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Teoria del suono

Che cos’è il suono?


L’origine del suono prevede sempre un elemento che vibra, il suono si propaga tramite onde
sonore e per propagarsi ha bisogno di un mezzo di trasporto, l’aria è uno di quelli visto che è
un mezzo elastico ed è ricca di particelle che si trasmettono le vibrazioni provocate dalla
sorgente.
Ma qualsiasi mezzo, liquido, solido ecc. sono in grado di trasportare il suono, però
modificandone la velocità a seconda di alcuni fattori, come la pressione, la densità e la
temperatura.
Onde Sonore
Lo onde sonore si propagano nell’aria in moto longitudinale, quando la sorgente
spinge comprime l’aria e quando torna indietro decomprime, così avendo delle
variazioni di pressione che colpendo le particelle vicine creano un effetto domino;
il suono tende ad andare in tutte le posizioni perché le particelle nell’aria sono
ovunque.
Proprietà delle onde sonore
Un’onda sonora ha delle proprietà come: Frequenza (f), Periodo (t), Fase ( ), Lunghezza
d’onda (λ), Ampiezza e Velocità (v).
L’onda rappresentata in figura è un’onda sinusoidale che non è altro che la curva che nel
piano cartesiano rappresenta l’andamento della funzione seno.

La Frequenza è il numero di cicli che l’onda compie in un secondo; si misura in Hertz (Hz)
e la sua dimensione fisica è pari a [1/sec].
L’orecchio umano deve stare vicino alla soglia dei 40 Hz per percepire queste variazioni
cicliche di pressione sonora come un suono; la soglia minima viene definita come 20 Hz.
Formula f=1/t
     .
     .

Periodo e Fase
Il periodo è il tempo che l’onda impiega ad effettuare un ciclo completo e si calcola con la
formula t= 1/f; si misura in secondi.
La fase indica la posizione in cui si trova il ciclo dell’onda in un determinato lasso di tempo;
si misura in gradi.
Ma quando due onde si dicono in fase e controfase?

Due onde si dicono in fase quando il loro ciclo è sincronizzato ed il loro valore è uguale a
0°, quindi sommando le due onde otterremo l’ampiezza doppia ma con la stessa
frequenza.
Due onde si dicono in controfase quando una è l’opposta dell’altra ed il loro valore è
uguale a 180°, le due onde sommandosi si annullano.
Lunghezza d’onda e Ampiezza
La lunghezza d’onda è la distanza tra i due massimi o minimi dell’onda consecutivi, si misura in
metri (m) e viene indicata con la lettera lambda dell’alfabeto greco (λ); la sua formula è λ=c/f
dove c è la velocità del suono nel mezzo.

Ci sono due tipi di misura dell’ampiezza di un onda, l’ampiezza di picco rappresenta lo


spostamento massimo dalla posizione di equilibrio, con l’aumentare dell’ampiezza aumenterà
anche l’intensità del suono.
Mentre l’ampiezza efficace (RMS) misura come viene percepita dall’udito umano; viene misurata
in dB (decibel).
Velocità del suono
La velocità del suono dipende dalle caratteristiche del mezzo in cui si propaga, come la
densità, la pressione e la temperatura; più è rigido il mezzo più sarà veloce il suono.
Materiale Velocità del suono (m/s)
Aria(20°) 344
Acqua 1410
Mattoni 3000
Legno 3400
Vetro 4100
Acciaio 5200
Formula velocità del suono nell’aria: v = [331,45 + (0.62 ∗ T (C°))] m/s

La velocità con il quale un suono si propaga dipende appunto dalla natura del mezzo e
non dalle sue caratteristiche.
È stato dimostrato che al crescere della temperatura e all’aumentare della densità si
incrementa la velocità del suono.
Velocità del suono
Se il mezzo fosse solido le perturbazioni sarebbero longitudinali, se in un mezzo coesistono
entrambi le perturbazioni allora la velocità delle onde longitudinali sarà superiore a quella di
propagazione dell’onda trasversale; la velocità di una perturbazione dipende dai parametri
elastici del mezzo.
Velocità espressa in un mezzo solido:

