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lo studio degli effetti tossici degli inquinanti chimici sugli organismi viventi Pu essere studiata su diverse scale: organismi/popolazione/comunit I concetti dellEcotossicologia sono alla base di qualsiasi valutazione del Rischio Ecologico
Biodisponibilit ed Esposizione
Il composto chimico per rappresentare effettivamente un rischio per le forme
viventi deve trovarsi in una forma biodisponibile Il grado di biodisponibilit di uno stesso composto differisce per specie ed in funzione delle condizioni ambientali
Caratteristiche di nocivit
Nocivit Ambientale
Mobilit Degradabilit Persistenza
Sostanze inquinanti
1. Sostanze acutamente tossiche per luomo e per la flora e/o fauna acquatica (Pb, Hg, Cd, pesticidi); 2. Sostanze pericolose per luomo e per la flora e/o fauna acquatiche per danni cronici sul lungo termine (IPA, clorofenoli, trialometani); 3. Sostanze in concentrazioni ridotte che non sono altamente tossiche ma che possono diventarlo in seguito a trasformazioni biochimiche nellacqua (metilazione di Hg) o per bioconcentrazione (stagnotrifenile); 4. Sostanze che aumentano il carico di BOD nellacqua o nei sedimenti (scarichi depuratori etc.); 5. Sostanze eutrofizzanti (nutrienti, effluenti zootecnia etc.); 6. Sostante quali olii, solidi sospesi, tensioattivi; 7. Sostanze che hanno un effetto inquinante solo a concentrazioni alte nellacqua (es. NaCl e Sali minerali); 8. Microorganismi patogeni per luomo (es. Salmonella. Cholera vibrio etc.).
Definizioni
Tossicit La propriet di alcune sostanze di provocare effetti dannosi nei viventi Hazard (Rischio) La tossicit e la probabilit che un sostanza tossica penetri ed eserciti la propria tossicit sullorganismo in certe condizioni specifiche; in alcuni casi una sostanza molto tossica pu risultare meno pericolosa di una sostanza meno tossica
L'Artemia salina (Linnaeus, 1758), nota anche come scimmia di mare, un piccolo crostaceo d'acqua salata. una specie cosmopolita, che ha sviluppato adattamenti a condizioni di vita estreme che le consentono di colonizzare ambienti ostili quali le pozze delle saline, caratterizzate da alta salinit e da periodica evaporazione dell'acqua. L'essiccamento delle pozze in cui vive superato grazie alla deposizione di uova durature (cisti), in grado di rimanere in uno stato di quiescenza (criptobiosi) per lunghi periodi - vari anni - fino a quando non si ripresentano condizioni favorevoli al loro sviluppo.
L'Artemia salina si riproduce, in condizioni normali, per via anfigonica, in acqua; quando la salinit dell'acqua supera una certa soglia (identificabile intorno al 4 per mille), la riproduzione avviene per via partenogenetica, con uova incistate criptobiotiche protette da un guscio isostatico rinforzato. Generalmente l'Artemia salina si nutre di fitoplancton e batteri, in pratica di ogni biotipo tra 1 e 50 micron.
Daphnia un genere di piccoli crostacei cladoceri planctonici. Sono noti comunemente col nome di pulci d'acqua, a causa del loro stile di nuoto. Sono lunghi da 0,2 a 5 mm e vivono all'interno di laghi, stagni, ruscelli e fiumi. Si riproducono per partenogenesi, di solito in primavera e fino alla fine dell'estate. Poche specie di Daphnia si cibano di piccoli crostacei e rotiferi, ma la maggior parte sono filtratrici e si cibano di alghe unicellulari, protozoi e batteri. Si nutrono anche di lievito ma ci avviene soprattutto in laboratorio o in ambienti controllati.
TOSSICIT SELETTIVA
Risposte multiple allo stesso composto tossico principalmente dovute a: Differenze nella superficie di esposizione Differenze nellaccumulo Tassi di trasformazione (biotransformazione) Differenze nei percorsi biochimici
Vie di Assorbimento/Esposizione
Reagenti di un Laboratorio possono venire assorbiti: attraverso le vie respiratorie (polmoni) attraverso la pelle attraverso il tratto gastrointestinale
Meccanismi di Tossicit
Le sostanze chimiche assorbite possono agire sia come tossici di tipo sistemico per lintero organismo, oppure possono attaccare organi (target) specifici. Differenze nei meccanismi possono essere dovute a: 1. Differenze nelle caratteristiche chimiche che ne condizionano la capacit di attraversare le membrane cellulari 2. Solubilit differente nei diversi tessuti 3. Vie preferenziali sanguigne verso tessuti specifici 4. Differenze nelle reattivit chimiche
BIOTRANSFORMAZIONE
Le trasformazioni chimiche che avvengono negli organismi possono dare origine a composti figli pi o meno tossici alcol etilico viene detossificato dallossidazione a gruppo aceticilico che pu essere inserito nel normale corso del metabolismo cellulare (ciclo dellacido citrico) lalcol metilico (metanolo) ossidato dallo stesso enzima d origine alla formaldeide che pi tossica dellalcol di partenza. la velocit di queste trasformazioni metaboliche cambia da individuo ad individuo e da specie a specie (Tossicit Selettiva).
