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Relazioni Di Aiuto
Relazioni Di Aiuto
E LA FIGURA
DELL’ O.S.S.
Programma
1. Elementi organizzativi del corso: ordinamento che
disciplina il percorso formativo,obiettivi e metodologia
2. Significato di professione di aiuto
3. Profilo dell’Operatore Socio Sanitario :competenze ed
attività
4. Ruolo e funzioni delle figure professionali che operano
nei servizi socio-assistenziali,
5. Descrizione delle diverse strutture socio-assistenziali
socio-sanitarie ed altri contesti lavorativi,
6. Elementi di base dell’organizzazione dei servizi
,definizione, scopi , strutture e processi,
7. Definizione e implicazioni operative del concetto di
responsabilità autonomia e delega.
L’Operatore Socio-Sanitario
ORDINAMENTO
art. 8
art. 8
Moduli didattici
• Durata Base: formazione teorica ore 200.
annuale
Modulo “motivazione
Totale orientamento e conoscenze
di base:
1.000 ore Professionalizzante con formazione
teorica minimo 250 ore ed
esercitazione/stage minimo 100 ore;
Tirocinio minimo 450 ore.
L’Operatore Socio-Sanitario
“ORGANIZZAZIONE DIDATTICA”
art. 9
• Prova teorica
• Prova pratica
Commissione di esame integrata da un componente
nominato dall’ Assessorato regionale alla sanità ed un
componente nominato dall’Assessorato regionale alle
politiche sociali.
superate le prove viene rilasciato un ATTESTATO DI
QUALIFICA valido su tutto il territorio nazionale, nelle
strutture dove è prevista la figura dell’OSS.
L’Operatore Socio-Sanitario
FORMAZIONE COMPLEMENTARE
Conferenza Stato Regioni del 16 gennaio 2003
Area sanitaria
Attività
Elenco delle principali attività previste per l’OSS
(allegato A Conferenza Stato-Regione)
Competenze
Competenze dell’OSS
(allegato B Conferenza Stato-Regione)
Le attività dell’Operatore Socio-Sanitario sono rivolte
alla persona e al suo ambiente di vita:
Attività
3
Supporto gestionale, organizzativo e formativo
utilizza strumenti informativi di uso comune per la
registrazione di quanto rilevato durante il servizio
Competenze:
1. tecniche
3. relazionali
L’Operatore Socio-Sanitario
Competenze:
tecniche - relative alle conoscenze richieste - relazionali
competenze tecniche
in base alle proprie conoscenze ed in collaborazione con altre
figure professionali, sa attuare i piani di lavoro
è in grado di utilizzare metodologia di lavoro comune
schede
protocolli
Sa lavorare in equipe
si avvicina e si rapporta con l’utente e con la famiglia,
comunicando in modo partecipativo in tutte le attività
quotidiane di assistenza, sa rispondere esaurientemente,
coinvolgendo e stimolando al dialogo
…riferendosi all’infermiere ogni volta che la persona manifesta
delle variazioni rispetto alle sue condizioni di base, valutate
periodicamente dall’infermiere
Sa coinvolgere le reti informali, sa rapportarsi con le
strutture sociali, ricreative, culturali dei territori
……secondo le necessità stabilite dal personale infermieristico,
dall’educatore o assistente sociale
condizioni di conformità per il corretto impiego dell’OSS e
dell’infermiere
Sa sollecitare ed organizzare momenti di
socializzazione fornendo sostegno alla partecipazione
ad iniziative culturali e ricreative sia sul territorio che
in ambito residenziale
…in collaborazione del personale responsabile di tali momenti, quali
l’infermiere, l’educatore, l’assistente sociale
Sancisce
il seguente accordo ……..per disciplinare la formazione complementare
in assistenza sanitaria dell’OSS che consente allo stesso di
collaborare con l’infermiera e l’ostetrica e di svolgere alcune attività
assistenziali in base all’organizzazione dell’unità funzionale di
appartenenza e conformemente alle direttive del responsabile
dell’assistenza infermieristica ed ostetrica sotto la sua supervisione
Moduli di formazione Complementare di assistenza sanitaria
minimo ore 300 di cui la metà 150 ore di tirocinio
riservato agli OSS con attestato di qualifica
