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Il Presidio Idraulico e la sua

organizzazione, esperienze a confronto


L’ESPERIENZA A.I.PO (ex MAGISPO)
Genova, 28.09.2017

Ing. Gianluca Zanichelli


(F. Po a Boretto 18, nov. 2014)
L’AGENZIA INTERREGIONALE PER IL FIUME PO
Nasce a seguito del decentramento amministrativo (L. 59/97 «Bassanini»,
D.lgs 112/98, titolo 1 capo IV art.92) dal riordino dell’ex Magistrato per il Po
(D.P.C.M. 14.12.2000; Accordo costitutivo dell’Agenzia 2 agosto 2002;
D.P.C.M. 27.12.2002)

Lombardia
Veneto
Piemonte
Fiume Po

Emilia Romagna

LE REGIONI CHE LA COSTITUISCONO


L’AGENZIA INTERREGIONALE PER IL FIUME
PO
IL RETICOLO DI COMPETENZA
COMPITI E FUNZIONI DELL’A.I.PO
 Progettazione ed esecuzione degli
interventi sulle opere idrauliche di 1^, 2^ e 3^
categoria, di cui al Testo Unico n. 523/1904, sui corsi
d’acqua principali del bacino del Po

 Polizia Idraulica e Servizio di Piena sulle


opere idrauliche di 1^, 2^ (R.D. 2669/1937) e 3^ categoria
arginata (art. 4c. 10 ter Legge 677/1996)

 Nell’ambito del Servizio di Piena svolge il


compito di Centro di Competenza e Gestore del Presidio
Territoriale IdrauIico (di cui alla Dir.P.C.M. 27.02.2004) per
le opere di propria competenza
L’AGENZIA INTERREGIONALE PER IL FIUME PO
OPERE
Realizzare e mantenere IDRAULICHE
opere pubbliche per la sistemazione, ilE SUDDIVISIONE
corretto assetto IN PRESIDI
TERRITORIALI IDRAULICI
morfologico e la valorizzazione del reticolo fluviale principale

Curare la gestione del relativo demanio idrico (beni demaniali e risorse idriche)
%
km Lunghezza aste km Lunghezza arginature regionale
Gestire gli eventi estremi, partecipando
1'218 Piemontealla previsione e al monitoraggio587dei medesimi Piemonte 18
nonché - per quanto
1'689 possibile – intervenendo
Lombardia a fronteggiare situazioni di criticità
1'218 e di Lombardia 37
rischio 759 Emilia-Romagna 1'138 Emilia-Romagna 34
188 Veneto 380 Veneto 11
3'855 Lunghezza Totale 3'323 Lunghezza Totale 100
Realizzare e gestire le opere idrauliche atte a consentire la navigazione fluviale
IL SERVIZIO DI PIENA
NORMATIVA:
R.D. 523/1904 Testo unico sulle opere idrauliche
- definisce le opere idrauliche delle varie categorie e le norme di
tutela generale
R.D. 2669/1937 Regolamento sulla tutela di opere idrauliche
di 1ª e 2ª categoria e delle opere di bonifica
- norma il SdP ed individua figure e responsabilità
L. 677/1996 (art. 4 c. 10ter) 677/1996,recante interventi urgenti a
favore delle zone colpite dagli eventi calamitosi dei mesi di giugno
e ottobre 1996 estende alle op. idr., estende disposizioni sul S.d.P.
anche ai tratti di corsi d’acqua arginati, classificati in categorie
diverse dalla 1ª e dalla 2ª - individuate dal gestore -
Dir.P.C.M. 27.02.2004 Indirizzi operativi per la gestione
organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale,
statale e regionale per il rischio idrogeologico ed idraulico ai fini di
protezione civile.
- individua le autorità e i soggetti istituzionali competenti in
materia di previsione e prevenzione del rischio e gestione
dell’emergenza ed i loro rapporti funzionali;
- organizza il sistema di allertamento nazionale distribuito.
IL SERVIZIO DI PIENA
COS’È:
definizione (dalla Dir. 27.02.2004):
"una attività prevalentemente di monitoraggio osservativo e
non strumentale nel tempo reale, nonché di contrasto della
pericolosità e degli effetti conseguenti al manifestarsi di un
evento di piena che potrebbe dare origine ad un evento
alluvionale… "

