Sei sulla pagina 1di 16

Il Don Chisciotte

Laltra informazione a San Marino

maggio 2012

numero 53

la stagione dei saldi politici

Spedizione in abbonamento postale per linterno. Stampa periodica - autorizzazione n.1042 del 11.09.09 Direzione Generale PP.TT della Rep. di San Marino

spazio riservato allindirizzo

Attualit e Cultura
LeditoriaLe

Il Don Chisciotte

numero 53, maggio 2012

in questo strano paese


R
ipropongo qua un articolo che, seppur inviato a tutta la stampa sammarinese, stato pubblicato da un solo giornale. Lo replico perch, se non altro, ha fatto parlare di s. Si tratta di valutazioni personali, che per a sentir le indiscrezioni potrebbero condurre ad una citazione per il sottoscritto. I vecchi democristiani di una volta, perlomeno, avevano altro stile. Gabriele Gatti lesempio di quanto la politica possa far male a un paese (in termini diretti, come squalificazione dei servizi, e indiretti, come gap reputazionale allestero) se gestita a livello personalistico. Un paio danni fa Gabriele Gatti stato costretto a dimettersi da Segretario di Stato perch registrato mentre chiedeva (pare, dobbligo) a Mario Fantini (CaRisp) di versare un mucchio di soldi in un conto corrente lussemburghese. Tangente? Corruzione? Sar il tribunale, quel che c (?), a stabilirlo. Lopinione pubblica va per conto suo. Ma uno come Gatti non risente di scandali. Tempo qualche mese e viene eletto Capitano Reggente, scelta politica arrogante e fuori luogo che ha indelebilmente scalfito laura di rispettabilit che quella figura istituzionale ancora rivestiva. Ora, finito il semestre, mentre Gatti ancora una volta sotto i fari per aver (pare, dobbligo) versato pi di 600.000 euro in contanti presso un conto italiano, lesecutivo si preoccupa di come fornire una pensione doro a chi ha cos maldestramente infangato nome e futuro di San Marino. Ora mi chiedo almeno due cose: 1) il Segretario Ciavatta non fa parte di quel partito che chiedeva voti nel 2008 al grido di: se ci votate Gabriele Gatti non avr

alcun ruolo? Quel grido, che dava lidea dellaffetto nutrito verso Gatti, oggi uno sbiadito ricordo che d le proporzioni del fallimento politico e morale di AP. 2) Senza disquisire sulla liceit o meno del danaro versato da Gatti nel conto corrente in questione, vi pare, cari concittadini, che chi ha in mano 600.000 euro in contanti necessiti di una pensione doro? Voglio dire: il paese non ha gi pagato salatamente il suo conto col passato? Il paese non riesce a partorire una classe dirigente meno impastata di questa? Gabriele Gatti, leader politico indiscusso negli anni 90, quando la PA si gonfiava sproporzionatamente con infornate preelettorali, a dirigere la stessa PA elefantiaca? Quando si parla di costi della PA si deve sempre pensare alle colpe, a volte ai reati, di una classe politica che occupa i due terzi del parlamento, dalla DC al PSD con tutti i ramoscelli, ora per il nostro bene pronti a riunirsi nuovamente per affossare quel che resta di un paese annichilito, che avrebbe quanto mai

laForisMa del Mese


Per trarre giovamento dai mutamenti del presente bisogna esserne allaltezza. Corriamo spesso il pericolo dessere travolti da quella stessa mobilit da cui dovremmo trarre vantaggi. Per evitare la perdita didentit indotta dalla celerit stessa delle mutazioni, ripariamo difensivamente nella serie. Abbiamo paura e perci, lungi dal valorizzare le occasioni di libert, accettiamo il regime: diveniamo passivi ed eterodiretti. Il disimpegno nasce dalle effettive difficolt a mutare landazzo delle cose. Non ci piace come vanno le cose: allora anzich rompere le regole del gioco, contrapporsi e resistere, si preferisce sparlare di tutto e di tutti. Si trova nel disfattismo il surrogato della virt. Il tal modo, nel momento stesso in cui si resta oziosi ci si permette dessere critici: si diviene verbosi. Laccidioso, lungi dallaggredire la radice del malessere e dallaffrontare il nodo dei problemi, divaga: preferisce il pettegolezzo alla ricerca delle cause, non mai consapevolmente critico, ma genericamente curioso. Salvatore Natoli, Dizionario dei vizi e delle virt

bisogno di esempi dallalto, non di questo luridume ipocrita di chi per qualche migliaio di euro venderebbe la madre. Gatti il maggiore responsabile, direttamente o indirettamente (non poteva non sapere), delle infornate elettorali in cambio di voti susseguitesi per tutti gli anni novanta. Se il costo della PA, oggi, cos salato, la colpa di dirigenti strapagati e nel ruolo non certo per merito (anche se fossero, e sono sicuro ce ne siano, meritevoli, non quello il motivo per cui ricoprono quei ruoli, che sono ruoli politici, decisi dalla politica, dai Segretari -scrive la Ciavatta come fosse normale-) e di personale numericamente gonfiato ad arte con lunico scopo di un voto assicurato a vita. La colpa di questa politica da collocamento. Consentire che Gatti divenga dirigente generale della PA (cosa che verr fatta, data linconsistenza politica e etica dei partitini legati al sottanone di mamma DC) sarebbe uno sfregio, un esempio di estrema deficienza politica (Gatti in quel ruolo assicurer, a modo suo, altri decenni di vigore ed egemonia alla sua corrente di partito), ed unaltra dirompente conferma di come ogni partitucolo, per quanto si possano sperticare i suoi singoli rappresentanti, sia legato mentalmente e nei fatti a pratiche di scambio di favori che sono la causa prima del decadimento morale, politico e solo infine economico del paese nella sua interezza. Popolo aderente silenziosamente e masochisticamente ogni 5 anni a queste logiche compreso. R.C.

entro Fine Mag di presentazio la don chisc quale beneFicia

www.associazionedonchisciotte.org info@associazionedonchisciotte.org

3
Video-conferenze su www.altrementifestival.org
A partire dal mese scorso sul sito www.altrementifestival.org sono disponibili alcuni video delle conferenze tenute durante la terza edizione di AltreMenti festival. Si tratta, per ora, di Daniele Garrone, Francesco Gesualdi, Delia Vaccarello, Giulio Giorello e Marc Aug. Continueremo a caricare i video con cadenza settimanale, dunque non mancate di visitare il sito di AltreMenti, sul quale a breve verranno pubblicate le novit delledizione 2013.

donchi news
Audio podcast su Itunes e www.altrementifestival.org
I file audio degli interventi di AltreMenti festival 2012 sono a disposizione gratuitamente, in formato podcast, su Itunes. Per chi avesse, dunque, itunes sul suo computer, non dovr che andare nellItunes store, cliccare su podcast e, nel campo della ricerca libera, scrivere AltreMenti: trover i podcast delle tre edizioni passate. Per chi non dispone di Itunes, invece, possibile iscriversi per ricevere ogni nuovo podcast audio messo online dalla pagina www.associazionedonchisciotte.org/podcast/ altrementi2012/ALTREMENTI_2012.rss

Store di AltreMenti online


Sul www.altrementifestival.org trovi lo store dei gadget e delle pubblicazioni di AltreMenti festival. Per acquisti superiori a 30,00 non paghi le spese di spedizione! Prossimamente, e gradualmente, verranno messi in vendita sullo store tutti i VerbaManent delle prime tre edizioni del festival. Cos VerbaManent? Vai sul sito per scoprirlo!

