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Proposta di legge regionale: LEGGE ORGANICA IN MATERIA DI PROCEDIMENT AMMINISTRATIVO, SVILUPPO DELLAMMINIST TERIA PROCEDIMENTO ILUPPO DELLAMMINISTRAZIONE DIGITALE

E SEMPLIFICAZIONE DEL SISTEMA AMMINISTRATI AMMINISTRATIVO REGIONALE E LOCALE.

RELAZIONE ALLA PROPOSTA DI LEGGE _____________________________________________________________________________ LEGGE ORGANICA IN MA MATERIA DI PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO, O SVILUPPO DELLAMMINI DELLAMMINISTRAZIONE DIGITALE E SEMPLIFICAZIONE DEL SISTEMA AMMINISTRATI AMMINISTRATIVO REGIONALE E LOCALE. Lesigenza di riformare lintero meccanismo di funzionamento dellamministrazione si pone in linea con le politiche di semplificazione normativa ed amministrativa perseguite negli ultimi anni e che hanno ricevuto un forte impulso soprattutto dalle disposizioni soprattutto contenute nei c.d. decreti Salva Italia e Cresci Italia. La forza motrice di un sistema amministrativo moderno, semplice ed efficiente rappresentato dalla consapevolezza, acquisita in misura crescente nel tempo, che la crescita economica del paese dipende crescita sensibilmente dallefficienza, efficacia ed economicit dellazione amministrativa, fattori idonei a determinare il livello di competitivit dei soggetto che operano sul mercato. Di conseguenza un apparato lento, complesso ed inefficiente scoraggia la competizione tra ed imprese e non favorisce la crescita del sistema economico e produttivo del paese. Pertanto misure congiunte volte da un lato ad alleggerire lazione amministrativa e, dallaltro, a favorire una maggiore partecipazione dei cittadini ai procedimenti amministrativi, partecipazione congiuntamente alla digitalizzazione del sistema amministrativo, faciliteranno una riforma radicale del sistema amministrativo regionale in senso di maggiore efficacia, efficienza, economicit, trasparenza ed imparzialit e contribuiranno alla riduzione di trasparenza residue aree strategiche che ancora oggi sfuggono alle regole della trasparenza e al controllo delle categorie interessate. In tale contesto normativo si inserisce il presente progetto di legge con lobiettivo il ambizioso di incidere in maniera massiccia sulle regole di azione della pubblica amministrazione attraverso tre direttrici fondamentali ritenute essenziali affinch lAmministrazione pubblica possa essere veramente moderna ed al servizio dei collettivit: la disciplina dei procedimenti amministrativi regionali e locale, la digitalizzazione dellamministrazione regionale e la semplificazione del sistema amministrativo regionale e locale Il progetto di legge strutturato in tre Titoli ed composto da 58 articoli. Il Titolo I (artt. 1-2) dedicato alle Disposizioni generali che ispirano limpianto riformatore ) sotteso alla proposta. Il Titolo II (artt. 3-46) (Disposizioni in materia di procedimento amministrativo contiene Disposizioni amministrativo) principi e strumenti per il miglioramento dellazione amministrativa regionale, ispirati alla riduzione del numero, delle fasi, dei termini e degli oneri dei procedimenti nonch al 1

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potenziamento delluso degli strumenti digitali nei rapporti interni ed esterni. Al di l di disposizioni gi presenti nellordinamento per effetto di preesistenti norme statali che zioni riecheggiano i precetti contenuti nella legge 241/1990, riferiti alla trasparenza, alla responsabilit e alla partecipazione, vengono introdotte norme che presentano senzalt senzaltro una portata innovativa. A presidio del principio di certezza dei termini amministrativi e di celerit dei procedimenti sono poste le disposizioni contenute dallarticolo 8 (Certezza dei termini di (Certezza conclusione del procedimento) che introducono un meccanismo di riduzione automatica a ) meccanismo trenta giorni dei termini di conclusione superiori a trenta previsti in leggi e regolamenti regionali in caso di loro mancata conferma o rimodulazione da parte della Regione entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della legge. Questo precetto si prefigge lo vigore scopo di ostacolare lingiustificata inerzia dei soggetti a cui affidata la responsabilit ingiustificata tecnica e politica di attuare le misure introdotte dalla legge, stimolando, altres, unattenta riflessione sulla valutazione dei procedimenti che necessitano una durata maggiore ai alutazione trenta giorni. Degne di nota sono le disposizioni con cui la presente proposta di legge intende uniformare lordinamento regionale alle recentissime novit legislative, particolarmente legislative protese a dare una forte accelerazione alla semplificazione dellazione amministrativa ese proprio attraverso lintroduzione di istituti che, in virt della loro oggettiva natura, assolvono alle funzione di contrastare situazioni amministrative che ostacolano lattuazione del principio di semplificazione e celerit dellazione amministrativa. A tuazione questa esigenza risponde la previsione dellarticolo 11 che istituisce la responsabilit per mancata o tardiva emanazione del provvedimento amministrativo. La citata respons responsabilit opera su due piani dal punto di vista delle conseguenze: costituisce elemento di valutazione della performance individuale nonch della responsabilit disciplinare e amministrativo-contabile del dirigente e funzionario inadempiente; attiva, previa richiesta contabile del privati, il potere sostituito in caso di inerzia. Il medesimo articolo 11 regola le modalit di individuazione del soggetto a c attribuire il potere sostitutivo. cui In tale ottica di responsabilizzazione degli organi amministrativi si colloca altres larticolo 12 (Responsabile della correttezza e della celerit del procedimento che introduce la figura del Responsabile procedimento) responsabile della correttezza e della celerit del procedimento da identificare con il soggetto a cui sono attribuiti i poteri di sostituzione introdotti dal decreto legge 9 febbraio sostituzione 2012, n. 5. Il responsabile della correttezza e celerit del procedimento rappresenta una misura di concreta attuazione dei principi di trasparenza e buon andamento dellazione amministrativa perch dotata di funzioni propositive oltrech che di vigilanza. funzioni Gli articoli 13 e seguenti (Indennizzo per il ritardo nella conclusione dei procedimenti (Indennizzo procedimenti) introducono un livello superiore di tutela della certezza e celerit dellazione amministrativa rispetto a quella prevista dal legislatore statale con lintroduzione prevista dellobbligo per la pubblica amministrazione di corrispondere un indennizzo, in caso di richiesta, per il mancato rispetto dei termini di conclusione del procedimento. Questa disposizione consente alla parte che ha attivato il procedimento di accedere ad una forma che 2

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ulteriore di tutela rispetto a quella attualmente consentita dalla legge 241/1990 la quale riconosce tutela risarcitoria in presenza di una violazione dellobbligo di concludere il risarcimento solo se ricorrono il danno ingiusto e linosservanza dolos o colposa del e dolosa termine. Il diritto allindennizzo, come formulato della presente proposta di legge, costituisce un effetto automatico alla mera constatazione della violazione dei termini del procedimento a prescindere dalla sussistenza del danno e dagli elementi soggettivi ento costitutivi della violazione, con esclusione di qualsiasi onere probatorio in capo allinteressato. Larticolo 17 (Compiti del responsabile del procedimento) assegna funzioni ulteri Compiti procedimento) ulteriori al responsabile del procedimento rispetto a quanto gi disciplinato dalla legge sul procedimento amministrativo. La norma contribuisce a chiarire, attraverso un elenco dettagliato, il soggetto su cui incombe la responsabilit di funzioni che sono ricon riconducibili a fonti normative diverse e, quindi, non sempre facilmente rintracciabili. Larticolo 33 (Livelli ulteriori di tutela del diritto di accesso) inserisce nellordinamento Livelli accesso) regionale livelli di tutela del diritto di accesso ulteriori rispetto a quell gi stabiliti dalla quelli legge 241/1990 con particolare riguardo al riconoscimento del diritto di accesso a tutti senza obbligo di motivazione e alla facolt di esercizio dellaccesso in qualunque tempo, indipendentemente dalla cessazione dellobbligo di detenzione da parte detenzione dellamministrazione. Il Titolo II reca, altres, al CAPO VII ( Sviluppo dellamministrazione digitale e tracciabilit informatica del procedimento amministrativo) norme volte ad attuare a livello regionale i principi ed i precetti gi previsti dal decreto legislativo 82/2005. La telematica, infatti, previsti costituisce elemento indispensabile per garantire la piena trasparenza dellattivit amministrativa, ridurre i tempi dellazione amministrativa nonch semplificare le sue modalit di svolgimento. Segnatamente concorrono a semplificare i rapporti tra pubbliche o. amministrazioni ed a ridurre i costi di funzionamento delle stesse, le norme che disciplinano la dematerializzazione dei documenti amministrativi, la gestione informatica dei documenti ed una nuova conformazione dei processi e delle procedure amministrative na attraverso una loro digitalizzazione. Viene assicurata laccessibilit e linteroperabilit del patrimonio informativo pubblico, la circolazione delle informazioni attraverso la disciplina della diffusione e riutilizzo dei dati disciplina pubblici; vengono, infine, istituite una banca dati di interesse generale, un sistema di banche dati coordinate secondo modelli cooperativi ed uniformi tra i vari livelli di governo regionale e una banca dati unica dei procedimenti amministrativi il cui accesso consentito indistintamente ai soggetti che a qualsiasi titolo partecipano al procedimento amministrativo. Infine, il Titolo III (artt. 47-58) (Semplificazione del sistema amministrativo regionale e 58) (Semplificazione locale) rappresenta lo strumento di completamento della politica regionale di miglioramento della qualit della normazione perseguita attraverso lintroduzione nellordinamento regionale della legge regionale 14 luglio 2010, n. 26 (Disciplina generale 3

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sull'attivit normativa regionale e sulla qualit della normazione). In particolare le it disposizioni contenute nel Titolo III sono finalizzate ad introdurre misure (amministrative e normative) di manutenzione del sistema amministrativo regionale che nel tempo producano una significativa semplificazione dellazione amministrativa. Il progetto di no legge oltre a riprodurre principi gi introdotti nellordinamento per effetto di leggi statali contiene elementi innovativi che prefigurano approcci alternativi rispetto alle p politiche di semplificazione tradizionali teorizzate dal legislatore statale. Il progetto aspira ad essere una legge di metodo che indica una via metodologica alla semplificazione per superare la frammentariet insita in un sistema multilivello. I due pilastri si cui poggia questo pilastri diverso modello sono 1) la collaborazione tra Regione ed autonomie locali (articoli 47 e 51); 2) il Tavolo permanente per la semplificazione (articoli 49 e 50). 1) La scelta degli accordi (articolo 47), fondato sulla condivisione delle decisioni e non condivisione sullimposizione di obblighi, mira a responsabilizzare tutte le amministrazioni coinvolte sia in ordine al rispetto dei principi definiti nel Titolo I che in ordine alle misure di attuazione contenute nel Titolo III. Presupposto logico per il raggiungimento di effettivi livelli di semplificazione ico dellattivit amministrativa la predeterminazione dei principi enunciati allarticolo 1 che devono informare lazione di ciascun livello di governo. Larticolo 1 precisa gli interventi da adottare per conseguire un pi alto livello della qualit dellazione amministrativa, a richiamando tra gli altri a) il dovere di dare piena esplicazione agli istituti della semplificazione amministrativa, a tutela della certezza, rapidit ed efficacia dei procedimenti; b) larmonizzazione e luniformit delle procedure amministrative; c) la piena applicazione dei principi di responsabilit e trasparenza dellattivit amministrativa; d) ladeguamento progressivo delle diverse funzioni pubbliche e delle stes strutture stesse organizzative dei vari livelli del sistema amministrativo regionale e locale allobiettivo della semplificazione; e) ladozione sistematica delle tecniche e delle misure finalizzate alla semplificazione come la M.O.A, anche attraverso lazione di piani di riduzione degli oneri in raccordo tra lamministrazione regionale e gli enti locali. 2)Listituzione ope legis del Tavolo permanente per la semplificazione (articolo 49) svela lintenzione di attuare i principi di semplificazione attraverso l strumento della lo consultazione delle associazioni rappresentative di imprese e parti sociali, divenendone sede privilegiata e di garanzia che opera attraverso il supporto tecnico del Nucleo per la semplificazione delle norme e delle procedure, alla cui composizione concorre una mposizione rappresentanza tecnica delle autonomie locali. Nella logica dellarticolo 49, i soggetti che partecipano al Tavolo permanente, presieduto dallAssessore regionale con delega alla semplificazione e trasparenza, identificano i procedimenti amministrativi che presentano maggiori criticit e, con lausilio del Nucleo menti tecnico, formulano proposte da inserire nel piano di semplificazione amministrativa da sottoporre allapprovazione del Consiglio regionale. Il Tavolo permanente, che ha una composizione tecnica e non politica, costituisce il luogo nel quale i destinatari dellazione 4

