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Michele Tuttafesta

Appunti di Fisica
(Ultimo aggiornamento: 25 Luglio 2004)
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2
Lazienda OS3
Open Source Software Solutions (OS3) `e unazienda di sviluppo informatico con sede a Novara.
Geogracamente, lattivit` a di OS3 si estende prevalentemente al nord Italia, specialmente in
Piemonte e Lombardia. Per la realizzazione di particolari progetti, tuttavia, i nostri consulenti
ed esperti estendono il raggio delle loro attivit` a no al Lazio.
Da un punto di vista tecnico e informatico, lattivit` a principale di OS3 `e incentrata nello
sviluppo di applicazioni middleware ed ad hoc per i propri clienti, anche se il reparto di Ricer-
ca e Sviluppo (R&D) di OS3 `e sempre alla ricerca di nuove soluzioni software e sperimenta le
ultimissime tecnologie rilasciate nel mondo Open Source.
Come si pu` o facilmente intuire dal nome stesso, OS3 `e molto attenta al mondo del software
libero e dellOpen Source e supporta attivamente ed economicamente alcuni progetti Open
Source italiani.
Inoltre, grazie al forte team di sviluppatori presenti in OS3, lazienda `e stata in grado di
realizzare progetti rilasciati attualmente con licenze aperte come GPL o LGPL.
Per maggiori informazioni sulle attivit` a dellazienda e sugli ultimi prodotti realizzati con-
sultate il sito internet dellazienda:
http://www.os3.it
3
Progetto EDU di OS3
Cos`e il Progetto EDU
EDU e la divulgazione
Scopo principale del Progetto EDU `e di mettere a disposizione del pi` u vasto pubblico possibile
libri di contenuto scientico ed umanistico che abbiano contenuti didattici e che possano essere
utilizzati come veri e propri libri di testo nelle scuole medie e superiori.
EDU e il modello del Software Libero
I libri del progetto EDU sono creati e distribuiti seguendo una losoa molto nota, ormai,
nellambito informatico, che si `e pensato di estendere anche ai libri di vario contenuto culturale.
Tale losoa `e la losoa di distribuzione libera del software della Free Software Foundation.
I prodotti free sono messi a disposizione gratuitamente in ogni loro parte e sono dunque
utilizzabili gratuitamente da chiunque ne abbia bisogno.
La licenza di distribuzione di EDU
La distribuzione di beni free software `e gratuita, ma con ci` o non signica che non sia regola-
mentata.
I prodotti free software sono infatti sempre accompagnati da una licenza duso che ne regola-
mente i termini di utilizzo.
Chi scarica ed usa prodotti free software implicitamente accetta questa licenza.
La licenza di utilizzo di tutti i libri disponibili nel progetto EDU `e la licenza FDL (Free
Documentation License) scaricabile dal sito www.gnu.org ed interamente riportata alla ne
di ogni libro.
I perch`e del Progetto EDU
Costi dei libri di testo
Come chiunque abbia un glio da mandare a scuola sa, il costo dei libri di testo incide in
maniera consistente sul bilancio familiare.
La presenza di libri di testo gratuiti, scaricabili liberamente via internet, aiuta decisamente le
famiglie.
4
Consultazione di parti di libro e fotocopie
Uno dei problemi pi` u grossi che si incontrano nel corso di studi `e quello di dover integrare con
varie parti di altri libri il proprio libro di testo principale.
Infatti, in linea teorica, una persona dovrebbe acquistare tutto il libro di appoggio anche se
poi ne utilizzer` a solo una parte, con evidente spreco di risorse economiche.
I libri del progetto EDU, distribuiti sotto licenza FDL, possono invece essere fotocopiati liber-
amente in ogni loro parte, rendendo cos` possibile ed immediata qualsiasi tipo di integrazione
si renda necessaria per comprendere meglio un argomento.
Nuove edizioni delle case editrici
Spesso, per evitare il fenomeno della compra-vendita di libri usati, le casa editrici pubblicano
nuove versioni e ristampe di libri i cui contenuti non sono sostanzialmente cambiati: ci` o fa s`
che lo studente non possa utlizzare un libro usato della vecchia edizione perch`e quella adottata
dal professore `e dierente.
I libri sotto licenza FDL del Progetto EDU sono, invece, disponibili gratuitamente sia nelle
vecchie che nelle nuove versioni. In tal modo, inoltre, comprare un libro usato non si rende
pi` u necessario.
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Per rendere pi` u veloce ed eciente il servizio di aggiornamente e correzione dei libri pubbli-
cati per il Progetto EDU `e previsto che contenuti esterni, non solo siano accettati, ma siano
addirittura i benvenuti ed incoraggiati.
Per contribuire con un proprio libro di testo da distribuire sotto licenza FDL o per segnalare
errori riscontrati nei testi gi` a distribuiti basta mandare una mail allindirizzo:
edu@os3.it
Ogni nuovo libro e correzione verranno esaminati e, se ritenuti validi, pubblicati sul sito internet
mantenendo inalterato il nome dellautore originale del lavoro.
Sito uciale del Progetto EDU
Il sito uciale del Progetto EDU dove e possibile scaricare tutte le ultime versioni dei libri resi
disponibili e il seguente:
http://edu.os3.it
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un singolo libro.
Per contattarci direttamente scrivete allindirizzo di e-mail:
edu@os3.it
5
Indice
1 Grandezze siche e misura 8
1.1 Il metodo sperimentale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8
1.2 Cosa `e una grandezza sica? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9
1.3 Analisi dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9
1.4 Notazione scientica e ordine di grandezza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10
1.5 Presentazione di una misura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10
1.6 Cifre signicative . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11
1.7 Misure dirette . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11
1.8 Misure indirette . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11
1.9 Misure ripetute . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12
2 I vettori 13
2.1 Richiami di matematica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13
2.2 Cosa `e un vettore? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13
2.3 Funzioni goniometriche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14
2.4 Algebra dei vettori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15
2.5 Rappresentazione cartesiana dei vettori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17
2.5.1 Componente vettoriale e scalare di un vettore lungo una retta orientata 17
2.5.2 Scomposizione di un vettore lungo due rette orientate . . . . . . . . . . 17
2.5.3 Rappresentazione cartesiana nel piano . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18
2.5.4 Rappresentazione cartesiana nello spazio . . . . . . . . . . . . . . . . . 19
3 Le forze e lequilibrio 21
3.1 Cosa `e una forza? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21
3.2 Unit` a di misura della forza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21
4 I princ`pi della dinamica 22
5 Campo, lavoro ed energia 23
5.1 Cosa `e il campo in Fisica? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23
5.2 Lavoro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23
5.2.1 Lavoro di una forza variabile lungo un percorso rettilineo:
il lavoro come area . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24
5.3 Energia cinetica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25
5.4 Energia potenziale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25
5.5 Esempi di campi di forza conservativi e relative energie potenziali . . . . . . . 26
5.5.1 Campo di forza costante . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26
5.5.2 Campo di forza centrale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27
5.6 Conservazione dellenergia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30
6
A GNU Free Documentation License 31
7
Capitolo 1
Grandezze siche e misura
1.1 Il metodo sperimentale
Galileo Galilei (Pisa 1564 - Arcetri 1642)
Figura 1.1: Diagramma di usso del metodo sperimentale
Figura 1.2: Esempio di applicazione del metodo sperimentale: caduta dei gravi
8
1.2 Cosa `e una grandezza sica?
Denizione 1.1 (fondamentale) Una grandezza sica `e un qualunque oggetto naturale per-
cepito direttamente o indirettamente dai nostri sensi e che pu` o essere misurato, ovvero tradotto
in numeri.
Denizione 1.2 (denizione operativa) Una grandezza sica si denisce operativamente
stabilendo: un criterio di uguaglianza, un criterio di somma ed una unit` a di misura.
Grandezza fondamentale Unit` a di misura Simbolo della Simbolo
unit` a di misura dimensionale
lunghezza metro m L
massa chilogrammo Kg M
tempo secondo s T
intensit` a di corrente ampere A i, A
temperatura kelvin K K
intensit` a luminosa candela cd l, cd
quantit` a di sostanza mole mol m, mol
Tabella 1.1: Il Sistema Internazionale (SI) delle unit` a di misura
Multipli
tera (T) 10
12
giga (G) 10
9
mega (M) 10
6
chilo (K) 10
3
etto (h) 10
2
deca (da) 10
1
Sottomultipli
deci (d) 10
1
centi (c) 10
2
milli (m) 10
3
micro () 10
6
nano (n) 10
9
pico (p) 10
12
Tabella 1.2: Pressi per multipli e sottomultipli delle unit` a di misura
1.3 Analisi dimensionale
Denizione 1.3 (dimensione di una grandezza sica) Per ciascuna delle grandezze fon-
damentali si introduce unetichetta di riconoscimento, detto simbolo dimensionale (Tabella 1.1),
che, racchiusa fra parentesi quadre, indica la cosiddetta dimensione della grandezza stessa.
Le dimensioni di una grandezza derivata si ricavano dalla relazione che lega questa alle
grandezze fondamentali.
Esempi: v =
x
t
[v] =
[L]
[T]
; a =
v
t
[a] =
[L]/[T]
[T]
=
[L]
[T
2
]
; =
1
T
[] =
1
[T]
= [T]
1
Se due grandezze siche hanno le stesse dimensioni si dicono omogenee.
Alcune grandezze siche, tipicamente quelle denite come rapporto fra due grandezze omo-
genee sono prive di dimensioni; si parla in questo caso di grandezze siche adimensionali.
Esempi: Gli angoli, che nel SI si misurano in radianti, simbolo rad, sono grandezze adimen-
sionali. Le funzioni goniometriche: sen, cos, tg, ecc., sono grandezze denite come rapporto
tra due segmenti, pertanto sono adimensionali.
9
Regole pratiche per lanalisi dimensionale
Le dimensioni vengono trattate proprio come quantit` a algebriche nel calcolo letterale.
1. I numeri puri, gli angoli e tutte le grandezze adimensionali si possono sostituire con un
1 nellanalisi dimensionale.
2. Le grandezze siche possono essere sommate o sottratte solo se hanno le stesse dimensioni,
ovvero solo se sono omogenee.
3. I due membri di unuguaglianza devono avere le stesse dimensioni.
4. Se non vi `e possibilit` a di equivoco, in unanalisi dimensionale possono omettersi le
parentesi quadre per alleggerire la notazione.
Esempio: sapendo che [F] =
[M][L]
[T]
2
e [q
1
] = [q
2
] = [i][T], determinare le dimensioni della
costante dielettrica del vuoto
0
che compare nella legge di Coulomb F =
q
1
q
2
4
0
r
2
.
ML
T
2
=
i
2
T
2

