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Convitto Nazionale Umberto Anno scolastico 2011/12 Prof.

ssa Monica Carmen Giannone Compiti per le vacanze estive

Lettura obbligatoria dei seguenti libri: Daniel Pennac: Come un romanzo. Raymond Queneau: Esercizi di stile. Inoltre lettura di un libro a scelta tra quelli di seguito indicati: Umberto Eco: Il nome della rosa. Il racconto del Novecento: da Pirandello a Tabucchi. Edizioni Einaudi scuola. Thomas Mann: Tonio Kroger. G. G. Marquez: Centanni di solitudine oppure Lamore ai tempi del colera.
A fine lettura ciascuno studente dovr dare, tramite testo scritto di proprio pugno, dimostrazione di aver letto i libri: potr farne una scheda libro, un riassunto, un commento o una descrizione dei personaggi. Scrittura. Svolgimento delle seguenti prove scritte (Sviluppa l'argomento scelto o in forma di "saggio breve" o di "articolo di giornale", utilizzando i documenti e i dati che lo corredano. Se scegli la forma del "saggio breve", interpreta e confronta i documenti e i dati forniti e svolgi su questa base la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Da' al tuo saggio un titolo coerente e ipotizzane una destinazione editoriale. Se scegli la forma dell'articolo di giornale, individua nei documenti e nei dati forniti uno o pi elementi che ti sembrano rilevanti e costruisci su di essi il tuo 'pezzo'. Da' all'articolo un titolo appropriato ed indica il tipo di giornale sul quale ne ipotizzi la pubblicazione (quotidiano, rivista divulgativa, giornale scolastico. Non superare le quattro colonne di met di foglio protocollo. 1. ARGOMENTO: L'amicizia, tema di riflessione e motivo di ispirazione poetica nella letteratura e nell'arte Documenti

Tutti sanno che la vita non vita senza amicizia, se, almeno in parte, si vuole vivere da uomini liberi. [] Allora vero quanto ripeteva, se non erro, Architta di Taranto []

"Se un uomo salisse in cielo e contemplasse la natura dell'universo e la bellezza degli astri, la meraviglia di tale visione non gli darebbe la gioia pi intensa, come dovrebbe, ma quasi un dispiacere, perch non avrebbe nessuno a cui comunicarla". Cos la natura non ama affatto l'isolamento e cerca sempre di appoggiarsi, per cos dire, a un sostegno, che tanto pi dolce quanto pi caro l'amico. CICERONE, De amicitia "Renzo !" disse quello, esclamando insieme e interrogando. "Proprio," disse Renzo; e si corsero incontro. "Sei proprio tu!" disse l'amico, quando furon vicini: "oh che gusto ho di vederti! Chi l'avrebbe pensato?" [] E, dopo un'assenza di forse due anni, si trovarono a un tratto molto pi amici di quello che avesser mai saputo d'essere nel tempo che si vedevano quasi ogni giorno; perch all'uno e all'altro [] eran toccate di quelle cose che fanno conoscere che balsamo sia all'animo la benevolenza; tanto quella che si sente, quanto quella che si trova negli altri. [] Raccont anche lui all'amico le sue vicende, e n'ebbe in contraccambio cento storie, del passaggio dell'esercito, della peste, d'untori, di prodigi. "Son cose brutte," disse l'amico, accompagnando Renzo in una camera che il contagio aveva resa disabitata; "cose che non si sarebbe mai creduto di vedere; cose da levarvi l'allegria per tutta la vita; ma per, a parlarne tra amici, un sollievo". A. MANZONI, I Promessi Sposi, cap. XXXIII, 1827 "Per un raffinamento di malignit sembrava aver preso a proteggere un povero ragazzetto, venuto a lavorare da poco tempo nella cava, il quale per una caduta da un ponte s'era lussato il femore, e non poteva far pi il manovale. [] Intanto Ranocchio non guariva, e seguitava a sputar sangue, e ad aver la febbre tutti i giorni. Allora Malpelo prese dei soldi della paga della settimana, per comperargli del vino e della minestra calda, e gli diede i suoi calzoni quasi nuovi, che lo coprivano meglio. Ma Ranocchio tossiva sempre, e alcune volte sembrava soffocasse; la sera poi non c'era modo di vincere il ribrezzo della febbre, n con sacchi, n coprendolo di paglia, n mettendolo dinanzi alla fiammata. Malpelo se ne stava zitto ed immobile, chino su di lui, colle mani sui ginocchi, fissandolo con quei suoi occhiacci spalancati, quasi volesse fargli il ritratto." G. VERGA, Rosso Malpelo - "Vita dei campi", 1880

