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In ultima analisi, soltanto questo sembra certo: che quando noi non dichiariamo la nostra morte al mondo, dichiariamo

la morte del mondo. E quando ci avviene, la leggenda della foresta tace. Con queste parole si conclude Foreste. Lombra della civilt di Robert Pogue Harrison, docente di letteratura italiana alla Stanford University. Il saggio, uscito negli Stati Uniti nel !!", fu pubblicato da #ar$anti nell%estate dello stesso anno, in coinciden$a con la conferen$a di Rio de &aneiro c'e apr( il dibattito interna$ionale sulla necessit) di proteggere i pol*oni verdi del pianeta. Foreste appartiene ad un genere speciale di libri+ quelli c'e non possono essere superati dal te*po, destinati ad indicarci un destino ancora e se*pre possibile o a consentirci di guardare con occ'i lucidi le scelte con le quali ci precludia*o ogni destino. ,%autore ci guida attraverso la storia poetica dell%i**aginario occidentale e ne svela la scaturigine nella rela$ione tra foreste e civilt). - partire dalle pri*e radure, capanne, villaggi di co*unit) sen$a parole, in cui la sepoltura dei *orti ini$i. a radicare gli alberi genealogici e quelli della conoscen$a, Robert Harrison racconta la storia culturale delle foreste+ da se*pre fonte pri*aria della si*boli$$a$ione in quanto lato oscuro, altro, al di fuori e tutto attorno ai luog'i dell%abitare u*ano. /% in rela$ione alla *acc'ia, segnandone i confini e attraversandoli, c'e si snodano nei secoli le *etafore e i si*boli, le figure poetic'e e i**aginarie, *itologic'e, filosofic'e, psicologic'e c'e 'anno consentito in for*e continua*ente rinnovate l%apertura di ori$$onti di senso. Una storia, la storia, ini$iata con l%affer*a$ione nel linguaggio, nel logos, della discontinuit) uo*o0natura+ quindi con la necessit) di creare spa$i di significato nello spa$io opaco e selvaggio, entrando e uscendo dal linguaggio e dalla natura per cercare sui *argini, ai confini della civilt), un senso c'e ci ri*andi alla nostra condi$ione di estrania$ione e, nello stesso te*po, di radica*ento originario nella terra. /% l%esisten$a delle foreste c'e ci 'a consentito, *antenendo aperta la di*ensione della loro i*penetrabile opacit), di rinnovare la ricerca e la scoperta di un fonda*ento. Sen$a foreste, reali e i**aginarie, sen$a o*bra, sen$a il fuori, non ci sarebbe stato un dentro in cui abitare+ l%esisten$a della foresta 'a garantito lo sfondo, pri*a ancora c'e alla nostra sopravviven$a, alla nostra rela$ione con la trascenden$a. 1uorilegge, eroi, vagabondi, a*anti, santi, perseguitati, reietti, s*arriti, estatici, rivolu$ionari, partigiani, folli+ tutti sono usciti a cercare asilo nelle selve. -nc'e in quelle della *ente, se 2 vero c'e la foresta, nella storia della letteratura, 2 apparsa co*e lo scenario di quello c'e la psicologia avrebbe c'ia*ato l%inconscio della psic'e u*ana. Il racconto di Harrison ini$ia con #ilga*esc' e prosegue con -rte*ide, 3ioniso, Platone, 4*ero e 5irgilio, la 6avola Rotonda e Robin Hood, 3ante, Petrarca e l%-riosto, S'a7espeare, Cartesio, 5ico e Rousseau, 8ords9ort', i fratelli #ri**, :ar;, <audelaire, ,eopardi, Ri*baud, S'elley, 6'oreau, Conrad, Sartre, /liot, <ec7ett e *olti altri+ opere e autori nei quali 'a trovato espressione il fatto c'e Noi

non abitiamo nella natura, ma nella relazione con la natura. Non abitiamo la terra, ma abitiamo il nostro essere-al-di-l-della terra. Non abitiamo nella foresta, ma in una esteriorit correlata con il suo spazio chiuso. a nostra vita non ! sussistenza, ma trascendenza. Essere uomini significa essere gi e sempre al di fuori del dentro costituito dalla foresta, in quanto la foresta ! una misura della nostra esclusione. Noi esistiamo prima e sopra tutto al di fuori di noi stessi: le foreste sono eternamente correlate con la nostra trascendenza. a storia della foresta nell"immaginario occidentale ! la storia della nostra auto-espropriazione. =ell%estate del ">>? abbia*o visto bruciare i bosc'i del Peloponneso, gli ulivi di 4li*pia e di 3elfi, la *acc'ia *editerranea in :agna #recia+ abitia*o nell%et) dell%oblio e il distacco dal passato cul*ina nel distacco dalla terra@ l%oblio del significato di abitare la 6erra 'a reso le foreste *etoni*ia dell%intero pianeta. ,o stupore originario dei nostri antenati, terrori$$ati dal cielo infinito e tonante, li leg. alla terra, cui affidarono i *orti+ la sepoltura u*ani$$. le loro di*ore e il linguaggio divenne la casa della loro finitudine. Poi, dalle capanne alle cinta *urarie, alle *egalopoli, sino al villaggio globale, le foreste si sono se*pre piA allontanate dal centro delle radure, eppure 'anno continuato a conservare un *argine opaco, dove la storia incontra la terra e dove il logos preserva il suo fonda*ento originario e i**aginario. Infine, ci stia*o di*enticando di abitare in una radura e il centro non 2 piA in alcun luogo+ sco*paiono quei confini sen$a i quali la di*ora u*ana perde il suo fonda*ento. Sen$a un fuori, non c%2 piA un dentro in cui abitare, *a se la desertifica$ione avviene all%esterno, le foreste non possono sopravvivere ne**eno all%interno+ Il deserto cresce, guai a colui che cela deserti dentro di s# B=iet$sc'e, $os% parl &arathustraC. C'e ne sar), degli o*brosi bosc'i dell%inconscio, fertile 'u*us dei sogni e dei desideri, radici di un i**aginario irriducibile al ca*pionario delle digitali i**agini lu*inoseD Co*e *antenere aperta la possibilit) di una via di fuga dal progresso, o dalla castrofe, delle *acc'ine e del denaro, verso la scelta di assu*ersi la responsabilit) della terraD /% ancora pensabile c'e ci. possa accadereD Robert Pogue Harrison, a conclusione del suo viaggio struggente attraverso le foreste di si*boli con cui abbia*o incantato la natura, indica due pre$iosi sentieri+ $ome ci possa accadere ' perch#, quando, soprattutto se ' resta imponderabile, ma ! indubbio che, nella nostra epoca, potrebbe accadere soltanto in uno spazio catacombale. Perc'E ci. possa accadere, infine, 2 necessario il lavoro di un certo tipo di pensiero, c'e provenga dai *argini, dai confini, dagli intersti$i dell%i*pero, cio2 dalla provincia: dove se capovolgete una pietra trovate terra, radici, vermi e insetti... perc'E nel *o*ento in cui il pensiero abbandona le province della mente, della nazione o dell"impero, esso non pu pi( rimanere radicale. Fuindi Il tipo pi( importante di pensiero ! invariabilmente provinciale, in una forma o nell"altra.

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