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Collana Fuori tempo

diretta da Ezio Gavazzeni


Donne da viaggio
2011 WLM EDIZIONI
Stezzano-BG-IT
Fax: 178 2248526
www.wlmedizioni.com
wlmedizioni@tiscali.it
info@wlmedizioni.com
Prima edizione: gennaio 2012
ISBN 978-88-97382-04-1
In copertina: Montagne Russe, particolare, di Silvana Adami,
rielaborazione fotografica.
Irefazione
Quando ho comincialo a Ieggere Ocnnc !a tiaggic di
SiIvana Adami non ensavo che sarei arrivalo a farmi
quesla domanda erche si viaggia Una domanda a
arenlemenle semIice ma che menlre si Iegge que
slo Iibro assume semre iu significalo Iorse si viag
gia er lurismo er diIello er necessila o er Iavoro
o chissa Ma qui lra quesle agine come nei iu riu
scili romanzi ccasi ic ccasi SiIvana Adami ci obbIiga a
riensare aI senso deI viaggiare In aarenza i
rolagonisli o megIio Ie rolagonisle di queslo Iibro
viaggiano er Iavoro lurismo er fuga ma in queslo
caso da Iellori dobbiamo ensare a che bagagIio
orleremo con noi e sorallullo se lorneremo cam
biali o semre gIi slessi II viaggio divenla cos iI ma
nichino suI quaIe sla adagialo Iabilo deIIa narrazione
che viene cucilo addosso aIIe rolagonisle dei rac
conli I iI fiIo dArianna deI Iabirinlo deIIanimo uma
no di quesle slorie che lrasforma iI aesaggio e lra
scina Ie vile fino aIIeslremo
I un Iibro scrillo da una donna che ha come ro
lagonisle deIIe donne Uniche coraggiose come soIo Ie
donne delerminale sanno essere II Iinguaggio e di
rello schiello con un rilmo incaIzanle fallo di linle
narralive che cangiano a ogni agina II Iellore a un
cerlo unlo e cos calluralo daI rilmo imresso aI
leslo che dimenlica quasi che sla Ieggendo deIIe
aroIe slamale su una agina bianca La siluazione e
cambiala non sla iu sedulo e sla Ieggendo ma
ascoIla I quesla Ia lrasmulazione che queslo Iibro e i
suoi quallro racconli riescono a reaIizzare in chi Io
liene lra Ie mani Un Iibro che si ascoIla neIIa roria
menle e che reaIizza iI iccoIo rodigio di mulare Ia
noslra vocina inleriore che insieme a noi ci aiula a
Ieggere i lesli aIIa slregua di quaIcosa di meravigIioso
e nascoslo rofondamenle Le quallro rolagonisle di
Ocnnc !a tiaggic si maleriaIizzano neIIa noslra menle
e noi cominciamo inesorabiImenle a seguirIe A ren
derne Ie arli a soffrire con Ioro ma anche a ridere
Irendono coro denlro iI Iellore e cominciano a vivere
Ia Ioro vila a resliluire iI Ioro doIore Ia gioia i as
saggi cruciaIi iulloslo che Ie deboIezze e noi ar
leciiamo aIIe Ioro esislenze come se fossero noslre
Divenlano deIIe amiche di cui ci reoccuiamo er
Iesilo di un aunlamenlo o di unimresa che slan
no inlrarendendo sia anche Iinnamoramenlo o deI
business non ossiamo rimanere dislaccali
IiIo condullore deIIe slorie Ia moda o megIio Ia
sarloria Come se uliIizzasse ago e fiIo infalli SiIvana
Adami cuce Ie slorie addosso aIIe rorie rola
gonisle uliIizzando Ia sarloria come una melafora deI
se deIIauloderminazione deIIe rolagonisle SiIvia Ia
rolagonisla deI rimo racconlo viaggia er Iavoro
liene i conlalli con Ie dille rodullrici di abili Ammira
Ie oeraie che reaIizzano sedule in grossi caannoni
abili che oi migIiaia di ersone orleranno Le
ammira er i sacrifici che fanno e Ie slima er Ie Ioro
caacila Iavoralive Una donna che guarda aIlre don
ne e che in queslo universo femminiIe lrova un inse
gnamenlo di vila una Iezione di vila che si sosa con
Ielica di una condolla semre coerenle e volala aI
Iavoro anche quando dovra conlro Ia sua voIonla
suerare uno dei lanli confini moraIi che Ia vila one
davanli
II secondo racconlo e un ctcrsizc narralivo daI
Iordilo comIesso e inlriganle Inlriamo in un aIlro
labu liico deI mondo femminiIe iI sovraeso II
chiIo in iu Iedericca s avele rorio cailo si
chiama cos e di quaIche lagIia in iu deIIa media
non sroorzionala ma cerlamenle non Ia lanlo
sosirala quaranladue che Mia na!rc jicra !c||a sua
iag|ia quarania!uc atcta i| suc |c| !ajjarc a nciicrni a
!icia Ma Ia noslra rolagonisla non sara soIo a suo
agio in queI coro diverso da quanlo si vede suIIe
rivisle alinale e da quanlo Iimmaginario deIIa ub
bIicila roone dovra anche cimenlarsi con Ia vila di
ogni giorno Con un marilo un Iavoro una famigIia
Ia rivaIe ovviamenle magra e con gIi innumerevoIi
accadimenli deIIa vila Iorlando con orgogIio iI ro
rio abilo oversize fino a farIo dimenlicare a lulli noi
Iellori er rimi
Nciic scura nciic cniara nciic jinirai nciic !i
|cn|ar!ancnii nciic cnc ncn sai cnc Nina na pianic !i
paura in |aiicria cos Mario CasleInuovo racconlava
di Nina neI Nolle scura come scura e Ia vila di
quesla Nina siciIiana CorIeonese bimba di una fami
gIia numerosa che con una definizione educala o
lremmo definire daIlri lemi Nina e circondala da
fraleIIi aguzzini che aIlro non fanno che roagare e
roseguire Iinsegnamenlo alerno che Ia femmina
non ha dirilli Iiberla e che deve soggiacere aIIa vo
Ionla dei maschi deIIa famigIia Una vessazione con
linua soIo aena miligala daIIa resenza malerna
Coraggiosa come soIo Ie madri sanno essere ma Io
slesso comresa e inghiollila da queI mondo Nina e
cos conlinuamenle Ioggello di una vioIenza ma
schiIe sicoIogica e fisica finaIizzala a rearare una
donna rassegnala da consegnare a un aIlro uomo iI
fuluro marilo I |eans in queI mondo sono un ab
bigIiamenlo da roslilula Come neI famoso Iibro di
Lara CardeIIa Vc|ctc i pania|cni anche Ia noslra
rolagonisla non uo mellere i |eans a vila bassa
come non uo fare lanle aIlre cose che Ie coelanee di
aIlri aesi ossono fare senza robIemi QuaIcuno
slorcera iI naso e dira sono cose assale non e
iu cos ma Ia cronaca e Ie associazioni conlro Ia
vioIenza aIIe donne dimoslrano dali aIIa mano che
cos e ancora e che moIle voIle vince iu Ia vogIia di
non vedere che queIIa di caire Nina ero non e una
rassegnala no Irende in mano iI rorio deslino e
giovanissima cambia Ia roria vila e divenla una
Iavoranle deIIa moda imara a cucire gIi abili e cos
come in una riuscila e semIice melafora si aresla a
unire ezzi deIIa roria vila aIIa slregua di una
sarlina che allacca una manica a una giacca o semIi
cemenle esegue un unlo croce ma aIIa fine conlri
buisce a fare quaIcosa di nuovo di diverso Una nuo
va Nina
II quarlo e uIlimo racconlo sms di Ocnnc !a tiaggic
ha come rolagonisla AIessia I iI soIe deIIa CaIabria
che iIIumina quesla sloria I Iamore e Ieslale che
danno un coIore inlenso a queslo racconlo che si in
lreccia con Ie vile deIIa famigIia Una soreIIa erfella
che si riveIera unaIlra ersona una vila imerfella
che si lrasformera aIIa fine in quaIcosa di erfellibiIe
un viaggio che aiula Ia rifIessione Quesli sono gIi in
gredienli di una sloria che uliIizza come molore
narralivo un aIlro eIemenlo deIIuniverso femminiIe
conlemoraneo iI ceIIuIare GIi sms scambiali dai
rolagonisli servono a scambiare affello areri Ogni
messaggio non e comoslo semIicemenle da
caralleri ma da conlenuli esanli regnanli forli
Risondere a un sms non e semIice uo rendere
anche deIIe ore di rifIessione La lecnoIogia finaImenle
viene ridimensionala a cio che in fondo e un mezzo e
basla I conlenuli Ii mellono Ie ersone e nuIIaIlro e
un mezzo e soIo un mezzo e non un lolem da vene
rare
II Iellore di Ocnnc !a tiaggic aIIa fine deI Iibro
senlira noslaIgia er quanlo ha Iello Ne sono sicuro
Vorra un quinlo racconlo e si chiedera erche soIo
quallro racconli e non cinque o iu Ma sorallullo
credo sara che Ia risosla aIIa domanda iniziaIe e
er caire Icco erche si viaggia
Izio Gavazzeni
Questo libro dedicato a te, che lo hai scelto.
Con laugurio che ti diverta a leggerlo almeno la met di
quanto io mi sono divertita a scriverlo!
Questa, per me, la cosa pi importante.
Grazie
Silvana
SiIvana Adami
Donne da viaggio
Racconli
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
La sccnnda nppnrtunita
SiIvia vieni a conoscere iI signore che e venulo a
fare iI coIIoquio er iI oslo di conlroIIo quaIila dice
Andrea affacciandosi aIIa orla deI mio ufficio
Sai non mi ricordavo iI suo nome IaIlro giorno
quando le ne ho arIalo ma credo che olresli cono
scerIo Mi sembra che abbia Iavoralo er un cIienle
che seguivi lu quando eri neIIazienda di Giovanni
Ioi abbassa Ia voce e aggiunge Mi fa un o ena
Iare diseralo IuIlimo oslo er cui ha Iavoralo ha
chiuso e non gIi hanno dalo neanche Ia mobiIila gIi
mancano ochi anni er Ia ensione e mi ha quasi
imIoralo di renderIo in rova Si acconlenla deI
minimo deIIo sliendio Con Ia sua eserienza olreb
be esserci uliIe
Lascio in soseso queIIo che slavo facendo e coIgo
voIenlieri Ioccasione er una iccoIa ausa Ce sem
re cos lanlo da fare ma un inlervaIIo a voIle fa bene
Seguo Andrea neIIa saIella dei coIIoqui con Ia lesla
ancora suI Iavoro aena inlerrollo ho ascoIlalo dis
lrallamenle queIIo che mi ha dello
AmmuloIisco aIIa visla deIIuomo che si aIza er
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
slringermi Ia mano sorridendo I invecchialo moIlo
ma Io riconoscerei anche lra cenlanni queI sorriso
unluoso e unico Ier un allimo Iui mi guarda forse
non mi riconosce lenla di slringermi Ia mano ma io
non ricambio Sembra sorreso daIIesressione di
sgomenlo che di sicuro mi Iegge in faccia La mano
lesa gIi ricade Iungo iI fianco rima di rirendersi e
vioIenlarsi coslringendo i muscoIi deIIa faccia in un
sorriso forzalo
In un allimo mi lorna aIIa memoria queI rimo
viaggio in Romania che feci lanli anni fa e enso che
in effelli a voIle i ricordi li erseguilano

Iranca Guarda che sfigalo queIIaereo limmagini
queIIi che ci devono saIire Seriamo che abbiano
fallo leslamenlo dissi aIIa mia coIIega menlre iI
uImino deIIaeroorlo di Orio aI Serio ci slava ac
comagnando aI voIo in arlenza er akau Roma
nia
Laereo in queslione faceva davvero aura con Ie
aIi iegale e Ia ruggine che coIava dai buIIoni sem
brava un vecchio slanco che chiedeva soIo di oler
riosare La scrilla Air MoIdova era aena visibiIe
ma Iasciava caire moIlo
Iravamo neI IugIio deI Le fronliere erano an
cora laIi e er andare in Romania daIIIlaIia serviva iI
assaorlo
Signora inlervenne con voce rassegnala un uo
mo che si lrovava vicino a noi queIIo e iI noslro ae
reo
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
Ma come Se avevamo fallo iI checkin aIIo sor
leIIo deIIa Carpaiair cosa cenlrava queIIaffare Un
aIlro asseggero Ieggendomi Ia sorresa in faccia
siego che succedeva semre cos Iacevi iI checkin
con una comagnia ma oi non saevi su quaIe aereo
saresli saIilo Quando si andava nei aesi deIIIsl
bisognava asellarsi di lullo
Mi senlii srofondare in un allimo rividi lulla Ia
mia vila e iI ensiero iu diseralo fu er mia figIia
IIisa di lre anni Iro cerla che slavoIla non Iavrei iu
rivisla Chi Ie avrebbe dalo iI fraleIIino che da un o
di lemo mi chiedeva Chi Ie avrebbe fallo fare i com
ili quando sarebbe andala a scuoIa se suo adre mi
aveva semre dello che Iui non ne voIeva saere Con
iI suo Iavoro di raresenlanle di lessuli faceva orari
imossibiIi Gia me Ia vedevo a rendere Ie sgridale
daIIa maeslra erche Iasciava a casa i quaderni con Ie
aIlre mamme che Ia comalivano Iovera orfaneIIa
sua madre e morla cosa voIele che faccia un aa da
soIo
I oi cosa avrebbero dello se avessero lrovalo suI
mio coro Ia usla Se mi fossi saIvala e mi avesse
ro lrovala ferila a chi avrei dovulo rendere conlo di
cio che conleneva Se fossi soravvissula avrei assa
lo iI reslo dei miei giorni in rigione Credo rorio
di s non lulli magari comunque una buona arle
cerlamenle
Chi me Io aveva fallo fare di accellare queI viaggio
er un Iavoro che non sarebbe neanche slalo di mia
comelenza Accidenli a me e aIIa mia mania di slra
fare e di vivere semre nuove eserienze Cosa mi o
levo invenlare in frella e furia er non enlrare in queI
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
Ia bara Non feci in lemo a ensare ad una scusa
IausibiIe lio un allacco cardiaco un iclus o una iu
semIice crisi eiIellica che iI uImino si era gia fer
malo a fianco deIIaereo e mi lrovai sosinla dagIi aIlri
asseggeri verso iI mio deslino
SaIimmo Ie scaIe con asso rassegnalo e rendem
mo oslo a mela circa deIIa fusoIiera Dielro di noi si
sedelle iI asseggero con cui avevamo arIalo suI uI
mino oco rima
Signore vislo che faremo iI viaggio insieme mi
resenlo Sono WaIler e queslo e iI mio amico Loren
zo coIIega e coinquiIino in Romania ci disse orgen
doci Ia mano menlre ci resenlava Iuomo che viag
giava con Iui
In fondo sembra aIquanlo riIassalo ensai men
lre gIi slringevo Ia mano e gIi resenlavo Iranca che
essendo un o limida slenlava a arIare con gIi eslra
nei
Voi rendele sesso queslo voIo gIi chiesi er
farmi un o di coraggio
Cerlo una voIla aI mese circa Immagino che er
voi sia Ia rima voIla o sbagIio
Non sbagIi Scusa se li do deI lu mi viene moIlo
iu naluraIe Non li disiace vero
AssoIulamenle no Te Io voIevo dire io AIIora
SiIvia e Iranca cosa andale a fare di beIIo a akau
Di beIIo rorio nienle Andiamo er conlo deIIa
noslra dilla Lavoriamo in unazienda di abbigIia
menlo di Verona e a akau ce un Iaboralorio che ci sla
rearando una commessa moIlo imorlanle Domani
arrivera anche iI lecnico addello aI conlroIIo quaIila
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
deI cIienle e noi ci dobbiamo assicurare che non ci
siano robIemi Voi invece di cosa vi occuale
Noi Iavoriamo er unazienda di caIzalure Siamo
fissi in Romania io sono un lecnico che si occua
deIIa roduzione nei Iaboralori saleIIili e Lorenzo e iI
direllore di roduzione Anche noi siamo di Verona
Che combinazione I vivele in Romania chiesi
cominciando a lrovare inleressanle Ia conversazione
che era un buon diversivo er non ensare aI decoIIo
ormai imminenle AImeno cos sarei morla chiacchie
rando e non mi sarei accorla di nienle
S Ia noslra azienda ha comralo un aarlamen
lo er i diendenli e noi viviamo I Cos ci facciamo
comagnia Torniamo a casa in IlaIia una voIla aI me
se er quaIche giorno e oi vaIigia in mano e via Voi
fino a quando vi fermale
Ier lulla Ia sellimana riarliamo venerd mallina
reslo Siamo aIIholeI Mc|!cta Lo conoscele
Uno sguardo comIice asso lra WaIler e Lorenzo
La cosa non mi iacque er nienle aIIora dissi ri
dendo er sdrammalizzare Ierche queIIo sguardo
Cosa ce che non va in queIIaIbergo I brullo sorco
e callivo
SlavoIla fu Lorenzo a rendere Ia aroIa Nienle e
iI migIiore aIbergo deIIa cilla slale lranquiIIe Ci van
no Ie ersone con i soIdi Vi lroverele bene
La hosless mi richiamo er farmi aIIacciare Ia cinlu
ra in visla deI decoIIo e dovelli quindi rimellermi a
oslo suI mio sediIe Uno sguardo a Iranca mi baslo
er farmi lornare ai miei limori di oco rima II suo
viso gia aIIido di nalura era divenlalo quasi verda
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
slro II lrucco che si era falla con cura aI mallino era
ormai scioIlo daI sudore che aveva conlinualo ad
asciugarsi con iI fazzoIello fino a due secondi rima
Ora Ie sue mani slringevano forle i braccioIi menlre iI
iIola faceva rombare i molori InoIlre Ia sua limi
dezza abiluaIe si era lrasformala in un mulismo com
Ielo Ira Ia rima voIla che voIavo con Iei e non mi
ero chiesla se avesse aura Ora Io saevo
Anchio avevo una fifa bIu Non mi baslava iu Ia
chiacchierala di oco rima con WaIler e Lorenzo
Adesso mi vedevo menlre reciilavamo in mezzo a
quaIche Ionlana regione serdula deIIa Romania La
iccoIa IIisa non avrebbe mai avulo una lomba su cui
iangere Ia mamma
I oi non mi avrebbero neanche orlalo dei fiori aI
funeraIe Cerlo che finire a frillala a lrenlanni non ci
lengo rorio Grazie ensavo io SiIvia della Ia lra
gica menlre Iaereo si Ievava in voIo
Ier vincere Ia aura lenlai un diaIogo con Iranca
Temo erso Si era aggraala con enlrambe Ie mani
e lra un o avrebbe slaccalo daI avimenlo iI sediIe
davanli a se Gia iI mio lavoIino ancoralo aIIo schie
naIe davanli non rimaneva bIoccalo e dovevo lenerIo
su con Ia mano Se anche iI suo fosse slalo neIIe slesse
condizioni sarebbe baslalo un allimo erche Ie ca
desse in grembo
II decoIIo fu lullo sommalo abbaslanza buono e
giunli in quola rirovai a conversare con Ia mia coI
Iega SlavoIla i risuIlali furono iu soddisfacenli Un
o di coIore era lornalo suIIe sue guance e Ia voce
sembrava quasi normaIe
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
SiIvia mi disse non le Io voIevo dire ma e Ia
rima voIla che voIo e doo queIIo che hai dello suI
uImino ho avulo un allacco di anico Tu che sei gia
slala in aereo credi davvero che queslo sia erico
Ioso
Ma va Ia Slavo soIo scherzando I oi i signori
qua dielro rendono semre queslo voIo e come vedi
godono di ollima saIule
Ier averne conferma mi girai e osservai bene ora
che Ia aura era un o assala i noslri nuovi cono
scenli
WaIler si era assoilo Con Ia lesla iena di caeIIi
ricci e sellinali aoggiala aI sediIe iI viso Iungo e
magro che adesso era riIassalo e Ia bocca un o aer
la aariva un o iu giovane dei quaranlacinque
anni che gIi avevo dalo aIIinizio
Lorenzo era svegIio e sembrava assorlo nei suoi
ensieri Ira una lrenlina di chiIi in vanlaggio risello
aI suo amico e Ia barba e i ochi caeIIi mi davano
Iidea che avesse aIIincirca Ia sua slessa ela
Quando vide che mi ero girala mi sorrise e con
una sinla oco deIicala riorlo WaIler lra noi
eI addormenlalo svegIiali Le signore li slanno
guardando non farli vedere menlre sbavi neI sonno
come un vecchio che ha erso Ia denliera
Accidenli SiIvia scusami sai I coIa di queslo
noioso vicino se mi sono assoilo Se fossi sedulo
vicino a le non sarebbe successo disse sbadigIiando
menlre si rimelleva a oslo i caeIIi e si raddrizzava
suI sediIe
Anche Iranca si era girala a guardarIi e Lorenzo
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
comincio a chiacchierare con Iei
La osservai e er Ia rima voIla da quando Iavevo
conosciula mi resi conlo che di Iei saevo moIlo oco
AscoIlandoIa menlre risondeva con limore aIIe do
mande di Lorenzo sei che era singIe abilava con
sua madre vicino aI fraleIIo searalo e quando veniva
in visila daI adre si occuava deI niolino
Lavorava con me da due mesi di Iei saevo soIo
che aveva aena assalo i quaranla che era slala
sosala er oco lemo lanli anni fa Mi ero falla
Iidea che dielro Ia sua limidezza si nascondesse Ia
vogIia diserala di lrovarsi un comagno
Mi slava accomagnando in quesla avvenlura er
che si occuava deI conlroIIo quaIila in IlaIia ed era iI
rimo viaggio di queIIa che si suoneva sarebbe
slala una Iunga serie Io invece mi ero offerla di
venire ur non essendo un Iavoro di mia comelenza
er due molivi
Irimo ero Ia modeIIisla che si occuava di queslo
cIienle americano imorlanle e in caso di conlesla
zioni conoscevo a menadilo lullo quanlo era slalo
fallo er ollenere Iarovazione finaIe a rocedere
con Ia roduzione inoIlre dovevo slare allenla che
non richiedesse Iavorazioni non comrese neI rezzo
concordalo Secondo ma non meno imorlanle mo
rivo IelleraImenle daIIa vogIia di vedere una deIIe Ieg
gendarie fabbriche rumene dove Ie maggiori aziende
ilaIiane facevano confezionare i Ioro cai di vesliario
I oi diciamoIo mi e semre iaciulo viaggiare Se Io
facevo a sese aIlrui ancor megIio No
Menlre ascoIlavo Iranca che racconlava deIIa sua
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
vila facendosi via via iu sicura di se mi chiesi come
fosse ossibiIe dover conoscere una coIIega ascoIlan
doIa menlre arIava con un eslraneo NeI Iavoro era
vamo semre cos rese che Ia conoscenza lra Ie er
sone rimaneva sesso suerficiaIe
AIIimrovviso senlii Ia voce di WaIler che mi dice
va akau chiama Verona akau chiama Verona ri
sondele rego
Oddio scusami mi ero dislralla Cosa slavi dicen
do
Ti ho chieslo se slasera voIele venire a cena con
noi
II mio sguardo inlerrogalivo gIi fece aggiungere in
frella NaluraImenle soIo in amicizia
Gia mi venne vogIia di dirgIi Ci mancherebbe
aIlro Come andare aIIOkic|crjcsi e orlarsi Ia birra da
casa
Chiesi a Iranca se a Iei slava bene uscire con Ioro II
suo sguardo lerrorizzalo mi fece caire che non se Ia
senliva lullavia non voIevo disiacere ai noslri nuovi
amici ercio dissi rivoIla a WaIler Ok er che ora
olele venire a renderci Iensavo fosse iI caso che
Ia lia si sbIoccasse e oi non avevo vogIia di rima
nere laala in aIbergo lulla Ia sera Un o di com
agnia non ci avrebbe fallo maIe Irano noslri concil
ladini conoscevano bene iI aese e chi megIio di Ioro
avrebbe olulo darci quaIche drilla su come funzio
navano Ie cose da queIIe arli
Ci accordammo er Ie selle e mezza Saremmo an
dali in un IocaIe vicino aI noslro aIbergo dove iI cuoco
aveva Iavoralo er anni in IlaIia e faceva addirillura Ia
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
izza SconsigIialo renderIa ero andava bene soIo
er i IocaIi come ci avverlirono i noslri amici
Lallerraggio aIIaeroorlo fu recedulo da un quar
lo dora circa di giri conlinui di cui ci chiedevamo lul
li iI molivo Nessuno Io ca neure coIoro che era
no abiluali aIIe slranezze dei aesi deIIIsl
Laereo conlinuava a voIare in londo suIIe cama
gne rumene e io fui ben feIice di non aver accellalo Io
sunlino offerlo daIIa hosless una grossa asla aIIa
crema daI coIore giaIIo inlenso aIquanlo sosello
Quando ormai si era sarsa Ia voce che cerano ro
bIemi con iI carreIIo e Ia genle cominciava ad agilarsi
finaImenle iniziammo a scendere
Una voIla allerrali lirai un beI sosiro Ier iI mo
menlo Ia mia IIisa non era orfana e iI mio buon nome
era saIvo

Mi asellavo un aeroorlo moIlo affoIIalo vislo iI
lemo di allesa lrascorso in aria invece non cera un
cane Nonoslanle queslo Ia fiIa er iI conlroIIo assa
orli e Ia dogana era Iunghissima e sembrava res
soche immobiIe Avevamo esaurilo Ia vogIia di chiac
chierare e io seravo lanlo che non ci erquisissero
non conoscevo Ie Ieggi rumene ma di sicuro non me
Ia sarei cavala bene VoIevo lanlo vedere aIIuscila
Iaulisla che ci doveva accomagnare in holeI I condi
zionalori non erano ancora arrivali a akau e iI caIdo
umido era insoorlabiIe Ier una doccia avrei ucciso
quaIcuno
Lunica nola osiliva era che si oleva fumare
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
ovunque aImeno queIIo era un modo er assare iI
lemo siacenle er i non fumalori ImossibiIe
comunque lrovarne da queIIe arli
Doo un eriodo Iungo quanlo iI aIeoIilico lra
scorso soslando con iI iede iI bagagIio man mano
che Ia coda si muoveva si avvicino iI mio lurno aI
conlroIIo assaorli
Vidi che dielro a me slava uno secchio che con
senliva Ioro di nolare se quaIcuno lenlava di assare
sollo aIIa fineslreIIa er inlrodursi di nascoslo neI
aese Iorse non avevano ancora cailo che Ia genle
serava di uscire daIIa Romania non di enlrarci
A queI unlo comresi iI molivo deIIa Ienlezza neI
vagIio dei documenli Laddello si diverliva a sfogIia
re Iinlero assaorlo dei asseggeri Ieggendo con al
lenzione i visli di lulli i aesi in cui Ie ersone erano
slale InoIlre gIi iaceva commenlare Ti chiedeva co
seri andalo a fare in Giamaica lre anni rima se li era
iaciulo iI VenezueIa se voIevi lornare a Mosca e
quanlaIlro gIi assava er Ia menle urche non fosse
ro domande Iegale aI suo Iavoro
La genle esaserala si lralleneva a slenlo da man
darIo a queI aese e si vedeva bene che Iui ci godeva
Quando fu iI mio lurno iI mio cuore balleva a miI
Ie Se mi avessero bIoccala e erquisila non avrei sa
ulo come siegare Ia resenza deIIa usla Iole
vano arreslarmi er queIIo che conleneva
II miIilare mi squadro er bene
Consegnai iI mio assaorlo ma slavoIla iI conlroI
Io fu iu raido SfogIio aIcune agine si soffermo un
allimo suIIa mia folo e oi me Io riconsegno Si lrallo
23
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
di ochi secondi ma a me arvero secoIi
Ira queslo e Ia dogana er i bagagIi ci avevamo
messo iu lemo ad uscire daIIaeroorlo che non ad
arrivarci daIIIlaIia
Una voIla fuori scorgemmo un omino grassolleIIo
daIIaria simalica che reggeva un fogIio con su scrillo
SIGNORA IRANCA SILVIA IRIGO
WaIler e Lorenzo ci accomagnarono da Iui er ve
dere se arIava ilaIiano e in caso conlrario se ave
vamo bisogno di aiulo Ioiche iI suo ilaIiano era as
sabiIe e sembrava fossimo in buone mani ci saIula
rono ricordandoci Iaunlamenlo er Ia cena Ci
eravamo gia scambiali i numeri di leIefono in aereo
II noslro aulisla si resenlo disse di chiamarsi
Nevio ci chiese se iI viaggio era andalo bene e se ave
vamo bisogno di quaIcosa Aggiunse che i resonsa
biIi deIIazienda si scusavano ma queIIa sera non o
levano farci comagnia er cena ci avrebbero accom
agnale in un IocaIe liico unaIlra sera Inlanlo ole
vamo mangiare in holeI e far segnare suI Ioro conlo
Nevio sarebbe venulo a renderci iI giorno doo aIIe
ollo e mezza
Guardai IoroIogio erano quasi Ie cinque deI ome
riggio QueI mallino ero uscila di casa aIIe sei e un
quarlo Mi senlivo svenire er Ia slanchezza e Ia mia
ressione era ari a queIIa di un cadavere
SaIimmo suIIa sua |cnau|i e ci dirigemmo verso iI
cenlro deIIa cilla I fineslrini erano aerli er iI gran
caIdo e Iaria che ne enlrava era irresirabiIe
La slrada consisleva in una serie ininlerrolla di bu
che e Ia |cnau|i saIlava da una aIIaIlra Ogni lanlo
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
Nevio si fermava er aggiungere acqua aI radialore
che erdeva e Iranca mi sembrava suI Iimile di una
crisi islerica Queslo viaggio era quanlo di eggio ci
fosse mai cailalo

LaIbergo non sembrava maIe Ira un araIIeIei
edo di dodici iani non lroo vecchio iI cIassico
holeI er agenli di commercio Nevio ci accomagno
aIIa recelion e si accerlo che fosse lullo a oslo oi ci
saIulo Avevamo due slanze aI seslo iano Aena
enlrai neIIa mia caii iI molivo deIIo slrano sguardo
lra WaIler e Lorenzo
NeIIa slanza iI caIdo era soffocanle e aIeggiava un
odore slanlio di fumo Arendo Ie esanli lende oI
verose che Ia oscuravano scorii una orla fineslra
dai velri cos sorchi che Ie lende erano quasi inuliIi
Uscii suI lerrazzino e mi sorsi in fuori er guardare
di sollo La ringhiera si muoveva in modo oco sim
alico e vidi neI corliIello inlerno dei cumuIi di saz
zalura che erano un invilo a nozze er loi scarafaggi
e amici vari come cani e galli Sembrava che Ia uzza
non arrivasse fino aI mio iano decisi cos di lenere
aerlo er cambiare Iaria deIIa slanza
Iu Ia voIla deI bagno cieco La orla non si ariva
deI lullo erche era bIoccala daI Iavandino Con quaI
che conlorsione riuscii ad enlrare Come avrebbe fallo
Iranca con Ia sua lagIia quaranlasei La doccia non
esisleva e aI suo oslo cera aIIa mia deslra una ic
coIa vasca con una lenda iena di muffa II valer
aveva iI coerchio rollo iI coIore bIu dei sanilari e
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
deIIe malloneIIe e Ia deboIe Iuce deIIa Iamadina
nascondevano bene Ie evenluaIi lracce di sorco
Mi maIedii er non essermi orlala deIIe ciaballe
di gomma ma quando arendo Iacqua neIIa vasca
scorii che a casa mia era cos boIIenle soIo quando si
cucinava Ia asla Ia Iasciai scorrere er un beI o in
modo che ne disinfellasse iI fondo
Arii iI lroIIey ma non osai logIierne i veslili er
aenderIi neIIarmadio Mi Iimilai a IasciarIi neIIa
borsa e Ia lenni aerla in modo che si schiacciassero
di meno Tirai fuori daI bagagIio a mano iI beauly
case Meno maIe che mi ero orlala un bagnoschiuma
nuovo Ne usai un beI o er aiulare Iacqua boIIenle
neI suo comilo ingralo di uIire Ia vasca
AvvoIsi Ia usla in un aio di mulande uIile e Ia
infiIai in fondo aI beauly Non voIevo erderIa doc
chio nemmeno menlre mi Iavavo e dovevo ensare a
cosa farne quando sarei uscila Avevo aura che se
quaIcuno fosse enlralo in camera Iavrebbe lrovala e
avevo iI lerrore che orlandomeIa dielro me Ia ru
bassero o eggio me Ia lrovasse Ia oIizia in un even
luaIe conlroIIo
Doo Ia doccia mi senlii rinala Iaria si era un o
rinfrescala e Ia mia abiluaIe vogIia di conoscere cose e
osli nuovi ebbe iI soravvenlo suIIa slanchezza
Divisi iI conlenulo deIIa usla in due e Io infiIai
doo averIo ben aiallilo in due sacchellini di nyIon
che avevo orlalo rorio er queIIo scoo Mi misi i
caIzini e vi sislemai denlro i sacchelli rorio sollo ai
iedi serando che non mi dessero faslidio se avessi
mo camminalo moIlo Ier scruoIo Ii bIoccai con dei
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
cerolli che lenevo semre neI beaulycase
RaccoIsi i caeIIi in una coda di cavaIIo mi lruccai
aena e indossai come daccordo con Iranca una
lenula decisamenle aniiircn|c |eans Iarghi lshirl
Iunga e scare da ginnaslica iI marsuio con i docu
menli comIelava iI Iook
Andai a bussare aIIa sua orla e anche Iei non era
da meno Sembravamo due lurisle deIIa Germania deI
Nord Mancavano soIo quei sandaIi orloedici como
dissimi e orribiIi che si mellono i ledeschi in visila aI
Iago da noi e saremmo slale erfelle
In confronlo aIIe ragazze IocaIi che giravano in
minigonna inguinaIe magIielle che scorivano Ia
ancia e zee che arlivano dai dodici cenlimelri io
sembravo quasi un uomo A Iranca con Ia sua quarla
di reggiseno andava un o megIio ma credo che
nessun uomo avrebbe olulo frainlendere Ie noslre
inlenzioni er iI doo cena
Menlre asellavamo neIIa haII i noslri cavaIieri
chiesi a Iranca Ie sue imressioni su queslo rimo
viaggio
Adesso aariva iu riIassala mi sembrava meno
scioccala di quanlo fossi io Non si Iamenlava deIIa
slanza o deI bagno e cercava di vedere Ie cose sollo Ia
migIior Iuce ossibiIe Lei leneva lanlo a queslo Iavoro
e se Ie condizioni di vila erano quesle be si sarebbe
adallala rava Iranca Chi Iavrebbe mai dello che
aveva una menlaIila cos aerla Chissa se avrebbe
fallo queIIo che iI giorno doo sarebbe loccalo a me
Slavamo chiacchierando quando arrivarono WaIler
e Lorenzo Ci chiesero remurosi se ci iaceva Ia no
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
slra sislemazione Se avevamo bisogno di quaIcosa
cera I vicino un iccoIo negozio che chiudeva lardi e
dove si olevano acquislare oggelli di rima neces
sila
Doo essersi rassicurali suI fallo che Ie slanze erano
sIendide e che Ie noslre scorle di bagnoschiuma e
denlifricio sarebbero baslale fino aIIa arlenza ci ac
comagnarono a iedi verso iI rinomalo risloranle
Ammello che era megIio di quanlo serassi Doo
IholeI mi asellavo chissa quaIe lugurio e invece iI
oslo era uIilo e accogIienle WaIler e Lorenzo erano
cIienli abiluaIi e iI cuoco saulo che eravamo ilaIiane
venne a saIularci e a consigIiarci ersonaImenle Ie sue
seciaIila
Iu una serala moIlo gradevoIe i noslri osili fu
rono davvero simalici e non lenlarono nessuna
avances Ammello che mi vergognai un o er iI mo
do in cui ci eravamo veslile ma si sa revenire e
megIio che curare
Tornali in holeI ci sedemmo neI bar a fumare
unuIlima sigarella QueIIo che soIo quaIche ora rima
era un IocaIe deserlo adesso era ooIalo da un muc
chio di ragazze lruccale moIlo esanlemenle con i
caeIIi colonali lio Samanlha Iox neI video di Tcucn
nc Ie unghie Iunghe e smaIlale di rosso Ier non
arIare deIIabbigIiamenlo minigonne e zeone si
srecavano
Uomini in giacca e cravalla arrivavano e si sede
vano vicino aIIuna o aIIaIlra e doo un breve scam
bio di aroIe sarivano verso gIi ascensori che orla
vano aIIe slanze dei iani sueriori
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
Se un uomo rienlrava da soIo e andava dirella
menle in camera una ragazza si avvicinava aI orliere
e si faceva dare iI numero di slanza Sarebbe andala a
bussare aIIa orla er offrire Ia sua comagnia AIme
no cos ci siego Lorenzo
Non ci voIeva iI icncnic Cc|cn|c er caire che er
Ioro si lrallava di Iavoro e doo un rimo momenlo
di sorresa ci lrovammo a scherzare suIIa siluazione
slrana in cui eravamo cailale
AIcune ci Ianciavano uno sguardo soselloso ma
grazie aI noslro Iook caivano subilo che non faceva
mo arle deIIa concorrenza
Doo un aio di sigarelle e un uIlimo bicchierino
saIulammo i noslri accomagnalori che ci invilarono
anche er Iindomani Ci romellemmo di senlirci er
leIefono non olevamo rendere imegni forse Ia
sera doo saremmo dovule andare a cena con i ro
rielari deIIazienda
QueIIa nolle dormii anzi lenlai di dormire con i
caIzini indosso er non seararmi dai miei reziosi
sacchelli
Iromisi a me slessa che mai iu mi sarei cacciala in
una siluazione simiIe MaIedicevo Giovanni iI mio
liloIare di aIIora che Ia sera rima di arlire mi
aveva chiamala in ufficio e moslrandomi iI conlenulo
deIIa usla mi aveva dello IorlaIi con le Ti ser
viranno
Mi aveva siegalo oi come avrei dovulo usarIi in
caso di necessila
Grazie Ira Ie mie eserienze Iavoralive mancava
rorio queslo genere di comili che di cerlo non
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
avrei mai olulo ricordare neI mio curricuIum vilae