0
L
2

0
=
T
2
ML

i
2
T
2
L
2
=
i
2
T
4
ML
3
1.4 Notazione scientica e ordine di grandezza
Denizione 1.4 (notazione scientica) Un numero x si dice espresso in notazione scien-
tica se viene scritto nella forma x = a 10
b
, dove a `e un numero con una sola cifra diversa
da zero prima del punto decimale, mentre b `e un numero intero.
x notazione scientica equivalente elettronico
0.0025 2.5 10
3
2.5E 3
562.5 5.625 10
2
5.625E + 2
23.54 2.354 10
1
2.354E + 1
0.07 7 10
2
7E 2
Denizione 1.5 (ordine di grandezza) Lordine di grandezza di un numero x, ODG(x), `e
lesponente della potenza di 10 pi` u vicina al numero.
Regola pratica: scrivendo x in notazione scientica, x = a10
b
ODG(x) =
_
b |a| < 5
b + 1 |a| 5
x notazione scientica |a| ODG(x)
0.0025 2.5 10
3
2 3
562.5 5.625 10
2
5 2 + 1 = 3
23.54 2.354 10
1
2 1
0.07 7 10
2
7 2 + 1 = 1
1.5 Presentazione di una misura
La misura x di una grandezza sica viene presentata alla comunit` a scientica sempre nella
forma x = x
x
.
x rappresenta il valore di riferimento della misura e si chiama valore medio di x.

x
rappresenta una stima dellincertezza sulla misura e si chiama errore assoluto su x
Si denisce errore relativo su x la grandezza
r x
=

x
x
La determinazione di x e di
x
varia a seconda del tipo e del metodo di misura.
10
1.6 Cifre signicative
Supponendo che x = 109 0.25 cm, allora possiamo aermare che la misura x varia per
incertezza da un minimo di 109 0.25 = 108.75 cm ad un massimo di 109 +0.25 = 109.25 cm.
Notiamo che la misura x presenta un numero di cifre certe, cio`e che non variano con-
siderando lincertezza, corrispondenti alle prime due 1 e 0; dalla terza cifra compresa in poi i
valori numerici sono incerti.
Se avessimo operato in Km i numeri sarebbero stati x = 0.00109 0.0000025 Km con
0.0010875 Km < x < 0.0010925 Km; trascurando convenzionalmente gli zeri a sinistra, le cifre
certe e quelle incerte sarebbero state in questo caso le stesse di prima.
Leggendo il valore numerico di una misura da sinistra a destra, si da la seguente
Denizione 1.6 (cifre signicative) Le cifre signicative di una misura sono il numero di
cifre certe pi` u la prima cifra incerta, trascurando nel conteggio tutti gli eventuali zeri a sinistra.
Osservazione: se la misura `e espressa in notazione scientica a 10
b
il computo delle cifre
signicative pu` o farsi solo sul coeciente a.
Osservazione: se una misura viene fornita senza specicare lerrore ma, anche in maniera
sottintesa, con il corretto numero di cifre signicative, allora si pu` o certamente aermare quali
sono le cifre certe e quale lunica incerta: lultima a destra del numero.
1.7 Misure dirette
Denizione 1.7 (misura diretta) La misura di una grandezza sica si dice diretta se viene
eettuata leggendo direttamente il valore numerico sullo strumento di misura.
Denizione 1.8 (sensibilit`a) La sensibilit` a di uno strumento di misura `e la variazione min-
ima della grandezza sica che pu` o essere apprezzata dallo strumento.
In questo tipo di misura:
x = valore numerico letto sullo strumento.

x
= met` a della sensibilit` a dello strumento.
1.8 Misure indirette
Denizione 1.9 (misura indiretta) La misura di una grandezza sica si dice indiretta se
viene eettuata attraverso il calcolo di una espressione matematica.
In questo tipo di misura bisogna distinguere due casi ai ni della determinazione del valore
medio e dellerrore.
1. Conoscendo solo le cifre signicative delle grandezze presenti nellespressione.
Si stabiliscono alcune regole di arrotondamento in modo da ottenere la misura indiretta
con il corretto numero di cifre signicative.
(a) Nel caso di somme algebriche il risultato deve essere arrotondato con un numero di
cifre decimali pari al minor numero di cifre decimali presenti in ciascun addendo.
11
(b) Nei casi di prodotto, rapporto, potenza, il risultato deve essere arrotondato con un
numero di cifre signicative pari al minor numero di cifre signicative presenti nelle
misure con le quali si opera.
2. Conoscendo esattamente gli errori delle grandezze presenti nellespressione.
Il valore medio si calcola dallespressione assegnando i valori medi alle grandezze in essa
presenti.
(a) Lerrore assoluto di una somma algebrica `e uguale alla somma degli errori assoluti
degli addendi.
(b) Lerrore relativo di un prodotto o di un rapporto `e uguale alla somma degli errori
relativi dei singoli termini.
(c) Lerrore relativo di una potenza `e uguale al prodotto dellesponente per lerrore
relativo della base.
In ogni caso lerrore cos` determinato si arrotonda alla ne ad una o al massimo due cifre
signicative.
1.9 Misure ripetute
Denizione 1.10 (misura ripetuta) La misura di una grandezza sica si dice ripetuta se
viene eettuata pi` u volte nelle stesse condizioni generali.
Il metodo della misura ripetuta pu` o essere applicato sia ad una misura diretta che ad una
indiretta. La misura viene in questo caso considerata come una variabile aleatoria della quale
`e possibile estrarre un campione nito di valori; concordemente le variazioni nei valori trovati
devono poter essere attribuiti a fattori casuali ed imprevedibili.
Indicando con x
i
la i-esima misura su n totali
x =
x
1
+x
2
+ +x
n
n

x
=
_
(x
1
x)
2
+ (x
2
x)
2
+ + (x
n
x)
2
n 1
Lespressione di
x
`e detta in statistica scarto quadratico medio o deviazione standard
e si indica convenzionalmente con la lettera .
Propriet`a 1.1 (misure di grandezze gaussiane) Se una misura `e ripetuta un numero molto
grande di volte con variazioni piccole e casuali nei valori riscontrati, la distribuzione dei sud-
detti valori, rappresentata mediante un istogramma, tende ad assumere sempre il prolo della
seguente curva normale o curva di Gauss: f(x) =
1

2
e

(xx)
2
2
2
.
In particolare si dimostra che esiste una probabilit` a del 68.3% che il valore di una generica
misura cada nellintervallo di estremi x ed x +, del 99.7% fra x 3 ed x + 3.
Teorema 1.1 (del limite centrale) Data una popolazione innita, qualunque sia la dis-
tribuzione del fenomeno x della popolazione, se la media
x
e la deviazione standard
x
sono
niti, la variabile casuale x si approssima, al crescere della numerosit` a n dei campioni stessi,
ad una variabile gaussiana con media
x
=
x
e deviazione standard
x
=
x

n
.
Se la popolazione non `e innita ma costituita da un numero N di elementi, allora al crescere
di n ed N si ha
x
=
x

n
_
Nn
N1
.
12
Capitolo 2
I vettori
2.1 Richiami di matematica
Denizione 2.1 (segmento orientato) Un segmento orientato `e un segmento di estremi
A e B nel quale si sia assegnato un ordine e quindi si possa distinguere un punto iniziale ed
uno nale. A tal ne si sceglie il simbolo

AB convenendo di considerare A come punto iniziale
e B come quello nale.
Denizione 2.2 (segmenti orientati paralleli) Due segmenti orientati

AB e

CD si di-
cono paralleli (

AB

CD), o collineari, se le rette alle quali essi appartengono sono parallele.


Denizione 2.3 (segmenti orientati concordi, opposti) Due segmenti orientati

AB e

CD
si dicono concordi (

AB

CD), o aventi lo stesso verso, se sono paralleli e le semirette [AB e


[CD appartengono al medesimo semipiano tra i due individuati dalla retta AC. Se sono par-
alleli ma le semirette indicate appartengono ciascuna ad un semipiano diverso allora i due
segmenti orientati si dicono opposti (

AB

CD), o aventi verso opposto.


