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l'

./

ay'f-

:W:

ALCUNI

SUGGELLI ANTICHI
SPIEGATI

DA RAIMONDO GUARINI.

IN NAPOLI
NELLA TIPOGRAFIA DELLA SOCIET* FILOMATICA,

1854.

Opino ne pereat

est

pessumdanda.

A
D. IVICCOLA
MINISTRO

S.

E.

SAIVTAIVGELO
,

DEGLI AFFARI INTERNI

GRAN CROCE
I.

DEL REGAL ORDINE DI FRANCESCO

Signore

.L I, compatimento

con cui

1'

Eccel-

lenza vostra

si

compiacque

altra volta di

accettare certi miei Comentarii,

mi sug-

gerisce ora l'idea e la fiducia insieme di


offrirle

anche questo piccolo lavoro sopra


Suggelli antichi.
l'oggetto,

di alcuni
stessi,

Ed essendo
i

gli

cos

come
5

motivi del-

l'uno e

l'altro Indirizzo

nulla occorre da

aggiungere di nuovo a proposito di questo

secondo.

Non mi
la sorte

resta'

quindi

die ad

augurarmi

di vederlo accolto
e nell'unico
,

con
sem-

buon

viso

da V. E.,
senso
,

plicissimo

di

un novello

sebben

tenuissimo
za
5

indizio della mia riconoscenla

profonda stima per

vostra de-

gnissima persona, mentre mi ripeto

Di V. E.

Napoli 12. Marzo i834-

Div. ed

obblf^.

Servidore
Guarn.

Baimondo

AL LETTORE.

A qualche anno tenevaml

in ser^bo

un

Saggio di spiegazioni di alcuni Sn^QcWi antichi,

che alcune occorrenze non mi permettes^ano


di pubblicare.

Una circostanza

affatto noTi pre,

veduta mi obbliga ora ad esporlo


tuariamente
,

e tumula

alla pubblica luce.

In tal po-

comoda e plausibile dei'e esso comparire senza V ornato di talune particosizione niente
larit
.^

che
,

in

simili

cose

sogliono^

con

ragione

comunemente
ispezie

ricercarsi.
il

Tale per

esempio sarebbe sopra tutto


cuni
sigilli in
,

disegno di al-

che sul momento

non

posso , che abbozzare alla meglio con parole

Ove per questo novello travaglio qualunque


incontrasse la tua buona grazia
si
,

questo voto

potr riempiere di leggieri anche dopo la


,

pubblicazione
nel

che

si

andr a fare di esso

nome

del Signore.

Etimologia

e significato della parola


Sigillum.

ta

parola sigillum
,

credesi

comunemente

e con ragione

un diminutivo
si

della parola si-

gnum, come
tini dicevasi

se

dicesse signillum.

Or

da'

La-

slgmmi una rappresentanza qualun,

que di qualsiasi oggetto. Che segno

rappre^

sentanza sono sinonimi in certo senso.


cos
,

dico
sia

perch sebbene ogni rappresentanza


,

segno della cosa rappresentala


pertanto

non ogni segno


della

sempre

vera rappresentanza

cosa rappresentata.

Secondo

la

bella definizione di Aristotile

o,

gnun

sa

che signum propriamente

quello

che oltre

V idea

dell' esser
,

suo
cui
,

ci

mena
,

alla

conoscenza

della cosa

di

segno

es-

sendo correlativi
signijlcata. Cos

fra loro
il

segno

e cosa per esso

fumo

un segno del fuo-

8 co
,

da cui parte

e la parola

Napoli

un seil

gno

della Citt di questo

nome. Se non che

primo

un segno naturale^

come

lo

ogni

effetto della sua

cagione, colla quale va neces^


e
'1

sariamente congiunto;

secondo chiamasi con-

venzionale

perch dipendente

danna convena questa


,

zione meramente arbitraria.


classe
si

Ed

seconda

appartengono

suggelli

de* quali te-

niam

parola,

I Latini

nominavano

signum

in ispezie

una

immagine dipinta, o
sigilla
,

in rilievo.
,

cos furon detti

quasi signilla

in

grado diminutivo quegli artefici

ste rappresentanze

medesime, mentre
fi gali,
,

di

tai

lavori

si

denominarono sigillatores ^ o
fictores
, ^

si^

gilliarii: e

propriamente
,

JigU'
ed
al-

inari

jctiliarii

Jlaiurarli

ocularii

tro, che

non occorre andar ripescando, secondo


materiali
delle rispet-

le particolarit per lo pii

tive professioni.
la

Quindi pare da tutto ci,


presa
in
,

che

voce

sigillum

questo

determinato

senso non possa ripetersi

che dal primitivo si^

gnum.

Ma non so mo derivar si

se

da questo primitivo
la

medesi-

possa

parola sigillum nel senso

di un istrumento particolare destinato a marcare

9
le

propriet di uno

onde confonder non


Per

si

po-

tessero

colle altrui.

me

non sarebbe

mai
che

vero suggello un segno qualunque


lare
,

non singo,

cio

non guarentito da
si

caratteri tali
le
,

in nessun caso scambiar

possano

cose di

uno

con quelle di un
be
,

altro.

Ci posto

star potreb-

che

la

parola sigllum presa in questo de,

terminato
possa
tal

senso

anzi che da

signum

trar si
,

con pi verisimiglianza
siesi

da singulus
,

di

che sigllum

cosi

detto

quasi siiigil-

lumi siccome fu detto


sigillatim
stro solito
,

e scritto

indifferentemente
ci detto al no,

e singillatim.

sia

voglio dire

senza impegno alcuno

e molto

meno

ostinazione,

. II.
>

Oggetto , origine
de* Suggelli

e distinzione generale
,

di cui trattasi.

I suggelli

di cui parliamo

non sono

che

segni domenicali.

Quindi trovansi

originariaessi

mente adoperati ad assicurare


marcati a chi
pelletili
si

gli oggetti con in propriet.

appartenevano
,

Sup-

e masserizie

oggetti

di lusso e neces-

IO
sita
i

e bestiami
,

schiavi

ed alberi

e infiiio

commestibili

per testimonianza di Plinio (i),

improntavansi
e quindi

onde

assicurarli dalia

domestica,

pi pericolosa rapacit. Nel

Museo Bori

I)onico sono

esposti agli occhi di tutti

curiosi

de' pani

Pompejani carbonizzati, e eoa impronte

di suggelli scritti.

Da
si

Aristotile

da Licofrone>

da Marziale
darobe
,

si sa,

che

suggellavano merci, guar,

lavori, Uficine

Gallerie, Dispense,
tal

Cantine, ed pur grazioso udire su

accor-

gimento

la

Plautina Gleostruta (2)

Osgnate Cellas. Referte anuliim


11

ad me.
per-

Pedagogo
alla

di

Clemente Alessandrino
Cristiana

mette

Donna

V uso eW anello a
domestiche a mag-

solo fine d'improntare le cose

gior sicurezza.
intero
il

E merita
,

di esser qui riferito per

luogo di questo Padre: Dat ergo eis

anuliim aureum

nec eiim
,

cjideni

ad ornasiint
,

tum , sed

ut ea obsignent

quae digna

quae custodi antu\ propterea quod seryandae domus cura ad eas pertineat. Si enim rectam
paedagogi insiitutionem
Lib.XXXlII.Cap.2.

omnes prope sequeAd.


II.

(1)

{1) Casin.

Sci.

II

rentur^ nihil opus esset signaculis

cani om,

nes essent

ex acquo

iustl

et

Servi

et

Doi

mini (i).

E
s

qui di passaggio

giovi avvertire

principianti, che sebbene gli anelli in generale

adoperar

potevano

ad uso di suggelli

non

per questo qualunque suggello servir poteva ad


uso di anello.

DelP uso

pertanto

de* sigilli
,

ricorrono

nella

sagra Storia non


pii di

men

che nella profana, esera,

tulli

tempi e luoghi

sembra potersi

concludere con ogni fondamento, esser T origi-

ne di essi, e e* simbolici massimamente, gemella presso a poco del


propriet
zioni
si
,

diritto riconosciuto

di

che nella ragion sagra delle colte na-

riputato e riputer eternamente la base

primiera della Civil Societ.


simbolici
dirli
,

Chiamo

poi sigilli

non

letterati

o scritti che vogliam


gentilizie

quali sono le insegne

rappre-

sentanti C/2c?Mcef,

Tripodi^ Jnimali^ Piante,


,

Grappoli
ziali
,

ed

altre cose or naturali


fa

or artli-

de*quali
(2).

qualche cenno Pilluslre nostro


I

Mazocchi

Romani

in

una

Deputazione

(1)

Paedag. Gap. XVI.


i5i. 5. 6.

(2) Tab. Heracl. fac.

12
spedila
a*

Cartaginesi

si

servirono di due tessere,

come ne
cio di

assicura Varrone riferito da Gellio(i),

nnJsta^ simbolo notissimo


tipo
tipi somiglianti

di Guerra, e di

un Caduceo^
ne.
in

antichissimo di riconciliaziosi

se di
,

fece uso
,

anche

monete
si
,

quanto pi era naturale


praticasse in suggelli ?

che al-

trettanto

Trovo

come

vedrassi nel proseguimento


,

de*

suggelli in parte letterati

ed
di

in parte

simbolici,

che per

tal

motivo credo
,

poter
,

giustamente

denominare misti
verisimile
,

o se

si

vuole

composti. Par
simbolici
,

che

sigilli

unicamente

siensi adoperati assai


la origine

prima degli

scritti

e che
te-

di questi secondi abbia


alla
^1

ben presto
,

nuto dietro
scrittura
;

invenzione de' caratteri

della
ri-

pretender di vantaggio in

tali

cerche potrebbe aver Paria di impertinenza archeologica.

De' suggelli
particolare,

de' lassi

tempi, e

dell'Italia in
e

ha trattato

di proposito,

ben a

lungo

il

Signor Manni.

Non

entran questi per

nulla nel piano del presente lavoro. Intendo oc-

cuparmi di alcuni

sigilli

di epoca alquanto pi

(i) Lib.

X. Gap. 27.

i3
rimota
,

e propriamente latini

ed alcuni Osci

quanti mi riuscito di procurarmene

qua

e l

da
la

varii luoghi

ed amici. In conseguenza di che

parte analitica di questo picciol Saggio


essere

non
in

pu

che troppo

scarsa e

manchevole

proporzione della vastit dell'argomento.

Ma mi

auguro
siderarsi

in contraccambio,

che poco abbia a dedel

della parte
si
,

sintetica

medesimo

che quanto

pu ragionevolmente pretendere
che impegnandosi in un novale

da un uomo

non ancora da

altri

dissodato
,

non intende
la

farla

da semplice raccoglitore

che non poi

pi

malagevol cosa di questo mondo,

IH.

Materia
Soda ed
stesso

de* suggelli scritti.

atta

ad imprimere

e sostenere nello

tempo lallazione
si

de' sottoposti corpi, bi-

sognava che
ti,

fosse la materia di tali islrumen-

come
di

la

pietra, e'I metallo sopra tutto.

Di

pietre pi o

meno

preziose, di cristallo, ed an,

che

buone

pastiglie
,

sono

le

gemme

segnasi

tone

cos dette

delle quali

ampia messe

i4
da molti raccolta
,

e dottamente
se

comentata

non poche ancora


nelle cose celanesi.
utile

ne sono per me prodotte


,

Pi scarso

ma
si

forse
il

pii

per gl'interessi epigrafici,


,

numero
o pi

de' sigilli in bronzo


a desiderare

o ferro

che pur sarebbe


in

di veder raccolti
si

uno

Volumi

come

fatto delle

Gemme

da taluni
^

Antiquarii. Intanto e
gelli

Gemme

segnaiorie

Sug-

hanno generalmente

di proprio la scolpitura
la leg-

a rovescio, affinch

imprimendo rendessero

genda per

diritto.

Ma
tutti
piti
i

quando dico
suggelli
,

cosi

non intendo dire

che

gemme

segnatorie, sieno scol,

a rovescio

come pare
Lanzi
(i).

che

la

intenda

il
^

giudiziosissimo

Che

di

Gemme

Suggelli pur troppo ve ne ha di incise per diritto,

come

vedrassi.
,

Ne tampoco
dovesse
,

dir voglio,

che tutto ci

che incontrasi impresso a carat-

teri rovesciati servir

ad uso di

sigillo.

