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LA HASCITA JJELLA CRIMIHOLOGIA

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CESARE LOMBROSO

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Iprimi studi per comprendere come l'essere umano potesse trasformarsi nel pe, dei mostri vennero effettuati solo a partire dalla seconda met dell'800 Pochi sanno che fu proprio l'Italia il paese in cui nacque la criminologia. Quando nel 1861 l'Italia riusc a diventare una nazione unificata, si svilupp un acceso dibattito sui gruppi sociali che avrebbero potuto rappresentare una minaccia per la stabilit del fragile stato nascente. Cesare Lombroso fu il primo a considerare lo studio del crimine una disciplina scientifica autonoma: l'antropologia criminale, che prender il nome di criminologia solo pi avanti quando un allievo di Lombroso corner appositamente questo termine, divenne u n nuovo campo di studi che intendeva analizzare il crimine come un fenomeno naturale attraverso dati oggettivi ed empirici. Docente di medicina e psichiatria presso l'Universit di Torino, Lombroso scaten violente polemiche nell'ambito della comunit scientifica con la pubblicazione nel 1876 della sua opera principale "L'uomo delinquente", in cui espose la celebre teoria secondo la quale i delinquenti occupavano i livelli pi bassi della scala evolutiva, simili in questo ai popoli primitivi e agli animali. Essi presentavano caratteristiche fisiche comuni quali cranio piccolo e deforme, altezza e peso superiori, barba rada, naso ricurvo, fronte sfuggente, zigomi prominenti, pelle, occhi e capelli scuri, orecchie grandi, mascella sporgente, tatuaggi sul corpo. La loro pericolosit era quindi facilmente individuabile osservando le anormalit fisiche che costituivano segni esteriori infallibili di debolezza mentale e di depravazione morale. Attraverso la misurazione e la quantificazione delle anomalie, diveniva possibile identificare con assoluta certezza i delinquenti, individui le cui tendenze istintive costituivano una seria minaccia per la societ.Nel verbale rilasciato da Lombroso a seguito di un esame fisico effettuato su un detenuto leggiamo: "Il soggetto presenta un volto asimmetrico caratterizzato da fronte sfuggente, gote eccessivamente sviluppate, zigomi prominenti, lineamenti rozzi. In sintesi rappresenta un tipo inferiore, senza dubbio un uomo delinquente". I criminali erano quindi dei selvaggi che vivevano in mezzo alla moderna civilt europea, identificabili attraverso tratti somatici simili a quelli dell'uomo primitivo. E dal momento che i criminali non potevano in alcun modo sfuggire al loro destino biologico, prescrisse per questi punizioni severe come l'ergastolo e la pena di morte poich considerava impossibile rieducare individui corrotti da anomalie fisiche e psicologiche. Nel 1893 ampli i suoi studi pubblicando "La donna delinquente", il primo libro di criminologia a presentare una teoria della criminalit femminile: gli studi antropologici confermarono la presenza nella donna delle medesime anomalie fisiche dell'uomo criminale ma affermarono che la malvagit femminile poteva essere di gran lunga superiore a quella maschile. Lombroso e i suoi allievi studiarono a fondo anche la cosiddetta "questione meridionale" e arrivarono ad identificare nell'inferiorit biologica la causa dell'arretratezza del sud agricolo rispetto al nord industrializzato.
museo criminale serial killer e pena di morte

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LA KASCITA DELLA C1IMIS0L0GIA

Corrotta dalla mescolanza con le razze africane e arabe meno evolute, per l'antropologia criminale la popolazione dell'Italia meridionale era costituzionalmente incline alla violenza e al brigantaggio. Il sogno di Lombroso di analizzare ed eliminare il cancro oscuro che si nasconde nell'Uomo e il nobile tentativo di preservare la societ dal disordine del crimine, and incontro ad un inevitabile fallimento. Marchiando interi gruppi come biologicamente inferiori e retrocedendoli ai gradini pi bassi della scala evolutiva, i criminologi della scuola di Lombroso crearono a loro insaputa un impianto teorico propizio ai regimi dittatoriali. Con l'avvicinarsi della seconda guerra mondiale infatti i teorici fascisti della razza ripresero le teorie di Lombroso, deformandone il pensiero: attribuirono all'antropologia criminale un carattere antisemita ed elaborarono tabelle pseudoscientifiche dei tratti somatici anomali trasmessi dalla razza ebraica, spacciandole per concetti proposti dal padre della criminologia. Nel museo di antropologia criminale di Torino sono raccolti centinaia di oggetti che Lombro ha conservato nel corso delle sue ricerche: una macabra collezione di crani, scheletri, cervelli sotto formalina, fotografie, effigi in gesso di volti di delinquenti, frammenti di pelle disseccata e tatuata, armi del delitto e oggetti d'arte creati dai detenuti. La leggenda narra che per mettere insieme tale angosciante collezione Lombroso abbia depredato e profanato diverse tombe. Le teorie di Lombroso che possono oggi apparire semplicistiche hanno senza dubbio contribuito ad ampliare il campo di indagine dello studio del crimine, includendo l'osservazione attenta delle caratteristiche del delinquente come elemento essenziale per risalire alle cause scatenanti di un'azione violenta e antisociale.

M&M

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