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LAltra Faccia

LALTRA FACCIA, N 2

IL NUOVO VOLTO DELLINFORMAZIONE

GIUGNO 2012

Linformazione
la Redazione

IL PIATTO PIANGE !
La Phiale Aurea, ritrovata nel sito archeologico di Monte Riparato (territorio di Caltavuturo), considerata un capolavoro delloreficeria antica, pregevole per i motivi decorativi e per la tecnica di lavorazione. Si tratta di uno dei pi importanti pezzi dellarcheologia mondiale che ha rappresentato la Sicilia allExpo di Shanghai. La Phiale Aurea porta con s una storia controversa, infatti stata trafugata dal sito caltavuturese nel 1980. Dopo esser passata per molti collezionisti siciliani nel 1991 venne esportata clandestinamente in Svizzera e l venduta al miliardario statunitense Steinhardt. Nel 1995 la procura di Termini Imerese avanz (in seguito ad una segnalazione) una richiesta di rogatoria internazionale alla competente autorit giudiziaria di New York, chiedendo la restituzione dellopera. Nel 1999 il piatto fu sequestrato dallautorit giudiziaria americana e riconsegnato allo Stato italiano. Il 26 Febbraio 2010 la Phiale Aurea viene consegnata alla Regione Siciliana, e dopo un breve passaggio al museo Salinas di Palermo, dal 16 Settembre 2010 viene esposta stabilmente allAntiquarium di Himera, con una parentesi di quindici giorni nei quali il reperto stato esposto al museo civico Baldassare Romano di Termini Imerese. Caltavuturo dopo il ritrovamento ha avuto lonore (pagando profumatamente) di ospitare la Phiale solo un paio di volte , nel 2007 in occasione della mostra Memorie della Terra e precedentemente in unesposizione ai Magazzini Culturali (oggi Alter Ego). Come mai un simile reperto archeologico, che ormai diventato emblema di Caltavuturo, e che sarebbe in grado di sommergere di visitatori il nostro paese, non viene esposto nel luogo che lha custodita nei meandri della terra per millenni ? La risposta fin troppo semplice, Caltavuturo non ha strutture in grado di ospitare, in modo permanente, un simile pezzo. Scrutando nella memoria per sovviene un dubbio, Caltavuturo ha un museo civico ? Ma certo, lex Convento S. Maria di Ges (salvato eroicamente dai barbari demolitori) diventato il museo civico G. Guarnieri, nato proprio per ospitare la Phiale Aurea e gli altri reperti archeologici rinvenuti nel territorio caltavuturese. Oggi purtroppo, come dicono in gergo i caltavuturesi, quel museo diventato un museo di santi e pupi, un calderone che al suo interno presenta tutto e niente. Qualche mese fa stata annunciata una Convenzione tra il Comune di Caltavuturo, la Soprintendenza di Palermo e il Parco Archeologico di Himera che permetter di allestire (temporaneamente) una sezione archeologica allinterno del museo che aspettiamo prima della fine di questestate, mentre per quanto riguarda il piatto si hanno speranze pari a zero di averlo stabilmente a Caltavuturo. Ci siamo accontentati di dare alla Phiale Aurea la denominazione di Caltavuturo e di vederla esposta in un altro museo. Ci accontentiamo di poco, cosa che non ha fatto invece Aidone, un paese di 5000 abitanti molto simile al nostro, situato nella provincia di Enna (nellentroterra siciliano) e che stato in grado di accogliere in modo permanente, in un piccolo museo, la celebre Venere di Morgantina ritrovata nel suo territorio. Questo esempio dovrebbe spronarci a continuare la battaglia che potrebbe riportare la Phiale Aurea a Caltavuturo. di Giuseppe Calanni Macchio

Linformazione nella
nostra societ oggi quanto mai indispensabile. La presenza di organi d informazione dovrebbe essere recepita come un fattore positivo allinterno di una comunit perch permette di esprimere punti di vista e di trasmettere conoscenza. E invece non sempre cos, i pregiudizi e i timori di portar alla luce fatti sommersi potrebbero spingere qualcuno a dipingere come negativa uniniziativa che intende aggiungere una voce al coro dellinformazione. La necessit di comunicare o scambiare informazione tra individui nasce, nella storia dell'umanit, con l'elaborazione del linguaggio da parte della mente umana e si sviluppa con la successiva invenzione della scrittura come mezzo per tramandare l'informazione ai posteri. Tramite la scrittura noi intendiamo informare nel senso di portare a conoscenza qualcosa che deriva dalla nostra esperienza o da fatti reali vissuti. Di certo non ci arroghiamo il fatto di avere sempre la verit in tasca (come qualcuno crede di possedere), ma siamo ben consapevoli di dar voce, con il nostro giornale, ad una fetta importante di cittadinanza che vuole vivere in un paese migliore.

