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L'Elegia democratica di Thomas Gray

Il vanto di un casato illustre, la pompa del potere, /e tutta la bellezza, tutta la ricchezza che mai sia data,/ attende allo stesso modo lora inevitabile: /i sentieri della gloria non portano che alla tomba.

NellElegia Scritta in un Cimitero di Campagna (1), la voce poetica di Thomas Gray si trova inizialmente a descrivere un paesaggio rurale per poi soffermarsi su un cimitero e sulle tombe della povera gente l seppellita.

Il componimento, pezzo principale della poesia sepolcrale, famoso per aver ispirato I Sepolcri di Ugo Foscolo che, conoscitore della letteratura inglese, ha tratto per antitesi da qui lispirazione del suo capolavoro.

Laddove infatti il Cimitero di campagna ospita le spoglie degli umili e dei dimenticati, Foscolo invece parla di quei morti che costituiscono laltra parte dellumanit: i forti , coloro che sono ricordati dai posteri per le opere da loro compiute, e le cui tombe sono necessarie per tenerne viva la memoria.

Nel cimitero di campagna inglese invece si respira tutta unaltra aria, ben diversa da quella di Santa Croce: pi popolare, pi democratica dove tutti sono uguali di fronte alla morte. E, come rileva il poeta, coloro che apparentemente non furono dotati di alcun talento avrebbero potuto compiere grandi cose se solo fossero nati in circostanze diverse.

Ma Grandezza ed Ambizione -rigorosamente scritti con la lettera maiuscola quasi la personificazione volesse rimarcare limportanza che i vivi danno a tali valori- pur non essendo mai appartenuti a questi poveri defunti non ha nondimeno intaccato il valore delle loro vite perch:

Il e attende

vanto tutta la

di

un bellezza,

casato tutta stesso la

illustre, ricchezza modo

la che

pompa mai lora

del sia

potere, data, inevitabile:

allo

i sentieri della gloria non portano che alla tomba. (1)

C una sorta di senso di uguaglianza universale in questa elegia che fa ritrovare in un unico luogo lintero mondo della natura con i suoi suoni, i suoi colori, i movimenti della vita che avvolgono ogni cosa, come a voler dire che tutto destinato allo stesso fine. Il Giorno diviene sera, il cicaleccio degli insetti diventa quiete profonda, laratore torna stancamente a casa per riposare. Tutti attesi da un medesimo fine: la calma finale.

Con un effetto di spegnimento, il tono basso e il ritmo lento, lelegia si conclude con un epitaffio attraverso cui il poeta ricorda un giovane amico perduto che gli ha ispirato dellelegia. E la tristezza si fa struggente nostalgia ed il ricordo diventa rimpianto.

(2)The

boast

of

heraldry,

the

pomp

of

power,

/And

all

that

beauty,

all

that

wealth

eer

gave,

Awaits alike the inevitable hour:/ The paths of glory lead but to the grave.

ELEGIA SCRITTA IN UN CIMITERO DI CAMPAGNA - (traduzione delle prime 14 stanze) La campana della sua annunzia tristemente il rintocco del giorno che muore. Il gregge muggente si snoda lentamente sui prati,l'oratore volge verso casa il suo stanco cammino e lascia il mondo all'oscurit e a me. Ora il paesaggio,avvolto nell'incerta luce,si dilegua alla vista .E una solenne immobilit possiede tutta l'aria eccetto l dove lo scarabeo rotea con volo ronzante e sonnolenti tintinnii cullano gli ovili lontani. Ma dalla torre coperta di edera il triste gufo si lamenta con la luna di coloro che,vagando vicino al suo segreto rifugio,disturbano il suo antico regno solitario. Sotto quegli scabri olmi, all'ombra di quel tasso, dove la zolla si solleva in molti tumuli che si sgretolano, ciascuno steso per sempre nella stretta cella , dormono i rudi progenitori del villaggio. Il freddo richiamo del mattino profumato d'incenso, la rondine che cinguetta dal capanno di foglie, l'acuto suono del gallo o l'eco del corvo dei cacciatori, mai pi li sveglier dal loro umile letto. Per loro mai pi brucer l'ardente focolare, o la massaia indaffarata accudir alle faccende serali.n i bambini correranno ad annunciare balbettando il ritorno del padre, o si arrampicheranno sulle sue ginocchia per spartirsi il desiderato bacio. Spesso il raccolto si sottometteva alle loro falci; e il solco infrangeva la dura terra; come giocondi passavano arando attraverso i campi! Come si piegavano gli alberi sotto il loro colpo gagliardo! Non lasciare che l'Ambizione derida il loro utile sforzo, le loro gioie domestiche e il destino oscuro;n che la grandezze ascolti con un sorriso sdegnoso i semplici e brevi annali dei poveri. Il vanto di un nome illustre, lo sforzo del potere, e tutto ci che bello, tutto ci che ha mai dato la ricchezza, aspetta ugualmente l'ora:i sentieri della gloria conducono alla tomba.]]] N tu, o orgoglio, appunti a questi la colpa, se la Memoria non ha alzato trofei sulla loro tomba. Dove attraverso lunghe navate e volte intagliate l'inno sonoro gonfia le note dell'elogio. Pu l'urna istoriata o il busto espressivo portare indietro il respiro passeggero?Pu la voce dell'Onore richiamare in vita la polvere silenziosa o l'Adulazione lusingare il duro e freddo orecchio della Morte? Forse in questo posto dimenticato giace qualche eroe una volta pregno di fuoco celestiale;mani che avrebbero potuto reggere lo scettro dell'impero, o svegliare all'estasi la lima vibrante di vita. Ma la Conoscenza mai apr ai loro occhi la sua ampia pagina, ricca delle spoglie del tempo. La fredda indigenza represse il loro mobile ardore e raffredd la geniale inclinazione dell'anima. Ben pi di una gemma del pi puro raggio sereno, possiedono le oscure e inesplorate caverne dell'oceano;molti fiori nascono per sbocciare non visti, e disperdono il loro profumo nell'aria deserta.

