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Firenze University Press

Enrico Artifoni
Gioacchino Volpe
e i movimenti religiosi medievali
RM
Reti Medievali
Estratto da Reti Medievali Rivista, VIII - 2007
<http://www.retimedievali.it>
Reti Medievali Rivista, VIII - 2007
<http://www.retimedievali.it>
ISSN 1593-2214 2007 Firenze University Press
RM
Reti Medievali
Gioacchino Volpe
e i movimenti religiosi medievali
*
di Enrico Artifoni
Questo contributo prende in esame soprattutto lopera di Volpe su
Movimenti religiosi e sette ereticali nella societ medievale italiana (secoli
XI-XIV), uscita a Firenze presso Vallecchi nel 1922. necessaria qualche in-
IormuzIone er cuIre bene Iu hsIonomIu deI IIbro. Esso ruccogIIe IuvorI gIu
pubblicati tra il 1907 e il 1912, e il nucleo pi importante costituito da un lun-
go urLIcoIo derIvunLe du conIerenze LenuLe duII`uuLore u MIIuno neI 1qo;, uscI-
to in tre puntate lo stesso anno sulla rivista dei cattolici modernisti milanesi
Il Rinnovamento con il titolo Eretici e moti ereticali dal XI al XIV secolo,
nei loro motivi e riferimenti sociali. unno seguILo uII`urLIcoIo rIncIuIe, neI
IIbro deI 1qzz, II suggIo Chiesa e democrazia medievale, chiesa e democra-
zia moderna, dIscorso ronuncIuLo neII`InuuguruzIone deII`unno uccudemIco
1qo;-1qo8 resso I`AccudemIu scIenLIhco-IeLLerurIu dI MIIuno e ubbIIcuLo In
due urLI neIIu Nuovu unLoIogIu neI 1qo8 soLLo II LILoIo generuIe Chiesa e
democrazia medievale e moderna, e il breve lavoro Chiesa e stato di citt nel-
lItalia medievale: questultimo il riassunto di quattro conferenze tenute da
VoIe neI 1q1z resso Iu BIbIIoLecu IIosohcu horenLInu, ubbIIcuLo Io sLesso
unno neI BoIIeLLIno hIosohco.
AII`uLLo deIIu cosLILuzIone deI IIbro LuLLI I suggI, come semre uvvIene In
VoIe, subIrono vurIe modIhche e I`oeru Iu correduLu, uILru consueLudIne voI-
Iunu, dI un`InLroduzIone dI urLIcoIure densILu u cuI I`uuLore dIede II LILoIo
di Chicrimento e iustijcczione. VI Iu unu rIsLumu senzu modIhche resso
Vallecchi nel 1926, poi unulteriore introduzione (intitolata Nota del 1961) fu
uggIunLu duII`uuLore uIIu rImu quundo II IIbro Iu rIubbIIcuLo, uunLo neI
1q61, neIIu BIbIIoLecu sLorIcu SunsonI, e In quesLu vesLe dehnILIvu I`oeru Iu
oI rIsLumuLu In uILre coIIune deIIu sLessu cusu edILrIce. nhne, mu cosu che
non rIguurdu I dIreLLumenLe I`uuLore, II LesLo deI 1q61, con I due scrILLI InLro-
duttivi volpiani, uscito nuovamente nel 1997 (Roma, Donzelli), preceduto da
unampia introduzione di Cinzio Violante nella quale si trovano precise infor-
muzIonI suIIu coIIocuzIone orIgInurIu deI suggI.
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Si tratta di una storia editoriale complessa e laboriosa da ricostruire, come
per tutte le raccolte volpiane
1
. Anche er quesLo, Iorse, due deLLugII non hun-
no hnoru rIcevuLo uLLenzIone. I rImo rIsecchIu unu I umIu sceILu dI InLer-
venLo deII`uuLore negII unnI SessunLu. NeII`edIzIone dehnILIvu deI Movimenti
religiosi e sette ereticali deI 1q61 I`ordIne deI suggI, recedenLemenLe uIIIneuLI
secondo lanno di uscita, fu ristrutturato in base alla loro estensione crono-
IogIcu, e Iu cosi che II conLrIbuLo su Chiesa e democrazia medievale, chiesa
e democrazia moderna, che gIunge hno uI NovecenLo, Iu osLo come uILImo
e cedette la seconda posizione a Chiesa e stato di citt nellItalia medievale.
Anche deI suggI dI Medio Evo italiano, che ebbe esso pure nel 1961 (Firenze,
SunsonI) I`edIzIone dehnILIvu, I`uuLore cumbI neII`occusIone I`ordIne rece-
dente, che dava la prima posizione alle Questioni fondamentali sullorigine
e svolgimento dei comuni italiani, e sosL uII`InIzIo I IuvorI dI urgomenLo uI-
LomedIevuIe, vurIumenLe rIcoIIocundo I suggI seguenLI, uIcunI deI quuII eruno
entrati solo allora nella raccolta. Al chiudersi della sua carriera Volpe inten-
devu Insommu consegnure voIumI II I ossIbIIe orgunIcI, IeggIbIII In modo
conLInuuLIvo secondo Iu cronoIogIu degII urgomenLI LruLLuLI, e IonduLI su unu
successIone deI suggI non I IeguLu uIIe conLIngenze che uvevuno suggerILo Iu
sLruLLuru ImIeguLu unu quurunLInu dI unnI rImu. Credo che unche II secondo
deLLugIIo ubbIu un cerLo sIgnIhcuLo, che rIchIede er un dIscorso che Iur I
uvunLI, IImILundomI er oru u rIcordure II IuLLo In s: II suggIo Chiesa e stato
di citt, ur gIu ubbIIcuLo neI 1qzz In Movimenti religiosi e sette ereticali, fu
incluso nel 1923 anche in Medio Evo italiano (Firenze, Vallecchi), in cui rima-
se anche nella seconda edizione accresciuta (Firenze, Vallecchi, 1928) e dalla
quuIe Iu LoILo soIo neIIu gIu cILuLu edIzIone dehnILIvu deI 1q61
2
.
Linsieme di questi dati utile per capire che le ricerche contenute nei
Movimenti religiosi e sette ereticali, come nel caso di altri libri medievistici
voIIunI cosLILuILI du ruccoILe dI IuvorI recedenLI, hunno uvuLo er cosi dIre
Lre vILe. SemIIhcundo moILo II ercorso: uII`InIzIo ubbIumo Iu muLerIu dI ur-
Lenzu, I IuvorI orIgInurI ubbIIcuLI neI rImo unLeguerru; u quesLI Iu seguILo
la raccolta in volume nei primi anni Venti, che coincide con vari interventi
suI LesLo e con InLroduzIonI voILe u sIegure sIu Iu coIIocuzIone degII sLudI neI
rogeLLo medIevIsLIco voIIuno sIu II momenLo cuILuruIe In cuI Iurono eIubo-
ruLI; seguono dI soIILo rIsLume neI LurdI unnI VenLI, menLre gII unnI SessunLu
vedono Ie edIzIonI dehnILIve curuLe du VoIe, uIIe quuII uggIunLu unu nuovu
InLroduzIone scrILLu esIIcILumenLe con Io sguurdo dI quurunL`unnI doo e soL-
Lo II eso deIIe eserIenze vIssuLe. Non vu oI dImenLIcuLu Iu conuenzu deIIe
varie introduzioni, su cui nuovamente lautore non rinuncia a intervenire, nel-
I`edIzIone dehnILIvu dI Storici e maestri (Firenze, Sansoni, 1967), come parte
InLegrunLe deII`uuLobIogruhu InLeIIeLLuuIe dI VoIe. o schemu u subIre LuI-
volta varianti, delle quali la pi rilevante quella di Toscana medievale, che in
quanto libro unitario comincia a esistere solo nel 1964 (Firenze, Sansoni), ma
si compone di lavori scritti tra il 1910 e il 1914, nonostante alcuni di essi siano
sLuLI ubbIIcuLI soIo ussuI I LurdI. SI u cuIre che cosu cI sIgnIhchI In Ler-
mInI dI sLorIu deIIu sLorIogruhu: sIumo dI IronLe u orgunIsmI cuILuruII I voILe
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GIoucchIno VoIe e I movImenLI reIIgIosI medIevuII
resenLuLI duII`uuLore In Iorme dIverse, Iorme Iu cuI secIhcILu IncIde suI LemI
e i modi della ricezione e la cui storia andrebbe ricostruita libro per libro e fase
er Iuse, duI rImo unLeguerru (suggI orIgInurI) uI rImo dooguerru (ruccoILu
In voIume) ugII unnI SessunLu (edIzIonI dehnILIve uIIesLILe duII`uuLore).
Preso In curIco quesLo InsIeme dI cIrcosLunze, che rIchIumer dI nuovo
quundo suru necessurIo, mI ure sI debbu rIconoscere che gII sLudI dI VoIe
suI movImenLI reIIgIosI hunno esercILuLo neI secondo dooguerru un Inusso
pi contrastato rispetto alle altre sue ricerche medievistiche. Non richiamerei
u quesLo roosILo II Lemu deII`osLIIILu che coIi Io sLorIco er II suo coInvoI-
gImenLo neI IuscIsmo: su quesLo urgomenLo credo sIu necessurIo dIsLInguere
bene tra un isolamento personale e istituzionale, che fu indubbio e profondo,
e I`eIhcucIu deIIu suu IezIone Lru gII sLorIcI ILuIIunI deI medIoevo, che Iu Invece
ersIsLenLe unche negII unnI deIIu sIorLunu e deI decIIno. RIguurdundo Ie cose
u moILI decennI dI dIsLunzu, non sI u non noLure InIuLLI Iu resenzu vIvu dI
VoIe hn dugII unnI CInquunLu neIIu I ImorLunLe medIevIsLIcu ILuIIunu. Non
urIo deI rIconoscImenLI LrIbuLuLI In ognI russegnu sLorIogruhcu che IncIudu II
grunde momenLo medIevIsLIco Lru OLLo e NovecenLo. QuI II ussuggIo-VoIe
semIIcemenLe obbIIguLo, come rIchIumo u uno deI roLugonIsLI deI rInno-
vumenLo che uri unu generuzIone dI uIIIevI dI VIIIurI e dI CrIveIIuccI uI LemI
di una Kulturgeschichte di respiro europeo. Intendo invece dire che, ripeto,
u urLIre uImeno duI rImI unnI CInquunLu, gII sLorIcI ILuIIunI deIIu socIeLu e
deIIe IsLILuzIonI medIevuII, e sIgnIhcuLIvumenLe soruLLuLLo gII uurLenenLI
uIIu generuzIone che sI uIIerm neI secondo dooguerru, sI mIsururono rego-
IurmenLe con IuI, II che com` ovvIo non ImIIc semre consenso.
