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CONFRONTO TRA LE NORME UNI TS 11300 E IL DECRETO N. 5796 DEL 11 GIUGNO 2009
21 ottobre 2009
Confronto tra le norme UNI TS 11300 e il Decreto n. 5796 del 11 giugno 2009
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LEGGI, REGOLE E NORME TECNICHE I ruoli Legislatore Tramite le leggi fissa obbiettivi e requisiti di qualit e sicurezza di prodotti e servizi Tramite i decreti attuativi e i regolamenti fissa le regole tecniche (obbligatorie) Enti di normazione Preparano norme tecniche di dettaglio (volontarie) che possono divenire obbligatorie solo se richiamate in modo cogente in una legge (recepimento)
La regola tecnica pu avere lo stesso grado di dettaglio e qualit di una norma tecnica, ma rappresenta lo strumento tecnico attuativo di una legge
prof. Livio Mazzarella 21 ottobre 2009 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO CENED
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CHI FA COSA Il D.Lgs 31/03/1998 N. 112 (Legge Bassanini) al Capo V con lart. 30 Conferimento di funzioni alle regioni ha trasferito alle Regioni i compiti previsti dagli articoli 12, 14 e 30 (Certificazione energetica) della legge 10/91, fatta salva la funzione d'indirizzo allo Stato ai sensi dell'articolo 8 legge 15 marzo 1997, n. 59. La legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3 "Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione modifica Art. 117. - La potest legislativa esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonch dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali. La potest regolamentare spetta allo Stato nelle materie di legislazione esclusiva, salva delega alle Regioni. La potest regolamentare spetta alle Regioni in ogni altra materia.
Lenergia non tra le materie di legislazione esclusiva
prof. Livio Mazzarella 21 ottobre 2009 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO CENED
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CHI FA COSA Lenergia viene considerata materia concorrente cio, fatti salvi i principi generali, di materia dello Stato, sono le regioni a dover disporre i principi attuativi, ... cio legiferare per attuare, solo relativamente a ..., produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia, ... Lo Stato autorizzato, non dall Art. 117 della Costituzione, ma dallarticolo 16, comma 3 della legge 4 febbraio 2005 n. 11 a legiferare su materie di competenza delle regioni solo in modo transitorio al fine di porre rimedio alleventuale inerzia dei suddetti enti nel dare attuazione a norme comunitarie
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D.Lgs 192/05 E LA CLAUSOLA DI CEDEVOLEZZA (ART.17) In relazione a quanto disposto dallarticolo 117, comma 5, della Costituzione, e fatto salvo quanto previsto dallarticolo 16, comma 3 della legge 4 febbraio 2005 n. 11 per le norme afferenti a materie di competenza esclusiva delle regioni e province autonome, le norme del presente decreto (D.Lgs. 192/2005) e dei decreti ministeriali applicativi nelle materie di legislazione concorrente si applicano per le regioni e province autonome che non abbiano ancora provveduto al recepimento della direttiva 2002/91/CE sino alla data di entrata in vigore della normativa di attuazione adottata da ciascuna regione e provincia autonoma. Nel dettare la normativa di attuazione le regioni e le province autonome sono tenute al rispetto dei vincoli derivanti dallordinamento comunitario e dei principi fondamentali desumibili dal presente decreto e dalla stessa direttiva 2002/91/CE.
prof. Livio Mazzarella 21 ottobre 2009 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO CENED
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..... INFATTI LA LEGGE TRANSITORIA D.Lgs 115/2008 comma 6 dellart 18 Diagnosi energetiche e campagne di informazione, afferma: le disposizioni di cui all'allegato III si applicano per le regioni e province autonome che non abbiano ancora provveduto ad adottare propri provvedimenti in applicazione della direttiva 2002/91/CE Allegato III - METODOLOGIE DI CALCOLO E REQUISITI DEI SOGGETTI PER L'ESECUZIONE DELLE DIAGNOSI ENERGETICHE E LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI .... Per le metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche degli edifici si adottano le seguenti norme tecniche nazionali e loro successive modificazioni: UNI TS 11300 .......
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..... RIBADITO CON IL DECRETO ATTUATIVO il DM 26.06.09, istitutivo delle Linee Guida nazionali, ribadisce lautonomia concessa alle Regioni dalla modifica costituzionale allart.3 comma 3: Ai sensi dellarticolo 17 del decreto legislativo, fermo restando quanto disposto dal comma 5, le disposizioni contenute nelle Linee Guida si applicano per le regioni e province autonome che non abbiano ancora provveduto ad adottare propri strumenti di certificazione energetica degli edifici in applicazione della direttiva 2002/91/CE e comunque sino alla data di entrata in vigore dei predetti strumenti regionali di certificazione energetica degli edifici.