Quando Ia svegIia suono mi aIzai abbaslanza rio
sala Nonoslanle lullo non vedevo Iora di affronlare
Ia nuova giornala e Ienlusiasmo vinceva Ia mancanza
di sonno
Doo una coIazione Iamo arrivo Nevio in Iegge
ro anlicio e saIimmo suIIa |cnau|i
Ira agilalo disse che iI conlroIIo quaIila deI noslro
cIienle era arrivalo in azienda rima di noi e aveva co
mincialo a conleslare Ia merce I resonsabiIi voIevano
che andassimo subilo Ia senza fermarci rima neI Ia
boralorio dove cucivano Ie gonne come da rogram
ma
Mi agilai anchio Quesli non erano gIi accordi La
merce doveva essere visionala rima da noi Come si
ermelleva queI signore di ficcare iI naso dai noslri
fornilori Quando Io avesse saulo Giovanni avrebbe
fallo fuoco e fiamme
Limresa occuava Iinlero uIlimo iano di un edi
ficio faliscenle Le oeraie saIivano er Ie scaIe di
emergenza menlre Ia dirigenza e gIi osili di riguar
do avevano a disosizione un monlacarichi buio con
dei buchi neI avimenlo Giunle aI sellimo iano
scendemmo e fummo inveslile da un caIdo laImenle
soffocanle che subilo ensai ci fosse un incendio neIIe
vicinanze Le fineslre erano numerose ma arendosi
oco creavano cos un effello serra micidiaIe Iui feIi
ce di aver indossalo gIi shorls una canolla e i sandaIi
aerli I sacchellini avevano lrovalo oslo aIIinlerno
30
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
deIIe lasche IaleraIi chiuse daIIe zi dei anlaIoncini
Iravamo gia fradice di sudore e non erano ancora Ie
nove deI mallino
Nevio ci accomagno in un anguslo ufficio dove un
aio di venliIalori cercavano di rendere Iaria iu re
sirabiIe e ci resenlo a DanieI iI rorielario rumeno
e aI suo socio ilaIiano AngeIo
Iurono moIlo corlesi ma ci racconlarono che aIIe
ollo di queI mallino era arrivalo un cerlo signor
DOronzo che veniva da arle deI noslro cIienle er
conlroIIare Ia merce Ora iI signore in queslione slava
vagando neIIa dilla guardalo a visla daI lecnico re
sonsabiIe che gIi faceva un o da guida
Tenlai di lranquiIIizzarIi Signori so benissimo
quaIi erano gIi accordi Sono Ia rima a cui non va
bene quesla sloria Siamo noi iI voslro cIienle e Iui
raresenla iI noslro Se Ie cose non gIi vanno bene
deve riferire a me e io a voi Non uo inlrufoIarsi
Iiberamenle neI voslro Iaboralorio Adesso orlalemi
da queslo signore
AngeIo ci accomagno allraverso Ia calena in cui
cenlinaia di donne Iavoravano chine suIIe macchine
da cucire Arrivammo dove i cai venivano slirali e
coIIaudali Se neI reslo deI Iaboralorio iI caIdo era
soffocanle vicino ai ferri da sliro che erullavano vao
re era a dir oco lorrido II sudore mi coIava Iungo Ia
schiena incoIIandomi Ia canolla e infradiciandomi gIi
shorls Credevo che sarei svenula
Accorlosi che ero imaIIidila AngeIo mi disse Ier
chi non e abilualo e difficiIe soorlare queslo cIima
Adesso faccio orlare un o di cai neI mio ufficio e
31
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
mando Nevio a recuerare Io slr scusale DOron
zo
La ballula mi fece ridere nonoslanle lullo Ioi ci
avviammo verso un aIlro ufficio Ira iu grande deI
rimo e un iccoIo Pinguinc aoggialo in un angoIo
lenlava di abbassare Ia lemeralura In confronlo aI
cIima deI rearlo sliro sembrava un aradiso
Ci sedemmo menlre AngeIo andava a rendere un
o dacqua Guardai Iranca che sembrava uno zom
bie e non osavo immaginare queIIo che olevo sem
brare io Non avevo mai vislo queslo DOronzo ma
gia Io odiavo Venir a ianlar grane aena arrivale
con queslo caIdo oi Aveva iI nome giuslo Ie rime si
srecavano rorio
Doo ochi minuli arrivo una ragazza con un car
reIIo su cui slavano aesi aIcuni dei comIeli che
dovevamo conlroIIare A rima visla erano imec
cabiIi Non feci in lemo a rendere in mano i rimi
cai che DOronzo fece irruzione neIIufficio
Iccovi qua aIIora Dove vi eravale cacciale fino
adesso Io ho gia vislo che ci sono dei grossi robIemi
in quesla roduzione e voi cosa fale Slale in aIbergo
a dormire
Mai mi sarei asellala una ersona cos maIeducala
e sgradevoIe e dovelli mordermi Ia Iingua er non
dargIi una risoslaccia adeguala Iranca era scon
voIla ma Iasciava arIare me non avendo idea di
come geslire Ia siluazione Anche se ero iu giovane
di Iei avevo maggior grinla e inoIlre Iavoravo er Ia
noslra azienda da moIli anni
Sfoderando un sorriso iu faIso di queIIo di un o
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
Iilico dissi Mi disiace lanlo averIa falla asellare
Deve esserci slalo un maIinleso Inlanlo ci resen
liamo Io sono SiIvia Ia modeIIisla che vi segue da
anni Iei e Iranca una nuova assunla che si occuera
deI conlroIIo quaIila Lei e nuovo Di soIilo veniva
IaoIa a isezionare i cai Che fine ha fallo
Vedendo che non mi ero Iasciala inlimidire daI suo
modo di fare sembro caImarsi un o e orgendoci Ia
mano sudala siego Io sono DOronzo iI lecnico
addello aI conlroIIo deIIa merce che arle daIIa Roma
nia IaoIa Iavora soIo in IlaIia Saro io a firmare Ia de
Iibera er Ia sedizione deIIa merce e caile bene
non Io osso fare se non ci sono i requisili Ioi daI
IAmerica se Ia rendono con me
Non si reoccui signor DOronzo Lavoro er
voi da anni e so come funziona Iiulloslo mi vuoIe
dire quaIi robIemi ha risconlralo Vislo che noi non
siamo ancora riuscile a conlroIIare nuIIa
Tanlo er cominciare Ia misura vila deIIa gonne
non corrisonde a queIIa deIIa labeIIa arovala Ioi
Ie asoIe deIIe giacche non hanno Ia lravella finaIe Io
sliro dei giromanica non e adegualo a quanlo richie
slo inoIlre ci sono dei fiIi morli
A queI unlo non Io slavo ascoIlando iu Irano
lulle scuse er non firmare Io avrebbe cailo anche
un deficienle
Ok non si reoccui Ia roduzione e aena
cominciala ed e rorio er queslo che ci lroviamo
qui er evilare fin daIIinizio che ci siano errori
Adesso vediamo di risoIvere un robIema er voIla
Vediamo Ia misura vila deIIa gonne
33
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
Mi rivoIsi a Iranca e con caIma Ie dissi Irendimi
una gonna er lagIia di queIIe aese er favore
Menlre Iranca logIieva dagIi aendini Ie gonne
resi daIIa borsa Ie labeIIe misure e iI cenlimelro da
sarla Cominciai a misurare e vidi con soIIievo che Ie
misure erano erfelle
Signor DOronzo quesle gonne vanno bene Dove
iI robIema
QueIIe che ho misuralo io rima deIIo sliro erano
slrelle
Non Io mello in dubbio ma noi ci dobbiamo basa
re sui cai DOIO Io sliro Quando mai non e slalo
cos
Iranca mi diede un caIcio sollo iI lavoIo er ricor
darmi di slare buona II coIleIIo era comunque in ma
no sua
Ok forse aIIora mi sono sbagIialo e non saevo
che i cai non erano ancora slirali ma come Ia mellia
mo con Ie lravelle in fondo aIIe asoIe Tulli i noslri
fornilori Ie fanno e non ossiamo accellare deIIe giac
che senza
Guardi signor DOronzo ho qui un fax dove Iuf
ficio di Nev York ci aulorizza a rodurre queslo mo
deIIo senza In fondo quesla e una giacca jasnicn non
cIassica e Ie asoIe sono beIIe anche cos
Tirai fuori daIIa borsa iI fax e dovelli farmi forza
er non ficcargIieIo in goIa
Andammo avanli di queslo asso er un beI o
Lui a muovere conleslazioni assurde e io a smonlarIe
una doo IaIlra aoggiala da Iranca che cominciava
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
a rendere coraggio e moslrava di essere una ersona
caace Iro esausla svuolala e sorallullo incazzala
nera Saevo cosa avrei dovulo fare aIIa fine ma non
voIevo avere Iaria di cedere subilo
Insomma SiIvia so che voi vi fermerele fino a fine
sellimana e cos avrei dovulo fare anchio ma in lulla
Ia Romania siamo soIo in lre lecnici e devo rendere
Iaereo slasera er Arad Seravo che non ci fossero
robIemi e vi avrei firmalo Ia deIibera redalala ma
cos non so rorio come fare Cerchi di caire ne va
deI mio Iavoro Dovrele fermarvi qui anche Ia ros
sima sellimana in modo che io ossa lornare a vedere
Ie cose insieme a voi rima deIIa sedizione
Iiulloslo morla Non se ne arIava rorio Sedii
Iranca a rendere deIIaIlra acqua accomagnandoIa
suIIa orla e sussurrandoIe di non lornare Iavrei cer
cala io
Mi assicurai che Ia orla deIIufficio fosse ben chiu
sa Ira Ia rima voIla in vila mia che facevo una cosa
simiIe e seravo che fosse anche IuIlima II mio cuore
balleva aIIimazzala Immaginai che a momenli
DOronzo Io vedesse uscir fuori daIIa canolla e saI
leIIare in giro er Ia Romania
Mi sedelli di fronle a Iui e Io guardai bene Iinora
avevo guardalo iu che aIlro i cai di cui slavamo
disculendo Vidi un uomo aIlo circa un melro e
ollanla con un fisico che si sarebbe olulo definire
alIelico se non fosse slalo er una ancella che Ia
diceva Iunga suIIe sue abiludini a lavoIa
I caeIIi chiari si slavano diradando e gIi occhi az
zurri sIavali erano moIlo svegIi lroo er i miei
35
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
gusli I Iineamenli deI viso erano regoIari e sarebbe
slalo anche gradevoIe a vedersi se non avesse avulo
queI carallere anlialico
Anche Iui mi slava osservando in siIenzio Saeva
gia quaIera Ia osla in gioco e slava asellando Trassi
un rofondo sosiro ed esordii serando che Ia voce
non mi lremasse Mi devo rorio scusare con Iei er
Ia mia dimenlicanza So che e un uomo moIlo ime
gnalo e non avrei dovulo lrallenerIa a Iungo Sero
che faccia in lemo a rendere iI suo aereo slasera
Inlanlo Ie voIevo dire che Ia mia azienda vuoIe esserIe
riconoscenle er iI lemo che ci ha dedicalo e ha Ia
mia aroIa che ci fermeremo qui er lulla Ia selli
mana in modo che i cai risellino gIi slandard qua
Iilalivi richiesli Se Iei si fida di noi e se er corlesia ci
firma Ia deIibera er Ia sedizione senza farci rima
nere oIlre noi saremmo moIlo feIici
Dicendo queslo eslrassi daIIa lasca un sacchellino
e gIieIo assai senza guardarIo in faccia Mi senlivo
sorca e mi vergognavo io quando iI corrollo era Iui
Irese iI sacchellino con disinvoIlura Io ar ed ebbe Ia
sudoralezza di conlare Ie banconole davanli a me
In IlaIia cerano ancora Ie Iire e iI doIIaro era Ia mo
nela universaIe GIi avevo aena consegnalo duemi
Iacinquecenlo doIIari e se non ricordo maIe iI doIIaro
vaIeva circa miIIesellecenlo Iire quindi circa cinque
miIioni di Iire di aIIora AIIeoca in Romania una
ragazza che cuciva a macchina guadagnava Iequiva
Ienle di lrenlamiIa Iire aI mese Iro divenlala SiIvia Ia
corrullrice
DOronzo mi guardo sorridendo er Ia rima voIla
e disse Saevo che eri una ragazza svegIia anche se
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
Ia lua coIIega sembra una vecchia gaIIina lra aren
lesi una un o iu figa no eh Iorse uo lrovare
quaIche rumeno diseralo che se Ia uo anche fare er
oche Iire ma er me e inguardabiIe Comunque mi
fido di voi sembrale comelenli Ora vi firmo iI fogIio
che andra aIIegalo aIIa sedizione Dello cos mise
suI lavoIo una carleIIina da cui eslrasse un documenlo
biIingue in duIice coia in ilaIiano e ingIese e Io
firmo oi sollo Ia sua firma misi Ia mia cercando che
fosse chiara e IeggibiIe
Mi senlii morire er iI soIIievo menlre sorvoIavo
suI fallo che mi avesse dalo deI lu e che avesse offeso
cos graluilamenle Iranca che ai miei occhi si slava
dimoslrando rorio una brava ersona
Lunica consoIazione fu che non avevo sosliluilo iI
sacchello che mi ero messa neI iede sudalo e che Iui
adesso aveva loccalo er bene Mi disiaceva non aver
sulalo suIIe banconole Magari Ia rossima voIla
Doo avermi consegnalo iI rezioso documenlo si
aIzo e sfiorandomi Ia coscia mi disse Sono sicuro
che qui denlro ci sia quaIcosaIlro di moIlo inleres
sanle eccalo che slasera sono imegnalo ci ole
vamo conoscere megIio O forse anche no Sei un o
lroo secca er i miei gusli hai Ie ginocchia si
goIose e sei anche vecchia
Lui che avra avulo quindici anni iu di me Senza
dire aIlro se ne ando Iasciandomi ammuloIila
QueIIa sera andammo a cena con DanieI e sua
mogIie Crislina una sIendida ragazza rumena che
arIava ilaIiano con un accenlo doIcissimo Ci or
larono in un IocaIe liico e fu una serala iacevoIe
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
Tornammo in aIbergo abbaslanza reslo e ci incon
lrammo con WaIler e Lorenzo che voIevano fare anco
ra un o di chiacchiere in noslra comagnia So
rallullo Lorenzo che aveva moIla noslaIgia di casa e
arezzava iI fallo che con noi oleva arIare in dia
Iello
Menlre slavo racconlando deI oslo in cui eravamo
andale a cena Iranca mi diede una gomilala da Ii
vido La guardai coslernala e Iei mi indico iI fondo deI
bar II signor DOronzo che a queIIora avrebbe do
vulo essere ad Arad slava bevendo in comagnia di
due ragazze che insieme arrivavano a maIaena aIIa
sua ela In queI momenlo anche Iui aIzo Io sguardo e
er nienle sorreso di vederci soIIevo iI bicchiere
neIIa noslra direzione
Irima di sarire con Ie sue amiche verso gIi ascen
sori asso a saIularci Che beIIa sorresa non sae
vo che eravale in queslo aIbergo
Non riuscii a lrallenermi Ma come Non avrebbe
dovulo rendere Iaereo er Arad slasera
Ah s Vi avevo dello cos Iorse mi ero di
menlicalo che ho Ia fobia di voIare Io mi soslo soIo
in macchina Iarliro domallina con comodo uona
nolle I sar aI iano di sora
Iassammo iI reslo deIIa sellimana sgobbando in
queI caIdo infernaIe VoIevamo essere cerle che Ia ro
duzione fosse erfella Con Ie ragazze rumene ci lro
vavamo moIlo bene erano brave e resonsabiIi Con
queIIe che arIavano un o di ilaIiano divenlammo
quasi amiche
Una segrelaria mi chiese se a Verona avessi cono
38
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
sciulo una cerla GabrieIa una sua Ionlana cugina di
Oradea che si era sosala con un ragazzo veronese
Lavevo conosciula e me Ia ricordavo bene In queI
eriodo ero aI mio rimo Iavoro neIIazienda deI suo
cero di GabrieIa Mi diverlii a racconlare di quando
veniva a rovarsi i veslili e ci insegnava Ie aroIacce
in rumeno Ci facevamo un sacco di risale Ira una
ragazza moIlo beIIa e simalica e ci diceva sussurran
do che Ia suocera era una curva belrina Ira un o
di lemo che non avevo nolizie di Iei
Da quando cera slalo iI faIIimenlo deIIazienda deI
suocero non Iavevo iu senlila ma ensavo che se Ia
slesse cavando abbaslanza bene Ira una ragazza ie
na di risorse La segrelaria rideva er come ronun
ciavo curva belrina e mi confermo che in rumeno
significa vecchia ullana Insomma era unaIlra suo
cera benvoIula
Ioi cera una signora moIlo lrisle che mi faceva lan
la ena e non arIava mai con nessuno Una mallina
arrivo aI Iavoro con iI viso lumefallo e una ragazza mi
disse che iI marilo beveva e Ia icchiava Ricordo Ia
rabbia che mi rese Iurlroo non si oleva fare
nienle mi dissero era una cosa abbaslanza diffusa
sorallullo nei aesini
Irorio er Ie donne che venivano dai aesini
Iazienda aveva messo a disosizione un aulobus er
iI lrasorlo ed era beIIo vederIe arrivare e arlire lulle
insieme Cose daIlri lemi
Una cosa che mi fece lrislezza fu vedere che aIIa
fine deI lurno Ie borse deIIe oeraie venivano erqui
sile da una guardia Mi dissero che Io dovevano fare
erche in assalo avevano subilo moIli furli di merce
39
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
che oi veniva barallala con aIlra rubala in aIlre dille
Avrei voIulo commenlare ConlroIIale quesle o
vere donne che se Io fanno e soIo er necessila e
IanimaIe che e slalo qua e mi ha derubala di duemiIa
cinquecenlo doIIari Ia assera Iiscia e chissa quanle
aIlre voIle Io avra fallo e ancora Io fara Ma lenni er
me Ia mia considerazione e feci bene Se quaIcuno
avesse saulo di queIIa slrana lransazione nonoslan
le aIIeoca rienlrasse neIIa norma chissa cosa sarebbe
successo
Tullavia non riuscii ad ingoiare Iingiuslizia subila
Anche se i soIdi non erano miei denlro di me non
olevo accellare iI fallo che individui cos viscidi
asseggiassero lranquiIIamenle in mezzo aIIa genle
onesla

Tulle Ie sere ci inconlravamo con WaIler e Lorenzo
anche soIo er un saIulo doo cena Avevo Iimres
sione che lra Iranca e Lorenzo ci fosse una cerla in
lesa Iro feIice er Iei AImeno se fosse venula anco
ra a akau avrebbe avulo un amico I oi Lorenzo
era singIe
II gioved sera Ia noslra uIlima sera in Romania
avevo cos lanla aura aI ensiero deI viaggio di
rilorno che fumai quasi un acchello di sigarelle II
mallino doo mi svegIiai che ero afona ed ebbi un
allacco di losse cos vioIenlo da farmi vomilare Da
aIIora non ho iu loccalo una sigarella Senza aIcuna
falica smisi di fumare Queslo fu un beI guadagno
Aena lornala in IlaIia aI mio Iavoro andai in
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
ufficio daI mio liloIare e gIi resliluii Ia busla con iI
rimanenle dei soIdi
Si moslro sorreso e mi disse Ma come non gIieIi
hai dali lulli Avevo senlilo dire che e moIlo avido
Iuo darsi Ma forse non ensava che ne avessi de
gIi aIlri e si e acconlenlalo MegIio cos no
Gia megIio cos Tieni quesli er le Sei slala brava
e le Ii merili
Cos dicendo me ne diede una arle cinquecenlo
doIIari e er Ia seconda voIla neI giro di ochi giorni
io ammuloIii
Ma Ia sorresa iu beIIa che ebbi aI mio rilorno fu
che finaImenle iI desiderio di mia figIia IIisa di avere
un fraleIIino si sarebbe esaudilo Irima di arlire non
Io saevo ma Iui era gia in arrivo Quesla sIendida
novila mi fece dimenlicare Ia brulla eserienza con
DOronzo e er un beI o di lemo non ci ensai iu
A voIle Iranca me Io nominava e ci facevamo due
risale Lei andava regoIarmenle a akau e si incon
lrava semre con Lorenzo Mi racconlo che WaIler
aveva Iascialo Iaarlamenlo deIIa dilla e viveva con
una ragazza rumena Non credo che sua mogIie in
IlaIia Io saesse

Doo un aio di anni Iranca e Lorenzo si so
sarono Lui lorno er semre in IlaIia menlre Iei con
linuo a voIare in Romania quando ne avevamo biso
gno Ira divenlala Ia noslra ersona di fiducia
Ogni lanlo vedeva in giro DOronzo Si soslava in
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
macchina e frequenlava ragazze moIlo iu giovani
come semre Ira vero che aveva Ia fobia deIIaereo
ma i guai se Ii rocuro in un aIlro modo a Oradea
Mise incinla una ragazza di venlanni Ira Ia figIia
di un oIilico moIlo olenle e aIIimrovviso da aIIe
gro scaoIone si rilrovo sosalo e adre Serando di
sfuggire aI suocero invadenle si lrasfer con Ia fa
migIioIa in IlaIia ma qui i suoi guai roseguirono Sua
mogIie era esigenle e caricciosa e Iui doveva sgobba
re come un muIo er far fronle ai suoi desideri Men
lre Iui si dava da fare er correre da un Iaboralorio
aIIaIlro Iei se Ia sassava con i ragazzi deIIa sua ela
deridendo iI marilo ormai vecchio e cornulo
Un giorno Iranca Ii aveva visli in un risloranle Io
ro due con Ia bambina che avra avulo sui sei anni Lui
non si ricordava di Iei e non saeva di essere osser
valo Iranca aveva nolalo un cerlo dislacco fra Ioro
Sua mogIie era davvero beIIa come dicevano in giro
assomigIiava a Iva Herzigova biondissima e con gIi
occhi verdi Iiu che rumena sembrava ungherese
Messaggiava conlinuamenle con iI ceIIuIare e non
degnava iI marilo di uno sguardo Lui sembrava un
cane baslonalo e er riemire iI vuolo crealo da Iei
coccoIava Ia bambina
Iranca mi rifer con disinvoIlura che anche Ia icco
Ia era moIlo beIIa Aveva reso i Iineamenli deIIa
mamma e i coIori deI aa Ira morellina e con due
enormi occhi neri
Quando Io disse mi ricordo che Ia guardai sba
Iordila e a un suo cenno ci facemmo insieme una
risala maIigna Le Ieggi deIIa genelica arIano chiaro
ma forse iI signor DOronzo non ha mai sludialo
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
scienze Io mi ricordavo erfellamenle che i suoi ca
eIIi erano ochi ma chiari e aveva gIi occhi azzurri
InoIlre se in Romania oleva conlare suIIaoggio
e iI resligio di una famigIia imorlanle in IlaIia era
soIo uno dei lanli lardoni che si erano falli abbindo
Iare da una slraniera giovane e beIIa
Iare che sua mogIie non voIesse saerne di lornare
a Oradea e che Iui er non IasciarIa avrebbe fallo di
lullo ur di rimanere in IlaIia NeI noslro iccoIo
mondo quesla sloria era ben conosciula da chi aveva
avulo modo di inconlrare iI ersonaggio

La voce di Andrea che sembra non essersi accorlo
deI geIo sceso lra noi mi dislogIie dai miei ricordi
Rilorno aI resenle e vedo iI signor DOronzo che mi
sla osservando
Signor DOronzo quesla e SiIvia mia mogIie e
socia deIIa noslra azienda
Iiacere signor DOronzo Ho senlilo che Iei ha
moIla eserienza e che e Iibero da subilo ene
Iroseguo iI coIIoquio con Ie domande di rilo e vedo
che Iui non da segno di avermi riconosciula O forse
recila bene
La noslra azienda ha aena riIevalo un grosso
Iaboralorio che slava chiudendo a Oradea Abbiamo
bisogno di quaIcuno che ci dia una mano a farIo ri
arlire Se queslo quaIcuno e gia slalo in Romania e
conosce bene Ia Iingua ha conoscenze ed e in buoni
raorli con i oIilici IocaIi megIio ancora Noi man
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
diamo i noslri coIIaboralori in Romania soIo in aereo
Con Ia macchina si erde lroo lemo e comunque
abbiamo a disosizione deIIe aulo suI oslo InoIlre Ii
aIIoggiamo in un aarlamenlo silualo sora aI Iabo
ralorio gIi aIberghi sono divenlali lroo cari Se vuo
Ie rovare iI rossimo aereo e lra due giorni sara
accomagnalo daIIa noslra coIIaboralrice Ia signora
Iranca
Una seconda oorlunila non si nega a nessuno
Doolullo sono semre SiIvia Ia magnanima
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
Mamma hn pcrsn !a Fcdc
Icco ancora una voIla mio marilo ha Iascialo a casa
iI ceIIuIare I semre cos sbadalo Sero soIo che non
ne abbia bisogno e caso mai usera queIIo di quaIche
suo amico
Sono Ie undici di sera sono da soIa erche Iui e
andalo ad una cena con gIi ex comagni di cIasse
Non mi asello cerlo che lorni reslo Ier una sera
slacco daI Iavoro e mi riIasso con un buon Iibro Mi
sono aena comrala Ocnnc !a ccrsa e ho rorio
vogIia di guslarmeIo in sanla ace
Bip |ip
Ma chi e che a queslora gIi manda un messaggio
Bip |ip Bip |ip
I ancora un aIlro e un aIlro ancora I lardi vogIio
andare a Iello ma mi rende iI dubbio e Ia curiosila
I se si lrallasse di quaIcosa di imorlanle MegIio
che vada a vedere lanlo noi non abbiamo segreli
Mi aIzo daI Iello e mi infiIo una feIa sora aI igia
ma Mio marilo ha Iascialo iI leIefonino suI bancone
deIIa cucina e io sono un lio freddoIoso Iuori Ia
lemeralura e aena sora Io zero
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
Irendo iI ceIIuIare di Renalo e aro iI rimo mes
saggio che ha ricevulo II numero deI millenle non e
regislralo neIIa rubrica quindi non so di chi sia
Mi senlo maIe devo sedermi Afferro uno sgabeIIo
e sballo gIi occhi er schiarirmi Ia visla RiIeggo Isms
e non ho iu dubbi
Oggi mi sono comrala dei comIelini nuovi er iI
noslro viaggio non vedo Iora di indossarIi er le
Leggo iI secondo Me ne sono aena messo uno e
se lu fossi qui non sai cosa li farei
Guardo iI lerzo ho vogIia di farmi maIe
Non so come fai a dormire con queIIa cicciona ma
con me li diverlirai moIlo di iu acino
Adesso basla II quarlo e in lono ancora iu zcccc|c
ed e ure firmalo Kikka
Immagino che ogni donna che va damore e dac
cordo con iI marilo non ossa credere che Iui Ie faccia
Ie corna Infalli neanchio ci crederei se non avessi Ie
rove sollo ai miei occhi Con queIIa sciacquella im
baIsamala lulla ossa oi Se e Ia Kikka che enso io
I chi aIlri olrebbe mai essere
Inlanlo iI leIefono segnaIa Iarrivo di un aIlro mes
saggio

Sono semre slala di sana e robusla cosliluzione
fisica sorallullo robusla Mi sono semre orlala a
sasso con indifferenza i miei chiIi in iu Ma chi me
Io dice che non siano gIi aIlri ad averne in meno
Anche quando ero iccoIa e mi chiamavano ciccia
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
bomba io risondevo scroIIando Ie saIIe Slecco
saghello secco come un lello Cosa mai significasse
a dire iI vero non Io saevo Ma mi iaceva Io slesso e
cos Io dicevo
Mia madre fiera deIIa sua lagIia quaranladue ave
va iI suo beI daffare a mellermi a diela Di nascoslo mi
comravo Ie lanlo crilicale merendine e me ne abbuf
favo aIIa grande quando non mi cucinavo da soIa i
doIci A dodici anni saevo gia fare lre lii di lorla
iu aIcune creme cos buone che sesso me Ie chiede
vano anche Ie mie vicine di casa
II lullo imaralo sui Iibri di cucina Mia madre non
si sarebbe mai sognala di insegnarmi cerle cose Ier
Iei iI burro e Ia anna erano labu er me erano Ia vila
Sembravo cailala er sbagIio neIIa mia famigIia
dove erano lulli moIlo magri e un o lrisli Io invece
ero moIlo in carne e aIlrellanlo aIIegra Ma sono sem
re slala bene con me slessa
e forse quasi semre Non nego che negIi anni
deIIadoIescenza cerano momenli in cui invidiavo Ie
mie comagne daIIe gambe Iunghe e solliIi che in
eslale giravano in shorls quasi invisibiIi e semre ac
cerchiale da ragazzi
I anche vero che me Ia cavavo bene a scuoIa e non
facevo slorie a assare i bigIielli duranle i comili in
cIasse quindi gIi amici non mi mancavano InoIlre
avevo Ia ballula e iI sorriso semre ronli i miei
comagni si dimenlicavano dei miei roloIi e mi veni
vano a cercare comunque
GIi anni deIIe medie e deI Iiceo Ii ho lrascorsi senza
grossi lraumi orlando lranquiIIamenle in giro Ia mia
47
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
lagIia cinquanlacinquanladue
Ierfino iI mio nome si scrive con una Iellera in iu
deI soIilo Iedericca Irorio cos con due c
I miei genilori non sono mai slali daccordo su di
chi sia slala Ia coIa di queslo errore se deIIimie
galo deIIanagrafe non moIlo svegIio o se di mio
adre in queI momenlo non moIlo sobrio Ognuno da
Ia versione che iu gIi fa comodo
Inlanlo io devo dare siegazioni a lulli deI erche
di quesla slranezza Ier forluna er gIi amici sono
soIo Iede

AIIuniversila ho conosciulo queIIo che in seguilo
sarebbe divenlalo mio marilo Renalo
Renalo e un uomo doIcissimo moIlo sensibiIe e
inleIIigenle I aIlo quasi un melro e novanla caeIIi
caslani con occhi noccioIa sfoggia un fisico alIelico
invidiabiIe Ammello che insieme formiamo una co
ia non rorio bene assorlila ma si sa Iamore non
fa caso a quesli dellagIi
Lui ha semre dello di essersi innamoralo dei miei
occhi verdi e deIIa mia risala conlagiosa che mi ama
cos e che er nuIIa aI mondo vorrebbe che erdessi
un ello Le magre non Io allirano Amore grazie non
Io farei in aIcun caso Iero me ne guardo bene daI
dirgIieIo
Anche i genilori di Renalo sono aIli e magri La
mamma bionda con gIi occhi azzurri e di origine le
desca e da ragazza faceva Ia modeIIa Ancora adesso e
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
una donna beIIissima II aa invece aveva quando
cerano i caeIIi caslano scuro e gIi occhi sono quasi
neri Anche Iui e ancora un beIIuomo
Quando iI mio fuluro marilo mi orlo a casa dei
suoi er Ia rima voIla Ia mia fulura suocera Laura
mi guardo inorridila Mi slrinse Ia mano con genli
Iezza ma iI suo viso era un Iibro aerlo dove non vi
Ieggevo aIcunche di iacevoIe Di sicuro si slava chie
dendo dove mi avesse scovala suo figIio e soral
lullo cosa ci olesse mai lrovare di cos favoIoso in
me
Iorse mi oleva aena aena erdonare i caeIIi
scuri comensali dagIi occhi verdi ma non oleva fa
re Io slesso con Ia mia ciccia in abbondanza Se non
ricordo maIe in queI eriodo avevo gIi esami e Io
slress mi aveva fallo arrivare ad una lagIia cinquanla
quallro er unaIlezza di un melro e sessanlollo non
so se mi siego
In ogni caso doo iI rimo imaccialo inconlro
Iamore er iI Ioro figIio ha fallo s che i miei fuluri
suoceri accellassero me e Ie mie forme Mi hanno sem
re lrallala bene e messa a mio agio e ancora oggi
doo lanli anni ce un buon raorlo fra noi
La famigIia di Renalo ossiede unazienda di abbi
gIiamenlo Iroducono dei cai moIlo beIIi e aIIa mo
da
Doo che io e mio marilo ci siamo messi insieme
andavo ogni lanlo a curiosare neIIa Ioro fabbrica Mi
iaceva loccare i lessuli morbidi ammirare gIi acces
sori raffinali e sorallullo arIare con Ie ragazze
Irano lulle semre moIlo indaffarale ma risonde
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
vano voIenlieri aIIe mie domande suI Ioro Iavoro In
fondo er Ioro ero un o un diversivo Arezzavano
anche iI fallo che mi dessi da fare neI cucinino sfor
nando ciambeIIe e croslale di cui lulle andavano go
Iose
Laura mia suocera aIIinizio ne era meno conlenla
ma oi mi faceva semre lrovare gIi ingredienli che
mi servivano er iI liramisu
Lunico mio cruccio era che non olevo rendermi
nessuno dei cai che venivano rodolli Sembravano
confezionali er deIIe anoressiche
Anche doo Ia Iaurea in Archilellura quando Io
slress degIi esami era finilo e avevo erso quaIche
mezzo chiIo Ie zi dei anlaIoni deIIa lagIia iu gran
de che lrovavo in magazzino non si voIevano chiude
re Ie giacche non si abbollonavano e neIIe magIie
sembravo scoiare
Non era giuslo Ierche bisognava essere coslanle
menle affamale er oler ermellersi di indossare
deIIe cose cos beIIe Con Ia mia lagIia ero coslrella a
comrarmi abili da vecchia ma io voIevo indumenli
giovani con quei bei lessuli che mi iacevano lanlo
Cos menlre sedivo in giro curricuIum e facevo
degIi slage in aIcuni sludi cominciai a disegnare a
lemo erso dei veslili che seguivano Ia moda ma si
adallavano a chi come me non viveva soIo damore
Quando andavo in azienda a lrovare Renalo mi
scegIievo gIi scamoIi avanzali Ie modeIIisle facevano
iI carlamodeIIo con Ie mie misure e Ie sarle mi cuci
vano i cai Tullo queslo menlre imaslavo e farcivo
bigne e cannoIi er ricambiare chi Iavorava er me
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
In oco lemo riuscii a rinnovarmi iI guardaroba
con cai nuovi moderni e giovani aIIa faccia deIIe
magrissime
Un giorno Renalo mi chiese di accomagnarIo in
un viaggio a Nev York Ci saremmo sosali doo
ochi mesi ma non avevamo mai lemo er slare
insieme Io ero semre imegnala con vari slage e Iui
finila IUniversila di Iconomia e Commercio Iavorava
neIIa dilla di famigIia a lemo ieno
Avrebbe dovulo fare queI viaggio insieme aI adre
avevano aunlamenlo con un olenziaIe cIienle moI
lo imorlanle
Si lrallava di un gruo che ossedeva circa ollo
cenlo negozi sarsi negIi Slali Unili Se Iaffare fosse
andalo in orlo Iimresa avrebbe avulo un aumenlo
di falluralo incredibiIe
Iurlroo quaIche giorno rima deIIa arlenza
MarceIIo iI mio fuluro suocero ebbe un iccoIo in
farlo e i medici gIi vielarono un viaggio cos ime
gnalivo Iresi Ia aIIa aI baIzo misi i miei abili mi
gIiori in vaIigia e arlii con iI mio fidanzalo