uccIo uIcunI esemI, sceILI Lru I grundI deIIu nosLru medIevIsLIcu. CInzIo
Violante pubblica nel 1953 La societ milanese nellet precomunale, un libro
dichiaratamente volpiano nellispirazione di fondo. Nel ricostruire, cito le sue
parole, le forze vive che sollecitano levoluzione del feudalesimo come esi-
genzu dI IIberLu, oure II sorgere dI cIussI medIe come IermenLo dI nuovu
vILu socIuIe, Io sLorIco non soIo rIecheggIu IessIco e sLIIemI voIIunI, mu sI Im-
merge neI suo oggeLLo con unu secIe dI consenLIre urLecIe - unche quesLo
voIIuno - u LuLLe Ie Iorme dI vILu dI un`eocu, I secoII X e X, gIudIcuLu u I
rIrese rIvoIuzIonurIu, cIo LeuLro dI unu grunde LrusIormuzIone u cuI concor-
rono moILe comonenLI mosse du InLeressI dIversI, duIIu IeuduIILu eccIesIusLIcu
allaristocrazia minore ai cittadini monetieri e mercanti
3
. Si sa che Violante
stato il pi dichiaratamente volpiano tra i medievisti del secondo Novecento,
come dImosLr nuovumenLe neI 1q con La pataria milanese
4
, ma il dossier
ben I rIcco. NeI 1q6 un gIovunIssImo GIImo ArnuIdI ubbIIcuvu un ur-
LIcoIo dI urgomenLo uILomedIevuIe, Europa medievale e medio evo italiano,
che In moILI unLI rIcorduvu osILIvumenLe rIcerche voIIune dI cuI sI segnu-
Iuvu Iu ersIsLenLe vuIIdILu
5
. Nel 1960 Giovanni Tabacco forniva un contributo
ormai famoso su La dissoluzione medievale dello stato nella recente storio-
rcjc, nel quale il ruolo di Volpe come ispiratore di una visione dei secoli
centrali del medioevo imperniata sullazione rivoluzionaria dei milites minori
neIIo scurdInumenLo deIIe gerurchIe cosIddeLLe IeuduII eru IenumenLe rIco-
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nosciuto
6
. Lo stesso Tabacco, analizzando nel 1962 il libro di Emilio Cristiani
su Nobilt e popolo nel comune di Pisa, nato come revisione delle ricerche
voIIune, ubbIIcuvu Iu I umIu dIsumInu uncoru oggI esIsLenLe degII Studi
sulle istituzioni comunali a Pisa, deI quuII duvu un gIudIzIo non cerLo rIvo dI
crILIche mu ImressIonuLo duIIu grunde energIu che uncoru srIgIonuvu queI-
lopera del 1902, alla cui lezione Tabacco auspicava si ritornasse
7
. Pensiamo
uncoru uI rIIIevo conIerILo u I rIrese uII`oeru dI VoIe du OvIdIo CuILunI u
urLIre dugII uILImI unnI SessunLu, dImosLruLo - Iru I`uILro - duII`urLIcoIo Dove
tc lc storiorcjc medioetcle itclicnc? (1967), dallintroduzione allantolo-
gIu curuLu duIIo sLesso CuILunI su Leresia medievale (1971), nella quale sono
IncIuse ugIne voIIune, duII`uerLu dIchIuruzIone IormuIuLu neI 1q;z: dIcevu
CuILunI che neIIu cuucILu dI cogIIere neIIe Iorme ecuIIurI e neIIu sLorIu
IocuIe I`esressIone dI esIgenze generuII, In quesLu dImensIone, verumen-
Le, I`oeru dI GIoucchIno VoIe dedIcuLu uIIu medIevIsLIcu uure, oggI I
che mai, di livello unico
8
. Come i medievisti sanno, si potrebbe continuare
cILundo uILrI sLudIosI, mu non quesLu Iu sede er unu russegnu sLorIogruh-
cu, che ur merILeru dI essere IuLLu u correzIone dI gIudIzI generuIIzzunLI suIIu
sIorLunu dI VoIe. Mu hn d`oru unu concIusIone chIuru: dI unu rImozIone dI
VoIe negII sLudI medIevuII non sI u urIure. Quundo VoIe Iu meno resen-
Le uI medIevIsLI, uII`IncIrcu duIIu meLu degII unnI VenLI In uvunLI, cI uccudde In
reuILu er rugIonI ussuI generuII, che non coInvoIsero II soIo VoIe mu I`InLero
rInnovumenLo medIevIsLIco uvvenuLo Lru OLLo e NovecenLo: sI LruLL I com-
plessivamente di un indebolimento dellapproccio storico-sociale rispetto alla
dimensione della storia politica. Ma quando la medievistica italiana riprese
uImeno In urLe, dugII unnI CInquunLu, Iu vIu deIIu Kulturgeschichte, Volpe
fu di nuovo un interlocutore assiduo. Va dunque mantenuta la distinzione tra
I`IndubbIo IsoIumenLo ersonuIe seguILo uII`euruzIone e unu resenzu medIe-
vistica di continuo rilievo
9
.
Anche per questo interessante la fortuna, non priva di chiaroscuri e di di-
scussIonI, deIIe rIcerche suI movImenLI reIIgIosI. e rugIonI Loccuno du un IuLo
Iu Ioro osIzIone neI quudro degII sLudI voIIunI, duII`uILro uIcune quesLIonI
cuILuruII InLerne uIIu medIevIsLIcu ILuIIunu. Per II rImo unLo oru sur IuLLo-
sLo ruIdo, erch cI rILorner. Vu rIcorduLo che I Movimenti religiosi e sette
ereticali sono urLe dI un rogeLLo ussuI umIo che occu VoIe duI 1qo; uI
1q1q, dehnIbIIe con Ie uroIe deI Chicrimento e iustijcczione del 1922: I
Lre sLudI che comuIono neI resenLe voIume |.| sono sLuLI gIu ubbIIcuLI |.|
durunLe unu mIu Iungu Iuse dI Iuvoro voILo ud IIIusLrure I ruorLI Iru sLuLo e
chIesu neIIe cILLu ILuIIune, vuIe u dIre Iu socIeLu comunuIe LuLLu quunLu, osser-
vata da un particolare ma assai comprensivo punto di vista
10
. Come sIegu Io
stesso Volpe, sono riconducibili a questa fase, oltre ai lavori raccolti nel libro,
II suggIo su vescovo e comune u Mussu MurILLImu, che usci In due urLI negII
Studi storici di Crivellucci nel 1910 e nel 1913, quello su vescovo e comune a
VoILerru e queIIo suIIe sIgnorIe vescovIII deIIu unIgIunu: gII uILImI due Iurono
scritti, secondo le dichiarazioni dellautore, tra il 1913 e il 1914 e rapidamente
messI In bozze mu Iu guerru e vurIe LruversIe edILorIuII II Iecero uscIre In due
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GIoucchIno VoIe e I movImenLI reIIgIosI medIevuII
volumi solo nel 1923
11
. Oru, sI hu I`ImressIone che Iu dIIuLuzIone deI LemI
edILorIuII e Iu dIversILu deIIe sedI dI ubbIIcuzIone ubbIuno ImedILo In quuI-
che mIsuru che Iosse coILo IenumenLe dugII sLudIosI II rogeLLo comIessIvo.
Come ho uccennuLo, I IuvorI su Mussu MurILLImu, VoILerru e Iu unIgIunu Iuro-
no raccolti unitariamente solo molto pi tardi (nel 1964) in Toscana medieva-
le, i Movimenti religiosi e sette ereticali intrapresero il loro cammino da soli,
e unche oggI sI soLLovuIuLu er Io I II Ioro Iegume orgunIco con II rogeLLo
generuIe dI Iuvoro su chIesu e sLuLo dI cILLu
12
. Li si considera spesso nelluso
medievistico una specie di unicum nel lavoro di Volpe, quando sono invece un
tassello di un piano che per anni fu il suo interesse principale.
Per il secondo punto, la fortuna non priva di discussioni, occorrono cer-
LumenLe rIcerche I uroIondILe, mu II IuLLo IondumenLuIe, gIu osservuLo du
moILI, sLu neI urLIcoIure orIenLumenLo che Ie rIcerche eresIoIogIche resero
In LuIIu Lru gII unnI QuurunLu e gII unnI CInquunLu: Iurono rIcerche secIuIIz-
zuLe, IorLemenLe InuenzuLe duIIu hguru dI RuIIueIIo Morghen e duIIu nozIone
di Medioevo cristiano, uIhduLu neI 1q1 uI LILoIo deI suo IIbro I Iumoso. n
Morghen - che ure, come sI noLuLo, quuIcosu du VoIe sembru rIrendere
13
- II robIemu deI movImenLI eLerodossI eru si cenLruIe, mu non neIIo svoI-
gImenLo socIuIe bensi unzILuLLo neIIe coscIenze: I`eresIu eru In rImo Iuogo
un`eserIenzu reLLumenLe reIIgIosu dI rIsvegIIo evungeIIco. Du quesLo rIcon-
durre il punto di osservazione nellintimo delle coscienze nasceva una dupli-
ce oIemIcu dI Morghen: du un IuLo conLro Iu IeLLuru InLeIIeLLuuIIzzunLe deIIe
osIzIonI ereLIcuII oeruLu du eIIce Tocco (queI suo sLudIure gII ereLIcI come
hIosoh e semIhIosoh gIu crILIcuLo du Croce
14
); duII`uILro conLro II LenLuLIvo dI
Iegure orgunIcumenLe I`eresIu uIIo svIIuo socIuIe ed economIco, come uccude
In VoIe. Non sLuIru ercI che u VoIe Morghen obbIeLLusse In Medioevo
cristiano, mu In un suggIo uscILo er Iu suu urLe essenzIuIe neI 1qq, dI
sLudIure Ie eresIe medIevuII I neI Ioro rIessI esLerIorI, che non come esres-
sIone dI InLImu vILu reIIgIosu. PI duI dI IuorI, quIndI, che duI dI denLro
15
.
Non bIsognu bunuIIzzure quesLIonI che vunno LruLLuLe con grunde rIseLLo,
erch Loccuno Ie convInzIonI I InLIme dI grundI sLudIosI, mu un IuLLo - In
LermInI dI sLorIu degII InussI cuILuruII - che dove sI uscoIL con muggIore
coerenzu Morghen meno Iu IucIIe I`uscoILo deII`ImosLuzIone sLorIco-socIuIe
volpiana
16
. SI ensI, er un esemIo dI conLInuILu con Morghen, uI comIesso
dei lavori di Raoul Manselli, imperniati soprattutto sulla dimensione spiri-
LuuIe deI movImenLI reIIgIosI; e sI ensI Invece er uILro verso uIIe dIscussIo-
nI che InLruLLenne con Morghen CInzIo VIoIunLe, u IuI vIcIno mu ImegnuLo
In uerLure uIIu sLorIu IumIIIure e socIuIe, II cuI dIuIogo sereno mu uerLo
con il maestro romano testimoniato dalle lettere a questultimo pubblicate
nel 1994
17
. Insomma, la ricezione dei Movimenti religiosi e sette ereticali nel-
I`ugone deIIu rIcercu eresIoIogIcu non Iu deI LuLLo sconLuLu e uvvenne neI con-
fronto aperto tra posizioni diverse, anche se va dato pieno rilievo a importanti
segnI dI uLLenzIone du urLe dI moILI sLudIosI: du EugenIo Dur TheseIder e
CInzIo VIoIunLe hn duI rImI unnI CInquunLu, u OvIdIo CuILunI e GIovunnI
MIccoII negII unnI successIvI
18
. Ebbe robubIImenLe II suo eso quunLo gIu uc-
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cennuLo: sesso consIderuLo, er I`urgomenLo, un Iuvoro un o` u urLe neIIu
produzione volpiana, il libro poteva apparire di interesse meno immediato
ugII sLorIcI deIIu socIeLu e deIIe IsLILuzIonI; e er I`ImosLuzIone sLorIco-socIuIe
non eru desLInuLo u unu dIIIusIone IndIscussu Lru gII sLudIosI deIIe eresIe e deI
movImenLI reIIgIosI.
AIIronLo oru unu IeLLuru ruvvIcInuLu dI uIcunI useLLI u mIo gIudIzIo Im-
orLunLI deII`oeru dI VoIe, u cuI Iur seguIre quuIche consIderuzIone suI suo
Iegume con II rogeLLo medIevIsLIco voIIuno hno ugII unnI 1q1-1q1q e suI
contesto culturale milanese cattolico-modernistico che, in modi ancora da de-
hnIre bene, Inquudru Iu comursu deI suggIo rIncIuIe, neI 1qo;.
Per cI che concerne II IunzIonumenLo InLerno deI IIbro, rIcordIumo Innun-
zitutto che il Volpe che nel 1907 pubblica in tre puntate su Il Rinnovamento
I`urLIcoIo sugII ereLIcI uno sLudIoso che hu gIu messo IenumenLe u Iuoco Iu
suu Ideu dI medIoevo. Hu dIeLro dI s uIcunI IuvorI dI quuIILu uILIssImu, dugII
Studi sulle istituzioni comunali a Pisa (1902), ai Lambardi e Romani (1904),
alle Questioni fondamentali sullorigine e svolgimento dei comuni italiani
(1qoq), nonch uIcune grundI recensIonI. Se ne rIcuvu uunLo un medIoevo
voIIuno I cuI cunonI IondumenLuII cosLILuIscono Io sIondo unche degII sLudI
suI movImenLI reIIgIosI. PrImo: neI busso medIoevo ILuIIuno Iu quesLIone dI
IuLInILu e germunesImo non I uLLuuIe, I`evenLuuIe rIchIumo neIIe IonLI uI
nome di Lambardi ha una connotazione sociale e non etnica. Il popolo che
si incontra nella documentazione un popolo considerabile come italiano.
