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FACCIAMO QUALCOSA di Ariberto Terragni Tra i vari sfracelli perpetrati dallattuale governo si sta consumando un grave abuso che

passato sotto silenzio da parte di ogni canale informativo, eccezion fatta per il blog di Beppe Grillo, da cui traggo queste informazioni: La legge Levi-Prodi prevede che chiunque abbia un blog o un sito debba registrarlo al ROC, un registro dellAutorit delle Comunicazioni, produrre dei certificati, pagare un bollo, anche se fa informazione senza fini di lucro. I blog nascono ogni secondo, chiunque pu aprirne uno senza problemi e scrivere i suoi pensieri, pubblicare foto e video. Liter proposto da Levi limita, di fatto, laccesso alla Rete. Quale ragazzo si sottoporrebbe a questo iter per creare un blog? La legge Levi-Prodi obbliga chiunque abbia un sito o un blog a dotarsi di una societ editrice e ad avere un giornalista iscritto allalbo come direttore responsabile. Il 99% chiuderebbe. Il fortunato 1% della Rete rimasto in vita, per la legge Levi-Prodi, risponderebbe in caso di reato di omesso controllo su contenuti diffamatori ai sensi degli articoli 57 e 57 bis del codice penale. In pratica galera quasi sicura. Il disegno di legge Levi-Prodi deve essere approvato dal Parlamento. Non uno scherzo, non una provocazione, ma semplicemente un deliberato attacco alla libert individuale despressione, un tentativo massiccio e invasivo di assorbire un fenomeno libero (la rete) e di assoggettarlo ad una logica non gi di veridicit delle fonti, ma di mero controllo governativo: non si possono filtrare le notizie su internet? Bene, si crea una legge apposta per rendere illegale ci che non censurabile. E la stampa e la televisione, come da ovvio, tacciono vergognosamente, oramai crollato qualunque pudore. Il 12 ottobre il Consiglio dei ministri ha approvato questa malefatta allunanimit, e quasi nessuno sa niente. Si pu credere, con una forte dose di benevolenza, che tutte le belle parole scritte nelle costituzioni, nelle dichiarazioni, nei trattati (diritto allo studio, alla salute, al lavoro etc.) vengano puntualmente disattese per il destino cinico e baro, che come sempre impedisce agli uomini di buona volont di realizzare il bene comune. Oggi come oggi per stiamo assistendo di fatto alla mutilazione di un diritto, e stavolta il destino cinico e baro non centra niente, ammesso che sia mai centrato qualcosa: siamo di fronte ad una strategia precisa, univoca, spietata e organizzata per tappare la bocca a chi prova, con somma fatica, a ledere il velo di reticenza e di disinformazione che regna sovrano in ogni canale mediatico italiano. E intanto rete 4 resta l dov, tanto per soffermarci ad un problema di telecomunicazione, e nessuno che si prenda la briga di decidere, di fare qualcosa una volta tanto. Fare fare fare. Meglio dare addosso a chi non pu difendersi: leggi i bloggers, risolvendo un problema che di fatto non un problema; si produca uno dei loro strafottuti sondaggi per vedere quanto stia a cuore al popolo italiano la tematica blog, che lo facciano perdiana! Che chiedano alla gente se chiudere i blog sia in cima alle loro priorit, pi che la sicurezza, il caro vita, la disoccupazione. Le risposte non arrivano da nessuna parte, tantomeno dalla brigata di finti giovani del Pd, che si guarda bene dal metterci la faccia e di mettere in atto qualcosa dopo tanto parlare non sempre a proposito. Ora sta a noi. Scriviamo a questo tale, Ricardo Franco Levi, divulghiamo in tutto il globo questa coltellata alle spalle, che si sappia finch non avremo il bavaglio alla bocca. E soprattutto tenere presente il prossimo passo: aboliamo lordine dei giornalisti.

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