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.... Nel santo amore dell' umanit si sentirono fratelli per la prima volta. (Pag. 69).

E . D E AMICIS.

Lotte

Civili.

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Anche suo padre, d'altra parte, si mostrava pi affettuoso col figliuolo e quest'aperta parzialit dei suoi parenti era stata cagione ch'ella non avesse mai amato i l fratello, che assorto nei suoi studi prima, e poi felice dei suoi trionfi, gli era parso sempre un poco egoista e troppo ambizioso. Alberto, dal canto suo, invanito alquanto fin dall'infanzia, e soddisfatto dei privilegi di cui godeva nella famiglia, non solo non s'era mai curato gran fatto della sorella; ma vedendola triste e fredda con lui, e credendola per questo invidiosa, s'era fatto un falso concetto di lei, come d'un animo gretto e acrimonioso, col quale, anche negli anni della sua pi affettuosa espansione, non aveva mai potuto entrare in dimestichezza fraterna. Per qualche tempo, dopo terminate le scuole, essa aveva preso passione per le letture letterarie, e in specie per la poesia; ma non potendone ragionar mai, n con suo fratello che le metteva soggezione, n con suo padre che non ci aveva i l capo, n con sua madre che le tagliava in bocca quei discorsi, come un'ostentazione ambiziosa disdicevole alla sua persona, aveva rinunziato anche a questo conforto. In seguito, s'era messa in capo di studiare da maestra; ma sua madre v i s'era opposta a spada tratta, come a un proposito che offendesse il decoro del casato. Da ultimo, aveva posto affetto alla cognata e al nipotino; ma non potendo star con loro che raramente, e di scappata, per i l molto lavoro che le era imposto in casa da sua madre, nemmeno da quell'affetto poteva tirar la consolazione che le abbisognava. E s'era tornata a chiudere nella sua malinconia solitaria, qualche volta piangente, spesso inasprita, i l pi del tempo rassegnata, ma con un gran vuoto nell'anima, e come oppressa dalla sua vita arida e senza scopo. Eppure v'era in lei una intelligenza aperta e viva, un cuoigentile e forte, qualche cosa di dolce e di profondo, che non si manifestava, in parte, nemmeno a lei stessa, per mancanza d'un oggetto su cui si potesse espandere. Ora, tutto questo si scosse e si rischiar nell'anima sua al primo raggio della nuova Idea che ud annunziare dal suo fratello. V'era dunque fuori della religione e della famiglia, fuori dell'amore dell'arte, un mondo a lei sconosciuto, un grande ordine di sentimenti e di idee, al quale anch'essa poteva sollevare i l suo spirito, e in cui, fra tanti altri propositi vasti e generosi, primeggiava il concetto di dare alla donna la libert, la dignit, l'indipen-

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denza della vita, di far s che i l suo avvenire non dipendesse pi soltanto dal suo viso e dalla sua borsa! Ella che era un'oppressa della sua classe, che era umiliata e infelice, s'afferr subito a quest'idea, sent prontamente una simpatia profonda per la moltitudine sconosciuta degli oppressi e degli infelici, su cui non aveva mai fissato il pensiero. Prest attenzione a ogni parola di suo fratello, entr a poco a poco nell'animo suo, riconobbe, di averlo mal giudicato: nei suoi lunghi silenzi di ragazza trascurata, prese a volgere e a rivolgere nel suo cervello tenace di piemontese le nuove idee; sal pi sovente da sua cognata, per sfogliare furtivamente i nuovi libri di Alberto; se ne port in casa parecchi,, l'un dopo l'altro, e l i lesse avidamente la notte. Uno di questi, un discorso appassionato e bello d'una signora socialista, diretto alle fanciulle borghesi, che dimostrava loro i l bene immenso che potevan fare dedicandosi alla grande causa, e finiva con le parole: Vieni dunque, o desiderata, nelle nostre file !... la commosse fino al pianto. Un ribollimento nuovo di immagini, di affetti, di speranze le prese i l cuore e la mente, e divenne pi violento per lo sforzo eh'ella faceva di comprimerlo, per non provocare lo sdegno e i l disprezzo di sua madre. Ma sentiva che a tutti avrebbe potuto celarlo fuorch a suo fratello, che gi la guardava con un occhio scrutatore, in cui ella vedeva un principio di simpatia, che le faceva battere i l cuore. Sennonch in lei la timidezza antica, in lui i l sospetto di ingannarsi e la dissuetudine d'ogni famigliarit cordiale con essa, l i rimovevano entrambi da un'aperta spiegazione. Finalmente, questa avvenne. Salita un giorno in casa di lui, per non lasciar solo i l ragazzo con le donne di servizio, essa entr nello studio e si mise a leggere delle pagine sparse del libro del Lavoro dei fanciulli, che trov sul tavolino. Mentre essa leggeva, Alberto, di ritorno dalla scuola, entrato un momento da sua madre, ra attirato da lei nella quistione solita con un'asprezza e un'imperiosit di linguaggio, che per poco non gli facevan perder la testa. Per non trascendere, la lasci bruscamente, e salito in casa con un nodo nella gola, stanco alla fine, e sconsolato della dura guerra che sosteneva solo da vari giorni, entr a rapidi passi nello studio, dove sorprese sua sorella. Questa, che stava leggendo del martirio dei ragazzi nelle zolfatare in Sicilia, una di quelle pa-

