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Corso di Idrologia
Prof. Marcella Cannarozzo


Curva di Probabilit pluviometrica

La maggior parte dei metodi che l'idrologia propone per ricostruire eventi di piena sono
metodi indiretti, ossia sono metodi che stimano l`idrogramma di piena utilizzando un modello di
trasIormazione piogge-portate che prevede, come input, la deIinizione di un particolare evento di
pioggia.
In particolare, volendo stimare eventi di piena di dato tempo di ritorno, bisogna prima
ricostruire l'evento di pioggia di pari tempo di
ritorno assumendo come vera l'ipotesi che un evento
di pioggia di tempo di ritorno T genera un evento di
piena di pari tempo di ritorno T.
Ci si occupera dunque delle metodologie
usualmente piu utilizzate per risolvere il problema
della determinazione di un evento di pioggia di dato
tempo di ritorno T.

Le metodologie che si andranno ad illustrare si
basano sull`elaborazione di dati storici di
precipitazione e piu speciIicatamente di dati che
riguardano eventi meteorici particolarmente intensi
ossia le piogge di massima intensita e breve durata,
registrate dai pluviograIi e sistematicamente raccolte
e riportate sugli annali del Servizio IdrograIico. Si
tratta delle piogge massime h
max
di durata 1, 3, 6, 12
e 24 ore registrate dalle stazioni pluviograIiche
ricadenti nel bacino di interesse o nelle immediate
vicinanze di questo.
Si consideri inizialmente soltanto una di queste
stazioni e sia N il numero di anni in cui essa ha eIIettivamente Iunzionato. Raccolti i dati dagli
annali del S.I.I. (v. tab.1) si dispongano in una tabella avendo cura di porre le altezze di pioggia,
relative a ciascuna durata d, in ordine decrescente (v. tab.2).
Tab.1 Altezze di pioggia |mm| di massima intensita
assegnata durata registrate al pluviograIo di Desio
1 ora 3 ore 6 ore 12 ore 24 ore
32.2 33.5 33.5 33.5 33.5
17 19.6 28.6 44.4 53.6
7.8 15.8 24 37 63
18.4 23.6 35 57.4 75.8
93.2 81 97.2 97.4 108.4
31.5 40 51 61 77
23 46 58.4 75.2 75.8
11.2 18 32 33 33
24 54.2 77 112 143
35 44.2 49 76.6 11.8
18 29.4 34.8 35.2 43.2
20.8 28.8 43 46.2 46.2
12.4 19.6 23 23.4 24.4
33 33 39.8 46 46.2
22.2 39.8 54 75.2 106
11.2 17.2 28 39.8 40.8
22.6 28.4 32.2 34.2 43.2
15.6 21.8 30.2 40.2 54.4
13.8 23.2 29.8 43.4 52
75 107.2 132 151.8 159.2
36.8 46.6 48 48.2 60.8
31.6 49 67.4 75.2 104.8
15 25.4 36.6 48.2 83.4
9.6 10.4 13.2 18.2 20.4
2
La tabella cosi ottenuta Iornisce gia una inIormazione utile, inIatti i valori che si leggono nella
prima riga sono i piu elevati, valori di precipitazione
registrati dalla stazione negli N anni di
Iunzionamento per le cinque durate 1, 3, 6, 12 e 24
ore. Si pongano adesso le coppie di valori h
max
, d su
un diagramma cartesiano e si interpolino i punti con
una curva; per Iacilitare l'operazione conviene
riportare i dati su un diagramma logaritmico log h,
log d, perche si e visto che questi punti sono ben
interpolati da equazioni monomie del tipo

ad h = 1)
che appunto su carta logaritmica appaiono come
delle rette (v. Iig.1) di equazione
log(h) A n log(t).

