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GRAFOLOGIA E CRIMINOLOGIA

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di Giuseppe Cosco e Caterina Crociani

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Oggi la magistratura dimostra un marcato interesse nei riguardi della scienza


grafologica. Sempre pi� frequentemente si sta assistendo, infatti, da alcuni anni,
ad un aumento considerevole dei reati di falso grafico. La scienza grafologica
viene applicata nel settore giudiziario con tale frequenza da indurre la Corte di
Cassazione a sentenziare che: <<Una perizia grafica prevalentemente basata sul
metodo dell'interpretrazione calligrafica � generalmente insufficiente senza il
contributo di una attenta interpretazione grafologica a dirimere il pericolo di
errore nel responso offerto al magistrato>> (Sentenza del 29 dicembre 1959).

Il fine dell'indagine grafologica-criminalistica, �, come scrive Bruno Vettorazzo:


<<la ricerca della verit� in merito alla autenticit� di uno scritto manuale ed
alla ricerca del falsario, ricerca che il giudice o il P.M. non possono effettuare
da soli, perch� esulante dalle loro cognizioni>>. L'accertamento si attua, tra
l'altro, con la tecnica comparativa, cio� si effettua uno studio analitico basato
sul raffronto tra i caratteri delle scritture oggetto di indagine.

Il metodo per le operazioni di indagine peritale che offre un alto grado di


esattezza � quello grafologico. La figura del perito calligrafo, pi�
specificatamente, particolarmente in certe zone d'Italia, sta cedendo il passo ad
una figura pi� specialistica e aggiornata di esperto: quella del perito grafologo.
L'istituzione della Scuola Superiore di Studi Grafologici attivata nel 1977 presso
l'Universit� di Urbino � porta bandiera di questo spirito innovatore, che
conferisce sempre pi� dignit� di scienza allo studio scientifico della scrittura.

La giurisprudenza, del resto, oggi privilegia sempre pi� la perizia grafologica a


quella segnaletico-descrittiva, da ci� si pu� dedurre che l'ambito oggettuale
della perizia ha raggiunto una corretta dimensione epistemiologica. Una sentenza
della Corte Suprema di Cassazione, a tal riguardo, stabilisce che la perizia
grafica eseguita col metodo calligrafico non pu� considerarsi attendibile: Sez. 5
- Sent. 15852 del 29/11/90 - Riv. 185897 Pres. Biliardo L. - Rel. Nicastro G. -
Imp. Nagae

<<In tema di perizia per accertare l'autenticit� di una scrittura, il vecchio


metodo, in cui il perito procedeva esclusivamente a una comparazione alfabetica,
limitandosi a paragonare tra di loro le singole lettere � stato abbandonato, non
avendo nulla di scientifico. E' noto, infatti, che uno stesso soggetto pu� variare
la propria scrittura non solo col passare degli anni, ma nello stesso lasso di
tempo - a seconda che attribuisca allo scritto maggiore o minore significato, o
della persona cui � diretto, ecc. - e, addirittura, in uno stesso scritto.

Al metodo calligrafico si � quindi sostituito quello grafonomico, che studia la


grafia non solo nel suo aspetto obiettivo, cogliendone anche l'evoluzione, ma in
relazione altres� alla scrittura, individuandone difformit� e somiglianze e
soprattutto, le caratteristiche distintive, idonee a farne stabilire la
provenienza da un determinato soggetto>>.

Oggi gli studiosi sono unanimamente concordi nell'affermare che attraverso


l'analisi della scrittura, definita dal Klages: <<il precipitato tridimensionale
della movimentalit� dello strumento maneggiato dal soggetto scrivente...>>, �
possibile accertare la spontaneit� della manoscrittura oggetto di indagine o se si
� in presenza di un falso in quanto, nel tentativo di modificazione grafica da
parte di un falsario, lo sforzo di volont� per imitare lo scritto indicher�,
all'esperto, l'artificiosit� e l'innaturalezza dei segni grafici vergati.

Quanto detto consente al perito grafologo di venire in possesso di una serie di


dati che, come lo studio delle impronte digitali, rende possibile
(specificatamente alla grafologia giudiziaria) distinguere il prodotto scritturale
di un individuo da un altro con grande attendibilit� e capire se lo scrivente ha
cercato di modificare la propria scrittura per non renderla riconoscibile. Si pu�
affermare che ogni individuo ha un suo particolare modo di scrivere, un suo DNA
grafologico inconfondibile, che rende qualsiasi scrittura unica e mai, in nessun
caso, uguale ad un'altra.

Un iniziale approfondimento grafo-psicologico delle scritture oggetto di indagine


pu� interessare il Consulente della Autorit� Giudiziaria, esclusivamente, a fini
di orientamento iniziale dello studio e consistente nella comprensione della
psicologia dello o degli indagati. Il prof. Vettorazzo nel suo libro "Grafologia
giudiziaria", citando il lavoro del Saudek, riporta i dieci caratteri grazie ai
quali � <<possibile riconoscere con -esattezza- la disonest� delloscrivente,
purch� ricorrano almeno quattro delle caratteristiche seguenti:

1) grafia lenta, indipendentemente da cause strumentali, da immaturit� grafica o


da impedimenti psicofisici;
2) grafia innaturale perch� scolastica, rovesciata, oppure stilizzata, insomma
senza vita e con frequenti arcate;

3) grafia lassa cio� molle, senza struttura e pressione, cio� con frequenti
collegamenti filiformi e righi ondeggianti;

4) frequenti ritocchi indipendenti da cause strumentali e senza miglioramento


della chiarezza... e originalit�;

5) lettere oscure (una lettera al posto di altra) con frequenti tratti ricoperti;

6) grafia imbrattata e punteggiata, cio� con frequenti e ingiustificati punti di


appoggio fra sillabe e parole;

7) frequenti alzate di penna;

8) omissione di tratti essenziali di lettere in grafia lenta;

9) enfasi iniziale marcata, soprattutto in unione ad altri segni gi� visti;

10) lettere - v, a, d, g, q - aperte alla base e descritte con moto orario in due
tempi>>.

Il Vettorazzo puntualizza, subito dopo, che <<Il Saudek raccomanda ripetutamente


la necessit� che il primo e fondamentale sintomo (la lentezza) sia accompagnato da
almeno altri tre sintomi di insincerit�, perch� si possa concludere con certezza
per quest'ultima>>.
Oggigiorno l'analisi grafologico-comparativa delle firme, eseguita dal perito, si
basa principalmente sulla dottrina criminalistica propria delle Scuole di Polizia
Scientifica, non prescindendo dalla metodologia morettiana che risulta essere la
pi� agevole e precisa nel definire correttamente, sia dal punto di vista
epistemiologico che etimologico, l'espressione scritturale del prodotto grafico in
una scrittura. Le varie fasi dell'indagine grafologica, concludendo, in accordo
alla metodologia criminalistica, possono cos� essere riassunte: Osservazioni
preliminari; analisi e valutazione dei segni grafici dei grafismi autografi e di
quelli in verifica; confronti e osservazioni; considerazioni conclusive e giudizio
finale.

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