Per le onde trasversali:v = Per le onde longitudinali: v =


G= modulo di rigidità E= modulo di Young, indica la densità nel
mezzo
Nei mezzi fluidi: v = Velocità del suono negli aeriformi Velocità del suono (Km/s)
Gas/Vapore
K= modulo di compressibilità del fluido
Aria (253K) 0,319
Aria (273K) 0,332
Azoto (273K) 0,337
Anidride carbonica (273K) 0,259
Elio (273K) 0,972
Velocità del suono
Velocità del suono nei liquidi (T=293K)
Liquido Velocità del suono (Km/s) K (N/m2)
Alcool etilico 1,17 1,1x109
Mercurio 1,45 2,6x109
Acqua 1,48 2,0x109
Acqua marina 1,51 1,6x109
Glicerina 1,93 4,5x109

Velocità del suono nei solidi (T=293K)


Materiale Velocità delle onde longitudinali Velocità delle onde trasversali
(Km/s) (Km/s)
Ottone 4,37 2,10
Rame 4,76 2,33
Vetro pyrex 5,64 3,28
Acciaio 5,98 3,30
Alluminio 6,37 3,11
Velocità del suono al livello del mare
La velocità del suono al livello del mare è circa 1244 km/h, in atmosfera standard internazionale ICAO.
L’atmosfera standard internazionale ICAO è un atmosfera ideale le cui caratteristiche sono state
definite dall’ICAO; si basa su rilevazioni effettuate negli USA quindi intorno ai 45° di latitudine.
Composizione Armonica di un suono
Le armoniche sono frequenze multiple della fondamentale, hanno una ampiezza minore rispetto
alla fondamentale perché sono oscillazioni secondarie, esistono le sub armoniche ovvero dei
sottomultipli della fondamentale, sono dei contenuti meno rilevanti.

Un ottava di una nota è la nota con doppia frequenza o con frequenza dimezzata.
Per la musica un ottava è la differenza di 8 note con frequenze diverse.

Le formanti in una sorgente reale non cambiano mai, le frequenze


non armoniche non sono dei multipli della fondamentale.
I sopra toni sono delle frequenza armoniche molto alte.
Composizione Armonica di un suono
Quando suoniamo uno strumento a corda come potrebbe essere una chitarra, grazie
all’oscillazione della corda oltre a suonare la frequenza fondamentale della nota, ci saranno anche
delle frequenze armoniche che sono non oltre che dei multipli o dei sottomultipli della frequenza
della nota, con ampiezza in via decrescente al crescere dell’armonica.
Prime dieci armoniche del LA :

1. 55 Hz prima armonica (fondamentale)


2. 110 Hz seconda armonica
3. 165 Hz terza armonica
4. 220 Hz quarta armonica
5. 275 Hz quinta armonica
6. 330 Hz sesta armonica
7. 385 Hz settima armonica
8. 440 Hz ottava armonica
9. 495 Hz nona armonica
10. 550 Hz decima armonica
Onda quadra
L’onda quadra (square wave) possiede soltanto armoniche dispari, l’ampiezza decresce è pari a
1/f.
La particolarità di questa forma d’onda è che la terza armonica ha ampiezza pari a 1/3 della
fondamentale, la quinta armonica ha ampiezza pari a 1/5 e così andando.
Onda triangolare
L’onda triangolare (triangle wave) è una forma d’onda non sinusoidale, si chiama onda triangolare
per l’aspetto dei suoi picchi, contiene solo le armoniche dispari, di cui le ampiezze tendono a
decrescere con andamento di 1/f23.
Onda a dente di sega
L’onda a dente di sega (sawtooth wave) è una forma d’onda non sinusoidale, si chiama così
per la somiglianza delle sue onde ai denti della lama di una sega.
Ci possiamo trovare tutte le armoniche, l’ampiezza delle armoniche decresce pari a 1/f.
Inviluppo sonoro
L’inviluppo sonoro è definito come l’andamento dell’ampiezza di un suono dalla sua nascita dalla
sorgente a quando si estingue completamente.
L’inviluppo è costituito da 4 fasi : A (attack) l’ampiezza partendo da zero arriva al valore massimo.

