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il manifesto

GIOVED 6 GIUGNO 2013

CULTURA

MONDI SESSUATI
Alessandra Pigliaru

ella costellazione del pensiero occidentale, Luce Irigaray ha un posto di primo piano e non solo perch una delle pi lucide e originali filosofe e interpreti della contemporaneit. La ragione poggia piuttosto sulla felice congiunzione di ricerca, scrittura, linguaggio e politica che in Irigaray sembra dettata da una stupefacente capacit di andare al nocciolo delle questioni. La sua riflessione, mappa multidisciplinare e generosa, si muove infatti con agio tra numerosi campi del sapere tutti decostruiti e letti a partire dalla differenza sessuale pensiero questultimo a cui la filosofa ha dedicato pazientemente la sua intera esistenza. La si conosce fin dai primi anni Settanta, quando entr nel dibattito teorico-politico con la radicalit di Speculum (1974) che le cost lespulsione dallcole Freudienne allora diretta dal suo maestro Jacques Lacan. Al simbolico di quella esclusione, esito della cecit di una tradizione maschile che ha preteso onanisticamente di legittimare solo se stessa, Irigaray tornata pi volte. Eppure lessere guardata con sospetto e viva preoccupazione, lessere accusata di infedelt proprio dalla comunit scientifica cui fino a un momento prima apparteneva, stata forse la sua grande fortuna. E, insieme, la nostra visto che dallo strappo irriverente di Speculum fino ad oggi abbiamo avuto la possibilit di conoscere unaltra storia raccontata e decostruita tenendo conto della differenza sessuale.

Il desiderio vitale di Antigone


IMMAGINE DI SCOTT MCKOWEN, TRATTA DA ILLUSTRATORS 43

Memoria e oblio
Au commencement, elle tait il suo ultimo libro, ora tradotto in Italia da Antonella Lo Sardo per Bollati Boringhieri con il titolo Allinizio, lei era (pp. 170, euro 15). Frutto di una lunghissima meditazione durata diversi anni, i cinque capitoli che lo compongono sono quasi tutti altrettanti interventi che la filosofa ha preparato in alcune occasioni di dibattito pubblico, da Rotterdam a Oxford passando per New York. Lidea del libro per la accompagna da molto tempo, prima della fine del XX secolo, scrive. Ugualmente vero che gi il titolo pressappoco lo custodiva e lo preannunciava nel 2006, nella sua prefazione al volume In tutto il mondo siamo sempre in due. Allinizio, lei era fa il punto su una questione dirimente: linizio come origine in cui lei o Lei natura, donna o Dea. Il luogo in cui si intravvede linterlocuzione intorno a quellinizio il pensiero dei presocratici insieme ad altri luoghi rintracciabili nella cultura greca antica. In questa speciale posizione, la filosofa avvista alcune cruciali possibilit di movimento. Per esempio, richiamando lattenzione su Empedocle, Parmenide e Eraclito riconosce nei primi due il ricordo di lei come inaccessibile e inconoscibile ma di cui pur sempre si trattiene la memoria. Questultima, non ancora del tutto trasformata dal passaggio allet classica, lopportunit di una riflessione ulteriore di quel tra-noi che, per Irigaray, pone le basi politiche stesse del vivere umano. In effetti, il problema si manifesta quando il vagheggiamento di quella presenza altra non trova posto nel logos; quando cio quellaltra una certuna indifferenziata e cade nelloblio. Alcuni maestri non trovano parole per dirla bens affastellano numerosi vocaboli per controllarne lirriducibilit. in questo passaggio decisivo, sempre nellalveo della cultura greca, che Irigaray ravvisa lo snodo tra landare e il fare ritorno. Landirivieni non attiene tuttavia ad una geografia o a un possesso di cose, significa invece interrogare la propria genealogia ed esercitarsi allautonoma autoaffezione tanto per le donne quanto per gli uomini. Ci viene spiegato attraverso due figure, distinte e oltremodo significative: Antigone e Ulisse. Della prima, di cui si lungamente occupata in vari suoi scritti, principalmente da Speculum fino a Etica della differenza sessuale, sostiene il desiderio di vita a dispetto di altre interpretazioni che la vorrebbero come unaccecata adolescente in preda a pulsioni di morte o incestuose. In

