Pósidos
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About this series
In ognuno di questi campi la cultura orale della Sardegna ha permesso la maturazione di forme di poesia e di canto di straordinaria varietà e di notevole spessore. Solo in tempi relativamente recenti tali repertori hanno attirato un’attenzione adeguata da parte degli studiosi e un approfondimento analitico, in particolare per quanto riguarda la comprensione delle forme musicali e gli usi della voce cantata.
I contributi raccolti in questo volume si inseriscono in questo quadro e offrono alcuni scorci su aspetti che in varia maniera sono riconducibili al tema dell’oralità e della caratterizzazione, culturalmente definita, delle forme espressive.
La voce è un bene culturale, così come lo sono tutti i prodotti della creatività umana.
In Sardegna, come in ogni altra parte della terra in cui il mondo dell’oralità non è stato cancellato o soffocato da quello della scrittura, la poesia si è espressa anche (e si direbbe principalmente) in forma orale e cantata. Eppure, è solo in tempi recenti, e in maniera ancora del tutto parziale, che questo mondo di voci intonate è divenuto oggetto di indagine da parte degli studiosi. Si tratta di voci così culturalmente connotate, particolari e riconoscibili da far guadagnare alla Sardegna che le ha fatte maturare un posto del tutto speciale nell’area mediterranea.
Queste voci, insieme con la poesia che esse veicolano, sono oggetto della rassegna di studi che l’Autore qui propone, a segnare una tappa intermedia nel suo personale percorso di ricerca nelle tradizioni cantate dell’Isola.
Titles in the series (13)
- Enciclopedia del Sardismo: Opera completa
1
L’Enciclopedia del Sardismo è il risultato di un lavoro pluridecennale di ricerche e studi condotte dall'Autore - esperto di filosofia politica e storia delle idee, di filosofia ermeneutica del diritto e di antropologia interpretativa - da sempre impegnato nello studio e nell’analisi dell’ideologia politica sardista. La parola Enciclopedia non deve tuttavia trarre in inganno: non si tratta di una carrellata organica e completa di tutte le figure del sardismo, né tanto meno di una storia cronologica (tutta ancora, peraltro, da scrivere), ma di una più interessante operazione di scavo critico intorno a tutti i filoni storico-politici che, nell’arco di un secolo, hanno caratterizzato la polifonia sardista.
- Qui vissero…: Le dimore dei nobili in Castello
8
“Qui vissero…” è un viaggio a ritroso nel tempo dentro Castello, il quartiere che è il cuore del passato di Cagliari. Luci e ombre delle antiche famiglie, eventi lieti, tragedie e complotti sono documentati grazie a un accurato lavoro di ricerca, attraverso il quale viene ricostruita la storia dei palazzi più importanti e delle strade principali. Di ogni edificio si racconta da chi venne costruito, i passaggi di proprietà attraverso vendite, eredità e matrimoni, fino a descrivere la condizione attuale e le particolarità architettoniche. Il libro, che esplora un settore di ricerca finora mai battuto con questa completezza, è un contributo prezioso per capire come e perché la roccaforte della città è arrivata al Terzo millennio nella veste in cui oggi la possiamo osservare. La Cagliari dei quattro rioni storici è dominata dal quartiere di Castello, noto come Casteddu ‘e susu. Eretta dai Pisani nel XIII secolo, la “cittadella” fu considerata strategica anche dai dominatori che vi sono susseguiti, eleggendola a capitale del Regno, collocandoci le principali sedi istituzionali e circondandola da possenti fortificazioni. All’interno delle sue mura hanno costruito monumenti, palazzi e residenze.