Ci aiuti a creare App di Al- Assemblea dei soci treMenti per Smartphone? Il 15 maggio prossimo si terr lannuale
Sai creare unapp per IPhone e Android? Aiutaci a realizzare unapp per AltreMenti festival, in cui inserire link ai video, ai file audio e allo store del festival. Scrivici a info@altrementifestival.org

Volontario alla Festa del solstizio


Come sai alla festa del solstizio c un mercatino, uno stand con piadine, un bar. Se hai cose da vendere o esporre, dalla mostra di quadri ai vestiti vecchi, fai un fischio e unisciti. Se invece vuoi fare due risate vieni a darci una mano al bar e allo stand! Due piade e qualche birra gratis te le becchi sicuro!

assemblea dei soci Don Chisciotte. Ogni irscritto invitato a discutere dellO.d.g. allegato sotto. Si tratta di un appuntamento serio ma informale, dunque se intendete partecipare siete i benvenuti: solitamente siamo molto pochi, dunque anche fosse la prima volta che partecipate non sar diifficile presentarci!

VI Festa del solstizio su FB e associazionedonchisciotte.org


Sul sito internet dellassociazione e nella pagina dedicata su Facebook, abbiamo iniziato ad aggiungere pagine e notizie sulla festa del Solstizio, giunta ormai alla 6 edizione. La festa si terr venerd 22 giugno sempre al parco di Montecerreto. Al momento abbiamo tre gruppi confermati: Locustacustica, The Gadget e PrimaLinea.

San Marino,

26 aprile 20

12

Assemblea Ordinari Associazio ne Cultura a dei Soci le Don Chis ciotte


I signori So ci sono conv ocati in As marted 15 semblea O maggio 20 rdinaria pe 12, presso r il giorno Associazioni la sede de in Via Ca de lla Consul i Lunghi 13 ta delle 2 a Cailung La riunione o. si terr in prima conv seconda co ocazione al nvocazione le ore 21,0 alle ore 21,1 0, in 5. Sar esam inato e disc usso il segu ente O.d.g.: 1. Relazione del presiden te 2. Approvaz ione bilanc io consuntiv o 2011 3. Approvaz ione del bi lancio prev entivo 2012 Consulta de (depositato lle Associa zioni) alla 4. Relazione conclusiva edizione 2012 Altre pianificazio ne organi Menti fest gramma e ival; nuove co ledizione 20 llaborazioni 13 per 5. Avanzam ento organi zzazione Fe sta del Solst 6. Varie ed izio 2012 eventuali

Vuoi collaborare ad AltreMenti


Stiamo riorganizzando e rafforzando lorganigramma per la realizzazione annuale di AltreMenti festival. Se ti va di impegnarti in un piccolo settore organizzativo scrivici ad info@altrementifestival.org indicandoci che cosa sai fare! Ci servono persone capaci nellediting video, altre in grado di seguire gli aggiornamenti del sito internet, altri ancora per ruoli organizzativi e/o logistici.

ggio scade il periodo one delligr. scegli ciotte o oasiverde ario del tuo 3x1000

Il Presid Dott. Roberto ente Ciavatta

Societ

Il Don Chisciotte

numero 53, maggio 2012

al via la stagione dei saldi politici


di Matteo Zeppa

ome stiamo sammarinesi? Stiamo male anzi malissimo. Anzi stiamo benissimo! Perch? Perch si avvicinano le Elezioni, massima espressione di Democrazia Diretta, ove il Cittadino ha il compito di delegare i propri

rappresentanti per lagone politico. Quindi....al via con la stagione dei saldi, delle promesse, delle vendite posticce, dei pieni di benzina, delle cene pagate in ristoranti forensi. Nulla di nuovo quindi...come sempre. Beh. Mi verrebbe da dire di

no. Siamo in una situazione socio_economica che forse la nostra nazione non ha mai vissuto sino ad ora. Le raccolte bancarie sono nefaste, il settore Terziario defunto, frutto di anni di speculazione e di amicizie poco raccomandabili che ne hanno inficiato il loro essere (basta leggere le innumerevoli inchieste italiane che vedono San Marino, o un punto di transito, o quello finale), dimezzando Fiduciarie e coinvolgendo Istituti Bancari. Visto la forte crisi di questo, verrebbe da buttarsi sul settore primario....peccato che scelte orripilanti, anche quella daver creato dei Centri Industriali in ogni Castello, uno stupro

paesaggistico e di normale logica, ne possano inficiare uno sviluppo o un ravvedimento. Rimarrebbe il settore Secondario...siamo tutti in attesa del parco Tecnologico, che per tutta una serie di motivazioni, parrebbe essere un futuro parco giochi per come lo stanno gestendo gli Intelliggenti. Ed ovviamente della normalizzazione dei rapporti con lItalia, vera spada di Damocle per questo piccolo lembo di terra. Ma tant...arrivano le Elezioni. Dobbiamo essere gaudenti!!! Si prospettano scese in campo di vecchi marpioni della societ civile, con programmi altisonanti. Oppure il contrario. Persone

www.associazionedonchisciotte.org info@associazionedonchisciotte.org

5
politico, bene...alla fine della legislatura di chiunque li abbia insediati, tutti a casa. Ancor meglio: concorsi pubblici per i Dirigenti! Quello che hanno fatto con la nuova Riforma PA lennesimo balzello messo in atto. Bisogna essere in grado di capire che il problema di San Marino NON E LA PA! Il problema VERO chi utilizzandola in malo modo, da essa ne trae o ne ha tratto vantaggio esclusivamente personalistico e/o soggettivo. Una Pubblica Amministrazione che funzioni assolutamente un punto a favore di tutti. Ma cos come stata usata negli anni, per puri scopi di Partito da denuncia. Attuando poche cose ma basilari, ecco che il gap tra Pubblico e Privato si ridurrebbe. Ma a qualcuno invece conviene mantenere la forbice tra i due settori, molto ben aperta. Ma siamo in clima elettorale dunque tutto permesso. Come il fatto che in Commissione Finanze vi siano persone assenti che votano, e che una volta scoperto ci, non si pensi di annullare quella votazione, ma di renderla comunque valida. E poco importa se ci sono nomi e cognomi di chi potrebbe essere stato a votare per lassente, al grido di lo fanno tutti lo faccio anche io. Siamo tutti sulla stessa barca, una volta a me una volta a te. Sappiamo che il fenomeno assolutamente ignobile del pianista presente in maniera trasversale..quindi occhio non vede cuore non duole....calpestando ogni diritto di Delega ricevuta dalle urne elettorali. Ma siamo prossimi alle Elezioni, per cui vedete di non fare tanto casino, che dobbiamo remare tutti dalla stessa parte, ossia la NOSTRA riconferma... questo pare uscire dal dizionario politichese odierno. La Politica signori miei ben altro. Questo modo di comportarsi, unitamente a tutte le nefandezze di scelte fatte in settori stagni, parcellizzando il Consiglio stesso, delegando a Commissioni, sottoCommissioni e cose simili, un modo di NON far politica. E molto semplicemente un sistema simil_clientelare. La Politica ben altro, va riportata nella sua giusta posizione. Ed in tutto questo casino o casin sociale visto che siamo sempre pi in presenza del fenomeno del rilancio dellofferta per ottenere qualcosa, c qualcuno che invece ha voglia di fare politica, ha voglia di andare in mezzo alla gente, ha voglia di far pensare che non esistono capri espiatori, ma che essi in realt sono poche persone che tutti conoscono, ha voglia di fare, di sbagliare, senza promettere nulla in cambio a livello economico, farlo per il semplice gusto di farlo. Hanno voglia di non essere ecumenici, hanno voglia di puntare il dito. Hanno voglia di combattere e combattervi su quel terreno che alcuni hanno depredato, portando in miseria (socialmente ed economicamente) questo Paese. Posso tranquillamente dirvi che NOI ci saremo, poi vedremo. Buona vita.

