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Museo Archeologico Alto Mugello

LA SCIENZA MEDICA
NELLA STORIA
Tra antichi strumenti e credenze magiche

“LE NOTTI DELL’ARCHEOLOGIA “


Palazzuolo sul Senio (FI), 5 luglio 2008
I BABILONESI

Le prime tracce documentate di pratiche


chirurgiche le troviamo nella raccolta di leggi
scritte nel codice di Hammurabi, riferibile al re
babilonese che regnò dal 1792 al 1750 a.C.

 Il codice stabilisce gli onorari per alcune prestazioni


ma anche le pene in caso di danno procurato. Queste
pene erano per la maggior parte dei casi non cruente, ma
potevano arrivare fino all’amputazione della mano in caso
di morte o lesioni gravi al paziente.

Il codice di Hammurabi

 Attraverso Erodoto sappiamo che i giardini di Babilonia raccoglievano numerose piante


officinali, come il Cardamomo.
GLI EGIZI
In alcuni papiri Egiziani si trova la
descrizione accurata di alcune
patologie quali ferite e ascessi cutanei
ma soprattutto una sorprendente
classificazione delle fratture ossee con
relative manifestazioni cliniche e
specifici trattamenti. Demoni ed altri
eventi superstiziosi rappresentavano la
causa delle malattie ma già si
conosceva il significato di tumore.

 Da notare che non viene mai menzionata la tecnica della trapanazione del cranio (tecnica usata
abitualmente sul faraone morente). Si presuppone che questa tecnica abbia più un significato
divinatorio che medico: il foro potrebbe infatti rappresentare l’unica via di uscita dei demoni che si
sono impossessati del corpo del faraone.
I GRECI
E’ solo con Ippocrate, dal 450 a.C., che la
medicina in Grecia assume un carattere meno
empirico e più scientifico; fino ad allora le
malattie erano considerate come manifestazioni
magiche e religiose, come attesta il culto del dio
Asclepio (figlio di Apollo e di Arsinoe) venerato
come dio della medicina. La scienza medica era
legata a credenze miracolose, mista a magia e
religione. Le terapie praticate erano soprattutto il
vomito, il salasso e il clistere, terapie che
permettevano l’espulsione in modo “naturale”
della probabile causa della malattia.
Il dio Asclepio

 Dal V secolo a.C. grandi scuole filosofiche ospitano studi medici ( Scuola Medica di Crotone)
dove si adoperano grandi medici come Empedocle di Agrigento, iniziatore delle teorie in cui
sopravvive il più forte e la possibilità di scambio di sostanze attraverso i pori.
IPPOCRATE
E’ considerato il padre della medicina per avere
introdotto i concetti di diagnosi e prognosi e per
sostenere che la malattia è dovuta ad eventi
legati all’ambiente e all’organismo. Per la prima
volta si parla di cartella clinica, legata ad una
attenta osservazione delle condizioni del
malato. Ma nelle sue teorie resta ancora
empirico il rapporto che lega l’affezione con la
causa che la determina (teoria degli umori).

Ippocrate

 Con la Scuola di Ippocrate vengono studiate patologie polmonari, infezioni delle ghiandole
endocrine ed esocrine, il sistema digerente e quello urinario.
 Ancora oggi alcune malattie portano il suo nome, come la facies ippocratica, tipica nella
condizioni di indebolimento e sofferenza come nelle peritoniti.
 Ippocrate ebbe inoltre il merito di elaborare un codice deontologico che viene rappresentato nel
giuramento a lui attribuito e che ancora oggi i medici sono tenuti a fare appena laureati in cui si
introduce il concetto di segreto professionale.
T E O R I A D E G L I U M ORI
La teoria degli umori definisce l’esistenza di quattro elementi fondamentali:

FUOCO ACQUA TERRA ARIA


bile gialla flemma bile nera sangue
fegato testa milza cuore
Il Il Il Il
COLLERICO FLEMMATICO MELANCONICO SANGUIGNO
con eccesso di bile con eccesso di con eccesso di con eccesso di
gialla, è magro, flemma, è grasso, bile nera, è magro, sangue, è
lento, pigro debole, pallido, gioviale, allegro,
permaloso, furbo,
e sciocco avaro, triste goloso
irascibile

Il buon funzionamento dell'organismo dipenderebbe dall'equilibrio degli elementi


mentre il prevalere dell'uno o dell'altro causerebbe la malattia. Questa teoria,
rivista da medici in epoche successive, rimane dominante fino al Rinascimento e,
in Paesi come l’Inghilterra, fino agli inizi del ‘700.
I ROMANI
La possibilità di effettuare autopsie e vivisezioni
su animali (maiali e scimmie) e umani (gladiatori
morenti) permette ai medici romani di studiare
anche il sistema nervoso, sia centrale che
periferico. L’uso di oppiacei e semplici regole di
igiene permettono interventi chirurgici
particolarmente complessi (cataratta,
tonsillectomia, craniotomia, litotomia).

Ippocrate e Galeno

 Con CELSO si ha la scoperta dei quattro sintomi flogistici: arrossamento, tumefazione, calore e
dolore. Ma è con GALENO che la scienza medica romana trova il suo precipuo esponente. Si
devono a lui i primi ospedali “moderni” (Valetudenaria), e i primi campi medici a seguito delle
legioni dove operavano i medici e chirurghi militari.
 Da Aristotele, Galeno riprende l’idea della perfezione di ogni organo umano in quanto creato da
Dio secondo finalità precise ed introduce l’idea dell’anima (Pneuma) che penetrando nel corpo con
il respiro raggiunge tutti gli organi vitali.
 Questa concezione teologica della medicina fa si che per molti secoli le teorie galeniche
fossero elevate dalla Chiesa a dogma indiscusso del sapere medico.

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