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Corso Africa 2011

Istituto Italia- Africa e Oriente

L‟AFRICA E
L‟URBANIZZAZIONE DELLA
POVERTA‟

Pietro Garau
Centro Studi Urbanistici per i Paesi in via di Sviluppo
Dipartimento DATA
Sapienza Universita‟ di Roma
Ante scriptum
Partendo dal tema generale dei
processi di urbanizzazione nel
continente africano, questa
presentazione vuole porre l‟accento
sulle cause e le conseguenze di tali
processi: lo spostamento delle
popolazioni rurali povere nelle citta‟ –
sia dell‟Africa che del resto del
mondo.
I. IL CONTESTO PVS
In via di sviluppo: una
definizione

A developing country has a relatively low


standard of living, an undeveloped industrial
base, and a low Development Index(HDI) score.
In developing countries, there is low per capita
income, widespread poverty, and low capital
formation.
(Wikipedia)
██ high (0.800 - 1)
██ medium (0.500 - 0.799)
██ low (0.300 - 0.499)
██ n/a
La mia definizione preferita: un paese
dove i produttori di beni o servizi
primari non possono permettersi di
acquistarli sul mercato.
Dove, ad esempio,
Un cameriere non puo‟ permettersi
un pasto in un buon ristorante,
Un tassista non puo‟ permettersi un
tassi‟,
Ed un muratore non puo‟
permettersi di abitare in una casa
decente.
Un‟altra caratteristica PVS: la
forte crescita demografica
Un‟ altra caratteristica: la forte
diseguaglianza sociale
Il “Gini coefficient”, ideato 99 anni fa dallo statistico italiano
Corrado Gini, e‟ a tutt‟oggi il piu‟ efficace strumento per misurare
le diseguaglianze in termini di reddito, che sono piu‟ alte man
mano che ci si avvicina al valore massimo di 1.
Questa tavola ci mostra l‟inadeguatezza del PIL per determinare le
condizioni sociali di un paese. Il Sudafrica, di gran lunga il piu‟
ricco paese africano, ha un coefficiente Gini piu‟ alto del
Mozambico e della Tanzania.
Le citta’ sono
piu’ ineguali

Questa tabella mostra


come nelle citta‟ il
coefficiente Gini
superi di molto la
media nazionale.
PERCHE‟ LA CITTA‟ PVS
COSMOPOLIS
Immaginiamo per un attimo
che la popolazione urbana del
mondo
viva in un‟unica citta‟ virtuale,
che chiameremo
Cosmopolis.
Developing [country]: “having a
relatively low level of industrial
capability, technological
sophistication and economic
productivity”
(American Heritage Dictionary)
La citta‟ di Cosmopolis ha 3
miliardi di abitanti
Ed interagisce con una
vastissima regione popolata da
circa lo stesso numero di
persone.
Cosmopolis ha appena raggiunto
un traguardo storico:
Per la prima volta nella storia
dell‟umanita‟, la popolazione di
Cosmopolis ha appena superato
quella della vastissima regione
circostante.

Ecco come.
Sudopolis e‟ il quartiere di
Cosmopolis abitato dai cittadini
urbani dei paesi in via di
sviluppo.
A Cosmopolis, tre abitanti su
dieci se la passano mediamente
piuttosto bene;
Vivono nel “Nord”, e cioe‟ nei
cosiddetti Paesi Sviluppati.
Gli altri sette, non altrettanto
bene.
Stiamo parlando dei 2 miliardi di
persone che vivono nelle citta‟
dei cosiddetti paesi in via di
sviluppo (pvs).
Anche se qualcuno se la cava
meglio di altri..
Paraisopolis, Sao Paulo,
Brasile
Nel quartiere sud di Cosmopolis
c‟e‟ piu‟violenza, fragilita‟
economica, incertezza, disparita‟
sociale, peggiore qualita‟ di vita
urbana, spesso livelli piu‟ alti di
inquinamento...
E minori risorse pubbliche per
affrontare questi problemi.
A Sudopolis, un‟ alta
percentuale della popolazione
urbana vive in slums
(mediamente, il 43 %)
Ed ecco la prima risposta
alla domanda “Perche‟ le citta‟
PVS”: perche‟ sette su dieci
degli abitanti delle citta‟ del
mondo vivono in condizioni
mediamente molto peggiori delle
nostre.
La seconda risposta e‟ che la
nostra prosperita‟ non e‟
estranea alla miseria del Sud.
La terza risposta e‟ che, come
ben sappiamo, gli abitanti di
Sudopolis aspirano a trasferirsi
dove sperano di trovare una vita
migliore.
Ma come vanno le cose a
Sudopolis?
Diciamo che sei abitanti su dieci
se la cavano discretamente,
Asmara, Eritrea
E qualcuno addirittura
benissimo:
Gli altri quattro, decisamente
male.
Mathare Valley, Nairobi
Stiamo parlando di
SLUMVILLE, il quartiere
povero del settore sud di
Cosmopolis dove vivono tre
cittadini su dieci della grande
citta‟ planetaria mondiale: circa
un miliardo di persone.
SLUMVILLE