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amministrativa indicano alla pubblica amministrazione le loro priorit, fornendo un contributo propositivo alla soluzione dei problemi evidenziati. Si segnalano, in conclusione, altri due strumenti innovativi previsti dal progetto di legge al Titolo III, il piano di semplificazione amministrativa biennale (articolo 50) e la c.d. analisi e valutazione permanente dei procedimenti (A.V.P.), prevista allarticolo 48. La previsione di un piano di semplificazione amministrativa sottolinea limportanza del tema della semplificazione e ufficializza limpegno dellorgano elettivo a perseguire tale obiettivo. LA.V.P. un sistema di monitoraggio costante sugli effetti deg interventi di degli semplificazione rispetto agli obiettivi di miglioramento dellazione amministrativa previsti dallarticolo 1. Ulteriore misura che implica la stretta collaborazione tra Regioni e enti locali. A supporto dellattivit dellA.V.P. larticolo 45 pone listituzione della Banca dati Unica dei procedimenti amministrativi ove sono riversati tutti i testi integrali dei procedimenti amministrativi avviati da amministrazioni regionali e locali. Si tratta di un intervento di razionalizzazione e semplificazione organizzativa che dovrebbe agevolare il pieno rispetto ficazione di alcuni obblighi sanciti anche a livello statale, come ad esempio il divieto di richiedere al privato documenti gi in possesso di pubbliche amministrazioni (articolo 52 articolo 15 della l. n. 183/2011).

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Legge organica in materia di procedimento amministrativo, sviluppo dellamministrazione digitale e semplificazione del sistema amministrativo regionale e locale. ministrativo

Sommario
TITOLO I Disposizioni generali Art. 1 Finalit, principi generali e strumenti di intervento Art. 2 Uso della telematica TITOLO II Disposizioni in materia di procedimento amministrativo CAPO I Principi generali Art. 3 Finalit e principi dellazione amministrativa Art. 4 Ambito di applicazione Art. 5 Obbligo di motivazione Art. 6 Criteri per l'adozione dei provvedimenti a favore di soggetti esterni CAPO II Termini Art. 7 Obbligo di adozione del provvedimento espresso Art. 8 Certezza dei termini di conclusione del procedimento Art. 9 Riduzione dei termini vigenti non previsti in leggi o regolamenti regionali in Art. 10 Sospensione e interruzione dei termini per provvedere Art. 11 Responsabilit per mancata o tardiva emanazione del provvedimento amministrativo Art. 12 Responsabile della correttezza e della celerit del procedimento Art. 13 Indennizzo per il ritardo nella conclusione dei procedimenti ( Art.14 Procedura per la corresponsione dellindennizzo da parte della Regione Abruzzo sponsione CAPO III Responsabilit dei procedimenti Art. 15 Responsabile del procedimento Art. 16 Procedimenti di competenza di pi strutture petenza Art. 17 Compiti del responsabile del procedimento CAPO IV Partecipazione al procedimento Art. 18 Comunicazione dell'avvio del procedimento Art. 19 Oggetto e forma della comunicazione Art. 20 Comunicazioni dei motivi ostativi all'accoglimento dell'istanza Art. 21 Facolt di intervento nel procedimen procedimento Art. 22 Diritti dei soggetti interessati Art. 23 Accordi con gli interessati Art. 24 Partecipazione telematica al procedimento amministrativo Art. 25 Audizioni pubbliche Art. 26 Casi di inapplicabilit CAPO V Semplificazione dellazione amministrativa 6

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Art. 27 Conferenza di servizi Art. 28 Modalit di partecipazione della Regione alla conferenza di servizi Art. 29 Autocertificazione e presentazione di atti e documenti Art. 30 Silenzio assenso, dichiarazione di inizio attivit, segnalazione certificata di inizio dichiarazione attivit-Scia CAPO VI Diritto daccesso Art. 31 Diritto di accesso Art. 32 Documenti conoscibili Art. 33 Livelli ulteriori di tutela del diritto di accesso Art. 34 Modalit di esercizio del diritto daccesso Art. 35 Esclusioni e limitazioni del diritto daccesso Art. 36 Accesso alle informazioni in materia ambientale CAPO VII Sviluppo dellamministrazione digitale e tracciabilit informatica del procedimento amministrativo Art. 37 Servizi infrastrutturali regionali per l'amministrazione digitale Art. 38 Promozione dei servizi telematici e dell'identit digitale regionali Art. 39 Utilizzo della telematica nei rapporti tra le pubbliche amministrazioni e tra pubbliche rapporti amministrazioni e cittadini Art. 40 Razionalizzazione ed usabilit dei siti istituzionali Art. 41 Contenuto dei siti Art. 42 Diffusione e riutilizzo dei dati pubblici Art. 43 Banche dati di interesse regionale Art. 44 Utilizzo della telematica per la trasparenza Art. 45 Banca Dati Unica dei Procedimenti Amministrativi nca Art. 46 Attuazione TITOLO III Semplificazione del sistema amministrativo regionale e locale Art. 47 Misure per la semplificazione dei procedimenti e per la riduzione degli oneri mplificazione amministrativi Art. 48 Analisi e valutazione permanente dei procedimenti Art. 49 Tavolo permanente per la semplificazione e Nucleo tecnico per la semplificazione delle norme e delle procedure Art. 50 Sessione di semplificazione amministrativa Art. 51 Uniformit delle procedure amministrative Art. 52 Divieto di richiesta di documenti gi in possesso delle pubbliche amministrazioni rt. Art. 53 Trasparenza sugli oneri regolatori, informativi o amministrativi Art. 54 Compensazione degli oneri regolatori, informativi e amministrativi oneri Art. 55 Pubblicazione elenchi degli uffici responsabili delle attivit di cui allarticolo 72, comma 1, del d.p.r. 28 dicembre 2000, n. 445 Art. 56 Norme di prima applicazione rme Art. 57 Norma rinvio Art. 58 Norma finanziaria 7

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TITOLO I Disposizioni generali

Articolo 1 Finalit, principi generali e strumenti di intervento 1. In attuazione dei principi statutari che regolano lattivit amministrativa regionale ei nonch dei principi di qualit della normazione di cui allart. 2 della L.R. 14 luglio 2010, n. 26 Disciplina generale sull'attivit normativa regionale e sulla qualit della normazione, la Regione Abruzzo con la presente legge persegue i seguenti obiettivi: a a) detta la disciplina per lo svolgimento dei procedimenti amministrativi di competenza della regione; b) disciplina la conoscibilit degli atti amministrativi regionali, sia da parte del della collettivit che dei singoli interessati e detta le modalit con le quali gli atti medesimi sono disponibili presso gli uffici regionali regionali; c) incentiva l'uso della telematica nei rapporti interni, con le altre amministrazioni e con i privati anche al fine di favorire processi di dematerializzazione dematerializzazione; d) provvede allinnalzamento del livello di qualit dell'azione amministrativa innalzamento one attraverso misure atte a conseguire concreti risultati di semplificazione dei procedimenti amministrativi di rimozione e riduzione de edimenti amministrativi, degli oneri e degli adempimenti amministrativi a carico dei cittadini e delle imprese e dei tempi burocratici; e) individua le azioni e gli interventi strategici di semplificazione amministrativa, di riordino e di semplificazione del complesso normativo regiona al fine di favorire regionale lo sviluppo, la competitivit, la crescita economica e l'innovazione anche tecnologica del sistema produttivo regionale nonch le azioni e gli interventi strategici che potenziano l'efficienza e l'efficacia dell'azione amministrativa nei rapporti con i cittadini o le imprese. 2. A fondamento degli interventi di cui al comma 1, con specifico riferimento alla qualit dei procedimenti amministrativi, sono posti i seguenti principi: a) la piena esplicazione degli istituti di semplificazi semplificazione dell'azione amministrativa a l'azione tutela della certezza, rapidit ed efficacia dei procedimenti, preservando la qualit delle prestazioni e le istanze di partecipazione al procedimento; b) l'armonizzazione e l'uniformit delle procedure amministrative e della connes connessa modulistica, nel rispetto del diritto di cittadini e imprese ad una azione amministrativa efficace, tempestiva, semplice; 8

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c) la piena applicazione dei principi di responsabilit e trasparenza dell'attivit amministrativa; d) l'adeguamento progressivo delle diverse funzioni pubbliche e delle stesse diverse strutture organizzative dei vari livelli del sistema amministrativo regionale e locale all'obiettivo della semplificazione, con la progressiva e completa responsabilizzazione dei soggetti istituzionali cui siano conferite le funzioni; conferite e) l'adeguato funzionamento dei meccanismi di collaborazione e cooperazione tra lo Stato e la sua amministrazione decentrata, le Regioni e le autonomie locali, per superare la frammentariet nel sistema multilivello; f) l'adozione sistematica delle tecniche e delle misure finalizzate alla semplificazione, a anche in coerenza con gli obiettivi imposti dall'Unione europea e, specialmente, delle misure di semplificazione amministrativa per le imprese, attraverso la misurazione degli oneri amministrativi (MOA) e l'adozione di specifici "Piani di amministrativi riduzione degli oneri", in raccordo con l'amministrazione statale e gli enti locali; l'amministrazione g) la rimozione e la significativa riduzione degli adempimenti amministrativi e dei relativi costi a carico dei cittadini, delle imprese e delle pubbliche amministrazioni delle compatibilmente con le esigenze di tutela del pubblico interesse e di salvaguardia dei beni comuni; h) informatizzazione dei procedimenti e la realizzazione di un sistema di tizzazione interoperabilit, quale riflesso dell'u cit dell'azione amministrativa dell'unicit amministrativa. 3. La presente legge pu essere modificata solo in modo espresso da leggi regionali successive.

