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Le pratiche di difesa dai parassiti e dalle infestanti in viticoltura rivestono una importanza primaria sia nelle operazioni di gestione della chioma e del prodotto.
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Secondo calcoli recenti, i danni subiti dallagricoltura nel suo insieme vengono attribuiti principalmente allattivit di fitofagi, insetti in primo luogo, ma anche acari, uccelli per il 15%, crittogame il 12% e malerbe per il 10%.
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La rimanente percentuale dovuta (63%) a fattori agronomici o pedoclimatici. Se appare ovvio che la sanit di una produzione agricola dipende in gran parte dalla gestione integrata di
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tutti i fattori che concorrono nella caratterizzazione del suolo e della coltura, daltronde evidente come luso delle principali sostanze chimiche (rame e zolfo) rimanga ancora oggi il mezzo per ottenere e conservare teli produzioni.
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Lo strumento chimico nella difesa ha condizionato lagricoltura del XX secolo con notevoli vantaggi, ma anche con effetti collaterali sulluomo e gli animali.
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La facilit dimpiego di tali prodotti, il costo inizialmente limitato e la mancanza di un adeguata formazione degli operatori ne ha spesso indotto un uso massivo e pericoloso.
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Fortunatamente oggi, una sempre pi diffusa professionalit ha sicuramente contribuito ad impostare le scelte operative secondo un ottica di ecocompatibilit, che in questo caso si identifica con il termine di lotta integrata.
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Per lotta integrata si intende una lotta eseguita ponendo attenzione a tutti i fattori tecnico agronomici che contribuiscono alla limitazione dei parassiti,
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prevenendo e predisponendo un microambiente a loro sfavorevole e attuando una lotta solo oltre i limiti di danno economico reale. In questottica, le tecnologie di cui si avvalgono gli interventi di difesa non si sono limitate alle irroratrici,
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ma si sono sviluppate anche nella valorizzazione di tutte quelle macchine e dispositivi che nelle diverse operazioni colturali contribuiscono a creare condizioni di sanit nella coltura e nel terreno.
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La necessit in fitoiatria di ridurre il pi possibile la quantit di fitofarmaci usati ha portato alla realizzazione di macchine sempre pi precise e innovative.
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Nel 1956 Brown affermava che in viticoltura, nei trattamenti insetticidi, solo una particella su 3000, colpisce linsetto. Altri affermano che solo il 3% del prodotto fitoiatrico distribuito raggiunge il bersaglio.
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Perdite e dispersioni sono sicuramente ancora molto elevate ed il prodotto irrorato viene cos ripartito: Una parte viene applicata al bersaglio in maniera corretta; Una parte viene sovrapposta alla precedente e risulta inutile o addirittura dannosa per la coltura;
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Una parte viene persa a terra; Una part viene persa per deriva o per evaporazione prima di arrivare sul bersaglio; Per tanto se consideriamo che le dosi consigliate sono stabilite considerando il quantitativo necessario pi le dispersioni dovute a cattiva distribuzione sul bersaglio, pi le perdite fuori bersaglio, abbiamo che:
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Quindi a una diminuzione delle dosi disperse corrisponde anche una diminuzione della dose totale impiegata.
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Ridurre i dosaggi significa per aumentare notevolmente la precisione del trattamento evitando di esporsi a quelle cause di inefficacia fitoiatrica che spesso vengono compensate con i sovradosaggi.
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necessario perci evitare zone non trattate, variazioni deposizione del prodotto e della sua concentrazione e tenere in grande considerazione il momento ottimale di attacco del parassita.
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Un corretto impiego delle macchine permette di ridurre molto le dispersioni del prodotto, concentrandolo sulle parti da trattare, con conseguente aumento della efficacia.
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La difesa di una coltura rappresenta infatti il punto di incontro tra diversi aspetti che riguardano:
1. 2. 3. 4. 5. Lavversit; Lospite; Il principio attivo impiegato; Le condizioni ambientali; Il sistema di distribuzione;
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Un enorme sviluppo hanno avuto recentemente i sistemi in grado di adattare lerogazione alla geometria ed alle caratteristiche della vegetazione cos da eliminare perdite e migliorare la penetrazione nella vegetazione.
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Il controllo sulla superficie di trattamento dunque un obbiettivo economico e di mercato nella misura in cui si richiedono produzioni a bassi costi, sane e di qualit.
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I punti essenziali che caratterizzano la professionalit necessaria per ottenere ottimi risultati sono:
Meticolosa attenzione alla prevenzione, alla tempestivit ed ai corretti tempi dintervento Perfetta conoscenza delle modalit di azione del formulato fitosanitario. Consapevolezza delle tecnologie adottabili e perfetta conoscenza delle proprie attrezzature.
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I preparati chimici impiegati nella difesa dei parassiti vengono classificati dalla attuale normativa (dl 194/95) in due categorie:
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Prodotti Fitosanitari ( se utilizzati come antiparassitari o diserbanti o sulle derrate alimentari. Presidi Medico Chirurgici ( se usati nellambiente , sugli animali o sulluomo.
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Parlare di fitofarmaci o meglio di Prodotti Fitosanitari, significa, come in parte gi accennato, prender in considerazione il loro meccanismo di azione, confrontarlo con la fisiologia della pianta e dei parassiti, con il microclima colturale e le condizioni del terreno per identificare i corretti parametri di azione e applicazione.
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In altre parole significa prendere in considerazione le loro caratteristiche biologiche, il corretto quantitativo di sostanza attiva (definizione del DL 194/95 che sostituisce quella di principio attivo), le concentrazioni pi efficaci e le ottimali condizioni di deposizione.