suo tempo. interessante come la sua biografia e quella di Simone Weil abbiano delle comunanze notevoli, seppure le due non si siano mai conosciute. Lincedere del testo , per scelta di Fusini, confidenziale verso le singole esperienze di ciascuna; il volume si configura in questo modo come un lungo e innamorato esercizio che dispone a colloquio tre esistenze contigue per radicalit e grazia. Ma il simposio al quale si assiste ben pi vasto. Diversamente da quello socratico certo che Fusini stabilisce di non lasciare che si discetti in nome e per conto di altre ed cos che la differenza sessuata si fa largo e fa arretrare la tracotanza del pensiero neutro. Weil, Bespaloff e Arendt decidono di utilizzare il metodo della scrittura per rimettersi al mondo e per acquisire una nuova vista che in noi, lettori e lettrici del libro, si trasfigura in ascolto paziente. Il teatro del Novecento diventa la scena in cui Fusini le fa entrare in relazione lun laltra consapevole come che la trascendenza riscontrabile nellalterit la stessa di cui parla Irigaray la cifra per mutare il dramma e la fatica del vivere. Lautoaffezione, in ognuna di loro, trova pieno compimento nella scelta di abitare il mondo e la storia con libert e passione verso tutti i viventi. Proprio loro s, straniere dappertutto. A costo di se stesse? Nel caso di Weil s. Non si tratta di un sacrificio ma dellattenzione generosa riguardo appunto un senso alt(r)o di giustizia per s e per lintera umanit. Un desiderio di interruzione di quel discorso unico del medesimo che determina una logica violenta. Eppure bisogna, anche qui, saper distinguere le forme dellamore: Weil per esempio vive nella propria carne leventualit di tenere insieme il conflitto di forze contrarie tra loro e sceglie di traghettare la propria attenzione verso linizio.

