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Linnovazione del Titolo I del D. L.

vo 81/2008
Leonardo Candito

La legislazione del lavoro dal dopoguerra in poi in Italia

LItalia negli anni del dopoguerra, si presenta come un Paese profondamente sconvolto dagli eventi che hanno interessato il mondo intero. Le sue pi grandi ed industrializzate citt sono state bombardate e lintero tessuto economico, n prima asservito al sostegno dello sforzo bellico, deve essere dunque riconvertito allo scopo di contribuire alla ricostruzione dellintero Paese. La necessit di ristabilire al pi presto la normalit e la conseguente enorme spinta che le industrie italiane devono fornire, portano in secondo piano od oscurano quasi del tutto laspetto della sicurezza negli ambienti di lavoro, che negli anni del dopoguerra diventano estremamente pericolosi ed insalubri per le maestranze, andando a creare col tempo una situazione insostenibile alla quale lo Stato italiano deve porre dei limiti. Vengono dunque emanate nel 1952 una serie di leggi per la sicurezza sui luoghi di lavoro, per la dignit del lavoro e per garantire alcuni diritti basilari per i lavoratori. Tra questi il diritto alla sorveglianza sanitaria ed accorgimenti per rendere meno pericolosa e dannosa ogni attivit lavorativa. A queste norme seguono nel 1955 una nuova serie di leggi per la prevenzione degli infortuni sul lavoro che instaurano in Italia una legislazione detta di comando e controllo, in cui lo Stato italiano attraverso i suoi organi di vigilanza controlla il datore di lavoro anch questo segua le norme che gli vengono prescritte. Tale tipo di legislazione, seppur con delle modiche, continuata negli anni sino al 1994, anno in cui lo Stato italiano per uniformarsi alle leggi emesse dalla Comunit Europea promulga il Decreto Legislativo 626/94 che pone al centro della prevenzione e della sicurezza negli ambienti di lavoro il datore di lavoro stesso. In questo modo al sistema di comando e controllo vigente, inizia a sostituirsi un sistema di prevenzione che trova piena realizzazione nel 2008, anno in cui tramite il Decreto Legislativo n.81, meglio noto come Testo Unico per la sicurezza, viene posto denitivamente al centro della prevenzione e della sicurezza negli ambienti di lavoro il datore di lavoro, che con le sue scelte e le sue valutazioni deve contribuire a garantire lincolumit e la dignit dei lavoratori, ma anche la globalit dei soggetti coinvolti allinterno dellattivit produttiva, passando dai preposti, sino ai lavoratori stessi.

Le innovazioni del Titolo I del Testo Unico

Il Testo Unico risulta costituito da 306 articoli, organizzati in 13 capitoli di carattere generale che tramite 51 allegati richiamano gli aspetti pi specici oggetto dello studio. Esso inanzitutto riordina e coordina tutte le leggi vigenti sino alla sua entrata in vigore. Per quanto riguarda il Titolo I, che tratta dei principi comuni, il sistema prevenzione che esso ha lo scopo di garantire, riguarda alcuni aspetti fondamentali quali lindividuazione precisa delle responsabilit individuali nel campo della sicurezza negli ambiemti di lavoro. A tale scopo, lArticolo 2 denisce con precisione tutti i protagonisti oggetto della regolamentazione nel campo della sicurezza, che sono lintera globalit dei soggetti coinvolti nellattivit produttiva, a partire dal datore di lavoro, passando per i suoi preposti, no ai lavoratori. In questo modo la prevenzione coinvolge lintero mondo del lavoro, prevedendo una collaborazione totale ed organizzata di tutti i soggetti. Si parla infatti di coordinamento tra le strutture e le persone coinvolte nello svolgimento delle attivit lavorative, tra cui anche la corretta gestione e regolamentazione degli appalti come descritto nellArticolo 26. Oltre allindividuazione delle responsabilit, prevista una metodologia che garantisca la correttezza di un eventuale trasferimento delle stesse, ovvero della delega come descritto dagli Articoli 16 e 17. Inoltre viene posta molta attenzione anche per quanto riguarda la manutenzione e luso corretto degli impianti e delle attrezzature. Viene soprattutto denita una serie di obblighi per il datore di lavoro (Articolo 18), che deve garantire la formazione ed una corretta informazione dei lavoratori riguardo le attivit che svolgono ed i rischi ai quali possono essere esposti, anche tramite delle riunioni periodiche con i loro rappresentanti. Esso inoltre deve eettuare allinterno della propria azienda unapprofondita valutazione ed individuazione dei rischi presenti, stabilendo in seguito le procedure per eliminarli o ridurli al di sotto dei valori accettabili per legge. Per fare ci, la legge prevede che il datore possa essere aancato ed aiutato da due gure competenti da lui stesso nominate : il responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP) ed il medico competente. Qualora fosse necessario inoltre, e solo nel caso in cui non fossero sucienti ulteriori dispositivi di protezione collettiva, il datore di lavoro deve anche provvedere alla fornitura degli adeguati dispositivi di protezione individuale. Gli obblighi riguardano anche la registrazione degli infortuni e la comunicazione degli stessi allente assicuratore. Come gi stato detto in precedenza per, il Testo Unico prevede che nellambito della sicurezza siano coinvolti oltre al datore di lavoro i suoi preposti, i cui obblighi vengono sanciti con precisione allinterno dellArticolo 19, sino ai lavoratori, i cui obblighi vengono invece sanciti dallArticolo 20. Il Testo Unico dunque responsabilizza tutti i soggetti coinvolti nellattivit lavorativa, andando a denire approfonditamente per ciascuno di essi un ruolo attivo allinterno del sistema prevenzione, che prevede unorganizzata e continuativa collaborazzione al ne di eliminare o ridurre il pi possibile i rischi connessi alle condizioni di lavoro.

Allinterno dellArticolo 13 vengono poi deniti i ruoli degli organi di vigilanza che controllano il rispetto e ladempimento dei compiti previsti per i protagonisti che la disciplina della prevenzione prevede. Uno degli aspetti fondamentali sancito dallArticolo 3 riguarda il campo di applicazione delle norme. Queste infatti riguardano tutte le tipologie di rischio (misurabili e non misurabili) e si applica a tutti i lavoratori e lavoratrici indipendentemente dal contratto di lavoro e dalle ore lavorative. Il tessuto economico italiano per, essendo costituito per la maggior parte da piccole imprese renderebbe dicoltosa lapplicazione della globalit delle norme, dunque per le attivit pi piccole e meno pericolose sono previste delle semplicazioni per agevolarne lapplicazione. Il Testo Unico soprattutto un documento in continua evoluzione, che si aggiorna in modo tale da regolamentare sempre nel modo pi attuale ed adeguato gli aspetti della prevenzione e della sicurezza negli ambienti di lavoro.

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