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Le sostanze attive presenti nei prodotti fitosanitari si dividono in: Esofarmaci cio che vengono applicati allesterno della pianta. Hanno un azione essenzialmente preventiva e il trattamento dovr essere eseguito nei momenti ottimali e tempestiva, essendo per molto patogeni la penetrazione assai rapida.
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Endofarmaci, invece pur applicati anchessi allesterno della pianta penetrano nei tessuti e hanno un azione propriamente curativa.
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DEPOSITO
Il deposito rappresenta la dose unitaria (espressa in milligrammi/cm) che interagisce con la coltura e con i patogeni e che pu anche influire sulla quantit di residui che si possono ritrovare nei prodotti.
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Fra gli elementi determinanti nellefficacia del deposito i pi importanti riguardano: La concentrazione La densit di copertura La dimensione delle gocce Luniformit di copertura
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Il deposito legato ad un parametro noto, la dose letale (DL), ed indica il quantitativo di prodotto chimico necessario per abbattere una certa percentuale di individui. Si distingue in: DL 50 (dose alla quale si ha leliminazione del 50% di patogeni DL 90 ( un dose selettiva con labbattimento del 90% dei patogeni)
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Il dosaggio omologato per ciascuna sostanza attiva registrata risulta un compromesso tra le due.
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Si parla anche di soglia di copertura minima(SCM), considerata come il rapporto tra Indice di copertura minimo(ICM90) e la concentrazione Letale (CL90), presupponendo di mantenere inalterato il volume di miscela per ha al di l della vegetazione
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Per alcuni prodotti sono riportate sulle schede tecniche le cosiddette curve di efficacia; questa informazione unitamente ad unadeguata precisione operativa, consente di ottenere notevoli risparmi di prodotto e una minore dispersione chimica.
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Per quanto riguarda la densit di copertura risulta ovvio che questa sar tanto migliore quanto maggiore il numero di impatti senza riscontrare sovrapposizione e fenomeni di ruscellamento
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Per ruscellamento, si intende lo scivolamento delle gocce lungo la superficie fogliare; Ad esempio un prodotto che agisce per contatto opportuno applicare, per ottenere una buona efficacia fitoiatrica, gocce aventi una gamma dimensionale compresa tra 100 e 350 micron e una densit di almeno 100 impatti per cm
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La migliore copertura si ottiene sicuramente con gocce piccole e conseguentemente con bassi volumi. La situazione ideale per avere una buona efficacia del trattamento avviene con la deposizione omogenea di piccole gocce (100 gocce /cm di 200 m
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Nei prodotti di copertura molto importante luniformit di copertura. Per ottenere questo risultato si ricorre a fare trattamenti in tutti i filari oppure ad una defogliazione.
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Molto importante leggere letichetta dove spesso sono riportate le notizie necessarie ad un corretto impiego. Esempio per i ragnetti il basso volume amplifica lefficacia, mentre nel caso del Bacillus Turingensis si ha migliore efficacia ad alti volumi.
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Coformulanti o Coadiuvanti
Disperdenti e sospensivanti: condizionano la diffusione e la sua sospensibilit; Antievaporanti: in grado di condizionare levaporazione delle gocce e quindi agire direttamente sulla deriva; Attivanti: in grado di facilitare la penetrazione e la diffusione del preparato;
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Oltre i 700 l/ha (volume medio alto) si hanno elevate perdite per ruscellamento e percolazione a terra e con 1500 l/ha circa il 50% della miscela viene dispersa.
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Operare con Bassi Volumi, sinonimo di gocce piccole, comporta daltronde, uno stretto controllo delle perdite per deriva ed evaporazione. In pratica ci significa non produrre gocce pi fini di 100-150 m e quindi adottare volumi inferiori a 100 l/ha solamente con impiego di polverizzatori a goccia controllata.
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I pratica nei vigneti italiani il pi basso volume efficace ottenibile con punte di spruzzo (ugelli) di circa 150-200 l/ha.
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Il parametro pi usato per valutare la dimensione delle gocce il Diametro Mediano Volumetrico (VMD) misurato in micron.
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Tipo di particella Gocce di pioggia Spray grossolani Spray fini Nebbie Aerosol Fumi pesanti Fumi Leggeri
Vapori
Polveri fini Polveri Medie Polveri grossolane
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0,001
40 40-170 170
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Medio
Basso Bassissimo Ultrabassissimo
1000-500
500-200 200-50 50
400-200
200-100 100-50 50
Medio
Fine Molto fine Ultrafine
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Volume
Nella irrorazione si usa spesso il termine volume volendo intendere in tal modo il quantitativo di miscela antiparassitaria (formulato+ coadiuvanti+acqua) che si distribuisce su una superficie unitaria (normalmente 1 ha).
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Classificazione dei getti nebulizzati in funzione del volume (l/ha) distribuito si differenti colture
Classificazione dei getti nebulizzati Volume Alto (HV) Colture erbacee pieno campo 600 Colture arboree 1000
200-600
50-20 5-50
500-1000
200-500 50-200
50
50
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Durata del trattamento (minore rifornimenti, riduzione dei tempi morti); Qualit del trattamento (minore sgocciolamento, pi prodotto sulla vegetazione, migliore efficacia e copertura);
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AGRONOMICI: Attrezzature pi leggere; Minore costipamento; DI ORDINE UMANO: Carenza di mano dopera; Miglioramento delle condizioni di lavoro (minore esposizione degli operatori);
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ECOLOGICO-AMBIENTALI: Possibili riduzioni fino ad un 20% del formulato impiegato; Riduzione dei fenomeni indesiderati (deeriva, sgocciolamento);
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ECONOMICI: Riduzione dei prezzi di acquisto delle attrezzature; Riduzione dei tempi di lavoro fino al 40-50% e oltre; Riduzione dellenergia umana e meccanica; Riduzione dei costi della difesa fino al 50%;
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Dose per Ha
Un altro problema pratico riguarda il calcolo dei dosaggi sulla base delle informazioni contenute in etichetta. Ad oggi le etichette definiscono le dosi ad ha nel caso di prodotti fitosanitari formulati in polvere e la concentrazione o la dose per hl nel caso di insetticidi o fungicidi.