(Dialogo tra il piccolo principe e la volpe) Cerco degli amici. Che cosa vuol dire addomesticare? E' una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami"

"Creare dei legami?" "Certo", disse la volpe. "Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpiMa se tu mi addomestichi, la mia vita sar come illuminata. Conoscer un rumore di passi che sar diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi fanno nascondere sotto terra. Il tuo, mi far uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi, laggi in fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo triste! Ma tu hai dei capelli color dell'oro. Allora sar meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che dorato, mi far pensare a te. E amer il rumore del vento nel grano". A. de SAINT EXUPERY, Il piccolo principe, 1943 "A me piace parlare con Nuto; adesso siamo uomini e ci conosciamo; ma prima, ai tempi della Mora, del lavoro in cascina, lui che ha tre anni pi di me sapeva gi fischiare e suonare la chitarra, era cercato e ascoltato, ragionava coi grandi, con noi ragazzi, strizzava l'occhio alle donne. Gi allora gli andavo dietro e alle volte scappavo dai beni per correre con lui nella riva o dentro il Belbo, a caccia di nidi. Lui mi diceva come fare per essere rispettato alla Mora; poi la sera veniva in cortile a vegliare con noi della cascina". C. PAVESE, La luna e i fal, 1950 "Non ricordo esattamente quando decisi che Konradin avrebbe dovuto diventare mio amico, ma non ebbi dubbi sul fatto che, prima o poi, lo sarebbe diventato. Fino al giorno del suo arrivo io non avevo avuto amici. Nella mia classe non c'era nessuno che potesse rispondere all'idea romantica che avevo dell'amicizia, nessuno che ammirassi davvero o che fosse in grado di comprendere il mio bisogno di fiducia, di lealt e di abnegazione, nessuno per cui avrei dato volentieri la vita. [] Ho esitato un po' prima di scrivere che "avrei dato volentieri la vita per un amico", ma anche ora, a trent'anni di distanza, sono convinto che non si trattasse di un'esagerazione e che non solo sarei stato pronto a morire per un amico, ma l'avrei fatto quasi con gioia." F. UHLMAN, L'amico ritrovato, 1971

Mio vecchio amico di giorni e pensieri da quanto tempo che ci conosciamo, venticinque anni son tanti e diciamo un po'retorici che sembra ieri.

Invece io so che diverso e tu sai quello che il tempo ci ha preso e ci ha dato: io appena giovane sono invecchiato tu forse giovane non sei stato mai. Ma d'illusioni non ne abbiamo avute o forse si, ma nemmeno ricordo,

tutte parole che si son perdute con la realt incontrata ogni giorno. ................................ Quei giorni spesi a parlare di niente sdraiati al sole inseguendo la vita, come l'avessimo sempre capita, come qualcosa capito per sempre. F. GUCCINI, Canzone per Piero, da "Stanze di vita quotidiana", 1974
2. ARGOMENTO: Progresso scientifico-tecnologico Pianeta: una sfida per il prossimo millennio e risorse del

DOCUMENTI "Molti rispettabili pensatori credono che siamo di fronte a un nuovo secolo di inevitabile progresso economico e tecnologico [...]. Questa visione del futuro, alimentata dagli entusiasmanti progressi delle tecnologie informatiche e delle telecomunicazioni [...] riflette una nuova concezione della specie umana, in cui la societ si considera libera dalla dipendenza dal mondo naturale [...]. L'autocompiacimento di questo punto di vista porta a sottovalutare la nostra dipendenza dal mondo naturale e la nostra profonda vulnerabilit". "... il sistema attuale ha prodotto gravi squilibri nei consumi energetici e nel benessere sociale: dai suoi benefici sono esclusi circa due miliardi di poveri (un terzo della popolazione mondiale), che tuttora non hanno l'elettricit e per cucinare ricorrono alla biomassa [legna, rifiuti vegetali e organici in genere]. Oggi un quinto dell'umanit - quello pi ricco - consuma il 58% dell'energia mondiale, mentre un quinto - il pi povero - ne utilizza meno del 4%. Gli Stati Uniti, con il 5% della popolazione mondiale, consumano circa un quarto del rifornimento energetico globale [...]. "Un'economia ecologicamente sostenibile solo se soddisfa il principio di sostenibilit, principio che affonda le sue radici nella scienza ecologica. In un'economia sostenibile la pesca non supera i limiti naturali di prelievo del pesce, la quantit di acqua pompata dal sottosuolo non supera la rigenerazione delle falde, l'erosione del suolo non supera il ritmo naturale di formazione di nuovi suoli, il taglio degli alberi non supera il rimboschimento e le emissioni di carbonio non superano la capacit dell'atmosfera di fissare CO2. Un'economia sostenibile non distrugge specie vegetali e animali a ritmo pi veloce di quello della loro evoluzione [...]. Uso mondiale di energia, anni 1900 e 1997 fonte 1900 milioni di tonnellate % equiv. petrolio 501 18 55 2 1997 milioni di tonnellate % equiv. petrolio 2122 2940 22 30