Articolo 2 Uso della telematica 1. La Regione promuove l'utilizzo di sistemi informatici per l'acquisizione diretta delle informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni ai sensi dell'articolo 50 del azioni decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 (Codice dell'amministrazione digitale). 2. Al fine di rendere effettivo il diritto di informazione, anche finalizzato all'accesso agli atti, i soggetti di cui all'articolo 4, comma 1 favoriscono l'utilizzo del sistema informativo regionale, in relazione ai documenti in esso raccolti e non sottratti all'accesso. 3. Le comunicazioni, le istanze e le dichiarazioni da presentarsi ai soggetti di cui all'articolo 4, comma 1, possono essere inoltrate anche in via telematica, con utilizzo , di caselle di Posta Elettronica Certificata (PEC) o altri strumenti che garantiscano l'identificabilit dell'autore, l'integrit e l'immodificabilit del documento, in conformit con il d.lgs. 82/2005. nformit 4. I soggetti di cui al comma 2 provvedono alla gestione informatica dei documenti ai sensi dell'articolo 1, comma 1, lettera u), del d.lgs. 82/2005, nel rispetto della 9

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disciplina vigente in tema di trattamento dei dati persona personali. 5. In attuazione delle disposizioni sull'interoperabilit delle basi dati e sull'interscambio informativo previste nel d.lgs. 82/2005, la Regione rende disponibili e promuove iniziative per l'utilizzo di piattaforme informatiche interoperabili per l'inter l'interscambio tra imprese e pubblica amministrazione e tra pubbliche amministrazioni, in accordo con gli enti locali e con le autonomie funzionali i funzionali.

TITOLO II Disposizioni in materia di procedimento amministrativo

CAPO I Principi generali

Articolo 3 Finalit e principi dellazione amministrativa t 1. Ai sensi dellarticolo 52 dello Statuto, l'attivit amministrativa persegue i fini l'attivit determinati dalla legge in modo da assicurare limparzialit, il buon andamento e la trasparenza dellAmministrazione ed svolta secondo i principi di efficacia, econdo efficienza, eticit, equit ed economicit, nonch secondo i principi di democraticit democraticit, proporzionalit, semplicit, del giusto procedimento, legittimo affidamento e degli ulteriori principi posti da dall'ordinamento dellUnione europea. 2. Per la realizzazione dei propri fini istituzionali la Regione Abruzzo agisce utilizzando strumenti del diritto pubblico o privato. 3. La Regione Abruzzo riconosce e disciplina la partecipazione dei cittadini all'attivit amministrativa e l'accesso ai relativi documenti. esso 4. La disciplina dell'azione amministrativa si ispira, in particolare, ai seguenti indirizzi: a) ridurre il numero dei procedimenti e le fasi procedimentali i termini per la procedimentali, conclusione dei procedimenti e gli oneri meramente formali e burocratici; b) accorpare i procedimenti che si riferiscono alle medesime attivit, per eliminare duplicazioni e sovrapposizioni; c) potenziare l'uso degli strumenti digitali nei rapporti interni ed esterni; d) facilitare l'accessibilit alle procedure amministrative, anche mediante la amministrative, semplificazione del linguaggio adottato per la redazione degli atti amministrativi.

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Articolo 4 Ambito di applicazione 1. Le disposizioni della presente legge si applicano: la a) alla Regione; b) agli enti dipendenti dalla Regione, economici e non, ai consorzi ed ai consorzi dalla degli enti locali a partecipazione regionale, alle agenzie, alle aziende e alle societ controllate e partecipate dalla Regione ai concessionari o gestori di servizi Regione, pubblici regionali; c) alle Aziende sanitarie e agli enti del servizio pubblico sanitario; de 2. Le disposizioni della presente legge si applicano nell'ambito dei rispettivi ordinamenti e nel rispetto dell'autonomia organizzativa degli stessi stessi: a) agli enti locali, singoli o associati, ai loro consorzi, associazioni ed agenzie e agli altri enti pubblici ai quali la Regione conferisce funzioni amministrative; b) ai concessionari o gesto di servizi pubblici locali ai sensi della le gestori legislazione vigente ed ai soggetti privati, limitatamente allo svolgimento di attivit di pubblico interesse nelle materie di competenza regionale regionale.

Articolo 5 Obbligo di motivazione 1. Ogni provvedimento amministrativo, compresi quelli concernenti l'organizzazione amministrativa, lo svolgimento dei pubblici concorsi ed il personale, motivato. ed Devono altres essere motivate le decisioni adottate nel corso del procedimento destinate ad incidere sul contenuto dellatto conclusivo. 2. La motivazione indica i presupposti di fatto, le norme giuridiche e le ragioni che hanno determinato la decisione, in relazione alle risultanze dell'istruttoria, anche in riferimento alle eventuali memorie presentate ai sensi dell'articolo 10, comma 1, lettera b) della legge 7 agosto 1990, n. 241 (Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi). La motivazione trativo non richiesta per gli atti normativi e per quelli a contenuto generale. 3. Se le ragioni della decisione risultano da altro atto richiamato dalla decisione stessa, insieme con la comunicazione di quest'ultima indicato e reso disponibile anche l'atto a cui essa si richiama. 4. In ogni atto notificato al destinatario sono indicati il termine e l'autorit cui possibile ricorrere.

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Articolo 6 Criteri per l'adozione dei provvedimenti a favore di soggetti esterni provvedimenti 1. I criteri di concessione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari e vantaggi economici di qualunque genere sono predeterminati con atto del competente organo dei soggetti di cui allarticolo 4, ove non siano gi stabiliti dalla legge o nei casi in cui o sia opportuno porre ulteriori specificazioni. 2. I criteri determinati dai soggetti di cui allarticolo 4, comma 1, sono pubblicati nel , Bollettino Ufficiale della Regione e sul sito web istituzionale della Reg Regione e comunque portati a conoscenza dei cittadini attraverso idonee attivit di conoscenza informazione e comunicazione municazione. 3. L'osservanza dei criteri di cui al comma 2 risulta nei singoli provvedimenti di za assegnazione dei benefici.

CAPO II Termini

Articolo 7 Obbligo di adozione del provvedimento espresso bbligo adozione 1. Ove il provvedimento consegua obbligatoriamente ad una istanza, ovvero il procedimento debba essere iniziato d'ufficio, i soggetti di cui allarticolo 4 hanno il i dovere di concluderlo mediante l'adozione di un provvedimento espresso. 2. Il dovere di adottare il provvedimento permane anche quando sia scaduto il termine per provvedere, di cui all'articolo 8, salvi i casi di silenzio assenso, silenzio diniego e ovvedere, , silenzio rigetto previsti da leggi o regolamenti. 3. Le ragioni del ritardo sono indicate nel provvedimento. ioni 4. Il procedimento amministrativo non pu essere aggravato o ritardato, se non per straordinarie e motivate esigenze imposte dallo svolgimento dell'istruttoria, da accertarsi e comunicarsi agli interessati da parte del responsabile del procedimento esponsabile procedimento. 5. Nel caso in cui il procedimento, avente ad oggetto un beneficio economico la cui concessione sia subordinata all'esistenza di sufficienti disponibilit finanziare in relazione al numero di richieste complessivamente presentate, non possa concludersi favorevolmente nei termini previsti dall'articolo 8 per l'indisponibilit dei mezzi finanziari, il responsabile del procedimento comunica all'interessato le ragioni che rendono impossibile l'attribuzione del beneficio. L'omissione della comunicazione L'omissione pu essere fatta valere solo dal soggetto nel cui interesse la comunicazione prevista. 12

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Articolo 8 Certezza dei termini di conclusione del procedimento 1. I procedimenti amministrativi nelle materie di competenza legisl legislativa della Regione si concludono entro trenta giorni. Eventuali disposizioni di legge o di regolamento approvate successivamente allentrata in vigore della presente legge che stabiliscano termini di conclusione dei procedimenti superiori a trenta giorni sono specificamente motivate in relazione a particolari presupposti connessi all'organizzazione amministrativa, alla natura degli interessi pubblici tutelati e alla complessit del procedimento. 2. La Regione, con legge o regolamento, conferma o ridetermin con specifica ridetermina, motivazione, tutti i termini di conclusione dei procedimenti amministrativi superiori a trenta giorni previsti rispettivamente da leggi o regolamenti regionali. 3. I termini di conclusione dei procedimenti che entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge non siano stati espressamente confermati o ridete rideterminati ai sensi del comma 2 sono ridotti a trenta giorni.

Articolo 9 Riduzione dei termini vigenti non previsti in leggi o regolamenti regionali 1. Con deliberazione della Giunta regionale, da adottarsi entro centoventi giorni zione dallentrata in vigore della presente legge, sono stabiliti, con specifica motivazione, i termini di conclusione dei procedimenti previsti con atto amministrativo regionale, di competenza della Giunta regionale, che possono eccedere trenta giorni. Tali ella termini sono stabiliti nella misura pi breve possibile individuata dalla deliberazione stessa e non possono comunque eccedere la durata di centoventi giorni giorni. 2. Il Consiglio regionale conferma o ridetermina, con specifica motivazione, i termini di conferma conclusione dei procedimenti superiori a trenta giorni previsti in atti amministrativi di propria competenza. Tali termini sono stabiliti nella misura pi breve possibile individuata dalla deliberazione stessa e non possono comunque eccedere la durata di deliberazione centoventi giorni. 3. Con atto del competente organo degli enti e organismi di cui all'articolo 4, comma 1, da adottarsi entro centoventi giorni dallentrata in vigore della presente legge, sono stabiliti, con specifica motivazione, i termini di conclusione dei procedimenti di iliti, rispettiva competenza che possono eccedere trenta giorni. Tali termini sono ridotti nella misura stabilita dalla deliberazione stessa e non possono comunque eccedere la durata di centoventi giorni. i 13

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4. Decorso inutilmente il termine per ladozione degli atti di cui ai commi 1, 2 e 3, tutti i ladozione termini dei procedimenti amministrativi di competenza della Giunta regionale, del competenza Consiglio regionale e degli enti di cui al comma 3 non previsti in leggi o regolamenti visti regionali sono ridotti a trenta giorni.

Articolo 10 Sospensione e interruzione dei termini per provvedere 1. I termini di conclusione del procedimento, fatto salvo quanto previsto dall'articolo 2, procedimento, comma 7, della l. 241/1990: a) sono sospesi quando le strutture procedono ad acquisire atti e documenti in possesso di privati o di altre pubbliche amministrazioni; b) sono sospesi durante il periodo, di durata non superiore a quindici giorni, richiesto dal privato per la presentazione di osservazioni scritte; presentazione c) possono essere sospesi, per un periodo non superiore a quindici giorni, al fine dell'esame delle memorie, proposte e documenti presentati dai soggetti di cui all'articolo 10 della l. 241/1990, qualora richiedano adempimenti i istruttori ulteriori rispetto a quelli compiuti o da compiere; d) sono interrotti a seguito di comunicazione, a cura del responsabile del procedimento, di istanza irregolare o incompleta, con indicazione delle cause di irregolarit o incompletezza e assegnazione al richiedente di un termine per assegnazione provvedere non superiore a dieci giorni dal ricevimento della comunicazione; i termini iniziano nuovamente a decorrere dall'avvenuta regolarizzazione o dal completamento della domanda. Sono fatte salve disposizioni sp specifiche in materia di procedure concorsuali. 2. I termini, di cui al comma 1, lettere a), b) e c), riprendono a decorrere dal giorno in cui avvenuta l'acquisizione degli atti e dei documenti mancanti al fascicolo, se precedente la scadenza stabilita pe l'acquisizione. per 3. Della sospensione o anche interruzione dei termini data notizia ai soggetti di cui all'articolo 7 della l. 241/1990, con le modalit di cui all'articolo 8 della medesima legge. 4. Si applicano, per quanto non diversamente disposto, gli articoli 16 e 17 della l. i gli 241/1990.