ABITURISM: Societ a risultati limitati !


Con la delibera di Consiglio n 68 del 1911-2007 il Comune di Caltavuturo ha gettato le basi per la costituzione di una societ denominata Abiturism ( dal condottiero arabo Abi Thur che diede il nome a Caltavuturo). La finalit principale della societ era di promuovere e gestire l offerta turistica per dare luogo a momenti di sviluppo economico nel nostro paese. La forma societaria un Srl ( societ a responsabilit limitata) con la partecipazione maggioritaria del Comune che per i primi tre anni si sarebbe impegnato a sottoscrivere quote per il valore di 20.000 euro, pari al 51 % della societ. Il capitale minimo era stato individuato in 39.216 euro. All incirca 70 cittadini tra singoli privati e associazioni del territorio caltavuturese hanno acquistato le restanti quote societarie per un valore di 19.000 euro. Il piano programmatico della societ per il triennio 2008- 2010 disponeva come obiettivi fondamentali: -- acquisire in affitto edifici da destinare a case-vacanze; acquistare e ristrutturare nuove abitazioni da destinare ad attivit ricettiva; promuovere e valorizzare prodotti tipici locali; partecipare a fiere regionali e nazionali; gestire visite guidate con accompagnatori e guide turistiche; svolgere funzione di agenzia di viaggio. Sulla carta tutto perfetto, anzi, eccezionale. Caltavuturo dopo questa iniziativa, sicuramente lodevole nel progetto, doveva divenire il centro nevralgico del turismo madonita. Purtroppo , dopo quasi cinque anni dalla costituzione di Abiturism i sogni non si sono trasformati in realt. L attivit della Srl pressappoco assente nel nostro territorio ( rimane soltanto il logo) e salvo qualche sporadica iniziativa non si sono visti i risultati sperati. Caltavuturo ha a mio parere delle enormi potenzialit turistiche , infatti sia a livello archeologico, enogastronomico e delle stesse antiche tradizioni potrebbe vantare primati importanti, sia in ambito madonita che siciliano. L odierna situazione di stallo della societ Abiturism sintomo del mancato sfruttamento delle potenzialit che il nostro paese possiede. Non sarebbe il momento di abbandonare i proclami propagandistici e cercare di valorizzare realmente i beni della nostra comunit ?

di Antonino Tripi

DIAMO A CESARE QUEL CHE E DI CESARE !


La crisi che ha colpito nel 2008 gli Stati Uniti e che si diffusa nel resto dEuropa, ha letteralmente distrutto lequilibrio che sembrava essersi creato tra i giovani e il mondo del lavoro. Sia dal punto di vista economico che dal punto di vista di prospettive per il futuro, la nuova generazione, considerando il brutto periodo che stiamo attraversando, ha paura di rischiare e di buttarsi con le proprie forze nel mondo del lavoro. In questo senso la politica quello strumento che crea delle opportunit e che elimina del tutto queste perplessit snervanti che tormentano la giovent di oggi. Il dato che dovrebbe far riflettere i nostri amministratori il preoccupante incremento della disoccupazione, incremento che si fa ancora pi grave nel dato che riguarda la disoccupazione giovanile. Per cercare di nascondere questo rilevante problema, la legislazione vigente, in materia di lavoro, ha favorito lo sviluppo della precariet, illudendo i giovani che la vedevano come un punto di partenza mediocre e che li avrebbe portati a raggiungere un futuro migliore, prospero e ricco di opportunit. Purtroppo non cos: le statistiche dicono che oggi, in Italia, un giovane su tre senza lavoro, a questi si devono aggiungere i giovani stanchi e sfiduciati che il lavoro non lo cercano pi. Ancora una volta appare evidente che i giovani sono lanello pi debole della societ, i lavoratori che perdono il lavoro possono contare sul sindacato per difendere i loro interessi, i giovani disoccupati sono soli, non hanno alcun sindacato a cui rivolgersi. Il mercato del lavoro ingessato sembra escludere i giovani che spesso ricorrono alle conoscenze, alle amicizie per trovare un lavoro. E chi non ha amici? Chi non ha tessera di partito? ... lo lasciamo fuori. Non possiamo tollerare che perduri questo stato di cose, non si pu e non si deve anteporre linteresse di parte allinteresse generale; necessario introdurre regole chiare e precise che premiano il merito e non lamicizia o lappartenenza. Lamministrazione comunale di Caltavuturo deve affidarsi a questa regola per il reclutamento dei lavoratori, sia nel servizio civile che negli affidamenti di incarichi professionali. Nel caso specifico degli incarichi ai professionisti non ci si pu affidare solamente allesperienza bisogna inserire anche giovani professionisti capaci, a Caltavuturo ce ne sono tanti, e dare loro lopportunit di accumulare esperienza. Il valore del lavoro e del lavoratore troppo importante nella prospettiva della crescita professionale ed anche sociale non possiamo permettere ad alcuno che se ne prenda gioco per miserevoli interessi elettorali. L immobilismo degli ultimi anni, ha spento liniziativa e linventiva dei giovani che rappresentano il futuro della nostra societ e che sicuramente, possono portare novit e sviluppo nel nostro territorio. di Nicola Rizzitello
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LAMIANTO: il rifiuto invisibile !