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..... E SI RICHIEDE SOLTANTO (ANCHE SE NON POTREBBE) allart.3 comma 5 del DM 26.06.09, istitutivo delle Linee Guida nazionali, : Le regioni e le province autonome provvedono affinch sia assicurata la coerenza dei loro provvedimenti con i contenuti dell'art. 4., cio gli elementi essenziali del sistema di certificazione In particolare, allart. 4 comma 1 lettera b: norme tecniche di riferimento, conformi a quelle sviluppate in ambito europeo e nazionale; Quindi si chiede SOLO che le regole tecniche emanate dalla Regione (norme tecniche di riferimento ) siano CONFORMI a quelle sviluppate in ambito europeo e nazionale
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Raccordo diretto
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NORME CEN PER L EPBD Con il mandato M343 Energy performace of buildings la comunit europea ha incaricato il CEN di produrre tutti i documenti (norme) necessari per lattuazione della Direttiva 2002/91/CE. Sono stati coinvolti i seguenti comitati tecnici di sistema: TC 89 Prestazioni termiche degli edifici e dei componenti per l'edilizia TC 156 Impianti di riscaldamento negli edifici TC 164 Luce e illuminazione TC 228 Impianti di ventilazione per edifici TC 247 Automazione, controlli e gestione degli edifici Sono state prodotte e/o aggiornate da tali comitati ben 50 diverse norme
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NORME CEN PRINCIPALI PER L EPBD FABBISOGNO ENERGIA PRIMARIA, CERTIFICAZIONE ENERGETICA E VALUTAZIONE ECONOMICA
Titolo
UNI EN 15217 : 2007 - Prestazione energetica degli edifici Metodi per esprimere la prestazione energetica e per la certificazione energetica degli edifici UNI EN 15603 : 2008 - Prestazione energetica degli edifici Consumo energetico globale e definizione dei metodi di valutazione energetica UNI EN 15459:2008 - Prestazione energetica degli edifici - Procedura di valutazione economica dei sistemi energetici degli edifici
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Costo in 50.0
70.0
64.0
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2/10
41.5
57.0
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3/10
Costo in 51.5
84.5
96.0
60.0
46.5
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4/10
Costo in 46.5
36.0
66.0
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5/10
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6/10
Costo in 84.5 60.0
66.0
Ritirata 10-15-09
73.5
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7/10
Costo in 41.5 51.5 51.5 57.0 51.5 64.0 64.0 46.5
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8/10
Costo in 66.0 46.5 51.5
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9/10
Costo in 66.0 73.5
66.0
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10/10
Costo in 66.0
80.5 54.5
UNI EN 12599:2001 + EC 1-2008 - Ventilazione per edifici - Procedure di prova e metodi di misurazione per la presa in consegna di impianti installati di ventilazione e di condizionamento dell'aria UNI EN 13829:2002 - Prestazione termica degli edifici - Determinazione della permeabilit all'aria degli edifici - Metodo di pressurizzazione mediante ventilatore UNI EN 13187:2000 - Prestazione termica degli edifici - Rivelazione qualitativa delle irregolarit termiche negli involucri edilizi - Metodo all'infrarosso
51.5 36.0
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1/2
Costo in 54.5 36.0
Andrebbe ritirata giacch in contrasto con lo stanstill; si sovrappone alla UNI EN 13187:2000 - Prestazione termica degli edifici - Rivelazione qualitativa delle irregolarit termiche negli involucri edilizi - Metodo all'infrarosso prof. Livio Mazzarella 21 ottobre 2009 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO CENED
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2/2
Costo in 46.5
80.5
96.0
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1/2
Costo in 80.5 32.0 17.5 46.5 51.5 64.0 51.5 27.0
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2/2
Costo in 41.5
22.5
22.5
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Altre 12 norme per un totale di 493 Quindi un totale complessivo di 71 norme per ben 4.046,5 (+ le due UNI TS 11300)
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LE NORME UNI E LE NORME CEN Laffiliazione dellUNI al CEN obbliga lUNI ad adottare SENZA MODIFICHE le norme EN (lUNI oggi non le traduce nemmeno in italiano ma le commercializza in lingua inglese) Gli stati membri del CEN possono solo produrre degli allegati nazionali alla norma EN (quando ci previsto) per integrare la norma europea con DATI (non formule o algoritmi) specifici della nazione (clima, tipologie costruttive e impiantistiche, ecc.) CONSEGUENZE Se occorre modificare una norma UNI EN o UNI EN ISO perch non consistente negli algoritmi di calcolo con le specificit del parco edilizio-impiantistico italiano ecc., occorre chiedere al CEN di mettere in revisione la norma, con tutte le lungaggini relative