carbone petrolio

gas naturale nucleare

9 0

1 0 42

2173 579 1833

23 6 19 100

energie rinnovabili 383 (1) TOTALE 911

100 9647

(1) Include energia da biomassa, idrogeno, energia eolica, geotermica e solare. (Tavola e citazioni sono tratte da: State of the World 99. Stato del pianeta e sostenibilit. Rapporto annuale, Edizioni Ambiente, Milano 1999, pp. 19, 43-44, 15-16, 25) "... se l'evoluzione del sistema mondiale verr lasciata proseguire secondo le tendenze attuali, senza interventi correttivi consapevoli da parte della societ umana [...] l'effetto combinato di aumento della popolazione, sovrasfruttamento delle risorse naturali, inquinamento, produrr una crisi su scala mondiale in un'epoca che si colloca attorno alla met del prossimo secolo". (Repertorio Statistiche, in "Enciclopedia Europea", XII, Milano, 1984, pp. 901-902) "I progressi nella medicina e nell'igiene pubblica hanno consentito una drastica crescita della popolazione, riducendo le malattie e la mortalit infantile. Allo stesso tempo la scienza agraria ha fatto aumentare la produzione di cibo, ad un grado sufficiente per nutrire questa enorme popolazione, bench con diversi standard alimentari e sempre pi frequenti eccezioni []. Da un lato la scienza e la tecnologia vengono riconosciute come forze emancipatrici che liberano dalle malattie e da condizioni di lavoro intollerabili, ma d'altro lato sono forze di sfruttamento "imperialistiche", perch impongono l'industrializzazione e i valori occidentali a comunit che sono ancora prive di beni elementari []. C' dunque un problema genuino, che, in una parola, questo: come rendere la scienza pi "umana"? Alcuni sosterrebbero che una delle reazioni pi costruttive al movimento antiscientifico stato lo sviluppo di una "scienza critica" caratterizzata in generale da una pi spiccata sensibilit nei confronti dell'equilibrio ecologico". Stewart RICHARDS, Filosofia e sociologia della scienza, Armando, 1998
3. ARGOMENTO: La pena di morte Documenti

In molti paesi si continua a praticare la pena di morte, nonostante le tante prese di posizione contrarie da parte di politici e di associazioni laiche e religiose. Le domande cui necessario rispondere sono due: la pena di morte eticamente giusta, vale a dire possibile commettere un omicidio per una

