Sei sulla pagina 1di 9

anno XXXIV - n.

2 - marzo 2001
Sped. in A.P. - art. 2 - comma 20/C - Legge 662/96 - Vicenza Ferrovia

Cancellato il debito, resta la povert


stato limpegno per il quale la Chiesa cattolica si maggiormente battuta durante tutto lAnno Giubilare. La remissione del debito ai Paesi poveri stata una battaglia di civilt e di giustizia, voluta e vinta, in primo luogo, dalla Chiesa. Proprio in questi giorni lItalia ha condonato 4mila miliardi di lire a ventidue Paesi poveri, e altri 8mila miliardi saranno condonati nei prossimi mesi. Anche gli altri Paesi ricchi stanno seguendo lesempio italiano. Dunque cancellato il debito, risolto il problema? Purtroppo no. Non infatti sufficiente condonare il debito per risolvere il problema della povert. Un povero senza debiti non diventa un ricco, diventa solo meno povero. Comunque sempre povero. Si tratta allora di indirizzare gli aiuti verso soluzioni capaci di dare veramente una risposta concreta ad un problema che, prima di tutto, un fatto di moralit che non pu e non deve lasciare indifferenti le nostre coscienze di cristiani. importante lasciare entrare nelle nostre coscienze una nuova visione di giustizia socioeconomica per instaurare una integrit morale nel sistema globale delleconomia. Se sorger questa alternativa si potr davvero dare una speranza per i poveri. Il Giubileo ha posto il problema in maniera dirompente. Oggi tutti conoscono le cifre di questa profonda ingiustizia che continua a perpetrarsi nei confronti dei Paesi poveri. La grande forza del Giubileo dovrebbe per invitarci a continuare a lavorare per riportare nel mondo la giustizia. Ascoltiamo il grido dei poveri. Andiamo alla radice del problema. Solo cos il condono del debito non sar stato vano.
Federico M. Fiorin
2

SANTUARIO DI PANISACCO S. MARIA

Carissimi, anzitutto un caro saluto a tutti voi e ai vostri familiari, ai quali siamo sempre spiritualmente vicini. Abbiamo portato finalmente la salma di Mons. Alfonso Zecchin nel santuario di Santa Maria, dove ha sempre desiderato di essere sepolto. Nel prossimo numero pubblicheremo la cronaca delleccezionale avvenimento. Intanto, poich la Pasqua si avvicina, prepariamoci a trascorrere meglio questultima parte della quaresima. Prendiamo spunto dalle parole del Papa che ha voluto inviare ai fedeli il suo messaggio per questo tempo penitenziale. Dobbiamo salire a Gerusalemme, quindi al Calvario e alla croce, come Ges. Dobbiamo entrare in piena comunione con Lui, cambiando vita, confrontandoci col Vangelo, che dice: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano (Lc 6,27). Allora niente rivalse, niente vendette. Altrimenti le guerre non finiranno mai nel nostro tormentato pianeta. Come ci perdona il Signore, cos noi dobbiamo perdonare gli altri, sempre, senza pause, senza soste. Lunica via della pace il perdono, accettato e donato, ricevuto e offerto. Bisogna amare i ne3

mici e pregare per i persecutori (Mt 5,44-45). Il cristiano deve fare la pace, non solo chiedendo perdono quando lui ad offendere i fratelli, ma anche concedendo la pace, quando lui la vittima di eventuali ingiustizie e soprusi. Non facile, certo. Ma appunto per questo dobbiamo chiedere laiuto del Signore, perch ci faccia agire come Lui, che ha perdonato dallalto della croce. La carit non tiene conto del male ricevuto (1 Cor 13,5). Il perdono la pi grande carit. Altrimenti, se non perdoniamo di cuore, come possiamo dire di amare Dio e i fratelli? Che cristiani siamo se non osserviamo il massimo comandamento, quello della carit? Confessiamoci spesso, sperimentiamo la misericordia di Dio su di noi, e allora saremo capaci anche noi di distribuirla a tutti. Solo cos si procede verso la risurrezione, con Cristo glorioso. La pace di Cristo risorto sia sempre nei vostri cuori. Con tanto affetto
gli amici di S. Maria