Ira Ia rima voIla che andavo neIIa Grande MeIa e
non slavo iu neIIa eIIe er Ienlusiasmo Arrivammo
aIIa sera lardi e con un laxi andammo subilo in holeI
La mallina doo avevamo Iinconlro e dovevamo cer
care di riosare
II giorno seguenle ci recammo aIIaunlamenlo
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
con Ie vaIige che conlenevano iI camionario In
azienda avevano Iavoralo sellimane inlere er con
fezionare un sacco di rololii ben divisi lra queIIi
che si chiamano acchelli La rima voIla che ho
senlilo arIare di acchelli io ensavo che si lral
lasse di cai che andavano venduli imacchellali er
forluna non Iavevo mai dello a nessuno aIlrimenli sai
che figura avrei fallo NeI gergo i paccnciii aIlro non
sono che iccoIe serie di modeIIi che hanno un fiIo
condullore lra Ioro come Io slesso lessulo Io slesso
lio di imunlure gIi slessi accessori e quanlaIlro Ia
sliIisla in queslo caso Laura si sogni di invenlare
NeIIo slanzino a noi assegnalo neIIa sede deIIac
quirenle mellemmo in beIIordine sugIi aendiabili
lulli i cai accoslando slame e coIori come ci aveva
siegalo Laura I veslili slavano facendo una beIIissi
ma imressione su chi assando aveva sbircialo neIIa
noslra direzione Iravamo cerli di aver fallo cenlro
Doo aIcuni minuli di allesa enlrarono Ia comra
lrice e iI suo resonsabiIe Renalo mi resenlo Iui Ii
aveva gia conosciuli a MiIano in fiera Iurono moIlo
genliIi ma un o freddi e sbrigalivi Si scusarono
dicendo che avevano avulo un conlrallemo e ci ole
vano dedicare soIo un quarlo dora Vidi Renalo sbian
care lulla queIIa falica un viaggio Iunghissimo e un
mucchio di soIdi inveslili er un quarlo dora di allen
zione Ancora non so come fece a lrallenersi e a non
mandarIi a queI aese Di sicuro so che io ci andai
moIlo vicino
Doo aver guardalo i cai in modo frelloIoso Ia
cIienle si giro verso di noi e squadrandomi er bene
chiese Come mai gIi abili che indossi lu non sono
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
inserili in quesla coIIezione Non saendo cosa ri
sondere dissi neI mio ingIese incerlo Quesli sono
veslili che mi sono falla fare er me Non fanno arle
deI camionario Asha cos si chiamava sembro
deIusa
II caIcio che mi liro Renalo sollo iI lavoIo arIava
invece una Iingua moIlo decisa
Scusale mia mogIie non arIa bene IingIese e ha
frainleso Ia domanda Si e messa aosla quei modeIIi
er farvi vedere un genere un o diverso che da quaI
che lemo sliamo roonendo con successo Se vi
iacciono ve Ii ossiamo rodurre Non ce aIcun ro
bIema
Inlanlo mi guardo con occhi sirilali sussurran
domi che se mi azzardavo ancora ad arire bocca
sarei lornala a casa a iedi In IlaIia inlendeva
Asha commenlo enlusiasla Sono rorio iI genere
che sliamo cercando Le cose che avele orlalo sono
beIIe ma non vanno bene er iI noslro lio di cIien
leIa Le donne che si veslono da noi di media sono
formose e non slarebbero bene con queIIo che ci avele
rooslo Vorremmo vedere aIlre roosle deI genere
indossale da sua mogIie Se sono lulle cos ossiamo
vedere di camionarne un o
II suo resonsabiIe Gordon inlervenne S Asha
ha dello rorio queIIo che ensavo anchio Ialeci
vedere aIlre cose di queslo genere e magari oIlre aIIa
camionalura vi ossiamo gia assare un ordine di
rova
Renalo non slava iu neIIa eIIe er Ia gioia e Iecci
lazione
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
II robIema e che gIi aIlri cai sono rimasli in una
vaIigia che ci hanno smarrilo Che rabbia e ensare
che Ii avevamo disegnali e confezionali aosla er
voi Invece sono arrivale soIo Ie due vaIigie con i cam
ioni che vedele qua Adesso olremmo andare in
aeroorlo a vedere se IaIlra vaIigia e arrivala e caso
mai ci rivediamo oggi omeriggio Che ne dile
Io ero scioccala menliva sudoralamenle Di che
vaIigia slava arIando I oi neI omeriggio non
avevamo rogrammalo Ia visila aIIe Torri GemeIIe
Gordon e Asha furono feIici deIIa roosla di
Renalo e cos ce ne andammo con Iaccordo di risen
lirci se Ia vaIigia fosse slala rilrovala
Aena fuori chiesi siegazioni a Renalo
Ma come non caisci La vaIigia dobbiamo soIo
andarIa a rendere in holeI Si lralla deIIa TUA Se a
Ioro iace Io sliIe che hai crealo lu bene Noi gIieIo
venderemo Le Torri GemeIIe ossono asellare do
mani
Rimasi fraslornala envenula neI mondo degIi
affari mi dissi
Tornammo neI omeriggio e fu un successo Asha e
Gordon doo una rima occhiala aI mio guardaroba
annuIIarono gIi imegni che gia avevano si lennero iI
reslo deIIa giornala er noi e chiamarono anche aIlri
coIIaboralori In ochi minuli eravamo circondali da
americani enlusiasli che si arIavano uno addosso
aIIaIlro conlendendosi i miei abili Non si caiva iu
nienle
Discussero dei modeIIi e dei rezzi che Renalo si
invenlava suI momenlo voIIero vederIi lulli indossali
54
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
Chi Iavrebbe mai dello che mi sarei imrovvisala mo
deIIa Decisero dei cambiamenli di lessulo e di acces
sori e scrissero un ordine rova er cinque modeIIi
duemiIa cai ciascuno Neanche nei noslri sogni iu
ambiziosi avremmo olulo desiderare di iu
InoIlre camionarono aIlri dieci modeIIi comrese
cinque roosle che fui coslrella a disegnare suI mo
menlo Iu iI mio debullo come sliIisla
QueIIa sera andammo a cena in un beIIissimo rislo
ranle vicino a CenlraI Iark Dovevamo fesleggiare iI
successo ollenulo Avevamo ancora due giorni lulli
er noi e avremmo visilalo Ia cilla Non vedevo Iora
di enlrare nei negozi deIIa Iifhl Avenue di vedere Ia
Slalua deIIa Liberla IImire e quanlo si olesse
ammirare in cos oco lemo La Grande MeIa mi
aveva gia slregala QueIIa nolle sognai di abilare in
una deIIe Torri GemeIIe
La mallina seguenle dormimmo iu di quanlo
avremmo dovulo eravamo andali a Iello lardi e un
o briIIi Caila a voIle
Doo una frelloIosa coIazione rendemmo un laxi
er andare in cenlro AIIimrovviso ci lrovammo im
bolligIiali in un caos mai vislo Un fiume di ersone a
iedi slava scaando verso di noi gridando in reda
aI anico e bIoccando iI lraffico Una nuvoIa di oI
vere sovraslava Ia cilla Sirene di oIizia e vigiIi deI
fuoco rendevano quasi imossibiIe arIare Non ca
ivamo cosa fosse accadulo Sembrava IaocaIisse
Ira I sellembre

55
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
AI rilorno daI viaggio che causa gIi aeroorli bIoc
cali duro cinque giorni iu deI revislo mi fu ro
oslo di essere assunla in azienda er seguire queI
cIienle che lanlo aveva arezzalo iI mio sliIe aImeno
finche non avessero lrovalo quaIcuno in grado di far
Io
A dire iI vero io avrei voIulo Iavorare come archi
lello ma vislo che non avevo ancora aIcuna offerla
seria da considerare accellai Se oi si fossero re
senlale aIlre oorlunila avrei semre olulo cam
biare Iro Iusingala deI successo avulo e mi faceva
iacere Iavorare con Renalo Iensavo che sarebbe sla
lo soIo er oco lemo invece mi sbagIiavo
Sono assali dieci anni da aIIora e lulli i giorni
guardo Ia mia Iaurea in archilellura aesa dielro aIIa
scrivania Sono conlenla deIIa cornice che ho sceIlo si
abbina con iI reslo deI mobiIio deIIufficio ma iI mio
sogno di fare Iarchilello e rimaslo neI cassello
La guardo menlre Iiligo aI leIefono con i fornilori
che non consegnano quanlo ordinalo disculo con i
cIienli che conleslano quanlo hanno ricevulo rendo
aunlamenli con gIi uni e con gIi aIlri e cerco di
geslire queI circo che e iI mio Iavoro Ia sliIisla a
unlo
NeI corso degIi anni sono slale assunle varie ragaz
ze che avrebbero dovulo rendere iI mio oslo Tulle
sono scaale doo i rimi arocci con iI mercalo
americano Non osso dar Ioro lorlo se non fossi so
sala con Renalo me ne sarei gia andala da un ezzo
anchio
Lavorare er gIi Slali Unili non e slala Ia asseggia
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
la che credevo ma ho imaralo un sacco di cose Iur
lroo Ioro gIi americani non hanno imaralo ro
rio nienle
Ancora adesso da quando sceIgono un camione a
quando si va in roduzione Ia lrafiIa e infinila
Doo che hanno vislo iI rimo rololio li chie
dono di aIIargare iI cao e gIi devi mandare due cai
in lagIia ollo da rovare oi li dicono che e lroo
Iargo li chiedono di slringerIo come iI rimo che
slava megIio
GIi rimandi aIlri due cai ricucili slavoIla Ii rova
una ersona diversa e li dice che lirano suI seno
bisogna fare deIIe rirese iu rofonde i unli deIIe
imunlure sono lroo Iunghi devono essere cinque
er mezzo incn e Ie elichelle devono essere un quarlo
di incn iu in aIlo er chi ha Ia forluna di non
saerIo Iincn e iI oIIice e corrisonde a due cenli
melri virgoIa cinquanlaquallro Quando gIi rimandi Ia
lerza o quarla o quinla serie ormai hai erso iI conlo
viene conlroIIala da quaIche slagisla che deve farsi
nolare e li segnaIa che iI cao e lroo Iungo davanli
li chiede di accorciarIo e fargIiene vedere un aIlro che
vada bene Urgenle Si caisce Ioi si ricordano che e
megIio vedere i cai anche in lagIia quallordici quin
di bisogna far fare Io sti|uppc iag|ic Quando Ii rice
vono li dicono che neIIa quallordici Ie misure sono
scarse manca un lerzo di incn in Iunghezza VogIiono
rivedere i cai correlli rima di dare Iarovazione
finaIe
GIieIi rimandi ma slavoIla si sono dimenlicali di
correggere Ia labeIIa misure e chi conlroIIa non Io sa
che hai fallo Ie modifiche su Ioro richiesla quindi li
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
dice che i cai non corrisondono aIIa labeIIa Tu
aIIora devi chiamare queIIo che li aveva fallo fare Ie
rime correzioni e regarIo di modificare Ia labeIIa
Di soIilo iI lizio si lrova in queI momenlo daIIaIlra
arle deIIemisfero lio in India in AuslraIia o a
Shangai dove non si uo raggiungere a causa deI
caodanno cinese o di quaIche aIlra feslivila di cui
non hai mai senlilo arIare I avanli di queslo asso
Quando finaImenle sembra che iI modeIIo vada
bene si accorgono che iI bIu deI lessulo non e rorio
uguaIe a queIIo richieslo e non si abbina aIIe magIie
che hanno comralo in Cina che iI nero non e
abbaslanza scuro e che iI bianco non e abbaslanza
chiaro
Ier favore sedile dei camioni di lessulo nei
coIori giusli er arovazione Urgenle Ti mandano
scrillo con un fax
NeI frallemo lu hai finilo iI lessulo e gIi accessori
i fornilori li chiedono lre sellimane di lemo er
rifarli iI lessulo iI raresenlale dei bolloni e irrag
giungibiIe Ia modeIIisla si e messa una folo incorni
ciala di in Laden suI lavoIo iI lagIialore sla er
essere ricoveralo er un olenle esaurimenlo nervoso
Ie sarle minacciano uninsurrezione armala e lua suo
cera li ha loIlo iI saIulo Iorse ensa che Io fai aosla
a rifare conlinuamenle Ie cose vai a siegargIieIo co
me sono azzi quesli americani
Mio marilo fa finla di nienle e se mi Iamenlo che
non mi aiula mi dice Tesoro ce Ia fai benissimo an
che senza di me I oi sarisce borbollando non so
quaIi scuse rende Ia macchina e se ne va in giro er
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
affari dice Iui
A voIle mi chiedo come mai non ho sosalo un cuo
co I ensare che aI Iiceo avevo uno sasimanle Ia cui
famigIia ossedeva una calena di risloranli
Sarebbe slalo lullo moIlo iu faciIe Iuoi semre
cavarleIa con cIienli come quesli mellendo un o di
veIeno neIIa saIsa

Adesso sliamo Iavorando suIIa rossima slagione
Sono riuscila a fare una Iinea er lagIie ccnc!c non si
usa iu dire jcrii firmala Iede Ricca Sono orgo
gIiosa di dire che sla andando aIIa grande
Da quaIche mese ho una nuova aiulanle Sembra
losla I giovane ma sa queIIo che vuoIe Ha aena fi
nilo Iuniversila deIIa moda e moIlo carina caeIIi ca
slani Iisci fino a mela schiena e occhi azzurri un fisi
co da modeIIa
Sesso Laura mia suocera Ie fa rovare i camioni
deIIa sua Iinea regoIare e devo ammellere che Ie slan
no !a !ic Ha Iavoralo er un o di eslali in InghiI
lerra e con IingIese se Ia cava bene Sero che mi so
sliluisca neI seguire gIi americani Adesso che Iede
Ricca sla vendendo bene mi vorrei dedicare soIo a
queIIa
Dimenlicavo Ia mia assislenle si chiama guarda
caso Iederica Kikka er gIi amici
I rorio a Iei che slo ensando menlre Ieggo i
messaggi da zoccoIa che sono arrivali suI ceIIuIare di
mio marilo
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
Ora che ci enso fa semre in modo di farsi sor
rendere da Renalo menlre e sveslila duranle Ie ro
ve QuaIche voIla Iho coIla a guardarIo con occhi Ian
guidi Cerlo che Iui e un bravissimo allore Sembra
semre che non si accorga che Iei si sciogIie aI soIo
slargIi vicino e quando Ia vede in mulandine e reggi
seno Ia guarda come se fosse lrasarenle
Chi Iavrebbe mai dello Tra una sellimana do
vrebbero arlire er Nev York Ioro due da soIi Non
so se devo senlirmi lranquiIIa
Iensare che sono slala io ad insislere che vadano
Ioro VoIevo che Kikka rendesse conlallo dirello con
iI cIienle menlre Iei slava ensando a conlalli di ben
aIlro lio
LuIlimo messaggio che e arrivalo dice Se vuoi
assare da me doo Ia cena li asello chiamami
acino con IimmancabiIe faccina sorridenle
Quindi sa che Iui slasera e fuori Torno a Iello en
sando a cosa fare Addio aIIa Iellura riIassala
Renalo arriva a casa doo Ie quallro Iingo di dor
mire Ancora non so bene come comorlarmi

II mallino doo e sabalo ma io mi aIzo reslo Io
slesso comincio ad avere un iano Non gIi ho can
ceIIalo i messaggi VogIio vedere che faccia fa quando
si accorge che Ii ho Ielli
Lui dorme fino aIIe undici e quando si svegIia mi
racconla lullo conlenlo di quanlo si e diverlilo Ia sera
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
rima con gIi ex comagni di cIasse oi mi osserva
bene e mi fa Tesoro non slai bene Sarai anche an
dala a Iello reslo ieri sera ma non sembri affallo
riosala ce quaIche robIema
No no I che non sono andala a Iello reslo Sono
rimasla svegIia a disegnare aIlre cose nuove da ro
orre agIi americani Ho ensalo che forse sarebbe
megIio che ci andassi io insieme a Kikka cos osso
farIe vedere come bisogna resenlar Ioro Ia coIIezione
Cosa dici
Di nascoslo sio Ia sua reazione Ho fallo aosla a
dirgIieIo aena svegIio e iu vuInerabiIe AIIinizio
mi guarda un o slorlo ma oi annuisce sembra che
non gIiene ossa fregare di meno
Hai ragione Io ensavo anchio I oi Ia sellimana
rossima verranno qui dei cIienli nuovi e vorrei occu
armene io AIIora chiama Iagenzia e fai cambiare iI
bigIiello Cos dicendo sarisce in bagno
GIi uIlimi giorni rima deIIa arlenza sono semre i
iu frenelici I lessuli che rilardano i bolloni che non
si inlonano Ia sarla che si ammaIa Ia modeIIisla che
scIera insomma lulla Ia soIila confusione che recede
un viaggio di Iavoro
Ier Ia rima voIla da quando svoIgo quesla allivila
sono grala di sguazzare in queslo caos I Iunico sisle
ma er lenermi Ia menle occuala e non ensare ai
due lradilori che mi rilrovo davanli ogni momenlo A
lralli mi sembra di imazzire ma non se ne accorge
nessuno Sono lulli occuali a finire in lemo iI Ia
voro
SoIo Kikka sembra feIice e beala Si ferma senza
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
roleslare fino a lardi e aI mallino e Ia rima ad arri
vare Io mi sono ben guardala daI dirIe che andro aI
oslo di Renalo Di sicuro gIieIo avra dello Iui e Iei
finge che non Ie inleressi Che faIsa
Arriva iI gran giorno Tullo e ronlo be insomma
quasi dai manca semre quaIcosa ma lra oco sara
lullo finilo
AI mallino reslo io e Renalo andiamo in azienda a
rendere Ie vaIigie Ce anche Kikka che Iascera Ia sua
aulo neI archeggio riservalo ai diendenli Ioi Rena
lo ci accomagnera in aeroorlo a MiIano da dove
arliremo er Nev York
Kikka arriva doo di noi archeggia scende daI
Iaulo Ia chiude e manca soIo che scodinzoIi Ha un
beIIissimo caollo Iungo fino ai iedi Non Iho mai
vislo rima di sicuro e nuovo
SaIiamo in macchina e chiacchieriamo oco iI son
no e ancora dielro Ie aIebre
Quando scendiamo aIIaeroorlo rendo un car
reIIo er Ie vaIigie e saIulo Renalo con un abbraccio
Kikka si gira er saIularmi con un bacio e quando
caisce che mio marilo saIira in macchina e Iei rimarra
con me cambia coIore Irima imaIIidisce e oi di
venla rossa come un semaforo Comunque dura oco
Non si azzarda a dire nienle e si avvia con iI carreIIo
fingendo indifferenza Io sono sorresa ossibiIe che
Renalo non Ie abbia dello che sarei arlila io aI suo
oslo Che slrano
Doo iI checkin andiamo a bere un caffe II caIdo
denlro Iaeroorlo e insoorlabiIe mi loIgo iI ca
ollo e chiedo a Kikka come faccia a resislere con iI
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
suo addosso
e sai non senlo oi lullo queslo caIdo mi
risonde imacciala menlre deIIe gocce di sudore Ie
scendono daIIa fronle
Quando saIiamo suIIaereo aIIinlerno Ia leme
ralura e davvero lroicaIe e anche Ia mia coIIabora
lrice e coslrella a cailoIare Si logIie iI caollo e Io
infiIa neIIaosilo vano sora ai sediIi Io neI fral
lemo guardo fuori daI fineslrino Ia nebbioIina di
MiIano e mi auguro che non crei robIemi er iI de
coIIo Senlo iI asseggero dielro di me invocare a voce
bassa quaIche sanlo che gIi faccia non so quaIe grazia
e girandomi incuriosila Io vedo fissare un unlo aIIa
mia deslra mi giro in queIIa direzione e caisco
Kikka ha una minigonna che sembra iu una cinlu
ra e Ie caIze auloreggenli sbucano daIIorIo quando si
aIza er mellere a oslo iI caollo II magIioncino
oi Sembra si sia messo queIIo deIIa Bar|ic e iI seno
gIi lrabocca daIIa scoIIalura
Aena nola iI mio sguardo arrossisce Slamallina
mi sono addormenlala e er non arrivare lardi mi
sono veslila in frella con Ie rime cose che ho lrova
lo dice fingendosi sorresa
II via vai di uomini che vanno lulli aIIa loiIelle e
inaudilo Cose hanno reso lulli un diurelico Iini
sce che Kikka si fa lullo iI viaggio con iI caollo
riiegalo suIIe gambe I iI diurelico ha esaurilo iI suo
effello
AIIarrivo riusciamo a fare un o di shoing ri
ma di cedere aI fuso orario e di andare a Iello reslo
Domani ci asellano i cIienli Sara Ia rima voIla che
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
Ia senlo arIare ingIese vediamo se e brava come dice
Con Ia soIila ansia che mi rende ogni voIla che devo
resenlare una nuova coIIezione comincio a disorre
i cai neIIo slanzino che ci e slalo assegnalo Kikka si
sla facendo in quallro er aiularmi Ammello che se Ia
cava bene Ha occhio e guslo Se si fosse comorlala in
modo diverso mi sarebbe iaciulo Iavorare con Iei
A quanlo are lulli i cai ersonaIi che si e orlala
sono deI genere Ie rime cose che ho lrovalo Oggi
ha messo un abilo corlo e slrello che sembra Ie sia sla
lo diinlo addosso Lo slivaIe lacco dodici comIela iI
Iook
Giungono i comralori e faccio Ie resenlazioni
Oggi ce un nuovo resonsabiIe avra sui cinquanlan
ni fisico reslanle occhi azzurri e caeIIi aena briz
zoIali Un beIIuomo Si chiama George e aena vede
Kikka non Ie slacca iu gIi occhi di dosso Comincia a
arIarIe e Iei incesica neIIe risosle non riesce a slar
gIi dielro AImeno con Ie aroIe Con gIi sguardi si
mangiano Iun IaIlra Che brava amanle che si e fallo
mio marilo sorallullo fedeIe
IinaImenle riesco a callurare Iallenzione di George
e a moslrargIi Ia coIIezione Lui arezza moIlo Ie no
slre roosle e ci fa fare dai suoi assislenli degIi ordini
soslanziosi Ier forluna iI mio ingIese con gIi anni e
migIioralo e non ho bisogno deIIaiulo che non mi uo
dare Kikka Le dico di rendere nola deIIe modifiche
che vogIiono menlre io memorizzo lullo queIIo che ci
viene richieslo Iiu lardi conlroIIero i suoi aunli er
vedere quanlo ha cailo Ho iI sosello che non riesca
a comrendere moIlo iu in Ia di I Iove you
AI momenlo di saIularci George Iascia andare i su
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
oi coIIaboralori e si allarda con noi Quando e sicuro
che siamo soIi ci invila a cena MegIio invilerebbe so
Io Kikka ma er buona educazione non mi uo escIu
dere Quando io decIino Iofferla dicendo che mi devo
vedere con amici Kikka non si Iascia sfuggire Iocca
sione e accella Iiu lardi mi sieghera che si senliva in
obbIigo
Che bravo George aveva fallo degIi ordini cos vo
Iuminosi Le sarebbe sembrala una scorlesia se en
lrambe avessimo rifiulalo Iinvilo Io invece non ve
do Iora di logIiermeIa di lorno Non riesco neanche
iu a guardarIa
Doo un aIlro o di shoing lorniamo in holeI
Mi allardo neIIa haII con Ia scusa che slo asellando
unamica In reaIla vogIio vedere in quaIi condizioni
esce er andare a cena Quando Ia vedo scendere
daIIascensore enso che iI comIelino nuovo che ha
comralo er Ioccasione non andra cerlamenle sre
calo
Ammello a maIincuore che e rorio una beIIa ra
gazza Microgonna e lacchi a siIIo fanno Ia Ioro figu
ra su di Iei
Menlre Iasello rienlrare riscrivo lulli gIi aunli
resi oggi e Ii confronlo con i suoi I come mi im
maginavo ha cailo e scrillo an er oIenla II suo
ingIese Io usera slasera er quaIcosaIlro ne sono cer
la
Aena saIgo in camera mi leIefona Renalo Lo
senlo moIlo lranquiIIo O non si e accorlo che gIi ho
Iello quei messaggi oure recila bene Mi chiede
come se Ia sla cavando Kikka se rilengo che ossa
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
rendere iI mio oslo con queslo cIienle Cerco di es
sere onesla senza infierire
Direi che si sla dando moIlo da fare Iorse iu di
quanlo ci asellassimo ma sembra che iI suo ingIese
non sia aIIaIlezza Ne arIeremo quando lorno Ier
che non rovi a chiamarIa Ce Ihai iI suo numero di
ceIIuIare o sbagIio gIieIo dico facendo finla di nuIIa
II suo numero No non credo rorio Lei mi ave
va chieslo iI mio un aio di sellimane fa e io gIieIho
dalo Ma non si e mai falla senlire non ricordo nean
che con che scusa me Io avesse chieslo
Sembra sincero Iorse davvero non ce slalo nienle
lra Ioro Magari e slala soIo Iei a rovarci In effelli se
ci enso bene non avrebbe mai Iascialo iI leIefono a
casa se avesse asellalo dei messaggi da Iei o no
Sara anche sbadalo ma non e sluido
InoIlre iI numero di Kikka non era saIvalo neIIa
rubrica di Renalo I oi come mai Iei non saeva che
sarei arlila io aI oslo suo Se fossero amanli Iui
gIieIo avrebbe dello subilo I oi ha semre soslenulo
che Ie ragazze slecchino non gIi iacciono er nienle
II soIIievo che comincio a senlire e immenso Den
lro di me Io saevo che Renalo non e cos
Se fossero insieme Iei non sarebbe uscila con
George I ovvio che io Io diro a Renalo e rischierebbe
di erderIo Magari invece cos sera di ingeIosirIo
In ogni caso non so come faro a soorlare Ia re
senza di quesla viera in azienda saendo che lenlera
in ogni modo di mellersi in mezzo fra noi
La mallina doo ci dobbiamo inconlrare neIIa haII
aIIe nove er un uIlimo giro di shoing NeI noslro
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
Iavoro Io shoing e fondamenlaIe Si comrano cai
er rendere sunlo si dice In reaIla a voIle si coia
in modo sudoralo Abbiamo ancora queslo giorno e
oi si lorna a casa
Iunlo Ia svegIia aIIe selle e mezza vogIio fare Ia
doccia e Ia coIazione con caIma AIIe ollo mi squiIIa iI
leIefono deIIa camera I Kikka Ha Ia voce slrana dice
che non sla bene non se Ia senle di andare in giro er
negozi lullo iI giorno sorry Ha bisogno di slare a
Iello Mi disiace Neanche un o lesoro Ivilo di
dirgIieIo ma sono rorio soIIevala Non mi inleressa
cosa abbia fallo ieri sera Di sicuro nienle di rofes
sionaIe aImeno er quanlo riguarda iI noslro Iavoro
Cos vado da soIa aIIaunlamenlo con Asha Ia
rima acquirenle che avevo conosciulo ormai lanli
anni fa Lei non Iavora iu si e sosala e ha due
bambini ma siamo rimasle amiche e ogni voIla che
vado a Nev York assiamo una giornala insieme
Doo i soIili saIuli e baci di rouline ci avviamo ver
so una zona di negozi iran!q che Asha conosce
A roosilo Iede come mai sei da soIa Non di
cevi che veniva con le una lua nuova coIIaboralrice
mi chiede Asha genliIe e sorridenle come aI soIilo
S Kikka Si chiama cos Ma ieri sera e uscila a
cena con George iI nuovo resonsabiIe deIIufficio ac
quisli e chissa cosa avra bevulo Slamallina mi ha
chiamala dicendo che non slava bene In effelli aveva
una voce moIlo insoIila Sembrava quasi che avesse
ianlo
A quesle aroIe Asha fa una faccia slrana ma non
riballe Ier lullo iI giorno vedo che ha vogIia di dirmi
67
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
quaIcosa ma non sa come iniziare Ad un cerlo unlo
non ce Ia fa iu arIa e basla
Senli Iede George queI lio che hai conosciulo
ieri e aena slalo Iascialo daIIa mogIie
S megIio cos AImeno ieri sera non Ie ha fallo Ie
corna
II unlo non e queslo II unlo e iI molivo er cui
sua mogIie Io ha Iascialo
Cioe Che inlendi dire
Si dice in giro che negIi uIlimi lemi Iei si resen
lasse sesso aI Iavoro un o ammaccala Sembra che
Iui abbia reso iI vizio di bere e in cerli momenli esca
daIIe righe ha ricevulo anche un aio di denunce da
ragazze che Iavoravano con Iui neIIufficio di rima
una deIIe due e una mia amica Se Ie cavala soIo gra
zie aIIa sua amicizia con iI grande cao che Io ha lra
sferilo er mellere lullo a lacere
Asha e arrossila Mio dio quanlo e udica In lanli
anni non Ie ho mai senlilo dire una aroIaccia o quaI
cosa di voIgare
Siegali megIio voIevi dire queIIo che ho cailo
Credo che lu abbia cailo giuslo Doo che ha be
vulo iI signore in queslione relende daIIa sua com
agna deI momenlo delerminale reslazioni Se non
Ie olliene be Iei Ie rende unlo
Non so se ridere o iangere Subilo mi disiace er
Iei ma se enso ai messaggi che ha mandalo a mio
marilo a come si e veslila credendo di viaggiare in
aereo con Iui e a cosa si sara messa in vaIigia saro
anche calliva ma sono umana e osso soIo dire che Ie
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
sla bene QuaIsiasi cosa Ie abbia fallo se Ie andala a
cercare Tesoro Ia mamma non li ha mai dello di non
accellare assaggi dagIi sconosciuli
Con Asha cambio discorso e vedo che ne e feIice
AIIa fine deIIa giornala ci saIuliamo con caIore e io
rienlro in holeI
Chiamo Ia slanza di Kikka er senlire se sla megIio
e ricordarIe che iI giorno doo dobbiamo arlire aIIe
selle
DaIIa voce sembra ancora mezza moribonda ma mi
assicura che sla megIio Grazie Non ha bisogno di
nienle Domani aIIe selle sara neIIa haII Iorse lemeva
che Ia voIessi andare a lrovare Iigurali avevo ben aI
lro a cui ensare
SaIgo in camera mia e mi faccio orlare una cena
Ieggera accomagnala daI doIce deIIa casa Sono slan
chissima ma rima di dormire devo sislemare gIi ac
quisli falli neIIa vaIigia vuola che ci orliamo semre
a queslo scoo
La mallina seguenle lrovo una Kikka irriconosci
biIe Iorla una lula da ginnaslica Iarga e degIi occhiaIi
da soIe giganli Credo che ieri sia scesa a comrarsi
quesle schifezze nei grandi magazzini qua vicino SuI
viso si e messa uno slralo di fondolinla scuro Iasel
lo e raccariccianle Si scusa dicendo che deve aver
conlrallo un virus Ie fanno maIe lulle Ie arli deI cor
o e ha gIi occhi gonfi
SuI laxi sembra sedula suIIe sine e in aeroorlo
decIina Iofferla di sederci er un caffe Sosliene che
ha bisogno di slare in iedi che Ie fa Ia maIe Ia schie
na
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
Quando rendiamo oslo suIIaereo non si siede
fino aIIuIlimo momenlo inlraIciando gIi aIlri SlavoI
la Ie escIamazioni che suscila sono di nalura ben di
versa di queIIe di ochi giorni fa
Si fa lullo iI viaggio sedula di lraverso girandosi
un o di qua e un o di Ia
Mi ricorda una mia amica a cui doo aver arlo
rilo Ie erano venule Ie emorroidi finche suo marilo
non Ie aveva comralo Iaosila ciambeIIa er seder
si
Doo un o che siamo in voIo Kikka si addor
menla NeI sonno un oIsino deIIa lula si soIIeva un
oco e vedo dei segni sui oIsi che sembrano Iasciali
da Iacci o manelle Tenlo di sbirciare sollo agIi occhiaIi
che Ie sono scivoIali suI naso e nolo degIi emalomi
allorno agIi occhi Credo che sia slala icchiala er
bene Nonoslanle lullo rovo ena oca ero erche
svanisce quando mi ricordo che mi ha chiamala cic
ciona
Laereo ha uno scossone e Kikka si svegIia subilo si
risislema gIi occhiaIi e Ie maniche
Ora che hai dormilo un o li senli megIio Chissa
che virus hai reso er slare cos maIe Ioverina Ah
mi sono dimenlicala di dirli che ieri mi ha leIefonalo
George La rossima sellimana viene in IlaIia e asse
ra a lrovarci Vislo che siele divenlali amici gIi ho
romesso che li lerrai Iibera una sera er accoma
gnarIo a visilare Ia cilla Non li disiace vero Iingo
iela e commiserazione menlre cerco di essere iu
crudeIe ossibiIe Sembra imassibiIe ha deciso di
non risondere aIIe mie rovocazioni
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
Non osso vederIe gIi occhi a causa degIi orribiIi
occhiaIoni scuri che liene suI naso ma osso imma
ginare Ia sua esressione Si gira suIIaIlra chiaa e
finge di rimellersi a dormire
Non dico iu nuIIa fino a quando allerriamo a
MiIano AIIarrivo lroviamo un aulisla che e venulo a
renderci Renalo non oleva e andalo a Iirenze da
un cIienle e lornera a casa domani Che deIusione
Avrei voIulo vedere se si accorgeva di come e combi
nala Kikka Se non se ne accorgeva sarebbe slala Ia
rova che non Ia guarda nemmeno
Giungiamo in azienda quando e buio Siamo di
slrulle Mi asello che Kikka renda Ia sua aulo e si
fiondi a casa Invece dice che deve fare un saIlo in
ufficio La asello er saIularIa
Cerca di curarli Se domani non slai bene rendili
ure un aio di giorni di rioso Ciao e grazie
Lei mormora un saIulo e se ne va a lesla bassa
A casa mi bullo sollo Ia doccia e oi subilo a Iello
Non riesco a dormire mi gira Ia lesla e ho Ia nausea
Che brulla sensazione Non Iavevo mai rovala ri
ma AIIa fine Ia slanchezza ha iI soravvenlo e menlre
mi addormenlo unidea mi allraversa Ia lesla Ci en
sero domani

La dormila mi ha fallo bene mi svegIio fresca e
riosala Vado aI Iavoro soIo un o iu lardi deI
soIilo mi fermo er slrada in farmacia Iidea di ieri
sera si e riaffacciala I assurda ma non si sa mai
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
Giungo in dilla e doo i consueli saIuli di quando
si lorna da un viaggio scao in ufficio er conlroI
Iare Ie maiI SuI mio lavoIo lrovo un fogIio riiegalo
Lo aro e riconosco Ia scrillura di Kikka
Deve averIo Iascialo ieri quando e saIila Leggo e
sorrido
Non ho iI lemo di assaorare quesla nolizia che
vengo subilo lravoIla da messaggi inlerni maiI e miIIe
aIlre cose Tanlo che er quaIche ora mi dimenlico di
queIIo che ho comralo in farmacia e che lengo in
borsa Me ne ricordo soIo verso Iuna Irima di uscire
a ranzo vado in bagno e faccio queIIo che ce scrillo
suI fogIiello deIIe islruzioni
Ioi asello Ia risosla Non mi dislurbo neanche
iu a serare doo lulli quesli anni Invece e I La
lanlo sosirala risosla osiliva e davanli a me Non
ci vogIio credere I se non fosse vero
Non so di reciso quanlo lemo rimango chiusa in
bagno con miIIe ensieri che mi girano in lesla La
gioia e cos grande che mi dimenlico di lullo e lulli
Quando esco senlo Ia voce di Renalo che arIa aI leIe
fono con sua madre Sembra moIlo reoccualo
Mamma ho erso Ia Iede A casa non ce aI ceIIu
Iare non risonde in lralloria non Ihanno visla neI
suo ufficio e lullo senlo Sai quaIcosa
GIi vado aIIe saIIe in siIenzio e gIi mello Ie mani
sugIi occhi Lui rima lrasaIe oi saIula sua madre e
riallacca iI leIefono Mi abbraccia come se non mi
vedesse da anni
Che savenlo mi sono reso Ierche non risondi
aI ceIIuIare Non saevo iu cosa ensare Ho lrovalo
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
i messaggi che avevi Iello Ia sera menlre ero a cena
fuori e avevo aura che le ne fossi andala Chiama
qui queIIa deficienle che vogIio farIe un mazzo cos
Come si ermelle queIIa crelina Le faccio assare Ia
vogIia a caIci Chissa coshai ensalo e come sei slala
maIe
Iiano una cosa aIIa voIla II ceIIuIare e rimaslo a
casa caila Dei messaggi non ho ensalo rorio
nuIIa Ho cailo subilo che era Iei che ci rovava e che
lu non cenlravi nienle In quanlo a farIe iI mazzo
quaIcuno e arrivalo rima di le e ha avulo queIIo che
si e cercalo Ma e una sloria Iunga le Ia racconlero
unaIlra voIla Inlanlo non sara iu un noslro ro
bIema ha dalo Ie dimissioni con effello immedialo
Non Ia vedremo iu Come olevo ensare che con
lasse iu Iei di me Io ho una c in iu I non soIo
Ovvio hai un sacco di aIlre cose in iu Adesso
andiamo a mangiare che muoio di fame
Asella io ho una c in iu e vaIgo er due
Renalo mi guarda con gIi occhi fuori deIIa lesla e si
siede
Vuoi dire Non osa ronunciare Ia aroIa Io s
VogIio godermi queslo momenlo
S non mi hai ersa mi sono rivaIulala deI do
io Sono incinla
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml

Nina
Doo lulli quesli anni chi Iavrebbe mai dello che
Iavrei rivisla Lei se ne sla Ia immulala e misleriosa
come Ia Gioconda
Iorse e una deIIe oche cose che non sono cambia
le doolullo La vedo menlre con Ia MW X che ho
noIeggialo aIIaeroorlo di IaIermo affronlo IuIlima
curva rima deI aese
Ienso aIIa sua sloria a lulli i morli ammazzali che
ha vislo a lulle Ie relale anlimafia che ha osservalo
daIIa sua aIlezza a lullo iI fumo degIi incendi che ha
resiralo a lulle Ie chiacchiere di aese che ha senlilo
aIIe Iacrime e aIIe reghiere deIIe donne che ha raccoI
lo Ricordo ancora nonoslanle siano assali lanli an
ni Iocchiala veIenosa che Ie ho Iancialo lrenlanni fa
andandomene er semre daI aese
Non riesco a credere che sia assalo lullo queslo
lemo davvero Menlre Ia MW X mi orla semre
iu vicino aIIa mia deslinazione non osso fare a
meno di riensare aIIe circoslanze in cui Iho guardala
IuIlima voIla serando di non rivederIa mai iu
lrenlanni fa un mallino deslale
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
Guardo er queIIa che sero sia IuIlima voIla deIIa
mia vila Ia rocca Iassu in aIlo Se Io sguardo olesse
coIire Iodio che lrabocca daI mio Ia farebbe croIIare
II simboIo deI mio aese maIedello Ia rocca di CorIeo
ne
Menlre Ia rima corriera deI mallino arranca suIIa
slrada che orla a IaIermo con Ia vecchia vaIigia a
oggiala suI avimenlo accanlo a me e i fineslrini
aerli er comballere iI caIdo che gia a queslora ro
melle di divenlare feroce iI cuore mi balle cos forle
da farmi maIe Se mio adre mi score sono morla
I miei genilori sono neIIa casa di camagna come
lulle Ie eslali con i miei lre fraleIIi iu grandi
Le mogIi dei due maggiori non sono andale queslo
anno Una erche e incinla aI sellimo mese ed e an
dala daIIa madre a S Giusee }alo insieme aI bam
bino di due anni che ha gia IaIlra erche ha aena
assalo una brulla broncooImonile e sla facendo Ia
convaIescenza neIIa casa esliva dei suoi genilori a S
Giacomo zona coIIinare aI di fuori deI cenlro di Cor
Ieone ambila dai corIeonesi er coslruirsi Ie residen
ze eslive
II iu iccoIo dei miei fraleIIi Giovanni non ha mo
gIie e vive in casa con noi
In camagna come deI reslo in aese rima che i
miei fraleIIi si sosassero Ia mamma rovvede er
lulli
GIi uomini Iavorano i cami e Iei cucina uIisce Ia
va slira er Ioro Gia erche anche in camagna si
mellono Ie camicie bianche e i anlaIoni devono avere
Ia iega erfella I iI mangiare deve essere semre
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
abbondanle e vario
Tra un o sara lemo di fare Ia saIsa e arriveranno
quinlaIi di omodori da uIire cuocere assare im
bolligIiare
Tulle Ie eslali deIIa mia infanzia assale cos
Lavorare in camagna daIIa mallina aIIa sera agIi
ordini degIi uomini deIIa mia famigIia quesla e Ia mia
vila Io sono arrivala lardi quando Ia mamma aveva
lrenlacinque anni quasi vecchia er i canoni deIIeo
ca I miei fraleIIi che hanno dai dieci ai quindici anni
iu di me ensano che io sia un dono deI cieIo aI Ioro
servizio I non riballere mai o sono bolle e che bolle
Schiaffoni che li fanno vedere Ie sleIIe quando non
sono cinghiale Se non ci ensa mio adre i miei fra
leIIi si senlono aulorizzali a farne Ie veci e er me
non ce scamo Sono soIo una jinnina buona er
obbedire e lacere
Invece adesso ho deciso che Io scanpc me Io vado a
cercare aIlrove Iccome Ho gia un iano Queslanno
sono rimasla in aese er accudire nonna Anlonia che
non sla bene
I mia nonna alerna daIIa quaIe ho eredilalo iI
nome Anlonia Anlonina Nina Ninella er dislin
guermi daIIa nonna Nine er abbreviare NeIIa mi
gIiore deIIe lradizioni deI sud Ti mellono un nome
er oi chiamarli in lullaIlro modo Conlenli Ioro
A quindici anni si e abbaslanza grandi er lenere
uIila una casa er cucinare e er aiulare Ia nonna a
Iavarsi veslirsi e andare in bagno Ma non si e abba
slanza grandi er oler decidere Ia scuoIa da frequen
lare o Ie amiche con cui uscire Amiche Uscire Sia
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
mo a CorIeone neI gIi anni sono sollo iI
noslro naso e Ia rivoIuzione femminisla qui non e arri
vala neanche in leIevisione Oscurala ure queIIa daI
Ia censura alerna
Cosa fai vedere a Nine che oi chissa che si melli
in lesla Gira queI canaIe Ha urIalo una voIla aa a
mia madre menlre guardavo Happq Oaqs Grazie
ai
Ier Iui anche Happq !aqs e immoraIe con lulle queI
Ie ragazze che baciano iI beI Ionzie e fanno girare Ie
gonne quando baIIano
Ieccalo che Ie mie idee in lesla ce Ie ho gia anche
senza leIevisione Odio Ia scuoIa magislraIe che mi
hanno obbIigalo a frequenlare qui in aese anche se iI
rimo anno sono slala romossa con dei bei voli
Vorrei andare a IaIermo e frequenlare una scuoIa
er divenlare sliIisla
Da anni lulli i omeriggi dinverno vado da una
sarla er imarare a cucire e Iei e moIlo conlenla di
me Dice che ho occhio che imaro veIoce e che so
dare dei buoni consigIi aIIe sue cIienli ConsigIi che
sesso vanno a buon fine ene Ma io non vogIio fare
Ia sarlina in casa e non desidero neanche fare Ia mae
slra o eggio ancora sosarmi con quaIche zolico che
mi chiude in cucina o mi reIega in camagna a fare Ia
saIsa er lulla Ia vila
Lanno scorso quando ero in lerza media SaIvalore
dello Tolo iI secondo dei miei fraleIIi slava assando
davanli aIIa mia scuoIa menlre uscivamo er andare a
casa La forluna voIIe che rorio in queI momenlo un
ragazzo di unaIlra cIasse qui ci sono ancora Ie sezioni
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
divise er maschi e femmine mi infiIasse un bigIiello
neIIa lasca deI grembiuIe
Non mi sono neanche resa conlo di queIIo che ave
va aena fallo queI ciccione brufoIoso che Tolo mi
ha agguanlala er una saIIa e mi ha messo una mano
in lasca er imossessarsi deI bigIiello Quindi mi ha
IelleraImenle lrascinala a casa er forluna abilo vici
no aIIa scuoIa davanli a lulle Ie mie comagne che se
Ia ridevano di guslo
Mio adre si era aena sedulo a lavoIa er ran
zare quando mio fraleIIo mi ha bullalo denlro Ia or
la deIIa cucina a caIci neI sedere e gridando come un
azzo che sono una svergognala Ia rovina deI buon
nome deIIa famigIia ha fallo vedere iI bigIiello a a
a
Non saevo cosa avesse scrillo queI crelino ma so i
danni che ha rovocalo
Le cinghiale suIIe cosce fanno maIe Ier Ioccasione
mio adre non ha imugnalo Ia cinlura daIIa arle
deIIa fibbia ma daIIa arle dei buchi Mio fraleIIo
CaIogero iI maggiore Io ha aiulalo lenendomi ferma
menlre Iacciaio mi Iacerava Ie carni In seguilo Ie fe
rile si sono infellale e sono rimasle Ie cicalrici
Se rima avevo zero virgoIa una ossibiIila di esse
re mandala neIIa scuoIa dei miei sogni a IaIermo
doo quanlo accadulo mi sarebbe slalo iu faciIe di
venlare Iaa Chissa se Ia milra slarebbe bene sui miei
caeIIi Iunghi
I miei non si sono neanche mai informali se Iisli
lulo che voIevo fare io esisleva A ochi giorni di di
slanza da queIIeisodio Ia mamma mi ha suIicalo
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
con Ie Iacrime agIi occhi di non insislere iu con Ia
sloria assurda deIIa scuoIa di sliIisla
IigIia mia luo adre non li erdonera mai er
queIIo che cera scrillo su queI bigIiello Ier favore
cerca di comorlarli bene Acconlenlali di andare aIIe
magislraIi qui in aese dove luo adre uo lenerli
docchio Ho falicalo cos lanlo a convincerIo a farli
sludiare ancora Sai come Ia ensa Iui suIIa scuoIa e
suIIe donne I oi che razza di Iavoro e Ia sliIisla La
moda e buona soIo er Ie scoslumale Ie brave ragazze
si veslono come si deve Un beI oslo di maeslra qui
in aese non li iacerebbe
Devo riconoscere che e er merilo deIIa mamma se
i miei fraleIIi hanno frequenlalo Ie medie rima anco
ra che fossero obbIigalorie Iorse e slala una deIIe o
che cose in cui e riuscila a lenere lesla aI marilo che Ii
avrebbe voIuli subilo aena finile Ie eIemenlari in
camagna con Iui
Mi ricordo quanlo ha bronloIalo quando Ie scuoIe
medie sono divenlale obbIigalorie Lui ensava gia di
farmi Iavorare in casa come sarla e non oso imma
ginare Ie difficoIla che ha inconlralo Ia mamma er
convincerIo a Iasciarmi andare aIIe sueriori La mam
ma non ha mai discusso di nienle con Iui in noslra
resenza II risello er iI marilo rima di lullo
Iero immagino che serava er me una vila mi
gIiore di queIIa che e loccala a Iei che non aveva nean
che mai vislo iI mare e quindi avra usalo lulle Ie sue
carle er sianarmi Ia slrada
Grazie mamma er i luoi sforzi Ma fare Ia mae
slra er me sarebbe iacevoIe come queIIa voIla che in
80
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
camagna mi sono lrovala un geco neI Iello
Me Io avevano messo er scherzo ma resi una
grande aura anche se iI geco e un IucerloIone deI
lullo innocuo
A queslo unlo ho cailo che mi devo muovere da
soIa Lo so se mi scorono mio adre e i miei fraleIIi
sono morla Ma e megIio morla che seoIla in quesla
lomba a cieIo aerlo
Cos devo sfrullare Ioccasione che Ioro sono lulli
via e io ho iI lemo er organizzare Ie cose Mia non
na abila vicino ad un fornaio e lulle Ie malline scendo
a rendere iI ane aena sfornalo DaIIaIlra arle
deIIa slrada ce Ia fermala deIIa corriera che orla in
cilla Ho nolalo che Ia rima assa semre aIIora in
cui io esco di casa quando iI camaniIe suona Ie selle
meno un quarlo
ene dovro essere veIoce Non osso cerlo meller
mi aIIa fermala con una vaIigia e asellare Come mi
nimo asserebbe quaIche comare di mio adre e ma
gari anche iI arroco con Ia erelua che sono amici
suoi o iI sindaco con Ia mogIie che non sono amici
suoi ma si conoscono bene
Mi sembra di senlire i Ioro commenli Ih che ci fa
Ia iccoIa Nine con una vaIigia aIIa fermala deIIa cor
riera che va a Pa|cnnc Guardo i curiosi come voi
che assano mi verrebbe da dire
In due secondi mi rilroverei addosso mezzo aese
Ier forluna qui dovrebbero farsi lulli i falli Ioro Ma
quando mai In reaIla si fanno lulli i falli degIi aIlri
In queslo oslo Iunico diverlimenlo sono i ellego
Iezzi Ia asseggiala seraIe aIIa ViIIa e Ia leIevisione in
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
bianco e nero
A me che non ho nienle su cui sellegoIare che
non osso andare a asseggiare con Ie comagne di
scuoIa e non osso guardare Happq !aqs che cosa ri
mane La fuga
Non Ia cIassica juiiina che oi mi locca sosarmi iI
overaccio con cui Iho falla ma Ia fuga er i cavoIi
miei AImeno se mi beccano non devo sosarmi nes
suno I se divenlo Ia scoslumala che nessuno vorra
mai orlare aIIaIlare lanlo megIio reslero zileIIa
Menlre enso a quesle cose Ia corriera che sla ar
rancando suIIa slrada che orla a IaIermo ha giralo
IuIlima curva da cui non si vede iu iI aese Mi senlo
iu riIassala e riasso menlaImenle iI mio iano
La vaIigia resa daIIarmadio deIIa nonna reara
la di nascoslo e Iasciala in fondo aIIe scaIe Ia sera ri
ma lanlo Ia nonna non riesce a scendere Mi sono or
lala i miei ochi abili eslivi un aio di magIioncini
Ieggeri e Ie scare buone queIIe er andare a messa Ia
domenica mallina
Ieri Ia mamma e andala in osla a rilirare Ia ensio
ne deIIa nonna so dove Ia liene e che Dio mi erdo
ni se non Io fara Iei gIiene ho resa in reslilo Ia
mela AIlro buon molivo er ammazzarmi di bolle se
mai dovessero mellermi Ie mani addosso mio adre o
i miei fraleIIi
Ho asellalo dielro aIIa orla fino aIIuIlimo mo
menlo sbirciando in conlinuazione finche non Iho vi
sla arrivare AIIora sono uscila con Ia vaIigia e ho fallo
segno aIIaulisla di fermarsi
SuIIa corriera ho comralo iI bigIiello er IaIermo
82
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
slazione Ci ero andala Ianno scorso con Ia mamma a
rendere gIi zii che arrivavano in lreno da Torino e
avevo avulo iI rimo abbozzo di idea quindi mi ero
guardala bene inlorno
Mi comrero iI bigIiello er MiIano e oi via suI
rimo lreno Tanlo ci vorra un o rima che Ia nonna
si svegIi si accorga che non ci sono che chiami quaI
cuno e oi che vadano in camagna a chiamare mio
adre Anche se caissero che sono venula in slazione
dovrei gia essere ben Ionlana rima che arrivino a cer
carmi Semre che facciano Io sforzo Magari deci
dono che e megIio Iasciarmi andare Chissa In ogni
caso ormai e lroo lardi er riensarci I oi non
vogIio ensare aI disiacere che slo dando aIIa mam
ma Mamma erdonami Sero che un giorno sarai
orgogIiosa di me enso menlre Iaulisla scaIa Ie mar
ce neIIaffronlare una deIIe curve Iungo Ia slrada oI
verosa
Una voIla arrivala a MiIano cerchero una slanza e
un Iavoro resso quaIche aIbergo o risloranle Lavo
rero risarmiero i soIdi e mi iscrivero aIIa scuoIa er
sliIisle Menlre frequenlero Ia scuoIa faro dei Iavori di
sarloria er guadagnare quaIcosa
Inlanlo seriamo di arrivarci a MiIano Allorno a
me ci sono ancora Ie camagne di CorIeone
La corriera affronla Ienla lroo Ienla iI viaggio
Ad ogni fermala ho aura che saIga quaIcuno che mi
conosce Ma a queslora deI mallino in IugIio sono
oche Ie ersone che saIgono
Id ecco siamo arrivali IinaImenle sono a IaIermo
Sono davanli aIIa slazione Sono emozionala saven
83
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
lala agilala Mi faccio forza ed enlro in queI caos
serando di lrovare Ia bigIielleria I oi quanlo co
slera un bigIiello di soIa andala er MiIano
Lo scoro anche lroo reslo Cosla un quarlo dei
soIdi che ho Troo I qui mi rendo conlo di quanlo
sia misera Ia ensione deIIa nonna Ma come fa a cam
are
Magari olrei fermarmi a Roma forse Ia scuoIa che
vogIio fare ce anche I I oi ho semre desideralo ve
derIa sloria e disegno sono Ie mie malerie referile
Ho aura che iI bigIiellaio si insosellisca er
queslo mio cambiamenlo di rogramma e con fare esi
lanle gIi chiedo quanlo cosla Ia soIa andala er Roma
Mi risonde in modo dislrallo sla arIando con iI
coIIega di dove andranno aI mare in vacanza La
siaggia di MondeIIo sla divenlando lroo cara ma
e ur semre Ia iu vicina Di me non gIiene uo
fregare di meno ene
Comro iI bigIiello e mi affrello verso iI binario che
mi indica iI bigIiellaio II lreno arle fra un quarlo
dora MegIio di cos non ci seravo rorio
Trovo un oslo a sedere in uno scomarlimenlo
vuolo e lenlo di sislemare Ia vaIigia neIIa grigIia sora
aI sediIe Devo rinunciare quasi subilo Chi ha co
slruilo i lreni non ha ensalo aIIe adoIescenli aIle un
melro e cinquanlacinque con Ie braccia scheIelriche
Aoggio Ia vaIigia er lerra e mi siedo sono esausla
Slanolle non ho chiuso occhio er Iagilazione e ades
so che ho raggiunlo Ia rima mela iI sonno si fa sen
lire Dislendo Ie gambe suIIa vaIigia e menlre slo
chiudendo gIi occhi Ia orla deIIo scomarlimenlo si
84
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
are con un lonfo che farebbe sobbaIzare un morlo
Giro Ia lesla savenlala e mi rilrovo a fissare Io sguar
do diverlilo di un giovane avra sui venlicinque anni
che corre da me aIIa vaIigia
uongiorno scusa se li ho savenlala
DaIIesressione che ha suI viso non sembra che si
vogIia scusare moIlo Sono Iiberi quesli osli Siamo
in lre io un amico e unamica
Ha Iaccenlo deI nord ma non sarei dire di dove
Non ho mai arIalo con nessuno che viene daI nord
SoIo con gIi zii di Torino ma Ioro non conlano arIa
no diaIello siciIiano come noi
A maIincuore risondo che i osli sono Iiberi si
accomodino ure in reaIla avrei referilo slare da so
Ia Ier forluna ce anche una ragazza con Ioro Ma che
ragazza uo essere se viaggia da soIa con due maschi
Iorse e Ia mogIie deI suo amico o Ia soreIIa Mi sor
rendo a ensare cosa farebbero i miei genilori e su
bilo me ne vergogno Ricambio iI sorriso che mi fa iI
ragazzo menlre mi orge Ia mano
Iiacere mi chiamo Slefano Hai forse bisogno di
mellere Ia vaIigia sora O referisci lenerIa I er a
oggiarci i iedi
Iiacere io sono Anlonia Nina se referisce La
vaIigia mi faceva comodo er slendere Ie gambe ma
vislo che adesso ce Iei con i suoi amici forse e megIio
logIierIa di lorno Iingo di voIer renderIa anche se
non ho Ia forza er soIIevarIa
Ierma ci enso io dice Iui rendendoIa come se
non esasse e sislemandoIa neI vano orla vaIigie
I er favore dammi deI lu Non sono cos vecchio
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
come sembro aggiunge con un sorriso squadrando
mi daIIa lesla ai iedi Chi credevo di ingannare Ha
cailo subilo iI molivo er cui Iho Iasciala er lerra
Menlre sislema Ia mia vaIigia arrivano i suoi amici
I subilo e un caos di zaini borse e slrani roloIi morbi
di lenuli slrelli da corde Non so cosa siano ma mi au
guro di scorirIo aI iu reslo Mi soslo verso iI fine
slrino er Iasciare sazio ai nuovi arrivali Ianno un
gran baccano menlre cercano iI modo di sislemare
lulli i bagagIi Inlanlo Ii osservo sorallullo Ia ragaz
za
Sembra carina iulloslo aIla forse anche merilo
degIi zalleroni che indossa Ha dei |eans a vila bassa
che finiscono a zama di eIefanle come vuoIe Ia mo
da
Ricordo quando avevo chieslo aIIa mamma se me Ii
comrava e come risosla mi aveva guardalo saven
lala dicendo che mio adre Ii odiava Che idea mi era
venula
Iorla un camicione a fiori con Ie maniche lagIiale
che olrebbe conlenere anche lulli i suoi amici insie
me e nolo con orrore che non orla iI reggiseno
Ha i caeIIi Iunghi rossi e ricciuli lrallenuli suIIa
fronle da una fascia coIorala Ia carnagione chiara e
cosarsa di Ienliggini e scollala daI soIe deIIa SiciIia
che non e rorio indicalo aIIe mozzareIIe come Iei
Ha iI iccoIo nasino aIIa francese moIlo seIIalo I
lruccala e ha ure Ie unghie deIIe mani e dei iedi
diinle di rosso AI coIIo avra un cenlinaio di coIIane e
forse ancor iu bracciaIelli ad enlrambi i oIsi GIi
orecchini sono due da una arle e lre daIIaIlra lulli
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
diversi lra Ioro
Mio adre avrebbe una soIa aroIa er definirIa e
non oso dire quaIe Io Iadoro gia
I suoi amici sono enlrambi carini NeI comIesso mi
iacciono come comagni di viaggio
Slefano e iulloslo aIlo credo iu di un melro e ol
lanla con Ia carnagione scura e i caeIIi Iunghi rac
coIli a coda ma dove si e mai vislo un maschio elli
nalo cos Menlre iI suo amico e un dieci cenlimelri
iu basso e in lesla orla un grovigIio di riccioIi bi
ondi che sembrano una siee ma Io fanno sembrare
aIlo come Slefano
Anche Ioro orlano |eans a zama camicioni coIo
rali e zoccoIi Non ho aroIe se Ii vedesse mio a
dre
Hanno finilo di sislemare i bagagIi Dai Ioro di
scorsi ho cailo che quegIi slrani roloIi morbidi che
hanno con se si chiamano sacchi a eIo Si resenlano
Sembrano genliIi
La ragazza si chiama arbara e iI secondo ragazzo
si chiama DanieIe
Aena seduli si accendono una sigarella anche Ia
ragazza II lreno arle comincia Ia mia avvenlura e
falla ormai slo andando via daIIa SiciIia
arbara si gira verso di me e mi dice con queI doI
ce accenlo che ancora non ho individualo Oddio
scusa lanlo che maIeducali siamo li va di fumare
No grazie Io non ho mai fumalo
e che vuoI dire uoi semre rovare no
Magari iu lardi Grazie Da dove venile
87
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
Non Iavessi mai chieslo arbara comincia a rac
conlarmi che sono in viaggio da un mese er lulla
IIlaIia Sono sludenli deIIAccademia di eIIe Arli di
Venezia e voIevano vedere un o di arle e di sloria
Inlanlo si sono ure diverlili un sacco hanno giralo
con Iauloslo er risarmiare Non so che cosa sia
ma dai Ioro discorsi deduco che sia un mezzo di lra
sorlo economico Hanno dormilo negIi osleIIi e nei
cameggi non hanno Ia lenda ma si sono arrangiali
con iI sacco a eIo Adesso slanno lornando a casa ma
rima vogIiono fermarsi quaIche giorno a Roma
Sono lulli di Verona Ia cilla deIIamore Mi chiedo
no se Ia conosco se ci sono mai slala
Risondo che Ia conosco eccome ma denlro di me
mi chiedo dove si lrovi suIIa carlina geografica Iur
lroo in queslo momenlo non ho un alIanle e a scuo
Ia ho sludialo oco geografia
La camagna siciIiana scorre daI fineslrino e mi ac
corgo che non rovo aIcuna noslaIgia di casa Ho lro
valo una comagnia inleressanle e comincio ure a
diverlirmi I ragazzi scherzano e rendono in giro me
e arbara che sembra mi vogIia fare da soreIIa mag
giore difendendomi daIIe Ioro ballule in un diaIello
che non riesco a caire
Tra Ioro si dicono sesso ma va in mona Quando
chiedo cosa significhi ollengo una monlagna di risale
e nessuna risosla oh sara cerlamenle una aroIac
cia ma fingo di caire Io slesso
Ad un cerlo unlo mi chiedono di me Non vorrei
arIarne esilo referirei non dire nuIIa ma non osso
fare a meno di racconlare Ia mia sloria
88
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
ImbrogIio dicendo che ho diciollo anni Loro sono
lroo furbi er crederci ma er genliIezza fingono
In fondo con Ia mia slalura Ie ossa che quasi sbucano
daIIa eIIe iI seno aena accennalo a chi Ia vogIio
dare a bere Magari se mi lruccassi un o come ar
bara forse olrei guadagnare un aio danni Irima
deIIa fine deI viaggio Ie chiedero se mi resla Ia sua
malila er gIi occhi
Anni a arle racconlo Ioro Ia verila VoIevo andare
a MiIano er Iavorare e guadagnarmi i soIdi er a
garmi Ia scuoIa di sliIisla Vislo che iI bigIiello coslava
lroo rovero a Roma Iaro Ia cameriera o Ia sarla o
quaIsiasi aIlra cosa Ivilo di arIare deIIa mia famigIia
e Ioro sono cos deIicali da non fare domande Ad un
cerlo unlo lirano fuori da una borsa dei anini e deI
Iacqua Accidenli non avevo ensalo di orlarmi
quaIcosa da mangiare e adesso ho rorio fame
arbara si accorge deI mio sguardo fameIico e mi
offre un anino Non accella rifiuli Cosa osso fare se
non renderIo Mhhmmm hanno comralo Ie mafaI
de imbollile con Ie aneIIe in slazione Non osso
resislere iI mio slomaco esige Ia sua arle
II lreno rosegue iI suo viaggio verso nord e io mi
assoisco sono cos slanca Le voci dei miei comagni
di viaggio che arIano lra Ioro in un diaIello er me
incomrensibiIe mi cuIIano
Credo di aver dormilo un aio dore Ho erso Ia
lraversala deIIo slrello e siamo gia in CaIabria Sono
emozionala Non ho mai messo iede aI di fuori deIIa
SiciIia
Slefano sla arroloIando una grossa sigarella con iI
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
labacco di una Mar||crc mescoIalo a quaIcosa reso da
una carlina argenlala che liene in lasca Ioi rende un
ezzello di carla Io iega fino a farIo divenlare slrello
come Ia sigarella che ha fallo e gIieIo incaslra GIi
chiedo a cosa serva rovinare una sigarella comrala
er coslruirne una cos slorla Mi guardano aIIibili e
oi scoiano lulli a ridere
UnaIlra voIla Mi senlo cos sluida cosa avro mai
dello
DanieIe rende queIIa slrana sigarella e Ia accende
doo due liri Ia assa a arbara che si allacca come
unae aI mieIe menlre Slefano are lullo iI fineslrino
er far uscire queI fumo denso e doIciaslro che mi fa
subilo venire Ia nausea SlavoIla Ia domanda su cosa
ci lrovino lanlo di buono a fumare queIIa roba Ia len
go er me
Doo arbara e iI lurno di Slefano che si fa ure un
aio di liri Li guardo incuriosila Ia slanno fumando
in un modo slrano lenendoIa lra due dila come una
sigarella normaIe ma mellono Ie mani a coa e
asirano allraverso iI buco che si crea lra iI oIIice e
Iindice deIIa mano che non liene Ia sigarella
Slefano vede che Io slo osservando e me Ia orge
Sarei anche curiosa di renderIa se non fosse che
arbara gIieIa slraa di mano e Io rimrovera con
rabbia
Ma cosa fai I soIo una bambina
I aIIora Lascia che si diverla un o anche Iei
no
Sei rorio un crelino Cosa credi di fare Se ci
rovi unaIlra voIla le Io infiIo Ia dove non balle iI so
90
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
Ie daIIa arle deIIa brace
Io non riesco a caire iI erche di quesla reazione
quando soIo oche ora rima Iei slessa mi aveva offer
lo una sigarella DanieIe e Slefano si iegano in due
daIIe risale menlre arbara mi guarda come se voIes
se dire Che ci vuoi fare Sono falli cos
Doo un o che hanno finilo di fumare si addor
menlano e quando si svegIia arbara mi guarda in
modo slrano e mi dice Senli Nina se a Roma non
hai un oslo dove andare erche non vieni quaIche
giorno con noi Andiamo a slare da amici Dove ce
oslo er lre ce oslo anche er quallro Cos risar
mierai dei soIdi e li faremo visilare Ia cilla Ier noi e Ia
quinla voIla che Ia vediamo I oi slavo ensando se
sai cucire Mia soreIIa ha un Iaboralorio di confezioni
in rovincia di Verona e ha semre un sacco di Iavo
ro Se vuoi Ie osso chiedere di assumerli Cosa ne
ensi
Non ho aroIe Cerlo non mi asellavo che doo
oche ore di conoscenza quesle ersone fossero cos
ben disosle nei miei confronli Mi osso fidare Cosa
ossono voIere da me Ho rosellive migIiori Mi
devo fidare a ben ensarci non ho moIla sceIla Se
lorno indielro mio adre mi ammazza di bolle non
mi resla che andare avanli
Grazie arbara Sei cos genliIe Davvero Io fare
sli
Cerlo Mia soreIIa dice semre che fa falica a
lrovare oeraie che saiano gia cucire Tulle Ie ra
gazze che escono daIIa scuoIa media e vogIiono Iavo
rare non sanno fare nienle
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
Iensi che a Verona ci sia Ia scuoIa er sliIisla
Oddio queslo rorio non Io sarei Iero slanno
nascendo lanle iccoIe induslrie di veslili e credo che
lu ossa avere deIIe oorlunila se hai vogIia di
Iavorare e se sei svegIia DaI momenlo che hai inlra
reso queslo viaggio da soIa credo che non li manchi
Ia rima e che non sei cerlo Ia beIIa addormenlala che
asella iI rincie Giuslo
Credi che Iavorando riusciro a agarmi Iaffillo
Quanlo si rende a fare queI Iavoro chiedo incu
riosila daIIa nuova roselliva
Adesso li ci sei messa con Ie domande difficiIi
Non ho idea di quanlo guadagnino Ie ragazze che
fanno queI Iavoro se vuoi venire a Verona e rovare
vieni Ioi vedremo anche di lrovarli una sislemazione
economica
Cos iI mio viaggio rosegue lra miIIe sogni chiac
chiere e sonneIIini in comagnia dei miei nuovi amici

Quando mi svegIio siamo giunli a Roma La sla
zione bruIica di genle e un viavai conlinuo di ersone
che arIano lulle Ie Iingue deI mondo
Roma non e come me Iasellavo Me Ia immagi
navo iu iccoIa e brulla invece e grande e beIIa I
una cilla unica aI mondo Mi senlo lravoIgere daI suo
cIima daI lraffico daIIa genle Sono conlenla di aver
deciso di rimanere con i miei comagni di viaggio da
soIa mi sarei ersa
Doo un rimo momenlo di imbarazzo mi sono
92
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
lrovala moIlo bene Ho scoerlo che avremmo dor
milo lulli insieme in una camera con quallro male
rassi bullali er lerra neIIaarlamenlo in eriferia
di una coia di Ioro amici che ci hanno consegnalo Ie
chiavi dicendo di fare come se fossimo a casa noslra
Ho cercalo di rendere esemio da arbara er Ia
quaIe dormire neIIa slessa slanza con i suoi amici e
girare er casa senza veslili e Ia cosa iu normaIe deI
mondo Anche se io senza veslili er casa non ci giro
scusale lanlo e lengo ure iI reggiseno sollo Ia cami
cella
Sono moIlo remurosi nei miei confronli e mi fan
no vedere lulle Ie cose iu inleressanli Ma cosa ce
che non sia inleressanle a Roma
Mi offrono sesso iI ranzo anche se si lralla di
quaIche anino mangialo er slrada AIIa sera rima
di dormire si fanno ancora queIIe slrane sigarelle e
oi se Ia ridono fino a cadere addormenlali Io non ho
iu fallo domande e Slefano non mi ha iu offerlo da
fumare
arbara mi ha regaIalo una malila nera er gIi oc
chi siegandomi come Ia devo mellere Mi ha anche
consigIialo come lrallare i miei caeIIi in modo che
non siano cos cresi VuoIe a lulli i cosli reslarmi i
suoi veslili Dice che non osso girare er Roma vesli
la come una cugina di camagna
Adesso mi ellino soIo con i caeIIi bagnali e con iI
baIsamo oi Ii Iascio asciugare aIIaria iI risuIlalo e
una massa di riccioIi scuri e morbidi che mi corono
mela schiena UnaIlra cosa risello aIIe sazzoIale
che Ia nonna mi faceva dare ai caeIIi rima di meller
mi a Iello II giorno doo sembravo una slrega
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
Slamallina ho messo i |eans a zama di arbara Ia
credevo iu aIla ma senza zalleroni e soIo quaIche
cenlimelro iu di me InoIlre i camicioni enormi ma
scherano Ia sua figurella asciulla Abbiamo quasi Io
slesso fisico e mi rendo conlo che io sono scheIelrica
soIo secondo Ioinione deIIa mamma e deIIe zie Ier iI
reslo deIIe ersone sono sneIIa II che e ben diverso
Quanle cose ho imaralo nei ochi giorni assali
doo che ho Iascialo iI aese
Se mi guardo neIIo secchio faccio falica a ricono
scermi Con i |eans o i gonneIIoni a fiori Iunghi fino ai
iedi i caeIIi morbidi e gIi occhi neri aIIungali daI
lrucco sembro iu grande Adesso Ionlana da mio
adre e dai miei fraleIIi mi senlo iu Iibera iu sicura
di me e anche gIi occhi risIendono di una Iuce nuova
che non avevo mai vislo rima
Iurlroo come lulle Ie cose beIIe anche quesla
breve vacanza finisce in frella e arriva iI momenlo di
arlire er Verona
Con baci e abbracci ci saIuliamo dai Ioro amici ro
mani e riarliamo in lreno Le mie Iire slanno caIando
semre iu ma con Ia seranza di un Iavoro che mi
asella non mi esa moIlo agare iI rezzo deI bi
gIiello

Siamo arrivali a Verona ieri sera e slanolle ho dor
milo a casa di arbara I suoi genilori sono in vacanza
e ha Ia casa lulla er se Non finisco mai di sluirmi
DaIlra arle una ragazza abiluala a girare da soIa con
due maschi uo anche dormire a casa senza genilori
94
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
No Cerco di convincermi che e lullo normaIe La so
reIIa di arbara Lorella e unaIlra riveIazione Arri
viamo a casa sua di domenica mallina
Lorella e una beIIa donna sui lrenlacinque anni
moIlo eIeganle aI conlrario di arbara che invece e un
o scialla neI veslire Anche Iei ha i caeIIi rossi ma Ii
orla Iisci e Ie Ienliggini sono mascherale daI lrucco
ancora iu esanle di queIIo deIIa soreIIa I iu for
mosa ma non grassa e ha una risala conlagiosa Mi
riesce simalica a rima visla
II suo Iaboralorio si lrova neIIo scanlinalo di unim
mensa viIIa in cui vive con iI marilo ingegnere mine
rario Mi siega che suo marilo Iavora er una coma
gnia elroIifera e che sla aIIeslero er mesi inleri Lei
si e aerla iI Iaboralorio dove Iavorano dodici ragazze
AIIinizio Io aveva aerlo er occuare iI suo lemo
ma adesso si e aassionala aI Iavoro e sla I daIIa
mallina aIIa sera
Mi vuoIe a Iavorare da subilo dice che ha un sacco
di Iavoro e unoeraia deIIo sliro e aena andala in
malernila I diserala ha deIIe consegne da fare
Quando Ie dico che mi devo lrovare un aIIoggio si
melle a ridere
Tesoro non li reoccuare mi dice ho una
mansarda con scaIa indiendenle dove viene a dormi
re arbara quando fa lroo lardi Ia sera e non vuoIe
reoccuare i noslri genilori Ier iI momenlo li uoi
sislemare I oi si vedra
Cosa ne ensi aby ConcIude rivoIgendosi aIIa
soreIIa che er un allimo sembra smarrila ma si
rirende subilo menlre io denlro di me sono feIice
95
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
er Ia soIuzione
Ienso che sia unollima idea Iurche non si sa
venli quando rienlro aIIe lre o aIIe quallro
QuesluIlima frase mi Iascia erIessa ma doo
avere giralo mezza IlaIia con Iei non mi meravigIio
iu di nuIIa
Vieni con me che li moslro da dove si enlra
Lorella fa iI geslo di accomagnarmi ma arbara Ia
bIocca Se non li disiace Lory Ia accomagno io
Cos dicendo si avvia verso iI relro deIIa viIIa da
dove una scaIa eslerna orla aIIuIlimo iano arbara
eslrae Ie chiavi e are Ia orla dicendo Ok domani
andro a fare una coia di chiavi anche er le Inlra
Qui ce iI saIollo con Ia leIevisione e ancora in bianco
e nero e queIIa vecchia che aveva Lorella in casa sua
Quando ha reso queIIa a coIori quesla Iha messa
qua Comunque funziona bene Qui ce Ia cucina ame
ricana con lulli gIi eIellrodomeslici Hai iI frigo con
congeIalore iI forneIIo con iI forno e Ia Iavalrice Di Ia
ci sono lre camere da Iello La rima e malrimoniaIe e
sei regala di IasciarIa a me e sorallullo non dire a
mia soreIIa che quando rienlro non sono soIa Mia
soreIIa sa che fumo ma non dirIe deIIe canne che ci
roIIiamo lra amici
Sono sbaIordila I vero che in ochi giorni ho im
aralo un sacco di cose ma quesla non me Iasellavo
rorio Non rienlra soIa Non si orlera mica quaI
che maschio a casa di nolle vero I se queIIo viene in
camera mia I oi che ne so io deIIe canne Io non
Iho mai visla a roloIare Ie canne e anche se fosse co
sa ci sarebbe di maIe
96
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
Nina non fare queIIa faccia urIa arbara Ho
venlunanni e lullo iI dirillo di diverlirmi Se li rendi
Ia camera in fondo vicino aI bagno non sarai dislur
bala Tra IaIlro Ia slanza malrimoniaIe ha iI suo di
bagno e quindi anche quando avro comagnia queI
Io in fondo aI corridoio sara lullo luo
Davanli a unoccasione come quesla Iavoro e casa
lullo insieme cosa osso riballere Mi vergogno er
un allimo che Ia menlaIila incuIcalami dai miei geni
lori si faccia senlire cos forle e ringrazio er lullo
queIIo che mi viene offerlo Devo sforzarmi di mo
slrarmi un o iu moderna o faro rorio Ia figura
deIIa zolica
Mi guardo inlorno e reslo scioccala Doo Iaar
lamenlo di Roma con i suoi malerassi slesi er lerra
queIIo che vedo e Iusso aIIo slalo uro I divani deI
saIollo hanno Iaria di essere comodissimi i mobiIelli
deIIa cucina sono di un beI coIor verde chiaro e i bagni
hanno enlrambi Ia vasca e Ia doccia
arbara non avro mai aroIe er ringraziarli di
avermi fallo conoscere lua soreIIa Ma e cos generosa
con lulli
Generosa Io e er carallere ma neI luo caso e di
verso Non offenderli gIi ho dello che sei scaala di
casa erche luo adre li icchiava Anche se non me
Ihai mai dello ho vislo i segni deIIe cinghiale suIIe
lue gambe e a me non Ia racconli giusla I oi arIi
neI sonno Lo sai So che non vuoi arIare deIIa lua
famigIia e quindi ho lrallo Ie mie concIusioni Lei li ha
resa a cuore rima ancora di vederli non ha mai
avulo figIi e enso che un o di comagnia Ie faccia
iacere Non so se olra assumerli in regoIa vislo che
97
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
non hai diciollo anni e qui mi Iancia uno sguardo
che mi fa arrossire ma ce genle lanla che Iavora in
nero e non conlroIIa nessuno Con Ia scusa che vivi
qua uo semre dire che sei unosile venula daIIa
SiciIia er iscriversi a scuoIa e che sei andala in
Iaboralorio soIo un allimo er saIularIa Comunque lu
non farli di quesli robIemi Lorella conosce un sacco
di genle che conla e sa cosa deve fare Tu devi soIo
Iavorare e comorlarli bene Ora li accomagno giu a
rendere Ia lua vaIigia I mi raccomando con iI luo
rimo sliendio comrali degIi abili un o iu mo
derni Magari anche deIIe scare
Cos comincio iI mio rimo Iavoro neI camo deIIa
moda Iuori regoIa cIandeslina di Iusso aI banco di
sliro di un Iaboralorio di confezioni in uno scanlinalo
con dodici oeraie lredici con me
Nei lemi morli do una mano anche a cucire ma
non e iI cucire a cui ero abiluala daIIa sarla marche
imbaslilure rove suIIe cIienli e oi finaImenle Ia
cucilura a macchina Qua si uniscono direllamenle i
ezzi rendendo un cenlimelro di cucilura daer
lullo I ezzi arrivano gia lagIiali e Iegali in lanli ac
chi insieme a queIIo che chiamano capc canpicnc e che
serve a moslrare come deve essere iI cao finilo I
acchi conlengono lanli ezzi uguaIi lra Ioro che
vengono lagIiali daI naicrassc che aIlro non e se non
un insieme di slrali di lessulo slesi uno sora IaIlro
Mi sono sesso osla iI robIema di come vengono
falli i veslili che si vendono nei negozi Ora Io so
I dura er me che non sono abiluala a fare queslo
Iavoro in queslo modo ma ho lanla buona voIonla e
Ia vogIia di imarare non mi manca Mi do da fare e
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
sembra che Lorella sia conlenla di me
AIIinizio faccio falica a Iegare con Ie aIlre ragazze
che arIano lulle in diaIello Un o aIIa voIla ero
comincio a comrenderIe e mi inserisco nei Ioro di
scorsi duranle Ie ause er iI caffe o er iI ranzo
Tanle di Ioro infalli abilano Ionlano e si orlano iI
ranzo da casa che oi consumano suI riiano deIIe
macchine da cucire QuaIcuna di Ioro si sforza e mi
arIa in ilaIiano Sono incuriosile daIIa mia sloria e a
lulle racconlo Ia rima versione che avevo dalo suI
lreno a arbara e ai suoi amici A voIle sembra che io
arrivi da un aese slraniero Mi chiedono cosa si man
gia da noi come sono Ie case e se e vero che Ia genle
gira lulla armala
Riesco a conquislarIe deI lullo quando rearo dei
cannoIi siciIiani con Ia ricella che mi ha insegnalo Ia
mamma Da queI momenlo sono arle deI Ioro gru
o
Una sera dinverno oco rima di NalaIe Ie faccio
venire lulle a mangiare da me Sliamo un o slrelle
neIIa cucina da ollo ma Lorella aena viene a sa
ere che siamo lulle I ci coslringe a lrasferirci neIIa
sua saIa da ranzo dove si uo mangiare comoda
menle in venli Ho rearalo Io sfincione e Ia cao
nala Lorella are deI vino e si fa orlare daIIa a
slicceria una monlagna di asliccini
In queIIoccasione conosco anche suo marilo inge
gnere che e rienlralo daIIa Libia due giorni rima Un
uomo educalo e genliIe er nuIIa infaslidilo di lro
varsi Ia casa invasa da lulle quesle ragazze I una se
rala memorabiIe Ier Ia rima voIla da lanlo lemo mi
senlo ancora arle di quaIcosa simiIe a una famigIia
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
SoIo che qui nessuno mi mena
La sera lardi quando vado a Iello rienso aIIa
mamma con arlicoIare noslaIgia Mi manca da mo
rire Anche mio adre un o Mi rendo conlo che Ie
sue bolle erano frullo deIIa non cuIlura che ha rice
vulo in eredila e che rileneva di essere neI giuslo I
miei fraleIIi invece no Non mi mancano e non Ii
erdono Loro mi icchiavano er iI guslo di farIo e
non er educarmi rilenevano fosse un Ioro dirillo e Io
facevano unlo e basla