giusta causa? la pena di morte efficace nel perseguimento di determinate finalit (ad esempio la diminuzione del crimine)? Ecco una panoramica sugli argomenti dei favorevoli e dei contrari. Gli argomenti pro:1. Una prima legittimazione della pena di morte si pu trovare nella concezione organica di Aristotele (poi ripresa da san Tommaso), secondo la quale una parte pu essere sacrificata per il bene del tutto.2. La pena capitale viene spesso giustificata come legittima difesa dello Stato contro il crimine.3. Secondo la concezione retributiva della pena, non importante prevenire il crimine ma vendicarlo. E'la legge "occhio per occhio, dente per dente".4. La pena di morte risolve a monte il problema dei recidivi. Gli argomenti contro:1. A partire dal secondo dopoguerra si posta la questione se la pena di morte fosse una violazione dei diritti umani. Negli ultimi anni ci si chiede anche se essa possa costituire una violazione del diritto a non subire torture, trattamenti o punizioni crudeli, inumani o degradanti. La pena di morte inoltre pu essere usata come uno strumento per la violazione di altri diritti (libert di opinione o espressione, nel caso che venga condannato un oppositore politico) o un fattore aggravante di altre violazioni (quando venga inflitta a conclusione di un processo iniquo).2. Secondo gli abolizionisti, la pena di morte non pu essere considerata come una legittima difesa dello Stato, poich esso, avendo il monopolio del potere, ha a disposizione strumenti alternativi per combattere la criminalit. Inoltre la pena di morte inflitta al termine di un processo non pu essere considerata come una legittima difesa, bens come un omicidio legale premeditato. 3. Diversi studi dimostrano che la pena di morte non ha effetti deterrenti sul crimine e che l'incertezza della pena e non la sua lievit a fare venir meno l'effetto dissuasivo (nel Rapporto Ancel dell'Onudel 1962 si legge: "Tutte le informazioni disponibili sembrano confermare che l'abolizione della pena di morte non mai stata seguita da una sensibile crescita dei reati non pi punibili con tale pena". Il concetto stato ribadito nel 1988 dal Comitato delle Nazioni Unite per la prevenzione e il controllo del crimine, e successivamente nel Rapporto Hood, del 1990 e 1996). Alcuni studiosi sostengono che la pena capitale potrebbe avere come effetto, per il suo carattere brutalizzante, un aumento dei delitti di sangue.4. Per quanto riguarda il problema dei recidivi, praticamente impossibile stabilire se e quando un assassino commetter altri delitti.5. I diritti umani sono per loro stessa natura inalienabili, quindi essi non possono essere sottratti nemmeno a chi ha commesso un crimine.6. Un sistema giuridico non pu infliggere una pena irreversibile, a causa della possibilit di errore insita in tutte le decisioni giudiziarie.7. Diversi studi svolti da Amnesty Internationalprovano che la condanna a morte inflitta pi o meno facilmente a seconda dell'origine sociale o etnica dell'imputato, della sua ricchezza e delle sue opinioni politiche.8. Non possibile concepire un sistema di esecuzione che non sia crudele e degradante per la vittima. Nessun sistema finora progettato pu garantire una morte rapida e indolore. La pena di morte: crimine di Stato? Dossier di Laura CuppinidellIstituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino. "Ma mi conforta questa fantasia: che se tutto questo, il mondo, la vita, noi stessi, altro non , come stato detto, che il sogno di qualcuno, questo dettaglio infinitesimo del suo sogno, questo caso di cui stiamo discutendo, l'agonia del condannato, la mia, la sua, pu anche servire ad avvertirlo che sta sognando male, che si volti su un altro fianco, che cerchi di aver sogni migliori. E che almeno faccia sogni senza la pena di morte" L. Sciascia Porte

aperte. I paesi in cui c una vera "emergenza pena di morte" sono pochi: in primo luogo la Cina, che detiene il record di esecuzioni annue; a seguire Arabia Saudita, Congo, Iraq, Iran e Stati Uniti. Il comportamento di questi paesi stride con una tendenza sempre pi netta di abolizione della pena capitale, che ormai considerata non pi una questione di amministrazione della giustizia interna agli Stati, ma un problema di violazione dei diritti umani di interesse internazionale. abbiamo prove certe e inconfutabili del fatto che la pena di morte rappresenta una forma di tortura assolutamente inutile: non ha alcun effetto deterrente, anzi nei casi di violenza politica, pu addirittura essere un incentivo a sacrificare la propria vita per la causa in cui si crede. E stato anche dimostrato come lergastolo abbia maggiore presa nella lotta contro il crimine: spaventa pi la certezza che la durezza della pena. Tanto pi uno Stato si mostra in grado di catturare e condannare un criminale, tanto pi si abbassa il grado di criminalit. Anzi, oltre a non avere effetto deterrente, la pena di morte rende ancora pi brutale la societ, perch uno Stato che uccide fornisce ai propri cittadini una sorta di legittimazione allomicidio. A New York i crimini sono diminuiti non perch c la pena di morte, ma perch ci sono pi poliziotti per le strade. Inoltre alla pena capitale, che gi di per s una violazione dei diritti umani, si associano altre violazioni: spesso vengono negati ai detenuti il diritto a un processo equo e il diritto di appello, senza contare le torture fisiche e psicologiche cui vengono sottoposti. La pena di morte irreversibile e c sempre il rischio di giustiziare un innocente: solo negli Stati Uniti in questo secolo sono stati giustiziate almeno 25 persone riconosciute in seguito non colpevoli. Infine, ma non in ordine di importanza, la pena di morte usata spesso come strumento di pulizia sociale nei confronti dei pi deboli: poveri, minoranza religiose o etniche, oppositori politici, malati di mente. Intervista a Riccardo Noury (del Coordinamento pena di morte di Amnesty International sezione italiana) 5 maggio 2000. Non dunque la pena di morte un diritto, mentre ho dimostrato che tale essere non pu, ma una guerra della nazione con il cittadino, perch giudica necessaria o utile la distruzione del suo essere. Cesare Beccaria. Dei delitti e delle pene. Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libert e alla sicurezza della propria persona. Nessun individuo potr essere sottoposto a punizioni crudeli, inumane e degradanti. Dichiarazione Universale dei Diritti dellUomo, art. 3, 5
Es di GRAMMATICA (dal testo in adozione) da pag. 182 a 184 da pag. 186 a 187 da pag. 304 a 307 da pag. 431 a 435

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