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LALTRA FACCIA, N 2
GIUGNO 2012
Linformazione
la Redazione
IL PIATTO PIANGE !
La Phiale Aurea, ritrovata nel sito archeologico di Monte Riparato (territorio di Caltavuturo), considerata un capolavoro delloreficeria antica, pregevole per i motivi decorativi e per la tecnica di lavorazione. Si tratta di uno dei pi importanti pezzi dellarcheologia mondiale che ha rappresentato la Sicilia allExpo di Shanghai. La Phiale Aurea porta con s una storia controversa, infatti stata trafugata dal sito caltavuturese nel 1980. Dopo esser passata per molti collezionisti siciliani nel 1991 venne esportata clandestinamente in Svizzera e l venduta al miliardario statunitense Steinhardt. Nel 1995 la procura di Termini Imerese avanz (in seguito ad una segnalazione) una richiesta di rogatoria internazionale alla competente autorit giudiziaria di New York, chiedendo la restituzione dellopera. Nel 1999 il piatto fu sequestrato dallautorit giudiziaria americana e riconsegnato allo Stato italiano. Il 26 Febbraio 2010 la Phiale Aurea viene consegnata alla Regione Siciliana, e dopo un breve passaggio al museo Salinas di Palermo, dal 16 Settembre 2010 viene esposta stabilmente allAntiquarium di Himera, con una parentesi di quindici giorni nei quali il reperto stato esposto al museo civico Baldassare Romano di Termini Imerese. Caltavuturo dopo il ritrovamento ha avuto lonore (pagando profumatamente) di ospitare la Phiale solo un paio di volte , nel 2007 in occasione della mostra Memorie della Terra e precedentemente in unesposizione ai Magazzini Culturali (oggi Alter Ego). Come mai un simile reperto archeologico, che ormai diventato emblema di Caltavuturo, e che sarebbe in grado di sommergere di visitatori il nostro paese, non viene esposto nel luogo che lha custodita nei meandri della terra per millenni ? La risposta fin troppo semplice, Caltavuturo non ha strutture in grado di ospitare, in modo permanente, un simile pezzo. Scrutando nella memoria per sovviene un dubbio, Caltavuturo ha un museo civico ? Ma certo, lex Convento S. Maria di Ges (salvato eroicamente dai barbari demolitori) diventato il museo civico G. Guarnieri, nato proprio per ospitare la Phiale Aurea e gli altri reperti archeologici rinvenuti nel territorio caltavuturese. Oggi purtroppo, come dicono in gergo i caltavuturesi, quel museo diventato un museo di santi e pupi, un calderone che al suo interno presenta tutto e niente. Qualche mese fa stata annunciata una Convenzione tra il Comune di Caltavuturo, la Soprintendenza di Palermo e il Parco Archeologico di Himera che permetter di allestire (temporaneamente) una sezione archeologica allinterno del museo che aspettiamo prima della fine di questestate, mentre per quanto riguarda il piatto si hanno speranze pari a zero di averlo stabilmente a Caltavuturo. Ci siamo accontentati di dare alla Phiale Aurea la denominazione di Caltavuturo e di vederla esposta in un altro museo. Ci accontentiamo di poco, cosa che non ha fatto invece Aidone, un paese di 5000 abitanti molto simile al nostro, situato nella provincia di Enna (nellentroterra siciliano) e che stato in grado di accogliere in modo permanente, in un piccolo museo, la celebre Venere di Morgantina ritrovata nel suo territorio. Questo esempio dovrebbe spronarci a continuare la battaglia che potrebbe riportare la Phiale Aurea a Caltavuturo. di Giuseppe Calanni Macchio
Linformazione nella
nostra societ oggi quanto mai indispensabile. La presenza di organi d informazione dovrebbe essere recepita come un fattore positivo allinterno di una comunit perch permette di esprimere punti di vista e di trasmettere conoscenza. E invece non sempre cos, i pregiudizi e i timori di portar alla luce fatti sommersi potrebbero spingere qualcuno a dipingere come negativa uniniziativa che intende aggiungere una voce al coro dellinformazione. La necessit di comunicare o scambiare informazione tra individui nasce, nella storia dell'umanit, con l'elaborazione del linguaggio da parte della mente umana e si sviluppa con la successiva invenzione della scrittura come mezzo per tramandare l'informazione ai posteri. Tramite la scrittura noi intendiamo informare nel senso di portare a conoscenza qualcosa che deriva dalla nostra esperienza o da fatti reali vissuti. Di certo non ci arroghiamo il fatto di avere sempre la verit in tasca (come qualcuno crede di possedere), ma siamo ben consapevoli di dar voce, con il nostro giornale, ad una fetta importante di cittadinanza che vuole vivere in un paese migliore.
