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S.O.S. Biodiversit: la vita che condividiamo insugherata.com Paleoantropologia insugherata.com Geologia insugherata.com Cosa offre insugherata.com Risultato della ricerca immagini di Google per http://www.giardinodeicedri.it/images/cartina3.jpg google.it Risultato della ricerca immagini di Google per http://www.torresina.net/wpcontent/uploads/carta-sentiero-picchio.jpg google.it Risultato della ricerca immagini di Google per http://www.romaperbambini.it/public/wordpress/wp-content/uploads/2011/02/110218_insugherata.jpg google.it Risultato della ricerca immagini di Google per http://www.bbromacasale.it/1/images/440_0_265403_95666.gif google.it Risultato della ricerca immagini di Google per http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/59/RN_Insugherata_1.JPG/280pxRN_Insugherata_1.JPG google.it

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S.O.S. Biodiversit: la vita che condividiamo

insugherata.com La Biodiversit la variabilit esistente tra tutti gli organismi viventi terrestri, marini e acquatici e gli ecosistemi di cui fanno parte. La biodiversit riflette il numero, la variet e la variabilit degli esseri viventi e include la diversit: A livello di geni in una specie A livello di specie A livello di ecosistemi A livello di organismi A livello di popolazioni A livello di comunit Tra contesti ecologici terrestri e acquatici Biogeografica Lecosistema il primo livello gerarchico dei sistemi ecologici, in cui avviene linterazione tra fattori abiotici (Biotopo, componenti chimico-fisiche) e biotici (Biocenosi, organismi vegetali e animali) I livelli successivi sono: il bioma = insieme di ecosistemi la biosfera = insieme di biomi. Le specie viventi di un ecosistema sono strettamente legate in un equilibrio dinamico, che viene alterato dalla scomparsa di una specie. Quando vengono a mancare tante specie, lecosistema scompare. La variet di specie esistenti oggi un prodotto di 3 miliardi e mezzo di anni di evoluzione e secondo la IUCN (International Union for Conservation of Nature) il numero di specie esistenti varia da 5 a 30 milioni, la stima migliore da 8 a 14 milioni; di questi solamente circa 1.8 milioni sono state descritte. Secondo il rapporto sulla biodiversit a livello mondiale predisposto da World Conservation Monitoring Centre dellUNEP United Nations Environment Programme, il numero di specie ad oggi descritte di 1.750.000 mentre quelle ritenute esistenti, ma che non sarebbero ancora conosciute alla scienza, di 14.000.000. La stima pi probabile 7.000.000. Oltre alla diversit genetica e specifica, biodiversit anche la diversit culturale. La diversit culturale pu essere espressa in vari modi e costituisce una risorsa per la sopravvivenza della vita in ambienti mutevoli. La Biodiversit : il pilastro per la Vita sul Pianeta Terra un patrimonio universale La perdita della Biodiversit Lo sfruttamento incontrollato delle risorse, la pressione delle attivit umane, lintroduzione di specie esotiche, linquinamento genetico e il continuo incremento della popolazione umana hanno provocato lalterazione degli ecosistemi e la perdita di diversit biologica. La biodiversit nel mondo calata quasi di un terzo negli ultimi 35 anni, secondo i dati del Living Planet Index del WWF, realizzato in collaborazione con la Zoological Society di Londra. Mercoled 29 ottobre sar pubblicato il Living Planet Report del 2008. LIUCN International Union for Conservation of Nature ha promosso liniziativa Countdown 2010 con lobiettivo di: - ricordare ai vari Stati gli impegni presi per ridurre in modo significativo la perdita di biodiversit entro il 2010 - sensibilizzare lopinione pubblica