Il triangolo novecentesco
Per farlo, cos come Rachel Bespaloff, riconosce il rilievo della cultura greca. Entrambe vengono infatti folgorate dalla lettura dellIliade, spettro del presente precisa Fusini - su cui entrambe scrivono imSCAFFALI portanti riflessioni. da l che si origina la discrasia tra forza e violenza La produzione teorica di Luce Irigaray scandita da libri, ed al poema omerico che si deve saggi e testi che hanno costituito tappe di un percorso che fare ritorno. Non c una patria o ha condizionato i femminismi. Dal primo libro (Speculum. un porto sicuro, il fare ritorno a L'altra donna, Feltrinelli) a Questo sesso che non un sesquesta altezza concedere alla proso a Sessi e genealogie, fino ai pi recenti, Irigaray si pria fedelt di farsi attraversare dalconfermata come una delle filosofe femministe che hanno la storia. In questa passione smisucontribuito allo sviluppo di un punto di vista sessuato sul rata per la scrittura, laddove quemondo. Nadia Fusini, invece, una attenta conoscitrice delstultima rappresenta il corpo del la cultura inglese (ha scritto vari libri su Shakespeare e Virgidesiderio, vi un tentativo di fare nia Woolf) con incursioni nella cultura mittleuropea (Kafka). ordine; in questo senso che Simone Weil, Rachel Bespaloff e Hannah Arendt resistono allo sradicamento e alla disappropriazione del s. Cos, nello scenario novecentesco, le tre filosofe diventano crocevia di relazioni e incontri in presenmento e i suoi arcipelaghi, si pensi per za. Basti pensare alla curiosit di Simone esempio alle splendide pagine di Amo a te de Beauvoir per Weil ma anche al senso ma anche ai pi recenti Il mistero di Madegli ultimi condiviso con Mara Zambraria e Una nuova cultura dellenergia. I due no. Assistiamo poi alle suggestive notaziomondi cos corrispondono a quelli della ni su Virginia Woolf che Fusini sceglie differenza sessuale capace di riconoscere non a caso come una fulgida visione che la cruciale trascendenza di ciascuno e ciatutto rischiara. C la sottrazione irrinunscuna. La scommessa per che entramciabile di Emily Dickinson e, a proposito bi si mostrino capaci di aprirsi al terzo, indi risonanze e corrispondenze, appaiono teso come luogo etico entro cui le relazioMary McCarthy, Irne Nmirovsky e Kani riescano a compiersi e a dispiegarsi. therine Mansfield. E, collocato in una poBiografie prismatiche sizione di speciale intermediazione, si non attribuisce unimportanza assoluta Allinsegna della differenza femminile e presenta anche Jean Wahl. alla famiglia in quanto tale, come fa il padella riconoscenza alla propria genealogia Se vero che Weil, Bespaloff e Arendt triarcato. Polinice in questo senso il frasi apre un altro libro, importante, pubblirappresentano per Fusini la chiave di voltello pi giovane che non eredita il potere cato recentemente da Nadia Fusini per Eita per comprendere il dramma novecendel padre ed , soprattutto, il figlio di sua naudi. Si intitola Hannah e le altre (pp. tesco, nella triangolazione centrale il madre. Antigone dunque riesce a ricono160, euro 18) ed scritto con una parteciruolo della scrittura, che per ognuna di scere limportanza della differenza sessuapata gratitudine verso lesempio di un penloro una pratica razionale del verbo, o lota e difende anche - quella di suo fratelsiero incarnato che si saputo smarcare gos; e insieme, unesperienza carnale, lo. Distingue soprattutto le forme deldalla violenza del patriarcato e fiorire in con tutto ci che di mistico aleggia, in lamore. Tutto ci non riguarda n le funun altrove, pieno e dotato di senso seppur questo caso, intorno alla carne. Lesizioni n i ruoli sessuati ma le identit in redoloroso. Le protagoniste del volume sostenza femminile si congedata dalla violazione alla loro stessa trascendenza. Seno tre scrittrici e filosofe che hanno fatto lenza del discorso unico, ha avuto la capacondo Irigaray il rispetto di tale trascendella propria vita un progetto di eccezionacit di mostrare un altro modo possibile denza apre al riconoscimento dellesistenle potenza: Simone Weil, Rachel Bespaloff di vivere la condizione umana: quello delza di due mondi differenti irriducibili e Hannah Arendt. Di queste, Bespaloff la la differenza come fonte inesauribile di liluno allaltro. Sono due mondi in cui ciameno nota: ebrea ucraina, vive tra Ginebert e rispetto per donne e uomini che scuno per s possa coltivare la propria auvra e Parigi fino a quando parte insieme ne sappiano riconoscere il segno relaziotoaffezione, ma anche il proprio respiro alla famiglia per gli Stati Uniti. La sua nale, di intelligenza del cuore al centro tema questo, insieme al soffio e alleneruna vita assai travagliata e ricca di incontri della storia. Solo in questo senso, forse, si gia, su cui Irigaray si soffermata con pucon le maggiori personalit culturali del entra nel nocciolo delle questioni. ra dedizione negli ultimi anni. Sullargo-

Da Speculum a Virginia Woolf

In due libri, Allinizio lei era di Luce Irigaray e Hannah e le altre di Nadia Fusini, la tracotanza del pensiero neutro viene sconfitta attraverso la cultura greca e le esperienze intellettuali di Weil, Arendt e Bespaloff che, attraverso la scrittura, si rimettono al mondo
realt, avverte Irigaray, Antigone nel tentativo di dare una opportuna sepoltura al fratello Polinice si fa portatrice di quella differenza sessuata diversa da quella sessuale - che attiene allordine del cosmo e dei viventi. In questo senso il suo un gesto insieme religioso e politico di estrema potenza. Ogni vivente infatti reclama un assoluto che non il Dio inventato per sostituzione dagli uomini ma la fedelt a se stesso. Lordine impartito da Creonte contrassegnato da un non decidere piuttosto confuso che inaugura proprio in questo ambiguo disordine il piano del sistema patriarcale: uccidere senza commettere alcun crimine. Lei invece vuole essere il tutto che in quanto essere vivente. Vuole vivere e non morire. In altre parole, Antigone resta fedele alla propria genealogia materna, legata alla crescita e alla generazione; quella che

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