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In questo caso per trovare la dose per ha necessario correlare tale parametro con un volume unitario di riferimento. Questo dato riportato in etichetta, ma nel caso non ci sia, per il vigneto si moltiplica la dose riferita ad hl per 10 e nel frutteto la dose ad hl si moltiplica per 15;
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Calcolato il dosaggio ad ettaro, questo ripartito nel quantitativo di acqua che si vuole adottare. Esempio:
Dose di etichetta Volume di riferimento Dose ad ha Volume realmente impiegato Dose da miscelare 200g/HL 10hl/hl 200x10=2000 g/ha 3 hl/ha 2000/3= 667 g/hl
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70
300
200 100
3
2 1
3,3
5 10
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IRRORAZIONE
Irrorare significa applicare il prodotto fitosanitario sottoforma di una miscela omogenea di sostanza attiva, coadiuvanti ed acqua, in piccole gocce da distribuire uniformemente sul bersaglio.
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POLVERIZZAZIONE
La qualit della irrorazione dipende prioritariamente dalla corretta polverizzazione ovvero dalla omogeneit dello spruzzo e dalla stabilit dellerogatore.
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PRECISIONE
LONGITUDINALE
TRASVERSALE
TIPO DI UGELLO
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PRECISIONE LONGITUDINALE
Costanza della concentrazione (agitazione) Portata della barra (regolatori di portata) Sistemi antigoccia agli ugelli Oscillazione degli erogatori
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PRECISIONE TRASVERSALE
Spaziatura e orientamento degli ugelli Filtri Giusta altezza degli erogatori Parallelismo e stabilit degli erogatori Oscillazioni Inizio regolare distribuzione nel filare
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TIPO UGELLO
Ampiezza del getto Conformazione del getto Dimensione delle gocce Volume erogato Pressione di lavoro Materiale delle testine
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Laltro aspetto legato alla corretta deposizione del prodotto riguarda il trasporto e penetrazione del prodotto nella massa vegetale ed sicuramente la fase pi delicata e pi difficile da controllare.
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Il trattamento al vigneto nelle fasi vegetative di piena vegetazione richiede sicuramente un getto vettore aria per il trasporto delle gocce. La necessit quella di applicare la miscela antiparassitaria in modo omogeneo su tutte le superfici dellinterno volume vegetale e soprattutto nelle zone pi interne.
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Il problema certamente delicato perche si deve creare un flusso in cui le goccioline vengono trasportate in sospensione, che deve coprire la distanza tra il diffusore e la vegetazione e che deve attraversare anche tutta la vegetazione e diffondersi allinterno di questa.
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Le gocce dovranno essere piccole , per poter essere trasportate dallaria fino alle camere vegetali pi interne, ed hanno come svantaggio di essere soggette ad un ulteriore diminuzione di dimensioni, causato dal vento e dalla temperatura elevata, ci comporta un asciugamento della molecola chimica in soluzione.
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I fattori che intervengono nella penetrazione e deposizione dellantiparassitario nella massa vegetale sono molteplici e dipendono dallarchitettura della pianta, dalle caratteristiche del ventilatore, e dai diffusori, dalle condizioni atmosferiche.
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Se il getto daria viene introdotto nella vegetazione in senso orizzontale piuttosto che radiale e vicino alla chioma, ci comporta tra laltro, un incremento della deposizione del 20%
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Perdite e Deriva
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Le principali cause di perdita di un antiparassitario che si possono avere in fase di operativit possono essere:
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Dispersione nellatmosfera a sui terreni per deriva ed evaporazione La deriva causata dallo spostamento delle gocce a causa dei movimenti dellaria. A tale fenomeno sono soggette soprattutto le gocce di diametro inferiore ai 100 m. Gocce di 100m con brezze di 6/7 km/h possono essere spostate dai 15, fino a 50 mt.
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Disformit trasversali
Sono dovute a non corretta regolazione dei convogliatori, oppure a cattivo funzionamento o posizionamento dei polverizzatori. E molto complesso risolvere questo problema nella taratura degli atomizzatori.
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Disformit longitudinali
Sono causate da una non proporzionalit tra velocit di avanzamento e portata degli ugelli. Anche se in commercio ci sono dei dispositivi in grado di regolare la portata degli ugelli, il problema maggiore dato dal fatto che molti trattori non hanno un dispositivo per controllare giri motore e avanzamento.
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Errata concentrazione
Pu essere suddivisa in due parti: - in fase di preparazione della miscela - oppure dovuta alla sedimentazione dei prodotti nella botte per vaie cause ( mancato agitatore, ritardo nella distribuzione, reazione chimica dei preparati, ecc.)
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Endoderiva: quella parte di prodotto che si perde nel suolo; Esoderiva: quella parte che si disperde al di fuori dellarea del trattamento;
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Deriva ed evaporazioni, rappresentano attualmente i problemi pi gravi nella irrorazione antiparassitaria con bassi volumi e richiedono attenzioni particolari.