Fino ad oggi andato perso circa 1/5 delle foreste pluviali tropicali. La Lista Rossa IUCN delle specie a rischio di estinzione, presentata al Congresso Mondiale sulla Conservazione della Natura di Barcellona luned 6 ottobre 2008, include 44,838 specie. La Red List of Threatened Species dell IUCN uno strumento chiave per la conservazione e permette lanalisi dettagliata della Biodiversit a vari livelli nel Pianeta Terra. Lanalisi controlla: il declino in atto della biodiversit mondiale limpatto della specie umana sulla vita sulla Terra 11 ottobre 2008 - E ora di svegliarsi e provvedere a proteggere il patrimonio naturale del pianeta questo il messaggio della prima parte del Congresso Mondiale sulla Conservazione della Natura IUCN di Barcellona. UN PO DI DATI Nelle 44,838 specie incluse nella Lista Rossa IUCN; 869 (2%) sono estinte o estinte in natura 16,928 (38%) sono minacciate destinzione; 3,246 in pericolo critico (CR) 4,770 in pericolo (EN) 8,912 vulnerabili (VU) 3,513 (8%) sono prossime alla minaccia (NT) 5,570 (12%) si ha carenza di informazioni (Data Deficient) Mammiferi 22% sono minacciati o estinti, 15% (836) si ha carenza di informazioni Anfibi 31% sono minacciati o estinti, 25% si ha carenza di informazioni Uccelli 14% sono minacciati o estinti, 1% si ha carenza di informazione MINACCE ALLA BIODIVERSITA Influenze antropiche indirette 1. Bonifiche delle zone umide 2. Modificazioni e trasformazioni dellhabitat (costruzione edifici, strade, porti, cementificazione degli argini fluviali, variazioni climatiche dovute ad influenze antropiche, sbarramenti sui corsi dacqua, captazioni idriche, modifiche delle portate) 3. Uso di pesticidi ed inquinamento delle acque 4. Incendio e taglio dei boschi 5. Modificazione delle attivit agricole e pastorizia, attivit di pesca 6. Attivit del tempo libero (turismo, balneazione, escursionismo, sport nautici, pesca sportiva, caccia fotografica, arrampicata sportiva o free climbing) Influenze antropiche dirette 1. Caccia 2. Lotta ai nocivi 3. Prelievo di uova, pulli, stadi larvali, adulti, a scopo commerciale o per collezionismo

4. Vandalismo 5. Inquinamento genetico 6. Pesca eccessiva 7. Bracconaggio e pesca illegale 8. Competizione o predazione da parte di specie e/o popolazioni alloctone Cause naturali Cause sconosciute PERCH IMPORTANTE PRESERVARE LA BIODIVERSITA Per secoli, lunico criterio che lumanit ha usato per rapportarsi con la natura stato di tipo utilitaristico ed antropocentrico. Noi facciamo parte della biodiversit e ne utilizziamo i servizi: cibo, acqua, energia e risorse per la nostra vita quotidiana. Salvare la biodiversit, salvare il pianeta Terra, il nostro mondo, vuol dire salvare la Vita, in ogni sua forma. La migliore scuola dove un giovane possa apprendere che il mondo non privo di senso la diretta frequentazione della natura. Con la consapevolezza che siamo in tutto e per tutto parte di questo mondo si acquista anche la consapevolezza che ne portiamo la piena responsabilit. (Konrad Lorenz) I motivi per conservarla sono diversi: Per motivi culturali Luomo per sua natura manifesta interesse verso le diverse forme biologiche ed il paesaggio. Per motivi scientifici Luomo trae beneficio dalla scoperta di fattori chimici importanti in campo medico. Tali fattori vengono scoperti dallo studio e dalla ricerca su piante ed animali. Per motivi didattici Le specie e gli ambienti, per quanto gi noto al loro riguardo, rappresentano anche un campionario di esempi concreti al quale ci si pu accostare per imparare principi di fisica, chimica, biologia, sociologia, storia, ecc. Per motivi sanitari e sociali La disponibilit di ambienti naturali relativamente estesi e distinti dai luoghi di lavoro e del vivere quotidiano influisce positivamente sulla qualit della vita delluomo, ancor di pi se gli ecosistemi sono ampi e composti da diverse comunit. Per motivi economici (agricoltura, sfruttamento sostenibile delle risorse forestali e zootecnia, etc.). Questi fattori devono avere carattere di rinnovabilit nel tempo. PRINCIPALI STRUMENTI LEGISLATIVI IN AMBITO DI BIODIVERSITA Convenzione di Rio de Janeiro, 1992 La Convenzione sulla Biodiversit individua nel sistema delle aree protette uno strumento cruciale per la conservazione della diversit biologica. Tali aree, non devono essere considerate solo come strumento di tutela ma anche come politica di sviluppo sostenibile. Gli obiettivi della presente Convenzione sono la conservazione della diversit biologica, lutilizzazione durevole dei suoi elementi e la ripartizione giusta ed equa dei vantaggi derivanti dallo sfruttamento delle risorse genetiche, mediante, tra laltro, un accesso adeguato alle risorse genetiche e il trasferimento opportuno delle tecnologie pertinenti, tenendo conto di tutti i diritti su tali risorse e tecnologie, e mediante finanziamenti adeguati. Direttiva Habitat, 1992/43/CEE La direttiva habitat lo strumento pi recente che consente un facile raggiungimento delle azioni atte al mantenimento vitale degli ecosistemi. Consente unagevole uso e sfruttamento delle risorse del territorio secondo una logica di sviluppo sostenibile. Lo scopo di contribuire alla protezione della biodiversit con la conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e fauna selvatica nel territorio comunitario, tenuto conto delle diverse esigenze economiche, sociali, culturali.