Si tratta allora di eIIettuare una interpolazione


lineare dei punti ricavando, con il metodo dei minimi
quadrati, i valori dei coeIIicienti A ed n.
Se si eIIettua questa elaborazione
considerando i dati della prima riga, ossia i valori
piu elevati, si ottiene quella che un tempo veniva
chiamata curva di possibilita pluviometrica del
primo caso critico, essa consente di ricavare, per qualsivoglia durata d il valore di altezza di pioggia
massima che puo essere raggiunto o superato una sola volta negli N anni, se si elaborano i valori
che stanno nella seconda riga si
ottiene la curva di secondo caso
critico che Iornisce, per
qualsivoglia durata d, il valore di
altezza di pioggia massima che
puo essere raggiunto o superato
due volte negli N anni, e cosi
via..
L`utilita delle curve di
possibilita pluviometrica sta nel
Tab.2 Altezze di pioggia |mm| di massima intensita
disposte in ordine decrescente
1 ora 3 ore 6 ore 12 ore 24 ore
98 107.2 132 151.8 159.2
75 81 105 121 143
36.8 54.2 77 97.4 108.4
35 49 67.4 76.6 106
33 46.6 58.4 75.2 104.8
32.2 46 54 75.2 83.4
31.6 44.2 51 75.2 77
31.5 40 49 61 75.8
24 39.8 48 57.4 75.8
23 33.5 43 48.2 63
22.6 33 39.8 48.2 60.8
22.2 29.4 36.6 46.2 54.4
20.8 28.8 35 46 53.6
18.4 28.4 34.8 44.4 52
18 25.4 33.5 43.4 46.2
17 23.6 32.2 40.2 46.2
15.6 23.2 32 39.8 43.2
15 21.8 30.2 37 43.2
13.8 19.6 29.8 35.2 40.8
12.4 19.6 28.6 34.2 33.5
11.2 18 28 33.5 33
11.2 17.2 24 33 24.4
9.6 15.8 23 23.4 20.4
7.8 10.4 13.2 18.2 11.8
Fig.1 Curve di possibilita pluviometrica
1,0
1,5
2,0
2,5
0 0,5 1 1,5
log (d)
l
o
g

(
h
)
1
2
3
3
Iatto che Iorniscono i valori piu elevati di pioggia (di primo, secondo.caso critico), anche per
durate diverse da quelle disponibili negli annali, ossia 1, 3, 6, 12 e 24 ore. Si consideri pero che i
valori riportati nella prima riga della tabella 2 sono i piu elevati che si sono veriIicati durante il
periodo di registrazione, essi sono pertanto i massimi in N anni; tenuto conto che nel migliore dei
casi risulta N 3040 anni, se si vuole ricostruire un evento di piena di tempo di ritorno di 100, 500
o addirittura 1000 anni quale utilita puo avere la curva di possibilita pluviometrica? Appare
evidente la necessita di possedere uno strumento analitico che permetta di stimare le massime
altezze di pioggia indipendentemente dalla dimensione campionaria. Per Iare cio i dati storici
devono essere sostituiti da altezze 'stimate di assegnata probabilita di non superamento ovvero di
dato tempo di ritorno.
Si consideri quindi il campione di dati costituito dalle piogge di massima intensita e durata 1
ora e si ricerchi la legge di distribuzione di probabilita che meglio si adatta ai dati storici. E` noto
che per Iare cio si deve ipotizzare una legge, tararla sulla base dei dati campionari e veriIicarne
l'adattamento
In genere le piogge di massima intensita seguono abbastanza bene la legge di Gumbel,
pertanto si puo ipotizzare che la questa si adatti bene al campione di dati.
La legge di Gumbel si scrive
) (
) (

=
x
e
e x P

ed in Iorma esplicita
) ( ln ln
1
x P x

= 2)
In essa compaiono due parametri

) (
283 , 1
x
= ) ( 45 , 0 ) ( x x =
Iunzione degli statistici (x) e (x) della serie storica.


Stimati questi parametri si puo ricavare dalla (2) l'altezza di pioggia massima di durata 1 ora per
qualsivoglia valore di P(x) ovvero del tempo di ritorno T, dato che sussiste la relazione
T
T
P
1
=
4
Operando analogamente per i campioni di 3, 6, 12 e 24 ore si possono stimare i parametri
della legge di Gumbel e quindi calcolare, per il tempo di ritorno di interesse, i rispettivi valori di
altezza di pioggia massima: h
max

3,T
, h
max

6,T
, h
max

12,T
, h
max

24,T
. (tab. 3)
tab.3 Altezze di pioggia massime |mm|di assegnata durata e tempo di ritorno

d |ore|
T |anni|
1 3 6 12 24
100 55.16 66.01 83.51 100.27 116.81
500 66.43 77.95 98.23 117.39 137.17
1000 71.28 83.08 104.55 124.74 145.93
Riportando questi valori su un diagramma cartesiano(h,d), si possono interpolare i punti
mediante una curva analoga alla curva di primo caso critico, inIatti anche questa volta i punti
saranno ben interpretati da una equazione monomia del tipo
h a d
n

curva etichettata da un parametro: il tempo di ritorno T (v. Iig. 2)
Questa curva prende il nome di curva di probabilita pluviometrica e Iornisce appunto le
altezze di pioggia massime per qualsiasi durata e per quel tempo di ritorno.
Al variare del tempo di ritorno, l'esponente n dovrebbe restare costante perche il suo valore
dipende dalle caratteristiche idrologiche e climatiche del sito mentre il coeIIiciente a varia.
Inoltre l'esponente n risulta sempre minore di uno.

