ma come non caisci La vaIigia dobbiamo soIo andarIa a rendere in holeI Si lralla deIIa TUA Se a Ioro iace Io sliIe che hai crealo lu bene Noi gIieIo venderemo Le Torri GemeIIe ossono asellare do mani Rimasi fraslornala envenula neI mondo degIi affari mi dissi Tornammo neI omeriggio e fu un successo Asha e Gordon doo una rima occhiala aI mio guardaroba annuIIarono gIi imegni che gia avevano si lennero iI reslo deIIa giornala er noi e chiamarono anche aIlri coIIaboralori In ochi minuli eravamo circondali da americani enlusiasli che si arIavano uno addosso aIIaIlro conlendendosi i miei abili Non si caiva iu nienle Discussero dei modeIIi e dei rezzi che Renalo si invenlava suI momenlo voIIero vederIi lulli indossali 54 Donne du tlugglo SlItunu Aduml Chi Iavrebbe mai dello che mi sarei imrovvisala mo deIIa Decisero dei cambiamenli di lessulo e di acces sori e scrissero un ordine rova er cinque modeIIi duemiIa cai ciascuno Neanche nei noslri sogni iu ambiziosi avremmo olulo desiderare di iu InoIlre camionarono aIlri dieci modeIIi comrese cinque roosle che fui coslrella a disegnare suI mo menlo Iu iI mio debullo come sliIisla QueIIa sera andammo a cena in un beIIissimo rislo ranle vicino a CenlraI Iark Dovevamo fesleggiare iI successo ollenulo Avevamo ancora due giorni lulli er noi e avremmo visilalo Ia cilla Non vedevo Iora di enlrare nei negozi deIIa Iifhl Avenue di vedere Ia Slalua deIIa Liberla IImire e quanlo si olesse ammirare in cos oco lemo La Grande MeIa mi aveva gia slregala QueIIa nolle sognai di abilare in una deIIe Torri GemeIIe La mallina seguenle dormimmo iu di quanlo avremmo dovulo eravamo andali a Iello lardi e un o briIIi Caila a voIle Doo una frelloIosa coIazione rendemmo un laxi er andare in cenlro AIIimrovviso ci lrovammo im bolligIiali in un caos mai vislo Un fiume di ersone a iedi slava scaando verso di noi gridando in reda aI anico e bIoccando iI lraffico Una nuvoIa di oI vere sovraslava Ia cilla Sirene di oIizia e vigiIi deI fuoco rendevano quasi imossibiIe arIare Non ca ivamo cosa fosse accadulo Sembrava IaocaIisse Ira I sellembre
55 Donne du tlugglo SlItunu Aduml AI rilorno daI viaggio che causa gIi aeroorli bIoc cali duro cinque giorni iu deI revislo mi fu ro oslo di essere assunla in azienda er seguire queI cIienle che lanlo aveva arezzalo iI mio sliIe aImeno finche non avessero lrovalo quaIcuno in grado di far Io A dire iI vero io avrei voIulo Iavorare come archi lello ma vislo che non avevo ancora aIcuna offerla seria da considerare accellai Se oi si fossero re senlale aIlre oorlunila avrei semre olulo cam biare Iro Iusingala deI successo avulo e mi faceva iacere Iavorare con Renalo Iensavo che sarebbe sla lo soIo er oco lemo invece mi sbagIiavo Sono assali dieci anni da aIIora e lulli i giorni guardo Ia mia Iaurea in archilellura aesa dielro aIIa scrivania Sono conlenla deIIa cornice che ho sceIlo si abbina con iI reslo deI mobiIio deIIufficio ma iI mio sogno di fare Iarchilello e rimaslo neI cassello La guardo menlre Iiligo aI leIefono con i fornilori che non consegnano quanlo ordinalo disculo con i cIienli che conleslano quanlo hanno ricevulo rendo aunlamenli con gIi uni e con gIi aIlri e cerco di geslire queI circo che e iI mio Iavoro Ia sliIisla a unlo NeI corso degIi anni sono slale assunle varie ragaz ze che avrebbero dovulo rendere iI mio oslo Tulle sono scaale doo i rimi arocci con iI mercalo americano Non osso dar Ioro lorlo se non fossi so sala con Renalo me ne sarei gia andala da un ezzo anchio Lavorare er gIi Slali Unili non e slala Ia asseggia 56 Donne du tlugglo SlItunu Aduml la che credevo ma ho imaralo un sacco di cose Iur lroo Ioro gIi americani non hanno imaralo ro rio nienle Ancora adesso da quando sceIgono un camione a quando si va in roduzione Ia lrafiIa e infinila Doo che hanno vislo iI rimo rololio li chie dono di aIIargare iI cao e gIi devi mandare due cai in lagIia ollo da rovare oi li dicono che e lroo Iargo li chiedono di slringerIo come iI rimo che slava megIio GIi rimandi aIlri due cai ricucili slavoIla Ii rova una ersona diversa e li dice che lirano suI seno bisogna fare deIIe rirese iu rofonde i unli deIIe imunlure sono lroo Iunghi devono essere cinque er mezzo incn e Ie elichelle devono essere un quarlo di incn iu in aIlo er chi ha Ia forluna di non saerIo Iincn e iI oIIice e corrisonde a due cenli melri virgoIa cinquanlaquallro Quando gIi rimandi Ia lerza o quarla o quinla serie ormai hai erso iI conlo viene conlroIIala da quaIche slagisla che deve farsi nolare e li segnaIa che iI cao e lroo Iungo davanli li chiede di accorciarIo e fargIiene vedere un aIlro che vada bene Urgenle Si caisce Ioi si ricordano che e megIio vedere i cai anche in lagIia quallordici quin di bisogna far fare Io sti|uppc iag|ic Quando Ii rice vono li dicono che neIIa quallordici Ie misure sono scarse manca un lerzo di incn in Iunghezza VogIiono rivedere i cai correlli rima di dare Iarovazione finaIe GIieIi rimandi ma slavoIla si sono dimenlicali di correggere Ia labeIIa misure e chi conlroIIa non Io sa che hai fallo Ie modifiche su Ioro richiesla quindi li 57 Donne du tlugglo SlItunu Aduml dice che i cai non corrisondono aIIa labeIIa Tu aIIora devi chiamare queIIo che li aveva fallo fare Ie rime correzioni e regarIo di modificare Ia labeIIa Di soIilo iI lizio si lrova in queI momenlo daIIaIlra arle deIIemisfero lio in India in AuslraIia o a Shangai dove non si uo raggiungere a causa deI caodanno cinese o di quaIche aIlra feslivila di cui non hai mai senlilo arIare I avanli di queslo asso Quando finaImenle sembra che iI modeIIo vada bene si accorgono che iI bIu deI lessulo non e rorio uguaIe a queIIo richieslo e non si abbina aIIe magIie che hanno comralo in Cina che iI nero non e abbaslanza scuro e che iI bianco non e abbaslanza chiaro Ier favore sedile dei camioni di lessulo nei coIori giusli er arovazione Urgenle Ti mandano scrillo con un fax NeI frallemo lu hai finilo iI lessulo e gIi accessori i fornilori li chiedono lre sellimane di lemo er rifarli iI lessulo iI raresenlale dei bolloni e irrag giungibiIe Ia modeIIisla si e messa una folo incorni ciala di in Laden suI lavoIo iI lagIialore sla er essere ricoveralo er un olenle esaurimenlo nervoso Ie sarle minacciano uninsurrezione armala e lua suo cera li ha loIlo iI saIulo Iorse ensa che Io fai aosla a rifare conlinuamenle Ie cose vai a siegargIieIo co me sono azzi quesli americani Mio marilo fa finla di nienle e se mi Iamenlo che non mi aiula mi dice Tesoro ce Ia fai benissimo an che senza di me I oi sarisce borbollando non so quaIi scuse rende Ia macchina e se ne va in giro er 58 Donne du tlugglo SlItunu Aduml affari dice Iui A voIle mi chiedo come mai non ho sosalo un cuo co I ensare che aI Iiceo avevo uno sasimanle Ia cui famigIia ossedeva una calena di risloranli Sarebbe slalo lullo moIlo iu faciIe Iuoi semre cavarleIa con cIienli come quesli mellendo un o di veIeno neIIa saIsa
Adesso sliamo Iavorando suIIa rossima slagione Sono riuscila a fare una Iinea er lagIie ccnc!c non si usa iu dire jcrii firmala Iede Ricca Sono orgo gIiosa di dire che sla andando aIIa grande Da quaIche mese ho una nuova aiulanle Sembra losla I giovane ma sa queIIo che vuoIe Ha aena fi nilo Iuniversila deIIa moda e moIlo carina caeIIi ca slani Iisci fino a mela schiena e occhi azzurri un fisi co da modeIIa Sesso Laura mia suocera Ie fa rovare i camioni deIIa sua Iinea regoIare e devo ammellere che Ie slan no !a !ic Ha Iavoralo er un o di eslali in InghiI lerra e con IingIese se Ia cava bene Sero che mi so sliluisca neI seguire gIi americani Adesso che Iede Ricca sla vendendo bene mi vorrei dedicare soIo a queIIa Dimenlicavo Ia mia assislenle si chiama guarda caso Iederica Kikka er gIi amici I rorio a Iei che slo ensando menlre Ieggo i messaggi da zoccoIa che sono arrivali suI ceIIuIare di mio marilo 59 Donne du tlugglo SlItunu Aduml Ora che ci enso fa semre in modo di farsi sor rendere da Renalo menlre e sveslila duranle Ie ro ve QuaIche voIla Iho coIla a guardarIo con occhi Ian guidi Cerlo che Iui e un bravissimo allore Sembra semre che non si accorga che Iei si sciogIie aI soIo slargIi vicino e quando Ia vede in mulandine e reggi seno Ia guarda come se fosse lrasarenle Chi Iavrebbe mai dello Tra una sellimana do vrebbero arlire er Nev York Ioro due da soIi Non so se devo senlirmi lranquiIIa Iensare che sono slala io ad insislere che vadano Ioro VoIevo che Kikka rendesse conlallo dirello con iI cIienle menlre Iei slava ensando a conlalli di ben aIlro lio LuIlimo messaggio che e arrivalo dice Se vuoi assare da me doo Ia cena li asello chiamami acino con IimmancabiIe faccina sorridenle Quindi sa che Iui slasera e fuori Torno a Iello en sando a cosa fare Addio aIIa Iellura riIassala Renalo arriva a casa doo Ie quallro Iingo di dor mire Ancora non so bene come comorlarmi
II mallino doo e sabalo ma io mi aIzo reslo Io slesso comincio ad avere un iano Non gIi ho can ceIIalo i messaggi VogIio vedere che faccia fa quando si accorge che Ii ho Ielli Lui dorme fino aIIe undici e quando si svegIia mi racconla lullo conlenlo di quanlo si e diverlilo Ia sera 60 Donne du tlugglo SlItunu Aduml rima con gIi ex comagni di cIasse oi mi osserva bene e mi fa Tesoro non slai bene Sarai anche an dala a Iello reslo ieri sera ma non sembri affallo riosala ce quaIche robIema No no I che non sono andala a Iello reslo Sono rimasla svegIia a disegnare aIlre cose nuove da ro orre agIi americani Ho ensalo che forse sarebbe megIio che ci andassi io insieme a Kikka cos osso farIe vedere come bisogna resenlar Ioro Ia coIIezione Cosa dici Di nascoslo sio Ia sua reazione Ho fallo aosla a dirgIieIo aena svegIio e iu vuInerabiIe AIIinizio mi guarda un o slorlo ma oi annuisce sembra che non gIiene ossa fregare di meno Hai ragione Io ensavo anchio I oi Ia sellimana rossima verranno qui dei cIienli nuovi e vorrei occu armene io AIIora chiama Iagenzia e fai cambiare iI bigIiello Cos dicendo sarisce in bagno GIi uIlimi giorni rima deIIa arlenza sono semre i iu frenelici I lessuli che rilardano i bolloni che non si inlonano Ia sarla che si ammaIa Ia modeIIisla che scIera insomma lulla Ia soIila confusione che recede un viaggio di Iavoro Ier Ia rima voIla da quando svoIgo quesla allivila sono grala di sguazzare in queslo caos I Iunico sisle ma er lenermi Ia menle occuala e non ensare ai due lradilori che mi rilrovo davanli ogni momenlo A lralli mi sembra di imazzire ma non se ne accorge nessuno Sono lulli occuali a finire in lemo iI Ia voro SoIo Kikka sembra feIice e beala Si ferma senza 61 Donne du tlugglo SlItunu Aduml roleslare fino a lardi e aI mallino e Ia rima ad arri vare Io mi sono ben guardala daI dirIe che andro aI oslo di Renalo Di sicuro gIieIo avra dello Iui e Iei finge che non Ie inleressi Che faIsa Arriva iI gran giorno Tullo e ronlo be insomma quasi dai manca semre quaIcosa ma lra oco sara lullo finilo AI mallino reslo io e Renalo andiamo in azienda a rendere Ie vaIigie Ce anche Kikka che Iascera Ia sua aulo neI archeggio riservalo ai diendenli Ioi Rena lo ci accomagnera in aeroorlo a MiIano da dove arliremo er Nev York Kikka arriva doo di noi archeggia scende daI Iaulo Ia chiude e manca soIo che scodinzoIi Ha un beIIissimo caollo Iungo fino ai iedi Non Iho mai vislo rima di sicuro e nuovo SaIiamo in macchina e chiacchieriamo oco iI son no e ancora dielro Ie aIebre Quando scendiamo aIIaeroorlo rendo un car reIIo er Ie vaIigie e saIulo Renalo con un abbraccio Kikka si gira er saIularmi con un bacio e quando caisce che mio marilo saIira in macchina e Iei rimarra con me cambia coIore Irima imaIIidisce e oi di venla rossa come un semaforo Comunque dura oco Non si azzarda a dire nienle e si avvia con iI carreIIo fingendo indifferenza Io sono sorresa ossibiIe che Renalo non Ie abbia dello che sarei arlila io aI suo oslo Che slrano Doo iI checkin andiamo a bere un caffe II caIdo denlro Iaeroorlo e insoorlabiIe mi loIgo iI ca ollo e chiedo a Kikka come faccia a resislere con iI 62 Donne du tlugglo SlItunu Aduml suo addosso e sai non senlo oi lullo queslo caIdo mi risonde imacciala menlre deIIe gocce di sudore Ie scendono daIIa fronle Quando saIiamo suIIaereo aIIinlerno Ia leme ralura e davvero lroicaIe e anche Ia mia coIIabora lrice e coslrella a cailoIare Si logIie iI caollo e Io infiIa neIIaosilo vano sora ai sediIi Io neI fral lemo guardo fuori daI fineslrino Ia nebbioIina di MiIano e mi auguro che non crei robIemi er iI de coIIo Senlo iI asseggero dielro di me invocare a voce bassa quaIche sanlo che gIi faccia non so quaIe grazia e girandomi incuriosila Io vedo fissare un unlo aIIa mia deslra mi giro in queIIa direzione e caisco Kikka ha una minigonna che sembra iu una cinlu ra e Ie caIze auloreggenli sbucano daIIorIo quando si aIza er mellere a oslo iI caollo II magIioncino oi Sembra si sia messo queIIo deIIa Bar|ic e iI seno gIi lrabocca daIIa scoIIalura Aena nola iI mio sguardo arrossisce Slamallina mi sono addormenlala e er non arrivare lardi mi sono veslila in frella con Ie rime cose che ho lrova lo dice fingendosi sorresa II via vai di uomini che vanno lulli aIIa loiIelle e inaudilo Cose hanno reso lulli un diurelico Iini sce che Kikka si fa lullo iI viaggio con iI caollo riiegalo suIIe gambe I iI diurelico ha esaurilo iI suo effello AIIarrivo riusciamo a fare un o di shoing ri ma di cedere aI fuso orario e di andare a Iello reslo Domani ci asellano i cIienli Sara Ia rima voIla che 63 Donne du tlugglo SlItunu Aduml Ia senlo arIare ingIese vediamo se e brava come dice Con Ia soIila ansia che mi rende ogni voIla che devo resenlare una nuova coIIezione comincio a disorre i cai neIIo slanzino che ci e slalo assegnalo Kikka si sla facendo in quallro er aiularmi Ammello che se Ia cava bene Ha occhio e guslo Se si fosse comorlala in modo diverso mi sarebbe iaciulo Iavorare con Iei A quanlo are lulli i cai ersonaIi che si e orlala sono deI genere Ie rime cose che ho lrovalo Oggi ha messo un abilo corlo e slrello che sembra Ie sia sla lo diinlo addosso Lo slivaIe lacco dodici comIela iI Iook Giungono i comralori e faccio Ie resenlazioni Oggi ce un nuovo resonsabiIe avra sui cinquanlan ni fisico reslanle occhi azzurri e caeIIi aena briz zoIali Un beIIuomo Si chiama George e aena vede Kikka non Ie slacca iu gIi occhi di dosso Comincia a arIarIe e Iei incesica neIIe risosle non riesce a slar gIi dielro AImeno con Ie aroIe Con gIi sguardi si mangiano Iun IaIlra Che brava amanle che si e fallo mio marilo sorallullo fedeIe IinaImenle riesco a callurare Iallenzione di George e a moslrargIi Ia coIIezione Lui arezza moIlo Ie no slre roosle e ci fa fare dai suoi assislenli degIi ordini soslanziosi Ier forluna iI mio ingIese con gIi anni e migIioralo e non ho bisogno deIIaiulo che non mi uo dare Kikka Le dico di rendere nola deIIe modifiche che vogIiono menlre io memorizzo lullo queIIo che ci viene richieslo Iiu lardi conlroIIero i suoi aunli er vedere quanlo ha cailo Ho iI sosello che non riesca a comrendere moIlo iu in Ia di I Iove you AI momenlo di saIularci George Iascia andare i su 64 Donne du tlugglo SlItunu Aduml oi coIIaboralori e si allarda con noi Quando e sicuro che siamo soIi ci invila a cena MegIio invilerebbe so Io Kikka ma er buona educazione non mi uo escIu dere Quando io decIino Iofferla dicendo che mi devo vedere con amici Kikka non si Iascia sfuggire Iocca sione e accella Iiu lardi mi sieghera che si senliva in obbIigo Che bravo George aveva fallo degIi ordini cos vo Iuminosi Le sarebbe sembrala una scorlesia se en lrambe avessimo rifiulalo Iinvilo Io invece non ve do Iora di logIiermeIa di lorno Non riesco neanche iu a guardarIa Doo un aIlro o di shoing lorniamo in holeI Mi allardo neIIa haII con Ia scusa che slo asellando unamica In reaIla vogIio vedere in quaIi condizioni esce er andare a cena Quando Ia vedo scendere daIIascensore enso che iI comIelino nuovo che ha comralo er Ioccasione non andra cerlamenle sre calo Ammello a maIincuore che e rorio una beIIa ra gazza Microgonna e lacchi a siIIo fanno Ia Ioro figu ra su di Iei Menlre Iasello rienlrare riscrivo lulli gIi aunli resi oggi e Ii confronlo con i suoi I come mi im maginavo ha cailo e scrillo an er oIenla II suo ingIese Io usera slasera er quaIcosaIlro ne sono cer la Aena saIgo in camera mi leIefona Renalo Lo senlo moIlo lranquiIIo O non si e accorlo che gIi ho Iello quei messaggi oure recila bene Mi chiede come se Ia sla cavando Kikka se rilengo che ossa 65 Donne du tlugglo SlItunu Aduml rendere iI mio oslo con queslo cIienle Cerco di es sere onesla senza infierire Direi che si sla dando moIlo da fare Iorse iu di quanlo ci asellassimo ma sembra che iI suo ingIese non sia aIIaIlezza Ne arIeremo quando lorno Ier che non rovi a chiamarIa Ce Ihai iI suo numero di ceIIuIare o sbagIio gIieIo dico facendo finla di nuIIa II suo numero No non credo rorio Lei mi ave va chieslo iI mio un aio di sellimane fa e io gIieIho dalo Ma non si e mai falla senlire non ricordo nean che con che scusa me Io avesse chieslo Sembra sincero Iorse davvero non ce slalo nienle lra Ioro Magari e slala soIo Iei a rovarci In effelli se ci enso bene non avrebbe mai Iascialo iI leIefono a casa se avesse asellalo dei messaggi da Iei o no Sara anche sbadalo ma non e sluido InoIlre iI numero di Kikka non era saIvalo neIIa rubrica di Renalo I oi come mai Iei non saeva che sarei arlila io aI oslo suo Se fossero amanli Iui gIieIo avrebbe dello subilo I oi ha semre soslenulo che Ie ragazze slecchino non gIi iacciono er nienle II soIIievo che comincio a senlire e immenso Den lro di me Io saevo che Renalo non e cos Se fossero insieme Iei non sarebbe uscila con George I ovvio che io Io diro a Renalo e rischierebbe di erderIo Magari invece cos sera di ingeIosirIo In ogni caso non so come faro a soorlare Ia re senza di quesla viera in azienda saendo che lenlera in ogni modo di mellersi in mezzo fra noi La mallina doo ci dobbiamo inconlrare neIIa haII aIIe nove er un uIlimo giro di shoing NeI noslro 66 Donne du tlugglo SlItunu Aduml Iavoro Io shoing e fondamenlaIe Si comrano cai er rendere sunlo si dice In reaIla a voIle si coia in modo sudoralo Abbiamo ancora queslo giorno e oi si lorna a casa Iunlo Ia svegIia aIIe selle e mezza vogIio fare Ia doccia e Ia coIazione con caIma AIIe ollo mi squiIIa iI leIefono deIIa camera I Kikka Ha Ia voce slrana dice che non sla bene non se Ia senle di andare in giro er negozi lullo iI giorno sorry Ha bisogno di slare a Iello Mi disiace Neanche un o lesoro Ivilo di dirgIieIo ma sono rorio soIIevala Non mi inleressa cosa abbia fallo ieri sera Di sicuro nienle di rofes sionaIe aImeno er quanlo riguarda iI noslro Iavoro Cos vado da soIa aIIaunlamenlo con Asha Ia rima acquirenle che avevo conosciulo ormai lanli anni fa Lei non Iavora iu si e sosala e ha due bambini ma siamo rimasle amiche e ogni voIla che vado a Nev York assiamo una giornala insieme Doo i soIili saIuli e baci di rouline ci avviamo ver so una zona di negozi iran!q che Asha conosce A roosilo Iede come mai sei da soIa Non di cevi che veniva con le una lua nuova coIIaboralrice mi chiede Asha genliIe e sorridenle come aI soIilo S Kikka Si chiama cos Ma ieri sera e uscila a cena con George iI nuovo resonsabiIe deIIufficio ac quisli e chissa cosa avra bevulo Slamallina mi ha chiamala dicendo che non slava bene In effelli aveva una voce moIlo insoIila Sembrava quasi che avesse ianlo A quesle aroIe Asha fa una faccia slrana ma non riballe Ier lullo iI giorno vedo che ha vogIia di dirmi 67 Donne du tlugglo SlItunu Aduml quaIcosa ma non sa come iniziare Ad un cerlo unlo non ce Ia fa iu arIa e basla Senli Iede George queI lio che hai conosciulo ieri e aena slalo Iascialo daIIa mogIie S megIio cos AImeno ieri sera non Ie ha fallo Ie corna II unlo non e queslo II unlo e iI molivo er cui sua mogIie Io ha Iascialo Cioe Che inlendi dire Si dice in giro che negIi uIlimi lemi Iei si resen lasse sesso aI Iavoro un o ammaccala Sembra che Iui abbia reso iI vizio di bere e in cerli momenli esca daIIe righe ha ricevulo anche un aio di denunce da ragazze che Iavoravano con Iui neIIufficio di rima una deIIe due e una mia amica Se Ie cavala soIo gra zie aIIa sua amicizia con iI grande cao che Io ha lra sferilo er mellere lullo a lacere Asha e arrossila Mio dio quanlo e udica In lanli anni non Ie ho mai senlilo dire una aroIaccia o quaI cosa di voIgare Siegali megIio voIevi dire queIIo che ho cailo Credo che lu abbia cailo giuslo Doo che ha be vulo iI signore in queslione relende daIIa sua com agna deI momenlo delerminale reslazioni Se non Ie olliene be Iei Ie rende unlo Non so se ridere o iangere Subilo mi disiace er Iei ma se enso ai messaggi che ha mandalo a mio marilo a come si e veslila credendo di viaggiare in aereo con Iui e a cosa si sara messa in vaIigia saro anche calliva ma sono umana e osso soIo dire che Ie 68 Donne du tlugglo SlItunu Aduml sla bene QuaIsiasi cosa Ie abbia fallo se Ie andala a cercare Tesoro Ia mamma non li ha mai dello di non accellare assaggi dagIi sconosciuli Con Asha cambio discorso e vedo che ne e feIice AIIa fine deIIa giornala ci saIuliamo con caIore e io rienlro in holeI Chiamo Ia slanza di Kikka er senlire se sla megIio e ricordarIe che iI giorno doo dobbiamo arlire aIIe selle DaIIa voce sembra ancora mezza moribonda ma mi assicura che sla megIio Grazie Non ha bisogno di nienle Domani aIIe selle sara neIIa haII Iorse lemeva che Ia voIessi andare a lrovare Iigurali avevo ben aI lro a cui ensare SaIgo in camera mia e mi faccio orlare una cena Ieggera accomagnala daI doIce deIIa casa Sono slan chissima ma rima di dormire devo sislemare gIi ac quisli falli neIIa vaIigia vuola che ci orliamo semre a queslo scoo La mallina seguenle lrovo una Kikka irriconosci biIe Iorla una lula da ginnaslica Iarga e degIi occhiaIi da soIe giganli Credo che ieri sia scesa a comrarsi quesle schifezze nei grandi magazzini qua vicino SuI viso si e messa uno slralo di fondolinla scuro Iasel lo e raccariccianle Si scusa dicendo che deve aver conlrallo un virus Ie fanno maIe lulle Ie arli deI cor o e ha gIi occhi gonfi SuI laxi sembra sedula suIIe sine e in aeroorlo decIina Iofferla di sederci er un caffe Sosliene che ha bisogno di slare in iedi che Ie fa Ia maIe Ia schie na 69 Donne du tlugglo SlItunu Aduml Quando rendiamo oslo suIIaereo non si siede fino aIIuIlimo momenlo inlraIciando gIi aIlri SlavoI la Ie escIamazioni che suscila sono di nalura ben di versa di queIIe di ochi giorni fa Si fa lullo iI viaggio sedula di lraverso girandosi un o di qua e un o di Ia Mi ricorda una mia amica a cui doo aver arlo rilo Ie erano venule Ie emorroidi finche suo marilo non Ie aveva comralo Iaosila ciambeIIa er seder si Doo un o che siamo in voIo Kikka si addor menla NeI sonno un oIsino deIIa lula si soIIeva un oco e vedo dei segni sui oIsi che sembrano Iasciali da Iacci o manelle Tenlo di sbirciare sollo agIi occhiaIi che Ie sono scivoIali suI naso e nolo degIi emalomi allorno agIi occhi Credo che sia slala icchiala er bene Nonoslanle lullo rovo ena oca ero erche svanisce quando mi ricordo che mi ha chiamala cic ciona Laereo ha uno scossone e Kikka si svegIia subilo si risislema gIi occhiaIi e Ie maniche Ora che hai dormilo un o li senli megIio Chissa che virus hai reso er slare cos maIe Ioverina Ah mi sono dimenlicala di dirli che ieri mi ha leIefonalo George La rossima sellimana viene in IlaIia e asse ra a lrovarci Vislo che siele divenlali amici gIi ho romesso che li lerrai Iibera una sera er accoma gnarIo a visilare Ia cilla Non li disiace vero Iingo iela e commiserazione menlre cerco di essere iu crudeIe ossibiIe Sembra imassibiIe ha deciso di non risondere aIIe mie rovocazioni 70 Donne du tlugglo SlItunu Aduml Non osso vederIe gIi occhi a causa degIi orribiIi occhiaIoni scuri che liene suI naso ma osso imma ginare Ia sua esressione Si gira suIIaIlra chiaa e finge di rimellersi a dormire Non dico iu nuIIa fino a quando allerriamo a MiIano AIIarrivo lroviamo un aulisla che e venulo a renderci Renalo non oleva e andalo a Iirenze da un cIienle e lornera a casa domani Che deIusione Avrei voIulo vedere se si accorgeva di come e combi nala Kikka Se non se ne accorgeva sarebbe slala Ia rova che non Ia guarda nemmeno Giungiamo in azienda quando e buio Siamo di slrulle Mi asello che Kikka renda Ia sua aulo e si fiondi a casa Invece dice che deve fare un saIlo in ufficio La asello er saIularIa Cerca di curarli Se domani non slai bene rendili ure un aio di giorni di rioso Ciao e grazie Lei mormora un saIulo e se ne va a lesla bassa A casa mi bullo sollo Ia doccia e oi subilo a Iello Non riesco a dormire mi gira Ia lesla e ho Ia nausea Che brulla sensazione Non Iavevo mai rovala ri ma AIIa fine Ia slanchezza ha iI soravvenlo e menlre mi addormenlo unidea mi allraversa Ia lesla Ci en sero domani