di Antonino Tripi
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LAltra Faccia
CALTAVUTURO E LAMIANTO
Purtroppo neanche Caltavuturo esente dal pericolo amianto. Su segnalazione dei cittadini abbiamo rilevato la presenza di mini discariche di scarti edili piene zeppe damianto. La cosa che pi sconvolge che questi sversamenti, che presentano canne fumarie, recipienti e molto altro materiale in eternit, non si trovano in aperta campagna, ma a poche decine di metri dal centro abitato e da importanti monumenti caltavuturesi. Infatti ad appena 30 metri dalla chiesa del Casale, sotto il costone roccioso su cui si erge il sito di Terravecchia si pu facilmente trovare una delle mini discariche, cos come di fronte le vasche di raccolta acqua alle pendici della Rocca di Sciara, quasi in corrispondenza con lingresso ai Mannari, per non parlare dellex campo sportivo in contrada Gurgo S. Antonio che diventato una discarica coperta dallerba e dove si pu trovare di tutto. Questo pu mettere a repentaglio la salute dei cittadini, perch si tratta di rifiuti che rilasciano fibre altamente tossiche e che dovrebbero essere smaltiti seguendo delle precise procedure. Avere Caltavuturo nel cuore significa anche avere a cuore la salute dei suoi cittadini e del suo territorio. Segnalando questa situazione, di cui siamo certi molti erano gi a conoscenza, ci aspettiamo che si faccia al pi presto qualcosa per ripulire quelle aree e per evitare altri sversamenti che ormai sono diventati giornalieri. In caso contrario non ci resta che inserire anche queste nuove attrazioni nei pacchetti turistici, in modo da far visitare a chi viene da fuori anche laltra faccia di Caltavuturo. di Giuseppe Calanni Macchio
LALTRA FACCIA, N 2
numero dei suoi membri ufficiali. Le mafie sono fenomeni con radici culturali profondissime, espressioni del pensiero distorto che alimenta una societ basata sui privilegi, lontana da una mentalit legale. Per agire contro la mafia, dobbiamo agire in nome della legalit, della libert e della democrazia, per educare il popolo, ad opporsi a qualsiasi espressione di mentalit mafiosa, quindi di ingiustizia, poich proprio del silenzio popolare che essa si nutre. Per cambiare le cose dobbiamo seguire la strada indicataci da Paolo Borsellino che parlava di mettere in atto un movimento culturale e morale che coinvolga tutti, e specialmente le giovani generazioni, le pi adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libert, che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dellindifferenza, della contiguit e quindi della complicit. Bisogna andare su questa strada, contro quella mafia che s pi nascosta, ma sempre pi parassita. Sconfiggere la mafia non impossibile, ci insegna Giovanni Falcone che incoraggiava: la mafia una cosa umana e come tutte le cose umane ha un inizio e UNA FINE. dI Caterina Prinzivalli
IL NUOVO VOLTO DELLINFORMAZIONE
di Antonino Tripi
MAFIA E POLITICA
Il rapporto tra lo stato e la criminalit organizzata una realt che, da diversi decenni, contraddistingue amaramente il nostro sistema politico. Nei giorni scorsi stata sollecitata dalla fondazione Progetto Legalit lapprovazione di una legge che prevede una maggiore punibilit del reato di voto di scambio previsto dallart.416ter. Gi nel 1989 il giudice Borsellino parlando agli studenti di Bassano del Grappa, aveva manifestato le grosse difficolt che incontrava la Magistratura per punire il voto di scambio. La mafia di oggi usa molto meno le armi e punta principalmente agli accordi con la politica. Si fatta perci pi subdola e pi sgusciante. Proprio durante le ultime elezioni amministrative, lex sindaco di Salemi Vittorio Sgarbi, dopo che la sua amministrazione
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era stata sciolta per associazione mafiosa, ha voluto presentare la sua candidatura a sindaco di Cefal. Se vogliamo sconfiggere la criminalit organizzata, i rapporti tra mafia e politica devono essere troncati sul nascere, non pi tollerabile aspettare che una sentenza diventi definitiva per stabilire se una persona degna o meno di ricoprire una carica pubblica. Non pi tollerabile che i partiti politici continuino a candidare personaggi con procedimenti penali in corso , non tollerabile che sindaci, consiglieri , amministratori di comuni sciolti per infiltrazioni mafiosa continuino indisturbati le loro carriere politiche.
C chi dice NO !
Se la giovent le negher il consenso anche l'onnipotente e misteriosa mafia svanir come un incubo.
Paolo Borsellino
di Nicola Rizzitello
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CAHIER DE DOLEANCES
(IL QUADERNO DELLE LAMENTELE)
a cura di Giuseppe Brucato
CREIAMO L UNICALTA !