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Paleoantropologia

insugherata.com INSUGHERATA: SULLE TRACCE DELLUOMO PRIMITIVO a cura di Stefano Cardarelli Le caratteristiche geomorfologiche del territorio della Riserva Naturale dellInsugherata sono uniformi: ovunque sono presenti depositi di origine marina, fluviale e lacustre (argille, sabbie e ghiaie) di epoca pliocenica e pleistocenica.. a cui si sovrappongono materiale di origine vulcanica (pozzolane, tufi e tufiti) dovuti allattivit dellapparato vulcanico Sabatino. Il territorio interessato dalla presenza di corsi dacqua, che incidendo i depositi geologici sopra descritti, hanno formato un sistema di colline di forma allungata con sommit pianeggiante e pendii ripidi. Le pi antiche testimonianze di frequentazione del nostro territorio, risalgono a circa 300.000 anni fa e si situano in quel periodo definito convenzionalmente Paleolitico inferiore, caratterizzato da un industria litica su schegge lavorate grossolanamente e su ciottoli spesso semplicemente spaccati (lHomo erectus il probabile autore delle industrie litiche riferibili al Paleolitico Inferiore e della scoperta del fuoco per uso quotidiano) . Circa 90.000 anni fa ebbe inizio il grande freddo dellultima glaciazione, detta di Wurm, da questo momento si fa corrispondere convenzionalmente linizio del Paleolitico Medio, la maggioranza dei resti medio paleolitici sono riferibili alla cultura Musteriana (80.000 anni fa), caratterizzata da un industria litica su schegge trasformate in strumenti mediante ritocchi. Generalmente i rinvenimenti musteriani vengono attribuiti allHomo di neanderthal, cos chiamato perch i suoi resti vennero trovati per la prima volta nellestate del 1856 nella valle di Neander. La presenza di questi strumenti litici nel nostro territorio, sia sparsi su vaste aree che concentrati, pu indicare sia delle occupazioni saltuarie che un tipo di presenza pi costante in determinati luoghi; labbondanza di risorse alimentari e la presenza di materie prime per la fabbricazione di strumenti litici e la vicinanza a corsi dacqua, sono sicuramente alcuni dei motivi che hanno favorito la scelta dei luoghi dove insediarsi. Luomo di Neanderthal ci ha lasciato, oltre a numerose industrie litiche, testimonianze di veri riti funebri e di particolari culti. I Neandertaliani sono vissuti tutto sommato un periodo assai breve, circa 50.000 anni, molto meno di qualsiasi altro tipo di ominide precedente e pure li conosciamo molto bene perch abbiamo numerosi loro resti, ci dovuto alla migliore conservazione legata alla abitudine di seppellire i morti. Verso i 35.000 anni, i reperti Neandertaliani svaniscono quasi improvvisamente e come per i dinosauri, subentra una brusca ed inspiegabile fine. Le ipotesi della loro estinzione sono varie e pi o meno accreditate, ma in realt sembra ragionevole pensare che non esista una sola ed unica spiegazione della loro scomparsa ma, probabilmente, un insieme di spiegazioni variabili a seconda del luogo e del momento. Con il paleolitico superiore, a partire da 35.000 anni fa circa, comparve lHomo sapiens sapiens cio la specie umana a cui tutti apparteniamo, grazie ad una intelligenza superiore a quella di qualsiasi essere fino ad allora esistito e alla sua multiforme ingegnosit essi giunsero a perfezionare gli oggetti di pietra, affinando le tecniche di lavorazione della selce e superando la fase del semplice scheggiamento, per giungere alla levigazione. Svilupparono molte nuove conoscenze nel campo delle armi da caccia e inventarono larco, una scoperta di straordinaria importanza perch consentiva di cacciare con minor pericolo e maggior profitto, procurandosi costantemente il cibo ed aumentando di conseguenza la possibilit di sopravvivenza. Laccresciuta capacit intellettuale port infine lHomo sapiens sapiens, circa 30.000 anni fa, a