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Articolo 11 Responsabilit per mancata o tardiva emanazione del provvedimento amministrativo 1. La mancata o tardiva emanazione del provvedimento amministrativo costituisce elemento di valutazione della performance individuale, nonch di responsabilit performance disciplinare e amministrativo contabile del dirigente e funzionario inadempiente. amministrativo-contabile 2. Il competente organo dei soggetti di cui allarticolo 4, comma 1 individua tra le figure dirigenziali il soggetto cui attribuire il potere sostitutivo in caso di inerzia. attribuire Nellipotesi di omessa individuazione il potere sostitutivo si considera attribuito al responsabile della direzione competente per materia; in mancanza del direttore, al responsabile del servizio a cui preposto lufficio; in mancanza del dirigente, al preposto responsabile dellufficio competente. 3. Decorso inutilmente il termine per la conclusione del procedimento il privato pu procedimento, rivolgersi al responsabile di cui al comma 2 perch, entro un termine pari alla met di sponsabile quello originariamente previsto, concluda il procedimento attraverso le strutture competenti o con la nomina di un commissario. 4. Entro il 30 gennaio di ogni anno, i responsabile individuato ai sensi del comma 2 il viduato comunica alla Giunta o al Consiglio o al competente organo de soggetti di cui ompetente dei allarticolo 4, comma 1 nellambito della rispettiva competenza i procedimenti, , suddivisi per tipologie e strutture amministrative competenti, nei quali non stato rispettato il termine di conclusione previsto dalla legge e dai regolamenti. legge Allattuazione del presente articolo si provvede con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, senza nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale 5. Nei provvedimenti rilasciati in ritardo su istanza di parte sono espressamente ritardo indicati il termine previsto dalla legge o dai regolamenti e quello effettivamente impiegato.

Articolo 12 Responsabile della correttezza e della celerit del procedimento 1. Il soggetto cui competono le funzioni di cui all'articolo 11 svolge, in aggiunta alle etto funzioni ordinarie, i compiti di responsabile della correttezza e della celerit dei procedimenti amministrativi di competenza della direzione. 2. Il responsabile della correttezza e della celerit, anche su istanza degli interessati o istanza del Difensore civico, acquisisce gli opportuni dati conoscitivi circa il rispetto delle norme giuridiche e di buona amministrazione che presiedono allo svolgimento dellazione amministrativa, e dei tempi di conclusione stabiliti, e propone le azioni opportune, nel rispetto dellautonomia tecnica e amministrativa del dirigente competente. 15

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3. Il responsabile della correttezza e della celerit svolge altres i compiti di cui allarticolo 14. 4. I nominativi dei dirigenti che svolgono i compiti di responsabili della correttezza e compiti celerit del procedimento sono comunicati allUfficio relazioni con il pubblico (URP).

Articolo 13 Indennizzo per il ritardo nella conclusione dei procedimenti 1. I soggetti di cui allarticolo 4, comma 1, lettere a), b) e c), in caso di inosservanza dei termini per la conclusione dei procedimenti di rispettiva competenza, corrispondono allinteressato che ne faccia richiesta ai sensi dellarticolo 15, una somma di denaro a titolo di indennizzo per il mero ritardo, stabilita in misura fissa di 100,00 euro per ogni dieci giorni di ritardo, fino a un massimo di 1.000,00 euro. Resta impregiudicato il diritto al risarcimento del danno. 2. La disposizione di cui al comma 1 non si applica ai casi di silenzio silenzio-assenso normativamente previsti. tivamente 3. I soggetti di cui allarticolo 4, comma 2, lettere d) e e) possono prevedere procedure e ticolo ) termini per la corresponsione dellindennizzo relativo ai procedimenti di loro competenza.

Articolo14 Procedura per la corresponsione dellin dellindennizzo da parte della Regione Abruzzo o 1. In caso di inosservanza dei termini di conclusione del procedimento, linteressato inoltra istanza scritta di indennizzo alla direzione generale competente per il procedimento o, ove la procedura di indennizzo sia attivata per i procedimenti di attivata competenza del Consiglio re regionale, alla direzione amministrativa del Consiglio. strativa 2. Listanza, da presentare a pena di decadenza entro un anno dalla scadenza del termine fissato per la conclusione del procedimento, contiene lindi lindicazione del procedimento stesso. 3. Il responsabile della correttezza e della celerit del procedimento di cui all'articolo 12 accerta la sussistenza dei presupposti per il riconoscimento dellindennizzo, e a tal ccerta fine acquisisce ogni elemento utile, anche mediante audizione del responsabile del procedimento e dellinteressato. 4. Il mancato rispetto dei termini di conclusione dei procedimenti costituisce elemento di valutazione della responsabilit dirigenziale ai sensi dell'articolo 11. rticolo

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CAPO III Responsabilit dei procedimenti

Articolo 15 Responsabile del procedimento 1. Con atto del competente organo dei soggetti di cui allarticolo 4 sono identificati i on allarticolo procedimenti assegnati alle singole strutture organizzative dell'ente sulla base degli atti che ne definiscono le funzioni. 2. Ove non sia gi stabilito per legge o per regolamento, responsabile del procedimento il dirigente responsabile della struttura organizzativa competente per materia. 3. Nel rispetto dei principi generali contenuti nel decreto legislativo 30 marzo 2001, n. creto 165 (Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle Amministrazioni Pubbliche) e nella L.R. 14 settembre 1999, n. 77 (Norme in materia di organizzazione e rapporti di lavoro della Regione Abruzzo il dirigente Abruzzo), responsabile pu delegare, con atto formale, la responsabilit del procedimento. formale,

Articolo 16 Procedimenti di competenza di pi strutture 1. E individuato un unico responsabile per l'intero procedimento anche se il medesimo comprende fasi di competenza funzionale proprie di strutture interne diverse. ompetenza 2. Il responsabile del procedimento, per le fasi che non rientrano nella sua diretta competenza, ha il dovere di seguirne l'andamento presso le strutture competenti, dando impulso all'azione ammin amministrativa.

Articolo 17 Compiti de responsabile del procedimento del 1. Il responsabile del procedimento esercita le attivit di cui allarticolo 6 della legge 241/1990 ed, in aggiunta, svolge le seguenti funzioni: a) provvede agli adempimenti volti a garantire l'applicazione delle disposizioni in materia di autocertificazione e di presentazione di atti e documenti da parte di cittadini ad amministrazioni pubbliche previste dal decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 (Testo unico delle disposizioni legislative e isposizioni regolamentari in materia di documentazione amministrativa); b) cura gli adempimenti relativi al rilascio di copie di atti e documenti ai sensi degli articoli 18, 19, 20 del d.p.r. 445/2000; 17

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c) provvede alla comunicazione del provvedimento finale, nel suo integrale la provvedimento contenuto; d) provvede alla tempestiva predisposizione e comunicazione del preavviso di la rigetto di cui allarticolo 10 bis della l. 241/1990, ove competente alladozione del 10-bis provvedimento finale. . 2. Il responsabile del procedimento pu individuare, nellambito della struttura organizzativa competente, i soggetti autorizzati ad eseguire gli adempimenti di cui al comma 1, lettere a) e b).

CAPO IV Partecipazione al procedimento

Articolo 18 Comunicazione dell'avvio del procedimento 1. La comunicazione dell'avvio del procedimento trasmessa ai soggetti nei confronti dei quali il provvedimento finale destinato a produrre effetti diretti ed a quelli che per legge possono intervenirvi. 2. Medesima comunicazione trasmessa anche a soggetti diversi da quelli di cui al comma 2, individuati ovvero facilmente individuabili, cui possa derivare dal provvedimento finale un pregiudizio giuridicamente rilevante. 3. Qualora sussistano ragioni di impedimento derivanti da particolari e motivate esigenze di celerit del procedimento, le comunicazioni di cui ai commi 2 e 3 sono i comunicazioni trasmesse a procedimento gi avviato.

Articolo 19 Oggetto e forma della comunicazione 1. La comunicazione dell'avvio del procedimento deve essere personale, redatta in forma scritta e contenere: tta a) l'oggetto del procedimento promosso; b) l'ufficio e il funzionario responsabile del procedimento; c) l'ufficio in cui possibile prendere visione degli atti; d) l'organo o l'ufficio competenti per l'adozione del provvedimento final finale; e) i termini entro i quali presentare memorie scritte e documenti; f) la data entro la quale deve concludersi il procedimento e i rimedi in caso di inerzia; 18

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g) la data di presentazione dell'istanza, nei procedimenti avviati ad istanza di parte. 2. Qualora per il numero dei destinatari la comunicazione personale non sia possibile o alora risulti particolarmente gravosa, il responsabile del procedimento provvede a rendere noti gli elementi di cui al comma 1, mediante pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione o mediante le altre forme di pubblicazione prescritte ai sensi di legge o la di regolamento. 3. L'omissione di taluna delle comunicazioni prescritte pu esser fatta valere solo dal soggetto nel cui interesse la comunicazione prevista.

Articolo 20 Comunicazioni dei motivi ostativi all'accoglimento dell'istanza 1. Nei procedimenti ad istanza di parte il responsabile del procedimento, prima della formale adozione di un provvedimento negativo, comunica tempestivamente agli interessati i motivi che ostano all'accoglimento della domanda. Entro il termine di he dieci giorni dal ricevimento della comunicazione, gli interessati hanno il diritto di presentare per iscritto le loro osservazioni, eventualmente corredate da documenti. La comunicazione di cui al primo periodo interrompe i termini per concludere il procedimento che iniziano nuovamente a decorrere dalla data di presentazione delle osservazioni o, in mancanza, dalla scadenza del termine di cui al secondo periodo. Dell'eventuale mancato accoglimento di tali osservazioni data ragione nella accoglimento motivazione del provvedimento finale. Le disposizioni di cui al presente articolo non si applicano alle procedure concorsuali.

Articolo 21 Facolt di intervento nel procedimento 1. Qualunque soggetto, portatore di interessi pubblici o privati, nonch i portatori di interessi collettivi istituzionalmente preposti alla tutela degli interessi di categoria o i portatori di interessi diffusi costituiti in associazioni o comitati, cui possa derivare un pregiudizio o beneficio dal provvedimento, hanno facolt di intervenire nel neficio procedimento, mediante istanza motivata, da presentarsi prima della scadenza del termine previsto per la conclusione del procedimento.

