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Terzo Pilastro di Basilea 2 Informativa al pubblico

TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2008

Indice
Introduzione ............................................................................................................................... 5 Tavola 1 Requisito informativo generale ................................................................................ 9 Tavola 2 Ambito di applicazione........................................................................................... 24 Tavola 3 Composizione del patrimonio di vigilanza ............................................................. 43 Tavola 4 Adeguatezza patrimoniale ..................................................................................... 45 Tavola 5 Rischio di credito: informazioni generali riguardanti tutte le banche ..................... 48 Tavola 6 - Rischio di credito: informazioni relative ai portafogli assoggettati al metodo standardizzato e alle esposizioni creditizie specializzate e in strumenti di capitale nellambito dei metodi IRB ................................................................................... 59 Tavola 7 Rischio di credito: informativa sui portafogli cui si applicano gli approcci IRB ...... 62 Tavola 8 Tecniche di attenuazione del rischio (CRM)........................................................ 102 Tavola 9 Rischio di controparte .......................................................................................... 106 Tavola 10 Operazioni di cartolarizzazione ......................................................................... 113 Tavola 11 Rischi di mercato: informazioni per le banche che utilizzano il metodo dei modelli interni per il rischio di posizione, per il rischio di cambio e per il rischio di posizione in merci (IMA)..................................................................................... 119 Tavola 12 Rischio operativo ............................................................................................... 127 Tavola 13 Esposizioni in strumenti di capitale: informazioni sulle posizioni incluse nel portafoglio bancario............................................................................................ 128 Tavola 14 Rischio di tasso di interesse sulle posizioni incluse nel portafoglio bancario.... 130 Glossario / Abbreviazioni ....................................................................................................... 132

TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2008

Introduzione
La disciplina di Basilea 2 uniniziativa internazionale ed ha lo scopo di sviluppare, allinterno delle banche, strutture pi sensibili ai rischi ed alla loro valutazione a fini del calcolo del patrimonio di vigilanza e del requisito minimo patrimoniale che una istituzione di credito deve detenere. Ulteriore scopo quello di rendere omogenei a livello europeo gli attuali metodi di valutazione dei rischi. La direttiva contiene inoltre un dettagliato insieme di requisiti minimi per assicurare la solidit concettuale della valutazione interna. A partire dal 1 gennaio 2008 sono entrate in vigore le Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le Banche (Circolare n. 263 di Banca dItalia del 27 dicembre 2006 e successivi aggiornamenti), che recepiscono gli ordinamenti in materia di Convergenza internazionale della misurazione del capitale e dei coefficienti patrimoniali (direttive UE n. 2006/48 e 2006/49 - Capital Requirements Directive CRD), nuova disciplina prudenziale per le banche e gruppi bancari Basilea 2; tale disciplina si articola sui cosiddetti tre pilastri: Primo pilastro definisce la metodologia di calcolo del requisito patrimoniale per fronteggiare i rischi tipici dellattivit bancaria e finanziaria; Secondo pilastro richiede alle banche di dotarsi di strategie e processi di controllo volti ad assicurare ladeguatezza patrimoniale, attuale e prospettica; Terzo pilastro: introduce obblighi di informativa al pubblico riguardanti da un lato, ladeguatezza patrimoniale, lesposizione ai rischi delle banche e dei gruppi bancari, e dallaltro le caratteristiche generali dei relativi sistemi di gestione e controllo. La direttiva definisce lapplicazione graduale delle nuove norme, finalizzate a limitare leventuale riduzione dei requisiti patrimoniali. Essa arriver alla piena efficacia successivamente al periodo di transizione (Gennaio 2010).

Primo Pilastro
La nuova direttiva non modifica il coefficiente minimo patrimoniale dell8% previsto dalla precedente regolamentazione (Basilea I); le modifiche sono relative alla definizione e al calcolo delle attivit di rischio ponderate; lesposizione al rischio di un gruppo bancario si misura tramite il requisito patrimoniale di vigilanza, che calcolato con la seguente formula:

Patrimonio di vigilanza Requisito minimo patrimoniale = Attivit di rischio ponderate

Il coefficiente risultante dovr essere 8%. Infatti, le attivit di rischio ponderate devono essere calcolate utilizzando metodologie pi sofisticate e sensibili al rischio rispetto a quelle precedenti. Oltre al rischio di credito ed al rischio di mercato (gi presenti in Basilea I), con la nuova direttiva viene introdotto un nuovo elemento di rischio, il rischio operativo. La tavola 1 descrive le possibili metodologie utilizzabili per il calcolo de requisiti patrimoniali a fronte vari tipi di rischio secondo la disciplina di Basilea II.

Tavola 1: Metodologie previste dalla CRD

Metodologie di calcolo dei requisiti patrimoniali Rischio di Credito (1) Metodo Standardizzato Rischi di Mercato (1) Metodologia Standardizzata (2) Metodologia dei Modelli Interni (IMA) Rischio Operativo (1) Metodo Base (BIA)

(2) Metodo Internal Rating Based di base (FIRB) (3) Metodo Internal Rating Based Avanzato (AIRB)

(2) Metodo Standardizzato(TSA) (3) Metodi Avanzati (AMA)

Ai fini della misurazione del rischio di credito, il gruppo UniCredit utilizza sia lapproccio standardizzato che lapproccio IRB avanzato (AIRB). Lapproccio standardizzato per il calcolo del rischio di credito funzionalmente molto simile alla precedente regolamentazione Basilea I, a parte la possibilit di utilizzare rating assegnati alle controparti da agenzie autorizzate ed un pi ampio uso delle garanzie finanziarie. Nella metodologia standardizzata per il calcolo del rischio di credito le attivit di rischio sono ponderate in funzione della classe di esposizione (portafoglio) assegnata alla controparte o alle caratteristiche del rapporto; a questa classificazione pu essere connessa la valutazione del merito creditizio assegnata da un soggetto terzo riconosciuto dalla Banca dItalia (societ di rating). Sei banche del gruppo UniCredit sono state autorizzate dai rispettivi organi di vigilanza (quando insediate allestero) e comunque tutte dalla Banca dItalia ad applicare la metodologia IRB Avanzata (AIRB). Secondo tale metodo le ponderazioni di rischio delle attivit sono determinate in funzione delle valutazioni interne che le banche effettuano sui debitori (o, in taluni casi, sulle operazioni); il metodo AIRB prevede che tutti i parametri previsti dal calcolo, di seguito elencati, siano calcolati internamente: EAD PD LGD esposizione al momento del default (Exposure At Default); probabilit di default (Probability of Default); tasso di perdita in caso di default (Loss Given Default), che viene calcolato tenendo conto del

valore atteso (eventualmente condizionato da scenari avversi) del rapporto espresso in termini percentuali della perdita a causa del default e dellimporto dellesposizione al momento del default (EAD); CCF M fattore di conversione creditizia (Credit Conversion Factor); scadenza (Maturity);

Il calcolo effettuato con questa metodologia permette di definire attivit di rischio ponderate pi corrispondenti alle caratteristiche della controparte. In tempi successivi prevista lestensione di questa metodologia ad altre banche e societ finanziarie del gruppo. Il requisito per rischio di mercato nel gruppo UniCredit calcolato applicando entrambi gli approcci previsti: i modelli interni e la metodologia standardizzata. Lutilizzo di modelli interni per il calcolo del requisito patrimoniale per il rischio di mercato subordinato allapprovazione dellorgano di vigilanza. Novit della regolamentazione Basilea II il calcolo del requisito patrimoniale per il rischio operativo. Il gruppo UniCredit utilizza tutti i tre diversi metodi previsti, che sono stati assegnati alle societ in base alle loro dimensioni ed allattivit esercitata. E in corso, al pari delle metodologie IRB per il rischio di credito, lestensione della metodologia AMA ad altre entit del gruppo.

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Al fine di evitare consistenti impatti sui requisiti patrimoniali, nella prima fase di applicazione sono state introdotte delle norme transitorie (comunemente conosciute come floor) che riguardano tutte le banche o gruppi bancari che applicano lapproccio IRB (sia base che avanzato), per il calcolo del requisito del rischio di credito e/o lapproccio AMA per il calcolo del rischio operativo. Queste norme transitorie, applicate a partire dal 2007 e fino a tutto il 2009, definiscono un limite minimo di capitale calcolato sulla base della precedente normativa (Basilea I).

Secondo Pilastro
Il secondo pilastro o processo di controllo prudenziale (Supervisory Review Process - SRP), include i seguenti due processi: processo interno di determinazione delladeguatezza patrimoniale (Internal Capital Adequacy Assessment Process - ICAAP) tramite il confronto tra la misurazione del profilo di rischio ed il capitale disponibile; processo di revisione e valutazione prudenziale (Supervisory Review and Evaluation Process - SREP).

LICAAP implica la misurazione dei rischi tramite metodologie interne ed il loro inserimento allinterno dei processi. Ci comporta la necessit di rivedere la politica di gestione dei rischi e la posizione patrimoniale in relazione ai rischi assunti. Il Gruppo si dotato di un approccio che riguarda tre principali aree: misurazione rischi; pianificazione del capitale, che include la definizione della propensione al rischio; governance dei rischi.

A tale fine la valutazione principalmente a livello aggregato e poi a livelli divisionali e di singola societ cos come a livello di sotto-gruppo. Lo SRP volto ad assicurare che la banca o il gruppo bancario identifichino i loro rischi e provvedano ad allocare un adeguato capitale a fronte degli stessi, istituendo appropriati processi manageriali finalizzati a sostenere tali rischi. Lo SRP inoltre incoraggia le banche ed i gruppi bancari a sviluppare ed utilizzare sempre migliori tecniche di gestione per il monitoraggio e la misurazione dei rischi di credito, di mercato e operativo in aggiunta a quanto gi previsto dalla circolare BI n. 263.

Terzo Pilastro
Nella Circolare BI n. 263 inoltre stabilito come e quando le banche o i gruppi bancari devono fornire una informativa pubblica relativamente al patrimonio e al risk management. Linformativa deve essere redatta in conformit alle disposizioni della citata circolare, che riprende in toto quanto previsto dal XII allegato della Direttiva UE n. 2006/48. Linformativa al pubblico un documento su base consolidata che deve essere pubblicato con cadenza annuale in concomitanza con il bilancio desercizio. Per i gruppi che applichino in almeno una delle loro controllate lapproccio IRB e/o AMA sono previsti ulteriori obblighi di pubblicazione. In sintesi: 31 dicembre: pubblicazione completa della parte qualitativa e della parte quantitativa (obbligo per tutti i gruppi bancari, indipendentemente dalle metodologie adottate); 30 giugno: aggiornamento della parte quantitativa (gruppi che hanno adottato approcci IRB e/o AMA); 31 marzo/30 settembre: aggiornamento delle informazioni relative al patrimonio e alladeguatezza patrimoniale (gruppi che hanno adottato approcci IRB e/o AMA). Il presente documento ha richiesto la compilazione di tutte le sue parti, in quanto pubblicato per la prima volta al 30 giugno 2008, sulla base della normativa regolamentare. Esso fornisce una completa informazione dei tipi di rischio a cui il Gruppo UniCredit soggetto (rischi per cassa e di firma), della loro gestione e del patrimonio di vigilanza previsto dalla normativa del terzo pilastro.

Il presente documento strutturato come segue: Descrizione della struttura del gruppo bancario UnCredit con le differenze fra larea di consolidamento utilizzata rispetto a quella del bilancio consolidato: va evidenziato che il la diversit tra i due ambiti pu generare differenze tra dati di analogo significato presenti nel bilancio e nel terzo pilastro; Struttura del patrimonio di vigilanza e relativa adeguatezza patrimoniale; Rischio di credito con informazioni dello stesso negli approcci standard e AIRB, dettaglio delle esposizioni con le relative attivit di rischio ponderate e perdite su crediti; Tecniche di attenuazione del rischio di credito; Rischio di mercato; Rischio operativo; Operazioni fuori bilancio, contratti derivati inclusi;

Cartolarizzazioni secondo i requisiti del terzo pilastro con lintegrazione delle informazioni sugli strumenti finanziari strutturati secondo le indicazioni del Financial Stability Forum (FSF); Il terzo pilastro sar pubblicato - oltre che da UniCredit - dalle capogruppo dei sottogruppi Bank Austria AG e Pekao S.A. per i loro rispettivi gruppi bancari. Le informazioni relative al patrimonio di vigilanza ed agli assorbimenti patrimoniali sono pubblicate anche nella parte F della nota integrativa di bilancio, secondo lo schema previsto dalla Banca dItalia; ulteriori informazioni relative ai vari tipi di rischi sono riportate nella parte E della nota integrativa del bilancio.

Note:
1. 2. 3. Tutti gli importi, se non specificamente indicato sono da intendere in migliaia di Euro; Le informazioni sono riferite allarea di consolidamento prudenziale. Il presente documento costituisce una prima applicazione della normativa: non sono pertanto esposti dati storici, che saranno presenti a partire dalla prossima pubblicazione riferita al 31 dicembre 2008.

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Tavola 1 Requisito informativo generale


Informativa qualitativa
Rischio di credito
Il presidio dei rischi a livello di Gruppo (principalmente rischio di credito, di mercato, operativo ed integrazione degli stessi) assicurato dalla funzione Risk Management (CRO) di Capogruppo, cui attribuita la responsabilit: di ottimizzare la qualit dellattivo minimizzando il costo dei correlati rischi, coerentemente con gli obiettivi di rischio / redditivit assegnati alle aree di business; della definizione di linee guida, politiche e metodologie volte alla misurazione ed al controllo dei predetti rischi, in conformit alle disposizioni normative e regolamentari di riferimento, interne ed esterne. In tale ambito, un ruolo fondamentale ricoperto dal Comitato Rischi - presieduto dallAmministratore Delegato e composto, tra gli altri, dai Deputy CEO, dal CRO, dal CFO e dal CSO - che si riunisce con funzioni consultive e propositive per gli organi superiori o deliberanti (in funzione delle competenze) in merito alle linee guida strategiche, agli indirizzi relativi alle politiche finanziarie, alle politiche di Gruppo ed alle metodologie di misurazione riferite a tutte le tipologie di rischio. Allo scopo di assicurare il miglior presidio dei rischi, garantendo al contempo una sempre maggiore attenzione alle esigenze di business, la funzione Risk Management articolata al suo interno in uno Strategic Risk Management & Control department - che concentra le attivit di governo, controllo, gestione e reporting del rischio complessivo di Gruppo attraverso la definizione di metodologie, strategie, linee guida, policy a carattere generale o relative a tematiche di rischio interdivisionali, al fine di garantire omogeneit e coerenza complessiva di approccio su tematiche Group-wide - ed in tre strutture, denominate Divisional Risk Officers (DRO), cui demandata la responsabilit di controllo, gestione e reporting del rischio a livello delle pertinenti Divisioni di Business (Corporate / Private Banking, Retail e Market & Investment Banking (MIB) attraverso la definizione di linee guida divisionali, policy specifiche, coordinamento, supporto e diretta interfaccia con le Entit nella propria area di competenza. La responsabilit dei processi organizzativi a presidio del rischio di credito e di mercato in capo a strutture dedicate allinterno della funzione Organizzazione. La gestione del completamento del progetto Basilea 2 affidata ad una struttura di progetto dedicata, a diretto riporto del Deputy CEO, responsabile delle funzioni organizzative e di servizio, in co-leadership con lo Strategic Risk Management & Control department. Con particolare riferimento all'obbligo di osservanza dei limiti di concentrazione dei rischi creditizi nei confronti delle controparti rispetto al patrimonio di vigilanza, altres contemplato l'intervento della Capogruppo mediante il rilascio di pareri in ordine alle esposizioni rilevanti (c.d. Grandi Fidi). I rapporti tra la Capogruppo e le Entit del Gruppo che esercitano attivit creditizia, sono disciplinati da specifici documenti di governance che assicurano alla Capogruppo stessa il ruolo di direzione, supporto e controllo, in particolare nelle seguenti aree di attivit: politiche creditizie, assicurando ladozione e l'osservanza di principi creditizi, di norme e di processi comuni in termini di concessione, monitoraggio / gestione e recupero dei crediti, nel rispetto delle specificit locali di ciascun Paese; strategie creditizie, garantendo ladeguata composizione del portafoglio creditizio di Gruppo allo scopo di ottimizzare la creazione di valore; modelli, garantendo la coerenza e l'omogeneit tra i sistemi di valutazione e misurazione del rischio di credito di Gruppo, a livello sia di singola controparte, sia di portafoglio;

rischio di concentrazione creditizia, mediante la realizzazione dell'accentramento in Capogruppo del processo di assunzione di rischi creditizi nei confronti di banche e Stati Sovrani, nonch dell'analogo processo connesso alla valutazione, misurazione e controllo di quelli relativi alle maggiori esposizioni creditizie a livello di Gruppo;

prodotti creditizi, prevedendo linee guida per il loro rilascio e monitoraggio; monitoraggio del rischio creditizio di portafoglio, consentendo agli Organi competenti di essere periodicamente e tempestivamente informati sullevoluzione di tale aggregato a livello di ciascuna Entit del Gruppo.