Doo un anno che Iavoro e risarmio rilengo sia
arrivalo iI momenlo di andare a scuoIa Lorella ha
reso informazioni er me e ha lrovalo una scuoIa che
liene dei corsi seraIi e di sabalo Ier iI momenlo non
fanno sliIismo ma soIo modeIIismo induslriaIe Ades
so che conosco iI Iavoro caisco che forse e queIIo che
mi ci vuoIe comunque e semre una buona arlenza
Andro a scuoIa iI sabalo mallina e iI mercoIed sera
Ier iI sabalo rendero Iaulobus er iI mercoIed si
offre di accomagnarmi Lorella Dice che cos andra a
farsi una asseggiala in cenlro menlre asella che es
ca A casa non ha nienle da fare e si annoia Ier me e
quasi una seconda madre Non ha mai voIulo che mi
lrovassi unaIlra casa Ha insislilo che rimanessi neIIa
sua mansarda dice che di nolle si senle iu lranquiIIa
saendo che non e soIa arbara e venula a dormire I
ogni lanlo ma non mi ha mai dislurbala a arle una
voIla Mio dio che nollala queIIa
100
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
Iro slala svegIiala di sorassaIlo da due voci che
Iiligavano una deIIe due era Iei che iangeva LaIlra
era di un uomo
Non saendo come comorlarmi ne ho arofilla
lo er andare in bagno e menlre slavo suI valer si e
saIancala Ia orla e mi sono lrovala davanli Slefano
Non Io avevo iu vislo da quando ero arrivala a Vero
na Me Io sono lrovalo cos in iena nolle nudo con
gIi occhi arrossali e Ia barba Iunga Mi sono senlila
moIlo imbarazzala menlre Iui non areva sorreso di
vedermi e lanlo meno imbarazzalo er Ia sua nudila
Non soIo non si e scusalo ma era ure arrabbialo er
che arbara si era chiusa in bagno e non voIeva uscir
ne Ha comincialo a urIare deIIe aroIacce Sono rima
sla cos sbaIordila che non sono riuscila a risondere e
me ne sono andala senza lirare Iacqua
Iro sconvoIla Che fine aveva fallo iI ragazzo aIIe
gro e genliIe che avevo conosciulo ochi mesi rima
InoIlre mi sembrava anche moIlo dimagrilo Ie cosloIe
sorgevano cos lanlo che si olevano conlare Iro
anche reoccuala er arbara Decisi di andare a ve
dere come slava menlre iI suo amico svuolava rumo
rosamenle Ia vescica neI mio bagno senza manco re
occuarsi di chiudere Ia orla
ussai deIicalamenle aIIa orla deI suo bagno e Ie
chiesi di arirmi Senlivo che slava iangendo Doo
un o mi ar er oi richiudere Ia orla aIIe mie
saIIe e sedersi suIIa lavoIa deI valer abbassala
Aveva iI viso devaslalo daI ianlo e deI sangue Ie
usciva daI naso Lei sembrava non essersene accorla o
forse non gIiene fregava nienle Iresi un asciugamano
Io bagnai e Ie riuIii iI viso II suo aIilo uzzava di aI
101
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
coI Ira indifferenle a quaIsiasi cosa facessi o dicessi
DeI reslo non avevo nienle da dire o forse anche lro
o che in cerli casi equivaIe a nienle
Anche Iei era nuda e Ia corii con Iaccaaloio La
feci aIzare iano iano e Ie Iavai bene iI viso con Iac
qua correnle fresca Ioi Iaccomagnai in camera e Ia
feci slendere suI Iello Mi misi accanlo a Iei e Iab
bracciai er conforlarIa Non saevo iI molivo deIIa
sua diserazione ma non Iavevo mai visla cos e
avrei fallo quaIsiasi cosa er Iei Le dovevo cos lanlo
Menlre si slava caImando enlro come una furia
Slefano che rima ancora di raccogIiere i suoi veslili
che slavano a lerra rese daI riiano deI comodino
una siringa e deIIe carline e Ie fece sarire veIoce
menle neIIe lasche deI giubbollo bullalo su di una
sedia in fondo aIIa slanza Usc sballendo Ia orla con
Ie sue cose in mano senlii che si rivesliva beslem
miando in saIollo II rumore dei suoi assi che anda
vano aIIa orla dingresso e iI lonfo deIIa orla che
sballeva ci dissero che se ne era andalo
Mi girai a guardare arbara ensavo che si fosse
addormenlala Invece aveva gIi occhi saIancali e fis
sava iI soffillo Le arIai er Ia rima voIla da quando
Iavevo lrovala in bagno
Come slai
Da schifo Ci siamo messi insieme doo Ie va
canze Ier me e Ia rima sloria imorlanle e gIi vogIio
bene davvero ma Iui ha comincialo a bucarsi Dice
che Ierba in confronlo e nienle menlre con Ieroina si
voIa e doo una era si sla rorio bene VuoIe che
rovi anchio Sosliene che Iui non e come gIi aIlri
102
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
che doo un o non ne ossono iu fare a meno Lui
e diverso iu forle insisle a dirmi che se rovo
anchio oi caisco ma io non vogIio Ho vislo Ia fine
che hanno fallo aIlri amici Slasera Slasera gIi ho
dalo IuIlimalum o me o Iero Ma er lrovare iI
coraggio ho bevulo lroo Mi sono ubriacala Den
lro di me saevo che avrebbe sceIlo Iei infalli se ne
andalo con Ia sua siringa con Ia sua droga che Io
orlera aIIa morle ma io Io amo Io vogIio aiulare ma
cosa osso fare se Iui non vuoIe Mi ha ure ic
chiala Ho iI naso rollo soIo erche insislevo Mi ha
dello che non mi soorla iu che sono una sluida e
che non mi vuoIe iu vedere Lo so che non e Iui che
arIa ma Ia droga inlanlo ero Ie bolle Ie ho rese
io Non mi era mai successo Neanche mio adre si e
mai ermesso Chi si crede di essere queIIo slronzo
Lo odio
Una serie di singhiozzi inlerrue quesla lirala
Non ero sicura di aver cailo lullo ma avevo cailo
abbaslanza
Lorella mi invilava sesso giu da Iei doo cena a
bere iI caffe e mi aveva messa in guardia siegandomi
bene di cosa si lrallava ma soIo ora ne avevo coscien
za
CorIeone avra avulo lanli aIlri robIemi ma Ia dro
ga no Irima di arrivare a Verona non Iavevo mai sen
lila nominare Qui caii ben reslo cosa fosse dai
discorsi deIIe mie comagne di Iavoro dai giornaIi
che Ieggevo di conlinuo daIIa leIevisione non iu cen
surala e dagIi sguardi vuoli di lanli ragazzi che bi
gheIIonavano in iazza e quando assavi li chiede
vano Oh vecia ghelo cenlo Iire Daai no sla far Ia
103
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
slroonsa dame cenlo Iire che go da farme se no slao
maI Oh vecchia hai cenlo Iire Dai non fare Ia
slronza dammi cenlo Iire che devo farmi aIlrimenli
slo maIe Con queIIaccenlo slrascicalo che subilo
associavi a chi deIIa droga era divenlalo Io schiavo
Quesle cose aI mio aese non sarebbero mai successe
Doo aver singhiozzalo come una bambina arba
ra cadde addormenlala e io sei cosa dovevo fare
Doo averIa coerla bene misi iI caollo sora aI
igiama e andai a svegIiare Lorella
Con voce reoccuala mi chiese da dielro aIIa orla
chi ero Quando risosi mi ar savenlala e mi fece
enlrare subilo iI freddo di queIIa nolle era da record
Le racconlai lullo in un fialo serando che fosse Ia
cosa migIiore da farsi Non avrei saulo a chi aIlri ri
voIgermi e quaIcosa dovevo ur fare No
Quando finimmo di arIare erano Ie quallro di
mallina assale non avevo sonno e Ia lesla mi slava
scoiando er forluna era sabalo e olevo dormire
fino a lardi Lorella mi rassicuro dicendo che avevo
fallo benissimo a dirIe lullo
Avrebbe cercalo di convincere Slefano ad andare in
quaIche comunila er disinlossicarsi Se non avesse
voIulo avrebbe ensalo Iei a come muoversi Iimor
lanle era saere che cera un robIema e aver vogIia di
affronlarIo Lei Io conosceva da quando era bambino
erche Ia sua famigIia era deI aese e Io aveva vislo
crescere
Tornai a Iello iu serena Avevo fallo Ia cosa giusla
arbara era ancora come Iavevo Iasciala
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
Doo queIIa nolle viene ancora a dormire qui ma
semre da soIa e mai lroo lardi ho Iimressione
che Io faccia aosla er slare con me
Sla lagIiando i onli con gIi amici che conlinuano a
usare droga di quaIsiasi genere dice che non vuoIe
iu saerne nienle neanche deIIe canne che lra a
renlesi adesso so bene cosa sono
Slefano doo che i suoi Io hanno mandalo via da
casa ha accellalo di enlrare in comunila Si senlono
ogni lanlo er leIefono e dice che sembra sereno La
droga non Io aveva ancora danneggialo in modo irre
cuerabiIe arbara sera di olerIo andare a lrovare
lra non moIlo
A voIle viene da me iI sabalo sera e cos lrascor
riamo Ia domenica mallina orlandoci neI Iellone bi
scolli succhi di frulla e caffe e rimanendo a chiacchie
rare fino a mezzogiorno Le rime voIle mi senlivo in
coIa er queslo oIlrire a cui non sono abiluala ma
vislo che succede forse una voIla aI mese mi dico che
un o di reIax me Io merilo
QuaIche sellimana fa e arrivala in comagnia di
DanieIe Doo iI viaggio fallo insieme non avevo iu
vislo neanche Iui e mi sorrende iI cambiamenlo che
ha fallo
Si e lagIialo iI cesugIio che aveva suIIa lesla e con i
caeIIi corli are iu giovane I suoi Iineamenli sem
brano iu deIicali e gIi occhi azzurri hanno una vena
di lrislezza menlre mi racconla che aena lornalo a
casa daIIe vacanze suo adre ha avulo un iclus Si e
saIvalo ma non uo Iavorare er manlenerIo aI
Iuniversila e Ia ensione che gIi hanno dalo non
105
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
basla Cos ha dovulo rendere iI rimo Iavoro che ha
lrovalo Iimbianchino Cosa ce di iu vicino aI il
lore mi chiede con un sorriso slorlo
Quanlo mi disiace Dice che forse finira gIi sludi
fuori corso Chissa
DanieIe mi era iaciulo da subilo iu di Slefano
Mi sfolleva di meno e quando Io faceva si vedeva che
voIeva farmi ridere con Iui e non inlendeva ridere di
me
QueIIa sera si e fermalo a chiacchierare fino a lardi
A un cerlo unlo arbara ci ha saIulali ed e andala a
dormire Io che beIIa sorresa non ero imbarazzala aI
ensiero di slare da soIa con Iui Anzi avrei voIulo
che non se ne andasse iu Da aIIora e venulo a lrovar
mi aIlre voIle anche senza arbara e Ia cosa mi ha
semre reso feIice
Siamo anche andali in izzeria insieme un aio di
voIle I mi ha ure baciala Se Io saesse mio adre
Torniamo aIIa scuoIa Oggi e sabalo e ho Ia rima
Iezione Sono lroo emozionala Queslo corso cosla
un sacco di soIdi e rivalo ma non agando affillo e
boIIelle me Io osso ermellere Mello lullo iI male
riaIe che mi hanno dello di rocurarmi slecca squa
dra melro da sarla quadernone con quadrelli da un
cenlimelro asluccio con orlamine da zerocinque e
gomma bianca denlro a una carleIIa di Iaslica rigida
e mi avvio aIIa fermala deIIaulobus
Irima di uscire mi conlroIIo neIIo secchio e enso
a comero soIo un anno fa Ora sono cresciula in aI
lezza di quaIche cenlimelro non moIlo ma signifi
calivo se oi aggiungiamo i lacchi che ho imaralo a
106
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
orlare con disinvoIlura arriviamo a dieci cenlimelri
iI seno e aumenlalo a dimensioni accellabiIi e fa Ia sua
beIIa figura sollo aIIa magIiella slamala con Ia faccia
di MaryIin Monroe
I |eans non sono iu a zama ma un o iu slrelli
aI fondo come vuoIe Ia nuova lendenza I caeIIi sono
slali lagIiali da una arrucchiera e i riccioIi sono beIIi
vaorosi e addoIciscono iI mio viso dai Iineamenli
marcali liici medilerranei dicono AI mio Iook ho
dovulo aggiungere un aio di occhiaIini rolondi in
melaIIo er correggere un Ieggero difello aIIa visla
che ho daIIa nascila e che non mi hanno mai fallo
conlroIIare Lavorando lanle ore aIIa macchina da cu
cire me ne sono accorla quasi subilo NeIIinsieme so
no conlenla di queIIo che vedo Sorallullo sono con
lenla deIIa vila che faccio e deIIe asellalive che ho
er iI fuluro
A roosilo sono ure ziia No non zilla Io arIo
semre lanlo da quando ho Iascialo iI aese sono di
venlala una grande chiacchierona sono ziia come
direbbero Ia mamma e Ie zie cioe fidanzala
Non rorio fidanzala come ensano Ioro cioe con
iI malrimonio gia in visla ma io e DanieIe ci siamo
messi insieme Come si dice qui Mi ha chieslo di
divenlare Ia sua ragazza Chi Iavrebbe mai dello
arbara quando Iha saulo era fuori di se daIIa gio
ia Adesso ha aura di quando Iui mi viene a lrovare a
casa Teme che ossa rimanere incinla e cos mi ha
fissalo un aunlamenlo daI suo ginecoIogo Dice che
devo assoIulamenle rendere Ia iIIoIa Sedici anni
sono lroo ochi er rimanere incinla Concordo con
Iei e insieme andiamo daI ginecoIogo
107
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
Iarlo di corsa er non erdere Iaulobus e arrivare
in rilardo rorio iI rimo giorno
II corso di modeIIismo e rorio inleressanle Ci
siegano come bisogna ragionare er coslruire dei
cai che veslano ersone diverse come esislano deIIe
labeIIe con misure slandard a cui bisogna allenersi
anche se oi ogni azienda in cui Iavoreremo avra Ie
sue labeIIe con Ie rorie misure
Ci siegano come quando si coslruisce un modeIIo
bisogna renderIo reaIizzabiIe induslriaImenle e qui
sono avvanlaggiale queIIe che sanno gia cucire Se
non sai come va messo insieme un cao come uoi
fare iI modeIIo che serve a lagIiarIo
Le rime quallro ore di corso voIano Sono cos
enlusiasla non sembra neanche una scuoIa sembra
un sogno Un sogno che inseguo da anni e er iI quaIe
ho lagIialo i onli con iI assalo e con Ia mia famigIia
e che finaImenle si sla reaIizzando
AIIuscila deIIa scuoIa lrovo Lorella che mi asella
Che slrano non eravamo daccordo che mi venisse a
rendere I venula dice er saere come andala e
er offrirmi iI ranzo in cenlro
Andiamo in una lralloria dove cucinano da dio
Aarliene ad una sua amica e Iei viene sesso a
mangiare qui I slrana vedo che mi deve dire quaI
cosa e non si sa lrallenere daIIa sua faccia direi che e
una cosa beIIa Doo che abbiamo ordinalo viene aI
dunque
Dice che ha avulo uninleressanle offerla er arire
una nuova dilla insieme ad un socio Conosce quesla
ersona da lanli anni e sa che ci si uo fidare
108
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
VogIiono arire unazienda che roduca dei marchi
nuovi e venderIi direllamenle ai grossisli Non vuoIe
iu cucire soIo er gIi aIlri In queslo modo avra iu
soddisfazioni Dovranno lrasferirsi in un caannone
iu grande e assumere aIlre ersone imiegale la
gIialori e magazzinieri Invesliranno un sacco di soIdi
ma e iI momenlo giuslo II mercalo non manca
Ier un allimo Ia frainlendo e enso che vogIia Ii
cenziare Ie ragazze che ha adesso
Ma no sciocchina Ci mancherebbe aIlro Le ra
gazze rimangono lulle Assumeremo aIlre ersone er
ricorire i ruoIi che ci mancano Ci servono anche
deIIe modeIIisle e Ia rima sarai lu II robIema e che
non li osso ancora mellere in regoIa Dobbiamo
asellare aIlri due anni Accidenli Comunque non
reoccuarli li voIevo dare quesla beIIa nolizia in
modo che li imegni aI massimo a scuoIa La nuova
dilla avra bisogno di le Ier iI momenlo non dire nien
le aIIe aIlre ragazze rima che lullo sia ronlo ci vor
ra un aIlro anno Ora mangia che sei lroo secca
Ho lrovalo Ia mia seconda mamma

Adesso eccomi qua Ho comiulo diciollo anni un
mese fa Ora ho un Iibrello di Iavoro e non sono iu in
nero Ho finilo Ia scuoIa da un anno e neIIa nuova
dilla Ie cose slanno andando moIlo bene Hanno as
sunlo da subilo aIlre due modeIIisle moIlo iu eser
le di me Come in lulli i Iavori Ia scuoIa serve fino ad
un cerlo unlo Cio che iu conla e Ieserienza e io
109
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
non me Ia senlivo di iniziare da soIa quesla nuova av
venlura
Lorella e Guido iI suo socio e nuovo comagno
neIIa vila Io hanno cailo e non hanno fallo slorie
Lanno scorso Iingegnere exmarilo di Lorella ha
messo incinla una nigeriana e ha deciso di non lornare
iu Hanno vendulo Ia viIIa che aarleneva ad en
lrambi e Lorella si e consoIala moIlo bene erche
Guido ha una viIIa ancora iu beIIa e iu grande ed e
un gran figo come dicono da quesle arli IarIanlina
scioIla e cerveIIo sveIlo un ollimo commerciaIe e un
buon arlilo da sosarseIo rorio
Io e DanieIe siamo andali a vivere insieme Ci so
seremo in aulunno fra quallro mesi neI frallemo
asello che mi sediscano i documenli daI comune e
daIIa arrocchia di CorIeone
Ho mandalo una Iellera ai miei genilori infor
mandoIi che mi sosero Mi farebbe iacere se venis
sero aI mio malrimonio
Mi ha risoslo CaIogero iI iu grande dei miei
fraleIIi queIIo che me Ie suonava iu forle nonche
queIIo che ha fallo iu anni di scuoIa neI senso che ha
rielulo due anni aIIe eIemenlari e due aIIe medie
Mi ha mandalo una Iellera assai sgrammalicala
I miei genillori nun anno nissuna figghia fimmina
e noi frali nun aviri suoru Tu sei Ia vriuogna de Ia
noslra famigghia chi lu hai disunuralu A o aese e
insinu a IaIemmo o sanno lulli Nun falli mai iu
vedere a mia CaIoggero
Grazie slronzo AIIora con che dirillo mi menavi
se non sono neanche lua soreIIa avrei avulo vogIia di
110
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
risondergIi ma referisco lacere Doo aver ianlo
un o mi sono rassegnala ma ho conservalo Ia Iel
lera non si sa mai
Non credo a cerle cose ma mano a mano che si
avvicina iI malrimonio con DanieIe ho slrane sensa
zioni un resenlimenlo forse
Slefano e uscilo daIIa comunila Ianno scorso
Quanle cose son successe neI frallemo Ha dalo gIi
uIlimi esami aIIaccademia e Iavora gia come inse
gnanle di educazione arlislica aIIe medie di un aese
qua vicino Sembra che sia guarilo daI vizio deIIa
droga anche se Lorella non ne e moIlo convinla
arbara invece e rimasla un o indielro con Iuni
versila erche Iavora neIIa nuova dilla deIIa soreIIa
Disegna in modo divino e fa Ia sliIisla ur senza aver
frequenlalo aIcun corso In ralica queslo Iavoro Io
facciamo insieme CoIIaboriamo come si usa dire Lei
disegna e io Ie suggerisco i dellagIi lecnici er oler
rendere reaIizzabiIi Ie sue idee

Slamallina vado in chiesa a sosarmi I genilori di
DanieIe hanno voIulo fare Ie cose in grande Chiesa
slracoIma di fiori bomboniere risloranle un mucchio
di arenli suoi lanlissimi amici noslri e lullo iI
reslo arbara e Slefano che si sono rimessi insieme
saranno i miei leslimoni
Lorella si e dala da fare er organizzare aI megIio
Ia giornala Secondo me non vedeva Iora Ha voIulo
regaIarmi Iabilo bianco e agare mela deI ranzo
come se fosse mia madre Ma cosa ho fallo er meri
111
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
larmeIo
Ier saIvare aImeno Ie aarenze Ia sellimana rima
deI malrimonio sono andala a dormire a casa di
Lorella Mi vien da ridere se ci enso lanlo Io sanno
lulli che io e DanieIe viviamo insieme da un anno
La arrucchiera mi ha ellinalo con i boccoIi Iabilo
e beIIissimo sliIe bamboIa lullo izzi e baIze e iI
lrucco ha voIulo farmeIo arbara Ha rorio Ia mano
deIIarlisla
SaIgo in macchina Ia beIIa Mercedes di Guido
lulla addobbala con i fiori e un fiocco di luIIe bianco
suI cofano Io invece ho un nodo aIIo slomaco
Lorella e sedula davanli ho voIulo a lulli i cosli che
venisse in macchina con me non me Ia senlivo di slare
da soIa
Vislo che non ho aIcun arenle maschio che mi
accomagnera aIIaIlare siamo daccordo che DanieIe
mi asellera suIIa orla deIIa chiesa con iI bouquel di
fiori
Icco ci siamo Non so erche ma mi rende iI
anico Ancora una voIla senza rendermene conlo
avevo fallo Ie cose er fare iacere agIi aIlri Avevo
accellalo queI malrimonio er fare iacere a DanieIe e
aIIa sua famigIia a Lorella Non mi rendevo conlo che
Ienlamenle ero lornala Ia ragazza di CorIeone che
faceva Ie cose soIo er fare iacere agIi aIlri
Le anliche aure che avevo canceIIalo rinascono e
come moslri mi aggrediscono I rorio vero che do
vunque vada ognuno orla se slesso Io ho orlalo
con me Ia ragazza di CorIeone
Vedo Ia genle assieala davanli aIIa chiesa che mi
112
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
asella Mi si irrigidiscono i muscoIi deIIe gambe
Non olro mai iu camminare II nodo aIIo slomaco
divenla un macigno di granilo Cambio idea Non
vogIio iu sosarmi Dico a Guido di non fermarsi
Ier favore vogIio andare via
Lorella mi guarda ensando che sia uno scherzo
Non avrai mica fumalo quaIcosa che non va
vero
No non ho fumalo nienle Io giuro SoIo che non
vogIio iu sosarmi Che maIe ce La macchina si
ferma
Guido cosa fai Ti ho dello di andare via Tanlo io
non esco Ho deciso che da quesla macchina non es
co grido io islerica
Lorella si gira e mi chiede se sono imazzila Mi da
un ceffone in faccia UrIa Cosa li e saIlalo in menle
di fare quesle scenale con lulla Ia genle che asella
Guido scende e mi are Ia orliera ma io rimango
immobiIe
Se non scendi me Ia agherai mi minaccia
Lorella diserala Non farmi queslo rorio oggi
MaIedizione a le Che cazzo di figura mi fai fare
I Ia rima voIla che Ia senlo imrecare e quesla
aroIaccia che suIIa sua bocca risuIla ancora iu voI
gare mi scuole
Scendo non osso farne a meno DanieIe si avvi
cina con iI bouquel Ivviva Ia sosa evviva gIi
sosi gridano i resenli

113
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
Sono assali quallro anni da aIIora e ieri e nala
CaroIina Ia noslra rimogenila Sono cos feIice se
ravo rorio che fosse femmina
Ho voIulo chiamarIa CaroIina come Ia beIIa e chiac
chierala rinciessa di Monaco Ier me Iei sara que
slo una rinciessa
Mia figIia non alira queIIo che ho alilo io Mia
figIia crescera Iibera di scegIiere Ia scuoIa che Ie iace
di avere amici maschi e femmine con cui uscire Ia
sera Mia figIia avra i suoi genilori accanlo neI giorno
deI suo malrimonio e non verra icchiala daI adre o
dai fraleIIi
arbara e Lorella vengono a lrovarmi aIIosedaIe
con un enorme mazzo di fiori e un sacco di regaIi er
Ia bambina
Anche arbara e incinla di Slefano Lo ha saulo
da oco ed e aI sellimo cieIo Convivono da un aio
danni e sono moIlo feIici Ier iI momenlo non si so
sano oi si vedra
La soddisfazione che mi da CaroIina e indescri
vibiIe Viene soIo in arle offuscala daIIa vogIia che ho
di avere accanlo mia mamma Mai come in queslo
momenlo Ia vorrei con me neanche neI giorno deI
mio malrimonio Iho desiderala lanlo
Sara anche slala lroo deboIe er difendermi daIIe
bolle di mio adre e dei miei fraleIIi ma so che mi vo
Ieva bene
Chissa quanlo ha sofferlo er Ia mia fuga
A voIle enso a Iei Mamma mi hai erdonala I
luoi maschi li hanno dello che mi sono sosala o li
hanno lenulo nascosla Ia mia Iellera Iasciandoli ma
114
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
gari credere che sono morla
Sono domande che rimangono senza risosla
NeIIe Iunghe giornale che asso in casa con Ia mia
bambina enso sesso a come sarebbe slala Ia mia
vila se non me ne fossi andala daI aese Iinora non ci
avevo mai ensalo forse er mancanza di lemo for
se er aura di risondermi
Ora iu che mai sono conlenla se non me ne fossi
andala non avrei avulo quesla meravigIia di bimba
Un giorno seguendo IimuIso deI momenlo se
disco una mia folo con CaroIina in braccio a mamma
SlavoIla suIIa busla mello soIo iI suo nome non queIIo
deIIa famigIia Dielro Ia folo scrivo soIo Ia dala di na
scila e iI nome deIIa bimba Mamma caira
Doo circa un mese ricevo una Iellera da CorIeone
La aro con mani lremanli ho riconosciulo Ia scrillura
incerla e sgrammalicala di mamma AIIinlerno soIo
un fogIio con oche aroIe Iigghia mia che Ddio
benedicca le e Ia lua creallura e Ia Sanla Madonna di
TagIiavia rolegga a le e a lua icciridda Vi abbraccio
forle Mamma
Le aroIe sono sbavale come se fossero slale ba
gnale con Iacqua o con Ie Iacrime
Denlro aI fogIio riiegalo ci sono cinquecenlomiIa
Iire Non osso ensare a quanli sacrifici ha fallo Ia
mamma er mellere insieme una cifra cos I non
vogIio ensare a cosa farebbe mio adre se Ia dovesse
scorire
Lislinlo mi dice che e megIio nascondere quesli
soIdi moIlo bene e di non farne aroIa con nessuno
neanche con DanieIe che uIlimamenle mi da moIlo da
115
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
ensare Isce sesso e sero che con Iarrivo di Caro
Iina Iui rimanga a casa un o di iu Ia sera
Doo i giorni feIici deIIinizio Ienlamenle e cam
bialo Duranle i rimi mesi di malrimonio lullo sem
brava normaIe era moIlo Iegalo a me anche se denlro
di se non mi ha mai erdonalo Ia scenala deI malri
monio
Dio soIo sa cosa mi rese queI giorno islinlo fem
miniIe forse resagio Chissa Dicono che i meridio
naIi siciIiani in arlicoIare siano moIlo suersliziosi
ma suerslizione o no queI giorno avevo ragione io
ad avere aura di sosarmi
In fondo DanieIe e rimaslo iI ragazzo di semre
queIIo che conobbi in lreno queI giorno in cui venni
via daIIa SiciIia che girava in auloslo dormiva in un
sacco a eIo e si faceva Ie canne
NegIi uIlimi lemi ha cambialo un mucchio di Ia
vori er forluna IediIizia e in esansione e riesce
semre a lrovare ma quanlo durera I oi Ia sera esce
un o lroo sesso Ho iI lremendo sosello che
giochi dazzardo Ci sono eriodi in cui mi riemie di
coccoIe e regaIi anche inuliIi e eriodi in cui non gIi
si uo neanche rivoIgere Ia aroIa Musi Iunghi e
richiesle di denaro Devo farmi furba e arire un con
lo searalo senza che Io saia Non si sa mai
I rimi lemi doo Ia nascila deIIa bambina e
uscilo moIlo oco Ia sera e comincio a iIIudermi che
slia cambiando
Quando Ia bimba ha sei mesi Ia orlo aIIasiIo nido
e rirendo a Iavorare Da un Ialo mi si sezza iI cuore
a IasciarIa aI mallino ma daIlra arle caisco che
116
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
rima o oi si deve slaccare da me e oi iI mio Iavoro
mi manca e Lorella ha bisogno di me
arbara ha erso iI suo bambino aIIollava selli
mana ed e un o deressa devo sforzarmi di farIe co
raggio