Il pensiero cattolico sullesistenza di Dio


P. Flavio Toniolo

Intendo iniziare, con questo, una serie di articoli di apologetica. quella parte della teologia che espone le ragioni della Fede e difende la Verit dalle obiezioni e dallerrore. Noi credenti, noi cattolici, dobbiamo essere in grado di spiegare le ragioni della speranza che in noi. Lapologetica accresce le nostre certezze e ci aiuta a rintuzzare gli attacchi alla Fede e alla Chiesa cattolica. Conoscendo meglio ci che Cristo e la Chiesa ci hanno insegnato, saremo capaci di diffondere meglio il Vangelo.
Linsegnamento della Sacra Scrittura Che Dio esiste lo afferma in primo luogo ogni pagina della Sacra Scrittura, che per un cattolico Parola di Dio. Allinizio dei Salmi 13 e 52 si dice che lo stolto a negare lesistenza di Dio. Stolto, nellAntico Testamento, una persona senza intelligenza , colpevole dinanzi a Dio perch rifiuta consapevolmente di riconoscere la presenza e lazione del Creatore. Dalle cose concrete si pu giungere a Chi le ha fatte, ci dice il Libro della Sapienza (13,1). Per San Paolo, anche i pagani sono in grado di conoscere che Dio esiste (Rm 1,19-20). Dio naturalmente conoscibile dalla ragione umana. Chi nega Dio per colpa propria senza scusanti (Rm
5

Orario Ss. Messe


Domenica ore 16 Mercoled ore 7 4

1,21). Ecco perch il cattolico non dovrebbe apprezzare quelle filosofie che negano lesistenza di Dio e neppure certe affermazioni di uomini dotti e famosi, spesso analfabeti in campo religioso. Quindi: la Bibbia insegna che Dio esiste e ogni uomo, con la sua ragione, pu risalire al Creatore, contemplando le perfezioni del creato. Linsegnamento dei Santi Padri Padri sono i grandi teologi dei primi secoli della Chiesa. Clemente Alessandrino, uomo coltissimo nato ad Atene (150-212) scriveva: La Divina Provvidenza si manifesta nella semplice vista delle cose visibili, tutte fatte con arte e sapienza e svolgentisi con ordine e con ordine manifestantisi . Lattanzio (Numidia 250, Treviri 325), definito da San Girolamo luomo pi colto del suo tempo, affermava: Dio ) conoscibile da noi non con gli occhi, o con altro fragile senso corporeo; ma lo si deve mirare con gli occhi della mente vedendo le sue opere splendide e meravigliose . SantAgostino, vissuto tra il 350 e il 430, uno dei pi grandi pensatori di tutti i tempi, diceva: La bellezza della terra, del mare, del cielo, come un inno di lode. Ora, queste creature, cos belle ma pur mutevoli, chi le ha fatte se non uno che bello in modo immutabile? . I Santi Padri insegnano che le realt visibili sono una traccia che rimanda allinvisibile Dio. La stessa filosofia pu giungere ad affermare lesistenza di Dio, perch ha il compito di domandarsi qual la causa, la ragion dessere del creato. Non vero, allora, come afferma il pensiero debole di alcuni moderni pensatori, che la ragione umana non pu dire nulla con certezza su Dio. Linsegnamento del Magistero ecclesiastico La Dei Filius, una Costituzione approvata dal Concilio Vaticano I (1869-1870), dichiara: La Santa Madre Chiesa tiene e insegna che Dio, principio e fine di tutte le cose,
6

Felice Canton Testa del Cristo risorto.