oramai compromesse, pronte nel farsi da parte lasciando ampie rassicurazioni ai propri delfini giovani. SOMMO GAUDIO! Si giunti in quel particolare momento in cui TUTTI possono promettere, con una sfrontatezza tale, da riuscire ad ingolosire il vulgus. Dove si punta il dito alla ricerca del capro espiatorio perfetto; il pi in auge il settore della Pubblica Amministrazione: guadagnano troppo, hanno il posto assicurato (a parte i precari) e cose del genere. Bene. Ogni settore sociale ha i propri pro ed i propri contro. Vogliamo parlare dei Dirigenti PA? Parliamone... quasi tutti ad incarico Politico, e nella maggior parte dei casi senza competenze del caso. Sprechi ovunque, che inficiano in tal modo un settore che un asset basilare della societ. Dicotomie di fatto. Vi pare normale, che esistano settori PA che lavorano o lavorerebbero anche bene, e nelle Segreterie di Stato, anzich appoggiarvisi come si dovrebbe, si vadano a prendere persone stipendiate che svolgono lo stesso lavoro?? Risultato: doppia spesa, minima resa, mentre invece lessenza della struttura di una Pubblica Amministrazione avrebbe gi il materiale umano per poter ottemperare il tutto. Carta...carta....risme di carta. Per ogni cosa. Ma quanto spendiamo per il cartaceo? Uso il plurale poich ovviamente sono soldi di tutti che escono per essa. Sarebbe carino poter vedere il capitolato di spesa per questa cosa... credo che resteremmo esterrefatti. Non sarebbe pi facile usare laddove fosse possibile, la firma digitale? Vogliamo parlare poi del

fenomeno delle indennit? Un artifizio che di fatto nega la meritocrazia, che dovrebbe necessariamente esserci anche nella Pubblica Amministrazione, cos come in tutti gli altri settori lavorativi. Non puoi fare carriera allinterno di essa? Beh, abbiamo tolto anche il mansionario...non ti preoccupare ci penso io. Ti do una bella indennit di funzione. Tu in cambio mi stai zitto e quando andrai a votare, mi devi quantomeno portare 10 voti... Da quanti anni non c un Concorso Pubblico? Tornando sulle cariche politiche dei Dirigenti Pubblici. Francamente non capisco la necessit abbastanza becera di porre in punti focali, gente di partito che non abbia idea di quello che dovr fare, quasi sempre con poca esperienza, vuoi per gli studi fatti o altro. Ma cos da anni. Certamente gli stessi devono o meglio, dovranno essere responsabilizzati verso anche gli errori commessi da chi gerarchicamente sotto di loro. E non cosa di poco conto. Nel settore Privato, chi responsabile deve saper formare il personale, deve saperlo aiutare nel proprio percorso, non per una mera crescita del singolo, ma costruendo in tal modo un circuito virtuoso che responsabilizzi TUTTI, in particolare i Dirigenti, che detto tra noi ..i cipa fir fir ad sld. Ma visto che ci non accadr mai, anche per ovvie ragioni che anche un bambino capirebbe, se tagliassimo la testa al toro? Ribadendo lassunto sopra, ossia nel non capire perch Dirigenti dello Stato debbano essere quasi tutti ad incarico

LIppogrifo

Il Don Chisciotte

numero 53, maggio 2012

non pulite questo sangue


Io non ho paura della verit (Licia Pinelli)
di Angelica Bezziccari
volte i film sono pi reali della realt. Succede soprattutto quando la cosiddetta realt nascosta, seppellita, censurata. E questo accaduto e continua ad accadere nel paese dellomert per eccellenza, lItalia, dove dopo pi di 40 anni la strage di piazza Fontana rimane senza colpevoli. Dove nel 2011 trecento poliziotti entrano di notte in una scuola occupata e picchiano e torturano dei ragazzi colti nel sonno. A parlarne e a riportare alla memoria questi fatti sono due film, che ho visto uno di seguito allaltro: Romanzo di Una Strage, di Marco Tullio Giordana, e Diaz, di Daniele Vicari. Il titolo del film di Tullio Giordana una citazione di Pier Paolo Pasolini, il quale nel 1974 pubblic un articolo sul Corriere della Sera intitolato Il romanzo delle stragi. quel famoso articolo che inizia cos: Io so. Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato golpe (e che in realt una serie di golpes istituitasi a sistema di protezione del potere). Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano del 12 dicembre 1969. Io so i nomi dei responsabili delle stragi di Brescia e di Bologna dei primi mesi del 1974. Io so i nomi del vertice che ha manovrato, dunque, sia i vecchi fascisti ideatori di golpes, sia i neofascisti autori materiali delle prime stragi, sia, infine, gli ignoti autori materiali delle stragi pi recenti. Io so i nomi che hanno gestito le due differenti, anzi opposte, fasi della tensione: una prima fase anticomunista (Milano 1969), e una seconda fase antifascista (Brescia e Bologna 1974). Io so i nomi del gruppo di potenti che, con laiuto della CIA (e in secondordine dei colonnelli greci e della mafia), hanno prima creato (del resto miseramente fallendo) una crociata anticomunista, a tamponare il 1968, e, in seguito, sempre con laiuto e per ispirazione della CIA, si sono ricostituiti una verginit antifascista, a tamponare il disastro del referendum. Io so i nomi di coloro che, tra una messa e laltra,

La scuola Diaz, il giorno dopo

hanno dato le disposizioni e assicurato la protezione politica a vecchi generali (per tenere in piedi, di riserva, lorganizzazione di un potenziale colpo di Stato), a giovani neofascisti, anzi neonazisti (per creare in concreto la tensione anticomunista) e infine ai criminali comuni, fino a questo momento, e forse per sempre, senza nome (per creare la successiva tensione antifascista) [] . Come al solito, essendo impossibile riassumere in poche pagine i fatti e gli accadimenti, invito tutti non solo a leggere lintero articolo di Pasolini, ma lintero libro, Scritti Corsari, che raccoglie appunto gli scritti estremamente profetici, da brividi, dello scrittore. Poco meno di un anno dopo aver scritto queste parole, Pasolini viene assassinato, in circostanze ancora oscure. Stava terminando Petrolio, il libro che suggeriva di aver individuato nella persona di Eugenio Cefis larchitetto dellincidente aereo che aveva tolto di mezzo il fondatore dellEni, Enrico Mattei, che os sfidare le compagnie petrolifere internazionali. In Petrolio vi perfino un appunto che con-

tiene un accenno profetico inquietante: La bomba viene messa alla stazione di Bologna. La strage viene descritta come una Visione. Ritornando a Romanzo di una strage, ecco che dopo quasi quarantanni il fil rouge (o dovrei dire nero?) si ricuce, si riattacca. Lesplosione alla Banca Nazionale dellAgricoltura di Piazza Fontana, in cui muoiono diciassette persone e ne restano ferite ottantotto, per molti, soprattutto giovani, un capitolo sepolto e spesso nemmeno conosciuto della Storia Italiana. Tullio Giordana, al di l delle varie critiche, interpretazioni e quantaltro, ha il grandissimo merito di riportare allattenzione del pubblico largomento, e portare avanti in modo non affatto velato e -secondo menemmeno qualunquista le sue tesi, che possono essere benissimo essere le tesi della Storia. Commovente e straziante la morte che fa visita a due padri: convocato la sera dellattentato e interrogato per tre giorni, lanarchico Pinelli muore in circostanze misteriose, precipitando dalla finestra della questura di Milano. Assente al momento del