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gine potenti che escon dall'anima e vanno all'anima come un grido d'angoscia, balz in piedi con un tremito e, voltandosi, present al fratello i l viso pieno di lacrime, in cui splendeva la santa commozione della piet, e a cui s'aggiunse in quel punto un raggio d'ammirazione e d'amore per chi l'aveva commossa. Alberto la guard un momento stupito, si chin a guardare i fogli, cap cap in un lampo tutta l'anima sua e tutta la sua vita, e aperse le braccia, ed essa v i si gett con un grido: O fratello mio! O mia Ernesta! gli rispose A l berto, e con un ardore che chiedeva perdono d'averla per venti anni disconosciuta, le coperse il capo di carezze e di baci. Nel santo amore dell'umanit si sentirono fratelli per la prima volta.

Racconto.
Alberto un ragazzo di dieci anni giuocava nella stanza di suo padre, i l quale stava leggendo la Superstizione socialista del Garofalo, quando la donna di servizio entr a dire : C ' i l tal dei tali : ho da farlo entrare ? Cospetto ! esclam i l padrone, scattando in piedi. Dopo cinque mesi di carcere ! Entri sul momento. A quelle parole cinque mesi di carcere i l ragazzo lasci cadere i l suo balocco e si ritir in un angolo guardando all' uscio con occhi inquieti ; perch l'idea del carcere, naturalmente, non si poteva disgiungere in lui da quella d' un delitto. E rimase immobile dallo stupore vedendo suo padre correre verso l'uscio e abbracciare affettuosamente i l visitatore ; i l quale era un uomo sui trentacinque anni, di viso pallido e risoluto, vestito poveramente, ma pulito e di modi semplici e franchi. Visitato e visitatore si fecero al vano d'una finestra e attaccarono una conversazione vivace, che era da una parte un incalzare di domande e dall' altra un succedersi di risposte, senza un momento di sosta. Quando, fra le altre cose, il ra-

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gazzo ud che l'amico di suo padre era stato condotto a traverso a un villaggio, in mezzo a quattro carabinieri, con le manette ai polsi, come un famoso assassino ch'egli aveva visto uscire un giorno dalla Corte di Assise, i l suo stupore si cangi in cos aperto sgomento che i l nuovo entrato, dandogli una occhiata per caso, se ne accorse. Ma prima di lui se n'era accorto suo padre. Questi a un certo punto, and a prendere un pacco di giornali da un cassetto e, portandoli all' amico, gli disse : Tutto quanto le vorrei dire stampato in questi fogli, che ho raccolti e serbati per lei. Ci dia una scorsa, vedr che stato sempre ricordato durante la sua assenza. Qui espresso il sentimento mio e quello di tutti gli altri malfattori . Il visitatore prese i giornali, sedette con le spalle alla finestra, e cominci a leggere. I l suo ospite lo lasci solo e torn dal ragazzo, aspettando una domanda che gi gli leggeva negli occhi. Il ragazzo, infatti, gli domand a voce bassa : Che cos' ha fatto.... quel signore ? Ha fatto rispose i l padre sorridendo cinque mesi di prigione. Il ragazzo rimase un momento perplesso. Poi domand t i midamente. Chi ? Alla buon' ora rispose il padre, sedendo e attirando i l figliuolo a s ; a questa domanda mi pi facile rispondere. Ma temo che tu non capisca. Ascolta bene. T u devi sapere che v' in ogni paese una quantit di gente, fra cui molti uomini di grande scienza e di grande ingegno, e anche molti ricchi, i quali credono che a una gran parte delle infinite miserie e ingiustizie che affliggono i l mondo ci sia rimedio. E pensano che i l rimedio sia questo : che la societ presente, in cui la vita di ciascuno unaiotta contro tutti, si trasformi in una grande associazione, nella quale tutti lavorino, non pi per i l vantaggio e nella dipendenza e legati alla fortuna d'un piccolo numero, ma direttamente per la societ che li retribuisca tutti equamente ; in una grande associazione, in cui non ci sia pi, come c ' ora, un gran numero d'uomini che faticano da ammazzarsi e son poveri, un altro gran numero che non trovan lavoro e sono affamati, e delle migliaia e mi-