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Articolo 22 Diritti dei soggetti interessati 1. I soggetti di cui all'articolo 18, commi 1 e 2, e quelli intervenuti ai sensi dell'articolo articolo venuti 21 hanno diritto: a) di accedere ai documenti amministrativi salvi i casi di esclusione previsti nel regolamento di cui all'articolo 35; b) di presentare memorie scritte e documenti entro i termini indicati nella scritte comunicazione di avvio del procedimento o in altro atto analogo analogo; c) di essere ascoltati dall'autorit competente su fatti rilevanti ai fini della decisione decisione. 2. L'autorit procedente ha l'obbligo di valutare le memorie e i documenti di cui al comma 1, lettera b), entro i termini di conclusione del procedimento ove siano pertinenti all'oggetto del procedimento medesimo e di tenerne conto nella redazione del provvedimento finale.

Articolo 23 Accordi con gli interessati 1. In accoglimento di osservazioni e proposte presentate a norma dell'articolo 22, presentate comma 1, lettera b, possono essere conclusi, senza pregiudizio dei diritti dei terzi, e , in ogni caso nel perseguimento del pubblico interesse, accordi con gli inte interessati al fine di determinare il contenuto discrezionale del provvedimento finale ovvero in sostituzione di questo. 2. Gli accordi di cui al presente articolo sono stipulati, a pena di nullit, per atto scritto, salvo che la legge disponga altrimenti. Ad essi si applicano, ove non sia diversamente previsto, i principi del codice civile in materia di obbligazioni e contratti in quanto compatibili. 3. Per sopravvenuti motivi di pubblico interesse l'amministrazione procedente pu recedere unilateralmente dall'accordo di cui al comma 1, salvo l'obbligo di dall'accordo provvedere alla liquidazione di un indennizzo in relazione agli eventuali pregiudizi verificatisi in danno del privato.

Articolo 24 Partecipazione telematica al procedimento amministrativo 1. La partecipazione ai procedimenti amministrativi di competenza dei soggetti di cui zione allarticolo 4, comma 1, pu avvenire anche in via telematica con le modalit di cui al , decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 (Codice dellamministrazione digitale) e al decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185 (Misure urgenti per il sostegno a famiglie, 20

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lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti anti-crisi il quadro strategico nazionale), convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2. 2. Al fine di rendere conoscibile la facolt di partecipazione telematica fatto obbligo a endere tutti i soggetti di cui allarticolo 4, comma 1, di indicare nella comunicazione di avvio 4, del procedimento che le istanze e le dichiarazioni sono valide ad ogni effetto di legge, se pervenute in via telematica con le modalit di cui con le modalit di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 (Codice dellamministrazione digitale) e al decreto decretolegge 29 novembre 2008, n. 185 (Misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti crisi il quadro strategico ccupazione anti-crisi nazionale), convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2.. 3. Nei procedimenti amministrativi di competenza dei soggetti di cui allarticolo 4, comma 1, le istanze, i documenti o gli atti rivolti da cittadini, associazioni o imprese a tali soggetti possono contenere la dichiarazione di accettare, ad ogni effetto di legge, che ogni comunicazione sia loro effettuata mediante modalit di trasmissione telematica al proprio domicilio digitale, stabilite con deliberazione della Giunta ca regionale. 4. La trasmissione del provvedimento finale pu essere validamente effettuata in forma digitale tramite procedimenti telematici solo con le modalit di cui al comma 2.

Articolo 25 Audizioni pubbliche 1. Per i procedimenti di competenza della Giunta regionale pu essere disposta l'audizione dei soggetti interessati. 2. L'audizione si svolge nel corso di una riunione appositamente convocata, alla quale possono prendere parte le amministrazioni pubbliche, le associazioni e i gruppi portatori di interessi collettivi e diffusi, nonch le organizzazioni sociali e i singoli cittadini che vi abbiano interesse. 3. La convocazione dell'audizione resa nota mediante pubblicazio pubblicazione sul sito istituzionale della Regione almeno venti giorni prima della data fissata per la riunione e pubblicizzata con altri idonei strumenti di comunicazione. 4. Con regolamento sono disciplinate le modalit di partecipazione dei soggetti interessati alle audizioni e di pubblicizzazione dei relativi esiti. le

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Articolo 26 Casi di inapplicabilit 1. Le disposizioni contenute nel presente capo non si applicano nei confronti dell'attivit dell'amministrazione regionale diretta all'emanazione di atti no normativi, amministrativi generali, di pianificazione e di programmazione, per i quali restano ferme le norme che ne regolano la formazione. 2. Le disposizioni contenute nel presente capo non si applicano ai procedimenti tributari per i quali restano parimenti ferme le norme che li regolano. parimenti

CAPO V Semplificazione dellazione amministrativa emplificazione

Articolo 27 Conferenza di servizi 1. La conferenza di servizi, strumento di coordinamento e semplificazione dellattivit amministrativa nei procedimenti regolati da leggi regionali ovvero di competenza della regione, disciplinata dagli articoli 14, 14 14-bis, 14-ter e 14 ter 14-quater della l. 241/1990 e successive modifiche modifiche. 2. Al fine del perseguimento degli obiettivi di semplificazione e accelerazione dell'azione amministrativa e nel rispetto del principio di leale collaborazione, cui istrativa sono improntati i rapporti tra le pubbliche amministrazioni, nei procedimenti regolati da leggi regionali ovvero di competenza della Regione, in caso di dissenso espresso da amministrazioni non statali preposte alla tutela ambientale, amministrazioni paesaggistico - territoriale, del patrimonio storico artistico o alla tutela della salute o storico-artistico della incolumit pubblica, il responsabile del procedimento, ove non diversamente previsto dalle leggi di settore, rimette gli atti della conferenza alla Giunta regionale, rimette che decide entro i successivi trenta giorni; decorso inutilmente tale termine, il responsabile del procedimento rimette gli atti della conferenza ai fini dell'assunzione della decisione ai sensi dell' articolo 14 quater, comma 3, della l. 241/1990 Con 241/1990. deliberazione della Giunta regionale sono disciplinate le modalit procedurali necessarie all'assunzione della determinazione finale da parte della Giunta regionale, tenuto conto delle diverse posizioni emerse in sede di conferenza. emerse 3. Sono fatte salve le previsioni sulla conferenza di servizi disciplinate da leggi o provvedimenti regionali di settore.

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Articolo 28 Modalit di partecipazione della Regione alla conferenza di servizi 1. L'amministrazione regionale partecipa alla conferenza di servizi indetta da qualsiasi altra amministrazione o soggetto legittimato attraverso l'organo che, in base alla legge regionale di organizzazione, risulta compe i competente in materia, ovvero individuato come tale dalla Gi Giunta regionale nellambito delle direzioni responsabili. 2. Qualora l'organo competente alla partecipazione sia la Giunta regionale, la medesima individua il soggetto legittimato a rappresentarl . In tal caso la manifestazione di rappresentarla. volont da questi espressa in sede di conferenza tiene luogo degli atti espressa dell'amministrazione. 3. Nel caso in cui l'organo legittimato alla partecipazione sia, ai sensi della legge regionale di organizzazione, un dirigente, questi pu delegare per iscritto un altro dirigente assegnato alla struttura da lui diretta ovvero, in caso di necessit derivante nato dall'impossibilit di parteciparvi, il funzionario responsabile dell'istruttoria dell'atto. In tale secondo caso l'atto di delega deve indicare le condizioni ed i limiti entro i quali poter esprimere in sede di conferenza la volont dell'amministrazione. i 4. Ai fini della partecipazione alla conferenza di servizi indetta dai soggetti di cui al comma 1, l'amministrazione regionale pu richiedere la documentazione necessaria per l'espressione delle autorizzazioni, nulla osta o atto di assenso comunque ssione nulla-osta denominato, nonch stabilire eventuali altre modalit che consentano una effettiva espressione, in sede di conferenza, della volont dell'amministrazione. La documentazione trasmessa dal responsabile del procedimento nel rispetto dei tempi previsti dalla l. 241/1990 e successive modificazioni. 241/1990, 5. I soggetti di cui al comma 1 che convocano la conferenza, sono tenuti a trasmettere alla amministrazione regionale la determinazione di conclusione della conferenza di conclusione servizi.

Articolo 29 Autocertificazione e presentazione di atti e documenti 1. I soggetti di cui allarticolo 4 adottano le misure organizzative idonee a garantire i l'applicazione delle disposizioni in materia di autocertificazione e di presentazione di autocertificazione atti e documenti da parte di cittadini ad amministrazioni pubbliche previste dal d.p.r. 445/2000. 2. I soggetti di cui al comma 1 acquisiscono dufficio le informazioni oggetto delle dichiarazioni sostitutive di cui agli articoli 46 e 47 del d.p.r. 445/2000, nonch tutti i articoli dati e documenti che siano in possesso delle pubbliche amministrazioni, previa indicazione, da parte dellinteressato, degli elementi indispensabili per il reperimento 23

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delle informazioni o dei dati richiesti, ovvero ad accettare la dichiarazione sostitutiva ovvero prodotto dallinteressato. o. Parimenti sono accertati d'ufficio dal responsabile dell'istruttoria i fatti, gli stati e le qualit che la stessa amministrazione regionale o altra amministrazione pubblica siano tenute a certificare. o Qualora le certificazioni siano subordinate al pagamento di diritti, imposte o tasse, le spese relative devono essere anticipate dal richiedente. Quando lamministrazione procedente opera dufficio ai sensi del comma 3, pu procedere all'acquisizione d'ufficio, anche per fax o via telematica dere d'ufficio, telematica. In tutti i casi in cui si procede all'acquisizione d'ufficio mediante la consultazione per via telematica degli archivi informativi, il rilascio e l'acquisizione del certificato non sono necessari e le suddette informazioni sono acquisite senza oneri per l'interessato. ono L'amministrazione regionale controlla periodicamente la veridicit delle dichiarazioni presentate. I documenti trasmessi da chiunque ai soggetti di cui al comma 1 tramite fax o con altro mezzo telematico o informatico idoneo ad accertarne la fonte di provenienza, soddisfano il requisito della forma scritta e la loro trasmissione non deve essere seguita da quella del documento originale.