III
Slumville si trova nella zona Sud
della citta‟,
e pur essendo molto
caratterizzante nell‟immaginario
collettivo, nella pubblicistica e
nella filmografia,
non corrisponde ad un unico,
omogeneo quartiere.
In una tipica citta‟ PVS, i
residenti urbani poveri vivono in
insediamenti informali ormai
circondati dalla “citta‟ legale”,
Accra, Ghana
oppure in lottizzazioni abusive
di maggiore dimensione nelle
zone piu‟ periferiche della
citta‟...
Bogota‟
Oppure in edifici o quartieri
storici degradati del centro
urbano.
Bairro de Luz, Sao Paulo, 2004
Rua do Ouvidor, Sao Paulo,
2004
Sao Vito, Sao Paulo, 2004
Quindi, piu‟ che un “tipo
insediativo”, lo slum e‟ una
condizione urbana caratterizzata
dalla mancanza di almeno uno
dei seguenti cinque requisiti
(UN-Habitat, “Slums of the
World, 2003):
1. Disponibilita‟ di acqua
potabile;
2. “Improved sanitation” (Bagno
o latrina ventilata);
3. Spazio sufficiente,
(non piu‟ di tre persone per
stanza abitabile);
4. Abitazioni a carattere
durevole e non esposte a
pericoli;
5. “Security of Tenure”
(tutela dal rischio di sfratto o
demolizione forzata).
Sulla base di questi parametri,
UN Habitat ha stimato che
nell‟anno 2001, 924 milioni di
persone vivessero in “slum
areas”, e 870 milioni di essi nei
PVS.
Un‟ altra ragione, quindi, per
occuparci della citta‟PVS:
essa ospita circa un miliardo di
persone costrette a vivere in
condizioni inaccettabili.
Ma il miglioramento dei
collegamenti e dei mezzi di
comunicazione fa si‟ che gli
abitanti dei quartieri nord
facciano sempre piu‟ fatica a far
finta che gli abitanti di Slumville
non esistano.
Tanto piu‟ che gli abitanti piu‟
intraprendenti di Slumville
spesso fanno i bagagli e si
installano nella zona nord di
Cosmopolis in cerca di lavoro.
Un‟ altra ragione, quindi, per
occuparci di citta‟ PVS – aiutare
a far si‟ che Sudopolis possa
diventare una migliore
alternativa a Nordopolis.
DAL SUD AL NORD DEL
SUD
Cosa sta succedendo a
Cosmopolis?
Intanto, la popolazione delle
campagne non cresce piu‟,
principalmente a causa
dell‟esodo rurale.
Fonte: United Nations, Population Division
Elaborazione: Andrea Porru, corso di politiche urbane, C.d.L. Urbanistica SIT
Invece, la popolazione di
Cosmopolis continua a crescere
rapidamente...
Ma solo perche‟ sta crescendo a
dismisura Slumville ed il
quartiere Sud in cui si trova.
Nell‟anno 2000,
piu‟ del doppio della
popolazione urbana del mondo
viveva gia‟ nelle citta‟ dei paesi
in via di sviluppo.
Nei prossimi venticinque anni, il
91 per cento dell‟incremento
TOTALE della popolazione
mondiale si insediera‟ nelle aree
urbane dei paesi in via di
sviluppo.
91%
Ma una buona meta‟ di questi
2 miliardi di nuovi abitanti
urbani del pianeta
saranno poveri.

