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I CREDITI

Prof. Giovanna Centorrino


I crediti rappresentano diritti ad esigere, ad
una scadenza individuata o individuabile,
determinati ammontari di disponibilita
liquide da clienti o da altri soggetti.
Nelle imprese mercantili, industriali e di
servizi tale diritto deriva generalmente
dalla vendita di prodotti, merci e servizi
con pagamento differito
Art. 2424 Codice Civile
A. Crediti verso i soci per versamenti ancora dovuti:
a) parte già richiamata
b) parte non ancora richiamata

Immobilizzazioni B III 2 — crediti:


a.verso imprese controllate;
b. verso imprese collegate;
c. verso controllanti;
d. verso altri;

Attivo Circolante C II — Crediti:


1. verso clienti;
2. verso imprese controllate;
3. verso imprese collegate;
4. verso controllanti;
4-bis) crediti tributari;
4-ter) imposte anticipate;
5. verso altri.
La classificazione dei crediti tra l’attivo
circolante e le immobilizzazioni finanziarie non
è effettuata sulla base del criterio finanziario (cioè
sulla base del periodo di tempo entro il quale le
attività si trasformeranno in liquidità,
convenzionalmente rappresentato dall'anno),
bensì sulla base del ruolo svolto dalle diverse
attività nell'ambito dell'ordinaria gestione
aziendale.
Classificazione crediti

 Crediti di finanziamento immobilizzazioni

 Crediti di origine commerciale Attivo


Circolante
La scadenza dei crediti assume rilevanza per
darne separata evidenza nello stato
patrimoniale.
L’articolo 2424 c.c. richiede, infatti, la separata
indicazione, dell’importo esigibile entro ed
oltre l'esercizio successivo, per ciascuna voce
dei crediti.
Momento di iscrizione

Origine Momento di iscrizione


Crediti derivanti da ricavi Solo se sono maturati i ricavi

Crediti derivanti da vendite di Passaggio del titolo di propietà


beni immobili (coincidente con il momento di
consegna o di spedizioni del
bene)
Crediti derivanti da servizi Quando la prestazione è stata
effettuata
Crediti diversi da quelli di Quando sorge l’obbligazione di
origine commerciale terzi verso la controparte
VALUTAZIONE
In relazione alla valutazione, il Codice Civile stabilisce, al punto
8 dell'art. 2426, che i crediti devono essere valutati secondo il

presumibile valore di realizzazione.


La stima del valore di presumibile realizzo comporta una
rettifica indiretta del valore nominale dei crediti mediante
l’utilizzo di appositi

Fondi svalutazione crediti


Il primo punto di riferimento è il loro valore nominale, che va
però rettificato per tenere conto di:
 - perdite per inesigibilità
- resi e rettifiche di fatturazione - sconti ed abbuoni
- interessi non maturati
- altre cause di minor realizzo
I fondi svalutazione crediti
Lo scopo del fondo svalutazione crediti è solo
quello di fronteggiare le previste perdite sui crediti
in bilancio, pertanto il fondo deve essere
determinato tramite l'analisi dei singoli crediti e di
ogni altro elemento di fatto esistente o previsto.
Devono essere:
Distinti per ogni classe di credito
Portati a diretta deduzione della classe di riferimento
In caso di incasso o di mancato incasso si possono presentare le
seguenti 3 situazioni
 Il Fondo di svalutazione crediti accantonato coincide con la parte
di credito non incassato. In tal caso si avrà lo storno del fondo
senza effetti sul reddito dell’esercizio in corso.
 Il Fondo di svalutazione crediti accantonato è maggiore della
parte del credito non incassato. Si avrà lo storno del fondo ed il
conto nel quale viene rilevata l’eccedenza (componente positivo
di reddito): Altri ricavi e proventi Conto Economico voce A.5.
 Il Fondo di svalutazione crediti accantonato è minore della parte
del credito non incassato. Si avrà lo storno del fondo ed il conto
nel quale viene rilevata la perdita su crediti: Oneri diversi di
gestione B.14
Si presenta la seguente situazione dei crediti e dei relativi fondi
svalutazione in apertura dell’esercizio X1

CLIENTE IMPORTO CREDITO IMPORTO FONDO


A 50.000 5.000
B 80.000 7.000

Il credito verso A viene incassato per euro 43.000.


Il credito verso B viene incassato per euro 78.000.
La perdita su crediti relativi ad A: 50.000 – 48.000= 2.000 (Oneri
diversi di gestione)
(43.000 + 5.000 (Importo Fondo)= 48.000).
La sopravvenienza su crediti relativi a B: 80.000-78.000 = 2000.
7.000- 2.000= 5.000 (Altri ricavi e proventi)
Scorporo di interessi impliciti
L’attualizzazione degli interessi impliciti si configura come il
procedimento con il quale si esplicitano gli interessi e si provvede a
imputarli nei vari esercizi di durata del credito secondo il principio
della competenza temporale.