Come
a
tal

in fatti persuadersi

che destinate fossero


in

uopo

certe parole segnate per rovescio


,

un vase di vetro del Museo Carpino


talo dal Fabretti ?
P. Pag. 277. (2)
(1) Voi. II.

e ripor:

La leggenda
fac.

questa (2)

III.

4i5. Dot. 3,

i5

VINCENTI PIE ZESES AEGIS OIKOYMENU ZEP


Avverto
gnate
dalia
,

che

la

seconda e terza linea sedel Vase


si

parte posteriore
,

sono a

caratteri pel rovescio

che non
,

e potuto rap-

presentare nella stampa

currente rota.
in

Osservansi
orizzontale

di sotto a tale leggenda


effigiati

linea

tre Cavalli

sul

primo de'

quali notato

AEGIS;
^

su quello

dimezzo 01-

KOYMENH;

sul terzo a sinistra

ZEP;

proba-

bilmente Zephjrus

nome

di

uno

de' Cavalli,
;

come ben congettura

lo stesso Fabretti
i

sicco-

me

Oli/Lovixzvi\

ed Keyis sono

nomi

delle

due

Cavalle restanti.
stato vincitore sta triga

pare

che Vincenzio essendo

di qualche corsa

merc

di que-

cavallina^
gli
s'

da parte di questa triga


il
,

medesima

indirizzi

motto di applauso

parte latino e parte greco

J^incenti pie zeses',


,

donde potrebbe presumersi


vaso di vetro
rare

esser stato questo


si

un premio

di cui

volle

ono-

l'Auriga vincitore.
il

Ma

resta

sempre nel

bujo

perch del rovesciamento de' caratteri nella


,

seconda

e terza linea

mentre camminano per

diritto que* della

prima.

i6
II

Fabretti confessa ingenuamente di non sain ci

persi

che dire

ed

io riflettendo
,

per una
,

parte alla trasparenza del vetro

e per l'altra

che
di

la

seconda
del

e terza linea corrispondono al

dietro
fatto

Vase

porto opinione
,

che ci
leggenlinea

siesi

a bella posta

affinch
la

la

da
si

riguardandosi
tutta

di

fronte

prima
allo

presentasse

per diritto
,

spettatore.

giunto a

tal

passo
,

mi

si

permetta pure

una

rispettosa doglianza
illustratori di
tali

che

mi

resta a fare co* grandi

cose.

Contenti

essi

d' ordinario di spigolare ne'

mo-

numenti
ali*

antichi

ci che concerne

precisamente
se la passano

oggetto

delle

loro ricerche

senz'altro sul dippii de* medesimi.

Donde
mediocre
,

avlet-

viene
tore
,

che imbaltendosi in
e

essi

il

non sapendo che pensarsene


al trattatore,

li

sup-

pone noti

ed

ei

ne freme; perch
con poca

ha omesso quegli di
spesa
:

trarlo di curiosit
lui
;

li

suppone ignoti anche a


,

ed avreb-

be bramato

che

si fosse

ci detto

chiaramente
,

a consolazione della propria ignoranza

compaegli
i

gna

dell* altrui

o anche per farsi animo


,

slesso

ad una
la

ricerca

per

la

quale non vorrebbe

gettar

spesa

di gi fatta

da

altri.

Movendo

perci datai principio, sappiasi

il

mio Lettore,
,

che dove in simili incontri io mi taccio


tratti

non

si

di cose tralatizie

questo

perch non so che


,

dirmi.

credo questa quella dotta ignoranza


la

che onora chi

professa

sine fictione

igno-

ranza per altro, che se prescrive dall'una ban-

da

che non diesi per sicuro


il

il

probabile

e per

dimostrato

dubbioso

non dispensa

dall' altra
si

dal dovere della ricerca, senza di che

giace-

rebbe sempre nella vera ignoranza.

Ma

la ricerca

non

sempre coronata dal serto della

felice sco-

verta!

Che per questo?


tutto
,
,

il

viaggio non sar giamsi

mai perduto del


pagni
il

ove

abbiano

comgli

buon senso
stessi

e la moderazione.

Che

sviamenti

de' grandi

uomini tornano

ben

sovente pi istruttivi del camminar diritto delle

anime meschine per

le

pubbliche strade e volgari

S.

IV.

Forme

de^ Suggelli

e regole

per leggerli bene*

Intendo

t^qv

forma

del suggello
si

la

configu-

razione^ che ad esso

data; ed pur sor-

]8

prendente

la

variet di queste ybr/?2 e.

Le

piti

comuni

rappresentano

de^ rettangoli

o anche
,

quadrati.

Talune offrono

due
si

rettangoli

che

incontrandosi l'uno sull'altro,


goli retti.

tagliano

ad ancirco-

Ve ne ha
a.

delle perfettamente

lari^ e delle altre

sezioni di cerchio. Alcune

offrono
tre

una S,

or' intiera,

ed ora spezzata:

al-

una

e qualche volta

una perfetta Croce,

Se ne osservano
altro
altre

alla foggia di

un Delfino

od
:

Pesce ancora.
ed
altre

Altre offrono

un Cuore
e

una Solea^ un Piede ^ un Ferro da ca,

vallo

maniere
,

assai strane

non solo

difficili

a contraffarsi

ma

niente facili eziandio

a semplicemente descriverle.
I suggelli ordinariamente son muniti al rovescio di

un buon manubrio
:

onde maneggiarsi
si

agevolmente

e su tali

manubrii
,

osservano soaltra

vente o alcune
particolarit
,

lettere iniziali
,

o qualche
rifletter

simbolo

come

si

a suo
oltre,

luogo, di qualche cosa.


si

Ma

prima di passar
,

vuole accennare qualche regola


,

per leggerli
,

bene

senza
,

di che

sigilli

scritti

de' quali
si

ragionasi

o non s'intenderanno affatto, o

spie-

gheranno sempre male. Sar in questo preciso e


chiaro
il piili

che posso.

'9

Di rado accade

che

s'

Incontrino suggelli olo_


scritti

grammatici^ voglio dire,


comportava
piastra
,

per intiero. No'l


della
:

il

pi delle volte

la ristrettezza

in cui incider si
si

doveva

la

leggenda

e tal fiata

ricorreva

all'

accorciamento
,

delle

parole pel solo risparmio

di fatica

avendosi a

fare con metalli, pietre, o altre materie poco ce-

devoli.

AlP accorciamento delle voci

si

aggiugne
,

spesso la
altri

mancanza de* punti


,

degl' intervalli
si

segni di divisione
e materiale

per cui non

vede che
lette-

un confuso
re
,

aggruppamento di

che fan paura. Questo andamento


,

e quasi

regolare ne* tegoli

e nelle crete scritte.


,

non
,

perdersi in questi laherinti


fa

ove

s*

incontrano

d'uopo marciare

a passo lento,
,

per non con-

giugnere quello che va staccato

o staccare quello

che deve congiugnersi. Per ben riuscirvi;


1.

Bisogna essere ben informato

.e\V

Onoma-

stico
delle
rie

romano

cio della conoscenza sopra tutto


;

romane famiglie
,

ed

oltre a ci delle vaZlfizii


,

Dignit

e de* diversi

e Mestieri

che

ne' sigilli

non di rado accade osservare,


della fatica
,

2. L* economia

e la ristrettezza

del
ali*

campo han

fatto sovente ricorrere gli Artefici


,

uso de* nessi

quali

per altro han potuto

20
al
fiata

dipendere unicamente
,

dal
a'

capriccio

sL*^

tdegli artefici

sia di

coloro

quali

vendevano
tali

P opera

loro.

Lo

sviluppo intanto di
la

nessi

-i

comech
sto

non
,

sia

cosa

pi

dolce

di que-

mondo

una parte interessantissima del re-

gno diplomatico.
caratteri
soli.

Son

frequenti

nessi di
,

due
,

Ma

ve ne ha di tre
:

di quattro
,

e infino a cinque

e chi

ci

assicura
le

che deb-

bansi fermare a questo

numero

Colonne d'Ercole?

3. In tali casi la primiera cura sar quella di


assicurarsi

bene dell'asta primiera del nesso


regolatore, per

che

come

il filo

non

ismarrirsi nello

sviluppo de' restanti caratteri. Passo dalle teorie


all'applicazione.

4.

Quando
:

mi

s
,

presenta
io

^IL.

in

vece
,

di

leggere

T. AtiL

legger tilius

perch

la inclinazione

dell' asta

primiera

mi

fa

segno

che

la

parola comincia da

non gi da T.
;

quando

trovo 4iT
^

io

leggo Lut

cio Lii^

teius^ o Lutatius

non gi

VLT

che sarebbe
piccola tra,

Vlteins.

E cos trovando
Am. Ma

una

M con
aste

versa in mezzo alle


nistra
,

due prime

cio a si-

legger

se al contrario la pic-

cola traversa

fra le

due ultime

aste

cio a

destra

io allora legger

MA

e talvolta

NA.

21

E dico
che

lo stesso di altri nessi simili.


,

basti cos,

cammin facendo

incontrandosi altro
j

da no-

tare sullo stesso proposito


tarlo con ciucila sobriet
,

non

si

ometter di no-

che istruisce senza an-

no jare.
.

V.

Meccanismo generale de' sigilli. Eccezione di un suggello Eclanese.


I suggeUi ordinariamente son forniti di

buon
sono
,

manico dal rovescio


ancor
visibili

della piastra

in cui

le sforzature

fattevi dai
si

malico

o da altra potenza simile, on:Ie

obbligavano

a fare la loro impressione. Ce ne incontrano

non
fasi

pertanto molti senza manubrio

che forse
,

si

cevano agire a premitura

di torchio

o che

adoperavano in materie dolci e cedevoli.


dovr dirsi
manubriati
,

forse

lo stesso di que'sigilli,

che sebbene
stesso

avevano per sul manubiio


,

lettere scolpitevi

o anche una spezie

di scu-

detto col simbolo di qualche vasettino, o flore,

foglia

o altro somigliante.
i

Dalla forma in-

tanto di tutti

sigilli

conosciuti finora evidente,

22
che
essi

non improntavano che superfizie piane

sulle quali

premevano uniformemente in

tutti i

punti del loro contatto.

Or

esce di questa legge generale


,

un suggello

celanese di mia propriet

unico e singolare nel


esso fare altri-

suo genere

poich non poteva


,

menti
asse.

la

sua impressione
,

che rotolando sul suo

Esso di bronzo
conservato.

rotondo

perfetta-

mente
in circa

al

massiccio

mezzo

pollice
linea

con forame

centro
si

largo

una

e mezzo, ed in cui ancor


l'asse
,

vede

l'attrito del-

intorno

cui aggiravasi.
altri

Intorniano
forami
il
,

questo forame centrale

quattro

il

diametro di ciascuno de* quali quasi


di quello
di mezzo. Il voto di questi

triplo

quattro
, ,

forami per avventura

non ebbe
il

altro oggetto

che quello di render

sigillo
,

meno

pesante

e pi idoneo a maneggiarsi

che per essere di


forte

un pezzo

solo di bronzo

erasi altronde
scritta
,

abbastanza.

La leggenda

a rovescio
sul

non
cio
i

cade suir aja della piastra


sulla circonferenza
ratteri

ma
in

canto
,

solida del suggello


,

ca-

non sono

incisi

ma

rilievo

e racla

chiusi fra

due frangette dentate. Eccone

Leg-

genda.

I
.

>

PAGI RVFl
Allineile

questo suggello compier


,

potesse la

sua impressione

dovea nello
,

stesso

tempo

fare
,

un doppio movimento

l'uno sul proprio asse


,

Taltro sulla sua circonferenza

compiendo

la
il

sua
sotsi-

cicloide, con che premendosi improntava


toposto corpo.

La impressione quindi
,

di

tal

gillo facevasi successivamente


stesso

e non gi nello

tempo, come
la cicloide
,

ne' sigilli ordinarli.


,

Pare che

compiuta

e fatta cosi la impressione


si

de' caratteri

onde questi non


rotazione
,

ripetessero con-

tinuandosi

la

si

usasse di qualche

mez-

zo, con cui arrestarla, descritta appena la cicloide.

da

tal

particolarit

sembra

che ne discenda
i

naturalmente quest'altra: che dove

sigilli

comuni
,

non adoperavansi che


questo adoperar
si

in sole superfizie piane

poteva sulle piane egualmente

che sulle sferiche.