Talvolta con il termine
curva di probabilita
pluviometrica si intende non
tanto la relazione h h(d) bensi
la i i(d) ma e evidente che le
due relazioni si equivalgono,
inIatti l'intensita media di
precipitazione i
m
e deIinita da
d
h
i
m
=
di conseguenza, per gli eventi estremi di dato tempo di ritorno essa si esprime
1
=
n
m
ad i
Si noti che, essendo n1, n-1 risulta minore di zero, di conseguenza la curva i i(d) ha andamento
decrescente (Iig.3). Cio vuol dire che, all'aumentare della durata, l'evento estremo e caratterizzato
da un'altezza di pioggia via via maggiore e da una intensita via via minore, viceversa gli eventi di
breve o brevissima durata, saranno caratterizzati da piu piccoli valori dell'altezza di pioggia ma da
Fig.2 Curve di probabilita pluviometrica
1,4
0 0,5 1 1,5
log(d)
l
o
g
(
h
)
T100
T500
T1000
5
intensita molto elevate. Questa considerazione e molto importante perche si potrebbe erroneamente
pensare che sia cautelativo considerare eventi di piena di lunga durata, in quanto piu gravosi. In
eIIetti all'aumentare della durata aumenta il volume d'acqua complessivamente precipitato sul
bacino ma questo volume si distribuisce nel tempo con un'intensita media che e tanto minore quanto
maggiore e appunto la
durata. In verita esistono
opere idrauliche per la cui
progettazione e bene
considerare eventi lunghi
proprio perche caratterizzati
da grossi volumi di
precipitazione (es: vasche di
laminazione), ma ci sono
altrettante opere idrauliche
per la cui progettazione e
necessario considerare eventi brevi proprio perche caratterizzati da Iortissime intensita di pioggia
(es: Iognature). Si puo quindi concludere che non e sempre chiaro a priori quale sia la durata
dell'evento che e opportuno prendere in considerazione.
Si vuole anche accennare al Iatto che talvolta vengono proposte Iorme della c.p.p. non monomie
del tipo
c
m
b d
a
d i
) (
) (
+
=
che Iorse interpolano meglio i punti ma risultano molto meno pratiche, pertanto quando la
disposizione dei punti di coordinate (h
max

d,T
, d) non si presta ad essere interpolata con una curva di
tipo monomio e preIeribile usare due distinte espressioni, ancora di tipo monomio, cosicche la c.p.p.
appare, sul piano logaritmico, interpretata tramite una spezzata. E` bene sottolineare comunque che
l'interpolazione in questo caso assume signiIicato solo qualora si disponga di valori relativi ad un
piu grande numero di durate e questo, nella maggior parte dei casi, non si veriIica.
In conclusione, tranne che in situazioni particolari (dati raccolti presso centri di ricerca, bacini
sperimentali, ecc) la c.p.p. e monomia del tipo
h a d
n
oppure
1
=
n
m
ad i

La c.p.p. e stata ricavata elaborando dati di pioggia massima di durata superiore all`ora,
pertanto qualora si volessero valutare altezze di pioggia di massima intensita e durata inIeriore
Fig. 3 - Curva di probabilt pluviometrica
0
20
40
60
80
100
120
140
160
0 5 10 15 20 25 30
d
h
,
i
h ad
n
h ad
n-1
6
all`ora e lecito domandarsi se i valori
ottenuti per estrapolazione della curva
siano aIIidabili oppure no (v. Iig. 4). E'
stato veriIicato che le altezze di pioggia
massime ottenute in corrispondenza di
durate inIeriori all`ora sono una
sovrastima dei valori che possono
eIIettivamente veriIicarsi.
Al riguardo Bell ha svolto alcune
elaborazioni, utilizzando dati di pioggia
di brevissima durata registrati in
diverse parti del mondo (USA ed Australia). Egli ha ritenuto di potere elaborare questi dati tutti
insieme, come Iacenti parte di un unico campione omogeneo di altezze di pioggia, perche ha
riconosciuto che tali piogge sono imputabili a scrosci isolati le cui caratteristiche sembrano non
dipendere da Iattori geograIici.
Proprio elaborando i dati di questi due paesi, Bell e pervenuto ad una Iormula che consente di
stimare le altezze massime di precipitazione di durata inIeriore all'ora e di dato tempo di ritorno.
La Iormula di Bell e la seguente:
5 . 0 54 . 0
25 . 0
, 60
,
= d
h
h
T
T d

con essa e possibile calcolare la pioggia di durata d60 minuti e tempo di ritorno T, in Iunzione del
valore h
60,T
Iornito dalla c.p.p. relativa allo stesso tempo di ritorno. Si sottolinea che la durata d che
compare nella Iormula di Bell e espressa in minuti.