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noto come gocce inferiori a 10 m entrano facilmente nei polmoni e quelle di 0,5-0,1 vengono rapidamente assorbite dallorganismo. Il problema sta nel fatto che gocce di 100m evaporano velocemente riducendosi a dimensioni come sopra descritte.
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Il tipo di composto impiegato (formulato+ coadiuvanti + acqua); Le condizioni meteorologiche predominanti; Le dimensioni delle particelle; La tipologia della coltura da trattare; Il tipo di attrezzatura utilizzata; La manutenzione e la corretta taratura della macchina irroratrice; Il comportamento delloperatore
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Ha influenza sulla stabilit anche la capacit che ha un prodotto di resistere ai fenomeni di ossidazione o idrolisi durante lo stoccaggio a causa di ossigeno, radiazioni ultraviolette, nonch la velocit di degradazione metabolica.
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Volatilit: cio la capacit di un composto di passare dallo stato liquido a quello gassoso, cio la facilit di evaporare. I fitofarmaci possono evaporare dalle goccioline del getto al momento dellirrorazione, dalle piante, tanto pi quanto maggiore la superficie fogliare e del terreno.
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I fitofarmaci in base alla loro pressione di vapore, come riportato nella prossima tabella si possono classificare in tre classi di volatilit.
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Le condizioni meteorologiche predominanti I principali fattori che influenzano la deriva sono: la temperatura; la velocit e direzione del vento ; lumidit relativa;
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Sulla temperatura un ruolo determinante assunto dalla pressione atmosferica che diminuisce al crescere della quota sul livello del terreno. Generalmente si considera una diminuzione di temperatura di circa 1 ogni 100 mt di altitudine in aria secca, come Gradiente Termico Adiabatico.
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In queste condizioni una massa daria vicina al suolo riscaldata dai raggi del sole comincer ad innalzarsi e continuer a farlo fintanto che conserver una temperatura maggiore e, quindi, una densit minore dellaria circostante.
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Questi movimenti convettivi portano ad avere un atmosfera instabile e condizioni di turbolenza anche in giornate apparentemente molto calme
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Al contrario invece una diminuzione della temperatura inferiore a quella del gradiente termico adiabatico inibisce i movimento daria verso lalto e rende latmosfera pi stabile.
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La distanza di caduta teorica che una goccia dacqua percorre quando soggetta alla forza di gravit prima che tutta lacqua sia evaporata la possiamo riassumere con la tabella seguente:
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Tempi di vita e distanze di caduta in aria ferma per differenti valori di temperatura e umidit relativa Dimensione inizia delle gocce (mm) Temperatura 20 C Umidit relativa: 80% Tempo di vita delle gocce (s) 50 100 14 57 Distanza di caduta (m) 0,5 8,5 Temperatura 30 C Umidit relativa: 50% Tempo di vita delle gocce (s) 4 16 Distanza di caduta (m) 0,15 2,4
200
227
136,4
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A questo punto la sua caduta prosegue con la velocit costante detta velocit terminale. Il fattore che influisce sulla velocit terminale delle gocce comunque la loro dimensione come riportato nella tabella seguente.
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Velocit terminale e tempi di caduta di sfere in aria immobile Diametro delle sfere (mm) 1 10 20 50 100 200 Velocit terminale (m/sec) 0,00003 0,003 0,012 0,075 0,279 0,721 Tempo di caduta da 3 mt 28,1 ore 16,9 min 4,2 min 40,5 sec 10,9 sec 4,2 sec
500
2,139
1,65 sec
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Lobbiettivo quello di individuare e definire i parametri che influenzano il fenomeno di deriva al fine di individuare le regole di comportamento e di taratura dellirroratrice.
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Alcune procedure computerizzate permettono gi di correlare i parametri avvisando loperatore in caso di elevato rischio di evaporazione e deriva.
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La correlazione tra tipo di ugello, ovvero gamma dimensionale dello spruzzo, e deriva alla base della classificazione degli spray.
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I ricercatori stanno lavorando per la definizione di un Indice di Deriva Potenziale tipico dellugello, cui dovrebbero riferirsi le registrazioni dei principi fitosanitari sia per il tipo di trattamento che per le condizioni di impiego.