Esser doveva montato su forte manico biforcato dall'

uno

de* suoi estremi rappresentante la

potenza

mentre P asse immobile

ne rappre-

sentava V ipomoclio . Era costruito in

somma
e le

co-

me una
sprone
,

di quelle ruotine frangiate a foggia di

con cui

si

tagliano le paste

ma-

24
terie

perci,
facili

sulle quali applicavasi, esser a cedere

do-

vevano

ad uno sforzo discreto di


^

mano, come per esempio cere cuoi


ed
altro.
,

piombo^

E
ed

se

si

fosse fatto tesoro di tanti ac-

quidotti

altri

oggetti di

piombo

frugati
,

da

tanti secoli fra' venerandi ruderi di


si

Eclano

forse

avrebbe ora

la

soddisfazione di riconoscer
cosi raro

un

qualche vestigio di

monumento. Passo
,

ora alla parte letterata del sigillo


fe alcuna difficolt.

che non of-

La

questa

la

leggenda di esso: C. PACI.


fu delle pi cospicue

RVFI.
di

gente Faccia

E-

clano.

Solo
lo

si

potrebbe
i

chiedere

se

Pacii
rigori-

furono

stesso che

Paccii. Stando

al

smo

del Fabretti, cui die giusto motivo

WlaS"
gli

sismo del Reinesio, converrebbe credere


diversi dagli altri.
in archeologia

uni

Ma

de' canoni troppo rigidi

accade quello, che accade delle

leggi troppo severe in astratto.


lettera

Dure queste
applicazione

nella
esser

vogliono

nella

loro

temperate dalla equit e dal buon senso. Della


necessit di
il

tal

temperamento

ci offre

egli stesso

Fabretti qualche esempio. Egli per essersi avsigillo

venuto in questo

(i);

CO Pag-

4'7-

25
2.

ERENN
CERIAN
tiene per fermo
,

esser questo

l'

Erennio

ini-

ziato ne' misteri di

Bacco dalla infame sua

Ma-

dre Minia Paculla.

pure stando
,

a*

suoi canoni

dir lo doveva diverso


sigillo scritto

essendo

1*

Erennio del

senza la previa aspirata


,

H
il

e dip-

pi cognominato Cerianiis
Miniai detto

mentre

figlio

di
il

Herennius

Cerinus.

Veggas

Marini (i), colle cui idee in ci mi trovo perfettamente d' accordo. I Pacii

dunque per me
i

sono
la
,

lo stesso
i

che

Paccii^ siccome
,

Lalii e Lal-

Salustii e Sallustii
,

Calestrii e Cai-

lestrii
sto
l'

ed
,

altri.

E in
,

quanto all'origine di que-

nome

lo

credo derivato dall'osco Pacai delo dall' etrusco


3-

Ara Ercolanese

Paca.

NONIT ERMIN
Forma
circolare
,

ALIS ed Noni Terminalis*


:

Il

sigillo

pure celanese

e possiedesi ora dal Prin-

(i) F. A. car. a8 Ojserv.

III.

Tav.

26
cipe di S. Giorgio.

merita di esser osservato,


altri
,

che questo
doppialo
;

sigillo

come molti

rad-

sebbene con piccola differenza di dia-

metro

della qual particolarit ci riserviamo di


si
:

parlare ad altro luogo. Allo stesso


il

appartiene

seguente

e circolare aneli* esso


4.
I.

QVARTI CONS V. c
sigillo
,

molto da apprezzare questo


il

per es-

sere

primo Consolare,

in cui siami imbattuto.

Leggasi: IVNI.

QVARTI. CONS. V.

G. Questo

Giunio Quarto ebbe anche Va gnome di Palladio^


e nel

4^6 dell'Era comune


settima Teodosio
stesso Palladio

fu Console la pri-

ma ed unica
per
la

volta dell'Occidente,
il

quando
in

eralo

giovane
il

Oriente.!

Questo

dopo
la

Consolato fu due
^^

volle Prefetto di

Roma,

prima nel 4^^>

seconda
dorpio,
sotto g'

nel 420.

Ma

il

pretendersi

dal Gian-

che

fu anche

Prefetto
,

del Pretorio
,

Imperadori Marciano

e Valentiniano

cio

35 ,

36 anni dopo , avvegnacch non im-

possibile, potrebbe sembrare

un

p* soverchio.

27
.

VI.

Suggelli a Pianta di piede

oppure di Solea.

Di suggelli a pianta di piede da* vecchi nostri

Ercolanesi non
Il

se

ne conoscevano

che tre

soli (i).

primo del Cimitero di


:

Priscilla colla

leggenda
nacci
il
,

MAR

il

secondo del Museo


,

Guar:

riferito

dal Gori

colla iscrizione

SALVS
,

terzo del fu nostro Ch. Collega Ignarra

dove

scritto

VINS

e regalato poscia al dotto Autore

della nota

14. del

Tomo

delle

Lucerne

citato assai

a pie di pagina. Questa


rara

classe fin allora

X tai suggelli

va ora di

mano

in

mano

accrescendosi per le nostre cure, e


dirsi

pu ora mai.
;

comune da

ci

che vengo aggiugnendo


pi
,

e lo sarebbe

molto

se

mi

si

permettesse

qui di pubblicar tutto in questo genere.

Ma

ve
il

ne ha di alcuni pochi, che portano

in fronte
,

motto del quarto segno dello Zodiaco

e perci

non

si

vogliono toccare. Bastano all'uopo que',

che riporter senza alcun pericolo nel maneggiarli.

Comincio da quelli a pianta di piede

in-

(1)

Tom.

Vili. Lue. fac.

179.

28
cisi

tutti a

rovescio

ma

che mi e forza ripor-

tare per diritto.

UtlBlACT
Esso
di origine

/-JFRGD'TjT
eclanese
, ,

per ci che n

riguarda la spiegazione
se

veggasi ci che per noi

ne e detto debolmente altrove (i). incontranin tali materie


,

dosi spesso

le

parole

Procura"
per-

tor

e Dspensator

bene in grazia de* printali

cipianti dare

una idea precisa di


1'

ufizii
Il

ch non

si

confonda
,

uno

coli' altro-

Pro-

curator dunque
liard nelle sue

come ben

riflette
,

Gior. Er-

Simhole Petroniane

era propria-

mente

quello che noi

qui rationes
Il

diremmo come accipiebat


,

il

Razionale

dice Petronio.
al nostro

Dispensator poi corrispondeva

Teso^

Fiere y di cui dice lo stesso Petronio: Dispensato-

rem sub Praetorio aureos numerantem.


Vangelo di S. Matteo per
lo stesso
,

Ne!

il

Procurator vale
,

che

il

Dispensator

e fa meraviglia

(i) Nov. JUon,

Ed.

fac. 6.

29
che ci non
cita
siesi avvertito

dalP Erhard

il

quale

questo luogo in conferma della definizione


lui data

da

del Procuratore
Eccolo.

mentre questa

prova

opposto.

Dicit
:

Dominus
non vede
,

vi'
,

neae
et

PROGVRATORI
illis

suo

voca operarios
clii
,

redde

mercedem. Or

es-

ser questo Pufizio dei

Dispensatore

non gi

del Procuj'atore rigorosamente tale ? Eclanese

ancora quest' altro

anche a pianta di piede


2.

C.

MAC
VIT

che pare
tale
,

siasi

appartenuto ad un C. Macio Viil

o Vitulo, Della stessa figura


3.

seguente:

Q.

TAMINI RVFI
difilcolt
,

Esso non presenta alcuna


tiene
il

e si appar-

al

mio amatissimo

Discepolo

una volta

Prof.

D. Benigno Tuzio.
:

Della stessa forma

quest* altro

4.

M. \^L. LMC LAN. NVNG

curioso

il

vedere

in questo sigillo

la

prima

3o
linea a caratteri rovesciati
,

e la seconda incisa
,

per diritto. Inclino perci a credere


esso appartenuto a

che

siesi

due compadroni
,

l*uno detto
,

M. Valerio Lardo
j4nio

Lardano
inomi

altro

Z.

Nuncupato
il

perch allo stesso

modo

trovo

presso
sto?' i

Reinesio (i) scritti

di

due Que-

Urbani

Q.

VRB
C
TRICIPITINVS

DIVNISIVS. L. F. SILANVS
S.

L.

LVCRETIVS.

L. F.

Q. VRB.
5.

SPECTATI COR. PROG


Pianta di piede, ed
:

Spedati^ Cornelii Pro,

curatoris. Questi che seguono

sono a forma di

Solea
6.

SPES IN DEO

del Signor Tazio, e lo credo cristiano dal motto


si

in esso scolpito. Dello stesso

anche

il

se-

guente

(i)

Face. 281.

3
7-

SEMNO
Si ha nel Grufer (i)

un Semno^ Liberto

AVGG.

N. N. Un
ministra
il

altro della stessa

forma ce ne som-

Fabretti (2), e che parmi non bene

inteso dal sagacissimo Giovenazzi. Il sigillo di-

ce cos

8.

C.
Il

PET
avrebbe
forse
si

Giovenazzi crede poterne ricavare un C- Pie^

ir.

Ma

in

questo

caso

dovuto
ricono-

leggersi

PETR. Pi
(juest* altri

verisimilmente vi
al

scer

un Pettius. Debbo

Ch. Principe di S.

Giorgio

a forma pure di

Solea

9-

PANEGYRI
IO.

PRISGVS
In
si

una certa creta celanese della forma


tratta
,

di cui

e scritto.

ir.

IRPI

(1)

Pag XI.

n.

5.

(2)

AnU CdCa

di

Feja.

2.

^AcV ^

zio.

osco questo sigillo, e


il

me ne ha
,

falto

gen-

tilmente dono

tante volte lodato

Signor Tu"

Or' o che io ne parli

o che

mi

taccia
la

non lascer per questo ognuno


Dir dunque anch*
dicasi
io

di dir

sua.
,

quello

che ne penso

ognuno quello che vuole. Che dove


,

certi
,

mali sono inevitabili


de' quali dice
ST^JV
ssri
T

sieno di quelli
:

almeno

un

antico proverbio

'jtri

vo5og.

Farmi dunque
si

ye xf^' che i caratcosi: S.

teri

osci

cambiar
,

possano co' latini

LOOLIZ
nea

o se
sulla

si

vuole,

LOLLIZ
esser
,

che

la

li-

tirata

potrebbe

segno

del

raddoppiamento tanto della


da seguente L. In
Sesto Lollio,
quest'ultimo

che della liqui-

somma
si

si

avrebbe
la

cosi

un
di

Singolare
sigillo.

poi

forma

Esso rappresenta
in tondo
:

un vero
e

piede, che

si

estende

sul garello,

sotto la cui pianta leggesi

33
i3.

lT FEL

E
st'

leggo

Lutei Felicis. Conchiudasi

con que-

altro in

forma di Solea,
14.

SAEDVAC
che forse potrebbe dire
:

Saedulius Vacca.

%.

VII.

Altre

forme

singolari

ed anche strane

di suggelli. Suggelli raddoppiati

Comincio da
ne ho raccolto

quelli a
tre
,

forma di cuore ^ de* quali


:

e sono
I.

FOR TVNAT
D.
Vale a dire
:

Decimus Fortunatus. Trovato


2.

in

Campanarello.
Q. PETR ONI. SIL

VEST
R[
3

Questo

suggello

rappresenta

una
,

spezie di

non

so qual pesce^ se non

m'inganno

ed appar-

tiensi al

Ch. Can. de Jorio.


,

Uno

perfettamen,

te

simile

sebbene
osservare

alquanto
il

maltrattato

me
al-

ne ha

fatto

Sifjnor Tazio.
,

Ecco dun-

que
tri

de' suggelli raddoppiati

ne vedremo
il

esempii ancora.

Ma

quale esser pot


sigilli

motivo

di questo

raddoppiamento di
sicuramente
se ne restava
allo

? Essiappar-

tenevans
cui potere
s

stesso
,

padrone

in

uno
di

mentre rilasciavafiducia.

r altro

persona

sua
,

Debbo
,

questa notizia a Dione (i)

il

quale racconta

che Ottavio

dopo

la vittoria

di

Azio consegn

(i) Xiphil.

Lib. LI.