pu essere conosciuto come certezza col lume naturale della ragione umana attraverso le cose create . Questa verit talmente vincolante per ogni cattolico, che prevista la scomunica per coloro che la contestano. Il Concilio non dice che facile giungere alla certezza intellettuale dellesistenza di Dio, e nemmeno che tutti gli uomini, di fatto, ci arrivano. Si limita a dichiarare solo il potere che ha la ragione. Il Concilio Vaticano II (1962-1965) conferma questi insegnamenti: Dio, il quale crea e conserva tutte le cose per mezzo del Verbo, offre agli uomini, nelle cose create, una perenne testimonianza di S (Dei Verbum, n. 3). Quindi linsegnamento dei concilii e dei Papi conferma che la ragione umana in grado di giungere alla certezza intellettuale dellesistenza di Dio, partendo dalla riflessione sulle cose create. Per una certa ironia della sorte, a difendere la dignit ed il potere della retta ragione, rimasta solo la Chiesa cattolica, un tempo accusata di irrazionalit, di superstizione.
7

Ruggero Dal Pezzo e Francesco Fontana

I fioretti di S. Maria

Le campane di S. Maria
Ritornando a Santa Maria il piccolo campanile ospita tre campane. La pi piccola sporge un po dalla finestra sul lato destro del santuario per farsi sentire meglio a coloro che si accingono ad entrare o sono gi allinterno. Viene fatta suonare per ultima quando inizia una S. Messa e talvolta allElevazione o alla Benedizione. Date le ridotte dimensioni non ha su di un lato una ruota come le altre in compenso lo squillo limpidissimo e il rapido suc8

cedersi dei tocchi sembra un invito ad affrettarsi o ad inginocchiarsi. La forma semplice decorata soltanto da linee continue che ne sottolineano le varie parti e da una leggera bombatura di ciascuna: le parti di una campana, secondo la tradizione pi consolidata di origine fiamminga sono le anse, traversa superiore quasi sempre di legno, su cui si innesta il mozzo che permette alla campana di stare sospesa e oscillare. Il cervello o calotta superiore, la
9

parte emisferica della campana vera e propria sormontata da una corona legata con solide corde alle anse. Il corpo vero e proprio il vaso cilindrico centrale che va allargandosi pi o meno verso il basso dove lo spessore maggiore caratterizza, la pancia o bordo su cui cadono i colpi del battaglio o del martello, la parte estrema che si allarga e assottiglia veniva chiamata patta. Nelle nostre campane il battaglio cos allungato tanto da poter esser afferrato e mosso con le mani. La nota emessa dalla campana pi piccola il Sol4 limpido e percepibile a grande distanza. La campana mediana intonata in Re3. La valutazione della tonalit appare abbastanza difficile da percepire ad orecchio perch un suono ricchissimo di battimenti ed

proprio in questa loro individualit sta il fascino del loro suono. A questo si aggiunge una serie di scricchiolii e cigolii dovuti alle ruote e alle corde che aggiungono la sensazione di una miriade di scintille, di bagliori che si moltiplicano quanto pi energico e deciso il gesto del campanaro. singolare il contrasto delle risposte con gli altri campanili: a S. Maria giungono quasi sempre i rintocchi provenienti da S. Quirico e da Novale; per i pi lontani come Castelvecchio e Fongara dipende dalle correnti daria. Pi frequenti sono le note che arrivano nelle mattine di primavera, soprattutto nelle domeniche di Pasqua ma S. Maria, per la posizione e per la manualit del suono che consente diverse espressivit, offre un inimitabile senso di gioiosa allegrezza. Sulla parte centrale del corpo di questa campana appaiono in rilievo le lettere ANDREI . . . per quanto si riesce a decifrare e poco pi avanti sopra si intravede la figura della Madonna inginocchiata in posizione frontale, cos da rendere plausibile quanto si scritto che la campana si chiama Andriana e che dedicata allAnnunciazione. Essa posta sul lato est della cella campanaria accanto alla finestra che si apre verso il fondovalle. La terza campana sta verso la finestra ovest e di l si scorgono tutti i tetti del santuario, i cipressi del sagrato e i monti verso la cima Marana. La nota che emette il Do3 e i suoi rintocchi danno un senso di pace, sono un invito alla calma. dedicata alla Vergine Maria che viene rappresentata in un piccolo pannello rettangolare: Essa si accinge ad allattare il Bambino Ges. Don Alfonso intravedeva in quella scena cos famigliare di materna sollecitudine S. Anna con Maria Bambina ma osservando le due figure con laureola non riusciamo a vedere nel vigoroso lattante ricciuto con le braccia e le spalle scoperte una bambina. In ogni caso la Vergine Maria venerata nel nostro santuario la Madre del Redentore. (continua) Maglio di Sopra, 6 marzo 2001