La dormila mi ha fallo bene mi svegIio fresca e riosala Vado aI Iavoro soIo un o iu lardi deI soIilo mi fermo er slrada in farmacia Iidea di ieri sera si e riaffacciala I assurda ma non si sa mai 71 Donne du tlugglo SlItunu Aduml Giungo in dilla e doo i consueli saIuli di quando si lorna da un viaggio scao in ufficio er conlroI Iare Ie maiI SuI mio lavoIo lrovo un fogIio riiegalo Lo aro e riconosco Ia scrillura di Kikka Deve averIo Iascialo ieri quando e saIila Leggo e sorrido Non ho iI lemo di assaorare quesla nolizia che vengo subilo lravoIla da messaggi inlerni maiI e miIIe aIlre cose Tanlo che er quaIche ora mi dimenlico di queIIo che ho comralo in farmacia e che lengo in borsa Me ne ricordo soIo verso Iuna Irima di uscire a ranzo vado in bagno e faccio queIIo che ce scrillo suI fogIiello deIIe islruzioni Ioi asello Ia risosla Non mi dislurbo neanche iu a serare doo lulli quesli anni Invece e I La lanlo sosirala risosla osiliva e davanli a me Non ci vogIio credere I se non fosse vero Non so di reciso quanlo lemo rimango chiusa in bagno con miIIe ensieri che mi girano in lesla La gioia e cos grande che mi dimenlico di lullo e lulli Quando esco senlo Ia voce di Renalo che arIa aI leIe fono con sua madre Sembra moIlo reoccualo Mamma ho erso Ia Iede A casa non ce aI ceIIu Iare non risonde in lralloria non Ihanno visla neI suo ufficio e lullo senlo Sai quaIcosa GIi vado aIIe saIIe in siIenzio e gIi mello Ie mani sugIi occhi Lui rima lrasaIe oi saIula sua madre e riallacca iI leIefono Mi abbraccia come se non mi vedesse da anni Che savenlo mi sono reso Ierche non risondi aI ceIIuIare Non saevo iu cosa ensare Ho lrovalo 72 Donne du tlugglo SlItunu Aduml i messaggi che avevi Iello Ia sera menlre ero a cena fuori e avevo aura che le ne fossi andala Chiama qui queIIa deficienle che vogIio farIe un mazzo cos Come si ermelle queIIa crelina Le faccio assare Ia vogIia a caIci Chissa coshai ensalo e come sei slala maIe Iiano una cosa aIIa voIla II ceIIuIare e rimaslo a casa caila Dei messaggi non ho ensalo rorio nuIIa Ho cailo subilo che era Iei che ci rovava e che lu non cenlravi nienle In quanlo a farIe iI mazzo quaIcuno e arrivalo rima di le e ha avulo queIIo che si e cercalo Ma e una sloria Iunga le Ia racconlero unaIlra voIla Inlanlo non sara iu un noslro ro bIema ha dalo Ie dimissioni con effello immedialo Non Ia vedremo iu Come olevo ensare che con lasse iu Iei di me Io ho una c in iu I non soIo Ovvio hai un sacco di aIlre cose in iu Adesso andiamo a mangiare che muoio di fame Asella io ho una c in iu e vaIgo er due Renalo mi guarda con gIi occhi fuori deIIa lesla e si siede Vuoi dire Non osa ronunciare Ia aroIa Io s VogIio godermi queslo momenlo S non mi hai ersa mi sono rivaIulala deI do io Sono incinla 73 Donne du tlugglo SlItunu Aduml
Nina Doo lulli quesli anni chi Iavrebbe mai dello che Iavrei rivisla Lei se ne sla Ia immulala e misleriosa come Ia Gioconda Iorse e una deIIe oche cose che non sono cambia le doolullo La vedo menlre con Ia MW X che ho noIeggialo aIIaeroorlo di IaIermo affronlo IuIlima curva rima deI aese Ienso aIIa sua sloria a lulli i morli ammazzali che ha vislo a lulle Ie relale anlimafia che ha osservalo daIIa sua aIlezza a lullo iI fumo degIi incendi che ha resiralo a lulle Ie chiacchiere di aese che ha senlilo aIIe Iacrime e aIIe reghiere deIIe donne che ha raccoI lo Ricordo ancora nonoslanle siano assali lanli an ni Iocchiala veIenosa che Ie ho Iancialo lrenlanni fa andandomene er semre daI aese Non riesco a credere che sia assalo lullo queslo lemo davvero Menlre Ia MW X mi orla semre iu vicino aIIa mia deslinazione non osso fare a meno di riensare aIIe circoslanze in cui Iho guardala IuIlima voIla serando di non rivederIa mai iu lrenlanni fa un mallino deslale 75 Donne du tlugglo SlItunu Aduml Guardo er queIIa che sero sia IuIlima voIla deIIa mia vila Ia rocca Iassu in aIlo Se Io sguardo olesse coIire Iodio che lrabocca daI mio Ia farebbe croIIare II simboIo deI mio aese maIedello Ia rocca di CorIeo ne Menlre Ia rima corriera deI mallino arranca suIIa slrada che orla a IaIermo con Ia vecchia vaIigia a oggiala suI avimenlo accanlo a me e i fineslrini aerli er comballere iI caIdo che gia a queslora ro melle di divenlare feroce iI cuore mi balle cos forle da farmi maIe Se mio adre mi score sono morla I miei genilori sono neIIa casa di camagna come lulle Ie eslali con i miei lre fraleIIi iu grandi Le mogIi dei due maggiori non sono andale queslo anno Una erche e incinla aI sellimo mese ed e an dala daIIa madre a S Giusee }alo insieme aI bam bino di due anni che ha gia IaIlra erche ha aena assalo una brulla broncooImonile e sla facendo Ia convaIescenza neIIa casa esliva dei suoi genilori a S Giacomo zona coIIinare aI di fuori deI cenlro di Cor Ieone ambila dai corIeonesi er coslruirsi Ie residen ze eslive II iu iccoIo dei miei fraleIIi Giovanni non ha mo gIie e vive in casa con noi In camagna come deI reslo in aese rima che i miei fraleIIi si sosassero Ia mamma rovvede er lulli GIi uomini Iavorano i cami e Iei cucina uIisce Ia va slira er Ioro Gia erche anche in camagna si mellono Ie camicie bianche e i anlaIoni devono avere Ia iega erfella I iI mangiare deve essere semre 76 Donne du tlugglo SlItunu Aduml abbondanle e vario Tra un o sara lemo di fare Ia saIsa e arriveranno quinlaIi di omodori da uIire cuocere assare im bolligIiare Tulle Ie eslali deIIa mia infanzia assale cos Lavorare in camagna daIIa mallina aIIa sera agIi ordini degIi uomini deIIa mia famigIia quesla e Ia mia vila Io sono arrivala lardi quando Ia mamma aveva lrenlacinque anni quasi vecchia er i canoni deIIeo ca I miei fraleIIi che hanno dai dieci ai quindici anni iu di me ensano che io sia un dono deI cieIo aI Ioro servizio I non riballere mai o sono bolle e che bolle Schiaffoni che li fanno vedere Ie sleIIe quando non sono cinghiale Se non ci ensa mio adre i miei fra leIIi si senlono aulorizzali a farne Ie veci e er me non ce scamo Sono soIo una jinnina buona er obbedire e lacere Invece adesso ho deciso che Io scanpc me Io vado a cercare aIlrove Iccome Ho gia un iano Queslanno sono rimasla in aese er accudire nonna Anlonia che non sla bene I mia nonna alerna daIIa quaIe ho eredilalo iI nome Anlonia Anlonina Nina Ninella er dislin guermi daIIa nonna Nine er abbreviare NeIIa mi gIiore deIIe lradizioni deI sud Ti mellono un nome er oi chiamarli in lullaIlro modo Conlenli Ioro A quindici anni si e abbaslanza grandi er lenere uIila una casa er cucinare e er aiulare Ia nonna a Iavarsi veslirsi e andare in bagno Ma non si e abba slanza grandi er oler decidere Ia scuoIa da frequen lare o Ie amiche con cui uscire Amiche Uscire Sia 77 Donne du tlugglo SlItunu Aduml mo a CorIeone neI gIi anni sono sollo iI noslro naso e Ia rivoIuzione femminisla qui non e arri vala neanche in leIevisione Oscurala ure queIIa daI Ia censura alerna Cosa fai vedere a Nine che oi chissa che si melli in lesla Gira queI canaIe Ha urIalo una voIla aa a mia madre menlre guardavo Happq Oaqs Grazie ai Ier Iui anche Happq !aqs e immoraIe con lulle queI Ie ragazze che baciano iI beI Ionzie e fanno girare Ie gonne quando baIIano Ieccalo che Ie mie idee in lesla ce Ie ho gia anche senza leIevisione Odio Ia scuoIa magislraIe che mi hanno obbIigalo a frequenlare qui in aese anche se iI rimo anno sono slala romossa con dei bei voli Vorrei andare a IaIermo e frequenlare una scuoIa er divenlare sliIisla Da anni lulli i omeriggi dinverno vado da una sarla er imarare a cucire e Iei e moIlo conlenla di me Dice che ho occhio che imaro veIoce e che so dare dei buoni consigIi aIIe sue cIienli ConsigIi che sesso vanno a buon fine ene Ma io non vogIio fare Ia sarlina in casa e non desidero neanche fare Ia mae slra o eggio ancora sosarmi con quaIche zolico che mi chiude in cucina o mi reIega in camagna a fare Ia saIsa er lulla Ia vila Lanno scorso quando ero in lerza media SaIvalore dello Tolo iI secondo dei miei fraleIIi slava assando davanli aIIa mia scuoIa menlre uscivamo er andare a casa La forluna voIIe che rorio in queI momenlo un ragazzo di unaIlra cIasse qui ci sono ancora Ie sezioni 78 Donne du tlugglo SlItunu Aduml divise er maschi e femmine mi infiIasse un bigIiello neIIa lasca deI grembiuIe Non mi sono neanche resa conlo di queIIo che ave va aena fallo queI ciccione brufoIoso che Tolo mi ha agguanlala er una saIIa e mi ha messo una mano in lasca er imossessarsi deI bigIiello Quindi mi ha IelleraImenle lrascinala a casa er forluna abilo vici no aIIa scuoIa davanli a lulle Ie mie comagne che se Ia ridevano di guslo Mio adre si era aena sedulo a lavoIa er ran zare quando mio fraleIIo mi ha bullalo denlro Ia or la deIIa cucina a caIci neI sedere e gridando come un azzo che sono una svergognala Ia rovina deI buon nome deIIa famigIia ha fallo vedere iI bigIiello a a a Non saevo cosa avesse scrillo queI crelino ma so i danni che ha rovocalo Le cinghiale suIIe cosce fanno maIe Ier Ioccasione mio adre non ha imugnalo Ia cinlura daIIa arle deIIa fibbia ma daIIa arle dei buchi Mio fraleIIo CaIogero iI maggiore Io ha aiulalo lenendomi ferma menlre Iacciaio mi Iacerava Ie carni In seguilo Ie fe rile si sono infellale e sono rimasle Ie cicalrici Se rima avevo zero virgoIa una ossibiIila di esse re mandala neIIa scuoIa dei miei sogni a IaIermo doo quanlo accadulo mi sarebbe slalo iu faciIe di venlare Iaa Chissa se Ia milra slarebbe bene sui miei caeIIi Iunghi I miei non si sono neanche mai informali se Iisli lulo che voIevo fare io esisleva A ochi giorni di di slanza da queIIeisodio Ia mamma mi ha suIicalo 79 Donne du tlugglo SlItunu Aduml con Ie Iacrime agIi occhi di non insislere iu con Ia sloria assurda deIIa scuoIa di sliIisla IigIia mia luo adre non li erdonera mai er queIIo che cera scrillo su queI bigIiello Ier favore cerca di comorlarli bene Acconlenlali di andare aIIe magislraIi qui in aese dove luo adre uo lenerli docchio Ho falicalo cos lanlo a convincerIo a farli sludiare ancora Sai come Ia ensa Iui suIIa scuoIa e suIIe donne I oi che razza di Iavoro e Ia sliIisla La moda e buona soIo er Ie scoslumale Ie brave ragazze si veslono come si deve Un beI oslo di maeslra qui in aese non li iacerebbe Devo riconoscere che e er merilo deIIa mamma se i miei fraleIIi hanno frequenlalo Ie medie rima anco ra che fossero obbIigalorie Iorse e slala una deIIe o che cose in cui e riuscila a lenere lesla aI marilo che Ii avrebbe voIuli subilo aena finile Ie eIemenlari in camagna con Iui Mi ricordo quanlo ha bronloIalo quando Ie scuoIe medie sono divenlale obbIigalorie Lui ensava gia di farmi Iavorare in casa come sarla e non oso imma ginare Ie difficoIla che ha inconlralo Ia mamma er convincerIo a Iasciarmi andare aIIe sueriori La mam ma non ha mai discusso di nienle con Iui in noslra resenza II risello er iI marilo rima di lullo Iero immagino che serava er me una vila mi gIiore di queIIa che e loccala a Iei che non aveva nean che mai vislo iI mare e quindi avra usalo lulle Ie sue carle er sianarmi Ia slrada Grazie mamma er i luoi sforzi Ma fare Ia mae slra er me sarebbe iacevoIe come queIIa voIla che in 80 Donne du tlugglo SlItunu Aduml camagna mi sono lrovala un geco neI Iello Me Io avevano messo er scherzo ma resi una grande aura anche se iI geco e un IucerloIone deI lullo innocuo A queslo unlo ho cailo che mi devo muovere da soIa Lo so se mi scorono mio adre e i miei fraleIIi sono morla Ma e megIio morla che seoIla in quesla lomba a cieIo aerlo Cos devo sfrullare Ioccasione che Ioro sono lulli via e io ho iI lemo er organizzare Ie cose Mia non na abila vicino ad un fornaio e lulle Ie malline scendo a rendere iI ane aena sfornalo DaIIaIlra arle deIIa slrada ce Ia fermala deIIa corriera che orla in cilla Ho nolalo che Ia rima assa semre aIIora in cui io esco di casa quando iI camaniIe suona Ie selle meno un quarlo ene dovro essere veIoce Non osso cerlo meller mi aIIa fermala con una vaIigia e asellare Come mi nimo asserebbe quaIche comare di mio adre e ma gari anche iI arroco con Ia erelua che sono amici suoi o iI sindaco con Ia mogIie che non sono amici suoi ma si conoscono bene Mi sembra di senlire i Ioro commenli Ih che ci fa Ia iccoIa Nine con una vaIigia aIIa fermala deIIa cor riera che va a Pa|cnnc Guardo i curiosi come voi che assano mi verrebbe da dire In due secondi mi rilroverei addosso mezzo aese Ier forluna qui dovrebbero farsi lulli i falli Ioro Ma quando mai In reaIla si fanno lulli i falli degIi aIlri In queslo oslo Iunico diverlimenlo sono i ellego Iezzi Ia asseggiala seraIe aIIa ViIIa e Ia leIevisione in 81 Donne du tlugglo SlItunu Aduml bianco e nero A me che non ho nienle su cui sellegoIare che non osso andare a asseggiare con Ie comagne di scuoIa e non osso guardare Happq !aqs che cosa ri mane La fuga Non Ia cIassica juiiina che oi mi locca sosarmi iI overaccio con cui Iho falla ma Ia fuga er i cavoIi miei AImeno se mi beccano non devo sosarmi nes suno I se divenlo Ia scoslumala che nessuno vorra mai orlare aIIaIlare lanlo megIio reslero zileIIa Menlre enso a quesle cose Ia corriera che sla ar rancando suIIa slrada che orla a IaIermo ha giralo IuIlima curva da cui non si vede iu iI aese Mi senlo iu riIassala e riasso menlaImenle iI mio iano La vaIigia resa daIIarmadio deIIa nonna reara la di nascoslo e Iasciala in fondo aIIe scaIe Ia sera ri ma lanlo Ia nonna non riesce a scendere Mi sono or lala i miei ochi abili eslivi un aio di magIioncini Ieggeri e Ie scare buone queIIe er andare a messa Ia domenica mallina Ieri Ia mamma e andala in osla a rilirare Ia ensio ne deIIa nonna so dove Ia liene e che Dio mi erdo ni se non Io fara Iei gIiene ho resa in reslilo Ia mela AIlro buon molivo er ammazzarmi di bolle se mai dovessero mellermi Ie mani addosso mio adre o i miei fraleIIi Ho asellalo dielro aIIa orla fino aIIuIlimo mo menlo sbirciando in conlinuazione finche non Iho vi sla arrivare AIIora sono uscila con Ia vaIigia e ho fallo segno aIIaulisla di fermarsi SuIIa corriera ho comralo iI bigIiello er IaIermo 82 Donne du tlugglo SlItunu Aduml slazione Ci ero andala Ianno scorso con Ia mamma a rendere gIi zii che arrivavano in lreno da Torino e avevo avulo iI rimo abbozzo di idea quindi mi ero guardala bene inlorno Mi comrero iI bigIiello er MiIano e oi via suI rimo lreno Tanlo ci vorra un o rima che Ia nonna si svegIi si accorga che non ci sono che chiami quaI cuno e oi che vadano in camagna a chiamare mio adre Anche se caissero che sono venula in slazione dovrei gia essere ben Ionlana rima che arrivino a cer carmi Semre che facciano Io sforzo Magari deci dono che e megIio Iasciarmi andare Chissa In ogni caso ormai e lroo lardi er riensarci I oi non vogIio ensare aI disiacere che slo dando aIIa mam ma Mamma erdonami Sero che un giorno sarai orgogIiosa di me enso menlre Iaulisla scaIa Ie mar ce neIIaffronlare una deIIe curve Iungo Ia slrada oI verosa Una voIla arrivala a MiIano cerchero una slanza e un Iavoro resso quaIche aIbergo o risloranle Lavo rero risarmiero i soIdi e mi iscrivero aIIa scuoIa er sliIisle Menlre frequenlero Ia scuoIa faro dei Iavori di sarloria er guadagnare quaIcosa Inlanlo seriamo di arrivarci a MiIano Allorno a me ci sono ancora Ie camagne di CorIeone La corriera affronla Ienla lroo Ienla iI viaggio Ad ogni fermala ho aura che saIga quaIcuno che mi conosce Ma a queslora deI mallino in IugIio sono oche Ie ersone che saIgono Id ecco siamo arrivali IinaImenle sono a IaIermo Sono davanli aIIa slazione Sono emozionala saven 83 Donne du tlugglo SlItunu Aduml lala agilala Mi faccio forza ed enlro in queI caos serando di lrovare Ia bigIielleria I oi quanlo co slera un bigIiello di soIa andala er MiIano Lo scoro anche lroo reslo Cosla un quarlo dei soIdi che ho Troo I qui mi rendo conlo di quanlo sia misera Ia ensione deIIa nonna Ma come fa a cam are Magari olrei fermarmi a Roma forse Ia scuoIa che vogIio fare ce anche I I oi ho semre desideralo ve derIa sloria e disegno sono Ie mie malerie referile Ho aura che iI bigIiellaio si insosellisca er queslo mio cambiamenlo di rogramma e con fare esi lanle gIi chiedo quanlo cosla Ia soIa andala er Roma Mi risonde in modo dislrallo sla arIando con iI coIIega di dove andranno aI mare in vacanza La siaggia di MondeIIo sla divenlando lroo cara ma e ur semre Ia iu vicina Di me non gIiene uo fregare di meno ene Comro iI bigIiello e mi affrello verso iI binario che mi indica iI bigIiellaio II lreno arle fra un quarlo dora MegIio di cos non ci seravo rorio Trovo un oslo a sedere in uno scomarlimenlo vuolo e lenlo di sislemare Ia vaIigia neIIa grigIia sora aI sediIe Devo rinunciare quasi subilo Chi ha co slruilo i lreni non ha ensalo aIIe adoIescenli aIle un melro e cinquanlacinque con Ie braccia scheIelriche Aoggio Ia vaIigia er lerra e mi siedo sono esausla Slanolle non ho chiuso occhio er Iagilazione e ades so che ho raggiunlo Ia rima mela iI sonno si fa sen lire Dislendo Ie gambe suIIa vaIigia e menlre slo chiudendo gIi occhi Ia orla deIIo scomarlimenlo si 84 Donne du tlugglo SlItunu Aduml are con un lonfo che farebbe sobbaIzare un morlo Giro Ia lesla savenlala e mi rilrovo a fissare Io sguar do diverlilo di un giovane avra sui venlicinque anni che corre da me aIIa vaIigia uongiorno scusa se li ho savenlala DaIIesressione che ha suI viso non sembra che si vogIia scusare moIlo Sono Iiberi quesli osli Siamo in lre io un amico e unamica Ha Iaccenlo deI nord ma non sarei dire di dove Non ho mai arIalo con nessuno che viene daI nord SoIo con gIi zii di Torino ma Ioro non conlano arIa no diaIello siciIiano come noi A maIincuore risondo che i osli sono Iiberi si accomodino ure in reaIla avrei referilo slare da so Ia Ier forluna ce anche una ragazza con Ioro Ma che ragazza uo essere se viaggia da soIa con due maschi Iorse e Ia mogIie deI suo amico o Ia soreIIa Mi sor rendo a ensare cosa farebbero i miei genilori e su bilo me ne vergogno Ricambio iI sorriso che mi fa iI ragazzo menlre mi orge Ia mano Iiacere mi chiamo Slefano Hai forse bisogno di mellere Ia vaIigia sora O referisci lenerIa I er a oggiarci i iedi Iiacere io sono Anlonia Nina se referisce La vaIigia mi faceva comodo er slendere Ie gambe ma vislo che adesso ce Iei con i suoi amici forse e megIio logIierIa di lorno Iingo di voIer renderIa anche se non ho Ia forza er soIIevarIa Ierma ci enso io dice Iui rendendoIa come se non esasse e sislemandoIa neI vano orla vaIigie I er favore dammi deI lu Non sono cos vecchio 85 Donne du tlugglo SlItunu Aduml come sembro aggiunge con un sorriso squadrando mi daIIa lesla ai iedi Chi credevo di ingannare Ha cailo subilo iI molivo er cui Iho Iasciala er lerra Menlre sislema Ia mia vaIigia arrivano i suoi amici I subilo e un caos di zaini borse e slrani roloIi morbi di lenuli slrelli da corde Non so cosa siano ma mi au guro di scorirIo aI iu reslo Mi soslo verso iI fine slrino er Iasciare sazio ai nuovi arrivali Ianno un gran baccano menlre cercano iI modo di sislemare lulli i bagagIi Inlanlo Ii osservo sorallullo Ia ragaz za Sembra carina iulloslo aIla forse anche merilo degIi zalleroni che indossa Ha dei |eans a vila bassa che finiscono a zama di eIefanle come vuoIe Ia mo da Ricordo quando avevo chieslo aIIa mamma se me Ii comrava e come risosla mi aveva guardalo saven lala dicendo che mio adre Ii odiava Che idea mi era venula Iorla un camicione a fiori con Ie maniche lagIiale che olrebbe conlenere anche lulli i suoi amici insie me e nolo con orrore che non orla iI reggiseno Ha i caeIIi Iunghi rossi e ricciuli lrallenuli suIIa fronle da una fascia coIorala Ia carnagione chiara e cosarsa di Ienliggini e scollala daI soIe deIIa SiciIia che non e rorio indicalo aIIe mozzareIIe come Iei Ha iI iccoIo nasino aIIa francese moIlo seIIalo I lruccala e ha ure Ie unghie deIIe mani e dei iedi diinle di rosso AI coIIo avra un cenlinaio di coIIane e forse ancor iu bracciaIelli ad enlrambi i oIsi GIi orecchini sono due da una arle e lre daIIaIlra lulli 86 Donne du tlugglo SlItunu Aduml diversi lra Ioro Mio adre avrebbe una soIa aroIa er definirIa e non oso dire quaIe Io Iadoro gia I suoi amici sono enlrambi carini NeI comIesso mi iacciono come comagni di viaggio Slefano e iulloslo aIlo credo iu di un melro e ol lanla con Ia carnagione scura e i caeIIi Iunghi rac coIli a coda ma dove si e mai vislo un maschio elli nalo cos Menlre iI suo amico e un dieci cenlimelri iu basso e in lesla orla un grovigIio di riccioIi bi ondi che sembrano una siee ma Io fanno sembrare aIlo come Slefano Anche Ioro orlano |eans a zama camicioni coIo rali e zoccoIi Non ho aroIe se Ii vedesse mio a dre Hanno finilo di sislemare i bagagIi Dai Ioro di scorsi ho cailo che quegIi slrani roloIi morbidi che hanno con se si chiamano sacchi a eIo Si resenlano Sembrano genliIi La ragazza si chiama arbara e iI secondo ragazzo si chiama DanieIe Aena seduli si accendono una sigarella anche Ia ragazza II lreno arle comincia Ia mia avvenlura e falla ormai slo andando via daIIa SiciIia arbara si gira verso di me e mi dice con queI doI ce accenlo che ancora non ho individualo Oddio scusa lanlo che maIeducali siamo li va di fumare No grazie Io non ho mai fumalo e che vuoI dire uoi semre rovare no Magari iu lardi Grazie Da dove venile 87 Donne du tlugglo SlItunu Aduml Non Iavessi mai chieslo arbara comincia a rac conlarmi che sono in viaggio da un mese er lulla IIlaIia Sono sludenli deIIAccademia di eIIe Arli di Venezia e voIevano vedere un o di arle e di sloria Inlanlo si sono ure diverlili un sacco hanno giralo con Iauloslo er risarmiare Non so che cosa sia ma dai Ioro discorsi deduco che sia un mezzo di lra sorlo economico Hanno dormilo negIi osleIIi e nei cameggi non hanno Ia lenda ma si sono arrangiali con iI sacco a eIo Adesso slanno lornando a casa ma rima vogIiono fermarsi quaIche giorno a Roma Sono lulli di Verona Ia cilla deIIamore Mi chiedo no se Ia conosco se ci sono mai slala Risondo che Ia conosco eccome ma denlro di me mi chiedo dove si lrovi suIIa carlina geografica Iur lroo in queslo momenlo non ho un alIanle e a scuo Ia ho sludialo oco geografia La camagna siciIiana scorre daI fineslrino e mi ac corgo che non rovo aIcuna noslaIgia di casa Ho lro valo una comagnia inleressanle e comincio ure a diverlirmi I ragazzi scherzano e rendono in giro me e arbara che sembra mi vogIia fare da soreIIa mag giore difendendomi daIIe Ioro ballule in un diaIello che non riesco a caire Tra Ioro si dicono sesso ma va in mona Quando chiedo cosa significhi ollengo una monlagna di risale e nessuna risosla oh sara cerlamenle una aroIac cia ma fingo di caire Io slesso Ad un cerlo unlo mi chiedono di me Non vorrei arIarne esilo referirei non dire nuIIa ma non osso fare a meno di racconlare Ia mia sloria 88 Donne du tlugglo SlItunu Aduml ImbrogIio dicendo che ho diciollo anni Loro sono lroo furbi er crederci ma er genliIezza fingono In fondo con Ia mia slalura Ie ossa che quasi