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Vi sono comunque delle semplici regole da utilizzare come riportato nella tabella seguente
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Descrizione
Segni visibili
Comportamento operativo
Km/h 1 <2
m/s 0,28 < 0,5 calma Il fumo sale verticalmente Evitare di irrorare in giornate calde e soleggiate
2-3,2
0,5-0,9
Aria leggera
La direzione del Evitare di irrorare in fumo indica la giornate calde e provenienza soleggiate del vento
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Descrizione
Segni visibili
comportamento operativo
Km/h 1 3,2-6,5
m/s 0,28 0,9-1,8 Brezza leggera Le foglie ondeggiano e il vento percepito dalla faccia Condizioni ideali
6,5-9,6
1,8-2,7
Brezza moderata
9,6-14,5
2,7-4
Vento moderato
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Impolveratrici
Sono caratterizzate da Un telaio portante in acciaio; Una trasmissione azionata da una presa di forza; Una tramoggia di carico Un dispositivo dosatore
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Un ventilatore centrifugo che produce una corrente daria per convogliare le particelle verso il bersaglio attraverso una coppia di diffusori;
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Irroratrici
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Elementi costruttivi
Telaio; Serbatoio/i; Pompa;
Centrifuga Volumetrica
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Le irroratrici vengono divise in base al sistema di polverizzazione in: irroratrici ad aeroconvenzione, (atomizzatori) cio caratterizzate da polverizzazione meccanica per pressione e trasporto con corrente daria;
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Irroratrici pneumatiche, (nebulizzatori) caratterizzate da polverizzazione e trasporto della miscela a mezzo di corrente daria;
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Irroratrici con carica elettrostatica , Si tratta di fornire alle gocce una carica elettrica positiva per facilitare, per attrazione, il loro attacco alla vegetazione con carica di segno opposto. La possibilit di applicare la carica elettrostatica limitata solo a goccioline molto piccole (in quanto la carica acquisibile inversamente proporzionale alla massa) ed quindi necessario usare spruzzi fini e finissimi
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Ventilatore
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Ventilatore assiale : laria viene aspirata ed espulsa lungo la direzione dellasse, sono impiegate sugli atomizzatori; Ventilatore centrifugo o radiale : laria viene aspirata assialmente ed espulsa radialmente, sono usate sulle irroratrici pneumatiche;
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Ventilatore a flusso tangenziale : impiegate su alcune macchine con configurazioni particolari del sistema di erogazione; I parametri pi importanti di un ventilatore sono:
Portata (m/h) Velocit dellaria (m/s) Direzione del getto
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Ugelli
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La scelta del tipo di ugello pu essere effettuata solo sulle macchine caratterizzate da un sistema di polverizzazione per pressione. Il tipo di ugello influenza la dimensione delle gocce prodotte, la direzione in cui vengono erogate e quindi la loro capacit di penetrazione allinterno della massa fogliare.
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Vediamo da quali parti si compone lugello che noi vediamo allesterno dellatomizzatore
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Scelte operative
Sono condizionate da: 1. Tipo , numero e posizione degli ugelli impiegati per la distribuzione; 2. Portata del ventilatore e direzione del flusso daria; 3. Pressione desercizio;
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4. Velocit davanzamento; 5. Volume di disturbo; 6. Modalit di passaggio nei filari (tutti o alterni)
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sufficiente una leggera brezza di vento (0,20,5 m/s) per modificare il percorso del trattamento. I parametri su cui si pu intervenire sono: La posizione degli elementi distributori; La dose; I volumi daria; La modalit di movimento della macchina in campo;
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Per quanto riguarda il passaggio della macchina in campo consigliabile passare un filare si e alternarne due no. Le velocit di avanzamento consigliate sono quelle comprese tra 3 e 5 km/h. Gli elementi distributivi vanno orientati verso la vegetazione in modo tale da creare un flusso che investa il filare lungo tutto il suo sviluppo.
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Aumentando il numero di filari trattati ad ogni passaggio dellirroratrice si riducono i tempi necessari per eseguire la distribuzione ma peggiora la qualit di distribuzione.
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Per quanto riguarda il tipo di irroratrice idraulica la mancanza del vettore aria in questa tipologia di irroratrice non consente alle gocce di raggiungere distanze elevate, come quelle che si presentano tra lugello e il filare opposto.
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La quantit di prodotto che giunge sul lato del filare opposto a quello nel quale transita lirroratrice risulta pari a circa la met del valore ottenuto sulla vegetazione del filare adiacente al passaggio della macchina.
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Negli atomizzatori ad aeroconvenzione la presenza del ventilatore permette di trasportare le gocce ad una certa distanza rispetto allugello erogatore e ci consente di passare con la macchina irroratrice in filari alterni nelle distribuzioni effettuate nelle prime fasi vegetative della vite.
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Nel caso delle irroratrici pneumatiche, lelevata capacit daria in uscita dagli ugelli accompagnata dalla disponibilit di disporre di diverse conformazioni geometriche del sistema di distribuzione, permette di avere una buona distribuzione dei prodotti in vigneti con filari inferiori a 2,5 mt di larghezza o con parete fogliare ridotta, anche passando in filari alterni.
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Nelle irroratrici idrauliche, per evitare deriva eccessiva del prodotto distribuito consigliabile non superare mai la velocit di 56 km/h, cercando di ridurre tali valori a 4-5 km/h quando si deve effettuare la distribuzione su vegetazioni molto diffuse e compatte che richiedono una maggiore penetrazione.
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Per le irroratrici ad aeroconvenzione invece la velocit di avanzamento pu risultare leggermente superiore. A parit di portata del ventilatore, di larghezza del filare e di stadio vegetativo, riducendo la velocit di avanzamento aumenta la penetrazione delle gocce allinterno della vegetazione.
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Va = I x V x Qv
Dove: I = interfila V= velocit di avanzamento Qv = portata del ventilatore (m/h)
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In sintesi possiamo dire che si potrebbe operare ad una velocit di 6/8 km/h per i primi trattamenti e ridurre la velocit a 5/7 km/h quando abbiamo delle superfici fogliari molto compatte e molto sviluppate.
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Per quanto riguarda le irroratrici pneumatiche invece la velocit consigliate sono quelle di 5/8 km/h.
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Irroratrice idraulica
La mancanza del vettore aria per il trasporto delle gocce verso e allinterno della vegetazione, infatti, si traduce nella necessit di fornire alle gocce la necessaria energia cinetica intervenendo sulla pressione di esercizio e sul tipo di ugello.
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Va ricordato che nel caso di formazione di gocce troppo piccole (diametro inferiore a 100 m) e, quindi, caratterizzata da una ridotta massa, la decelerazione dovuta alla resistenza dellaria pu raggiungere valori tali da annullare completamente i vantaggi legati ad una loro maggiore velocit iniziale.