Figura 2.1: Segmenti orientati concordi ed opposti
Denizione 2.4 (segmenti orientati equipollenti) Due segmenti orientati

AB e

CD si
dicono equipollenti se e solo se

AB

CD

AB

CD AB = CD.
2.2 Cosa `e un vettore?
Denizione 2.5 (vettore) Si dice vettore una qualsiasi grandezza rappresentabile con un seg-
mento orientato di retta od uno ad esso equipollente; denibile quindi attraverso tre parametri:
13
1. Modulo o intensit` a = lunghezza del segmento
2. Direzione = retta su cui giace il segmento o una ad essa parallela
3. Verso = orientazione del segmento
Indicando un vettore con la notazione

v ed il corrispondente insieme di vettori equipollenti
ad un dato segmento orientato

AB con {

AB}, si avr` a quindi



v = {

AB}. Se non vi `e possibilit` a


di equivoco spesso si usa scrivere

v =

AB per esprimere implicitamente lo stesso concetto.
Il modulo di un vettore

v =

AB viene generalmente indicato con uno dei seguenti simboli:
|

v |, |

AB|, v, AB
Denizione 2.6 (vettore applicato) Si dice vettore applicato un vettore al quale viene es-
plicitamente associato un dato punto iniziale, detto anche punto di applicazione.
Denizione 2.7 (scalari e vettori) Una grandezza sica si dice vettoriale, o semplicemente
vettore, se `e rappresentabile con un vettore; si dice scalare se invece `e rappresentabile con un
numero.
Esempi di grandezze siche scalari sono: lunghezza, massa, tempo, temperatura, pressione,
volume, ecc.
Esempi di grandezze siche vettoriali sono: spostamento, velocit` a, accelerazione, ecc.
Un esempio, probabilmente lunico signicativo, di grandezza sica rappresentabile con un
vettore applicato `e la forza.
2.3 Funzioni goniometriche
Denizione 2.8 (denizioni geometriche) Dato il triangolo rettangolo abc, se `e langolo
acuto opposto ad a si deniscono le seguenti funzioni goniometriche di .
seno di = sen =
a
c
coseno di = cos =
b
c
tangente di = tg =
a
b
=
sen
cos
Per > 90

le denizioni geometriche perdono signicato e possono pertanto generalizzarsi


attraverso le seguenti
Denizione 2.9 (denizioni analitiche) Data una circonferenza di raggio 1 e centro nel-
lorigine di un sistema cartesiano, detta circonferenza goniometrica; sia P il punto della cir-
conferenza goniometrica corrispondente ad un angolo orientato al centro , si deniscono le
seguenti funzioni goniometriche di .
14
sen = ordinata di P
cos = ascissa di P
tg =
sen
cos
2.4 Algebra dei vettori
Prodotto di uno scalare per un vettore
Somma di vettori - regola del parallelogramma
Denizione 2.10 (angolo compreso) Langolo compreso fra due vettori `e langolo minore
individuato dai due vettori, traslando opportunamente uno di essi in modo da far coincidere i
loro punti iniziali.
= angolo compreso; = angolo non compreso
Prodotto scalare
E il prodotto fra due vettori

a e

b , si indica col simbolo

a

b , e da come risultato uno
scalare, denito come prodotto dei moduli per il coseno dellangolo compreso .

a

b = ab cos
15
Prodotto vettoriale
E il prodotto fra due vettori

a e

b , si indica col simbolo

a

b , e da come risultato un
vettore avente:
1. modulo = ab sen , dove `e langolo compreso;
2. direzione perpendicolare al piano individuato dai due vettori;
3. verso dato dalla regola della mano destra: col palmo della mano destra aperta, pollice a
90

rispetto allindice, si immagina di spostare il primo vettore del prodotto sul secondo
seguendo langolo compreso (cio`e quello minore), il pollice indicher` a cos` il verso del
vettore prodotto vettoriale.
Dalla denizione di prodotto vettoriale discende immediatamente che

a

b =

b

a ,
cio`e il prodotto vettoriale `e anticommutativo.
Notazione per vettori entranti e uscenti dal foglio
Se i vettori

a e

b sono nel piano del foglio, per rappresentare il prodotto vettoriale

a

b , che `e un vettore perpendicolare ad esso, si utilizzano i simboli e per indicare
vettori perpendicolari al foglio con verso rispettivamente uscente ed entrante.
16
Propriet`a 2.1 (notevoli dellalgebra dei vettori) Siano m, n scalari e

a ,

b ,

c vettori;
si dimostrano le seguenti propriet` a.
Prodotto scalare - vettore
(m+n)

a = m

a +n

a
(mn)

a = m(n

a )
m(

a +

b ) = m

a +m

b
Prodotto scalare

a

b =

b

a
(m

a )

b = m(

a

b )

a (

b +

c ) =

a

b +

a

c
Prodotto vettoriale

a

b =

b

a
(m

a )

b = m(

a

b )

a (

b +

c ) =

a

b +

a

c
2.5 Rappresentazione cartesiana dei vettori
Denizione 2.11 (versore di una retta orientata) Il versore di una retta orientata `e un
vettore di modulo unitario avente la stessa direzione e verso della retta.
2.5.1 Componente vettoriale e scalare di un vettore lungo una retta
orientata
Denizione 2.12 (componente vettoriale) La componente vettoriale di un vettore rispetto
ad una retta orientata `e il vettore che si ottiene come proiezione ortogonale del vettore dato
sulla retta stessa (ovvero moltiplicando il versore della retta per il prodotto scalare del vettore
dato con il versore stesso).
r = retta orientata

u = versore di r

v
r
= componente vettoriale di

v lungo r =
= (

v

u )

u
v
r
= componente scalare di

v lungo r =
=

v

u
Denizione 2.13 (componente scalare) La componente scalare, detta anche componente
cartesiana, di un vettore rispetto ad una retta orientata `e lo scalare con cui bisogna molti-
plicare il versore della retta per ottenere la relativa componente vettoriale (ovvero il prodotto
scalare del vettore dato con il versore della retta).
Nota: quando si parla di componente (non specicando se scalare o vettoriale) di un vettore
rispetto ad una retta, generalmente ci si riferisce alla componente scalare.
2.5.2 Scomposizione di un vettore lungo due rette orientate
Propriet`a 2.2 (scomposizione generica nel piano) Date due rette orientate non paral-
lele fra loro ed un vettore, appartenenti rispettivamente a tre piani paralleli o coincidenti,
allora il vettore dato pu` o esprimersi come somma di due vettori, paralleli rispettivamente a
ciascuna delle due rette ed ottenibili attraverso la regola del parallelogramma.
17
2.5.3 Rappresentazione cartesiana nel piano
Propriet`a 2.3 (scomposizione cartesiana nel piano) Un vettore appartenente ad un pi-
ano cartesiano pu` o esprimersi come somma delle sue componenti vettoriali lungo gli assi
coordinati.
`
E convenzione internazionale indicare i versori
degli assi x e y rispettivamente con

i e

j .

v =

v
x
+

v
y
= v
x

i + v
y

j
Se non vi `e possibilit` a di equivoco `e consentita
anche la seguente notazione.

v = (v
x
, v
y
)
Attraverso la rappresentazione cartesiana `e particolarmente agevole eseguire le operazioni
dellalgebra dei vettori.
Somma

a +

b = a
x

i +a
y

j +b
x

i +b
y

j = (a
x
+b
x
)

i + (a
y
+b
y
)

j
ovvero
(a
x
, a
y
) + (b
x
, b
y
) = (a
x
+b
x
, a
y
+b
y
)
Prodotto scalare
Considerando che

i

i =

j

j = 1 e

i

j = 0
18

a

b = (a
x

i +a
y

j ) (b
x

i +b
y

j ) = a
x
b
x
=1
..

i

i +a
x
b
y
=0
..

i

j +a
y
b
x
=0
..

j

i +a
y
b
y
=1
..

j

j
Quindi

a

b = (a
x
, a
y
) (b
x
, b
y
) = a
x
b
x
+a
y
b
y
(2.1)
2.5.4 Rappresentazione cartesiana nello spazio
Propriet`a 2.4 (scomposizione cartesiana nello spazio) Un vettore appartenente ad uno
spazio cartesiano pu` o esprimersi come somma delle sue componenti vettoriali lungo gli assi
coordinati.
`
E convenzione internazionale indicare i versori degli assi x, y, z rispettivamente con

i ,

j ,

k

v =

v
x
+

v
y
+

v
z
= v
x

i + v
y

j + v
z

k = (v
x
, v
y
, v
z
)
Si estendono facilmente allo spazio i risultati ottenuti nel piano riguardo allalgebra dei
vettori.
Somma

a +

b = (a
x
, a
y
, a
z
) + (b
x
, b
y
, b
z
) = (a
x
+b
x
, a
y
+b
y
, a
z
+b
z
)
Prodotto scalare
Considerando che

i

i =

j

j =

k

k = 1 e

i

j =

i

k =

j

k = 0, analogamente
alla 2.1 si ottiene

a

b = (a
x
, a
y
, a
z
) (b
x
, b
y
, b
z
) = a
x
b
x
+a
y
b
y
+a
z
b
z
19
Prodotto vettoriale
`
E semplice valutare i prodotti vettoriali fra i versori

i ,

j ,

k , per cui si ottiene

a

b = (a
x

i +a
y

j +a
z

k ) (b
x

i +b
y

j +b
z

k ) =
= a
x
b
x
=0
..

i

i +a
x
b
y
=

k
..

i

j +a
x
b
z
=

j
..

i

k +
+a
y
b
x
=

k
..

j

i +a
y
b
y
=0
..

j

j +a
y
b
z
=

i
..

j

k +
+a
z
b
x
=

j
..

k

i +a
z
b
y
=

i
..

k

j +a
z
b
z
=0
..