realizzare le prime manifestazioni artistiche della storia umana. Dopo anni di ricerche e di ricognizioni sui vari terreni di Roma e dintorni ogni volta che rinvengo una selce lavorata da un uomo preistorico mi pervade un senso di malinconia per qualcosa che c stato ma che adesso non esiste pi. Stefano Cardarelli (Testo) David Massaroni (Foto) insugherata.com

Geologia

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Evoluzione geomorfologica dellInsugherata


Camminando allinterno della Riserva facile riconoscere gli elementi caratteristici del paesaggio collinare: si passa dagli ampi pianori presenti sulla sommit delle colline ai lunghi fondovalle, a volte profondamente incisi. I versanti delle colline, elementi di collegamento tra i pianori ed i fondovalle, sono piuttosto ripidi (pendenze comprese tra 20% e 40%) e si presentano terrazzati soprattutto lungo la Valle dellAcquatraversa. Per capire quali fenomeni hanno contribuito allevoluzione geomorfologica dellarea bisogna ripercorrere le tappe evolutive della storia geologica dellintera penisola dal Mesozoico ad oggi. Allinizio dellEra Paleozoica (circa 225 milioni di anni fa) le terre emerse erano unite in un unico supercontinente denominato Pangea circondato da un grande oceano denominato Panthalassa. Successivamente, a causa della deriva dei continenti, la Pangea cominci a suddividersi in grandi blocchi che si allontanavano tra loro dando origine a mari e oceani. Tra le placche continentali dellAfrica e dellEuropa si estendeva un grande mare chiamato Tetide (di cui il Mediterraneo lattuale residuo), in cui si accumularono i sedimenti che, una volta trasformatisi in rocce, diedero origine allAppennino centrale. Fig.1 Evoluzione della Campagna Romana da 1,5 miolini a 800.000 anni fa Durante il Miocene (circa 20 milioni di anni fa) enormi spinte tettoniche fecero emergere, nellarco di alcuni milioni di anni, le prime montagne che attualmente costituiscono lAppennino Laziale. Cinque milioni di anni fa erano gi emersi da un mare piuttosto profondo, i rilievi dei Monti Lucretili (M. Gennaro, M. Pellecchia), il M. Soratte ed i Monti Cornicolani (S. Angelo Romano), mentre larea su cui si sarebbe poi sviluppata la citt di Roma si trovava sommersa sotto un mare profondo in cui si depositavano fini sedimenti (argille) che in seguito furono denominati Argille Azzurre. Verso il termine del Pliocene (2 milioni di anni fa) la zona attualmente occupata dalla citt di Roma emerse temporaneamente. Questa emersione fu causata dal contemporaneo verificarsi di due fenomeni: una glaciazione ed il sollevamento tettonico dellarea, dovuto alle forze che tendevano a far avvicinare lAfrica allEuropa. Lesistenza di un periodo glaciale ci testimoniata dalla presenza di Artica islandica, un bivalve che attualmente vive solo nei freddi mari artici, ma che allora raggiunse le coste mediterranee. Quando si verifica una glaciazione, enormi quantitativi di acqua vengono immagazzinati nei ghiacciai: come conseguenza il livello del mare si abbassa e lattivit erosiva dei corsi dacqua aumenta decisamente. La concomitanza di questi due eventi fece s che buona parte dei terreni che si erano depositati sul fondo del mare, vennero erosi dagli agenti atmosferici: questa fase nota nella letteratura geologica come Periodo erosivo dellAcquatraversa. In seguito, con la conclusione della glaciazione, la Campagna Romana si trovava di nuovo sommersa da un mare poco profondo dove si depositarono materiali prevalentemente sabbiosi, allinterno dei quali sono stati rinvenuti fossili caratteristici di ambienti molto prossimi alla linea di costa (Ostrea, Pecten, Cardium). La maggior parte dei terreni in affioramento nella Riserva sono costituiti da queste sabbie che sono state denominate Sabbie gialle del Pleistocene inferiore. Successivamente (circa un milione di anni fa) il sollevamento di tutta larea della Campagna Romana si prolung fino a trasformare il fondo del mare in una regione collinare con ampie zone paludose e lacustri. Lantico fiume Tevere in questo periodo aveva un andamento parallelo alla linea di costa e scorreva in direzione nord-sud. La fauna che popolava la Campagna Romana era ben diversa da quella attuale: fossili di elefanti,

