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Cesare Maria De Vecchi Il quadrumviro monarchico
Giornalisti fascisti Amicucci – Ojetti – Orano
Medaglioni Risorgimentali Abba – Cadorna – Oberdan – Orsini – Pepe – Pica – Romano – Rossi – Stefani – Tommaseo – Valerio
Ebook series7 titles

Italiani del passato

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About this series

"La Voce" fu un importante giornale politico e culturale dell'Italia del primo Novecento, un giornale che condusse rilevanti battaglie anche filosofiche e polemiche per lo svecchiamento culturale ed intellettuale del paese e che vide la collaborazione di molte personalità del mondo intellettuale e letterario dell'epoca come, tra i tanti, gli scrittori Aldo Palazzeschi, Guido Gozzano, Umberto Saba, Carlo Stuparich, Scipio Slataper, i critici letterari Renato Serra e Giuseppe De Robertis, il poeta e regista Nino Oxilia.
Quest'opera riporta i profili biografici (quindi si spazia lungo tutto l'arco delle loro vite e non solo degli aspetti legati al giornale citato) dei tre personaggi basilari di questa importante esperienza editoriale, Giovanni Papini, Giuseppe Prezzolini e Ardengo Soffici. Tre uomini che attraversarono la storia d'Italia dall'età liberale a quella repubblicana, passando dalla Grande Guerra di cui furono sostenitori e dal regime a cui Papini e Soffici aderirono attivamente, conducendo anche qui battaglie intellettuali, artistiche e culturali in favore del regime e delle sue politiche.
LanguageItaliano
Release dateDec 30, 2019
Cesare Maria De Vecchi Il quadrumviro monarchico
Giornalisti fascisti Amicucci – Ojetti – Orano
Medaglioni Risorgimentali Abba – Cadorna – Oberdan – Orsini – Pepe – Pica – Romano – Rossi – Stefani – Tommaseo – Valerio

Titles in the series (7)

  • Medaglioni Risorgimentali Abba – Cadorna – Oberdan – Orsini – Pepe – Pica – Romano – Rossi – Stefani – Tommaseo – Valerio

    1

    Medaglioni Risorgimentali Abba – Cadorna – Oberdan – Orsini – Pepe – Pica – Romano – Rossi – Stefani – Tommaseo – Valerio
    Medaglioni Risorgimentali Abba – Cadorna – Oberdan – Orsini – Pepe – Pica – Romano – Rossi – Stefani – Tommaseo – Valerio

    Quest'opera ripercorre, tramite la presentazione di vari profili biografici, le vicende del Risorgimento italiano incentrandosi su alcuni dei suoi innumerevoli protagonisti. La scelta dei profili biografici è stata motivata dal desiderio di considerare più aspetti ed aree geografiche della penisola e fornire un quadro d'insieme più variegato, oltre che di includere alcuni tra i protagonisti meno noti o studiati. I personaggi trattati sono appartenuti a differenti correnti politiche-ideologiche e hanno seguito percorsi esistenziali tra loro anche molto diversi – ad esempio, Rossi era un liberale moderato favorevole ad una confederazione italiana mentre Orsini e Tommaseo erano dei repubblicani – ma furono tutti accomunati dal coinvolgimento nelle molteplici vicende politiche, militari (ad esempio, Cadorna e Pepe) e culturali che portarono all'Unità italiana. Oltre ai personaggi convenzionalmente legati al Risorgimento vengono qui studiati anche Pica e Oberdan, il primo perché fu strettamente legato alla lotta contro il brigantaggio e ai moti di rivolta scoppiati come reazione popolare all'unificazione nel meridione e il secondo perché fu, per molti versi, l'ultimo esponente se non l'epigono della lotta anti-austriaca che contraddistinse l'epopea risorgimentale ottocentesca.