Il risultato Iin qui ottenuto e relativo ad una sola stazione, inIatti la curva di probabilita
pluviometrica e stata ricavata utilizzando i dati di una singola stazione pluviograIica. Ovviamente
per ogni stazione pluviograIica si puo ottenere una c.p.p. di dato tempo di ritorno. Se sul bacino
ricadono diverse stazioni si hanno diverse c.p.p, quale sara quella da adottare per ricavare la pioggia
sul bacino idrograIico oggetto di studio?
E' chiaro che bisogna eIIettuare una operazione di ragguaglio e a tale scopo si puo utilizzare
un coeIIiciente di ragguaglio associandolo talvolta al metodo dei topoieti. Al riguardo vi sono
diverse scuole di pensiero.
7
Diciamo subito che si intende per coeIIiciente di ragguaglio il rapporto tra l'altezza di
precipitazione media su un'area S,
T d
h
,
, e la corrispondente altezza di precipitazione
T d
h
,
misurata
nel centro di scroscio dell'evento:
T d
T d
h
h
,
,
= .
Questo coeIIiciente dipende essenzialmente da due Iattori:
dall`estensione dell`area S su cui si vuole eIIettuare il ragguaglio
dalla durata d della pioggia
Esso e evidentemente inversamente proporzionale alla superIicie S e direttamente
proporzionale alla durata della pioggia. InIatti c`e da aspettarsi che man mano che ci si allontana dal
centro di scroscio l`intensita di pioggia diminuisca, di conseguenza piu vasta e l`area piu piccolo e il
rapporto tra il valore medio ed il valore di picco; la proporzionalita diretta tra durata della pioggia e
coeIIiciente di ragguaglio dipende dall`osservazione che eventi intensi di breve durata generalmente
investono aree piuttosto circoscritte cosicche puo anche accadere che parte dell`area S non sia
completamente interessata dall`evento; viceversa, eventi di lunga durata coinvolgono aree molto
vaste e risultano distribuite nello spazio in modo piu uniIorme.
La Iormula piu comunemente adottata per stimare il coeIIiciente di ragguaglio e quella
proposta da Fornari
2 , 0
0015 , 0 1
1
d
S
+
=

con S |km
2
|

d |ore|


Per determinare la c.p.p. valida per l`intero bacino la metodologia da adottare varia a seconda
se nel bacino ricade una sola stazione pluviograIica o ne ricadono piu di una.

Nel primo caso i dati di pioggia di massima intensita copiati dagli annali devono essere
ridotti, moltiplicandoli per il coeIIiciente di ragguaglio calcolato tramite la Iormula di. Quindi
possono essere elaborati nel modo prima descritto Iino ad ottenere un c.p.p. per ogni tempo di
ritorno desiderato. Ovviamente la curva che si ottiene e valida su tutto il bacino.

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Nel caso in cui nel bacino ricadono piu stazioni, una scuola di pensiero propone di ricondurre
la situazione a quella di una sola stazione scegliendo, tra quelle disponibili, quella che Iornisce i dati
piu gravosi e proseguendo nel modo gia descritto. Un`altra scuola propone di ragguagliare i valori
di pioggia di ciascuna stazione al topoieto di competenza, tramite la Iormula di Fornari, di stimare
le medie e gli scarti quadratici medi di queste serie di valori ragguagliati

ij
e
ij
(i 1,3,..24; j 1,2...s) essendo s il numero di stazioni.
e di stimare inIine la media e lo scarto quadratico medio ragguagliato all`intero bacino utilizzando il
metodo dei topoieti.
S
S
i
s
f
f if
=
=1
*

S
S
i
s
f
f if
=
=1
*

Gli statistici cosi determinati permettono di stimare i parametri della legge di distribuzione di
probabilita adottata e quindi di procedere alle successive operazioni necessarie per ricavare la c.p.p.,
valida ancora una volta per l`intero bacino.

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