al termine del modulo formativo complementare e il superamento
dell’esame finale ricevono uno specifico attestato
Operatore Socio-Sanitario con formazione
complementare
Elenco delle principali attività in assistenza sanitaria
dell’Operatore Socio-Sanitario con formazione complementare
Allegato A
somministrazione per via naturale della terapia prescritte
conformemente alle direttive del responsabile dell’assistenza infermieristica
od ostetrica o sotto la sua supervisione
la terapia intramuscolare e sottocutanea su specifica
pianificazione infermieristica
conformemente alle direttive del responsabile dell’assistenza infermieristica
od ostetrica o sotto la sua supervisione
i bagni terapeutici, impacchi medicali, e frizioni
la rilevazione e l’annotazione di alcuni parametri vitali (FC
FR e TC) del paziente
la raccolta di escrezioni e secrezioni a scopo diagnostico
la medicazione semplice e bendaggio
i clisteri
la mobilizzazione dei pazienti non autosufficenti per la
prevenzione delle LdaD e alterazioni cutanee
Elenco delle principali attività in assistenza sanitaria
dell’Operatore Socio-Sanitario con formazione complementare
Continua Allegato A
la respirazione artificiale, massaggio cardiaco esterno
la cura il lavaggio e preparazione del materiale per la
sterilizzazione
l’attuazione e il mantenimento dell’igiene della persona
la pulizia disinfezione e sterilizzazione delle apparecchiature
delle attrezzature sanitarie e dei dispositivi medici
la raccolta e lo stoccaggio dei rifiuti differenziati
il trasporto del materiale biologico ai fini diagnostici
la somministrazione dei pasti e delle diete
la sorveglianza delle fleboclisi conformemente alle direttive del
responsabile dell’assistenza infermieristica od ostetrica o sotto la sua
supervisione
L’inserimento dell’OSS nell’Organizzazione
• lamentele fisiche,
• disagio psicologico,
• interazione sociale,
• stato funzionale,
• soddisfacimento per le cure mediche.
IL SAPER ESSERE
L’ APPRENDIMENTO DI NUOVE CONOSCENZE
… IL SAPERE
BISOGNI DI
AUTOREALIZZAZIONE
BISOGNI DI STIMA
BISOGNI DI APPARTENENZA
BISOGNI DI SICUREZZA
BISOGNI FISIOLOGICI
respirare – alimentarsi – idratarsi – mantenere la T.C. – muoversi – eliminazione – igiene –
riposo e comunicazione
La relazione di aiuto
• Modello dell’attaccamento-accudimento
• È l’esigenza comune nel mondo animale, quindi nel
genere umano, di instaurare e mantenere un legame con
un altro individuo, di solito di genere femminile.
• Comporta l’assunzione della posizione speculare di
essere accudito e di accudire qualcuno, con il duplice
ruolo di accudito e di persona accudente.
• Nell’età adulta i meccanismi dell’attaccamento
riemergono in particolare quando l’individuo avverte la
propria vulnerabilità con sensazione di minaccia
all’equilibrio fisico/psichico (malattia, trauma emotivo,
carenza affettiva ecc.).
• L’evento-malattia comporta nuovi adattamenti, una nuova
identità di persona malata, modifiche obbligatorie delle
abitudini di vita (es. ospedalizzazione), dipendenza in
vari gradi dall’operatore che si prende cura del paziente.
LA RELAZIONE PROFESSIONALE
OSS/UTENTE
• La comparsa di una malattia determina una crisi
nell'esistenza della persona colpita e di chi lo assiste. Si
tratta di conseguenze psicologiche e sociali, a volte di
lunga durata, spesso trascurate da chi è impegnato a
dare il massimo sul versante delle cure tecnico-sanitarie.
• Depressione, disperazione, carenza di motivazione al
trattamento… sono sintomi che influiscono
negativamente sui risultati del trattamento.
• Le moderne unità di riabilitazione comprendono, nel loro
team interprofessionale, la figura dello psicologo,
deputato a fornire un sostegno specifico ai pazienti e alle
famiglie in difficoltà. Ma non basta. Occorre che tutto il
setting riabilitativo sia orientato a sostenere
emotivamente il paziente e i caregivers.