35
ad Agrippa,
onde
loro
e

Mecenate due anelli segnatorii


improntar
le lettere
,

a lor piacimento
s

che
,

spedirebbero

con facolt
tutto.
JS'f (

di

leggere

cambiare, e modificar
pa
)
,

cio

ad Agripdetidlt

et

Mecaenati tantam potestatem


in rebus
^

Caesar

omnibus

ut lteras
^

quascunipsi
,

que ad Senatum
legere possent
,

vel alos mitteret

prius

et

ex

eis

quae

vellent

imeo

mutare.

Cuius
,

rei

causa
literas

ANVLVM
obsignarent.

ab

acceperant

quo

Nam

DVO

SIGNAy?er

iusserat...
(

quorum inutroi

que primo Sphynx erat


bolici ) pariter impressa.

vedi

suggelli sim-

Sembra, che
sto di

due padroni

siasi

appartenuto
^

quest'altro, pure in forma di pesce

o piutto-

una Sanguisuga
5.

MM. COiSlMVNIS.

di tal figura anche questo del Principe di


:

S. Giorgio

6.

N.

CAIO
il

che pare essere stato di un Numerio Cajo^


se vero
,

che

la

parola

Cnjo

come

quella di

Mar^

co

sar stata talvolta anche

Nome, Un pesce

36
poi senz' altro rappresenta questo di
ravvolto in foglie forse allusive al

M. Jpio , nome di Jpio,


de* padroni,
il

perch

non credasi detto


a'

caso quello che

diciamo de' simboli allusivi


invitiamo
a riflettere
,

nomi

che in creta presso

Fabretti (i) vedesi unsi rosa di sette foglie allusiva al

nome di un tal Pihodino HIB. ET. SISEN. COS. PEDVC. LVPVL EX. FIGL. RHODI^ CAES. N
:

Il suggello

intanto e questo
7-

M. API

E
ni
,

se de' suggelli fin

qui descritti
si

di tal forma
a'

assicurar potessi, che


il

appartennero

Cristia-

che credo
,

assai
in

probabile

di quest' ultiin

mo,

direi

che

cos fare si

ebbe

vista la

bella insinuazione

del

Pedagogo

di

Clemente
:

Alessandrino

di cui son queste le parole (2)

Sint autem nobis signacida Coliunba^ vel Piscis


,

vel

Navis ,

quae cursa

celeri

a vento

fertur.

Sembra ancora un Pesce questo del Prin:

cipe di S. Giorgio

(1) Pag.

5o6

n.

125

(2) Gap.

XVI.

8.

GEMELLEN
'

RVFINI
,

Eccone ora due aferro di cavallo


Tuzio
:

e del

Signor

9-

I^eggo

Feliciort

Serv. o Felicionis
solito nesso

suppo,

nendo

nella

il

di

Ni. L. j4ep.
,

che esser potrebbe un L. Jepidio Grutero


,

che

si

ha in

o piuttosto Aepio

che ora per

la pri-

ma

volta verrebbe in campo.

IO.

38

Ed

avverto

die

la

prima linea e a rovescio

eia seconda per


gillo essere slato

diritto.

Quindi potrebbe
,

il

si-

comune
,

e perci raddoppiaaf:

to

a f^tallojie
,

ed a Tannlo. Strana poi


,

fatto

e quasi inimitabile

si

la

forma di questo

II.

SOS
LIBERI
Difficile

ancora quest'altro a contraffarsi


sopra tutto de* varii angoli
:

per le
de*

irregolarit

due

]ati dell' altezza

12.

C.
I.

CRISP PRISCI
:

Siccome questo del Museo S. Angelo


i3.

Af AAHV
^n/

MC

3g
Bizzarra
si

la scriltura

di

qucslo sigillo

perch a legger ciascuna


bisogna capovoltare gliendo intanto
si
i

delle

duo sue linee

Funa

incontro all'altra. Scio-

nessi di

una di

esse

pare che

abbia

A.

TENA. RVFl.
o Teiiatio
^

che esser potrebbe


o un Atenatius
^

un A. Tenacia^
che tutto
re
,

si

ha nel Grutero.
si

E
E

la

seconda pa:

che render

possa

iiV. E. C. F. cio

Duumviralic.

e Colonia

F-

se si

sapesse
,

donde
trebbe

si

avuto

questo

monumento
sulla

si

po-

tirare

qualche congettura
che segue
,

iniziale

F.

Il suggello
si

di figura serpeggian-

te, con che


al

sar probabilmente voluto alludere

cognome

JSilo di

NumeiLO
14.

Giulio

N. IVLI. NILI

Di forma

presso a poco somigliante quest' altro


,

del Can. de Jorio

che sembraci Osco

4o
[5^

Forge

Njmphii. Ponimi.
i6.

Della stessa forma questo

M.M COMMVNIS
Ville

Suggelli di

forme pi

comuni,.

S hanno dal Grutero (i) questi due

L.

RVBRI.

C.

SATVRIONI

<t
a.

T.

CLAVDI
IVSTI

son

tratti

dal Fabretti quest*


3,

altri

Ed

Nonii Ruj.
4.

SAB AV
RELIANI

potrebbe essere una Sabina


,

Moglie

di ti

Aureliano

che non

si

sa juale;

oppure un Sa-*

binus Aureliaiii,

(i) Pag. 1079. n. 4. 5.

42
5.

tLATV E
La Gente Latuelia mi
6.

i;^

>

:'',

w
1,^

nuova.

FIRMICGONSI

TAVRI
Cio
:

Firmi C, Consti Tauri*


7-

P.

SATV

RNINI
8.

L. VIBI

MARCELLINI

SERVILI...

QVINT...

43
Dal Ch. Signor Consigliere Castaldi mi vengon
comunicati
i

due che sieguono:


IO.

M'RVIf
E
co

sono due rettangoli


1*

che

si

tagliano a vicenda
fornito

sovrapposti
,

uno

all' altro.

E
se

di mani-

e su di esso

non

so

una spia , o un

fiore,

IT.

uPrJE
Forse
:

Z. Pinei.
12.

ETiS

44

notisi sul
,

manico abbreviato
fatto

il

nome

di Stiac,

cio

come vedasi

in molti altri

e forse
or

ad oggetto di

servirsi

per diverse occorrenze


altri

dell'una, or dell'altra marca. Eccone

co-

municatimi dal Signor Casanova


i3.

T.

CELLI

PHILODAMI
Sul manico di quest'
del Padre di
altro

segnato
:

il

prenome

Q. Petronio
i4.

C.F.

Q.

PETRONI

J
al

Cio Q. Petronii. G. Filii, Debbo

Signor

Tuzio

seguenti:

i5.

j$
?

VCCfeSII
I

^f T
,

*A#'r
Successo

TfeH
i*
:

servo di Betizia Pia. Eclanese

45
6.

>M SVETRij
17'

ProlDabilmente

Olio Minio

che la

ha po-

tuto innestarsi alla

N.
i8.

TIMOHEI
V^

ITALI
linea

Del

sig.

Tuzio.
si

Nella prima

manca

la

perch

abhia Timoihei.
19-

..ELERIS. Q.

CRANI

SER. L. S
Cosi sopra di un pane carbonizzato di

Pompei

che

si

pu vedere da chiunque.

sembra che

dica: Celeris. Q. Granii Servii L, Servi. Cio:

4s
Celere Servo del Liberto Q. Cranio Servio
o Sergio*
20.
,

C.

MARI

RESTITVf
JS^on si pensi al

famoso C. Mario.

un

al-

tro

Mario

detto Restiiuto. Appartiene al


,

Museo

S. Angelo

siccome

c[uest' altri tre

2T,
C.

VEBEI

CASSIANI
:22.

NIARCVS:

47
25.

jT ERTI, L'L 'L


.'

Cio

Terti

duorum Luciorum

Liberti,

Di cui non

so

clie

dirmi

se pure

non vo-

glia punteggiarsi cos:

C. AS.

FA:

e leggere:

C
una

Jsii.

Fa.

qui

non voglio dimenticarmi


,

cosa. Si sar osservato


tutti coloro
,

che io con piacere


fatto parte

nomino
deMoro

che

mi hanno

preziosi tesori.

Mi

dispiace di

non po-

ter ci fare

con

tutti

perch la memoria non


essi.

mi
ti

fedele di

ognuno di
25.
P.

Eccone

fra'

mol-

qualche esempio:

GORELI

EVTYCHI
Del Signor
celanese.

Tuzio

il

seguente

ma

di origine

'48

a6.

Vw

fi

pure

iV, [](^^e/a

oppure Naselii Prlmgenii.


27.

C.

VIBI E

VVANTI
Ha una palma
dersi allusiva al
sullo scudetto;

ed da cre:

cognome di Filanto , che vale


sa
,

bene Jlorens. Chi non

che

iustiis

ut pal-

ma Jlorebit ?
28.

RESTIMITI

VSEVERV
Cio
:

Restimitius Severus
parola

facendosi ia

ser-

vire alla fine della

Restimitius

',

ed

al

cominciamento del cognome Severus,

49
^9-

THEAGE
lES.

AVG.N
io

Del Museo S. Giorgio. Or o


:juesti

m'inganno

o e
,

quei Teagene

di cui fu servo \'icario


cui
si

un

tal

Trofimo
presso

e
il

di

ha questo titolo

funebre

Fabrelti (i).

D.

ET TROFIMVS. THEAGENIS CAES. AVG. SER. VIC. FEGER AEMILIAE. SECVNDAE


DECIA. MATER.

CONIVGI.
3o.

B.

Si parlato a suo luogo di questo sigillo Eclanese,

che presentasi originalmente.

(1) Pag.

3o3. n. 287.

5o
3t.

Q. PISI,

VERA

TltVNVS
Leggo
parmi
quel
e
:

Q. Pisius f^et'atiauus
,

perch non

lettera

ma

piuttosto

segno di divisione

in

testa della lettera I.

Potrebbe intanto
\

taluno pretendete, che quel PlSIc valga Pisic

onde
dall'

si

ricaverebbe

un Psicius.
,

Ed

io

luni

oppormi

a tal pretensione

l'appogger anzi
di

col seguente

marmo,

forse ancora inedito,

Boviano

M. PESITIO. M. F

RVNIANO. nviR
nVIR. QVINQVEN TR. MIL. PRAEF. YRBANI
I.

D.

credo

che qui
sieno

Prefetti
i

Urbani

autori del

monumento,
Urbana,

Capi della

cos\ detta

Plebe

82.

SENILIS

MISEN PR
ms^^ss7=^a^ss^^^

Non ho tempo
nile^

di cercare

chi sicsi questo Se-

Prefetto della Classe Misenate.

5i
33

'F Sri
Anche questo
originale
:

34.

AVILL

ORV
Ecco un
tima
sigillo degli

Avillii.

Si noti che
la I.

all' ul-

innestata in nesso

35.

C. TIC

STABI
Forse
;

C Lieo vii Stabili s.


36.

M.

HERENNI
FELICIS

Le

tre

prime

lettere della parola

Herenni sono

raccolte in

un

solo nesso.

52
37-

M.

CLAV

AGRIPP
38.

M.B RVRI
NIGRI
Grazioso quel contrasto
di

Rosso

Nero.

39.
1

coNir

SOTICE
Iconie Sotice'
4.0.

IVSTVS SABINA
Del Signor Tuzio, e pare
e
,

che accenni un uomo,

una donna.

53
4i.

C.

M. lAN
e

forse fu di

due Janiiarii^ Cajo^


42.

Marco.

SAGITTl
Esilia
e
'1

la

Gente Sagizzia presso

il

FaLrelti (t)

Marini (2).
43.

CAPSIAN
I

T\\h.
I

SOT

Cio

AtilU Soteris

o Solici

()

Pag. 448.

(2) F.

fac.

lili.

54
45.

ORFIT

VSNE

U
E
leggo
:

46.

HVPATI
Il

iiiimiww

47-

N. CRI.

HER

Numera

Crinil Her.

48.

ARCYRIj
Eclan ese.
49-

OC.
I

LB
la I innestata nella

Forse Occii Lb. Supposta

L, oppure

nella

B.

55
5o.
g^Eaaar'g mL-^jiiejiJAi.gggaaeaai
F

NAISIV

Nanius

N. Anius.
5i.

A/IF

Forse: Anius Filius


52.

C.

TREBAN RVF
tre let-

Del Principe di S. Giorgio. Le prime


tere in

Trebanii sono involte

in nesso

siccome

ancora le due prime di Riifi. Si vede un vase


scolpito sul manico.