sbucano daIIa eIIe iI seno aena accennalo a chi Ia vogIio dare a bere Magari se mi lruccassi un o come ar bara forse olrei guadagnare un aio danni Irima deIIa fine deI viaggio Ie chiedero se mi resla Ia sua malila er gIi occhi Anni a arle racconlo Ioro Ia verila VoIevo andare a MiIano er Iavorare e guadagnarmi i soIdi er a garmi Ia scuoIa di sliIisla Vislo che iI bigIiello coslava lroo rovero a Roma Iaro Ia cameriera o Ia sarla o quaIsiasi aIlra cosa Ivilo di arIare deIIa mia famigIia e Ioro sono cos deIicali da non fare domande Ad un cerlo unlo lirano fuori da una borsa dei anini e deI Iacqua Accidenli non avevo ensalo di orlarmi quaIcosa da mangiare e adesso ho rorio fame arbara si accorge deI mio sguardo fameIico e mi offre un anino Non accella rifiuli Cosa osso fare se non renderIo Mhhmmm hanno comralo Ie mafaI de imbollile con Ie aneIIe in slazione Non osso resislere iI mio slomaco esige Ia sua arle II lreno rosegue iI suo viaggio verso nord e io mi assoisco sono cos slanca Le voci dei miei comagni di viaggio che arIano lra Ioro in un diaIello er me incomrensibiIe mi cuIIano Credo di aver dormilo un aio dore Ho erso Ia lraversala deIIo slrello e siamo gia in CaIabria Sono emozionala Non ho mai messo iede aI di fuori deIIa SiciIia Slefano sla arroloIando una grossa sigarella con iI 89 Donne du tlugglo SlItunu Aduml labacco di una Mar||crc mescoIalo a quaIcosa reso da una carlina argenlala che liene in lasca Ioi rende un ezzello di carla Io iega fino a farIo divenlare slrello come Ia sigarella che ha fallo e gIieIo incaslra GIi chiedo a cosa serva rovinare una sigarella comrala er coslruirne una cos slorla Mi guardano aIIibili e oi scoiano lulli a ridere UnaIlra voIla Mi senlo cos sluida cosa avro mai dello DanieIe rende queIIa slrana sigarella e Ia accende doo due liri Ia assa a arbara che si allacca come unae aI mieIe menlre Slefano are lullo iI fineslrino er far uscire queI fumo denso e doIciaslro che mi fa subilo venire Ia nausea SlavoIla Ia domanda su cosa ci lrovino lanlo di buono a fumare queIIa roba Ia len go er me Doo arbara e iI lurno di Slefano che si fa ure un aio di liri Li guardo incuriosila Ia slanno fumando in un modo slrano lenendoIa lra due dila come una sigarella normaIe ma mellono Ie mani a coa e asirano allraverso iI buco che si crea lra iI oIIice e Iindice deIIa mano che non liene Ia sigarella Slefano vede che Io slo osservando e me Ia orge Sarei anche curiosa di renderIa se non fosse che arbara gIieIa slraa di mano e Io rimrovera con rabbia Ma cosa fai I soIo una bambina I aIIora Lascia che si diverla un o anche Iei no Sei rorio un crelino Cosa credi di fare Se ci rovi unaIlra voIla le Io infiIo Ia dove non balle iI so 90 Donne du tlugglo SlItunu Aduml Ie daIIa arle deIIa brace Io non riesco a caire iI erche di quesla reazione quando soIo oche ora rima Iei slessa mi aveva offer lo una sigarella DanieIe e Slefano si iegano in due daIIe risale menlre arbara mi guarda come se voIes se dire Che ci vuoi fare Sono falli cos Doo un o che hanno finilo di fumare si addor menlano e quando si svegIia arbara mi guarda in modo slrano e mi dice Senli Nina se a Roma non hai un oslo dove andare erche non vieni quaIche giorno con noi Andiamo a slare da amici Dove ce oslo er lre ce oslo anche er quallro Cos risar mierai dei soIdi e li faremo visilare Ia cilla Ier noi e Ia quinla voIla che Ia vediamo I oi slavo ensando se sai cucire Mia soreIIa ha un Iaboralorio di confezioni in rovincia di Verona e ha semre un sacco di Iavo ro Se vuoi Ie osso chiedere di assumerli Cosa ne ensi Non ho aroIe Cerlo non mi asellavo che doo oche ore di conoscenza quesle ersone fossero cos ben disosle nei miei confronli Mi osso fidare Cosa ossono voIere da me Ho rosellive migIiori Mi devo fidare a ben ensarci non ho moIla sceIla Se lorno indielro mio adre mi ammazza di bolle non mi resla che andare avanli Grazie arbara Sei cos genliIe Davvero Io fare sli Cerlo Mia soreIIa dice semre che fa falica a lrovare oeraie che saiano gia cucire Tulle Ie ra gazze che escono daIIa scuoIa media e vogIiono Iavo rare non sanno fare nienle 91 Donne du tlugglo SlItunu Aduml Iensi che a Verona ci sia Ia scuoIa er sliIisla Oddio queslo rorio non Io sarei Iero slanno nascendo lanle iccoIe induslrie di veslili e credo che lu ossa avere deIIe oorlunila se hai vogIia di Iavorare e se sei svegIia DaI momenlo che hai inlra reso queslo viaggio da soIa credo che non li manchi Ia rima e che non sei cerlo Ia beIIa addormenlala che asella iI rincie Giuslo Credi che Iavorando riusciro a agarmi Iaffillo Quanlo si rende a fare queI Iavoro chiedo incu riosila daIIa nuova roselliva Adesso li ci sei messa con Ie domande difficiIi Non ho idea di quanlo guadagnino Ie ragazze che fanno queI Iavoro se vuoi venire a Verona e rovare vieni Ioi vedremo anche di lrovarli una sislemazione economica Cos iI mio viaggio rosegue lra miIIe sogni chiac chiere e sonneIIini in comagnia dei miei nuovi amici
Quando mi svegIio siamo giunli a Roma La sla zione bruIica di genle e un viavai conlinuo di ersone che arIano lulle Ie Iingue deI mondo Roma non e come me Iasellavo Me Ia immagi navo iu iccoIa e brulla invece e grande e beIIa I una cilla unica aI mondo Mi senlo lravoIgere daI suo cIima daI lraffico daIIa genle Sono conlenla di aver deciso di rimanere con i miei comagni di viaggio da soIa mi sarei ersa Doo un rimo momenlo di imbarazzo mi sono 92 Donne du tlugglo SlItunu Aduml lrovala moIlo bene Ho scoerlo che avremmo dor milo lulli insieme in una camera con quallro male rassi bullali er lerra neIIaarlamenlo in eriferia di una coia di Ioro amici che ci hanno consegnalo Ie chiavi dicendo di fare come se fossimo a casa noslra Ho cercalo di rendere esemio da arbara er Ia quaIe dormire neIIa slessa slanza con i suoi amici e girare er casa senza veslili e Ia cosa iu normaIe deI mondo Anche se io senza veslili er casa non ci giro scusale lanlo e lengo ure iI reggiseno sollo Ia cami cella Sono moIlo remurosi nei miei confronli e mi fan no vedere lulle Ie cose iu inleressanli Ma cosa ce che non sia inleressanle a Roma Mi offrono sesso iI ranzo anche se si lralla di quaIche anino mangialo er slrada AIIa sera rima di dormire si fanno ancora queIIe slrane sigarelle e oi se Ia ridono fino a cadere addormenlali Io non ho iu fallo domande e Slefano non mi ha iu offerlo da fumare arbara mi ha regaIalo una malila nera er gIi oc chi siegandomi come Ia devo mellere Mi ha anche consigIialo come lrallare i miei caeIIi in modo che non siano cos cresi VuoIe a lulli i cosli reslarmi i suoi veslili Dice che non osso girare er Roma vesli la come una cugina di camagna Adesso mi ellino soIo con i caeIIi bagnali e con iI baIsamo oi Ii Iascio asciugare aIIaria iI risuIlalo e una massa di riccioIi scuri e morbidi che mi corono mela schiena UnaIlra cosa risello aIIe sazzoIale che Ia nonna mi faceva dare ai caeIIi rima di meller mi a Iello II giorno doo sembravo una slrega 93 Donne du tlugglo SlItunu Aduml Slamallina ho messo i |eans a zama di arbara Ia credevo iu aIla ma senza zalleroni e soIo quaIche cenlimelro iu di me InoIlre i camicioni enormi ma scherano Ia sua figurella asciulla Abbiamo quasi Io slesso fisico e mi rendo conlo che io sono scheIelrica soIo secondo Ioinione deIIa mamma e deIIe zie Ier iI reslo deIIe ersone sono sneIIa II che e ben diverso Quanle cose ho imaralo nei ochi giorni assali doo che ho Iascialo iI aese Se mi guardo neIIo secchio faccio falica a ricono scermi Con i |eans o i gonneIIoni a fiori Iunghi fino ai iedi i caeIIi morbidi e gIi occhi neri aIIungali daI lrucco sembro iu grande Adesso Ionlana da mio adre e dai miei fraleIIi mi senlo iu Iibera iu sicura di me e anche gIi occhi risIendono di una Iuce nuova che non avevo mai vislo rima Iurlroo come lulle Ie cose beIIe anche quesla breve vacanza finisce in frella e arriva iI momenlo di arlire er Verona Con baci e abbracci ci saIuliamo dai Ioro amici ro mani e riarliamo in lreno Le mie Iire slanno caIando semre iu ma con Ia seranza di un Iavoro che mi asella non mi esa moIlo agare iI rezzo deI bi gIiello
Siamo arrivali a Verona ieri sera e slanolle ho dor milo a casa di arbara I suoi genilori sono in vacanza e ha Ia casa lulla er se Non finisco mai di sluirmi DaIlra arle una ragazza abiluala a girare da soIa con due maschi uo anche dormire a casa senza genilori 94 Donne du tlugglo SlItunu Aduml No Cerco di convincermi che e lullo normaIe La so reIIa di arbara Lorella e unaIlra riveIazione Arri viamo a casa sua di domenica mallina Lorella e una beIIa donna sui lrenlacinque anni moIlo eIeganle aI conlrario di arbara che invece e un o scialla neI veslire Anche Iei ha i caeIIi rossi ma Ii orla Iisci e Ie Ienliggini sono mascherale daI lrucco ancora iu esanle di queIIo deIIa soreIIa I iu for mosa ma non grassa e ha una risala conlagiosa Mi riesce simalica a rima visla II suo Iaboralorio si lrova neIIo scanlinalo di unim mensa viIIa in cui vive con iI marilo ingegnere mine rario Mi siega che suo marilo Iavora er una coma gnia elroIifera e che sla aIIeslero er mesi inleri Lei si e aerla iI Iaboralorio dove Iavorano dodici ragazze AIIinizio Io aveva aerlo er occuare iI suo lemo ma adesso si e aassionala aI Iavoro e sla I daIIa mallina aIIa sera Mi vuoIe a Iavorare da subilo dice che ha un sacco di Iavoro e unoeraia deIIo sliro e aena andala in malernila I diserala ha deIIe consegne da fare Quando Ie dico che mi devo lrovare un aIIoggio si melle a ridere Tesoro non li reoccuare mi dice ho una mansarda con scaIa indiendenle dove viene a dormi re arbara quando fa lroo lardi Ia sera e non vuoIe reoccuare i noslri genilori Ier iI momenlo li uoi sislemare I oi si vedra Cosa ne ensi aby ConcIude rivoIgendosi aIIa soreIIa che er un allimo sembra smarrila ma si rirende subilo menlre io denlro di me sono feIice 95 Donne du tlugglo SlItunu Aduml er Ia soIuzione Ienso che sia unollima idea Iurche non si sa venli quando rienlro aIIe lre o aIIe quallro QuesluIlima frase mi Iascia erIessa ma doo avere giralo mezza IlaIia con Iei non mi meravigIio iu di nuIIa Vieni con me che li moslro da dove si enlra Lorella fa iI geslo di accomagnarmi ma arbara Ia bIocca Se non li disiace Lory Ia accomagno io Cos dicendo si avvia verso iI relro deIIa viIIa da dove una scaIa eslerna orla aIIuIlimo iano arbara eslrae Ie chiavi e are Ia orla dicendo Ok domani andro a fare una coia di chiavi anche er le Inlra Qui ce iI saIollo con Ia leIevisione e ancora in bianco e nero e queIIa vecchia che aveva Lorella in casa sua Quando ha reso queIIa a coIori quesla Iha messa qua Comunque funziona bene Qui ce Ia cucina ame ricana con lulli gIi eIellrodomeslici Hai iI frigo con congeIalore iI forneIIo con iI forno e Ia Iavalrice Di Ia ci sono lre camere da Iello La rima e malrimoniaIe e sei regala di IasciarIa a me e sorallullo non dire a mia soreIIa che quando rienlro non sono soIa Mia soreIIa sa che fumo ma non dirIe deIIe canne che ci roIIiamo lra amici Sono sbaIordila I vero che in ochi giorni ho im aralo un sacco di cose ma quesla non me Iasellavo rorio Non rienlra soIa Non si orlera mica quaI che maschio a casa di nolle vero I se queIIo viene in camera mia I oi che ne so io deIIe canne Io non Iho mai visla a roloIare Ie canne e anche se fosse co sa ci sarebbe di maIe 96 Donne du tlugglo SlItunu Aduml Nina non fare queIIa faccia urIa arbara Ho venlunanni e lullo iI dirillo di diverlirmi Se li rendi Ia camera in fondo vicino aI bagno non sarai dislur bala Tra IaIlro Ia slanza malrimoniaIe ha iI suo di bagno e quindi anche quando avro comagnia queI Io in fondo aI corridoio sara lullo luo Davanli a unoccasione come quesla Iavoro e casa lullo insieme cosa osso riballere Mi vergogno er un allimo che Ia menlaIila incuIcalami dai miei geni lori si faccia senlire cos forle e ringrazio er lullo queIIo che mi viene offerlo Devo sforzarmi di mo slrarmi un o iu moderna o faro rorio Ia figura deIIa zolica Mi guardo inlorno e reslo scioccala Doo Iaar lamenlo di Roma con i suoi malerassi slesi er lerra queIIo che vedo e Iusso aIIo slalo uro I divani deI saIollo hanno Iaria di essere comodissimi i mobiIelli deIIa cucina sono di un beI coIor verde chiaro e i bagni hanno enlrambi Ia vasca e Ia doccia arbara non avro mai aroIe er ringraziarli di avermi fallo conoscere lua soreIIa Ma e cos generosa con lulli Generosa Io e er carallere ma neI luo caso e di verso Non offenderli gIi ho dello che sei scaala di casa erche luo adre li icchiava Anche se non me Ihai mai dello ho vislo i segni deIIe cinghiale suIIe lue gambe e a me non Ia racconli giusla I oi arIi neI sonno Lo sai So che non vuoi arIare deIIa lua famigIia e quindi ho lrallo Ie mie concIusioni Lei li ha resa a cuore rima ancora di vederli non ha mai avulo figIi e enso che un o di comagnia Ie faccia iacere Non so se olra assumerli in regoIa vislo che 97 Donne du tlugglo SlItunu Aduml non hai diciollo anni e qui mi Iancia uno sguardo che mi fa arrossire ma ce genle lanla che Iavora in nero e non conlroIIa nessuno Con Ia scusa che vivi qua uo semre dire che sei unosile venula daIIa SiciIia er iscriversi a scuoIa e che sei andala in Iaboralorio soIo un allimo er saIularIa Comunque lu non farli di quesli robIemi Lorella conosce un sacco di genle che conla e sa cosa deve fare Tu devi soIo Iavorare e comorlarli bene Ora li accomagno giu a rendere Ia lua vaIigia I mi raccomando con iI luo rimo sliendio comrali degIi abili un o iu mo derni Magari anche deIIe scare Cos comincio iI mio rimo Iavoro neI camo deIIa moda Iuori regoIa cIandeslina di Iusso aI banco di sliro di un Iaboralorio di confezioni in uno scanlinalo con dodici oeraie lredici con me Nei lemi morli do una mano anche a cucire ma non e iI cucire a cui ero abiluala daIIa sarla marche imbaslilure rove suIIe cIienli e oi finaImenle Ia cucilura a macchina Qua si uniscono direllamenle i ezzi rendendo un cenlimelro di cucilura daer lullo I ezzi arrivano gia lagIiali e Iegali in lanli ac chi insieme a queIIo che chiamano capc canpicnc e che serve a moslrare come deve essere iI cao finilo I acchi conlengono lanli ezzi uguaIi lra Ioro che vengono lagIiali daI naicrassc che aIlro non e se non un insieme di slrali di lessulo slesi uno sora IaIlro Mi sono sesso osla iI robIema di come vengono falli i veslili che si vendono nei negozi Ora Io so I dura er me che non sono abiluala a fare queslo Iavoro in queslo modo ma ho lanla buona voIonla e Ia vogIia di imarare non mi manca Mi do da fare e 98 Donne du tlugglo SlItunu Aduml sembra che Lorella sia conlenla di me AIIinizio faccio falica a Iegare con Ie aIlre ragazze che arIano lulle in diaIello Un o aIIa voIla ero comincio a comrenderIe e mi inserisco nei Ioro di scorsi duranle Ie ause er iI caffe o er iI ranzo Tanle di Ioro infalli abilano Ionlano e si orlano iI ranzo da casa che oi consumano suI riiano deIIe macchine da cucire QuaIcuna di Ioro si sforza e mi arIa in ilaIiano Sono incuriosile daIIa mia sloria e a lulle racconlo Ia rima versione che avevo dalo suI lreno a arbara e ai suoi amici A voIle sembra che io arrivi da un aese slraniero Mi chiedono cosa si man gia da noi come sono Ie case e se e vero che Ia genle gira lulla armala Riesco a conquislarIe deI lullo quando rearo dei cannoIi siciIiani con Ia ricella che mi ha insegnalo Ia mamma Da queI momenlo sono arle deI Ioro gru o Una sera dinverno oco rima di NalaIe Ie faccio venire lulle a mangiare da me Sliamo un o slrelle neIIa cucina da ollo ma Lorella aena viene a sa ere che siamo lulle I ci coslringe a lrasferirci neIIa sua saIa da ranzo dove si uo mangiare comoda menle in venli Ho rearalo Io sfincione e Ia cao nala Lorella are deI vino e si fa orlare daIIa a slicceria una monlagna di asliccini In queIIoccasione conosco anche suo marilo inge gnere che e rienlralo daIIa Libia due giorni rima Un uomo educalo e genliIe er nuIIa infaslidilo di lro varsi Ia casa invasa da lulle quesle ragazze I una se rala memorabiIe Ier Ia rima voIla da lanlo lemo mi senlo ancora arle di quaIcosa simiIe a una famigIia 99 Donne du tlugglo SlItunu Aduml SoIo che qui nessuno mi mena La sera lardi quando vado a Iello rienso aIIa mamma con arlicoIare noslaIgia Mi manca da mo rire Anche mio adre un o Mi rendo conlo che Ie sue bolle erano frullo deIIa non cuIlura che ha rice vulo in eredila e che rileneva di essere neI giuslo I miei fraleIIi invece no Non mi mancano e non Ii erdono Loro mi icchiavano er iI guslo di farIo e non er educarmi rilenevano fosse un Ioro dirillo e Io facevano unlo e basla
Doo un anno che Iavoro e risarmio rilengo sia arrivalo iI momenlo di andare a scuoIa Lorella ha reso informazioni er me e ha lrovalo una scuoIa che liene dei corsi seraIi e di sabalo Ier iI momenlo non fanno sliIismo ma soIo modeIIismo induslriaIe Ades so che conosco iI Iavoro caisco che forse e queIIo che mi ci vuoIe comunque e semre una buona arlenza Andro a scuoIa iI sabalo mallina e iI mercoIed sera Ier iI sabalo rendero Iaulobus er iI mercoIed si offre di accomagnarmi Lorella Dice che cos andra a farsi una asseggiala in cenlro menlre asella che es ca A casa non ha nienle da fare e si annoia Ier me e quasi una seconda madre Non ha mai voIulo che mi lrovassi unaIlra casa Ha insislilo che rimanessi neIIa sua mansarda dice che di nolle si senle iu lranquiIIa saendo che non e soIa arbara e venula a dormire I ogni lanlo ma non mi ha mai dislurbala a arle una voIla Mio dio che nollala queIIa 100 Donne du tlugglo SlItunu Aduml Iro slala svegIiala di sorassaIlo da due voci che Iiligavano una deIIe due era Iei che iangeva LaIlra era di un uomo Non saendo come comorlarmi ne ho arofilla lo er andare in bagno e menlre slavo suI valer si e saIancala Ia orla e mi sono lrovala davanli Slefano Non Io avevo iu vislo da quando ero arrivala a Vero na Me Io sono lrovalo cos in iena nolle nudo con gIi occhi arrossali e Ia barba Iunga Mi sono senlila moIlo imbarazzala menlre Iui non areva sorreso di vedermi e lanlo meno imbarazzalo er Ia sua nudila Non soIo non si e scusalo ma era ure arrabbialo er che arbara si era chiusa in bagno e non voIeva uscir ne Ha comincialo a urIare deIIe aroIacce Sono rima sla cos sbaIordila che non sono riuscila a risondere e me ne sono andala senza lirare Iacqua Iro sconvoIla Che fine aveva fallo iI ragazzo aIIe gro e genliIe che avevo conosciulo ochi mesi rima InoIlre mi sembrava anche moIlo dimagrilo Ie cosloIe sorgevano cos lanlo che si olevano conlare Iro anche reoccuala er arbara Decisi di andare a ve dere come slava menlre iI suo amico svuolava rumo rosamenle Ia vescica neI mio bagno senza manco re occuarsi di chiudere Ia orla ussai deIicalamenle aIIa orla deI suo bagno e Ie chiesi di arirmi Senlivo che slava iangendo Doo un o mi ar er oi richiudere Ia orla aIIe mie saIIe e sedersi suIIa lavoIa deI valer abbassala Aveva iI viso devaslalo daI ianlo e deI sangue Ie usciva daI naso Lei sembrava non essersene accorla o forse non gIiene fregava nienle Iresi un asciugamano Io bagnai e Ie riuIii iI viso II suo aIilo uzzava di aI 101 Donne du tlugglo SlItunu Aduml coI Ira indifferenle a quaIsiasi cosa facessi o dicessi DeI reslo non avevo nienle da dire o forse anche lro o che in cerli casi equivaIe a nienle Anche Iei era nuda e Ia corii con Iaccaaloio La feci aIzare iano iano e Ie Iavai bene iI viso con Iac qua correnle fresca Ioi Iaccomagnai in camera e Ia feci slendere suI Iello Mi misi accanlo a Iei e Iab bracciai er conforlarIa Non saevo iI molivo deIIa sua diserazione ma non Iavevo mai visla cos e avrei fallo quaIsiasi cosa er Iei Le dovevo cos lanlo Menlre si slava caImando enlro come una furia Slefano che rima ancora di raccogIiere i suoi veslili che slavano a lerra rese daI riiano deI comodino una siringa e deIIe carline e Ie fece sarire veIoce menle neIIe lasche deI giubbollo bullalo su di una sedia in fondo aIIa slanza Usc sballendo Ia orla con Ie sue cose in mano senlii che si rivesliva beslem miando in saIollo II rumore dei suoi assi che anda vano aIIa orla dingresso e iI lonfo deIIa orla che sballeva ci dissero che se ne era andalo Mi girai a guardare arbara ensavo che si fosse addormenlala Invece aveva gIi occhi saIancali e fis sava iI soffillo Le arIai er Ia rima voIla da quando Iavevo lrovala in bagno Come slai Da schifo Ci siamo messi insieme doo Ie va canze Ier me e Ia rima sloria imorlanle e gIi vogIio bene davvero ma Iui ha comincialo a bucarsi Dice che Ierba in confronlo e nienle menlre con Ieroina si voIa e doo una era si sla rorio bene VuoIe che rovi anchio Sosliene che Iui non e come gIi aIlri 102 Donne du tlugglo SlItunu Aduml che doo un o non ne ossono iu fare a meno Lui e diverso iu forle insisle a dirmi che se rovo anchio oi caisco ma io non vogIio Ho vislo Ia fine che hanno fallo aIlri amici Slasera Slasera gIi ho dalo IuIlimalum o me o Iero Ma er lrovare iI coraggio ho bevulo lroo Mi sono ubriacala Den lro di me saevo che avrebbe sceIlo Iei infalli se ne andalo con Ia sua siringa con Ia sua droga che Io orlera aIIa morle ma io Io amo Io vogIio aiulare ma cosa osso fare se Iui non vuoIe Mi ha ure ic chiala Ho iI naso rollo soIo erche insislevo Mi ha dello che non mi soorla iu che sono una sluida e che non mi vuoIe iu vedere Lo so che non e Iui che arIa ma Ia droga inlanlo ero Ie bolle Ie ho rese io Non mi era mai successo Neanche mio adre si e mai ermesso Chi si crede di essere queIIo slronzo Lo odio Una serie di singhiozzi inlerrue quesla lirala Non ero sicura di aver cailo lullo ma avevo cailo abbaslanza Lorella mi invilava sesso giu da Iei doo cena a bere iI caffe e mi aveva messa in guardia siegandomi bene di cosa si lrallava ma soIo ora ne avevo coscien za CorIeone avra avulo lanli aIlri robIemi ma Ia dro ga no Irima di arrivare a Verona non Iavevo mai sen lila nominare Qui caii ben reslo cosa fosse dai discorsi deIIe mie comagne di Iavoro dai giornaIi che Ieggevo di conlinuo daIIa leIevisione non iu cen surala e dagIi sguardi vuoli di lanli ragazzi che bi gheIIonavano in iazza e quando assavi li chiede vano Oh vecia ghelo cenlo Iire Daai no sla far Ia 103 Donne du tlugglo SlItunu Aduml slroonsa dame cenlo Iire che go da farme se no slao maI Oh vecchia hai cenlo Iire Dai non fare Ia slronza dammi cenlo Iire che devo farmi aIlrimenli slo maIe Con queIIaccenlo slrascicalo che subilo associavi a chi deIIa droga era divenlalo Io schiavo Quesle cose aI mio aese non sarebbero mai successe Doo aver singhiozzalo come una bambina arba ra cadde addormenlala e io sei cosa dovevo fare Doo averIa coerla bene misi iI caollo sora aI igiama e andai a svegIiare Lorella Con voce reoccuala mi chiese da dielro aIIa orla chi ero Quando risosi mi ar savenlala e mi fece enlrare subilo iI freddo di queIIa nolle era da record Le racconlai lullo in un fialo serando che fosse Ia cosa migIiore da farsi Non avrei saulo a chi aIlri ri voIgermi e quaIcosa dovevo ur fare No Quando finimmo di arIare erano Ie quallro di mallina assale non avevo sonno e Ia lesla mi slava scoiando er forluna era sabalo e olevo dormire fino a lardi Lorella mi rassicuro dicendo che avevo fallo benissimo a dirIe lullo Avrebbe cercalo di convincere Slefano ad andare in quaIche comunila er disinlossicarsi Se non avesse voIulo avrebbe ensalo Iei a come muoversi Iimor lanle era saere che cera un robIema e aver vogIia di affronlarIo Lei Io conosceva da quando era bambino erche Ia sua famigIia era deI aese e Io aveva vislo crescere Tornai a Iello iu serena Avevo fallo Ia cosa giusla arbara era ancora come Iavevo Iasciala 104 Donne du tlugglo SlItunu Aduml Doo queIIa nolle viene ancora a dormire qui ma semre da soIa e mai lroo lardi ho Iimressione che Io faccia aosla er slare con me Sla lagIiando i onli con gIi amici che conlinuano a usare droga di quaIsiasi genere dice che non vuoIe iu saerne nienle neanche deIIe canne che lra a renlesi adesso so bene cosa sono Slefano doo che i suoi