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Quindi nei primi trattamenti bene utilizzare in corrispondenza di una scarsa vegetazione bene utilizzare ugelli a fessura
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Nelle irroratrici ad aeroconvenzione la scelta dellugello deve essere indirizzata verso quelle tipologie costruttive che consentono di produrre delle gocce pi omogenee possibili come ad esempio ugelli a fessura
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Sebbene oggi non siano stati effettuati degli studi sui vantaggi dellapplicazione degli ugelli antideriva sulle irroratrici ad aeroconvenzione si ritiene che questi ultimi possono contribuire a contenere il fenomeno della deriva, che nel caso dei trattamenti della vite pu arrivare fino a valori di circa 10-20%.
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Per quanto riguarda le irroratrici di tipo idraulico si consiglia di non superare la pressione di 10-12 bar nel caso di trattamenti eseguiti con vegetazione ridotta. Su vegetazioni vigorose si pu arrivare a usare pressioni di 15-20 bar.
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Per le irroratrici ad aeroconvenzione invece si consiglia di mantenere la pressione tra 4 e 10 bar in quanto questo parametro non influenza la capacit di penetrazione del prodotto allinterno della vegetazione e uneccessiva pressione porterebbe a una polverizzazione troppo elevata con aumento della deriva e dispersione.
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Per le irroratrici pneumatiche invece si consiglia in base al tipo di irroratrice di mantenere i livelli di pressione tra 1 e 2 bar, considerando che la pressione di esercizio serve solo alla funzione di trasporto della miscela dal serbatoio principale agli ugelli.
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Alcune considerazioni si vari tipi di irroratrici in funzione della portata del ventilatore
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La portata del ventilatore possibile modificarla solo nel caso delle irroratrici ad aeroconvenzione, le irroratrici pneumatiche hanno il ventilatore a portata fissa di solito.
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Nella maggior parte dei casi loperatore non interviene sulla portata del ventilatore e usa sempre una portata di aria elevata. Il volume di aria risulta direttamente correlato alla velocit di avanzamento dellirroratrice e alla portata del ventilatore.
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In termini operativi e considerando forma di allevamento a spalliera la portata del ventilatore dovrebbe risultare compresa tra 3000 e 6000 m/h nelle prime fasi di sviluppo vegetativo per arrivare a 7000-12000 m/h con vegetazione pi sviluppata.
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Distribuzione verticale
Con il termine di distribuzione verticale si intende la ripartizione del liquido erogato dalla macchina a diverse quote.
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A livello operativo la determinazione del diagramma di distribuzione utile per verificare la corretta regolazione degli elementi distributori in relazione alla vegetazione da trattare.
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Per quanto riguarda le irroratrici idrauliche, si pu intervenire sulla forma del diagramma di distribuzione variando il numero degli ugelli aperti, la loro posizione e inclinazione e la loro portata.
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Quando si interviene sul numero di ugelli in funzione si ottiene anche un effetto diretto sulla portata complessiva della macchina e quindi su volume distribuito. In condizioni operative standard ( 20-25 cm di distanza tra gli ugelli, angolo di apertura di 80, interfila di 2,5-2,7 mt) consigliabile impiegare 2-3 ugelli per lato nel caso
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Dei trattamenti fino alla fioritura e 4 o pi ugelli dalla fioritura fino allinvaiatura. In pratica si pu considerare di utilizzare un ugello ogni 0,4-0,5 m di altezza della parete da trattare.
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Per quanto riguarda le irroratrici ad aeroconvenzione, che hanno montati dei ventilatori assiali, generalmente, sono caratterizzati da un flusso daria asimmetrico sui 2 lati della macchina. Per migliorare la simmetria sui 2 lati sono stati introdotti degli accorgimenti per raddrizzare il flusso.
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Molto importante in queste irroratrici e trovare una omogeneit di flusso cercando magari di chiudere un ugello a seconda delle necessit. Nelle prime fasi di sviluppo vegetativo possibile usare solo 2-3 ugelli.
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Nelle macchine Pneumatiche invece la regolazione viene fatta chiudendo dei rubinetti, oppure tramite lallontanamento o avvicinamento degli erogatori. Il vantaggio di queste macchine che si riduce molto il rischio dellintasamento in quanto il rubinetto non ha strozzature per aumentare la pressione del prodotto.
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La scelta del volume (l/ha) della miscela (acqua+fitofarmaco) da distribuire deve essere strettamente legata alla superficie complessiva della vegetazione (m/ha) che si deve trattare, oltre al principio attivo impiegato.
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Irroratrici Idraulica 150 a 250 l/ha Irroratrice ad eroconvenzione 100 a 200 l/ha Irroratrici pneumatiche si consiglia di usare un volume di acqua da 75 a 125 per metro di parete fogliare.
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La Direttiva Europea 2009/127/CE (recepita con il DL n. 124 del 22/06/2012) costituisce un emendamento della Direttiva Macchine (2006/42/CE) e introduce requisiti essenziali di protezione ambientale applicabili alla progettazione e costruzione di nuove macchine irroratrici.
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A seguito dellentrata in vigore del Decreto Legislativo 124 possono quindi essere immesse sul mercato solo le macchine irroratrici che, mediante autocertificazione del costruttore, soddisfano i requisiti riportati allinterno del Decreto stesso e che non pregiudicano la sicurezza e la salute delle persone, degli animali e dei beni e dellambiente.