10

11

I SETTE DOLORI DI MARIA P. Flavio Toniolo

Quinto dolore di Maria


(Maria sotto la croce)

Presso la croce di Ges stavano sua Madre . . . e il discepolo che egli amava (Gv 19,25). Maria non in ginocchio, sotto la croce. Sta in piedi sotto lalbero da cui doveva nascere la vita. Ci che qui misteriosamente accade il riscontro con la tragedia del peccato originale nel Paradiso terrestre. Quella volta: distacco da Dio, disubbidienza, cacciata dal Paradiso. Ora sotto la croce: fedelt, ubbidienza fino alla morte del Figlio, comunione con Dio. Il maligno che dallalbero trasse vittoria, dallalbero fu sconfitto, per Cristo nostro Signore . La vibrazione del cuore di Ges era lamore per il Padre e per gli uomini, la sua generosit e misericordia, il suo grido di dolore: Popolo mio, che cosa ti ho fatto, in che cosa ti ho contristato? . In quellora Maria divenne la Madre del bellamore e della misericordia. La Madre, intrepida, armata solo di fede sovrumana, sostenuta da unillimitata certezza, nel bene vero della volont di Dio, stava ai piedi della croce, forte del suo immenso amore, forte del suo dolore indescrivibile, a testimoniare non solo la fede cieca nel suo Figlio divino, non solo il suo amore di Madre, coraggiosa fino allimmolazione, ma la certezza indefettibile della potenza di Dio che vince sempre. Anche noi dobbiamo starcene ritti ai piedi della croce. Come Ges dobbiamo anche noi, nonostante lincredulit e lingratitudine, pregare: Padre, perdona loro, perch non sanno quello che fanno. Padre, perdonaci, perch non sappiamo quello che facciamo . E come Maria entrata nel sacrificio di Ges per tutti i peccati, colpe e delitti, cos dobbiamo fare anche noi. Ai piedi della croce Lei ci insegna come si soffre quando la sofferenza sostenuta dal pi infocato amore. Maria veramente unita al Signore, con lui si offerta per amore suo e per la nostra salvezza.
13

12

Lavori in corso
Consolidamento della scalinata del Santuario di Santa Maria di Panisacco
Completata la delicata fase del restauro del Santuario di S. Maria di Panisacco, che ha interessato, oltre alla struttura architettonica, lintera sommit del colle, si possono adesso prendere in considerazione anche quei problemi che, pur ben noti, per una questione di priorit dintervento, finora si erano accantonati. In particolare vi la scalinata di accesso al Santuario che in alcuni tratti presenta vistosi cedimenti. Lopera, costituita da ben 235 gradini, venne realizzata nel 1926 in calcestruzzo con finitura in ghiaino lavato; purtroppo, la struttura non venne saldamente ancorata al substrato roccioso di fondazione e, poich tale substrato fortemente inclinato verso valle, col tempo, si verificato un sensibile cedimento del lato esterno della scalinata. Gi in tempi passati si intervenuti su alcuni tronchi della scalinata per migliorarne la transitabilit, ma si trattato di interventi tampone che non hanno sostanzialmente risolto il problema. Ora, si intende intervenire sullintera scalinata consolidandone le fondazioni e quindi ripavimentandola. Lintervento diverr particolarmente impegnativo per le difficolt di accesso ai mezzi meccanici, tanto che per lesecuzione dellintervento occorrer installare una teleferica per lapprovvigionamento di materiali e per il trasporto a valle delle macerie. La spesa prevista notevole ma non ci spaventa perch conosciamo la sensibilit degli abbonati alla Voce e di quanti vogliono bene a S. Maria. gli amici di S. Maria
14