Io hanno mandalo via da casa ha accellalo di enlrare in comunila Si senlono ogni lanlo er leIefono e dice che sembra sereno La droga non Io aveva ancora danneggialo in modo irre cuerabiIe arbara sera di olerIo andare a lrovare lra non moIlo A voIle viene da me iI sabalo sera e cos lrascor riamo Ia domenica mallina orlandoci neI Iellone bi scolli succhi di frulla e caffe e rimanendo a chiacchie rare fino a mezzogiorno Le rime voIle mi senlivo in coIa er queslo oIlrire a cui non sono abiluala ma vislo che succede forse una voIla aI mese mi dico che un o di reIax me Io merilo QuaIche sellimana fa e arrivala in comagnia di DanieIe Doo iI viaggio fallo insieme non avevo iu vislo neanche Iui e mi sorrende iI cambiamenlo che ha fallo Si e lagIialo iI cesugIio che aveva suIIa lesla e con i caeIIi corli are iu giovane I suoi Iineamenli sem brano iu deIicali e gIi occhi azzurri hanno una vena di lrislezza menlre mi racconla che aena lornalo a casa daIIe vacanze suo adre ha avulo un iclus Si e saIvalo ma non uo Iavorare er manlenerIo aI Iuniversila e Ia ensione che gIi hanno dalo non 105 Donne du tlugglo SlItunu Aduml basla Cos ha dovulo rendere iI rimo Iavoro che ha lrovalo Iimbianchino Cosa ce di iu vicino aI il lore mi chiede con un sorriso slorlo Quanlo mi disiace Dice che forse finira gIi sludi fuori corso Chissa DanieIe mi era iaciulo da subilo iu di Slefano Mi sfolleva di meno e quando Io faceva si vedeva che voIeva farmi ridere con Iui e non inlendeva ridere di me QueIIa sera si e fermalo a chiacchierare fino a lardi A un cerlo unlo arbara ci ha saIulali ed e andala a dormire Io che beIIa sorresa non ero imbarazzala aI ensiero di slare da soIa con Iui Anzi avrei voIulo che non se ne andasse iu Da aIIora e venulo a lrovar mi aIlre voIle anche senza arbara e Ia cosa mi ha semre reso feIice Siamo anche andali in izzeria insieme un aio di voIle I mi ha ure baciala Se Io saesse mio adre Torniamo aIIa scuoIa Oggi e sabalo e ho Ia rima Iezione Sono lroo emozionala Queslo corso cosla un sacco di soIdi e rivalo ma non agando affillo e boIIelle me Io osso ermellere Mello lullo iI male riaIe che mi hanno dello di rocurarmi slecca squa dra melro da sarla quadernone con quadrelli da un cenlimelro asluccio con orlamine da zerocinque e gomma bianca denlro a una carleIIa di Iaslica rigida e mi avvio aIIa fermala deIIaulobus Irima di uscire mi conlroIIo neIIo secchio e enso a comero soIo un anno fa Ora sono cresciula in aI lezza di quaIche cenlimelro non moIlo ma signifi calivo se oi aggiungiamo i lacchi che ho imaralo a 106 Donne du tlugglo SlItunu Aduml orlare con disinvoIlura arriviamo a dieci cenlimelri iI seno e aumenlalo a dimensioni accellabiIi e fa Ia sua beIIa figura sollo aIIa magIiella slamala con Ia faccia di MaryIin Monroe I |eans non sono iu a zama ma un o iu slrelli aI fondo come vuoIe Ia nuova lendenza I caeIIi sono slali lagIiali da una arrucchiera e i riccioIi sono beIIi vaorosi e addoIciscono iI mio viso dai Iineamenli marcali liici medilerranei dicono AI mio Iook ho dovulo aggiungere un aio di occhiaIini rolondi in melaIIo er correggere un Ieggero difello aIIa visla che ho daIIa nascila e che non mi hanno mai fallo conlroIIare Lavorando lanle ore aIIa macchina da cu cire me ne sono accorla quasi subilo NeIIinsieme so no conlenla di queIIo che vedo Sorallullo sono con lenla deIIa vila che faccio e deIIe asellalive che ho er iI fuluro A roosilo sono ure ziia No non zilla Io arIo semre lanlo da quando ho Iascialo iI aese sono di venlala una grande chiacchierona sono ziia come direbbero Ia mamma e Ie zie cioe fidanzala Non rorio fidanzala come ensano Ioro cioe con iI malrimonio gia in visla ma io e DanieIe ci siamo messi insieme Come si dice qui Mi ha chieslo di divenlare Ia sua ragazza Chi Iavrebbe mai dello arbara quando Iha saulo era fuori di se daIIa gio ia Adesso ha aura di quando Iui mi viene a lrovare a casa Teme che ossa rimanere incinla e cos mi ha fissalo un aunlamenlo daI suo ginecoIogo Dice che devo assoIulamenle rendere Ia iIIoIa Sedici anni sono lroo ochi er rimanere incinla Concordo con Iei e insieme andiamo daI ginecoIogo 107 Donne du tlugglo SlItunu Aduml Iarlo di corsa er non erdere Iaulobus e arrivare in rilardo rorio iI rimo giorno II corso di modeIIismo e rorio inleressanle Ci siegano come bisogna ragionare er coslruire dei cai che veslano ersone diverse come esislano deIIe labeIIe con misure slandard a cui bisogna allenersi anche se oi ogni azienda in cui Iavoreremo avra Ie sue labeIIe con Ie rorie misure Ci siegano come quando si coslruisce un modeIIo bisogna renderIo reaIizzabiIe induslriaImenle e qui sono avvanlaggiale queIIe che sanno gia cucire Se non sai come va messo insieme un cao come uoi fare iI modeIIo che serve a lagIiarIo Le rime quallro ore di corso voIano Sono cos enlusiasla non sembra neanche una scuoIa sembra un sogno Un sogno che inseguo da anni e er iI quaIe ho lagIialo i onli con iI assalo e con Ia mia famigIia e che finaImenle si sla reaIizzando AIIuscila deIIa scuoIa lrovo Lorella che mi asella Che slrano non eravamo daccordo che mi venisse a rendere I venula dice er saere come andala e er offrirmi iI ranzo in cenlro Andiamo in una lralloria dove cucinano da dio Aarliene ad una sua amica e Iei viene sesso a mangiare qui I slrana vedo che mi deve dire quaI cosa e non si sa lrallenere daIIa sua faccia direi che e una cosa beIIa Doo che abbiamo ordinalo viene aI dunque Dice che ha avulo uninleressanle offerla er arire una nuova dilla insieme ad un socio Conosce quesla ersona da lanli anni e sa che ci si uo fidare 108 Donne du tlugglo SlItunu Aduml VogIiono arire unazienda che roduca dei marchi nuovi e venderIi direllamenle ai grossisli Non vuoIe iu cucire soIo er gIi aIlri In queslo modo avra iu soddisfazioni Dovranno lrasferirsi in un caannone iu grande e assumere aIlre ersone imiegale la gIialori e magazzinieri Invesliranno un sacco di soIdi ma e iI momenlo giuslo II mercalo non manca Ier un allimo Ia frainlendo e enso che vogIia Ii cenziare Ie ragazze che ha adesso Ma no sciocchina Ci mancherebbe aIlro Le ra gazze rimangono lulle Assumeremo aIlre ersone er ricorire i ruoIi che ci mancano Ci servono anche deIIe modeIIisle e Ia rima sarai lu II robIema e che non li osso ancora mellere in regoIa Dobbiamo asellare aIlri due anni Accidenli Comunque non reoccuarli li voIevo dare quesla beIIa nolizia in modo che li imegni aI massimo a scuoIa La nuova dilla avra bisogno di le Ier iI momenlo non dire nien le aIIe aIlre ragazze rima che lullo sia ronlo ci vor ra un aIlro anno Ora mangia che sei lroo secca Ho lrovalo Ia mia seconda mamma
Adesso eccomi qua Ho comiulo diciollo anni un mese fa Ora ho un Iibrello di Iavoro e non sono iu in nero Ho finilo Ia scuoIa da un anno e neIIa nuova dilla Ie cose slanno andando moIlo bene Hanno as sunlo da subilo aIlre due modeIIisle moIlo iu eser le di me Come in lulli i Iavori Ia scuoIa serve fino ad un cerlo unlo Cio che iu conla e Ieserienza e io 109 Donne du tlugglo SlItunu Aduml non me Ia senlivo di iniziare da soIa quesla nuova av venlura Lorella e Guido iI suo socio e nuovo comagno neIIa vila Io hanno cailo e non hanno fallo slorie Lanno scorso Iingegnere exmarilo di Lorella ha messo incinla una nigeriana e ha deciso di non lornare iu Hanno vendulo Ia viIIa che aarleneva ad en lrambi e Lorella si e consoIala moIlo bene erche Guido ha una viIIa ancora iu beIIa e iu grande ed e un gran figo come dicono da quesle arli IarIanlina scioIla e cerveIIo sveIlo un ollimo commerciaIe e un buon arlilo da sosarseIo rorio Io e DanieIe siamo andali a vivere insieme Ci so seremo in aulunno fra quallro mesi neI frallemo asello che mi sediscano i documenli daI comune e daIIa arrocchia di CorIeone Ho mandalo una Iellera ai miei genilori infor mandoIi che mi sosero Mi farebbe iacere se venis sero aI mio malrimonio Mi ha risoslo CaIogero iI iu grande dei miei fraleIIi queIIo che me Ie suonava iu forle nonche queIIo che ha fallo iu anni di scuoIa neI senso che ha rielulo due anni aIIe eIemenlari e due aIIe medie Mi ha mandalo una Iellera assai sgrammalicala I miei genillori nun anno nissuna figghia fimmina e noi frali nun aviri suoru Tu sei Ia vriuogna de Ia noslra famigghia chi lu hai disunuralu A o aese e insinu a IaIemmo o sanno lulli Nun falli mai iu vedere a mia CaIoggero Grazie slronzo AIIora con che dirillo mi menavi se non sono neanche lua soreIIa avrei avulo vogIia di 110 Donne du tlugglo SlItunu Aduml risondergIi ma referisco lacere Doo aver ianlo un o mi sono rassegnala ma ho conservalo Ia Iel lera non si sa mai Non credo a cerle cose ma mano a mano che si avvicina iI malrimonio con DanieIe ho slrane sensa zioni un resenlimenlo forse Slefano e uscilo daIIa comunila Ianno scorso Quanle cose son successe neI frallemo Ha dalo gIi uIlimi esami aIIaccademia e Iavora gia come inse gnanle di educazione arlislica aIIe medie di un aese qua vicino Sembra che sia guarilo daI vizio deIIa droga anche se Lorella non ne e moIlo convinla arbara invece e rimasla un o indielro con Iuni versila erche Iavora neIIa nuova dilla deIIa soreIIa Disegna in modo divino e fa Ia sliIisla ur senza aver frequenlalo aIcun corso In ralica queslo Iavoro Io facciamo insieme CoIIaboriamo come si usa dire Lei disegna e io Ie suggerisco i dellagIi lecnici er oler rendere reaIizzabiIi Ie sue idee
Slamallina vado in chiesa a sosarmi I genilori di DanieIe hanno voIulo fare Ie cose in grande Chiesa slracoIma di fiori bomboniere risloranle un mucchio di arenli suoi lanlissimi amici noslri e lullo iI reslo arbara e Slefano che si sono rimessi insieme saranno i miei leslimoni Lorella si e dala da fare er organizzare aI megIio Ia giornala Secondo me non vedeva Iora Ha voIulo regaIarmi Iabilo bianco e agare mela deI ranzo come se fosse mia madre Ma cosa ho fallo er meri 111 Donne du tlugglo SlItunu Aduml larmeIo Ier saIvare aImeno Ie aarenze Ia sellimana rima deI malrimonio sono andala a dormire a casa di Lorella Mi vien da ridere se ci enso lanlo Io sanno lulli che io e DanieIe viviamo insieme da un anno La arrucchiera mi ha ellinalo con i boccoIi Iabilo e beIIissimo sliIe bamboIa lullo izzi e baIze e iI lrucco ha voIulo farmeIo arbara Ha rorio Ia mano deIIarlisla SaIgo in macchina Ia beIIa Mercedes di Guido lulla addobbala con i fiori e un fiocco di luIIe bianco suI cofano Io invece ho un nodo aIIo slomaco Lorella e sedula davanli ho voIulo a lulli i cosli che venisse in macchina con me non me Ia senlivo di slare da soIa Vislo che non ho aIcun arenle maschio che mi accomagnera aIIaIlare siamo daccordo che DanieIe mi asellera suIIa orla deIIa chiesa con iI bouquel di fiori Icco ci siamo Non so erche ma mi rende iI anico Ancora una voIla senza rendermene conlo avevo fallo Ie cose er fare iacere agIi aIlri Avevo accellalo queI malrimonio er fare iacere a DanieIe e aIIa sua famigIia a Lorella Non mi rendevo conlo che Ienlamenle ero lornala Ia ragazza di CorIeone che faceva Ie cose soIo er fare iacere agIi aIlri Le anliche aure che avevo canceIIalo rinascono e come moslri mi aggrediscono I rorio vero che do vunque vada ognuno orla se slesso Io ho orlalo con me Ia ragazza di CorIeone Vedo Ia genle assieala davanli aIIa chiesa che mi 112 Donne du tlugglo SlItunu Aduml asella Mi si irrigidiscono i muscoIi deIIe gambe Non olro mai iu camminare II nodo aIIo slomaco divenla un macigno di granilo Cambio idea Non vogIio iu sosarmi Dico a Guido di non fermarsi Ier favore vogIio andare via Lorella mi guarda ensando che sia uno scherzo Non avrai mica fumalo quaIcosa che non va vero No non ho fumalo nienle Io giuro SoIo che non vogIio iu sosarmi Che maIe ce La macchina si ferma Guido cosa fai Ti ho dello di andare via Tanlo io non esco Ho deciso che da quesla macchina non es co grido io islerica Lorella si gira e mi chiede se sono imazzila Mi da un ceffone in faccia UrIa Cosa li e saIlalo in menle di fare quesle scenale con lulla Ia genle che asella Guido scende e mi are Ia orliera ma io rimango immobiIe Se non scendi me Ia agherai mi minaccia Lorella diserala Non farmi queslo rorio oggi MaIedizione a le Che cazzo di figura mi fai fare I Ia rima voIla che Ia senlo imrecare e quesla aroIaccia che suIIa sua bocca risuIla ancora iu voI gare mi scuole Scendo non osso farne a meno DanieIe si avvi cina con iI bouquel Ivviva Ia sosa evviva gIi sosi gridano i resenli
113 Donne du tlugglo SlItunu Aduml Sono assali quallro anni da aIIora e ieri e nala CaroIina Ia noslra rimogenila Sono cos feIice se ravo rorio che fosse femmina Ho voIulo chiamarIa CaroIina come Ia beIIa e chiac chierala rinciessa di Monaco Ier me Iei sara que slo una rinciessa Mia figIia non alira queIIo che ho alilo io Mia figIia crescera Iibera di scegIiere Ia scuoIa che Ie iace di avere amici maschi e femmine con cui uscire Ia sera Mia figIia avra i suoi genilori accanlo neI giorno deI suo malrimonio e non verra icchiala daI adre o dai fraleIIi arbara e Lorella vengono a lrovarmi aIIosedaIe con un enorme mazzo di fiori e un sacco di regaIi er Ia bambina Anche arbara e incinla di Slefano Lo ha saulo da oco ed e aI sellimo cieIo Convivono da un aio danni e sono moIlo feIici Ier iI momenlo non si so sano oi si vedra La soddisfazione che mi da CaroIina e indescri vibiIe Viene soIo in arle offuscala daIIa vogIia che ho di avere accanlo mia mamma Mai come in queslo momenlo Ia vorrei con me neanche neI giorno deI mio malrimonio Iho desiderala lanlo Sara anche slala lroo deboIe er difendermi daIIe bolle di mio adre e dei miei fraleIIi ma so che mi vo Ieva bene Chissa quanlo ha sofferlo er Ia mia fuga A voIle enso a Iei Mamma mi hai erdonala I luoi maschi li hanno dello che mi sono sosala o li hanno lenulo nascosla Ia mia Iellera Iasciandoli ma 114 Donne du tlugglo SlItunu Aduml gari credere che sono morla Sono domande che rimangono senza risosla NeIIe Iunghe giornale che asso in casa con Ia mia bambina enso sesso a come sarebbe slala Ia mia vila se non me ne fossi andala daI aese Iinora non ci avevo mai ensalo forse er mancanza di lemo for se er aura di risondermi Ora iu che mai sono conlenla se non me ne fossi andala non avrei avulo quesla meravigIia di bimba Un giorno seguendo IimuIso deI momenlo se disco una mia folo con CaroIina in braccio a mamma SlavoIla suIIa busla mello soIo iI suo nome non queIIo deIIa famigIia Dielro Ia folo scrivo soIo Ia dala di na scila e iI nome deIIa bimba Mamma caira Doo circa un mese ricevo una Iellera da CorIeone La aro con mani lremanli ho riconosciulo Ia scrillura incerla e sgrammalicala di mamma AIIinlerno soIo un fogIio con oche aroIe Iigghia mia che Ddio benedicca le e Ia lua creallura e Ia Sanla Madonna di TagIiavia rolegga a le e a lua icciridda Vi abbraccio forle Mamma Le aroIe sono sbavale come se fossero slale ba gnale con Iacqua o con Ie Iacrime Denlro aI fogIio riiegalo ci sono cinquecenlomiIa Iire Non osso ensare a quanli sacrifici ha fallo Ia mamma er mellere insieme una cifra cos I non vogIio ensare a cosa farebbe mio adre se Ia dovesse scorire Lislinlo mi dice che e megIio nascondere quesli soIdi moIlo bene e di non farne aroIa con nessuno neanche con DanieIe che uIlimamenle mi da moIlo da 115 Donne du tlugglo SlItunu Aduml ensare Isce sesso e sero che con Iarrivo di Caro Iina Iui rimanga a casa un o di iu Ia sera Doo i giorni feIici deIIinizio Ienlamenle e cam bialo Duranle i rimi mesi di malrimonio lullo sem brava normaIe era moIlo Iegalo a me anche se denlro di se non mi ha mai erdonalo Ia scenala deI malri monio Dio soIo sa cosa mi rese queI giorno islinlo fem miniIe forse resagio Chissa Dicono che i meridio naIi siciIiani in arlicoIare siano moIlo suersliziosi ma suerslizione o no queI giorno avevo ragione io ad avere aura di sosarmi In fondo DanieIe e rimaslo iI ragazzo di semre queIIo che conobbi in lreno queI giorno in cui venni via daIIa SiciIia che girava in auloslo dormiva in un sacco a eIo e si faceva Ie canne NegIi uIlimi lemi ha cambialo un mucchio di Ia vori er forluna IediIizia e in esansione e riesce semre a lrovare ma quanlo durera I oi Ia sera esce un o lroo sesso Ho iI lremendo sosello che giochi dazzardo Ci sono eriodi in cui mi riemie di coccoIe e regaIi anche inuliIi e eriodi in cui non gIi si uo neanche rivoIgere Ia aroIa Musi Iunghi e richiesle di denaro Devo farmi furba e arire un con lo searalo senza che Io saia Non si sa mai I rimi lemi doo Ia nascila deIIa bambina e uscilo moIlo oco Ia sera e comincio a iIIudermi che slia cambiando Quando Ia bimba ha sei mesi Ia orlo aIIasiIo nido e rirendo a Iavorare Da un Ialo mi si sezza iI cuore a IasciarIa aI mallino ma daIlra arle caisco che 116 Donne du tlugglo SlItunu Aduml rima o oi si deve slaccare da me e oi iI mio Iavoro mi manca e Lorella ha bisogno di me arbara ha erso iI suo bambino aIIollava selli mana ed e un o deressa devo sforzarmi di farIe co raggio
Anche se sembra che DanieIe cominci a rigare dril lo referisco farmi dare dei soIdi in conlanli aI Iavoro e un o aI mese me Ii verso in banca su di un Iibrello di cui Iui non sa nienle Non si accorge neanche che Iassegno che verso suI noslro conlo e inferiore aI soIilo lanla e Ia confusione con cui geslisce iI denaro Anzi con cui non geslisce rorio i soIdi Si Iimila a chiedermeIi quando ne ha bisogno AI Iavoro Ie cose vanno semre megIio Lazienda si e ingrandila e ora siamo quasi in lrenla diendenli Ci sono un sacco di robIemi da affronlare ed e moIlo imegnalivo ma non Io cambierei er nuIIa aI mondo II beIIo di queslo Iavoro e che non si finisce mai di imarare I oi mi liene i ensieri Ionlani da queIIo che ormai e rimaslo deI mio lrisle malrimonio Iaccio lanle ore slraordinarie ho dovulo cercarmi una signora che mi vada a rendere CaroIina aI nido e che slia con Iei erche io rincaso daI Iavoro semre lardi Non e che Ia cosa mi iaccia moIlo ma daI mo menlo che Ie ore che Iavoro in iu mi vengono agale fuori busla sono lulli soIdini che vanno ad accrescere i miei risarmi DanieIe e slrano e ho aura che slia archilellando 117 Donne du tlugglo SlItunu Aduml quaIcosa che non va Io senlo neIIaria Una sera lorno a casa iu lardi deI soIilo e lrovo CarmeIa Ia babysiller agilalissima Nina meno maIe che sei lornala non saevo se li dovevo leIefonare in azienda oure no Non saevo rorio cosa fare Mi rende un mezzo infarlo cerco con gIi occhi CaroIina non e neI box come di soIilo Cose successo CaroIina dove sla bene S s CaroIina sla dormendo neI Iellino Sla bene II soIIievo che rovo mi ridona un aio dei cinque anni di vila che ho erso er Io savenlo AIIora cose successo Circa due ore fa e arrivalo DanieIe con due uo mini Non Ii avevo mai visli e non hanno neanche saIulalo Sembravano moIlo arrabbiali con Iui DanieIe mi ha ordinalo di orlare fuori Ia bambina Quando ho roleslalo erche faceva freddo e dovevo rea rarIe Ia cena mi ha afferrala er un oIso e mi ha dello Vai subilo fuori dai cogIioni e lieni queIIa fogna di bocca sigiIIala Cailo Non chiusa sigiIIala Sarisci con Ia bambina e non lornare rima di unora Mi sono savenlala da morire e ho reso in frella i noslri caolli e una coerlina er corire CaroIina suI asseggino Ioi sono andala neI bar in iazza a farmi scaIdare deI Ialle con i biscolli er Iei e a bere una camomiIIa Ho dello aIIa barisla che avevo erso Ie chiavi di casa lua e che dovevo asellare che lu rienlrassi Non vogIio che Ia genle chiacchieri su di le ancora di iu Ho fallo maIe 118 Donne du tlugglo SlItunu Aduml AI momenlo non coIgo Ia sfumalura di queI an cora di iu Hai fallo benissimo I quando sei lornala erano andali via S ma ho vislo che in saIollo non ce iu Ia leIe visione e non so se manca quaIcosaIlro Mi reciilo in saIollo La leIevisione a coIori che DanieIe mi aveva regaIalo ochi mesi fa er iI mio comIeanno e sarila NeIIaIlaIena di aIli e bassi deI noslro malrimonio era slala una iccoIa oasi di feIicila Aveva cambialo Iavoro da oco e con Ia Iiquidazione di queIIo vecchio aveva voIulo a lulli i cosli farmi queI regaIo Non ce Io olevamo ermellere ma Iui non aveva voIulo senlire slorie I adesso queslo Mi ricordo che olrebbe non essere Iunica cosa scomarsa e corro in camera da Iello NeI rimo cas sello deI comodino sollo a mulande e caIzini cerco Ia scaloIa con iI bracciaIello doro che mi ha regaIalo mia suocera quando ci siamo sosali sarila ure queIIa Lunico gioieIIo che io abbia mai avulo Sarebbe slalo megIio se mi avesse regaIalo un re voIver invece deI bracciaIello ora mi farebbe comodo NeI secondo cassello deI como cerco Ia busla con i soIdi che lengo er Ie sese correnli ieri ho reIevalo daIIa banca er agare Ia sesa deIIa sellimana e Ia boIIella deIIa Iuce Domani e sabalo e iI frigo e vuolo VoIaliIizzala anche queIIa Mi siedo suI Iello vorrei iangere Ma sono cos arrabbiala che non ci riesco Nina scusa Va lullo bene La voce di CarmeIa 119 Donne du tlugglo SlItunu Aduml mi arriva daI saIollo Merda Mi ero dimenlicala che e ancora qua Non vogIio che saia queIIo che e successo Mi vergogno lroo Io S s CarmeIa Vai ure a casa Ho lrovalo un bigIiello in cui DanieIe mi siega che Ia lv non fun zionava bene e Iha falla venire a rendere er ria rarIa Ci vediamo Iuned Grazie Non ho iI coraggio di guardarIa in faccia menlre Ie roino sla baIIa da quallro soIdi Ma chi vogIio convincere Va bene vado Se domani vai a fare Ia sesa ri cordali che iI Ialle e i biscolli er Ia bambina sono quasi finili uona serala Senlo Ia orla che si chiude e vado a conlroIIare CaroIina neI suo Iellino Ier un allimo ma soIo er un allimo dimenlico i miei robIemi I cos beIIa che mi senlo un nodo in goIa La mia rinciessa IigIia mia enso che razza di adre li ho dalo Se fosse qua in queslo mo menlo le Io logIierei queI adre disgrazialo che non li merila I er un o mi abbandono aI sogno deI Iomicidio erfello deIIa serie ccnc jar jucri iuc nariic !cpc cnc |ui ii na jaiic jucri i sc|!i pcr i| |aiic !i iua jig|ia Ioi mi riscuolo e vado a conlroIIare quanlo ho neI orlafogIio Ier iI Ialle e i biscolli non ce robIema Riusciro a comrare anche quaIcosaIlro da mangiare ma er Ia boIIella deIIa Iuce non ce seranza Ia zienza Ia aghero in rilardo con Ia mora Guardo IoroIogio sono gia Ie ollo di sera Mi au guro che non abbia Ia faccia losla di rienlrare Non Io vogIio vedere mai iu Iorse ma forse soIo se ha iI buonguslo di morire Sono sicura che quegIi 120 Donne du tlugglo SlItunu Aduml uomini erano degIi slrozzini Ora ho Ia conferma che gioca AIIimrovviso mi rende iI anico Da quanlo non conlroIIo quanli risarmi abbiamo in banca Mio dio non avra fallo fuori ure queIIi vero Ieri ho re Ievalo i conlanli in banca e di conseguenza quaIcosa suI conlo correnle cera ancora ma oggi che sara suc cesso Domani e sabalo e Ia banca e chiusa come faccio ad asellare due giorni rima di avere Ia con ferma Slo imazzendo Giuro se riesco a non im azzire slavoIla non imazzisco iu Maamaaa aaaaaa CaroIina con un lemismo erfello mi riorla con i iedi er lerra Le rearo Ia mineslrina con un dado un formaggino e un o di ane vecchio gralla lo Io mangero domani DanieIe non si fa vedere ne senlire non ho idea di che fine abbia fallo e non me ne olrebbe imorlare di meno Sono andala a conlroIIare in banca e ho sco erlo che ha reIevalo un quarlo dei noslri miseri risarmi Mi sono affrellala a reIevare iI reslo e a mellerIo suI conlo inleslalo soIo a me Ioleva andare eggio CarmeIa fa finla di nienle ma so che sla morendo daIIa curiosila Vorrebbe saere che fine ha fallo mio marilo e chi erano in reaIla i lecnici che hanno re Ievalo Ia leIevisione er riararIa Io non mi sbollono ma una sera rima che se ne va mi viene unidea imrovvisa Scusa CarmeIa Iosso chiederli una cosa Cerlo dimmi 121 Donne du tlugglo SlItunu Aduml Venerd deIIa scorsa sellimana quando sono ve nuli a rendere Ia lv er riararIa hai dello che aI bar hai riferilo di aver erso Ie chiavi di casa mia erche non voIevi che chiacchierassero ancora di iu su di me Cosa