Secondo: duII`X secoIo In uvunLI Iu dInumIcu sLorIcu Lrovu neIIu rIcercu dI uu-
LonomIu u ognI IIveIIo II suo moLore IondumenLuIe, e I`Innesco deI movImenLo
uuLonomIsLIco sLu soruLLuLLo neIIu voIonLu dI uIIermuzIone deII`urIsLocruzIu
minore del contado. Terzo: le autonomie cittadine nascono su terriccio feu-
duIe; cI sIgnIhcu che non sono IenomenI borghesI, bensi Iu rIsuILunLe dI un
InconLro semre dIverso Lru urIsLocruzIu deI conLudo, vussuIIILu vescovIIe ur-
bunu e ceLI roIessIonuII deIIe cILLu, un InconLro che VoIe conceIvu (ed Iu
parte caduca di questa analisi) in forme privatistiche. Quarto: ci fu una fase
dehnIbIIe uII`IncIrcu come borghese neIIu sLorIu comunuIe, mu soIo I Lur-
dI, du meLu DuecenLo In uvunLI, con II revuIere neIIe cILLu degII orgunIsmI
dI ooIo. E Inhne, quInLo: doo II MIIIe Iu rIresu generuIe u LuLLI I IIveIII
deII`OccIdenLe crIsLIuno generu unu socIeLu che VoIe vede come un mugmu
In conLInuu eboIIIzIone creuLIvu. CI non IndIcu, u mIo urere, unu sorLu dI
contemplazione compiaciuta dellindistinto, perch il momento dellindistin-
zIone sI congIunge subILo In VoIe con Iu rIcercu cosLunLe deI IuLIcosI rocessI
uLLruverso cuI queI mugmu sI dehnIsce, sI soIIdIhcu In Iorme oIILIche, orgunIz-
zazioni sociali, funzioni. Naturalmente si tratta sempre di assetti temporanei,
erch Iu sorgenLe dI urLenzu, er cosi dIre, roduce senzu InLerruzIone, neI
secoII X-X, nuovo muLerIuIe IuvIco che sI sovruone u queIIo recedenLe
e recIumu unch`esso, IncessunLemenLe, ruIIreddumenLo e dehnIzIone In nuove
Iorme. QuesLo rocesso coIossuIe uLLIvIssImo neI secoII X e X, decIInu Ien-
tamente nel corso del Duecento e appare spento nel secolo successivo, quando
Ie socIeLu d`Eurou e d`LuIIu Lrovuno usseLLI I duruLurI.
7
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GIoucchIno VoIe e I movImenLI reIIgIosI medIevuII
NeI IIbro suI movImenLI reIIgIosI, e soruLLuLLo neI suggIo rIncIuIe, Iu
materia continuamente contrappuntata da queste idee di fondo, ora pi ora
meno presenti. impossibile farne in questa sede un riassunto davvero ana-
litico
19
. BusLeru dIre che esso muove duI IermenLI reIIgIoso-socIuII (Iu uLurIu
mIIunese) che unLIcIuno Iu rIIormu eccIesIusLIcu deI secoIo X, IndIvIduuLu
come II momenLo dI seuruzIone dI Iondo Lru Iu socIeLu deI chIerIcI e Iu socIe-
Lu deI IuIcI; dIsLIngue oI neI secoIo successIvo I movImenLI duuIIsLIcI, come
i catari, ai quali attribuisce radici dottrinali antiche, dai vari movimenti di
rudIcuIIsmo evungeIIco Lru X e X secoIo, come I vuIdesI, gII UmIIIuLI, I
rImI seguucI dI runcesco; segue Ie munIIesLuzIonI soruLLuLLo ILuIIune deI
ceo vuIdese e II rudIcumenLo socIuIe deII`eresIu neIIe cILLu comunuII du-
runLe Iu rImu meLu deI DuecenLo; unuIIzzu con moILu durezzu Iu reressIo-
ne uuIe e I`uso InquIsILorIuIe degII ordInI mendIcunLI (unu durezzu che eru
muggIore neIIu rImu sLesuru, dove comuIono esressIonI come quesLu, oI
mILIguLu neIIu versIone deI 1qzz: GIovunnI VIIIunI, uIIudendo cerLo uIIu oII-
LIcu LerrorIsLu dI Romu che Lrov neI runcescunI e neI DomenIcunI Iu ruIdu
mucchInu sLermInuLrIce, scrIve che Iu muIedeLLu esLe deII`eresIu dur hno
a S. Francesco ed a S. Domenico
20
); uncoru, esumInu II ruoIo deII`eresIu (e
deII`uccusu sLrumenLuIe dI eresIu) neIIu oIurIzzuzIone gueIIo-ghIbeIIInu deIIe
cILLu ILuIIune; e chIude Inhne con Iu normuIIzzuzIone deIIu secondu meLu deI
Duecento, vista paradossalmente come una sorta di controriforma rispetto
u unu rIIormu che In LuIIu uIIoru non cI Iu n cI suru In seguILo. I cuILoIo
hnuIe sugII uILImI IuochI ereLIcuII In UmbrIu neI TrecenLo e Ie degeneruzIonI
morali delleresia conclude su una nota desolata ma coerente una vicenda
che Volpe vede come una epopea talvolta eroica fallita di fronte ai crescenti
IrrIgIdImenLI uuII.
ProvIumo oru u cogIIere, uI dI Iu deIIu rIddu dI uvvenImenLI, uIcunI mec-
cunIsmI dI Iondo deI IIbro. SuI Iuno degII sLIII dI ensIero, due mI sembru-
no particolamente evidenti. Il mondo dello spirito, non diversamente dal
mondo economIco e socIuIe, muove neII`X secoIo duII`IndIsLInzIone verso
Iu secIhcILu. I dIvergere deIIe oInIonI reIIgIose urLe dI un I generu-
Ie rocesso sLorIco che vede ovunque emergere II dIIIerenLe duII`IndIsLInLo:
come dIce VoIe, II conILLo dI credenze uno deI segnI dI queIIu crescenLe
dIIIerenzIuzIone che InvesLe LuLLu Iu gIu omogeneu vILu medIevuIe
21
. Il mo-
deIIo reIIcuLo I voILe neI Lemo, LesLuuImenLe: Iu rIIormu gregorIunu
sLessu hu come esIgenzu mussImu Iu dIIIerenzIuzIone deI chIerIcuLo duI
laici
22
; neI X secoIo Ie dIvergenze neI gruI degII UmIIIuLI, Lru chI guurdu
a Roma e chi vuole distaccarsene, sono unapplicazione particolare di un
rIncIIo generuIe: DeI resLo, LuLLu Iu socIeLu medIevuIe o, megIIo, LuLLI gII
eIemenLI nuovI che In essu sono muLuruLI ed uIhoruLI Lendono udesso, Iru II
X e XV sec., u dehnIrsI, u Lrovur Ioro rorIe Iorme dI vILu, ud orgunIz-
zarsi in determinati istituti
23
. insomma nella materia, nello spirito, nella
socIeLu un conLInuo movImenLo dI ussuggIo duI genere uIIu secIe, non u
cuso servILo duIIe Iumose meLuIore nuLuruIIsLIche (II germogIIure, II rumoI-
Iure, II horIre) che Lrovuno soruLLuLLo In quesLo quudro menLuIe IuLumenLe
Enrico Artifoni 8
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evoIuzIonIsLIco Iu Ioro sIeguzIone. AILru mossu LIIcu dI VoIe, II coIIegure
In IunzIone dInumIcu gII sLruLI esLremI deIIo schIerumenLo socIuIe, erch
rorIo duIIu convergenzu, er Io I Lemoruneu, dI InLeressI oosLI u
nuscere uno scuLLo dI cumbIumenLo. AIcunI esemI: neII`X secoIo sI suIdu
unalleanza tra popolo e papato contro laristocrazia intermedia, perch que-
sta limita chi sta in alto e opprime chi sta in basso
24
; neI X secoIo II
conuIre neII`eresIu dI roIeLurI e nobIII dI cILLu non se non unu munIIe-
sLuzIone dI queIIu esressu o IuLenLe soIIdurIeLu che uvvIcIn I grundI e I
piccoli contro i mezzani, nelle vicende politiche del Duecento e Trecento,
secIuImenLe durunLe Ie crIsI roIonde che rodussero e uccomugnurono
Iu LrusIormuzIone deI comunI In sIgnorIe
25
; uncoru, I`osLIIILu uI movImenLI
ereLIcuII deIIu borghesIu cILLudInu, genLe mezzunu che eru semre In urmI
conLro I bussI e gII uILI ordInI deIIu socIeLu medIevuIe eru sonLuneu, vIsLo
che I`eresIu Lrov I suoI cuIdI roseIILI e gII InLeressuLI sosLenILorI neI oo-
Io mugro e neII`urIsLocruzIu
26
. CerLo, VoIe gIungevu u quesLe uIIermuzIonI
suIIe buse deIIe IonLI, mu non sI u non ruvvIsure un vero e rorIo sLIIe
mentale in questo costante riversare i risultati in uno schema oppositivo che
vede sempre come elementi dinamici e creativi la parte pi alta e quella pi
bussu deIIu socIeLu, u IronLe dI un ceLo InLermedIo I nuLuruImenLe orLuLo
uIIu gesLIone rudenLe deI rorI InLeressI.
Per quanto attiene invece al piano della considerazione vera e propria
delleresia, il discorso volpiano prende forma allincrocio di tre piani che lo
strutturano costantemente. Il primo consiste nella connessione tra eresia
e politica
27
. Volpe accenna piuttosto ellitticamente, parlando dellambiente
comunuIe deI rImI unnI deI DuecenLo, u unu IdenLILu deI IuoghI In cuI ho-
rIrono - sono Ie sue uroIe - rIbeIIIone reIIgIosu e rIbeIIIone oIILIcu: VI
eruno dunque, neIIu vILu deII`LuIIu comunuIe, cerLe condIzIonI che gIovuvuno
in certo senso allo sviluppo delle eresie e delle sette eretiche. [] La ribellione
e I`eresIu reIIgIosu oLevuno bene horIre, neI IuoghI sLessI dove horIvuno Iu
ribellione e leresia politica!
28
. La formula serve a ricapitolare in breve una
unuIIsI moILo I umIu, che sI oLrebbe rIussumere cosi: II ceLo che neI se-
coIo X cosLILuIsce Iu sInu dorsuIe deII`orgunIsmo comunuIe, I`urIsLocruzIu
consolare, dopo un periodo di relativa collaborazione con il vescovo che dura
hno uIIu hne deI secoIo, Lende u scIndersI In due schIerumenLI oosLI, I`uno
IuvorevoIe uI roseguImenLo dI unu coIIuboruzIone du cuI Lruevu vunLuggI,
laltro volto invece a uno sviluppo totalmente autonomo della costituzione
comunuIe, desLInuLo u cuImInure neI governI odesLurIII e neII`uIIruncumen-
Lo LoLuIe deI regIme cILLudIno duIIu LuLeIu vescovIIe. n quesLI decennI Lru X
e X secoIo che segnuno unu Luu decIsIvu deIIu muLurILu comunuIe, VoIe
vede lo spazio per la diffusione del discorso ereticale, che nei suoi motivi
unLIgerurchIcI e IocuImenLe unLIvescovIII oLevu Lrovure uscoILo resso Iu dI-
rIgenzu comunuIe che uvevu ImboccuLo Iu vIu deI conILLo con I`eIscouLo.
Oru, non u sIuggIre che quesLo Iegure I`eresIu reIIgIosu e I`eresIu oIILIcu
ruresenLuLu duII`uIIruncumenLo duI domInIo eIscouIe, sIgnIhcu dI IuLLo
prospettare leresia in una luce inedita: cio, verrebbe da dire, come una sor-
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GIoucchIno VoIe e I movImenLI reIIgIosI medIevuII
Lu dI oLenzIuIe reIIgIone cIvIIe er Iu urLe I dInumIcu deI comune, u IronLe
deI cuILo uIhcIuIe che Invece osLucoIu Io svIIuo cILLudIno. VoIe non urrIvu
u quesLu conseguenzu esLremu, mu un IuLLo che I`InurIdIrsI deI movImenLI
ereLIcuII vIsLo oI neI seguILo deI IIbro come unu sorLu dI uruIIeIo reIIgIoso
del declinare delle autonomie comunali stesse, cio delleresia politica rap-
resenLuLu duIIu Ienu ucquIsIzIone dI uuLogoverno.