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LE UNI/TS E LE NORME CEN Le UNI/TS sono non sono nome tecniche ma specifiche tecniche Le norme UNI/TS 11300 NON SONO ALLEGATI TECNICI alle norme EN sviluppate per lEPBD dal CEN Mentre la UNI TS 11300 1 cerca di limitarsi a definire delle modalit duso delle norme UNI EN, la UNI TS 11300 -2 a tutti gli effetti una noma che si sovrappone alle norme EN, in piena violazione delle regole del CEN (standstill agreement) La UNI TS 11300 3 si mossa sulla stessa linea della parte 2 con stessa problematica di conflitto con la procedura di Standstill La UNI TS 11300 4 allo stato dellarte una traduzione in italiano della norma UNI EN 15316-4-6:2008 ! Esistono alcune difformit tra le UNI TS e le stesse norme UNI EN ISO a cui fanno riferimento
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Sono conformi alle norme CEN sviluppate per lEPBD: sono cio state sviluppate incorporando sia la struttura delle norme CEN e, quando possibile, sia specifici algoritmi (formule) sia valori predefiniti di quantit difficilmente documentabili La Regione Lombardia non federata con il CEN e quindi non soggetta ad alcun obbligo di recepimento di norme che a volte potrebbero essere non adeguate alla specificit del contesto La regola tecnica della Regione pu essere riaggiornata in base alle esigenze (anche corretta se vi si ravvedono errori) in brevissimo tempo, se in particolare comparato ai tempi di gestione delle UNI/TS che ancora non sono complete Le regole tecniche della Regione sono pi complete del pacchetto delle UNI/TS (anche quando tutto pubblicato) giacch consentono di trattare sistemi impiantistici pi complessi Le regole tecniche della Regione SONO GRATUITE
prof. Livio Mazzarella 21 ottobre 2009 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO CENED
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UNI/TS 11300-1 - Determinazione del fabbisogno di energia termica Definisce le modalit per lapplicazione nazionale della UNI EN ISO 13790:2008 con riferimento al metodo mensile per il calcolo dei fabbisogni di energia termica per riscaldamento e per raffrescamento (solo sensibile). rivolta a tutte le possibili applicazioni previste dalla UNI EN ISO 13790:2008: calcolo di progetto (design rating), valutazione energetica di edifici attraverso il calcolo in condizioni standard (asset rating) o in particolari condizioni climatiche e desercizio (tailored rating). Nelle appendici INFORMATIVE riporta:
la determinazione semplificata della trasmittanza termica dei componenti opachi in edifici esistenti un abaco delle strutture murarie utilizzate in Italia in edifici esistenti la determinazione semplificata della trasmittanza termica dei componenti trasparenti i fattori di ombreggiatura
prof. Livio Mazzarella 21 ottobre 2009 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO CENED
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di Progetto (design rating) Standard (asset rating) Adattata allutenza (tailored rating)
Standard
Standard
Progetto
Permesso di costruire, certificazione o qualificazione energetica del progetto Certificazione o qualificazione energetica Ottimizzazione, validazione, diagnosi e programmazione di progetti di riqualificazione
Standard
Standard
Reale
Reale
Le regole tecniche della R.Lombardia consentono le medesime applicazioni, essendo unimplementazione della UNI EN ISO 13790:2008 che, come la UNI/TS, differenzia le valutazioni in base ai dati utilizzati
prof. Livio Mazzarella 21 ottobre 2009 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO CENED
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CONFRONTO UNI/TS 11300-1 E LE REGOLE TECNICHE R. Lombardia Schema procedura di calcolo UNI/TS
1) Definizione dei confini dellinsieme degli ambienti climatizzati e non climatizzati delledificio. 2) Se richiesta, definizione dei confini delle diverse zone di calcolo. 3) Definizione delle condizioni interne di calcolo e dei dati di ingresso relativi al clima esterno. 4) Calcolo, per ogni mese e per ogni zona delledificio, dei fabbisogni di energia termica sensibile per il riscaldamento (QH,nd) e raffrescamento (QC,nd). 5) Aggregazione dei risultati relativi ai diversi mesi ed alle diverse zone servite dagli stessi impianti.