significa queIIancora di iu CarmeIa arrossisce So che queIIa aroIa Ie era sfug gila e serava che io non Iavessi caila Le ho fallo Ia domanda aIIimrovviso non se Iasellava Si slava gia infiIando iI caollo er andarsene Si bIocca e lorna indielro Si siede e liene Io sguardo basso Vedo che vuoIe arIare Muore daIIa vogIia di dirmeIo La soIIecilo AIIora Sbolla lullo dun fialo II fraleIIo deI adrone deI bar Iavora neI naii c|c| si dice cos no insomma queI IocaIe dove dicono che Ie donne fanno gIi sellacoIi mezze nude che hanno aerlo Ianno scorso suIIa sla laIe e SiIenzio devo regarIa di roseguire Iorse iI suo udore ha reso iI soravvenlo suIIa vogIia di siffe rarmi queIIo che lullo iI aese sa suIIa mia vila ri vala Sara mi asello di lullo Da quaIche mese sono arrivale deIIe baIIerine cubane e sembra che una di quesle e DanieIe s in somma luo marilo frequenla sesso queI oslo e con quesla ragazza sembra che ci sia moIla simalia Irima iI gioco adesso Ie ullane e oi Cosa mi devo asellare ancora daIIamore deIIa mia vila Che mi orli a casa quaIche beIIa infezione O che re lenda iI mio sliendio er comrare i regaIi aIIa sua cubana lanlo chi se ne frega se sua figIia ha fame 122 Donne du tlugglo SlItunu Aduml Tenlo di mascherare iI mio doIore Ormai slo diven lando unallrice da oscar Grazie di avermeIo dello La conosco anchio I soIo una ragazza che mio marilo sla aiulando erche vuoIe iscriversi aIIuniversila I lullo a oslo II reslo sono soIo chiacchiere di aese Succede quando una ragazza e carina Credimi Ora vai ure a casa Ci ve diamo domani uonasera Nina A domani La furia che mi cogIie aena chiude Ia orla aIIe sue saIIe savenla anche me Vado in camera da Iello e liro fuori daI Iarmadio iI veslilo da soso di DanieIe Con Ie forbici Io lagIio in miIIe ezzelli oi rendo daI como Ia folo deI noslro malrimonio e Ie faccio Io slesso lralla menlo Non ancora conlenla rendo dei sacchi er Ia sazzalura e ci infiIo denlro lulli i suoi veslili Ioi Ii orlo in canlina Domani arriveranno nei cassonelli Quesla e Ia aroIa fine aI noslro malrimonio Sara assalo un mese daI fallaccio deI leIevisore forse quaIcosa di iu II freddo deIIinverno sla Ia sciando iI oslo ad un limido leore rimaveriIe e CarmeIa ha orlalo CaroIina a fare una asseggiala So che ci liene ad uscire con Ia iccoIa er avere modo di fermarsi in giro a chiacchierare ma in fondo non mi disiace Sono deIIidea che i bambini non sono falli di crislaIIo o di zucchero non si romono er quaIche iccoIa scossa e neanche si scioIgono se ren dono un o di umidila Cos ha iI ermesso di or larIa fuori ogni voIla che Io riliene oorluno Oggi sono rienlrala daI Iavoro ad unora decenle Sono venula a casa di corsa er finire IorIo di un veslilo che mi ha commissionalo una conoscenle 123 Donne du tlugglo SlItunu Aduml Viene a rilirarIo slasera Tra Iaffillo IasiIo nido Ie ore di CarmeIa Ie boIIelle e Ia sesa er iI cibo non so mai come arrivare aIIa fine deI mese In queslo eriodo aI Iavoro non ce bisogno di fare ore slraordinarie e cos mi sono messa a cucire Ia sera er guadagnare quaIcosa er forluna CaroIina si addormenla reslo Non ci sono moIle sar le in giro e sono oche Ie donne che sanno usare ago e fiIo Non e slalo difficiIe lrovare deIIe cIienli anzi Se non slo allenla rischio di avere lroo Iavoro e di non riuscire oi a manlenere gIi imegni resi SaIgo a iedi Ie due rame di scaIe che orlano aI mio aarlamenlo Aro Ia orla e accendo Ia Iuce Anzi lenlo di accendere Ia Iuce Linlerrullore fa cIick ma non succede nienle rilenlo CIick Ancora nienle Ienso che si sia bruciala Ia Iamadina Inlro a lenloni e arrivo in cucina Schiaccio Iinlerrullore CIick uio assoIulo Non riesco a caire Ioi mi rende iI anico Non saranno venuli gIi amici di DanieIe a relendere che io aghi i suoi de bili vero I se sono arrivali rima e hanno lrovalo CaroIina Come faccio ad essere cerla che sia davvero uscila con CarmeIa AI anico si sosliluisce Ia rabbia se hanno fallo quaIcosa aIIa mia bambina vedranno cosa vuoI dire mellersi conlro una corIeonese II sangue mi comincia a boIIire neIIe vene e senlo che sla saIendo aIIa lesla Non mi sono mai senlila cos Menlre miIIe iolesi di vendella mi si affacciano neIIa menle Ia voce incerla di CarmeIa mi chiama daI 124 Donne du tlugglo SlItunu Aduml Ia orla denlrala Con un luffo aI cuore senlo in sollofondo CaroIina che baIbella Maaamaaa maaamaaa ene i miei ensieri di vendella ossono asellare CarmeIa mi riferisce che quando ha orlalo a casa Ia bimba daI nido Ia correnle mancava gia AIIora ha chieslo aIIa mia dirimellaia se oleva asellarmi da Iei Non saeva cosaIlro fare Ioi con fare esilanle mi dice Scusa Nina sei sicura di non aver dimenli calo di agare Ie boIIelle Ieri ho ricevulo una Iellera deII|nc| e mi sono di menlicala di arirIa Senza arIare cerco una candeIa e aIIa sua Iuce lremoIanle aro Ia busla che avevo Iascialo suI riiano deIIa credenza in cucina Come ensavo Sono siacenli di avvisarmi che a causa di una fornilura non agala sei mesi fa sono coslrelli ad inlerromere Iemissione di energia eIel lrica fino a quando i conli non verranno regoIarizzali Grazie Sono moIlo iu siacenle io che sono ri masla aI buio da soIa con una bimba oco iu che neonala I una lala ficcanaso che non asella aIlro che andare a sifferare aI bar deI aese quesluIlima chic ca succuIenla Deve esserci slalo un errore lenlo di giuslificare non so se iu a Iei o a me slessa Ie boIIelle sono sem re slale agale ora cerco Ie ricevule e domani gIi leIefono S cara Cerlo con queslo buio e un iacere rovi slare lra carle e documenli mai messi in ordine Con gedo CarmeIa non ho vogIia di essere comalila Accendo un beI o di candeIe er forluna ne ho una 125 Donne du tlugglo SlItunu Aduml scaloIa nuova e mello CaroIina denlro aI box con i suoi uazzelli Lei iagnucoIa er un o vorrebbe Ie coccoIe da quesla madre assenle che si sballe daIIa mallina aIIa sera er comrarIe da mangiare e farIa slare aI caIdo e che non ha mai lemo er coccoIarIa Mi senlo una cacca iI senso di coIa mi schiaccia iI ello Ienso che Ie ricevule ossono asellare Le cer chero doo Anche se CaroIina si e gia caImala da lanlo che e abiluala a giocare da soIa quando sla in casa con me Ia rendo in braccio e mi mello suI divano er farIa giocare con iI suo uazzo referilo Un anda se Iacchialo che Ie ha regaIalo DanieIe in occasione deI suo rimo comIeanno Una deIIe oche cose se non Iunica che ha azzeccalo da quaIche anno a quesla arle Doo cinque minuli di giochi e coccoIe aI Iume di candeIa senlo bussare aIIa orla Che aIlro ce adesso Vado ad arire e mi lrovo davanli Ia signora deI ve slilo Quando si dice forluna Me nero comIelamenle dimenlicala La faccio enlrare scusandomi er iI disagio Credo che sia saIlalo quaIche fusibiIe ma io non so dove mellere Ie mani Slo asellando mio marilo sa come quesle sono cose da uomini Non so se Iha bevula ma aImeno non mi ha visla arrossire AIIora non e riuscila a finirmi Iabilo Ieri diceva che mancava soIo IorIo avrei voIulo mellerIo slasera devo uscire er cena eala morlaIe Iei uo uscire a cena Io non so nean che se riusciro a mangiare slasera 126 Donne du tlugglo SlItunu Aduml Mi disiace lanlissimo signora Queslo imre vislo non ci voIeva Senla sa cosa facciamo Chiedo aIIa signora qui di fronle se osso andare da Iei er fare iI sollounlo con Ia Iuce deIIe candeIe non ci si vede rorio Iero oi non gIieIo osso slirare Non si reoccui se manca soIo IorIo da slirare mi arrangio Tra quanlo vuoIe che riassi Iacciamo lra unora se Ie va bene Unora uo andare ma non di iu Mi raccoman do o faro lardi a cena Laccomagno aIIa orla con Ia iccoIa in braccio Chiedo ad Anna Ia mia genliIe vicina se osso andare da Iei er unora Le Iascio Ia bambina menlre lorno indielro a rendere queIIo che mi serve er orlare a lermine iI Iavoro Menlre mi do da fare er finire Iabilo Anna fa mangiare CaroIina che si addormenla oi suI suo di vano Addio coccoIe anche er slasera Quando Ia signora lorna a rendere iI suo veslilo Io lrova beIIo ronlo e sliralo Anna ha voIulo a lulli i cosli reslarmi iI suo ferro da sliro Le ho anche rearalo iI conlo che aga senza ballere cigIio I conlenla deI Iavoro finilo Meno maIe aImeno er domani olro fare Ia sesa II giorno doo vado aI Iavoro con una faccia da far savenlo Duranle Ia nolle ho reaIizzalo che Ia boIIella incriminala avrebbe dovulo agarIa DanieIe gIi avevo dalo i soIdi in mano Mi sono ricordala che non ero andala io in osla erche CaroIina aveva Ia febbre aIla e avevo mandalo Iui ene Ialli fuori anche queIIi Iinili cerlamenle neI langa deIIa cubana 127 Donne du tlugglo SlItunu Aduml Lorella aena mi vede mi chiama in ufficio Ci fa orlare iI caffe da una segrelaria che ha aena assun lo e rimasle soIe arle aIIallacco AIIora cosa sla succedendo So che non osso fare finla di nienle Non con Iei I oi ho bisogno di sfogarmi con quaIcuno che non sia una bambina di oco iu di un anno o una lala che doo dieci secondi andra a riferire i dellagIi aI mondo inlero In un fialo Ie racconlo lullo Non so come faccio a non iangere Iorse Ie bolle ricevule in famigIia mi hanno indurila Le racconlo degIi slrozzini che sono venuli a casa mia di DanieIe che e sarilo deIIe chiacchiere suIIa cubana deIIa Iuce che mi hanno lagIialo a roosilo devo uscire rima er andare a reIevare i soIdi e a gare gIi arrelrali Lorella sembra sorresa ma non iu di lanlo I cosa asellavi a arIarmene Hai ragione Lorella Scusami Ma lu sei semre lanlo occuala che non li vogIio slressare con i miei robIemi I oi cosa ci uoi fare Mi ricordo di quando voIevo fuggire iI giorno deI mio malrimonio a come me Io avesse imedilo e mi odio neIIo scorire che mi viene vogIia di dare un o di coIa a Iei e a arbara che mi aveva fallo inconlrare di nuovo DanieIe doo mesi che non Io vedevo Che crelina Ia coIa di lullo e soIo mia Mi sono resa conlo che non avendo mai conosciulo ragazzi duranle Ia mia adoIescenza ci sono cascala con iI rimo che e slalo un o genliIe con me 128 Donne du tlugglo SlItunu Aduml Magari olrei darli un aumenlo di sliendio Ira da un o che le Io voIevo roorre ma come hai del lo lu sono semre lanlo occuala che non ho lrovalo iI lemo QuaIche giorno fa sono andala a vedere gIi uIlimi rogrammi che consenlono di fare gIi sviIui lagIia con iI comuler a video Di conseguenza si faranno anche i grafici e non avremo iu quinlaIi di carloni che girano er Iazienda II risarmio di lemo sara nolevoIe Mi iacerebbe che Ia rossima selli mana lu venissi con me a vedere come funzionano Non olrai crederci II sisicna ca! iI mio sogno roibilo degIi uIlimi mesi Da quando ho senlilo che esisle un rodigio deI genere non enso ad aIlro be quasi ad aIlro Ier un allimo Ienlusiasmo e laIe che dimenlico Ie mie rogne I ce ne vuoIe Davvero Iunziona rorio come dicono Iensi di comrarIo anche er noi CaIma andremo a vederIo insieme li ho dello Cosla un beI o di soIdi Ma queIIo e iI fuluro e se vogIiamo slare un asso davanli agIi aIlri dobbiamo farci un beI ensierino Ti dico queslo erche negIi uIlimi lemi li ho visla slrana e non caivo se eri slufa di Iavorare qui o cosa Adesso so che iI robIema e un aIlro sero neI caso in cui decidessimo di comrare iI rogramma che lu vogIia fare iI corso er imarare ad usarIo Le lue coIIeghe non mi sembrano adalle Tu sei giovane e hai semre avulo vogIia di conoscere cose nuove Ovviamenle queslo comorlera una revi sione deIIa lua quaIifica e deI luo sliendio Inlanlo comunque li faro dare un fuori busla di duecenlomiIa Iire aI mese cos DanieIe non ne verra a saere nienle 129 Donne du tlugglo SlItunu Aduml Te Ii merili er Iimegno e Ia seriela che slai mel lendo in lullo queIIo che fai Sero che cos non slarai iu in iedi di nolle er cucire Non ho aroIe DuecenlomiIa Iire sono circa Ia cifra che ago er Iaffillo deIIaarlamenlo Un beI asso avanli SlavoIla neanche Ie bolle che ho ricevulo dai miei mi hanno indurila abbaslanza da imedirmi di iangere
Slo facendo Ie rame di scaIe che orlano aI mio aarlamenlo con iI moraIe aIIe sleIIe Da due giorni ho comincialo iI corso er oerare suI comuler e ne sono gia innamorala Senlo che so no nala er fare queslo Iavoro Non olro mai iu lornare indielro a Iavorare a mano QueIIo Io Iascero fare ai rimilivi Addio ai carloni da rifiIare a mano con Ie forbicione che esano quinlaIi Addio ai chiIomelri di carla miIIimelrala che si consuma er disegnare a mano i grafici di lagIio con Ie malilone da muralore Addio aIIe folocoie uzzoIenli falle con Ia slramaIedella macchina ad ammoniaca che li inlossica anche soIo a guardarIa da Ionlano Con iI nuovo rogramma lullo sara iu veIoce e iu reciso InoIlre Iazienda di Lorella e lra Ie rime se non Ia rima in assoIulo neIIa rovincia ad averIo comralo e io sono Ia rima che imara ad usarIo Mi senlo una ioniera Nienle e nessuno olra logIiermi quesla gioia Di DanieIe non so nienle da due mesi e comincio a 130 Donne du tlugglo SlItunu Aduml dimenlicarmi anche Ia faccia che ha Mi sembra di es sermi Iiberala di un eso Slrano che non me ne fossi accorla rima che olevo slare megIio senza di Iui Iorse erche Ia searazione non era revisla neI iano educalivo deIIa mia famigIia Ieccalo comincio a scorire quanlo uo essere iacevoIe Arrivo aI mio ianerolloIo ed eccoIo I Come non dello Sedulo suIIe scaIe con Ia barba Iunga e i veslili da Iavoro sorchi di coIore I sedulo di lraverso e lie ne Ia lesla aoggiala aI muro gIi occhi sono chiusi forse dorme II mio rimo ensiero e che gIi slr lornano semre a gaIIa Mi bIocco er fare dielrofronl Non faccio in lemo ad andarmene Mi ha senlila arrivare Are gIi occhi mi guarda Ciao dice SemIicemenle Doo lullo queIIo che mi ha fallo Non so come reagire mi senlo imbranala Se mi senlo una crelina io come dovrebbe senlirsi Iui Ciao risondo menlre enso Che minchia vuoi ancora da me Mi fai enlrare Ho bisogno di arIarli I io lrovo che arIare con le sia iacevoIe come avere Ie emor roidi infiammale Casomai avrei vogIia di singerli giu er Ie scaIe Ma non mi va di fare scenale dove lulli mi ossono vedere e senlire cos decido di slare zilla Mia madre diceva che i anni sorchi si Iavano in casa non so se vaIe anche er queIIo che sla denlro ai anni non ho fallo in lemo a chiedergIieIo ma er slavoIla faccio finla di s in fondo sembra una slraccio 131 Donne du tlugglo SlItunu Aduml anche Iui eggio di queIIi che indossa Aro Ia orla con Ie chiavi nuove Doo che se ne andalo ho fallo cambiare Ia serralura fosse mai che me Io rilrovavo neI Iello con Ia cubana Menlre mi loIgo iI giaccone Ia rabbia comincia a monlarmi denlro Come osa venire qui Adesso Io Ia scio arIare e oi gIi dico che e megIio che andiamo da un avvocalo Lui si guarda inlorno con curiosila Iaarlamenlo e iu uIilo e in ordine di quando viveva qui La mag gior arle deI casino Io faceva Iui e allacca in fondo non mi sembra che le Ia assi oi lanlo maIe S enso e non cerlo grazie a le Mi mordo Ia Iingua e risondo Se li serve un aIlro leIevisore rivoIgili aI negozio di eIellrodomeslici che ce in iazza se li serve un bracciaIe doro vai in gioieIIeria e se vuoi soIdi vai a farli follere Dimmi che cosa vuoi e logIili di lorno vallene daIIa lua cubana rima che si lrovi un aIlro oIIo da sennare A quesle aroIe croIIa Si siede su queIIa che e sem re slala Ia sua sedia daIIa arle deI frigorifero e si melle a iangere come un crelino Mi disiace er Iui ma non oi cos lanlo Io ho ianlo moIlo di iu Me ne slo in siIenzio asellando che finisca I cos alelico Se Iui iange cosa dovrei fare io Vuoi un caffe gIi chiedo menlre rearo Ia mo ka Annuisce menlre iI ianlo si sla caImando VogIio lornare a vivere qui Mi mancale da mori 132 Donne du tlugglo SlItunu Aduml re Ier un allimo rimango araIizzala Non avevo conlemIalo quesla ossibiIila NeIIe miIIe iolesi che avevo revislo come eiIogo deIIa noslra sloria cerano a Ia sua morle er mano mia b Ia sua morle er mano degIi slrozzini c Ia sua fuga a Cuba con Ia baIIerina e conseguenle morle dovula a virus lroicaIe o accoIleIIalo daIIa focosa amanle e olrei conlinuare aIIinfinilo In ogni caso Ia mia ve dovanza era semre Iasello iacevoIe che concIu deva lulli i sogni I adesso se ne lorna qui come se nienle fosse doo avermi cornificala ridicoIizzala e ure rainala VuoIe lornare a vivere con me Non ci enso rorio Menlre gIi verso iI caffe mi chiedo a chi olrei ri voIgermi er farmi consigIiare un buon avvocalo II robIema e che gIi avvocali coslano e non credo che i miei ochi risarmi ossano baslare La bocca mi si muove rima ancora che iI cerveIIo riesca a bIoccarIa Slai Iavorando Lui annuisce I Ia baIIerina cubana che fine ha fallo li ha moIIa lo Annuisce di nuovo ma slavoIla vuoIe recisare Ho vissulo con Iei er un mese doo che me ne sono andalo da qui I slalo un eriodo forlunalo aI lavoIo da gioco Quando Ia forluna si e esaurila Iei ha cailo che non era falla er Ie reIazioni slabiIi Co munque anchio voIevo finirIa lu e CaroIina mi siele mancale lroo Ma come facevi a saere di Iei La scia slare e Io slesso Comunque non e cubana e coIombiana In laI caso Ie cose son ben diverse Se Iavessi saulo 133 Donne du tlugglo SlItunu Aduml rima Iavrei ure invilala a cena I secondo le erche dovrei Iasciarli lornare Hai ragione sono un ezzo di merda Non ho ne anche lenlalo di lornare da mia madre Mi vergogna vo lroo Ho vissulo fino adesso con un amico di ari Ma gIi e scadulo iI conlrallo daffillo e vuoIe lornare in IugIia Io non so dove andare Queslo e Iunico oslo che senlo come casa con le I oi le Iho dello Tu e Ia bambina mi mancale come Iaria Se mi dai unaIlra ossibiIila non vi deIudero Te Io giuro Menlre enso a come cacciarIo via in maniera eIe ganle Ia mia bocca riarle in modo aulonomo Ho orlalo i luoi veslili in canlina Sono denlro a dei sacchi neri VoIevo bullarIi via ma oi me ne sono dimenlicala Iuoi andare a rirenderIi II luo sazio neIIarmadio e ancora vuolo Se mi deIudi unaIlra voI la sara IuIlima Mi abbraccia riconoscenle io rimango rigida come un aIo mi slo odiando er queIIo che mi sono a ena senlila dire Cose da azzi So gia che me ne enliro
Sono assali lre mesi e me ne sono enlila Doo i rimi lemi assali incoIIalo a me e a CaroIina iI vi zio deI gioco ha avulo iI soravvenlo e ha ricomin cialo a slar fuori di nolle Adesso aImeno si sforza di invenlarsi miIIe bugie fanlasiose er giuslificarsi ri ma non arIava deI lullo Un beI migIioramenlo Oggi sono andala daI ginecoIogo erche mi sono 134 Donne du tlugglo SlItunu Aduml visla dei slrani foruncoIi neIIe arli inlime Ho saulo che si chiamano condiIomi che ossono essere un se gnaIe daIIarme che annuncia iI virus deI aiIIoma che li uo orlare aI cancro deIIulero Queslo aI meno e queIIo che mi are di aver cailo allraverso Ia nebbia deIIa rabbia che mi oscurava iI cerveIIo men lre iI medico mi arIava e mi siegava che si lrasmel lono er via sessuaIe Una beIIa sorresa So chi devo ringraziare InoIlre lornala a casa doo Ia visila me Io rilrovo addormenlalo suI divano I rienlralo slamallina en sando che io fossi andala aI Iavoro Non riesco a lral lenermi Sla dormendo come un angioIello Iui iI or co che mi ha conlagiala Vado dielro iI divano e con uno sinlone Io faccio roloIare a lerra Si svegIia di sorassaIlo e mi guarda confuso Menlre e a lerra Io lemeslo di caIci Non so come riesco a non coIirIo neIIa lesla Sarebbe cos faciIe Lui si raggomiloIa su se slesso e si riara come uo Ia faccia I miei caIci gIi rendono Ia schiena Ie gambe iI sedere i fianchi Sembra imossibiIe a me slessa di avere lulla quesla forza Non arIo non grido Ansimo soIo Ier Io sforzo er Ia rabbia er Iodio che rovo sorallullo nei miei confronli Come ho olulo essere iu sluida Se succede quaIcosa a me che ne sara di CaroIina I lullo er coIa mia che mi sono fidala ancora di queslo qua Doo un lemo indefinilo Ie gambe non mi reg gono iu e croIIo suI laelo DaIIaIlra arle di dove sla Iui Non ho nessuna inlenzione di slargIi vicino I caIci che gIi ho aena moIIalo sono IuIlimo conlallo fisico che avra con me 135 Donne du tlugglo SlItunu Aduml Lui rimane raggomiloIalo Quando caisce che ho smesso di icchiarIo si riaIza iano e zoicando lul lo curvo se ne va in bagno Non osa chiedermi nienle Se are bocca non risondo di me II rumore deIIa doccia mi riscuole Irendo aIcuni grossi sacchi deIIa sazzalura e vado in camera Aro Iarmadio e lulli i veslili e Ia biancheria di DanieIe ri lrovano iI oslo che hanno occualo er due mesi Mello lullo vicino aIIa orla dingresso e su di un bi gIiello scrivo Ier coIa lua ho reso una maIallia che forse sara Ianlicamera er iI cancro Vallene non li vogIio iu vedere Domani andro da un avvocalo er Ia searazione e li faro mandare una Iellera a casa di lua madre Da domani comunicheremo soIo allra verso di Iui Me ne vado non rima di essermi resa Ia sua co ia deIIe chiavi che sono rimasle suI laelo facendo sballere Ia orla in modo che mi senla SlavoIla e finila davvero I cos Ia mia vila subisce un grosso cambiamenlo ancora una voIla Da Lorella mi faccio consigIiare un bravo avvocalo Mi manda da queIIo che ha seguilo iI suo divorzio I di sesso femminiIe e di razza maslino Isige lullo queIIo che revede Ia Iegge e anche di iu Ad un cerlo unlo mi faccio Iidea che Ie Ieggi Ie abbia scrille Iei er Ie sue assislile e mi senlo in dovere di inler venire in favore di DanieIe o Io Iascerebbe in mulan de Magari anche senza Non vorrei essere aI suo o slo Ogni causa di divorzio e er Iei un fallore ersona 136 Donne du tlugglo SlItunu Aduml Ie sembra che abbia un conlo in soseso con iI mondo e in modo arlicoIare con iI genere maschiIe Mi va benissimo cos AImeno gIi aIimenli er CaroIina sono assicurali
Doo Ia searazione gIi unici unli di riferimenlo che mi rimangono sono Lorella e arbara Quando ho bisogno di quaIcosa Ioro ci sono semre SuI Iavoro e neI rivalo Mi hanno aiulala a cambiare casa LaIIog gio in cui vivevo con DanieIe era vecchio e umido Adesso ho fallo un muluo e vivo in un beI aarla menlo nuovo con moIla Iuce e aria UnaIlra beIIa novila e che aIIa fine ho coronalo iI mio sogno di fare Ia sliIisla Doo aver Iavoralo come modeIIisla er quaIche anno ho seguilo un corso sera Ie di sliIismo lra miIIe saIli morlaIi reghiere a CarmeIa che mi lenesse Ia bambina rinunce e sacrifici ma ce Iho falla Adesso neIIimresa di Lorella ci so no due sliIisle arbara e io Hanno crealo un marchio nuovo con iI nome ARARA ma in reaIla Io dise gniamo insieme Non sono semre momenli idiIIiaci anzi Sesso disculiamo e quaIche voIla si Iiliga Iero aIIa fine iI buonsenso revaIe semre e non rimania mo mai in coIIera Ci vogIiamo lroo bene Anche Iei e slala sforlunala neIIa vila Slefano iI suo amore doo un rimo eriodo in cui sembrava che lullo andasse er iI megIio nonoslanle Ia erdila deI bambino che asellava e scomarso I slalo rilrovalo doo ochi giorni neI cesso Iurido deIIa slazione Aveva un ago ancora infiIalo neI braccio 137 Donne du tlugglo SlItunu Aduml Anche Iui in fondo non era mai cambialo Denlro di se era rimaslo iI ragazzo di semre queIIo che ave vo conosciulo in lreno che dormiva in un sacco a eIo e si faceva Ie canne Irovo una filla di doIore er Iui in fondo e semre slalo un bravo ragazzo Non se Ia merilava una fine cos arbara ha semre soslenulo che e slalo quaIcun aIlro che Iui aveva chiuso con queIIa vila e che quaI cuno voIeva fargIieIa agare er quaIche sgarro II mondo deIIa droga urlroo non erdona e basla un nienle er lrovarsi con una dose lagIiala maIe in vena Io non so come siano andale Ie cose so soIo che da queI giorno arbara vive escIusivamenle di Iavoro come me