Il R.D. 2669/’37 non fornisce una definizione vera e propria ma


la stessa discende dalle precise prescrizioni degli articoli dal
42 al 51.
IL SERVIZIO DI PIENA
R.D. 2669/’37
42. Appena un corso d'acqua accenni a mettersi in piena gli ufficiali e guardiani idraulici vigilano perché da coloro cui spetta
siano chiuse le chiaviche secondo l'ordine di precedenza stabilito dall'ingegnere di sezione del genio civile, e siano assicurati i
molini, i ponti natanti, le barche e le zattere.
Provvedono, altresì, secondo le istruzioni ricevute, alla manovra dei sostegni e di altri manufatti, nonché al funzionamento
delle idrovore, come pure ad avvertire le guardie di cui al precedente art. 37 di tenersi pronte. I guardiani iniziano le
osservazioni all'idrometro rispettivo.
------------------------
43. Arrivate le acque al segno di guardia, l'ufficiale idraulico, in conformità alle istruzioni dell'ufficio del genio civile
competente, attiva il servizio delle guardie e ne informa l'ufficio stesso, il quale ne dà immediata notizia alle autorità
governative e comunali dei luoghi vicini al corso d'acqua in piena.
È tuttavia lasciato al giudizio dell'ingegnere capo di ritardare l'attivazione della guardia quando, dalle notizie sullo stato
idrometrico dei tronchi superiori ed affluenti, possa prevedere che la piena non è pericolosa.
------------------------
44. In qualunque ora si disponga l'attivazione della guardia incomincia immediatamente il giro delle ronde.
Nelle piene più elevate le ronde susseguenti possono avviarsi prima del ritorno di quelle già partite.
Ogni ronda è composta di due uomini, ciascuno provvisto degli attrezzi necessari.
Uno dei due uomini percorre la sommità dell'argine e l'altro cammina a piedi dell'arginatura, perlustrando continuamente ed
attentamente il corpo arginale e la campagna circostante.
Di notte le ronde sono munite di fanali.
------------------------
45. Le ronde possono essere anche adibite per la trasmissione da un appostamento all'altro degli avvisi e degli ordini scritti.
Per mezzo di esse una o più volte al giorno, secondo le disposizioni dell'ingegnere capo, gli ufficiali idraulici inviano
all'ingegnere di sezione del genio civile un rapporto scritto intorno all'andamento della piena ed ai fatti più importanti
verificatisi nel tronco o settore (modello n. 6).
L'ingegnere di sezione comunica le notizie ricevute all'ingegnere capo, il quale, secondo la gravità del caso, ne informa
l'ispettore superiore compartimentale del Genio civile, il prefetto ed il Ministero.
------------------------
46. Quando la piena è giunta al colmo, i guardiani ne segnano, con appositi picchetti, il livello sulle sponde del corso d'acqua.
IL SERVIZIO DI PIENA
R.D. 2669/’37
47. Quando le ronde scoprono segni di dilavazioni di sponde, trapelamenti, minacce di trabocchi o sormonti od altro fatto
pericoloso, chiamano gli uomini degli appostamenti più vicini, inviandone uno ad avvertire sollecitamente l'ufficiale idraulico, e
facendo eseguire dagli altri le riparazioni più urgenti.
------------------------
48. L'ufficiale idraulico immediatamente provvede ad intraprendere o proseguire i primi lavori di riparo, disponendo, se del
caso, un rinforzo di uomini, di attrezzi e materiali.
Dei provvedimenti presi, informa immediatamente l'ingegnere di sezione del Genio civile, il quale si reca sul luogo minacciato
ed assume, ove lo creda necessario, la direzione dei lavori, dandone notizia all'ingegnere capo.
------------------------
49. Qualora il pericolo incalzi e non sia bastevole il personale tecnico governativo, l'ingegnere capo può richiedere personale
dai più vicini uffici del Genio civile ed assumere i tecnici indicati negli elenchi di cui al precedente art. 36.
Del pericolo devono sempre essere informati le autorità locali, il prefetto ed il ministero.
------------------------
50. In caso di rotta di argini o di inondazione l'ingegnere di sezione del genio civile ne dà immediato avviso all'ingegnere capo,
all'ispettore superiore compartimentale, ai comuni più esposti, al prefetto ed al ministero e comincia ad attuare, secondo i
piani prestabiliti, i provvedimenti per circoscrivere l'inondazione e per scaricare le acque esondate.
Il prefetto dà notizia dei provvedimenti che si prendono per salvare gli abitanti e per limitare i danni.
------------------------
51. Chiunque, su invito dell'autorità governativa o comunale, è tenuto ad accorrere alla difesa ed a somministrare, salvo il
diritto ad una giusta retribuzione, i materiali, gli attrezzi, le macchine, il bestiame, di cui può disporre.
È in facoltà dei funzionari del Genio civile di ordinare e far eseguire il taglio degli argini di golena, o di far aprire le chiaviche
esistenti attraverso gli argini stessi, quando la piena del corso d'acqua sia giunta all'altezza per tali operazioni prestabilita dai
regolamenti locali, ed in ogni caso, quando le operazioni stesse siano ritenute necessarie nell'interesse della conservazione
degli argini maestri.
Tutti sono tenuti ad obbedire agli ordini del funzionario del genio civile più elevato in grado, che dispone sul luogo i
provvedimenti in caso di rotta e d'inondazione. Nessun funzionario civile o militare può sovrapporsi a quelli del genio civile per
quanto riguarda l'esecuzione di tali provvedimenti.
IL SERVIZIO DI PIENA A.I.PO
STRUTTURA OPERATIVA
SEDE CENTRALE: PARMA