(“Urbanizzazione della
poverta‟”)
E quindi, in mancanza di
politiche e di investimenti
adeguati, la popolazione di
Slumville rischia di raddoppiarsi
passando, in venticinque anni,
da
uno a due miliardi di abitanti.
Un‟altra buona ragione per
occuparci della citta‟ PVS.
Ma c‟e‟ dell‟altro. Dalle
esperienze di Sudopolis
possiamo imparare cose utili.
Ci sono citta‟ PVS,
ad esempio Curitiba e Porto
Alegre in Brasile e Bogota‟ in
Colombia, che hanno ideato ed
attuato innovazioni originali e
creative per il miglioramento
della qualita‟ urbana.
Un‟ ulteriore ragione per
occuparci di citta‟ PVS.
Un‟ appendice:
le politiche
Le politiche per la citta‟ PVS, e
particolarmente per Slumville,
dipendono da come viene
percepito “il problema”.
Ed in effetti, la prima
discriminante passa proprio da
questa maniera di porre la
questione:
lo “slum” come “problema”.
Una scuola di pensiero considera
gli slums fenomeni disdicevoli e
vergognosi.
Questo punto di vista e‟
condiviso dalla maggioranza di
coloro che non vivono negli
slums,
e si traduce in politiche di
demolizione (slum eradication)
ed espulsione della popolazione,
con o senza misure di
risistemazione abitativa.
Una seconda scuola considera
gli slums una soluzione
obbligata per sopravvivere in un
contesto urbano.
Questo punto di vista e‟
condiviso dalla maggioranza di
coloro che negli slums ci vive
e si traduce in politiche di
legalizzazione fondiaria e
riqualificazione urbanistica
impostate ed attuate in
concertazione con gli abitanti.
E‟ questa la politica propugnata
nel rapporto ONU “Una Casa
nella Citta”
e che costituisce il fondamento
del concetto di “Citta‟ del
Millennio”.
Riferimenti:
• Politiche urbane nella‟ citta‟ PVS: “Una Casa
nella Citta”
• Dati statistici:
http://www.un.org/esa/population/unpop.htm
• Testi originali in materia di MDG e lotta alla
poverta‟, incluso il testo originale di “Una
Casa nella Citta‟ ”:
www.unmillenniumproject.org
II. L‟URBANIZZAZIONE
DELL‟ AFRICA
Un termine a due significati:
urbanizzazione come FENOMENO
(demografico e territoriale) ed
ESITO (di politiche).
IL CONTESTO GLOBALE:
L‟AFRICA COME “SUD DEL
SUD”
Il continente africano e‟ la regione
del mondo che, complessivamente,
presenta in maniera piu‟ acuta,
diffusa e visibile i tratti con cui
viene contraddistinta la categoria
dei “paesi in via di sviluppo”.
E‟ quello con il PIL per capita piu‟
basso,
Con l‟aspettativa di vita minore,
Con i livelli di reddito piu‟ bassi,
Ed e‟ anche la regione del mondo
con gli indicatori meno
soddisfacenti in materia di
“sviluppo umano”.
██ high (0.800 - 1)
██ medium (0.500 - 0.799)
██ low (0.300 - 0.499)
██ n/a
L‟Africa e‟ caratterizzata dai tassi
piu‟ alti di crescita demografica
Tasso di crescita della popolazione
totale, regioni del mondo, 1950-
2000 e 2000-2030 Nordamerica

America
3
Latina
2.5 Oceania
2
1.5 Europa
1
0.5 Asia
0
-0.5 1 2 Africa
E dai piu‟ alti tassi di
urbanizzazione.
Tasso di crescita della
popolazione urbana, regioni del
mondo, 1950-2000 e 2000-2030

5
Nordamerica
4.5
4
America
3.5 Latina
3 Oceania
2.5
2 Europa
1.5
1 Asia
0.5
0 Africa
1 2
L‟Africa si sta avviando
rapidamente a diventare, come le
altre regioni del mondo che l‟hanno
preceduta,
E con una rapidita‟ che non ha
precedenti nella storia,
UN CONTINENTE URBANO.
Africa, popolazione urbana e rurale
ad intervalli decennali, 1950-2030