Per questo sarà compito di tutti gli operatori professionali
improntare il proprio approccio al malato instaurando
una relazione d'aiuto.
Le tecniche di facilitazione
Il professionista sanitario può gestire gli atteggiamenti
regressivi del paziente verso il recupero e la
guarigione mediante tecniche di facilitazione:
Dare
Ricevere
Dare e ricevere:
- emozioni
- sentimenti
- rispetto e incoraggiamento
Nel lavoro con i malati e le loro famiglie ci troviamo ad
affrontare pensieri, memorie, sentimenti e problemi irrisolti
della nostra vita.
… e ancora …
Personale insufficiente
Finanziamenti limitati
Burocrazia e tempi
Disposizioni ministeriali
…
Questione di … equilibrio
• In qualunque tipo di lavoro vi sono vantaggi e svantaggi,
momenti ricchi di gratificazione e altri meno
entusiasmanti.
• Ognuno di noi, nel contraddistinguere questi momenti, è
diverso.
È importante sapere come gratificazione e sacrificio
devono equilibrarsi.
La difficoltà non è quella di capire se siamo o non siamo
contenti del nostro lavoro ma riconoscere quei fattori
specifici che fanno la differenza tra chi è
professionalmente soddisfatto e chi no (posizione o
professione diversa)
All’insoddisfazione contribuiscono sia poche gratificazioni
che troppi sacrifici (ripercussioni sulla sua vita privata <-
> timbro del cartellino).
Ecco perché è così importante trovare un equilibrio tra
vita professionale e vita privata!!
I MECCANISMI DI DIFESA NELLA
RELAZIONE D’AIUTO
I pazienti da un lato e l'équipe curante dall'altro
mettono in atto meccanismi difensivi
complementari;
I primi, a causa della completa dipendenza che
provano, ricorrono a dinamiche regressive,
accompagnate dalla negazione di alcuni aspetti
della realtà che vivono.
Gli operatori dal canto loro utilizzano meccanismi
quali la razionalizzazione e l'isolamento, per far
fronte alla tensione, ai rischi e in qualche caso
all’impotenza.
I MECCANISMI DI DIFESA NELLA
RELAZIONE D’AIUTO
• Non sempre è facile utilizzare al meglio modelli
relazionali adeguati e dare al paziente quel contatto
autentico e profondo di cui ha bisogno.
• La difficoltà è legata anche al sovraccarico emotivo
che accompagna patologie particolarmente gravi.
• È il caso ad esempio dei pazienti oncologici, con i
quali spesso, per evitare una verità troppo pesante,
si dà la preferenza al piano biologico, si preferisce il
distacco, il silenzio, dimenticando che molte volte il
distacco e il silenzio si popolano di fantasmi peggiori
della verità.
I MECCANISMI DI DIFESA NELLA
RELAZIONE D’AIUTO
• Un rapporto "non evitante" può stabilirsi se gli operatori, per
primi, hanno avuto modo di elaborare le loro ansie e paure.
• Talora la difficoltà può essere causata dalle problematiche
psicologiche dell'operatore. Alcuni si sentono a loro agio solo
con pazienti molto dipendenti e non tollerano la loro
autonomia, che percepiscono come protesta o tradimento.
• Altri mostrano un rifiuto inconscio per certe situazioni e
riescono ad affrontarle solo oggettivandole e negandone il
risvolto affettivo: il paziente viene così distanziato e
considerato esclusivamente un caso clinico.
• Altre modalità difensive messe in atto, inconsciamente,
dall'operatore sono: quella di separare assistenza e decisioni
terapeutiche; di tenere lontani i familiari (che vivono angoscia
e percorsi speculari a quelli dei pazienti) cercando una
"sterilizzazione emotiva".
IL RISCHIO DI BURN-OUT
( )
ATTUAZIONE
La delega
La delega di autorità si verifica quando un soggetto(il
delegante) conferisce ad un soggetto (il delegato) l’incarico di
eseguire una prestazione che rientra nella responsabilità del
primo. Il delegato assume la responsabilità per l’esecuzione
del lavoro nei confronti del superiore delegante; questi però
rimane responsabile per l’effettivo assolvimento di tutti i suoi
compiti, compresi quelli di cui ha affidato ad altri
l’esecuzione.