• UFFICIO DEL SERVIZIO DI PIENA cura il coordinamento e la


gestione della piena a scala di bacino, il modello di
previsione ed i rapporti coi Centri Funzionali Regionali
SEDI TERRITORIALI: TO, AL, Casale M.to, PV, MI, MN, CR, PC, PR, MO, FE, RO

• UFFICI OPERATIVI/P.T.I. DISLOCATI SUL TERRITORIO


dispongono del collegamento alla rete centrale e svolgono il
servizio di piena sul campo, attivando tutti i provvedimenti
necessari a vigilare sulle opere di difesa, prevenire e/o
limitare i danni che le piene possono causare alle stesse,
utilizzando e coordinando anche il personale volontario
messo a disposizione dalla Protezione Civile Reg.le, dalle
Prefetture e dai Comuni, nonché le imprese specializzate cui
vengono affidati gli eventuali interventi di S.U./P.I.
IL SERVIZIO DI PIENA
ATTIVITA’:
Strumentale
• Monitoraggio
Visivo

Modellistica (a livello di bacino)

• Previsione Esperienza del Personale (a livello locale)

Sistemi Convenzionali (telefonico/informatico)


• Comunicazione Sistemi dedicati (radio)

Tutto ciò è finalizzato a rendere tempestivi ed efficaci gli:


Programmati (manovre manufatti, tagli golenali)
• Interventi Tumultuari (provvisionali in emergenza)

Pronti Interventi Idraulici (durante/post piena)


"Appena un corso d'acqua accenni a mettersi in piena gli ufficiali e guardiani
idraulici vigilano perché da coloro cui spetta siano chiuse le chiaviche secondo
l'ordine di precedenza stabilito dall'ingegnere di sezione del genio civile, e siano
assicurati i molini, i ponti natanti, le barche e le zattere.
Provvedono, altresì, secondo le istruzioni ricevute, alla manovra dei sostegni e di
altri manufatti, nonché al funzionamento delle idrovore, come pure ad avvertire le
guardie di cui al precedente art. 37 di tenersi pronte. I guardiani iniziano le
osservazioni all'idrometro rispettivo." (Art. 42)

Chiavica e Idrovore F. Tanaro-Rio Loreto (AL)


IL SERVIZIO DI PIENA
Ambito Operativo Arginature e Chiaviche
%
km Lunghezza arginature regionale
587 Piemonte 18
1'218 Lombardia 37
1'138 Emilia-Romagna 34
380 Veneto 11
3'323 Lunghezza Totale 100
524 chiaviche principali
IL SERVIZIO DI PIENA - SCHEMI ANNI ‘80-’90
IL SERVIZIO DI PIENA – P.T.I. e TRONCHI DI CUSTODIA
IL SERVIZIO DI PIENA – CARTOGRAFIA DI
DETTAGLIO E INDIVIDUAZIONE STANTI
IL SERVIZIO DI PIENA – CARTOGRAFIA CRITICITÀ
DISSESTI ARGINALI E INTERVENTI D’EMERGENZA (c.d. TUMULTUARI)
PRESIDI PROVVISORI MESSI IN OPERA DURANTE L’EVENTO DI PIENA
PER PREVENIRE E/O MITIGARE FENOMENI DI DISSESTO

Sormonto

Fontanazzi Filtrazione

Sfiancamenti Erosione

sifonamento
"Quando le ronde scoprono segni di dilavazioni di sponde, trapelamenti, minacce d
trabocchi o sormonti od altro fatto pericoloso, chiamano gli uomini degli
appostamenti più vicini, inviandone uno ad avvertire sollecitamente l'ufficiale
idraulico, e facendo eseguire dagli altri le riparazioni più urgenti" (Art. 47)

Rialzo provvisionale a Polesine Parmense (PR – 17 ott. 2000)


INTERVENTI PROVVISIONALI D’EMERGENZA
Opere provvisionali per la difesa in corso di piena:
Sovralzo arginale mediante aratura e posa di teli impermeabili