NeI corso degIi anni ho ricevulo svariale offerle di Iavoro da aIlre aziende AIcune romellevano sliendi moIlo iu aIli di queIIo che mi da Lorella ma non ho mai accellalo Come olrei Iasciare quesle due donne Non dormirei iu di nolle Cos sono semre con Ioro Sono cresciula insieme aIIa dilla e se enso aI significalo deIIa aroIa casa mi viene da ensare aI mio Iavoro Mi vergogno a dirIo ma e cos Anche CaroIina una voIla finilo IasiIo e iniziale Ie eIemenlari e diven lala fissa in azienda In un angoIo deI mio lavoIo si melle a fare i comili ed e laImenle buona che mi di menlico che ce Quando io non ci sono risonde aI leIefono e mi riferisce i messaggi Non olrei fare diversamenle CarmeIa e divenlala 138 Donne du tlugglo SlItunu Aduml nonna di due gemeIIe e non uo iu aiularmi lulli i giorni Io non ho ne lemo ne vogIia di cercarmi quaI cunaIlra Sara anche slala bisbelica ma e insoslilui biIe I semre slala affezionala a CaroIina lanlo che quando devo andare aIIe fiere di Iarigi o a Londra Iei Ia osila semre a casa sua Direi che con iI lemo si e falla erdonare Ie calliverie che mi aveva dello o for se non Iaveva fallo aosla a ferirmi In ogni caso or mai e acqua assala CaroIina e serena nonoslanle di quesli lemi essere figIi di genilori searali sia ancora una cosa un o slrana Lei non ha mai dalo segno di soffrire er que sla siluazione Anzi AscoIlando Ie confidenze di aIcu ne amiche che vivono con genilori che si odiano e che slanno insieme soIo er farsi disello sosliene di es sere moIlo forlunala DanieIe e rimaslo a vivere a casa di sua madre Non ha aIlernalive daI momenlo che i Iavori vanno e ven gono e che iI vizio deI gioco gIi e rimaslo Mi risuIla che abbia manlenulo anche iI vizio deIIe baIIerine Quindi non semre e unluaIe con gIi aIimenli er Ia figIia ma neI giro di ochi mesi mi saIda semre gIi arrelrali I allerrilo daI mio avvocalo e non osso che dargIi ragione AI suo oslo Io sarei anchio Adesso iI mio unico cruccio e Ia mia famigIia dori gine Darei quaIsiasi cosa er rivedere mia madre Ma Ia aura che mi assaIe quando rienso a mio adre e ai miei fraleIIi mi frena daI lenlare di mellermi in con lallo con Iei di ersona Ogni lanlo Ie mando quaIche Iellera ma non ho iu 139 Donne du tlugglo SlItunu Aduml avulo risosle sono sicura che vengono inlercellale da quaIcun aIlro InoIlre riensandoci doo anni mi vergogno di queIIo che ho fallo Rubare i soIdi aIIa nonna andarmene di casa IasciandoIa soIa e se Ie fos se successo quaIcosa Quanle voIle mi sono chiesla lenlando di non farmi assaIire dai rimorsi come se Ie cavala quando si e accorla che me ne ero andala chi ha chiamalo e se ha senlilo Ia mia mancanza I oi sono searala Se avessi un marilo olrei an che rovare a chiamarIi ma cos sarebbe come dar Ioro ragione suI fallo che sono una oco di buono e che vivendo aI di fuori deI aese e deIIa Ioro lirannia sono andala suIIa via deIIa erdizione Cos CaroIina cresce senza conoscere Ia mia fami gIia Sa erche me ne sono andala a Iei non ho mai nascoslo nuIIa e oi ormai cosa ce da nascondere Iinisce Ia scuoIa deIIobbIigo e si iscrive aIIaIber ghiera II suo sogno e fare Ia cuoca A me va bene cos Sono sceIle che vanno risellale anche se devo am mellere che in fondo seravo che avesse sceIlo iI mio slesso Iavoro Sono momenli doro Si vendono un sac co di cai e i guadagni sono aIlissimi Nonoslanle cio se enso che mia figIia conosce moIlo bene iI mondo deIIabbigIiamenlo iI fallo che abbia sceIlo una rofes sione cos diversa Ia dice moIlo Iunga Lorella e slanca e si vuoIe rilirare I in queslo sel lore da una vila figIi non ne ha e vuoIe moIIare Con iI suo Guido si sono comrali una lenula in Kenya e si vogIiono lrasferire Ia er semre Come dar Ioro lor lo
140 Donne du tlugglo SlItunu Aduml II giorno che comio lrenlaselle anni Lorella mi chiama in ufficio Ormai sono iu di venlanni che Ia voro da Iei e non si e mai dimenlicala deI mio com Ieanno Mi fa semre quaIche regaIino Che cara SlavoIla in ufficio lrovo anche Guido e arbara QuesluIlima sembra eccilala come una bambina Siedili e chiudi gIi occhi Mi ordina Iosso soIo obbedire Adesso ari Ia mano con iI aImo verso IaIlo Mi sembra di essere lornala agIi anni deIIa mia infanzia anzi no Nessuno mi ha mai fallo regaIi quando ero iccoIa Senlo osarsi suIIa mia mano quaIcosa di moIlo Iieve o forse Iho soIo immaginalo Aro gIi occhi e subilo doo Ia bocca Non riesco a arIare Quesla s che e una magnifica sorresa Guardo Ie ersone che mi slanno accanlo e che asellano una reazione Cosa osso dir Ioro er far caire queIIo che rovo Non avrei mai immaginalo un regaIo cos SuIIa mia mano mi hanno messo unelichella da abili ma Ia cosa iu imorlanle e iI marchio che ce inlessulo con caralleri moIlo femminiIi e con Ia ic coIa R cerchiala in aIlo a deslra Un marchio nuovo che hanno regislralo er me con iI mio nome NINA Un marchio con iI mio nome e iI sogno di una vila che si avvera Mi sarei asellala di lullo ma queslo mai Significa una Iinea di abili che verranno disegnali da me rodolli e venduli daIIazienda e con iI MIO nome sora SoIo una sliIisla che disegna abili firmali 141 Donne du tlugglo SlItunu Aduml oi da aIlri uo caire queIIo che rovo Non so se ridere o iangere e iI mix di versi slroz zali che riesco a emellere non mi fa fare una sIendida figura AIIa fine mi lrovo abbracciala a arbara e oi a Lorella o forse e Lorella e oi arbara Mi senlo an che Ia guancia ruvida di Guido che si slringe a me Quando ci siamo caImali Lorella annuncia che ce una novila UnaIlra Come sai da un o di lemo io e Guido ci vo gIiamo lrasferire a Mombasa Ormai Ia casa e ronla e non vorremmo asellare lroo Le noslre vecchie ossa non soorlano iu Iumidila di Verona Vecchia sarai lu Io ho soIo lrenladue anni Inler viene Guido S er gamba Adesso Iasciami arIare AIIora Nina arbara sa gia lullo Io e Guido ensavamo di Iasciare Ia sociela a mia soreIIa lrallenendo una quola che ci garanlisca una iccoIa rendila annua e oi ci disiacerebbe lroo moIIare rorio lullo Abbiamo ensalo e arbara e slala daccordo di regaIarlene una arle in modo che anche lu abbia un lornaconlo In fondo adesso che firmi una lua Iinea e giuslo che lu faccia arle deIIa sociela Non vorrei mai che li so gnassi di andarlene a Iavorare er Ia concorrenza Ier Ia seconda voIla rimango a bocca aerla Oggi non e giornala di risosle inleIIigenli
142 Donne du tlugglo SlItunu Aduml Iassano gIi anni e Ia mia Iinea vende bene Come queIIa di arbara Anche con Ia crisi riusciamo a barcamenarci Cerlo i guadagni non sono iu queIIi di una voIla ma aImeno riusciamo a rimanere in iedi quando lanli aIlri sono coslrelli a chiudere Che lrislezza vedere deIIe aziende che fino a ochi anni fa si conlendevano i diendenli iu rearali es sere coslrelle a mellerIi in cassa inlegrazione o in mo biIila Anche se sono noslri concorrenli mi disiace lanlo Io slesso DanieIe si e risosalo slavoIla e iI lurno di una baI Ierina ucraina Lho messo in guardia dicendogIi che robabiImenle Ia signora unla aIIa cilladinanza ma Iui non ha voIulo senlire ragioni Doo lre mesi Io ha Iascialo Ora e aI verde comIelo ma daI momenlo che non mi deve iu nienle er gIi aIimenli non e un robIema mio CaroIina ha finilo Ia scuoIa gia da un o e Iavora in un viIIaggio lurislico suI Mar Rosso Guadagna bene e dice che vuoIe risarmiare er arirsi un risloranle qui a Verona Non so se iI vero molivo er cui rimane in queI viIIaggio sia rorio queIIo o se e un aIlro con Ia eIIe abbronzala un sorriso aIIa liigIioeriIdi dielro e due occhi caIienli Si chiama }ose fa iI cuoco ure Iui e me Io ha resenlalo lramile veb cam quaI che giorno fa Ormai ha Iela er decidere sero soIo che sia feIice Tramile Skqpc ci senliamo quasi lulli i omeriggi er quaIche minulo e vislo che Ia sera sono sesso da soIa menlre Iei Iavora e non ci ossiamo senlire mi 143 Donne du tlugglo SlItunu Aduml sono ure iscrilla a |acc|cck Id e rorio qui che ieri ho ricevulo una richiesla di amicizia da arle di una ragazza si chiama AngeIa come mia madre e ha iI mio slesso cognome Iensa un o che slrana e Ia vila II cuore comincia a ballermi forle e iI cerveIIo arle in quarla Sono savenlala e curiosa aIIo slesso lemo Ioi mi dico che devo darmi una caImala di cosa dovrei aver aura Ho quaranlacinque anni sono so cia in unazienda di sessanla diendenli e mi agilo er una diciollenne che mi chiede Iamicizia su |acc|cck Mi ha dalo di voIla iI cerveIIo No sono soIo lornala indielro neI lemo ho quin dici anni e sono scaala dai miei arenli Quando ho lenlalo di conlallarIi sono slala rifiulala Ma adesso mi chiedo cosa slia accadendo Ierche quesla ragaz zina mi cerca Ho soIo un modo er saerIo Cercare di conoscerIa megIio Mi ha mandalo una folo AngeIa sembra essere una ragazza doIcissima Mi somigIia moIlo iu di CaroIina Ha i miei slessi Iineamenli decisi i caeIIi scuri e riccioIi Mia figIia invece ha reso i caeIIi caslano chiari e i Iineamenli iu deIicali deI adre Vengo a saere che e Ia figIia iu iccoIa di CaIogero II fraleIIo iu siu!iaic Ha aIlri quallro fraleIIi maschi iu grandi iI maggiore si e sosalo e gIi aIlri lre sono ancora in casa Anche mia madre rimasla vedova da una decina danni e andala a vi vere con Ioro AIIinizio dava una mano in casa ora ha ollanlanni e fa queIIo che uo 144 Donne du tlugglo SlItunu Aduml Immaginarmi mia madre anziana mi fa venire un groo in goIa Quando me ne sono andala da casa aveva ancora i caeIIi quasi lulli neri e ochi anni in iu di queIIi che ho io adesso Come ho olulo Iasciar assare lullo queslo lemo senza avere iI coraggio di riconlallarIa Mi senlo una vigIiacca Conlinuo a Ieggere queIIo che mi scrive mia niole ha frella erche lra un o rienlrano gIi uomini e deve rearare Ia cena Lanno scorso Ia mamma di AngeIa e morla er un lumore fuIminanle aI cerveIIo Lei ha dovulo Iasciare iI Liceo Sociosicoedago gico di CorIeone adesso Ie magislraIi si chiamano cos er divenlare Ia donna di casa Mi ricorda quaI cuno Cucina Iava slira uIisce er lulli e non ne uo iu Mi lrallengo daI chiederIe se Ie locca fare anche Ia saIsa di omodoro in eslale ho aura di conoscere gia Ia risosla Non ha mai saulo nienle deIIa mia esislenza iI mio nome era divenlalo labu aIIinlerno deIIa famigIia fino ad un mese fa Un mese fa si lrovavano in casa da soIe Iei e mia madre In leIevisione slavano dando un servizio su |acc|cck e AngeIa voIeva sluire Ia nonna siegan doIe che con queI sislema si olevano conlallare er sone che si erano erse di visla da lanli anni Iu Ia nonna ero a sorrenderIa quando Ie disse AIIora uoi rovare a lrovare mia figIia Nina se ne andala daI aese che era iu iccoIa di le li somigIiava anche Ha avulo una bambina ochi anni rima che lu nascessi ma oi non ho iu saulo nienle di Iei Ie ho mandalo quaIche Iellera che mi e semre lornala indielro Iero iI cuore mi dice che sla bene 145 Donne du tlugglo SlItunu Aduml Quesla riveIazione e uno choc Non ho ensalo che mia madre mi avrebbe scrillo di nuovo forse ha lro valo iI coraggio doo Ia morle di mio adre eccalo che avesse iI mio vecchio indirizzo AngeIa era sconcerlala er un allimo enso che Ia nonna fosse imazzila Nonoslanle gIi anni era sem re slala Iucida ma vai mai a saere iI cerveIIo degIi anziani come funziona Quando si rese conlo che Ia nonna era sanissima di menle si fece racconlare lulla Ia mia sloria e decise cos di rovare a conlallarmi I eccilala aI ensiero di avere una zia cos corag giosa che ha moIIalo queIIa famigIia di m ha scrillo rorio cos e che vive chissa dove VuoIe saere lullo di me Domani ero adesso non ce iu lemo Le enloIe asellano Cos daI giorno doo comincio a challare con mia niole e vengo a conoscere Ie novila sui miei fraleIIi Nienle di ecIalanle che vada ricordalo Vile ialle di ersone con IeIellroencefaIogramma iallo Mi inleressa moIlo di iu mia madre Vengo a sa ere che i miei fraleIIi non Ihanno mai orlala a ve dere iI mare Iunico desiderio che abbia mai avulo I che dice semre che non uo morire senza rima averIo loccalo Non immagina come ossa essere Iac qua crede che lulli Ia rendano in giro quando Ie di cono che e davvero saIala Vorrei andare a lrovarIa subilo gia iI rossimo veekend Quando Io dico ad AngeIa si imaurisce Dice che suo adre Iammazza se sa che si e messa in conlallo con me Come Ia caisco Non osso essere reciilosa devo lrovare un mo 146 Donne du tlugglo SlItunu Aduml do er roleggerIa AIIo slesso lemo non osso ne anche asellare lroo Ollanlanni sono ur semre una beIIa ela Se dovesse succedere quaIcosa a mia mamma rorio adesso non avrei iu ace AngeIa non Ie ha ancora dello che siamo in con lallo Sliamo mellendo a unlo un iano e quando sara ronlo gIieIo dira Ira quaIche sellimana sara Iasqua Mi rendero aIcuni giorni di vacanza e ar liro Oggi er Ia rima voIla arIo aI leIefono con mia madre doo lanli anni Iorse non e giuslo dire che arIiamo in reaIla non facciamo aIlro che iangere e Ie oche cose che riusciamo a dirci risuIlano incom rensibiIi da ambo Ie arli Cos doo lrenlanni ri lornero a CorIeone
Oggi e Ia vigiIia di Iasqua II aese bruIica di ersone e di macchine I marciaiedi sono inesislenli I edoni ochi scavaIcano i araurli deIIe macchine archeggiale in doia fiIa davanli ai negozi GIi aulomobiIisli moIli si fermano in mezzo aIIa slrada quando incrociano un amico che viene daIIaIlra arle e chiacchierano come se fossero daI arrucchiere Ie code che si formano sono inlerminabiIi Tulli suonano iI cIacson ma soIo er saIulare quaIche conoscenle e sembra che nessuno abbia frella La cosa imorlanle e saere dove andra a ranzo domani iI vicino di casa e cosa indossera er andare in chiesa Ia cognala deI li zio che e incinla aI seslo mese ur essendosi sosala a 147 Donne du tlugglo SlItunu Aduml gennaio di queslanno II soIilo aese dove ognuno si fa i falli rori icicIelle non ne vedo non olrebbero neanche assare in queslo caos inoIlre aIcune slradine sono cos riide che sarebbe imossibiIe ercorrerIe in bici Iorse mi sbagIio ma mi sembra di ricordare che aIcu ne di queIIe viuzze erano una voIla deIIe gradinale Giungo neIIunico aIbergo esislenle a CorIeone e saIgo subilo in slanza er una doccia Sono arlila da Verona con Ia giacca di Iana e qui Ia genle gira in maniche corle Non ricordavo quesla differenza di lemeralura Aena mi sono riveslila chiamo AngeIa Lei arriva sollo aIIholeI con Ia macchina di suo adre una vecchia |iai Unc grigia Ma esislono ancora que sli calorci Lha resa in reslilo con Ia scusa di dover fare aIcune comere er iI ranzo asquaIe Ier domani mio fraleIIo CaIogero ha invilalo Ia famigIia deIIa nuora e queIIa deIIa fidanzala deI se condogenilo QuesluIlima e una famigIia inpcrianic e Iui vuoIe fare coIo Non vede Iora che i ragazzi si sosino er oler gongoIare in iazza e vanlarsi di essersi imarenlalo con queIIa famigIia Ioi in quesla famigIia ce un ragazzo di venlicinque anni gia arreslalo una voIla er associazione mafiosa che Iui vuoIe a lulli i cosli aioare ad AngeIa Cos da creare un doio Iegame Mia niole e diserala non vuoIe manco senlirIo nominare u picciciic AngeIa e brava a cucinare Dovra rearare in sieme a mia madre iI ranzo er diciollo ersone CaIogero ci gode a fare iI alriarca mi sembra di 148 Donne du tlugglo SlItunu Aduml vederIo Con Iela non uo essere che eggioralo Ci sbrighiamo a fare queIIo che dobbiamo e oi Iei se ne riarle Io ceno in aIbergo e vado a Iello reslo So in ogni caso che non dormiro Mi sono sbagIiala e ho dormilo come un sasso Mi svegIiano Ie camane deIIa chiesa Sono Ie ollo e mez za Iaccio coIazione con caIma Ho lullo iI lemo La messa grande e aIIe undici AngeIa e mia madre sono andale aIIa messa di ieri sera Slamallina slanno a casa a rearare iI ranzo menlre lulli gIi aIlri vanno in chiesa a moslrare gIi abili nuovi AIIe undici e un minulo mi fermo con Ia X da vanli aIIa Ioro casa I bagagIi sono slali caricali ieri quando AngeIa e venula da me In borsa ho lre bigIielli di soIa andala er iI voIo Crolone Verona di mercoIed Inlro oche ore sare mo aIIimbarco deI lraghello di Messina er ViIIa San Giovanni Ier slrada mi fermero su quaIche siaggia er far loccare e assaggiare Iacqua deI mare di SiciIia a mia mamma Mi fermero anche in CaIabria ci concediamo una mini vacanza Tanlo abbiamo lemo Menlre AngeIa rendera iI soIe io e mia madre arIeremo Devo anche dire a mia niole che in azienda da me abbiamo bisogno urgenle di una cenlraIinisla queIIa alluaIe e incinla Se vuoIe iI oslo e suo Lanno ros simo olra finire iI Iiceo di giorno o di sera scegIiera Iei IinaImenle Ia mia casa non sara iu vuola CaroIi na verra a casa in vacanza lra un mese e conoscera 149 Donne du tlugglo SlItunu Aduml una arle deIIa mia famigIia dorigine La migIiore Lasciano Ia cucina uIila e in erfello ordine neI forno Ia asla rearala ma da cuocere in frigo IagneIIo comralo ma non cucinalo e suI lavoIo non aarecchialo un bigIiello scrillo e firmalo da mia madre uona Iasqua a lulli 150 Donne du tlugglo SlItunu Aduml 5ms Sono fuori di me daIIeccilazione I arrivalo Non ci osso credere doo lullo queslo lemo e quando avevo ormai erso Ie seranze a dire iI vero me ne ero anche quasi dimenlicala e arrivalo Lo avevo asellalo er mesi a voIle sono slala sve gIia er ore maIedicendomi er Ia sciocchezza falla e adesso eccoIo I suI disIay deI mio ceIIuIare uslina nuovo messaggio numero sconosciulo II cuore che sembra manovralo daI ballerisla degIi ACDC I Iui Sono sicurissima No non iI ballerisla queIIo che ha mandalo iI messaggio vogIio dire Non ricevo mai messaggi da numeri sconosciuli gia ne ricevo ochi da queIIi che conosco ma quesla e unaI lra sloria Ho aura a IeggerIo I se non fosse Iui I se fosse Iui che mi dice Sei scema chi li credi di essere cosa ensavi di fare non vedi come sei racchia o quaI cosa di aIlrellanlo micidiaIe Non so se Io soorlerei Cerlo che anche Iui asellare a conlallarmi rorio quando sono in ferie II rimo giorno di cameggio oi 151 Donne du tlugglo SlItunu Aduml Ienso a lullo queIIo che ho fallo slamallina e a queIIo che ancora ce da fare Ia rouIolle da arire Ia lenda e Ia veranda da monlare iI lavoIino e Ie sedie da uIire IombreIIone da orlare in siaggia i cono scenli degIi anni scorsi da saIulare e lullo iI reslo Con Ia slanchezza deI viaggio addosso e menlre mi slavo quasi addormenlando Non Io oleva fare rima asla mi dico ari slo dannalo messaggio e faIIa finila Gia mi risondo seriamo che non sia fi nila davvero Vorrei lanlo che queslo fosse soIo Iini zio
Mirco ha orlalo un soffio di aIIegria aIIinlerno deI rearlo di conlroIIo quaIila deIIa grande azienda di abbigIiamenlo in cui asso Ia maggior arle deIIa mia vila Un beI saIlo in confronlo a Maria Ia vecchia bronloIona che e andala in ensione e che Iui ha so sliluilo Menlre coIIaudiamo i cai misurandoIi e conlroI Iando che Ia confezione sia conforme aI camione Mirco scherza e racconla aneddoli diverlenli accadu ligIi nei osli in cui ha Iavoralo rima Ha conosciulo un sacco di ersone e ha viaggialo lanlo sorallullo er Iavoro I slalo in Tunisia in Iakislan in Romania in Turchia in uIgaria e in aIlri aesi che non riesco neanche a ronunciare figurarsi a ricordarmeIi Iero mi iace un sacco ascoIlarIo men lre racconla Mirco non e soIo beIIo e bravo ma e anche genliIe InoIlre e singIe Non e searalo o divorzialo o vedo 152 Donne du tlugglo SlItunu Aduml vo Non e moIlo aIlo I alIelico ha Ia carnagione scura e i caeIIi brizzoIali Si vede che ha assalo Ia quaranlina gia da un o Io non sono ancora giunla ai quaranla ma vedo queslela venirmi inconlro semre iu in frella Chissa olrebbe essere una buona occa sione er vivere una nuova sloria doo lanlo lemo assalo da soIa In ogni caso e lulla unaIlra cosa risello aIIaIlro coIIega che Iavora con me da moIli anni CarIo Tanlo Mirco e Ioquace con una buona arIanlina quanlo invece CarIo e schivo non arIa mai se non quando e rorio necessario I inquadralo come una leIa deI rinascimenlo e non ha Ia minima eIaslicila menlaIe Queslo crea dei grossi robIemi anche a Ii veIIo rofessionaIe NeI conlroIIo deIIabbigIiamenlo bisogna caire quando iI cenlimelro in iu o in meno fa Ia differenza e quando invece si uo Iasciar corre re isogna anche caire se aIcune oerazioni di confe zione sono moIlo difficoIlose e se si uo accellare quaIche suggerimenlo dai Iaboralori che lendono semre a voIer semIificare iI Iavoro Io ascoIlo e disculo voIenlieri e se i suggerimenli sono vaIidi roongo Ie modifiche aIIe modeIIisle che sesso sono lroo rese da aIlre cose e si fidano deI mio giudizio In fondo una voIla sono slala una di Ioro CarIo invece si imunla su deIIe sciocchezze e sesso Ie dislurba er nienle lanlo che a voIle Io man dano via a maIe aroIe In queslo oslo Ieducazione e emigrala un beI o di lemo fa e ha Iascialo iI oslo aIIisleria 153 Donne du tlugglo SlItunu Aduml InoIlre uzza accidenli se uzza In inverno e aena aena loIIerabiIe ma in esla le ragazzi Non ci si uo avvicinare a meno di due melri e anche rimanendogIi Ionlano doo due se condi che sla in una slanza quesla viene ammorbala a Iungo lermine Sesso gIi e slalo dello con iu o me no deIicalezza di cercare di risoIvere queslo robIe ma ma Iui risonde che non ci uo fare nienle Cos er un molivo o er un aIlro lulli Io evilano come Ia esle A me queslo un o disiace Ma doo avergIi ri elulo er anni Ie slesse cose mi sono slufala e ormai Io considero un caso diseralo Se non ha imaralo in lullo queslo lemo non imarera iu I s che se si curasse un o di iu olrebbe aarire accellabiIe magari anche carino in fondo di faccia non e brullo e di fisico non e maIe ma cos non ce verso AI naso non si comanda Dai lemi in cui cera ancora Maria che bronloIava in modo coslanle ed era quasi eggio di CarIo lulli i Iaboralori consegnano quando sanno che ci sono io aI ricevimenlo e anche Ie modeIIisle mi chiedono di con lroIIare io i Ioro cai S erche Ie modeIIisle sono esseri un o slrani Considerano i Ioro modeIIi quasi dei figIi e non si fidano dei Iaboralori che devono cucirIi se non quando sono conlroIIali da me sorallullo negIi uIli mi anni da quando i Iaboralori sono quasi lulli in ma no ai cinesi Sono anche geIose lra Ioro e se dedico iu lemo ai modeIIi di una iulloslo che deIIaIlra nasco no deIIe discussioni infinile 154 Donne du tlugglo SlItunu Aduml Con Iarrivo di Mirco anche queslo robIema si e risoIlo Tulli hanno imaralo reslo ad arezzarIo e iI mio carico di Iavoro si e aIIeggerilo A voIle Mirco mi fa degIi scherzi mellendomi quaI che bigIiello neIIe lasche dei giubbolli che devo ise zionare Mi scrive quaIche barzeIIella ne ha semre di nuove dove Ie vada a escare Io sa soIo Iui o quaIche frase a doio senso che mi fa ridere e arrossire Doo quaIche lemo mi sono convinla di iacergIi e seravo che facesse iI rimo asso Ma doo aIcuni mesi di barzeIIelle e ballule ho cailo che se vogIio arrivare da quaIche arle devo muovermi io IaciIe a dirsi ma a farsi