k

k =
= (a
y
b
z
a
z
b
y
)

i + (a
z
b
x
a
x
b
z
)

j + (a
x
b
y
a
y
b
x
)

k (2.2)
Lo stesso risultato si ottiene col seguente determinante simbolico

a

b =

i

j

k
a
x
a
y
a
z
b
x
b
y
b
z
=

i
a
y
a
z
b
y
b
z


j
a
x
a
z
b
x
b
z
+

k
a
x
a
y
b
x
b
y
= ( 2.2)
Se

a e

b sono nel piano xy allora a
y
= a
z
= b
y
= b
z
= 0 e quindi la 2.2 si semplica come
segue

a

b = (a
x
b
y
a
y
b
x
)

k (2.3)
Risultato schematizzato nella gura 2.2
Figura 2.2: Prodotto vettoriale di due vettori appartenenti al piano xy
20
Capitolo 3
Le forze e lequilibrio
3.1 Cosa `e una forza?
Le seguenti denizioni di forza sono equivalenti.
Denizione 3.1 (statica) Una forza `e una qualsiasi causa in grado di provocare la defor-
mazione di un corpo materiale.
Denizione 3.2 (dinamica) Una forza `e una qualsiasi causa in grado di far variare la
velocit` a di un punto materiale.
3.2 Unit`a di misura della forza
Denizione 3.3 (unit`a di misura della forza) Nel sistema SI lunit` a di misura della forza
`e il Newton, simbolo N, denito come la forza in grado di produrre unaccelerazione di 1 m/s
2
ad un corpo di massa 1 Kg.
Da un punto di vista statico 1 N equivale a circa 1/10 della forza con cui la Terra attrae un
corpo di massa 1 Kg.
21
Capitolo 4
I princ`pi della dinamica
4.1 (Primo principio della dinamica) (Principio dinerzia).
Esiste in natura un sistema di riferimento, detto inerziale (p.es. quello solidale
con le stelle sse), nel quale un corpo non soggetto a forze oppure soggetto ad
un sistema di forze che si fanno equilibrio, persevera nel suo stato di quiete o
di moto rettilineo uniforme.
Applicando le regole della cinemetica, si dimostra la seguente
Propriet`a 4.1 (dei sistemi inerziali) Ogni sistema di riferimento che trasli con moto ret-
tilineo uniforme rispetto ad un sistema di riferimento inerziale, `e anchesso inerziale.
Un sistema di riferimento solidale con la Terra pu` o essere considerato con buona approssi-
mazione inerziale.
Un sistema di riferimento che si muove con accelerazione diversa da zero rispetto ad un
sistema inerziale, non `e inerziale: auto in fase di partenza o in fase di arresto, ascensore in fase
di partenza o in fase di arresto, seggiolino di una giostra che gira, ecc..
4.2 (Secondo principio della dinamica) .
In un riferimento inerziale, un sistema di forze applicate ad un punto materiale
produce unaccelerazione concorde e proporzionale alla risultante del sistema
stesso.
Denizione 4.1 (formale del secondo principio della dinamica) Detta

F la risultante
del sistema di forze applicate ad un punto materiale che subisce laccelerazione

a , si ottiene
la relazione

F = m

a
dove la costante di proporzionalit` a m `e chiamata massa inerziale del punto materiale ed `e
univocamente associata ad esso.
4.3 (Terzo principio della dinamica) .
In un riferimento inerziale, ad ogni azione corrisponde una reazione uguale in
modulo ma di verso opposto.
22
Capitolo 5
Campo, lavoro ed energia
5.1 Cosa `e il campo in Fisica?
Denizione 5.1 (campo) Si dice campo una qualunque regione di spazio nella quale una
data grandezza `e denita in ogni punto appartenente alla regione stessa.
Si parla di campi scalari se la corrispondente grandezza sica `e scalare: campo di temper-
atura, di pressione, di densit` a, ecc..
Si parla di campi vettoriali se la corrispondente grandezza sica `e vettoriale: campo di
velocit` a (in un uido), campo elettrico, campo magnetico, campo di forza, ecc..
5.2 Lavoro
Denizione 5.2 (lavoro elementare) Il lavoro elementare (L) `e il prodotto scalare di una
forza costante (

F ), applicata ad un punto materiale che subisce uno spostamento rettilineo
(

S), per lo spostamento stesso.


L =

F

S
L = F S cos
Dalla denizione data discende che nel SI il lavoro si misura in N m, unit` a che prende il
nome di Joule, simbolo J.
Denizione 5.3 (lavoro lungo un percorso) Se un punto materiale si muove seguendo un
percorso curvilineo e la forza ad esso applicata varia lungo tale percorso, allora il lavoro com-
piuto dalla forza lungo il percorso si denisce come somma dei lavori elementari calcolati su
una poligonale che approssima opportunamente il percorso stesso.
23
L = L
1
+ L
2
+ L
3
+ =

F
1

S
1
+

F
2

S
2
+

F
3

S
3
+
5.2.1 Lavoro di una forza variabile lungo un percorso rettilineo:
il lavoro come area
Come esempio notevole di applicazione della denizione generale di lavoro, consideriamo una
forza variabile

F = (F
x
, F
y
) applicata ad un punto materiale che si muove lungo un percorso
rettilineo e che per semplicit` a supponiamo parallelo allasse x.
In prima approssimazione possiamo supporre la forza costante lungo ciascuno dei tratti

x
1
x
2
,

x
2
x
3
, ... con i rispettivi vettori

F
1
,

F
2
, ... Il lavoro pu` o quindi essere espresso come segue
L =

F
1

x
1
x
2
+

F
2

x
2
x
3
+ = F
1x
(x
2
x
1
) +F
2x
(x
3
x
2
) + = A
1
+A
2
+ (5.1)
cio`e come somma delle aree dei rettangoli individuati in gura, compresi fra il graco della
componente x della forza e lasse x.
La conoscenza precisa della dipendenza di F
x
dalla posizione x (il graco di cui sopra)
consente di far convergere con precisione arbitraria il calcolo approssimato del lavoro appena
svolto, riducendo arbitrariamente la lunghezza dei tratti

x
i
x
i+1
ed ottenendo il seguente unico
risultato rigoroso, di riferimento per denizione.
24
L = A
1
A
2
+A
3
= area compresa fra il graco di F
x
e lasse x (5.2)
Da notare che le aree calcolate al di sotto dellasse x vanno considerate negative nel loro con-
tributo al lavoro totale; ci` o si comprende facilmente osservando che la 5.2 `e una estrapolazione
della 5.1 dove, se la F
x
`e negativa, le aree dei relativi rettangolini risultano negative.
5.3 Energia cinetica
Denizione 5.4 (energia cinetica di un punto materiale) Lenergia cinetica di un pun-
to materiale di massa m e velocit` a v `e una grandezza sica scalare associata ad esso, denita
dalla relazione
E
c
=
1
2
mv
2
Denizione 5.5 (energia cinetica di un sistema di punti materiali) Lenergia cinetica
di un sistema di punti materiali `e denita come somma delle energie cinetiche dei singoli punti.
E
c
=
1
2
m
1
v
2
1
+
1
2
m
2
v
2
2
+
1
2
m
3
v
2
3
+
Teorema 5.1 (del lavoro e dellenergia cinetica) Il lavoro compiuto da un sistema di forze
applicato ad un sistema di punti materiali `e uguale alla variazione di energia cinetica deter-
minata sul sistema di punti stesso.
L = E
c
= E
c f
E
c i
5.4 Energia potenziale
Denizione 5.6 (campo di forza conservativo) Se il lavoro fatto dalle forze di un cam-
po lungo un percorso che unisce due punti ssi non dipende dalla forma del percorso, solo
eventualmente dalle coordinate degli estremi, allora il campo di forza si dice conservativo.
Denizione 5.7 (energia potenziale di un punto materiale) Lenergia potenziale di un
punto materiale allinterno di un campo di forza conservativo `e una grandezza sica scalare,
generalmente indicata con U, associata al punto in ogni sua posizione allinterno del campo e
denita in modo tale che
L = U
i
U
f
= U
cio`e il lavoro fatto dalle forze del campo applicate al punto materiale che si sposta da una po-
sizione iniziale (i) ad una nale (f ) (lungo un percorso qualsiasi) `e uguale a meno la variazione
di energia potenziale associata alle suddette posizioni.
25
Nota: lespressione matematica dellenergia potenziale varia a seconda di come `e denito il
campo di forza conservativo.
Denizione 5.8 (energia potenziale di un sistema di punti materiali) Lenergia poten-
ziale di un sistema di punti materiali allinterno di un campo di forza conservativo `e denita
come somma delle energie potenziali dei singoli punti.
5.5 Esempi di campi di forza conservativi e relative en-
ergie potenziali
Per stabilire se un campo di forza `e conservativo bisogna calcolare il lavoro lungo un percorso
generico che unisce due punti ssi arbitrari.
Se attraverso opportune considerazioni `e possibile stabilire che, tenendo ssi gli estremi del
percorso, lespressione matematica del lavoro non varia qualunque sia il prolo del percorso
stesso, allora `e dimostrabile che tale espressione sar` a esprimibile come dierenza di due espres-
sioni formalmente identiche f(P
i
) e f(P
f
): una dipendente dalle coordinate del punto iniziale
e laltra da quelle del punto nale.
L = f(P
i
) f(P
f
) (5.3)
Lenergia potenziale avr` a pertanto per denizione la seguente espressione
U = f(P) +C
dove P `e il generico punto del campo (rappresentante le coordinate generiche di P
i
o P
f
che
compaiono nella 5.3) e C uno scalare assegnabile, in tutta arbitrariet` a, con un valore sso
convenzionale.
5.5.1 Campo di forza costante
In un campo di forza costante il vettore
forza ha lo stesso modulo, direzione e verso in
ogni punto.
Consideriamo per semplicit` a un riferimento
cartesiano con lasse y opposto al vettore forza
del campo. Supponiamo che un punto mate-
riale si sposti da una posizione A ad una po-
sizione C seguendo due possibili percorsi rapp-
resentati in gura rispettivamente da AB+BC
(AB verticale, BC orizzontale ) e AC. Dimos-
triamo che il lavoro fatto dalle forze del campo
lungo i suddetti percorsi non varia, infatti
L
AB+BC
= L
AB
+L
BC
=