D (decay) dopo aver raggiunto il suo valore massimo l’energia

cala e l’ampiezza si dimezza.

S (sustain) a differenza degli altri non si basa sul tempo ma sul

volume, l’ampiezza assume un valore quasi costante

per un certo periodo.

R (release) in questa fase l’ampiezza decresce completamente,


impostandolo si definisce la velocità della
diminuzione.
L’orecchio umano
L’orecchio umano è l’organo uditivo del corpo umano che permette di percepire onde sonore
dai 20 Hz ai 20 KHz.
Agisce da trasduttore nel trasformare energia acustica, prima in energia meccanica e poi in
energia elettrica.
Gli impulsi elettrici dell’energia elettrica vengono spediti al cervello tramite delle terminazioni
nervose, dove vengono elaborati permettendo la percezione del suono.

L’apparato uditivo è composto da tre parti: l’orecchio esterno, l’orecchio medio e l’orecchio
interno.
L’orecchio esterno
L’orecchio esterno corrisponde alla parte visibile dell’orecchio, è composto dal padiglione
auricolare (unico visibile), dal condotto uditivo esterno e dal timpano.
Il padiglione auricolare è il primo organo che il suono incontra
quando arriva all’orecchio, quando il suono arriva al padiglione
effettua un percorso preciso che durante esso viene amplificato
e trasformato in modo che il cervello possa comprenderlo.

Il suono captato sotto forma di vibrazione viene riflesso e


concentrato dal padiglione verso il condotto uditivo fino ad
arrivare al timpano.
Queste vibrazioni che riceve il timpano poi verranno trasmesse
all’orecchio medio.
L’orecchio medio
L’orecchio medio è composto da 3 ossicini: martello, incudine e staffa.
Questi 3 ossicini servono ad amplificare la vibrazione del timpano e di ritrasmetterla alla
coclea.
Tutti e 3 sono collegati tramite una serie di piccoli legamenti che proteggono l’orecchio
interno dal seguire vibrazioni molto ampie con il rischio di rimanere danneggiati
(superiori 80 dB).

Nell’orecchio medio possiamo trovare anche un’apertura che


porta alla tuba di Eustachio, un canale che conduce verso la
cavità orale, per permettere uno sfogo verso l’esterno in
modo da equilibrare la pressione atmosferica ai due lati del
timpano.
L’orecchio interno
All’interno dell’orecchio interno viene eseguita una conversione dell’energia meccanica in
impulsi elettrici da poi spedire al cervello per l’elaborazione del suono.
La staffa, l’ultimo dei 3 ossicini dell’orecchio medio, è collegata con la coclea mediante una
membrana chiamata finestra ovale.

La coclea è un osso a forma di chiocciola che contiene del fluido, questo fluido riceve la
vibrazione della staffa attraverso la finestra ovale e la trasporta al suo interno dove possiamo
trovare l’organo del corti, che converte l’energia meccanica in elettrica.
L’orecchio interno
All’interno dell’organo delle corti possiamo trovare la membrana basilare che detiene una
popolazione di circa 1.600 cellule ciliate, interne ed esterne, che vibrano in accordo con la
vibrazione del fluido.

Ogni gruppo di cellule è collegata ad una


terminazione nervosa in grado di convertire la
vibrazione trasmessa dal fluido in impulsi elettrici per
poi inviare al cervello per essere elaborati e captati
come suoni.