R.LOMBARDIA
1) analogo 2) analogo, salvo considerare climatizzate le zone senza impianto se VNC < 10% Volume totale climatizzato 3) analogo nella procedura; qualche differenza sui dati di ventilazione e climatici 4) analogo nella procedura; qualche differenza sul calcolo dei fabbisogni di energia termica che includono anche il latente 5) analogo; ma viene in pi introdotto il concetto di servizio 6) IN PI: calcolo del fabbisogno termico latente
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CONFRONTO UNI/TS 11300-1 E LE REGOLE TECNICHE R.LOMBARDIA Dati di ingresso: Dati relativi alle caratteristiche tipologiche delledificio UNI/TS
volume lordo e volume netto dellambiente climatizzato; la superficie utile (o netta calpestabile) dellambiente climatizzato superfici di tutti i componenti dellinvolucro e della struttura edilizia; tipologie e le dimensioni dei ponti termici orientamenti di tutti i componenti dellinvolucro edilizio; caratteristiche geometriche di tutti elementi esterni (altri edifici, aggetti, etc.) che ombreggiano i componenti trasparenti dellinvolucro edilizio.
R.LOMBARDIA
analogo analogo analogo analogo; analogo analogo; eventualmente pi dettagliato
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CONFRONTO UNI/TS 11300-1 E LE REGOLE TECNICHE R.LOMBARDIA Dati di ingresso: Dati relativi alle caratteristiche termiche e costruttive delledificio UNI/TS
trasmittanza termica dei componenti dellinvolucro edilizio capacit termica areica dei componenti della struttura trasmittanza di energia solare totale dei componenti trasparenti i fattori di assorbimento solare delle facce esterne dei componenti opachi dellinvolucro edilizio le emissivit delle facce esterne dei componenti dellinvolucro edilizio fattori di riduzione della trasmittanza di energia solare totale dei componenti trasparenti dellinvolucro edilizio in presenza di schermature mobili fattori di riduzione dovuti al telaio dei componenti trasparenti coefficienti di trasmissione lineare dei ponti termici
R.LOMBARDIA
analogo analogo; si riporta il metodo analitico in App.D invece di rinviare alla UNI EN ISO 13786 analogo analogo diverso: si usa approccio semplificato della ex UNI 10344 (fattore di riduzione per reirradiazione nel calcolo di QSE) analogo
analogo, ma con valore fisso a 0.8 analogo; si riportano in pi in App. B labaco della UNI EN ISO 14683:2008 e in App. C le formule di calcolo del F.A.3 della ex UNI 7357
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CONFRONTO UNI/TS 11300-1 E LE REGOLE TECNICHE R.LOMBARDIA Dati di ingresso: Dati climatici e durata della stagione di riscaldamento e raffesc. UNI/TS
medie mensili di temperatura esterna medie mensili dellirraggiamento solare totale per ciascun orientamento durata della stagione di riscaldamento invernale definita come nel DPR 412/93 durata della stagione di raffrescamento estivo definita come
R.LOMBARDIA
analogo analogo
H t day che non tiene conto degli effetti capacitivi delle strutture
prof. Livio Mazzarella 21 ottobre 2009
Qgn.day
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CONFRONTO UNI/TS 11300-1 E LE REGOLE TECNICHE R.LOMBARDIA Dati di ingresso: Interpolazione dei dati climatici per frazioni di mese UNI/TS
per le frazioni di mese, o definite dalla tabella del DPR 412/93 o dalla formula di confronto delle temperature medie giornaliere, NON SI EFFETTUA il calcolo del fabbisogno per lintera durata del mese, ma solo per la frazione di mese interpolando SOLO la temperatura! NOTA 1: grave errore! Si dimentica di interpolare la radiazione solare! NOTA 2: non conforme alla UNI EN ISO 13790:2008 che richiede sempre il calcolo per mese intero; la durata della stagione serve solo se si usa il calcolo stagionale!
R.LOMBARDIA
diverso, ma pi corretto : si usa SEMPRE lintera durata del mese, conformemente a quanto richiesto dalla UNI EN ISO 13790:2008 , insieme con i dati medi mensili di temperatura, radiazione e pressione parziale del vapore (se si calcola il fabbisogno da carico latente). Inoltre per il calcolo del fabbisogno termico da raffrescamento il calcolo si esegue per tutto lanno (eseguendo il test MAX[0;QNC,s ]), giacch possono esservi zone che richiedano raffrescamento anche dinverno.