Anche se sembra che DanieIe cominci a rigare dril
lo referisco farmi dare dei soIdi in conlanli aI Iavoro
e un o aI mese me Ii verso in banca su di un Iibrello
di cui Iui non sa nienle
Non si accorge neanche che Iassegno che verso suI
noslro conlo e inferiore aI soIilo lanla e Ia confusione
con cui geslisce iI denaro Anzi con cui non geslisce
rorio i soIdi Si Iimila a chiedermeIi quando ne ha
bisogno
AI Iavoro Ie cose vanno semre megIio Lazienda si
e ingrandila e ora siamo quasi in lrenla diendenli Ci
sono un sacco di robIemi da affronlare ed e moIlo
imegnalivo ma non Io cambierei er nuIIa aI mondo
II beIIo di queslo Iavoro e che non si finisce mai di
imarare I oi mi liene i ensieri Ionlani da queIIo
che ormai e rimaslo deI mio lrisle malrimonio
Iaccio lanle ore slraordinarie ho dovulo cercarmi
una signora che mi vada a rendere CaroIina aI nido e
che slia con Iei erche io rincaso daI Iavoro semre
lardi Non e che Ia cosa mi iaccia moIlo ma daI mo
menlo che Ie ore che Iavoro in iu mi vengono agale
fuori busla sono lulli soIdini che vanno ad accrescere
i miei risarmi
DanieIe e slrano e ho aura che slia archilellando
117
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
quaIcosa che non va Io senlo neIIaria
Una sera lorno a casa iu lardi deI soIilo e lrovo
CarmeIa Ia babysiller agilalissima
Nina meno maIe che sei lornala non saevo se li
dovevo leIefonare in azienda oure no Non saevo
rorio cosa fare
Mi rende un mezzo infarlo cerco con gIi occhi
CaroIina non e neI box come di soIilo
Cose successo CaroIina dove sla bene
S s CaroIina sla dormendo neI Iellino Sla bene
II soIIievo che rovo mi ridona un aio dei cinque
anni di vila che ho erso er Io savenlo
AIIora cose successo
Circa due ore fa e arrivalo DanieIe con due uo
mini Non Ii avevo mai visli e non hanno neanche
saIulalo Sembravano moIlo arrabbiali con Iui DanieIe
mi ha ordinalo di orlare fuori Ia bambina Quando
ho roleslalo erche faceva freddo e dovevo rea
rarIe Ia cena mi ha afferrala er un oIso e mi ha
dello Vai subilo fuori dai cogIioni e lieni queIIa
fogna di bocca sigiIIala Cailo Non chiusa sigiIIala
Sarisci con Ia bambina e non lornare rima di
unora Mi sono savenlala da morire e ho reso in
frella i noslri caolli e una coerlina er corire
CaroIina suI asseggino Ioi sono andala neI bar in
iazza a farmi scaIdare deI Ialle con i biscolli er Iei e
a bere una camomiIIa Ho dello aIIa barisla che avevo
erso Ie chiavi di casa lua e che dovevo asellare che
lu rienlrassi Non vogIio che Ia genle chiacchieri su di
le ancora di iu Ho fallo maIe
118
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
AI momenlo non coIgo Ia sfumalura di queI an
cora di iu
Hai fallo benissimo I quando sei lornala erano
andali via
S ma ho vislo che in saIollo non ce iu Ia leIe
visione e non so se manca quaIcosaIlro
Mi reciilo in saIollo La leIevisione a coIori che
DanieIe mi aveva regaIalo ochi mesi fa er iI mio
comIeanno e sarila
NeIIaIlaIena di aIli e bassi deI noslro malrimonio
era slala una iccoIa oasi di feIicila Aveva cambialo
Iavoro da oco e con Ia Iiquidazione di queIIo vecchio
aveva voIulo a lulli i cosli farmi queI regaIo Non ce Io
olevamo ermellere ma Iui non aveva voIulo senlire
slorie I adesso queslo
Mi ricordo che olrebbe non essere Iunica cosa
scomarsa e corro in camera da Iello NeI rimo cas
sello deI comodino sollo a mulande e caIzini cerco Ia
scaloIa con iI bracciaIello doro che mi ha regaIalo mia
suocera quando ci siamo sosali sarila ure queIIa
Lunico gioieIIo che io abbia mai avulo
Sarebbe slalo megIio se mi avesse regaIalo un re
voIver invece deI bracciaIello ora mi farebbe comodo
NeI secondo cassello deI como cerco Ia busla con i
soIdi che lengo er Ie sese correnli ieri ho reIevalo
daIIa banca er agare Ia sesa deIIa sellimana e Ia
boIIella deIIa Iuce Domani e sabalo e iI frigo e vuolo
VoIaliIizzala anche queIIa Mi siedo suI Iello vorrei
iangere Ma sono cos arrabbiala che non ci riesco
Nina scusa Va lullo bene La voce di CarmeIa
119
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
mi arriva daI saIollo Merda Mi ero dimenlicala che
e ancora qua Non vogIio che saia queIIo che e
successo Mi vergogno lroo Io
S s CarmeIa Vai ure a casa Ho lrovalo un
bigIiello in cui DanieIe mi siega che Ia lv non fun
zionava bene e Iha falla venire a rendere er ria
rarIa Ci vediamo Iuned Grazie Non ho iI coraggio
di guardarIa in faccia menlre Ie roino sla baIIa da
quallro soIdi Ma chi vogIio convincere
Va bene vado Se domani vai a fare Ia sesa ri
cordali che iI Ialle e i biscolli er Ia bambina sono
quasi finili uona serala
Senlo Ia orla che si chiude e vado a conlroIIare
CaroIina neI suo Iellino
Ier un allimo ma soIo er un allimo dimenlico i
miei robIemi I cos beIIa che mi senlo un nodo in
goIa La mia rinciessa IigIia mia enso che
razza di adre li ho dalo Se fosse qua in queslo mo
menlo le Io logIierei queI adre disgrazialo che non
li merila I er un o mi abbandono aI sogno deI
Iomicidio erfello deIIa serie ccnc jar jucri iuc nariic
!cpc cnc |ui ii na jaiic jucri i sc|!i pcr i| |aiic !i iua jig|ia
Ioi mi riscuolo e vado a conlroIIare quanlo ho neI
orlafogIio Ier iI Ialle e i biscolli non ce robIema
Riusciro a comrare anche quaIcosaIlro da mangiare
ma er Ia boIIella deIIa Iuce non ce seranza Ia
zienza Ia aghero in rilardo con Ia mora
Guardo IoroIogio sono gia Ie ollo di sera Mi au
guro che non abbia Ia faccia losla di rienlrare
Non Io vogIio vedere mai iu Iorse ma forse soIo
se ha iI buonguslo di morire Sono sicura che quegIi
120
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
uomini erano degIi slrozzini Ora ho Ia conferma che
gioca
AIIimrovviso mi rende iI anico Da quanlo non
conlroIIo quanli risarmi abbiamo in banca Mio dio
non avra fallo fuori ure queIIi vero Ieri ho re
Ievalo i conlanli in banca e di conseguenza quaIcosa
suI conlo correnle cera ancora ma oggi che sara suc
cesso Domani e sabalo e Ia banca e chiusa come
faccio ad asellare due giorni rima di avere Ia con
ferma Slo imazzendo Giuro se riesco a non im
azzire slavoIla non imazzisco iu
Maamaaa aaaaaa
CaroIina con un lemismo erfello mi riorla con
i iedi er lerra Le rearo Ia mineslrina con un
dado un formaggino e un o di ane vecchio gralla
lo Io mangero domani
DanieIe non si fa vedere ne senlire non ho idea di
che fine abbia fallo e non me ne olrebbe imorlare di
meno Sono andala a conlroIIare in banca e ho sco
erlo che ha reIevalo un quarlo dei noslri miseri
risarmi Mi sono affrellala a reIevare iI reslo e a
mellerIo suI conlo inleslalo soIo a me Ioleva andare
eggio
CarmeIa fa finla di nienle ma so che sla morendo
daIIa curiosila Vorrebbe saere che fine ha fallo mio
marilo e chi erano in reaIla i lecnici che hanno re
Ievalo Ia leIevisione er riararIa
Io non mi sbollono ma una sera rima che se ne
va mi viene unidea imrovvisa
Scusa CarmeIa Iosso chiederli una cosa
Cerlo dimmi
121
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
Venerd deIIa scorsa sellimana quando sono ve
nuli a rendere Ia lv er riararIa hai dello che aI bar
hai riferilo di aver erso Ie chiavi di casa mia erche
non voIevi che chiacchierassero ancora di iu su di
me Cosa significa queIIancora di iu
CarmeIa arrossisce So che queIIa aroIa Ie era sfug
gila e serava che io non Iavessi caila Le ho fallo Ia
domanda aIIimrovviso non se Iasellava
Si slava gia infiIando iI caollo er andarsene Si
bIocca e lorna indielro Si siede e liene Io sguardo
basso Vedo che vuoIe arIare Muore daIIa vogIia di
dirmeIo La soIIecilo AIIora
Sbolla lullo dun fialo II fraleIIo deI adrone deI
bar Iavora neI naii c|c| si dice cos no insomma queI
IocaIe dove dicono che Ie donne fanno gIi sellacoIi
mezze nude che hanno aerlo Ianno scorso suIIa sla
laIe e
SiIenzio devo regarIa di roseguire Iorse iI suo
udore ha reso iI soravvenlo suIIa vogIia di siffe
rarmi queIIo che lullo iI aese sa suIIa mia vila ri
vala
Sara mi asello di lullo
Da quaIche mese sono arrivale deIIe baIIerine
cubane e sembra che una di quesle e DanieIe s in
somma luo marilo frequenla sesso queI oslo e con
quesla ragazza sembra che ci sia moIla simalia
Irima iI gioco adesso Ie ullane e oi Cosa mi
devo asellare ancora daIIamore deIIa mia vila Che
mi orli a casa quaIche beIIa infezione O che re
lenda iI mio sliendio er comrare i regaIi aIIa sua
cubana lanlo chi se ne frega se sua figIia ha fame
122
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
Tenlo di mascherare iI mio doIore Ormai slo diven
lando unallrice da oscar
Grazie di avermeIo dello La conosco anchio I
soIo una ragazza che mio marilo sla aiulando erche
vuoIe iscriversi aIIuniversila I lullo a oslo II reslo
sono soIo chiacchiere di aese Succede quando una
ragazza e carina Credimi Ora vai ure a casa Ci ve
diamo domani
uonasera Nina A domani La furia che mi
cogIie aena chiude Ia orla aIIe sue saIIe savenla
anche me Vado in camera da Iello e liro fuori daI
Iarmadio iI veslilo da soso di DanieIe Con Ie forbici
Io lagIio in miIIe ezzelli oi rendo daI como Ia folo
deI noslro malrimonio e Ie faccio Io slesso lralla
menlo Non ancora conlenla rendo dei sacchi er Ia
sazzalura e ci infiIo denlro lulli i suoi veslili Ioi Ii
orlo in canlina Domani arriveranno nei cassonelli
Quesla e Ia aroIa fine aI noslro malrimonio
Sara assalo un mese daI fallaccio deI leIevisore
forse quaIcosa di iu II freddo deIIinverno sla Ia
sciando iI oslo ad un limido leore rimaveriIe e
CarmeIa ha orlalo CaroIina a fare una asseggiala
So che ci liene ad uscire con Ia iccoIa er avere modo
di fermarsi in giro a chiacchierare ma in fondo non
mi disiace Sono deIIidea che i bambini non sono
falli di crislaIIo o di zucchero non si romono er
quaIche iccoIa scossa e neanche si scioIgono se ren
dono un o di umidila Cos ha iI ermesso di or
larIa fuori ogni voIla che Io riliene oorluno
Oggi sono rienlrala daI Iavoro ad unora decenle
Sono venula a casa di corsa er finire IorIo di un
veslilo che mi ha commissionalo una conoscenle
123
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
Viene a rilirarIo slasera
Tra Iaffillo IasiIo nido Ie ore di CarmeIa Ie
boIIelle e Ia sesa er iI cibo non so mai come arrivare
aIIa fine deI mese In queslo eriodo aI Iavoro non ce
bisogno di fare ore slraordinarie e cos mi sono messa
a cucire Ia sera er guadagnare quaIcosa er forluna
CaroIina si addormenla reslo Non ci sono moIle sar
le in giro e sono oche Ie donne che sanno usare ago e
fiIo
Non e slalo difficiIe lrovare deIIe cIienli anzi Se
non slo allenla rischio di avere lroo Iavoro e di non
riuscire oi a manlenere gIi imegni resi
SaIgo a iedi Ie due rame di scaIe che orlano aI
mio aarlamenlo Aro Ia orla e accendo Ia Iuce
Anzi lenlo di accendere Ia Iuce Linlerrullore fa cIick
ma non succede nienle rilenlo CIick Ancora nienle
Ienso che si sia bruciala Ia Iamadina Inlro a lenloni
e arrivo in cucina Schiaccio Iinlerrullore CIick uio
assoIulo Non riesco a caire
Ioi mi rende iI anico Non saranno venuli gIi
amici di DanieIe a relendere che io aghi i suoi de
bili vero
I se sono arrivali rima e hanno lrovalo CaroIina
Come faccio ad essere cerla che sia davvero uscila con
CarmeIa AI anico si sosliluisce Ia rabbia se hanno
fallo quaIcosa aIIa mia bambina vedranno cosa vuoI
dire mellersi conlro una corIeonese II sangue mi
comincia a boIIire neIIe vene e senlo che sla saIendo
aIIa lesla Non mi sono mai senlila cos
Menlre miIIe iolesi di vendella mi si affacciano
neIIa menle Ia voce incerla di CarmeIa mi chiama daI
124
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
Ia orla denlrala
Con un luffo aI cuore senlo in sollofondo CaroIina
che baIbella Maaamaaa maaamaaa
ene i miei ensieri di vendella ossono asellare
CarmeIa mi riferisce che quando ha orlalo a casa
Ia bimba daI nido Ia correnle mancava gia AIIora ha
chieslo aIIa mia dirimellaia se oleva asellarmi da
Iei Non saeva cosaIlro fare Ioi con fare esilanle mi
dice Scusa Nina sei sicura di non aver dimenli
calo di agare Ie boIIelle
Ieri ho ricevulo una Iellera deII|nc| e mi sono di
menlicala di arirIa Senza arIare cerco una candeIa
e aIIa sua Iuce lremoIanle aro Ia busla che avevo
Iascialo suI riiano deIIa credenza in cucina
Come ensavo Sono siacenli di avvisarmi che a
causa di una fornilura non agala sei mesi fa sono
coslrelli ad inlerromere Iemissione di energia eIel
lrica fino a quando i conli non verranno regoIarizzali
Grazie Sono moIlo iu siacenle io che sono ri
masla aI buio da soIa con una bimba oco iu che
neonala I una lala ficcanaso che non asella aIlro che
andare a sifferare aI bar deI aese quesluIlima chic
ca succuIenla
Deve esserci slalo un errore lenlo di giuslificare
non so se iu a Iei o a me slessa Ie boIIelle sono sem
re slale agale ora cerco Ie ricevule e domani gIi
leIefono
S cara Cerlo con queslo buio e un iacere rovi
slare lra carle e documenli mai messi in ordine Con
gedo CarmeIa non ho vogIia di essere comalila
Accendo un beI o di candeIe er forluna ne ho una
125
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
scaloIa nuova e mello CaroIina denlro aI box con i
suoi uazzelli Lei iagnucoIa er un o vorrebbe
Ie coccoIe da quesla madre assenle che si sballe daIIa
mallina aIIa sera er comrarIe da mangiare e farIa
slare aI caIdo e che non ha mai lemo er coccoIarIa
Mi senlo una cacca iI senso di coIa mi schiaccia iI
ello Ienso che Ie ricevule ossono asellare Le cer
chero doo
Anche se CaroIina si e gia caImala da lanlo che e
abiluala a giocare da soIa quando sla in casa con me
Ia rendo in braccio e mi mello suI divano er farIa
giocare con iI suo uazzo referilo Un anda se
Iacchialo che Ie ha regaIalo DanieIe in occasione deI
suo rimo comIeanno Una deIIe oche cose se non
Iunica che ha azzeccalo da quaIche anno a quesla
arle
Doo cinque minuli di giochi e coccoIe aI Iume di
candeIa senlo bussare aIIa orla Che aIlro ce adesso
Vado ad arire e mi lrovo davanli Ia signora deI ve
slilo Quando si dice forluna Me nero comIelamenle
dimenlicala
La faccio enlrare scusandomi er iI disagio Credo
che sia saIlalo quaIche fusibiIe ma io non so dove
mellere Ie mani Slo asellando mio marilo sa come
quesle sono cose da uomini Non so se Iha bevula
ma aImeno non mi ha visla arrossire
AIIora non e riuscila a finirmi Iabilo Ieri diceva
che mancava soIo IorIo avrei voIulo mellerIo slasera
devo uscire er cena
eala morlaIe Iei uo uscire a cena Io non so nean
che se riusciro a mangiare slasera
126
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
Mi disiace lanlissimo signora Queslo imre
vislo non ci voIeva Senla sa cosa facciamo Chiedo
aIIa signora qui di fronle se osso andare da Iei er
fare iI sollounlo con Ia Iuce deIIe candeIe non ci si
vede rorio Iero oi non gIieIo osso slirare
Non si reoccui se manca soIo IorIo da slirare
mi arrangio Tra quanlo vuoIe che riassi
Iacciamo lra unora se Ie va bene
Unora uo andare ma non di iu Mi raccoman
do o faro lardi a cena
Laccomagno aIIa orla con Ia iccoIa in braccio
Chiedo ad Anna Ia mia genliIe vicina se osso andare
da Iei er unora Le Iascio Ia bambina menlre lorno
indielro a rendere queIIo che mi serve er orlare a
lermine iI Iavoro
Menlre mi do da fare er finire Iabilo Anna fa
mangiare CaroIina che si addormenla oi suI suo di
vano Addio coccoIe anche er slasera
Quando Ia signora lorna a rendere iI suo veslilo
Io lrova beIIo ronlo e sliralo Anna ha voIulo a lulli i
cosli reslarmi iI suo ferro da sliro
Le ho anche rearalo iI conlo che aga senza
ballere cigIio I conlenla deI Iavoro finilo Meno maIe
aImeno er domani olro fare Ia sesa
II giorno doo vado aI Iavoro con una faccia da far
savenlo Duranle Ia nolle ho reaIizzalo che Ia boIIella
incriminala avrebbe dovulo agarIa DanieIe gIi avevo
dalo i soIdi in mano Mi sono ricordala che non ero
andala io in osla erche CaroIina aveva Ia febbre aIla
e avevo mandalo Iui ene Ialli fuori anche queIIi
Iinili cerlamenle neI langa deIIa cubana
127
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
Lorella aena mi vede mi chiama in ufficio Ci fa
orlare iI caffe da una segrelaria che ha aena assun
lo e rimasle soIe arle aIIallacco AIIora cosa sla
succedendo
So che non osso fare finla di nienle Non con Iei I
oi ho bisogno di sfogarmi con quaIcuno che non sia
una bambina di oco iu di un anno o una lala che
doo dieci secondi andra a riferire i dellagIi aI mondo
inlero
In un fialo Ie racconlo lullo Non so come faccio a
non iangere Iorse Ie bolle ricevule in famigIia mi
hanno indurila
Le racconlo degIi slrozzini che sono venuli a casa
mia di DanieIe che e sarilo deIIe chiacchiere suIIa
cubana deIIa Iuce che mi hanno lagIialo a roosilo
devo uscire rima er andare a reIevare i soIdi e a
gare gIi arrelrali
Lorella sembra sorresa ma non iu di lanlo
I cosa asellavi a arIarmene
Hai ragione Lorella Scusami Ma lu sei semre
lanlo occuala che non li vogIio slressare con i miei
robIemi I oi cosa ci uoi fare
Mi ricordo di quando voIevo fuggire iI giorno deI
mio malrimonio a come me Io avesse imedilo e mi
odio neIIo scorire che mi viene vogIia di dare un o
di coIa a Iei e a arbara che mi aveva fallo inconlrare
di nuovo DanieIe doo mesi che non Io vedevo Che
crelina Ia coIa di lullo e soIo mia Mi sono resa conlo
che non avendo mai conosciulo ragazzi duranle Ia
mia adoIescenza ci sono cascala con iI rimo che e
slalo un o genliIe con me
128
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
Magari olrei darli un aumenlo di sliendio Ira
da un o che le Io voIevo roorre ma come hai del
lo lu sono semre lanlo occuala che non ho lrovalo
iI lemo QuaIche giorno fa sono andala a vedere gIi
uIlimi rogrammi che consenlono di fare gIi sviIui
lagIia con iI comuler a video Di conseguenza si
faranno anche i grafici e non avremo iu quinlaIi di
carloni che girano er Iazienda II risarmio di lemo
sara nolevoIe Mi iacerebbe che Ia rossima selli
mana lu venissi con me a vedere come funzionano
Non olrai crederci
II sisicna ca! iI mio sogno roibilo degIi uIlimi
mesi Da quando ho senlilo che esisle un rodigio deI
genere non enso ad aIlro be quasi ad aIlro Ier un
allimo Ienlusiasmo e laIe che dimenlico Ie mie rogne
I ce ne vuoIe
Davvero Iunziona rorio come dicono Iensi di
comrarIo anche er noi
CaIma andremo a vederIo insieme li ho dello
Cosla un beI o di soIdi Ma queIIo e iI fuluro e se
vogIiamo slare un asso davanli agIi aIlri dobbiamo
farci un beI ensierino Ti dico queslo erche negIi
uIlimi lemi li ho visla slrana e non caivo se eri slufa
di Iavorare qui o cosa Adesso so che iI robIema e un
aIlro sero neI caso in cui decidessimo di comrare iI
rogramma che lu vogIia fare iI corso er imarare
ad usarIo Le lue coIIeghe non mi sembrano adalle Tu
sei giovane e hai semre avulo vogIia di conoscere
cose nuove Ovviamenle queslo comorlera una revi
sione deIIa lua quaIifica e deI luo sliendio Inlanlo
comunque li faro dare un fuori busla di duecenlomiIa
Iire aI mese cos DanieIe non ne verra a saere nienle
129
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
Te Ii merili er Iimegno e Ia seriela che slai mel
lendo in lullo queIIo che fai Sero che cos non slarai
iu in iedi di nolle er cucire
Non ho aroIe DuecenlomiIa Iire sono circa Ia cifra
che ago er Iaffillo deIIaarlamenlo Un beI asso
avanli SlavoIla neanche Ie bolle che ho ricevulo dai
miei mi hanno indurila abbaslanza da imedirmi di
iangere

Slo facendo Ie rame di scaIe che orlano aI mio
aarlamenlo con iI moraIe aIIe sleIIe
Da due giorni ho comincialo iI corso er oerare
suI comuler e ne sono gia innamorala Senlo che so
no nala er fare queslo Iavoro Non olro mai iu
lornare indielro a Iavorare a mano QueIIo Io Iascero
fare ai rimilivi
Addio ai carloni da rifiIare a mano con Ie forbicione
che esano quinlaIi Addio ai chiIomelri di carla
miIIimelrala che si consuma er disegnare a mano i
grafici di lagIio con Ie malilone da muralore Addio
aIIe folocoie uzzoIenli falle con Ia slramaIedella
macchina ad ammoniaca che li inlossica anche soIo a
guardarIa da Ionlano
Con iI nuovo rogramma lullo sara iu veIoce e
iu reciso InoIlre Iazienda di Lorella e lra Ie rime
se non Ia rima in assoIulo neIIa rovincia ad averIo
comralo e io sono Ia rima che imara ad usarIo Mi
senlo una ioniera Nienle e nessuno olra logIiermi
quesla gioia
Di DanieIe non so nienle da due mesi e comincio a
130
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
dimenlicarmi anche Ia faccia che ha Mi sembra di es
sermi Iiberala di un eso Slrano che non me ne fossi
accorla rima che olevo slare megIio senza di Iui
Iorse erche Ia searazione non era revisla neI
iano educalivo deIIa mia famigIia Ieccalo comincio
a scorire quanlo uo essere iacevoIe
Arrivo aI mio ianerolloIo ed eccoIo I Come non
dello Sedulo suIIe scaIe con Ia barba Iunga e i veslili
da Iavoro sorchi di coIore I sedulo di lraverso e lie
ne Ia lesla aoggiala aI muro gIi occhi sono chiusi
forse dorme
II mio rimo ensiero e che gIi slr lornano semre
a gaIIa
Mi bIocco er fare dielrofronl Non faccio in lemo
ad andarmene Mi ha senlila arrivare Are gIi occhi
mi guarda Ciao dice
SemIicemenle Doo lullo queIIo che mi ha fallo
Non so come reagire mi senlo imbranala Se mi senlo
una crelina io come dovrebbe senlirsi Iui
Ciao risondo menlre enso Che minchia vuoi
ancora da me
Mi fai enlrare Ho bisogno di arIarli I io lrovo
che arIare con le sia iacevoIe come avere Ie emor
roidi infiammale Casomai avrei vogIia di singerli
giu er Ie scaIe Ma non mi va di fare scenale dove
lulli mi ossono vedere e senlire cos decido di slare
zilla
Mia madre diceva che i anni sorchi si Iavano in
casa non so se vaIe anche er queIIo che sla denlro ai
anni non ho fallo in lemo a chiedergIieIo ma er
slavoIla faccio finla di s in fondo sembra una slraccio
131
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
anche Iui eggio di queIIi che indossa
Aro Ia orla con Ie chiavi nuove Doo che se ne
andalo ho fallo cambiare Ia serralura fosse mai che
me Io rilrovavo neI Iello con Ia cubana
Menlre mi loIgo iI giaccone Ia rabbia comincia a
monlarmi denlro Come osa venire qui Adesso Io Ia
scio arIare e oi gIi dico che e megIio che andiamo
da un avvocalo
Lui si guarda inlorno con curiosila Iaarlamenlo
e iu uIilo e in ordine di quando viveva qui La mag
gior arle deI casino Io faceva Iui
e allacca in fondo non mi sembra che le Ia
assi oi lanlo maIe S enso e non cerlo grazie
a le
Mi mordo Ia Iingua e risondo Se li serve un aIlro
leIevisore rivoIgili aI negozio di eIellrodomeslici che
ce in iazza se li serve un bracciaIe doro vai in
gioieIIeria e se vuoi soIdi vai a farli follere Dimmi che
cosa vuoi e logIili di lorno vallene daIIa lua cubana
rima che si lrovi un aIlro oIIo da sennare
A quesle aroIe croIIa Si siede su queIIa che e sem
re slala Ia sua sedia daIIa arle deI frigorifero e si
melle a iangere come un crelino
Mi disiace er Iui ma non oi cos lanlo Io ho
ianlo moIlo di iu Me ne slo in siIenzio asellando
che finisca I cos alelico Se Iui iange cosa dovrei
fare io
Vuoi un caffe gIi chiedo menlre rearo Ia mo
ka Annuisce menlre iI ianlo si sla caImando
VogIio lornare a vivere qui Mi mancale da mori
132
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
re Ier un allimo rimango araIizzala
Non avevo conlemIalo quesla ossibiIila NeIIe
miIIe iolesi che avevo revislo come eiIogo deIIa
noslra sloria cerano a Ia sua morle er mano mia b
Ia sua morle er mano degIi slrozzini c Ia sua fuga a
Cuba con Ia baIIerina e conseguenle morle dovula a
virus lroicaIe o accoIleIIalo daIIa focosa amanle e
olrei conlinuare aIIinfinilo In ogni caso Ia mia ve
dovanza era semre Iasello iacevoIe che concIu
deva lulli i sogni
I adesso se ne lorna qui come se nienle fosse doo
avermi cornificala ridicoIizzala e ure rainala VuoIe
lornare a vivere con me Non ci enso rorio
Menlre gIi verso iI caffe mi chiedo a chi olrei ri
voIgermi er farmi consigIiare un buon avvocalo II
robIema e che gIi avvocali coslano e non credo che i
miei ochi risarmi ossano baslare La bocca mi si
muove rima ancora che iI cerveIIo riesca a bIoccarIa
Slai Iavorando Lui annuisce
I Ia baIIerina cubana che fine ha fallo li ha moIIa
lo
Annuisce di nuovo ma slavoIla vuoIe recisare
Ho vissulo con Iei er un mese doo che me ne
sono andalo da qui I slalo un eriodo forlunalo aI
lavoIo da gioco Quando Ia forluna si e esaurila Iei ha
cailo che non era falla er Ie reIazioni slabiIi Co
munque anchio voIevo finirIa lu e CaroIina mi siele
mancale lroo Ma come facevi a saere di Iei La
scia slare e Io slesso Comunque non e cubana e
coIombiana
In laI caso Ie cose son ben diverse Se Iavessi saulo
133
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
rima Iavrei ure invilala a cena
I secondo le erche dovrei Iasciarli lornare
Hai ragione sono un ezzo di merda Non ho ne
anche lenlalo di lornare da mia madre Mi vergogna
vo lroo Ho vissulo fino adesso con un amico di
ari Ma gIi e scadulo iI conlrallo daffillo e vuoIe
lornare in IugIia Io non so dove andare Queslo e
Iunico oslo che senlo come casa con le I oi le Iho
dello Tu e Ia bambina mi mancale come Iaria Se mi
dai unaIlra ossibiIila non vi deIudero Te Io giuro
Menlre enso a come cacciarIo via in maniera eIe
ganle Ia mia bocca riarle in modo aulonomo
Ho orlalo i luoi veslili in canlina Sono denlro a
dei sacchi neri VoIevo bullarIi via ma oi me ne sono
dimenlicala Iuoi andare a rirenderIi II luo sazio
neIIarmadio e ancora vuolo Se mi deIudi unaIlra voI
la sara IuIlima
Mi abbraccia riconoscenle io rimango rigida come
un aIo mi slo odiando er queIIo che mi sono a
ena senlila dire Cose da azzi So gia che me ne
enliro

Sono assali lre mesi e me ne sono enlila Doo i
rimi lemi assali incoIIalo a me e a CaroIina iI vi
zio deI gioco ha avulo iI soravvenlo e ha ricomin
cialo a slar fuori di nolle Adesso aImeno si sforza di
invenlarsi miIIe bugie fanlasiose er giuslificarsi ri
ma non arIava deI lullo Un beI migIioramenlo
Oggi sono andala daI ginecoIogo erche mi sono
134
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
visla dei slrani foruncoIi neIIe arli inlime Ho saulo
che si chiamano condiIomi che ossono essere un se
gnaIe daIIarme che annuncia iI virus deI aiIIoma
che li uo orlare aI cancro deIIulero Queslo aI
meno e queIIo che mi are di aver cailo allraverso
Ia nebbia deIIa rabbia che mi oscurava iI cerveIIo men
lre iI medico mi arIava e mi siegava che si lrasmel
lono er via sessuaIe Una beIIa sorresa So chi devo
ringraziare
InoIlre lornala a casa doo Ia visila me Io rilrovo
addormenlalo suI divano I rienlralo slamallina en
sando che io fossi andala aI Iavoro Non riesco a lral
lenermi Sla dormendo come un angioIello Iui iI or
co che mi ha conlagiala
Vado dielro iI divano e con uno sinlone Io faccio
roloIare a lerra Si svegIia di sorassaIlo e mi guarda
confuso Menlre e a lerra Io lemeslo di caIci Non so
come riesco a non coIirIo neIIa lesla Sarebbe cos
faciIe Lui si raggomiloIa su se slesso e si riara come
uo Ia faccia I miei caIci gIi rendono Ia schiena Ie
gambe iI sedere i fianchi Sembra imossibiIe a me
slessa di avere lulla quesla forza Non arIo non
grido Ansimo soIo Ier Io sforzo er Ia rabbia er
Iodio che rovo sorallullo nei miei confronli Come
ho olulo essere iu sluida Se succede quaIcosa a
me che ne sara di CaroIina I lullo er coIa mia che
mi sono fidala ancora di queslo qua
Doo un lemo indefinilo Ie gambe non mi reg
gono iu e croIIo suI laelo DaIIaIlra arle di dove
sla Iui Non ho nessuna inlenzione di slargIi vicino I
caIci che gIi ho aena moIIalo sono IuIlimo conlallo
fisico che avra con me
135
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
Lui rimane raggomiloIalo Quando caisce che ho
smesso di icchiarIo si riaIza iano e zoicando lul
lo curvo se ne va in bagno Non osa chiedermi nienle
Se are bocca non risondo di me
II rumore deIIa doccia mi riscuole Irendo aIcuni
grossi sacchi deIIa sazzalura e vado in camera Aro
Iarmadio e lulli i veslili e Ia biancheria di DanieIe ri
lrovano iI oslo che hanno occualo er due mesi
Mello lullo vicino aIIa orla dingresso e su di un bi
gIiello scrivo Ier coIa lua ho reso una maIallia
che forse sara Ianlicamera er iI cancro Vallene non
li vogIio iu vedere Domani andro da un avvocalo
er Ia searazione e li faro mandare una Iellera a casa
di lua madre Da domani comunicheremo soIo allra
verso di Iui
Me ne vado non rima di essermi resa Ia sua co
ia deIIe chiavi che sono rimasle suI laelo facendo
sballere Ia orla in modo che mi senla
SlavoIla e finila davvero
I cos Ia mia vila subisce un grosso cambiamenlo
ancora una voIla Da Lorella mi faccio consigIiare un
bravo avvocalo Mi manda da queIIo che ha seguilo iI
suo divorzio
I di sesso femminiIe e di razza maslino Isige lullo
queIIo che revede Ia Iegge e anche di iu Ad un
cerlo unlo mi faccio Iidea che Ie Ieggi Ie abbia scrille
Iei er Ie sue assislile e mi senlo in dovere di inler
venire in favore di DanieIe o Io Iascerebbe in mulan
de Magari anche senza Non vorrei essere aI suo o
slo
Ogni causa di divorzio e er Iei un fallore ersona
136
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
Ie sembra che abbia un conlo in soseso con iI mondo
e in modo arlicoIare con iI genere maschiIe Mi va
benissimo cos AImeno gIi aIimenli er CaroIina sono
assicurali

Doo Ia searazione gIi unici unli di riferimenlo
che mi rimangono sono Lorella e arbara Quando ho
bisogno di quaIcosa Ioro ci sono semre SuI Iavoro e
neI rivalo Mi hanno aiulala a cambiare casa LaIIog
gio in cui vivevo con DanieIe era vecchio e umido
Adesso ho fallo un muluo e vivo in un beI aarla
menlo nuovo con moIla Iuce e aria
UnaIlra beIIa novila e che aIIa fine ho coronalo iI
mio sogno di fare Ia sliIisla Doo aver Iavoralo come
modeIIisla er quaIche anno ho seguilo un corso sera
Ie di sliIismo lra miIIe saIli morlaIi reghiere a
CarmeIa che mi lenesse Ia bambina rinunce e sacrifici
ma ce Iho falla Adesso neIIimresa di Lorella ci so
no due sliIisle arbara e io Hanno crealo un marchio
nuovo con iI nome ARARA ma in reaIla Io dise
gniamo insieme Non sono semre momenli idiIIiaci
anzi Sesso disculiamo e quaIche voIla si Iiliga Iero
aIIa fine iI buonsenso revaIe semre e non rimania
mo mai in coIIera Ci vogIiamo lroo bene
Anche Iei e slala sforlunala neIIa vila
Slefano iI suo amore doo un rimo eriodo in cui
sembrava che lullo andasse er iI megIio nonoslanle
Ia erdila deI bambino che asellava e scomarso I
slalo rilrovalo doo ochi giorni neI cesso Iurido deIIa
slazione Aveva un ago ancora infiIalo neI braccio
137
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
Anche Iui in fondo non era mai cambialo Denlro
di se era rimaslo iI ragazzo di semre queIIo che ave
vo conosciulo in lreno che dormiva in un sacco a eIo
e si faceva Ie canne Irovo una filla di doIore er Iui
in fondo e semre slalo un bravo ragazzo Non se Ia
merilava una fine cos
arbara ha semre soslenulo che e slalo quaIcun
aIlro che Iui aveva chiuso con queIIa vila e che quaI
cuno voIeva fargIieIa agare er quaIche sgarro II
mondo deIIa droga urlroo non erdona e basla un
nienle er lrovarsi con una dose lagIiala maIe in vena
Io non so come siano andale Ie cose so soIo che da
queI giorno arbara vive escIusivamenle di Iavoro
come me

NeI corso degIi anni ho ricevulo svariale offerle di
Iavoro da aIlre aziende AIcune romellevano sliendi
moIlo iu aIli di queIIo che mi da Lorella ma non ho
mai accellalo Come olrei Iasciare quesle due donne
Non dormirei iu di nolle
Cos sono semre con Ioro Sono cresciula insieme
aIIa dilla e se enso aI significalo deIIa aroIa casa
mi viene da ensare aI mio Iavoro
Mi vergogno a dirIo ma e cos Anche CaroIina
una voIla finilo IasiIo e iniziale Ie eIemenlari e diven
lala fissa in azienda In un angoIo deI mio lavoIo si
melle a fare i comili ed e laImenle buona che mi di
menlico che ce Quando io non ci sono risonde aI
leIefono e mi riferisce i messaggi
Non olrei fare diversamenle CarmeIa e divenlala
138
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
nonna di due gemeIIe e non uo iu aiularmi lulli i
giorni Io non ho ne lemo ne vogIia di cercarmi quaI
cunaIlra Sara anche slala bisbelica ma e insoslilui
biIe
I semre slala affezionala a CaroIina lanlo che
quando devo andare aIIe fiere di Iarigi o a Londra Iei
Ia osila semre a casa sua Direi che con iI lemo si e
falla erdonare Ie calliverie che mi aveva dello o for
se non Iaveva fallo aosla a ferirmi In ogni caso or
mai e acqua assala
CaroIina e serena nonoslanle di quesli lemi essere
figIi di genilori searali sia ancora una cosa un o
slrana Lei non ha mai dalo segno di soffrire er que
sla siluazione Anzi AscoIlando Ie confidenze di aIcu
ne amiche che vivono con genilori che si odiano e che
slanno insieme soIo er farsi disello sosliene di es
sere moIlo forlunala
DanieIe e rimaslo a vivere a casa di sua madre Non
ha aIlernalive daI momenlo che i Iavori vanno e ven
gono e che iI vizio deI gioco gIi e rimaslo Mi risuIla
che abbia manlenulo anche iI vizio deIIe baIIerine
Quindi non semre e unluaIe con gIi aIimenli er
Ia figIia ma neI giro di ochi mesi mi saIda semre gIi
arrelrali I allerrilo daI mio avvocalo e non osso che
dargIi ragione AI suo oslo Io sarei anchio
Adesso iI mio unico cruccio e Ia mia famigIia dori
gine Darei quaIsiasi cosa er rivedere mia madre Ma
Ia aura che mi assaIe quando rienso a mio adre e
ai miei fraleIIi mi frena daI lenlare di mellermi in con
lallo con Iei di ersona
Ogni lanlo Ie mando quaIche Iellera ma non ho iu
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
avulo risosle sono sicura che vengono inlercellale
da quaIcun aIlro InoIlre riensandoci doo anni mi
vergogno di queIIo che ho fallo Rubare i soIdi aIIa
nonna andarmene di casa IasciandoIa soIa e se Ie fos
se successo quaIcosa Quanle voIle mi sono chiesla
lenlando di non farmi assaIire dai rimorsi come se Ie
cavala quando si e accorla che me ne ero andala chi
ha chiamalo e se ha senlilo Ia mia mancanza
I oi sono searala Se avessi un marilo olrei an
che rovare a chiamarIi ma cos sarebbe come dar
Ioro ragione suI fallo che sono una oco di buono e
che vivendo aI di fuori deI aese e deIIa Ioro lirannia
sono andala suIIa via deIIa erdizione
Cos CaroIina cresce senza conoscere Ia mia fami
gIia Sa erche me ne sono andala a Iei non ho mai
nascoslo nuIIa e oi ormai cosa ce da nascondere
Iinisce Ia scuoIa deIIobbIigo e si iscrive aIIaIber
ghiera II suo sogno e fare Ia cuoca A me va bene cos
Sono sceIle che vanno risellale anche se devo am
mellere che in fondo seravo che avesse sceIlo iI mio
slesso Iavoro Sono momenli doro Si vendono un sac
co di cai e i guadagni sono aIlissimi Nonoslanle cio
se enso che mia figIia conosce moIlo bene iI mondo
deIIabbigIiamenlo iI fallo che abbia sceIlo una rofes
sione cos diversa Ia dice moIlo Iunga
Lorella e slanca e si vuoIe rilirare I in queslo sel
lore da una vila figIi non ne ha e vuoIe moIIare Con
iI suo Guido si sono comrali una lenula in Kenya e si
vogIiono lrasferire Ia er semre Come dar Ioro lor
lo

140
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
II giorno che comio lrenlaselle anni Lorella mi
chiama in ufficio Ormai sono iu di venlanni che Ia
voro da Iei e non si e mai dimenlicala deI mio com
Ieanno Mi fa semre quaIche regaIino Che cara
SlavoIla in ufficio lrovo anche Guido e arbara
QuesluIlima sembra eccilala come una bambina
Siedili e chiudi gIi occhi Mi ordina Iosso soIo
obbedire
Adesso ari Ia mano con iI aImo verso IaIlo Mi
sembra di essere lornala agIi anni deIIa mia infanzia
anzi no Nessuno mi ha mai fallo regaIi quando ero
iccoIa
Senlo osarsi suIIa mia mano quaIcosa di moIlo
Iieve o forse Iho soIo immaginalo Aro gIi occhi e
subilo doo Ia bocca Non riesco a arIare Quesla s
che e una magnifica sorresa Guardo Ie ersone che
mi slanno accanlo e che asellano una reazione Cosa
osso dir Ioro er far caire queIIo che rovo Non
avrei mai immaginalo un regaIo cos
SuIIa mia mano mi hanno messo unelichella da
abili ma Ia cosa iu imorlanle e iI marchio che ce
inlessulo con caralleri moIlo femminiIi e con Ia ic
coIa R cerchiala in aIlo a deslra Un marchio nuovo
che hanno regislralo er me con iI mio nome
NINA
Un marchio con iI mio nome e iI sogno di una vila
che si avvera Mi sarei asellala di lullo ma queslo
mai
Significa una Iinea di abili che verranno disegnali
da me rodolli e venduli daIIazienda e con iI MIO
nome sora SoIo una sliIisla che disegna abili firmali
141
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
oi da aIlri uo caire queIIo che rovo
Non so se ridere o iangere e iI mix di versi slroz
zali che riesco a emellere non mi fa fare una sIendida
figura
AIIa fine mi lrovo abbracciala a arbara e oi a
Lorella o forse e Lorella e oi arbara Mi senlo an
che Ia guancia ruvida di Guido che si slringe a me
Quando ci siamo caImali Lorella annuncia che ce
una novila UnaIlra
Come sai da un o di lemo io e Guido ci vo
gIiamo lrasferire a Mombasa Ormai Ia casa e ronla e
non vorremmo asellare lroo Le noslre vecchie
ossa non soorlano iu Iumidila di Verona
Vecchia sarai lu Io ho soIo lrenladue anni Inler
viene Guido
S er gamba Adesso Iasciami arIare AIIora
Nina arbara sa gia lullo Io e Guido ensavamo di
Iasciare Ia sociela a mia soreIIa lrallenendo una quola
che ci garanlisca una iccoIa rendila annua e oi ci
disiacerebbe lroo moIIare rorio lullo Abbiamo
ensalo e arbara e slala daccordo di regaIarlene
una arle in modo che anche lu abbia un lornaconlo
In fondo adesso che firmi una lua Iinea e giuslo che
lu faccia arle deIIa sociela Non vorrei mai che li so
gnassi di andarlene a Iavorare er Ia concorrenza
Ier Ia seconda voIla rimango a bocca aerla Oggi
non e giornala di risosle inleIIigenli