www.associazionedonchisciotte.org info@associazionedonchisciotte.org

7
in modo freddo e selvaggio fatto violenza senza motivo e abusando del loro potere, continuano le violenze alla caserma-prigione di Bolzaneto, dove le persone momentaneamente detenute descrivono inenarrabili violenze anzi torture qui irripetibili. Per rendersene conto, anche solo di un decimo, basta guardare il film di Daniele Vicari, Diaz. I sintomi durante e dopo la visione riscontrati nella maggior parte del pubblico sono: tremori, lacrime, palpitazioni. Nessuna scena splatter presente. Solo lestremo e crudo iper-realismo della vicenda, solo ragazzi dormienti massacrati con un nuovo tipo di manganello testato apposta per loccasione (per dirne una). Anche qui, diversi sono i documenti e le pubblicazioni (ma non abbastanza) per informarsi ulteriormente. Dalle dichiarazioni rese dai 93 detenuti nacque il processo in seguito al quale dei pi di 300 poliziotti che parteciparono allazione 29 vennero processati e, nella sentenza dappello, 27 sono stati condannati per lesioni, falso in atto pubblico e calunnia, reati in gran parte prescritti. Mentre per quanto accaduto a Bolzaneto si sono avute 44 condanne per abuso di ufficio, abuso di autorit contro detenuti e violenza privata, perch in Italia non esiste il reato di tortura. Anche qui, i poliziotti non hanno certo agito da soli: c chi dallalto, tra i vertici, (premeditandolo da tempo dicono alcuni) ha coscientemente autorizzato un simile atto, e poi ha giustificato, ha mentito, ha fornito false prove di colpevolezza. Quella sera un aereo arriva a Genova e qualche importante personalit decide che tutto ci sha da fare. I politici in quei giorni alla Tv rilasciano dichiarazioni sconcertanti che disegnano un quadro assurdo dove i poveri poliziotti dopo giorni di provocazioni, agiscono per prevenzione e difesa su un pericolosissimo gruppo di black block pericolosamente armati. Tesi poi smentita ma, come sempre, non abbastanza. Ed ecco qui ritornare, ancora una volta, il fil rouge, anzi il filo nero. Il filo che collega tutto. Il filo che aveva visto Pasolini, che aveva visto Calabresi, che hanno visto tutti quelli che non lo dovevano vedere e ora sono morti. Vedere Romanzo di una strage e Diaz fa capire come in realt sembra non essere passato un giorno dal 12 dicembre 1969. I fili sono manovrati dallalto. I fili sono ben dispiegati, lentamente ma inesorabilmente. Le matasse sono tenute nelle mani di individui che possono cambiare, che per forza di cose prima o poi muoiono, ma passano di mano a un sempre nuovo rappresentante del Potere. La rappresentativit democratica una favoletta che ci piace raccontarci. La mia sensazione che emerge questa, di un paese e una comunit estremamente malati di una malattia pericolosa e cronica, che ci portiamo dietro ancora oggi, ma che per come alcune malattie, non d sempre sintomi. Cuore e polmoni funzionano, il sangue circola, gli occhi sono luminosi. Ma allimprovviso, le difese immunitarie si abbassano, ed ecco apparire una pustola. Un bubbone. Un grumo di sangue da sputare. Ed l che ci accorgiamo, anzi ci ricordiamo, di essere estremamente malati. Poi i sintomi si curano, anzi si sopiscono, ma un sintomo sopito non significa guarigione dalla malattia. Ed proprio questa la nostra situazione. Le stragi, le violenze, gli assassini, non sono altro che i sintomi di una malattia cronica che c, l, ma spesso silente, non manifesta. E i sintomi sono, come in tutte le malattie, anche se orribili e dolorosi, estremamente utili per capire che siamo malati e abbiamo bisogno di una cura. Ora siamo in una situazione in cui rischiamo di rinnegare il sintomo, e se lo facciamo non potr che succedere questo: morire di una morte improvvisa ma in qualche modo annunciata, colpevoli della mancata cura. E a quel punto saranno solo i virus a sopravvivere.

tragico evento, il commissario Luigi Calabresi finisce per diventarne responsabile e vittima. Diventa il capro espiatorio di Lotta Continua, ma continua a indagare sulla strage, scoprendo il coinvolgimento della destra neofascista veneta e la responsabilit di apparati dello Stato. Poco dopo, viene assassinato. A oggi, dopo diversi processi e rinvii a giudizio, per lo Stato Italiano il caso chiuso, come si dice. Senza Colpevoli. Il 3 maggio 2005 la Cassazione chiude definitivamente la vicenda giudiziaria; le spese processuali sono a carico dei parenti delle vittime. Genova, 21 luglio 2001. in corso il vertice del G8 nella citt blindata e militarizzata. Nella citt presente il primo movimento di massa della Storia che non sta chiedendo niente per se stesso, ma che esprime

tutto il suo dissenso per llite oligarchico-economica che sta governando il mondo, frutto della tanto idolatrata globalizzazione e del libero mercato. C chi spacca vetrine e sportelli bancomat, come i cosiddetti black-block; la maggior parte tuttavia sono studenti, manifestanti pacifisti, giornalisti, sindacalisti, attivisti del Social Forum. Quella sera per, nel dormitorio improvvisato della scuola Diaz dove si trovavano un centinaio di queste persone, fu scatenato linferno. I poliziotti irrompono nella scuola e fanno anche qui una strage: 87 feriti, anche molto gravi. Un colpo di Stato legalizzato. La pi grave sospensione dei diritti democratici dopo la seconda guerra mondiale (cos afferma Amnesty International). La mattanza non finisce alla scuola Diaz: i 300 poliziotti che hanno

Appunti di psicologia

Il Don Chisciotte

numero 53, maggio 2012

Michel Foucault

Thomas Szasz
poteva diventare un perfido strumento di oppressione, mascherato da benevola pratica medica. Tre carismatici autori divennero i personaggi simbolo del movimento. Due erano psichiatri ed esercitavano la professione. I loro libri divennero la bibbia di ogni studente universitario tra la fine degli anni Sessanta e linizio dei Settanta, quando il malcontento si era ormai diffuso in tutti i campus e influirono enormemente sulla rivolta studentesca di Parigi nel 1968: Si tratta di Thomas Szasz, Michel Foucault e R.D. Laing. Thomas Szasz, immigrato negli stati Uniti dallUngheria, divenne famoso pubblicando Il mito della malattia mentale nel 1961. In questo libro egli sosteneva che le cosiddette malattie mentali sarebbero uninvenzione per negare i diritti legali agli individui socialmente devianti; si opponeva con forza al trattamento sanitario obbligatorio, mentre appoggiava una forma di psichiatria svincolata dalla statalizzazione, nonch labolizione della difesa psichiatrica per linsanit mentale. Szasz credeva che le persone giudicate malate di mente dovevano ricevere lo stesso trattamento di tutti gli altri e prendersi la responsabilit delle loro azioni (i soggetti definiti psicotici avrebbero il diritto di rifiutare le cure ma dovrebbero essere condannati alla prigione se infrangono la legge, anche quando possibile dimostrare che sono malati). Secondo i suoi critici, le posizioni di estremo liberismo e rifiuto per

il MoviMento antipsichiatrico
di Davide Tagliasacchi

e discussioni su mente e cervello o su natura e ambiente hanno sempre fatto parte della storia della psichiatria e, probabilmente, continueranno a farne parte in futuro. Esse sono state alla base del pi forte e celebre attacco dallesternoalla psichiatria negli anni Sessanta e Settanta, in quello che prese il nome di movimento antipsichiatrico. Nei primi anni Sessanta gli scandali sugli ospedali