F

AB +

F

BC = FAB + 0 = F(y
i
y
f
) = Fy
i
Fy
f
L
AC
=

F

AC = FAC cos = FAB = F(y


i
y
f
) = Fy
i
Fy
f
= L
AB+BC
c.v.d. (5.4)
26
Un qualsiasi percorso che unisca i punti A e
C sopracitati, pu` o essere sempre opportuna-
mente approssimato con precisione arbitraria
per mezzo di una poligonale: percorso costi-
tuito da tratti rettilinei contigui, numerati in
gura con 1, 2, 3, ecc..
Lungo ciascuno di essi pu` o applicarsi il risul-
tato espresso dalla 5.4, ottenendo per il lavoro
lungo la poligonale, con ovvio signicato dei
simboli:
L = L
1
+L
2
+L
3
+ =
= F(y
1i
y
1f
)+F(y
2i
y
2f
)+F(y
3i
y
3f
)+
Poiche y
1f
= y
2i
, y
2f
= y
3i
, y
3f
= y
4i
e cos` via, allora lultima espressione trovata pu` o
semplicarsi ricavando inne:
L = F(y
1i
y
nf
) = Fy
A
Fy
C
dove y
1i
`e lordinata del primo punto della poligonale, cio`e A, mentre y
nf
`e lordinata dellultimo
punto della poligonale, cio`e C.
In conclusione abbiamo dimostrato che il lavoro lungo una generica poligonale (e quindi
lungo un generico percorso) dipende solo dalle coordinate dei suoi estremi, pertanto il campo
di forza costante `e conservativo e lespressione della sua energia potenziale `e
U = Fy +C
Il campo di forza gravitazionale in prossimit` a della supercie terrestre `e con buona approssi-
mazione costante con F = mg, quindi, ponendo convenzionalmente C = 0, si ottiene in questo
esempio reale di campo di forza costante
U = mgy
5.5.2 Campo di forza centrale
In un campo di forza centrale il vettore forza `e in ogni punto parallelo (concorde o discorde)
a semirette orientate uscenti da un punto sso O, detto centro del campo; a tali semirette
si da il nome di linee di forza o assi radiali. Inoltre il modulo della forza dipende solo dalla
distanza del suo punto di applicazione dal centro del campo: in riferimento alla gura 5.1,
la componente scalare F
r
di

F lungo il relativo asse radiale, di versore

u , dipende solo da

r =

OP.
27
Figura 5.1: Campo di forza centrale
In riferimento alla gura 5.2(a), consideriamo uno spostamento rettilineo

S che unisca
due punti del campo opportunamente vicini fra loro P
i
e P
f
; tali da poter considerare con
precisione arbitraria

F : costante lungo

S, perpendicolare a

P
i
P e parallela a

PP
f
.
Il lavoro lungo

S `e quindi elementare e pu` o essere calcolato come segue.
L =

F

S =

F (

P
i
P +

PP
f
) =
=0
..

F

P
i
P +

F

PP
f
= F
r
(r
f
r
i
) (5.5)
Figura 5.2: Calcolo del lavoro in un campo centrale
Un qualsiasi percorso che unisca due punti generici del campo A e B, vedi gura 5.2(b), pu` o
essere sempre opportunamente approssimato con precisione arbitraria per mezzo di una polig-
onale.
28
Lungo ciascuno dei tratti della poligonale pu` o applicarsi il risultato espresso dalla 5.5, otte-
nendo per il lavoro lungo tutta la poligonale, con ovvio signicato dei simboli:
L = L
1
+L
2
+L
3
+ = F
r1
(r
1f
r
1i
) +F
r2
(r
2f
y
2i
) +F
r3
(r
3f
r
3i
) + (5.6)
Il risultato 5.6 esprime formalmente lo stesso signicato del lavoro di una forza variabile
calcolato lungo un percorso rettilineo, dato dalla 5.1; lo stesso lavoro che avremmo calcolato
lungo il percorso rettilineo

AB

(denendo OB = OB

), indipendentemente quindi dalla


forma della poligonale di estremi A e B, questo perche F
r
dipende solo da r (e non ad
esempio dal particolare asse radiale sul quale consideriamo il percorso rettilineo).
Da questultima osservazione conclusiva possiamo pertanto aermare che un campo di forza
centrale `e conservativo.
Conoscendo in maniera precisa lespres-
sione di F
r
in funzione di r, fra r
A
e r
B
, la 5.6
pu` o essere calcolata esattamente , come area
compresa fra il graco di F
r
e lasse r.
L = A
1
A
2
+A
3
Vediamo a tal proposito alcuni esempi notevoli riscontrabili in casi reali.
F
r
= Kr con K > 0: forza elastica
L = A = (
Kr
f
r
f
2

Kr
i
r
i
2
) =
=
Kr
2
i
2

Kr
2
f
2
Lenergia potenziale elastica avr` a quindi la
seguente espressione
U =
1
2
Kr
2
+C
Dove si pone convenzionalmente
U(r = 0) = 0 C = 0
F
r
=
K
r
2
: forza gravitazionale (K = Gm
1
m
2
), forza di Coulomb
_
K =
q
1
q
2
4
0
_
29
Indipendentemente dal segno di K, la determinazione del lavoro va eettuata attraverso
un semplice calcolo integrale.
L =
_
r
f
r
i
K
r
2
dr =
_

K
r
_
r
f
r
i
=
K
r
i

K
r
f
Lenergia potenziale per un campo di forza centrale proporzionale allinverso del quadrato della
distanza dal centro avr` a quindi la seguente espressione
U =
K
r
+C
Dove si pone convenzionalmente U(r ) = 0 C = 0
5.6 Conservazione dellenergia
Denizione 5.9 (energia meccanica) La somma dellenergia cinetica e dellenergia poten-
ziale associate ad un sistema sico si denisce energia meccanica e si indica generalmente con
la lettera E.
E = E
c
+U
Teorema 5.2 (conservazione dellenergia meccanica) In un campo di forza conservativo
lenergia meccanica di un sistema sico si conserva, cio`e rimane costante durante qualunque
movimento del sistema stesso.
E = 0 ovvero E
f
= E
i
Dim
_
L = E
c
L = U
E
c
= U
E
c f
E
c i
= U
i
U
f
E
c f
+U
f
. .
E
f
= E
c i
+U
i
. .
E
i
E
f
= E
i
c.v.d.
Osservazione.
`
E possibile applicare la legge di conservazione dellenergia meccanica anche
in presenza di forze non conservative purche queste compiano lavoro nullo, infatti
_
_
_
L = (

F
c
+

F
nc
)

S = E
c
sempre
L = (

F
c
+

F
nc
)