Polesine Parmense (PR) 14-20 ottobre 2000


INTERVENTI PROVVISIONALI D’EMERGENZA
sopralzo in sabbia sciolta e teli impermeabili

F. Po - Brescello (RE) 2007 (ESERCITAZIONE)


INTERVENTI PROVVISIONALI D’EMERGENZA
ricarica sommità e telonatura paramento a fiume

T. Parma - Copermio (PR) 2009


INTERVENTI D’EMERGENZA
Circondamento di fontanazzi

F. Po - Prov di MN
INTERVENTI D’EMERGENZA
Circondamento di fontanazzi

Fontanazzo di Guarda Ferrarese, novembre 2014


INTERVENTI D’EMERGENZA
Circondamento di fontanazzi

Fontanazzo di Guarda Ferrarese, novembre 2014


INTERVENTI D’EMERGENZA
Circondamento di fontanazzi

Fontanazzo storico a foce Oglio – post piena ott. 2000


Catasto Fontanazzi e Filtrazioni

Redatto nel 2004 dall’Autorità di Bacino del fiume Po, attualmente in fase di ampliamento e
aggiornamento
INTERVENTI DI LAMINAZIONE
TAGLIO DEGLI ARGINI GOLENALI
MODALITA’ DI TAGLIO

• Problema decisionale legato all’apertura


EVACUAZIONE PERSONE

• Tempestività negli interventi


MIGLIOR LAMINAZIONE

PERICOLO ROTTE ARGINALI


SPONTANEE
Valutazione degli effetti sulle opere idrauliche:
franco sulle arginature maestre e golenali
Effetto delle rotte degli argini
golenali e invaso delle golene
chiuse
Valutazione degli effetti sulle opere idrauliche:
franco sulle arginature maestre e golenali
Durante l’evoluzione della piena, i livelli previsti vengono sistematicamente confrontati con le quote
arginali rilevate, in modo da individuare in anticipo le zone in cui potranno presentarsi criticità
Effetti sulle opere idrauliche
argini golenali

Golene chiuse a Luzzara, in Provincia di Reggio Emilia, novembre 2014


Effetti sulle opere idrauliche
argini golenali

Tracimazione di un argine golenale, novembre 2014


Effetti sulle opere idrauliche
argini golenali

Rotta di un argine golenale, novembre 2014


ESEMPI DI DISSESTO POST PIENA

FRANA ARGINALE (F. Po a Polesine Parmense - 2009


ESEMPI DI DISSESTO POST PIENA

FRANA ARGINALE (T. Parma a Copermio 2009)


PRONTI INTERVENTI POST-EVENTO

RIPRISTINO MEDIANTE RICOSTRUZIONE PARZIALE (Polesine


Parmense 2009)
DISSESTI IN PIENA
Erosioni concentrate e tagli di meandro

F. Po Golena di Boscone Cusani (PC) – Ott. 2000


F. Po Golena di Boscone Cusani (PC) – Ott. 2000
DISSESTI IN PIENA
Erosione spondale

F.TARO - Fronte CEPIM 2009


PRONTI INTERVENTI IN CORSO D’EVENTO
L'ufficiale idraulico immediatamente provvede ad
intraprendere o proseguire i primi lavori di riparo,
disponendo, se del caso, un rinforzo di uomini, di attrezzi
e materiali.

EROSIONE SPONDALE F.TARO - Fronte CEPIM 2009


PRONTI INTERVENTI POST-EVENTO

EROSIONE SPONDALE F.TARO - Fronte CEPIM 2009


DISSESTI IN PIENA
Riattivazione rami laterali/paleoalvei

T. PELLICE
Loc. p.te dell’Albertenga
Torrepellice, giugno 2010
PRONTI INTERVENTI POST-EVENTO

CHIUSURA MEDIANTE COSTRUZIONE DI PENNELLO IN


GABBIONI E MASSI ANCORATI (Torrepellice 2010)
Dissesti da animali fossori

47
Rotta del Fiume Secchia - Loc. S. Matteo (MO), 19.01.2014

48
La Rotta

49
La Rotta

50
La Rotta - chiusura

51
La Rotta - chiusura

52
La Rotta - chiusura

53
La Rotta - chiusura La Rotta – chiusura
Infissione ed effetto
delle palancole

54
La Rotta - chiusura

55
La Rotta - chiusura

56
La Rotta - chiusura

57
La Rotta - chiusura

58
Alluvione di Modena gennaio 2014
Taglio degli argini del Canale Naviglio per il rientro
delle acque d’esondazione a Bomporto
Esondazioni a valle – rotte di rientro
BOMPORTO

61
Casse d’espansione
Gestione dinamica dell’onda di piena
È possibile solo su opere regolabili, dotate di paratoie mobili.