  • Cesare Maria De Vecchi Il quadrumviro monarchico

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    Cesare Maria De Vecchi Il quadrumviro monarchico
    Cesare Maria De Vecchi Il quadrumviro monarchico

    Questa biografia di Cesare Maria De Vecchi, uno dei maggiori ras del regime fascista spesso non molto considerato dalla storiografia rispetto ad altre personalità del regime, espande e approfondisce il precedente saggio biografico pubblicato nell'opera "Tre fascisti – Tre fascismi" con lo scopo di ricostruire maggiormente nel dettaglio l'esistenza di questo personaggio che, in qualità di uno dei quadrumviri della Marcia su Roma, svolse un ruolo rilevate nel forzare la mano al sovrano e condusse alla nomina di Mussolini come Presidente del Consiglio, anche se questa non è l'unica vicenda nella quale ebbe un ruolo di primo piano nelle vicende del regime. In questo saggio la vita di De Vecchi viene ripercorsa in maniera cronologica dando ampio spazio alle opere da lui compiute nell'ottica della fascistizzazione di tutti i campi della vita civile, sia in Italia (come squadrista, ras, sottosegretario alle pensioni e ministro dell'Educazione, ruolo di particolare peso per il condizionamento della cultura italiana) che nelle colonie (governatore della Somalia e del Dodecanneso), il suo operato come primo ambasciatore presso la Santa Sede e come esponente di primo piano del regime fascista a partire dal suo avvento al potere sino al suo crollo, che comportò la fuga di De Vecchi all'estero e, solo in seguito, il suo ritorno in Italia. Nella parte conclusiva viene analizzata la questione, controversa, della sua presunta aderenza alla massoneria. Nell'appendice dell'opera, per illustrare con maggior chiarezza il percorso del pensiero di De Vecchi e il suo impatto sulla vita del paese, vengono riportati gli elenchi delle sue opere a stampa e delle onorificenze che gli furono assegnate dallo stato italiano e dal Vaticano.

  • Giornalisti fascisti Amicucci – Ojetti – Orano

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    Giornalisti fascisti Amicucci – Ojetti – Orano
    Giornalisti fascisti Amicucci – Ojetti – Orano

    Il giornalismo fu uno dei campi di grande interesse e di intervento per il regime fascista e soprattutto di Mussolini, che vi lavorò prima di assumere la guida del regime (continuando poi ad interessarsene perfino durante la RSI) e vi dedicò sempre grande attenzione fino alla sua fine. In quest'opera si riportano i profili biografici di tre esponenti di spicco del giornalismo italiano che parteciparono attivamente con la loro azione alla fascistizzazione del settore dell'informazione – e quindi della propaganda che doveva fascistizzare gli italiani negli intenti mussoliniani – e della cultura italiana. Tre uomini che seguirono percorsi politici ed esistenziali diversi, per cercare di ricostruire i percorsi che li condussero all'attiva adesione al regime. Il primo è Ermanno Amicucci, giornalista e organizzatore del sindacato fascista dei giornalisti, colui che provvedette alla fascistizzazione della categoria. Il secondo è Ugo Ojetti un critico d'arte che rivestirono ruoli di rilievo anche per lo sviluppo della professione a cui si dedicarono dirigendo e fondando vari giornali (come il "Corriere della Sera", "Pegaso" e la "Gazzetta del Popolo"), infine vi è Paolo Orano, socialista vicino al sindacalismo rivoluzionario passato al fascismo, primo storico del giornalismo in Italia, rettore dell'Università di Perugia e propugnatore delle tesi antisemite.

  • Rinaldo Rigola Il primo segretario della Confederazione Generale del Lavoro

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    Rinaldo Rigola Il primo segretario della Confederazione Generale del Lavoro
    Rinaldo Rigola Il primo segretario della Confederazione Generale del Lavoro

    Questa biografia, corredata in appendice da vari dei testi documentali a cui ci si riferisce nel testo, ripercorre la vita del sindacalista e politico socialista riformista biellese Rinaldo Rigola. Questi, dopo essere stato un operaio specializzato, svolse l'attività di sindacalista e politico, fu il primo segretario confederale della neonata Confederazione generale del lavoro (CGdL), oltre a quella di giornalista su organi socialisti e sindacali, e studioso delle problematiche del lavoro. Fu organizzatore del movimento sindacale a livello nazionale scontrandosi con le tesi rivoluzionarie al tempo alquanto diffuse e si interessò alle esperienze sindacali inglesi e al movimento gildista. Fronteggiò anche i problemi della grande guerra e poi le scissioni nel movimento socialista fino all'avvento del regime fascista quando assunse posizioni di sostanziale collaborazione e apprezzamento verso gli aspetti cooperativistici del nuovo regime, causa della rottura con la gran parte del resto del movimento socialista con il quale si riconciliò solo vicino alla sua fine negli anni cinquanta.