Una singola frequenza andando ad eccitare un


gruppo di cellule , forma un’estensione delle
ciglia che viene definita come banda critica.
Curve isofoniche
Per avere dati riguardo alla reazione dell’orecchio umano alle frequenze si fa riferimento alle curve
isofoniche, grafici rilevati tramite l’elaborazione dei dati di un campione statistico sottoposto a suoni in
una camera anecoica (camera realizzata con lo scopo di annientare le riflessioni sulle pareti).
Queste curve identificano il valore dBspl necessario per percepire un suono allo stesso volume lungo ogni
curva.

Di riferimento ogni curva è uguale a 1 KHz, Il valore di dBspl è


pari al valore che identifica una particolare curva che si
chiama phon.

Per esempio 50 phon a 1 KHz nella curva isofonica avrà un


ampiezza di 50 dBspl
Percezione di un suono
Un suono per essere percepito da un orecchio umano deve essere compreso in frequenza tra i 20
Hz e i 20 KHz.
Nel tratto di massima sensibilità delle frequenze udibili intorno ai 2-3 KHz l’orecchio ha una
risoluzione di 2 KHz allontanandoci da questa zona la sensibilità va in diminuendo.
Il livello di pressione acustica corrisponde al calcolo logaritmico del rapporto tra la pressione
misurata e una pressione di riferimento; la cui unità di misura è il decibel (dB).
Anche il livello di intensità ha come unità di misura il decibel (dB), ma attraverso un calcolo
logaritmico con fattore moltiplicativo diverso.

L’area di udibilità è compresa tra la soglia di udibilità


ovvero la curva isofonica più bassa, e la soglia del
dolore che tendenzialmente è più uniforme e si
posiziona attorno ai 120-130 dB.
Le frequenze più alte fanno più fatica a superare
ostacoli mentre quelle basse no.
Percezione di un suono
L’ampiezza influisce sull’intensità di un suono, vale a dire il rapporto tra la potenza trasportata
dell’onda e la superficie su cui essa incide; l’intensità dei suoni viene definito da una grandezza
fisica: il livello di intensità (L) definito come, L= 10 Log (I/I0).
All’aumentare dell’ampiezza, aumenterà la forza con la quale verrà colpito il timpano quindi
l’intensità con cui il suono verrà percepito.
Localizzazione di una sorgente sonora
La localizzazione di una sorgente sonora avviene tramite il cosiddetto ascolto binaurale, il nostro
sistema percettivo è in grado di confrontare le caratteristiche fisiche del suono che perviene alle due
orecchie e di ricavare informazioni sulla posizione della sorgente da cui è stato generato.
Se la distanza dalla sorgente sonora delle due orecchie è diversa, si avrà una differenza nel tempo di
arrivo, denominato tempo di interarrivo;
implicando una differenza di fase.

Questo suono sarà con ampiezze diverse sia


perché l’ampiezza diminuisce
all’aumentare della distanza sia perché
il segnale che deve raggiungere
l’orecchio più lontano deve superare l’ostacolo
così avendo una perdita di frequenze.
Stereofonia
La stereofonia si ottiene quando all’orecchio destro e quello sinistro arrivano due onde sonore
diverse, creando un suono stereofonico. La combinazione di queste informazioni trasportate dalle
due onde ci permette di percepire la spazialità di un suono, la sua distanza da noi e la sua posizione, il
percorso che ha compiuto e l’ambiente in cui si propaga.
Quando invece i due segnali che arrivano alle orecchie non hanno differenze si parla di suono
monofonico.