In conformit al ruolo attribuito dalla governance aziendale alla Capogruppo, e specificamente alla funzione CRO, sono state emanate le General Group Credit Policies, disposizioni generali relative allo svolgimento dell'attivit creditizia a livello di Gruppo, che dettano le regole ed i principi che devono indirizzare, disciplinare ed omogeneizzare la valutazione e la gestione del rischio di credito, in linea con i principi e la best practice di Gruppo. Tali disposizioni generali sono integrate da normative specifiche che regolano lattivit creditizia verso determinate controparti (es. Banche e Stati Sovrani), fasi del processo (es. classificazione e gestione delle posizioni rischiose nonch processo di recupero crediti e gestione degli accantonamenti generici con lapplicazione della metodologia "IBNR") e segmenti di attivit (tra cui la Commercial Real Estate Financing Policy, che fornisce standard e metodi comuni nonch specifici parametri da adottare nei diversi contesti geografici in cui opera il Gruppo e la Bridge Equity Policy, che fornisce linee guida in materia di finanziamenti ed investimenti di capitale). Nellambito dei compiti di presidio del rischio di credito, alla funzione CRO della Capogruppo attribuito quello della gestione e della misurazione dello stesso, attraverso la creazione e lutilizzo di apposite metodologie. Tale compito comporta anche il costante aggiornamento delle metodologie sviluppate, assicurando, in collaborazione con la funzione Organizzazione, responsabile dei pertinenti processi, limplementazione delle stesse in conformit agli standard di "Basilea 2" ed in ottemperanza ai requisiti indicati da Banca dItalia. Come sopra evidenziato, la misurazione del rischio di credito viene effettuata sia a livello di singola controparte, sia a livello di portafoglio complessivo. Per quanto riguarda il rischio a livello di singolo soggetto affidato, le logiche e gli strumenti a supporto dellattivit creditizia, tanto nella fase di erogazione quanto in quella di monitoraggio, sono differenziati per tipologia di clientela. La valutazione del merito creditizio di una controparte, in sede di esame della domanda di affidamento, scaturisce dal processo di analisi di dati economici / finanziari / patrimoniali e qualitativi (relativamente al posizionamento competitivo dell'azienda, alla sua struttura societaria ed organizzativa, ecc., limitatamente alla clientela imprese del segmento corporate), delle caratteristiche geo-settoriali (limitatamente alla clientela imprese del segmento corporate) e comportamentali a livello di banca e di sistema (ad es. Centrale dei rischi), al fine di pervenire all'attribuzione di un rating, da intendersi quale definizione della probabilit di default (PD) della controparte medesima, con un orizzonte temporale di un anno. Il merito di credito della controparte viene rivisto su base annuale, sulla base alle nuove informazioni acquisite durante lanno. La controparte ovviamente valutata anche nellambito dell'eventuale gruppo economico di appartenenza, considerando pertanto il potenziale rischio massimo dellintero Gruppo UniCredit nei confronti del medesimo. Lattivit di monitoraggio articolata in due distinte fasi, caratterizzate dall'uso di differenti strumenti e fonti informative: il monitoraggio giornaliero delle anomalie ha luogo sulla scorta delle informazioni rivenienti dalla gestione della relazione con il cliente, mentre la sorveglianza sistematica adotta sistemi automatizzati, aventi lobiettivo di individuare tempestivamente le posizioni che evidenziano sintomi di deterioramento del profilo di rischio al fine di poterle poi gestire coerentemente. La sorveglianza sistematica (su base mensile) incentrata sulla cosiddetta gestione andamentale che, elaborando tutte le informazioni disponibili, di fonte interna ed esterna, esprime un punteggio (scoring) che rappresenta una valutazione sintetica di rischiosit di ciascun cliente monitorato. Tale punteggio ottenuto tramite una funzione statistica che sintetizza le informazioni a disposizione tramite un insieme di variabili rivelatesi significative nellindividuare, con un anticipo di dodici mesi, levento del default. Gli strumenti ed i processi concernenti lattivit di erogazione e di monitoraggio, fermo il rispetto dei principi a carattere generale di seguito accennati, presentano opportuni adattamenti in funzione delle peculiari caratteristiche dei differenti segmenti di clientela, al fine di assicurare il massimo livello di efficacia.
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Il tutto statisticamente sintetizzato in un rating interno, che tiene conto di elementi di valutazione quantitativi e qualitativi nonch, ove disponibili, delle informazioni comportamentali desunte dagli scoring gestionali sopra descritti. Il rating interno e, quindi, il livello di rischiosit assegnato alla controparte, viene preso in considerazione in sede di calcolo dei livelli deliberativi, vale a dire che, a parit di importi di fido da deliberare, le deleghe di poteri conferite per l'esercizio dell'attivit creditizia ai competenti organi si riducono progressivamente, in funzione dell'accentuarsi del profilo di rischio del cliente. Il modello organizzativo adottato prevede lesistenza di un rating desk (e di un Comitato Rating per le pratiche di pi rilevante entit), indipendente dalle funzioni di erogazione, cui assegnata la responsabilit di gestire leventuale modifica del giudizio automatico espresso dal modello, mediante lattuazione di un processo cosiddetto di override. Presso diverse Entit sono stati avviati progetti finalizzati ad omogeneizzare i processi creditizi, sulla base della best practice di Gruppo, sopra descritta. Le differenti Entit sono tenute a richiedere alla funzione CRO della Capogruppo apposito parere anteriormente alla concessione / riesame di linee di credito nei confronti di singole controparti / gruppi economici, qualora le medesime linee eccedano predeterminate soglie quantitative, opportunamente modulate in funzione di parametri oggettivi. La funzione CRO di Capogruppo attua sistematicamente il monitoraggio del portafoglio caratterizzato da rischio di credito, producendo a livello di Gruppo la relativa reportistica, sia ricorrente sia specifica, con lobiettivo di analizzare le principali componenti di tale rischio e di seguirne l'evoluzione nel tempo, onde poter cogliere tempestivamente eventuali sintomi di deterioramento e, quindi, intraprendere opportune iniziative correttive. Landamento del portafoglio di rischio di credito viene analizzato con riferimento ai suoi principali driver - quali la crescita e gli indicatori dei parametri di rischio, ai diversi segmenti di clientela, alle realt locali, ai settori industriali, nonch allandamento del portafoglio in default ed alla relativa copertura. Lattivit di monitoraggio e reporting del portafoglio al livello Group-Wide viene realizzata in stretta collaborazione con i Divisional Risk Officers (DRO) che, nei rispettivi perimetri divisionali, implementano proprie specifiche attivit di reporting e di monitoraggio sulle posizioni soggette a rischio di credito. La gestione avanzata del rischio di credito, a livello dellintero portafoglio crediti, parte del processo di elaborazione delle strategie creditizie di Gruppo. L'obiettivo di elaborazione delle strategie creditizie triplice: definire lottimale composizione dei portafogli creditizi in coerenza con lobiettivo della sostenibile creazione di valore, partendo da un condiviso livello di propensione al rischio, conformemente ai criteri ed al quadro di riferimento di Gruppo in tema di allocazione del capitale e di creazione di valore; assicurare supporto alle competenti funzioni / Divisioni della Capogruppo ed alle Entit del Gruppo, per l'adozione di iniziative finalizzate al raggiungimento di una composizione ottimale del portafoglio, attraverso azioni e piani di strategie commerciali; fornire un insieme delle linee guida ed azioni di supporto necessarie allo svolgimento del processo di budget commerciale e creditizio, coerente con la visione strategica della Capogruppo. Lattuazione delle strategie creditizie avviene utilizzando tutte le misurazioni disponibili riferite al rischio di credito. In particolare le evidenze di un modello credit VaR garantiscono una corretta e prudenziale gestione del rischio di portafoglio, attraverso lapplicazione di metodologie e strumenti avanzati. Relativamente a tali applicazioni, nell'ambito delle strategie creditizie vengono sviluppate le attivit concernenti le analisi di vulnerabilit e quelle di supporto alla Capital Adequacy, attraverso il presidio e la gestione degli stress test riferiti al rischio di credito. Per quanto attiene specificatamente la gestione dei rischi di portafoglio, particolare rilevanza attribuita a quello di concentrazione creditizia, considerata l'importanza dello stesso rispetto al totale delle attivit creditizie. Tale rischio, coerentemente con la definizione fornita dalla normativa di "Basilea 2", si configura verso qualsiasi controparte o gruppo economico che presenti il potenziale per produrre perdite ritenute sufficientemente rilevanti da compromettere, per il Gruppo, la capacit di prosecuzione della normale operativit. Al fine di identificare, gestire, misurare e monitorare il rischio di concentrazione, la funzione preposta in Capogruppo svolge lattivit di credit limit setting, attraverso diverse modalit operative volte a coprire due differenti forme del suddetto rischio, relative ad esposizioni creditizie di importo rilevante in capo ad una singola controparte o ad un insieme di controparti

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economicamente correlate (bulk risk), oppure ad esposizioni creditizie di controparti accomunate dallo stesso settore di attivit economica. Per quanto concerne le politiche di copertura e di attenuazione del rischio, si faccia riferimento alla Tavola 8 Tecniche di mitigazione del rischio del credito - Informativa qualitativa. Sistemi di gestione, misurazione e controllo Nellambito dei compiti di presidio del rischio di credito, alla funzione CRO della Capogruppo attribuito quello della gestione e della misurazione del medesimo, attraverso la creazione e lutilizzo di apposite metodologie. Tale compito comporta anche laggiornamento delle metodologie sviluppate assicurando, in collaborazione con la funzione Global banking services, responsabile dei processi organizzativi, limplementazione delle stesse in conformit agli standard di "Basilea II" ed in ottemperanza ai requisiti indicati da Banca dItalia. La misurazione del rischio di credito viene effettuata sia a livello individuale di singola controparte, sia a livello dellintero portafoglio. Per quanto riguarda la componente individuale del rischio, ossia quella associata alle singole relazioni, le logiche e gli strumenti a supporto dellattivit creditizia tanto nella fase di erogazione quanto in quella di monitoraggio, passano attraverso un processo di valutazione del merito creditizio ad alto valore aggiunto e differenziato per tipologia di clientela. La valutazione del merito creditizio di una controparte, in sede di esame della domanda di affidamento, scaturisce dal processo di analisi dei seguenti dati: economici / finanziari / patrimoniali, qualitativi, relativamente al posizionamento competitivo dell'azienda, alla sua struttura societaria ed organizzativa ecc. (limitatamente alla clientela imprese del segmento "corporate"), caratteristiche geo-settoriali (limitatamente alla clientela imprese del segmento "corporate"), comportamentali a livello di banca e di sistema (ad es. Centrale dei rischi),al fine di pervenire all'attribuzione di un rating, da intendersi quale definizione della probabilit di default (PD) della controparte medesima, con un orizzonte temporale di un anno. Il merito di credito della controparte viene rivisto su base annuale, sulla base delle nuove informazioni pervenute durante lanno. La controparte valutata nellambito anche dell'eventuale gruppo economico di appartenenza, considerando il teorico rischio massimo dellintero Gruppo. Lattivit di monitoraggio gestita da sistemi automatizzati che hanno lobiettivo di identificare tempestivamente e gestire coerentemente quelle posizioni che evidenziano sintomi di deterioramento del profilo di rischio, sulla base dei modelli originariamente posti in essere a beneficio delle Entit italiane del Gruppo. Il monitoraggio sistematico (su base mensile) incentrato sulla cosiddetta gestione andamentale che, sulla base di tutte le informazioni disponibili, di fonte interna ed esterna, esprime un punteggio (scoring) che rappresenta una valutazione sintetica di rischiosit di ciascun cliente monitorato. Tale punteggio ottenuto tramite una funzione statistica che sintetizza le informazioni a disposizione tramite un insieme di variabili rivelatesi significative nellindividuare, con un anticipo di dodici mesi, levento del default. Gli strumenti ed i processi concernenti lattivit di erogazione e monitoraggio, fermo il rispetto dei pi sotto accennati principi a carattere generale, presentano opportuni adattamenti in funzione delle peculiari caratteristiche dei differenti segmenti di clientela, al fine di assicurare il massimo livello di efficacia. Il tutto statisticamente sintetizzato in un rating interno, che tiene conto di elementi di valutazione quantitativi e qualitativi nonch, ove disponibili, delle informazioni comportamentali desunte dagli scoring gestionali sopra descritti. Il rating interno, e quindi la rischiosit assegnata alla controparte, entra nel calcolo dei livelli deliberativi; vale a dire che, a parit di importi da erogare, le deleghe di poteri conferite per l'esercizio dell'attivit creditizia ai competenti organi si riducono progressivamente in funzione dell'accentuarsi della rischiosit del cliente. Il modello organizzativo adottato prevede lesistenza di un "rating desk", indipendente dalle funzioni di erogazione, cui assegnata la responsabilit di gestire leventuale correzione del giudizio automatico espresso dal modello, mediante lattuazione di un processo cosiddetto di override.

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Presso diverse Entit sono stati avviati progetti finalizzati ad omogeneizzare i processi creditizi, sulla base della best practice di Gruppo, sopra descritta. Le differenti Entit sono tenute a richiedere alla funzione CRO della Capogruppo, apposito parere anteriormente alla concessione / riesame di linee di credito nei confronti di singole controparti / gruppi economici, qualora le medesime linee eccedano predeterminate soglie quantitative, opportunamente modulate in funzione di parametri oggettivi. Relativamente allapplicazione della normativa Basilea 2, UniCredit ha ottenuto dalla Banca dItalia lautorizzazione ad adottare i metodi avanzati per la determinazione dei requisiti patrimoniali a fronte del rischio di credito. In questa prima fase, dette metodologie sono state adottate dalla Capogruppo, da alcune controllate italiane, nonch da HypoVereinsbank (HVB AG) e da Bank Austria (BA AG), mentre, successivamente, saranno applicate dalle altre societ del Gruppo secondo un piano di estensione progressiva comunicato allAutorit di Vigilanza. I modelli di rating sopra menzionati vengono utilizzati ai fini del calcolo del requisito regolamentare derivante dagli obblighi di Primo Pilastro ma rappresentano soprattutto una componente fondamentale dei processi decisionali e di governance. In particolare le aree di maggiore utilizzo dei sistemi di rating interni sono le seguenti: i processi creditizi, nelle diverse fasi: concessione / rinnovo. Lassegnazione dei rating interni rappresenta un momento fondamentale nel processo di valutazione del merito di credito della controparte / transazione e costituisce la fase preliminare per la concessione / rinnovo delle linee di credito. Il rating, assegnato prima della delibera, viene reso disponibile nellambito del processo di erogazione, integrato, in maniera sostanziale, nella valutazione e commentato nella proposta creditizia. Pertanto il rating rappresenta un fattore fondamentale, con lammontare delle esposizioni creditizie, per definire lOrgano competente per la delibera; monitoraggio. Il processo di monitoraggio creditizio finalizzato ad individuare ed a reagire tempestivamente ai primi sintomi di possibile deterioramento della qualit creditizia del cliente, consentendo pertanto di intervenire nella fase antecedente alleffettivo stato di default (quando cio esiste ancora la possibilit di recupero della creditoria). Le azioni si focalizzano principalmente sul controllo andamentale dellesposizione, fino a giungere, laddove necessario, al totale disimpegno nei confronti del cliente. Oltre a determinare un positivo impatto in termini di EAD, la fase di monitoraggio consente lottimizzazione delle condizioni per una eventuale successiva fase di recupero, tramite richiesta di garanzie aggiuntive, con conseguente riduzione della LGD; recupero crediti. Il processo di valutazione della strategia da adottare per posizioni classificate a default, condotta a livello di cliente / transazione e finalizzata al calcolo simulato del Valore Netto Attualizzato degli importi netti recuperati e della LGD, si basa sulla definizione della LGD stessa. In presenza di strategie di recupero alternative, viene selezionata quella associata al pi basso valore di LGD. La LGD rappresenta inoltre la base per il pricing da attribuire al passaggio dei crediti non performing ad Aspra Finance; le politiche di accantonamento. Per la clientela in bonis stato adottata la metodologia delle perdite sostenute ma non riportate (Incurred but not reported losses, IBNR), che utilizza i valori della perdita Attesa mediante il parametro Loss Confirmation Period (LCP) per il calcolo degli accantonamenti. Per le controparti classificate a default, le previsioni di perdita si basano sulla valutazione del profilo di rischio dellesposizione e della LGD; la gestione e allocazione del capitale. Il rating elemento essenziale anche per quanto attiene al processo di quantificazione, gestione ed allocazione del capitale. In particolare, gli output dei sistemi di rating vengono integrati, a livello di Capogruppo con riferimento al Gruppo nel suo complesso, nei processi volti alla misurazione del capitale (sia regolamentare che economico) ed alla gestione del medesimo, da un lato; nei processi volti alla determinazione delle misure risk adjusted performance e del conto economico rettificato a fini di pianificazione strategica;

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la pianificazione strategica. La rischiosit della clientela rappresenta un driver rilevante nel contesto della pianificazione strategica, del budgeting e delle previsioni, per la quantificazione dellRWA, delle rettifiche nette di conto economico e degli impieghi di stato patrimoniale;

la reportistica. Vengono prodotti specifici report per lAlta Direzione a livello consolidato / divisionale/ regionale e per singola Entit, che mostrano landamento del portafoglio di rischio di credito, fornendo informazioni sulla Esposizione a Default, Perdita Attesa, PD e LGD medie per i diversi segmenti di clientela, in accordo con i sistemi di rating interni implementati. I rating sono inoltre utilizzati nella definizione del pricing e degli MBO da assegnare ai Gestori, nonch nellidentificazione dei clienti con EVA negativo, su cui vengono adottate azioni mirate.

Per il raggiungimento della compliance alla c.d. normativa di Basilea 2, UniCredit Group ha effettuato specifiche attivit finalizzate a definire e soddisfare tutti i requisiti necessari per lapplicazione delle tecniche di Credit Risk Mitigation (CRM). Si infatti proceduto alla: emissione di policies che rappresentano il recepimento, linterpretazione e linteriorizzazione dei requisiti normativi della CRM allinterno del Gruppo. La produzione di questa documentazione - per la quale si fatto riferimento alla Circolare della Banca d'Italia n. 263 del 27 dicembre 2006 e successivi aggiornamenti, alle direttive comunitarie 2006/48/CE e 2006/49/CE ed al documento "Convergenza internazionale della misurazione del capitale e dei coefficienti patrimoniali. Nuovo schema di regolamentazione" del Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria - ha perseguito diversi obiettivi volti ad incoraggiare lottimizzazione della gestione delle garanzie ed a definire le regole di ammissibilit, valutazione, monitoraggio e gestione delle garanzie personali e reali in linea con i requisiti generali e specifici; definizione di nuovi processi che rappresentano lapplicazione delle policies nella gestione delle garanzie allinterno del Gruppo. Sulla base di una gap analysis tra las-is ed il modello target si proceduto a implementare nuovi processi di gestione delle garanzie, coerentemente con quanto previsto dalla normativa Banca dItalia e dalle linee guida di Gruppo. Poich nella valutazione delle tecniche di CRM UniCredit Group enfatizza limportanza del requisito della certezza legale, particolare importanza stata prestata nellimplementazione dei processi necessari al suo soddisfacimento; implementazione di strumenti IT che permettono di informatizzare il processo di gestione delle garanzie. In particolare, Unicredit Group ha sviluppato un solido ed efficace sistema per lapplicazione delle tecniche di CRM a partire dalla valutazione ed acquisizione delle garanzie, fino al monitoraggio ed allescussione delle stesse. Limplementazione del sistema informativo, ha permesso di gestire, raccogliere ed archiviare i dati necessari alla verifica del soddisfacimento dei requisiti richiesti per lammissibilit ed al calcolo degli indicatori di rischio. Tali dati sono utilizzati per definire se le garanzie sono da considerarsi valide ai fini di CRM e per applicare opportuni scarti prudenziali come richiesto dalla normativa di Basilea 2 (per la valutazione della volatilit, sono stati definiti scarti stimati internamente basati sulla metodologia Value at Risk). Inoltre lo sviluppo dei sistemi di rating avanzati e la loro introduzione nei processi aziendali ha comportato, in base al nuovo impianto regolamentare, la necessit di istituire, sia presso la Capogruppo che presso le Entit, un processo di convalida dei sistemi di rating ed un ampliamento delle attivit richieste alla funzione di Internal Audit con riferimento alla revisione dei sistemi stessi. Obiettivo del processo di convalida esprimere un giudizio in merito al regolare funzionamento, alla capacit predittiva e performance complessiva dei sistemi IRB adottati ed alla loro coerenza con le prescrizioni normative, in particolare mediante: valutazione del processo di sviluppo del modello, con specifico riferimento alla logica sottostante e ai criteri metodologici a supporto della stima dei parametri di rischio; valutazione dellaccuratezza delle stime di tutte le componenti rilevanti di rischio mediante analisi di performance del sistema, calibrazione dei parametri e benchmarking;

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accertamento che il sistema di rating sia effettivamente utilizzato nei diversi ambiti della gestione; analisi dei processi operativi, dei presidi di controllo, della documentazione e delle infrastrutture informatiche connesse con i sistemi di rating.