S =

F
c

S +

F
nc

S = U +
=0 per ipotesi
..
L
nc
= U
(5.7)
e queste ipotesi permettono di ottenere banalmente la stessa tesi del teorema di conservazione
sopra dimostrato. Nel caso generale in cui L
nc
abbia un valore qualsiasi, dalle 5.7 si ricava
facilmente il seguente
Teorema 5.3 (generale di conservazione dellenergia meccanica) In un campo di forza
qualsiasi la variazione dellenergia meccanica di un sistema sico `e sempre uguale al lavoro
fatto dalle forze non conservative del campo applicate al sistema stesso.
E = L
nc
ovvero E
f
= E
i
+L
nc
30
Appendice A
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directly within that overall subject. (For example, if the Document is in part a textbook
of mathematics, a Secondary Section may not explain any mathematics.) The relationship
could be a matter of historical connection with the subject or with related matters, or of legal,
commercial, philosophical, ethical or political position regarding them.
The Invariant Sections are certain Secondary Sections whose titles are designated, as being
those of Invariant Sections, in the notice that says that the Document is released under this
License.
The Cover Texts are certain short passages of text that are listed, as Front-Cover Texts or
Back-Cover Texts, in the notice that says that the Document is released under this License.
A Transparent copy of the Document means a machine-readable copy, represented in a
format whose specication is available to the general public, whose contents can be viewed
and edited directly and straightforwardly with generic text editors or (for images composed
of pixels) generic paint programs or (for drawings) some widely available drawing editor, and
that is suitable for input to text formatters or for automatic translation to a variety of formats
suitable for input to text formatters. A copy made in an otherwise Transparent le format
whose markup has been designed to thwart or discourage subsequent modication by readers
is not Transparent. A copy that is not Transparent is called Opaque.
Examples of suitable formats for Transparent copies include plain ASCII without markup,
Texinfo input format, LaTeX input format, SGML or XML using a publicly available DTD,
and standard-conforming simple HTML designed for human modication. Opaque formats
include PostScript, PDF, proprietary formats that can be read and edited only by proprietary
word processors, SGML or XML for which the DTD and/or processing tools are not generally
available, and the machine-generated HTML produced by some word processors for output
purposes only.
The Title Page means, for a printed book, the title page itself, plus such following pages
as are needed to hold, legibly, the material this License requires to appear in the title page.
For works in formats which do not have any title page as such, Title Page means the text near
the most prominent appearance of the works title, preceding the beginning of the body of the
text.
2. VERBATIM COPYING
You may copy and distribute the Document in any medium, either commercially or non-
commercially, provided that this License, the copyright notices, and the license notice saying
this License applies to the Document are reproduced in all copies, and that you add no other
conditions whatsoever to those of this License. You may not use technical measures to obstruct
or control the reading or further copying of the copies you make or distribute. However, you
may accept compensation in exchange for copies. If you distribute a large enough number of
copies you must also follow the conditions in section 3.
You may also lend copies, under the same conditions stated above, and you may publicly
display copies.
3. COPYING IN QUANTITY
If you publish printed copies of the Document numbering more than 100, and the Docu-
ments license notice requires Cover Texts, you must enclose the copies in covers that carry,
clearly and legibly, all these Cover Texts: Front-Cover Texts on the front cover, and Back-
Cover Texts on the back cover. Both covers must also clearly and legibly identify you as the
32
publisher of these copies. The front cover must present the full title with all words of the
title equally prominent and visible. You may add other material on the covers in addition.
Copying with changes limited to the covers, as long as they preserve the title of the Document
and satisfy these conditions, can be treated as verbatim copying in other respects.
If the required texts for either cover are too voluminous to t legibly, you should put the
rst ones listed (as many as t reasonably) on the actual cover, and continue the rest onto
adjacent pages.
If you publish or distribute Opaque copies of the Document numbering more than 100, you
must either include a machine-readable Transparent copy along with each Opaque copy, or
state in or with each Opaque copy a publicly-accessible computer-network location containing
a complete Transparent copy of the Document, free of added material, which the general
network-using public has access to download anonymously at no charge using public-standard
network protocols. If you use the latter option, you must take reasonably prudent steps, when
you begin distribution of Opaque copies in quantity, to ensure that this Transparent copy will
remain thus accessible at the stated location until at least one year after the last time you
distribute an Opaque copy (directly or through your agents or retailers) of that edition to the
public.
It is requested, but not required, that you contact the authors of the Document well before
redistributing any large number of copies, to give them a chance to provide you with an
updated version of the Document.
4. MODIFICATIONS
You may copy and distribute a Modied Version of the Document under the conditions of
sections 2 and 3 above, provided that you release the Modied Version under precisely this
License, with the Modied Version lling the role of the Document, thus licensing distribution
and modication of the Modied Version to whoever possesses a copy of it. In addition, you
must do these things in the Modied Version:
A. Use in the Title Page (and on the covers, if any) a title distinct from that of the
Document, and from those of previous versions (which should, if there were any, be listed in
the History section of the Document). You may use the same title as a previous version if
the original publisher of that version gives permission. B. List on the Title Page, as authors,
one or more persons or entities responsible for authorship of the modications in the Modied
Version, together with at least ve of the principal authors of the Document (all of its principal
authors, if it has less than ve). C. State on the Title page the name of the publisher of the
Modied Version, as the publisher. D. Preserve all the copyright notices of the Document. E.
Add an appropriate copyright notice for your modications adjacent to the other copyright
notices. F. Include, immediately after the copyright notices, a license notice giving the public
permission to use the Modied Version under the terms of this License, in the form shown in
the Addendum below. G. Preserve in that license notice the full lists of Invariant Sections and
required Cover Texts given in the Documents license notice. H. Include an unaltered copy of
this License. I. Preserve the section entitled History, and its title, and add to it an item stating
at least the title, year, new authors, and publisher of the Modied Version as given on the Title
Page. If there is no section entitled History in the Document, create one stating the title, year,
authors, and publisher of the Document as given on its Title Page, then add an item describing
the Modied Version as stated in the previous sentence. J. Preserve the network location, if
any, given in the Document for public access to a Transparent copy of the Document, and
likewise the network locations given in the Document for previous versions it was based on.
33
These may be placed in the History section. You may omit a network location for a work
that was published at least four years before the Document itself, or if the original publisher
of the version it refers to gives permission. K. In any section entitled Acknowledgements or
Dedications, preserve the sections title, and preserve in the section all the substance and tone
of each of the contributor acknowledgements and/or dedications given therein. L. Preserve all
the Invariant Sections of the Document, unaltered in their text and in their titles. Section
numbers or the equivalent are not considered part of the section titles. M. Delete any section
entitled Endorsements. Such a section may not be included in the Modied Version. N. Do not
retitle any existing section as Endorsements or to conict in title with any Invariant Section.
If the Modied Version includes new front-matter sections or appendices that qualify as
Secondary Sections and contain no material copied from the Document, you may at your option
designate some or all of these sections as invariant. To do this, add their titles to the list of
Invariant Sections in the Modied Versions license notice. These titles must be distinct from
any other section titles.
You may add a section entitled Endorsements, provided it contains nothing but endorse-
ments of your Modied Version by various partiesfor example, statements of peer review
or that the text has been approved by an organization as the authoritative denition of a
standard.
You may add a passage of up to ve words as a Front-Cover Text, and a passage of up to 25
words as a Back-Cover Text, to the end of the list of Cover Texts in the Modied Version. Only
one passage of Front-Cover Text and one of Back-Cover Text may be added by (or through
arrangements made by) any one entity. If the Document already includes a cover text for
the same cover, previously added by you or by arrangement made by the same entity you are
acting on behalf of, you may not add another; but you may replace the old one, on explicit
permission from the previous publisher that added the old one.
The author(s) and publisher(s) of the Document do not by this License give permission to
use their names for publicity for or to assert or imply endorsement of any Modied Version.
5. COMBINING DOCUMENTS
You may combine the Document with other documents released under this License, under
the terms dened in section 4 above for modied versions, provided that you include in the
combination all of the Invariant Sections of all of the original documents, unmodied, and list
them all as Invariant Sections of your combined work in its license notice.
The combined work need only contain one copy of this License, and multiple identical
Invariant Sections may be replaced with a single copy. If there are multiple Invariant Sections
with the same name but dierent contents, make the title of each such section unique by adding
at the end of it, in parentheses, the name of the original author or publisher of that section if
known, or else a unique number. Make the same adjustment to the section titles in the list of
Invariant Sections in the license notice of the combined work.
In the combination, you must combine any sections entitled History in the various original
documents, forming one section entitled History; likewise combine any sections entitled Ac-
knowledgements, and any sections entitled Dedications. You must delete all sections entitled
Endorsements.
6. COLLECTIONS OF DOCUMENTS
You may make a collection consisting of the Document and other documents released under
34
this License, and replace the individual copies of this License in the various documents with a
single copy that is included in the collection, provided that you follow the rules of this License
for verbatim copying of each of the documents in all other respects.