Articolo 30 Silenzio assenso, dichiarazione di inizio attivit, segnalazione cert nso, certificata di inizio attivit-Scia 1. Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Consiglio regionale, su iniziativa della Giunta regionale, approva un regolamento volto a ziativa disciplinare i casi in cui trovano applicazione le fattispecie di cui agli articoli 19 e 20 sciplinare della l. 241/1990 come da ultimo modificati dallarticolo 2 del decreto dallarticolo decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5 (recante disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di recante sviluppo), convertito, con modificazioni, dalla legge 4 aprile 2012, n. 35 , 35. 2. Il regolamento di cui al comma 1 adottato in conformit ai principi statali in olamento materia di cui all'articolo 3 del decreto legge 13 agosto 2011, n. 138, Ulteriori misure decreto-legge urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo , convertito dalla legge 14 settembre 2011, n.148 ed allart. 1, commi 1,2,e 3 del decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1, Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la com infrastrutture competitivit , convertito con modificazioni dalla L. 24 marzo 2012, n. 27 nonch ai seguenti e criteri direttivi: a) proporzionalit degli adempimenti amministrativi in relazione alle dimensioni ed alla tipologia di attivit svolta dal destinatario della funzione amministrativa da funzione semplificare, nonch alle esigenze di tutela degli interessi pubblici coinvolti; 24

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b) eliminazione di autorizzazioni, licenze, permessi, dichiarazioni, attestazioni, certificazioni, ed atti ampliativi comunque denominati, nonch di adempime adempimenti amministrativi e di procedure non necessarie rispetto alla tutela degli interessi pubblici in relazione alle dimensioni ed alla tipologia di attivit svolta dal destinatario della funzione amministrativa da semplificare. Nel procedere alla eliminazione si tiene conto delle ricadute in ordine agli interessi pubblici della sicurezza pubblica, della salvaguardia del patrimonio culturale e dell'ambiente, della tutela dell'igiene, della salute, della pubblica incolumit, della tutela dei consumatori e di eventuali disposizioni ostative derivanti dall'ordinamento eventuali comunitario ed in ogni modo della tutela dei beni comuni comuni; c) sostituzione degli atti di autorizzazione, licenza, nulla osta, permesso, concessione traslativa e di consenso comunque denominati che non imp implichino esercizio di discrezionalit amministrativa e il cui rilascio dipenda dall'accertamento dei requisiti e presupposti di legge, con la segnalazione certificata di inizio attivit (SCIA) da presentare da parte dell'interessato all'amministrazione comp competente, corredata dalle attestazioni e dalle certificazioni eventualmente richieste. A tal fine si procede all'estensione dell'utilizzo dell'autocertificazione, delle attestazioni e delle asseverazioni dei tecnici abilitati, nonch delle dichiarazioni di c conformit da parte dell'Agenzia delle imprese di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 luglio 2010, n. 159 (Regolamento recante i requisiti e le modalit di accreditamento delle agenzie per le imprese, a norma dell'articolo 38, comma 4, del decr decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133); d) promozione di interventi diretti a consentire agli operatori economici di avvalersi delle certificazioni ambientali e delle certificazioni di qualit, nei limiti dell'oggetto specifico di ciascuna di esse, in sostituzione delle ispezioni o verifiche amministrative nei procedimenti di competenza regionale. Le prerogative ispettive o di verificazione riconosciute ai competenti organi amministrativi per gli aspetti non direttamente connessi al campo di applicazione della certificazione etti stessa sono inalterate e vengono previsti adeguati strumenti di verifica e controllo successivi; e) semplificazione dei procedimenti amministrativi e di quelli strettamente connessi o strumentali e complementari concernenti materie di competenza regionale, in modo da ridurre il numero delle fasi e dei tempi procedimentali e delle amministrazioni intervenienti, anche riordinando le competenze degli uffici, accorpando le funzioni per settori omogenei secondo il principio di unicit del settori procedimento e di unificazione delle competenze in capo ad un unico soggetto soggetto; f) rispetto della potest regolamentare degli enti locali nell'esercizio delle funzioni e dei compiti ad essi conferiti.

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CAPO VI Diritto daccesso

Articolo 31 Diritto di accesso 1. Il presente capo disciplina le modalit di esercizio del diritto di accesso ai documenti amministrativi. 2. Laccesso costituisce lo strumento per realizzare anche la conoscenza dei documenti amministrativi non soggetti a pubblicit mediante pubblicazione sul Bollettino rativi Ufficiale della Regione Abruzzo, sulle banche dati, sui siti istituzionali degli enti locali e nelle altre forme previste dalla normativa statale e regionale. 3. Il diritto di accesso ai documenti nei confronti dei soggetti di cui all'articolo 4 i riconosciuto e si esercita secondo le previsioni del Capo V della l. 241/1990, fatti salvi i livelli ulteriori di tutela garantiti dall' dall'articolo 33, nonch le modalit di esercizio stabilite a norma dell'articolo 34. articolo

Articolo 32 Documenti conoscibili 1. Ai fini dellesercizio del diritto di accesso considerato documento amminist amministrativo ogni rappresentazione del contenuto di atti, anche interni o non relativi a uno specifico procedimento, detenuti da soggetti di cui allarticolo 4 e concernenti dai attivit di pubblico interesse, indipendentemente dalla natura pubblicistica o privatistica della loro disciplina sostanziale. tica 2. Il diritto di accesso si esercita anche nei confronti degli atti formati da privati qualora: a) siano specificamente richiamati nella motivazione dell'atto amministrativo o comunque costituiscano, ai sensi dell'ordinamento vigente, elemento necessario dell'ordinamento del procedimento amministrativo e presupposto del relativo atto finale; b) si tratti di domande, istanze o altri atti dai quali siano derivati o possano derivare, in base all'ordinamento vigente, forme di silenzio silenzio-accoglimento o altri istituti che mento comunque consentano la produzione degli effetti cui preordinato il procedimento, anche senza l'adozione di un atto amministrativo. l'adozione

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Articolo 33 Livelli ulteriori di tutela del diritto di accesso 1. Sono garantiti i seguenti livelli di tutela del diritto di accesso, ulteriori rispetto a quelli stabiliti dalla l. 241/1990 241/1990: a) qualora vi siano controinteressati a norma dell articolo 22, comma 1, lettera c), dell della l.241/1990, lamministrazione provvede d ufficio a dar loro notizia della amministrazione dufficio richiesta di accesso; b) il diritto di accesso pu essere esercitato in qualunque tempo, indipendentemente dalla cessazione dell dellobbligo di detenzione da parte dellamministrazione, in amministrazione, deroga all articolo 22, comma 6 della l. 241/1990, sempre che l 241/1990, lamministrazione detenga ancora il documento e che sussista l lattualit dellinteresse interesse; c) il diritto di accesso riconosciuto a tutti senza obbligo di motivazione secondo le tto motivazione, modalit e gli oneri previsti dal regolamento di cui allarticolo 34 34; d) nei confronti degli atti dei soggetti di cui all gli allarticolo 4, listanza di riesame della istanza richiesta di accesso pu essere presentata, in alternativa alla tribunale regionale presentata, amministrativo, al Difensore regionale, istituito ai sensi della legge regionale 20 ottobre 1995, n. 126 (Istituzione del Difensore civico) civico). e) Articolo 34 Modalit di esercizio del diritto daccesso 1. Con regolamento regionale sono stabilite le modalit di esercizio del diritto di accesso, in conformit con la l. 241/1990 e con la presente legge, nonch nel rispetto , nonch delle disposizioni legislative poste a garanzia del diritto di accesso e a tutela della riservatezza dei dati personali. 2. Le specifiche misure organizzative per assicurare l esercizio del diritto di accesso lesercizio sono determinate: a) con provvedimento della Giunta regionale, per le strutture organizzative della nto Giunta regionale; b) con provvedimento dell Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, per le dellUfficio strutture organizzative del Consiglio regionale; c) con provvedimento dell dellorgano di governo dellente o soggetto, per i casi diversi nte da quelli di cui alle lettere a) e b), tenuto all applicazione della presente legge. allapplicazione 3. Il diritto di accesso agli atti preparatori riconosciuto qualora gli stessi siano posti alla base di un provvedimento finale a rile rilevanza esterna.

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Articolo 35 Esclusioni e limitazioni del diritto daccesso sclusioni 1. Fermi restando i casi di esclusione previsti dall' articolo 24 della l. 241/1990 con il regolamento di cui all' articolo 34, comma 1 sono individuati i casi e le categorie di olamento , documenti, formati o detenuti dalla Regione, sottratti all'accesso, nonch, per ciascuna categoria, l'eventuale periodo di tempo per il quale i documenti sono sottratti all'accesso.

Articolo 36 Accesso alle informazioni in materia ambientale informazioni 1. Per la definizione di casi e limiti per l'accesso alle informazioni in materia ambientale si applicano le disposizioni del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 195 (Attuazione della direttiva 2003/4/CE sullaccesso del pubblico allinformazione ambientale).

CAPO VII Sviluppo dellamministrazione digitale e tracciabilit informatica del procedimento amministrativo

Articolo 37 Servizi infrastrutturali regionali per l'amministrazione digitale 1. La Regione promuove e favorisce l'esercizio dei diritti per l'utilizzo degli strumenti l'utilizzo informatici e telematici nei rapporti con la pubblica amministrazione da parte di cittadini e imprese, nel rispetto del disposto del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. eto 196 (Codice in materia di protezione dei dati personali) e del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 (Codice dell'amministrazione digitale), garantendo i servizi dell'amministrazione infrastrutturali abilitanti per l'erogazione di servizi applicativi e telematici da parte delle pubbliche amministrazioni del territorio, compresi i servizi per la sicurezza, l'identit digitale e la cooperazione applicativa, che costituiscono la community applicativa, network regionale a standard del Sistema Pubblico di Connettivit (SPC). 2. La Regione opera per servizi integrati pi efficienti e semplificati per i cittadini e le imprese sul territorio regionale concludendo, a tal fine, specifici accordi di collaborazione anche con le amministrazioni centrali, con le loro sedi sul territorio regionale nonch con le altre regioni e le province autonome. 28

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3. La realizzazione di quanto previsto nel presente articolo costituisce svo svolgimento di funzioni istituzionali.

Articolo 38 Promozione dei servizi telematici e dell'identit digitale regionali 1. Al fine di assicurare a cittadini e imprese facilit ed uniformit nell'accesso ai servizi telematici forniti dai soggetti di cui all' all'articolo 4, comma 1, la Regione mette a , disposizione, concorre alla messa a sistema delle banche dati e promuove l'impiego dei servizi infrastrutturali per l'identit digitale che possono contenere, altres, il profilo assegnato di utilizzazione dei servizi operanti sulle infrastrutture della community network regionale. 2 La Regione assicura l'accesso ai servizi telematici e l'utilizzo della Posta Elettronica Certificata (PEC) da parte di cittadini e imprese, anche attraverso appositi accordi con gli ordini professionali e le associazioni di categoria. 3 La Regione promuove l'implementazione di servizi telematici, la partecipazione e l'accesso ai procedimenti in via telematica, l'utilizzo della PEC e della cooperazione applicativa da parte dei soggetti di cui allarticolo 4, comma 1.

Articolo 39 Utilizzo della telematica nei rapporti tra le pubbliche amministrazioni e tra pubbliche amministrazioni e cittadini 1. I soggetti di cui allarticolo 4, comma 1 utilizzano la PEC o l'interscambio diretto tra sistemi informatici, via cooperazione applicativa, per tutte le comunicazioni con altre formatici, pubbliche amministrazioni. 2. A partire dal 1 luglio 2013 i soggetti di cui all'articolo 4, comma 1 utilizzano , esclusivamente la PEC implementando l'interoperabilit del protocollo informatico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 Testo 445: unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di d documentazione amministrativa (Testo A). 3. A partire dal 1 luglio 2013 i soggetti di cui all'articolo 4, comma 1 utilizzano , esclusivamente la cooperazione applicativa, o altre modalit telematiche per la gestione informatica dei procedimenti amministrativi, negli specifici settori d definiti con regolamento di cui allarticolo 46. 4. Le domande ed i relativi allegati per la partecipazione a selezioni e concorsi per lassunzione nelle strutture degli organi di cui allarticolo 4, comma 1 banditi a , decorrere dal 1 luglio 2013 sono inviate esclusivamente per via telematica secondo le uglio modalit di cui allarticolo 65 del codice di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 29

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82. Sono nulle le clausole dei bandi in contrasto con la presente disposizione. I soggetti di cui allarticolo 4, comma 1 provvedono a quanto previsto dal presente comma con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. 5. Decorsi il termine di cui ai commi 2 e 3, nei settori definiti ai sensi dello stesso comma 3, l'amministrazione regionale non considera ricevibili documenti pervenuti azione con modalit diverse da quelle telematiche.