I risultati dellattivit di convalida interna, svolta in coerenza con gli standard di validazione, e la cui profondit di analisi differisce in funzione della tipologia (groupwide o locale) o localizzazione (Italia o estero) del sistema di rating, sono riportati ad un unico modello di rappresentazione (framework) con lobiettivo di ricondurre ad unit lanalisi relativa alle diverse componenti del sistema di rating. Il framework adottato consiste in una riconduzione schematica di tutti i requisiti minimi quantitativi ed organizzativi di dettaglio previsti da Banca dItalia a specifici principi chiave, riferibili a diverse aree tematiche di analisi del sistema di rating (disegno del modello, componenti di rischio, utilizzo interno e reporting, IT e qualit dei dati e governo societario), ed funzionale alla valutazione del posizionamento di dettaglio dei sistemi di rating rispetto alla normativa di Vigilanza. Le aree di analisi riconducibili ai requisiti organizzativi previsti dalla Circolare sono infatti disegno del modello (model design), utilizzo interno (internal use) e reporting, IT e qualit dei dati (IT/data quality) e governo societario (governance). Obiettivo invece dellattivit di revisione interna dei sistemi di rating interni da parte dellInternal Audit la verifica della funzionalit del complessivo assetto dei controlli sui medesimi che consiste nel: verificare la conformit dei sistemi IRB rispetto ai requisiti normativi; verificare lutilizzo gestionale dei sistemi di rating; verificare ladeguatezza e completezza del processo di convalida dei sistemi di rating.

In tale contesto la Direzione Internal Audit di Capogruppo, allo scopo di supportare le Entit sulla qualit dei Sistemi dei Controlli Interni e curare levoluzione delle metodologie di revisione in coerenza con i mutamenti degli scenari di riferimento, ha coordinato lo sviluppo di una metodologia comune per leffettuazione delle attivit di revisione. Tale metodologia stata sviluppata al fine di valutare la fondatezza delle conclusioni delle funzioni di controllo del rischio ed il rispetto del requisiti normativi previsti con particolare riferimento al processo di convalida interna dei sistemi interni di misurazione e controllo del rischio.

Rischio di mercato
In generale, i rischi di mercato per una banca derivano dagli effetti delle variazioni dei prezzi o degli altri fattori di rischio di mercato sul valore delle posizioni scritte nei propri libri, sia nel caso in cui queste siano detenute nel portafoglio di negoziazione (trading book) che, alternativamente, risultino rivenienti dalloperativit commerciale e dalle scelte di investimento strategiche (banking book). La gestione dei rischi di mercato nel Gruppo UniCredit ricomprende, perci, tutte le attivit connesse con le operazioni di tesoreria e di gestione della struttura patrimoniale, nella Capogruppo come nelle singole societ che compongono il gruppo stesso. La Capogruppo monitora le posizioni di rischio a livello di Gruppo. Le singole societ componenti il Gruppo, nellambito delle loro specifiche responsabilit, controllano le proprie posizioni di rischio in coerenza con le politiche di supervisione del Gruppo UniCredit. I risultati delle attivit di monitoraggio svolte dalle singole societ vengono comunque condivisi con la Capogruppo. Le singole societ componenti il Gruppo producono giornalmente rapporti dettagliati sullandamento della loro attivit e sulla rischiosit connessa, inviando la documentazione sui rischi di mercato alla Capogruppo. La responsabilit di aggregare tali informazioni e produrre la documentazione informativa sui rischi di mercato complessivi in carico allunit Group Market Risk della Capogruppo.

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Struttura organizzativa
Il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo stabilisce le linee guida strategiche per lassunzione dei rischi di mercato definendo, in funzione della propensione al rischio e degli obiettivi di creazione di valore in rapporto ai rischi assunti, lallocazione del capitale per la Capogruppo stessa e per le societ controllate. Il Comitato Rischi della Capogruppo ha funzione consultiva e propositiva circa le decisioni dellAmministratore Delegato e nella definizione di proposte dellAmministratore Delegato al Consiglio di Amministrazione sui seguenti temi: definizione delle linee guida metodologiche per la creazione dei modelli per la misurazione ed il controllo dei rischi di Gruppo; definizione delle politiche di rischio di Gruppo (identificazione dei rischi, analisi del livello di propensione al rischio, definizione degli obiettivi di allocazione del capitale e della struttura dei limiti per tipologia di rischio, allocazione delle relative responsabilit funzionali sulle Direzioni e Divisioni competenti); definizione di azioni correttive volte a riequilibrare le posizioni di rischio del Gruppo.

Il Comitato Rischi composto dai seguenti membri: Amministratore Delegato (Presidente del Comitato), i Deputy CEOs, Chief Risk Officer (presiede il Comitato in assenza dellAmministratore Delegato), Chief Financial Officer. Il Responsabile della Direzione Internal Audit di Capogruppo partecipa inoltre al Comitato Rischi in qualit di uditore senza diritto di voto. Nellaprile 2008 il Consiglio di Amministrazione ha approvato le linee guida per la riorganizzazione del modello Group Market Risks, con lobiettivo di riunire tutte le funzioni di Market Risk sotto ununica responsabilit, creando cos il nuovo Group Market Risk Department allinterno del MIB Divisional Risk Office and Group Market Risks Dept. In particolare, ci comporta: la concentrazione delle responsabilit per il Market Risk Management (misurazione, valutazione, monitoraggio e controllo) sotto il nuovo Group Market Risks department, responsabile del presidio dei rischi del portafoglio di negoziazione e bancario a livello di Gruppo, nonch di assicurare la coerenza delle politiche, metodologie e pratiche relative ai rischi di mercato tra le Divisioni e le Entit; lintroduzione, allinterno del nuovo department, di due team specializzati per il Trading e il Treasury Risk Management, inclusa: lintroduzione del ruolo di trading risk manager, responsabile del presidio del rischio di mercato riferito alle specifiche business line a livello di Gruppo; lintroduzione del ruolo di treasury risk manager, responsabile del presidio del rischio di liquidit riferito agli specifici banking book a livello di Gruppo;

la costituzione di presidi unitari per larchitettura e le metodologie del Market Risk incluse le responsabilit riguardanti Risk Technologies, Risk Methods, Model Testing e Group-wide New Products Process, ma con lesclusione del Front Office Risk Modelling;

la coerente riallocazione delle responsabilit tra la Capogruppo e le Legal Entities: in particolare, le Legal Entities/filiali si concentreranno sullimplementazione del Local New Products Process (NPP), limplementazione delle infrastrutture, la P&L validation e il Desk Control

il mantenimento della complessiva responsabilit del CRO sui rischi di mercato di Gruppo e sui rischi di mercato e di credito della MIB attraverso attivit di indirizzo e monitoraggio da realizzare anche allinterno del Comitato Rischi (organo competente per lapprovazione/condivisione delle proposte del DRO riguardanti strategie, politiche, modelli e limiti di rischio nonch attivit/iniziative di monitoraggio), di cui il CRO membro.

Di conseguenza, in data 1 agosto, il Consiglio di Amministrazione ha approvato la nuova Market Risk Governance, che definisce il framework della funzione Market Risks di Capogruppo relativamente al ruolo di indirizzo, supporto e controllo delle corrispondenti funzioni delle Legal Entities, coerentemente con il ruolo di Capogruppo svolto da UniCredit SpA.
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La Capogruppo, infine, propone i limiti e le investment policy per il Gruppo e per le sue entit in sintonia con il processo di allocazione del capitale in sede di elaborazione del budget annuale. Lunit di Asset and Liability Management della Capogruppo, in coordinamento con gli altri centri di liquidit regionali, svolge lattivit di gestione dellALM strategico ed operativo, con lobiettivo di assicurare lequilibrio degli assetti patrimoniali e la sostenibilit economica e finanziaria delle politiche di crescita del Gruppo nel mercato dei prestiti, ottimizzando il profilo di rischio di cambio, tasso e liquidit del Gruppo.

Rischio operativo
Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione dei rischi operativi

Definizione di rischio operativo


Si definisce rischio operativo il rischio di perdite dovute ad errori, violazioni, interruzioni, danni causati da processi interni, personale, sistemi o causati da eventi esterni. Tale definizione include il rischio legale e di compliance, ma esclude quello strategico e reputazionale. Ad esempio possono essere definite operative le perdite derivanti da frodi interne o esterne, rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro, reclami della clientela, distribuzione dei prodotti, multe e altre sanzioni derivanti da violazioni normative, danni ai beni patrimoniali dellazienda, interruzioni delloperativit e disfunzione dei sistemi, gestione dei processi.

Framework di Gruppo per la gestione dei rischi operativi


Il Gruppo UniCredit ha definito sistema di gestione dei rischi operativi linsieme di politiche e procedure per il controllo, la misurazione e la mitigazione dei rischi operativi nel Gruppo e nelle entit controllate. Le politiche di rischio operativo, applicabili a tutte le entit del Gruppo, sono principi comuni che stabiliscono il ruolo degli organi aziendali, della funzione di controllo dei rischi, nonch le interazioni con le altre funzioni coinvolte nel processo. La Capogruppo coordina le entit del Gruppo secondo quanto stabilito nella normativa interna e nel manuale di controllo dei rischi operativi. Specifici comitati rischi (comitato rischi, alco, comitato rischi operativi) sono costituiti per monitorare lesposizione, le azioni di mitigazione, le metodologie di misurazione e di controllo. Le metodologie di classificazione e completezza dei dati, analisi di scenario, indicatori di rischio, reporting e misurazione del capitale di rischio sono responsabilit della funzione di operational risk management di Capogruppo e vanno applicate dalle entit del Gruppo. Elemento cardine del sistema di controllo lapplicativo informativo a supporto per la raccolta dei dati, il controllo dei rischi e la misurazione del capitale. Le metodologie di controllo dei rischi operativi sono state estese alle societ rilevanti del Gruppo Capitalia acquisite nel corso del 2007 e inserite nel piano di roll out AMA di Gruppo. UniCredit Group ha ottenuto nel mese di marzo 2008 lautorizzazione allutilizzo del modello AMA per il calcolo del capitale a fronte dei rischi operativi. Lutilizzo di tale metodo verr nel tempo esteso alle principali societ del Gruppo in base ad un piano di roll out.

Struttura organizzativa
LAlta direzione responsabile per lapprovazione di tutti gli aspetti rilevanti del framework di gruppo dei rischi operativi, per la verifica delladeguatezza del sistema di misurazione e controllo e viene informata regolarmente circa variazioni del profilo di rischio e lesposizione ai rischi operativi.

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Il Comitato Rischi riveste funzioni consultive e di proposta per la definizione delle linee guida e delle politiche di gestione delle varie tipologie di rischio, in particolare delibera in materia di metodologie di misurazione e controllo e relativi manuali. Il Comitato Rischi Operativi, presieduto dal Chief Risk Officer di Gruppo, riunisce le funzioni di controllo dei rischi operativi delle principali entit del Gruppo e altre funzioni rilevanti della Capogruppo. Il Comitato viene aggiornato sullesposizione ai rischi operativi e sulle azioni di gestione e mitigazione dei rischi intraprese. Lunit Operational Risk Management della Capogruppo, nellambito dellarea Risk Control & Policies Direzione Risk Management, definisce il modello di calcolo del capitale a rischio operativo di Gruppo e le linee guida per il controllo dei rischi operativi, ha inoltre un ruolo di supporto e controllo nei confronti delle funzioni Orm delle societ per verificare il rispetto degli standard di Gruppo nella realizzazione dei processi e delle metodologie di controllo. Le funzioni di operational risk management nelle entit controllate forniscono formazione specifica sui rischi operativi al personale, che pu anche avvalersi di programmi di formazione disponibili via intranet e sono responsabili per la corretta realizzazione degli elementi del framework di Gruppo. Un regolare aggiornamento degli aspetti sia normativi che gestionali sui rischi operativi predisposto dalla funzione Operational Risk Management di UniCredit e inviato alle funzioni responsabili del controllo e gestione dei rischi operativi.

Sistema di misurazione e allocazione del capitale


UniCredit ha sviluppato un metodo interno per la misurazione del requisito di capitale. Questo calcolato tenendo conto dei dati di perdita interni, dei dati di perdita esterni (consortili e pubblici), dei dati di perdita generati tramite analisi di scenario e degli indicatori di rischio. Il calcolo viene effettuato utilizzando come classi le tipologie di evento operativo. Per ogni classe di rischio, la severit e la frequenza delle perdite sono stimate separatamente per arrivare alla distribuzione delle perdite annue tramite simulazione, tenendo conto della copertura assicurativa. La distribuzione di severit viene stimata su dati interni, dati esterni e dati generati tramite analisi di scenario, mentre la frequenza stimata sui soli dati interni. Per ognuna delle classi, si applica una correzione in funzione degli indicatori di rischio operativo. Le distribuzioni di perdita annua, ottenute per ciascuna classe di rischio, sono aggregate tramite funzioni copula. Il capitale di rischio quindi calcolato sulla distribuzione aggregata delle perdite ad un livello di confidenza del 99,9% a fini regolamentari e ad un livello del 99,97% a fini di capitale economico. Tramite meccanismi di allocazione si identificano i requisiti di capitale delle entit, riflettendo lesposizione e lefficacia del processo di gestione dei rischi operativi. Lapproccio AMA ha ricevuto formale approvazione da parte delle Autorit competenti per un perimetro di societ del Gruppo che al 30 giugno u.s. copre circa il 62% dellindicatore rilevante (i.e. margine di intermediazione). Il piano di roll out prevede lestensione di tale metodo a tutte le societ rilevanti del Gruppo e si concluder entro il 2012. Le societ non ancora autorizzate allutilizzo dei metodi avanzati contribuiscono al requisito patrimoniale consolidato sulla base del metodo standard o base.

Reporting
Un sistema di reporting stato sviluppato dalla Capogruppo per informare lalta direzione e gli organi di controllo interno in merito allesposizione ai rischi operativi del Gruppo ed alle azioni intraprese per mitigarli. In particolare, con periodicit trimestrale vengono forniti aggiornamenti sullandamento delle perdite operative, la stima del capitale a rischio, eventi esterni rilevanti e le principali iniziative intraprese per la mitigazione dei rischi operativi nelle varie Divisioni di business. Una sintesi sullandamento degli indicatori di rischio pi significativi viene elaborata con cadenza mensile. Al Comitato Rischi Operativi di Gruppo vengono inoltre presentati i risultati delle principali analisi di scenario svolte e livello di Gruppo e le relative azioni di mitigazione intraprese.

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Gestione e mitigazione del rischio


La gestione del rischio consiste nella revisione dei processi per la riduzione dei rischi rilevati, con la possibilit di procedere allesternalizzazione di alcune attivit, e nella gestione delle politiche assicurative per coprire i rischi operativi, con lidentificazione di idonee franchigie e limiti. Inoltre, la verifica regolare dei piani di continuit operativa assicura la gestione del rischio operativo nei casi di interruzione dei principali servizi. Il Comitato rischi (o altri organi, secondo quanto previsto dalla regolamentazione locale) rivede i rischi rilevati dalle funzioni di operational risk delle entit, con il supporto delle funzioni interessate, e verifica le iniziative di mitigazione.

Altri rischi
Le fattispecie di rischio precedentemente descritte, pur rappresentando le principali tipologie, non esauriscono il novero di tutte quelle esistenti. Il Gruppo ha provveduto ad individuare e ridelineare le fattispecie analizzate ampliandone il range, al fine di pervenire ad una pi accurata misurazione dei rischi assunti. Parallelamente, sono state definite modalit di aggregazione per giungere alla misurazione della rischiosit complessiva, integrando le singole tipologie tramite la determinazione del capitale interno. Questi sforzi sono volti al conseguimento di due obiettivi: il principale il miglioramento della comprensione dei value driver allinterno di ciascuna linea di business, in modo che la funzione Risk Management possa svolgere un efficace ruolo di supporto nei processi decisionali. Il secondo obiettivo rappresentato dallaffinamento dei sistemi di controllo interno, di cui la funzione Risk Management uno dei principali attori. Lattivit di ridefinizione ed ampliamento del perimetro delle tipologie di rischio individuate, che si intende presidiare nell'ambito del Gruppo, viene svolta in due fasi. Nella prima fase si provvede alla ricognizione dei rischi impliciti nelle proprie posizioni - attive o passive - e nelle attivit svolte, nella seconda alla definizione delle modalit di misurazione. Relativamente alla prima fase, il Gruppo ha individuato le seguenti tipologie di rischio: rischio di business (business risk); rischio immobiliare (real estate risk); rischio degli investimenti azionari (financial investment risk); rischio strategico; rischio reputazionale.

Di seguito sono riportate le definizioni degli stessi.

Rischio di business
Deriva da una contrazione dei margini non determinata da rischi di mercato, di credito ed operativo, ma da variazioni del contesto competitivo o del comportamento dei clienti. Le linee guida per il business risk presentano una metodologia standard per il calcolo del rischio derivante dalle fluttuazioni degli utili. Le societ denominate come medie e grandi sono tenute a implementare integralmente il modello, mentre quelle piccole ne sono esentate poich il rischio verr calcolato con una procedura semplificata. La raccolta dei dati viene effettuata con cadenza trimestrale, sulla scorta dei contenuti di un format, pre-determinato dalla Capogruppo ed aggiornato dalle Entit relativamente alle voci di bilancio che determinano il livello di costi e ricavi da inserire nel modello. Tali voci sono scelte in modo tale da garantire la non sovrapposizione con altri tipi di

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rischio. Le serie storiche per la calibrazione di volatilit e correlazioni vengono costruite a partire dal bilancio mensile e raggruppate per clusters divisionali, mentre i valori di mercato annuali, per i quali esse vengono moltiplicate, sono estratti dal bilancio trimestrale. Il calcolo prevede lutilizzo di una distribuzione normale, a partire dalla quale viene calcolato un EaR con intervallo di confidenza al 99,97% ed orizzonte temporale di un anno (metodo varianza-covarianza). Il VaR relativo viene poi calcolato moltiplicando lEaR per un fattore, funzione dellorizzonte temporale di tre anni e del tasso dinteresse. Esso misurato a livello Gruppo, Divisione, Sottogruppo ed Entit, sia in termini di capitale di rischio stand-alone, sia diversificato; nel secondo caso il beneficio di diversificazione intra-rischio viene successivamente riallocato alle singole Entit proporzionalmente al rapporto tra VaR di Gruppo e somma degli stand-alone di tutte le Entit. Il capitale intra-diversificato marginale di ciascuna Entit esiste solo in funzione di quello di Gruppo, rappresentando uno degli elementi preliminari per il calcolo del capitale economico aggregato. A scopo di monitoraggio, il business risk a livello Gruppo, Capogruppo e Divisioni, calcolato trimestralmente o ogni volta ci sia ritenuto necessario a causa di cambiamenti rilevanti nel mercato di riferimento. In fase di budgeting, esso viene calcolato in ottica prospettica per supportare il processo di allocazione capitale in quanto rientrante tra le misure di rischio da aggregare.