Perch la gestione dei rifiuti contenenti amianto,in moltissimi casi, non segue le procedure previste dalle normative? E importante sottolineare da subito che si tratta di una questione non tanto legale quanto sanitaria: una delle malattie provocate dallamianto, documentata anche per basse esposizioni, il mesotelioma pleurico, ad oggi incurabile. Le cause principali delle gestioni abusive sono probabilmente due: costi di smaltimento - a carico dei proprietari dei manufatti - e percezione del rischio. Bisogna considerare che onduline da copertura, cisterne di raccolta dellacqua, grondaie ecc. in passato hanno avuto una diffusione trasversale attraverso le varie situazioni sociali ed ora importante differenziare i discorsi: diversa infatti la situazione di un lavoratore a reddito medio-basso (magari oggi pensionato) da quella di un grosso complesso industriale o dei grandi immobili sfitti. Nel primo caso affidarsi a ditte private specializzate che operano in condizioni di quasi monopolio addirittura un lusso; la situazione potrebbe essere diversa se il ciclo non fosse affidato al "privato". Inoltre, si diceva, il rischio ampiamente sottovalutato, sia da parte dei cittadini che dalle amministrazioni e dalle ASL. Tuttavia, data lubiquit di questi materiali e la loro diffusione in ogni campo, il problema rilevante; il pericolo sta nel fatto che i materiali, dismessi alla meno peggio, vengono sminuzzati - anche in pieno centro abitato - per essere irriconoscibili nel caso di pur improbabili controlli e poi conferiti in discariche a cielo aperto o riutilizzati per ripianare stradine di campagna. E non si tratta solo di privati cittadini: lamianto mischiato ad altri materiali di risulta viene riutilizzato a volte anche dalle imprese o nel corso di cantieri pubblici. Dunque, si configurano nuove categorie di rischio, professionali e non. La noncuranza delle amministrazioni non giustificabile sia perch il sindaco anche responsabile della salute pubblica sia perch una soluzione trovabile solo promuovendo una gestione integrata dal basso tra cittadini ed istituzioni locali (non solo comuni ma anche Provincia e Regione). Le prime questioni da affrontare: individuazione e bonifica immediata delle zone di scarico, spessissimo terreni comunali. Sono necessarie anche delle misure volte a limitare le gestioni non corrette dei rifiuti, ad esempio: 1) un censimento di tutti gli edifici con amianto, pubblici e privati, presenti nel territorio; 2) listituzione di gare a ribasso per calmierare i prezzi; 3) come avviene in molti comuni, listituzione di un sostegno economico per lo smaltimento, progressivo rispetto alla condizione economico-sociale di chi ne fa richiesta. Senza dimenticare le possibilit di sostituzione eternit-fotovoltaico o lincentivazione al formarsi di aziende cooperative locali specializzate. Vincoli di bilancio e sagre delluovo a due tuorli permettendo ! di Salvatore Di Carlo