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giaia che non lavorano e vivon nell'agiatezza. Mi hai capito? Ebbene tutti costoro che desiderano e sperano che venga un giorno in cui t u t t i gli uomini lavorino concordemente per i l bene proprio e per il bene comune, senza strapparsi il pane di bocca l ' u n l'altro, senza odiarsi e temersi a vicenda, e partecipando tutti ai benefizi della vita civile, come figliuoli di una famiglia nella quale tutti sono amati e protetti ad un modo, si chiamano socialisti. E che cosa fanno essi ? Fanno questo. Si adoperano con tutte le loro forze a dimostrare agli altri che un tale stato della societ possibile, non solo, ma che si attuer a poco a poco, necessariamente, per forza delle cose; ma che per conseguirlo pi presto e senza violenze bisogna che tutti lo desiderino e lo preparino infondendo nelle moltitudini un concetto lucido di che cosa esso sia e un sentimento profondo della concordia fraterna necessaria ad attuarlo, educandole all' adempimento dei loro doveri e all'esercizio dei loro diritti, persuadendole che 1' unico modo di raggiunger la meta che esse affidino la rappresentanza dei loro interessi e delle loro volont ad uomini che siano interessati a raggiungerla, ossia, che appartengono anch'essi alla immensa famiglia su cui pesa la povert e l'ingiustizia. Mi sono spiegato? Ora questo signore che vedi, un socialista. un lavoratore, che lavora per vivere, ma in tutto il tempo che gli resta libero va attorno fra la gente, e ragiona, spiega loro la cosa, cerca di trasfondere negli altri la propria fede, senza istigare all'odio contro alcuno, non solo, ma adoperandosi a spegner gli odii dove li trova, esortando i violenti a temprarsi, gli incolti a studiare, i discordi a conciliarsi, t u t t i i poveri e i malcontenti a confidare in un avvenire migliore, a cui si verr pacificamente e legalmente, per la sola forza della verit e della giustizia, quando la verit sar compresa da tutti e la giustizia sa r da tutti voluta. E bada che egli non si affatica e non si affanna se non per produrre un bene, del quale egli certo che non a r r i v e r in tempo a godere. Egli vive come un povero perch povero ; ma d agli altri anche quel pochissimo che a lui par superfluo e a noi parrebbe necessario. Se fosse ricco, darebbe per la sua fede tutto il suo avere. Se gli chiedessero la vita, darebbe anche la vita, perch non vive che per queir Idea. E ha un passato senza macchia, ed buono e semplice come un ragazzo. Puoi pen-

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sare quanti uomini ho conosciuto in vita mia; ebbene, egli uno degli uomini pi onesti, pi disinteressati, pi rispettabili che io abbia conosciuti. Io gli voglio bene e lo ammiro. Il ragazzo rimase un po'sopra pensiero, guardando ora suo padre, ora i l liberato dal carcere. Poi d o m a n d : E allora... perch 1' hanno messo in prigione ? Perch pensa e dice tutto quello che t' ho detto, rispose i l padre. Ma dunque... potrebbero mettere in prigione anche te, che dici le stesse cose ? Certo. E perch ci hanno messo lui soltanto? Perch dice quelle cose pi forte e pi apertamente, che quanto dire che , pi disinteressato e pi sincero, che desidera pi ardentemente i l bene, che pi coraggioso e pi generoso di me. Il ragazzo non ribatt pi parola e stette guardando con gli occhi spalancati, i l suo ospite, che continuava a leggere. Animo, gli disse i l padre all' orecchio ; quando entrato egli s' accorto che tu hai avuto paura di lui come di un brigante ; tu gli devi una riparazione ; vgli a domandare se sta bene. Il ragazzo si mosse lentamente e s' and a mettere fra le ginocchia del pregiudicato senza osar di parlare, ma come offrendo la testa bionda alle sue carezze. Quegli smise il giornale e dato uno sguardo a lui e al padre, cap e sorrise. Ma il suo saldo cuore che in mezzo alle persecuzioni e sotto 1' affronto delle manette non aveva mai avuto un momento di debolezza, fu scosso dall' atto del fanciullo, il quale rappresentava ai suoi occhi una nuova generazione gettata da un impulso generoso dell'anima nella causa che gli era sacra. Lo fiss un momento con gli occhi scintillanti, poi prese con le mani quella testa bionda e v i stamp un bacio.... che gli fu reso con effusione. Riavvicinandosi a suo padre i l ragazzo gli accenn con un gesto di meraviglia, che la sua fronte era inumidita. Non t' asciugare, rispose i l padre acqua di battesimo.

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