Per l’applicazione della procedura i crediti devono


avere le seguenti caratteristiche:

Scadenza nel medio-lungo periodo;


Mancanza di interessi o interessi troppo bassi
rispetto al tasso di mercato.
Scorporo di interessi impliciti
E’ necessario individuare il reale ricavo di vendita depurato dagli
interessi impliciti che è il prezzo di mercato con pagamento a breve
termine.
Se non si può determinare bisogna prendere in considerazione il
credito attualizzato ad un appropriato tasso di interesse.

VALORE NOMINALE DEL CREDITO –


AMMONTARE DEL CORRISPETTIVO =

INTERESSI ATTIVI IMPLICITI (RISCONTO


PASSIVO)
I risconti su interessi di dilazione impliciti
Gli interessi attivi su crediti vanno riconosciuti per
competenza, proporzionalmente al credito in essere.
Pertanto si ha la necessità di stornare la quota non
competenza dando origine a Risconti Passivi
Cessione di crediti
Le operazioni di cessione di crediti generalmente con società di
factoring o istituti bancari possono avere finalità diverse:

 garanzia da rischi d'insolvenza, nel caso di cessione senza


azione di regresso;

 finanziaria, quando il “factor” anticipa al cedente degli


ammontari a fronte dei crediti ceduti;

 mandato all'incasso, quando il “factor” si limita a curare la


riscossione per conto del cedente.
Crediti ceduti senza azione di regresso (pro
soluto).
I crediti ceduti in modo definitivo (pro soluto) senza azione di regresso, e per
i quali il rischio d'insolvenza è trasferito al cessionario nella sostanza, devono
essere rimossi dal bilancio e l'utile o la perdita devono essere riconosciuti per
la differenza tra il valore ricevuto ed il valore cui erano iscritti in bilancio.
Qualora contrattualmente siano previste clausole miranti a frazionare il
rischio d'insolvenza tra il cedente e il cessionario, con la previsione di un
incremento o di un decremento dell'importo ricevuto dal cedente in relazione
al mancato incasso, entro le scadenze previste, di parte dei crediti ceduti, si
dovrà mettere in evidenza nei conti d'ordine l'ammontare degli eventuali
rischi, fornendo, ove necessario, ulteriori informazioni in nota integrativa.
Alle cessioni ancorchè qualificate pro soluto, che prevedono la possibilità di
un'azione di regresso, qualora il “factor” non incassi dal debitore l'importo
del credito ceduto alla scadenza prevista, si applica la metodologia di
contabilizzazione delle cessioni pro solvendo.
Crediti ceduti con azione di regresso (pro
solvendo)
I crediti ceduti con azione di regresso (pro solvendo) vanno normalmente rimossi
dallo stato patrimoniale e sostituiti con l'ammontare dell'anticipazione ricevuta e col
credito nei confronti del “factor” per la differenza tra il valore nominale del credito
ceduto e l'anticipazione ricevuta (quest'ultimo ammontare sarà restituito dal “factor”
al cedente al momento dell'incasso dal debitore ceduto), mettendo in evidenza
l'ammontare del rischio di regresso nei conti d'ordine, fornendo ove necessario,
ulteriori informazioni nella nota integrativa e iscrivendo l'eventuale fondo rischi nel
passivo di stato patrimoniale. Le commissioni passive che il cedente riconosce al
“factor” andranno imputate a conto economico.
Alternativamente è consentito considerare i crediti come dati in garanzia a fronte dei
prestiti ricevuti e pertanto mantenere in bilancio tali crediti, iscrivendo nelle apposite
voci dell'attivo di stato patrimoniale l'ammontare dell'anticipazione ricevuta (al netto
delle commissioni) e nel passivo il debito verso il “factor” per uguale ammontare,
mettendo inoltre in evidenza nella nota integrativa l'importo nominale dei crediti
ceduti.
Gli interessi dovuti al “factor” sugli ammontari anticipati vanno imputati a conto
economico nel rispetto dei principio della competenza.
Mandato all'incasso

Qualora il “factor” curi semplicemente la


riscossione del credito impegnandosi a versare
al cedente l'ammontare dei crediti ceduti alla
scadenza degli stessi, tali crediti sono mantenuti
nell'attivo dello stato patrimoniale del cedente;
le commissioni passive che il cedente riconosce
al “factor” andranno imputate a conto
economico.
Le regole in base agli IAS
Gli Ias che riguardano I crediti sono essenzialmente:

IAS 18 (Revenue)

IAS 20 ( Accounting for governament grants and disclosure of


govenament assistence)

IAS 39 (Financial instrument)


Riconoscimento dei ricavi IAS
18
Devono essere soddisfatte le seguenti condizioni:
 L’azienda abbia trasferito all’acquirente I rischi e I benefici connessi
alla proprietà dei beni;
 L’azienda abbia smesso di esercitare il livello continuativo di attività
associate con la proprietà e l’effettivo controllo sulla merce venduta
 Il valore dei ricavi può essere determinato attendibilmente
 È probabile che I benefici economici derivanti dall’operazione
saranno fruiti dall’azienda
 I costi sostenuti possono essere attendibilmente determinati.

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