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TIZIANO TERZANI

A forza di guardare il cielo e di respirare a pieni polmoni laria fresca della notte, mi pareva di riempirmi di stelle.

Il caso? Difficile dire che non esiste, ma in qualche modo mi andavo convincendo che gran parte di quel che sembra succedere appunto "per caso", siamo noi che lo facciamo accadere; siamo noi che, una volta cambiati gli occhiali con cui guardiamo il mondo, vediamo ci che prima ci sfuggiva e per questo credevamo non esistesse. Il caso, insomma, siamo noi.

Se uno vive senza mai chiedersi perch vive spreca una grande occasione e solo il dolore spinge a porsi la domanda.

Una strada c' nella vita, e la cosa buffa che te ne accorgi solo quando finita. Ti volti indietro e dici "Oh. ma guarda, c' un filo". Quando lo vivi non lo vedi, eppure c'. Perch tutte le scelte che fai sono determinate, tu credi, dal tuo libero arbitrio, ma anche questa una balla. Sono determinate da qualcosa dentro di te che innanzi tutto il tuo istinto, e poi forse da qualcosa che i tuoi amici indiani chiamano il karma e con cui spiegano tutto, anche ci che a noi inspegabile. Forse quel concetto ha qualche fondamento perch ci sono cose nella nostra vita che non si spiegano se non con l'accumularsi dei meriti o colpe di vite precedenti.

Ci vuol coraggio, ci vuole determinazione, ci vuole fantasia, ma le possibilit ci sono. Non che tutte le porte sono chiuse, che il mondo gi tutto sprangato e i posti sono gi presi dagli altri. Ma per nulla! Io trovo che la cosa pi bella che un giovane possa fare di inventarsi un lavoro che corrisponde ai suoi talenti, alle sue aspirazioni, alla sua gioia, e senza quella arrendevolezza che sembra cos necessaria per sopravvivere. Ah ma io non posso perch.. Tutti possono. Ma capisci quello che dico? Bisogna inventarselo! Ed possibile, possibile, possibile.

Il miglior modo per capire la realt attraverso i sentimenti, lintuizione, non attraverso lintelletto. Lintelletto limitato.

Allora questa la fine, ma anche l'inizio di una storia che la mia vita e di cui mi piacerebbe ancora parlare con te per vedere insieme se, tutto sommato, c' un senso. la mia vecchia teoria: se diventi un esperto di formiche capisco il mondo. Se ti dedichi con compassione, con amore, con tanto culo sulla seggiola a qualsiasi soggetto, arrivi a capire il mondo. "La verit una terra senza sentieri". Cammini, trovi. Non c' chi ti dice "Guarda, il sentiero per la verit quello". Non sarebbe la verit. Se rimani nel conosciuto non scoprirai niente di nuovo.

Questo un altro aspetto rasserenante della natura: la sua immensa bellezza l per tutti. Nessuno pu pensare di portarsi a casa un'alba o un tramonto.

Una strada c' nella vita. La cosa buffa che te ne accorgi solo quando finita. Ti volti indietro e dici "oh, guarda, c' un filo". Quando vivi non lo vedi il filo, eppure c'. Perch tutte le decisioni che prendi, tutte le scelte che fai sono determinate, si crede, dal libero arbitrio, ma anche questa una balla. Sono determinate da qualcosa dentro di te che innanzitutto il tuo istinto, e poi da qualcosa che gli indiani chiamano il karma accumulato fino ad allora.

La vera comprensione quella che va al di l della ragione e che si fonda sull'istinto, sul cuore.

Solo se riusciremo a guardare l'Universo come un tutt'uno in cui ogni parte riflette la totalit e in cui la grande bellezza sta nella diversit cominceremo a capire chi siamo e dove stiamo.

Il coraggio il superamento della paura.

L'unico vero maestro non in nessuna foresta, in nessuna capanna, in nessuna caverna di ghiaccio dell'Himalaya dentro di noi.

Ridere, io trovo che ridere una cura, parte della guarigione. Per cui il consiglio che do a tutti cominciare con una grande risata e finire con una grande risata.

Mi piaceva pensare che i problemi dell'umanit potessero essere risolti un giorno da una congiura di poeti: un piccolo gruppo si prepara a prendere le sorti del mondo perch solo dei poeti ormai, solo della gente che lascia il cuore volare, che lascia libera la propria fantasia senza la pesantezza del quotidiano, capace di pensare diversamente. Ed questo di cui avremmo bisogno oggi: pensare diversamente.