Ma che cosa davvero fu leresia nelle sue varie forme? La risposta toc-
cu gII uILrI due curdInI deI dIscorso voIIuno. n rImo Iuogo, I`eresIu , con
un`esressIone che rIcorre I voILe neIIe sue ugIne, un moLo dI ooIo
29
.
Per capirla bene dobbiamo ritornare complessivamente al medioevo volpiano.
DIre moLo dI ooIo sIgnIhcuvu rIchIumure I`uLLenzIone suI rocesso che egII
riteneva fondamentale: il costituirsi nel basso medioevo di una popolazione
dehnIbIIe come ILuIIunu, Iu quuIe, cuduLe Ie gubbIe dI unu socIeLu rIgIdumenLe
InquudruLu er ordInI, In grudo dI recIumure er s Iorme oIILIche e Iorme
sIrILuuII udeguuLe. SIu Ie rIme sIu Ie seconde non sono concesse, devono es-
sere conquIsLuLe conLro Iu vecchIu ImuIcuLuru deI oLerI. I movImenLo gene-
rale verso le autonomie a tutti i livelli laspetto politico di questa tendenza, la
rIvendIcuzIone dI cuILI nuovI e IIberI ne cosLILuIsce I`useLLo reIIgIoso, desLInu-
to a scontrarsi con una Chiesa che invece appare in ritardo rispetto alla situa-
zIone. I Iungo LILoIo deI urugruIo V deI rImo cuILoIo, ussuI I deLLugIIuLo
neIIu sLesuru orIgInuIe rIseLLo u queIIo ubbIIcuLo In voIume, rIussume bene
questa nozione di una pervasiva novitas che Loccu Iu socIeLu e Io sIrILo: I
movenLe generIco rImo e IondumenLuIe deII`eresIu medIevuIe: ooIo nuovo,
vILu nuovu, senLImenLo reIIgIoso nuovo, concezIone nuovu e rImILIvu deIIu
ChIesu, rILorno consuevoIe uI VungeIo ed uIIe orIgInI deI crIsLIunesImo
30
.
AccunLo uII`eresIu come moLo dI ooIo sLu, uILru dehnIzIone-chIuve, I`eresIu
come moto di coltura
31
. NeI IuLLI VoIe oeru con quesLu dehnIzIone unu
polemica su due fronti: da un lato, sottolineare il valore culturale delle eresie
unche scursumenLe IeLLeruLe, unche neIIu Ioro dIsorgunIcILu e IncomIuLezzu,
sIgnIhcuvu sIuggIre uIIo schemu, er esemIo, dI Tocco, secondo II quuIe soIo
Ie credenze doLLrInuII orgunIzzuLe e consuevoII merILuvuno II nome dI IuLLI
cuILuruII; e d`uILru urLe, rIvendIcure I`eresIu come moLo dI cuILuru sIgnIhcuvu
indicarne il carattere costruttivo: mentre si andava rompendo il monopolio
clericale del sapere, la novitas non ugIvu soIo come oIemIcu, mu eru In grudo
dI dure vILu In muLerIu reIIgIosu u un suo suere, nuLrILo meno dI LeorIe che
dI unu sInLonIu roIondu con Ie LrusIormuzIonI deIIe cILLu-sLuLo, unu sInLonIu
IuLLu dI uso deI voIgure, dI redIcuzIone e dIscussIone duvunLI uI ooIo In
ussembIeu, dI ueIII uIIu sceILu IuLLu IndIvIduuImenLe e non er ossequIo ge-
rarchico al vescovo.
VenIumo oru uIIu quesLIone deI rogeLLo voIIuno dI cuI II IIbro urLe. Ho
gIu uccennuLo che Iu cosu, ur dIchIuruLu du VoIe e rIIevuLu, Lru gII uILrI, du
VIoIunLe, non Lroo conoscIuLu, e vuIe Iu enu dI rIcosLruIrne Ie moduIILu.
u urLe rIncIuIe deI Iuvoro dI VoIe degII unnI 1qo;-1q1q (u cuI bIsognu
uggIungere quusI LuLLI I suoI corsI unIversILurI mIIunesI deIIo sLesso erIodo)
verLe su urgomenLI dI sLorIu reIIgIosu ed eccIesIusLIcu e suI robIemu deI ru-
Enrico Artifoni 10
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porti stato-chiesa nel medioevo
32
. `uuLore medILuvu unu sInLesI suII`urgomen-
Lo, mu non gIunse u redIgerIu. I Iuno dI Iuvoro dI quesLo IIbro non muI nuLo
In quunLo LuIe neI breve suggIo uscILo neI 1q1z neI BoIIeLLIno hIosohco e
incluso poi nel 1922 nei Movimenti religiosi e sette ereticali, intitolato Chiesa
e stato di citt nellItalia medievale. VoIe Io dehnIsce uunLo Io schemu
deII`oeru dIsegnuLu e redIsosLu mu non scrILLu, con un`esressIone che
sembru ussegnure u quesLo breve Iuvoro Iu medesImu osIzIone che ebbero neI
1qoq, rIseLLo ugII sLudI suIIu socIeLu e Ie IsLILuzIonI comunuII, Ie Questioni
fondamentali sullorigine e svolgimento dei comuni italiani, unch`esse deh-
nite allatto della ristampa in Medio Evo italiano, nel 1923, in un sottotitolo
posto fra parentesi, Disegno di unopera che non stata mai scritta
33
. Nato
duIIu sInLesI dI quuLLro conIerenze horenLIne, II suggIo Chiesa e stato di citt
non sI resenLu ercI come unu veru e rorIu rIcercu, mu come un rohIo
riassuntivo che, omettendo del tutto linformazione minuta, le note e la bi-
bIIogruhu, orgunIzzu gII urgomenLI In quuLLro cuILoII: . Fra le due teocrazie.
LXI e il XII secolo; . La materia dei rapporti e dei contrasti fra lo stato e
la chiesa nelle citt; . Le jcsi, i modi, i risultcti del conjitto; V. Tendenze
e spunti dottrinali. NonosLunLe Ie sue curuLLerIsLIche unomuIe II suggIo cI Iu
comunque cuIre che cosu sIgnIhcuvu, er VoIe medIevIsLu, II ruorLo sLu-
to-chiesa: scarsissimi riferimenti alla dimensione universalistica di Chiesa e
mero, concenLruzIone Invece suIIu convIvenzu o conILLo Lru I governI ve-
scovIII, Ie Lendenze eLerodosse e I`enLe comunuIe (uunLo Io sLuLo dI cILLu)
neIIe cILLu ILuIIune deI X-X secoIo. QuesLu Iu chIuve - e deI resLo, come
abbiamo visto, proprio questo dice Volpe nel Chicrimento e iustijcczione
deI 1qzz - che consenLe dI rIcondurre uI muLerIuIe ruccoILo er quesLu rIcercu,
oILre uI suggI conuILI In Movimenti religiosi e sette ereticali, altri tre lavori
dI grunde Imegno, dI cuI ImorLunLe cILure I LILoII orIgInuII comIeLI: II sug-
gIo su Mussu MurILLImu uscILo Lru II 1q1o e II 1q1 neIIu rIvIsLu dI CrIveIIuccI,
buLLezzuLo neIIu IormuIuzIone dehnILIvu Per la storia delle giurisdizioni ve-
scovili, della costituzione comunale e dei rapporti fra stato e chiesa nelle cit-
t medievali
34
; e I due voIumI gemeIII, uscILI soIo neI 1qz (Irenze, EdIzIonI
della Voce) ma scritti nel 1913 e nel 1914, intitolati rispettivamente a Volterra
e a Lunigiana medievale, er con un soLLoLILoIo IdenLIco er LuLLI e due, cI
che ne rIbudIsce I`unILurIeLu e I`uurLenzu u unu sLessu Iuse dI Iuvoro: Storia
di vescovi signori, di istituti comunali, di rapporti tra stato e chiesa nelle
citt italiane nei secoli XI-XV.
Il tutto ci consente di trarre alcune conclusioni. Linteresse di Volpe alla
muLerIu reIIgIosu In IunzIone dI un InLeresse rImurIo, che non vIene meno
hno uIIu vIgIIIu deIIu guerru, er Ie dInumIche deIIu socIeLu comunuIe; mu se
nel periodo precedente al 1907 tali dinamiche risiedevano soprattutto nel-
Iu comosIzIone e modIhcuzIone deI ceLI socIuII e deIIe Iorme IsLILuzIonuII,
ora il punto di vista assunto la particolare combinazione di classi sociali/
movImenLI reIIgIosIJIsLILuzIonI comunuIIJvescovoJChIesu dI Romu. I suggIo
famoso del 1907 sottolinea soprattutto la dimensione dei movimenti in am-
bIenLe urbuno e deII`uLLeggIumenLo romuno, mu In brevIssImo Lemo VoIe
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GIoucchIno VoIe e I movImenLI reIIgIosI medIevuII
mette a fuoco pi precisamente il tema di vescovo e comune. Il tutto avrebbe
dovuLo Lrovure unu sInLesI che non cI Iu, mu che - come mosLru Io schemu
deI 1q1z - uvrebbe robubIImenLe suIduLo In un`unIcu roseLLIvu LuLLe quesLe
dImensIonI. AI rogrummu VoIe conLInu u rImunere IeguLo unche quundo
Iu chIuro che Iu sInLesI non cI surebbe I sLuLu: rIubbIIc neI 1qzz II suggIo
su Chiesa e stato di citt nel libro sui Movimenti religiosi e lo incluse di nuo-
vo nel 1923 in Medio Evo italiano, II che LesLImonIu Iu voIonLu dI dure Iurgu
dIIIusIone u un Iuno non reuIIzzuLo mu u Iungo coILIvuLo, e neI Chiarimento
e iustijcczione uI rImo IIbro rIchIum Ie vurIe Lue deI rogeLLo. Mu In-
hne negII unnI SessunLu II Iuvoro rogrummuLIco Chiesa e stato di citt fu
LoILo duII`edIzIone dehnILIvu dI Medio Evo italiano (1q61) e gII sLudI su Mussu
Marittima, Volterra e Luni-Sarzana furono raccolti nel 1964 in Toscana me-
dievale, II che se du un IuLo ne rIbudi I`unILu InLernu, conLrIbui d`uILru urLe u
confermare una loro vita autonoma e distinta dai Movimenti religiosi e sette
ereticali. UILerIore InuseLLuLu comIIcuzIone, ben sIgnIhcuLIvu deI conLInuo
reInLervenIre dI VoIe, hno ugII uILImI unnI, suI suoI scrILLI: Iu reIuzIone deI
1964 a Toscana medievale non Iece uroIu deII`unLIco Iuno dI Iuvoro; che In-
vece fu rievocato quando la stessa prefazione fu ripubblicata in Storici e mae-
stri neI 1q6;, unno In cuI VoIe Inseri esuLLumenLe u quesLo scoo neI LesLo
uIcune rIghe nuove e dI grunde InLeresse, mu che er Iu Ioro coIIocuzIone non
potevano pi fare corpo con il libro, Toscana medievale, a cui si riferivano, e
che sono infatti passate del tutto inosservate
35
.