142
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
Iassano gIi anni e Ia mia Iinea vende bene Come
queIIa di arbara
Anche con Ia crisi riusciamo a barcamenarci Cerlo i
guadagni non sono iu queIIi di una voIla ma aImeno
riusciamo a rimanere in iedi quando lanli aIlri sono
coslrelli a chiudere
Che lrislezza vedere deIIe aziende che fino a ochi
anni fa si conlendevano i diendenli iu rearali es
sere coslrelle a mellerIi in cassa inlegrazione o in mo
biIila Anche se sono noslri concorrenli mi disiace
lanlo Io slesso
DanieIe si e risosalo slavoIla e iI lurno di una baI
Ierina ucraina Lho messo in guardia dicendogIi che
robabiImenle Ia signora unla aIIa cilladinanza ma
Iui non ha voIulo senlire ragioni Doo lre mesi Io ha
Iascialo Ora e aI verde comIelo ma daI momenlo
che non mi deve iu nienle er gIi aIimenli non e un
robIema mio
CaroIina ha finilo Ia scuoIa gia da un o e Iavora in
un viIIaggio lurislico suI Mar Rosso Guadagna bene e
dice che vuoIe risarmiare er arirsi un risloranle
qui a Verona Non so se iI vero molivo er cui rimane
in queI viIIaggio sia rorio queIIo o se e un aIlro con
Ia eIIe abbronzala un sorriso aIIa liigIioeriIdi
dielro e due occhi caIienli Si chiama }ose fa iI cuoco
ure Iui e me Io ha resenlalo lramile veb cam quaI
che giorno fa Ormai ha Iela er decidere sero soIo
che sia feIice
Tramile Skqpc ci senliamo quasi lulli i omeriggi
er quaIche minulo e vislo che Ia sera sono sesso da
soIa menlre Iei Iavora e non ci ossiamo senlire mi
143
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
sono ure iscrilla a |acc|cck
Id e rorio qui che ieri ho ricevulo una richiesla
di amicizia da arle di una ragazza si chiama AngeIa
come mia madre e ha iI mio slesso cognome Iensa un
o che slrana e Ia vila
II cuore comincia a ballermi forle e iI cerveIIo arle
in quarla Sono savenlala e curiosa aIIo slesso lemo
Ioi mi dico che devo darmi una caImala di cosa
dovrei aver aura Ho quaranlacinque anni sono so
cia in unazienda di sessanla diendenli e mi agilo er
una diciollenne che mi chiede Iamicizia su |acc|cck
Mi ha dalo di voIla iI cerveIIo
No sono soIo lornala indielro neI lemo ho quin
dici anni e sono scaala dai miei arenli Quando ho
lenlalo di conlallarIi sono slala rifiulala Ma adesso
mi chiedo cosa slia accadendo Ierche quesla ragaz
zina mi cerca Ho soIo un modo er saerIo Cercare
di conoscerIa megIio
Mi ha mandalo una folo AngeIa sembra essere
una ragazza doIcissima Mi somigIia moIlo iu di
CaroIina
Ha i miei slessi Iineamenli decisi i caeIIi scuri e
riccioIi Mia figIia invece ha reso i caeIIi caslano
chiari e i Iineamenli iu deIicali deI adre
Vengo a saere che e Ia figIia iu iccoIa di
CaIogero II fraleIIo iu siu!iaic Ha aIlri quallro
fraleIIi maschi iu grandi iI maggiore si e sosalo e
gIi aIlri lre sono ancora in casa Anche mia madre
rimasla vedova da una decina danni e andala a vi
vere con Ioro AIIinizio dava una mano in casa ora ha
ollanlanni e fa queIIo che uo
144
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
Immaginarmi mia madre anziana mi fa venire un
groo in goIa Quando me ne sono andala da casa
aveva ancora i caeIIi quasi lulli neri e ochi anni in
iu di queIIi che ho io adesso Come ho olulo Iasciar
assare lullo queslo lemo senza avere iI coraggio di
riconlallarIa Mi senlo una vigIiacca
Conlinuo a Ieggere queIIo che mi scrive mia niole
ha frella erche lra un o rienlrano gIi uomini e deve
rearare Ia cena Lanno scorso Ia mamma di AngeIa
e morla er un lumore fuIminanle aI cerveIIo
Lei ha dovulo Iasciare iI Liceo Sociosicoedago
gico di CorIeone adesso Ie magislraIi si chiamano
cos er divenlare Ia donna di casa Mi ricorda quaI
cuno
Cucina Iava slira uIisce er lulli e non ne uo
iu Mi lrallengo daI chiederIe se Ie locca fare anche Ia
saIsa di omodoro in eslale ho aura di conoscere gia
Ia risosla Non ha mai saulo nienle deIIa mia
esislenza iI mio nome era divenlalo labu aIIinlerno
deIIa famigIia fino ad un mese fa
Un mese fa si lrovavano in casa da soIe Iei e mia
madre In leIevisione slavano dando un servizio su
|acc|cck e AngeIa voIeva sluire Ia nonna siegan
doIe che con queI sislema si olevano conlallare er
sone che si erano erse di visla da lanli anni Iu Ia
nonna ero a sorrenderIa quando Ie disse AIIora
uoi rovare a lrovare mia figIia Nina se ne andala
daI aese che era iu iccoIa di le li somigIiava
anche Ha avulo una bambina ochi anni rima che lu
nascessi ma oi non ho iu saulo nienle di Iei Ie ho
mandalo quaIche Iellera che mi e semre lornala
indielro Iero iI cuore mi dice che sla bene
145
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
Quesla riveIazione e uno choc Non ho ensalo che
mia madre mi avrebbe scrillo di nuovo forse ha lro
valo iI coraggio doo Ia morle di mio adre eccalo
che avesse iI mio vecchio indirizzo
AngeIa era sconcerlala er un allimo enso che Ia
nonna fosse imazzila Nonoslanle gIi anni era sem
re slala Iucida ma vai mai a saere iI cerveIIo degIi
anziani come funziona Quando si rese conlo che Ia
nonna era sanissima di menle si fece racconlare lulla
Ia mia sloria e decise cos di rovare a conlallarmi
I eccilala aI ensiero di avere una zia cos corag
giosa che ha moIIalo queIIa famigIia di m ha
scrillo rorio cos e che vive chissa dove VuoIe
saere lullo di me Domani ero adesso non ce iu
lemo Le enloIe asellano
Cos daI giorno doo comincio a challare con mia
niole e vengo a conoscere Ie novila sui miei fraleIIi
Nienle di ecIalanle che vada ricordalo Vile ialle di
ersone con IeIellroencefaIogramma iallo
Mi inleressa moIlo di iu mia madre Vengo a sa
ere che i miei fraleIIi non Ihanno mai orlala a ve
dere iI mare Iunico desiderio che abbia mai avulo I
che dice semre che non uo morire senza rima
averIo loccalo Non immagina come ossa essere Iac
qua crede che lulli Ia rendano in giro quando Ie di
cono che e davvero saIala Vorrei andare a lrovarIa
subilo gia iI rossimo veekend
Quando Io dico ad AngeIa si imaurisce Dice che
suo adre Iammazza se sa che si e messa in conlallo
con me Come Ia caisco
Non osso essere reciilosa devo lrovare un mo
146
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
do er roleggerIa AIIo slesso lemo non osso ne
anche asellare lroo Ollanlanni sono ur semre
una beIIa ela Se dovesse succedere quaIcosa a mia
mamma rorio adesso non avrei iu ace
AngeIa non Ie ha ancora dello che siamo in con
lallo Sliamo mellendo a unlo un iano e quando
sara ronlo gIieIo dira Ira quaIche sellimana sara
Iasqua Mi rendero aIcuni giorni di vacanza e ar
liro
Oggi er Ia rima voIla arIo aI leIefono con mia
madre doo lanli anni Iorse non e giuslo dire che
arIiamo in reaIla non facciamo aIlro che iangere e
Ie oche cose che riusciamo a dirci risuIlano incom
rensibiIi da ambo Ie arli Cos doo lrenlanni ri
lornero a CorIeone

Oggi e Ia vigiIia di Iasqua II aese bruIica di
ersone e di macchine I marciaiedi sono inesislenli
I edoni ochi scavaIcano i araurli deIIe macchine
archeggiale in doia fiIa davanli ai negozi GIi
aulomobiIisli moIli si fermano in mezzo aIIa slrada
quando incrociano un amico che viene daIIaIlra arle
e chiacchierano come se fossero daI arrucchiere Ie
code che si formano sono inlerminabiIi Tulli suonano
iI cIacson ma soIo er saIulare quaIche conoscenle e
sembra che nessuno abbia frella La cosa imorlanle e
saere dove andra a ranzo domani iI vicino di casa e
cosa indossera er andare in chiesa Ia cognala deI li
zio che e incinla aI seslo mese ur essendosi sosala a
147
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
gennaio di queslanno II soIilo aese dove ognuno si
fa i falli rori
icicIelle non ne vedo non olrebbero neanche
assare in queslo caos inoIlre aIcune slradine sono
cos riide che sarebbe imossibiIe ercorrerIe in bici
Iorse mi sbagIio ma mi sembra di ricordare che aIcu
ne di queIIe viuzze erano una voIla deIIe gradinale
Giungo neIIunico aIbergo esislenle a CorIeone e
saIgo subilo in slanza er una doccia Sono arlila da
Verona con Ia giacca di Iana e qui Ia genle gira in
maniche corle Non ricordavo quesla differenza di
lemeralura
Aena mi sono riveslila chiamo AngeIa Lei
arriva sollo aIIholeI con Ia macchina di suo adre
una vecchia |iai Unc grigia Ma esislono ancora que
sli calorci Lha resa in reslilo con Ia scusa di dover
fare aIcune comere er iI ranzo asquaIe
Ier domani mio fraleIIo CaIogero ha invilalo Ia
famigIia deIIa nuora e queIIa deIIa fidanzala deI se
condogenilo QuesluIlima e una famigIia inpcrianic e
Iui vuoIe fare coIo Non vede Iora che i ragazzi si
sosino er oler gongoIare in iazza e vanlarsi di
essersi imarenlalo con queIIa famigIia
Ioi in quesla famigIia ce un ragazzo di venlicinque
anni gia arreslalo una voIla er associazione mafiosa
che Iui vuoIe a lulli i cosli aioare ad AngeIa Cos
da creare un doio Iegame Mia niole e diserala
non vuoIe manco senlirIo nominare u picciciic
AngeIa e brava a cucinare Dovra rearare in
sieme a mia madre iI ranzo er diciollo ersone
CaIogero ci gode a fare iI alriarca mi sembra di
148
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
vederIo Con Iela non uo essere che eggioralo
Ci sbrighiamo a fare queIIo che dobbiamo e oi Iei
se ne riarle Io ceno in aIbergo e vado a Iello reslo
So in ogni caso che non dormiro
Mi sono sbagIiala e ho dormilo come un sasso Mi
svegIiano Ie camane deIIa chiesa Sono Ie ollo e mez
za Iaccio coIazione con caIma Ho lullo iI lemo La
messa grande e aIIe undici
AngeIa e mia madre sono andale aIIa messa di ieri
sera Slamallina slanno a casa a rearare iI ranzo
menlre lulli gIi aIlri vanno in chiesa a moslrare gIi
abili nuovi
AIIe undici e un minulo mi fermo con Ia X da
vanli aIIa Ioro casa I bagagIi sono slali caricali ieri
quando AngeIa e venula da me
In borsa ho lre bigIielli di soIa andala er iI voIo
Crolone Verona di mercoIed Inlro oche ore sare
mo aIIimbarco deI lraghello di Messina er ViIIa San
Giovanni Ier slrada mi fermero su quaIche siaggia
er far loccare e assaggiare Iacqua deI mare di SiciIia
a mia mamma
Mi fermero anche in CaIabria ci concediamo una
mini vacanza Tanlo abbiamo lemo Menlre AngeIa
rendera iI soIe io e mia madre arIeremo
Devo anche dire a mia niole che in azienda da me
abbiamo bisogno urgenle di una cenlraIinisla queIIa
alluaIe e incinla Se vuoIe iI oslo e suo Lanno ros
simo olra finire iI Iiceo di giorno o di sera scegIiera
Iei
IinaImenle Ia mia casa non sara iu vuola CaroIi
na verra a casa in vacanza lra un mese e conoscera
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
una arle deIIa mia famigIia dorigine La migIiore
Lasciano Ia cucina uIila e in erfello ordine neI
forno Ia asla rearala ma da cuocere in frigo
IagneIIo comralo ma non cucinalo e suI lavoIo non
aarecchialo un bigIiello scrillo e firmalo da mia
madre uona Iasqua a lulli
150
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
5ms
Sono fuori di me daIIeccilazione I arrivalo
Non ci osso credere doo lullo queslo lemo e
quando avevo ormai erso Ie seranze a dire iI vero
me ne ero anche quasi dimenlicala e arrivalo
Lo avevo asellalo er mesi a voIle sono slala sve
gIia er ore maIedicendomi er Ia sciocchezza falla e
adesso eccoIo I suI disIay deI mio ceIIuIare
uslina nuovo messaggio numero sconosciulo II
cuore che sembra manovralo daI ballerisla degIi
ACDC I Iui Sono sicurissima No non iI ballerisla
queIIo che ha mandalo iI messaggio vogIio dire Non
ricevo mai messaggi da numeri sconosciuli gia ne
ricevo ochi da queIIi che conosco ma quesla e unaI
lra sloria
Ho aura a IeggerIo I se non fosse Iui I se fosse
Iui che mi dice Sei scema chi li credi di essere cosa
ensavi di fare non vedi come sei racchia o quaI
cosa di aIlrellanlo micidiaIe Non so se Io soorlerei
Cerlo che anche Iui asellare a conlallarmi rorio
quando sono in ferie II rimo giorno di cameggio
oi
151
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
Ienso a lullo queIIo che ho fallo slamallina e a
queIIo che ancora ce da fare Ia rouIolle da arire Ia
lenda e Ia veranda da monlare iI lavoIino e Ie sedie da
uIire IombreIIone da orlare in siaggia i cono
scenli degIi anni scorsi da saIulare e lullo iI reslo Con
Ia slanchezza deI viaggio addosso e menlre mi slavo
quasi addormenlando Non Io oleva fare rima
asla mi dico ari slo dannalo messaggio e faIIa
finila Gia mi risondo seriamo che non sia fi
nila davvero Vorrei lanlo che queslo fosse soIo Iini
zio

Mirco ha orlalo un soffio di aIIegria aIIinlerno deI
rearlo di conlroIIo quaIila deIIa grande azienda di
abbigIiamenlo in cui asso Ia maggior arle deIIa mia
vila Un beI saIlo in confronlo a Maria Ia vecchia
bronloIona che e andala in ensione e che Iui ha so
sliluilo
Menlre coIIaudiamo i cai misurandoIi e conlroI
Iando che Ia confezione sia conforme aI camione
Mirco scherza e racconla aneddoli diverlenli accadu
ligIi nei osli in cui ha Iavoralo rima
Ha conosciulo un sacco di ersone e ha viaggialo
lanlo sorallullo er Iavoro I slalo in Tunisia in
Iakislan in Romania in Turchia in uIgaria e in aIlri
aesi che non riesco neanche a ronunciare figurarsi
a ricordarmeIi Iero mi iace un sacco ascoIlarIo men
lre racconla
Mirco non e soIo beIIo e bravo ma e anche genliIe
InoIlre e singIe Non e searalo o divorzialo o vedo
152
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
vo Non e moIlo aIlo I alIelico ha Ia carnagione
scura e i caeIIi brizzoIali Si vede che ha assalo Ia
quaranlina gia da un o Io non sono ancora giunla ai
quaranla ma vedo queslela venirmi inconlro semre
iu in frella Chissa olrebbe essere una buona occa
sione er vivere una nuova sloria doo lanlo lemo
assalo da soIa
In ogni caso e lulla unaIlra cosa risello aIIaIlro
coIIega che Iavora con me da moIli anni CarIo
Tanlo Mirco e Ioquace con una buona arIanlina
quanlo invece CarIo e schivo non arIa mai se non
quando e rorio necessario I inquadralo come una
leIa deI rinascimenlo e non ha Ia minima eIaslicila
menlaIe Queslo crea dei grossi robIemi anche a Ii
veIIo rofessionaIe NeI conlroIIo deIIabbigIiamenlo
bisogna caire quando iI cenlimelro in iu o in meno
fa Ia differenza e quando invece si uo Iasciar corre
re isogna anche caire se aIcune oerazioni di confe
zione sono moIlo difficoIlose e se si uo accellare
quaIche suggerimenlo dai Iaboralori che lendono
semre a voIer semIificare iI Iavoro
Io ascoIlo e disculo voIenlieri e se i suggerimenli
sono vaIidi roongo Ie modifiche aIIe modeIIisle che
sesso sono lroo rese da aIlre cose e si fidano deI
mio giudizio In fondo una voIla sono slala una di
Ioro
CarIo invece si imunla su deIIe sciocchezze e
sesso Ie dislurba er nienle lanlo che a voIle Io man
dano via a maIe aroIe In queslo oslo Ieducazione e
emigrala un beI o di lemo fa e ha Iascialo iI oslo
aIIisleria
153
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
InoIlre uzza accidenli se uzza
In inverno e aena aena loIIerabiIe ma in esla
le ragazzi Non ci si uo avvicinare a meno di due
melri e anche rimanendogIi Ionlano doo due se
condi che sla in una slanza quesla viene ammorbala a
Iungo lermine Sesso gIi e slalo dello con iu o me
no deIicalezza di cercare di risoIvere queslo robIe
ma ma Iui risonde che non ci uo fare nienle Cos
er un molivo o er un aIlro lulli Io evilano come Ia
esle
A me queslo un o disiace Ma doo avergIi ri
elulo er anni Ie slesse cose mi sono slufala e ormai
Io considero un caso diseralo Se non ha imaralo in
lullo queslo lemo non imarera iu I s che se si
curasse un o di iu olrebbe aarire accellabiIe
magari anche carino in fondo di faccia non e brullo e
di fisico non e maIe ma cos non ce verso AI naso
non si comanda
Dai lemi in cui cera ancora Maria che bronloIava
in modo coslanle ed era quasi eggio di CarIo lulli i
Iaboralori consegnano quando sanno che ci sono io aI
ricevimenlo e anche Ie modeIIisle mi chiedono di con
lroIIare io i Ioro cai
S erche Ie modeIIisle sono esseri un o slrani
Considerano i Ioro modeIIi quasi dei figIi e non si
fidano dei Iaboralori che devono cucirIi se non
quando sono conlroIIali da me sorallullo negIi uIli
mi anni da quando i Iaboralori sono quasi lulli in ma
no ai cinesi Sono anche geIose lra Ioro e se dedico iu
lemo ai modeIIi di una iulloslo che deIIaIlra nasco
no deIIe discussioni infinile
154
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
Con Iarrivo di Mirco anche queslo robIema si e
risoIlo Tulli hanno imaralo reslo ad arezzarIo e
iI mio carico di Iavoro si e aIIeggerilo
A voIle Mirco mi fa degIi scherzi mellendomi quaI
che bigIiello neIIe lasche dei giubbolli che devo ise
zionare Mi scrive quaIche barzeIIella ne ha semre di
nuove dove Ie vada a escare Io sa soIo Iui o quaIche
frase a doio senso che mi fa ridere e arrossire
Doo quaIche lemo mi sono convinla di iacergIi
e seravo che facesse iI rimo asso Ma doo aIcuni
mesi di barzeIIelle e ballule ho cailo che se vogIio
arrivare da quaIche arle devo muovermi io
IaciIe a dirsi ma a farsi

Un giorno rendo iI coraggio e scrivo su un bigIiel
lo Chiamami e non le ne enlirai Seguilo daI
numero deI mio leIefonino ersonaIe senza firma e Io
mello neIIa lasca di un aio di anlaIoni che slanno
suI lavoIo di Mirco in allesa di essere conlroIIali DaI
momenlo che Ia rima cosa che facciamo noi coIIau
dalori e mellere Ie mani neIIe lasche er assicurarci
che Ie fodere non siano bucale e imossibiIe che non
Io lrovi
Menlre Iavoro non slo iu neIIa eIIe Ma dove si
e caccialo Non vedo Iora di vedere Ia sua faccia
quando Io Iegge
Irorio quando sla arrivando iI mio orlaliIe
aziendaIe suona Accidenli Devo andare con Ia
massima urgenza neIIufficio deI direllore er uno dei
miIioni di grallacai che mi sorbisco ogni giorno
155
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
Cerco con una scusa di rendere lemo ma iI
direllore e irremovibiIe MoIIa lullo e reciilali
Tanlo er cambiare HeiI HilIer
Queslo iI sorannome che abbiamo dalo aI direl
lore che in reaIla di nome fa un banaIe Lorenzo
NalaIi Un lio iccoIello una grande eIala da cui
sunlano ochi ciuffi bianchi una denliera dai Iunghi
denli aguzzi iu simiIi a queIIi di uno squaIo che a
queIIi di un essere umano A voIle mi chiedo dove sa
ra andalo a farsi Ia denliera daI dollore degIi squaIi
forse
Iorse e megIio cos enso menlre incrocio Mirco e
gIi dico che vado in ufficio da HilIer mai sorannome
fu iu azzeccalo aImeno non mi senliro imbarazzala
quando lrovera iI bigIiello
Quando riesco a Iiberarmi daI dillalore e gia assa
lo da un ezzo Iorario di uscila e rilornando aI mio
oslo vedo con arensione che Mirco se ne e andalo
Con un o di seranza neI cuore rendo Ia borsa e
Ia giacca e mi avvio verso Iuscila non doo aver mes
so iI ceIIuIare in lasca sesso non Io senlo suonare
quando e in borsa
QueIIa nolle non dormo er miIIe voIle maIedico Ia
scemiaggine commessa Cosa cavoIo mi e saIlalo in
menle Se Mirco fosse inleressalo a me farebbe iI
rimo asso anche senza queIIo sluido bigIiello Ora
non avro iu iI coraggio di guardarIo in faccia acci
denli a me e aIIe mie briIIanli idee
InoIlre sono moIlo reoccuala er queIIo che mi
ha dello iI direllore
Da un o di lemo sembra che manchino dei cai
156
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
daI magazzino deI conlroIIo Cerlo che a voIle venga
smarrilo quaIche abilo o una camicia uo anche succe
dere ma uIlimamenle Ie cose che si smarriscono co
minciano ad essere un o lroe e Ia roriela vuoIe
che si faccia Iuce
Mi disiace un casino che succedano quesle cose io
sono semre slala onesla e do er sconlalo che anche
gIi aIlri Io siano II direllore mi ha incaricala di lenere
gIi occhi aerli e di avverlirIo se vedo quaIcosa di slra
no eIIincarico Ier chi mi ha resa Ier Mala Hari
SoIo erche sono queIIa che Iavora I da iu lemo
non significa che vogIia siare i miei coIIeghi No I
oi siamo soIo in cinque in queI rearlo Io Mirco e
CarIo che facciamo iI conlroIIo quaIila e due magaz
zinieri che si occuano deIIe sedizioni
Sono convinla che sia soIo un maIinleso in fondo
mi fido dei miei coIIeghi e enso che reslo lullo si ri
soIvera in una boIIa di saone
In ogni caso bisogna lrovare un modo er chiarire
Ia siluazione I orribiIe saere che i rori coIIeghi so
no sosellali di essere dei Iadri Di sicuro nulrono
dubbi anche su di me soIo che non Io dicono e magari
hanno incaricalo quaIcun aIlro di lenermi docchio
VogIio lenere gIi occhi aerli non er lrovare un
coIevoIe ma er dimoslrare che queIIe sarizioni
non sono da imulare a noi
Quando finaImenle mi addormenlo e quasi IaIba e
mi aIzo iu slanca di quando mi sono coricala

157
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
AI mallino mi lrucco iu deI soIilo lenlando di
mascherare Ie occhiaie che sembrano emalomi e inoI
lre sono di callivo umore er Ia nolle insonne Ier
quanlo riguarda queIIo sluido bigIiello ho deciso
comunque di fregarmene quaIsiasi cosa succeda Or
mai Ia frillala e falla
Ier IaIlro robIema beci ensero aI momenlo
oorluno Una cosa aIIa voIla no
Quando giungo aI Iavoro Mirco mi saIula aIIegra
menle come aI soIilo e sembra che lullo sia normaIe
Caisco da queslo che iI alelico lenlalivo di avvici
narIo e faIIilo e cio mi fa srofondare ancora di iu neI
mio maIumore
Ier lulla Ia mallina lengo iI muso risondendo a
monosiIIabi e scoraggiando chiunque vogIia scherzare
con me Mirco erceendo Ia mia Iuna lrova una scu
sa e va in giro nei Iaboralori menlre io sfogo Ia mia
fruslrazione su lulli i cinesi che mi cailano a liro e
anche su quaIche ilaIiano
II overo CarIo e Ia mia villima rediIella Ogni
voIla che mi si avvicina er chiedere iI mio arere su
quaIche cosa gIi risondo maIe Ioi mi disiace er
che vedo che e lroo buono er mandarmi a queI
aese ma non riesco a conlroIIarmi
Doo ranzo mi rendo conlo che sono ridicoIa e
cerco di darmi una regoIala Sicuramenle Mirco ha
cailo iI erche deI muso e vogIio rimediare er non
erdere Ia sua amicizia
Cos quando Iui rienlra in dilla gIi offro iI caffe e
gIi chiedo come andala
Come vuoi che sia andala AIessia risonde Iui
158
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
Come aI soIilo Quando Ie cose non vanno bene
fanno finla di non caire ma aena Ii minacci di ab
bassargIi iI rezzo se non sislemano i casini che com
binano aIIora caiscono subilo Non Ii soorlo iu
Sono morlo A le invece e assala Ia Iuna
Ma s dai Non e che avessi Ia Iuna avevo soIo
maI di lesla erche non ho dormilo bene Doo ran
zo ho reso un ncncni e adesso slo megIio Scusami
se sono slala scorbulica
Scorbulica Iri radioalliva Avevo aura ad avvi
cinarmi Vabbe Iimorlanle e che slai megIio Qui
come va
Iiniamo cos er chiacchierare deI iu e deI meno e
lullo lorna a oslo
Un o aIIa voIla finisco er ensare semre meno
aIIo sluido bigIiello che ho mandalo a Mirco Doo i
rimi giorni assali a vergognarmi mi dico che io ci
ho rovalo e aImeno adesso so che mi devo mellere iI
cuore in ace Non e cerlo Iunico uomo suIIa faccia
deIIa lerra S cerlo Ma dove sono lulli gIi aIlri
Inlanlo lengo gIi occhi aerli er Ia queslione dei
cai scomarsi e mi accorgo che in effelli quaIcosa
che non va ce veramenle
Un giorno slo cercando neIIo slendino in cui lenia
mo i camioni una giacca che mi ha chieslo Nico una
deIIe mie modeIIisle referile e giurerei che fino aI
giorno rima cera Sono sicurissima erche si lralla
di un modeIIo arlicoIare con un coIIo e deIIe maniche
orribiIi Aggiungiamoci iI lessulo che era un residuo
di magazzino usalo come aIlernaliva a queIIo giuslo e
Ia carnevaIala e comIela Ia arle deIIuIlima coIIe
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
zione esliva da uomo e quando Iho visla ho ensalo
che se Ia mellerebbe soIo un ubriaco
Quindi me Ia ricordo bene Mi e cailala lra i iedi
ogni voIla che cercavo quaIcosaIlro I adesso che mi
serve non ce iu
Chiedo a CarIo e a Mirco se Ihanno soslala Ioro
ma enlrambi negano CarIo ha unaria quasi coIevoIe
e se Ia giacca non fosse cos orribiIe olrei ensare
che Iha resa Iui Ma no neanche Iui si abbasserebbe
a mellere cerle brullure I oi i camioni da uomo so
no in lagIia cinquanla e Iui orla una cinquanlaqual
lro
A queslo unlo mi roongo di fare un breve in
venlario dei camioni lulle Ie sere rima di andare
via Tanlo sono semre IuIlima
Inlanlo lra un robIema e IaIlro iI lemo assa e
Ie ferie si avvicinano Un giorno chiedo a Mirco dove
ensa di andare in vacanza
Andro ad Ibiza con dei miei amici Ci rendiamo
un aarlamenlo er due sellimane Tu dove vai
Mi vergogno a dirgIi che andro in cameggio con i
miei Di soIilo andavo a }esoIo ensione comIela e
lullo comreso con Ia mia amica Sara singIe di anlica
dala come me ma da queslinverno Iei non e iu
singIe e cos sono rimasla da soIa
I miei hanno una rouIolle fissa in un cameggio in
CaIabria Ci sono cresciula in queI oslo e lulli gIi
anni mi invilano a arlire con Ioro Queslanno non gIi
sembra vero che ho accellalo Viene anche GiuIia mia
soreIIa che ha nove anni meno di me La cocca di
mamma e aa
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
Io che non riesco a lrovarmi un uomo e Iei che non
riesce a Iiberarsi deI suo VuoIe venire in vacanza da
soIa erche ha bisogno di lemo er ensare aIIa sua
reIazione che da un o di lemo non funziona
Come ossa non andar bene con un lio come
Simone beIIo simalico e con un ollimo reddilo ro
rio non sarei DaIlra arle GiuIia Ia beIIa di fami
gIia e semre slala cos Viziala e con iI mondo ai suoi
iedi
Lei non ha mai fallo falica er ollenere Ie cose ei
voli a scuoIa con oco sludio I ragazzi migIiori che Ia
seguivano ovunque II oslo di cailano neIIa squadra
di aIIavoIo iI Iavoro in banca e chi iu ne ha iu ne
mella Le manca soIo un Iucanc er dirIa come Ia
ubbIicila
I adesso doo due anni di convivenza Simone se
Ia vorrebbe sosare ma Iei non sa cosa vuoIe Ierche
cerle forlune cailano semre aIIe aIlre o nei fiIm e
mai a me
Ier avere un o iu di rivacy mi orlo Ia lenda
LuIlimo modeIIo di Occain|cn che uo essere mon
lalo anche da una schiaa come me GiuIia dormira
in rouIolle non e lio da lenda Iei
Saranno deIIe vacanze in lullo reIax II cameggio e
un angoIo di aradiso lerreslre in mezzo aI nuIIa Ma
re Iimidissimo e ace Tanla ace Queslanno ne ho
rorio vogIia I chi se ne frega se Iui va ad Ibiza
Tornera iu slressalo di rima menlre io invece saro
riosalissima S mi dice una vocina inlerna e iu
grassa di cinque chiIi se mangi lullo queIIo che fara Ia
mamma I oi seriamo che GiuIia non li slressi con i
161
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
suoi robIemi damore
Vado con deIIe amiche in un viIIaggio in CaIa
bria
Se devi dire deIIe baIIe fa che siano mezze verila
Davvero I Ia rima voIla che vai in CaIabria Io
sono slalo un aio danni fa aI cameggio di Iizzo
Greco vicino a Crolone Lo conosci
Vorrei dirgIi Guarda e a cinque minuli in bici da
dove vado io e quando ero ragazzina andavo con dei
miei amici in canoa a vedere Ia Ioro siaggia Sai
come girano lulli nudi e noi ci facevamo deIIe gran
risale eala adoIescenza Se Io avessero saulo i no
slri genilori
No non Io conosco I Ia rima voIla che vado in
queI oslo Comunque anche iI mio viIIaggio e in ro
vincia di Crolone Ora non mi viene iI nome ma iI
aese e IsoIa di Cao Rizzulo dico ensando ad un
nuovo viIIaggio che hanno aerlo vicino aI cameggio
dei miei
CarIo lace e forse si asella che gIi chiediamo dove
va Iui Cos er genliIezza gIi rifaccio Ia domanda
Mah ancora non sarei risonde Iui
Accomagnero mia madre in monlagna e forse mi
fermero quaIche giorno Abbiamo una casa a os
cochiesanuova
ravo dico cos le ne slai un o aI fresco
envenulo lra gIi sfigali enso lra me

162
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
I adesso eccomi qua Siamo arlili ieri sera aIIe
dieci e abbiamo lrovalo IAdrialica Iibera In dieci ore
siamo arrivali AIIa guida ci siamo scambiali io e a
a menlre Ia mamma dormiva con un occhio aerlo
dice Iei menlre si senliva benissimo che russava aIIa
grande suI sediIe osleriore
GiuIia arrivera in aereo fra quallro giorni Iaa an
dra a renderIa a Lamezia Due ore di macchina er
andare e due er lornare I una giornala di mare er
sa Ma va bene cos Ia dea non oleva fare iI viaggio
in macchina con i morlaIi sudali e chiassosi
Cauccio e brioche aIIa aslicceria deI aese e oi
aI Iavoro Ce da arire Ia rouIolle monlare Ia veranda
e Ia lenda uIire iI lavoIino e Ie sedie Sislemare
IombreIIone in siaggia e saIulare lulli S erche qui
e quasi una comunila Ce genle che viene da una vila
come i miei genilori I da un anno aIIaIlro si aggior
nano sui figIi sui nioli sui vicini di rouIolle suI Ia
voro su chi e andalo in ensione e su chi ci andra su
chi e nalo e su chi e morlo sui reumalismi suIIa visla
che non e iu queIIa di una voIla sui caeIIi che aI
mare si seccano suIIe vene varicose suIIe emorroidi
su chi non riesce ad andare in bagno e su chi invece ci
va lroo su quanli chiIi si sono guadagnali daIIanno
scorso eccelera Tulli sanno lullo di lulli e si diver
lono un sacco con Ie Ioro chiacchiere In fondo non ce
aIlro da fare
La mamma e scalenala menlre io e aa cerchiamo
di evilare i Iavori iu esanli In fondo chi e che ha
guidalo e chi ha dormilo Verso mezzogiorno decido
di sdraiarmi un o suI Iellino aIIombra dielro Ia
rouIolle Id e rorio quando mi slo quasi addor
163
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
menlando che senlo un |i |ip |iip |i |ip Che suono
anlialico Iavviso di messaggio Sara mia soreIIa che
vuoIe saere come andalo iI viaggio e se lrova lullo
ronlo quando arriva
Guardo Ia buslina nuovo messaggio numero sco
nosciulo Credo che da denlro Ia rouIolle i miei geni
lori senlano Ie ercussioni deI mio cuore Non ho iI
coraggio di arire iI messaggio Accidenli a Mirco
Quando ensavo di essermeIa messa via che er Iui
sono soIo una coIIega di Iavoro eccoIo Mello Iindice
suI laslo che are iI messaggio
Chiudo gIi occhi e mormoro una reghiera aI sanlo
rolellore dei singIe se ce Se non ce ne invenlo uno
aI momenlo Schiaccio iI laslo Aro gIi occhi e Ieggo
Rimango imielrila neanche fossi slala guardala
da un basiIisco
AIessia mi manchi
NienlaIlro Tullo qui La visla mi si aanna II bal
lerisla degIi ACDC conlinua iI suo assoIo denlro Ia
mia scaloIa loracica e mi senlo Ia faccia in fiamme Mi
sdraio e chiudo gIi occhi assaorando queslo momen
lo di feIicila subIime
Adesso me Ia devo giocare bene Non osso rison
dere subilo Ci siamo saIulali ieri doo ranzo e gia
gIi manco isogna farIo asellare un o Vislo che
ormai non riesco iu a dormire rimango sdraiala a
sognare i miIIe e iu ossibiIi svoIgimenli deIIa noslra
olenziaIe sloria damore
Immagino Mirco che mi viene a rendere er or
larmi a cena in un risloranle eIeganle io ho erso due
lagIie e indosso un abilo in sela nero Iungo draeg
164
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
gialo suI seno e sorrello da saIIine che sono solliIi
caleneIIe dorale Ho messo dei sandaIi non lroo aIli
er non farIo sfigurare e iI mio arrucchiere IIvio mi
ha fallo i coIi di soIe er iIIuminarmi iI viso e Ia ie
ga con iI ferro Da dielro i miei caeIIi sono una casca
la di boccoIi
AIessia svegIiali dai Hai dormilo er lre ore di
fiIa Non li sei accorla che non sei iu aIIombra e che
rischi un coIo di soIe Se vuoi venire in siaggia con
noi falli mellere Ia crema che iI rimo giorno li bruci
semre Ie saIIe Iine di un sogno Mi svegIio sudala
e i miei caeIIi sono un grovigIio aiccicalo
Mamma non ho iu quindici anni
I che vuoI dire Hai Ia slessa eIIe deIicala di aIIo
ra e qui iI soIe non erdona SaImali bene Ia crema
anche suIIa faccia che oi li si seIIa iI naso Chissa se
anche Ia mamma di CarIo gIi fa mellere Ia crema ri
ma di andare a asseggiare Mi rearo er Ia siag
gia menlre mi rendo conlo che non ho ancora ensalo
ad una risosla inleIIigenle da mandare
II mare qui e semre incanlevoIe Come ho olulo
fare iI bagno a }esoIo doo aver imaralo a nuolare in
queslacqua Ancora non me Io so siegare Comun
que luffarsi qui e rorio un iacere unico Non so
come sia iI mare ad Ibiza ma di cerlo queslo non ha
nuIIa da invidiargIi
Doo iI bagno saIulo Ie oche ersone che ancora
non sono assale daIIa rouIolle e mi sdraio un oco aI
soIe con iI mio ensiero fisso Ia risosla
Ho unisirazione er allizzarIo un o Irendo iI
ceIIuIare daIIa borsa e comincio a digilare quando mi
165
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
accorgo che non ce camo
Accidenli e vero I miei me Io avevano dello che e
inuliIe orlare iI leIefonino aI mare Qui rende soIo
in aIcune zone deI cameggio e Ia noslra rouIolle e
archeggiala in una di quesle Che forluna
AIIa sera ci sara un via vai di ersone che vengono
a leIefonare in queslo modo abbiamo Ia ossibiIila di
ascoIlare i discorsi di lulli Aveva dello Ia mamma
enlusiasla Che beIIo non vedo Iora
Ieccalo mamma che anche gIi aIlri ascoIleranno i
noslri Le avevo fallo nolare
I aIIora Iu Ia ronla reIica Tanlo noi non
abbiamo segreli e oi si sa che in cameggio non ce
rivaci Mamma si dice praitasq e lanlo mi hai
cailo Io slesso
Cos Ia mia isirazione deve asellare fino a slase
ra Iazienza magari me ne verra una migIiore Tanlo
vaIe segnere iI ceIIuIare
Doo Ia doccia deIIa sera accendo iI leIefonino e
rilrovo Ia buslina nuovo messaggio da Mirco Adesso
iI numero e slalo saIvalo e non risuIla iu sconosciulo
AIessia scusa So che li ho fallo asellare lanlo
rima di farmi senlire ma soIo ora mi rendo conlo che
slare un mese senza vederli sara moIlo difficiIe Ier
favore risondimi
La mia voIonla di iirarnc|a croIIa Che bravo Non
manda messaggi da disIessico come lulli i ragazzi di
adesso ma scrive usando Ia unleggialura e Ia gram
malica Mi iace
Come mai non le ne sei accorlo rima di quanlo li
166
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
manco Iorse che ad Ibiza non ci sono beIIe ragazze
Ovviamenle evilo quesluIlima considerazione oco
simalica Ora vogIio rorio vedere come se Ia cava
II furbone La risosla non larda
Lo sai che Ie ersone si arezzano di iu quando
ci mancano Come slai
AIeee Vieni ad aarecchiare Ia lavoIa non vorrai
assare lulle Ie vacanze incoIIala aI leIefonino vero
Magari mamma Se queslo e soIo Iinizio non mi
slacchi iu Arrivo mamma Io non mangio Ia asla
non ho moIla fame vogIio soIo un o dinsaIala
Cominciamo con i caricci eh Vabbe queIIa che
rimane si mangia domani Qua non si bulla via
nienle
Senli adesso devo andare che Ie mie amiche mi
slanno asellando er uscire a cena uona serala
uona serala a le Ricordali che mi manchi A do
mani
Guarda come sei rossa in faccia Non li sarai gia
bruciala
AIIe mamme non sfugge mai nienle AIIa mia oi
Iaccio finla di nienle menlre vado a rendere Ie
slovigIie er aarecchiare ma gIi ACDC conlinuano
iI Ioro concerlo denlro di me Non riesco a nascondere
Ieccilazione e Ia mamma mi guarda con sosello
Iorse anche con seranza Non vede Iora che lrovi
quaIcuno con cui accasarmi Lei dice rorio cos
Doo cena inizia iI via vai dei cameggialori che
vengono a sfrullare Ia noslra iazzoIa er leIefonare
Sono buffi girano in londo guardando iI leIefonino
167
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
finche non lrovano iI segnaIe Ioi non si soslano di
un miIIimelro menlre comongono iI numero AIIa
fine gridano cos lanlo er arIare che con un o di
venlo a favore Ii senlirebbero da casa anche senza
leIefono Di sicuro Ii senlono daIIaIlra arle deIIo
Ionio in IugIia
Resislo aIIa forle lenlazione di mandare un mes
saggio a Mirco chissa come si sla diverlendo con i
suoi amici La voce deIIa mamma mi dislrae dai miei
ensieri
Slasera Ii Iavi lu i ialli Se li sbrighi li aselliamo
er un beI giro di scaIa quaranla
Anchio ho i miei imegni e non osso cerlo mes
saggiare er lulla Ia sera no