CALTAVUTURO E LAMIANTO
Purtroppo neanche Caltavuturo esente dal pericolo amianto. Su segnalazione dei cittadini abbiamo rilevato la presenza di mini discariche di scarti edili piene zeppe damianto. La cosa che pi sconvolge che questi sversamenti, che presentano canne fumarie, recipienti e molto altro materiale in eternit, non si trovano in aperta campagna, ma a poche decine di metri dal centro abitato e da importanti monumenti caltavuturesi. Infatti ad appena 30 metri dalla chiesa del Casale, sotto il costone roccioso su cui si erge il sito di Terravecchia si pu facilmente trovare una delle mini discariche, cos come di fronte le vasche di raccolta acqua alle pendici della Rocca di Sciara, quasi in corrispondenza con lingresso ai Mannari, per non parlare dellex campo sportivo in contrada Gurgo S. Antonio che diventato una discarica coperta dallerba e dove si pu trovare di tutto. Questo pu mettere a repentaglio la salute dei cittadini, perch si tratta di rifiuti che rilasciano fibre altamente tossiche e che dovrebbero essere smaltiti seguendo delle precise procedure. Avere Caltavuturo nel cuore significa anche avere a cuore la salute dei suoi cittadini e del suo territorio. Segnalando questa situazione, di cui siamo certi molti erano gi a conoscenza, ci aspettiamo che si faccia al pi presto qualcosa per ripulire quelle aree e per evitare altri sversamenti che ormai sono diventati giornalieri. In caso contrario non ci resta che inserire anche queste nuove attrazioni nei pacchetti turistici, in modo da far visitare a chi viene da fuori anche laltra faccia di Caltavuturo. di Giuseppe Calanni Macchio
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Mini discarica alle spalle della chiesa del Casale

Cumuli vicino lingresso dei Mannari

Cumuli di fronte le vasche dellacqua

Tubo damianto presente nella mini discarica

Recipienti damianto sversati nella mini discarica

Canne fumarie damianto vicino le vasche dellacqua


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SPECIALE - A ventanni dalle stragi

GLI UOMINI PASSANO, LE IDEE RESTANO


1992 - 2012
Sulle tracce delle modalit mafiose, il populismo ribatte
La battaglia contro la mafia stata vinta, tutti i boss sono nelle carceri, la gerarchia mafiosa stata da tempo distrutta, i patrimoni e le armi sequestrate. Insomma, la mafia finita, il resto sono manie di protagonismo. C un Beppe Grillo che nel comizio a Palermo dichiara che la mafia meglio dello stato in quanto la mafia non uccide, lo stato s; afferma che Cosa Nostra si limita a prendere il pizzo. Ma qua vediamo unaltra mafia che strangola la propria vittima; abbiamo poi Vittorio Sgarbi che in giro per la nostra terra afferma che la mafia come un mulino a vento contro il quale lottare per ottenere la spilla dellantimafia e mostrarla orgogliosi sulla propria giacca. Insomma per la nuova politica populista (che in questo periodo va molto di moda) lantimafia solo una mania di protagonismo di qualche pensatore con poca stima di se stesso, in cerca di nuove glorie. Quindi tutto finito! Possiamo tornare a casa. Eppure, ancora oggi a Palermo per sposarsi bisogna sottostare a dei vincoli improrogabili senza i quali il tuo matrimonio non sha da fare. Per lasciare lauto in alcune zone di Palermo devi fare locchiolino a qualcuno. Per risolvere delle pratiche burocratiche i santi da pregare non stanno nelle chiese. Dopo aver aperto unattivit vengono dei
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LA MAFIA? VECCHIA STORIA