MI ure che I`umIezzu deI rogeLLo, cosi rIcosLruILu, sIu du Lenere resenLe
er coIIocure I suggI oI conuILI neI Movimenti religiosi e sette ereticali nel
conLesLo cuILuruIe dI urLenzu. CI sIgnIhcu uIIronLure, ur neIIu convInzIone
che alcuni aspetti sono probabilmente destinati a rimanere indeterminati, la
quesLIone deI ruorLo dI VoIe con gII umbIenLI modernIsLIcI ruccoILI InLor-
no uIIu rIvIsLu mIIunese I RInnovumenLo, dIreLLu du AIuce AnLonIo AIherI,
AIessundro CusuLI e Tommuso GuIIuruLI ScoLLI, su cuI uunLo usci neI 1qo;
larticolo pi ampio e importante. un fatto noto, e analiticamente ricordato
In unnI vIcInI u noI unche du uIcunI conLrIbuLI dI uIvIo De GIorgI
36
, una certa
sImuLIu e unche IumIIIurILu deIIo sLorIco con I modernIsLI mIIunesI, e deI resLo
Iu cosu dIchIuruLu In I IuoghI duIIo sLesso VoIe. SI conosce Iu suu umIcIzIu
con Alessandro Casati, sappiamo che il suo allievo di allora, Giovanni Boine,
eru IeguLo uI modernIsLI; I corsI mIIunesI dI VoIe Iurono dI urgomenLo reIIgIo-
so medIevuIe, come ure uIcune LesI du IuI seguILe, Lru cuI queIIu dI GIusee
MoILenI suI CIsLercensI, rImusLu InedILu, e queIIu dI uIgI ZunonI, che dIven-
ne il libro Gli Umiliati nei loro rapporti con leresia, lindustria della lana
ed i comuni nei secoli XII e XIII (Milano, Hoepli, 1911). Sul fronte opposto,
e unche quI non muncuno Ie dIchIuruzIonI voIIune, IndubbIu I`esLruneILu
InLImu deIIo sLorIco uIIe LemuLIche modernIsLIche, e I In generuIe uIIe ro-
Ionde reoccuuzIonI reIIgIose
37
. PrImu dI rocedere, vuIe Iu enu dI rIIeggere
attentamente e per intero le due principali testimonianze dellautore sullar-
gomenLo, IornILe In unu Rassegna di studi storici pubblicata nel 1907 e nel
Chicrimento e iustijcczione del 1922.
Enrico Artifoni 12
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Nella Rassegna, doo uvere rIIevuLo unu rIresu euroeu degII sLudI dI
urgomenLo reIIgIoso che sembruvu coInvoIgere In cerLu mIsuru unche I`LuIIu,
cosi sI esrImevu VoIe:
TuLLo II nosLro InLeressumenLo er quunLo sI rIIerIvu ud IsLILuzIonI reIIgIose, hnIvu con
Io sLudIo deI ruorLI Iru Io sLuLo e Iu chIesu, Iu cuI ImorLunzu ruLIcu non IsIuggIvu u
nessuno. Mu oru sI senLono novILu er I`urIu unche du noI. UILImumenLe, neIIo suzIo dI
poche settimane, due nuove riviste sono sorte, il Coenobium che sI sLumu u uguno
ed Il Rinnovamento, che una Rivista critica di idee e di fatti dIreLLu du Lre gIovu-
nI sLudIosI mIIunesI, A. AIherI, A. CusuLI e T. GuIIuruLI ScoLLI, InLesu ud unu generuIe
elevazione della vita nello spirito del Cristianesimo, col rinnovare la coltura italiana
Lroo esLruneu uncoru u queIIu reoccuuzIone deI IuLLI deIIo sIrILo senzu cuI ognI
rogresso esLerIore overu cosu. NoI, che non sIum Iorse uII`unIsono coI ensIero
reIIgIoso e oIILIco deI romoLorI, non ossIumo LuLLuvIu doIercI che In essI sI uIImenLIno
tali aspirazioni. Tuttaltro. Dal punto di vista nostro, anzi, ci ripromettiamo, da questi
moLI dI coscIenze un o` comeneLruLe dI mIsLIcIsmo, un ImuIso uIIe IndugInI dI sLorIu
reIIgIosu, deIIe quuII vedIumo vIcIno u noI, du vurI unnI, unu romeLLenLe rIhorILuru
38
.
Nel Chicrimento e iustijcczione, a distanza di quindici anni, quello stes-
so momento culturale era rievocato in questi termini:
SuII`oorLunILu dI unu rIsLumu, sebbene semIIce rIsLumu non sIu, mu vI sIuno ug-
gIunLI uIcunI duLI bIbIIogruhcI e moILe nuove ugIne su unLI merILevoII dI muggIore
dIIucIduzIone, II soLLoscrILLo rImusLo dubbIoso sIno uII`uILImo. RIIeggendo, I che
muI gII son suILuLI uII`occhIo Iu IncomIuLezzu deIIe rIcerche e Iu ImosLuzIone un o`
urLIhcIosu dI LuIunI robIemI o seudo-robIemI (come queIII, ud esemIo, deI Lerzo
suggIo
39
). PI che muI cerLe ugIne e cerLI gIudIzI gII son ursI rIecheggIure con Lrou
ImmedIuLezzu vocI deII`uLLImo IuggenLe e rIsecchIure sILuuzIonI conLIngenLI deI Lemo
in cui furono scritte e pronunciati. E poi, il 1907 o 1912 sono passati da dieci o quindici
unnI che vuIgono quusI un secoIo. AIIoru sI dIbuLLevuno uncoru Ie quesLIonI deI socIu-
lismo cristiano e poi del modernismo. Si pubblicava a Milano il Rinnovamento,
dove uunLo gII Eretici vennero uIIu Iuce. EnLro o uI murgIne deIIu ChIesu rIboIIIvuno
opposizioni che facevano correre il pensiero ad un Valdo o ad un Francesco, di fronte
uIIu gerurchIu con Iu quuIe I che muI Iu ChIesu sI IdenLIhcuvu. MoILu genLe vIsse quuI-
che tempo tra ortodossia ed eresia, con sospese sul capo minacce di spirituali sanzioni
I soLLoscrILLo eru, neI suo InLImo, IuorI deII`uno e deII`uILro movImenLo: mu InnegubIIe
che essi, specialmente lultimo, richiamarono lattenzione nostra sopra fatti o aspetti
di fatti sui quali di solito non ci fermavamo troppo, laddove invece ci fermavamo cu-
riosamente sul Medio Evo laico, conLudInesco o borghese, suIIe IsLILuzIonI oIILIche ed
economIche, suI conLrusLI dI cIusse. SI ebbe uIIoru unu dIscreLu horILuru dI sLudI dedIcuLI
uIIu vILu reIIgIosu o chIesusLIco-socIuIe, con denLro quuIche vIbruzIone rodoLLu duII`urIu
commossu che duI dI IuorI vI ercuoLevu. SecIuImenLe gIovunI sucerdoLI vI sI dedIcu-
rono. RIcordo, Iru gII uILrI deIIu mIu scuoIu mIIunese, uIgI ZunonI coI suo oLLImo Iuvo-
ro sugII Umiliati, edILo oI duII`HoeII; GIusee MoILenI che condusse u LermIne unu
umIIssImu IndugIne, LuLLoru InedILu, suI CIsLercensI, Iu Ioro dIIIusIone In omburdIu, Iu
Ioro orgunIzzuzIone ugrurIu ecc.; uIgI AIIverLI che sLudI u Iondo, su muLerIuII unche dI
IonLunI urchIvI sugnuoII, dIreLLumenLe rIcercuLI, I Borromeo e Iu ConLrorIIormu; uILrI
con uILrI urgomenLI (I CIunIucensI In LuIIu, II rocesso deI curdInuI Morone ecc.). Oru,
quel momento passato
40
I due passi, bench separati fra loro da molti anni e da pi di una sfumatu-
ra, non differiscono troppo sul punto fondamentale. In entrambi Volpe, riba-
dendo al contempo la sua lontananza intima dai turbamenti di fede e da quelle
coscienze un po compenetrate di misticismo, ammette una certa funzione
del discorso modernistico nel suo lavoro storico: esso avrebbe stimolato unat-
13
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GIoucchIno VoIe e I movImenLI reIIgIosI medIevuII
LenzIone nuovu er Ie dInumIche deI movImenLI reIIgIosI, rIseLLo (sI uggIunge
nel 1922) alla concentrazione sul mondo dei laici, fondata in prevalenza sulla
storia sociale e istituzionale, dei suoi lavori precedenti. Le dichiarazioni non
ossono essere IgnoruLe. VuIe LuLLuvIu Iu enu dI InLegrurIe, er cuIre bene Iu
osIzIone voIIunu deI 1qo;-1qo8 suI modernIsmo, con Iu roseLLIvu uIhduLu
uI suggIo Chiesa e democrazia medievale e moderna, prolusione universita-
rIu uunLo deI 1qo;-1qo8, oI urLIcoIo suIIu Nuovu unLoIogIu neI 1qo8, e
Inhne secondu urLe neI 1qzz dI Movimenti religiosi e sette ereticali con il ti-
tolo Chiesa e democrazia medievale, chiesa e democrazia moderna. I suggIo,
neIIe sue ugIne hnuII suII`eLu conLemoruneu, uIIermu con durezzu Iu grunde
IonLununzu deIIu ChIesu deI NovecenLo duIIu modernu socIeLu cIvIIe, resso
Iu quuIe dImoru quusI come un orgunIsmo esLerno, IndIIIerenLe e osLIIe uI suoI
svIIuI economIcI e cuILuruII: ChIesu e socIeLu cIvIIe sono oru cosi roIondu-
mente estranee luna allaltra che vien fatto di chiedersi da quale invisibile e
sLruno mondo queIIu |Iu ChIesu| cuduLu Iru gII uomInI vIvenLI e sI IunLuLu
ImmobIIe In mezzo uII`ugIIe moLo deI Ioro ensIerI e deI Ioro ruorLI. n que-
sto quadro la piccola minoranza modernistica, al modo stesso in cui nel secolo
X Iurghe e ruIde correnLI moruII rIuscIrono u LruscInure uIIu rIIormu Iu
ChIesu dI Romu, oLrebbe conLrIbuIre u muLure II cuLLoIIcesImo uIhcIuIe e Iu
hsIonomIu deIIu chIesu cuLLoIIcu. A me sembru che cI che duvvero uLLIru quI
I`uLLenzIone dI VoIe sIu II rocesso generuIe dI modernIzzuzIone deIIu socIeLu
verso unu Ienu democruzIu, che sI uusIcu uccomugnuLo o uImeno non
osLucoIuLo du unu ChIesu rInnovuLu; mu se Iu ChIesu non suru IursI InvesLIre
duI rInnovumenLo, ebbene soruvvIveru mugurI secoII, mu come un reIILLo deI
ussuLo, IuscIuLu suI cIgIIo dI queIIu sLrudu deI rogresso che debbono ercor-
rere con usso uIIreLLuLo I gIovunI
41
. Mi pare soprattutto questa la prospet-
LIvu In cuI InserIre un cerLo InnegubIIe InLeresse dI VoIe er II modernIsmo
cuLLoIIco: vedevu In esso II IccoIo IermenLo che uvrebbe Iorse oLuLo ugIre
suI grunde coro deII`IsLILuzIone eccIesIusLIcu, sIngendoIu u unu nuovu dIso-
sIzIone dI uscoILo - du urcIgnu nemIcu u comugnu dI vIuggIo - neI conIronLI
deIIe ruIde LrusIormuzIonI deIIu socIeLu cIvIIe, Iermo resLundo che uII`orIgIne
della sua sollecitudine erano le vicende e le prospettive di questultima, non
certamente quelle della Chiesa.
Per tornare al punto delleventuale stimolo modernistico sulla medievisti-
ca volpiana, ripeto che non si possono trascurare le dichiarazioni dello stesso
VoIe. Mu cerLumenLe uImeno due eIemenLI conLrIbuIscono ud ussegnure u
quesLe conhnI recIsI. Se sLImoIo cI Iu, ubbIumo vIsLo che I`umIezzu deI ro-
geLLo oI svIIuuLo und moILo oILre Io sunLo dI urLenzu, e reIncIuse Ienu-
mente, sia nei Movimenti religiosi sIu neI vurI scrILLI coIIeguLI u queIIu Iuse dI
lavoro, proprio quelle dimensioni di storia sociale, politica e istituzionale che
VoIe neIIu LesLImonIunzu deI 1qzz dehnIsce come curuLLerIzzunLI unu suu Iuse
recedenLe, e sono Invece cosLunLI neI suo Iuvoro; e reIncIuse IenumenLe ro-
rIo queI Lemu dI sLuLo e chIesu, sIu ure neIIu versIone dI cILLu, dI cuI urIu
con parole forse un po limitative allinizio del passo citato dalla Rassegna di
studi storici deI 1qo;. E In secondo Iuogo suru bene Lenere resenLe che su
Enrico Artifoni 14
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chIesu e sLuLo dI cILLu neI medIoevo uvevuno gIu scrILLo negII unnI recedenLI,
prima della crisi modernistica, vari studiosi italiani che Volpe conosce e cita,
du runcesco RuIhnI u GueLuno SuIvemInI u SIIvIo PIvuno
42
, senza dimenti-
care daltra parte che in senso ben pi lato decenni prima il tema di stato e
ChIesu neII`uILo medIoevo eru gIu un cuvuIIo dI buLLugIIu deI muesLro dI VoIe,
Crivellucci
43
, mentre linteresse preciso alleresia dolciniana in chiave sociale
eru gIu negII scrILLI dI ubrIoIu, IeLLuru ImorLunLe er Io sLorIco dI PIsu
44
. In
conclusione, esistono fondati motivi per collocare leventuale stimolo moder-
nIsLIco denLro un rogeLLo voIIuno e denLro un generuIe conLesLo dI cuILuru
sLorIcu che uuIono ussuI I umI e vurI e che, gIobuImenLe consIderuLI, con-
tribuiscono in qualche misura a ridimensionarlo
45
. In attesa di approfondi-
menLI successIvI dIIhcIIe dIre dI I e convIene IermursI dI IronLe u queI LunLo
dI IndIsLInLo e dI non uncoru dehnILo che semre c` neI momenLI dI orIgInI.