In

monete

si

ha L,

Tre-

banio.
53.

UAPKIANNII

EPUHTICc

56

ga
:

riportato

dal Marini

che da suo pari

lo spieil

Mai-ki Jnnii Ei'nielis (a).


,

notabile
>

mi-

scuglio di caratteri greci


Ja

romani

e sopra tutto

forma

in forza di

M.

54.

Del Museo S. Angislo. Sciogliendo

nessi se-

condo

canoni
:

stabiliti

si

avrebbe

S.

TIN.

AP. Forse

S. Tinei. Jpui. 55.

LYGDA
MIEMPY

E
di

forse saia

un Li gel amo Empirico, che m'


est

ritorna alla
Til)ullo.

mente quel fygdamus hic siius

56.

N.

LVCI

GRATI
Vedi Lucio nom(
(a)

F. A. face. 390.

^7-

ALYPI.

C.

ttLI

BERALIS SER
Jlvii. rpi

C.

Titil Liberalis Servi.

58.

SEXTI

C. EPIDI

QVADRATI
60.

M.

ANTONI
e di caratteri bellissimi,

In Lamina assai grande

61.

P. L.
Sigillo

PESTI
,

comune

di

due Fest

Publio

Lucio.

58
62.

L.

AES. F

Leggo

L. Jesiiis

Filiiis.

63.

Gaudenti vince.

E bisogna

che questo Gauin cui si au-

denzio professasse qualche giuoco,

gura

vittorie.

64.

ALCIBIADES
CLO. PAS
Leggo
:

Alcibiades

Clodii Bassi

s'

intende

Servus
65.

EVNL GOL BEN. ARK


Vedi un A'cufio
delia

Colonia Beneventana

^9
66.

ALBANI. CG
A.A.A.S.ARK
Si spiegato altrove questo sigillo Eclanese (a).

67.

Q.

BELLI

AMICI

credo

DellU

lo

stesso che

Delii presso

il

Grutero (b).

68.

GN. SATKI

VICTORIS
69.

MARCI FORTVNATI
P.

(a)

Com. XIV.
10.

(b) Pag. 98. n. 4- 3oo, n.

70.

CWIDIFLORINI CN. LVCRETI


HERMETIS.
Del Museo S. Giorgio,
droni
,

e fu di
si

due compaErmete.

il

primo de* quali


il

fu C. vidio Fio-

rino

ed

secondo Gn. Lucrezio


:

dello stesso fondo questi altri


[

C. IVLI

SVAVIS
72.

Q.

PLANIT

HELIMORI
Deve punteggiarsi
se

cos

C. Plani. Thelimori
:

pure non

Planiti Heliinori

6i
73>

P.

POMPEI

LIBERILIS
Dello stesso
guenti.
,

siccome

cjuest* altro

ancora

co' se-

M.

CLYE CRAS

ANTIOCHIA
75.

ADELFI

76.

MANI
LIAE
77'

Q. PO.

tS^

62
tS.

ISIDORHP
A. lEVI

E
dotta

di questo

tranne

la parola

Tsidor

non

intendo altro.
,

sar questa

una confessione di

o indotta ignoranza ?
79-

Vie

f
80.

C. ENiNF^

Corre
essere

per diritto questo

sigillo

e potrebbe
altri

un C, Ennius Filius Kaeso. Ecco


incisi

esempii di suggelli

per diritte

81.

[FORTVI^ATi

CL:vrP

63
82.
C.

SILVANI

AQVILAE
83.

C. IVLT.
Del Signor Tuzio

MARTA
il

siccome
84.

seguente.

C.

LARONI MARTINI
85.

EVTYCHIDISP
VIRI SVLPICI PRISGI SERin

si

riconosce in

EiUico

un Sen'O Dlspen-

fore di P^iro Sulpicio Prisco.


ultime tre aste le credo
paroln Servi.

Le apparenze
compimento

delle

VI

della
,

qui cade in acconcio avvertire


.,

che
pia
,

ii

Dispensator

di cui

si

parlalo pi se-

fu detto ancora J^illicus Aerarii.,

come dal

vecchio

Epigramma

che comincia

64
Fillicus Jerari

quondam, vane

cultor agelh.

Ne
che
o
sia

mente questo recher maraviglia a chi pon


parola Fillicus e di significato
aoristo
altro
,

la

indeterminato

che attende da

la
,

sua determinazione.
Fillicus

Cosi Fillicus

a plumbo

aquarum,

Fillicus puellarum.
-86.

SVfSTEN ENDI>M<P
Cio
:

Marcus

Publius Substenendi,
87.
9i

T. FLAVII

OLYMPICI

Ed

a questo Flavio diasi per

compagno que-

st'altro.

65
7P.

FLAVI larg
Museo
88.
S.

seguenti sono del

Giorgio.

C.DASIAT.

SEGVNDI

giugne nuova

la

Gente Dasiaiia.
89.

EPAPHRODlf
CSEXANICETI
dietro

IVSTVS. F
Conservatissimo
sul
si

questo suggello

ed ha

manico un Caduceo

per simbolo. Esso fu


;

di

Epufrodilo
fecit%

Servo di C. Sestio Aniceto

e le

parole scol^Dite dietro forse vorranno dire

J usili s

66
Q. SAV^EI.
Del Museo
S.

SALV
,

Giorgio

ed appartiensi

alla

Genie Saufeja delia famiglia Salva. Nella V


innestata
la

L.
92.

T.

MARI

PRINCIPJS
I quattro seguenti dello stesso

Museo sono

e-

clanesi.

93.
C.

ANTONI
SEVERI

Con Fiala

sullo scudetto del manico.

94-

M. ANNI

VERI

67
q:).

T.

ABVRI
96.

LV. AELSON

Ludi Melsoni.

Vasetto sul Manico, ed del

Signor Tuzio, come quest'altro ancora.


97C.

BETITI

PIIET
98.

FV

SCINILLE

M. OPPI

FAVSTI
Il

seguente del Signor Casanova.

68
99'

Q.

TERON

SAGITTI
Aveva
da chi
lo

sul

manico
si

scolpite

due

iniziali

che

copi non

avvert di notare.

Ma non

dubito, che sieno state: Q. T. oppure: Q.S.^


iniziali

al solito

de'

nomi

del padrone del sigil-

lo: e poterono essere ancora le iniziali del pre-

nome paterno

colla solita F.

lOO.

DI
Cio

ONV
lor.
C.

M' jdmuUi Dionjsii

NAEVI RVFIANI

69
102.

FORTJS. COR

CETHEGI
Eclanese.
nelii

E vuol
^

aire: Forts (Serv.

Cor-

C et heg

io3

M-g)PP FAV.ST
Gomecli
guente
sigillo

nulla io ricavar
,

mi

sappia

dal se-

che presenta
,

anche vestigia di

caratteri sul

manico
sull'

voglio tutta via darne l'im,

pronta tirata

Originalo

perch
;

si

vegga

la

Lizzarla di juesta forma novella

104.

io5.

c. c. s
In

un Latercolo

ripoiiato

dal

Marini

si

Ita^

70

un C. Cusono Secondo, Or sarebbe una vera


impertinenza
si
il

pretendere, che questo appunto

voglia dire nel sigillo.

Ma di tali

picciole cose

nel paragrafo seguente.

io6

Del Signor Tuzio

ne so

che dirmene. Esso


gli altri.

inciso, e non in rilievo,

come

Farmi

merce

de' bassi tempi.

Villi.

Suggelli o monchi

o di dubbia lezione con


scritte.

cdcune

gemme

Ho
da

voluto riservare a quest'ultimo paragrafo


lezione, o perch segnati
,

taluni sigilli d'incerta


sole iniziali,

o perch monchi

o perch

mal

conservati.

Questo trattenimento recher qualche


:

noja al Lettore
sia

e perci sar

breve

il

pi che
colle-

possibile

e condito

da una picciola
,

zione di
si

gemme

scritte

di

taluna

delle quali

anche ragionato altrove. Che

in fine e geni'

7*

me

scritte

e sigilli
,

eiaii

destinati

allo slesso

oggetto dMmprontare
oltre alla

sebbene

le /;/e^re

scritte

maggior

facilit

di adoperarle ad ogni

tempo

luogo, servivano ad ornamento ancora


,

delle dita

quando erano

incastrate negli anelli.


piastre di sole ini-

E cominciando
ziali
,

dalle? picciolo
,

son di avviso

che molte di esse non sodi sigilli perduti


le
,

no

che scudetti superstiti

su' quali
ziali

scudetti solevansi incidere

sole ini-

de'

nomi

de' padroni
,

o di chi questi eran

Figli.

dico molte
sigilli

perch di alcune certo

che furono

intieri.

Dunque.

I.

L. P.
2.

L. C. I
3.

C. I.
4.

G. M.

V
P

5.

Q. M.
6.

C. T. S

7^
7-

V.

OP
Ma
sono
si-

pare che

sia

un Q. Oppius.

curamente

suggelli intieri g_uesti.

8.

C. D.

S
spiga

Ed

ha sul manico

una

per smholo

siccome fornito di manico (juesf altro del Fahretti con quello

che

lo

segue.

9-

Q. C.
IO.

T
S
:

C. A.

Ma

credo cristiano questo celanese


li*

wm
Sono"del Museo S. Giorgio
i

seguenti

7
12.

IFM EI
:

i3.

vr FVND
I.

,4.

SPES
In un anello di bronzo trovalo
in Pozzuoli.

Ed

ecco

un

altro sigillo

senza

nome

e col

solo motto.

i5.

SEX. P
Forse
:

Sexti Pompei,
16.

L.

IV

POLY
Forse: L. Julii Poljbi.

...INI
18.

F
E..

M. L.

voglio, sebbene fuor di luogo, darne uno


:

latiuo in caratteri greci

74
r.

lOYLI
alle

TERTI
Gali
Julii Tertil.

Vengo
20.

Gemme

scritte

L. A. S.
In anello di bronzo
,

come anche questo

ai.

P. O. S.
22.

L. p.
In

gemme.
23.

HILARO
S
In

gemma
due:

Eclanese una volta di nostra pro:

priet.
altre

Si spieg

Hilaro

saliis

cos questi

24.

M. A.
26.

0.

FLA
In un anello d' oro del Sig. Casanova
si

ha.

75
25.

L CLAVDI
T.

FELICIO

E
lido.

credo, che

sia

Titus Liberi, Claud, Fe^

26.

V
Gemma
novo
la

IV
di cui

G. S
del fu Conte Zurlo
,
,

non rindella pi

memoria

che

co'

sentimenti
,

tenera riconoscenza.

Egli mi amava

e sapeva
,

di amare
della

un uomo amico dell' uomo sopravveste dell' uomo. La spiegai


,

e
:

non
/^o-

cio di una ium limoni communi sententia come da' simboli coppia maritale riconciliata
,

della

gemma

ne mi pento della mia congettura.

ACTI

VA

M
In

gemma

celanese di mia propriet

e spie-

gata gi in altro luogo.

76
28.

PAV
LEVI VAS
Eclanese del pari
,

sinonimo del p^incentl


:

Pie

^py\s.

Eclanese ancora quesl* altra


29.

A AGATHA
CANAGIA
Se
n* parlato a
:

suo luogo.

Eclanesi ancora

queste tre ultime

3o.

STI.

I.

P.

M.

Se ne vegga

il

detto (a) a suo luogo.

3i.

CN STATILI
CELA DI
In un anello di bronzo
trovato
in

Migliani-

co, e pubblicato dalT erudissimo P. AUegranza,


82.

SVBTER
Un
(a)

Atlante colla Sfera in dosso

e poi

Rie. dell' A. Cit. d' Eclano fac

56.

11

ANNO
33.

E. S

Con
ziali.

Vittoria

alata nel

mezzo

delle

due

ini-

Si spieg: TLxerciius
si

Samniiium. In

nic-

colo

ha quest'altro

del Signor

D. Pasquale

Giusto,

34.

AVR
SABINVS
35.

TRIGIO
Del Signor Tuzio;
36.