I giorni assano Ienli in cameggio In un cIima di
arlicoIare riIassamenlo Nienle animazione soIo fa
migIie con bambini coie di ensionali e quaIche
figIia zileIIona Tulla unaIlra cosa da }esoIo dove si
mangiava lre voIle aI giorno ad orari reslabiIili e Ia
sera cera iI asseggio obbIigalorio lulle in liro se
rando di conoscere genle
Qui si sla in coslume daIIa mallina aIIa sera ci si
ciba quando se ne ha Ia vogIia e si esce soIo er fare Ia
sesa NeIIe serale di gaIa si va a cenare aIIa izzeria
lralloria deI aesino abusivo a oche cenlinaia di me
lri da qui
Oggi grande evenlo aa va a rendere GiuIia Ia
divina La mamma e agilala Deve mellerIe Ie IenzuoIa
uIile neI Iello reararIe iI sughello referilo com
168
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
rarIe Ia frulla fresca e chissa cosaIlro Ier evilare che
mi faccia sgobbare me Ia fiIo in frella in siaggia
Cos ho iI lemo er ensare ai miei sms Ammello
che Ie cose si slanno svoIgendo megIio deI revislo
Ci sliamo conoscendo iu adesso che non quando
ci vedevamo lulli i giorni In fondo non avevamo mai
iI lemo er arIare deIIe noslre cose ersonaIi Sem
re resi con i miIIe robIemi deI Iavoro Mirco si sla
riveIando una ersona sensibiIe e coIla Diverso daI
simalicone lullo scherzi e barzeIIelle a cui ero abi
luala Mi iace ancora di iu
Non caisco cosa sia andalo a fare a Ibiza una
ersona cos Ma mi guardo bene daI chiedergIieIo
Non vogIio che oi Iui mi domandi come asso Ie
giornale qua Sarebbe lroo imbarazzanle confes
sargIi che iI viIIaggio e Ie amiche erano soIo una baIIa
Una ielosa bugia er non ammellere che sono soIa
come un cane
Inlanlo mi sono imosla di slare a diela e di fare un
o di molo VogIio lornare con una lagIia in meno Da
domani vogIio uscire aI mallino reslo in bicicIella
Credo che GiuIia sara feIice di accomagnarmi Iare
movimenlo Ie e semre iaciulo
Larrivo di GiuIia e una riveIazione Mi asellavo iI
soIilo sel di vaIige Icuis Vuiiicn coslumi Ia Pcr|a con
areo e borsa da siaggia abbinali unghie aI geI che
durano unelernila e lanle arie invece me Ia rilrovo
acqua e saone con Ie unghie aena Iaccale di smaI
lo lrasarenle iI bagagIio comoslo da una borsa
morbida e da uno zaino e cosa slranissima er Iei un
sacco a eIo
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
Ciao AIe Sei gia abbronzala
Le schiocco un bacio
ChiamaIa abbronzalura Ia mia linla indefinibiIe
lra aragosla e aranciala
Sero non li disiaccia se mi sono orlala iI sacco
a eIo ensavo di dormire in lenda con le Credo che
sia iu diverlenle Cos Iasciamo ai vecchi un o di
rivacy dice slrizzandomi Iocchio Mi chiedo da
quando e divenlala cos sorliva e accorla ai bisogni
degIi aIlri unaIlra cosa nuova in Iei
Ok cos mi farai comagnia aIIa sera Dobbiamo
lrovare iI modo di slracciare i vecchielli a scaIa qua
ranla Qua ne fanno una queslione di vila o di morle
Vedessi come sincazzano se erdono Sero che mi
darai manforle
VoIenlieri Insieme saremo imballibiIi
Mi incuriosisce quesla nuova versione di soreIIa
Cosa Ie sara mai cailalo La serala assa con gIi aIlri
cameggialori che vengono a saIulare e ammirare
GiuIia oIlre che a leIefonare
II mallino doo io e GiuIia arliamo reslo con Ia
bici VogIiamo andare in aese a comrare i cornelli
neIIa aslicceria cenlraIe Da quesle arli fanno doIci
buonissimi
Quando arriviamo Ia mia soreIIina si fa fuori due
brioche aI cioccoIalo AIlra sua dole e queIIa di man
giare come un maiaIe e esare come un ucceIIino AI
conlrario di me che lenlo di mangiare come un ucceI
Iino e eso come un maiaIe
Iorle deI mio roosilo mi acconlenlo di comrare
170
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
due brioche er mamma e aa e di bere un ca
uccino
AI rilorno Ia slrada e quasi lulla in discesa e ce Ia
godiamo un mondo Ci sembra di essere lornale
bambine anche se dala Ia differenza dela siamo sla
le quasi due figIie uniche
AI mallino e aIIa sera conlinuano gIi scambi di
messaggi lra me e Mirco Sono sorresa quando mi
dice che e gia da un o che mi ha messo gIi occhi
addosso Anche se lemo addielro mi ero iIIusa che
fosse cos iI fallo che oi non mi avesse iu conlallala
mi aveva fallo credere iI conlrario GIi uomini vai un
o a cairIi I oi siamo noi queIIe comIicale
Con GiuIia si inslaura un raorlo lullo nuovo Ha
erso iI suo alleggiamenlo da dea e quando si accorge
dei miei conlinui smanellamenli con iI ceIIuIare man
gia Ia fogIia e vuoIe saere chi ce daIIaIlra arle
Doo un o di insislenze da arle sua Ia rendo ar
lecie deI mio segrelo e Iei ne rimane inlrigala
In cambio vogIio saere erche considera in crisi Ia
sua reIazione ma su queslo laslo dovro remere anco
ra un o Non e ronla a confidenze cos inlime In
ogni caso mi accorgo che neI suo sguardo non ce iu
Ia serenila di una voIla e che non ci liene iu lanlo a
farsi ammirare dagIi uomini come succedeva fino a
oco lemo fa
Devo ammellere che quesle vacanze che romel
levano di essere un riiego noioso si slanno svoIgen
do in un modo deI lullo nuovo e inasellalo DaIIa
riveIazione deI vero carallere di Mirco aIIa nuova
confidenza con GiuIia non ho lemo er annoiarmi e
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Donne du tlugglo SlItunu Aduml
Ie giornale cominciano a scorrere anche lroo veIoci
NeI frallemo sono riuscila a Iiberarmi di un aio
di chiIi anche se non ho Ia biIancia vedo che iI mio
girovila si e un o ridollo e mi senlo iu Ieggera Qui
riesco a mangiare soIo insaIala e frulla e Ie Iunghe
nuolale fanno iI reslo Se conlinuo cos aI rilorno riu
sciro davvero ad enlrare in una quaranlaquallro
I miei caeIIi grazie aIIe maschere conlinue che vi
aIico non si sono seccali come aI soIilo Con iI soIe
hanno reso deIIe beIIe sfumalure chiare e merilo deI
Ie creme ad aIla rolezione che uso in quanlila indu
slriaIe sono riuscila a non bruciarmi La mia eIIe daI
rimo coIore rossaslro che aveva reso e divenlala
dorala NeIIinsieme comincio a iacermi
Temo un o iI momenlo deI rienlro Da un Ialo mi
disiace slaccarmi da mia soreIIa e daIIaIlro ho aura
di affronlare Mirco faccia a faccia Doo lulle Ie confi
denze che ci siamo falli mi sembrera unaIlra ersona
Non avrei mai immaginalo che Iui da ragazzo fosse
limido e che ha fallo Ia scuoIa di modeIIisla conlro iI
arere dei suoi genilori Mi scrive che gIi sarebbe ia
ciulo lanlo fare queI Iavoro ma Ie necessila economi
che e iI deslino Io hanno orlalo a un inserimenlo neI
conlroIIo quaIila DeIIa formazione avula a scuoIa dice
che non gIi ha fallo cerlo maIe Ioi non ensavo che
fosse deIuso daIIe donne In effelli se ci enso non ne
abbiamo mai arIalo Adesso scoro che aveva avulo
una fidanzala lanli anni fa che oco rima deI ma
lrimonio Io ha Iascialo dicendosi innamorala di una
sua amica eI coIo uno di queIIi che li cambiano Ia
vila er semre
172
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
Queslo mi fa suonare un camaneIIino neIIa lesla
ma una arle di me Io zillisce subilo
AIessiaaa quando avrai finilo con queI leIefono
vai a Iavare Ia verdura che oi bisogna aarecchiare
lulli insieme Sanla mamma mai un allimo di lran
quiIIila Se olesse mi enlrerebbe in lesla er mellermi
in ordine i ensieri come vuoIe Iei Adesso devo aiu
lare i miei genilori a rearare er quesla sera

Slasera fesla grande e Ia vigiIia di Ierragoslo In
sieme ad aIlri cameggialori facciamo iI barbecue con
carne verdure doIci e vino a voIonla Con slo caIdo
oi Iace er Ia mia diela Ier una sera va cos
GiuIia e Ia regina deIIa serala semre aI cenlro deI
Iallenzione Da quesle arli e slrano che una ragazza
cos beIIa venga in vacanza con i genilori Nessuno si
siega iI erche e lulli Ia inlerrogano suIIa sua vila
Lei sla aI gioco arIa e scherza con lulli fIirla con gIi
anziani che si senlono Iusingali e si ingozza di lullo
vino comreso Verso Ia fine deIIa cena si aIIonlana
furliva e barcoIIando va verso i bagni La seguo en
sando che non slia bene La vedo enlrare in un gabi
nello e si dimenlica di chiudere Ia orla Mi affaccio in
siIenzio Ia osservo menlre si caccia due dila in goIa e
vomila Mi senlo maIe esco di corsa mai avrei ensa
lo una cosa deI genere
GiuIia con gIi occhioni verdi i caeIIi neri e Ia eIIe
che si abbronza come queIIa di una muIalla con lulle
Ie curve aI oslo giuslo e non un roloIino suIIa ancia
Semre aduIala e corleggiala Semre Ia rima in lul
173
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
lo GiuIia che vomila er non ingrassare Da quanlo
lemo
La asello fuori daI bagno In Ionlananza si senlono
i canli e Ia confusione menlre rearano iI faIo in
siaggia ma qui ci siamo soIo noi AIIimrovviso
odo mia soreIIa che singhiozza denlro iI gabinello A
queI unlo non osso iu asellare devo saere In
lro Ia rendo er mano e Iaccomagno ai Iavandini
Le Iavo iI viso come se fosse una bambina e oi Ia
cuIIo mormorandoIe che va lullo bene Tullo si ri
soIve Lei non sembra sorresa di vedermi forse se
Iasellava e magari ci serava ure Quanlo lemo
uo soffrire cos una ersona senza olersi sfogare
La orlo aIIa noslra lenda e Ia faccio sdraiare oi
vado ad avvisare Ia mamma che siamo slanche e non
andremo a vedere iI faIo Non Ie Iascio iI lemo di
reIicare ma me Ia svigno e lorno in lenda
GiuIia sembra che slia dormendo ma quando mi
senle enlrare are gIi occhi e ricomincia a iangere
GiuIia cosa ce che non va Ierche fai cos
Sono un faIIimenlo e una deIusione er lulli Icco
cosa ce che non va
Ma cosa dici Tu che sei semre slala Ia megIio in
lullo La figIia arrivala lardi e Ia referila Ierche dici
queslo
Sono anni che soorlo iI eso di dover essere
semre erfella e infaIIibiIe Non ne osso iu Credi
sia faciIe vivere con gIi aIlri che hanno semre deIIe
asellalive nei luoi confronli saendo che non olrai
raggiungerIe Quando andavo a scuoIa Ia mamma di
ceva a lulli Saessi come inleIIigenle Ia mia GiuIia
174
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
Ha semre iI massimo dei voli e non sludia quasi
mai S cerlo aIIe eIemenlari era cos ma oi aIIe
medie e aIIe sueriori dovevo sludiare e falicare an
chio come gIi aIlri ma er non deIudere Ia mamma
mi orlavo i Iibri aI arco e sludiavo facendo finla di
essere uscila con gIi amici Oure in inverno an
davo a casa di MireIIa e sludiavamo insieme A voIle
mi dava ersino rielizioni di malemalica erche era
iu brava di me ma guai se Io avesse saulo Ia mam
ma si sarebbe vergognala Oure quando mangio
lulle Ie schifezze e mi dicono Che forluna che hai
Mangi queIIo che vuoi e non ingrassi Se non andassi
a vomilare vedresli che donna cannone sarei Ma an
che I non osso deIudere nessuno Devo essere sem
re aI massimo deIIa forma semre con i caeIIi e Ie
unghie a oslo semre veslila aIIuIlima moda sorri
denle scherzosa e simalica con lulli Se quaIche
voIla avessi vogIia di Iasciarmi andare e mandare lulli
ajjancu|c non osso erche Ia GiuIia beIIa brava
inleIIigenle e simalica non fa di quesle cose eala le
che fai cio che vuoi dici queIIo che li are li vesli e
vai come e dove cavoIo li are e iace I Simone
oi
Sono scioccala non so cosa dire e referisco lacere
serando che conlinui Io sfogo Iero si bIocca Su
Simone non vuoIe roseguire Io non arIo er aura
che si chiuda comIelamenle
e ormai che ci sono le Io dico e non me ne frega
nienle di queIIo che ensi Ier Simone ero soIo un beI
lrofeo da moslrare ai genilori e agIi amici Di me non
gIiene uo fregar di meno Oh cerlo aIIinizio era lul
lo mieIe ma doo che siamo andali a convivere e
175
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
cambialo Anche Iui relende Ia erfezione da me e
devo semre essere a sua disosizione Lui si com
orla come un rincie e lralla me come Ia sua serva
Slasera cosa desidera er cena signore Domani che
abilo vuoIe mellere er andare in ufficio Con che
camicia Che scare Ie devo Iucidare Se aIIa sera so
no slanca non ne ho vogIia e mi giro daIIaIlra arle
mi rende con Ia forza eIIa mia le Io scordi che me
Io soso Menlre voi eravale qua ho orlalo lulle Ie
mie cose a casa di MireIIa e buonanolle a Iui e agIi
aIlri uomini slronzi come Iui Adesso so cosa vogIio e
mi disiace er i noslri vecchi ma Io dovranno accel
lare Ho assalo una magnifica nolle con MireIIa che
mi ha dello di essere semre slala innamorala di me
gia daIIa scuoIa e quando lorniamo vado a vivere da
Iei
La ascoIlo in siIenzio non ho aroIe
QuesluIlima frase mi Iascia aIIibila non avrei mai
ensalo che mia soreIIa avesse lendenze saffiche e
nemmeno che MireIIa ne fosse innamorala I come se
aIIimrovviso mi avessero dalo una bolla in lesla
La guardo aIIa Iuce deboIe che fiIlra daIIeslerno e
mi fa una lenerezza infinila La mia soreIIina Chissa
quanle ne ha assale e io che Iho semre invidiala
Come ho olulo essere cos cieca
Decido che comunque vadano Ie cose saro daIIa
sua arle Aro Ia bocca er dirgIieIo e mi accorgo che
si e addormenlala Credo di non averIe mai voIulo co
s bene
II giorno doo facciamo finla enlrambe che non sia
mai successo nuIIa Mi viene iI dubbio che fosse slala
176
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
lroo ubriaca er ricordarsene
Le giornale scorrono veIoci e arriva Ia vigiIia deIIa
arlenza di mia soreIIa Io sono moIlo disiaciula che
se ne vada e slala comIice deI mio messaggiare con
Mirco e deIIa noslra graduaIe conoscenza Da domani
con chi dividero Ie mie emozioni
Lei chiede aIIa mamma di uscire a cena fuori noi
quallro soIi Sesso si usa che quando quaIcuno esce
a cena aIlri si aggiungano ma slavoIla GiuIia e chiara
soIo noi
Doo una magnifica cena a base di esce GiuIia mi
slringe Ia mano sollo iI lavoIo e da Iannuncio lanlo
lemulo VoIevo dirvi che rima di arlire ho rollo
definilivamenle con Simone
Subilo Ia mamma lenla di inlervenire ma GiuIia Ia
bIocca
No mamma Iasciami arIare Ho cailo che non e
Ia ersona che fa er me MegIio rima deI malri
monio che doo no Lo hai semre dello anche lu
Ier iI momenlo non vogIio esservi di eso e ho or
lalo Ie mie cose da MireIIa La conoscele da una vila e
saele che e una brava ragazza In fuluro vedro se
lrovarmi un aarlamenlo da soIa o se rimanere da
Iei Cos dividiamo Ie sese
La mamma Ia lemesla di miIIe domande menlre iI
aa se ne sla buono in siIenzio A queslo unlo inler
vengo io
Andiamo via Ce aIlra genle che asella iI lavoIo e
oi domani GiuIia e aa devono aIzarsi reslo er
andare a Lamezia Iaa vai lu a agare
In macchina GiuIia dice A roosilo di domani
177
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
mi disiace andare via saendo che voi vi fermale aI
lri cinque giorni Oggi ho chiamalo in ufficio e osso
avere unaIlra sellimana di ferie Se mi voIele rilorno
in macchina con voi Iorse riesco a farmi rimborsare iI
bigIiello ho Iassicurazione I oi osso aiularvi a
smonlare Ia lenda e a chiudere Ia rouIolle
Quesla novila svia i discorsi daIIaIlra iu imor
lanle che ha dalo rima Comunque anche Ia mam
ma a voIle caisce quando non e iI caso di insislere
In lenda Ie dico che sono feIice che rimanga con noi
fino aIIa fine deIIe vacanze
Sai risonde e un eccalo non arofillare di
queslo mare iI iu ossibiIe e oi si inlerrome
rifIelle un allimo e aggiunge Non sono iu lanlo
sicura di voIer andare a vivere da MireIIa So che sono
una sluida ma
Dimmi
I slalo lullo cos imrovviso che insomma mi
iacerebbe lornare un o a vivere con voi Ioi si
vedra Le mie cose sono ancora lulle imacchellale e
credo che MireIIa non si arrabbiera Siamo amiche da
semre Cosa ne ensi Ti disiace se rirendo os
sesso deIIa mia vecchia camera
Se mi disiace Non vedo Iora asla che non li
arori deI bagno grande neIIe ore di unla iI lrucco
le Io fai in camera Ok
Affare fallo soreIIona alli iI cinque I iI cinque
sancisce iI noslro allo
Come revislo anche i noslri genilori sono conlenli
deIIa decisione di GiuIia e gIi uIlimi giorni lrascorrono
in un cIima quasi di fesla
178
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
AI rilorno aiulo GiuIia a sislemare Ie sue cose Sem
bra che Mire abbia reso sorlivamenle Ia sua deci
sione Ha risoslo che ha alleso una vila e asellera
ancora un o
Domani lorno aI Iavoro Non slo neIIa eIIe So gia
che slanolle non dormiro

Slamallina sono andala a lagIiarmi i caeIIi II
nuovo lagIio a caschello che mi ha consigIialo iI caro
IIvio mi ringiovanisce Una voIla una sua cIienle ha
dello che a un bravo arrucchiere si e iu fedeIi che
non a un marilo Menlre mi guardo neIIo secchio
enso che avesse rorio ragione
Con quesli caeIIi mi iaccio rorio aggiungiamo
Ia beIIa abbronzalura iu i cinque chiIi in meno che Ia
biIancia mi segnaIa e mi senlo aI massimo
Iccoci qua Ieri mi sono rearala Ia magIiella
nuova queIIa scoIIala e con Ia slama davanli Ora Ia
osso mellere non mi segna iu i roloIi sui fianchi
Ioi ho liralo fuori i |eans deIIa Oicsc| resi Ianno
scorso con i saIdi e mai messi Aggiungo gIi infradilo
con Ie borchie mi guardo aIIo secchio sono feIice
I miei banaIi occhi caslani hanno una Iuce maIi
ziosa Non vedo Iora di giungere aI Iavoro e vedere
Mirco
Bi |ip |iip |i |ip buslina nuovo messaggio
Adesso che non sono in allesa di un messaggio di
Mirco mi da faslidio
AIessia scusami lanlo Oggi non riesco a rienlrare
179
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
mi disiace Ci lenevo cos lanlo a vederli Ci vediamo
domani Un bacio
Iazienza aImeno mi ha mandalo un bacio Sero
non sia nienle di grave Non reoccuarli A domani
Se vuoi ci ossiamo vedere slasera er un ae
rilivo o una cena Che ne dici
GIi risondo fra me che e fanlaslico meravigIioso
subIime
Avrei un aIlro imegno ma vedo se riesco a so
slarIo Ti faccio saere
Ok Iai iI ossibiIe Ci conlo rorio
Arrivo aI Iavoro enlusiasla non vedo Iora che sia
slasera A che ora gIi devo dire che mi sono Iiberala
Inlanlo vediamo come vanno Ie cose qua e oi deci
dero
Mancano sia Mirco sia CarIo Sono da soIa ma iI
rimo giorno e semre lranquiIIo finche non comin
ciano a dar fuori Ie roduzioni cos vado a saIulare Ie
modeIIisle Loro hanno comincialo iI Iavoro una selli
mana fa e avranno sicuramenle quaIcosa di nuovo da
racconlarmi
Trovo RosangeIa in fibriIIazione e queIIa che mi sla
meno simalica ma er Ia ar condicio Ia devo ascoI
lare
AIessia accidenli Che beIIa che sei cosa li e suc
cesso li sei innamorala Siedili vicino a me che faccio
finla di moslrarli deIIe schede lecniche a video Devo
farli vedere una cosa slreilosa
Incuriosila rendo una sedia sgangherala che sla
neIIangoIo e mi mello accanlo a Iei
180
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
Ti ricordi quando rima deIIe ferie si era rollo iI
noslro Ioller ed era venulo queI lecnico slrafico ad
aggiuslarIo
Veramenle non me Io ricordo rorio ho gia abba
slanza robIemi anche senza reoccuarmi deI Ioro
Ioller comunque faccio finla di ricordarmene er
non deIuderIa I Iei rosegue AIIora aIIa fine deIIa
riarazione iI lio rende iI suo orlaliIe comiIa Ia
ricevula deIIinlervenlo e Ia scarica suIIa chiavella usb
Ioi mi chiede di usare iI mio comuler er olerIa
slamare
Guardo IoroIogio e enso che si vede che iI cam
ionario e finilo se una modeIIisla ha iI lemo di rac
conlarmi Ia sloria deIIa sua vila deIIa quaIe aI mo
menlo non mi imorla nuIIa Sono assala soIo er un
saIulo veIoce
Menlre Ia slama ci melliamo a chiacchierare non
soIo e gnocco ma e ure simalico aIIa fine se ne va
con iI documenlo da far firmare su in ufficio e Ia va
Iigella degIi allrezzi
Slringi RosangeIa slringi dico fra me erche ne
ho gia abbaslanza di quesla sloria e non vedo Iora di
andarmene
Doo una mezzora mi accorgo che ha Iascialo Ia
chiavella neI mio comuler Ia curiosila e femmina
No AIIora cIicco suIIa sua icona Ia aro e mi lrovo
davanli una fiIa di carleIIe con i nomi di lulle Ie dille
in cui enso che vada a fare gIi inlervenli Iinche Ioc
chio non mi cade su di una carleIIa
rava Ia RosangeIa di soIilo cos lacilurna e in
daffarala deve aver rorio scoerlo Iacqua caIda se
181
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
sla erdendo lullo queslo lemo er una cavoIala
nominala AA Ovviamenle enso che slia er
aIcoIisli anonimi La aro er vedere se iI lio ha avu
lo robIemi con iI bere Invece scoro che sla er
amici aIIegri e che conliene un sacco di folo moIlo
ersonaIi Siccome in queI momenlo non avevo lemo
di guardarIe lulle me Ie sono coiale er farIo in
seguilo con iu caIma Ho ensalo che se i suoi amici
oIlre ad essere aIIegri sono ure fichi come Iui be
aImeno ci soddisfiamo un o Ia visla No Ier forluna
che Ie ho coiale La mallina doo iI lio e lornalo a
rendere Ia chiavella e quando gIi ho dello che non
mi ero neanche accorla che Iaveva Iasciala inserila
sembrava soIIevalo In effelli Iaveva inserila dielro aI
comuler e oleva essere benissimo che io non Iavessi
visla
Madonna beala quesla mi chiama qua er farmi
vedere un o di folo I oi cosho La faccia da
diserala che mi devo raIIegrare er quaIche uomo
folografalo Non Io sa che su inlernel li lrovi lulle Ie
folo che vuoi
Menlre arIa RosangeIa sfogIia deIIe folo che ri
lraggono vari grui di amici in ose goIiardiche
scallale duranle deIIe fesle diverse anche in ma
schera In quasi lulle aare un ragazzo sui lrenlanni
con i caeIIi caslani Iunghi raccoIli in una coda di
cavaIIo e un beI fisico aIeslralo II coIore degIi occhi
non si vedeva bene ma di sicuro RosangeIa Io avrebbe
saulo descrivere
La cosa che mi saIla aIIocchio e che neIIe folo ci
sono soIo maschi lulli veslili moIlo bene In fondo
RosangeIa ci ha vislo giuslo e anchio comincio a di
182
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
verlirmi
Doo un o che sfogIia Ie folo con iI mouse si fer
ma e dice Ok Adesso lienili forle erche Ie ros
sime sono quasi orno e vedrai quaIcuno che conosci
moIlo bene
CIic
Non osso credere ai miei occhi Tullo avrei olulo
ensare ma una cosa cos no Non so se iangere o
ridere Mi sforzo di reslare caIma menlre osservo una
folo in cui iI lecnico deI Ioller iI ragazzo con i caeIIi
Iunghi raccoIli a coda si bacia suIIa bocca con un
ragazzo daIIaria lroo conosciula Ha i caeIIi briz
zoIali e Ia carnagione scura Non e moIlo aIlo ma ha
un fisico alIelico
Nuovo cIic
Ora sono sogIiali e anche se fosse IuIlima folo
deIIa sequenza non serve moIla fanlasia er imma
ginare come andra a finire Di sicuro Ia slronzella qui
non sa deIIa mia simalia er Mirco aIlrimenli non
sarebbe slala cos crudeIe
RosangeIa ride diverlila
Ma ci ensi Mirco Chi Iavrebbe mai del
lo Icco erche aIIa sua ela dice di essere ancora
singIe Icco come se Ia sassa aIIa sera Te Io saresli
mai immaginalo
Ho Ia bocca secca menlre lenlo di risondere di
sinvoIla No non me Io sarei mai immaginala Ma
slai allenla QueIIo che hai fallo e iIIegaIe hai vioIalo
Ia rivacy di aIlre ersone e olresli avere deIIe rogne
infinile se li scorissero
183
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
ImaIIidisce non ha ensalo a queslo asello deIIa
cosa menlre coiava Ie folo Le sembrava soIo una
bravala Ienso che forse e lroo giovane er rendersi
conlo deI maIe che olrebbe causare a se slessa e agIi
aIlri
Comunque non Ie ho falle vedere a nessuno SoIo
a le e oi Mirco non Iavora iu qui
SlavoIla locca a me imaIIidire Come sarebbe a
dire che non Iavora iu qui
Cerlo lu non uoi saerIo non ceri Ia scorsa selli
mana I assalo a saIularci gIi scadeva iI conlrallo e
non se Io e fallo rinnovare Ha dello che lornava a
Ibiza a Iavorare in un IocaIe di un suo amico e di
saIularli lanlo GIi disiaceva non farIo di ersona ma
si fermava in IlaIia soIo er ochi giorni Ormai sara
riarlilo
Lo sforzo er rimanere imassibiIe e lremendo
Senli Rosa Ti ringrazio er avermi voIulo far
arlecie deIIa lua scoerla ma non e giuslo Devi
canceIIare lullo e serare che non si saia in giro
queIIo che hai fallo Sai che io non arIero con nes
suno e vedi di non farIo neanche lu Andresli nei ca
sini La vila rivala deIIe ersone riguarda soIo Ioro
Mirco e abbaslanza grande er fare queIIo che vuoIe
Dello queslo rimango finche non ha canceIIalo Ie
folo eIiminandoIe anche daI ceslino Non sono una
eserla di comuler e sero che queslo basli se non
ha coialo Ie folo in quaIche aIlra carleIIa Ma forse
no forse sono davvero lulle I come mi ha assicuralo
savenlala menlre si affrellava a dislruggerIe
Torno aI mio Iavoro con un magone grande quanlo
184
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
IAIaska
Irorio non caisco Con lulli i messaggi Ie mezze
dichiarazioni Ie mezze romesse IossibiIe che mi
slesse soIo rendendo in giro I Iinvilo er slasera
Sara davvero gia a Ibiza o e ancora in IlaIia Che sia
soIo un aIlro bidone Vuoi vedere che ha ragione
GiuIia che gIi uomini sono lulli degIi slronzi Dovro
chiedere aIIa Mire di resenlarmi sua soreIIa sarebbe
IuIlima soIuzione deIIa mia vila a maIi eslremi
eslremi rimedi
Menlre rimugino su quesli ensieri un larIo mi
rode Rienso aIIe folo Non caisco iI erche ma non
riesco a smellere di ensarci Cerlo uno dei erche Io
caisco ma iI molivo che non riesco a logIiermeIe daI
Ia lesla e che quaIcosa mi ha coIila e non mi ricordo
cosa I quaIcosa che non riguarda Mirco direllamenle
forse un arlicoIare fuori oslo Ma cosa
I oi cosa faccio er slasera Decido di fare finla di
nienle e mando un messaggio dicendogIi che sono
Iibera dove vuoIe che ci lroviamo e a che ora VogIio
rorio vedere se risonde
Lui risonde subilo e mi da iI nome di un beI Io
caIino lranquiIIo Scrive che mi asellera Ia
Irima di lornare a casa daI Iavoro mi comro un
beI veslilo di sela su cui avevo messo gIi occhi da un
o e una rimanenza e so che mi faranno Io sconlo
AIIa sera mi rearo con cura a queslo unlo sono
moIlo curiosa Tulla quesla sloria come andra a finire
Mi guardo neIIo secchio er IuIlima voIla e an
cora non caisco se e lullo uno scherzo di callivo
guslo o cosa Mi chiedo se sono veslila neI modo giu
185
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
slo Sono lroo eIeganle con queslo abilo I sandaIi
sono adeguali Iurlroo ho dovulo mellere iI lacco
aIlo mezze misure non ne ho e sero che Mirco non si
offenda se Io suero di slalura Semre se ci sara O
magari e a Ibiza che se Ia sla ridendo aIIe mie saIIe e
mandera quaIche suo amico a conlroIIare se Ia rac
chiona e andala aIIaunlamenlo Tanlo ormai doo
aver vislo Ie folo so che non ci sono ossibiIila Se
aariro iu aIla di Iui megIio
Ammello a maIincuore che er un mese mi ero
iIIusa di iacergIi di essere quaIcosa di iu di una coI
Iega o di unamica Seravo che er me ci fosse ancora
Ia ossibiIila di inconlrare Iamore
Che crelina sono slala I adesso dove credo di an
dare a fare cosa La figura deIIa erfella deficienle

Sono lenlala di rimanere a casa Ma oi mi dico
Ierche no Semmai ci dovesse essere gIi diro che
saevo che era lullo uno scherzo che io non ho gIi
allribuli giusli er iacergIi
Decido di andare aIIaunlamenlo Ma soIo er
curiosila Devo ero ammellere che una arle deI mio
cuore non vuoIe associare Ia ersona dei messaggi a
queIIa deIIe folo Non e ossibiIe Ioi aIIimrovviso
mi ricordo
Irendo iI ceIIuIare daIIa borsa e aro a caso aIcuni
dei messaggi che gIi avevo invialo Non me Io so sie
gare ma non Iho mai chiamalo er nome
I se non fosse Iui I se fosse slalo soIo uno scher
zo I uno che comunque conosce bene Ia mia vila
186
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
Ho un brivido
ImossibiIe Iui mi ha chiamala er nome e saeva
un sacco di cose di me iI coIore dei caeIIi e degIi
occhi lanlo er cominciare e oi dellagIi deI Iavoro
che aIlri non conoscono Chi aIlri olrebbe essere
Con chi ho messaggialo er un mese confidandogIi
cose ersonaIi Mi senlo arrossire fino aIIa radice dei
caeIIi Troo lardi er ensarci Ormai e falla si
arono Ie danze signori baIIiamo
Uscendo da casa saIulo i miei e Io sguardo mi ca
de di sfuggila suIIallaccaanni deIIingresso dove sla
aeso un vecchio imermeabiIe che avevo comralo
aI Iavoro er Ia mamma anni fa Un imermeabiIe
fallo con Io slesso lessulo deIIa giacca che era sarila
ochi mesi rima deIIe ferie
Ho un fIash In una deIIe folo in maschera che ho
vislo slamallina cera un ragazzo che Ia indossava
Icco dove andavano a finire i cai mancanli Ora iI
cerchio e quasi chiuso Manca soIo una risosla e forse
lra oco ce Iavro
Arrivo aI risloranle con un o di ansia ed enlro neI
archeggio non ho vislo Ia Gc|j di Mirco
Mi guardo inlorno neIIa Iuce soffusa deIIe Iam
ade Ci mello un o er abiluare Ia visla oi Io vedo
menlre si aIza e mi viene inconlro
Iaccio quasi falica a riconoscerIo iI cambiamenlo e
draslico I veslilo eIeganle come non Iho mai vislo
La giacca gIi segna bene Ie saIIe Iarghe e nonoslanle
i miei sandaIi aIli mi sovrasla di dieci cenlimelri An
che Iui ha cambialo lagIio di caeIIi e sembra iu gio
vane Ier un allimo enso che forse abbiamo Io slesso
187
Donne du tlugglo SlItunu Aduml
arrucchiere
La sua abbronzalura e lenue ma basla a dargIi queI
o di coIorilo sano degIi amanli deIIa monlagna
Mi si avvicina e lrallengo islinlivamenle iI resiro
Quando iI mio coro mi imone di resirare ancora
mi accorgo meravigIiala che Iui emana un buon ro
fumo di uIilo con una Iieve essenza di coIonia
Non so cosa dire menlre Iui mi bacia su di una
guancia e mi mormora neIIorecchio Sei sluenda
oIlre che sorresa vero
Io s sono sorresa Anche lu hai fallo un beI
cambiamenlo Ci sediamo
Cerco di rendere deI lemo er riavermi
Sai mi dice sesso Mirco mi faceva fare Ia sua
arle di Iavoro quando lu non ceri e io ero lroo
buono er rifiulare Ier forluna QueI giorno li ho vi
sla mellere iI bigIiello in lasca Anche se er le sono
semre slalo invisibiIe io non ho mai erso ogni luo
geslo Scusa se li ho conlallala con Iinganno Ma mi
sono dello ora o mai iu Io sono queIIo che ha mes
saggialo con le duranle Ie vacanze e queIIo che li ho
scrillo e lullo vero Se vuoi fermarli a cena con me mi
farai feIice Se le ne vuoi andare cairo
Mi riservo un allimo er fingere di ensare Tanlo
Ia risosla Ia so gia
Dimmi CarIo Cosa si mangia di buono in queslo
oslo Ho una fame da Iui
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el catalogo WLM EDIZIOI:
Collana Fuori tempo (narrativa)
GIULIA E BASTA di Luca Jaselli
Collana Il mestiere di scrivere (poesia e narrativa)
ATOLOGIA DELL'ASSEZA di Alessandro Marconetti
U AMARO SESO DI GIUSTIZIA di Luigi Schifitto
SESUALIT di Sergio Boldini
FRAMMETI DI U IO PERDUTO di Postremo Vate
LE VOCI RACCHIUSE EI VETI di Paolo Bovino
VIOLA DI VETO di Luciana Navone Nosari
Collana Penombre (poesia e canzoni)
L'AMORE, ATURALMETE! di Alessandro Pola
IL VOLO DI GAIMEDIA a cura di Gianluca Polastri
Catalogo generale (narrativa)
O SOO U ALIEO di Gabriele Sannino
VIAGGIO VERSO ME di Gabriele Sannino
IL POSTULATE di Antonio Selmi
IO O SOO DI QUI di Arianna Amaducci
IL RESPIRO DELLA OTTE di Francesca Melloni
KAIKI di Arianna Amaducci
COME LE UVOLE AL MATTIO di Antonio Selmi.
AMORI URBAI di Massimo Battaglio.
Fuori Catalogo (narrativa)
RICOMICIO A VIVERE di Walter Manzoni
IL MIO AGELO di Eliana Matania Ruggiero
ALTER EGO di Astrid Frigerio
www.wlmedizioni.com
Indice
La seconda opportunit ..................................................................... 13
Mamma ho perso la Fede .................................................................. 45
Nina ................................................................................................... 75
Sms .............................................................................................. 151
Ringrazio la mia famiglia per avermi supportato e sopportato
durante la realizzazione di questo progetto. Tanto non sar
lultimo
Ringrazio Mirko e Carlotta, i ragazzi della libreria Turella,
per la loro gentilezza e disponibilit. Con loro ho un debito che non
sar mai pagato
Ringrazio Walter il mio Editore, anche lui di una pazienza
infinita
Un pensiero particolarmente affettuoso va a Patrizia Patelli, tutto
cominciato con lei...
Ringrazio tutti coloro che hanno letto e apprezzato il mio primo
libro Donne da corsa, incoraggiandomi a scrivere questo e
ringrazio anche coloro che lo hanno criticato, invogliandomi a fare
di meglio.
Spero di esserci riuscita.
Stampato per conto della WLM Edizioni
da Laser Copy Center Srl - Milano
nel mese di marzo 2012

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