Con questa disposizione le due sorgenti inviando due onde sonore uguali, faranno captare al cervello
un’immagine fantasma, quindi il nostro cervello identificherà il suono proveniente dal centro.
Effetto dopler
L’effetto dopler è il fenomeno fisico che si verifica quando la sorgente sonora o
l’ascoltare si muovono, se la sorgente e l’ascoltatore si muovono entrambi, l’effetto
dopler totale è derivato dalla combinazione dei due movimenti, quindi verranno
analizzati separatamente.
Loudness
Quando il volume è molto basso, l’inserimento del circuito di loudness avrà l’effetto di
aumentare le basse frequenze allineandole l’ampiezza con le altre.
A volumi elevati questo allineamento di ampiezze avverrà in modo naturale da parte
dell’orecchio così da rendere non utile l’utilizzo del loudness.
Battimenti
Il fenomeno dei battimenti si verifica quando si è in all’ascolto di due suoni le cui frequenze
differiscono di poco, quindi non saremmo in grado di percepire chiaramente i due suoni,
percependo un unico suono simile ad un battito il cui ritmo è dato dalla differenza delle due
frequenze originarie.
Tutti i fenomeni fisici che prevedono onde risentono del fenomeno del battimento.
Mascheramenti
L’effetto di mascheramento avviene quando una frequenza con ampiezza elevata va a mascherare
frequenze vicine con ampiezze inferiori che vengono decodificate da ciglia appartenenti alla stessa
banda critica.
Il suono disturbatore viene chiamato suono mascherante, mentre il suono disturbato viene
chiamato suono mascherato.
Effetto Haas e di precedenza
L’effetto Haas è un fenomeno fisico che riguarda la percezione del suono da parte del cervello.
Oltre ad arrivarci il segnale proveniente direttamente da un sorgente sonora ci arriveranno anche
riflessioni del segnale sulle pareti.
Questa riflessione arriva in ritardo visto che deve compiere un percorso più lungo rispetto al segnale
che deriva direttamente dalla sorgente.

Se i due segnali arrivano con piccola differenza di ritardo l’uno dall’altro,


il nostro cervello percepirà un unico suono proveniente da una sola
direzione.
La direzione che individua il cervello è quella dell’onda che arriva per
prima e per questo motivo è soprannominato anche effetto di
precedenza.
Si verifica quando il ritardo è minimo , deve essere minore di 30-35ms,
questo intervallo temporale si chiama zona di Haas.
Quando il ritardo fra i segnali esce dalla zona di Haas avvertiamo due
segnali distinti, così percependo un effetto eco.
Spettro Sonoro
Lo spettro sonoro è un grafico che si utilizza nell'analisi di un rumore o di un suono, dove si
riportano i livelli sonori in funzione della frequenza.
Mentre per un tono puro il grafico è formato da una semplice linea e per un suono musicale
da una serie di linee in corrispondenza alle frequenze fondamentali e alle loro armoniche,
per un rumore lo spettro è costruito per banda.
Spettro Elettromagnetico
Lo spettro elettromagnetico indica l'insieme di tutte le possibili frequenze delle
radiazioni elettromagnetiche.
Riassume l’insieme delle frequenze delle onde elettromagnetiche, che vengono divise
in base alla frequenza e alla lunghezza d’onda.
Infrasuoni e Ultrasuoni
Gli infrasuoni sono onde sonore con frequenza di vibrazione inferiore ai 20 Hz.
Il nostro cervello interpreta i suoni a frequenze molto basse come gravi e sono caratterizzati
dalla capacità di propagarsi su lunghe distanze e di aggirare gli ostacoli con poca dissipazione.

Gli ultrasuoni sono onde meccaniche sonore con frequenza di vibrazione superiore ai 20 KHz.
Il nostro cervello interpreta i suoni a frequenze molto alte come molto acuti.
Spiegazione fisica degli strumenti
Tutti gli strumenti musicali sono basati su elementi risonanti, ai quali viene fornita una certa
quantità di eccitazione.
Il suono degli strumenti a percussione viene scaturito dal battimento, agitamento o
sfregamento con o senza oggetti come bacchette.
Il suono degli strumenti a forma di tubo avviene tramite una risonanza acustica, cioè
l’amplificazione delle onde sonore, tale amplificazione è indotta da un impulso esterno
trasmesso al risuonatore attraverso vincoli meccanici (oppure tramite l’aria), è maggiore
quanto la frequenza dello stimolo è adiacente alla frequenza di risonanza naturale del
risuonatore.

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