Rischio immobiliare (real estate risk)


Consiste nelle potenziali perdite derivanti dalle fluttuazioni negative del valore del portafoglio immobiliare di propriet del Gruppo, in capo alle societ, a trust immobiliari ed a special-purpose vehicle, mentre sono ovviamente esclusi gli immobili di pertinenza della clientela, gravati da garanzie ipotecarie. Solo le societ denominate come medie e grandi sono tenute a implementare integralmente il modello;le restanti piccole ne sono esentate poich il rischio verr calcolato con una procedura semplificata. Il calcolo del real estate risk prevede inoltre lesclusione delle propriet immobiliari come assunte in garanzia e includendo invece le propriet delle societ strumentali e controllate. La raccolta dei dati viene effettuata con cadenza trimestrale, sulla scorta dei contenuti di un format, pre-determinato dalla Capogruppo, ove le Entit sono tenute a fornire alcune informazioni di carattere generale sugli immobili, il relativo valore di mercato e di bilancio. Ai fini del calcolo del rischio immobiliare, qualora il valore di mercato non possa essere fornito, esso viene temporaneamente sostituito con il valore di bilancio. A ciascuna Entit inoltre richiesto di associare le propriet ad indici di settore, per area geografica o citt, necessari per il calcolo di volatit e correlazioni nel modello. Il calcolo prevede lutilizzo di una distribuzione normale, a partire dalla quale viene calcolato un VaR con intervallo di confidenza al 99,97% ed orizzonte temporale di un anno (metodo varianza-covarianza). Il VaR risultante misurato a livello Gruppo, Divisione, Sottogruppo ed Entit, sia in termini di capitale di rischio stand-alone sia diversificato; nel secondo caso il beneficio di diversificazione intra-rischio viene successivamente riallocato alle singole Entit sulla base del contributo marginale al VaR intra-diversificato di Gruppo da queste apportato. Il capitale intra-diversificato marginale di ciascuna Entit esiste solo in funzione di quello di Gruppo, rappresentando uno degli elementi preliminari per il calcolo del capitale economico aggregato. A scopo di monitoraggio, il real estate risk a livello Gruppo, Capogruppo e Divisioni calcolato trimestralmente o ogni qual volta ci sia ritenuto necessario a causa di cambiamenti rilevanti nel mercato di riferimento. In fase di budgeting, esso viene calcolato in ottica prospetticaper supportare il processo di allocazione capitale in quanto rientrante tra le misure di rischio da aggregare.

Rischio di investimenti azionari (financial investment risk)


Rappresenta le potenziali perdite di valore rivenienti da investimenti finanziari non speculativi in societ esterne al Gruppo, intendendo per tale il perimetro valido ai fini di consolidamento contabile. Non sono quindi considerate le posizioni appartenenti al cd. trading book. Le societ denominate come medie e grandi sono tenute a implementare integralmente il modello; le restanti piccole ne sono esentate poich il rischio verr calcolato con una procedura semplificata.

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Il calcolo del financial investment risk prevede lesclusione delle partecipazioni in societ non appartenenti al Gruppo o al trading book, pu includere invece: azioni (quotate e non quotate), derivati sullequity, private equity e partecipazioni in fondi (comuni, hedge e private equity). La valutazione del rischio viene effettuata con due distinte metodologie: una incentrata su un approccio marketbased; ossia impostato su valori di mercato, per le partecipazioni quotate ed un approccio PD/LGD su base IRB che considera il valore contabile, per le non quotate, inclusi gli investimenti in private equity. In mancanza di PD, anche di matrice locale, stata prevista una mappatura attraverso indici di mercato o lutilizzo di pesi standard. La raccolta dati viene effettuata con cadenza trimestrale, sulla scorta dei contenuti di un format, pre-determinato dalla Capogruppo, ed aggiornato dalle Entit. Per calcolare volatilit e correlazioni necessarie al modello vengono utilizzati indici di prezzo specifici per le societ quotate ed indici geografici/settoriali per le societ non quotate, fin quando per queste ultime non sar elaborato un modello interno di rating. Una volta definito il database, il calcolo prevede lutilizzo di una distribuzione log-normale, a partire dalla quale viene calcolato un VaR con intervallo di confidenza al 99,97% ed orizzonte temporale di un anno (metodo varianzacovarianza). Il VaR risultante misurato a livello Gruppo, Divisione, Sottogruppo ed Entit, sia in termini di capitale di rischio stand-alone sia diversificato; nel secondo caso il beneficio di diversificazione intra-rischio viene successivamente riallocato alle singole Entit sulla base del contributo marginale al VaR intra-diversificato di Gruppo da queste apportato. Il capitale intra-diversificato marginale di ciascuna Entit esiste solo in funzione di quello di Gruppo, rappresentando uno degli elementi preliminari per il calcolo del capitale economico aggregato. A scopo di monitoraggio, il financial investment risk a livello Gruppo, Capogruppo e Divisioni calcolato trimestralmente o ogni qual volta ci sia ritenuto necessario a causa di cambiamenti rilevanti nel mercato di riferimento. In fase di budgeting, esso viene calcolato in ottica prospettica per supportare il processo di allocazione capitale in quanto rientrante tra le misure di rischio da aggregare.

Rischio strategico
Dipende da inattesi cambiamenti nel contesto di mercato, dal mancato riconoscimento delle tendenze in atto nel settore bancario, ovvero da inappropriate valutazioni riguardo a tali tendenze. Ci pu portare a decisioni devianti per il raggiungimento degli obiettivi di lungo periodo e che possono risultare difficilmente reversibili.

Rischio reputazionale
il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale, derivante da una percezione negativa dellimmagine della banca da parte di clienti, controparti, azionisti della banca, investitori o da parte dellAutorit di Vigilanza. Nella seconda fase dellattivit di ridefinizione ed ampliamento del perimetro delle tipologie di rischio da presidiare a livello di Gruppo, si provveduto ad individuare il miglior metodo di analisi: alcune tipologie di rischio, infatti, si prestano ad unanalisi quantitativa tramite metodologie statistiche mentre altre vengono approcciate in modo qualitativo, ad esempio con analisi di scenario.

Modalit di misurazione rischi


I rischi di credito, mercato, operativo, di business, immobiliare e di investimenti azionari sono misurati in maniera quantitativa tramite: stima del capitale economico; stress test.

Il Gruppo ha deciso di misurare i rischi di business, immobiliare e degli investimenti azionari tramite un modello quantitativo, poich lammontare di capitale cos determinato serve a fronteggiare le potenziali perdite. Al contrario, il rischio strategico viene analizzato tramite analisi di scenario che comunque permettono una stima delle perdite potenziali in determinati contesti, senza per essere incluso nella stima del profilo di rischio aggregato, perch in tale contesto il capitale detenuto risulta inefficace nei confronti di errori strategici. La natura multi dimensionale del rischio richiede di affiancare alla misurazione del capitale economico unanalisi di stress test, non solo al fine di stimare le perdite in alcuni scenari, ma anche di cogliere limpatto delle determinanti delle stesse.Lo stress test effettuato sia in relazione alle singole tipologie di rischio, sia alla loro aggregazione,

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tramite la simulazione di cambiamenti congiunti dei fattori di rischio, in modo da supportare coerentemente la stima del capitale economico aggregato.

Capitale Economico e Capitale Interno


Il Capitale Economico Aggregato rappresenta la massima perdita potenziale dovuto alleffetto congiunto delle diverse tipologie di rischio sullorizzonte temporale di un anno e con un livello di confidenza coerente con la propensione al rischio (Risk Appetite) di gruppo. In particolare sono considerati i rischi di credito, mercato, operativo, di business, immobiliare e degli investimenti azionarie e la struttura di dipendenza tra di loro, sia in termini di diversificazione allinterno della singola tipologia di rischio (intra-diversificazione) e tra tipologie di rischio (inter-rischio) Coerentemente con il Basel 2 Project Rulebook, la Capogruppo responsabile dello sviluppo della metodologia, della misurazione a livello di Gruppo e Divisioni, della definizione e dellimplementazione dei processi per la misurazione del Capitale Economico e del Capitale Interno al Gruppo. Ciascuna Entit, inoltre, responsabile dello sviluppo dei relativi processi al fine della misurazione del rischio in conformit a quanto stabilito dalla Capogruppo. Il Capitale Interno, in linea con la propensione al rischio del Gruppo, viene calcolato aggiungendo al Capitale Economico Aggregato un buffer che tiene conto dei risultati dello stress test e di altri rischi non quantificabili ma ritenuti rilevanti per il Gruppo. Il Capitale Economico un elemento fondamentale nel processo di valutazione dellAdeguatezza del Capitale di Gruppo. A scopo di monitoraggio, il Capitale Economico a livello Gruppo, Capogruppo e Divisioni viene calcolato trimestralmente o ogni qual volta ci sia ritenuto necessario a causa di cambiamenti rilevanti nel mercato di riferimento. In fase di budgeting, esso viene calcolato in ottica prospettica per supportare il processo di allocazione capitale. Il Capitale Economico Aggregato ed il Capitale Interno risultante, costituiscono una parte significativa del flusso di informazioni sul profilo di rischio della Banca, da sottoporre agli organi interni della Entit (ad esempio, Comitato rischi, Consiglio di Amministrazione, ecc.). Inoltre, il Gruppo intende considerare gli effetti di disaster scenario, ossia le perdite derivanti da situazioni estreme con impatti su tutte le variabili di rischio, come ad esempio le pandemie. Laffinamento del profilo di rischio in totale sintonia con i dettami del secondo Pilastro della nuova normativa di Vigilanza. Infatti, lapproccio di Gruppo alladeguatezza patrimoniale prevede cinque fasi: identificazione rischi; misurazione profilo di rischio; pianificazione ed allocazione del capitale; monitoraggio; risk governance.

Le attivit descritte riguardano in particolare le prime due fasi, ossia quella di identificazione dei rischi e quella di misurazione, sia a livello individuale, sia aggregato.

TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2008

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Reporting
Lattivit di Reporting and Monitoring nellambito della funzione CRO del Gruppo fornisce la reportistica e gestisce il monitoraggio del portafoglio soggetto a rischio di credito attraverso i vari report sia ricorrenti che specifici con cadenze mensili e trimestrali. Il suo scopo fondamentale quello di analizzare i principali drivers e parametri del rischio di credito (esposizione al default (EAD), perdita attesa (EL), migrazione, costo del rischio ecc.) al fine di adottare tempestivamente eventuali contromisure sui portafogli soggetti a tale rischio. Inoltre, a livello di ogni singola divisione (Retail, Corporate, Private Banking e Market & Investment Banking) agiscono Unit di reporting con la funzione di monitorare le posizioni a rischio di credito nel proprio perimetro divisionale. Nella prima met del 2008 le attivit di Reporting and Monitoring si sono notevolmente evolute grazie al progressivo perfezionamento della qualit dei dati e dei processi attraverso i quali vengono elaborati i vari reports (CRO Flash Report, Quarterly Risk Report, Risk Summary ecc.). In supporto alla produzione dei suddetti reports, le Unit di reporting a livello divisionale usufruiscono del Credit Tableau de Board, strumento trimestrale che contiene informazioni pi specifiche a livello divisionale. Nei primi sei mesi del 2008, la funzione CRO del Gruppo ha continuato ad essere intensamente coinvolta nelle attivit di integrazione con il Gruppo Capitalia attraverso analisi dei processi e delle metodologie di gestione del rischio.

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Tavola 2 Ambito di applicazione


Informativa qualitativa
In questo paragrafo del terzo pilastro esposta larea di consolidamento prudenziale del gruppo UniCredit, in questo ambito, denominato Gruppo Bancario sono incluse societ controllate che presentano le seguenti caratteristiche: societ bancarie, finanziarie e strumentali, controllate direttamente o indirettamente dalla capogruppo ed a cui si applica il metodo di consolidamento integrale; Societ bancarie, finanziarie e strumentali partecipate direttamente o indirettamente in misura pari o superiore al 20%, quando esse siano controllate congiuntamente con altri soggetti, a queste si applica il metodo del consolidamento proporzionale. Ulteriori trattamenti prudenziali previsti sono la deduzione dal patrimonio di vigilanza del valore della societ controllata e la somma del valore della partecipazione alle attivit di rischio ponderate. Si precisa che larea di consolidamento prudenziale costruita secondo la normativa prudenziale precedentemente citata e che la stessa differisce dallarea di consolidamento del bilancio desercizio, che si riferisce allo standard IAS/IFRS; questa situazione pu generare disallineamenti tra insiemi di dati omogenei presenti in questo documento e nel bilancio desercizio.

TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2008

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SOCIETA' CONSOLIDATE
Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Trattamento nel bilancio IAS/IFRS
Consolidata integrale

Deduzione dal patrimonio

Consolidata proporzionale

Citt

Stato

Banche UNICREDIT SPA AS UNICREDIT BANK ASSET MANAGEMENT GMBH ATF BANK KYRGYZSTAN OJSC BANCO DI SICILIA S.P.A. BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG BANK AUSTRIA CREDITANSTALT WOHNBAUBANK AG BANK AUSTRIA REAL INVEST GMBH BANK BPH SA BANK PEKAO SA BANKHAUS NEELMEYER AG BANKPRIVAT AG BAYERISCHE HYPO- UND VEREINSBANK AG BIPOP CARIRE S.P.A. BPH BANK HIPOTECZNY S.A. CAPITALIA LUXEMBOURG S.A. CARD COMPLETE SERVICE BANK AG CJSC BANK SIBIR DAB BANK AG DIREKTANLAGE.AT AG FACTORBANK AKTIENGESELLSCHAFT FINECOBANK SPA FONDO SIGMA HVB BANQUE LUXEMBOURG SOCIETE ANONYME HVB INVESTITIONSBANK GMBH IRFIS - MEDIOCREDITO DELLA SICILIA S.P.A. JOINT STOCK COMMERCIAL BANK FOR SOCIAL DEVELOPMENT UKRSOTSBANK JSC ATF BANK LEASFINANZ BANK GMBH MCC - MEDIOCREDITO CENTRALE S.P.A. PIONEER INVESTMENTS AUSTRIA GMBH PRVA STAMBENA STEDIONICA DD ZAGREB SCHOELLERBANK AKTIENGESELLSCHAFT SOHIBKORBANK OJSC UNICREDIT (SUISSE) BANK SA UNICREDIT BANCA DI ROMA S.P.A. UNICREDIT BANCA PER LA CASA SPA UNICREDIT BANCA SPA UNICREDIT BANK AD BANJA LUKA UNICREDIT BANK CAYMAN ISLANDS LTD. UNICREDIT BANK CZECH REPUBLIC A.S. ROMA RIGA VIENNA BISHKEK PALERMO VIENNA VIENNA VIENNA CRACOVIA VARSAVIA BREMA VIENNA MONACO DI BAVIERA BRESCIA VARSAVIA LUSSEMBURGO VIENNA OMSK CITY MONACO DI BAVIERA SALISBURGO VIENNA MILANO ROMA LUSSEMBURGO AMBURGO PALERMO KIEV ALMATY CITY VIENNA ROMA VIENNA ZAGABRIA VIENNA KHUJAND CITY LUGANO ROMA MILANO BOLOGNA BANJA LUKA GEORGE TOWN PRAGA ITALIA LETTONIA AUSTRIA KIRGHIZISTAN ITALIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA POLONIA POLONIA GERMANIA AUSTRIA GERMANIA ITALIA POLONIA LUSSEMBURGO AUSTRIA RUSSIA GERMANIA AUSTRIA AUSTRIA ITALIA ITALIA LUSSEMBURGO GERMANIA ITALIA UCRAINA KAZAKISTAN AUSTRIA ITALIA AUSTRIA CROAZIA AUSTRIA TAGIKISTAN SVIZZERA ITALIA ITALIA ITALIA BOSNIA ERZEGOVINA CAYMAN ISLANDS REPUBBLICA CECA X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X

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Consolidata proporzionale

Ragione sociale

Consolidata integrale

RWA

Sede

Trattamento nelle segnalazioni prudenziali

Trattamento nel bilancio IAS/IFRS


Consolidata integrale

Deduzione dal patrimonio

Consolidata proporzionale

Citt

Stato

Banche UNICREDIT BANK DD UNICREDIT BANK HUNGARY ZRT. UNICREDIT BANK IRELAND PLC UNICREDIT BANK LTD UNICREDIT BANK SLOVAKIA AS UNICREDIT BANK SRBIJA JSC UNICREDIT BANKA SLOVENIJA D.D. UNICREDIT BULBANK AD UNICREDIT CAIB AG UNICREDIT CONSUMER FINANCING BANK SPA UNICREDIT CORPORATE BANKING SPA UNICREDIT CREDIT MANAGEMENT BANK SPA UNICREDIT INTERNATIONAL BANK (LUXEMBOURG) SA UNICREDIT JELZALOGBANK ZRT. UNICREDIT PRIVATE BANKING SPA UNICREDIT TIRIAC BANK S.A. UNICREDIT XELION BANCA SPA VEREINSBANK VICTORIA BAUSPAR AKTIENGESELLSCHAFT YAPI KREDI AZERBAIJAN YAPI KREDI BANK NEDERLAND NV YAPI KREDI MOSCOW YAPI VE KREDI BANKASI AS ZAGREBACKA BANKA DD ZAO UNICREDIT BANK Societ Finanziarie AI BETEILIGUNG GMBH ALINT 458 GRUNDSTUCKVERWALTUNG GESELLSCHAFT M.B.H. ALLEGRO LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. ALLIB LEASING S.R.O. ALLIB NEKRETNINE D.O.O. ZA POSLOVANJE NEKRETNINAMA ALLIB ROM S.R.L. ALMS LEASING GMBH. ALV IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. ANI LEASING IFN S.A. ANTARES IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. ARNO GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS GESELLSCHAFT M.B.H. ARTEMUS MACRO FUND SPC LIMITED ARUNA IMMOBILIENVERMIETUNG GMBH ASPRA FINANCE SPA ATF CAPITAL B.V. AUSTRIA LEASING GMBH AUTOGYOR INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG BA- ALPINE HOLDINGS, INC. VIENNA BAD HOMBURG VIENNA PRAGA ZAGABRIA BUCAREST SALISBURGO VIENNA BUCAREST VIENNA VIENNA GEORGE TOWN VIENNA MILANO ROTTERDAM VIENNA BUDAPEST WILMINGTON AUSTRIA GERMANIA AUSTRIA REPUBBLICA CECA CROAZIA ROMANIA AUSTRIA AUSTRIA ROMANIA AUSTRIA AUSTRIA CAYMAN ISLANDS AUSTRIA ITALIA OLANDA AUSTRIA UNGHERIA U.S.A. X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X MOSTAR BUDAPEST DUBLINO LUCK BRATISLAVA BELGRADO LJUBLJANA SOFIA VIENNA MILANO VERONA VERONA LUSSEMBURGO BUDAPEST TORINO BUCAREST MILANO MONACO DI BAVIERA BAKU AMSTERDAM MOSCA ISTANBUL ZAGABRIA MOSCA BOSNIA ERZEGOVINA UNGHERIA IRLANDA UCRAINA REPUBBLICA SLOVACCA SERBIA SLOVENIA BULGARIA AUSTRIA ITALIA ITALIA ITALIA LUSSEMBURGO UNGHERIA ITALIA ROMANIA ITALIA GERMANIA AZERBAIJAN OLANDA RUSSIA TURCHIA CROAZIA RUSSIA X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X

TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2008

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Consolidata proporzionale

Ragione sociale

Consolidata integrale

RWA

Sede

Trattamento nelle segnalazioni prudenziali

Trattamento nel bilancio IAS/IFRS


Consolidata integrale

Deduzione dal patrimonio

Consolidata proporzionale

Citt

Stato

Societ Finanziarie BA CA LEASING (DEUTSCHLAND) GMBH BA CA SECUND LEASING GMBH BA CREDITANSTALT BULUS EOOD BA EUROLEASE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. BA/CA-LEASING BETEILIGUNGEN GMBH BA/CA-LEASING FINANZIERUNG GMBH BAC FIDUCIARIA SPA BA-CA ADAGIO LEASING GMBH BA-CA ANDANTE LEASING GMBH BACA BARBUS LEASING DOO BACA BAUCIS LEASING GMBH BACA CENA IMMOBILIEN LEASING GMBH BACA CHEOPS LEASING GMBH BA-CA CONSTRUCTION LEASING OOO BA-CA FINANCE (CAYMAN) II LIMITED BA-CA FINANCE (CAYMAN) LIMITED BACA GIOCONDO NEKRETNINE D.O.O., SARAJEVO BACA HYDRA LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. BACA KOMMUNALLEASING GMBH BACA LEASING ALFA S.R.O. BACA LEASING CARMEN GMBH BA-CA LEASING DREI GARAGEN GMBH BACA LEASING GAMA S.R.O. BA-CA LEASING MAR IMMOBILIEN LEASING GMBH BA-CA LEASING MODERATO D.O.O. BACA LEASING NEKRETNINE DRUSTVO SA OGRANICENOM BA-CA LEASING POLO, LEASING D.O.O. BACA LEASING UND BETEILGUNGSMANAGEMENT GMBH (EX CALG 434 GRUNDSTUCKVER BA-CA MARKETS & INVESTMENT BETEILIGUNG GMBH BACA MINERVA LEASING GMBH BACA MINOS LEASING GMBH BACA MOBILIEN UND LKW LEASING GMBH BA-CA PRESTO LEASING GMBH BACA ROMUS IFN S.A. BACAL ALPHA DOO ZA POSLOVANJE NEKRETNINAMA BACAL BETA NEKRETNINE D.O.O. ZA POSLOVANJE NEKRETNINAMA BACA-LEASING AQUILA INGATLANHASNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG BACA-LEASING GEMINI INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG BACA-LEASING HERKULES INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASA BACA-LEASING MIDAS INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG BACA-LEASING NERO INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG BACA-LEASING OMIKRON INGATLANHASZNOSTO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG BAD HOMBURG VIENNA SOFIA VIENNA VIENNA VIENNA DOGANA VIENNA VIENNA LJUBLJANA VIENNA VIENNA VIENNA SAN PIETROBURGO GEORGE TOWN GEORGE TOWN SARAJEVO VIENNA VIENNA PRAGA VIENNA VIENNA PRAGA VIENNA LJUBLJANA BANJA LUKA LJUBLJANA VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA BUCAREST ZAGABRIA ZAGABRIA BUDAPEST BUDAPEST BUDAPEST BUDAPEST BUDAPEST BUDAPEST GERMANIA AUSTRIA BULGARIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA SAN MARINO AUSTRIA AUSTRIA SLOVENIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA RUSSIA CAYMAN ISLANDS CAYMAN ISLANDS BOSNIA ERZEGOVINA AUSTRIA AUSTRIA REPUBBLICA CECA AUSTRIA AUSTRIA REPUBBLICA CECA AUSTRIA SLOVENIA BOSNIA ERZEGOVINA SLOVENIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA ROMANIA CROAZIA CROAZIA UNGHERIA UNGHERIA UNGHERIA UNGHERIA UNGHERIA UNGHERIA X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X

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Consolidata proporzionale

Ragione sociale

Consolidata integrale

RWA

Sede

Trattamento nelle segnalazioni prudenziali

Trattamento nel bilancio IAS/IFRS


Consolidata integrale

Deduzione dal patrimonio

Consolidata proporzionale

Citt

Stato

Societ Finanziarie BACA-LEASING URSUS INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG BA-CREDITANSTALT LEASING ANGLA SP. Z O.O. BA-CREDITANSTALT LEASING DELTA SP. Z O.O. BA-CREDITANSTALT LEASING ECOS SP. Z O.O. BA-CREDITANSTALT LEASING POLUS SP. Z O.O. BAL CARINA IMMOBILIEN LEASING GMBH BAL DEMETER IMMOBILIEN LEASING GMBH BAL HESTIA IMMOBILIEN LEASING GMBH BAL HORUS IMMOBILIEN LEASING GMBH BAL HYPNOS IMMOBILIEN LEASING GMBH BAL LETO IMMOBILIEN LEASING GMBH BAL OSIRIS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. BAL PAN IMMOBILIEN LEASING GMBH BAL SOBEK IMMOBILIEN LEASING GMBH BANCA AGRICOLA COMMERCIALE DELLA R.S.M. S.P.A. BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING BAUTRAGER GMBH BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING IMMOBILIENANLAGEN GMBH BANK AUSTRIA HUNGARIA BETA LEASING KORLATOLT FELELOSSEGU TSRSASAG BANK AUSTRIA LEASING ARGO IMMOBILIEN LEASING GMBH BANK AUSTRIA LEASING HERA IMMOBILIEN LEASING GMBH BANK AUSTRIA LEASING IKARUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. BANK AUSTRIA LEASING MEDEA IMMOBILIEN LEASING GMBH BAULANDENTWICKLUNG GDST 1682/8 GMBH & CO OEG BDR ROMA PRIMA IRELAND LTD BETEILIGUNGS-UND HANDELSGESELLSCHAFT IN HAMBURG MIT BESCHRANKTER HAFTUNG BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH BLUE CAPITAL EQUITY GMBH BLUE CAPITAL FONDS GMBH BLUE CAPITAL GMBH BLUE CAPITAL TREUHAND GMBH BORDER LEASING GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFTM.B.H. BREAKEVEN SRL BREWO GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H. BULBANK LEASING EAD CA IB CORPORATE FINANCE D.D. CA IB INVEST D.O.O CABET-HOLDING-AKTIENGESELLSCHAFT CABO BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. CAC REAL ESTATE, S.R.O. CAC-IMMO SRO CA-LEASING ALPHA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG BUDAPEST VARSAVIA VARSAVIA VARSAVIA VARSAVIA VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA BORGO MAGGIORE VIENNA VIENNA BUDAPEST VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA DUBLINO AMBURGO VIENNA AMBURGO AMBURGO AMBURGO AMBURGO VIENNA VERONA VIENNA SOFIA LJUBLJANA ZAGABRIA VIENNA VIENNA PRAGA CESKE BUDEJOVICE BUDAPEST UNGHERIA POLONIA POLONIA POLONIA POLONIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA SAN MARINO AUSTRIA AUSTRIA UNGHERIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA IRLANDA GERMANIA AUSTRIA GERMANIA GERMANIA GERMANIA GERMANIA AUSTRIA ITALIA AUSTRIA BULGARIA SLOVENIA CROAZIA AUSTRIA AUSTRIA REPUBBLICA CECA REPUBBLICA CECA UNGHERIA X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X

TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2008

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Consolidata proporzionale

Ragione sociale

Consolidata integrale

RWA

Sede

Trattamento nelle segnalazioni prudenziali

Trattamento nel bilancio IAS/IFRS


Consolidata integrale

Deduzione dal patrimonio

Consolidata proporzionale

Citt

Stato

Societ Finanziarie CA-LEASING BETA 2 INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG CA-LEASING DELTA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG CA-LEASING EPSILON INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG CA-LEASING EURO, S.R.O. CA-LEASING KAPPA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG CA-LEASING LAMBDA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG CA-LEASING OMEGA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG CA-LEASING OVUS S.R.O. CA-LEASING PRAHA S.R.O. CA-LEASING SENIOREN PARK GMBH CA-LEASING TERRA POSLOVANJE Z NEPREMICNINAMI D.O.O. CA-LEASING YPSILON INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG CA-LEASING ZETA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG CALG 307 MOBILIEN LEASING GMBH CALG 443 GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH CALG 451 GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH CALG ALPHA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH CALG ANLAGEN LEASING GMBH CALG ANLAGEN LEASING GMBH & CO GRUNDSTUCKVERMIETUNG UND -VERWALTUNG KG CALG DELTA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH CALG GAMMA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH CALG GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH CALG HOTELGRUNDSTUCKVERWALTUNG GRUNDUNG 1986 GMBH CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH CALG MINAL GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH CAL-PAPIER INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG CAPITALIA MERCHANT S.P.A. CAPITALIA PARTECIPAZIONI S.P.A. CDM CENTRALNY DOM MAKLERSKI PEKAO SA CHARADE LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. CHEFREN LEASING GMBH CIVITAS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. COMMUNA - LEASING GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. CONTRA LEASING-GESELLSCHAFT M.B.H. CORDUSIO SOCIETA' FIDUCIARIA PER AZIONI CUKOR INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG DEBO LEASING IFN S.A. DLB LEASING, S.R.O. DLV IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. DUODEC Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. ENTASI SRL EUROFINANCE 2000 SRL EUROLEASE AMUN IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

BUDAPEST BUDAPEST BUDAPEST PRAGA BUDAPEST BUDAPEST BUDAPEST PRAGA PRAGA VIENNA LJUBLJANA BUDAPEST BUDAPEST VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA MONACO DI BAVIERA VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA BUDAPEST ROMA ROMA VARSAVIA VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA MILANO BUDAPEST BUCAREST PRAGA VIENNA VIENNA ROMA ROMA VIENNA

UNGHERIA UNGHERIA UNGHERIA REPUBBLICA CECA UNGHERIA UNGHERIA UNGHERIA REPUBBLICA CECA REPUBBLICA CECA AUSTRIA SLOVENIA UNGHERIA UNGHERIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA GERMANIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA UNGHERIA ITALIA ITALIA POLONIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA ITALIA UNGHERIA ROMANIA REPUBBLICA CECA AUSTRIA AUSTRIA ITALIA ITALIA AUSTRIA

X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X

X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X

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Consolidata proporzionale

Ragione sociale

Consolidata integrale

RWA

Sede

Trattamento nelle segnalazioni prudenziali

Trattamento nel bilancio IAS/IFRS


Consolidata integrale

Deduzione dal patrimonio

Consolidata proporzionale

Citt

Stato

Societ Finanziarie EUROLEASE ANUBIS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. EUROLEASE ISIS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. EUROLEASE MARDUK IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. EUROLEASE RA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. EUROLEASE RAMSES IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. EUROPA FUND MANAGEMENT (EUROPA BEFEKTETESI ALAPKEZELO RT) EUROPEAN TRUST S.P.A. EXPANDA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. FIDES IMMOBILIEN TREUHAND GESELLSCHAFT M.B.H. FINANSE PLC. FINECO CREDIT S.P.A. FINECO LEASING S.P.A. FINECO PRESTITI S.P.A. FINECO VERWALTUNG AG FM GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS GMBH & CO. KG FMC LEASING INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG FMZ SAVARIA SZOLGALTATO KFT FMZ SIGMA PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH FOLIA LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. FUGATO LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. G.N.E. GLOBAL GRUNDSTUCKSVERWERTUNG GESELLSCHAFT M.B.H. GALA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GESELLSCHAFT M.B.H. GBS GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. GEBAUDELEASING GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. GEMEINDELEASING GRUNDSTUCKVERWALTUNG GESELLSCHAFT M.B.H. GRUNDSTUCKSVERWALTUNG LINZ-MITTE GMBH GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. & CO. KG. H.F.S. HYPO-FONDSBETEILIGUNGEN FUR SACHWERTE GMBH HERKU LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. HOKA LEASING-GESELLSCHAFT M.B.H. HONEU LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. HVB - LEASING PLUTO KFT HVB ALTERNATIVE ADVISORS LLC HVB ALTERNATIVE FINANCIAL PRODUCTS AG HVB ASSET MANAGEMENT HOLDING GMBH HVB AUTO LEASING EOOD HVB CAPITAL ASIA LIMITED HVB CAPITAL LLC HVB CAPITAL LLC II HVB CAPITAL LLC III HVB CAPITAL LLC VI HVB CAPITAL LLC VIII HVB CAPITAL PARTNERS AG HVB CESAR D.O.O. BEOGRAD

VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA BUDAPEST BRESCIA VIENNA VIENNA LONDRA MILANO BRESCIA MILANO FRANCOFORTE SUL MENO BAD HOMBURG BUDAPEST BUDAPEST VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA BREGENZ MONACO DI BAVIERA VIENNA VIENNA VIENNA BUDAPEST NEW YORK VIENNA MONACO DI BAVIERA SOFIA HONG KONG WILMINGTON WILMINGTON WILMINGTON WILMINGTON WILMINGTON MONACO DI BAVIERA BELGRADO

AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA UNGHERIA ITALIA AUSTRIA AUSTRIA REGNO UNITO ITALIA ITALIA ITALIA GERMANIA GERMANIA UNGHERIA UNGHERIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA GERMANIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA UNGHERIA U.S.A. AUSTRIA GERMANIA BULGARIA GIAPPONE U.S.A. U.S.A. U.S.A. U.S.A. U.S.A. GERMANIA SERBIA

X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X

X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X

TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2008

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Consolidata proporzionale

Ragione sociale

Consolidata integrale

RWA

Sede

Trattamento nelle segnalazioni prudenziali

Trattamento nel bilancio IAS/IFRS


Consolidata integrale

Deduzione dal patrimonio

Consolidata proporzionale

Citt

Stato

Societ Finanziarie HVB FIERO LEASING OOD HVB FONDSFINANCE GMBH HVB FUNDING TRUST II HVB FUNDING TRUST VIII HVB GLOBAL ASSETS COMPANY L.P. HVB HONG KONG LIMITED HVB IMMOBILIEN AG HVB INVESTMENTS (UK) LIMITED HVB LEASING CPB D.O.O. HVB LEASING CZECH REPUBLIC S.R.O. HVB LEASING GMBH HVB LEASING MAX INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG HVB LEASING OOD HVB LEASING SLOVAKIA S.R.O. HVB PROJEKT GMBH HVB SUPER LEASING EOOD HVB TECTA GMBH HVB U.S. FINANCE INC. HVB VERWA 4 GMBH HVB VERWA 4.4 GMBH HVB-LEASING AIDA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG HVB-LEASING ATLANTIS INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG HVB-LEASING DANTE INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG HVB-LEASING FIDELIO INGATLANHASNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG HVB-LEASING FORTE INGATLANHASNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG HVB-LEASING GARO KFT HVB-LEASING HAMLET INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG HVB-LEASING JUPITER KFT HVB-LEASING LAMOND INGATLANHASZNOSITO KFT. HVB-LEASING MAESTOSO INGATLANHASZNOSITO KFT. HVB-LEASING NANO KFT HVB-LEASING OTHELLO INGATLANHASNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG HVB-LEASING ROCCA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG HVB-LEASING RUBIN KFT. HVB-LEASING SMARAGD KFT. HVB-LEASING SPORT INGATLANHASZNOSITO KOLATPOT FEOEOASSEGU TARSASAG HVB-LEASING ZAFIR KFT. IMMOBILIENLEASING GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. INPROX CHOMUTOV, S.R.O. INPROX KARLOVY VARY, S.R.O. INPROX KLADNO, S.R.O. INPROX POPRAD, SPOL. S.R.O. INPROX SR I., SPOL. S R.O. SOFIA MONACO DI BAVIERA WILMINGTON WILMINGTON NEW YORK HONG KONG MONACO DI BAVIERA CAYMAN ISLANDS SARAJEVO PRAGA AMBURGO BUDAPEST SOFIA BRATISLAVA MONACO DI BAVIERA SOFIA MONACO DI BAVIERA NEW YORK MONACO DI BAVIERA MONACO DI BAVIERA BUDAPEST BUDAPEST BUDAPEST BUDAPEST BUDAPEST BUDAPEST BUDAPEST BUDAPEST BUDAPEST BUDAPEST BUDAPEST BUDAPEST BUDAPEST BUDAPEST BUDAPEST BUDAPEST BUDAPEST VIENNA PRAGA PRAGA PRAGA BRATISLAVA BRATISLAVA BULGARIA GERMANIA U.S.A. U.S.A. U.S.A. CINA GERMANIA CAYMAN ISLANDS BOSNIA ERZEGOVINA REPUBBLICA CECA GERMANIA UNGHERIA BULGARIA REPUBBLICA SLOVACCA GERMANIA BULGARIA GERMANIA U.S.A. GERMANIA GERMANIA UNGHERIA UNGHERIA UNGHERIA UNGHERIA UNGHERIA UNGHERIA UNGHERIA UNGHERIA UNGHERIA UNGHERIA UNGHERIA UNGHERIA UNGHERIA UNGHERIA UNGHERIA UNGHERIA UNGHERIA AUSTRIA REPUBBLICA CECA REPUBBLICA CECA REPUBBLICA CECA REPUBBLICA SLOVACCA REPUBBLICA SLOVACCA X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X

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Consolidata proporzionale

Ragione sociale

Consolidata integrale

RWA

Sede

Trattamento nelle segnalazioni prudenziali

Trattamento nel bilancio IAS/IFRS


Consolidata integrale

Deduzione dal patrimonio

Consolidata proporzionale

Citt

Stato

Societ Finanziarie INTERNATIONALES IMMOBILIEN-INSTITUT GMBH INTRO LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. JAUSERN-LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. KADMOS IMMOBILIEN LEASING GMBH KAMILLE SENIORENRESIDENZ IMMOBILIEN G.M.B.H. & CO. KEG KOC FINANSAL HIZMETLER AS KUNSTHAUS LEASING GMBH KUTRA GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H. LAGERMAX LEASING GMBH LAGEV IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. LARGO LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. LEASFINANZ GMBH LEGATO LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. LELEV IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. LF BETEILIGUNGEN GMBH LFL LUFTFAHRZEUG LEASING GMBH LINO HOTEL-LEASING GMBH LIPARK LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. LIVA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. LOCAT CROATIA DOO LOCAT SPA M. A. V. 7., BANK AUSTRIA LEASING BAUTRAGER GMBH & CO.OHG. MBC IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. MENUETT GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H. MIK BETA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG MIK INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG MM OMEGA PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH MOBILITY CONCEPT GMBH MOGRA LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. NAGE LOKALVERMIETUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. NATA IMMOBILIEN-LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. NO. HYPO LEASING ASTRICTA GRUNDSTUCKVERMIETUNGS GESELLSCHAFT M.B.H. NORDINVEST NORDDEUTSCHE INVESTMENT-GESELLSCHAFT MBH OBI-2 INGATLANKZELO KFT OBI-3 INGATLANKZELO KFT OBI-4 INGATLANKZELO KFT OCT Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H OLG HANDELS- UND BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. OLG INDUSTRIEGUTER LEASING GMBH & CO. KG. OOO IMB LEASING COMPANY OPEN SAVING PENSIOON FUND OTAN JSC ORBIT ASSET MANAGEMENT LIMITED MONACO DI BAVIERA VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA ISTANBUL VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA AMBURGO VIENNA VIENNA VIENNA ZAGABRIA BOLOGNA VIENNA VIENNA VIENNA BUDAPEST BUDAPEST VIENNA UNTERHACHING VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA AMBURGO BUDAPEST BUDAPEST BUDAPEST VIENNA VIENNA VIENNA MOSCA ALMATY CITY HAMILTON GERMANIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA TURCHIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA GERMANIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA CROAZIA ITALIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA UNGHERIA UNGHERIA AUSTRIA GERMANIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA GERMANIA UNGHERIA UNGHERIA UNGHERIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA RUSSIA KAZAKISTAN BERMUDA X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X

TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2008

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Consolidata proporzionale

Ragione sociale

Consolidata integrale

RWA

Sede

Trattamento nelle segnalazioni prudenziali

Trattamento nel bilancio IAS/IFRS


Consolidata integrale

Deduzione dal patrimonio

Consolidata proporzionale

Citt

Stato

Societ Finanziarie ORESTOS IMMOBILIEN-VERWALTUNGS GMBH PARZHOF-ERRICHTUNGS- UND VERWERTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. PAZONYI'98 INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG PEKAO AUTO FINANSE SA PEKAO FAKTORING SP. ZOO PEKAO FINANCIAL SERVICES SP. ZOO PEKAO FUNDUSZ KAPITALOWY SP. ZOO PEKAO LEASING HOLDING S.A. PEKAO LEASING I FINANSE PEKAO LEASING SP ZO.O. PEKAO PIONEER P.T.E. SA PELOPS LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. PESTSZENTIMREI SZAKORVOSI RENDELO KFT. PIANA LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. PIONEER ALTERNATIVE INVESTMENT MANAGEMENT (BERMUDA) LIMITED PIONEER ALTERNATIVE INVESTMENT MANAGEMENT LTD PIONEER ALTERNATIVE INVESTMENT MANAGEMENT SGR PA PIONEER ALTERNATIVE INVESTMENTS (ISRAEL) LTD PIONEER ALTERNATIVE INVESTMENTS (NEW YORK) LTD PIONEER ASSET MANAGEMENT AS PIONEER ASSET MANAGEMENT S.A.I. S.A. PIONEER ASSET MANAGEMENT SA PIONEER CZECH FINANCIAL COMPANY SRO PIONEER FUNDS DISTRIBUTOR INC PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA PIONEER GLOBAL FUNDS DISTRIBUTOR LTD PIONEER GLOBAL INVESTMENTS (AUSTRALIA) PTY LIMITED PIONEER GLOBAL INVESTMENTS (HK) LIMITED PIONEER GLOBAL INVESTMENTS (TAIWAN) LTD. PIONEER GLOBAL INVESTMENTS LIMITED PIONEER INSTITUTIONAL ASSET MANAGEMENT INC PIONEER INVESTMENT COMPANY AS PIONEER INVESTMENT FUND MANAGEMENT LIMITED PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT INC PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT LIMITED PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT LLC PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT SHAREHOLDER SERVICES INC. PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT SOC. DI GESTIONE DEL RISPARMIO PER AZ PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT USA INC. PIONEER INVESTMENTS AG PIONEER INVESTMENTS KAPITALANLAGEGESELLSCHAFT MBH PIONEER PEKAO INVESTMENT FUND COMPANY SA (POLISH NAME: PIONEER PEKAO TFI SA) PIONEER PEKAO INVESTMENT MANAGEMENT SA MONACO DI BAVIERA VIENNA BUDAPEST VARSAVIA LUBLIN VARSAVIA VARSAVIA VARSAVIA VARSAVIA VARSAVIA VARSAVIA VIENNA BUDAPEST VIENNA HAMILTON DUBLINO MILANO TEL AVIV DOVER PRAGA BUCAREST LUSSEMBURGO PRAGA BOSTON MILANO HAMILTON MELBOURNE HONG KONG TAIPEI DUBLINO WILMINGTON PRAGA BUDAPEST WILMINGTON DUBLINO MOSCA BOSTON MILANO WILMINGTON BERNA MONACO DI BAVIERA VARSAVIA VARSAVIA GERMANIA AUSTRIA UNGHERIA POLONIA POLONIA POLONIA POLONIA POLONIA POLONIA POLONIA POLONIA AUSTRIA UNGHERIA AUSTRIA BERMUDA IRLANDA ITALIA ISRAELE U.S.A. REPUBBLICA CECA ROMANIA LUSSEMBURGO REPUBBLICA CECA U.S.A. ITALIA BERMUDA AUSTRALIA CINA TAIWAN IRLANDA U.S.A. REPUBBLICA CECA UNGHERIA U.S.A. IRLANDA RUSSIA U.S.A. ITALIA U.S.A. SVIZZERA GERMANIA POLONIA POLONIA X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X

33

Consolidata proporzionale

Ragione sociale

Consolidata integrale

RWA

Sede

Trattamento nelle segnalazioni prudenziali

Trattamento nel bilancio IAS/IFRS


Consolidata integrale

Deduzione dal patrimonio

Consolidata proporzionale

Citt

Stato

Societ Finanziarie POLIMAR 13 SPOLKA Z OGRANICZONA ODPOWIEDZIALNOSCIA POLIMAR 6 SPOLKA Z OGRANICZONA ODPOWIEDZIALNOSCIA POSATO LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. PRELUDE GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H. PRIM Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. PRIVATE JOINT STOCK COMPANY FERROTRADE INTERNATIONAL PROJEKT-LEASE GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. QUADEC Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. QUART Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. QUERCIA FUNDING SRL QUINT Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H REAL ESTATE MANAGEMENT POLAND SP. Z O.O. REAL-LEASE GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H. REAL-RENT LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. REGEV REALITATENVERWERTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. ROMAFIDES - FIDUCIARIA E SERVIZI S.P.A. RONDO LEASING GMBH RSB ANLAGENVERMIETUNG GESELLSCHAFT M.B.H. RWF REAL - WERT GRUNDSTUCKSVERMIETUNGSGESELLSCHAFTM.B.H. & CO. OBJEKT S+R INVESTIMENTI E GESTIONI (S.G.R.) SPA SAVKA LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SECA-LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SEDEC Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SENIORENWOHNHEIM TROFAIACH GESELLSCHAFT MBH & CO KEG SEXT Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H SHOPPING CENTER GYOR ERRICHTUNGS- UND BETRIEBSGESELLSCHAFT M.B.H SHS LEASING GMBH SIA UNICREDIT LEASING SIGMA LEASING GMBH SOFIPA SOCIETA' DI GESTIONE DEL RISPARMIO (SGR) S.P.A. SOLOS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO. SIRIUS BETEILIGUNGS KG SONATA LEASING-GESELLSCHAFT M.B.H. SPECTRUM GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H. SRQ FINANZPARTNER AG STEWE GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H. STICHTING CUSTODY SERVICES KBN STRUCTURED LEASE GMBH TERZ Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. TIME TRUCKS LASTWAGEN- UND AUFLIEGER VERMIETUNGSUND LEASINGGES.M.B.H. TREDEC Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. TREUCONSULT BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. TREVI FINANCE N. 2 S.P.A. TREVI FINANCE N. 3 S.R.L. VARSAVIA VARSAVIA VIENNA VIENNA VIENNA KIEV VIENNA VIENNA VIENNA VERONA VIENNA VARSAVIA VIENNA VIENNA VIENNA ROMA VIENNA VIENNA POLONIA POLONIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA UCRAINA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA ITALIA AUSTRIA POLONIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA ITALIA AUSTRIA AUSTRIA X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X

VIENNA MILANO VIENNA VIENNA VIENNA LOEBEN VIENNA BUDAPEST VIENNA RIGA VIENNA ROMA MONACO DI BAVIERA VIENNA VIENNA BERLINO VIENNA AMSTERDAM GRUNWALD VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA CONEGLIANO VENETO CONEGLIANO VENETO

AUSTRIA ITALIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA UNGHERIA AUSTRIA LETTONIA AUSTRIA ITALIA GERMANIA AUSTRIA AUSTRIA GERMANIA AUSTRIA OLANDA GERMANIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA ITALIA ITALIA

X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X

X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X

TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2008

34

Consolidata proporzionale

Ragione sociale

Consolidata integrale

RWA

Sede

Trattamento nelle segnalazioni prudenziali

Trattamento nel bilancio IAS/IFRS


Consolidata integrale

Deduzione dal patrimonio

Consolidata proporzionale

Citt

Stato

Societ Finanziarie TREVI FINANCE S.P.A. UFFICIUM IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. UNICOM IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. UNICREDIT ATON INTERNATIONAL LIMITED UNICREDIT AUTO LEASING E.O.O.D. UNICREDIT BROKER D.O.O UNICREDIT CA IB BETEILIGUNGS AG UNICREDIT CAIB POLAND S.A. UNICREDIT CAIB SECURITIES UK LTD. UNICREDIT CONSUMER FINANCING AD UNICREDIT DELAWARE INC UNICREDIT FACTORING EAD UNICREDIT FACTORING SPA UNICREDIT FLEET MANAGEMENT S.R.O. UNICREDIT FLEET MANAGEMENT S.R.O. UNICREDIT GARAGEN ERRICHTUNG UND VERWERTUNG GMBH UNICREDIT GLOBAL LEASING EXPORT GMBH UNICREDIT GLOBAL LEASING PARTICIPATION MANAGEMENT GMBH UNICREDIT GLOBAL LEASING SPA UNICREDIT INFRASTRUTTURE SPA UNICREDIT INGATLANLIZING ZRT UNICREDIT IRELAND FINANCIAL SERVICES PLC UNICREDIT KFZ LEASING GMBH UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH UNICREDIT LEASING AD UNICREDIT LEASING CORPORATION IFN S.A. UNICREDIT LEASING CROATIA D.O.O. ZA LEASING UNICREDIT LEASING CZ, A.S. UNICREDIT LEASING D.O.O. UNICREDIT LEASING FLEET MANAGEMENT S.R.L. UNICREDIT LEASING HUNGARY ZRT UNICREDIT LEASING IMMOTRUCK ZRT. UNICREDIT LEASING KFT UNICREDIT LEASING REAL ESTATE S.R.O. UNICREDIT LEASING ROMANIA IFN S.A. UNICREDIT LEASING SLOVAKIA A.S. UNICREDIT LEASING SRBIJA D.O.O. BEOGRAD UNICREDIT LEASING TOB UNICREDIT LEASING, LEASING, D.O.O. UNICREDIT LUNA LEASING GMBH UNICREDIT LUXEMBOURG FINANCE SA UNICREDIT MOBILIEN LEASING GMBH UNICREDIT PARTNER D.O.O BEOGRAD UNICREDIT PEGASUS LEASING GMBH UNICREDIT POLARIS LEASING GMBH CONEGLIANO VENETO VIENNA VIENNA NICOSIA SOFIA ZAGABRIA VIENNA VARSAVIA LONDRA SOFIA DOVER SOFIA MILANO PRAGA BRATISLAVA VIENNA VIENNA VIENNA MILANO TORINO BUDAPEST DUBLINO VIENNA VIENNA SOFIA BUCAREST ZAGABRIA PRAGA SARAJEVO BUCAREST BUDAPEST BUDAPEST BUDAPEST BRATISLAVA BUCAREST BRATISLAVA BELGRADO KIEV LJUBLJANA VIENNA LUSSEMBURGO VIENNA BELGRADO VIENNA VIENNA ITALIA AUSTRIA AUSTRIA CIPRO BULGARIA CROAZIA AUSTRIA POLONIA REGNO UNITO BULGARIA U.S.A. BULGARIA ITALIA REPUBBLICA CECA REPUBBLICA SLOVACCA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA ITALIA ITALIA UNGHERIA IRLANDA AUSTRIA AUSTRIA BULGARIA ROMANIA CROAZIA REPUBBLICA CECA BOSNIA ERZEGOVINA ROMANIA UNGHERIA UNGHERIA UNGHERIA REPUBBLICA SLOVACCA ROMANIA REPUBBLICA SLOVACCA SERBIA UCRAINA SLOVENIA AUSTRIA LUSSEMBURGO AUSTRIA SERBIA AUSTRIA AUSTRIA X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X

35

Consolidata proporzionale

Ragione sociale

Consolidata integrale

RWA

Sede

Trattamento nelle segnalazioni prudenziali

Trattamento nel bilancio IAS/IFRS


Consolidata integrale

Deduzione dal patrimonio

Consolidata proporzionale

Citt

Stato

Societ Finanziarie UNICREDIT RENT D.O.O. BEOGRAD UNICREDIT TECHRENT LEASING GMBH UNICREDIT ZEGA LEASING-GESELLSCHAFT M.B.H. UNICREDIT-LEASING HOMONNA INGATLNHASZNOSITO KFT UNICREDIT-LEASING NEPTUNUS KFT UNICREDIT-LEASING SATURNUS KFT UNICREDITO ITALIANO CAPITAL TRUST I UNICREDITO ITALIANO CAPITAL TRUST II UNICREDITO ITALIANO CAPITAL TRUST III UNICREDITO ITALIANO CAPITAL TRUST IV UNICREDITO ITALIANO FUNDING LLC I UNICREDITO ITALIANO FUNDING LLC II UNICREDITO ITALIANO FUNDING LLC III UNICREDITO ITALIANO FUNDING LLC IV VANDERBILT CAPITAL ADVISORS LLC VAPE COMMUNA LEASINGGESELLSCHAFT M.B.H. WEALTH MANAGEMENT CAPITAL HOLDING GMBH WEALTHCAP INVESTORENBETREUUNG GMBH WEALTHCAP REAL ESTATE MANAGEMENT GMBH WOM GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H. XELION DORADCY FINANSOWI SP. ZOO YAPI KREDI FAKTORING AS YAPI KREDI FINANSAL KIRALAMA AO YAPI KREDI HOLDING BV YAPI KREDI PORTFOY YONETIMI AS YAPI KREDI YATIRIM MENKUL DEGERLER AS YAPI KREDI YATIRIM ORTAKLIGI AS Z LEASING ALFA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING ARKTUR IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING AURIGA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING CORVUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING DORADO IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING DRACO IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING GAMA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING GEMINI IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING HEBE IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING HERCULES IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING IPSILON IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING ITA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING JANUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING KALLISTO IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING KAPA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING KSI IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING LYRA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. BELGRADO VIENNA VIENNA BUDAPEST BUDAPEST BUDAPEST NEWARK NEWARK NEWARK NEWARK DOVER DOVER DELAWARE DELAWARE NEW YORK VIENNA MONACO DI BAVIERA MONACO DI BAVIERA MONACO DI BAVIERA VIENNA VARSAVIA ISTANBUL ISTANBUL AMSTERDAM BARBAROS ISTANBUL ISTANBUL VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA SERBIA AUSTRIA AUSTRIA UNGHERIA UNGHERIA UNGHERIA U.S.A. U.S.A. U.S.A. U.S.A. U.S.A. U.S.A. U.S.A. U.S.A. U.S.A. AUSTRIA GERMANIA GERMANIA GERMANIA AUSTRIA POLONIA TURCHIA TURCHIA OLANDA TURCHIA TURCHIA TURCHIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X

TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2008

36

Consolidata proporzionale

Ragione sociale

Consolidata integrale

RWA

Sede

Trattamento nelle segnalazioni prudenziali

Trattamento nel bilancio IAS/IFRS


Consolidata integrale

Deduzione dal patrimonio

Consolidata proporzionale

Citt

Stato

Societ Finanziarie Z LEASING NEREIDE IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING OMEGA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING PERSEUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING SCORPIUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING TAURUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING VENUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING VOLANS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. ZAO LOCAT LEASING RUSSIA ZAO UNICREDIT ATON Societ Strumentali BA-CA ADMINISTRATION SERVICES GMBH BALEA SOFT GMBH & CO. KG BALEA SOFT VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH EUROPA FACILITY MANAGEMENT LTD. HVB GESELLSCHAFT FUR GEBAUDE MBH & CO KG HVB INFORMATION SERVICES GMBH HVZ GMBH & CO. OBJEKT KG HYPERION IMMOBILIENVERMIETUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. HYPOVEREINSFINANCE N.V. IMMOBILIARE PIEMONTE S.P.A KYNESTE S.P.A. LASSALLESTRASSE BAU-, PLANUNGS-, ERRICHTUNGS- UND VERWERTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. LOCALMIND SPA POMINVEST DD PORTIA GRUNDSTUCKS-VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO. OBJEKT KG QUERCIA SOFTWARE SPA REIMMOBILIARE S.P.A. SALVATORPLATZ-GRUNDSTUCKSGESELLSCHAFT MBH & CO. OHG VERWALTUNGSZENTRUM SOFIGERE SOCIETE PAR ACTIONS SIMPLIFIEE TELEDATA CONSULTING UND SYSTEMMANAGEMENT GESELLSCHAFT M.B.H. TIVOLI GRUNDSTUCKS-AKTIENGESELLSCHAFT TRIVIMM SRL UNI IT SRL UNICREDIT AUDIT SPA UNICREDIT BANCASSURANCE MANAGEMENT & ADMINISTRATION SRL UNICREDIT GLOBAL INFORMATION SERVICES SPA UNICREDIT LEASING FUHRPARKMANAGEMENT GMBH UNICREDIT PROCESSES & ADMINISTRATION SOCIETA PER AZIONI UNICREDIT REAL ESTATE SPA UNIMANAGEMENT SRL WAVE SOLUTIONS INFORMATION TECHNOLOGY GMBH

VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA MOSCA MOSCA

AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA RUSSIA RUSSIA

X X X X X X X X X

X X X X X X X X X

VIENNA AMBURGO AMBURGO BUDAPEST MONACO DI BAVIERA MONACO DI BAVIERA MONACO DI BAVIERA VIENNA AMSTERDAM ROMA ROMA VIENNA MILANO SPLIT MONACO DI BAVIERA VERONA ROMA MONACO DI BAVIERA PARIGI VIENNA MONACO DI BAVIERA VERONA LAVIS MILANO MILANO MILANO VIENNA COLOGNO MONZESE GENOVA TORINO VIENNA

AUSTRIA GERMANIA GERMANIA UNGHERIA GERMANIA GERMANIA GERMANIA AUSTRIA OLANDA ITALIA ITALIA AUSTRIA ITALIA CROAZIA GERMANIA ITALIA ITALIA GERMANIA FRANCIA AUSTRIA GERMANIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA AUSTRIA ITALIA ITALIA ITALIA AUSTRIA

X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X

X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X

37

Consolidata proporzionale

Ragione sociale

Consolidata integrale

RWA

SOCIETA' DEDOTTE DAL PATRIMONIO


Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Trattamento nel bilancio IAS/IFRS
Consolidata integrale