tizi ben vestiti a chiederti parte dei tuoi sacrifici. Eppure gli uomini che sono morti per questa causa qualcosa di concreto lhanno lasciato. E non solo loro. Ancora oggi sono migliaia a Palermo come in tutta la Sicilia i magistrati a lottare per questa causa. Insomma, mi dispiace deludervi, il fenomeno mafioso in Italia ha cambiato gli stratagemmi, le strategie di guadagno, ma non si certamente estinto. La mafia non stata per nulla sconfitta, al massimo si pu dire che tale organizzazione ha assottigliato i suoi rapporti sostanziali con lo Stato. Certo, da parte delle associazioni malavitose i gesti di violenza plateale (quelle degli anni 80 e 90) sono quasi del tutto estinti, ma in compenso da parte dello Stato lostruzionismo burocratico, laccanimento fiscale, la corruzione che sembra non aver limiti e il sistema giudiziario tinto di mistero hanno raggiunto livelli tali che difficile ormai trovare delle differenze tra legalit e illegalit. La mafia infatti, non solo il boss mafioso di turno, la bomba che scoppia davanti casa o lattentato mirato al singolo cittadino (o meglio non pi solo questo). Il fenomeno mafioso agisce in ambiti ben pi estesi rispetto allampio (ma pur sempre limitato)
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numero dei suoi membri ufficiali. Le mafie sono fenomeni con radici culturali profondissime, espressioni del pensiero distorto che alimenta una societ basata sui privilegi, lontana da una mentalit legale. Per agire contro la mafia, dobbiamo agire in nome della legalit, della libert e della democrazia, per educare il popolo, ad opporsi a qualsiasi espressione di mentalit mafiosa, quindi di ingiustizia, poich proprio del silenzio popolare che essa si nutre. Per cambiare le cose dobbiamo seguire la strada indicataci da Paolo Borsellino che parlava di mettere in atto un movimento culturale e morale che coinvolga tutti, e specialmente le giovani generazioni, le pi adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libert, che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dellindifferenza, della contiguit e quindi della complicit. Bisogna andare su questa strada, contro quella mafia che s pi nascosta, ma sempre pi parassita. Sconfiggere la mafia non impossibile, ci insegna Giovanni Falcone che incoraggiava: la mafia una cosa umana e come tutte le cose umane ha un inizio e UNA FINE. dI Caterina Prinzivalli
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LALTRA FACCIA DELLE STRAGI


In meno di due mesi Cosa Nostra, con due spettacolari attentati, uccise: tre magistrati e otto poliziotti, incrementando in modo considerevole il numero delle vittime del massacro terroristico mafioso iniziato con leccidio di Portella del 1947. Vittima indiretta delle stragi del 92 fu anche Rita Atria, giovane collaboratrice di giustizia morta suicida a Roma dopo l uccisione di Borsellino, che rappresentava per lei l unico punto di riferimento rimasto. Il 23 maggio del 1992 una carica di 500 chili di tritolo posizionata sotto il tratto autostradale nei pressi di Capaci, fece letteralmente saltare in aria le due auto blindate su cui viaggiavano il giudice Falcone e la scorta. Insieme al giudice pi importante e pi criticato d Italia morirono la moglie Francesca Morvillo e i poliziotti Rocco Di Cillo, Antonino Montinaro, Vito Schifani. I tre agenti della scorta prima di essere poliziotti erano mariti, padri, figli che hanno donato la loro vita agli italiani; sono morti da eroi, ma in realt volevano vivere da uomini liberi. Il 19 luglio del 1992, erano le 17.01 quando il giudice Paolo Borsellino, lascia la sua ventiquattrore sul sedile posteriore della Fiat Croma blindata, chiude lo sportello e pigia il pulsante del citofono FioreBorsellino dell edificio n19 di via Mariano D Amelio. Alle 17.02 Boom !, un boato assordante, 100 chili di tritolo posizionati dentro una 126 del 1985 targata (PA 878659) massacrarono e fecero a pezzi i corpi del giudice Borsellino e degli agenti della scorta. In quel macabro e vile attentato furono uccisi Emanuela Loi (prima donna poliziotto ad essere uccisa dalla Mafia), Walter Eddie Cosina, Agostino Catalano, Vincenzo Li muli e Claudio Traina. L unico sopravvissuto Antonio Vullo, autista della Croma blindata. In quell estate del 92 a Palermo, capoluogo siciliano, costeggiato dal mar Tirreno e attraversato dal fiume Oreto, sembrava di vivere a Beirut o a Bagdad. Nessuno era al sicuro, lo Stato italiano era sotto scacco. Alla Questura di Palermo cera qualche talpa. Nella sede centrale della polizia regnava il caos pi totale; qualcuno aveva aiutato la Mafia ad uccidere i loro colleghi. Gli uomini della scorta erano indifesi, sapevano di essere facilmente attaccabili. Lo Stato aveva garantito loro, qualche macchina blindata, con vetri rinforzati, forse a prova di mitragliere, ma certamente non a prova di bomba. Anche se degli agenti della scorta conosciamo a malapena il nome, il loro coraggio non pu e non deve essere dimenticato. Ricordiamoli principalmente come uomini di Stato che in quegli anni erano dalla parte dello Stato, come uomini che volevano vivere ma che sono morti difendendo il nostro futuro. Oggi agli italiani non occorrono altre stragi per capire che la Mafia esiste, la consapevolezza cresciuta, solamente lunione e la lotta permetteranno di sconfiggere il fenomeno mafioso: El pueblo unido jamas sera vencido.