Articolo 40 Razionalizzazione ed usabilit dei siti istituzionali 1. I soggetti di cui all'articolo 4, comma 1, razionalizzano ed adeguano i propri siti , istituzionali e, in generale, il sistema dei servizi telematici per cittadini e imprese, a principi di accessibilit, elevata fruibilit e reperibilit delle informazioni, completezza di informazione, chiarezza di linguaggio, affidabilit, semplicit di i consultazione, qualit e omogeneit dei dati e delle informazioni, con particolare riferimento alla tutela dei diritti di accesso ed uso di tali siti e servizi da parte delle persone diversamente abili. rsamente 2. La Regione promuove intese ed accordi con i soggetti di cui all'articolo 4, comma 2 per il perseguimento degli scopi di cui al comma 1.

Articolo 41 Contenuto dei siti 1. Fatto salvo quanto gi previsto dalla normativa regionale e statale vi vigente in materia di trasparenza dei siti web istituzionali pubblici, i siti web istituzionali dei soggetti elencati allarticolo 4, comma 1 contengono necessariamente i seguenti dati pubblici: , a) l'organigramma, l'articolazione degli uffici, le attribuzioni e l'organizzazione di ciascun ufficio anche di livello dirigenziale non generale, i nomi dei dirigenti responsabili dei singol uffici, nonch il settore dell'ordinamento giuridico singoli riferibile all'attivit da essi svolta, corredati dai documenti anche norma normativi di riferimento; b) l'elenco delle tipologie di procedimento svolte da ciascun uf ufficio di livello dirigenziale non generale, il termine per la conclusione di ciascun procedimento ed ogni altro termine procedimentale, il nome del responsabile e l'unit l'unit organizzativa respon responsabile dell'istruttoria e di ogni altro adempimento procedimentale, nonch dell'adozione del provvedimento finale, come individuati ai sensi degli articoli 2, 4 e 5 della legge 7 agosto 1990, n. 241; 30

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c) le scadenze e le modalit di adempimento dei procedimenti individuati ai sensi modalit degli articoli 2 e 4 della legge 7 agosto 1990, n. 241; d) l'elenco completo delle caselle di posta elettronica istituzionali attive, specificando anche se si tratta di una casella di posta elettronica certificata di cui al decreto del Presidente della Repubblica 11 febbraio 2005, n. 68; e) le pubblicazioni di cui all'articolo 26 della legge 7 agosto 1990, n. 241, nonch i messaggi di informazione e di comunicazione previsti dalla leg 7 giugno 2000, legge n. 150; f) l'elenco di tutti i bandi di gara gara; g) l'elenco dei servizi forniti in rete gi disponibili e dei servizi di futura attivazione, indicando i tempi previ per l'attivazione medesima; previsti h) i bandi di concorso; i) i provvedimenti con cui gli enti di cui allarticolo 4 si avvalgono di collaboratori gli esterni o che affidano incarichi di consulenza per i quali previsto un compenso, completi di indicazione dei soggetti percettori, della ragione dellincarico e dellammontare erogato ai sensi dellarticolo 1, comma 127 della Legge 23 erogato, llarticolo dicembre 1996 n. 662 Misure di razionalizzazione della finanza pubblica.

Articolo 42 Diffusione e riutilizzo dei dati pubblici 1. I soggetti di cui all'articolo 4, comma 1, favoriscono la diffusione ed il riutil , riutilizzo dei propri documenti e dati pubblici, ovvero conoscibili da chiunque, ai sensi dell'articolo 1, comma 1, lettera n) del D.Lgs. 82/2005 e nel rispetto di qu articolo quanto stabilito nel decreto legislativo 24 gennaio 2006, n. 36 (Attuazione della direttiva 2003/98/CE relativa al riutilizzo di documenti nel settore pubblico). 2. Per dare massima diffusione ai dati pubblici la Regione e i soggetti di cui all'articolo 4, comma 1, implementano nei propri siti istituzionali un repertorio de documenti e , dei dati pubblici resi disponibili gratuitamente a cittadini e imprese da parte delle pubbliche amministrazioni del territorio per mezzo dei rispettivi siti istituzionali.

Articolo 43 Banche dati di interesse regionale 1. La Regione individua le banche dati di interesse regionale e favorisce la formazione complessiva di un sistema di banche dati coordinate secondo modelli cooperativi ed uniformi, nel rispetto delle competenze istituzionali proprie di ciascun soggetto nel trattamento e nella titolarit dei dati. rit 31

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Articolo 44 Utilizzo della telematica per la trasparenza 1. In unottica di trasparenza del sistema pubblico regionale, a partire dal 1 luglio 2013 i soggetti di cui allarticolo 4, comma 1, pubblicano periodicamente, con cadenza , comunque non inferiore al mese, nella sezione pubblicit legale del proprio sito on istituzionale lelenco degli atti e dei provvedimenti amministrativi di propria competenza ed il testo integrale di atti e provvedimenti per i quali la pubblicazione ha effetto di pubblicit legale. La ricerca sulle informazioni pubblicate resa bblicit disponibile secondo criteri di selezione basati quantomeno su numero, data, parola chiave, oggetto dellatto e ufficio di riferimento. 2. I soggetti di cui all'articolo 4, comma 1, per ciascun procedimento amministrativo ad un istanza di parte rientrante nelle rispettive competenze, pubblicano sul proprio sito istituzionale l'elenco degli atti e documenti che l'interessato ha l'obbligo di produrre a corredo dell'istanza, con la sola eccezione degli atti o documenti la cui produzione degli a corredo dell'istanza sia prevista da norme di legge, regolamento o da atti pubblicati sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana o sul Bollettino ufficiale della Regione. In caso di mancato adempimento non possibile respingere l'istanza adducendo la mancata produzione di un atto o documento e deve invitarsi l'istante a produzione regolarizzare la documentazione in un termine congruo. Il provvedimento di diniego non preceduto dall'invito di cui al periodo precedente nullo. Il mancato adempimento di quanto previsto dal presente comma , altres, valutato ai fini della attribuzione della retribuzione di risultato ai dirigenti responsabili. 3. I soggetti di cui all'articolo 4, comma 1, garantiscono, attraverso modalit t , telematiche e ai sensi dell'articolo 4 del D.Lgs. 82/2005, l'esercizio del diritto di accesso ai testi articolo 82/2005, integrali degli atti e dei provvedimenti amministrativi di propria competenza. 4. La conoscenza e lestrazione degli atti ai sensi delle disposizioni di cui al Capo VI pu avvenire, a scelta dellinteressato, in forma cartacea o magnetica. 5. A partire dal 1 luglio 2013 i soggetti di cui all'articolo 4, comma 1 rendono 2013, , disponibile alle altre pubbliche amministrazioni, ed ai privati attraverso modalit telematiche e ai sensi dell' dell'articolo 50 del D.Lgs. 82/2005, la consultazione diretta dei , testi integrali degli atti e dei provvedimenti amministrativi di propria competenza. amministrativi Restano salvi i limiti alla conoscibilit dei dati previsti dalle leggi e dai regolamenti, estano le norme in materia di protezione dei dati personali ed il rispetto della normativa dei comunitaria in materia di riutilizzo delle informazioni del settore pubblico.

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Articolo 45 Banca Dati Unica dei Procedimenti Amministrativi 1. I procedimenti amministrativi di cui allarticolo 44 sono cono conoscibili attraverso laccesso alla Banca Dati Unica dei Procedimenti Amministrativi Informatizzati (BDU-PAI) ove sono riversati, entro e non oltre dieci giorni dallemissione dei testi PAI) integrali dei singoli atti. 2. Entro il 31 gennaio di ogni anno, la Giunta Regionale elabora i dati statistici sullo stato dei procedimenti amministrativi e li trasmette al Consiglio Regionale. 3. Ogni ente pubblico e soggetto privato che a qualsiasi titolo partecipa al procedimento amministrativo di competenza regionale ha lobbligo di collaborare all lobbligo alla informatizzazione degli atti. 4. Allattuazione del presente articolo si provvede con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, senza nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

Articolo 46 Attuazione 1. Fermo restando il rispetto delautonomia del Consiglio regionale, la Giun entro Giunta centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge presenta al Consiglio Regionale per lapprovazione una proposta di regolamen sulla gestione regolamento informatica e sulla tracciabilit del procedimento amministrativo di competenza regionale e sulla definizione di tempi, modalit e standard per l'att l'attuazione di quanto previsto dal presente capo capo.

TITOLO III Semplificazione del sistema amministrativo regionale e locale emplificazione amministrativo

Articolo 47 Misure per la semplificazione dei procedimenti e per la riduzione degli oneri amministrativi 1. La Regione e gli enti locali assumono, quale obiettivo prioritario della propria azione di governo, la realizzazione dei p cipi enunciati all'articolo 1, per conseguire principi effettivi livelli di semplificazione dell'attivit amministrativa e a tal fine s sottoscrivono accordi volti a sviluppare specifiche azioni di semplificazione. 33

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2. Ai sensi dell'articolo 25 del decreto-legge 25 giugno 2008, n.112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n.133, come modificato dall' dall'Articolo 6 del decreto legge 13 maggio 2011, n. 70 Semestre Europeo - Prime disposizioni urgenti per l'economia, la Regione Abruzzo promuove, d'intesa con i comuni, le province e le parti sociali, la realizzazione di una sede stabile di coordinamento istituzionale e tecnico-operativo per predisporre e attuare in modo uniforme sul territorio regionale operativo programmi di riduzione degli oneri amministrativi a carico delle imprese, anche a amministrativi seguito dell'attivit di misurazione degli stessi. 3. I programmi di riduzione individuano le misure normative, organizzative e tecnologiche finalizzate al raggiungimento dell'obiettivo di riduzione, da adottare nell'ambito delle rispettive competenze. ito 4. La Regione promuove la divulgazione delle migliori prassi amministrative e organizzative. A tal fine, il Nucleo tecnico per la semplificazione delle norme e delle procedure, previsto dall'articolo 49 propone alla Giunta regionale l'emanazione di ionale apposite raccomandazioni tecniche 5. La Regione effettua il monitoraggio sull'attuazione delle azioni di cui al presente articolo e, comunque, in un periodo non superiore a dodici mesi, impegnando la Giunta regionale a relazionare il Consiglio regionale con opportuna informativa Consiglio semestrale.