Deduzione dal patrimonio

Consolidata proporzionale

Citt

Stato

Banche BANK AUSTRIA CREDITANSTALT REAL INVEST IMMOBILIENKAPITALANLAGE GM BH BANK ROZWOJU ENERGETYKI I OCHRONY SWODOWISKA S.A. MEGABANK IN LIQUIDATION HVB BANCA PENTRU LOCUINTE S.A. MEZZANIN FINANZIERUNGS AG Societ Finanziarie AB IMMOBILIENVERWALTUNGS - GMBH & CO XENOR KG ACTIVE BOND PORTFOLIO MANAGEMENT GMBH ARANY PENZUGYI LIZING ZRT. ATF FINANCE JSC BACA EXPORT FINANCE LIMITED BANK AUSTRIA AKTIENGESELLSCHAFT & CO EDV LEASING OHG BANK AUSTRIA FINANZSERVICE GMBH BANK AUSTRIA-CEE BETEILIGUNGS GMBH BARODA PIONEER ASSET MANAGEMENT COMPANY LTD BIL BETEILIGUNGSTREUHAND GMBH BIL LEASING-FONDS GMBH & CO VELUM KG BIL V & V VERMIETUNGS GMBH BLUE CAPITAL STIFTUNGSTREUHAND GMBH BV FINANCE PRAHA S.R.O. (IN LIQUIDATION) BV GRUNDSTUCKSENTWICKLUNGS-GMBH CAFU VERMOGENSVERWALTUNG GMBH CAFU VERMOGENSVERWALTUNG GMBH & CO. OEG CARDS & SYSTEMS EDV-DIENSTLEISTUNGS GMBH CDT ADVISOR S.A., LUXEMBURG CENTRAL POLAND FUND LLC CO.RI.T. S.P.A. IN LIQUIDAZIONE COFIRI S.P.A. IN LIQUIDAZIONE DINERS CLUB CEE HOLDING AG EK MITTELSTANDSFINANZIERUNGS AG EUROVENTURES-AUSTRIA-CA-MANAGEMENT GESMBH FAMILY TRUST MANAGEMENT EUROPE S. A. FINANZBERATUNG F.4.5 GMBH I.L. FINECO FINANCE LTD GE.S.E.T.T. - GESTIONE SERVIZI ESAZIONE TRIBUTI E TESORERIE S.P.A. IN LIQUIDAZIONE GUS CONSULTING GMBH HVB ASIA LIMITED HVB CONSULT GMBH HVB EXPORT LEASING GMBH HVB GLOBAL ASSETS COMPANY (GP), LLC HVB INTERNATIONAL ASSET LEASING GMBH HVB LEASING INTERNATIONAL GMBH & CO. KG HVB LEASING LIMITED PARTNERSHIP HVB LONDON INVESTMENTS (AVON) LIMITED

VIENNA VARSAVIA BUCAREST VIENNA

AUSTRIA POLONIA ROMANIA AUSTRIA

X X X X

MONACO DI BAVIERA GRUNWALD BUDAPEST ALMATY CITY LONDRA VIENNA VIENNA VIENNA MUMBAI MONACO DI BAVIERA MONACO DI BAVIERA MONACO DI BAVIERA AMBURGO PRAGA MONACO DI BAVIERA VIENNA VIENNA VIENNA LUSSEMBURGO DELAWARE ROMA ROMA VIENNA VIENNA VIENNA LUSSEMBURGO MONACO DI BAVIERA DUBLINO NAPOLI VIENNA WILMINGTON MONACO DI BAVIERA MONACO DI BAVIERA NEW YORK MONACO DI BAVIERA AMBURGO WILMINGTON LONDRA

GERMANIA GERMANIA UNGHERIA KAZAKISTAN REGNO UNITO AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA INDIA GERMANIA GERMANIA GERMANIA GERMANIA REPUBBLICA CECA GERMANIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA LUSSEMBURGO U.S.A. ITALIA ITALIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA LUSSEMBURGO GERMANIA IRLANDA ITALIA AUSTRIA SINGAPORE GERMANIA GERMANIA U.S.A. GERMANIA GERMANIA U.S.A. REGNO UNITO

X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X

TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2008

38

Consolidata proporzionale

Ragione sociale

Consolidata integrale

RWA

Sede

Trattamento nelle segnalazioni prudenziali

Trattamento nel bilancio IAS/IFRS


Consolidata integrale

Deduzione dal patrimonio

Consolidata proporzionale

Citt

Stato

Societ Finanziarie HVB LONDON INVESTMENTS (CAM) LIMITED HVB LONDON TRADING LTD. HVB PRINCIPAL EQUITY GMBH HVB RATING ADVISORY GMBH HVB VERWA 1 GMBH HVBFF BETEILIGUNGSTREUHAND GMBH HVBFF INTERNATIONALE LEASING GMBH HVBFF OBJEKT BETEILIGUNGS GMBH HVBFF PRODUKTIONSHALLE GMBH HVBFF VERWALTUNGS GMBH III-INVESTMENTS LUXEMBOURG S.A. KERES FINANCE S.R.L. LB FONDS BERATUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. LENG LOI LIMITED LIFE MANAGEMENT ERSTE GMBH LIFE MANAGEMENT ZWEITE GMBH LLC AI LINE LTD SI&C AMC UKRSOTS REAL ESTATE M.A.I.L. FINANZBERATUNG GESELLSCHAFT M.B.H. MCC - SOFIPA INTERNATIONAL S.A. EN LIQUIDATION MOVIE MARKET BETEILIGUNGS GMBH PAYTRIA UNTERNEHMENSBETEILIGUNGEN GMBH REAL INVEST VERMOGENSBERATUNG GMBH SCHOELLERBANK INVEST AG SERIT S.P.A. IN LIQUIDAZIONE SPAGET S.P.A. IN LIQUIDAZIONE STATUS VERMOGENSVERWALTUNG GMBH STRUCTURED INVEST SOCIETE ANONYME TAI TAM LIMITED TERRONDA DEVELOPMENT B.V. TRINITRADE VERMOGENSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT MIT BESCHRANKTER HAFTUNG TRIPLE A RATING ADVISORS BERATUNG GES.M.B.H. UKRSOTSFINANCE JSC LIMITED UNICREDIT (SUISSE) TRUST SA UNICREDIT (U.K.) TRUST SERVICES LTD UNICREDIT BEIJING CONSULTANTS COMPANY LTD UNICREDIT CA IB BULGARIA EOOD UNICREDIT CA IB SECURITIES ROMANIA S.A. UNICREDIT CAPITAL MARKETS INC. UNICREDIT CHINA CAPITAL LTD UNICREDIT FACTORING PENZUGYI SZOLGALTATO ZRT UNICREDIT FACTORING S.R.O. US PROPERTY INVESTMENTS INC. VERBA VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH VEREINWEST OVERSEAS FINANCE (JERSEY) LIMITED LONDRA LONDRA MONACO DI BAVIERA MONACO DI BAVIERA MONACO DI BAVIERA MONACO DI BAVIERA MONACO DI BAVIERA MONACO DI BAVIERA MONACO DI BAVIERA MONACO DI BAVIERA LUSSEMBURGO CONEGLIANO VENETO VIENNA HONG KONG MONACO DI BAVIERA GRUNWALD MOSCA KIEV VIENNA BRUXELLES MONACO DI BAVIERA VIENNA VIENNA SALISBURGO ROMA ROMA AMBURGO LUSSEMBURGO LONDRA AMSTERDAM MONACO DI BAVIERA VIENNA KIEV LUGANO LONDRA PECHINO SOFIA BUCAREST NEW YORK HONG KONG BUDAPEST PRAGA DALLAS MONACO DI BAVIERA ST. HELIER REGNO UNITO REGNO UNITO GERMANIA GERMANIA GERMANIA GERMANIA GERMANIA GERMANIA GERMANIA GERMANIA LUSSEMBURGO ITALIA AUSTRIA CINA GERMANIA GERMANIA RUSSIA UCRAINA AUSTRIA BELGIO GERMANIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA ITALIA ITALIA GERMANIA LUSSEMBURGO REGNO UNITO OLANDA GERMANIA AUSTRIA UCRAINA SVIZZERA REGNO UNITO CINA BULGARIA ROMANIA U.S.A. CINA UNGHERIA REPUBBLICA CECA U.S.A. GERMANIA JERSEY X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X

39

Consolidata proporzionale

Ragione sociale

Consolidata integrale

RWA

Sede

Trattamento nelle segnalazioni prudenziali

Trattamento nel bilancio IAS/IFRS


Consolidata integrale

Deduzione dal patrimonio

Consolidata proporzionale

Citt

Stato

Societ Finanziarie VINTNERS LONDON INVESTMENTS (NILE) LIMITED VVB GESELLSCHAFT ZUR VERMITTLUNG VON FINANZDIENSTLEISTUNGEN MBH I.L. Societ Strumentate AB IMMOBILIENVERWALTUNGS-GMBH ATF INKASSATSIYA LTD BA CREDITANSTALT ALPHA D.O.O. BEOGRAD BA-CA BETRIEBSOBJEKTE GMBH BA-CA PRIVATE EQUITY GMBH BA-CA-GVG-HOLDING GMBH BANKING TRANSACTION SERVICES S.R.O. BASICA S.P.A. IN LIQUIDAZIONE BAVARIA SERVICOS DE REPRESENTACAO COMERCIAL LTDA. BIL LEASING-FONDS VERWALTUNGS-GMBH BLUE CAPITAL INITIATOREN GMBH (EX AD ACTA 642. VERMOGENSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH) BPH REAL ESTATE SA CAE PRAHA A.S. CENTRUM BANKOWOSCI BEZPOSREDNIEJ SPOLKA Z OGRANICZONA ODPOWIEDZIALNOSC CENTRUM USLUG KSIEGOWYCH SPOLKA Z O.O. DOMUS BISTRO GMBH DOMUS CLEAN REINIGUNGS GMBH DOMUS FACILITY MANAGEMENT GMBH DUSSELDORF-MUNCHENER BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT MBH FINANCIAL RISK MANAGEMENT GMBH FOOD & MORE GMBH GANYMED IMMOBILIENVERMIETUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. GRUNDSTUCKSGESELLSCHAFT SIMON BESCHRANKT HAFTENDE KOMMANDITGESELLSCHAF HUMAN RESOURCES SERVICE AND DEVELOPMENT GMBH HVB DIREKT GESELLSCHAFT FUR DIREKTSERVICE UND DIREKTVERTRIEB MBH HVB FINANCE LONDON LIMITED HVB GESELLSCHAFT FUR GEBAUDE BETEILIGUNGS GMBH HVB REALITY CZ, S.R.O. HVB SECUR GMBH HVB SERVICES SOUTH AFRICA (PROPRIETARY) LIMITED HYPO-BANK VERWALTUNGSZENTRUM GMBH HYPOVEREINS IMMOBILIEN EOOD IMMOBILIEN RATING GMBH KLEA ZS-IMMOBILIENVERMIETUNG G.M.B.H. KLEA ZS-LIEGENSCHAFTSVERMIETUNG G.M.B.H. LIMITED LIABILITY COMPANY B.A. REAL ESTATE MARKETING ZAGREBACKE BANKE DOO MERKURHOF GRUNDSTUCKSGESELLSCHAFT MIT BESCHRANKTER HAFTUNG MY DREI HANDELS GMBH NADINION VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH PALAIS ROTHSCHILD VERMIETUNGS GMBH MONACO DI BAVIERA ALMATY CITY BELGRADO VIENNA VIENNA VIENNA PRAGA POTENZA SAO PAULO MONACO DI BAVIERA AMBURGO VARSAVIA PRAGA CRACOVIA CRACOVIA VIENNA VIENNA VIENNA MONACO DI BAVIERA VIENNA MONACO DI BAVIERA VIENNA MONACO DI BAVIERA VIENNA MONACO DI BAVIERA LONDRA MONACO DI BAVIERA PRAGA MONACO DI BAVIERA JOHANNESBURG MONACO DI BAVIERA SOFIA VIENNA VIENNA VIENNA MOSCA ZAGABRIA AMBURGO VIENNA MONACO DI BAVIERA VIENNA GERMANIA KAZAKISTAN SERBIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA REPUBBLICA CECA ITALIA BRASILE GERMANIA GERMANIA POLONIA REPUBBLICA CECA POLONIA POLONIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA GERMANIA AUSTRIA GERMANIA AUSTRIA GERMANIA AUSTRIA GERMANIA REGNO UNITO GERMANIA REPUBBLICA CECA GERMANIA REPUBBLICA SUDAFRICANA GERMANIA BULGARIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA RUSSIA CROAZIA GERMANIA AUSTRIA GERMANIA AUSTRIA X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X GEORGE TOWN MONACO DI BAVIERA CAYMAN ISLANDS GERMANIA X X

TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2008

40

Consolidata proporzionale

Ragione sociale

Consolidata integrale

RWA

Sede

Trattamento nelle segnalazioni prudenziali

Trattamento nel bilancio IAS/IFRS


Consolidata integrale

Deduzione dal patrimonio

Consolidata proporzionale

Citt

Stato

Societ Strumentate PALAIS ROTHSCHILD VERMIETUNGS GMBH & CO OEG PORTIA GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT MIT BESCHRANKTER HAFTUNG PROPERTY SP. Z.O.O. (IN LIQUIDAZIONE) SALVATORPLATZ-GRUNDSTUCKSGESELLSCHAFT MBH SALVATORPLATZ-GRUNDSTUCKSGESELLSCHAFT MBH & CO. OHG SAARLAND SAS-REAL KFT. SOCIETA' AMMINISTRAZIONE IMMOBILI - S.A.IM. S.P.A. IN LIQUIDAZIONE SOCIETA' ITALIANA GESTIONE ED INCASSO CREDITI S.P.A. IN LIQUIDAZIONE TC-QUINTA PROJEKTVERWALTUNGSGESELLCHAFT M.B.H. UNICREDIT AUDIT (IRELAND) LTD UPI POSLOVNI SISTEM DOO VERWALTUNGSGESELLSCHAFT KATHARINENHOF MBH WEILBURG GRUNDSTUCKVERMIETUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. ZAGREB NEKRETNINE DOO ZANE BH DOO VIENNA MONACO DI BAVIERA VARSAVIA MONACO DI BAVIERA MONACO DI BAVIERA BUDAPEST ROMA ROMA VIENNA DUBLINO SARAJEVO AMBURGO VIENNA ZAGABRIA SARAJEVO AUSTRIA GERMANIA POLONIA GERMANIA GERMANIA UNGHERIA ITALIA ITALIA AUSTRIA IRLANDA BOSNIA ERZEGOVINA GERMANIA AUSTRIA CROAZIA BOSNIA ERZEGOVINA X X X X X X X X X X X X X X X X X

41

Consolidata proporzionale

Ragione sociale

Consolidata integrale

RWA

SOCIETA' SOMMATE ALLE ATTIVITA' DI RISCHIO PONDERATE


Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Trattamento nel bilancio IAS/IFRS
Consolidata integrale

Deduzione dal patrimonio

Consolidata proporzionale

Citt

Stato

Banche HVB SINGAPORE LIMITED Societ Finanziarie B.I. INTERNATIONAL LIMITED CA IB CORPORATE FINANCE OOO CA IB D.D. CA IB SECURITIES (UKRAINE) AT CAMERON GRANVILLE 2 ASSET MANAGEMENT INC CAMERON GRANVILLE 3 ASSET MANAGEMENT INC. CAMERON GRANVILLE ASSET MANAGEMENT (SPV-AMC) , INC COBB BETEILIGUNGEN UND LEASING GMBH DINERS CLUB CZECH REPUBLIC S.R.O. DINERS CLUB POLSKA SP.Z.O.O. DINERS CLUB SLOVAKIA S.R.O. FM BETEILIGUNGS-GMBH GRUNDERFONDS GMBH & CO KEG HVB ASIA ADVISERS SDN. BHD. HVB ASSET LEASING LIMITED HVB ASSET MANAGEMENT ASIA LTD. HVB AUSTRALIA PTY LTD. HVB CAPE BLANC LLC HVB REALTY CAPITAL INC. HVBFF INTERNATIONAL GREECE GMBH LB HOLDING GESELLSCHAFT M.B.H. REAL INVEST IMMOBILIEN GMBH SFS FINANCIAL SERVICES GMBH UNICREDIT CA IB ROMANIA SRL UNICREDIT CAIB CZECH REPUBLIC AS UNICREDIT CAIB HUNGARY LTD UNICREDIT CAIB SERBIA LTD BELGRADE UNICREDIT CAIB SLOVAKIA, A.S. UNICREDIT CAIB UK LTD. UNICREDIT LEASING AUTO BULGARIA EOOD ZAO IMB-LEASING ZB INVEST DOO Societ Strumentate BA-CA BETRIEBSOBJEKTE AG & CO BETA VERMIETUNGS OEG BA-CA BETRIEBSOBJEKTE PRAHA SPOL.S.R.O. HVB FINANCNE SLUZBY S.R.O. MILARIS S.A. EN LIQUIDATION VEREINSBANK LEASING INTERNATIONAL VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH WAVE SOLUTIONS HUNGARY BANK ES PENZUGYTECHNIKAI TANACSADA KFT. VIENNA PRAGA BRATISLAVA PARIGI AMBURGO BUDAPEST AUSTRIA REPUBBLICA CECA REPUBBLICA SLOVACCA FRANCIA GERMANIA UNGHERIA X X X X X X GEORGE TOWN MOSCA ZAGABRIA KIEV TAGUIG TAGUIG TAGUIG VIENNA PRAGA VARSAVIA BRATISLAVA VIENNA VIENNA KUALA LAMPUR LONDRA SINGAPORE SYDNEY WILMINGTON NEW YORK MONACO DI BAVIERA VIENNA VIENNA VIENNA BUCAREST PRAGA BUDAPEST BELGRADO BRATISLAVA LONDRA SOFIA MOSCA ZAGABRIA CAYMAN ISLANDS RUSSIA CROAZIA UCRAINA FILIPPINE FILIPPINE FILIPPINE AUSTRIA REPUBBLICA CECA POLONIA REPUBBLICA SLOVACCA AUSTRIA AUSTRIA MALAYSIA REGNO UNITO SINGAPORE AUSTRALIA U.S.A. U.S.A. GERMANIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA ROMANIA REPUBBLICA CECA UNGHERIA SERBIA REPUBBLICA SLOVACCA REGNO UNITO BULGARIA RUSSIA CROAZIA X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X SINGAPORE SINGAPORE X

TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2008

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Consolidata proporzionale

Ragione sociale

Consolidata integrale

RWA

Tavola 3 Composizione del patrimonio di vigilanza


Informativa qualitativa
Strumenti di capitale inclusi nel patrimonio di primo livello (Tier 1)
Dati riferiti al 30 giugno 2008 (migliaia di )
Decorrenza della facolt di rimborso anticipato ott-10 ott-10 ott-15 ott-15 giu-18 mar-12 () () giu-29 ott-34 ott-29 dic-29 ott-11 importo in valuta originaria (milioni) EUR USD EUR GBP GBP EUR EUR EUR USD GBP USD JPY EUR 540 450 750 300 350 600 300 200 300 100 200 25.000 245 importo computato nel patrimonio di vigilanza (Eur/migliaia) 540.000 285.460 750.000 378.668 442.140 600.000 290.000 200.000 190.110 126.230 126.740 150.150 248.800 emissione tramite societ veicolo controllata s s s s s s no no s s s s no

tasso di interesse

data scadenza

step-up

possibilit di non corrispondere gli interessi

8,05% 9,20% 4,03% 5,40% 8,59% 7,055% 12m L + 1,25% 12m L + 1,25% 8,741% 7,76% 9,00% 3,50% 10y CMS () +0,10%, cap 8,00 % 10y CMS () +0,15%, cap 8,00 %

perpetual perpetual perpetual perpetual 31-dic-50 perpetual 7-giu-11 7-giu-11 30-giu-31 13-ott-36 22-ott-31 31-dic-31 perpetual

s s s s s s no no no no no no no

s s s s s no no no s s s s no

perpetual

mar-12

EUR

147

149.756

no no

no no

no s

() perpetual dic-11 EUR 10 10.778 TOTALE 4.488.832 () non prevista la facolt di rimborso anticipato del prestito () Constant Maturity Swap () La remunerazione del titolo legata ai risultati economici della societ

Patrimonio di secondo livello (Tier 2) - emissioni di strumenti ibridi di capitalizzazione di importo superiore al 10% del totale degli stessi:
Dati riferiti al 30 giugno 2008 (migliaia di )
importo computato nel patrimonio di vigilanza (Eur/migliaia)

tasso di interesse

data scadenza

Decorrenza della facolt di rimborso anticipato

importo in valuta originaria (milioni)

step-up

possibilit di non corrispondere gli interessi

3,95% 1-feb-16 non applicabile EUR non applicabile S () 900 897.452 5,00% 1-feb-16 non applicabile GBP non applicabile S () 450 567.153 6,70% 5-giu-18 non applicabile EUR non applicabile S () 1.000 998.232 6,10% 28-feb-12 non applicabile EUR non applicabile S () 500 489.860 () -- in caso di mancati dividendi il pagamento degli interessi "sospeso" (deferral of interest) -- in caso si registrano perdite tali da ridurre il capitale sociale e le riserve al di sotto della soglia minima prevista da Banca d'Italia per l'esercizio dell'attivit bancaria, l'ammontare nominale e gli interessi delle obbligazioni vengono ridotti proporzionalmente.