di Antonino Tripi

MAFIA E POLITICA
Il rapporto tra lo stato e la criminalit organizzata una realt che, da diversi decenni, contraddistingue amaramente il nostro sistema politico. Nei giorni scorsi stata sollecitata dalla fondazione Progetto Legalit lapprovazione di una legge che prevede una maggiore punibilit del reato di voto di scambio previsto dallart.416ter. Gi nel 1989 il giudice Borsellino parlando agli studenti di Bassano del Grappa, aveva manifestato le grosse difficolt che incontrava la Magistratura per punire il voto di scambio. La mafia di oggi usa molto meno le armi e punta principalmente agli accordi con la politica. Si fatta perci pi subdola e pi sgusciante. Proprio durante le ultime elezioni amministrative, lex sindaco di Salemi Vittorio Sgarbi, dopo che la sua amministrazione
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era stata sciolta per associazione mafiosa, ha voluto presentare la sua candidatura a sindaco di Cefal. Se vogliamo sconfiggere la criminalit organizzata, i rapporti tra mafia e politica devono essere troncati sul nascere, non pi tollerabile aspettare che una sentenza diventi definitiva per stabilire se una persona degna o meno di ricoprire una carica pubblica. Non pi tollerabile che i partiti politici continuino a candidare personaggi con procedimenti penali in corso , non tollerabile che sindaci, consiglieri , amministratori di comuni sciolti per infiltrazioni mafiosa continuino indisturbati le loro carriere politiche.

C chi dice NO !

Se la giovent le negher il consenso anche l'onnipotente e misteriosa mafia svanir come un incubo.
Paolo Borsellino

di Nicola Rizzitello
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RIQUALIFICHIAMO LA "VILLETTA COZZO PICCIOLA"


Salvaguardare le opere pubbliche non un dovere dei soli cittadini
Tra le numerose opere pubbliche che nel nostro centro urbano sono state costruite e che oggi troviamo abbandonate e non utilizzate, per questo mese, abbiamo individuato nella periferia nord di Caltavuturo la Villetta Cozzo Picciola". Costruita nel 1990 presso l'estremit di Via La Marmora, questa caratteristica opera pubblica, particolare nella sua progettualit ed affascinante nella composizione naturalistica, da parecchi anni ormai non gode pi di un'accurata tutela da parte delle nostre amministrazioni comunali, e visto lo stato in cui versa l'impianto, oggi vogliamo denunciare l'evidente degrado che troviamo al suo interno e il pietoso aspetto esteriore che ha e che dona all'intera area circostante. Infatti, la pi completa assenza di attivit di manutenzione, le carenze che il tempo gli ha riportato, lo scarso interesse nel valorizzarlo da parte degli enti locali, ha fatto s che l'opera non rappresentasse mai il centro di attivit sociali e culturali per la comunit caltavuturese, nonostante questa abbia goduto nel tempo di un grande rispetto da parte della cittadinanza. Oggi lecito domandarsi perch stata costruita, cosa avrebbe dovuto rappresentare o perch lasciata al completo degrado, ma ancor pi utile chiedersi se oggi questa zona del nostro circuito urbano possa essere rivalutata e riabilitata . Vi sono numerose soluzioni per farne il fulcro di diverse attivit sociali, culturali ed anche economiche. Una delle soluzioni ai fini sociali potrebbe essere, dopo la sua completa riabilitazione, una conversione o un adattamento a parco giochi pubblico in modo che possa diventare un alternativa concreta (per le famiglie ed i bambini del vicinato) al parco giochi di via San Benedetto. Un' altra soluzione potrebbe essere quella di riqualificare e bonificare semplicemente la zona, senza apportare sostanziali modifiche, per creare un centro ricreativo pomeridiano per i bambini, le famiglie e per le donne e gli anziani che sono soliti passeggiare lungo Via La Marmora e Via Terravecchia. Altra soluzione ancora, culturale ed economica (complessa ma realizzabile) potrebbe essere quella di adibire la zona a centro di accoglienza turisti per il sito Terravecchia, in modo che i visitatori, piuttosto che essere accolti in via Terravecchia (decisamente indecorosa), possano cominciare la visita da una zona ospitale ed accogliente. La Villetta, distante solo circa 150m dall'ingresso di Via La Marmora per il sito di Terravecchia, potrebbe dunque rappresentare un punto d'inizio e conclusione dellescursione e contemporaneamente esser adibito a centro informazioni. In questo modo potremmo dare un'impressione e un' immagine decisamente diversa e positiva ai nostri numerosi turisti del periodo estivo, e riqualificare la zona per i cittadini che ne vogliono fare un uso specifico per le proprie attivit sociali. Insomma, senza costi eccessivi, Caltavuturo si ritroverebbe una struttura polivalente da offrire come servizio ai propri cittadini o persino ai propri turisti rivalutando, attraverso degli interventi mirati, semplicemente qualcosa che gi esiste a scopi decisamente importanti al fine di assicurarne la completa riabilitazione e salvaguardia. Ecco, queste sono solo alcune delle tante proposte che vorremmo avanzare ai nostri amministratori, non ritenendo opportuna lindifferenza e la scarsa attenzione che questi nellultimo decennio hanno dedicato a questo luogo oggi dismesso, degradato, abbandonato, fatiscente ed inutilizzato. L'amministrazione comunale dunque, non pu esimersi dal valutare attentamente queste proposte o in alternativa formularne delle altre affinch quest'opera pubblica assuma, innanzitutto un aspetto decoroso e successivamente delle finalit costruttive utili all'intera comunit caltavuturese. di Giuseppe Brucato