Meccanismi di Escrezione
Lorganismo pu eliminare le sostanze chemiche per mezzo di: 1. Aria espirata (polmoni) 2. Urina (reni) 3. Feci (escrezione biliare) 4. Latte materno 5. Capelli, unghie 6. Sudore, saliva Molte sostanze chimiche possono attraversare la parete della placenta ed entrare nella circolazione del feto
Tossicologia ed Ecotossicologia
NOEC e NOAEC
No Observed Effect e No Observed Adverse Effect Concentrations Sono gli endpoint corrispondenti alla concentrazione LC50 nel caso di tossicit cronica. Generalmente si prendono come riferimento dei parametri fisiologici e/o riproduttivi (es. vel. di nuoto, tasso respiratorio, parametri indicativi del metabolismo) dellorganismo utilizzato nei test e se ne confrontano statisticamente i valori rispetto ad un gruppo di controllo.
Con il termine di Biomonitoraggio si intende il monitoraggio dell'inquinamento mediante organismi viventi. Le principali tecniche di biomonitoraggio consistono nell'uso di organismi: Bioaccumulatori: organismi in grado di sopravvivere in presenza di inquinanti che accumulano nei loro tessuti. Bioindicatori: organismi che subiscono variazioni evidenti nella fisiologia, nella morfologia o nella distribuzione spaziale sotto l'influsso delle sostanze presenti nell'ambiente.
Il biomonitoraggio, rispetto alle tecniche analitiche tradizionali, ha il vantaggio di fornire stime degli effetti inquinanti sugli esseri viventi.
INQUINAMENTO ATMOSFERICO
Con il termine generico di inquinamento atmosferico si indica il degrado dellaria causato dallimmissione di sostanze che ne alterano le naturali caratteristiche chimico-fisiche. Queste sostanza producono effetti sullessere umano, sulla vegetazione o sui diversi materiali e di solito non sono presenti nella normale composizione dellaria, oppure lo sono ad un livello di concentrazione inferiore.
Gli inquinanti vengono generalmente distinti in due gruppi principali: ANTROPICI cio prodotti dalluomo. NATURALI
CONTAMINANTI ATMOSFERICI
I contaminanti atmosferici possono anche essere classificati in primari, cio liberati direttamente nellambiente, e secondari, che si formano successivamente in atmosfera attraverso delle reazioni chimico-fisiche. I principali inquinanti primari sono quelli emessi da processi di combustione di qualsiasi natura, ovvero il monossido di carbonio, il biossido di carbonio, gli ossidi dazoto, le polveri e gli idrocarburi incombusti. Tali inquinanti sono soggetti a fenomeni di diffusione e trasporto e subiscono trasformazioni chimico-fisiche; di queste ultime particolarmente importante la serie di reazioni che avvengono fra gli ossidi di azoto (NOx) e gli idrocarburi in presenza di luce solare. Questa catena di reazioni, infatti, porta alla produzione di ozono (O3) e di altre specie chimiche anche in fase particellare. Linsieme dei prodotti di tali reazioni una delle forme di inquinamento pi dannose per lecosistema ed nota come smog fotochimico o smog estivo.
FONTI DI INQUINAMENTO
Linquinamento atmosferico maggiore quello che luomo produce per soddisfare le proprie necessit civili ed industriali.
Anche se linquinamento originato dalluomo quello che risulta pi imputato nel peggioramento della qualit dellaria, non bisogna dimenticare limportanza dellinquinamento di origine naturale.
SORGENTI DI INQUINAMENTO
Le sorgenti naturali di biossido di zolfo comprendono i vulcani, le decomposizioni organiche e gli incendi delle foreste. Le sorgenti naturali di ossidi di azoto includono i vulcani, gli oceani, le decomposizioni organiche e lazione dei fulmini. Linquinamento dellaria di origine antropogenica si sprigiona dalle grandi sorgenti fisse (industrie, impianti per la produzione di energia elettrica ed inceneritori); da piccole sorgenti fisse (impianti per il riscaldamento domestico) e da sorgenti mobili (il traffico veicolare). Molte di queste sorgenti sono strettamente legate alla produzione e dal consumo di energia, specialmente combustibili fossili.