Consente di invasare volumi idrici anche in condizioni diverse


da quelle di progetto, per alleggerire le portate a valle per
diversi motivi:
- danni alle opere a valle/limitare i livelli per consentire
rientro di esondazioni;
- piene concomitanti di affluenti che potrebbero determinare
carenze arginali.

Può essere attuata soltanto dopo attenta valutazione delle


condizioni meteo previste sui bacini di monte, successive
all’evento in corso.
FIUME PANARO

CASSA D’ESPANSIONE – REGOLAZIONE IN PIENA


FIUME PANARO

TANA PASSANTE
LA GESTIONE ATTIVA DELL’ONDA DI PIENA IN CORSO D’EVENTO
FIUME PANARO

Sistema di Previsione AIPO: FEWS-PO


CASSA D’ESPANSIONE DEL PANARO – ELEMENTI DI PREVISIONE PROPEDEUTICI ALLA MANOVRA
Evento Parma-Baganza 13 ottobre 2014
Regolazione delle paratoie della Cassa
d’espansione per la laminazione dell’onda di
piena del Parma
Considerato lo stato di emergenza sul T. Baganza e l’onda di
piena in arrivo sul T. Parma, per limitare al massimo il contributo di
quest’ultimo, al fine di non creare ulteriori esondazioni nel tratto a
valle ed in particolare nel passaggio critico dell’attraversamento
del centro storico di Colorno, si è predisposta, fin dalle prime ore
del pomeriggio, la manovra in piena delle 3 paratoie.

Data l’ancora elevata incertezza meteo in prima battuta si è limitato il


deflusso a valle intorno ai 300 m3/s.

Dopo l’arrivo delle nuove previsioni meteo (che ha fornito maggiore


sicurezza sulla mancanza di un eventuale secondo colmo in arrivo) e
dopo aver valutato nuovamente il volume dell’onda prevista in arrivo, si è
proceduto ad una nuova limitazione fino a 80-100 m3/s.
Evento Parma-Baganza 13 ottobre
Gestione dinamica dell’onda di piena

