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GLI ATTI DEL SEMINARIO FIMIT

Trascrizione saluto di

Emma Marcegaglia
(Presidente Confindustria)

FORTE VILLAGE
Santa Margherita di Pula (CA)
23 - 25 aprile 2009

FIMIT
SALUTO DI EMMA MARCEGAGLIA
Presidente Confindustria

Buona sera a tutti,


mi scuso se anticipo questo mio intervento, ma come sapete anche per me questa è una giornata
piuttosto complicata. Abbiamo appena terminato il G8 della CONFINDUSTRIA, che si è tenuto
fra ieri pomeriggio e oggi, e tra poco arriverà qua il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, al
quale consegneremo il documento che è stato condiviso dalle Confindustrie dei Paesi del G8,
dove ci sono le posizioni delle varie Confindustrie relativamente allo stato della crisi, al tema del
protezionismo e al tema della riduzione dell’emissione di CO2 e del climate change che abbiamo
discusso a lungo, come potete immaginare. Discutere e arrivare a situazioni condivise con paesi
diversi, come il Giappone da una parte, l’Inghilterra, gli USA dall’altra è un po’ complicato, ma
devo dire che la cornice sarda ci ha aiutato ad uscire, ad arrivare ad un obiettivo di condivisione
abbastanza accettabile. Vi saluto, so che i lavori stanno andando molto bene, il mio amico
Massimo mi dice che qui ci sono rappresentati circa 100 miliardi di fondi d’investimento; un
sacco di soldi, che di questi tempi sono sempre molto importanti. Mi fa piacere che siate qua, ho
anche visto che il mio vicepresidente Gattegno ha fatto una proposta estremamente interessante:
la possibilità che possiate voi investire una piccola quota del vostro capitale, del vostro cash in un
fondo che possa poi a sua volta investire in aziende, nell’equity delle aziende quotate o quotande,
proprio per aiutare questo processo di capitalizzazione. Questa mi sembra una proposta
estremamente interessante, come sapete anche come CONFINDUSTRIA stiamo molto lavorando
in questo settore, c’è un problema di restrizione del credito vero e concreto, c’è un problema di
restrizione del credito che colpisce le imprese migliori, quelle che si sono indebitate perché negli
scorsi anni hanno deciso di investire in ricerca, innovazione, in aumento delle proprie quote di
mercato. Magari, queste oggi si trovano con le proprie linee di credito ritirate o difficoltà a
riuscire a sostenere i propri investimenti. Noi stiamo cercando, come Confindustria, di insistere
nel sensibilizzare i nostri imprenditori, i piccoli e medi, nel dire: “Certamente, noi dobbiamo fare
tutto il possibile per supportarvi e per fare in modo che questa restrizione del credito si allenti, ma
non v’è dubbio che anche da parte nostra, in un momento in cui il leverage sarà per forza molto
inferiore rispetto a quello che abbiamo vissuto negli anni passati, dobbiamo essere i primi a
capitalizzare le nostre imprese, ad aumentare le nostre imprese”. Chi non lo farà avrà difficoltà a
stare sul mercato ed a mantenere le proprie imprese nei prossimi anni. Tutto quello che va nella
direzione di aumentare l’equity delle imprese, anche di disintermediare la presenza bancaria in
Italia, che è altissima, e di dare altri canali d’accesso di finanziamenti sotto forma di equity alle
imprese è da guardare con estremo interesse. Mi auguro che questa proposta possa andare avanti,
che la condividiate, da parte mia vi posso dire che c’è tutta la volontà di collaborare nel miglior
modo possibile, proprio perché credo che solo tutti insieme possiamo cercare di ritornare nel più
breve tempo possibile a una situazione non dico di normalità, ma almeno di inferiore emergenza
rispetto alla situazione attuale che vede una restrizione del credito certamente significativa. A
questo riguardo volevo anche dire che oggi abbiamo avuto uno spaccato piuttosto interessante;
abbiamo avuto la possibilità di discutere con le Confindustrie dei principali Paesi mondiali su
quello che è lo stato della crisi. E vi devo dire che ne esce uno scenario simile al nostro: una
probabile percezione - non in tutti i Paesi, ma in buona parte - che il fondo l’abbiamo toccato e
che nella seconda parte dell’anno si possa vedere qualche piccolissimo segnale. Tutto questo
nell’ambito di una congiuntura che rimane negativa. Il 2009, in tutto il mondo soprattutto in
Europa, ma anche negli USA, in Russia, in Giappone, vedrà decrescite del PIL che non
conoscevamo da decenni e anche per il 2010 vi sono una serie di problemi che rimangono.
Quindi, probabilmente possiamo alzare un po’ la testa e dire “non siamo più nella situazione in
cui ogni settimana vedevamo una caduta degli ordini o dei fatturati, forse abbiamo visto il fondo,
ma certamente la risalita sarà complessa e difficile”. Credo che tutti noi dovremmo ragionare
insieme su quale mondo avremo una volta che questa crisi sarà terminata. Avremo certamente un
mondo diverso, non sappiamo quale sarà, ma certamente penso che è importante che come mondo
dell’industria e degli intermediari finanziari, cerchiamo di riflettere insieme per capire quali sono
le sfide che abbiamo e come coglierle, come cercare di anticiparle e riuscire a cavalcarle e
coglierne le opportunità. Se non riusciamo a fare questa operazione, il rischio è che sicuramente
subiremo conseguenze negative di quello che ci arriverà, senza comprenderlo e avere la capacità
di guardare al futuro e cogliere le opportunità che in ogni crisi ci sono. Vi ringrazio, vi auguro
buon lavoro, credo che continuerete i vostri lavori ancora oggi e mi pare anche domani mattina.
siamo a disposizione per qualsiasi forma di collaborazione. In momenti come questi, tutto quello
che va nella direzione di unire le forze, di ragionare, di progettare per supportare il nostro sistema
economico e sociale, credo che debba essere salutato con grande positività. grazie per
l’attenzione, buon lavoro e buon soggiorno anche al Forte Village. Arrivederci.
FIMIT Sgr SpA
Via Crescenzio, 14
00193 Roma
T. +39 06 681631 F. +39 06 68192090
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