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CONFRONTO UNI/TS 11300-1 E LE REGOLE TECNICHE R.LOMBARDIA Dati di ingresso: Dati relativi alle modalit di occupazione e di utilizzo delledificio UNI/TS
temperature di set-point (riscaldamento, raffrescamento) numero di ricambi daria tipo di ventilazione e di regolazione della portata durata dei periodi di raffrescamento e riscaldamento regime di funzionamento dellimpianto termico; modalit di gestione delle chiusure oscuranti modalit di gestione delle schermature mobili apporti di calore interni
prof. Livio Mazzarella 21 ottobre 2009
R.LOMBARDIA
analogo; si aggiungono le umidit di set-point (risc.-raff.) diverso: uguale solo per residenziale nuovo; altri UNI 10339 analogo analogo: 24 su 24 h, 7 su 7 g analogo: continuo analogo analogo ma pi preciso e dettagliato analogo
SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO CENED
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CONFRONTO UNI/TS 11300-1 E LE REGOLE TECNICHE R.LOMBARDIA CALCOLO DEL FABBISOGNO TERMICO DELLA ZONA UNI/TS
riscaldamento
QH ,nd = QH ,ht gn Qgn
R.LOMBARDIA
diverso
QNH , s = MAX[0; QL , H ,net G , H QGH ]
raffrescamento QC ,nd = Qgn C ,ls QC ,ht perdite termiche Qx ,ht = Qx ,tr + Qx ,ve
x = H ;C
diverso QNC , s = MAX[0; QGC L ,C QL ,C ,net ] diverso: perdite nette QL , x ,net = QL , x QSE ,O QSE , S QL , x = QT + QV diverso: solo en.solare interna
QGx = QI + QSI + QSI , S
guadagni interni
Qgn = Qint + Qsol
Il metodo delle perdite nette (separazione tra QSE e QSI) era adottato dalla UNI 10344 e consentito dalla UNIMazzarella EN 832, ed stato dimostrato migliorare nel clima italiano prof. Livio 21 ottobre 2009 la qualit del calcolo SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO CENED
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CONFRONTO UNI/TS 11300-1 E LE REGOLE TECNICHE R.LOMBARDIA PERCH MEGLIO IL METODO DELLE PERDITE NETTE
UNI/TS
considera la radiazione solare assorbita dalle superfici esterne alla stregua delle radiazione solare incidente sulle pareti interne dopo aver attraversato le finestre
R.LOMBARDIA
radiazione solare incidente su parete con cappotto esterno
conseguenza: - in inverno la considera comunque utile e la pondera con G,H - in estate non la pondera con L,C (cio non tiene conto delle capacit termiche) e la considera tutta carico termico
Si pu notare come la radiazione assorbita, per effetto della capacit venga quasi del tutto schermata, di contro cresce la temperatura superficiale esterna riducendo le dispersioni verso lesterno
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CONFRONTO UNI/TS 11300-1 E LE REGOLE TECNICHE R.LOMBARDIA CALCOLO DEL FABBISOGNO TERMICO DELLA ZONA UNI/TS
non considera la possibile presenza di serre addossate alla zona
R.LOMBARDIA
diverso: considera esplicitamente la possibilit di serre addossate alla zona, secondo la procedura dellApp. E (Normativa) della UNI EN ISO 13790:2008
aC = aC ,0 +
C ,0
A k w Af
non sufficientemente validata e legata ad un rapporto che non ha un corretto significato fisico (area finestrata su area pavimento): si afferma che zone a stessa pianta e con stessa vetratura ma con capacit termiche diverse hanno la stessa correzione sul tempo caratteristico adimensionale!
aC = aC ,0 +
C ,0
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CONFRONTO UNI/TS 11300-1 E LE REGOLE TECNICHE R.LOMBARDIA CALCOLO DEL FABBISOGNO TERMICO DELLA ZONA UNI/TS
se si in presenza di ventilazione meccanica o no, con recuperatore o preriscaldatore dellaria esterna di ventilazione, il fabbisogno di energia termica viene sempre calcolato con la portata di ventilazione corretta:
R.LOMBARDIA
diverso: di calcola due volte: una volta con una portata di AERAZIONE CONVENZIONALE (cio cosa si avrebbe in assenza dellimpianto di ventilazione meccanica), cio come
H V = a ca qve,k ,mn
una seconda volta tenendo conto delleffettiva portata fornita dal sistema meccanico e delleffettiva temperatura di immissione, cio come:
k
bve,k tiene conto delle diverse temperature di immissione e per i cui valore si rinvia alla UNI EN ISO 13790 operando in tal modo il rendimento globale medio stagionale di un edificio con sola aerazione risulta avere un valore superiore a quello dello stesso edificio ma con ventilazione forzata con recupero termico!
n g =
m > g =
le due diverse QV serviranno per calcolare lefficienza media stagionale in modo corretto
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CONFRONTO UNI/TS 11300-1 E LE REGOLE TECNICHE R.LOMBARDIA CALCOLO DEL RENDIMENTO GLOBALE MEDIO STAGIONALE - Esempio UNI/TS
sola aerazione
R.LOMBARDIA
diverso: lefficienza (e non il rendimento, giacch se sistemi a pompa di calore pu essere >1) si calcola come:
g =
QV ,adj + 75
si ha
il 12.5% di riduzione; se Q si riduce del 10% a causa del consumo elettrico del ventilat.