CORIILIA.
Che intendo
cos
:

NYM

Corelia Nymphici Vxoi\

%,

X.
sigillo interessante.

Spiegazione di un

Il sigillo

munito

di

un manico rettangolare,
,

ed ha per tipo una spiga

piuttosto

una pal-

ma. Eccolo

7
Alili

ThRASE

^PRISCIACT
Ed
alla

quanto dire

phii Thraseae Prisci Jet.


servile
,

Jpilli
solila

nome

che d una mentita

franchezza del Reinesio nel correggei

re, o piuttosto corrompere

nomi. Erasi

ir.

un
,

marmo Campano incontrato colla parola APHO nome appunto di terzo caso (i). Non andandogli a

genio

una

tal

parola

la

cambia

ora in

AFR; ed ora in APHRODISIVS. Io credo, che il nome APHIVS derivar si possa da 'a<^iY]joir.
Egli dunque JJio un Servo Attore. Si di-

mostrato altrove, che non


si

tutti gli ufizii servili

disimpegnavano sempre
(2).

.?L

Servi rigorosamente

tali

Ma

pare da non potersi qui mettere in


sigillo la

dubbio nel caso del nostro

condizione

strettamente servile di Afio.

Furono intanto
nali

Servi Attori
,

cosi
si

denomipoteva-

a rebus agendis

e considerar

no, come quei, che ora chiamansi

Agenti^ o

(1) Pag.

705. n.

XXVr.

(2;

Cnm. VI.

e VII.

79
jiulloslo

Fattori. Ne* riputar

si
,

debbono

altra

cosa dair

Actuarius di Petronio
:

di cui piace-

mi

qui recar le parole (i)

Interpellavit sai,

tationis libidinem

ACTVARIVS
:

qui

tamquam

Urbis acta
praedio

recitas>it
,

f^ll. Kal.

Sextiles in
,

Cumano

quod
,

est Trimalchionis

nati siint pueri triginta


ta.

puellae quadragintritici

Suolata in horreum

millia

modium
poco pi

quingenta. Bo\^es domiti quingenti.


gin
:

Eodem
^

die incendium

factum

est in hortis
Villici,

Pompeianis ^ ortum ex aedibus noeta

Quando mi hi Pominquit peiani Horti empti sunt ? Anno priore ACTVARIVS et ideo in rationem nondum
Quid
inquit Trimalchio?
,

venerunt.

Era dunque incumbenza eW Attuario amministrare

r azienda del padrone


,

col registrar

tutto negli Atti

renderne

conto.

non

si

credano poi questi Servi Attori presi dal mazzo


,

come
fra*

suol dirsi. Essi

si

sceglievano da^padi tutta


:

droni
la

pi degni, e che godevano


Si direbbe

loro fiducia.

con Pinato

quibus

omnium rerum herus summam


(ij Cap.

ci^edebat. Teo"

XXXVIII.

So
filo

in fatti

chiama

l'

tiore

di

cui
,

parlasi

5toj>tcrnv

-jroc^yij

ovaic/Ls,

questo ci

che

ri-

guarda

la

intelligenza

del Servo Attore


interessa pi
,

nella

persona di Afio.

Ma
,

perch pi
quel

singolare, la notizia

e lo schiarimento di

Thraseae Prisci^

di chi

amministrava

l'

azienda.
,

celebre

nella Storia

romana
Nerone,
,

il

virtuoso

quanto sventuiato, Trasea Pet. Fu questi una


delle vittime del brutale
e la cui vita,

unitamente a quella di Barca


stui spenta
,

essendosi per co,

ebbe

a dir Tacito

che virtutem

ipsam exscndere concuplvit. Trasea Peto ebbe


una
Figlia
,

che

volle
,

stretta

in

matrimonio

con Elvidlo Prisco


e pensare
cosi
,

la

cui

maniera di vivere
colla sua.

bene confacevasi

Da
da
es-

ci io sospetto
riferirsi

che quel Traseae

non

sia

ad uomo,
la

ma

Donna, che pot

sere appunto

Moglie di Elvidio Prisco.

Ma

bisogna dir tutto.

La
di

Trasea Peto portava il nome Fannia^ donde concludesi col Glandorpio ,


Figlia di
nel sigillo
.

che Trasea appartenne alla gente Fannia. Pare

dunque, che ove


della figlia di

si

fosse voluto dire

Trasea

bisognava nominarla

Fan-

nia

non Trasea

cognome meramente pa-

8i
terno.

per verit non mi sovviene di


^

Donne

denominate, anzi che dal nome


de' lor Genitori.

dal

cognome

Ma
sono

si

pu rispondere
tali

a tutto ci.

si
,

pos-

in

materie

fissar
,

canoni generali

che

dove

men

ce M pensiamo

non vadano soggetti a

qualche eccezione?

non potrebbe esser questo


io

uno

di tali casi ?
,

Ed

mi

fo

a riflettere
la

che
,

Elvidio Prisco

prima di sposare

Fannia
,

ebbe un'altra moglie per nome Plauzia


questa molti
figli.

e di

Non

potrebbe
,

stare

che

la

seconda moglie di Prisco


glio dalla

per distinguersi

me-

prima

e forse

anche per un pocolisi

no

di vanit,

e gelosia

femminile,
^

avesse vo-

luto denominare

Trasea

\a

Donjia di Elvidio

Prisco ?

Del
si

resto

ove non piaccia una

tal

congettura

abbia un

Trasea Prisco
,

di cui per sar

forza ricercare

chi

mai

egli siesi stato.

Tan,

tum abest
id etiam

ut scribi contra

nos nolimus

ut

maxime opiemus
mio sentimento
,

(i).

Ed

in confer,

ma

di tal

annunzio

che con

estremo piacere odo

che un dotto Archeologo

(0

Tusc.

QQ.

Lib.

II.

85
Prussiano
,

il

Professore Klenze

abbia preso ad

esaminare

la

celebre Tavola di
,

Oppido

o sia

deirantica Bansa

di cui io

il

primo ebbi P ardi-

mento
e che

di schiccherare palpitando qualche cosa (r);


in

pi cose egli dissente da me. Io


e
lo

me

ne congratulo infinitamente,

ringrazio di

vero cuore, perch questo appunto fu l'oggetto


di quella

mia prima divinazione

vale

a dire

ciere

salwam
o

di chi ne intende pi.

Ma
fiiilia
,

tornando

ad Elyidio

Prisco

parmi che
stata
la
,

almeno nipote
,

di costui

siesi

Elvidia Priscilla

moglie

di Vezzio Marcello

di questo risaputo

Marmo

Chietino

M. VETTIVS. MARCELLVS. PROG.

AYGVSTORVM
'Et.

ELVIDIA.
si

C. F.

PRISCILLA.
S.

MARCELLI.
Perch
sa
,

P.

che Elvidio ebbe dalla sua pri-

ma
dal

moglie Arria due Figlie, ed un Figlio, che


per ordine di

fu poi ucciso

Domiziano.

Or

chi

nome
figlie
,

cognome

di

questa El^dia Pri-

scilla non

vorrebbe riconoscerla
del famoso

per una delle

due
COSI

Elvidio

Prisco?

E
il

se

ecco assicurato senza

alcun contrasto

pre-

(.}

Com. IV.

V.

83

nome
ad

di

Cajo ad Elvidio
piacesse

Prisco.

Che

se poi

altri

di assegnare

questa

Priscilla

air Elvidio figlio, e non gi alP Elvidio Padre,

diventerebbe

essa allora Nipote


si

di costui

ma

non per questo


tere in

avrebbe buona ragione di metil

dubbio

prenome

di

Cajo per conto


voglio

di entrambi.

Prima intanto
fuori di luogo
,

di

conchiudere

sebbene

ma non
al
fa

per questo fuori di tem-

po

comunicare

Pubblico un
regalo
il

monumento
il

di

cui in punto

mi

Ch. Signore D. Fe-

derigo Cassitto.

Eccone
tal

prima
.

Kerhale

se

mi

si

permette

voce

Nella Pertica Beneventana

presso
in

il

cosi dello

Ponte Leproso
di

e precisamente
,

un podere

D. Filippo Beri

si

scoverto
^

un Sepolcro

con
ca
,

Urna

di Travertino

alta
,

palmi tre incir-

piena di bitume

annerito
si

ed

in cui col-

r ossame di un
punde da
ed
,

fanciullo

frugarono alcune crea varie faccie

cristallo assai graziose,

triangolari,

in ciascuna di esse le lettere del

greco alfabeto

parte in coppia

e parte
il

isolate.

Su

di che congettura giustamente


Gassitti
,

lodato Si,

gnor

essere stato questo un trastullo


di

con cui a maniera

gioco

il

picciol

fanciullo

84 imparava con piacere


gesse
,

e senza

che se ne accorIl

pi'inil

elementi greci.
al

che essendo,
alla

non possono pretendere


spacciate all'oggetto
sul fare stesso.

merito ed

gloria

della invenzione certe coserelle da Oltre

Monti
poco
e noi

medesimo,

e presso a
:

Nihil sub Sole novum


,

per Io

pii^i

non siamo
a'

che scimmie
togliere

de* nostri
il

raatrgiori

quali

vorremmo

titolo

di

essere stati nostri maestri.


Si rinvenne innoltre in quest'urna

medesima

un anello

d' oro

con pietra incisa


,

e rappresen,

tante una testa femminile

di giusta et

fl,

sonomia interessante
essere stato
il

che quasi ho per certo


della povera

ritratto

Madre del
,

morto Fanciullo.
si

Ma

quello

che pi importa

il

tenero e grazioso elogio funebre, che co:

rona questo monumento. Eccolo

che

FLAV. MAX. FAVSTA SPES. REIPVBLIGAE AVG leggo, e supplisco cosi: Flavio Maximo
-

Fausta
blicae.
to
,

Jugusti
con ci

(
si

Lib.

)
i.

Vale
il

spes Reipudel Defun-

E
di

ha

nome

che Flavio

Massimo
^

2. quello di
gli era

Fausta^

Liberta

Jugusto
dovuto

che forse

Madre,
del

ed

a cui

)'

onore della erezione

5
sepolcro.
3. l'epoca

per ipprossim.izione di esso.


colla

4. ed in fine la usitala chiusura

forinola

T^ale

a cui si
,

aggiugne di nuovo quello Spes

Reipublleae

che intenderemo
a'

Romanae
,

non

gi, per trovarci


vii; ma.

tempi degl'Imperadori Fla~


piulloslo

Beneventanae
direbbe
colla

che
,

ijui

equi,

vale ad una pariicolar

Colonia

Comune
,

come

si

espressione

del giorno.

Ritorno all'oggetto principale de' Suggelli

do-

po questa
sione
,

picciola

ma non

dispiacevole digres-

conchiudo.
questo finora non mi riuscito di rac-

Pili di

cogliere

ed osservare

e per lo pi co' proprii

occhi,
ancora.
cosa in

in

un argomento
,

che pu

dirsi

intatto

Comprendo
un soggetto
i

essere tutto ci troppo poca

di tanta
confini

estensione

quanta

He abbrat:ciarono

del
,

vetusto Lazio.

quanti di tai preziosi


dati a

cimelii

oltre degli an,

male,

si

stanno ancora nascosti

e spar-

pagliati

qua

e l,

Dio

sa

dove?

Si abbia al,

meno

l'accortezza di conservare gli esistenti

di

raccoglier cona-vidit, e pubblicar con esattezza

que*che verrann

alla luce.

Di

siffatti

elementi,

come ognun

sa

formasi l'alfabeto archeologico in


de' suoi complicalis-

tutta la estensione indefinita

S6
simi rami. Ardisco dire, che per questo titolo solo
il

mondo

epigrafico

va pi debitore
,

alla

gran

Collezione

del Grutero
a

che a tanti valentuoaltrui profitto


,

mini

che

proprio
,

ed

se

ne

sono occupati
strarne
chi

ed occupano tuttavia
chi

per

illu-

una parte,

un'altra. L'Istituto

di Corrispondenza Archeologica

romana ha preso
;

in considerazion seria questa gran verit

ad

Gnor della verit convien confessare, che grandi


materiali ha preparati
,

e va di giorno in giorno

preparando in ogni genere di antichit.


fargli plauso
,

Non
pu

basta

che questo costa molto poco. Bi-

sogna tenergli
alla

mano
si

forte

come

si

ed

meglio che

pu. Piaccia a Dio, che possa

io

giovargli in qualche picciola cosa,

come ho

fatto finora, e

non mancher

di fare

proviribus

per

avvenire.

87
.

XI.

Alcune nuove

Iscrizioni

coji

un a\>vertimento

di correzione.