Un giorno rendo iI coraggio e scrivo su un bigIiel lo Chiamami e non le ne enlirai Seguilo daI numero deI mio leIefonino ersonaIe senza firma e Io mello neIIa lasca di un aio di anlaIoni che slanno suI lavoIo di Mirco in allesa di essere conlroIIali DaI momenlo che Ia rima cosa che facciamo noi coIIau dalori e mellere Ie mani neIIe lasche er assicurarci che Ie fodere non siano bucale e imossibiIe che non Io lrovi Menlre Iavoro non slo iu neIIa eIIe Ma dove si e caccialo Non vedo Iora di vedere Ia sua faccia quando Io Iegge Irorio quando sla arrivando iI mio orlaliIe aziendaIe suona Accidenli Devo andare con Ia massima urgenza neIIufficio deI direllore er uno dei miIioni di grallacai che mi sorbisco ogni giorno 155 Donne du tlugglo SlItunu Aduml Cerco con una scusa di rendere lemo ma iI direllore e irremovibiIe MoIIa lullo e reciilali Tanlo er cambiare HeiI HilIer Queslo iI sorannome che abbiamo dalo aI direl lore che in reaIla di nome fa un banaIe Lorenzo NalaIi Un lio iccoIello una grande eIala da cui sunlano ochi ciuffi bianchi una denliera dai Iunghi denli aguzzi iu simiIi a queIIi di uno squaIo che a queIIi di un essere umano A voIle mi chiedo dove sa ra andalo a farsi Ia denliera daI dollore degIi squaIi forse Iorse e megIio cos enso menlre incrocio Mirco e gIi dico che vado in ufficio da HilIer mai sorannome fu iu azzeccalo aImeno non mi senliro imbarazzala quando lrovera iI bigIiello Quando riesco a Iiberarmi daI dillalore e gia assa lo da un ezzo Iorario di uscila e rilornando aI mio oslo vedo con arensione che Mirco se ne e andalo Con un o di seranza neI cuore rendo Ia borsa e Ia giacca e mi avvio verso Iuscila non doo aver mes so iI ceIIuIare in lasca sesso non Io senlo suonare quando e in borsa QueIIa nolle non dormo er miIIe voIle maIedico Ia scemiaggine commessa Cosa cavoIo mi e saIlalo in menle Se Mirco fosse inleressalo a me farebbe iI rimo asso anche senza queIIo sluido bigIiello Ora non avro iu iI coraggio di guardarIo in faccia acci denli a me e aIIe mie briIIanli idee InoIlre sono moIlo reoccuala er queIIo che mi ha dello iI direllore Da un o di lemo sembra che manchino dei cai 156 Donne du tlugglo SlItunu Aduml daI magazzino deI conlroIIo Cerlo che a voIle venga smarrilo quaIche abilo o una camicia uo anche succe dere ma uIlimamenle Ie cose che si smarriscono co minciano ad essere un o lroe e Ia roriela vuoIe che si faccia Iuce Mi disiace un casino che succedano quesle cose io sono semre slala onesla e do er sconlalo che anche gIi aIlri Io siano II direllore mi ha incaricala di lenere gIi occhi aerli e di avverlirIo se vedo quaIcosa di slra no eIIincarico Ier chi mi ha resa Ier Mala Hari SoIo erche sono queIIa che Iavora I da iu lemo non significa che vogIia siare i miei coIIeghi No I oi siamo soIo in cinque in queI rearlo Io Mirco e CarIo che facciamo iI conlroIIo quaIila e due magaz zinieri che si occuano deIIe sedizioni Sono convinla che sia soIo un maIinleso in fondo mi fido dei miei coIIeghi e enso che reslo lullo si ri soIvera in una boIIa di saone In ogni caso bisogna lrovare un modo er chiarire Ia siluazione I orribiIe saere che i rori coIIeghi so no sosellali di essere dei Iadri Di sicuro nulrono dubbi anche su di me soIo che non Io dicono e magari hanno incaricalo quaIcun aIlro di lenermi docchio VogIio lenere gIi occhi aerli non er lrovare un coIevoIe ma er dimoslrare che queIIe sarizioni non sono da imulare a noi Quando finaImenle mi addormenlo e quasi IaIba e mi aIzo iu slanca di quando mi sono coricala
157 Donne du tlugglo SlItunu Aduml AI mallino mi lrucco iu deI soIilo lenlando di mascherare Ie occhiaie che sembrano emalomi e inoI lre sono di callivo umore er Ia nolle insonne Ier quanlo riguarda queIIo sluido bigIiello ho deciso comunque di fregarmene quaIsiasi cosa succeda Or mai Ia frillala e falla Ier IaIlro robIema beci ensero aI momenlo oorluno Una cosa aIIa voIla no Quando giungo aI Iavoro Mirco mi saIula aIIegra menle come aI soIilo e sembra che lullo sia normaIe Caisco da queslo che iI alelico lenlalivo di avvici narIo e faIIilo e cio mi fa srofondare ancora di iu neI mio maIumore Ier lulla Ia mallina lengo iI muso risondendo a monosiIIabi e scoraggiando chiunque vogIia scherzare con me Mirco erceendo Ia mia Iuna lrova una scu sa e va in giro nei Iaboralori menlre io sfogo Ia mia fruslrazione su lulli i cinesi che mi cailano a liro e anche su quaIche ilaIiano II overo CarIo e Ia mia villima rediIella Ogni voIla che mi si avvicina er chiedere iI mio arere su quaIche cosa gIi risondo maIe Ioi mi disiace er che vedo che e lroo buono er mandarmi a queI aese ma non riesco a conlroIIarmi Doo ranzo mi rendo conlo che sono ridicoIa e cerco di darmi una regoIala Sicuramenle Mirco ha cailo iI erche deI muso e vogIio rimediare er non erdere Ia sua amicizia Cos quando Iui rienlra in dilla gIi offro iI caffe e gIi chiedo come andala Come vuoi che sia andala AIessia risonde Iui 158 Donne du tlugglo SlItunu Aduml Come aI soIilo Quando Ie cose non vanno bene fanno finla di non caire ma aena Ii minacci di ab bassargIi iI rezzo se non sislemano i casini che com binano aIIora caiscono subilo Non Ii soorlo iu Sono morlo A le invece e assala Ia Iuna Ma s dai Non e che avessi Ia Iuna avevo soIo maI di lesla erche non ho dormilo bene Doo ran zo ho reso un ncncni e adesso slo megIio Scusami se sono slala scorbulica Scorbulica Iri radioalliva Avevo aura ad avvi cinarmi Vabbe Iimorlanle e che slai megIio Qui come va Iiniamo cos er chiacchierare deI iu e deI meno e lullo lorna a oslo Un o aIIa voIla finisco er ensare semre meno aIIo sluido bigIiello che ho mandalo a Mirco Doo i rimi giorni assali a vergognarmi mi dico che io ci ho rovalo e aImeno adesso so che mi devo mellere iI cuore in ace Non e cerlo Iunico uomo suIIa faccia deIIa lerra S cerlo Ma dove sono lulli gIi aIlri Inlanlo lengo gIi occhi aerli er Ia queslione dei cai scomarsi e mi accorgo che in effelli quaIcosa che non va ce veramenle Un giorno slo cercando neIIo slendino in cui lenia mo i camioni una giacca che mi ha chieslo Nico una deIIe mie modeIIisle referile e giurerei che fino aI giorno rima cera Sono sicurissima erche si lralla di un modeIIo arlicoIare con un coIIo e deIIe maniche orribiIi Aggiungiamoci iI lessulo che era un residuo di magazzino usalo come aIlernaliva a queIIo giuslo e Ia carnevaIala e comIela Ia arle deIIuIlima coIIe 159 Donne du tlugglo SlItunu Aduml zione esliva da uomo e quando Iho visla ho ensalo che se Ia mellerebbe soIo un ubriaco Quindi me Ia ricordo bene Mi e cailala lra i iedi ogni voIla che cercavo quaIcosaIlro I adesso che mi serve non ce iu Chiedo a CarIo e a Mirco se Ihanno soslala Ioro ma enlrambi negano CarIo ha unaria quasi coIevoIe e se Ia giacca non fosse cos orribiIe olrei ensare che Iha resa Iui Ma no neanche Iui si abbasserebbe a mellere cerle brullure I oi i camioni da uomo so no in lagIia cinquanla e Iui orla una cinquanlaqual lro A queslo unlo mi roongo di fare un breve in venlario dei camioni lulle Ie sere rima di andare via Tanlo sono semre IuIlima Inlanlo lra un robIema e IaIlro iI lemo assa e Ie ferie si avvicinano Un giorno chiedo a Mirco dove ensa di andare in vacanza Andro ad Ibiza con dei miei amici Ci rendiamo un aarlamenlo er due sellimane Tu dove vai Mi vergogno a dirgIi che andro in cameggio con i miei Di soIilo andavo a }esoIo ensione comIela e lullo comreso con Ia mia amica Sara singIe di anlica dala come me ma da queslinverno Iei non e iu singIe e cos sono rimasla da soIa I miei hanno una rouIolle fissa in un cameggio in CaIabria Ci sono cresciula in queI oslo e lulli gIi anni mi invilano a arlire con Ioro Queslanno non gIi sembra vero che ho accellalo Viene anche GiuIia mia soreIIa che ha nove anni meno di me La cocca di mamma e aa 160 Donne du tlugglo SlItunu Aduml Io che non riesco a lrovarmi un uomo e Iei che non riesce a Iiberarsi deI suo VuoIe venire in vacanza da soIa erche ha bisogno di lemo er ensare aIIa sua reIazione che da un o di lemo non funziona Come ossa non andar bene con un lio come Simone beIIo simalico e con un ollimo reddilo ro rio non sarei DaIlra arle GiuIia Ia beIIa di fami gIia e semre slala cos Viziala e con iI mondo ai suoi iedi Lei non ha mai fallo falica er ollenere Ie cose ei voli a scuoIa con oco sludio I ragazzi migIiori che Ia seguivano ovunque II oslo di cailano neIIa squadra di aIIavoIo iI Iavoro in banca e chi iu ne ha iu ne mella Le manca soIo un Iucanc er dirIa come Ia ubbIicila I adesso doo due anni di convivenza Simone se Ia vorrebbe sosare ma Iei non sa cosa vuoIe Ierche cerle forlune cailano semre aIIe aIlre o nei fiIm e mai a me Ier avere un o iu di rivacy mi orlo Ia lenda LuIlimo modeIIo di Occain|cn che uo essere mon lalo anche da una schiaa come me GiuIia dormira in rouIolle non e lio da lenda Iei Saranno deIIe vacanze in lullo reIax II cameggio e un angoIo di aradiso lerreslre in mezzo aI nuIIa Ma re Iimidissimo e ace Tanla ace Queslanno ne ho rorio vogIia I chi se ne frega se Iui va ad Ibiza Tornera iu slressalo di rima menlre io invece saro riosalissima S mi dice una vocina inlerna e iu grassa di cinque chiIi se mangi lullo queIIo che fara Ia mamma I oi seriamo che GiuIia non li slressi con i 161 Donne du tlugglo SlItunu Aduml suoi robIemi damore Vado con deIIe amiche in un viIIaggio in CaIa bria Se devi dire deIIe baIIe fa che siano mezze verila Davvero I Ia rima voIla che vai in CaIabria Io sono slalo un aio danni fa aI cameggio di Iizzo Greco vicino a Crolone Lo conosci Vorrei dirgIi Guarda e a cinque minuli in bici da dove vado io e quando ero ragazzina andavo con dei miei amici in canoa a vedere Ia Ioro siaggia Sai come girano lulli nudi e noi ci facevamo deIIe gran risale eala adoIescenza Se Io avessero saulo i no slri genilori No non Io conosco I Ia rima voIla che vado in queI oslo Comunque anche iI mio viIIaggio e in ro vincia di Crolone Ora non mi viene iI nome ma iI aese e IsoIa di Cao Rizzulo dico ensando ad un nuovo viIIaggio che hanno aerlo vicino aI cameggio dei miei CarIo lace e forse si asella che gIi chiediamo dove va Iui Cos er genliIezza gIi rifaccio Ia domanda Mah ancora non sarei risonde Iui Accomagnero mia madre in monlagna e forse mi fermero quaIche giorno Abbiamo una casa a os cochiesanuova ravo dico cos le ne slai un o aI fresco envenulo lra gIi sfigali enso lra me
162 Donne du tlugglo SlItunu Aduml I adesso eccomi qua Siamo arlili ieri sera aIIe dieci e abbiamo lrovalo IAdrialica Iibera In dieci ore siamo arrivali AIIa guida ci siamo scambiali io e a a menlre Ia mamma dormiva con un occhio aerlo dice Iei menlre si senliva benissimo che russava aIIa grande suI sediIe osleriore GiuIia arrivera in aereo fra quallro giorni Iaa an dra a renderIa a Lamezia Due ore di macchina er andare e due er lornare I una giornala di mare er sa Ma va bene cos Ia dea non oleva fare iI viaggio in macchina con i morlaIi sudali e chiassosi Cauccio e brioche aIIa aslicceria deI aese e oi aI Iavoro Ce da arire Ia rouIolle monlare Ia veranda e Ia lenda uIire iI lavoIino e Ie sedie Sislemare IombreIIone in siaggia e saIulare lulli S erche qui e quasi una comunila Ce genle che viene da una vila come i miei genilori I da un anno aIIaIlro si aggior nano sui figIi sui nioli sui vicini di rouIolle suI Ia voro su chi e andalo in ensione e su chi ci andra su chi e nalo e su chi e morlo sui reumalismi suIIa visla che non e iu queIIa di una voIla sui caeIIi che aI mare si seccano suIIe vene varicose suIIe emorroidi su chi non riesce ad andare in bagno e su chi invece ci va lroo su quanli chiIi si sono guadagnali daIIanno scorso eccelera Tulli sanno lullo di lulli e si diver lono un sacco con Ie Ioro chiacchiere In fondo non ce aIlro da fare La mamma e scalenala menlre io e aa cerchiamo di evilare i Iavori iu esanli In fondo chi e che ha guidalo e chi ha dormilo Verso mezzogiorno decido di sdraiarmi un o suI Iellino aIIombra dielro Ia rouIolle Id e rorio quando mi slo quasi addor 163 Donne du tlugglo SlItunu Aduml menlando che senlo un |i |ip |iip |i |ip Che suono anlialico Iavviso di messaggio Sara mia soreIIa che vuoIe saere come andalo iI viaggio e se lrova lullo ronlo quando arriva Guardo Ia buslina nuovo messaggio numero sco nosciulo Credo che da denlro Ia rouIolle i miei geni lori senlano Ie ercussioni deI mio cuore Non ho iI coraggio di arire iI messaggio Accidenli a Mirco Quando ensavo di essermeIa messa via che er Iui sono soIo una coIIega di Iavoro eccoIo Mello Iindice suI laslo che are iI messaggio Chiudo gIi occhi e mormoro una reghiera aI sanlo rolellore dei singIe se ce Se non ce ne invenlo uno aI momenlo Schiaccio iI laslo Aro gIi occhi e Ieggo Rimango imielrila neanche fossi slala guardala da un basiIisco AIessia mi manchi NienlaIlro Tullo qui La visla mi si aanna II bal lerisla degIi ACDC conlinua iI suo assoIo denlro Ia mia scaloIa loracica e mi senlo Ia faccia in fiamme Mi sdraio e chiudo gIi occhi assaorando queslo momen lo di feIicila subIime Adesso me Ia devo giocare bene Non osso rison dere subilo Ci siamo saIulali ieri doo ranzo e gia gIi manco isogna farIo asellare un o Vislo che ormai non riesco iu a dormire rimango sdraiala a sognare i miIIe e iu ossibiIi svoIgimenli deIIa noslra olenziaIe sloria damore Immagino Mirco che mi viene a rendere er or larmi a cena in un risloranle eIeganle io ho erso due lagIie e indosso un abilo in sela nero Iungo draeg 164 Donne du tlugglo SlItunu Aduml gialo suI seno e sorrello da saIIine che sono solliIi caleneIIe dorale Ho messo dei sandaIi non lroo aIli er non farIo sfigurare e iI mio arrucchiere IIvio mi ha fallo i coIi di soIe er iIIuminarmi iI viso e Ia ie ga con iI ferro Da dielro i miei caeIIi sono una casca la di boccoIi AIessia svegIiali dai Hai dormilo er lre ore di fiIa Non li sei accorla che non sei iu aIIombra e che rischi un coIo di soIe Se vuoi venire in siaggia con noi falli mellere Ia crema che iI rimo giorno li bruci semre Ie saIIe Iine di un sogno Mi svegIio sudala e i miei caeIIi sono un grovigIio aiccicalo Mamma non ho iu quindici anni I che vuoI dire Hai Ia slessa eIIe deIicala di aIIo ra e qui iI soIe non erdona SaImali bene Ia crema anche suIIa faccia che oi li si seIIa iI naso Chissa se anche Ia mamma di CarIo gIi fa mellere Ia crema ri ma di andare a asseggiare Mi rearo er Ia siag gia menlre mi rendo conlo che non ho ancora ensalo ad una risosla inleIIigenle da mandare II mare qui e semre incanlevoIe Come ho olulo fare iI bagno a }esoIo doo aver imaralo a nuolare in queslacqua Ancora non me Io so siegare Comun que luffarsi qui e rorio un iacere unico Non so come sia iI mare ad Ibiza ma di cerlo queslo non ha nuIIa da invidiargIi Doo iI bagno saIulo Ie oche ersone che ancora non sono assale daIIa rouIolle e mi sdraio un oco aI soIe con iI mio ensiero fisso Ia risosla Ho unisirazione er allizzarIo un o Irendo iI ceIIuIare daIIa borsa e comincio a digilare quando mi 165 Donne du tlugglo SlItunu Aduml accorgo che non ce camo Accidenli e vero I miei me Io avevano dello che e inuliIe orlare iI leIefonino aI mare Qui rende soIo in aIcune zone deI cameggio e Ia noslra rouIolle e archeggiala in una di quesle Che forluna AIIa sera ci sara un via vai di ersone che vengono a leIefonare in queslo modo abbiamo Ia ossibiIila di ascoIlare i discorsi di lulli Aveva dello Ia mamma enlusiasla Che beIIo non vedo Iora Ieccalo mamma che anche gIi aIlri ascoIleranno i noslri Le avevo fallo nolare I aIIora Iu Ia ronla reIica Tanlo noi non abbiamo segreli e oi si sa che in cameggio non ce rivaci Mamma si dice praitasq e lanlo mi hai cailo Io slesso Cos Ia mia isirazione deve asellare fino a slase ra Iazienza magari me ne verra una migIiore Tanlo vaIe segnere iI ceIIuIare Doo Ia doccia deIIa sera accendo iI leIefonino e rilrovo Ia buslina nuovo messaggio da Mirco Adesso iI numero e slalo saIvalo e non risuIla iu sconosciulo AIessia scusa So che li ho fallo asellare lanlo rima di farmi senlire ma soIo ora mi rendo conlo che slare un mese senza vederli sara moIlo difficiIe Ier favore risondimi La mia voIonla di iirarnc|a croIIa Che bravo Non manda messaggi da disIessico come lulli i ragazzi di adesso ma scrive usando Ia unleggialura e Ia gram malica Mi iace Come mai non le ne sei accorlo rima di quanlo li 166 Donne du tlugglo SlItunu Aduml manco Iorse che ad Ibiza non ci sono beIIe ragazze Ovviamenle evilo quesluIlima considerazione oco simalica Ora vogIio rorio vedere come se Ia cava II furbone La risosla non larda Lo sai che Ie ersone si arezzano di iu quando ci mancano Come slai AIeee Vieni ad aarecchiare Ia lavoIa non vorrai assare lulle Ie vacanze incoIIala aI leIefonino vero Magari mamma Se queslo e soIo Iinizio non mi slacchi iu Arrivo mamma Io non mangio Ia asla non ho moIla fame vogIio soIo un o dinsaIala Cominciamo con i caricci eh Vabbe queIIa che rimane si mangia domani Qua non si bulla via nienle Senli adesso devo andare che Ie mie amiche mi slanno asellando er uscire a cena uona serala uona serala a le Ricordali che mi manchi A do mani Guarda come sei rossa in faccia Non li sarai gia bruciala AIIe mamme non sfugge mai nienle AIIa mia oi Iaccio finla di nienle menlre vado a rendere Ie slovigIie er aarecchiare ma gIi ACDC conlinuano iI Ioro concerlo denlro di me Non riesco a nascondere Ieccilazione e Ia mamma mi guarda con sosello Iorse anche con seranza Non vede Iora che lrovi quaIcuno con cui accasarmi Lei dice rorio cos Doo cena inizia iI via vai dei cameggialori che vengono a sfrullare Ia noslra iazzoIa er leIefonare Sono buffi girano in londo guardando iI leIefonino 167 Donne du tlugglo SlItunu Aduml finche non lrovano iI segnaIe Ioi non si soslano di un miIIimelro menlre comongono iI numero AIIa fine gridano cos lanlo er arIare che con un o di venlo a favore Ii senlirebbero da casa anche senza leIefono Di sicuro Ii senlono daIIaIlra arle deIIo Ionio in IugIia Resislo aIIa forle lenlazione di mandare un mes saggio a Mirco chissa come si sla diverlendo con i suoi amici La voce deIIa mamma mi dislrae dai miei ensieri Slasera Ii Iavi lu i ialli Se li sbrighi li aselliamo er un beI giro di scaIa quaranla Anchio ho i miei imegni e non osso cerlo mes saggiare er lulla Ia sera no
I giorni assano Ienli in cameggio In un cIima di arlicoIare riIassamenlo Nienle animazione soIo fa migIie con bambini coie di ensionali e quaIche figIia zileIIona Tulla unaIlra cosa da }esoIo dove si mangiava lre voIle aI giorno ad orari reslabiIili e Ia sera cera iI asseggio obbIigalorio lulle in liro se rando di conoscere genle Qui si sla in coslume daIIa mallina aIIa sera ci si ciba quando se ne ha Ia vogIia e si esce soIo er fare Ia sesa NeIIe serale di gaIa si va a cenare aIIa izzeria lralloria deI aesino abusivo a oche cenlinaia di me lri da qui Oggi grande evenlo aa va a rendere GiuIia Ia divina La mamma e agilala Deve mellerIe Ie IenzuoIa uIile neI Iello reararIe iI sughello referilo com 168 Donne du tlugglo SlItunu Aduml rarIe Ia frulla fresca e chissa cosaIlro Ier evilare che mi faccia sgobbare me Ia fiIo in frella in siaggia Cos ho iI lemo er ensare ai miei sms Ammello che Ie cose si slanno svoIgendo megIio deI revislo Ci sliamo conoscendo iu adesso che non quando ci vedevamo lulli i giorni In fondo non avevamo mai iI lemo er arIare deIIe noslre cose ersonaIi Sem re resi con i miIIe robIemi deI Iavoro Mirco si sla riveIando una ersona sensibiIe e coIla Diverso daI simalicone lullo scherzi e barzeIIelle a cui ero abi luala Mi iace ancora di iu Non caisco cosa sia andalo a fare a Ibiza una ersona cos Ma mi guardo bene daI chiedergIieIo Non vogIio che oi Iui mi domandi come asso Ie giornale qua Sarebbe lroo imbarazzanle confes sargIi che iI viIIaggio e Ie amiche erano soIo una baIIa Una ielosa bugia er non ammellere che sono soIa come un cane Inlanlo mi sono imosla di slare a diela e di fare un o di molo VogIio lornare con una lagIia in meno Da domani vogIio uscire aI mallino reslo in bicicIella Credo che GiuIia sara feIice di accomagnarmi Iare movimenlo Ie e semre iaciulo Larrivo di GiuIia e una riveIazione Mi asellavo iI soIilo sel di vaIige Icuis Vuiiicn coslumi Ia Pcr|a con areo e borsa da siaggia abbinali unghie aI geI che durano unelernila e lanle arie invece me Ia rilrovo acqua e saone con Ie unghie aena Iaccale di smaI lo lrasarenle iI bagagIio comoslo da una borsa morbida e da uno zaino e cosa slranissima er Iei un sacco a eIo 169 Donne du tlugglo SlItunu Aduml Ciao AIe Sei gia abbronzala Le schiocco un bacio ChiamaIa abbronzalura Ia mia linla indefinibiIe lra aragosla e aranciala Sero non li disiaccia se mi sono orlala iI sacco a eIo ensavo di dormire in lenda con le Credo che sia iu diverlenle Cos Iasciamo ai vecchi un o di rivacy dice slrizzandomi Iocchio Mi chiedo da quando e divenlala cos sorliva e accorla ai bisogni degIi aIlri unaIlra cosa nuova in Iei Ok cos mi farai comagnia aIIa sera Dobbiamo lrovare iI modo di slracciare i vecchielli a scaIa qua ranla Qua ne fanno una queslione di vila o di morle Vedessi come sincazzano se erdono Sero che mi darai manforle VoIenlieri Insieme saremo imballibiIi Mi incuriosisce quesla nuova versione di soreIIa Cosa Ie sara mai cailalo La serala assa con gIi aIlri cameggialori che vengono a saIulare e ammirare GiuIia oIlre che a leIefonare II mallino doo io e GiuIia arliamo reslo con Ia bici VogIiamo andare in aese a comrare i cornelli neIIa aslicceria cenlraIe Da quesle arli fanno doIci buonissimi Quando arriviamo Ia mia soreIIina si fa fuori due brioche aI cioccoIalo AIlra sua dole e queIIa di man giare come un maiaIe e esare come un ucceIIino AI conlrario di me che lenlo di mangiare come un ucceI Iino e eso come un maiaIe Iorle deI mio roosilo mi acconlenlo di comrare 170 Donne du tlugglo SlItunu Aduml due brioche er mamma e aa e di bere un ca uccino AI rilorno Ia slrada e quasi lulla in discesa e ce Ia godiamo un mondo Ci sembra di essere lornale bambine anche se dala Ia differenza dela siamo sla le quasi due figIie uniche AI mallino e aIIa sera conlinuano gIi scambi di messaggi lra me e Mirco Sono sorresa quando mi dice che e gia da un o che mi ha messo gIi occhi addosso Anche se lemo addielro mi ero iIIusa che fosse cos iI fallo che oi non mi avesse iu conlallala mi aveva fallo credere iI conlrario GIi uomini vai un o a cairIi I oi siamo noi queIIe comIicale Con GiuIia si inslaura un raorlo lullo nuovo Ha erso iI suo alleggiamenlo da dea e quando si accorge dei miei conlinui smanellamenli con iI ceIIuIare man gia Ia fogIia e vuoIe saere chi ce daIIaIlra arle Doo un o di insislenze da arle sua Ia rendo ar lecie deI mio segrelo e Iei ne rimane inlrigala In cambio vogIio saere erche considera in crisi Ia sua reIazione ma su queslo laslo dovro remere anco ra un o Non e ronla a confidenze cos inlime In ogni caso mi accorgo che neI suo sguardo non ce iu Ia serenila di una voIla e che non ci liene iu lanlo a farsi ammirare dagIi uomini come succedeva fino a oco lemo fa Devo ammellere che quesle vacanze che romel levano di essere un riiego noioso si slanno svoIgen do in un modo deI lullo nuovo e inasellalo DaIIa riveIazione deI vero carallere di Mirco aIIa nuova confidenza con GiuIia non ho lemo er annoiarmi e 171 Donne du tlugglo SlItunu Aduml Ie giornale cominciano a scorrere anche lroo veIoci NeI frallemo sono riuscila a Iiberarmi di un aio di chiIi anche se non ho Ia biIancia vedo che iI mio girovila si e un o ridollo e mi senlo iu Ieggera Qui riesco a mangiare soIo insaIala e frulla e Ie Iunghe nuolale fanno iI reslo Se conlinuo cos aI rilorno riu sciro davvero ad enlrare in una quaranlaquallro I miei caeIIi grazie aIIe maschere conlinue che vi aIico non si sono seccali come aI soIilo Con iI soIe hanno reso deIIe beIIe sfumalure chiare e merilo deI Ie creme ad aIla rolezione che uso in quanlila indu slriaIe sono riuscila a non bruciarmi La mia eIIe daI rimo coIore rossaslro che aveva reso e divenlala dorala NeIIinsieme comincio a iacermi Temo un o iI momenlo deI rienlro Da un Ialo mi disiace slaccarmi da mia soreIIa e daIIaIlro ho aura di affronlare Mirco faccia a faccia Doo lulle Ie confi denze che ci siamo falli mi sembrera unaIlra ersona Non avrei mai immaginalo che Iui da ragazzo fosse limido e che ha fallo Ia scuoIa di modeIIisla conlro iI arere dei suoi genilori Mi scrive che gIi sarebbe ia ciulo lanlo fare queI Iavoro ma Ie necessila economi che e iI deslino Io hanno orlalo a un inserimenlo neI conlroIIo quaIila DeIIa formazione avula a scuoIa dice che non gIi ha fallo cerlo maIe Ioi non ensavo che fosse deIuso daIIe donne In effelli se ci enso non ne abbiamo mai arIalo Adesso scoro che aveva avulo una fidanzala lanli anni fa che oco rima deI ma lrimonio Io ha Iascialo dicendosi innamorala di una sua amica eI coIo uno di queIIi che li cambiano Ia vila er semre 172 Donne du tlugglo SlItunu Aduml Queslo mi fa suonare un camaneIIino neIIa lesla ma una arle di me Io zillisce subilo AIessiaaa quando avrai finilo con queI leIefono vai a Iavare Ia verdura che oi bisogna aarecchiare lulli insieme Sanla mamma mai un allimo di lran quiIIila Se olesse mi enlrerebbe in lesla er mellermi in ordine i ensieri come vuoIe Iei Adesso devo aiu lare i miei genilori a rearare er quesla sera