[Zerilli Fondamenti di direzione ed organizzazione aziendale]
tempo determinato
• Piena: si riferisce all’assolvimento di un compito intero
ATTUAZIONE
La delega
Parziale: riguarda un particolare aspetto di un compito
Singola: se è conferita ad una sola persona
Congiuntiva: quando è conferita a due o più persone perché
attendano congiuntamente ad uno stesso incarico
Collettiva: conferita da parte di due o più persone
[Terzuolo G. la responsabilità giuridica e professionale dell’infermiere, 1992]
2. Le GIUSTE circostanze.
La valutazione non va limitata al paziente ma si deve tener conto anche delle
circostanze, dei materiali disponibili , dell’ambiente oltre che dei regolamenti
e delle politiche aziendali
3.Le GIUSTE persone si deve tener conto del livello di preparazione della
figura a cui si delega l’attività, ma anche del livello del singolo operatore
ATTUAZIONE
i 5 criteri o 5 le G della delega all’OSS
Nel profilo dell’OSS viene ribadito che l’OSS “in base alle
proprie competenze e in collaborazione con altre figure
professionali, sa attuare i paini di lavoro…. È in grado di
utilizzare metodologie di lavoro comune (schede,
protocolli….)
RIABILITAZIONE
Figure Sanitarie non Mediche
La Legge 10 agosto 2000, n. 251
“Disciplina delle professioni sanitarie
infermieristiche, tecniche, della
riabilitazione, della prevenzione nonché
della professione di ostetrica.
Figure sanitarie
Infermiere
Infermiere generico (figura non più formata)
Ostetrica
Fisioterapista …..
Figure tecnico – sanitarie
OSS
OSS con formazione complementare
OTA
INFERMIERISTICHE E
OSTETRICHE
• Infermiere;
• Ostetrica/o;
• Infermiere pediatrico;
FIGURE TECNICO-SANITARIE
Area tecnico-diagnostica Area tecnico-assistenziale
• Tecnico audiometrista • Tecnico ortopedico
• Tecnico sanitario di • Tecnico audioprotesista
laboratorio biomedico • Tecnico della
• Tecnico sanitario di fisiopatologia
radiologia medica cardiocircolatoria e
• Tecnico di perfusione
neurofisiopatologia cardiovascolare
• Igienista dentale
• Dietista
Figure della Riabilitazione
• Podologo
• Fisioterapista
• Logopedista
• Ortottista-assistente di oftalmologia
• Terapista della neuro- e psicomotricità dell’età
evolutiva
• Tecnico della riabilitazione psichiatrica
• Terapista occupazionale
• Educatore professionale
Figure della Prevenzione
Fisioterapista
Tecnico sanitario di radiologia medico
Tecnico di laboratorio biomedico
Dietista
FISIOTERAPISTA
• Elabora interventi di prevenzione, cura e
riabilitazione nelle aree della motricità
• Pratica attività terapeutica per la
rieducazione funzionale delle disabilità
motorie
• Propone l’adozione di protesi e ausili, ne
addestra all’utilizzo e ne verifica l’efficacia
• Svolge attività di studio didattica e
consulenza professionale
TECNICO SANITARIO DI RADIOLOGIA MEDICA