- La zona grigia: Cronaca di un sequestro di persona
11
Come nasce un sequestro di persona in Sardegna? Ma, soprattutto, da chi e come viene gestito? Come si organizzano gli inquirenti? Come si gestisce un processo con tanti imputati? E ancora: qual è il filo sottile che lega tutti i personaggi? Questa è la cronaca di un sequestro di persona molto brutto, accaduto alla fine del 1978 in Sardegna e oggi completamente dimenticato. La vittima, un ingegnere della Ferrari, viene rapito nella zona di Villasimius, lontano dai clamori della Costa Smeralda, dove avvenivano, in quel momento, quasi tutti i sequestri. L’ingegnere Bussi non verrà mai rilasciato e il suo corpo non verrà ritrovato. Una storia maledetta dove un pentito si pente di essersi pentito, un latitante incontra personaggi improbabili, testimoni che si inventano piccole storie, giudici che suggeriscono ai testimoni, imputati che suggeriscono ai giudici e, soprattutto e sopra tutti, il giudice considerato in quegli anni “lo Sceriffo”: Luigi Lombardini. Un giallo molto cupo, che non è un giallo, ma solo cronaca e che oggi è diventata la ricerca di un’altra verità. La seconda edizione si arricchisce di due interviste: la prima alla figlia di Agostino Mallocci, condannato per il sequestro Bussi ed oggi deceduto; la seconda a Egidio Carcangiu, condannato anche lui per il sequestro ed oggi un uomo libero. All’interno di queste due nuove storie si giunge a un interessante ma conturbante epilogo: la verità che arretra e si scompone, la verità che paradossalmente aggiunge altri occhi e altre interessanti letture. La verità che, sciogliendosi, rivela “nuove” verità.
- Il pensiero sardista: Enciclopedia del Sardismo
1
Il pensiero sardista ricostruisce sul piano filosofico-politico le varie articolazioni dell’ideologia sardista nel corso di un secolo di storia e di elaborazioni, e individua, tramite precise aggettivazioni, i principali snodi che hanno caratterizzato l’iter storico-politico del PSdAz. L’analisi verte sia su figure esemplari del sardismo, sia sui temi filosofico-politici fondamentali. Alla ricchezza e complessità degli apporti corrisponde un sostanziale codice unitario imperniato sull’idea del PSdAz come partito etnofederalista della Nazione Sarda che si atteggia al contempo come forza orientata al compimento del Risorgimento italiano, e come forza erede di una storia nobilitante di lungo periodo in funzione mobilitante. Il filo conduttore che unifica le varie correnti è la scoperta della mitopoiesi, variamente articolata sia nelle versioni moderniste più accreditate, sia nelle versioni più scopertamente situate nella storia unitaria di lunga durata da cui emerge la coscienza delle radici etniche della Nazione Sarda. Il pensiero sardista è formato da saggi che esplorano temi e figure esemplari in grado di far emergere la estrema complessità di una ideologia che non può essere collocata nei tradizionali versanti dell’opposizione destra/sinistra. Le varie esplorazioni rilanciano con profondità storica le categorie e le parole-chiave qualificanti il Sardismo in un secolo di lotte ideali (specialità e insularità, indipendenza e federalismo, autodeterminazione e autogoverno, etnicità e questione etnolinguistica, dimensione nazionalitaria e questione nazionale sarda, etnostoria e mitopoiesi), le quali esprimono la straordinaria ricchezza dei referenti filosofico-politici del Sardismo che fanno del PSdAz la realtà più complessa e originale del panorama politico europeo. Il volume è preceduto da una sostanziosa prefazione di Maria Dolores Picciau, nota studiosa del sardismo culturale e delle sue principali riviste.
- Nassara e la guerra dei poveri
39
In Nassara e la guerra dei poveri Gianni Andrea Deligia racconta i nove anni che trascorre in Ciad, dal 1975 al 1983. Spinto dalla curiosità verso terre e culture lontane, giunge in Ciad all’età di 25 anni e viene subito travolto dagli eventi. Diventa capo redattore di Tchad et Culture, l’unica rivista del Paese, scritta in francese. A quei tempi la maggioranza dei ciadiani era analfabeta e conoscere quello che succedeva nelle diverse regioni del Paese non era facile. Il calcio era uno dei pochi elementi capaci di unire le diverse popolazioni, dal deserto del Nord-est alla relativamente fertile savana del Sud. Unico giocatore bianco del campionato nazionale di calcio, Gianni diventa famoso come Nassara, ‘l’uomo bianco’. Si incontra e si scontra con una realtà molto diversa dalla sua, che lo affascina stregandolo con le tante contraddizioni. Nel 1977 si trova a lavorare per l’ONU e per il Governo del Ciad, per far sì che i ciadiani potessero scrivere la propria Storia. Nel ’79 la guerra civile, che da anni distrugge il poco che funziona nel Nord-est, raggiunge la capitale. Gianni intreccia la storia della sua giovinezza alla storia di questo Paese. Qui si innamora, si sposa, crea la sua famiglia, fa carriera e decide di restare anche durante la guerra, lottando come funzionario dell’ONU al fianco delle donne e dei bambini del Ciad.
