I crediti rappresentano diritti ad esigere, ad una scadenza individuata o individuabile, determinati ammontari di disponibilita liquide da clienti o da altri soggetti. Nelle imprese mercantili, industriali e di servizi tale diritto deriva generalmente dalla vendita di prodotti, merci e servizi con pagamento differito Art. 2424 Codice Civile A. Crediti verso i soci per versamenti ancora dovuti: a) parte già richiamata b) parte non ancora richiamata
Immobilizzazioni B III 2 — crediti:
a.verso imprese controllate; b. verso imprese collegate; c. verso controllanti; d. verso altri;
Attivo Circolante C II — Crediti:
1. verso clienti; 2. verso imprese controllate; 3. verso imprese collegate; 4. verso controllanti; 4-bis) crediti tributari; 4-ter) imposte anticipate; 5. verso altri. La classificazione dei crediti tra l’attivo circolante e le immobilizzazioni finanziarie non è effettuata sulla base del criterio finanziario (cioè sulla base del periodo di tempo entro il quale le attività si trasformeranno in liquidità, convenzionalmente rappresentato dall'anno), bensì sulla base del ruolo svolto dalle diverse attività nell'ambito dell'ordinaria gestione aziendale. Classificazione crediti
Crediti di finanziamento immobilizzazioni
Crediti di origine commerciale Attivo
Circolante La scadenza dei crediti assume rilevanza per darne separata evidenza nello stato patrimoniale. L’articolo 2424 c.c. richiede, infatti, la separata indicazione, dell’importo esigibile entro ed oltre l'esercizio successivo, per ciascuna voce dei crediti. Momento di iscrizione
Origine Momento di iscrizione
Crediti derivanti da ricavi Solo se sono maturati i ricavi
Crediti derivanti da vendite di Passaggio del titolo di propietà
beni immobili (coincidente con il momento di consegna o di spedizioni del bene) Crediti derivanti da servizi Quando la prestazione è stata effettuata Crediti diversi da quelli di Quando sorge l’obbligazione di origine commerciale terzi verso la controparte VALUTAZIONE In relazione alla valutazione, il Codice Civile stabilisce, al punto 8 dell'art. 2426, che i crediti devono essere valutati secondo il
presumibile valore di realizzazione.
La stima del valore di presumibile realizzo comporta una rettifica indiretta del valore nominale dei crediti mediante l’utilizzo di appositi
Fondi svalutazione crediti
Il primo punto di riferimento è il loro valore nominale, che va però rettificato per tenere conto di: - perdite per inesigibilità - resi e rettifiche di fatturazione - sconti ed abbuoni - interessi non maturati - altre cause di minor realizzo I fondi svalutazione crediti Lo scopo del fondo svalutazione crediti è solo quello di fronteggiare le previste perdite sui crediti in bilancio, pertanto il fondo deve essere determinato tramite l'analisi dei singoli crediti e di ogni altro elemento di fatto esistente o previsto. Devono essere: Distinti per ogni classe di credito Portati a diretta deduzione della classe di riferimento In caso di incasso o di mancato incasso si possono presentare le seguenti 3 situazioni Il Fondo di svalutazione crediti accantonato coincide con la parte di credito non incassato. In tal caso si avrà lo storno del fondo senza effetti sul reddito dell’esercizio in corso. Il Fondo di svalutazione crediti accantonato è maggiore della parte del credito non incassato. Si avrà lo storno del fondo ed il conto nel quale viene rilevata l’eccedenza (componente positivo di reddito): Altri ricavi e proventi Conto Economico voce A.5. Il Fondo di svalutazione crediti accantonato è minore della parte del credito non incassato. Si avrà lo storno del fondo ed il conto nel quale viene rilevata la perdita su crediti: Oneri diversi di gestione B.14 Si presenta la seguente situazione dei crediti e dei relativi fondi svalutazione in apertura dell’esercizio X1
CLIENTE IMPORTO CREDITO IMPORTO FONDO
A 50.000 5.000 B 80.000 7.000
Il credito verso A viene incassato per euro 43.000.
Il credito verso B viene incassato per euro 78.000. La perdita su crediti relativi ad A: 50.000 – 48.000= 2.000 (Oneri diversi di gestione) (43.000 + 5.000 (Importo Fondo)= 48.000). La sopravvenienza su crediti relativi a B: 80.000-78.000 = 2000. 7.000- 2.000= 5.000 (Altri ricavi e proventi) Scorporo di interessi impliciti L’attualizzazione degli interessi impliciti si configura come il procedimento con il quale si esplicitano gli interessi e si provvede a imputarli nei vari esercizi di durata del credito secondo il principio della competenza temporale.