psichiatrci e la pubblicazione di Asylumdi Erving Goffman avevano preparato il terreno per unoffensiva devastante. Non una critica su una qualche pratica o sui fallimenti del sistema, ma un assalto alla legittimit stessa della psichiatria: Il messaggio era che essa non aveva bisogno di perfezionarsi, ma di essere buttata via in toto. Nel migliore dei casi era confusa e confondeva le persone e nel peggiore

www.associazionedonchisciotte.org info@associazionedonchisciotte.org

Ronald David Laing


le imposizioni deriverebbero soprattutto dallaver vissuto sotto loccupazione sovietica. Michel Foucault, filosofo francese, riteneva che il concetto di malattia mentale fosse unaberrazione dellet postilluministica. Obbiettava alla classificazione delle identit, sostenendo che dallesistenza della follia non conseguiva lidentit del folle. Con Storia della follia nellet classica sfid il fondamento stesso della pratica psichiatrica: la dipinse come una disciplina repressiva e dispotica capace di rendere legittimo labuso di potere, invece di ergersi a pratica terapeutica capace di liberare dal male oscuro. lopera di Foucault ebbe unenorme risonanza in tutta Europa, di cui la riforma di Basaglia ne rappresenta lesempio pi evidente. Tra gli antipsichiatri probabilmente il pi famoso e anticonvenzionale fu R.D. Laing. Psicanalista di Glasgow dalla mente brillante, sconvolse il mondo della psichiatria con una serie di testi divenuti poi dei veri best-seller. Laing era un uomo stravagante e impulsivo e cambi punto di vista pi volte durante la sua carriera (come Freud, non sent mai lesigenza di riconoscere questi sviluppi o darne ragione). Il suo primo e pi importante libro fu Lio diviso. Studio di psichiatria esistenziale (1960), in esso Laing definiva la propria posizione come fenomenologia esistenziale e sosteneva che le fissazioni del paziente psichiatrico esprimono solamente un differente punto di vista sul mondo: per quanto criptiche, le sue convinzioni risultano essenzialmente creative e se affrontate con sufficiente immaginazione e coraggio morale, possono diventare comprensibili. Secondo Laing, la cultura perbenista tenta di negare codesti punti di vista perch costituiscono una minaccia per la sua stessa sicurezza, imponendo una diagnosi per trasformarli in una patologia. Lio diviso ritraeva le persone affette da psicosi come individui profondamente tormentati i quali, coraggiosamente, tentano di comunicare le loro autentiche esperienze ad una societ che non fa altro che rifiutarli per vigliaccheria e ottusit. Successivamente attravers una seconda fase, nella quale sosteneva che le famiglie contribuivano allinsorgere del disturbo schizofrenico: nel suo Normalit e follia nella famiglia, descrisse la schizofrenia come reazione al comportamento di genitori repressivi e freddi. Laing ebbe sempre una visione romantica della follia (questo, per assurdo fece aumentare gli aspiranti psichiatri, invece di distruggere la disciplina stessa). Come Szasz, non si defin mai un antipsichiatra (termine coniato dal collega David Cooper nel 1967) e continu , anzi, ad esercitare la professione, sebbene adottando metodi non convenzionali. la sua capacit di galvanizzare il sentimento anti-istituzionale dimostr la sua forza nel 1972 quando, dopo una lezione alluniversit di Tokio, gli studenti incendiarono il dipartimento di psichiatria.

Lautogestita: Oasiverde

Il Don Chisciotte

numero 53, maggio 2012

10

Se lo ritieni, questo mese Indirizza l gallo egoista! allOasi La gallina stupida ha poco Ipulcinoprepotente, evanitoso edcervello! un batuffolo il 3 x mille Ilche possiamo coccolare!tutto tenerezza Poco prima di

nato priMa luovo o la gallina?


Pasqua diversi bambini hanno rallegrato lOasiverde partecipando al percorso E nato prima luovo o la gallina?, dove tutti assieme abbiamo imparato a conoscere qualcosa di pi della vita da pollo capendo come in realt limmagine che passa di questi animali venga distorta. Eppure gran parte della nostra alimentazione si basa sulluovo e proprio questa lontananza con la realt ha permesso alluomo di chiudere queste creature sensibili in veri e propri lager di crudelt pur di produrre il maggior numero di uova e di carne. La loro convivenza con luomo parte 5000 anni fa, quando nel Sud- est Asiatico i polli vennero dapprima usati per il combattimento (cosa che si fa anche oggi, purtroppo!!), poi hanno assunto un significato religioso, infine sono finiti sui banchetti dei ricchi per divenire oggi una risorsa alimentare ad ampio raggio con una vera e propria produzione di massa.Quel che importante rinsaldare passo passo un legame con quegli animali la cui convivenza ci ha regalato tanto: un legame fondato sulla conoscenza delle loro caratteristiche, delle loro abitudini e del loro stile di vita, e..della loro capacit di costruire un rapporto con noi! Ed il miglior modo proprio quello di stare vicino a loro, osservarli mentre sono liberi di razzolare, di muoversi nel loro ambiente, fare i bagni di sole, correre e fareuna vita da pollo! Si pensa che il gallo sia egoista? Eppure quando abbiamo offerto le camole da miele chi venuto per primo a mangiare? Esatto..le galline. Infatti il gallo, tra i molti versi di una comunicazione di gruppo varia e ricca, fa un verso particolare quando trova un buon boccone. E il suono pu variare a seconda della qualit del cibo trovato. E mica se lo mangia da solo. Quel verso serve a richiamare le sue predilette che accorrono al banchetto, finendo spesso loro stessi a becco asciutto. Un vero galante, non trovate? Inoltre protegge il gruppo stando sempre attento ad eventuali attacchi e se vede qualcosa di stranoha due segnali ben distinti per avvisare se un predatore giunge dallalto oppure da terra!Allo stesso modo trattiamo le galline come emblema di stupidit. Ebbene, le galline intanto hanno una memoria che compete con quella degli elefanti: pensate che sanno riconoscere almeno 100 visi di compagni diversi! Questo perch nel gruppo esistono precise gerarchie, determinate dall ordine di beccata, perci fondamentale riconoscersi. Infatti le galline hanno unottima vista, vedono i colori come li vediamo noi ma ovviamente la loro attenzione rivolta alla ricerca dei piccoli insetti del terreno. Ma poi vogliamo parlare della dolcezza di una chioccia coi suoi piccoli? Dopo un intenso lavoro di preparazione del nido, inizia la cova: la gallina passa 21 giorni sul nido e nonostante aumenti il suo metabolismo (un meccanismo che aumenta la temperatura della pelle a contatto con le uova), passa solo qualche minuto a nutrirsi e se ci si avvicina a lei si mostra scontrosa e sempre in allerta. Pensate che la mamma riesce a comunicare con il pulcino quando ancora dentro luovo, a circa 3 giorni dalla nascita, e tramite dei vocalizzi dolcissimi riesce a tranquillizzarlo! Quando il pulcino formato nelluovo, usa il diamante, una struttura sul becco che serve per rompere il guscio, ruotando lentamente su se stesso in modo circolare. Con una spinta esce dalluovo e dopo poco tempo, grazie al fenomeno dellimprinting, riconosce sua

www.oasiverdersm.org www.associazionedonchisciotte.org info@oasiverdersm.org info@associazionedonchisciotte.org

11

mamma e i suoi compagni di covata ed perfettamente in grado di camminare e nutrirsi! Tuttavia la mamma gli indica il cibo, glielo spezzetta e la competizione tra i pulcini altissima! La vita degli animali non fatta solo di istinto, esigenze, abitudini, che vanno comunque rispettate. Ogni singolo animale ha una personalit perch ognuno di loro ha una vita fatta di emozioni e di una capacit unica di relazionarsi con il mondo. Alcuni di noi, definiti umani, possono costruire con loro, definiti animali, delle relazioni come si farebbe con un amico (umano, pardon!). E gli elementi perch ci avvenga sono gli stessi: umilt, tempo da dedicare, capacit di fermarsi ad ascoltare in modo attivo, curiosit, e in pi una base di conoscenza delle caratteristiche della specie. Ma occorre anche destrutturare quegli schemi che luomo ha costruito per sentirsi superiore, su una scala gerarchica da lui stesso creata. Per questo allOasi avete incontrato Gertrude, Golia, Creanza, e non delle semplici gallineognuno di loro particolare e racconta qualcosa di s a chi ascolta. Per un giorno noi umani abbiamo provato ad entrare nel loro mondo, scoprire le loro abitudini, offerto qualcosa anzich preteso, ci siamo messi per un poco nelle loro penne e se anche siamo riusciti ad affrontare qualche nostra paura od ignoranza, stato importante sia per loro che per noi. Grazie infinite a tutti della bella esperienza!