As a transition poem the Elegy has always been considered classical in form and early romantic in content, i.e. a combination of formal discipline and emotional intensity which we may attempt to summarize as follows: classical elements

use of alternately quatrains of iambic pentameters already present in Dryden use of abstract personifications (ambition, grandeur etc.) universality of themes (death, obscurity, contentment, etc.) idyllic view of country life excessive time required to poilish each stanza, thus excluding immediacy of inspiration clear influence of poetic classics such as Dante(opening lines); Lucrezius(stanza 6); Petrarch(ending) early romantic elements setting: a country churchyard time of day: twilight theme: death use of country scenery as background interest in and sympathy for poor humble people nature seen as a reality made up of earth, trees and animals nature-man relationship, i.e. relationship between natural scenes and reflections images of history and past ages (the tower, great people of the past)

Gray and Foscolo The Elegy is certaily the most complete of Gray's works and the greatest poem of the mid-century. The impact of its lines spread far and wide throughout Europe, arousing interest in the plight of humble people and anticipating the democratic concepts of Wordsworth and other romantic writers. It became very popular in Italy, too, where it inspired, among other works, Foscolo's I Sepolcri. But Foscolo, unlike Gray, concentrated on the function of the grave as a link between the living and the dead, as a testimony of past memories to be handed down from generation to generation, as a symbol of glory and a source of poetry and inspiration. This is why, ignoring Gray's interest in humble country churchyards and the concept of death as a leveller (livella tutti, mette tutti sullo stesso piano), he went on to exalt the importance of great men's tombs in Santa Croce (Florence) and their power of exciting a spirit of emulation in posterity. Foscolo in fact believed in a life that continued after death through the memories of the living (2 Corrispondenza di amorosi sensi"), while Gray laments the hopeless transience of man and things.

Introduzione Elegia scritta in un cimitero di campagna divisa in stanze; classical & romantic elements; Gray &Foscolo La letteratura inglese del Settecento non si esaurisce nei motivi illuministici e razionalistici: una vena patetica e incline ai toni malinconici, cupi o addirittura funebri affiora con forza a partire dalla seconda met del secolo, producendo testi che otterranno larga fortuna anche fuori dellInghilterra e lanciando una vera e propria moda, indicativa della nuova sensibilit romantica che si andava costituendo in tutte le grandi culture europee. Fra i protagonisti di questa tendenza che possiamo senzaltro definire preromantica, uno dei pi interessanti Thomas Gray (1716-1771), la cui fama legata a un solo testo, lElegia scritta in un cimitero di campagna, a cui si ispir direttamente Ugo Foscolo per il suo carme Dei sepolcri. La poesia del Gray non un capolavoro: la meditazione che propone superficiale, fatta pi di sensazioni che di concetti; le immagini sono di scarsa originalit e desunte prevalentemente dalla tradizione dellantica poesia idillicopastorale; la parte finale improntata da un eccesso di sentimentalismo; trasmette tuttavia una sensazione di morbido abbandono, di malinconica fantasticheria che ancora oggi costituisce il suo fascino, e che dovette trasmettere una forte attrazione sulla cultura poetica del tardo Settecento, sempre pi insofferente del disagio in cui il razionalismo e lelegante ma freddo rigore del Neoclassicismo costringevano le sue crescenti energie emotive.

1.La squilla piange il giorno che si muore;

2. Nellaere opaco il raggio vespertino

3. e dalla torre dedera vestita

mugghia larmento, e tardo vien meno; e solo nel il gufo vr la luna alzar lo strido, erra sul prato; silenzio arcano torna stanco al tugurio laratore; saltri sappressi alla magion sode uggioso ronzare romita, il maggiolino, e lo molesti nel regal suo nido.

alle tenebre il mondo, e a e un tintinnio cullar me lasciato. lovil lontano;

5. Forse accoglie 6. Un Hampden qui, che 4. Al pi degli olmi, sotto il questangolo negletto coraggioso insorse tasso ombroso, cuori che il divin fuoco del suo villaggio contro il avea scaldati, tirannetto, l dove lerba ai tumuli saddossa, mani che ben lo un Milton ignorato, un Cromwell i Padri del villaggio hanno scettro avrieno retto, forse riposo o ridesta la lira ai qui giace, di fraterno sangue carmi alati. netto. per sempre, stesi nellangusta fossa.