Portate in di
Previsioni uscita dallaecassa
pioggia in presenza
portata e assenza
alla sezione di manovre
di Langhirano
(fonte: DICATeA - Università degli Studi di Parma)
(FEWS-PO)
Evento Parma-Baganza 13 ottobre
Gestione della piena a valle della
La piena del Parma città di Parma
si è sviluppata nel –centro
previsioni a Colorno
urbano, con alcuni
problemi all’arginatura al ponte ferroviario (prontamente risolti) ed
ha raggiunto il colmo al ponte di S. Siro nella tarda serata,
manifestando un franco delle arginature di circa 1.40m (fonte
Comune di Torrile).
Sulla base di queste informazioni l’Ufficio Servizio di piena di AIPO
ha provveduto ad far girare, in via speditiva (moto permanente
multiprofilo) un modello numerico di simulazione e, sulla base
delle osservazioni, individuando la portata in transito a Torrile.
L’utilizzo, in via cautelativa, della medesima portata nella sezione
più critica di Colorno ha portato a stimare un franco residuo di 15-
20cm.
Tale dato, considerata l’incertezza della previsione, ha confermato
la necessità di disporre la sacchettatura dei muri di sponda della
piazza del Palazzo Ducale, già in corso dal tardo pomeriggio.
Evento Parma-Baganza 13 ottobre
Gestione della piena a Colorno
IL SERVIZIO DI PIENA
Dir.P.C.M. 28.02.2004 e s.m.i.
Il presidio territoriale idraulico
Il servizio di piena e di pronto intervento idraulico, disciplinati dal R.D. n. 523/1904 e dal R.D. n. 2669/1937, per i tronchi
fluviali classificati di prima e seconda categoria, è una attività prevalentemente di monitoraggio osservativo e non strumentale
nel tempo reale, nonché di contrasto della pericolosità e degli effetti conseguenti al manifestarsi di un evento di piena che
potrebbe dare origine ad un evento alluvionale.
Per l'evidente consequenzialità degli effetti che, generandosi a monte si ripercuotono nelle zone vallive, ne consegue che il
servizio di piena e di pronto intervento idraulico non può essere limitato ai soli tronchi ove siano presenti opere idrauliche
classificate di I e II categoria, ma deve essere esteso a tutte le situazioni di acclarata criticità e possibile pericolosità idraulica
presenti nell'ambito dell'intero reticolo idrografico del bacino.
Qualora il servizio di piena e di pronto intervento idraulico, trasferito alle Regioni dal decreto legislativo n. 112/98, non sia
stato ancora definito nell'ambito di piani e programmi dalle Autorità di bacino territorialmente competenti, né altrimenti
regolato ed organizzato dalle Regioni, dovrà venire predisposto all'interno di una più generale attività di presidio territoriale
idraulico, secondo la normativa regionale in materia, sia di protezione civile che di difesa ed uso del suolo e delle acque,
nonché secondo le indicazioni del presente atto ed i criteri di massima per la pianificazione d'emergenza già emanati dal
Dipartimento della protezione civile.
Complessivamente, il presidio territoriale idraulico, esteso alle aree classificate ad elevato e molto elevato rischio
idrogeologico ed idraulico pertinenti il reticolo idrografico, consiste in attività di:
- rilevamento, a scadenze prestabilite, dei livelli idrici del corso d'acqua agli idrometri regolatori, se non altrimenti e
funzionalmente organizzato da parte del Centro Funzionale decentrato, al fine di rilevare il livello di criticità dell'evento di
piena in atto;
- osservazione e controllo dello stato delle arginature, se presenti, e ricognizione delle aree potenzialmente inondabili,
soprattutto nei punti definiti preventivamente "idraulicamente critici", anche al fine di rilevare situazioni di impedimento al
libero deflusso delle acque;
- pronto intervento idraulico ai sensi del R.D. n. 523/1904 e primi interventi urgenti ai sensi della legge n. 225/1992, tra cui la
rimozione degli ostacoli, anche causati da movimenti franosi, smottamenti spondali, accumuli detritici, che possono impedire il
rapido defluire delle acque, la salvaguardia delle arginature e la messa in sicurezza delle opere idrauliche danneggiate.
IL SERVIZIO DI PIENA
Dir.P.C.M. 28.02.2004 e s.m.i.
A tali attività è auspicabile partecipino i Corpi dello Stato ed il Volontariato, organizzati anche su base regionale,
provinciale e comunale, gli enti pubblici e privati preposti alla bonifica, alla difesa del suolo e del territorio, alla
gestione di opere idrauliche e per l'irrigazione e la regolazione delle acque, nonché alla gestione della viabilità.
Il presidio territoriale idraulico è auspicabile sia affidato dalle Regioni interessate a soggetti responsabili del
coordinamento e della gestione del servizio stesso in ambiti territoriali provinciali.
Le Regioni, in forma singola o associate tra loro, garantiranno l'organizzazione e lo svolgimento funzionale del presidio
territoriale idraulico nel rispetto del criterio di conservazione dell'unitarietà del bacino idrografico.
Attivata una fase di attenzione e quindi una generale sorveglianza dell'evento da parte del Centro Funzionale
decentrato, nel caso di criticità rapidamente crescente verso livelli moderati e/o sia stata dichiarata aperta una fase di
pre-allarme del sistema della protezione civile da parte dell'Autorità a tal fine competente, il gestore del presidio
territoriale idraulico, informato dal Centro Funzionale e definitivamente allertato dall'Autorità a tal fine
responsabile, si predispone ad avviare le attività del servizio ed in particolare avvia il rilevamento a scadenze
prestabilite dei livelli idrici dei corsi d'acqua già interessati da criticità moderate.
Nel caso lo scenario d'evento evolva verso una elevata criticità e/o sia stata dichiarata aperta una fase di allarme del
sistema della protezione civile da parte dell'Autorità a tal fine competente, il soggetto responsabile del presidio
territoriale idraulico , informato tempestivamente in tal senso dal Centro Funzionale dovrà:
- intensificare e rafforzare il controllo dell'evolversi dei livelli idrici lungo il corso d'acqua per assicurarsi che un evento
intenso nelle zone montane e/o collinari non abbia conseguenze pericolose sui tratti vallivi, sia per sormonto e/o
rottura arginale o di infrastrutture trasversali, sia per ostruzione delle luci di ponti a causa dell'eccessivo materiale
trasportato;
- attivare il pronto intervento idraulico ed i primi interventi urgenti, qualora, si manifestino dei danneggiamenti delle
opere idrauliche di difesa, oppure degli elementi significativi di disturbo della corrente di piena quali frane in alveo ed
ostruzioni temporanee.
Qualora gli scenari di criticità siano stabiliti sulla base dei livelli di guardia indicati dagli idrometri regolatori, e,
conseguentemente, la sequenza delle specifiche procedure per il servizio di piena e pronto intervento idraulico si
attivino al loro raggiungimento, tali "guardie" devono essere preventivamente rese note ai Centri Funzionali e alle
Autorità preposte alla formazione dei piani di emergenza provinciali e comunali potenzialmente interessati
dall'evento di piena da monte verso valle e, quindi, adeguatamente ed univocamente relazionati sia alle soglie ed ai
livelli di criticità utilizzati dai Centri Funzionali che ai livelli d'allerta dei piani d'emergenza stessi.
Estensione alle
RME ed EE del PAI
es. Reticolo
idrografico
di competenza
dell’Ufficio
Operativo di Torino
Estensione alle RME
Estensione alle RME - Nodo Idraulico d’Ivrea
Estensione alle RME - Nodo Idraulico d’Ivrea opere di
competenza AIPO
Estensione alle RME - Nodo Idraulico d’Ivrea
Estensione alle RME - Nodo Idraulico d’Ivrea
DIRETTIVA PCM 08/02/2013