Il

mio amico

e chiarissimo

Collega
colla

Sig.

Consigliere Castaldi, mi autorizza


lita

sua sotitoli

gentilezza a pubblicare
Si ha dal

seguenti

di

sua propriet.

primo un Opiio della


,

Triere Venere della classe Misenale


I.

eoa

M. ANTONIVS. LO NGVS. EX. CLASSE

PRAET. MISEN. OPTiO iTT. VENER. NAT. PONTIG


MILITA,
k^.

XXII. VLX.

AN

XXXX. ANTONIA. VICTORI PATRONO. BENEME


RENTI,
.
.

F.
:

credo

che Antonia Victori voglia dire

Antonia uxor Victori,


slo di

perch ometter que-

una Quatriere

di

Venere coraunicalami

dal Ch.

Can

de Iorio ?

88
2.

M. PLOTIVS. FIRMVS FABER. EX. luT. VENERE VIXIT. ANNIS. LXVIII. MILIT. ANNIS XXXXIIX M. PLOTIVS. AVGVSTALIS F. VJXIT. ANNIS. XVIIII

PLOTIA. TYCHE. PATRONO. ET FF. ET. FF - Et Filio fecit. Si vede che Plogia
Thiche
della
fu Liberta, e

moglie insieme del Fabbro


,

Quali iere P^enere

M.

Florio. Alla Classe


:

Misenate apparliensi anche questo


3.

VICTOR QVJ. ET. SOLA. DI NI. F. MIL. EX. CLAS PR. MISEN. DELI5FI5 MILIT. AN. X. VIX. ANN. XXX TESTAMENTO. FIERI. IVSSIT
C. IVLIVS.

Questo G. Giulio adunque Vittore


di Dino, ebbe anche
il

figliuolo

nome

di Sola.

Che

sar

intanto

quel
lo

DELl^FJJ
alla

delia

quarta

linea ?

L* imbarazzo
co appiccato

forma quella spezie di delta grefine

delle

due parole.
,

Se

si

potesse prendere per una

si

avrebbe Delio

/
89
per
Ja

prima,

Fio per

la

seconda.

Ma
si

che

sarebbe poi di questo


ci prenderla

Fio? Credo meglio per-

per una
,

D
,

ed
:

allora
;

avr

DELI, D. cio Deli, domo e FID che sar o Quatriere , in cui della Triere il nome
milit

C. Giulio,

e forse

il

primo delta sar


a iln,
il

una gue

cifra
il

numerica equivalente
,

a cui se:

nome FID

cosich legger

possa

DELI.

mi. FID.

4 SITERNIA. DYNA MIS. VIXIT. ANNIS


LXVIII. FILIVS.

MA

TRI. PIENTISSIMAE

Ed impariamo

cos la

nuova Gente Siternia*

5.

SATVLLIVS
COSSINI. SYNE ROTIS. VIXIT

ANNOS. XXX FAVSTVS. FRATRI SVO


In un bel Cippo di

marmo

della forma

di

un Erma.
di

chiaro

che Satullio
,

un

servo

Cossinio Sinerote
dirsi

siccome servo ancora


FraluUo.

da

Fausto^ di

lui

9o
7-

D.
L-

ROSCIO. PREPONTI ROSdA. PREPIS AMITA. B. M. FEGIT VJX. ANN. XX. D. V In hell* urna quadrata di marmo con rilievo rappresentante un uom giacente a
con a fianco una mensa
in piedi. 8.
,

basso
letto

ed a fronte un uomo

CAELIDIO THERMARVM. PVBL. CVSTODI CONIVGI. SVO. CARISSIMO DECIMIA. M. P


P.
Sul davanti
col

di

un vase cinerario

di
i

marmo
Celidil

suo coperchio.
il

Neppure
iniziali

si

hanno
P.

presso

Grutero. Le
,

M.

iole spiesi

go: moerens posait

perch innanzi

dello

coniugi suo carissimo.


9-

D. M. P.

RELIQVIIS.

L.

FVLVII.

ANTHVSIANI

LEVITER. TEGAT. TERRA. MATER In vase similmente cinerario di marmo finissimo con coverchia.

9
10.

BIS.

MANIE VS

M. IVNI

TAVRISCI

PATRONO BENEMERENTI M. IVNIVS. PVDENS


1

1.

D.

M. DOLVTIO

IVSTO DOLVTIVS

OCTOBER PATRONO
B.

M.

F.
galli di

Urna quadrata di marmo. Due


che
si

sotto

azzuffano.
, 1*

Due Genii
altro

alati in

piedi, l'ua de-

no a destra

a sinistra.

Quello

stra dello spettatore

ha nella

man
due

sinistra

una

spezie

di

Pedo

ricurvo.

lati

un Grifo

alato per ciascuno di essi.

La Gente Doluzia e

ancor wuoya.

92
12.

D. M. S.

AYRELIAE. lANVARIAE INFANTI. DVLCISSIMAE QVAE. VJXIT. ANNIS. IlII MENSIBVS. VII. lANVARI
VS. ET.

SYNTROFE. PARENT

B. M.

FEGERVNT
i3.

D. M..

GAVINIAE..
SONIDI.
IVGI.

CON MERENTI

ET. SEVERINO FILIO. DVLCISSII

MO
MYRON. FECIT
Gavinia facilmente fu cognominata Vesonide
o Melsonide.
i4.
,

POMPETA.

P.

GLVCHERA
Gluchera per Gljchera^come Tucheper Thjche

93
i5.

IVLIE

TVCHE

DISIO. FIL. B.
VS. LOG.

VX. ET IVL. AFRO M. C. IVL. DIONYSI

C.A..

PV..

EMP. DE PAPVLEIO HER

TH..
PA..
G..

MEN TERRA PVRA MACERIA CLV


SA INTRANTIB. IN. SINEST. PAR TEM. DIMID. LONG. P. XXX. LAT P. VIS. SIBI. HER. LIB. SVIS "1. IT. AMB. PRAES. H. M. A. M. R
I caratteri

M..

R..

di

questo

monco

pregevolissimo
in.

marmo sono rozzi abbastanza. Fu ritrovato Cuma fin dal i8o5. E chiaro , che trattasi
esso di

in

un monumento
,

diviso per met fra

due

compadroni
di trenta
il
,

ciascuno de' quali

era

lungo pie-

largo piedi sei

e mezzo. Ignoriamo
,

padrone della met a destra

di cui

non

si

hanno che poche


di sette linee.

lettere superstiti del principio

Limitandoci dunque
,

alla
,

met
che
si

della parte sinistra

non cade dubbio


,

appartenne a C.
sepelli la

Giulio Dionisio

il

quale vi
figlio co-

sua moglie Giulia Tiche col


Il

mune

Giulio Afrodisio.

luogo

di tal

monu-

mento divenne propriet di Giulio Dionisio per compra fattane da P. Apuleio Hermen , se pure
non
si

voglia errata la parola

Hermen

in vece

94
di

Hermete. Dopo

tal

parola

fo

punto

e leggo:

pura maceria elusa ^ cio che quanto rinchiudevasi fra '1 monumento e la maceria non
terra
si

voleva religioso^

ma

terreno puro

vale a dire

profano.

Ed

a quale oggetto ?

affinch questo

recinto itum^

ambitum praestaret
a*

liuus
,

monuper en-

menti

a coloro,

quali fosse bisognato


di esso
a sinistra
:

trare nella

met

intrantibus

in sinistram partem dimidiam.


le restanti iniziali

Madie
,

saranno

A. M. R. ? Fino a che non


da^ dotti
le intenderei
il
:

mi si dica di meglio a media regione. E


e destinata
lio

superfluo poi

ricordare
,

che questa porzione di sepolcro fu ereditaria


,

oltre a* sepellilivi
,

allo
,

stesso

Giu-

Dionisio co' suoi Eredi


i6.

Liberti

e Liberte.

ANCARANIF OPVSSVRVKTA
In tegolo con caratteri
cliiaro
,

a rovescio

donde
imche

che
,

il

suggello

con cui

si
:

fece la

pressione

era scolpito per diritto

non

sono da confondere le crete scritte co* suggelli

ove scambiar non

si

voglia V effetto colla ca:

gione. La leggenda intanto sar

95

Ancnrani Figlina
Dunque
questo

Opus Surukta. Surukta sar un determinativo


lo

^ii' Ojjus^

come
e per

sono Doliarium
1*

Ollarium^
surukta

ed altro,
sar

analogia

acccorciato

Suniktarium.

Non
,

trovo questa parola su'

rukta presso di

altri

che

io

mi sappia
sujJtxroc?

ne
,

veggo per
stulator da

le

vestigia

nel greco

J-

zi^\>\\

Jstula.
star

Con che pare,

che

Opus suruktarium
stulare,

potrebbe per opus fia f. stuie cerusiche


,

non

si

pensi

ovvero
di

da suono. Esse
in

saranno state

di quelle
:

cui Cicerone
,

difesa di Rabirio dice

FI-

STVLAS

quibus aquae suppeditabantur Io-

vis optimi

maximi

templis

ac sedibus

prae-

cidi imperavit.
acquidotti
,

Sono dunque

tubi cretacei da

e non altro.
(juest* altro

Soggiungasi ancora
del

tiloletto sagro

Can. de Iorio

NIMPHIS DVCENIA. A.

F.

TYCHE
D.

66

AVVERTIMENTO.
Non
i

si

correggono mai fuori di luogo


,

tempo

proprii errori. Felice colui


e*l

che ha

la

fortuna

di conoscerli,

coraggio di confessarli! Nel


greca

Com.
si

XIV.
lesse

pag.

II. la iscrizion
si

del n. 2.
la
<S3,

male, perch

prese, per

M
V
si

nella

parola

0EH

Dippi nella parola

Avyac,at(S35
ce

per

la sua picciolezza al
i

non

erasi avvertito

in

mezzo
:

ed

al carattere
s.

per

cui
:

era letto

AityoifJ'-i

Leggasi dunque cos

Ayv^iccs
Ax[OsdiveAy

si

ha

Deae Minervae Dynamios


Demosiienem

Ne
il

voglio sapere
dell*

se la parola
,

k.\)yiy.[K\oz
,

sa

nome
la

Artefice

o di colui

che consa-

gra

prolome di Demostene.
timeas
solus
,

Ne quemquam
Nil sapies
,

omnes

tu disce timei'e:
tibi.

si

sapis ipse

Si quidquam errasti^ patienSy ultroque J atetor


Sic lullos timeas
^

omnibus ipse timor*

97

Ma

ciit

dirassi

questa digression morale?


,

Eccolo.

Odo
,

di alcuni Giornalisti

che

si

son

concertati

per mettermi dalla parte


,

del torlo

in merito di causa

ed

in rito di urbanit per

certa controversia letteraria insorta tra


il

me

ed
se
si

Sg. Avellino.

Ma

avendo

io

domandato
che
,

questi Signori aveano letto ci

per

me

era pubblicato per tale occorrenza

mi
di

si

ri-

sposto

francamente

niente affatto

questo

Anzi

mi han soggiunto: neppur niente del pubEssi in


tali

blicato dal dotto vostro Avversario.

faccende, da veri galantuomini

ed amici,
di
coloro
gli
:
,

ri-

posano interamente

sulla

lealt

che

hanno
che
li

interesse

di comunicar loro

articoli

riguardano.
,

Oh

dissi

io
fatti

allora
,

quando

e cos

conti son belli

non v ha

luogo a revisione.

98

INDICAZIONE

DF SUGGELLI
LOHO ORIGINALI.

IMPRONTATI

su'

caFte

28
29

n.

I.

Carte.

n.

3 la

di cui forma originale

questa

Carte 32 n.

12.

Carte 34 n* 4*

Carle 37 n. 9 e io
Carte 38 n.
Carte 4o "
i3.

^^*

Carte ^2 n. 5.
Carte 4^ "
'^^^

'

^2.

Carle 44 " Carte


45>

'^

16 e 17. di cui questa

la

forma

originale.

99

Carte 4^ n.
I VI

21

n.

22,

Carte 47 " ^^ ^ 24-

Carte 4^ " Carte

26.

49

"

3o.

Carte 5r. n. 33.


Carte 56. n. 4^*

Carte 56. n. 54
Carte 62. n. 8r.
Carte 64. n. 87.

Carte GB* n.
Carte 69. n.
Carte 70 n.

100
io3. e
106.
11.
de* sigilli originali'
,

io4.