- Compagno T.: Lettera a un comunista sardo
38
La lingua, la storia, le basi e i poligoni militari, l’equivoco della modernità d’importazione, lo spopolamento, i luoghi comuni sui sardi e sulla loro presunta incapacità di emanciparsi, le laceranti ferite dovute ai disastri ambientali e lo smantellamento di ogni prospettiva economica non basata sulla dipendenza e sulla subalternità, ma anche una feroce autocritica sulle involuzioni della sinistra e la crisi profonda del pensiero politico alternativo al modello liberista in un fitto dialogo dell’autore con il misterioso “Compagno T”. Una raccolta di lettere scritte con linguaggio franco e crudo che ricompongono una storia di militanza e passione civile, in una terra condannata ad essere una periferia senza valore. Uno scambio senza esclusione di colpi tra due compagni oramai divisi da un vertiginoso rift culturale prima ancora che politico. Da una parte l’adesione acritica all’ideologia di Stato che gradualmente ma inesorabilmente trasforma i rivoluzionari rossi in tiepidi difensori dello status quo affetti da una vera e propria sindrome di Stoccolma verso l’oppressore. Dall’altra una ricerca continua e instancabile per strappare quel velo di Maya, frutto di una storia di alienazione ma diventato ormai norma e natura, che ha portato la maggioranza dei sardi a riprodurre automaticamente i medesimi meccanismi della subalternità. Una j’accuse diretta e graffiante ma mai distruttiva, sempre con lo sguardo rivolto al futuro e al progetto.
- Un nuraghe per tutti: La Sardegna di Nurnet e la costruzione dell’Identità
40
La costruzione di una mappa, di un’immagine che potesse dare una percezione diretta della grandezza dell’Antica Civiltà Sarda, è lo spunto dell’avventura e delle considerazioni contenute nel libro. La narrazione del Progetto e del coinvolgimento partecipativo nella sua realizzazione. Un invito al recupero di un’Identità e una Storia sempre sottovalutate e, forse, volutamente oscurate. Una mappa che diventa mentale, una narrazione fatta di cartografie, foto, racconti popolari, descrizioni del paesaggio, mitologie classiche, alla ricerca delle ragioni dell’Isola Sacra, evidenti nel lascito archeologico ma sconosciute agli stessi abitanti della Sardegna. Un libro che mira al cuore di chi soffre per la trascuratezza con cui noi stessi Sardi abbiamo trattato la Madre Terra. Nurnet – La rete dei Nuraghi è una Fondazione di Partecipazione, costituita nel settembre del 2013 da sessantanove soci fondatori, che ha come scopo prevalente la promozione della cultura del periodo in cui sull’Isola si svilupparono le civiltà pre e nuragica. Lo scopo della Fondazione è il promuovere un’immagine diversa della Sardegna nel mondo e da ciò generare economia turistica con tutti gli effetti benefici collaterali di filiera.
- Curiosità cagliaritane: Luoghi, preziosità e cronache di storia cittadina
41
Non si può dire di aver conosciuto, o semplicemente visitato Cagliari senza aver curiosato tra le righe della sua storia, letta tra singolari documenti d’archivio o riscoperta tra targhe e monumenti alla portata di tutti. Curiosità cagliaritane è quasi una dedica dell’autore alla sua città, per farla conoscere con le sue luci e le sue ombre, le sue glorie e le sue miserie. Da un autore profondamente cagliaritano c’era da aspettarsi una raccolta come questa, una lente di ingrandimento che svela aneddoti veramente curiosi, spigolature saporite e talvolta esilaranti di una storia non meno ufficiale di quella che le guide raccontano con enfasi a turisti e crocieristi frettolosi. è un invito a leggere la città attraverso quadri di vita vissuta in varie epoche, visitare luoghi più o meno noti con un occhio più attento, ripercorrerla con una maggiore capacità di immaginazione, con le voci e i linguaggi burocratici del tempo, inevitabilmente esposti all’ironia e a sornioni confronti con l’attualità.