FINE
Il sistema FEWS

FEWS è l’acronimo di
Flood Early Warning System

• è una piattaforma aperta per gestire


dati

• nasce e si sviluppa per la previsione


idrologica e i sistemi di allertamento

• si compone di una collezione di


moduli che possono essere
assemblati in un sistema
personalizzato

• l’import, l’utilizzo dei dati e la


connessione dei modelli sono ampi e
consentono molteplici utilizzi

• permette la connessione di svariati


modelli e può essere ampliato ed
aggiornato in base alle esigenze
Il sistema FEWS

AOSTA

MILANO

TORINO VENEZIA

PARMA ROMA

+
Il sistema di modellistica realizzato è composto da un master centrale, di proprietà dell’AIPo ed operativo a
Parma presso il Centro Operativo di ARPAE-SIMC dell’Emilia-Romagna, e 5 master secondari (‘slaves’) operativi
presso il Centro Funzionale Centrale del Dipartimento della Protezione Civile sito a Roma e i Centri Funzionali
Decentrati di Piemonte, Lombardia, Valle d’Aosta e Veneto, rispettivamente siti a Torino, Milano, Aosta e
Marghera
Il sistema di monitoraggio
AIPo condivide con le Regioni del bacino del Po una vasta
rete di monitoraggio costituita principalmente da
pluviometri e idrometri, che forniscono in tempo reale
informazioni sulla situazione idro-meteo
Il sistema di monitoraggio

Il sistema acquisisce in tempo reale i dati dalla


rete di monitoraggio di tutto il bacino del Po
Rete di monitoraggio :
863 Idrometri (blu)
1082 Pluviometri (verde)
167 Nivometri (verde)
870 Termometri (verde)
193 Dighe RID (violetto)
Le catene modellistiche

PRECIPITAZIONI
TEMPERATURE
LIVELLI/PORTATE Osservati/Telemisura
+
VALIDAZIONE, INTERPOLAZIONE
PREVISIONI di E TRASFORMAZIONE DATI
PRECIPITAZIONI
TEMPERATURE
Modelli Meteorologici

Prima catena Seconda catena Terza catena

MODELLI IDROLOGICI

HEC-HMS DHI-NAM TOPKAPI

HEC-RAS DHI – M11 SOBEK

MODELLI IDRAULICI
Le catene modellistiche: alcuni numeri

~ 400 bacini idrologici


~ 400 rami
~ 120 corsi d’acqua
~ 250 strutture
~ 50 strutture regolabili
~ 11380 sezioni
L’interfaccia FEWS

Gli utenti del sistema FEWS possono visualizzare i dati osservati e le previsioni di pioggia, livello e
portata per le sezioni di maggiore interesse del Po e degli affluenti principali
L’interfaccia FEWS

Gli utenti del sistema FEWS possono visualizzare i dati osservati e le previsioni di pioggia, livello e
portata per le sezioni di maggiore interesse del Po e degli affluenti principali
L’interfaccia FEWS

Gli utenti del sistema FEWS possono visualizzare i dati osservati e le previsioni di pioggia, livello e
portata per le sezioni di maggiore interesse del Po e degli affluenti principali
Precipitazione prevista
Precipitazione osservata

Soglie di allerta

Livelli e portate
previste dalle tre
catene
modellistiche
Livello e portata Istante attuale
osservati
L’utilizzo di FEWS

• Il modello meteo che fornisce la


previsione di pioggia (LAMI) si
aggiorna ogni 12 ore

• Le previsioni coprono
un periodo di 72 ore
successivo al momento
dell’emissione

• I risultati dei modelli vengono


aggiornati mediamente ogni 3 ore

• I dati osservati vengono aggiornati


in tempo reale mano a mano che
vengono resi disponibili dalla rete di
telemisura
I modelli meteo probabilistici in FEWS