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(DIRETTIVA 2009/128/CE)
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La Direttiva Europea 128/2009/CE (recepita con il DL n. 150 del 14/08/2012) definisce una serie di misure per un uso sostenibile dei prodotti fitosanitari al fine di: ridurre i rischi e gli impatti sulla salute umana, sullambiente e sulla biodiversit derivanti dallimpiego dei fitofarmaci migliorando anche la qualit della loro distribuzione;
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promuovere lapplicazione della difesa integrata e di approcci alternativi o metodi non chimici per gli interventi di difesa. Lentrata in vigore ha ripercussioni sui distributori dei prodotti fitosanitari (chi, in possesso di adeguata abilitazione,
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vende o immette sul mercato un prodotto fitosanitario), sui consulenti (chi, in possesso di adeguata abilitazione, fornisce prestazioni di consulenza in materia di uso sostenibile di prodotti fitosanitari e sui metodi di difesa alternativi) e sugli utilizzatori professionali di prodotti fitosanitari.
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Per utilizzatore professionale si intende chi utilizza prodotti fitosanitari nel corso di unattivit professionale, compresi gli operatori, i tecnici, gli imprenditori e i lavoratori autonomi, sia nel settore agricolo sia in altri settori.
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La Direttiva 127 vede coinvolti in prima persona i costruttori di macchine irroratrici che, ai fini dellottenimento della marcatura CE, dovranno garantire, attraverso lautocertificazione, la rispondenza del proprio prodotto non solo ai requisiti funzionali e di sicurezza delloperatore ma, per la prima volta, anche a quelli ambientali previsti dalla Direttiva stessa.
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Di seguito si riportano i principali requisiti funzionali/costruttivi che le macchine irroratrici devono soddisfare per rispettare la Direttiva 127.
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Devono risultare agevoli lattivazione e linterruzione delllirrorazione; Deve essere possibile riempire e svuotare con accuratezza e senza dispersioni la macchina irroratrice; Deve essere possibile regolare in modo facile, preciso e affidabile il volume di distribuzione.
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Deve essere possibile garantire la deposizione del fitofarmaco sul bersaglio minimizzando le perdite nellambiente;
lambiente.
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Gruppi portaugello con dispositivi antigoccia in grado di evitare gocciolamenti una volta interrotta lerogazione
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Comandi per lattivazione e linterruzione dellerogazione posizionati in prossimit del posto di guida
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Utilizzo del premiscelatore per la preparazione della miscela fitoiatrica e il lavaggio dei contenitori vuoti
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Colorazione dei filtri in funzione della dimensione delle maglie (espressa in un valore indice detto mesh)
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- 04 - 05 - 06 - 08 -
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Lagricoltore, tenuto a prendere visione del contenuto del manuale di uso e manutenzione, nel quale il costruttore, in rispetto della marcatura CE, tenuto a riportare anche le indicazioni previste della Direttiva 127 in tema di protezione ambientale.
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Di seguito si riportano alcuni dei principali requisiti/consigli di carattere generale di interesse per lagricoltore da essa previsti. Effettuare il controllo funzionale periodico della propria macchina irroratrice ; essere in possesso del certificato di abilitazione per lacquisto e lutilizzo dei prodotti fitosanitari;
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dare preferenza alluso di prodotti fitosanitari classificati come non pericolosi per lambiente acquatico e che non contengono sostanze pericolose; dare preferenza a tecniche di distribuzione che minimizzino i fenomeni della deriva e del ruscellamento;
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far si che le operazioni legate a manipolazione e stoccaggio dei prodotti fitosanitari e dei relativi imballaggi non rappresentino un pericolo per la salute umana e lambiente.
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Controllo
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Enama
LENAMA (Ente Nazionale per la Meccanizzazione Agricola) un Ente riconosciuto ai sensi del DPR 361/2000, creato per offrire al settore meccanico agrario un efficace strumento di supporto per migliorare
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competitivit e innovazione tecnologica nonch per valutare prestazioni e sicurezza delle macchine agricole e delle loro componenti.
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A garanzia di imparzialit e di concertazione del mondo agricolo la composizione stessa di ENAMA che comprende tra i propri Soci: Assocap, Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Unacma, Unacoma, Unima.
.
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Sono membri di diritto il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome e il Cra-Ing, Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura- Unit Ingegneria Agraria.
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Per controllo funzionale si intende linsieme di verifiche e controlli eseguiti con lausilio di apposita attrezzatura e seguendo uno specifico protocollo di prova - atti a valutare la corretta funzionalit dei componenti di una macchina irroratrice.
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Disporre di una macchina irroratrice funzionale (e ben regolata) consente: considerevoli risparmi di prodotto fitosanitario (e quindi di denaro), di tempo (grazie alla riduzione dei volumi impiegati) e di distribuire con precisione i volumi e le quantit di prodotto desiderati;
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di evitare indesiderate forme di inquinamento ambientale che si traduce, anche, in una maggiore sicurezza per loperatore.
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Il Decreto Legislativo n. 150 del 14/08/2012 entrato in vigore il 14/09/2012 che recepisce la Direttiva Europea 2009/128/CE sulluso sostenibile dei prodotti fitosanitari stabilisce che tutte le attrezzature per la distribuzione di prodotti fitosanitari impiegate da operatori professionali devono essere sottoposte almeno una volta al controllo funzionale entro il 26 novembre 2016.
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Ogni quanto effettuarlo L'intervallo tra i controlli non deve superare i 5 anni fino al 31 dicembre 2020, e i tre anni per le attrezzature controllate successivamente a tale data. Le attrezzature nuove acquistate dopo il 26/11/2012 dovranno essere sottoposte al primo controllo funzionale entro 5 anni dalla data del loro acquisto.