Slasera fesla grande e Ia vigiIia di Ierragoslo In sieme ad aIlri cameggialori facciamo iI barbecue con carne verdure doIci e vino a voIonla Con slo caIdo oi Iace er Ia mia diela Ier una sera va cos GiuIia e Ia regina deIIa serala semre aI cenlro deI Iallenzione Da quesle arli e slrano che una ragazza cos beIIa venga in vacanza con i genilori Nessuno si siega iI erche e lulli Ia inlerrogano suIIa sua vila Lei sla aI gioco arIa e scherza con lulli fIirla con gIi anziani che si senlono Iusingali e si ingozza di lullo vino comreso Verso Ia fine deIIa cena si aIIonlana furliva e barcoIIando va verso i bagni La seguo en sando che non slia bene La vedo enlrare in un gabi nello e si dimenlica di chiudere Ia orla Mi affaccio in siIenzio Ia osservo menlre si caccia due dila in goIa e vomila Mi senlo maIe esco di corsa mai avrei ensa lo una cosa deI genere GiuIia con gIi occhioni verdi i caeIIi neri e Ia eIIe che si abbronza come queIIa di una muIalla con lulle Ie curve aI oslo giuslo e non un roloIino suIIa ancia Semre aduIala e corleggiala Semre Ia rima in lul 173 Donne du tlugglo SlItunu Aduml lo GiuIia che vomila er non ingrassare Da quanlo lemo La asello fuori daI bagno In Ionlananza si senlono i canli e Ia confusione menlre rearano iI faIo in siaggia ma qui ci siamo soIo noi AIIimrovviso odo mia soreIIa che singhiozza denlro iI gabinello A queI unlo non osso iu asellare devo saere In lro Ia rendo er mano e Iaccomagno ai Iavandini Le Iavo iI viso come se fosse una bambina e oi Ia cuIIo mormorandoIe che va lullo bene Tullo si ri soIve Lei non sembra sorresa di vedermi forse se Iasellava e magari ci serava ure Quanlo lemo uo soffrire cos una ersona senza olersi sfogare La orlo aIIa noslra lenda e Ia faccio sdraiare oi vado ad avvisare Ia mamma che siamo slanche e non andremo a vedere iI faIo Non Ie Iascio iI lemo di reIicare ma me Ia svigno e lorno in lenda GiuIia sembra che slia dormendo ma quando mi senle enlrare are gIi occhi e ricomincia a iangere GiuIia cosa ce che non va Ierche fai cos Sono un faIIimenlo e una deIusione er lulli Icco cosa ce che non va Ma cosa dici Tu che sei semre slala Ia megIio in lullo La figIia arrivala lardi e Ia referila Ierche dici queslo Sono anni che soorlo iI eso di dover essere semre erfella e infaIIibiIe Non ne osso iu Credi sia faciIe vivere con gIi aIlri che hanno semre deIIe asellalive nei luoi confronli saendo che non olrai raggiungerIe Quando andavo a scuoIa Ia mamma di ceva a lulli Saessi come inleIIigenle Ia mia GiuIia 174 Donne du tlugglo SlItunu Aduml Ha semre iI massimo dei voli e non sludia quasi mai S cerlo aIIe eIemenlari era cos ma oi aIIe medie e aIIe sueriori dovevo sludiare e falicare an chio come gIi aIlri ma er non deIudere Ia mamma mi orlavo i Iibri aI arco e sludiavo facendo finla di essere uscila con gIi amici Oure in inverno an davo a casa di MireIIa e sludiavamo insieme A voIle mi dava ersino rielizioni di malemalica erche era iu brava di me ma guai se Io avesse saulo Ia mam ma si sarebbe vergognala Oure quando mangio lulle Ie schifezze e mi dicono Che forluna che hai Mangi queIIo che vuoi e non ingrassi Se non andassi a vomilare vedresli che donna cannone sarei Ma an che I non osso deIudere nessuno Devo essere sem re aI massimo deIIa forma semre con i caeIIi e Ie unghie a oslo semre veslila aIIuIlima moda sorri denle scherzosa e simalica con lulli Se quaIche voIla avessi vogIia di Iasciarmi andare e mandare lulli ajjancu|c non osso erche Ia GiuIia beIIa brava inleIIigenle e simalica non fa di quesle cose eala le che fai cio che vuoi dici queIIo che li are li vesli e vai come e dove cavoIo li are e iace I Simone oi Sono scioccala non so cosa dire e referisco lacere serando che conlinui Io sfogo Iero si bIocca Su Simone non vuoIe roseguire Io non arIo er aura che si chiuda comIelamenle e ormai che ci sono le Io dico e non me ne frega nienle di queIIo che ensi Ier Simone ero soIo un beI lrofeo da moslrare ai genilori e agIi amici Di me non gIiene uo fregar di meno Oh cerlo aIIinizio era lul lo mieIe ma doo che siamo andali a convivere e 175 Donne du tlugglo SlItunu Aduml cambialo Anche Iui relende Ia erfezione da me e devo semre essere a sua disosizione Lui si com orla come un rincie e lralla me come Ia sua serva Slasera cosa desidera er cena signore Domani che abilo vuoIe mellere er andare in ufficio Con che camicia Che scare Ie devo Iucidare Se aIIa sera so no slanca non ne ho vogIia e mi giro daIIaIlra arle mi rende con Ia forza eIIa mia le Io scordi che me Io soso Menlre voi eravale qua ho orlalo lulle Ie mie cose a casa di MireIIa e buonanolle a Iui e agIi aIlri uomini slronzi come Iui Adesso so cosa vogIio e mi disiace er i noslri vecchi ma Io dovranno accel lare Ho assalo una magnifica nolle con MireIIa che mi ha dello di essere semre slala innamorala di me gia daIIa scuoIa e quando lorniamo vado a vivere da Iei La ascoIlo in siIenzio non ho aroIe QuesluIlima frase mi Iascia aIIibila non avrei mai ensalo che mia soreIIa avesse lendenze saffiche e nemmeno che MireIIa ne fosse innamorala I come se aIIimrovviso mi avessero dalo una bolla in lesla La guardo aIIa Iuce deboIe che fiIlra daIIeslerno e mi fa una lenerezza infinila La mia soreIIina Chissa quanle ne ha assale e io che Iho semre invidiala Come ho olulo essere cos cieca Decido che comunque vadano Ie cose saro daIIa sua arle Aro Ia bocca er dirgIieIo e mi accorgo che si e addormenlala Credo di non averIe mai voIulo co s bene II giorno doo facciamo finla enlrambe che non sia mai successo nuIIa Mi viene iI dubbio che fosse slala 176 Donne du tlugglo SlItunu Aduml lroo ubriaca er ricordarsene Le giornale scorrono veIoci e arriva Ia vigiIia deIIa arlenza di mia soreIIa Io sono moIlo disiaciula che se ne vada e slala comIice deI mio messaggiare con Mirco e deIIa noslra graduaIe conoscenza Da domani con chi dividero Ie mie emozioni Lei chiede aIIa mamma di uscire a cena fuori noi quallro soIi Sesso si usa che quando quaIcuno esce a cena aIlri si aggiungano ma slavoIla GiuIia e chiara soIo noi Doo una magnifica cena a base di esce GiuIia mi slringe Ia mano sollo iI lavoIo e da Iannuncio lanlo lemulo VoIevo dirvi che rima di arlire ho rollo definilivamenle con Simone Subilo Ia mamma lenla di inlervenire ma GiuIia Ia bIocca No mamma Iasciami arIare Ho cailo che non e Ia ersona che fa er me MegIio rima deI malri monio che doo no Lo hai semre dello anche lu Ier iI momenlo non vogIio esservi di eso e ho or lalo Ie mie cose da MireIIa La conoscele da una vila e saele che e una brava ragazza In fuluro vedro se lrovarmi un aarlamenlo da soIa o se rimanere da Iei Cos dividiamo Ie sese La mamma Ia lemesla di miIIe domande menlre iI aa se ne sla buono in siIenzio A queslo unlo inler vengo io Andiamo via Ce aIlra genle che asella iI lavoIo e oi domani GiuIia e aa devono aIzarsi reslo er andare a Lamezia Iaa vai lu a agare In macchina GiuIia dice A roosilo di domani 177 Donne du tlugglo SlItunu Aduml mi disiace andare via saendo che voi vi fermale aI lri cinque giorni Oggi ho chiamalo in ufficio e osso avere unaIlra sellimana di ferie Se mi voIele rilorno in macchina con voi Iorse riesco a farmi rimborsare iI bigIiello ho Iassicurazione I oi osso aiularvi a smonlare Ia lenda e a chiudere Ia rouIolle Quesla novila svia i discorsi daIIaIlra iu imor lanle che ha dalo rima Comunque anche Ia mam ma a voIle caisce quando non e iI caso di insislere In lenda Ie dico che sono feIice che rimanga con noi fino aIIa fine deIIe vacanze Sai risonde e un eccalo non arofillare di queslo mare iI iu ossibiIe e oi si inlerrome rifIelle un allimo e aggiunge Non sono iu lanlo sicura di voIer andare a vivere da MireIIa So che sono una sluida ma Dimmi I slalo lullo cos imrovviso che insomma mi iacerebbe lornare un o a vivere con voi Ioi si vedra Le mie cose sono ancora lulle imacchellale e credo che MireIIa non si arrabbiera Siamo amiche da semre Cosa ne ensi Ti disiace se rirendo os sesso deIIa mia vecchia camera Se mi disiace Non vedo Iora asla che non li arori deI bagno grande neIIe ore di unla iI lrucco le Io fai in camera Ok Affare fallo soreIIona alli iI cinque I iI cinque sancisce iI noslro allo Come revislo anche i noslri genilori sono conlenli deIIa decisione di GiuIia e gIi uIlimi giorni lrascorrono in un cIima quasi di fesla 178 Donne du tlugglo SlItunu Aduml AI rilorno aiulo GiuIia a sislemare Ie sue cose Sem bra che Mire abbia reso sorlivamenle Ia sua deci sione Ha risoslo che ha alleso una vila e asellera ancora un o Domani lorno aI Iavoro Non slo neIIa eIIe So gia che slanolle non dormiro
Slamallina sono andala a lagIiarmi i caeIIi II nuovo lagIio a caschello che mi ha consigIialo iI caro IIvio mi ringiovanisce Una voIla una sua cIienle ha dello che a un bravo arrucchiere si e iu fedeIi che non a un marilo Menlre mi guardo neIIo secchio enso che avesse rorio ragione Con quesli caeIIi mi iaccio rorio aggiungiamo Ia beIIa abbronzalura iu i cinque chiIi in meno che Ia biIancia mi segnaIa e mi senlo aI massimo Iccoci qua Ieri mi sono rearala Ia magIiella nuova queIIa scoIIala e con Ia slama davanli Ora Ia osso mellere non mi segna iu i roloIi sui fianchi Ioi ho liralo fuori i |eans deIIa Oicsc| resi Ianno scorso con i saIdi e mai messi Aggiungo gIi infradilo con Ie borchie mi guardo aIIo secchio sono feIice I miei banaIi occhi caslani hanno una Iuce maIi ziosa Non vedo Iora di giungere aI Iavoro e vedere Mirco Bi |ip |iip |i |ip buslina nuovo messaggio Adesso che non sono in allesa di un messaggio di Mirco mi da faslidio AIessia scusami lanlo Oggi non riesco a rienlrare 179 Donne du tlugglo SlItunu Aduml mi disiace Ci lenevo cos lanlo a vederli Ci vediamo domani Un bacio Iazienza aImeno mi ha mandalo un bacio Sero non sia nienle di grave Non reoccuarli A domani Se vuoi ci ossiamo vedere slasera er un ae rilivo o una cena Che ne dici GIi risondo fra me che e fanlaslico meravigIioso subIime Avrei un aIlro imegno ma vedo se riesco a so slarIo Ti faccio saere Ok Iai iI ossibiIe Ci conlo rorio Arrivo aI Iavoro enlusiasla non vedo Iora che sia slasera A che ora gIi devo dire che mi sono Iiberala Inlanlo vediamo come vanno Ie cose qua e oi deci dero Mancano sia Mirco sia CarIo Sono da soIa ma iI rimo giorno e semre lranquiIIo finche non comin ciano a dar fuori Ie roduzioni cos vado a saIulare Ie modeIIisle Loro hanno comincialo iI Iavoro una selli mana fa e avranno sicuramenle quaIcosa di nuovo da racconlarmi Trovo RosangeIa in fibriIIazione e queIIa che mi sla meno simalica ma er Ia ar condicio Ia devo ascoI lare AIessia accidenli Che beIIa che sei cosa li e suc cesso li sei innamorala Siedili vicino a me che faccio finla di moslrarli deIIe schede lecniche a video Devo farli vedere una cosa slreilosa Incuriosila rendo una sedia sgangherala che sla neIIangoIo e mi mello accanlo a Iei 180 Donne du tlugglo SlItunu Aduml Ti ricordi quando rima deIIe ferie si era rollo iI noslro Ioller ed era venulo queI lecnico slrafico ad aggiuslarIo Veramenle non me Io ricordo rorio ho gia abba slanza robIemi anche senza reoccuarmi deI Ioro Ioller comunque faccio finla di ricordarmene er non deIuderIa I Iei rosegue AIIora aIIa fine deIIa riarazione iI lio rende iI suo orlaliIe comiIa Ia ricevula deIIinlervenlo e Ia scarica suIIa chiavella usb Ioi mi chiede di usare iI mio comuler er olerIa slamare Guardo IoroIogio e enso che si vede che iI cam ionario e finilo se una modeIIisla ha iI lemo di rac conlarmi Ia sloria deIIa sua vila deIIa quaIe aI mo menlo non mi imorla nuIIa Sono assala soIo er un saIulo veIoce Menlre Ia slama ci melliamo a chiacchierare non soIo e gnocco ma e ure simalico aIIa fine se ne va con iI documenlo da far firmare su in ufficio e Ia va Iigella degIi allrezzi Slringi RosangeIa slringi dico fra me erche ne ho gia abbaslanza di quesla sloria e non vedo Iora di andarmene Doo una mezzora mi accorgo che ha Iascialo Ia chiavella neI mio comuler Ia curiosila e femmina No AIIora cIicco suIIa sua icona Ia aro e mi lrovo davanli una fiIa di carleIIe con i nomi di lulle Ie dille in cui enso che vada a fare gIi inlervenli Iinche Ioc chio non mi cade su di una carleIIa rava Ia RosangeIa di soIilo cos lacilurna e in daffarala deve aver rorio scoerlo Iacqua caIda se 181 Donne du tlugglo SlItunu Aduml sla erdendo lullo queslo lemo er una cavoIala nominala AA Ovviamenle enso che slia er aIcoIisli anonimi La aro er vedere se iI lio ha avu lo robIemi con iI bere Invece scoro che sla er amici aIIegri e che conliene un sacco di folo moIlo ersonaIi Siccome in queI momenlo non avevo lemo di guardarIe lulle me Ie sono coiale er farIo in seguilo con iu caIma Ho ensalo che se i suoi amici oIlre ad essere aIIegri sono ure fichi come Iui be aImeno ci soddisfiamo un o Ia visla No Ier forluna che Ie ho coiale La mallina doo iI lio e lornalo a rendere Ia chiavella e quando gIi ho dello che non mi ero neanche accorla che Iaveva Iasciala inserila sembrava soIIevalo In effelli Iaveva inserila dielro aI comuler e oleva essere benissimo che io non Iavessi visla Madonna beala quesla mi chiama qua er farmi vedere un o di folo I oi cosho La faccia da diserala che mi devo raIIegrare er quaIche uomo folografalo Non Io sa che su inlernel li lrovi lulle Ie folo che vuoi Menlre arIa RosangeIa sfogIia deIIe folo che ri lraggono vari grui di amici in ose goIiardiche scallale duranle deIIe fesle diverse anche in ma schera In quasi lulle aare un ragazzo sui lrenlanni con i caeIIi caslani Iunghi raccoIli in una coda di cavaIIo e un beI fisico aIeslralo II coIore degIi occhi non si vedeva bene ma di sicuro RosangeIa Io avrebbe saulo descrivere La cosa che mi saIla aIIocchio e che neIIe folo ci sono soIo maschi lulli veslili moIlo bene In fondo RosangeIa ci ha vislo giuslo e anchio comincio a di 182 Donne du tlugglo SlItunu Aduml verlirmi Doo un o che sfogIia Ie folo con iI mouse si fer ma e dice Ok Adesso lienili forle erche Ie ros sime sono quasi orno e vedrai quaIcuno che conosci moIlo bene CIic Non osso credere ai miei occhi Tullo avrei olulo ensare ma una cosa cos no Non so se iangere o ridere Mi sforzo di reslare caIma menlre osservo una folo in cui iI lecnico deI Ioller iI ragazzo con i caeIIi Iunghi raccoIli a coda si bacia suIIa bocca con un ragazzo daIIaria lroo conosciula Ha i caeIIi briz zoIali e Ia carnagione scura Non e moIlo aIlo ma ha un fisico alIelico Nuovo cIic Ora sono sogIiali e anche se fosse IuIlima folo deIIa sequenza non serve moIla fanlasia er imma ginare come andra a finire Di sicuro Ia slronzella qui non sa deIIa mia simalia er Mirco aIlrimenli non sarebbe slala cos crudeIe RosangeIa ride diverlila Ma ci ensi Mirco Chi Iavrebbe mai del lo Icco erche aIIa sua ela dice di essere ancora singIe Icco come se Ia sassa aIIa sera Te Io saresli mai immaginalo Ho Ia bocca secca menlre lenlo di risondere di sinvoIla No non me Io sarei mai immaginala Ma slai allenla QueIIo che hai fallo e iIIegaIe hai vioIalo Ia rivacy di aIlre ersone e olresli avere deIIe rogne infinile se li scorissero 183 Donne du tlugglo SlItunu Aduml ImaIIidisce non ha ensalo a queslo asello deIIa cosa menlre coiava Ie folo Le sembrava soIo una bravala Ienso che forse e lroo giovane er rendersi conlo deI maIe che olrebbe causare a se slessa e agIi aIlri Comunque non Ie ho falle vedere a nessuno SoIo a le e oi Mirco non Iavora iu qui SlavoIla locca a me imaIIidire Come sarebbe a dire che non Iavora iu qui Cerlo lu non uoi saerIo non ceri Ia scorsa selli mana I assalo a saIularci gIi scadeva iI conlrallo e non se Io e fallo rinnovare Ha dello che lornava a Ibiza a Iavorare in un IocaIe di un suo amico e di saIularli lanlo GIi disiaceva non farIo di ersona ma si fermava in IlaIia soIo er ochi giorni Ormai sara riarlilo Lo sforzo er rimanere imassibiIe e lremendo Senli Rosa Ti ringrazio er avermi voIulo far arlecie deIIa lua scoerla ma non e giuslo Devi canceIIare lullo e serare che non si saia in giro queIIo che hai fallo Sai che io non arIero con nes suno e vedi di non farIo neanche lu Andresli nei ca sini La vila rivala deIIe ersone riguarda soIo Ioro Mirco e abbaslanza grande er fare queIIo che vuoIe Dello queslo rimango finche non ha canceIIalo Ie folo eIiminandoIe anche daI ceslino Non sono una eserla di comuler e sero che queslo basli se non ha coialo Ie folo in quaIche aIlra carleIIa Ma forse no forse sono davvero lulle I come mi ha assicuralo savenlala menlre si affrellava a dislruggerIe Torno aI mio Iavoro con un magone grande quanlo 184 Donne du tlugglo SlItunu Aduml IAIaska Irorio non caisco Con lulli i messaggi Ie mezze dichiarazioni Ie mezze romesse IossibiIe che mi slesse soIo rendendo in giro I Iinvilo er slasera Sara davvero gia a Ibiza o e ancora in IlaIia Che sia soIo un aIlro bidone Vuoi vedere che ha ragione GiuIia che gIi uomini sono lulli degIi slronzi Dovro chiedere aIIa Mire di resenlarmi sua soreIIa sarebbe IuIlima soIuzione deIIa mia vila a maIi eslremi eslremi rimedi Menlre rimugino su quesli ensieri un larIo mi rode Rienso aIIe folo Non caisco iI erche ma non riesco a smellere di ensarci Cerlo uno dei erche Io caisco ma iI molivo che non riesco a logIiermeIe daI Ia lesla e che quaIcosa mi ha coIila e non mi ricordo cosa I quaIcosa che non riguarda Mirco direllamenle forse un arlicoIare fuori oslo Ma cosa I oi cosa faccio er slasera Decido di fare finla di nienle e mando un messaggio dicendogIi che sono Iibera dove vuoIe che ci lroviamo e a che ora VogIio rorio vedere se risonde Lui risonde subilo e mi da iI nome di un beI Io caIino lranquiIIo Scrive che mi asellera Ia Irima di lornare a casa daI Iavoro mi comro un beI veslilo di sela su cui avevo messo gIi occhi da un o e una rimanenza e so che mi faranno Io sconlo AIIa sera mi rearo con cura a queslo unlo sono moIlo curiosa Tulla quesla sloria come andra a finire Mi guardo neIIo secchio er IuIlima voIla e an cora non caisco se e lullo uno scherzo di callivo guslo o cosa Mi chiedo se sono veslila neI modo giu 185 Donne du tlugglo SlItunu Aduml slo Sono lroo eIeganle con queslo abilo I sandaIi sono adeguali Iurlroo ho dovulo mellere iI lacco aIlo mezze misure non ne ho e sero che Mirco non si offenda se Io suero di slalura Semre se ci sara O magari e a Ibiza che se Ia sla ridendo aIIe mie saIIe e mandera quaIche suo amico a conlroIIare se Ia rac chiona e andala aIIaunlamenlo Tanlo ormai doo aver vislo Ie folo so che non ci sono ossibiIila Se aariro iu aIla di Iui megIio Ammello a maIincuore che er un mese mi ero iIIusa di iacergIi di essere quaIcosa di iu di una coI Iega o di unamica Seravo che er me ci fosse ancora Ia ossibiIila di inconlrare Iamore Che crelina sono slala I adesso dove credo di an dare a fare cosa La figura deIIa erfella deficienle
Sono lenlala di rimanere a casa Ma oi mi dico Ierche no Semmai ci dovesse essere gIi diro che saevo che era lullo uno scherzo che io non ho gIi allribuli giusli er iacergIi Decido di andare aIIaunlamenlo Ma soIo er curiosila Devo ero ammellere che una arle deI mio cuore non vuoIe associare Ia ersona dei messaggi a queIIa deIIe folo Non e ossibiIe Ioi aIIimrovviso mi ricordo Irendo iI ceIIuIare daIIa borsa e aro a caso aIcuni dei messaggi che gIi avevo invialo Non me Io so sie gare ma non Iho mai chiamalo er nome I se non fosse Iui I se fosse slalo soIo uno scher zo I uno che comunque conosce bene Ia mia vila 186 Donne du tlugglo SlItunu Aduml Ho un brivido ImossibiIe Iui mi ha chiamala er nome e saeva un sacco di cose di me iI coIore dei caeIIi e degIi occhi lanlo er cominciare e oi dellagIi deI Iavoro che aIlri non conoscono Chi aIlri olrebbe essere Con chi ho messaggialo er un mese confidandogIi cose ersonaIi Mi senlo arrossire fino aIIa radice dei caeIIi Troo lardi er ensarci Ormai e falla si arono Ie danze signori baIIiamo Uscendo da casa saIulo i miei e Io sguardo mi ca de di sfuggila suIIallaccaanni deIIingresso dove sla aeso un vecchio imermeabiIe che avevo comralo aI Iavoro er Ia mamma anni fa Un imermeabiIe fallo con Io slesso lessulo deIIa giacca che era sarila ochi mesi rima deIIe ferie Ho un fIash In una deIIe folo in maschera che ho vislo slamallina cera un ragazzo che Ia indossava Icco dove andavano a finire i cai mancanli Ora iI cerchio e quasi chiuso Manca soIo una risosla e forse lra oco ce Iavro Arrivo aI risloranle con un o di ansia ed enlro neI archeggio non ho vislo Ia Gc|j di Mirco Mi guardo inlorno neIIa Iuce soffusa deIIe Iam ade Ci mello un o er abiluare Ia visla oi Io vedo menlre si aIza e mi viene inconlro Iaccio quasi falica a riconoscerIo iI cambiamenlo e draslico I veslilo eIeganle come non Iho mai vislo La giacca gIi segna bene Ie saIIe Iarghe e nonoslanle i miei sandaIi aIli mi sovrasla di dieci cenlimelri An che Iui ha cambialo lagIio di caeIIi e sembra iu gio vane Ier un allimo enso che forse abbiamo Io slesso 187 Donne du tlugglo SlItunu Aduml arrucchiere La sua abbronzalura e lenue ma basla a dargIi queI o di coIorilo sano degIi amanli deIIa monlagna Mi si avvicina e lrallengo islinlivamenle iI resiro Quando iI mio coro mi imone di resirare ancora mi accorgo meravigIiala che Iui emana un buon ro fumo di uIilo con una Iieve essenza di coIonia Non so cosa dire menlre Iui mi bacia su di una guancia e mi mormora neIIorecchio Sei sluenda oIlre che sorresa vero Io s sono sorresa Anche lu hai fallo un beI cambiamenlo Ci sediamo Cerco di rendere deI lemo er riavermi Sai mi dice sesso Mirco mi faceva fare Ia sua arle di Iavoro quando lu non ceri e io ero lroo buono er rifiulare Ier forluna QueI giorno li ho vi sla mellere iI bigIiello in lasca Anche se er le sono semre slalo invisibiIe io non ho mai erso ogni luo geslo Scusa se li ho conlallala con Iinganno Ma mi sono dello ora o mai iu Io sono queIIo che ha mes saggialo con le duranle Ie vacanze e queIIo che li ho scrillo e lullo vero Se vuoi fermarli a cena con me mi farai feIice Se le ne vuoi andare cairo Mi riservo un allimo er fingere di ensare Tanlo Ia risosla Ia so gia Dimmi CarIo Cosa si mangia di buono in queslo oslo Ho una fame da Iui 188 el catalogo WLM EDIZIOI: Collana Fuori tempo (narrativa) GIULIA E BASTA di Luca Jaselli Collana Il mestiere di scrivere (poesia e narrativa) ATOLOGIA DELL'ASSEZA di Alessandro Marconetti U AMARO SESO DI GIUSTIZIA di Luigi Schifitto SESUALIT di Sergio Boldini FRAMMETI DI U IO PERDUTO di Postremo Vate LE VOCI RACCHIUSE EI VETI di Paolo Bovino VIOLA DI VETO di Luciana Navone Nosari Collana Penombre (poesia e canzoni) L'AMORE, ATURALMETE! di Alessandro Pola IL VOLO DI GAIMEDIA a cura di Gianluca Polastri Catalogo generale (narrativa) O SOO U ALIEO di Gabriele Sannino VIAGGIO VERSO ME di Gabriele Sannino IL POSTULATE di Antonio Selmi IO O SOO DI QUI di Arianna Amaducci IL RESPIRO DELLA OTTE di Francesca Melloni KAIKI di Arianna Amaducci COME LE UVOLE AL MATTIO di Antonio Selmi. AMORI URBAI di Massimo Battaglio. Fuori Catalogo (narrativa) RICOMICIO A VIVERE di Walter Manzoni IL MIO AGELO di Eliana Matania Ruggiero ALTER EGO di Astrid Frigerio www.wlmedizioni.com Indice La seconda opportunit ..................................................................... 13 Mamma ho perso la Fede .................................................................. 45 Nina ................................................................................................... 75 Sms .............................................................................................. 151 Ringrazio la mia famiglia per avermi supportato e sopportato durante la realizzazione di questo progetto. Tanto non sar lultimo Ringrazio Mirko e Carlotta, i ragazzi della libreria Turella, per la loro gentilezza e disponibilit. Con loro ho un debito che non sar mai pagato Ringrazio Walter il mio Editore, anche lui di una pazienza infinita Un pensiero particolarmente affettuoso va a Patrizia Patelli, tutto cominciato con lei... Ringrazio tutti coloro che hanno letto e apprezzato il mio primo libro Donne da corsa, incoraggiandomi a scrivere questo e ringrazio anche coloro che lo hanno criticato, invogliandomi a fare di meglio. Spero di esserci riuscita. Stampato per conto della WLM Edizioni da Laser Copy Center Srl - Milano nel mese di marzo 2012