Postilla su una sintesi di storia comunale che non fu scritta
In alcuni punti di questo articolo (cfr. soprattutto il testo compreso fra le
noLe z e , e Ie noLe corrIsondenLI) sI rIcordu che II suggIo deI 1q1z Chiesa
e stato di citt nellItalia medievale contiene i lineamenti di un lavoro dinsie-
me, mai portato a termine da Volpe, sui rapporti tra stato e chiesa nellItalia
comunale, al modo stesso in cui anni prima le Questioni fondamentali sul-
lorigine e svolgimento dei comuni italiani (1qoq) eruno sLuLe II dIsegno dI
un`uILru sInLesI che non Lrov comImenLo, dedIcuLu uIIu sLorIu comunuIe.
Su quesL`uILImu oeru geLLu oru nuovu Iuce un`ImorLunLe IeLLeru dI VoIe
u Croce deI zz gIugno 1qo, ubbIIcuLu In E. DI RIenzo, Volpe e Croce, origini
di una lunga amicizia, in Nuova storia contemporanea, 11 (2007), 6, pp.
53-74, p. 59, e ora in Id., La storia e lazione cit., p. 70. Nella lettera lo stori-
co roone uI hIosoIo er Iu ubbIIcuzIone resso uLerzu un suo voIume dI
Ricerche sullorigine e sul primo svolgimento dei Comuni nellItalia longo-
barda (sec. IX-XII), che avrebbe forse potuto essere concluso entro lo stesso
1905. Si tratta del lavoro dinsieme sulla storia dei comuni di cui Volpe parla
In I IuoghI. o sLorIco unIsce un deLLugIIuLo sommurIo deI IIbro, che rIro-
duco quI dI seguILo secondo Iu LruscrIzIone che ne IornIsce DI RIenzo. Vurru Iu
pena di ritornare su questo testo, sul quale ora annoto solamente che testimo-
nia una fase di pensiero successiva alle Questioni fondamentali, uscite verso
Iu hne deI 1qoq. I conIronLo con II rogrummu dI Iuvoro deIIneuLo In quesLe
uILIme mosLru che I`IndIce deI gIugno 1qo revedevu Lru I`uILro (neIIu rImu
urLe) un neLLo umIIumenLo deII`uLLenzIone rIservuLu uI X e uI X secoIo.
I. Fatti e condizioni precedenti e preparator al Comune: 1. u grunde rorIeLu, se-
cIuImenLe eccIesIusLIcu deI X e X secoIo, consIderuLu come IuLLo economIco, socIuIe,
oIILIco. z. ormu e IImILI deII`ordInumenLo curLense In LuIIu. . uorI deIIu corLe; Ie
Iorme vurIe deI Iuvoro urLIgIuno, degII scumbI, mercunLI e orLI uLLorno uI 1ooo. q. uIcI
conLro chIerIcI; dIsIucImenLo deIIu grunde rorIeLu eccIesIusLIcu, IormuzIone e svIIuo
dI nuove cIussI dI rorIeLurI e vussuIII; Iu crIsI Iru I ceLI servIII. . VecchI e nuovI cenLrI dI
ooIuzIone, Ie cILLu, I cusLeIII, I borghI, Ie vIIIe; Ioro ordInumenLI gIurIdIcI, uLLIvILu, hsIo-
nomia sociale. 6. Vincoli e rapporti di vario diritto pubblico, feudale, curtense, familiare
15
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GIoucchIno VoIe e I movImenLI reIIgIosI medIevuII
enLro quesLI grundI e IccoII ruggruumenLI dI ooIo; Ie Lerre comunI: dIrILLI d`uso
coIIeLLIvo, ossessI comunI, rorIeLu comunI, rorIeLu comunI dI dIrILLo rIvuLo e dI
diritto pubblico. II. Il Comune: 1. Il momento essenziale nella formazione del Comune.
z. VIncoII e ruorLI esLernI, IndIreLLI, sIgnorIII e urenLuII, che dIvenLuno InLernI, vo-
lontari, personali. Quando, come e per quali impulsi. 3. Il Comune, fatto nuovo, asso-
cIuzIone IIberu, gIuruLu dI curuLLere orIgInurIumenLe rIvuLo. q. orme vurIe dI comunI
e dIversu sLruLLuru socIuIe Ioro; IondumenLuIe dIvIsIone Ioro In due LII, comune ruruIe
e comune comosLo (cILLu, cusLeIII, borghI). . OrIgIne e nuLuru deI oLere consoIure. 6.
Vescovo, visconte, consoli. III. Questioni diverse per la storia dellItalia comunale e
della coltura italiana nel XI-XII secolo: 1. Gli albori delle teorie del diritto naturale, di
sovrunILu ooIure, dI conLruLLo socIuIe, neI ubbIIcIsLI doo II 1ooo, e Ioro connessIone
con i fatti storici. 2. Il Comune e la sua storia sotto laspetto etnico. 3. Diritto romano e
dIrILLo Iongoburdo, rImI rIncII deIIu RInuscenzu quuLLrocenLescu. q. uLLorI reuII ed
IdeuII deIIu unIhcuzIone e deI senLImenLo nuzIonuIe ILuIIuno. . SecoII X-X, secoII dI
orIgInI; economIu IondIurIu ed economIu deI denuro; I rIncII deI cuILuIIsmo moder-
no. 6. Associazioni mercantili e corporazioni di mestiere.
Enrico Artifoni 16
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Note
*
ReIuzIone resenLuLu II 1 dIcembre zoo uI convegno romuno Gioacchino Volpe tra passato e
presente orgunIzzuLo duIIu rIvIsLu IILe e sLorIu, oI comursu neI voIume omonImo dI uLLI, u
curu dI R. BonugIIu, Romu, Arucne, zoo;, . 11;-1qz. SI ubbIIcu quI unu versIone correLLu e um-
IIuLu rIseLLo uI LesLo gIu uscILo, u cuI sLuLu uggIunLu unche unu Postilla su una sintesi di storia
comunale che non fu scritta. stato nel frattempo pubblicato il libro di E. Di Rienzo, La storia
e lazione. Vita politica di Gioacchino Volpe, Firenze, Le Lettere, 2008, di cui ho potuto tenere
conto, appunto, solamente nella Postilla.
1
OILre uII`IndIsensubIIe InLroduzIone dI VIoIunLe uII`edIzIone 1qq;, u servIre II Iuvoro dI U.M.
Miozzi, ibliorcjc completc di Gioccchino Volpe, in Studi e ricerche in onore di Gioacchino
Volpe nel centenario della nascita (1876-1976), Roma, Volpe, 1978, pp. 217-289.
2
Usci come cuILoIo V In G. VoIe, Medio Evo italiano, Firenze, Vallecchi, 1923, pp. 195-214,
dove Iu suu resenzu Iu cosi sIeguLu neIIu Prefazione (p. VII): Rimetto qui, invece, lo Stato e
chiesa nelle citt medievali |sIc|, sebbene gIu ubbIIcuLo dI recenLe neI voIume suI Moti ereticali
|sIc|, erch uLLInenLe uIIu sLorIu oIILIcu e IsLILuzIonuIe deI comunI I che non uIIu vILu reIIgIosu
ed uIuLu u veder queIIu sLorIu unche soLLo un uILro useLLo; sLesse ugIne e sLessu noLu esII-
cativa in G. Volpe, Medio Evo italiano, seconda edizione accresciuta, Firenze, Vallecchi, 1928.
NeII`edIzIone dehnILIvu dI Medio Evo italiano, Irenze, SunsonI, 1q61, II suggIo non comure I,
e Iu noLu dI sIeguzIone (. V) dIvenLu: QuunLo u Chiesa e stato di citt nellItalia medievale,
gIu ubbIIcuLo neI BoIIeLLIno hIosohco, 1q1z, sI rIubbIIcu oru neI voIume Movimenti religiosi
e sette ereticali nella societ medievale italiana, di questa stessa collana. Ledizione recente di
G. Volpe, Medio Evo italiano, con introduzione di C. Violante, Roma-Bari, Laterza, 1992, che
rIroduce II LesLo deI 1q61 (eIImInundo LuLLuvIu II suggIo suI borgo mInerurIo dI MonLIerI), non
contiene dunque Chiesa e stato di citt, mentre la nota, ovviamente nella formulazione del 1961,
sI u Ieggere u . . Un cenno neII`InLroduzIone dI VIoIunLe, . V.
3
Cito dalla seconda edizione dellopera: C. Violante, La societ milanese nellet precomunale,
Roma-Bari, Laterza, 1974, p. 169, p. 190. La prima edizione fu pubblicata a Napoli, Istituto italiano
er gII sLudI sLorIcI, 1q. I debILo neI conIronLI dI VoIe evIdenLe neI IessIco, neIIe urgomenLu-
zIonI, neIIe noLe bIbIIogruhche. Non sLuIsce che Iu secondu edIzIone deI Iuvoro dI VIoIunLe recIsI
(. X): Surebbe Imegno Lroo esLeso cercur d`IndIvIduure quunLo La societ milanese nellet
precomunale ubbIu LruLLo duIIe correnLI sLorIogruhche euroee conLemorunee e duIIu LrudIzIone
sLorIogruhcu ILuIIunu, secIuImenLe dugII scrILLI medIevuIIsLIcI e meLodoIogIcI deI VoIe. Mu gIu
prima cfr. C. Violante, Gioacchino Volpe e gli studi storici su Pisa medioevale, in G. Volpe, Studi
sulle istituzioni comunali a Pisa. Citt e contado, consoli e podest, secoli XII-XIII, nuova ed.,
Irenze, SunsonI, 1q;o, . V: GII sLudI deI VoIe sono unche uno deI IondumenLI muggIorI suI
quali costruito, specialmente nella prima parte, il mio volume su La societ milanese nellet
precomunale, er quunLo rIguurdu II rogresso economIco e socIuIe neI conLudo, Io svoIgImenLo
deIIe IsLILuzIonI IeuduII come Ienomeno sosLunzIuImenLe uorLuLore dI IIberLu, II conLrIbuLo deIIe
Iorze economIche e socIuII deIIu cumugnu uIIo svIIuo deIIu socIeLu e deIIe IsLILuzIonI cILLudIne
(ripubblicato in C. Violante, Economia societ istituzioni a Pisa nel medioevo. Saggi e ricerche,
Bari, Dedalo, 1980, in cui la cit. si trova a p. 358).
4
C. Violante, La pataria milanese e la riforma ecclesiastica, I, Le premesse (1045-1057), Roma,
sLILuLo sLorIco ILuIIuno er II MedIo Evo, 1q. I Iegume Lru Iu Pataria e la Societ milanese nel
segno dI un secoIo X coILo soruLLuLLo neI suoI momenLI dI rIgogIIo e dI LruvoIgenLe dInumIsmo
sottolineato da G. Tabacco, La pataria milanese in una recente opera, in Bollettino storico-bi-
bIIogruhco subuIIno, q (1q6), . z1-zq, oru In d., Medievistica del Novecento. Recensioni
e note di lettura, I, (1951-1980), u curu dI P. GugIIeImoLLI, Irenze, Irenze UnIversILy Press, zoo;
e <hLL:JJwww.sLorIu.unIh.ILJ_RMJe-bookJLILoIIJLubucco.hLm>, . 1z-1q.