- The Nuraghes and the Pleiades: An extraordinary hypothesis on the layout of a group of Bronze Age monuments in Sardinia
49
A symbolization of Heaven on Earth as a supreme religious tribute by the Nuraghic people or just a mere coincidence? The “visual similarity” of the position of the nuraghes as compared to the Open star cluster Messier 45 (known as the Pleiades) is absolutely striking. The daily life of ancient societies was very much influenced by the movements of the sun, moon, planets and specific stars and constellations such as the Great Bear, Orion and the Pleiades. This was even more true before calendars and time markers came into use. The significance was such that the observation and prediction of the celestial events became of profound religious importance and also represented a way to condition the political power over human communities all over the world. The Bronze Age Nuraghic Civilisation in Sardinia was no exception. This book explains in detail the prominent role that the Pleiades had in many civilizations and also an enterprising hypothesis made by the archaeologist Augusto Mulas that the “unusual arrangement” of a group of nuraghes around the Santu Antine of Torralba was purposely set up by its ancient constructors to represent the Sacred star cluster. To support this hypothesis, in the second part of the book, engineer Marco Sanna illustrates a probability calculus which demonstrates that the positioning of the group of nuraghes was almost certainly deliberate, with nearly 96% of likelihood.
- I Templari in Sardegna
42
I Templari in Sardegna si offre al lettore come il frutto di decenni di analisi e studi multidisciplinari condotti dall’autore alla scoperta della preziosa eredità storica lasciata dall’Ordine del Tempio in Sardegna. Gianfranco Pirodda affronta un appassionante percorso di ricerca delle testimonianze documentarie, iconografiche, architettoniche, linguistiche e folcloriche disseminate nell’isola, talvolta dimenticate, spesso ignorate, eppure depositarie di una parte tanto affascinante quanto fondamentale della Storia sarda. Ogni aspetto trattato è puntualmente approfondito dall’immancabile confronto con testimonianze affini provenienti dai più vari scenari internazionali in cui i Cavalieri Templari si sono trovati a operare nel corso dei secoli. Una capillare conoscenza della storiografia mondiale si arricchisce all’interno dell’opera di prospettive inedite, capaci di ribaltare gli apparentemente inamovibili punti di arrivo delle teorie più diffuse, trasformandoli in interessanti spunti di partenza verso nuovi percorsi di indagine ancora insondati. Un’opera di ampio respiro, capace di rivolgersi tanto agli studiosi e ai ricercatori, quanto agli appassionati e ai curiosi, definendosi come uno dei capisaldi immancabili della storiografia sui Templari e sulla Sardegna. I Templari erano soliti lasciare i loro segni e simboli all’interno delle chiese e delle altre costruzioni in cui svolgevano le attività quotidiane, in particolar modo quelle produttive, al fine di indicare la loro presenza e di sottolineare le peculiari esenzioni che ne derivavano. Questi segni, dopo lo scioglimento dell’Ordine da parte di papa Clemente V ad Avignone, furono coperti, cancellati, graffiati o scolpiti via durante i secoli XIV e XV. Dal momento che fino a oggi la ricerca si era dedicata solo marginalmente alla riscoperta di questo patrimonio iconografico – nascosto sotto gli intonaci, dimenticato, ignorato, e talvolta occultato da secoli – i Templari sono stati passivamente considerati assenti in Sardegna. Dopo anni di ricerche sul campo e il rinvenimento di innumerevoli nuove testimonianze, Gianfranco Pirodda dimostra finalmente come i cavalieri del Tempio fossero numerosi e potenti nell’isola, aprendo la storiografia a nuove imperdibili conclusioni.