QueSTO MeSe IL NOSTRO RINGRAzIAMeNTO SPecIALe VA A ScARPONI VeRNIcI che cON eNTuSIASMO e PROFeSSONALIT hA FORNITO IL MATeRIALe NeceSSARIO PeR IL LAbORATORIO DeI VOSTRI beLLISSIMI GALLI ARcObALeNO

associazione oasiverde
Sede legale: Strada Genghe di Atto, 122/b 47892 - Acquaviva (Rep. San Marino) Telefono: 335.7340580 Fax: 0549.944242 mail: info@oasiverdersm.org web: www.oasiverdersm.org IBAN: SM 22X03 26209 80000 00003 04885 COE: SM21783 supportata da

attivita convenzionate

Agrizoo - Allianz/Lloyd Adriatico - Artemisia - Babette - Babylab - Blu notte - Ciquadro - Cobafer - Estetique Michelle - Fior di Verbena - Food & Science - Legatoria Incipit - Harmoni - India World - La rondine - Layak - Legno Design - Phisicol - Piletas Salmoiraghi & Vigan - San Marino Vernici - Scrigno delle Fate - Titan Gomme - Tutta Natura - Vivaio Zanotti - Zaffbike

Es... cogitando

Il Don Chisciotte

numero 53, maggio 2012

12

un popolo senza parole


...vale a dire privo di pensiero critico
di Roberto Ciavatta

i dovesse misurare la propria dedizione a una causa con il metro della approvazione sociale, o quanto meno del riconoscimento dei propri sforzi, si finirebbe per rimanere inermi. Forse in una societ cos attenta allestetica, allapparenza, al pubblico apprezzamento, proprio questo a motivare limmobilismo generale: non essendo pi capaci, oramai nessuno, a ripiegarsi su se stessi per dare un senso intimo alla propria esistenza, si tenta di sostituirlo con un senso sociale, con il valore che danno gli altri a s. Non sapendo chi siamo finiamo per credere che ce lo possano dire gli altri. Ma se gli altri, a loro volta, non sanno chi sono? Come pu chi non ha unidentit fornirne una a me in base ai suoi giudizi? Di pi: come pu dare giudizi capaci di delineare in me un abbozzo didentit, chi non conoscendo se stesso non pu avere la capacit di giudicare obiettivamente? Pure SantAgostino poneva al centro delle sue riflessioni la conoscenza di se stessi: Sii te stesso, e fa ci che vuoi. Nella convinzione che sapendo chi si , e quindi cogliendo distintamente che cosa possa venir considerato bene, non si possa che vivere una vita retta. Ma conoscersi richiede di rimanere soli con se stessi, svolgere su di s unintrospezione approfondita (perch ognuno di noi differente dal prossimo), sostare nel dubbio e nellincertezza, mettersi in discussione, perch rimanere soli con se stessi fa spesso cadere convinzioni radicate, ci fa scoprire diversi da come vorremmo Questo oramai non succede che in rari casi: per lo pi, nelle nostre societ, si finisce

per convincersi di essere il ruolo o la definizione che la societ (gli altri) ci affida. Non scopriamo chi siamo, non diamo un senso intimo, privato, unico alla nostra esistenza ma ci adeguiamo allangolino che ci viene indicato, assumendo le posizioni e le ideologie che esso prevede. Siamo eterodiretti, incoscienti di noi stessi, insensati. Per questo siamo criticamente inadeguati. Questa carenza di capacit critica, ovvero come Oliviero Beha ha ricordato nella prima edizione di AltreMenti festival di separare, scegliere e giudicare, finisce per far incorrere in contraddizioni imbarazzanti: non sapendo chi si , non si sa neppure che cosa si vuole. Come ben indicato nellaforisma di Natoli trascritto questo mese sul Don Chisciotte, si finisce cos per divenire accidiosi, incazzati col mondo intero ma incapaci di fare le dovute distinzioni, eternamente insoddisfatti e critici, preda dei propri pregiudizi non riconosciuti come tali. Cos, ad esempio, si condanna chi muove critiche alle strutture sociali esistenti, ma allo stesso modo si condanna (in maniera anonima) chi svolge critiche sociali simili mettendoci la faccia. Il primo diviene un vigliacco (poco importa che anche chi critica rimanga anonimo a sua volta), il secondo diviene presenzialista o megalomane. Insomma, pare che qualsiasi codice di comportamento utilizzi chi fa attivismo, chi spende le sue ore libere per attivit socialmente utili, sia sbagliato. La coscienza sociale a tal punto sporca e corrotta da non poter pi credere che qualcuno possa muovere un dito senza interessi personali, senza arrivismi, senza secondi fini: lidea che qualcuno possa impegnarsi per passione esclusa per default, a priori. Non difficile capire come e perch si sia sviluppato questo malcontento e questa sfiducia

www.associazionedonchisciotte.org info@associazionedonchisciotte.org

13
so al ruolo sociale cui viene adibito riceve una parvenza di senso. Questo popolo, insomma, non ha parole: non sa che dire e che pensare, non sa che fare. Vorrebbe cambiare ma diffida di chiunque cerchi di farlo: non in grado di distinguere nonostante i dati siano tutti l, sul tappeto. cieco e miope. Come cambiare una tale condizione sociale, un sistema di pesi e contrappesi che nonostante il malcontento generalizzato, proprio per via della sottocultura ingenerata, non crea spazi di apertura al nuovo che non siano a loro volta condannati con i metri del vecchio sistema in disfacimento? C solo un modo: che chi oltre o invece di chiacchierare e perdersi in pettegolezzi si mobilita continuamente in attivit e nello sviluppo di alternative credibili allo status quo continui, nonostante la mancanza di riconoscimento, per la sua strada. Potendo sbagliare, certo, ma almeno non sposando la sterilit da bar di chi pronto, al contempo, a dire le peggiori parole del politico di turno salvo comportarsi al suo cospetto come si trattasse di una divinit terrena. Da chi chiacchiera non ci si pu aspettare niente, oltre ad altre chiacchiere. Contro tutto e contro tutti, pur di non sentirsi in dovere di fare qualcosa. Ma per chi abituato a fare, le chiacchiere del professionista anonimo da bar, o da blog, anche quando rivolte contro il proprio impegno, sono un motivo in pi per continuare nel proprio lavoro. Anche per loro, per chi non sa chi , anche per chi intriso di sottocultura, vale la pena di promuovere cultura.