AMBITO SANITARIO
• INFERMIERE
• OSTETRICA
AMBITO SOCIALE
• L’ASSITENTE SOCIALE
ELEMENTI DI BASE
DELL’ORGANIZZAZIONE
DEI SERVIZI:
DEFINIZIONE, SCOPI,
STRUTTURA E PROCESSI
CONCETTO DI
ORGANIZZAZIONE
•HUMAN
{ •Nurse Staffing (Level and ability)
•Support Staffing
PATIENTS CARING
ACTIVITY
{
NURSING PROCESS
•STRUCTURAL
Support services NURSING VIGILANCE
•TECHNOLOGICAL CURE ACTIVITY
STAFF
PATIENTS
INPUT PROCESSO
ORGANIZZATIVO
OUTPUT
STAFF
MODELLO ASSISTENZIALE
PATIENTS
•Risorse umane
MODELLO
BIS.FISIOLOGICI
•Risorse BIOMEDICO
strutturali
STAFF
MODELLO ASSISTENZIALE
PATIENT
S realizzazione
stima
•Risorse umane MODELLO
social
BIO-PSICO-
•Risorse sicurezza
i
SOCIALE
strutturali fisiologici
STAFF
EROGAZIONE DELL’ASSISTENZA
SCENARIO PRECEDENTE
INFERMIERE
OSTETRICA
PAZIENTE MEDICO
OP. SOCIALE
AUSILIARIO
SITUAZIONE RAPPRESENTATA DALLA
NORMATIVA VIGENTE
MEDICO
ALTRE PROFESSIONI
PAZIENTE
SANITARIE AUTONOME
PSICOLOGO
OP. SOCIALE
NELLE STRUTTURE SANITARIE VANNO
RICONOSCIUTE E TIPIZZATE
INTEGRATE
AL FINE DI GARANTIRE AL PAZIENTE PRESTAZIONI
APPROPRIATE, TEMPESTIVE, QUANTITATIVAMENTE E
QUALITATIVAMENTE SODDISFACENTI
LINEE DI ATTIVITA’ ASSISTENZIALE
ASSISTENZA ASSISTENZA
MEDICA INFERMIERISTICA
ASSISTENZA ASSISTENZA
PAZIENTE SOCIALE
PSICOLOGICA
ASSISTENZA
ALBERGHIERA
STRUMENTI PER LO SVILUPPO DELLA LINEA DI ATTIVITA’
“ASSISTENZA”
PROTOCOLLI ………
CARTELLA ………
AMBULATORIO ………
AZIENDALIZZAZIONE
DELLE STRUTTURE
SANITARIE
PRECEDENTE NORMATIVA
– LEGGE 833/78 –
STATO
REGIONI
1) IRAP;
2) addizionale IRPEF;
4) compartecipazione all’IVA;
INTRODUCE IL CONCETTO DI
RESPONSABILITA’ GESTIONALE
RESPONSABILITA’ GESTIONALE
RESPONSABILITA’ PER RISULTATI - SPECIFICA DELLA DIRIGENZA
ESSA SI FONDA
FASE LIVELLO
C
O
N
T OBIETTIVI DI STRUTTURA
R DIREZIONE AZIENDALE
O PROGRAMMAZIONE
+
L
L DIREZIONI DI
O OBIETTIVI DI UNITA’ STRUTTURA
OPERATIVA
D
I
DIPARTIMENTI
G BUDGET OBIETTIVI + RISORSE e/o
E UNITA’
S OPERATIVE
T
I
O
N
E
CONTROLLO DI GESTIONE
AI VARI LIVELLI,
EFFICIENZA
• PROGRAMMAZIONE
• REPORTING E VALUTAZIONE
BUDGET
=
STRUMENTO GESTIONALE
OBIETTIVI RISORSE
PROCESSO DI BUDGET
SI CONTROLLA PERIODICAMENTE
IL GRADO DI RAGGIUNGIMENTO
DEGLI OBIETTIVI E L’ENTITA’ DEL
CONSUMO DELLE RISORSE.
CONTABILITA’ ANALITICA
CONTABILITA’ ANALITICA
=
COMPLESSO DI
RILEVAZIONI SISTEMATICHE E PERIODICHE
VOLTE ALLA DETERMINAZIONE
DEI COSTI SOSTENUTI
E
DEI RICAVI REALIZZATI
DALLE STRUTTURE AZIENDALI
CONTABILITA’ ANALITICA
E’ COSTITUITO
DA UNO O PIU’
CENTRI DI COSTO
CENTRO DI COSTO
=
CENTRO DI COSTO 2
CENTRO DI COSTO 1
OGNI ELEMENTO,
CON UN VALORE ECONOMICO,
IMPIEGATO NELLO SVOLGIMENTO DI
UN’ATTIVITA’
E CHE QUINDI
CONCORRE ALLA FORMAZIONE
DEL COSTO DI PRODUZIONE
FATTORI PRODUTTIVI
PRODOTTI FARMACEUTICI
MATERIALI DIAGNOSTICI
BENI SANITARI
PRESIDI MEDICO-CHIRURGICI
ecc.