CAHIER DE DOLEANCES
(IL QUADERNO DELLE LAMENTELE)
a cura di Giuseppe Brucato

ARTE - NATURA - DEGRADO


Quando il trinomio arte - natura - degrado si mescola a formare un'opera d'arte unica nel suo genere. Questo splendido sole oggi illumina e rimarca i numerosi difetti indecorosi che il tempo ha riportato allaffresco, completamente devastato da umidit, numerose crepe e cespuglietti qua e l. Lopera piuttosto che donare alla cittadina luce, colore e vivacit, in questa meravigliosa primavera appare come un'esplosione di soli contenuti negativi. Dunque ci chiediamo, viste le pietose condizioni estetiche, se lamministrazione possa intervenire con un restauro o eventualmente con un ripristino totale che tratti magari temi tradizionali e storici caltavuturesi.
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CREIAMO L UNICALTA !
Chiunque abbia avuto modo di parlare con qualche studente, che si accinge ad intraprendere un percorso universitario, si reso conto delle enormi difficolt che si incontrano quotidianamente all interno del mondo accademico a partire dai test d ingresso fino alla ricerca di casa. Insieme possiamo cercare di trovare un rimedio o almeno una parziale soluzione, a partire dal nostro Comune che potrebbe fornire maggiore assistenza come ad esempio la concessione di un rimborso viaggi, replicando quello che gi si fa per gli studenti delle scuole superiori. E evidente la tendenza a lasciare che se ne occupino gli enti predisposti come l ERSU e a disinteressarsi di tutti coloro che ne restano fuori o devono contare solo sulle proprie forze. E da apprezzare l iniziativa del Comune che ha predisposto una CulturCard cio un rimborso per spese di cartoleria, ma queste non sono che una minima parte delle uscite quotidiane; un buon punto di partenza ma si pu fare di pi per ottimizzare le limitate -cos dicono- risorse disponibili. Il problema economico non essenziale, infatti il punto centrale riguarda gli studenti stessi che per non trovarsi spiazzati devono cercare di collaborare, evitando l attuale dispersione e indifferenza nei confronti degli altri universitari del nostro paese. Si pu dunque creare una community o un network di collegamento tra tutti gli studenti al fine di condividere informazioni, cercare aiuto e trovare tutte le possibili risposte, oltre ad avere un punto di riferimento per organizzarsi e tenersi in contatto. Non sono iniziative innovative, infatti sono gi presenti in molti comuni come Canicatt, Mussomeli , Sciacca, San Cataldo dove sono ormai delle importanti realt e dei punti di riferimento per tutti gli studenti. Si tratta essenzialmente di condividere quel know- how, ovvero quell esperienza e conoscenza che soprattutto gli studenti pi anziani hanno acquisito nel corso degli anni in merito anche alle pi banali indicazioni su come cercare casa, come fare richieste o domande discrizione, fino a come lottare contro le segreterie e i professori. Non in dubbio che la nostra UNIPA presenta delle enormi inefficienze e l unica soluzione quella di organizzarsi e formare un gruppo coeso che sappia superare efficacemente gli ostacoli che si presentano nel corso della vita universitaria. E un progetto ambizioso che per dipende dallo spirito di condivisione e dalla volont di perseguire uno scopo meramente mutualistico da parte dei nostri giovani al fine di creare una sorta di Universit di Caltavuturo. di Antonino Vitale