verso il prossimo a San Marino: lassenza di cultura e di occasioni culturali, la sottocultura della corruzione e della collusione come motivo desistenza, la convinzione che operazioni sempre e solo border line, tra il lecito e lillegale, siano le uniche percorribili per una societ senza qualit (o che, meglio, costringe alla fuga le poche persone capaci), lesempio perpetrato per decenni di dirigenti ed amministratori della cosa pubblica unicamente impegnati nellarte del farsi i cazzi propri, non avrebbe potuto condurre ad altro. Dunque, se qualcuno intende ancora svolgere le sue attivit senza secondi fini, e vuole ancora godere della libert di esporsi per criticare, cercando di modificarlo radicalmente, lo status quo del sistema sociale in cui vive sempre

pi stretto (come il cammello nella grondaia di Battiato), deve continuare a prescindere dallopinione pubblica, spinto dalla solitaria convinzione di operare per una giusta causa, permettendosi il lusso di poter sbagliare, e permettendosi anche il lusso di lasciar le lingue battere sul tamburo, come cantava De Andr in una sua bella canzone, perch sempre e in ogni occasione un popolo bue, incapace di conoscersi e di analisi critiche puntuali e non contraddittorie, continuer nello sport nazionale, disfattista, del tiro a chiunque non rimanga allineato. Perch? Perch chi non si allinea e continua a svolgere critiche e analisi indipendenti mette in discussione la coesione sociale grazie a cui, volente o nolente, chi non conosce se stesso e delega il proprio sen-

Gruppi dAcquisto Solidale

Il Don Chisciotte

numero 53, maggio 2012

14

esperienza e le frequentazioni degli ultimi anni mi hanno convinto che allinterno dei movimenti esistano zone dombra e punti critici che andrebbero chiariti. Sono proprio questi nodi, teorici prima che pratici, a determinare limiti a volte pesanti allazione di soggetti che pure muoverebbero da premesse sacrosante. Uno dei temi forse pi attuali e appassionanti quello delle forme di partecipazione: come i nuovi gruppi e le nuove aggregazioni si rapportano alla realt circostante, alle tradizionali forme di convivenza civile, sociale, politica? I gruppi di acquisto solidale, contenitori sociali magmatici ma nello stesso tempo radicati, sono un laboratorio certamente privilegiato per aprire una riflessione su tematiche sociali pi ampie, un osservatorio su ci che si sta muovendo. Fin dal loro apparire sulla scena sociale i gas si configurano come soggetto capace di fare politica nel senso pi nobile del termine. Al loro interno confluiscono persone di varia estrazione e interessi, provenienti da esperienze diverse e con sensibilit differenti. Per valorizzare questo patrimonio, si richiede uno sforzo capace sia di andare oltre tradizionali contrapposizioni sia di sintetizzare una lettura giusta del passato, obiettiva del presente ed efficace del futuro. Esiste il rischio che i gas si prestino ad essere uno degli strumenti della cosiddetta antipolitica, che ormai sta andando a costituire un partito di specialisti della contestazione, spesso stucchevole. Allargando la prospettiva, nellambito politico abbiamo la prova che spesso vince chi fugge e da un punto di vista strettamente elettorale i partiti sono costretti a rincorrere. Dunque non si capisce perch siano le espressioni della cosiddetta societ civile a doversi affannare su un terreno come quello dellantipolitica, che per certi versi fa il gioco proprio della politica tradizionale. Appurate certe divergenze, pi opportuno che alla rabbia subentri lindifferenza e la proposta. Una certa delusione rispetto ad altre forme di aggregazione trova ormai ampi spazi di sfogo anche attraverso i gas, ma credo che la traduzione di questo sentire diffuso e di una certa vocazione anarcoide non possa essere lantipolitica pura e semplice. Piuttosto si deve parlare di appetibilit di un certo modello, di rimescolamento delle carte, di alternative, di rieducazione politica. Un p in tutte le esperienze di movimenti della societ civile ormai allordine del giorno una certa esasperazione del conflitto nei confronti della politica e segnatamente dei partiti, espressione massima del nemico da abbattere. Lidentit dei movimenti, cio, andata spesso definendosi pi per negazione che per alternativa, pi per protesta che per proposta.

il partito degli anti


Perch la societ , a volte, peggio della politica
di Stefano Palagiano
Resta difficile smarcarsi dalle vie tradizionali di confronto e di azione, anche nei paladini del nuovo. Questa condizione riesce ad allontanare la preparazione di unalternativa credibile, creando i presupposti per essere inglobati dal sistema tradizionale, sia nella sua versione economica che politica. Gli strumenti di partecipazione alla vita pubblica, dunque, vanno ripensati cominciando intanto a parlare meno o diversamente del nemico e creando spazi anche fisici di aggregazione alternativi. Sono favorevole a disegni capaci di smarcarsi dagli errori del passato e del presente, ma nel modo giusto, cio senza serbare quel rancore indiscriminato tipico di certe manifestazioni dellantipolitica. Penso sia necessario passare alla fase 2, quella di un cambiamento duraturo. Per farlo, per, occorre analizzare con serenit quale momento stiamo attraversando. E un frangente che a me pare, in realt, meno positivo di quanto si possa credere. Stanno spesso cambiando i luoghi comuni e i nuovi non sono meno pericolosi dei vecchi. Ecco perch ci sono miti che vanno sfatati. In primo luogo, quello della superiorit assoluta della cosiddetta societ civile sulla politica. In realt, che i governati siano migliori dei governanti una pura fesseria, che gode di un credito sempre pi largo, dovuto alla temperie sociale che viviamo. Credo che nessuno possa dire sinceramente di conoscere molte persone pi allaltezza della classe politica, specie quando questa frutto di libere elezioni e non di un golpe. I partiti, forma storica di

aggregazione e di esercizio della democrazia, hanno dato spesso pessima prova di s e hanno molte colpe nel non intercettare i mutamenti sociali, ma questo non autorizza a ritenerli un corpo assolutamente estraneo ad una societ degli onesti e dei giusti. E anzi vero lesatto contrario. Bisogna avere il coraggio di ammetterlo. Confesso di non essere particolarmente attratto dal tiro al politico, uno sport noiosissimo anche perch ormai diventato come sparare sulla Croce Rossa. Preferisco proporre e vivere alternative. Aggiungo che alcune delle persone che ho conosciuto allinterno dei movimenti non rappresentano fulgidi esempi di novit e capacit. E in fondo un nemico vero sempre da preferirsi ad un amico finto. E che dire, poi, della retorica dei giovani bravi a prescindere? unaltra baggianata destinata a simboleggiare il nuovo. Sarebbe come sostituire un fuoriclasse attempato con un giovane impresentabile durante una finale di Champions League solo per fare largo ai giovani. Se conflitto generazionale ci deve essere, deve esserci sulle idee e la qualit, non sulla base di una sorta di pulizia etnica a sfondo anagrafico che sarebbe semplicemente assurda. Conosco alcuni giovani che sono dei perfetti imbecilli e alcuni meno giovani che hanno spirito pronto e voglia di mettersi in discussione: sempre sbagliato buttare via il bambino con lacqua sporca. Credo che bisognerebbe guardarsi allo specchio e fare i conti serenamente con ci che eravamo e che siamo, con quel minimo di autocritica che serve: mi rendo conto che queste mie riflessioni sono politicamente scorrette di questi tempi. Mi impensierisce un p il fatto che, al netto di proclami e di un populismo ormai dilagante, non vedo allorizzonte unalternativa ben consolidata. Credo che sia una questione di tempo, ma anche di atteggiamento. Ogni tensione al futuro debole senza una serena coscienza del passato. Bisogna riconoscere, con onest intellettuale, che lesistenza di unalternativa fatta di persone organizzate, culturalmente preparate, curiose e capaci di disegnare il futuro non ancora pienamente matura. Non credo che possa risultare particolarmente interessante la sostituzione pura e semplice di un potere con un altro, con il rischio che si passi da un certo sistema ad uno simile capace solo di misurarsi per opposizione e con le stesse, vecchie metodologie. Questo rischio di contaminazione negativa esistito ed esiste ancora, e chiss che non ci si riesca a divincolare dalla smania per il potere, ispirata allaurea considerazione che sono tanti i culi ma sono tante, tantissime le sedie.