ippopotami e rinoceronti sono stati rinvenuti nelle formazioni continentali romane. Circa 600.000 anni fa alcune eruzioni diedero origine ai vulcani che oggi ospitano i laghi di Bracciano e di Albano; durante queste eruzioni, grandi masse di materiali vulcanici ricoprirono la Campagna Romana formando morbide colline e ampie valli. Per un breve periodo i materiali fuoriusciti dai vulcani sbarrarono il corso del Tevere che diede origine ad unampia zona paludosa nella zona ad est di Roma. Fig.1 Evoluzione della Campagna Romana da 400.000 a 10.000 anni fa Da questo periodo fino ai nostri giorni si sono verificate altre tre glaciazioni (lultima datata circa 10.000 anni fa) che ebbero come conseguenza diretta labbassamento del livello del mare e una forte ripresa dellattivit di erosione dei corsi dacqua. In questo modo il Tevere riusc a crearsi un varco tra i depositi vulcanici cominciando a scorrere nella direzione che oggi conosciamo. Il paesaggio era di nuovo cambiato: circa 10.000 anni fa il Tevere aveva eroso anche le sabbie sottostanti i tufi dei vulcani, trasformando ampie aree pianeggianti in valli fluviali molto incise. Dopo lultima glaciazione il mare cominci lentamente a risalire fino a raggiungere il livello attuale; il Tevere con i suoi affluenti inizi unattivit di deposito di materiali che andarono a riempire le valli precedentemente scavate, modellando la morfologia della Campagna Romana, formando la Piana del Tevere ed i Colli della citt di Roma. insugherata.com

Cosa offre

insugherata.com Fondamentalmente, un pezzetto di campagna romana dentro alla citt. Di vocazione agricola, reduce di uninterazione con le attivit umane ormai millenaria, conserva ancora boschi naturali, popolamenti animali e vegetali di grande valore, nonch emergenze storiche di grande interesse. Una rete di sentieri e carrarecce la rende facilmente percorribile. Si raccomanda il rispetto dellambiente e un occhio di riguardo per chi ci vive e ci lavora: attenzione a non uscire dai sentieri e a non sconfinare sui coltivi. La Campagna romana, particolarmente favorevole per caratteristiche geografiche e geomorfologiche allo sviluppo della biodiversit, riassunta qui in tutte le sue caratteristiche. Ne sono testimonianza la ricchezza floristica e faunistica. Bastano pochi esempi: sono state censite pi di 630 specie vegetali - pi della met di quelle note per tutto il territorio di Roma. L Atlante della flora di Roma, ha individuato nellarea della Riserva il riquadro a pi alta densit di specie vegetali; ben 44 specie risultano esclusive di questarea ed una, di nuova segnalazione, addirittura assente in tutto il territorio regionale. LIstrice (Istrix cristata) un abitante fisso, assieme al Nibbio Bruno (Milvus migrans), a una piccola popolazione di Salamandrina dagli occhiali (Salamandrina perspicillata), e a moltissime altre specie animali, pi - e meno - note. Ma c molto di pi. Forse anche qualcosa che non sappiamo. Vi invitiamo a scoprirlo, e a prendervi qualche ora di svago e libert. insugherata.com

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che ha dato vita ad un nuovo tunnel che collega Pineta Sacchetti alla giardinodeicedri.it Dimensione intera 478 413 (Stesse dimensionix pi larga), 65KB Tipo: JPG Le immagini potrebbero essere soggette a copyright. google.it

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Lettera dal Circolo Ecoidea. Amici carissimi, torresina.net Dimensione intera 512 388 (Stesse dimensionix pi larga), 64KB Dettagli immagine: Titolo: carta-sentiero-natura5 Tipo: JPG Le immagini potrebbero essere soggette a copyright. google.it

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