FATTORI PRODUTTIVI 2
PRODOTTI ALIMENTARI
MATERIALE GUARDAROBA
BENI NON SANITARI E
CONVIVENZA
ecc.
FATTORI PRODUTTIVI 3
VOCI FISSE
DIRIGENZA
VOCI VARIABILI
PERSONALE
VOCI FISSE
COMPARTO
VOCI VARIABILI
PRODOTTI
- PRESTAZIONI AMBULATORIALI
CONSENTE DI:
=
COSTI GENERATI
NELL’AMBITO
COSTI DIRETTI DELL’ARTICOLAZIONE
INTERNA
PER ES.:
COSTI RELATIVI
QUOTA DEI COSTI
ALLE DIREZIONI
GENERALI DELLA DI STRUTTURA,
STRUTTURA ALLA FARMACIA,
COMPRENDENTE LA QUOTA ALLA ASSISTENZA
DEI COSTI GENERALI RELIGIOSA,
AL SERVIZIO
D’AZIENDA RIBALTATI
DI PULIZIA ecc:
SULLA STRUTTURA
METODOLOGIA DEL LAVORO
SOCIALE E SANITARIO: erogazione
dell’assistenza
PERSONE CON
Permanenza: ---
Età degli ospiti: maggiorenni
3. La Residenza protetta per disabili è una struttura residenziale
destinata a persone maggiorenni, in condizioni di disabilità con gravi deficit psico-
fisici, che richiedono un elevato grado di assistenza con interventi di tipo
educativo, assistenziale e riabilitativo con elevato livello di integrazione socio-
sanitaria
Permanenza: ---
Età degli ospiti: maggiorenni
4. Il Centro diurno socio-educativo-riabilitativo è
una struttura territoriale a ciclo diurno rivolto a soggetti in condizioni di disabilità,
con notevole compromissione delle autonomie funzionali, che hanno adempiuto
l’obbligo scolastico e per i quali non è prevedibile nel breve periodo un percorso di
inserimento lavorativo o formativo. E’ un servizio aperto alla comunità locale con
funzioni di accoglienza, sostegno alla domiciliarità, promozione della vita di
relazione, sviluppo delle competenze personali e sociali
Numero di ospiti: di norma max 80 (per le Case di riposo già operanti tale
limite è elevato alle 120 unità)
Numero di ospiti: di norma max 80 (per le Case di riposo già operanti tale
limite è elevato alle 120 unità) con una organizzazione degli spazi e delle
prestazioni per nuclei fino ad un massimo di 30 ospiti ciascuno. Ogni struttura
deve garantire la disponibilità di posti letto riservati all’accoglienza temporanea
con funzione di sollievo alla famiglia
Permanenza: ---
Permanenza: ---
Ospiti: donne sole in attesa di un figlio o con figli minori. La valutazione delle
condizioni di accoglienza ed il programma di permanenza nella struttura sono
effettuati dai servizi sociali in collaborazione con i servizi sanitari competenti.
L’accoglienza nella Comunità è concordata con il Responsabile della struttura
1. La Comunità Familiare è una struttura residenziale che
accoglie, in via temporanea o permanente, soggetti svantaggiati, sia minori che
adulti, anche con limitata autonomia personale caratterizzata dalla convivenza
continuativa, stabile ed impostata sul modello familiare, con persone adulte che
svolgono la funzione di accompagnamento sociale ed educativo
Ospiti: persone, sia minori che adulti, anche disabili, con limitata autonomia
personale. La valutazione delle condizioni di accoglienza ed il programma di
permanenza nella struttura sono effettuati dai servizi sociali in collaborazione
con i servizi sanitari competenti
2. L’Alloggio Sociale per Adulti in difficoltà è una struttura
residenziale che offre una risposta, di norma temporanea, alle esigenze
abitative e di accoglienza delle persone con difficoltà di carattere sociale, prive
del sostegno familiare o per le quali la permanenza nel nucleo familiare sia
valutata temporaneamente o permanentemente impossibile o contrastante con
il progetto individuale