Chiunque abbia avuto modo di parlare con qualche studente, che si accinge ad intraprendere un percorso universitario, si reso conto delle enormi difficolt che si incontrano quotidianamente all interno del mondo accademico a partire dai test d ingresso fino alla ricerca di casa. Insieme possiamo cercare di trovare un rimedio o almeno una parziale soluzione, a partire dal nostro Comune che potrebbe fornire maggiore assistenza come ad esempio la concessione di un rimborso viaggi, replicando quello che gi si fa per gli studenti delle scuole superiori. E evidente la tendenza a lasciare che se ne occupino gli enti predisposti come l ERSU e a disinteressarsi di tutti coloro che ne restano fuori o devono contare solo sulle proprie forze. E da apprezzare l iniziativa del Comune che ha predisposto una CulturCard cio un rimborso per spese di cartoleria, ma queste non sono che una minima parte delle uscite quotidiane; un buon punto di partenza ma si pu fare di pi per ottimizzare le limitate -cos dicono- risorse disponibili. Il problema economico non essenziale, infatti il punto centrale riguarda gli studenti stessi che per non trovarsi spiazzati devono cercare di collaborare, evitando l attuale dispersione e indifferenza nei confronti degli altri universitari del nostro paese. Si pu dunque creare una community o un network di collegamento tra tutti gli studenti al fine di condividere informazioni, cercare aiuto e trovare tutte le possibili risposte, oltre ad avere un punto di riferimento per organizzarsi e tenersi in contatto. Non sono iniziative innovative, infatti sono gi presenti in molti comuni come Canicatt, Mussomeli , Sciacca, San Cataldo dove sono ormai delle importanti realt e dei punti di riferimento per tutti gli studenti. Si tratta essenzialmente di condividere quel know- how, ovvero quell esperienza e conoscenza che soprattutto gli studenti pi anziani hanno acquisito nel corso degli anni in merito anche alle pi banali indicazioni su come cercare casa, come fare richieste o domande discrizione, fino a come lottare contro le segreterie e i professori. Non in dubbio che la nostra UNIPA presenta delle enormi inefficienze e l unica soluzione quella di organizzarsi e formare un gruppo coeso che sappia superare efficacemente gli ostacoli che si presentano nel corso della vita universitaria. E un progetto ambizioso che per dipende dallo spirito di condivisione e dalla volont di perseguire uno scopo meramente mutualistico da parte dei nostri giovani al fine di creare una sorta di Universit di Caltavuturo. di Antonino Vitale
Fabrizio Moro nasce a Roma il 9 aprile 1975. Giovanissimo, si avvicina alla musica. Obiettivo: suonare la chitarra, che inizia subito a strimpellare da autodidatta. Qualche esperienza nelle cantine, con alcune band giovanili di Roma, e poi Fabrizio comincia ad esibirsi in locali e pub della capitale. Il 2000 segna la sua partecipazione al festival di Sanremo, nella sezione giovani. ll suo nuovo singolo "Eppure pretendevi di essere chiamata amore" esce nel 2004, seguito nel 2005 da "Ci vuole un business", utilizzato dalla Croce Rossa Italiana per campagne sociali. Arriva cos, nel 2007, a partecipare alla 57ma edizione del Festival di Sanremo con Pensa, che vince sia il premio della critica che la sezione giovani. Pagina 7
LALTRA FACCIA, N 2
LAltra Faccia
IL NUOVO VOLTO DELLINFORMAZIONE
REDAZIONE : Antonino Tripi Giuseppe Calanni Macchio Giuseppe Brucato Nicola Rizzitello Marco Polizzi VIGNETTE DI : Domenico Chiappone
LAltra Faccia nasce dallo spirito diniziativa e dalla passione di un gruppo di giovani caltavuturesi per il giornalismo e limpegno sociale. Si tratta di un periodico dinformazione e di cultura, che mira a mettere in luce gli aspetti pi in ombra delle vicende sia nazionali che locali. Questo nuovo progetto permette una libera espressione di idee e di opinioni, che possa servire ad alimentare il dibattito e il confronto. LAltra Faccia nellambito della comunit caltavuturese potr anche rappresentare un valido mezzo di avvicinamento dei giovani alla lettura e allinformazione.
L ALTRA FACCIA
Il nuovo volto dellinformazione
laltrafaccia100
Ci sono due modi di diffondere luce: essere la candela oppure essere lo specchio che la riflette E d i t h W h a r to n
PER AVER CREDUTO NEL NOSTRO SPIRITO DINIZIATIVA E PER AVER PERMESSO LA REALIZZAZIONE DI QUESTO GIORNALE SI RINGRAZIANO TUTTI I PRIVATI CITTADINI CHE HANNO LIBERAMENTE CONTRIBUITO E GLI SPONSOR