Articolo 48 Analisi e valutazione permanente dei procedimenti 1. La Giunta regionale mediante azioni condivise con le autonomie locali e con le altre pubbliche amministrazioni del territorio e, qualora necessario, previo accordo con le qualora amministrazioni statali decentrate competenti, realizza un sistema di analisi e valutazione permanente (AVP) dei procedimenti che interessano l'amministrazione regionale e la complessiva azione amministrativa sul territorio, utilizzando in primo territorio, luogo per la misurazione degli oneri amministrativi (MOA) il Modello dei costi standard definito dalla Comunicazione COM/2007/23 della Commissione europea, del 24 gennaio 2007, concernente il programma d'azione per la riduzione degli oneri amministrativi nell'Unione europea e gli strumenti di valutazione e di misurazione individuati dalla presente legge. 2. L'analisi e valutazione permanente dei procedimenti ha lo scopo di individuare: a) le tipologie di procedimenti che determinano un carico ingiustificato di oneri determinano organizzativi e gestionali per cittadini e imprese, attraverso l'utilizzo delle pi idonee tecniche di misurazione; b) le tipologie di procedimenti, anche interni, nei quali si riscontra con maggiore frequenza ed intensit il mancato rispetto dei termini di conclusione; 34

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c) i procedimenti di grande rilievo sul territorio regionale, in relazione all'esistenza di condizioni ostative alla loro conclusione; d) il grado di reale efficacia delle conferenze di servizi, rispetto agli obiet obiettivi a cui esse sono preordinate; e) i casi nei quali le amministrazioni pubbliche regionali e locali manifestano carenze ed inadeguatezze organizzative, finanziarie e funzionali che ostacolano il corretto svolgimento dei compiti loro attribuiti; f) le connessioni procedimentali tra le competenze regionali e locali e le competenze ni dell'amministrazione statale decentrata, al fine di un loro miglioramento; g) le soluzioni tecnologico informatiche atte a rafforzare il pi possibile tecnologico-informatiche l'interoperabilit tra amministrazioni e l'interconnessione tra i procedimenti. amministrazioni

Articolo 49 Tavolo permanente per la semplificazione e Nucleo tecnico per la semplificazion semplificazione delle norme e delle procedure 1. Per la realizzazione degli obiettivi indicati da presente Titolo, istituito senza oneri dal , per la Regione ,il Tavolo permanente per la semplificazione, quale sede di garanzia il delle pi adeguate forme di consultazione delle parti sociali, delle associazioni di categoria e dei cittadini utenti dei servizi. 2. Nell'ambito dell'attivit del Tavolo permanente sono identificati i procedimenti da sottoporre in ordine di priorit alla analisi e valutazione p permanente di cui all'articolo 48. In tale sede sono formulate le proposte volte al superamento delle . criticit rilevate per la loro successiva sottoposizione alla sessione per la successiva semplificazione prevista dall'articolo 50. azione 3. Il Tavolo permanente presieduto dall'Assessore regionale con delega in materia di semplificazione e trasparenza. All'attivit del Tavolo permanente concorre il Consiglio delle autonomie locali ai fini della definizione delle politiche regionali che ad esso competono ai sensi dell'articolo 72, comma 2, dello Statuto regionale. La composizione e le modalit di funzionamento del Tavolo permanente sono definite con atto della Giunta regionale. 4. istituito presso la competente direzione della Giunta regionale il Nucleo tecnico per la semplificazione delle norme e delle procedure. Il Nucleo tecnico opera a supporto del Tavolo permanente con funzioni di istruttoria, elaborazione e proposta nella elaborazione definizione tecnica degli interventi da adottare. 5. Con provvedimento della Giunta regionale sono definite la composizione e le modalit di funzionamento del Nucleo tecnico di cui al comma 4, secondo criteri atti a garantire la rappresentanza tecnica delle autonomie locali. Al Nucleo tecnico esentanza compete, quale suo compito principale, l'elaborazione delle misure di semplificazione previste all'articolo 48. cazione 35

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6. La Giunta e il Consiglio regionale definiscono le modalit volte a garantire la piena collaborazione tecnica tra le rispettive strutture.

Articolo 50 Piano di semplificazione amministrativa 1. Con cadenza biennale la Giunta adotta un piano di semplificazione amministrativa da sottoporre allapprovazione del Consiglio regionale con l'obiettivo di: n a) definire le linee guida e le modalit per il raggiungimento delle finalit e degli obiettivi di cui alla presente legge, nonch le modalit di verifica e controllo sullo stato di avanzamento e sull'effettivo raggiungimento degli obiettiv prefissati. obiettivi b) esaminare gli esiti dell'attivit di analisi e valutazione p permanente di cui all'articolo 48, comma 2; c) valutare le proposte formulate dal Nucleo tecnico e dal Tavolo permanente; d) adottare le eventuali misure legislative che risultino necessarie. necessarie. 2. La Giunta e il Consiglio regionale, in conformit alle rispettive attribuzioni statutarie, provvedono ad adottare gli opportuni interventi, anche di natura organizzativa e gestionale, gli atti ed i provvedimenti amministrativi necessari ovvero spec specifiche norme, anche di modifica di preesistenti discipline legislative, al fine di dare seguito alle determinazioni assunte con il piano di semplificazione amministrativa amministrativa. 3. Specifiche misure di semplificazione connesse alle finalit di cui alla presente legge possono essere comunque proposte e approvate anche nelle more dello svolgimento della sessione medesima.

Articolo 51 Uniformit delle procedure amministrative 1. In attuazione del principio di armonizzazione e uniformit delle procedure amministrative, la Regione e gli enti locali assicurano l'uniforme applicazione delle rative, procedure amministrative di rispettiva competenza e l'adozione omogenea della connessa modulistica. A tale scopo, sono sottoscritti accordi per regolare specifici oggetti e superare problematiche applicative. are 2. Per le finalit di cui al comma 1, la Giunta regionale, anche in base alle indicazioni del Tavolo permanente, adotta specifiche direttive. 3. Il Nucleo tecnico vigila in ordine alla piena applicazione, su tutto il territo territorio regionale, delle direttive di cui al comma 2.

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Articolo 52 Divieto di richiesta di documenti gi in possesso delle pubbliche amministrazioni 1. Nei procedimenti amministrativi di competenza della Regione, non possono essere richiesti al soggetto proponente l'istanza atti, informazioni e documenti gi in proponente possesso dell'amministrazione regionale o direttamente acquisibili presso altre pubbliche amministrazioni. 2. Previo accordo con le amministrazioni locali, il divieto di cui al comma 1 opera anche nei confronti dei procedimenti amministrativi di loro competenza i competenza.

Articolo 53 Trasparenza sugli oneri regolatori, informativi o amministrativi enza 1. I provvedimenti amministrativi a carattere generale afferenti l'esercizio di poteri autorizzatori, concessori o certificatori, nonch l'accesso ai servizi pubblici o la i concessione di benefici, adottati da soggetti di cui al articolo 4 comma 1, devono dai 4, recare in allegato l'elenco di tutti gli oneri regolatori, informativi o amministrativi a carico dei cittadini, delle imprese e degli altri utenti, introdotti o eliminati con i i, medesimi provvedimenti. 2. I provvedimenti di cui al comma1 sono individuati in via sperimentale e secondo criteri di gradualit di applicazione: a) con deliberazione della Giunta regionale, se l'adozione di competenza della regionale, Giunta regionale; b) con atto stabilito in base all'organizzazione interna, per i soggetti di cui all'art all'articolo 4, comma 1.

Articolo 54 Compensazione degli oneri regolatori, informativi e amministrativi 1. Ai sensi dell'articolo 8 della legge 180 legge 11 novembre 2011, n. 180 Norme per la tutela della libert d'impresa. Statuto delle imprese, n , nei provvedimenti amministrativi a carattere generale afferenti l'esercizio di poteri autorizzatori, concessori o certificatori, nonch l'accesso ai servizi pubblici o la concessione di catori, benefici, i soggetti di cui all' arti articolo 4, comma 1, non possono introdurre nuovi oneri , regolatori, informativi o amministrativi a carico dei cittadini, delle imprese e degli altri utenti, senza contestualmente ridurne o eliminarne altri per un pari importo , stimato con riferimento al medesimo arco temporale. 2. Le proposte di provvedimento di cui al comma 1 sono accompagnate dalla valutazione preventiva degli oneri che essi comportano. 37

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3. I provvedimenti di cui al comma 1 sono individuati con le modalit di cui all' articolo 53, comma 2.

Articolo 55 Pubblicazione elenchi degli uffici responsabili delle attivit di cui allarticolo 72, comma 1, del d.p.r. 28 dicembre 2000, n. 445 1. Gli enti pubblici non statali presenti sul territorio abruzzese trasmettono alla Regione l'indicazione degli uffici responsabili delle attivit volte a gestire, garantire e verificare la trasmissione dei dati o l'accesso diretto agli stessi da parte delle amministrazioni procedenti, previsti dall'articolo 72, comma 1, del d.p.r. 28 dicembre nistrazioni articolo 2000, n. 445, recante il testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in , materia di documentazione amministrativa, come sostituito dall' dall'articolo 15, comma 1, lettera e), della legge 12 novembre 2011, n. 183 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato - Legge di stabilit 2012), per le finalit individuate dal medesimo articolo. l 2. La Giunta regionale adotta linee guida dirette a garantire l'efficiente, efficace e tempestiva acquisizione d'ufficio dei dati di cui al comma 1, nonch l'effettuazione , omogenea dei controlli e le modalit per la loro esecuzione.

Articolo 56 Norme di prima applicazione 1. In sede di prima applicazione della presente legge, e comunque entro 60 giorni dalla gge, sua entrata in vigore, la Giunta regionale provvede all'istituzione del Tavolo ta permanente e del Nucleo t tecnico, previsti dall'articolo 49. 2. La Giunta regionale, tenuto conto delle indicazioni espresse dal Tavolo permanente, a individua gli ambiti prioritari oggetto degli interventi di semplificazione. 3. Costituiscono ambiti prioritari di intervento, ai sensi del comma 2: a) l'applicazione degli istituti di semplificazione relativi alla disciplina statale della conferenza di servizi e del silenzio silenzio-assenso, con la conseguente revisione delle onseguente norme regionali eventualmente incompatibili; b) la misurazione e le misure di riduzione degli oneri amministrativi informativi per le imprese, in raccordo con le iniziative svolte a livello statale in attuazione del piano per la riduzione degli oneri amministrativi, applicando per la misurazione degli oneri amministrativi (MOA) il Modello dei costi standard definito dalla Comunicazione COM/2007/23 della Commissione europea, del 24 gennaio 2007, concernente il programma d'azione per la riduzione degli oneri amministrativi per nell'Unione europea. 38

Proposta di legge regionale: LEGGE ORGANICA IN MATERIA DI PROCEDIMENT AMMINISTRATIVO, SVILUPPO DELLAMMINIST TERIA PROCEDIMENTO ILUPPO DELLAMMINISTRAZIONE DIGITALE E SEMPLIFICAZIONE DEL SISTEMA AMMINISTRATI AMMINISTRATIVO REGIONALE E LOCALE.

4. Agli interventi individuati ai sensi del comma 2, si applicano le disposizioni di cui al presente Titolo. 5. Ulteriori obiettivi prioritari possono essere individuati sulla base deg accordi di cui iori possono degli all'articolo 47. 6. In sede di prima applicazione, la Giunta regionale adotta il Piano di semplificazione amministrativa di cui all'articolo 50 entro il termine di 120 giorni dalla entrata in vigore della presente legge .

Articolo 57 Norma rinvio 1. Per quanto non previsto dal Titolo II della presente legge in materia di procedimento amministrativo e diritto d'accesso ai documenti amministrativi, si applicano le disposizioni contenute nella l. 241/1990 241/1990.

Articolo 58 Norma finanziaria bito 1. Nell'ambito della prima legge finanziaria regionale successiva all'approvazione della presente legge si provvede alla copertura finanziaria degli oneri derivanti dal riconoscimento dellindennizzo di cui allarticolo 1 13. 2. Per gli esercizi successivi si provvede con le rispettive leggi approvative del bilancio. con

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