Per l’applicazione della procedura i crediti devono
avere le seguenti caratteristiche:
Scadenza nel medio-lungo periodo;
Mancanza di interessi o interessi troppo bassi rispetto al tasso di mercato. Scorporo di interessi impliciti E’ necessario individuare il reale ricavo di vendita depurato dagli interessi impliciti che è il prezzo di mercato con pagamento a breve termine. Se non si può determinare bisogna prendere in considerazione il credito attualizzato ad un appropriato tasso di interesse.
VALORE NOMINALE DEL CREDITO –
AMMONTARE DEL CORRISPETTIVO =
INTERESSI ATTIVI IMPLICITI (RISCONTO
PASSIVO) I risconti su interessi di dilazione impliciti Gli interessi attivi su crediti vanno riconosciuti per competenza, proporzionalmente al credito in essere. Pertanto si ha la necessità di stornare la quota non competenza dando origine a Risconti Passivi Cessione di crediti Le operazioni di cessione di crediti generalmente con società di factoring o istituti bancari possono avere finalità diverse:
garanzia da rischi d'insolvenza, nel caso di cessione senza
azione di regresso;
finanziaria, quando il “factor” anticipa al cedente degli
ammontari a fronte dei crediti ceduti;
mandato all'incasso, quando il “factor” si limita a curare la
riscossione per conto del cedente. Crediti ceduti senza azione di regresso (pro soluto). I crediti ceduti in modo definitivo (pro soluto) senza azione di regresso, e per i quali il rischio d'insolvenza è trasferito al cessionario nella sostanza, devono essere rimossi dal bilancio e l'utile o la perdita devono essere riconosciuti per la differenza tra il valore ricevuto ed il valore cui erano iscritti in bilancio. Qualora contrattualmente siano previste clausole miranti a frazionare il rischio d'insolvenza tra il cedente e il cessionario, con la previsione di un incremento o di un decremento dell'importo ricevuto dal cedente in relazione al mancato incasso, entro le scadenze previste, di parte dei crediti ceduti, si dovrà mettere in evidenza nei conti d'ordine l'ammontare degli eventuali rischi, fornendo, ove necessario, ulteriori informazioni in nota integrativa. Alle cessioni ancorchè qualificate pro soluto, che prevedono la possibilità di un'azione di regresso, qualora il “factor” non incassi dal debitore l'importo del credito ceduto alla scadenza prevista, si applica la metodologia di contabilizzazione delle cessioni pro solvendo. Crediti ceduti con azione di regresso (pro solvendo) I crediti ceduti con azione di regresso (pro solvendo) vanno normalmente rimossi dallo stato patrimoniale e sostituiti con l'ammontare dell'anticipazione ricevuta e col credito nei confronti del “factor” per la differenza tra il valore nominale del credito ceduto e l'anticipazione ricevuta (quest'ultimo ammontare sarà restituito dal “factor” al cedente al momento dell'incasso dal debitore ceduto), mettendo in evidenza l'ammontare del rischio di regresso nei conti d'ordine, fornendo ove necessario, ulteriori informazioni nella nota integrativa e iscrivendo l'eventuale fondo rischi nel passivo di stato patrimoniale. Le commissioni passive che il cedente riconosce al “factor” andranno imputate a conto economico. Alternativamente è consentito considerare i crediti come dati in garanzia a fronte dei prestiti ricevuti e pertanto mantenere in bilancio tali crediti, iscrivendo nelle apposite voci dell'attivo di stato patrimoniale l'ammontare dell'anticipazione ricevuta (al netto delle commissioni) e nel passivo il debito verso il “factor” per uguale ammontare, mettendo inoltre in evidenza nella nota integrativa l'importo nominale dei crediti ceduti. Gli interessi dovuti al “factor” sugli ammontari anticipati vanno imputati a conto economico nel rispetto dei principio della competenza. Mandato all'incasso
Qualora il “factor” curi semplicemente la
riscossione del credito impegnandosi a versare al cedente l'ammontare dei crediti ceduti alla scadenza degli stessi, tali crediti sono mantenuti nell'attivo dello stato patrimoniale del cedente; le commissioni passive che il cedente riconosce al “factor” andranno imputate a conto economico. Le regole in base agli IAS Gli Ias che riguardano I crediti sono essenzialmente:
IAS 18 (Revenue)
IAS 20 ( Accounting for governament grants and disclosure of
govenament assistence)
IAS 39 (Financial instrument)
Riconoscimento dei ricavi IAS 18 Devono essere soddisfatte le seguenti condizioni: L’azienda abbia trasferito all’acquirente I rischi e I benefici connessi alla proprietà dei beni; L’azienda abbia smesso di esercitare il livello continuativo di attività associate con la proprietà e l’effettivo controllo sulla merce venduta Il valore dei ricavi può essere determinato attendibilmente È probabile che I benefici economici derivanti dall’operazione saranno fruiti dall’azienda I costi sostenuti possono essere attendibilmente determinati.