You may extract a single document from such a collection, and distribute it individually
under this License, provided you insert a copy of this License into the extracted document,
and follow this License in all other respects regarding verbatim copying of that document.
7. AGGREGATION WITH INDEPENDENT WORKS
A compilation of the Document or its derivatives with other separate and independent
documents or works, in or on a volume of a storage or distribution medium, does not as a
whole count as a Modied Version of the Document, provided no compilation copyright is
claimed for the compilation. Such a compilation is called an aggregate, and this License does
not apply to the other self-contained works thus compiled with the Document, on account of
their being thus compiled, if they are not themselves derivative works of the Document.
If the Cover Text requirement of section 3 is applicable to these copies of the Document,
then if the Document is less than one quarter of the entire aggregate, the Documents Cov-
er Texts may be placed on covers that surround only the Document within the aggregate.
Otherwise they must appear on covers around the whole aggregate.
8. TRANSLATION
Translation is considered a kind of modication, so you may distribute translations of the
Document under the terms of section 4. Replacing Invariant Sections with translations requires
special permission from their copyright holders, but you may include translations of some or
all Invariant Sections in addition to the original versions of these Invariant Sections. You may
include a translation of this License provided that you also include the original English version
of this License. In case of a disagreement between the translation and the original English
version of this License, the original English version will prevail.
9. TERMINATION
You may not copy, modify, sublicense, or distribute the Document except as expressly
provided for under this License. Any other attempt to copy, modify, sublicense or distribute the
Document is void, and will automatically terminate your rights under this License. However,
parties who have received copies, or rights, from you under this License will not have their
licenses terminated so long as such parties remain in full compliance.
10. FUTURE REVISIONS OF THIS LICENSE
The Free Software Foundation may publish new, revised versions of the GNU Free Doc-
umentation License from time to time. Such new versions will be similar in spirit to the present
version, but may dier in detail to address new problems or concerns. See http://www.gnu.org/copyleft/.
Each version of the License is given a distinguishing version number. If the Document
species that a particular numbered version of this License or any later version applies to it,
you have the option of following the terms and conditions either of that specied version or of
any later version that has been published (not as a draft) by the Free Software Foundation. If
35
the Document does not specify a version number of this License, you may choose any version
ever published (not as a draft) by the Free Software Foundation.
ADDENDUM: How to use this License for your documents
To use this License in a document you have written, include a copy of the License in the
document and put the following copyright and license notices just after the title page:
Copyright (c) YEAR YOUR NAME. Permission is granted to copy, distribute and/or mod-
ify this document under the terms of the GNU Free Documentation License, Version 1.1 or
any later version published by the Free Software Foundation; with the Invariant Sections being
LIST THEIR TITLES, with the Front-Cover Texts being LIST, and with the Back-Cover Texts
being LIST. A copy of the license is included in the section entitled GNU Free Documentation
License. If you have no Invariant Sections, write with no Invariant Sections instead of saying
which ones are invariant. If you have no Front-Cover Texts, write no Front-Cover Texts instead
of Front-Cover Texts being LIST; likewise for Back-Cover Texts.
If your document contains nontrivial examples of program code, we recommend releasing
these examples in parallel under your choice of free software license, such as the GNU General
Public License, to permit their use in free software.
36
Questo documento `e la traduzione non uciale (e quindi senza alcun valore legale) della
GNU FDL. E stata inserita al solo scopo di aiutare il lettore italiano nella comprensione del
contenuto. Eventuali controversie legali saranno risolte esclusivamente in base alla versione
originale di questo documento.
Versione 1.1, Marzo 2000
Copyright (C) 2000 Free Software Foundation, Inc. 59 Temple Place, Suite 330, Boston,
MA 02111-1307 USA Chiunque pu` o copiare e distribuire copie letterali di questo
documento di licenza, ma non ne `e permessa la modica.
0. PREAMBOLO
Lo scopo di questa licenza `e di rendere un manuale, un testo o altri documenti scritti liberi nel
senso di assicurare a tutti la libert` a eettiva di copiarli e redistribuirli, con o senza modiche,
a ni di lucro o no. In secondo luogo questa licenza prevede per autori ed editori il modo
per ottenere il giusto riconoscimento del proprio lavoro, preservandoli dallessere considerati
responsabili per modiche apportate da altri. Questa licenza `e un copyleft: ci` o vuol dire che i
lavori che derivano dal documento originale devono essere ugualmente liberi.
`
E il complemento
alla GNU General Public License, che `e una licenza di tipo copyleft pensata per il software
libero. Abbiamo progettato questa licenza al ne di applicarla alla documentazione del soft-
ware libero, perche il software libero ha bisogno di documentazione libera: un programma
libero dovrebbe accompagnarsi a manuali che forniscano la stessa libert` a del software. Ma
questa licenza non `e limitata alla documentazione del software; pu` o essere utilizzata per ogni
testo che tratti un qualsiasi argomento e al di l` a dellavvenuta pubblicazione cartacea. Racco-
mandiamo principalmente questa licenza per opere che abbiano ni didattici o per manuali di
consultazione.
1. APPLICABILIT
`
A E DEFINIZIONI
Questa licenza si applica a qualsiasi manuale o altra opera che contenga una nota messa
dal detentore del copyright che dica che si pu` o distribuire nei termini di questa licenza. Con
Documento, in seguito ci si riferisce a qualsiasi manuale o opera. Ogni fruitore `e un desti-
natario della licenza e viene indicato con voi. Una versione modicata di un documento `e
ogni opera contenente il documento stesso o parte di esso, sia riprodotto alla lettera che con
modiche, oppure traduzioni in unaltra lingua. Una sezione secondaria `e unappendice cui si
fa riferimento o una premessa del documento e riguarda esclusivamente il rapporto delleditore
o dellautore del documento con largomento generale del documento stesso (o argomenti ani)
e non contiene nulla che possa essere compreso nellargomento principale. (Per esempio, se il
documento `e in parte un manuale di matematica, una sezione secondaria non pu` o contenere
spiegazioni di matematica). Il rapporto con largomento pu` o essere un tema collegato stori-
camente con il soggetto principale o con soggetti ani, o essere costituito da argomentazioni
legali, commerciali, losoche, etiche o politiche pertinenti. Le sezioni non modicabili sono
alcune sezioni secondarie i cui titoli sono esplicitamente dichiarati essere sezioni non modica-
bili, nella nota che indica che il documento `e realizzato sotto questa licenza. I testi copertina
sono dei brevi brani di testo che sono elencati nella nota che indica che il documento `e realiz-
zato sotto questa licenza. Una copia trasparente del documento indica una copia leggibile da
un calcolatore, codicata in un formato le cui speciche sono disponibili pubblicamente, i cui
contenuti possono essere visti e modicati direttamente, ora e in futuro, con generici editor di
testi o (per immagini composte da pixel) con generici editor di immagini o (per i disegni) con
37
qualche editor di disegni ampiamente diuso, e la copia deve essere adatta al trattamento per la
formattazione o per la conversione in una variet` a di formati atti alla successiva formattazione.
Una copia fatta in un altro formato di le trasparente il cui markup `e stato progettato per
intralciare o scoraggiare modiche future da parte dei lettori non `e trasparente. Una copia che
non `e trasparente `e opaca. Esempi di formati adatti per copie trasparenti sono lASCII puro
senza markup, il formato di input per Texinfo, il formato di input per LaTex, SGML o XML
accoppiati ad una DTD pubblica e disponibile, e semplice HTML conforme agli standard e
progettato per essere modicato manualmente. Formati opachi sono PostScript, PDF, formati
proprietari che possono essere letti e modicati solo con word processor proprietari, SGML o
XML per cui non `e in genere disponibile la DTD o gli strumenti per il trattamento, e HTML
generato automaticamente da qualche word processor per il solo output. La pagina del titolo
di un libro stampato indica la pagina del titolo stessa, pi` u qualche pagina seguente per quanto
necessario a contenere in modo leggibile, il materiale che la licenza prevede che compaia nella
pagina del titolo. Per opere in formati in cui non sia contemplata esplicitamente la pagina del
titolo, con pagina del titolo si intende il testo prossimo al titolo dellopera, precedente linizio
del corpo del testo.
2. COPIE ALLA LETTERA
Si pu` o copiare e distribuire il documento con lausilio di qualsiasi mezzo, per ni di lucro e non,
fornendo per tutte le copie questa licenza, le note sul copyright e lavviso che questa licenza
si applica al documento, e che non si aggiungono altre condizioni al di fuori di quelle della
licenza stessa. Non si possono usare misure tecniche per impedire o controllare la lettura o la
produzione di copie successive alle copie che si producono o distribuiscono. Per` o si possono
ricavare compensi per le copie fornite. Se si distribuiscono un numero suciente di copie si
devono seguire anche le condizioni della sezione 3. Si possono anche prestare copie e con le
stesse condizioni sopra menzionate possono essere utilizzate in pubblico.
3. COPIARE IN NOTEVOLI QUANTIT
`
A
Se si pubblicano a mezzo stampa pi` u di 100 copie del documento, e la nota della licenza in-
dica che esistono uno o pi` u testi copertina, si devono includere nelle copie, in modo chiaro e
leggibile, tutti i testi copertina indicati: il testo della prima di copertina in prima di copertina
e il testo di quarta di copertina in quarta di copertina. Ambedue devono identicare leditore
che pubblica il documento. La prima di copertina deve presentare il titolo completo con tutte
le parole che lo compongono egualmente visibili ed evidenti. Si pu` o aggiungere altro materiale
alle copertine. Il copiare con modiche limitate alle sole copertine, purche si preservino il
titolo e le altre condizioni viste in precedenza, `e considerato alla stregua di copiare alla lettera.
Se il testo richiesto per le copertine `e troppo voluminoso per essere riprodotto in modo leggi-
bile, se ne pu` o mettere una prima parte per quanto ragionevolmente pu` o stare in copertina,
e continuare nelle pagine immediatamente seguenti. Se si pubblicano o distribuiscono copie
opache del documento in numero superiore a 100, si deve anche includere una copia trasparente
leggibile da un calcolatore per ogni copia o menzionare per ogni copia opaca un indirizzo di
una rete di calcolatori pubblicamente accessibile in cui vi sia una copia trasparente completa
del documento, spogliato di materiale aggiuntivo, e a cui si possa accedere anonimamente e
gratuitamente per scaricare il documento usando i protocolli standard e pubblici generalmente
usati. Se si adotta lultima opzione, si deve prestare la giusta attenzione, nel momento in