  • Edmondo Rossoni Il sindacalista del regime

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    Edmondo Rossoni Il sindacalista del regime
    Edmondo Rossoni Il sindacalista del regime

    Il fascismo è stato un fenomeno complesso e sfaccettato nel quale sono confluite differenti ideologie e personaggi, uno di questi fu Edmondo Rossoni, ex sindacalista rivoluzionario e pacifista, passato all'interventismo durante la Grande Guerra e poi al fascismo di cui organizzò il movimento sindacale assumendone per anni la guida e appoggiando la sua trasformazione progressiva in corporativismo, uno dei nuovi elementi cardine del regime, fino al cosiddetto sbloccamento quando venne allontanato da questa carica e bloccata l'attuazione del suo progetto. Oltre a questo, comunque, Rossoni rivestì altri importanti ruoli durante il ventennio, fu ministro dell'Agricoltura e Foreste occupandosi quindi di produzione alimentare e bonifica, attività molto rilevante negli anni del regime, oltre ad essere una delle figure che, in quanto membri del Gran Consiglio del Fascismo, portarono alla caduta di Mussolini nel luglio del 1943. In quest'opera si ripercorre, in maniera tendenzialmente cronologica, il percorso esistenziale e politico-istituzionale del personaggio, citando spesso i testi dei suoi scritti e discorsi per fornire una testimonianza diretta delle su posizioni, oltre a fornire riferimenti normativi e informazioni di contesto per inquadrare gli eventi. In appendice all'opera, in modo da fornire al lettore un facile accesso alla documentazione citata, vengono riportati parte dei testi e dei documenti cui si fa riferimento nei tre saggi. In modo da favorire la ricostruzione del percorso dei contributi politico-ideologici di questi tre gerarchi fascisti, per ogni personaggio vengono inoltre riportati gli elenchi delle rispettive opere a stampa.

  • Le tre voci de “La Voce”Papini – Prezzolini – Soffici

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    Le tre voci de “La Voce”Papini – Prezzolini – Soffici
    Le tre voci de “La Voce”Papini – Prezzolini – Soffici

    "La Voce" fu un importante giornale politico e culturale dell'Italia del primo Novecento, un giornale che condusse rilevanti battaglie anche filosofiche e polemiche per lo svecchiamento culturale ed intellettuale del paese e che vide la collaborazione di molte personalità del mondo intellettuale e letterario dell'epoca come, tra i tanti, gli scrittori Aldo Palazzeschi, Guido Gozzano, Umberto Saba, Carlo Stuparich, Scipio Slataper, i critici letterari Renato Serra e Giuseppe De Robertis, il poeta e regista Nino Oxilia. Quest'opera riporta i profili biografici (quindi si spazia lungo tutto l'arco delle loro vite e non solo degli aspetti legati al giornale citato) dei tre personaggi basilari di questa importante esperienza editoriale, Giovanni Papini, Giuseppe Prezzolini e Ardengo Soffici. Tre uomini che attraversarono la storia d'Italia dall'età liberale a quella repubblicana, passando dalla Grande Guerra di cui furono sostenitori e dal regime a cui Papini e Soffici aderirono attivamente, conducendo anche qui battaglie intellettuali, artistiche e culturali in favore del regime e delle sue politiche.

  • Alfredo Rocco Il giurista del regime

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    Alfredo Rocco Il giurista del regime
    Alfredo Rocco Il giurista del regime

    Questo saggio è dedicato ad uno dei personaggi che parteciparono attivamente alla instaurazione e istituzionalizzazione del regime fascista, ovvero il nazionalista Alfredo Rocco, giurista e teorico del fascismo, soggetto che ebbe un percorso politico variegato passando da posizioni radicali, a liberali e infine nazionaliste. Favorevole ad una dottrina statolatra, condizionò profondamente il regime e l'adozione del sistema corporativo oltre a patrocinare e seguire il percorso di elaborazione e attuazione di varie altre riforme istituzionali e legislative, usò abilmente le leve del governo nel quale entrò fin dall’inizio per plasmare le istituzioni e la legislazione del paese secondo i principi fascisti che lui stesso partecipò a modellare, secondo principi organicistici e antiliberali. In appendice all'opera, in modo da fornire al lettore un facile accesso alla documentazione citata, vengono riportati parte dei testi e dei documenti cui si fa riferimento nei tre saggi. In modo da favorire la ricostruzione del percorso dei contributi politico-ideologico e dottrinari del gerarca, fu docente di diritto, vengono inoltre riportati gli elenchi delle sue opere a stampa.

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