n = g
Quindi si ha: 100 100 n m = = 0.75 < g = = 0.83 g 133 120 In questo modo si mette in evidenza lefficacia (o meno) del sistema di ventilazione meccanica
Confronto tra le norme UNI TS 11300 e il Decreto n. 5796 del 11 giugno 2009
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CONFRONTO UNI/TS 11300-1 E LE REGOLE TECNICHE R.LOMBARDIA CALCOLO DELLENERGIA SCAMBIATA PER TRASMISSIONE
UNI/TS
reirradiazione verso il cielo inserito nelle perdite invece che nella radiazione solare difformemente dalla UNI EN ISO 13790:2008
R.LOMBARDIA
diverso: reirradiazione verso il cielo inserita come termine riduttivo della radiazione solare assorbita dalle superfici esterne, ancorch valori tabulati (quelli della ex UNI 10344)
QT = H T t + QT,S
compare invece la trasmissione attraverso il muro di divisione zona-serra analogo, anche se espresso in forma diversa, ma con coefficienti tabulati solo per applicazione allesistente, esteso
x = H; C
coefficiente di globale di scambio termico per trasmissione Htr aggiustato per tener conto di ambienti a diverse temperature
H tr ,adj = H tr ,i btr ,i
i
coefficienti btr solo tabulati (ad esempio non si consente il calcolo della temperatura ambiente non climatizzato, come consentito dalla UNI EN ISO 13789
- esist. - nuovo
H T = AL ,k U k
k
i a i e
21 ottobre 2009
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CONFRONTO UNI/TS 11300-1 E LE REGOLE TECNICHE R.LOMBARDIA CALCOLO DELLENERGIA SCAMBIATA PER VENTILAZIONE
UNI/TS
conforme come metodo alla UNI EN ISO 13790:2008 calcolato con la portata di ventilazione corretta tramite il coefficiente bve,k che tiene conto delle diverse temperature di immissione e a cui si rinvia per i valori
R.LOMBARDIA
analogo, anche se bve,k viene direttamente riportato nel corpo del testo in modo conforme alla UNI EN ISO 13790:2008, esplicitando chiaramente tutte le possibili condizioni di ventilazione o aerazione diverso: sono diversi i valori assegnati ai ricambi daria e alle portate che non possono essere mai inferiori a dei valori minimi necessari per la salubrit dellaria: areazione o v.naturale 0.5 m3/h residenziale esistente 0.3 m3/h residenziale nuovo UNI 10339 senza riduzioni meccanica portata di progetto senza riduzioni, mai inferiore ai valori della UNI 10339
i valori della portata volumica, ovvero dei ricambi daria vengono prefissati: areazione o v.naturale 0.3 m3/h residenziale UNI 10339 con indici di affollamento ridotti al 60% meccanica portata di progetto (eventualmente ridotta al 60% se igro-regolabile)
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CONFRONTO UNI/TS 11300-1 E LE REGOLE TECNICHE R.LOMBARDIA CALCOLO DELLE OMBRE PORTATE DA AGGETTI/EDIFICI
UNI/TS
fattore di ombreggiatura complessivo calcolato come prodotto di fattori
R.LOMBARDIA
diverso: fattore di ombreggiatura complessivo calcolato come nella ex UNI 10344
FS ,i , j = Fh ,i , j min (Fo ,i , j ; F f ,i , j )
per cui si ottiene un valore pi corretto:
Fhor = 1
Fov = 0.5
F fin = 0.5
Fhor = 1
Fov = 0.5
F fin = 0.5
soprattutto per il calcolo estivo in cui la radiazione solare decisamente pi importante; in questo caso si fa lassunzione opposta (mai sovrapposizione) anchessa non esatta, ma pi penalizzante. in pi: viene chiarito come comportarsi in presenza di doppio aggetto verticale
La Regione Lombardia ha inoltre reso disponibile tramite CESTEC/CENED un metodo analitico per il calcolo delle ombre portate anche in copresenza di aggetti orizzontali e verticali singoli e doppi
prof. Livio Mazzarella 21 ottobre 2009 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO CENED
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R.LOMBARDIA