- Plastichiadi: Viaggio totalmente a caso di una prof, un cane e un polpo
49
«Una mattina mi sono svegliata e ho deciso di dedicare il mio tempo a pulire le spiagge dell’Est Europa. Così ho scritto alla Preside, preso un anno sabbatico, e sono partita. I 213 giorni successivi sono contenuti in questo libro.» Le cause per cui battersi oggi sarebbero tante. Carola Farci, giovane insegnante cagliaritana, ha scelto quella che più le sta a cuore: la lotta contro la plastica. Ha così imbarcato il suo cane, inseparabile portatore di disavventure, sulla sua auto e nell’ottobre del 2021 è partita per ripulire dalla plastica alcune delle spiagge che si affacciano sul Mediterraneo. Non tutte, anche se avrebbe voluto, perché da soli non si può vincere contro un mare di rifiuti. Un viaggio surreale, faticoso, dai molti e irresistibili colpi di scena. Carola non l’ha fatto con l’intento di dare l’esempio, ma dopo aver letto la sua storia potreste ritrovarvi chinati a raccogliere una bottiglia prima ancora di averci pensato!
- Chi era Cristoforo Colombo?: Argomentazioni sull'identità sardo-genovese dello scopritore del Nuovo Mondo
Numerose ipotesi contrastanti sono state formulate dalla ricerca internazionale riguardo all’identità di Cristoforo Colombo, nel tentativo di ricollegare le origini dello scopritore del Nuovo Mondo a luoghi estremamente differenti tra loro: dalla città di Genova, alla Catalogna, al Portogallo, alla Polonia. All’interno di questo articolato panorama, una nuova prospettiva è offerta dalla ricercatrice Marisa Azuara, la cui indagine rivoluziona la direzione degli studi condotti sull’argomento. Mentre i più quotati pretendenti, ovvero i Genovesi e i Catalani, continuano a scontrarsi per appropriarsi della figura di Cristoforo Colombo, l’Azuara prende in considerazione l’unico territorio che era stato loro comune: la Sardegna. Per mezzo di una capillare analisi delle fonti storiche, tanto documentarie quanto iconografiche, eterogenei percorsi d’indagine – di tipo genealogico, araldico, cartografico, paleografico, etc. –, un brillante metodo deduttivo e una prosa scorrevole, la studiosa spagnola riconduce le dibattute origini all’isola. Un viaggio appassionante, attraverso le innumerevoli sfumature di un’epoca complessa e sfaccettata, il cui brillante approdo finale è destinato a modificare in modo irreversibile il nostro modo di leggere il personaggio che ha cambiato le sorti della Storia mondiale.
- A boghe a boghe: Ricerche sulla poesia cantata in Sardegna
Il volume raccoglie una serie di studi su diverse espressioni di poesia sarda cantata realizzati dall’Autore nell’arco di tempo che va dal 2000 al 2012. I campi e i generi indagati – con diversi metodi di indagine, livelli di approfondimento e finalità – sono vari: la poesia improvvisata dell’area campidanese, i canti per l’infanzia, i canti religiosi, il canto a chitarra, ecc. In ognuno di questi campi la cultura orale della Sardegna ha permesso la maturazione di forme di poesia e di canto di straordinaria varietà e di notevole spessore. Solo in tempi relativamente recenti tali repertori hanno attirato un’attenzione adeguata da parte degli studiosi e un approfondimento analitico, in particolare per quanto riguarda la comprensione delle forme musicali e gli usi della voce cantata. I contributi raccolti in questo volume si inseriscono in questo quadro e offrono alcuni scorci su aspetti che in varia maniera sono riconducibili al tema dell’oralità e della caratterizzazione, culturalmente definita, delle forme espressive. La voce è un bene culturale, così come lo sono tutti i prodotti della creatività umana. In Sardegna, come in ogni altra parte della terra in cui il mondo dell’oralità non è stato cancellato o soffocato da quello della scrittura, la poesia si è espressa anche (e si direbbe principalmente) in forma orale e cantata. Eppure, è solo in tempi recenti, e in maniera ancora del tutto parziale, che questo mondo di voci intonate è divenuto oggetto di indagine da parte degli studiosi. Si tratta di voci così culturalmente connotate, particolari e riconoscibili da far guadagnare alla Sardegna che le ha fatte maturare un posto del tutto speciale nell’area mediterranea. Queste voci, insieme con la poesia che esse veicolano, sono oggetto della rassegna di studi che l’Autore qui propone, a segnare una tappa intermedia nel suo personale percorso di ricerca nelle tradizioni cantate dell’Isola.
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