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Come si effettua
Le modalit di esecuzione del controllo funzionale, le caratteristiche delle attrezzature da impiegare per la sua effettuazione, i protocolli di prova da seguire e i relativi limiti di accettabilit ,
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le indicazioni relative alle irroratrici oggetto di deroghe o escluse dal controllo periodico vengono riportate allinterno del Piano di Azione Nazionale (PAN) per luso sostenibile dei prodotti fitosanitari.
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atomizzatori scavallanti; atomizzatori schermati barre irroratrici con larghezza di lavoro > 3 metri; irroratrici per il diserbo localizzato del sottofila senza schermatura;
irroratrici o attrezzature fisse o componenti di impianti fissi allinterno delle serre (es. fogger fissi e barre carrellate); attrezzature per le serre funzionanti senza loperatore; irroratrici per il diserbo delle ferrovie;
irroratrici utilizzate in serra portate dalloperatore (es. fogger, lance, atomizzatori spalleggiati, irroratrici a ultra basso volume);
irroratrici mobili impiegate in serra (comprese le barre irroratrici con larghezza di lavoro < di 3 metri);
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attrezzature per lapplicazione di prodotti fitosanitari in forma polverulenta (impolveratrici) solida o granulare;
lance per la distribuzione in pieno campo; irroratrici per il diserbo sulla file e del sottofila dotate di schermatura..
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L'agricoltore, dopo aver richiesto ad un centro autorizzato di sottoporre la propria irroratrice al controllo funzionale, si deve presentare nel luogo e nel giorno stabilito con la macchina irroratrice pulita in ogni suo componente
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e con il trattore che viene normalmente utilizzato per i trattamenti fitoiatrici in azienda. E opportuno che lagricoltore prima di sottoporre la propria irroratrice al controllo funzionale faccia una verifica della funzionalit dei suoi principali componenti.
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Serbatoio principale: tenuta e capacit di agitazione della miscela fitoiatrica. Pompa principale: funzionalit e assenza di perdite. Scala di lettura del liquido: presenza e leggibilit. Manometro: presenza, funzionalit e adeguatezza della scala di lettura alla pressione di esercizio.
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Sistema di regolazione: funzionalit Sistema di filtrazione: presenza di almeno 1 filtro e funzionalit Tubazioni: tenuta alla pressione di esercizio massima Barra di distribuzione (solo barre irroratrici): orizzontalit, simmetria sx-dx
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Ugelli: uniformit della portata lungo la barra nel caso delle barre irroratrici e uniformit della portata tra lato sinistro e destro nel caso degli atomizzatori. Uniformit di distribuzione: diagramma di distribuzione
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Esempio di scala di lettura funzionante dopo sostituzione a seguito del controllo funzionale
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Attraverso il rilievo del digramma di distribuzione verticale si forniscono allagricoltore informazioni in merito alla corrispondenza tra ampiezza del getto irrorato e altezza e dimensioni della vegetazione da trattare.
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Poco prodotto
Troppo prodotto
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Attraverso il rilievo del digramma di distribuzione orizzontale si forniscono importanti informazioni in merito allaltezza di lavoro ottimale della macchina irroratrice.
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La conoscenza del volume effettivamente distribuito e del diagramma di distribuzione sono parametri essenziali per effettuare la regolazione dellirroratrice.
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Allirroratrice che ha superato il controllo funzionale sono rilasciati una attestato di funzionalit che la identifica in maniera univoca, un rapporto di prova in cui sono sintetizzati i principali risultati della verifica e un adesivo identificativo del superamento del controllo da applicare allirroratrice stessa.
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REGIONE Abruzzo Abruzzo Basilicata Calabria Campania Emilia Romagna Friuli Venezia Giulia Liguria Lombardia Marche Molise Piemonte Prov. Auton. Bolzano Prov. Auton. Trento Puglia Sardegna Sicilia Toscana Umbria Valle d'Aosta Veneto
REFERENTE Ricci Antonio 0864/33332 riccia@arssa-mail.it Civitella Donato 0873/310059 donato.civitella@tin.it Caponero Arturo 0835/745286 arturo.caponero@alsia.it Di Leo Antonio 0983/42235 adli@tiscali.it Spigno Paola 081/7968358 paola.spigno@maildip.regione.campania.it Arias Marina 051/5274604 marias@regione.emilia-romagna.it Frausin Carlo 0432/529260 carlo.frausin@regione.fvg.it Pini Stefano 0187/278762 stefano.pini@regione.liguria.it Cavagna Beniamino 335/5814387 beniamino_cavagna@regione.lombardia.it Zannotti Angelo 071/8063816 angelo.zannotti@regione.marche.it Vetta Nicola 0875/81848 vettalino@tiscali.it Spanna Federico 011/4324770 federico.spanna@regione.piemonte.it Mair Konrad 0471/415080 konrad.mair@provincia.bz.it Martinelli Renato 0461/494985 renato.martinelli@provincia.tn.it Marinuzzi Vito 080/5405182 v.marinuzzi@regione.puglia.it Selis Tonino 070/60262050 toninoselis@agenzialaore.it Vassallo Ignazio 0922/878688 soat.campobellodilicata@regione.sicilia.it Vieri Marco 055/3288320 marco.vieri@unifi.it Petrillo Stefania 075/5045181 spetrillo@regione.umbria.it Contoz Franco 0165/275372 f.contoz@regione.vda.it Zecchin Gabriele 0425/397307 gabriele.zecchin@regione.veneto.it
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