a cura di Marco Polizzi

RECENSIONE della canzone PENSA


Ci sono stati uomini che per tutta la loro vita hanno combattuto per difendere i propri ideali di giustizia, che hanno cercato col loro bianco di coprire il nero che avevano intorno, che hanno deciso di aprire la loro bocca non solo per mangiare ma per denunciare e ferire quella che pochi di noi siciliani sentono come una cosa loro. Uomini che hanno amato cos tanto la nostra terra da non poter ignorare la malattia che ogni giorno la costringe a divenire progressivamente sorda, muta, cieca. Malattia che cala il sipario sulle bellezze della nostra isola piena di vita, cultura e tradizioni per lasciare il posto ad unarena imbrattata di sangue. Ci sono uomini che vogliono dare un senso alla loro esistenza alzando la testa, prendendo la mira e sparando su ci che per loro ingiusto, cercando di risvegliare la nostra coscienza. E gente che non teme unarma da fuoco puntatale contro, ma trema di fronte allidea che le loro battaglie vengano cancellate e ignorate. Ci saranno uomini che vedranno le loro idee di libert, di legalit e di benessere sociale come una scia da inseguire, un manifesto da esporre al mondo, che continueranno a vivere ogni giorno cercando di garantire ai loro figli il futuro che meritano. Uomini che nonostante tutto riusciranno ancora a godere della loro vita, ad amare, a ridere, a lavorare, a pensare, ma mai pi a dimenticare

Fabrizio Moro nasce a Roma il 9 aprile 1975. Giovanissimo, si avvicina alla musica. Obiettivo: suonare la chitarra, che inizia subito a strimpellare da autodidatta. Qualche esperienza nelle cantine, con alcune band giovanili di Roma, e poi Fabrizio comincia ad esibirsi in locali e pub della capitale. Il 2000 segna la sua partecipazione al festival di Sanremo, nella sezione giovani. ll suo nuovo singolo "Eppure pretendevi di essere chiamata amore" esce nel 2004, seguito nel 2005 da "Ci vuole un business", utilizzato dalla Croce Rossa Italiana per campagne sociali. Arriva cos, nel 2007, a partecipare alla 57ma edizione del Festival di Sanremo con Pensa, che vince sia il premio della critica che la sezione giovani. Pagina 7

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IL NUOVO VOLTO DELLINFORMAZIONE

REDAZIONE : Antonino Tripi Giuseppe Calanni Macchio Giuseppe Brucato Nicola Rizzitello Marco Polizzi VIGNETTE DI : Domenico Chiappone

LAltra Faccia nasce dallo spirito diniziativa e dalla passione di un gruppo di giovani caltavuturesi per il giornalismo e limpegno sociale. Si tratta di un periodico dinformazione e di cultura, che mira a mettere in luce gli aspetti pi in ombra delle vicende sia nazionali che locali. Questo nuovo progetto permette una libera espressione di idee e di opinioni, che possa servire ad alimentare il dibattito e il confronto. LAltra Faccia nellambito della comunit caltavuturese potr anche rappresentare un valido mezzo di avvicinamento dei giovani alla lettura e allinformazione.

LINDIRIZZO DEL NOSTRO BLOG E laltrafaccia100.blogspot.com

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Ci sono due modi di diffondere luce: essere la candela oppure essere lo specchio che la riflette E d i t h W h a r to n
PER AVER CREDUTO NEL NOSTRO SPIRITO DINIZIATIVA E PER AVER PERMESSO LA REALIZZAZIONE DI QUESTO GIORNALE SI RINGRAZIANO TUTTI I PRIVATI CITTADINI CHE HANNO LIBERAMENTE CONTRIBUITO E GLI SPONSOR

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