BIOSSIDI DI ZOLFO
Le principali sorgenti di biossidi di zolfo (SOx) sono gli impianti di produzione di energia, gli impianti termici di riscaldamento, alcuni processi industriali e in minor misura, il traffico veicolare, con particolare riferimento ai motori diesel. C anche una fonte naturale di emissione: i vulcani. Gli SOx possono essere considerati uno dei principali agenti del processo di acidificazione dellatmosfera, con effetti negativi sia sullecosistema sia sui monumenti e i manufatti.
OSSIDI DI AZOTO
Gli ossidi di azoto (NOx) si formano principalmente dai processi di combustione che avvengono ad alta temperatura. Le principali sorgenti di ossidi dazoto (NOx, NO2) sono gli impianti di riscaldamento civile e industriale, il traffico autoveicolare, le centrali di produzione di energia ed un ampio raggio di processi industriali. Gli ossidi di azoto contribuiscono ai fenomeni di eutrofizzazione, allo smog fotochimico e sono composti che causano la formazione di inquinanti secondari come ozono e particolato fine secondario e alle piogge acide.
MONOSSIDO DI CARBONIO
La principale sorgente di CO rappresentata dai gas di scarico dei veicoli a benzina. Altre sorgenti sono la combustione in impianti di riscaldamento alimentati con combustibili solidi, liquidi e gassosi ed i processi industriali come la produzione dellacciaio, della ghisa e la raffinazione del petrolio. Il monossido di carbonio pu provocare insufficienza respiratoria. I soggetti pi a rischio sono i bambini perch il CO tende a depositarsi a livello del terreno.
OZONO
Lozono di origine sia antropica che naturale ed un inquinante secondario cio si produce per effetto della radiazione solare in presenza di inquinanti primari quali gli ossidi dazoto (NOx) e i composti organici volatili (COV). Il complesso dei fenomeni che porta a elevate concentrazioni di ozono viene denominato 'smog fotochimico'.
PM10 E BENZENE
Con il termine PM10 si indica una frazione delle polveri sottili. Particelle cos piccole sono capaci di entrare nellapparato respiratorio, neutralizzando tutte le difese e i tentativi del corpo umano di farle uscire. Una volta entrate nei polmoni possono quindi arrivare, e stazionare a tempo indeterminato, fino al livello degli alveoli polmonari, dove avviene lo scambio di ossigeno e anidride carbonica nel sangue. In questa posizione possono provocare il cancro. Le emissioni di benzene derivano principalmente dalluso della benzina nei trasporti, sia come prodotto di combustione sia di evaporazione, in secondo luogo da alcuni processi produttivi e dai sistemi di stoccaggio e distribuzione dei carburanti. Lalto indice di motorizzazione dei centri urbani e la accertata cancerogenicita' fa del benzene uno dei pi importanti inquinanti nelle aree metropolitane.
La presenza di sostanze inquinanti nell'aria provoca effetti dannosi sui licheni, ed in particolare col tempo diminuisce il numero di specie. Questa caratteristica utilizzata per stabilire un indice di qualit dell'aria.
Le propriet che fanno di un lichene un buon bioaccumulatore sono le seguenti: elevata tolleranza alla sostanza in esame. capacit di accumulare la sostanza esaminata in misura indefinita possibilit di definire l'et del tallo lichenico esaminato ( le parti del tallo pi vecchie tenderanno ad avere concentrazioni di inquinante pi elevate rispetto alle parti pi giovani,per cui opportuno raffrontare porzioni di tallo della stessa et. presenza di molti esemplari di lichene nell'area di studio.
Gli studi di bioaccumulo mediante muschi sono effettuati con specie con unalta tolleranza alle sostanze tossiche aerodisperse che permettono di rilevare picchi elevati di concentrazione di inquinanti. I muschi possiedono inoltre la capacit di accumulare le sostanze esaminate in misura indefinita: in effetti, la piantina accumula le sostanze in maniera proporzionale sia alla concentrazione di inquinanti in ambiente sia al tempo di esposizione; di conseguenza, a parit di concentrazione di inquinante, la contaminazione risulta essere pi alta nel tallo pi vecchio. In particolare, i muschi sono efficienti accumulatori passivi di metalli pesanti (piombo, cadmio, rame, zinco ecc.) grazie allelevata capacit di scambio cationico della loro parete cellulare.