Un tempo il potere da cui uno si sentiva oppresso aveva sedi, simboli, e la rivolta si dirigeva contro quelli. Ma oggi? Dov' il centro del potere che immiserisce le nostre vite? Bisogna forse accettare una volta per tutte che quel centro dentro di noi e che solo una grande rivoluzione interiore pu cambiare le cose, visto che tutte le rivoluzioni fatte fuori non han cambiato granch.

Ormai nessuno ha pi tempo per nulla. Neppure di meravigliarsi, inorridirsi, commuoversi, innamorarsi, stare con se stessi. Le scuse per non fermarci a chiedere se questo correre ci rende felici sono migliaia, e se non ci sono, siamo bravissimi a inventarle.

La regola secondo me : quando sei a un bivio e trovi una strada che va in su e una che va in gi, piglia quella che va in su. pi facile andare in discesa, ma alla fine ti trovi in un buco. A salire c' pi speranza. difficile, un altro modo di vedere le cose, una sfida, ti tiene all'erta.

Si corre nella speranza di un qualcosa che, una volta ottenuto, non mai com stato quel correre con la speranza. T. Terzani E ricordati, io ci sar. Ci sar su nell'aria. Allora ogni tanto, se mi vuoi parlare, mettiti da una parte, chiudi gli occhi e cercami. Ci si parla. Ma non nel linguaggio delle parole. Nel silenzio.

Ogni evento, anche nella nostra vita, il risultato di migliaia di cause che producono, assieme a quell'evento, altre migliaia di effetti, che a loro volta sono le cause di altri migliaia di effetti.

Chi pratica il Tao ("la via") non ha che da essere in pace con se stesso, perch Senza uscire dalla porta, conosce tutto quel che c' da conoscere, senza guardare dalla finestra vede le vie del cielo Perch pi lontano si va meno si capisce. Il Saggio arriva senza partire, vede senza guardare, fa senza fare.

Finirai per trovarla la Via...se prima hai il coraggio di perderti Trovo che vi sia una bella parola in italiano che molto pi calzante della parola felice, ed contento, accontentarsi: uno che si accontenta un uomo felice.

Ogni evento, anche nella nostra vita, il risultato di migliaia di cause che producono, assieme a quell'evento, altre migliaia di effetti, che a loro volta sono le cause di altri migliaia di effetti.

E ricordati, io ci sar. Ci sar su nell'aria. Allora ogni tanto, se mi vuoi parlare, mettiti da una parte, chiudi gli occhi e cercami. Ci si parla. Ma non nel linguaggio delle parole. Nel silenzio.

Ogni posto una miniera. Basta lasciarcisi andare, darsi tempo, stare seduti in una casa da t ad osservare la gente che passa, mettersi in un angolo del mercato, andare a farsi i capelli e poi seguire il bandolo di una matassa che pu cominciare con una parola, con un incontro, con l'amico di un amico di una persona che si appena incontrata e il posto pi scialbo, pi insignificante della terra diventa uno specchio del mondo, una finestra sulla vita, un teatro di umanit dinanzi al quale ci si potrebbe fermare senza pi il bisogno di andare altrove. La miniera esattamente la dove si : basta scavare.

Abbiamo sferrato uno spaventoso attacco contro ogni forma di vita sulla terra e questo massacro minaccia ora noi stessi. E' venuto il momento di riconoscerlo e di correre ai ripari.

Nessuno mi ha mai detto "Volerai". Nessuno mi ha promesso "Non morirai". Eppur senz'ali ho gi volato tanto e "ora" senza alcun rimpianto, di promesse mancate, di cose incompiute, senza pena aggiunta mi preparo a volare un'altra volta.

Alla fine tutto va messo alla prova: le idee, i propositi, quel che si crede di aver capito e i progressi che si pensa di aver fatto. E il banco di questa prova uno solo: la propria vita. A che serve essere stati seduti sui talloni per ore a meditare se non si con questo diventati migliori, un po' pi distaccati dalle cose del mondo, dai desideri dei sensi, dai bisogni del corpo? A che vale predicare la non violenza se si continua a profittare del violento sistema dell'economia di mercato? A che serve aver riflettuto sulla vita e sulla morte se poi, dinanzi a una situazione drammatica, non si fa quel che si detto tante volte bisognerebbe fare e si finisce invece per ricadere nel vecchio, condizionato modo di reagire?

Guarda un filo d'erba al vento e sentiti come lui. Ti passer anche la rabbia.