Carle 72. n.

Con questa impressione


sagrificata
spiace
di
1*

si

eleganza alla esattezza aver potuto faie

ci

di-

non

in tutto

degli

stessi sacrifizii.

100

INDICE
DEI PARAGRAFI.
.
I.

Etimologia, e significato della pa.

rola Sigillum

y
.
,

li.

Oggetto

origine

e distinzione
trattasi.
. .

generale de' suggelli, di cui


li.

9
i3

Materia de' suggelli

scritti
,

IV.

Forme

de' suggelli

regole

per leggerli bene


^.

17
generale
de' sigilli.
.

V.

Meccanismo

Eccezione di un suggello Eclanese.


.

21

VI. Suggelli

a pianta

piede, opa-y
,

pure di Solca
.

VII. Altre forme irregolari

ed an-

che strane
doppiati
.

di suggelli.

Suggelli rad-

33

Vili. Suggelli di forme pi comuni.

4^
70

IX. Suggelli monchi


lezione con alcune

di dubbia
scritte.
.

gemme
un

^.

X. Spiegazione
sante

di

sigillo

interes-

77
con un

^.

XI. Alcune nuove Iscrizioni

avvertimento di correzione

....

87

APPENDICE
DE
SUGGELLI.

S,

'j

sono recati i4 suggelli a forma di


di solea
, ,

pie-

de, oppure

olire de' tre

conosciuti

prima di
ti

questi

e perci giuslaraente credugi

rari.

Si

hanno dunque
,

17

suggelli

di

questa forma

a'
,

quali ci riesce ora di aggiututti

gnerne

altri

tre

scolpiti a

rovescio

sono

I.

COSSEGV
INDIA

Che pare doversi leggere


dian.

Cossius Secun-

2.

C.

BHMBVL

Non reclil

maraviglia

la

forma

H per la lettera A.

Ed

C. Bambullli.
,

Il

seguente mi viene

da Chieti

ed del mio
:

amico

collega

Signor Ravizza

3.

CAUR\F

leggerei:

C. Arri'u Rnfi. Allo slesso debbo


,

quest' altro e di figura rettangolare

ma
,

scol-

pito per diritto

come ancora quello

che lo

segue.

4.

SER.
CI.

SVLPl PRIMI

La
vii
,

parola

SER. pu
prenome
Della

valere Sergii

e Ser-

nel senso entrambi d prenomi.


col di

Un

Sergio

Sulpicio
il

Atdo

si

ha presso

Grutero
:

(a).

stessa

forma questo di

Pompei

(a) Cart. 109. n.

i.

5.

A.

FERENY.COMMViXS

E
a

soii

persuaso

che teLbi leggersi


,

A. Heuna

rcnidel Cominnnis

prendendo per
,

cognome
di

parola coinmimis
,

che qi

Ira Itasi

persona trinomia
stanza nota
Idi

cio ingenua.

poi abbaa ro-

Gente Herenitlcj a. Corrono


seguenti
:

vescio tutt

6.

L.

VIBl

MARCELLINI

A. COSS. LIB^I

Lpggo

A. Coss,

Libarli

che pu essere

A' Cossutil Libimi

i
8.

M.

jEMIL.

DIOCL

Marci Jemil'd

Dioclis.

12.

C.

SA^LVS

SABIjNI

i3.

M. INTONI

MAGJNI

Un M. Nonio
si
,

si

ha nelle Tavole ercolane,

del cui

cognome non rimane


esser questo
il

che

la

in-

iziale

M. Potrebbe

presente

M,

Nonio 3Iagno
A.

Q.

MAECI

THEVDAE
Nelle Tavole Ercolanesi

s'

incontrano
l'

due
,

Quinti

Medi

col
1'

cognome

utjo di

Tutu

di Jbascanlo

altro.

i5.

HILARIRANI

Caduceo
ri.

sul

manico.

E deve

leggersi

Hila-

Rani.

P. \\?. ZliT

primi u caratteri del


indicati in

nome Varen.

so-

no

un

sol

nesso.

Questo

sigillo

raddoppialo.

Credo questo
,

P. f^arenio Zelo quel Corporato


i4o
,

che
la

nel
terza

essendo Adriano Console


,

per

volta

die in

Roma
marmo
pu

la

sua simboli per V


,

amdel

pliazione di
scrizione

un Tempio

come

si

ha da In-

in

incastrato

in

muro

Palazzo Colonna

presso SS. Apostoli in Roleggere


nel Grutero
(a).

ma

e che si

E non
sariano

potrebbe questo P. Varenio essere sialo


di quel bravo Centurione Ce-

un discendente
,

L. Varenio, degno emulo di T. Pul-

(a)

Cart. 127.

fione

Vedi Cesare

(a). Sullo

scudetto un bel

vaso.
17.

M.

STATI. P^LEPlO^'s

Si

legga

M.

Statil Phileronis . di Phileronis

Allusiva
sullo

forse al

cognome
con largo

vedesi
,

scudetto una Lucerna di collo sottile

ma ben

lungo
I

orificio

fiamma ardente.

tre caratteri

STA

sono
18.

iu

un

sol nesso.

P.

SATV

RNINI

Il

seguente

ha un Caduceo

sullo

scu-

detto

M.

SPVHl

SAVRISINI

Il

Caduceo potrebbe

stare per

un simbolo

(a)

De

Bell.

Gali. Cap. V.

8
di partlcolur divozione verso
il

Figliuolo di

Maja,
be
zione
di

e nel caso di Spurio Saturnino potreb-

essere
,

un ricordo

di

qualche

felice

Lega-

o trattato di pace conchiuso per opera

qualche

Spurio.

potrebbe

questo M.

Spurio aver che fare con quel C. Spurio Saturnino


,

di cui
(^/).

si

ha questo monumento dal

Grutero

C.

SPVRIVS

SATVRNINVS
IN. FR. P.

IN.

AGR.
20.

XV P. XV

FELIX

II
CIPIPAU'HILI

Felix

scritto sul
,

manico per
di

diritto

il

nome
lo.

del Servo

o Liberto
ricorre

Cipio PamfL-

La Gente Cipia

spesso nel

Gru-

(a)

Pag, 933

n.

S.

)..

tcro
gello

e
,

con piacere

la

riveggo in questo sug-

perch in una Iscrizione Osca di

Pom\

pei

e di cui

ho

trattato altrove (a)

legges

KIIPIIS.

21

S. S.

N.

INEK ISIDORI

Vedi
i

sul

manico

segnati

con
,

sole

iniziali

nomi
due

di S.
altri

Nerio Isidoro
ancora
:

siccome in que-

sti

22.
P. C.
P.

GRAN

FELICIS

Si parlato di altro sigillo

col

nome

dj

Q. Gramo

in

un pane carbonizzato.

(a)

Com. IX.

IO
t3.

N.

AN

Leggo similmente
do doversi
parola Opetrla

P. Opetvii Pulii. Crepenultmia della


differisce

profferir lunga la
,

che forse

non

da

Opetreja,

forza al

mio pensar

cosi

un bel

marmo
Grutero
Palla
,

copiato dallo Siiiezio, e riportato dal


()
,

dove
di

parlasi

di

una Opeheja
la

figlia

Cajo.

chi

non

direbbe
?
Il ti-

germana del nostro P. Opeirio Palio


tolo

questo

C.

CATIO.

C. F.

MEN. BALBO

OPETREIAE. G. F. PVLLAE HOS. DECVRIONES. FVNERE PVBLICO! E. THIBVNALI

EFFERENDOS. ET. HVMANDOS. GENS FVFISIAE. A. L. VIOLAE C. CATIVS. G. F. MEN. GALLVS PARENTIBVS. ET. VXORl
C. Cazio dunque,
il

figlio,
,

innalza questo

monumento
fisia

a'
^

suoi Genitori
e

Balbo

ed O-

petveja Palla

dippik

alla

sua moglie
stessa

Fa-

Viola. Eli in grazia


altro

della

Gente
Grute-

eccone un
it)

votivo

dello

stesso

{by
(a) Cai-t. 388. n. 5.
(b) Cart.

74.

n.

3.

12

FORTVNAE
AVG. SAG
C.

OPETRIVS PHILETVS
S. L.

V.

26.
C.

OVI

SECVND

Ha
pino.

sullo scudetto

una spezie

di

frutto di

Non
gillo
,

molto comune questa


si

forma

di si-

che

appartenne a C. O'^io Secondo,

e se ne veduta altra simile di sopra. Ecco-

ne anche un'

altra

27,

CAECILI

TERTI

Sullo SCI detto


rista

si

vede

il

Simbolo

di un'a-

ben polputa.

!<>

28.

ANTHl
Q. IVJNI.

BLAESl

Col quale

si

supplisce

quesL' altro

fram-

mentato

29.
.

.THI. g.i

VJNI.

BLAESl

Il

suggello

sicuramente raddoppiato.
,

La

forma per di entrambi


fre

l'

ordine delle ci-

non

lo stesso.

Sullo

scudetto

un vase

assai elegante;

i4
3o.

L.

NAEVI

RVFiANI

Del Museo
Marini
(a).

Borgiano

riportato

dal

3i.

TVTILII

PONTIANI

Di bronzo. Dalle schede


32.

del P. Zaccaria,

CN.

DOM

SVA

Picciolo vaso sullo scudo

di

largo orifi-

(a)

F. A. p. 5o4.

i5
ci
,

e collo cilindrico.
,

Dall' orificio

parte

il

manico

che va a stringersi

nel

mezzo

del

vaso incrociato fra due graziosi acanti.


tabile
il

no-

cognome Sua.
33. C. C.

SEC

Bel fogliame sullo scudetto di gran manico


circolare.

Potrebbero essere due Cali Secondi,

34.

VIBIVS JNYMPHIGVS
C.

Simbolo

di

un Culto con grande ansa


orificio.

collo

lungo, e largo
col

Vi ha

di molti Vibii
:

prenome

di

Cajo nelle Tavole Ercolanesi

nessuno per cognominato JVimJico. Forse di


questo JNimfico fu sposa certa Curidia
velia
,

o Co-

di cui in ismaniglia

di oro
:

leggesi a

caratteri formati a puntini cos'i

CORIILIA. JN'YM.

i6
35.

DVOLCID. F

MODESTI
VoU
duro

Sospetto
cd,

che legger
,

si

debba

cos

D,

F, Modesti

perch seaibrami
:

assai

leggere di un
si

sol fiato
,

Duolcid.

Ma
,

o che
si

voglia Duolcidlus

o D. F'olcidius

avr

sempre una

gente nuova. Sullo

scudetto

un

vase a forma di cucurbita su picciola base.

36.

M. PACI

H
TI.

GLAVD EVENI

38
T. MVIAT.

PRM
i

Titl Munatii Primi. Del Signor Tuzio


guenti
:

se-

Con

bella spiga sul

manico

che incontranstesso
,

dosi anche sul

manico del seguente collo


,

prenome
r uno
miglia.

nome
si

d luogo a credere
alla

che

e r altro

appartenne

stessa

Fa-

i3
4i.

C. V. M.

E
Ma
te
,

forse ancor questo fu della stessa Gente.

ben singolare per

la

sua forma

e pi per

la sola iniziale greca


si

scolpitavi
:

profondamen-

quest' altro

42,

n/v^^
tu

XTnica finora da riputarsi

la

forma del

se-

guente

sigillo

comunicatomi dal Signor Casa-

nova

che presenta una scimitarra ricurva.


43.

44.
p.
I.

PaVVEN"
CELERI

45.

C. TITI.

Dal Signor D. Michele de Giorgio


Cittadino
altri

illustre

di Lanciano
,

mi vengono

questi

due
,

de' quali

il

primo scolpito a ro:

vescio

il

secondo per diritto

E leggo J frana Celeris I primi caratteri AF presentansi in nesso e la R che la se:

gue

rivolta col davanti a destra

caso nien-

20
te raro, e lo
cisori.

suppongo per

isbaglio degl' inal

dico lo stesso riguardo

nesso

LE

della 2. linea.

47-

SVNTRO
Tt'HI.

M. C. S

Leggo

Sjntroplii
il

Marcus
enutriius

Caus , Sex-

ius, a quali

suggello fu comune. Si>yrpo(^o5,


,

una educalus
ramente greca

sive

parola intie-

che fa

le veci di

nome

rispet-

to a tre compadroni del suggello.

^:
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