appare diverso ma analogo; si calcolano direttamente le trasmittanze analogo: stato solo dimenticato il riferimento diretto alla UNI EN ISO 13370, perch non si fatto in tempo ad includere tale procedura nel Decreto (oggetto prossima revisione) manca: sar oggetto di prossima revisione in pi: il fabbisogno per ventilazione viene correttamente differenziato fra ventilazione/preriscaldamento e resto dell'impianto in base alla temperatura di immissione dell'aria
viene riportato esplicitamente un metodo per il calcolo delleffetto della ventilazione notturna estiva
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CONFRONTO UNI/TS 11300-2 E LE REGOLE TECNICHE R.LOMBARDIA COSA MANCA NELLE UNI/TS PARTE 2 UNI/TS
manca
R.LOMBARDIA
CONCETTO DI SERVIZIO: si esplicita il calcolo in termini di servizio tecnologo: riscaldamento o climatizzazione invernale, raffrescamento o climatizzazione estiva, ventilazione meccanica, acqua calda sanitaria; ogni servizio pu essere coperto da pi sistemi impiantistici. ESPLICITAZIONE DEL BILANCIO ENEGETICO IN TERMINI DI ENERGIA PRIMARIA: formule esplicite per il calcolo dellenergia primaria sia globale sia per servizio reso, che tengono conto di tutti i possibili vettori energetici compresi quelli relativi alle fonti rinnovabili (conforme a UNI EN 15603) RIPARTIZIONE DEL FABBISOGNO DI ENERGIA PRIMARIA FRA I VARI SERVIZI SIA CON GENERAZIONE CONGIUNTA CHE SEPARATA: formule per la ripartizione del fabbisogno di energia primaria tra i vari servizi tecnologici, sia afferenti ad unico generatore termico/frigorifero, sia a generatori distinti, compresa la cogenerazione termico-elettrica
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manca
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CONFRONTO UNI/TS 11300-2 E LE REGOLE TECNICHE R.LOMBARDIA COSA MANCA NELLE UNI/TS PARTE 2 UNI/TS
manca
R.LOMBARDIA
SISTEMA DI VENTILAZIONE MECCANICA: calcolo analitico dedicato alla ventilazione (in particolare invernale) con possibile preriscaldamento e umidificazione con controllo dellumidit (CLIMATIZZAZIONE INVERNALE) POMPE DI CALORE ELETTRICHE ED AD ASSORBIMENTO: si impiega attualmente lalgoritmo di calcolo della ex UNI 10348, giacch si attende che si abbia un approccio unico tra pompe di calore e frigoriferi (leggi UNI EN 15316-4-2:2008 e pre UNI/TS 11300-3 SISTEMI COGENERATIVI: calcolo semplificato in condizioni nominali in attesa di sviluppare un metodo di possibile applicazione che non richieda come la UNI EN 15316-4-4:2008 la conoscenza dei profili giornalieri di funzionamento del sistema!
manca
manca
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CONFRONTO UNI/TS 11300-2 E LE REGOLE TECNICHE R.LOMBARDIA COSA MANCA NELLE UNI/TS PARTE 2 UNI/TS
manca
R.LOMBARDIA
RIPARTIZIONE DEL CARICO TRA PI GENERATORI: si esplicita un algoritmo per la ripartizione della richiesta di energia termica ad un sistema di generazione costituito da pi generatori con attivazione sequenziale preordinata CALCOLO DELLE EMISSIONI DI CO2 formule esplicite per il calcolo dellemissione di CO2 relative ai vari servizi tecnologici
manca
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CONFRONTO UNI/TS 11300-2 E LE REGOLE TECNICHE R.LOMBARDIA CALCOLO DEL RENDIMENTO GLOBALE MEDIO STAGIONALE
UNI/TS
rendimento globale medio stagionale
R.LOMBARDIA
g =
QH Q + QW o g = H QP , H QP , H ,W
con QH calcolato, se ventilazione meccanica con recupero, comprendente cio gi leffetto di maggior efficienza energetica legata al recupero rendimento globale medio stagionale di sottosistema y per servizio X
analogo ma pi completo e corretto: annuale e considera esplicitamente tutti i possibili servizi presenti e utilizza a numeratore il fabbisogno termico con aerazione, per evidenziare leventuale presenza di ventilazione meccanica con recupero termico
g,yr =
X ,y =
con QX,y,in energia termica, QX,y,aux energia elettrica e fp,el fattore di conversione in primaria dellelettrica, cio a denominatore energia termica + energia primaria! PASTICCIO!
gH,yr =
Q BH,yr E P,H
gW,yr =
Q DHW,yr E P ,W
ecc.