Oltre alle previsioni meteo deterministe del modello LAMI, il sistema fornisce anche previsioni
basate su modelli meteo probabilistici (COSMO-LEPS)
Scala delle criticità lungo il fiume Po
Emissione dei bollettini di Criticità AIPo
Utilizzo dei modelli off-line in casi particolari
Il Tanaro a novembre 2016
In alcuni casi può essere necessario utilizzare i modelli presenti all’interno di FEWS per avere
valutazioni di maggior dettaglio sui livelli di piena previsti  la previsione su Alessandria
durante l’evento di novembre 2016
Utilizzo dei modelli off-line in casi particolari
Il Tanaro a novembre 2016

ALESSANDRIA ar o

T
an
ASTI Bormida Po

MASIO Bormida

na r o
È stato utilizzato il modello HEC-

a
a

r mi d
T
Belbo-Bormida
Belbo

RAS del Tanaro, che comprende

bo
Orba Tanaro

Orba

l’asta principale e i maggiori


affluenti
ALBA Sono state utilizzate le portate
previste dai modelli per Belbo,
Orba e Bormida

a
rb
da
cassa-valle
monte-valle monte
cassa-monte

ri
bo m

o
orba
o

b
l
Be

Belbo
13305.*
13544.9*

13784.8

13987.4*
19887.7* 19400.6
19665.1 19085.8
20110.3 18927.7* 14190.*
18769.6
14797.8
14392.6*
20349.3 14947.8*
14595.2*
18607.4* 15097.8*
18445.2 15247.8
20503.7

20685.3* 18294.2*
140.6
15298.8
18143.2
16431.5
1309.0
376.2
21018.1* 15722.7* Bormida
17284.9*
21169.3 1225.5* 1058.5* 475.7*
16094.8*
1404.71* 774.2*
1596.13* 16703.0
1787.56* 891.5
16312.2
1978.98* 17056.4
21392.1
2168.03*
21478.7
2261.37*
2074.7
2354.70*
T a
ro
21636.7
21714.0 2448.04*
na

2541.37*
21913.3* 2634.71*
22112.6
monte 22326.4
22461.6*
2728.05*

2821.38*
22596.9*
26039.3* 22732.2 2914.72*
26227.2* 25851.5
26415.1* 25430.3* 22858.9
3008.05*
26603.0* 25246.7*
23096.4 3101.39*
25063.1*
26978.8* 23211.1*
24879.5* 23961.5* 23325.8 3194.72*
24512.3* 23578.8
23724.8 3288.06*
3381.4
3478.3*
3575.2*
3672.1*
3769.*
3865.9*
3962.8*
4081.2
4196.3
4292.53*
4388.76*
Belbo-Bormida
4484.99*
4581.22*
4677.45*
4773.68*
4869.91*
2964Geo-Ref
of the
Geo-Ref
3583
Non
user
Non
XS's
Geo-Ref
interpolated
entered
Geo-Ref
are not
user
XSGeo-Referenced
XS
interpolated
entered XSXS) ( 4966.15*
Utilizzo dei modelli off-line in casi particolari
Il Tanaro a novembre 2016
La portata prevista del Tanaro ad Alba presentava invece un’evidente sottostima, ed è stata
riparametrata in funzione dei dati osservati
Utilizzo dei modelli off-line in casi particolari
Il Tanaro a novembre 2016
La stima della portata ad Alba si è rivelata corretta, ma purtroppo sono risultati sottostimati gli
apporti degli affluenti
Utilizzo dei modelli off-line in casi particolari
Il Tanaro a novembre 2016
Tanaro Plan: Evento_nov2016_run25112016_0900 25/11/2016

.06 .03 .06


100 Legend

EG Max WS
WS Max WS
Crit Max WS
98
Ground
Bank Sta

96

94
Elevation (m)

92

90

88

86
0 50 100 150 200 250 300 350
Station (m)

Sezione in corrispondenza del


ponte della ferrovia ad Alessandria
Utilizzo dei modelli off-line in casi particolari
Il Tanaro a novembre 2016
Tanaro Plan: Evento_nov2016_run25112016_0900 25/11/2016
13_n rilievo 2005
.06 .03 .06
96 Legend

EG Max WS
WS Max WS
Ground

94 Levee
Bank Sta

92
Elevation (m)

90

88

86

84
0 50 100 150 200 250 300
Station (m)

Sezione in corrispondenza della


zona delle piscine ad Alessandria
EFFETTI DELL PIENA DEL NOV. 2016: ALESSANDRIA

99
GRAZIE PER L’ATTENZIONE

(Gazzetta di Parma – Ottobre ‘2000)

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