La storia di questo viaggio non la riprova che non c' medicina contro certi malanni e che tutto quel che ho fatto a cercarla non servito a nulla. Al contrario: tutto, compreso il malanno stesso, servito a tantissimo. E' cos che sono stato spinto a rivedere le mie priorit, a riflettere, a cambiare prospettiva e soprattutto a cambiare vita. E questo ci che posso consigliare ad altri: cambiare vita per curarsi, cambiare vita per cambiare se stessi. Per il resto ognuno deve fare la strada da solo. Non ci sono scorciatoie che posso indicare. I libri sacri, i maestri, i guru, le religioni servono, ma come servono gli ascensori che ci portano in su facendoci risparmiare le scale. L'ultimo pezzo del cammino, quella scaletta che conduce al tetto dal quale si vede il mondo sul quale ci si pu distendere a diventare una nuvola, quell'ultimo pezzo va fatto a piedi, da soli.

"Attento", disse. "Quella dei libri tutta conoscenza di seconda mano, conoscenza presa in prestito. Non vale granch". [...] L'altra via, secondo il Vecchio, quella dell'esperienza. L'esperienza fatta su se stessi. Il vero capire non avviene con la testa, ma col cuore. Si capisce davvero solo quello che si provato, quello che si sentito dentro di s.

Quando sei a un bivio e trovi una strada che va in su e una che va in gi, piglia quella che va in su. pi facile andare in discesa, ma alla fine ti trovi in un buco. A salire c' speranza. difficile, un altro modo di vedere le cose, una sfida, ti tiene all'erta.

La vera comprensione quella che va al di l della ragione e che si fonda sull'istinto, sul cuore.

La scienza un importante strumento di conoscenza. L'errore pensare che sia il solo.

Ci che fuori anche dentro; e ci che non dentro non da nessuna parte.Per questo viaggiare non serve. Se uno non ha niente dentro, non trover mai niente fuori. inutile andare a cercare nel mondo quel che non si riesce a trovare dentro di s.

I migliori compagni di viaggio sono i libri: parlano quando si ha bisogno, tacciono quando si vuole silenzio. Fanno compagnia senza essere invadenti. Danno moltissimo senza chiedere nulla.

Mi piaceva pensare che i problemi dell'umanit potessero essere risolti un giorno... da una congiura di poeti: un piccolo gruppo si prepara a prendere le sorti del mondo perch solo dei poeti ormai, solo della gente che lascia il cuore volare, che lascia libera la propria fantasia senza la pesantezza del quotidiano, capace di pensare diversamente. Ed questo di cui avremmo bisogno oggi: PENSARE DIVERSAMENTE.

La malattia di cui oggi soffre gran parte dell'umanit inafferrabile, non definibile. Tutti si sentono pi o meno tristi, sfruttati, depressi, ma non hanno un obbiettivo contro cui riversare la propria rabbia o a cui rivolgere la propria speranza. Un tempo il potere da cui uno si sentiva oppresso aveva sedi, simboli, e la rivolta si dirigeva contro quelli. [...] Ma oggi? Dov' il centro del potere che immiserisce le nostre vite? Bisogna forse accettare una volta per tutte che quel centro dentro di noi e che solo una grande rivoluzione interiore pu cambiare le cose, visto che tutte le rivoluzioni fatte fuori non han cambiato granch.

Ci sono giorni nella vita in cui non succede niente, giorni che passano senza nulla da ricordare, senza lasciare una traccia, quasi non si fossero vissuti. A pensarci bene, i pi sono giorni cos, e solo quando il numero di quelli che ci restano si fa chiaramente pi limitato, capita di chiedersi come sia stato possibile lasciarne passare, distrattamente, tantissimi. Ma siamo fatti cos: solo dopo si apprezza il prima e solo quando qualcosa nel passato ci si rende meglio conto di come sarebbe averlo nel presente. Ma non c' pi.

Perch non esistono scorciatoie a nulla: non certo alla salute, non alla felicit o alla saggezza. Niente di tutto questo pu essere istantaneo. Ognuno deve cercare a modo suo, ognuno deve fare il proprio cammino, perch uno stesso posto pu significare cose diverse a seconda di chi lo visita.

Solo se riusciremo a guardare l'universo come un tutt'uno in cui ogni parte riflette la totalit e in cui la grande bellezza sta nella diversit cominceremo a capire chi siamo e dove stiamo.

Facciamo pi quello che giusto, invece di quello che ci conviene. Educhiamo i figli ad essere onesti, non furbi.