900000
800000
700000
600000
500000
400000
300000
200000
100000
0

POPOLAZIONE URBANA POPOLAZIONE RURALE


Riagganciandoci per un
momento all‟immagine di
“Cosmopolis”,
Chiameremo questa grande citta‟
virtuale africana in via di
formazione,
AFRIVILLE.
Afriville ha oggi circa quattrocento
milioni di abitanti,
La maggioranza dei quali
Vive in condizioni di estrema
poverta‟.
Afriville ha un centro urbano
moderno
Alcuni dei suoi quartieri sono
spaziosi ed eleganti
Ma piu‟ della meta‟ della sua
popolazione vive in bidonville od in
quartieri informali privi di servizi e
di infrastrutture.
IMMAGINI DI “SLUMS”
ACCRA, Ghana
ADDIS ABEBA
NAIROBI
Thika Road, Nairobi
Slum street
address
Bridges over troubled water
charcoal
Out of Kibera
Measuring a shack
outhouse
protoslum
Slum Alley
More bridges
upgrading
Slum landlord housing, Mathare
Slum prefab
Slum prayer
Locked shack
Harare, Zimbabwe
La citta‟ africana esemplifica una
verita‟ che ha fatto fatica a farsi di
strada…
I poveri non sono emarginati
perche‟ vivono negli slums;
Ma vivono negli slums perche‟
sono emarginati.
E questo dimostra la follia delle
politiche di “slum eradication”,
Perche‟ lo slum africano
E‟ una soluzione, prima di essere
“un problema”.
I TRENDS DEMOGRAFICI
Cosa e‟ andato accadendo ad
Afriville,
il “quartiere africano”
di Cosmopolis?
Afriville era una volta un quartiere
relativamente trascurabile t di
Cosmopolis, almeno dal punto di vista
dimensionale.
Nel 1950, Afriville aveva solo 32
milioni di abitanti; un misero 4.5
per cento della popolazione urbana
del pianeta.
Popolazione urbana, Africa e resto
dl mondo, 1950

1
2
Cinquant‟anni dopo, nell‟anno
2000, Afriville, con i suoi 295
milioni di abitanti, contava gia‟ il
13% della popolazione di
Cosmopolis.
Popolazione urbana, Africa e resto
del mondo, 2000

1
2
E nell‟anno 2030, il 25% degli
abitanti di Cosmopolis (787
milioni) abitera‟ ad Afriville .
Popolazione urbana, Africa e resto
del mondo, 2030

