• “La storia della civiltà europea è caratterizzata dalla presenza della città
e dalle funzioni da essa svolte”.
• L’Europa è l’Europa delle città e l’Italia è l’Italia delle città! Anzi è la regione più urbanizzata dell’Occidente. • È un’acquisizione storiografica irreversibile che dal X-XI secolo in poi vi fu una rinascita complessiva che si concretizzò/che ebbe come conseguenza, come esito, la “rinascita urbana”. • L’anno Mille non segnò la fine del mondo, ma anzi l’avvio dell’età della“rinascita” • Le città – specie in Italia – non sono mai scomparse (salvo alcune), ma un’eclissi tra Tardo-antico e Alto Medioevo vi fu. Crisi delle istituzioni municipali, invasioni barbariche, ruralizzazione della nobiltà e della società monastica; in città rimasero i vescovi … • Il ri-apparire delle città fu di una dinamicità assoluta sotto tutti gli aspetti: politico-istituzionali, economico-sociali, culturali, religioso- ecclesiastici … • Si affermarono le città-stato (sul calare del secolo XI) • I comuni, le città-repubbliche : si può parlare a pieno diritto di età comunale, di civiltà comunale Questa ha lasciato veramente un segno forte di cui fortunatamente molte nostre città portano ancora l’impronta evidente! Grohmann, tra gli altri, ci ha insegnato che la città è una realtà complessa È un insieme di tanti aspetti che vi si incontrano/che vi si intrecciano/vi convivono. Essa svolge una pluralità di funzioni: politico-istituzionali, economico-sociali, culturali, religioso-ecclesiastici … giudiziarie, amministrative … In città c’è di tutto e accade tutto … È il grande centro degli incontri e degli scambi; È il grande centro dove si vive in tanti e dove la vita sociale e collettiva va regolamentata in termini nuovi e da magistrature e/o addetti a ciò preposti nuovi … fioriscono gli statuti … È il grande centro cui fa capo sia il potere civile che quello ecclesiastico; Tutto si concentra in città; tutto vi confluisce (fiere e mercati); tutto vi si può trovare (le botteghe sono quotidianamente attive) … Ricchezza, benessere e per contro povertà, miseria, marginalità … Le città acquisiscono piena coscienza di sé, ne sono prova le laudes civitatum; i santi patroni; i miti di fondazione. Si forma un nuovo tipo di “uomo medievale”: il “cittadino” consapevole di essere diverso da chi cittadino non è, cioè non abita in città; consapevole di avere un’identità …; di godere di diritti … cosciente di un’appartenenza Le città producono monete (zecche) … Detto ciò, quali sono, molto in generale, le caratteristiche dalla città medievale? Le mura (Isidoro di Siviglia) – città murate – che racchiudono non molti abitanti in proporzione all’espansione moderno-contemporanea e/o in rapporto al mondo islamico. Esse marcano la “differenza” tra chi vi risiede all’interno e chi vi risiede all’esterno. La separazione città/campagna appare netta. La loro funzione è senza dubbio difensiva, ma anche economico-fiscale; in città si entra attraverso le porte e si devono corrispondere dazi e gabelle … Le cinte murarie sono interrotte da porte e/o torri/torrioni (ulteriori elementi di fortificazione e difesa). Le porte venivano rigorosamente chiuse . gli affreschi del Buon Governo di Lorenzetti Grohmann ha puntualizzato che una tipologia esatta delle forme delle città medievali non c’è/non è individuabile …lineari, circolari, radiocentriche, a scacchiera … o quant’altro [Perugia è stata definita tentacolare, stellare, a forma di mano]… tutto sembra poggiare sullo spontaneismo improntato ad irregolarità … e si pensi alle differenze tra le città di mare (porti, arsenali) e quelle di terra (attraversate da fiumi o no) … Vi potevano essere assi viari più precisi, strade principali, “regali”, ma vi era comunque, necessariamente, tutta una rete di collegamento molto varia che si affidava allo spontaneismo La città medievale non è la città rinascimentale che almeno idealmente doveva avere una sua “struttura” ordinata … Si ha l’impressione, a volte, che la città medievale si affastelli un po’, senza precisi criteri programmatici … [ma attenzione…] … All’interno delle mura si “affolla” l’abitato Non privo di spazi aperti per le fiere, per i mercati, per i giochi Le grandi piazze sono l’emblema delle nostre città medievali Esse si caratterizzavano (e si caratterizzano) per essere sedi dei palazzi del potere (sia civile che ecclesiastico) Talvolta nella stessa piazza, talaltra distanziati (Siena/Perugia; Todi/Orvieto …) Il potere civile si esprime nei grandi palazzi pubblici, espressione di forza, di potenza e di prestigio della città … Il potere ecclesiastico nelle cattedrali e nei palazzi vescovili e canonicali … [i palazzi papali riguardano una élite di città] Piazzette, fonti e fontane, pozzi, orti … vigne … Tutto il tessuto abitativo si anima di chiese parrocchiali, di monasteri e conventi Il caso degli ordini Mendicanti Fu un’irruzione che contribuì a dare un’impronta nuova alla città medievale Inseriti nei borghi in espansione, chiese e conventi degli ordini Mandicanti divennero entità imponenti sia proprio come edifici, sia proprio per la loro qualità architettonica, sia per l’universo di fedeli e di frati che attraevano Scuole, università, collegi … Ma dove effettivamente si abitava? Case-torri per i ceti “nobiliari”>palazzi Case e botteghe per il mondo del lavoro (mercanti ed artigiani varii) Casette (a schiera) più modeste per salariati ecc. Sedi delle corporazioni Taverne, alberghi, locande Bagni/stufe, bordelli/ghetti per gli Ebrei Ospedali ed ospizi Confraternite/oratori … Fuori le mura: l’immediato suburbio si popolò anch’esso di realtà insediative in specie religiose, sia maschili che femminili … Perugia è perfettamente inquadrata in queste caratteristiche generali Molte città europee conservano evidenti impronte dell’età medievale In Frncia, in Spagna, in Gran Bretagna, in Germania … Mura, palazzi del potere, edifici ecclesiastico-religiosi, cattedrali … L’Europa è l’Europa delle cattedrali Ma attenzione! Le nostre città centro-italiane in generale, umbre in particolare, conservano molto di più Non si tratta di singoli monumenti, ma di un tessuto urbano “minuto”,,, Case, casette, ospedaletti, chiesette … che formano una sorta di monumentalità continua Ne consegue che è tutta la città nel suo insieme, nel suo complesso che costituisce “monumento” È una sorta di “sinfonia”, o di orchestra, dove ogni elemento, anche piccolo, ha la sua importanza per la perfezione dell’esecuzione Tutti vanno a Parigi, ma non si va a Parigi per vedere come era fatta una città medievale; Notre Dame è un grande monumento di spicco, ma l’insieme della città è molto vario … Diversamente Perugia e tante altre città umbre possono essere a ragione visitate proprio perché conservano ancora la dimensione del vissuto medievale …