cui si inizia la distribuzione in quantit` a elevata di copie opache, ad assicurarsi che la copia
trasparente rimanga accessibile allindirizzo stabilito no ad almeno un anno di distanza dal-
lultima distribuzione (direttamente o attraverso rivenditori) di quelledizione al pubblico.
`
E
caldamente consigliato, benche non obbligatorio, contattare lautore del documento prima di
38
distribuirne un numero considerevole di copie, per metterlo in grado di fornire una versione
aggiornata del documento.
4. MODIFICHE
Si possono copiare e distribuire versioni modicate del documento rispettando le condizioni
delle precedenti sezioni 2 e 3, purche la versione modicata sia realizzata seguendo scrupolosa-
mente questa stessa licenza, con la versione modicata che svolga il ruolo del documento, cos`
da estendere la licenza sulla distribuzione e la modica a chiunque ne possieda una copia.
Inoltre nelle versioni modicate si deve:
A. Usare nella pagina del titolo (e nelle copertine se ce ne sono) un titolo diverso da quello
del documento, e da quelli di versioni precedenti (che devono essere elencati nella sezione
storia del documento ove presenti). Si pu` o usare lo stesso titolo di una versione precedente se
leditore di quella versione originale ne ha dato il permesso. B. Elencare nella pagina del titolo,
come autori, una o pi` u persone o gruppi responsabili in qualit` a di autori delle modiche nella
versione modicata, insieme ad almeno cinque fra i principali autori del documento (tutti
gli autori principali se sono meno di cinque). C. Dichiarare nella pagina del titolo il nome
delleditore della versione modicata in qualit` a di editore. D. Conservare tutte le note sul
copyright del documento originale. E. Aggiungere unappropriata licenza per le modiche di
seguito alle altre licenze sui copyright. F. Includere immediatamente dopo la nota di copyright,
un avviso di licenza che dia pubblicamente il permesso di usare la versione modicata nei
termini di questa licenza, nella forma mostrata nelladdendum alla ne di questo testo. G.
Preservare in questo avviso di licenza lintera lista di sezioni non modicabili e testi copertina
richieste come previsto dalla licenza del documento. H. Includere una copia non modicata
di questa licenza. I. Conservare la sezione intitolata Storia, e il suo titolo, e aggiungere a
questa un elemento che riporti al minimo il titolo, lanno, i nuovi autori, e gli editori della
versione modicata come gurano nella pagina del titolo. Se non ci sono sezioni intitolate
Storia nel documento, createne una che riporti il titolo, gli autori, gli editori del documento
come gurano nella pagina del titolo, quindi aggiungete un elemento che descriva la versione
modicata come detto in precedenza. J. Conservare lindirizzo in rete riportato nel documento,
se c`e, al ne del pubblico accesso ad una copia trasparente, e possibilmente lindirizzo in rete
per le precedenti versioni su cui ci si `e basati. Questi possono essere collocati nella sezione
Storia. Si pu` o omettere un indirizzo di rete per unopera pubblicata almeno quattro anni
prima del documento stesso, o se loriginario editore della versione cui ci si riferisce ne d` a il
permesso. K. In ogni sezione di Ringraziamenti o Dediche, si conservino il titolo, il senso, il
tono della sezione stessa. L. Si conservino inalterate le sezioni non modicabili del documento,
nei propri testi e nei propri titoli. I numeri della sezione o equivalenti non sono considerati
parte del titolo della sezione. M. Si cancelli ogni sezione intitolata Riconoscimenti. Solo questa
sezione pu` o non essere inclusa nella versione modicata. N. Non si modichi il titolo di sezioni
esistenti come miglioria o per creare confusione con i titoli di sezioni non modicabili.
Se la versione modicata comprende nuove sezioni di primaria importanza o appendici che
ricadono in sezioni secondarie, e non contengono materiale copiato dal documento, si ha facolt` a
di rendere non modicabili quante sezioni si voglia. Per fare ci` o si aggiunga il loro titolo alla
lista delle sezioni immutabili nella nota di copyright della versione modicata. Questi titoli
devono essere diversi dai titoli di ogni altra sezione. Si pu` o aggiungere una sezione intitolata
Riconoscimenti, a patto che non contenga altro che le approvazioni alla versione modicata
prodotte da vari soggettiper esempio, aermazioni di revisione o che il testo `e stato approvato
da una organizzazione come la denizione normativa di uno standard. Si pu` o aggiungere un
39
brano no a cinque parole come Testo Copertina, e un brano no a 25 parole come Testo di
Retro Copertina, alla ne dellelenco dei Testi Copertina nella versione modicata. Solamente
un brano del Testo Copertina e uno del Testo di Retro Copertina possono essere aggiunti
(anche con adattamenti) da ciascuna persona o organizzazione. Se il documento include gi` a
un testo copertina per la stessa copertina, precedentemente aggiunto o adattato da voi o dalla
stessa organizzazione nel nome della quale si agisce, non se ne pu` o aggiungere un altro, ma
si pu` o rimpiazzare il vecchio ottenendo lesplicita autorizzazione dalleditore precedente che
aveva aggiunto il testo copertina. Lautore/i e leditore/i del documento non ottengono da
questa licenza il permesso di usare i propri nomi per pubblicizzare la versione modicata o
rivendicare lapprovazione di ogni versione modicata.
5. UNIONE DI DOCUMENTI
Si pu` o unire il documento con altri realizzati sotto questa licenza, seguendo i termini deniti
nella precedente sezione 4 per le versioni modicate, a patto che si includa linsieme di tutte
le Sezioni Invarianti di tutti i documenti originali, senza modiche, e si elenchino tutte come
Sezioni Invarianti della sintesi di documenti nella licenza della stessa. Nella sintesi `e necessaria
una sola copia di questa licenza, e multiple sezioni invarianti possono essere rimpiazzate da
una singola copia se identiche. Se ci sono multiple Sezioni Invarianti con lo stesso nome ma
contenuti dierenti, si renda unico il titolo di ciascuna sezione aggiungendovi alla ne e fra
parentesi, il nome dellautore o editore della sezione, se noti, o altrimenti un numero distintivo.
Si facciano gli stessi aggiustamenti ai titoli delle sezioni nellelenco delle Sezioni Invarianti nella
nota di copyright della sintesi. Nella sintesi si devono unire le varie sezioni intitolate storia
nei vari documenti originali di partenza per formare una unica sezione intitolata storia; allo
stesso modo si unisca ogni sezione intitolata Ringraziamenti, e ogni sezione intitolata Dediche.
Si devono eliminare tutte le sezioni intitolate Riconoscimenti.
6. RACCOLTE DI DOCUMENTI
Si pu` o produrre una raccolta che consista del documento e di altri realizzati sotto questa
licenza; e rimpiazzare le singole copie di questa licenza nei vari documenti con una sola inclusa
nella raccolta, solamente se si seguono le regole ssate da questa licenza per le copie alla lettera
come se si applicassero a ciascun documento. Si pu` o estrarre un singolo documento da una
raccolta e distribuirlo individualmente sotto questa licenza, solo se si inserisce una copia di
questa licenza nel documento estratto e se si seguono tutte le altre regole ssate da questa
licenza per le copie alla lettera del documento.
7. RACCOGLIERE INSIEME A LAVORI INDIPENDENTI
Una raccolta del documento o sue derivazioni con altri documenti o lavori separati o indipen-
denti, allinterno di o a formare un archivio o un supporto per la distribuzione, non `e una
versione modicata del documento nella sua interezza, se non ci sono copyright per lintera
raccolta. Ciascuna raccolta si chiama allora aggregato e questa licenza non si applica agli altri
lavori contenuti in essa che ne sono parte, per il solo fatto di essere raccolti insieme, qualora
non siano per` o loro stessi lavori derivati dal documento. Se le esigenze del Testo Copertina
della sezione 3 sono applicabili a queste copie del documento allora, se il documento `e inferiore
ad un quarto dellintero aggregato i Testi Copertina del documento possono essere piazzati
in copertine che delimitano solo il documento allinterno dellaggregato. Altrimenti devono
apparire nella copertina dellintero aggregato.
8. TRADUZIONI
40
La traduzione `e considerata un tipo di modica, e di conseguenza si possono distribuire
traduzioni del documento seguendo i termini della sezione 4. Rimpiazzare sezioni non modica-
bili con traduzioni richiede un particolare permesso da parte dei detentori del diritto dautore,
ma si possono includere traduzioni di una o pi` u sezioni non modicabili in aggiunta alle ver-
sioni originali di queste sezioni immutabili. Si pu` o fornire una traduzione della presente licenza
a patto che si includa anche loriginale versione inglese di questa licenza. In caso di discordan-
za fra la traduzione e loriginale inglese di questa licenza la versione originale inglese prevale
sempre. 9. TERMINI
Non si pu` o applicare unaltra licenza al documento, copiarlo, modicarlo, o distribuirlo al di
fuori dei termini espressamente previsti da questa licenza. Ogni altro tentativo di applicare
unaltra licenza al documento, copiarlo, modicarlo, o distribuirlo `e deprecato e pone ne au-
tomaticamente ai diritti previsti da questa licenza. Comunque, per quanti abbiano ricevuto
copie o abbiano diritti coperti da questa licenza, essi non ne cessano se si rimane perfettamente
coerenti con quanto previsto dalla stessa.
10. REVISIONI FUTURE DI QUESTA LICENZA
La Free Software Foundation pu` o pubblicare nuove, rivedute versioni della Gnu Free Docu-
mentation License volta per volta. Qualche nuova versione potrebbe essere simile nello spirito
alla versione attuale ma dierire in dettagli per arontare nuovi problemi e concetti. Si ve-
da http://www.gnu.org/copyleft. Ad ogni versione della licenza viene dato un numero che
distingue la versione stessa. Se il documento specica che si riferisce ad una versione parti-
colare della licenza contraddistinta dal numero o ogni versione successiva, si ha la possibilit` a
di seguire termini e condizioni sia della versione specicata che di ogni versione successiva
pubblicata (non come bozza) dalla Free Software Foundation. Se il documento non specica
un numero di versione particolare di questa licenza, si pu` o scegliere ogni versione pubblicata
(non come bozza) dalla Free Software Foundation. Come usare questa licenza per i vostri
documenti Per applicare questa licenza ad un documento che si `e scritto, si includa una copia
della licenza nel documento e si inserisca il seguente avviso di copiright appena dopo la pagina
del titolo: Copyright (c) ANNO VOSTRO NOME.
`
E garantito il permesso di copiare, dis-
tribuire e/o modicare questo documento seguendo i termini della GNU Free Documentation
License, Versione 1.1 o ogni versione successiva pubblicata dalla Free Software Foundation; con
le Sezioni Non Modicabili ELENCARNE I TITOLI, con i Testi Copertina ELENCO, e con i
Testi di Retro Copertina ELENCO. Una copia della licenza `e acclusa nella sezione intitolata
GNU Free Documentation License. Se non ci sono Sezioni non Modicabili, si scriva senza
Sezioni non Modicabili invece di dire quali sono non modicabili. Se non c`e Testo Copertina,
si scriva nessun Testo Copertina invece di il testo Copertina `e ELENCO; e allo stesso modo
si operi per il Testo di Retro Copertina. Se il vostro documento contiene esempi non banali
di programma in codice sorgente si raccomanda di realizzare gli esempi contemporaneamente
applicandovi anche una licenza di software libero di vostra scelta, come ad esempio la GNU
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qualsiasi mezzo, a condizione che questa nota sia riprodotta. Aggiornato: 20 Settembre 2000
Andrea Ferro, Leandro Noferini e Franco Vite.
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