www.associazionedonchisciotte.org info@associazionedonchisciotte.org

Spiritualit

15

Vedi, in questi silenzi in cui le cose / sabbandonano e sembrano vicine / a tradire il loro ultimo segreto, / talora ci si aspetta / di scoprire uno sbaglio di Natura, / ...il punto morto del mondo, lanello che non tiene, / il filo da disbrogliare che finalmente ci metta / nel mezzo di una verit. e. Montale - I limoni

lanello che non tiene


di Elena Guidi

uesti versi vibrano di una potenza enorme, ogni volta mi ipnotizzano e mi commuovono, trasmettendomi lemozione di chi ha intuito il varco e si trova ad una frazione di attimo dalloltrepassarlo. Il mio, in questa esistenza, un lavoro che ha come obiettivo il Risveglio. Altrimenti chiamato, anche se non del tutto propriamente, Illuminazione. Che detto cos sembra una meta forse troppo ambiziosa, ma che in realt alla portata di tutti. Essendo infatti lIlluminazione uno stato di coscienza, essa non va cercata per forza sulle montagne del Tibet ma fa potenzialmente parte di noi, anzi occasionalmente ci capita gi di riuscire a mettere il dito sulla torta per rubare un po di panna. Ogni volta che per un attimo ci eleviamo al di sopra della mente, disidentificandoci da essa, arriviamo alle soglie del nostro vero Essere, pura Coscienza e nientaltro. Minuscolo assaggio, perch poi si ricade rapidamente nei corpi, ma comunque esperienza di quello stato interiore che vorremmo conquistare. Ma che cos il Risveglio? E in cosa consiste, nel concreto,

questo lavoro di cui parlo? Tentando di sintetizzare al massimo, risvegliarsi significa in un primo momento rendersi contodi non essere svegli, cio di vivere quotidianamente una vita che una serie di pensieri e azioni che noi crediamo voluti ma che sono in realt meccanici e condizionati; e in secondo luogo tentare di uscire da questa condizione attraverso gli strumenti a disposizione, che possono essere molteplici, nello specifico la Presenza, la Disidentificazione dai tre corpi (io NON sono n il mio corpo fisico, n le mie emozioni, n i miei pensieri), la Trasmutazione del piombo (emozioni basse) in oro (emozioni superiori) attraverso la permanenza consapevole sul dolore, la Non-lamentela, il Non-giudizio, lapplicazione della Legge dello Specchio, la Preghiera (intesa come gratitudine per ci che , nella certezza che coincide con il mio Bene) e poche altre cosette. Questi gli attrezzi del mestiere per approfondire ognuno dei quali si dovrebbero scrivere parecchie righe; lobiettivo, come dicevo, il Risveglio, o Apertura del Cuore, cio quello

stato di coscienza per cui non solo un individuo SA mentalmente di ESSERE LANIMA - e non il corpo e non le emozioni e non la mente -ma SENTE tutto ci come reale, e quindi non CREDE nellanima, ma E lanima. (Se a questo punto la domanda che vi sorge spontanea che cosa ci si guadagna a fare tutta questa fatica la risposta lIMMORTALITA, e scusate se poco.) Dunque il mio scopo in questa vita conquistare limmortalit attraverso lidentificazione con lanima. Ovviamente sul mio cantiere campeggia ancora bello grande il cartello WORK IN PROGRESS, e a volte mi capita di pensare a come si faccia a passare dallaltra parte e a cosa si vede una volta indossati gli occhi dellanima. Perch certamente la realt che vediamo oggi con gli occhi del corpo e della mente non esister pi, verr completamente scardinata e trasformata. Vedremo quello che al momento ci oscurato dal velo di Maya. Sar come guardare DENTRO le cose e le persone. E qualche giorno fa mentre la mia mente si intratteneva come ama fare - su questi

argomenti, dal nulla (cio da un piano sovrarazionale) mi arrivata questa bella intuizione sotto forma di metafora. Avete presenti le immagini del tipo Magic Eye? Sono in apparenza accozzaglie di forme e colori senza senso (simili a quello che possiamo vedere in un televisore quando non prende il canale). Ma in realt nascondono al loro interno delle figure in 3D. Da piccola avevo un libro di queste immagini e allinizio impazzivo perch non riuscivo a capire come si facesse a vedere la figura nascosta dentro! Il problema ho scoperto poi provando e riprovando era che io pretendevo di vedere sforzandomi, quindi utilizzando unenergia maschile, di penetrazione, mentre il metodo pi efficace era usare lenergia femminile, quella di accoglienza, e quindi abbandonarsi, lasciare che gli occhi si incrociassero, che la vista si appannasse e restare l ferma senza pensieri e nella fiducia che qualcosa si sarebbe manifestato al di l del mio volere. Ed ecco che il miracolo improvvisamente accadeva, venivo risucchiata dentro limmagine e quello che vedevo era completamente diverso e immensamente bello: delfini, guerrieri, aquile, a tutto tondo, in uno spazio nuovo. Il Risveglio qui, adesso, a portata di mano, non ci resta che trovare Lanello che non tiene Il tallone dAchille La mossa falsa dellassassino Il varco nel Truman Show La minuscola imperfezione nella perfezione dellinganno. www.newera74.blogspot.com libro di approfondimento: Risveglio di Salvatore Brizzi E per chi volesse provare in piccolo lemozione delloltrepassare il varco: www.magiceye.com

www.associazionedonchisciotte.org info@associazionedonchisciotte.org
Dal 2004 contro i mulini a vento

Il Don Chisciotte
Ci trovi anche su Facebook!

numero 53, maggio 2012

16

redazione
DIRETTORE: Roberto Ciavatta EDITING: Angelica Bezziccari INDIRIZZO: Via Ca Giannino 24 - 47895 - Domagnano (RSM) TEL: 0549. 878270 / MAIL: info@associazionedonchisciotte.org SITO WEB: www.associazionedonchisciotte.org COLLABORATORI: Davide De Biagi, Elena Guidi, Oasiverde, Stefano Palagiano, Davide Tagliasacchi, Elena Tonnini, Matteo Zeppa

Per ricevere questo mensile devi iscriverti (gratuitamente) allAssociazione Don Chisciotte. Puoi farlo dal sito internet o via mail Usa la mail anche per proporci collaborazioni, pubblicare articoli, indicare date ed eventi o acquistare spazi pubblicitari Per inserzioni pubblicitarie scrivi a info@associazionedonchisciotte.org Tutti i numeri del mensile sono consultabili in Biblioteca di Stato Stampato in 1500 copie, su carta riciclata, presso C.F.E. Copia depositata presso il tribunale della Repubblica di San Marino

Il libro di AltreMenti festival


UNA RIVoLUZIoNE DALLALTo.
A PArtIre dALLA crIsI gLobALe

Compralo su www.altrementifestival.org oppure nelle librerie CiQuadro a San Marino e Libreria Riminese a Rimini.

10% di sconto per gli iscritti Don Chisciotte

316 pagine 24,00

A cura di Alessandro Simoncini. Riflessioni di Roberto Esposito, Sandro Mezzadra, Massimiliano Tomba, Franco Bifo Berardi, Anselm Jappe, Riccardo Bellofiore, Alex Foti, Aldo Pardi e Damiano Palano.

Potrebbero piacerti anche