Sotto a chi tocca


1) In un articolo, pubblicato sul Corriere della sera, Galli della Loggia sostiene che il Concordato tra la Chiesa Cattolica e lo Stato italiano non serve pi. Suppone poi che una norma del Concordato vieti agli uomini di Chiesa (Papa, vescovi, sacerdoti) di manifestare le loro opinioni su fatti sociali, politici, giuridici e morali della vita italiana. Noi rispondiamo cos. Anzitutto la Repubblica ha in programma intese con altre religioni (vuol dire che i Concordati servono ancora, anzi sono pi attuali che mai). Inoltre, gi Mussolini tent di chiudere la bocca alla Chiesa (contrasto del 1931 con lAzione Cattolica), interpretando male il Concordato, che Galli della Loggia farebbe bene a rileggere con maggiore attenzione. O vuole fare il dittatore anche lui? 2) Un certo Massimo Teodori, sul Giornale, rimprovera a Rutelli di essere un vecchio radicale rinnegato solo perch ha ricevuto la Comunione in una cerimonia pubblica. E lo accusa di averlo fatto per politica, non per fede, per convinzione personale. Che bella pretesa ha questo signor Teodori! Lui legge nei cuori, un cardiomante. I liberali come lui una volta dicevano di rispettare la libert di coscienza altrui; oggi si fanno unici interpreti di quella di tutti. Lui s un vecchio radicale rinnegato, se non rispetta pi la coscienza degli altri! 3) Il grande Montanelli, maestro di giornalismo, ha scritto pi volte che oggi la chiesa, e anche il Papa, negano che esista linferno. Quando un lettore gli ha chiesto di provare queste sue affermazioni, citando le fonti, ha risposto sprezzante: E lei pu citarmi , in questultimo mezzo secolo, una dichiarazione della Chiesa che conferma lesistenza dellinferno? . Non sappiamo se il lettore gli ha risposto, ma lo facciamo subito noi. Proprio il 7 gennaio 2001, Giovanni Paolo II ha ricordato il cap. 25 di Matteo, dove si parla di giudizio e di fuoco eterno. Nel Catechismo universale della Chiesa cattolica (1992) si parla esplicitamente dellinferno ai nn. 1033-1036 e si dice: La Chiesa nel suo insegnamento afferma lesistenza dellInferno e la sua eternit . Per non parlare poi di Paolo VI (1968) e del Concilio Vaticano II (1962-1965) al n. 48 della Lumen Gentium. Ci sarebbe da riempire qualche pagina di citazioni. Perch, proprio un giornalista del calibro di Montanelli, e cos pignolo, diventa tanto superficiale quando si toccano certi temi religiosi? dov la seriet e la buonafede? lingenuo

15

Preghiera
(per la Quaresima)
Rit. Purificami o Signore, sar pi bianco della neve. Piet di me, o Dio, nel tuo amore nel tuo affetto cancella il mio peccato e lavami da ogni mia colpa, purificami da ogni mio errore. Il mio peccato, io lo riconosco; il mio errore mi sempre dinanzi; contro te, contro te solo ho peccato: quello che male ai tuoi occhi, io lho fatto. Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito fermo; non cacciarmi lontano dal tuo volto, non mi togliere il tuo spirito di santit. Ritorna in me la tua gioia di salvezza, sorreggi in me uno spirito risoluto. Insegner ai peccatori la tua via e gli erranti ritorneranno a te. Sia gloria al Padre onnipotente, al Figlio, Ges Cristo, Signore, allo Spirito Santo, Amore, nei secoli dei secoli. Amen.

LA VOCE DI SANTA MARIA


36074 MAGLIO DI SOPRA (VICENZA) - C.C.P. 13274360 anno XXXIV - n. 2 - marzo 2001
Periodico senza pubblicit - Spedizione in abbonamento postale - art. 2 comma 20/C - Legge 662/96 - Vicenza Ferrovia - Dir. resp.: Federico Fiorin - Autorizzazione del Trib. di Vicenza n. 238 data 28-3-1969 Bertoncello Artigrafiche, Cittadella (PD) Garanzia di riservatezza Ai sensi della legge n. 675/96 (tutela dei dati personali) si garantisce la massima riservatezza dei dati personali forniti dagli abbonati a LA VOCE DI SANTA MARIA.

Potrebbero piacerti anche