1
2
Un abitante urbano del pianeta su
quattro
Vivra‟ in una citta‟ africana.
In sintesi: il continente africano e‟ il
principale protagonista della
transazione epocale dell‟umanita‟
da urbana a rurale
E vivra‟ questa trasformazione nella
maniera piu‟ drammatica in termini
di
Rapidita‟,
Intensita‟,
Scarsita‟ di risorse.
Naturalmente, la citta‟ africana non
e‟ uno stereotipo. Tuttavia, alcuni
caratteri sono rintracciabili in quasi
tutte le citta‟ africane.
Una percentuale media di “slum
dwellers” che e‟ la piu‟ alta del
mondo:
I piu‟ alti livelli medi di
disoccupazione, sottoccupazione e
poverta‟ urbana;
I piu‟ alti livelli di disugugalianza
sociale;
Un basso livello di capacita‟
industriale ed un‟alta prevalenza del
“settore informale”;
Tutti fattori che, uniti alla rapida
espansione demografica e spaziale,
determinano il modello “Crescita
senza Sviluppo”.
DIVERSITA‟
INTRACONTINENTALI
Africa est omnis divisa in partes
tres?
Dal punto di vista del livello di
sviluppo e dalla severita‟ dei
problemi socio-economici possiamo
distinguere tre Afriche:
L‟Africa settentrionale,
L‟Africa sub-sahariana,
Ed il lembo meridionale dell‟Africa
subsahariana che contiene, a sua
volta,
l‟emergenza regionale del
Sudafrica.
Si possono utilizzare come
indicatori di differenziazione
Il tasso di urbanizzazione,
La percentuale della popolazione
urbana che vive in slum,
Ed il tasso di crescita della
popolazione urbana che vive in
slums.
(fonte: UN-HABITAT, “State of the
World‟s Cities”, 2006-2007, Table 1).
80
60
40
20
0
-20
NorthAfri Sub- South
ca Saharan Africa
% urb pop 52 34.6 57.7
% slum pop 28.2 71.9 33.2
% crescita slum -0.15 4.53 0.19
pop
Quindi, non tutta l‟Africa e‟ paese. I
problemi sono comuni, ma la loro
intensita‟, e qualche volta il loro
stesso segno, registrano diversi
valori.
III. QUALI POLITICHE URBANE
PER LA CITTA‟ AFRICANA?
POLITICHE TERRITORIALI
A partire dall‟indipendenza, le
nazioni africane hanno sempre
cercato di scoraggiare
l‟inurbamento…..
In parte, per ragioni simili a quelle
che orientavano le politiche
dell‟epoca fascista in Italia in
materia di “urbanesimo”.
L‟inurbamento crea concentrazioni
di popolazione
E rende il controllo politico e
sociale piu‟ difficile ed aleatorio.
Le citta‟ favoriscono la circolazione
delle idee e dell‟informazione
E piu‟ che mai in Africa, dove la
popolazione, anche la piu‟ povera,
e‟ assetata di notizie e di
informazioni sui fatti del giorno.
Conseguentemente, nelle decadi
degli anni sessanta e settanta….
Le politiche degli stati africani
hanno posto in grande rilievo lo
sviluppo rurale („rural
development”) e lo sviluppo dei
centri urbani intermedi (small and
intermediate urban centers) come
alternativa all‟esodo verso le grandi
citta‟.
Ma queste politiche sono fallite.
In parte perche‟ avrebbero richiesto
risorse finanziarie ed organizzative
considerevoli,
In parte perche‟ i “paesi donatori” e
la Banca Mondiale,
A partire dai primi anni ‟80,
Hanno cominciato a scoraggiare gli
interventi diretti dei governi PVS
in materia di pianificazione
economica e territoriale.
Ed anche perche‟ la redditivita‟
dell‟agricoltura africana e‟ sempre
stata erosa dalla fame di “cash
crops” a buon mercato da parte dei
paesi industrializzati dell‟occidente.
Le politiche di aggiustamento
strutturale imposte negli anni 80 e
90 hanno imposto un pesante
ridimensionamento del “pubblico”
in tutte le sue manifestazioni.
Cio‟ ha comportato una politica di
completo “laissez-faire” in materia
di sviluppo socio-economico e
territoriale, e quindi l‟accettazione
della crescita urbana come una
evoluzione naturale delle economie
nazionali e regionali, anche in
Africa.
POLITICHE URBANE
Le politiche urbane hanno seguito
la stessa involuzione;
La pianificazione urbanistica,
accusata di essere troppo rigida,
punitiva nei confronti delle leggi di
mercato ed inefficace, e‟ stata
sostituita da nuovi modelli di
“urban management”…
Che avrebbero dovuto portare a
gestire la citta‟ con gli stessi criteri
di efficienza impiegati dalle grandi
societa‟ private.
Il concetto era palesemente
irrealistico, particolarmente nel
contesto della citta‟ africana.
Ed ha portato a “due citta‟ nella
citta‟ “: quella moderna, di tipo
occidentale,
Costruita per funzionare da approdo
nell‟arcipelago urbano della
globalizzazione;
E quella “africana” – la citta‟ dei
poveri.
Le nuove politiche urbane per
l‟Africa
Passano attraverso la
ricomposizione di queste due realta‟
Attraverso politiche di buona
governance urbana
Basate sulla trasparenza,
L‟assunzione di responsabilita‟
(accountability),
La partecipazione,
Ed una pianificazione strategica
capace di dare un ruolo
determinante
Ai cittadini urbani finora
emarginati.
E‟ questo il concetto di “Citta‟ del
Millennio”,
E cioe‟ citta‟ decise a mobilitare
inziative di cooperazione locale ed
internazionale
Mirate al raggiungimento degli
“obiettivi del millennio” sottoscritti
da tutti i paesi, dalle organizazioni
internazionali e dalle organizzazioni
mondiali delle citta‟.
Fonti bibliografiche e sitografiche
United Nations Human Settlements Programme. (2004). The
State of the World’s Cities 2004/2005, Earthscan, London.

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United Nations Human Settlements Programme. (2006). The


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HABITAT, Nairobi.
http://www.unhabitat.org/pmss/listItemDetails.aspx?publicationI
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http://www.unhabitat.org/content.asp?typeid=19&catid=555
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York.
http://www.unmillenniumproject.org/documents/Slumdwellers
-complete.pdf

Pietro Garau, Elliott Sclar, Gabriella Carolini. (2008). Una


Casa nella Citta’. Rapporto della Task Force on Improving
the Lives of Slum Dwellers, UN Millennium Project. Edizione
italina del rapporto A Home in the City, a cura della Direzione
Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del mInistero
degli Affari Esteri.

Pietro Garau (a cura di). (2008). Barefoot&Prada: Architects,


Planners, and the Millennium City, Officina Edizioni, Roma.

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