5
G. Arnaldi, Europa medievale e medio evo italiano, in Itinerari, 4 (1956), pp. 411-440 (nume-
ro monogruhco dedIcuLo u Prospettite storiorcjche in Itclic. Dmcio c Gcetcno Scltemini);
per le citazioni di Volpe cfr. pp. 411, 415, 423-424, 428, 436.
6
G. Tabacco, Lc dissoluzione medietcle dello stcto nellc recente storiorcjc, in Studi me-
dievali, s. 3
a
, 1 (1960), pp. 397-446, poi in Id., Sperimentazioni del potere nellalto medioevo,
Torino, Einaudi, 1993, pp. 245-303.
7
G. Tabacco, Interpretazioni e ricerche sullaristocrazia comunale di Pisa, in Studi medievali,
s. 3
a
, 3 (1962), pp. 707-727, soprattutto pp. 710-716, p. 727, ora in Id., Medievistica del Novecento
cIL., , . 88-1o; sI LruLLu dI unu Iungu recensIone u E. CrIsLIunI, Nobilt e popolo nel comune di
Pisa. Dalle origini del podestariato alla signoria dei Donoratico, NuoII, sLILuLo ILuIIuno er gII
sLudI sLorIcI, 1q6z. Per I`uLLeggIumenLo dI Tubucco verso VoIe cIr. E. ArLIIonI, Giovanni Tabacco
17
Reti Medievali Rivista, VIII - 2007 <http://www.retimedievali.it>
GIoucchIno VoIe e I movImenLI reIIgIosI medIevuII
storico della medievistica, in Giovanni Tabacco e lesegesi del passato, Torino, Accademia delle
Scienze, 2006 (Quaderni, 14), pp. 47-62, specialmente pp. 57-60.
8
O. CuILunI, Dote tc lc storiorcjc medioetcle itclicnc?, in Studi medievali, s. 3
a
, 8 (1967),
pp. 617-662, poi in Id. Medioevo passato prossimo, BoIognu, I MuIIno, 1q;q, . z11-z6q; d.,
Introduzione, in Leresia medievale, u curu dI d., BoIognu, I MuIIno, 1q;1, secIuImenLe . 1-
16 (Ie ugIne voIIune, duI Movimenti religiosi, sI Lrovuno u . 1q-16); d., Gioacchino Volpe,
storico del medioevo, In SLudI romugnoII, zz (1q;1), . 1q-q (dIscorso IeLLo II 1q oLLobre
1972), poi in Id., Medioevo passato prossimo cit., pp. 191-209. Qui, a p. 203, le frasi citate.
9
Vedo ora la medesima posizione in G. Arnaldi, La pretesa damnatio memoriae di Gioacchino
Volpe, In u cuILuru, q (zoo), . 1-1;; noLuzIonI ImorLunLI suIIu IorLunuJsIorLunu dI
Volpe anche in G. Sasso, Guerrc citile e storiorcjc, in La cultura, 43 (2005), pp. 5-41, so-
prattutto pp. 34-35.
10
D`oru In uvunLI, er comodILu deI IeLLore, user I`ed. 1qq; (Romu, DonzeIII) deI Movimenti
religiosi e sette ereticali, dove Iu Iruse sI Lrovu u . 6. OILre che neIIe vurIe edIzIonI deI IIbro suI
movImenLI reIIgIosI, II Chicrimento e iustijcczione sI u Ieggere unche neII`edIzIone dehnILIvu
di G. Volpe, Storici e maestri, Firenze, Sansoni, 1967, pp. 232-239.
11
CIr. I uvunLI neI LesLo I duLI edILorIuII comIeLI e I`IndIcuzIone deI LILoII e soLLoLILoII orIgInurI.
Le notizie fornite nel Chicrimento e iustijcczione (accettati nel 1910 dalla R. Deputazione di
SLorIu PuLrIu er Iu Toscunu, hnILI dI sLumure Iru II 1q1 e II 1q1q, rImusLI Ii er coIu non mIu
unzI con moILo mIo cruccIo u sLugIonure er oLLo unnI) ossono essere InLegruLe, russegnundosI
peraltro a una non completa concordanza, con il testo volpiano citato pi avanti a nota 35 (erano
sLuLI scrILLI gIu negII unnI 1q1 e 1q1q) e con unu IeLLeru dI VoIe u Croce deI zz gennuIo 1q16,
importante per vari aspetti, pubblicata in E. Di Rienzo, Storia dItalia e identit nazionale. Dalla
Grande Guerra alla Repubblica, Irenze, e eLLere, zoo6, . 16 sg.: SLo hnendo oru dI sLum-
ure II deI IuvorI suIIe mInorI cILLu Loscune (II 1 su Mussu uscILo negII Studi storici, il 2 su
VoILerru sLumuLo e non ubbIIcuLo, II su unI-Surzunu sI sLu hnendo dI sLumure) scrILLI q
o unnI Iu, mu LuII che hunno seguILuLo u esurmI suIIe suIIe hno ud oru. VoI conosceLe Iorse II
1 - mI ure dI uvervene munduLo unu coIu - e vI Iur conoscere unche II z e II Iru quuIche
seLLImunu o mese. Credo sIuno - duLo II genere - mIgIIorI; con uIcunI cuILoII Iorse beIII. Mu Io non
so I, verumenLe, come gIudIcurII: Iorse erch vI ho vIssuLo Lroo denLro e mI cI sono sLuncuLo
e tediato troppo.
12
CIr. er I cennI recIsI dI C. VIoIunLe, Gioacchino Volpe: il periodo pisano, in Studi e ricerche
in onore di Gioacchino Volpe cIL., . 1-18q, . 1;8 sg. e noLu 6; e d., Introduzione a Volpe,
Movimenti religiosi cIL., . X sg.
13
G. Cracco, Gli eretici nella societas Christiana dei secoli XI e XII, in La cristianit dei secoli
XI e XII in Dccidente: coscienzc e strutture di unc societc, Milano, Vita e Pensiero, 1983 (Atti del-
Iu V SeLLImunu InLernuzIonuIe dI sLudIo deIIu MendoIu), . qz sg., noLu zo: Morghen |.| er
quesLu LermInoIogIu sI IsIru, ur Lruendone oI concIusIonI deI LuLLo dIverse e uuLonome, u G.
VoIe; G. G. MerIo, Eretici ed eresie medievali, BoIognu, I MuIIno, 1q8q, . 1 sg.: Un Iegume,
I consIsLenLe dI quunLo dI normu sI ensI, unIsce, er esemIo RuIIueIIo Morghen uI VoIe; G.
Cracco, Eresioloi d'Itclic trc Dtto e Notecento, in Eretici ed eresie medietcli nellc storiorcjc
contemporanea. Atti del XXXII Convegno di studi sulla Riforma e i movimenti religiosi in Italia,
u curu dI G. G. MerIo, Torre PeIIIce, SocIeLu dI sLudI vuIdesI, 1qqq (= BoIIeLLIno deIIu socIeLu dI
sLudI vuIdesI, 1;q), . z: II Morghen non evILu II IessIco voIIuno.
14
B. Croce, Storic dellc storiorcjc itclicnc nel secolo decimonono, II, Bari, Laterza, 1930
2
, p.
145.
15
R. Morghen, Medioevo cristiano, Bari, Laterza, 1965
4
, p. 195. Uscito in forma ampliata nel
1951 in Medioevo cristiano con il titolo Leresia nel medioevo, II suggIo eru uurso In unu rImu
versione come Dssertczioni critiche su clcune questioni jondcmentcli riucrdcnti le oriini e i
caratteri delle eresie medioevali, in Archivio della R. Deputazione romana di Storia patria, 67
(1944), pp. 97-151.
16
morLunLe suII`urgomenLo O. CuILunI, Dc Volpe c Morhen: rijessioni eresioloiche c pro-
posito del centenario della nascita di Eugenio Dupr Theseider, in Studi medievali, s. 3
a
, 40
(1999), pp. 305-321, poi con il titolo L'eresic in Itclic trc Volpe e Dupre. Alcune rijessioni, in La
storiorcjc di Euenio Dupre Theseider, a cura di A. Vasina, Roma, Istituto storico italiano per
II MedIo Evo, zooz, . zqq-z6q. CILer In seguILo duII`edIzIone In voIume. ULIIe unche I`umIu
trattazione di Cracco, Eresiologi dItalia cIL., soruLLuLLo . q sgg. CennI vIgorosI su Morghen e II
suo Inusso In G. Tubucco, Lezione sulla medievistica del Novecento, in Reti Medievali Rivista,
; (zoo6) <hLL:JJwww.dssg.unIh.ILJ_RMJrIvIsLuJsuggIJTubucco.hLm>
Enrico Artifoni 18
Reti Medievali Rivista, VIII - 2007 <http://www.retimedievali.it>
17
Lettere a Raffaello Morghen 1917-1983, sceILe e unnoLuLe du G. Brugu, A. ornI, P. VIun, InLro-
duzIone dI O. CuILunI, Romu, sLILuLo sLorIco ILuIIuno er II MedIo Evo, 1qqq, IeLLere q, 6o, 61,
. qz-1o (Lre IeLLere deI 1q;o, due dI VIoIunLe, unu dI Morghen); Iu cILuzIone neI LesLo duIIu
lettera 59 di Violante, p. 94: Intanto, sto approntando e mettendo a posto qualche altro lavoro,
ma di storia familiare e sociale, secondo la mia vera vocazione che, a fatica, riesce tuttavia ad
uIIermursI dI IronLe u robIemI dI sLorIu deIIu sIrILuuIILu e deIIe IsLILuzIonI reIIgIose che esercI-
Luno unch`essI un grunde IuscIno su dI me. Su quesLe IeLLere cIr. I`InLroduzIone dI CuILunI, .
XV-XV, rIsLumuLu unche, con II LILoIo A proposito delle lettere a Raffaello Morghen, In O.
Capitani, Medievistica e medievisti nel secondo Novecento. Ricordi, rassegne, interpretazioni,
Spoleto, Centro italiano di studi sullalto medioevo, 2003, pp. 263-317, pp. 304-306.
18
Rimando sul tema a Cracco, Eresiologi dItalia cIL., . q sgg.
19
Per II quuIe sI u rIcorrere uII`Introduzione dI VIoIunLe, . V-, dove sono unche segnuIuLe
(Varianti delledizione del 1922 rispetto al saggio sugli eretici del 1907, . XV-) Ie rIncI-
uII modIhche uorLuLe uI suggIo, IImILuLumenLe uIIu sLruLLuru e uIIu LILoIuzIone deIIe urLI.
20
Il Rinnovamento, 1 (1907), 2, p. 287. Nelled. in volume (Volpe, Movimenti religiosi cit.,
. 1; . 1;o neII`ed. 1qzz) Iu Iruse uLLenuuLu mu subIsce un`uggIunLu: GIovunnI VIIIunI, uIIu-
dendo uIIu oIILIcu dI Romu che Lrov neI runcescunI e DomenIcunI Io sLrumenLo I uduLLo er
reuIIzzursI, scrIve che Iu muIedeLLu esLe deII`eresIu dur hno u S. runcesco ed u S. DomenIco, I
due uomInI che Iu LrudIzIone cuLLoIIcu, gIu con DunLe e GIoLLo, vede rocedere uIhuncuLI, Iu muno
neIIu muno, verso Iu sunLu mLu (dImenLIcundo Ie dIIIerenze roIonde dI sIrILo deI due OrdInI e
Iu usLIosu rIvuIILu deI seguucI). `esemIo (uno Lru I moILIssImI ossIbIII neI Movimenti religio-
si), come uILrI gIu segnuIuLI u roosILo dI oere voIIune dIverse (cIr. E. ArLIIonI, Salvemini e il
Medioeto. Storici itclicni trc Dtto e Notecento, NuoII, IguorI, 1qqo, . 16z, noLu qo, . 16,
noLu q1, . 1;z, noLu ;; d., Scienza del sabaudismo. Prime ricerche su Ferdinando Gabotto sto-
rico del medioevo (1866-1918) e la Societ storica subalpina, in Bullettino dellIstituto storico
ILuIIuno er II MedIo Evo, 1oo, 1qq-q6, . 1qo, noLu ;) conIermu Iu necessILu dI conIronLure
semre Ie versIonI orIgInuII.
21
Volpe, Movimenti religiosi cit., p. 29.
22
O. cIL., . q8.
23
O. cIL., . 8.
24
O. cIL., . 1q sg.
25
O. cIL., . 11;.
26
O. cIL., . 168 sg.
27
Violante, Introduzione cIL., . XXV.