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CONFRONTO UNI/TS 11300-2 E LE REGOLE TECNICHE R.LOMBARDIA FABBISOGNO PER ACQUA CALDA SANITARIA
UNI/TS
Metodo di calcolo Fabbisogni per utenze non residenziali, valori tabulati Sottosistema di erogazione, senza ausiliario Sottosistema di distribuzione con ricircolo: solo metodo analitico, si rimanda al metodo per il riscaldamento ambientale
R.LOMBARDIA
analogo diverso: alcuni valori tabulati sono diversi analogo ma con la possibilit di ausiliario diverso: si usa metodo specifico derivato dalla UNI EN 13316-3-2: Se edificio esistente tabella valori convenzionali derivata dalla UNI EN 13316-3-2 delle lunghezze tubazioni Se nuovo metodo analitico in cui si chiede di determinare trasmittanze e lunghezze diverso: valore 0.2 analogo ma con la possibilit di ausiliario diverso: si considerano anche le perdite del generatore autonomo
Fattore di recupero termico da anello 0.5 Sottosistema di accumulo: senza possibilit di ausiliario Nelle perdite recuperabili ai fini del riscaldamento ambientale non si considera la perdita del generatore autonomo
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CONFRONTO UNI/TS 11300-2 E LE REGOLE TECNICHE R.LOMBARDIA FABBISOGNO PER RISCALDAMENTO AMBIENTALE
UNI/TS
Metodo di calcolo Ogni zona termica un solo tipo di terminali dimpianto
R.LOMBARDIA
analogo, ma solo dettagliato diverso: ogni zona termica pu ammettere pi tipi di terminali dimpianto e catene impiantistiche diverse (es. aria primaria e pannelli radianti); la ripartizione del fabbisogno termico tra le diverse catene impiantistiche avviene in modo proporzionale alla potenza termica installata dei terminali diverso: calcolate in parallelo; si ricorda che non si in presenza di perdite termiche della catena impiantistica (serie) ma di correzioni alle semplificazioni adottate per determinare le perdite delledificio (uniformit spaziale e costanza temporale della temperatura interna); consistente con la UNI EN 15316-2-1 diverso: solo metodo tabellare per tutti diverso: previsto sia metodo analitico per sistemi nuovi che tabellare per gli esistenti
Sottosistema distribuzione: calcolo analitico per edifici nuovi e tabellare per esistenti Sottosistema accumulo: solo metodo analitico
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CONFRONTO UNI/TS 11300-2 E LE REGOLE TECNICHE R.LOMBARDIA RENDIMENTO DEI GENERATORI TERMICI UNI/TS
Metodo di calcolo generatori non a condensazione anche semplificato Temperatura media del generatore nota dal calcolo della temperatura media distribuzione sempre analitica Caldaia a condensazione: metodo per il calcolo del fattore di recupero R analitico che richiede la conoscenza di temperatura dei fumi e tenore di ossigeno nei fumi (dati misurabili per lesistente ma non attualmente disponibili tra i dati tecnici delle caldaie oggi commercializzate. Tale metodo applicato a caldaie nuove con i dati di default della UNI/TS sottostima R in condizioni di massima condensazione di UN ORDINE DI GRANDEZZA, sottostimando di 5 punti percentuali il rendimento
R.LOMBARDIA
analogo, ma solo dettagliato diverso: temperatura media generatore assegnata dal tecnico competente senza specificare come calcolarla. diverso: metodo di calcolo di R basato sui dati dichiarati dai costruttori quali i rendimenti in condizioni nominali (non condensante) e in condizioni condensanti e relative temperature; da qui si ricava R(Qav,g) e poi si interpola linearmente tra tali estremi; metodo approssimato che riproduce, in condensazione, il rendimento dichiarato
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La UNI/TS parte 3 Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 3: Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione estiva in fase di revisione dopo linchiesta pubblica e non ancora quindi nel suo stato definitivo per cui prematuro qualsiasi confronto; inoltre la regola tecnica della regione predisposta per trattare la climatizzazione estiva ma non ha appositamente introdotto i metodi di calcolo delle perdite dei singoli sottosistemi per la climatizzazione estiva in attesa di esaminare la versione definitiva della citata UNI/TS
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La UNI/TS parte 4 Utilizzo di energie rinnovabili e di altri metodi di generazione per riscaldamento di ambienti e preparazione acqua calda sanitaria ancora in fase di elaborazione e non ancora quindi nel suo stato definitivo per cui prematuro qualsiasi confronto; la regola tecnica della regione comunque tratta gi la materia conformemente alla relative norme UNI EN; in particolare: i sistemi solari termici, sia per produzione di ACS che per integrazione al riscaldamento (metodo F-Chart) sistemi solari fotovoltaici caldaie a bio-combustibili trattate in maniera analoga alle caldaie normali, tenendo conto del tipo di combustibile tramite appositi coefficienti (anche per la produzione di CO2)
prof. Livio Mazzarella 21 ottobre 2009 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO CENED
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Nei titoli proposti dalle UNI/TS 11300 parti 1,2, 3 e 4 non si fa menzione del calcolo del fabbisogno energetico per lilluminazione fissa in edifici non residenziali. Nella procedura della Regione Lombardia vi il metodo di calcolo per la determinazione del fabbisogno per lilluminazione, valevole solo per edifici non residenziali, conforme alla UNI EN 15193:2008
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e la pazienza!
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