Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi
necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale. I lavoratori hanno diritto che siano provveduti e assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria. Gli inabili ed i minorati hanno diritto all’educazione e all’avviamento professionale. •L. 30 Marzo 1971 n. 118 (istituzione) •L. 11 Febbraio 1980 n. 18 (indennità di accompagnamento) •D.L. 23 Novembre 1988 n. 509 (riordino) •L. 11 Ottobre 1990 n. 289 (indennità di frequenza) •L. 15 Ottobre 1990 n. 295 (trasferimento competenze) •D.M. (Tes) 5 Agosto 1991 n. 387 (modalità di accertamento) •D.M. (San) 5 Febbraio 1992 (Tabella indicativa) INVALIDI CIVILI
L. 30 marzo 1971, n.118 (istituzione)
Si considerano mutilati ed invalidi civili i cittadini
affetti da minorazioni congenite o acquisite, anche a carattere progressivo, …. che abbiano subito una riduzione permanente della capacità lavorativa non inferiore a un terzo o, se minori di 18 anni, che abbiano difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie della loro età. INVALIDO CIVILE Ogni cittadino con ESITO di infermità fisica e/o psichico - sensoriale con DANNO FUNZIONALE permanente che produce:
- da 18 a 65 anni: riduzione capacità lavorativa > 33%
- infra 18 o ultra 65 anni: difficoltà
persistenti a svolgere compiti e funzioni propri dell’età Sono Esclusi da invalidità civile
Invalidi da lavoro (INAIL) :
- infortunio sul lavoro - malattia professionale
Invalidi per: - causa di Servizio - causa di Guerra
Ciechi Civili e Sordomuti
ex art. 2 legge 118/71 COME SI VALUTA LA RIDUZIONE DELLA CAPACITA’ LAVORATIVA? D.M. 5 febbraio 1992 nuova tabella indicativa delle percentuali d'invalidità per le minorazioni e malattie invalidanti
La tabella indica la % di invalidità (riduzione capacità
lavorativa) per un elenco di malattie non è sufficiente diagnosi di malattia ma serve l’entità della MENOMAZIONE prodotta percentuale d’invalidità è "fissa“ ovvero a ”fasce” con un massimo ed un minimo Nelle malattie non elencate in tabella, la percentuale di invalidità è valutata con criterio ANALOGICO rispetto alle malattie “tabellate” ESEMPI DI VALUTAZIONE Visus 1/10 e < 1/20 cc = 80% Visus 1/10 ed 1/10 cc = 60% Infarto o valvulopatia, solo lavori lievi 41 -50% Trapianto renale = 60% Nefrectomia, rene superstite integro = 25% Protesi d’anca 31 - 40% Perdita di un piede non protesizz. = 35% Anchilosi dorsale con cifosi elevata 21 – 30% Emiparesi (emisoma dominante) 41 – 50% Alzheimer con deliri = 100% ESEMPI DI VALUTAZIONE
Malattia cardiaca che NON riduce attività fisica
ordinaria = 11 - 20% (NON INV.) Malattia cardiaca che consente SOLO attività fisica sedentaria (da 18 a 65 anni) = 75% Insufficienza respiratoria lieve (dispnea che compare con sforzi che altri fanno normalm. solo dopo spirometria pari a …. = 11 - 20% Rinite, Sinusite, Asma = da 11 a 25% Insufficienza mentale grave (Q.I. tra 40 e 50%, necessità di un tutore …) = 91 - 100% ESEMPI DI VALUTAZIONE per indennità d’accompagnamento Pre-condizione Invalidità al 100% Permanente incapacità a deambulare senza l’aiuto di accompagnatore attenzione, ad ex: a recente frattura di femore che non è valutabile prima di 6 mesi Incapacità a svolgere gli atti quotidiani della vita rapportati all’età, identificabili in: igiene personale vestizione alimentazione spostarsi dentro e fuori dal letto ed in poltrona BENEFICI PER INVALIDI % => 34 % protesi ed ausili % > a 45 % collocamento lavorativo % > a 50 % congedo X malattia Inv. % > a 67 % esenz. Ticket, tessera Bus % => a 74 assegno mensile (18-65 aa) se reddito < a euro 3560,74
%= 100 : pensione inabilità (18-65 anni) se reddito <
a euro 12179,69 + esenzione ticket
indennità di accompagnamento: indennità
d’accompagnamento con qualsiasi reddito ed età LEGGE 5 FEBBRAIO 1992 n°. 104
E’ persona handicappata colui che presenta una
minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione. Qualora la minorazione, singola o plurima, abbia ridotto l’autonomia personale, correlata all’età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione, la situazione assume carattere di gravità. Legge 21 maggio 1998, n. 162 art. 3 comma 3 legge 104 "Modifiche alla legge 5 definizione testuale febbraio 1992, n. 104, concernenti misure di sostegno in favore di persone con handicap grave."