28
Volpe, Movimenti religiosi cit., p. 97.
29
Du rIIIevo u quesLu esressIone voIIunu Crucco, Gli eretici cIL., . sg.; d., Eresiologi dIta-
lia cIL., . z sgg.
30
Il Rinnovamento, 1 (1907), 1, p. 636, nel sommario. La variante nella titolazione non indi-
cata nellelenco citato sopra, nota 19.
31
Volpe, Movimenti religiosi cIL., . 6; cIr. MerIo, Eretici cit., p. 15.
32
CIr. oru I`eIenco deI corsI (LruLLo dugII Annuari universitari milanesi) in M. L. Cicalese, La luce
della storia. Gioacchino Volpe a Milano tra religione e politica, MIIuno, runco AngeII, zoo1, .
70. Nel 1905-1906 e nel 1906-1907 il corso prese in esame le Relazioni fra la chiesa e lo stato nel
Medio Evo; neI 1qo;-1qo8 I precedenti sociologici del comune italiano. Comuni e citt libere:
jrcncesi, jcmminhi e tedeschi; neI 1qo8-1qoq Il papato, la chiesa e lItalia nel XIII secolo; neI
1909-1910 Innocenzo III e let sua in rapporto allItalia; neI 1q1o-1q11 Il pontijccto di onijccio
VIII; neI 1q11-1q1z Teorie politiche e curialistiche del tempo di Bonifacio VIII e Filippo il Bello,
re di Francia; neI 1q1z-1q1 Riforma e reazione chiesastica nel XIII e XIV secolo; neI 1q1-1q1q e
nel 1914-1915 Lc storiorcjc dcl Rincscimento ci tempi nostri. Stolimento, jcsi e cspetti tcri.
Il Defensor pacis di Marsilio da Padova.
33
Volpe, Movimenti religiosi cIL., . 6. Per quunLo rIguurdu Ie Questioni, esse uurvero orIgInu-
riamente come opuscolo: Questioni fondamentali sullorigine e svolgimento dei comuni italiani
(secoli X-XIV), PIsu, NIsLrI, 1qoq. Quundo VoIe cosLILui Medio Evo italiano presso Vallecchi nel
1qz, Iu urenLesI hnuIe osIL II soLLoLILoIo che sI cILuLo neI LesLo (Disegno di unopera che
non stata mai scritta), e cosi rImuse neIIu secondu ed. uccrescIuLu VuIIecchI deI 1qz8. NeII`ed.
dehnILIvu SunsonI deI 1q61 Iu urenLesI rIdIvenL queIIu deII`ouscoIo orIgInurIo. Anche quI VoIe
non rInuncI deI LuLLo uIIu dIchIuruzIone dI IncomIuLezzu, vIsLo che u . 8 unu noLu bIbIIogru-
hcu rIcordu: e rIcerche quI reunnuncIuLe non sono muI venuLe uIIu Iuce e neunche orLuLe u
19
Reti Medievali Rivista, VIII - 2007 <http://www.retimedievali.it>
GIoucchIno VoIe e I movImenLI reIIgIosI medIevuII
comImenLo. Su quesLo e suI VoIe dI quesLI unnI cIr. I`uLLenLo suggIo dI . SImonI, Il tema del
millennio e lc problemcticc dello Stcto nczioncle nellc storiorcjc itclicnc, in Studi storici,
41 (2000), 4, pp. 1083-1119, specialmente pp. 1111-1114.
34
Usci In due unLuLe I cuI LILoII dIIIerIscono IIevemenLe: G. VoIe, Per la storia delle giurisdi-
zioni vescovili e dei rapporti fra stato e chiesa nelle citt italiane dei secoli XII e XIII. Vescovi e
comune di Massa Marittima, in Studi storici, 19 (1910), pp. 261-327 (edizione di documenti),
e Id., Per la storia delle giurisdizioni vescovili, della costituzione comunale e dei rapporti fra
stato e chiesa nelle citt medievali. Vescovi e comune di Massa Marittima, in Studi storici, 21
(1913), pp. 67-236.
35
QuesLe Ie rIghe nuove, ussenLI neIIu reIuzIone dI Toscana medievale e inserite nella stessa
solo in Volpe, Storici e maestri cIL., . z1 sg.: MIo roosILo, du rIncIIo, quusI mIo unLo dI
urLenzu eru sLuLo Io sLudIo deI ruorLI sLuLo-chIesu neIIe cILLu medIevuII ILuIIune, er queI LunLo
che II Comune eru SLuLo, e Iu ChIesu. ChIesu. SubIvo uncoru I`Inuenzu deI mIo muesLro Isuno
roI. CrIveIIuccI? Comunque, er vurI unnI Io obbedII u queI rIchIumo. RuccoIsI grunde quunLILu dI
muLerIuII, edILI ed InedILI. NuLuruImenLe ruorLI sLuLo-chIesu, In queII`eocu e In queIIu socIeLu,
non oLevuno non comrendere gIurIsdIzIonI eccIesIusLIche, ossesso IondIurIo deIIe chIese, ve-
scovI InvesLILI dI oLerI comILuII ecc. Cosi, quundo ussuI duI rogeLLure uI Iure, mI resLrInsI u unu
IccoIu serIe dI monogruhe, queIIe che ho su rIcorduLo e che quI oru rIubbIIco. VogIIo uggIungere
che Volterra e Luni Sarzana |sIc|, ubbIIcuLI neI 1qz, eruno sLuLI scrILLI gIu negII unnI 1q1 e 1q1q.
u guerru, soruggIunLu neI 1q1q-1 e oI dIIhcoILu edILorIuII rILurdurono Iu ubbIIcuzIone. Cosi,
tanto la Storia dei comuni italiani quanto la Storia dei rapporti stato-chiesa nellItalia comunale
rImusero un desIderIo ed un rogeLLo.
36
. De GIorgI, Aspetti dellc trcdizione ccttolico-libercle. Scntc Ccterinc jrc storiorcjc e
mito, in Dttocento romcntico e citile. Studi in memoric di Ettore Pcsserin d'Entretes, a cura di
N. Raponi, Milano, Vita e Pensiero, 1993, pp. 311-341 (su Volpe si vedano soprattutto le pp. 333-
q); cIr. unche d., Tommaso Gallarati Scotti e gli studi su Jacopone da Todi, in Rinnovamento
reliioso e impeno citile in Tommcso Gcllcrcti Scotti. Atti del Colloquio nel centencrio dellc
nascita, u curu dI . De GIorgI, N. RuonI, MIIuno, VILu e PensIero, 1qqq, . zq;-8 (suIIe conIe-
renze resso Iu BIbIIoLecu IIosohcu horenLInu, Lru cuI queIIe dI VoIe, cIr. . sgg.).
37
Sono urgomenLI su cuI sI I voILe scrILLo. OILre uI IuvorI cILuLI uIIu noLu recedenLe, sI veduno
(anche per il richiamo alle dichiarazioni volpiane in merito) I. Cervelli, Gioacchino Volpe, Napoli,
GuIdu, 1q;;, . q sgg.; Crucco, Eresiologi dItalia cIL., . z1-z;; VIoIunLe, Introduzione cit., pp.
V-XV; CuILunI, Leresia in Italia cIL., . z6-z8; CIcuIese, La luce della storia cIL., . q1 sgg.;
E. Di Rienzo, Un dopouerrc storiorcjco. Storici itclicni trc uerrc citile e Repubblicc, Firenze,
e eLLere, zooq, . qz sg. AssuI InLeressunLe suII`urgomenLo unu IeLLeru dI VoIe deI murzo 1qq
uIIu mogIIe EIIsu SerIerI, In G. VoIe, Lettere dallItalia perduta 1944-1945, a cura di G. Belardelli,
PuIermo, SeIIerIo, zoo6, . 6;: Ore dI muIInconIu. Pussundo duvunLI uIIu nosLru urrocchIu, suI Lur-
dI, sono enLruLo. Ero soIo. E neIIu soIILudIne, II mIo cuore un o` ruggeIuLo o ImIeLruLo, sI dIscIoI-
to. Ho cercato Dio, non il Dio in forma umana, ma lunico Dio che mi riesce concepire, come spirito
deI mondo, vIvenLe dI unu suu er noI InImugInubIIe vILu, sIrILo InLeIIIgenLe, che menu gII uomInI
o, megIIo, uccomugnu gII uomInI suIIu vIu deI bene. E non mI sono neure chIesLo se un DIo cosi
IuLLo u essere pregato o non solamente pensato. Comunque, Io ho reguLo. CorsIvI neI LesLo.
38
G. Volpe, Rassegna di studi storici, in Rivista dItalia, 10 (1907), 1, pp. 677-702, p. 690,
corsIvI neII`orIgInuIe. SuIvo errore, su quesLo ImorLunLe scrILLo hu rIchIumuLo er rImo I`uLLen-
zione Cervelli, Gioacchino Volpe cIL., . q8. Unu urLe deII`urLIcoIo (muncuno Ie rIme ugIne e
sI InLerrome uIIu hne deI usso cILuLo), con vurIunLI, sI u Ieggere unche In G. VoIe, Nel regno
di Clio. (Nuovi Storici e maestri), , Romu, VoIe, 1q;;, . 1q1-1. nuLuruImenLe sbugIIuLu
in questultima trascurata edizione la nota in cui si afferma che si tratta di appunti e note scritte
uLLorno uI 1qz, oI rImuneggIuLI IurgumenLe (. 1q1).
39
Si tratta di Chiesa e democrazia medievale, chiesa e democrazia moderna. Ricordo che cito
duII`ed. DonzeIII 1qq;, che rIroduce Iu dehnILIvu SunsonI deI 1q61, neIIu quuIe II suggIo, come sI
gIu deLLo, osLo come Lerzo uIIu hne deI IIbro. NeIIu VuIIecchI 1qzz e neIIu rIsLumu deI 1qz6 sI
urIu dI secondo suggIo.
40
Volpe, Movimenti religiosi cIL., . 6 sg.
41
Tutte le citazioni in Volpe, Movimenti religiosi cIL., . z sg. e ugIne non hunno subiLo
vurIunLI rIseLLo uII`ed. orIgInurIu In rIvIsLu: cIr. InIuLLI Nuovu unLoIogIu, q (1qo8), 1;, .
461-463.
42
. RuIhnI, Lineamenti storici delle relazioni fra lo stato e la chiesa in Italia, Torino, Bocca,
18q1; G. SuIvemInI, Le lotte fra stato e chiesa nei comuni italiani durante il secolo XIII, in Id.,
Enrico Artifoni 20
Reti Medievali Rivista, VIII - 2007 <http://www.retimedievali.it>
Studi storici, Irenze, GuIIIeIunu, 1qo1, . q-qo; S. PIvuno, Stato e chiesa negli statuti comunali
italiani. Prime linee di un lavoro maggiore, TorIno, UnIone TIogr. EdILrIce, 1qoq. Sono cILuLI du
Volpe, Movimenti religiosi cit., p. 128, nota 1.
43
A. Crivellucci, Storia delle relazioni tra lo stato e la chiesa, voII. e , BoIognu, ZunIcheIII,
188-86; II voIume, In due urLI, usci I LurdI, PIsu, SoerrI, 1qoq. sIgnIhcuLIvo che neIIe
rIghe uggIunLe uIIu reIuzIone dI Toscana medievale quando questa fu ripresa in Storici e maestri,
Volpe richiami Crivellucci a proposito di questi studi e non faccia invece parola del modernismo
(cIr. soru, noLu e LesLo corrIsondenLe). SI rIcordIno unche Ie LesI e LesIne dI urgomenLo ereLI-
cuIe ussegnuLe du CrIveIIuccI durunLe II suo InsegnumenLo, dI cuI hu urIuLo Muuro MoreLLI neI suo
conLrIbuLo uI convegno romuno deI dIcembre zoo su Gioacchino Volpe tra passato e presente
(InLervenLo non consegnuLo er gII uLLI).
44
Capitani, Introduzione cIL., . 1; CerveIII, Gioacchino Volpe cIL., . q; Crucco, Eresiologi
dItalia cIL., . z; CuILunI, Leresia in Italia cit., pp. 253-256.
45
la posizione di Capitani, Leresia in Italia cIL., . z6 sg.

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