L'inizio la mia fine e la fine il mio inizio. Perch sono sempre pi convinto che un'illusione tipicamente occidentale che il tempo diritto e che si va avanti, che c' progresso. Non c'. Il tempo non direzionale, non va avanti, sempre avanti. Si ripete, gira intorno a s. Il tempo circolare. Lo vedi anche nei fatti, nella banalit dei fatti, nelle guerre che si ripetono.

Perch non fingere per un attimo di essere ammalati, di avere i giorni contati - come in verit si hanno comunque - per rendersi conto di quanto preziosi sono quei giorni?

I miracoli esistono e sono miracoli perch capitano una volta ogni tanto, perch sono qualcosa di insolito, qualcosa che non capiamo, perch sono un'eccezione alla regola del non-miracolo.

Quando la religione diventa un grande potere all'interno dello Stato, lo Stato di per s perde potere sui suoi cittadini.

Io chi sono? La risposta sta nel porsi la domanda, nel rendersi conto che io non sono il mio corpo, non sono quello che faccio, non sono quello che posseggo, non sono i rapporti che ho, non sono neppure i miei pensieri, non le mie esperienze, non quell'Io a cui teniamo cos tanto. La risposta senza parole. nell'immergersi silenzioso dell'Io nel S.

Solo dei poeti, ormai, solo della gente che lascia il cuore volare, che lascia la propria fantasia senza la pesantezza del quotidiano, capace di pensare diversamente, ed questo di cui oggi avremmo bisogno.

Sono convinto che ormai, in giro per il mondo, fra la gente pi diversa, sta crescendo una nuova coscienza di che cosa sbagliato e di che cosa va fatto. Questa nuova coscienza, a mio parere, il grande bene del nostro tempo. Va coltivata. La soluzione dentro di noi, si tratta di conquistarla facendo ordine, buttando via ci che inutile e arrivando al nocciolo di chi siamo. Pi che assaltarele cittadelle del potere, si tratta ormai di fare una lunga esistenza. Bisogna resistere alle tentazioni del benessere, alla felicit impacchettata; bisogna rinunciare a volere solo ci che ci fa piacere. La strada da percorrere ovvia: dobbiamo vivere pi naturalmente, desiderare di meno, amare di pi e anche i malanni diminuiranno. Invece che cercare midicine per le malattie cerchaimo di vivere in maniera che le malattie non insorgano. E soprattutto basta con le guerre ,con le armi. Basta coi nemici. Bisogna riportare una dimensione spirituale nelle nostre vite ora intrappolate nella pania della materia. Dobbiamo essere meno egoisti,meno presi dall'interesse personale e pi dedicati al bene comune.

Le scuse per non fermarci a chiedere se questo correre ci rende felici sono migliaia, e se non ci sono, siamo bravissimi a inventarle.

Pensa ad una faccenda sulla quale non riflettiamo mai, noi che perseguiamo il piacere in ogni modo: non c' piacere senza sofferenza e non c' sofferenza senza piacere. Solo quando capisci questo godi del piacere e accetti la sofferenza!

Riuscire a staccarsi dalle cose del mondo vuol dire diventare indifferenti? O vuol dire solo non esserne schiavi?

Tutto qui. Non cercare fuori da te. Tutto quello che potrai trovare fuori per sua natura mutevole, impermanente... La sola stabilit che pu aiutarti davvero quella interiore.

Eliminando la sofferenza al suo primo insorgere, l'uomo moderno si nega la possibilit di prendere coscienza della straordinaria bellezza del suo contrario: il non-dolore.

Con una candela se ne accende un'altra. Una si spegne, l'altra brucia e ne accende un'altra.

Col passare degli anni avevo incominciato a capire che i fatti non sono mai tutta la verit e che, al di l dei fatti, c' ancora qualcosa, come un'altro livello di realt, che sentivo di non afferrare e che comunque sapevo non interessare il giornalismo, specie per come viene oramai praticato. Avessi continuato in quel mestiere al massimo avrei potuto tentare di essere come ero gi stato. Il cancro mi offriva una buona occasione... quella di non ripetermi.

Ma, come sempre, cercando una cosa se ne trova un'altra...

Certo: ogni conflitto ha le sue cause, e queste vanno affrontate. Ma tutto sar inutile finch gli uni non accetteranno l'esistenza degli altri ed il loro essere eguali, finch non accetteremo che la violenza conduce solo ad altra violenza.

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