Qualora la minorazione, singola Si intende per handicap di
o plurima, abbia ridotto la particolare gravità quello in cui autonomia personale, correlata la minorazione, singola o all’età, in modo da rendere plurima, abbia ridotto necessario un intervento l’autonomia personale, assistenziale permanente, correlata all’età, in modo da continuativo e globale nella rendere necessario un inter- sfera individuale o in quella di vento assistenziale nella sfera relazione, la situazione assume individuale che deve essere connotazione di gravità. Le permanente, cioè per tutta la situazioni riconosciute di durata della difficoltà, gravità determinano priorità continuativo, per tutta la nei programmi e negli giornata e globale, per tutte le interventi dei servizi pubblici. principali attribuzioni dell’autonomia personale. ISTITUTO NAZIONALE PER LA PREVIDENZA SOCIALE Legge 12 giugno 1984, n. 222 Revisione della disciplina dell'invalidità pensionabile
Art. 1 Assegno ordinario d'invalidità
1. Si considera invalido, ai fini del conseguimento del diritto ad
assegno nell'assicurazione obbligatoria per l'invalidità, la vecchiaia ed i superstiti dei lavoratori dipendenti ed autonomi gestita dall'Istituto nazionale della previdenza sociale, l'assicurato la cui capacità di lavoro, in occupazioni confacenti alle sue attitudini, sia ridotta in modo permanente a causa di infermità o difetto fisico o mentale a meno di un terzo.
7. L'assegno è riconosciuto per un periodo di tre anni ed è
confermabile per periodi della stessa durata, su domanda del titolare dell'assegno, qualora permangano le condizioni che diedero luogo alla liquidazione della prestazione stessa, tenuto conto anche dell'eventuale attività lavorativa svolta. ...
8. Dopo tre riconoscimenti consecutivi, l'assegno di invalidità è
confermato automaticamente, ferme restando le facoltà di revisione di cui al successivo art. 9. Art. 2. Pensione ordinaria di inabilità
1. Si considera inabile, ai fini del conseguimento del diritto a
pensione nell'assicurazione obbligatoria per l'invalidità, la vecchiaia ed i superstiti dei lavoratori dipendenti ed autonomi gestita dall'Istituto nazionale della previdenza sociale, l'assicurato o il titolare di assegno di invalidità con decorrenza successiva alla data di entrata in vigore della presente legge il quale, a causa di infermità o difetto fisico o mentale, si trovi nell'assoluta e permanente impossibilità di svolgere qualsiasi attività lavorativa.
...
6. Ove l'inabilità sia causata da infortunio sul lavoro o malattia
professionale da cui derivi il diritto alla relativa rendita, la maggiorazione di cui alle lettere a) c b) del terzo comma è corrisposta soltanto per la parte eventualmente eccedente l'ammontare della rendita stessa. Art. 5 Assegno mensile per l'assistenza personale e continuativa ai pensionati per inabilità
1. Ai pensionati per inabilità, che si trovano nella impossibilità di
deambulare senza l'aiuto permanente di un accompagnatore o, non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita, abbisognano di una assistenza continua, spetta, con la stessa decorrenza della domanda di cui al comma successivo, un assegno mensile non reversibile nella stessa misura prevista nell'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.