7. o doccultare il ver con lansia al core; di smorzare il pudor al volto asceso; di dar a orgoglio ed a lussuria onore dincenso, al fuoco della Musa acceso.

8. I nomi e gli anni lor la Musa, ignara

9. Quanto a te, che la storia in versi schietti

di laude e delegie, sol sa ridire; narri di questi inonorati morti, e adduce un sacro motto, che prepara i timorati villici a morire. se mai spirto pensoso e negli affetti a te simile indagher tue sorti,

10. Indi nel bosco, or con amaro riso,

11. La brezza olente allo spuntar del giorno,

12. Non pi a sera vedran la vampa cara, lassidua sposa al focolar da presso,

fra s parlando, sinoltrava la rondinella garrula errante, sul tetto, or pallido per duol, comuom conquiso

del gallo il canto, o lo n i figliuoli venir in lieta gara squillar del corno sui ginocchi paterni, al dolce dalla sventura, o disperato pi non li dester amplesso. amante. nellumil letto.

13. Come a lor falce sarrendean le messi!

14. Orgoglio non irrida lor gagliarda

15. Ma dottrina a lor occhi il libro pieno delle spoglie del tempo non apriva:

Come giocondi tra le glebe opra, lor gioie e loro infrante sorte oscura; cavalli e aratro conducevan essi!

e non disdegni vanit penuria pose a lor ardire il beffarda freno, diacci del genio la sorgente viva.

Come a lor colpi piegavan de poveri la storia le piante! breve e pura.

16. Destar il plauso del senato attento, le minacce sprezzar di duolo e donta, spander dovizia, e a un popolo contento legger negli occhi lor istoria conta,

17. Lungi da turbe e da 18. E chi mai diede in preda al contese rie, muto oblio non si spinser lor brame oltre misura: seguiron essi le riposte vie lungo la valle di lor vita dura. lesistenza affannosa, e pur gradita? Chi mai lasciando il dolce aere natio non guard addietro, e sospir la vita?

19. forse dir un vegliardo 20. Un d nol vidi su del villaggio: lusato clivo, Noi lo vedemmo lesto la mattina la rugiada solcar, e il primo raggio incontrare del sol sulla collina.

21. Pompa e poter, vanto di stirpe eletta,

n lungo lerta, o sotto quanto belt o ricchezza a noi i rami fidi: prepara, un altro d spunt, ma tutto egualmente lultimora presso il rivo aspetta: n sul prato, o nel bosco io non lo vidi. della gloria il sentier mena alla bara

22. N voi, superbi, que morti accusate, se in lor memoria non sorgon trofei, l dove echeggian per le volte aurate le gonfie lodi e i risonanti omei.

23. Urna scolpita, o 24. Molte gemme purissime, effige al ver conforme lucenti, pu al frale richiamar lalma fuggita? pu onore stimolar polve che dorme? ne tenebrosi abissi il mare asconde; spargono invano lor profumo ai venti

pu lorecchia di Morte molti fiori sbocciati in erme esser blandita? sponde.

25. neg loro la sorte, che 26. Pur su quelle ossa, a difesa da represse insulto, lor colpe insieme a lor qualche fragile segno virt; ad un trono ergesi ancora: darrivare tra il sangue non un rozzo detto, concesse, rozzamente sculto, e di sbandire la piet e il che dun sospir il perdono; breve ossequio implora.

27. Lalma che fugge a un caro sen saffida: chiede lagrime pie locchio morente; pur dalla tomba la Natura grida; nel cener pure il fuoco antico ardente.

Lepitaffio.
28. L sotto il faggio che 29. E il terzo d con inclina le fronde, mesto rito e lai e le antiche radici erge e attortiglia, meriggiava disteso e intento allonde noi lo vedemmo al cimiter portato. Tappressa, e leggi (tu che legger sai) Riposa qui, alla terra in seno, il frale di garzon a fortuna e a fama ignoto. Sofia non ne sdegn lumil natale; Melanconia lo volle a s devoto.

del ruscelletto che per via sul sasso al pi del bisbiglia. biancospin posato

Fu di gran cuore e di sincera fede; e premio il Cielo gli mand: al mendico quanto pot, una lagrima, egli diede; ebbe dal Ciel quanto bram, un amico. Non evochiam da lor tremenda stanza altri suoi merti, o i falli onde fu rio! riposan tutti in trepida speranza nel seno del suo Padre, del suo Dio. trad. di T. Wiel

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