43

Informativa quantitativa
(migliaia di )

Composizione del patrimonio di vigilanza


PATRIMONIO DI VIGILANZA 30/06/2008

A. A.1 A.1.1 A.1.2 A.1.3 A.1.4 A.1.5 A.1.6 A.2 A.2.1 A.2.2 A.2.3 A.2.4 A.2.5

Patrimonio di base prima dell'applicazione dei filtri prudenziali Elementi positivi del patrimonio di base: - Capitale - Sovrapprezzi di emissione - Riserve - Strumenti non innovativi di capitale - Strumenti innovativi di capitale - Utile del periodo Elementi negativi: - Azioni o quote proprie - Avviamento - Altre immobilizzazioni immateriali - Perdita del periodo - Altri elementi negativi: * Rettifiche di valore di vigilanza relative al portafoglio di negoziazione ai fini di vigilanza * Altri

7.323.240 35.576.021 15.517.447 1.492.564 2.996.268 1.445.842 -880.754 -21.268.274 -4.208.770

B. B.1 B.2 C. D. E. F. F.1 F.1.1 F.1.2 F.1.3 F.1.4 F.1.5 F.1.6 F.1.7 F.1.8 F.1.9 F.2 F.2.1 F.2.2 F.2.3 G. G.1 G.2 H. I. L. M. N. O. P

Filtri prudenziali del patrimonio di base Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+) Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-) Patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre (A+B) Elementi da dedurre dal patrimonio di base Totale del patrimonio di base (TIER 1) (C-D) Patrimonio supplementare prima dell'applicazione dei filtri prudenziali Elementi positivi del patrimonio supplementare: - Riserve da valutazione di attivit materiali - Riserve da valutazione di titoli disponibili per la vendita - Strumenti non innovativi di capitale non computabili nel patrimonio di base - Strumenti innovativi di capitale non computabili nel patrimonio di base - Strumenti ibridi di patrimonializzazione - Passivit subordinate di 2 livello - Eccedenza rettifiche di valore complessive rispetto alle perdite attese - Plusvalenze nette su partecipazioni - Altri elementi positivi Elementi negativi: - Minusvalenze nette su partecipazioni - Crediti - Altri elementi negativi Filtri prudenziali del patrimonio supplementare Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+) Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-) Patrimonio supplementare al lordo degli elementi da dedurre (F+G) Elementi da dedurre dal patrimonio supplementare Totale patrimonio supplementare (TIER 2) (H-I) Elementi da dedurre dal totale patrimonio di base e supplementare Patrimonio di vigilanza (E+L-M) Patrimonio di terzo livello (TIER 3) Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3 (N+O) -200.653 23.511.089 -1.903.740 21.607.349 -980.751 56.256.691 640.778 56.897.469 277.495 4.266.025 18.766.916 401.306 -459.751 37.533.833 -1.903.740 35.630.093

La differenza negativa tra le perdite attese e le relative rettifiche di valore ammonta a 638.715 migliaia di .
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Tavola 4 Adeguatezza patrimoniale


Informativa qualitativa
Il Gruppo UniCredit assegna un ruolo prioritario alle attivit volte alla gestione e allallocazione del capitale (regolamentare ed interno) in funzione dei rischi assunti, ai fini dello sviluppo delloperativit del Gruppo in ottica di creazione di valore. Le attivit si articolano nelle diverse fasi del processo di pianificazione e controllo del Gruppo e, in particolare: nei processi di piano e budget: formulazione della proposta di propensione al rischio e degli obiettivi di patrimonializzazione; analisi dei rischi associati ai driver del valore e allocazione del capitale alle linee di attivit e business unit; assegnazione degli obiettivi di performance aggiustate per il rischio; analisi dellimpatto sul valore del Gruppo e della creazione di valore per gli azionisti; elaborazione e proposta del piano finanziario e della dividend policy;

nei processi di monitoraggio: analisi delle performance conseguite a livello di gruppo e di business unit e preparazione dei dati gestionali per uso interno ed esterno; analisi e controllo dei limiti; analisi e controllo andamentale dei ratio patrimoniali di gruppo e individuali.

Il Gruppo, infatti, si pone lobiettivo di generare un reddito superiore a quello necessario a remunerare i rischi (cost of equity) e quindi di creare valore in modo tale da massimizzare il ritorno per i propri azionisti in termini di dividendi e capital gain (total shareholder return) attraverso lallocazione del capitale alle differenti linee di attivit e business unit in funzione degli specifici profili di rischio e ladozione di una metodologia basata sulla misurazione delle performance aggiustate per il rischio (Rapm) che predispone, a supporto dei processi di pianificazione e controllo, una serie di indicatori in grado di unire e sintetizzare tra loro le variabili economiche, patrimoniali e di rischio da considerare. Il capitale e la sua allocazione, quindi, assumono unimportanza rilevante nella definizione delle strategie perch esso rappresenta loggetto della remunerazione attesa dagli azionisti nel loro investimento nel Gruppo e perch una risorsa su cui insistono anche limiti esogeni imposti dalla normativa di vigilanza. Nel processo di allocazione, le definizioni di capitale utilizzate sono: capitale di rischio o impiegato: la consistenza patrimoniale conferita dagli azionisti (capitale impiegato), che deve essere remunerata almeno pari alle aspettative (costo dellequity); capitale a rischio: la quota parte dei mezzi propri che ha fronteggia (a preventivo capitale allocato) o ha fronteggiato (a consuntivo capitale assorbito) i rischi assunti per perseguire gli obiettivi di creazione di valore. Il capitale a rischio dipende dalla propensione al rischio e discende dal livello di capitalizzazione obiettivo definito anche in funzione del merito creditizio del Gruppo. Esso misurato seguendo da una parte le tecniche di risk management, per cui il capitale a rischio definito come capitale interno, dallaltra la normativa di vigilanza, per cui il capitale a rischio definito come capitale regolamentare. In particolare: il capitale interno la quota parte di patrimonio effettivamente a rischio misurata con modelli probabilistici secondo un determinato intervallo di confidenza;

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il capitale regolamentare la componente del patrimonio di vigilanza (total capital) rappresentata dal patrimonio netto (core equity o core tier 1) posta a rischio misurata secondo la normativa di vigilanza.

Il capitale interno ed il capitale regolamentare differiscono tra loro per definizione e per copertura delle categorie di rischio. Il primo discende dalleffettiva misurazione dellesposizione assunta, il secondo da schemi definiti nella normativa di vigilanza. La coerenza tra le due differenti definizioni di capitale a rischio si ottiene rapportando le due grandezze in relazione al merito creditizio obiettivo del Gruppo (AA- S&P), che corrisponde ad una probabilit di default pari allo 0,03%. Pertanto il capitale interno fissato ad un livello tale da coprire con il 99,97% di probabilit (intervallo di confidenza) gli eventi avversi, mentre il capitale regolamentare quantificato in base ad un core tier 1 ratio target in linea con i principali gruppi bancari internazionali aventi almeno il rating obiettivo. Nel processo di allocazione viene quindi applicata la logica del doppio binario, ossia considerando come allocato il massimo tra il capitale interno ed il capitale regolamentare (core tier 1) sia a livello consolidato sia a livello di linea di attivit/business unit. Tale approccio consente nel caso di capitale interno superiore di allocare leffettivo capitale a rischio che la vigilanza non in grado ancora di cogliere e nel caso di capitale regolamentare superiore, di allocare un capitale in linea con la normativa. Punto di partenza del processo di allocazione il capitale consolidato di pertinenza del Gruppo. La gestione del capitale, svolta dalla unit operativa Capital Allocation della Direzione Pianificazione Finanza e Amministrazione, ha la finalit di definire il livello di patrimonializzazione obiettivo per il Gruppo e le sue societ nel rispetto dei vincoli normativi e della propensione al rischio. Nella gestione dinamica del capitale, lunit operativa Capital Allocation elabora il piano finanziario ed effettua su base mensile il monitoraggio dei ratios patrimoniali di Vigilanza anticipando gli opportuni interventi necessari allottenimento degli obiettivi. Il monitoraggio si riferisce da un lato sia al patrimonio netto sia alla composizione del patrimonio di vigilanza (core tier 1, tier 1, lower e upper tier 2 e tier 3 capital) e dallaltro alla pianificazione e allandamento dei risk weighted asset (Rwa). La dinamicit della gestione finalizzata ad individuare gli strumenti di investimento e di approvvigionamento del capitale di rischio e degli strumenti ibridi di patrimonializzazione pi idonei al conseguimento degli obiettivi. In caso di deficit di capitale, sono indicati i gap da colmare e le azioni di capital generation misurandone il costo e lefficacia attraverso la metodologia di Rapm. In tale contesto lanalisi del valore arricchita dal ruolo di sintesi della unit operativa Capital Allocation per gli aspetti regolamentari, contabili, finanziari, fiscali, di risk management ecc. e delle loro evoluzioni normative, in modo che siano fornite la valutazione e tutte le indicazioni necessarie alle altre funzioni della Capogruppo o societ chiamate a realizzare le azioni.

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Informativa quantitativa
(migliaia di )

Adeguatezza patrimoniale
Categorie/Valori RWA Requisiti

A. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA A.1 Rischio di credito e di controparte 1. Metodologia standardizzata 2. Metodologia basata sui rating interni 2.1 Base 2.2 Avanzata 3. Cartolarizzazioni A.2 Rischi di mercato 1. Metodologia standard 2. Modelli interni A.3 Rischio operativo 1. Metodo base 2. Metodo standardizzato 3. Metodo avanzato A.4 Altri requisiti prudenziali A.5 Totale requisiti prudenziali (A.1+A.2+A.3+A.4) B. ATTIVITA' DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA B.1 Attivit di rischio ponderate B.2 Patrimonio di base/Attivit di rischio ponderate (TIER 1 capital ratio) B.3 Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3/Attivit di rischio ponderate (Total capital ratio) 549.116.974 6,49% 10,36% 162.642.222 4.930.334 13.011.378 394.427 1.732.806 948.711 784.095 3.392.185 392.416 1.229.461 1.770.308 43.929.358 485.054.586 317.482.031 38.804.367 25.398.563

47

Tavola 5 Rischio di credito: informazioni generali riguardanti tutte le banche


Informativa qualitativa
Definizioni di esposizioni deteriorate
Le esposizioni deteriorate sono suddivise nelle seguenti categorie: sofferenze - individuano larea dei crediti formalmente deteriorati, costituiti dallesposizione verso clienti che versano in uno stato di insolvenza anche non accertato giudizialmente o in situazioni equiparabili. La valutazione avviene generalmente su basa analitica ovvero, in caso di importi non significativi singolarmente, su base forfetaria per tipologie di esposizioni omogenee; incagli - definiscono larea creditizia in cui ricadono i rapporti verso soggetti che si trovano in temporanea difficolt, che si prevede possa essere rimossa in un congruo periodo di tempo: sono valutati prevalentemente in modo forfetario su basi storico/statistiche, analiticamente quando particolari elementi lo consiglino; esposizioni ristrutturate - rappresentano le esposizioni nei confronti di controparti con le quali sono stati conclusi accordi che prevedono la concessione di una moratoria al pagamento del debito e la contemporanea rinegoziazione delle condizioni a tassi inferiori a quelli di mercato, la conversione di parte dei prestiti in azioni e/o eventuali sacrifici in linea capitale: sono valutati analiticamente, ricomprendendo nelle svalutazioni lonere attualizzato riveniente dalleventuale rinegoziazione del tasso a condizioni inferiori al costo previsto della relativa raccolta. esposizioni scadute - rappresentano lintera esposizione nei confronti di controparti, diverse da quelle classificate nelle precedenti categorie, che alla data di riferimento presentano crediti scaduti o sconfinanti da oltre 180 giorni. Lesposizione complessiva viene rilevata qualora, alla data di riferimento: la quota scaduta e/o sconfinante,

oppure: la media delle quote scadute e/o sconfinanti, rilevate su base giornaliera nellultimo trimestre precedente, sia pari o superiore al 5% dellesposizione stessa.

Tali esposizioni sono valutate in modo forfetario su basi storico/ statistiche. La valutazione collettiva riguarda portafogli di attivit per i quali, seppur non siano stati riscontrati singolarmente elementi oggettivi di perdita, loro attribuibile una perdita latente misurabile anche tenendo conto dei fattori di rischio utilizzati ai fini dei requisiti di Basilea II.

Descrizione delle metodologie adottate per determinare le rettifiche di valore


I crediti sono costituiti da attivit finanziarie non derivate verso clientela e verso banche, con pagamenti fissi o determinabili e che non sono quotate in un mercato attivo. I crediti sono iscritti alla data di sottoscrizione del contratto, che normalmente coincide con la data di erogazione alla controparte.

TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2008

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Tali voci comprendono anche titoli di debito aventi le medesime caratteristiche. Dopo liniziale rilevazione al fair value, che di norma corrisponde al corrispettivo pagato comprensivo dei costi e ricavi di transazione che sono direttamente attribuibili allacquisizione o allerogazione dellattivit finanziaria (ancorch non ancora regolati), i crediti sono valutati al costo ammortizzato, utilizzando il criterio dellinteresse effettivo, eventualmente rettificato al fine di tener conto di riduzioni/ riprese di valore risultanti dal processo di valutazione. Gli utili (o le perdite) su crediti, ove non coperti, sono rilevati nel conto economico: quando lattivit finanziaria in questione eliminata, alla voce 100.a) Utili (perdite) da cessione;

ovvero: quando lattivit finanziaria ha subito una riduzione di valore, alla voce 130.a) Rettifiche di valore nette per deterioramento. Gli interessi sui crediti erogati sono classificati alla voce 10. Interessi attivi e proventi assimilati e sono iscritti in base al principio della competenza temporale. Gli interessi di mora sono contabilizzati a conto economico al momento delleventuale incasso. Un credito considerato deteriorato quando si ritiene che, probabilmente, non si sar in grado di recuperarne lintero ammontare, sulla base delle condizioni contrattuali originarie, o un valore equivalente. I criteri per la determinazione delle svalutazioni da apportare ai crediti si basano sullattualizzazione dei flussi finanziari attesi per capitale ed interessi al netto degli oneri di recupero e di eventuali anticipi ricevuti; ai fini della determinazione del valore attuale dei flussi, gli elementi fondamentali sono rappresentati dallindividuazione degli incassi stimati, delle relative scadenze e del tasso di attualizzazione da applicare. Limporto della perdita, infatti, per le esposizioni deteriorate classificate sofferenze, incagli e ristrutturate, secondo le categorie pi avanti specificate, ottenuto come differenza tra il valore di iscrizione e il valore attuale degli stimati flussi di cassa, scontati al tasso di interesse originario dellattivit finanziaria. Nei casi in cui il tasso di interesse originario dellattivit finanziaria, oggetto di attualizzazione per la prima volta nellesercizio di passaggio allapplicazione degli IAS/IFRS, non sia stato reperibile, oppure il suo reperimento sarebbe stato eccessivamente oneroso, si applicato il tasso medio rilevato sulle posizioni non deteriorate nellanno in cui si era verificato il deterioramento originario dellattivit. Tale tasso stato mantenuto costante anche negli esercizi successivi. I tempi di recupero, inoltre, sono stimati sulla base delle scadenze eventualmente concordate con i debitori ovvero di business plan o di previsioni ragionevoli, basati sullesperienza storica dei recuperi osservati per classi omogenee di finanziamenti, tenuto conto della forma tecnica, della localizzazione geografica, della tipologia di garanzia e di altri eventuali fattori ritenuti rilevanti. I crediti sono sottoposti ad una ricognizione volta ad individuare quelli che, a seguito del verificarsi di eventi occorsi dopo la loro iscrizione, mostrino oggettive evidenze di una possibile perdita di valore. Tali crediti problematici sono rivisti ed analizzati periodicamente, almeno una volta allanno. Ogni cambiamento successivo nellimporto o nelle scadenze dei flussi di cassa attesi, che produca una variazione negativa rispetto alle stime iniziali, determina la rilevazione di una rettifica di valore alla voce di conto economico 130.a) Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento. Qualora la qualit del credito deteriorato risulti migliorata ed esista una ragionevole certezza del recupero tempestivo del capitale e degli interessi, concordemente ai termini contrattuali originari, viene appostata alla medesima voce di conto economico una ripresa di valore, nel limite massimo del costo ammortizzato che si sarebbe avuto in assenza di precedenti svalutazioni. Leliminazione integrale di un credito effettuata quando lo stesso considerato irrecuperabile o stralciato nella sua interezza. Le cancellazioni sono imputate direttamente alla voce 130.a) Rettifiche/ Riprese di valore nette per deterioramento di conto economico e sono rilevate in riduzione della quota capitale del credito. Recuperi di parte o di interi importi precedentemente svalutati sono iscritti alla medesima voce.

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Informativa quantitativa
(migliaia di )

Rischio di credito e controparte


CONSISTENZE AL 30/06/2008 RISCHIO DI CREDITO E DI CONTROPARTE IMPORTI NON PONDERATI IMPORTI PONDERATI REQUISITO

A. RISCHIO DI CREDITO E DI CONTROPARTE A.1 METODOLOGIA STANDARDIZZATA - ATTIVITA' DI RISCHIO A.1.1. Esposizioni verso o garantite da amministrazioni centrali e banche centrali A.1.2. Esposizioni verso o garantite da enti territoriali A.1.3. Esposizioni verso o garantite da enti senza scopo di lucro ed enti del settore pubblico A.1.4. Esposizioni verso o garantite da banche multilaterali di sviluppo A.1.5. Esposizioni verso o garantite da organizzazioni internazionali A.1.6. Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati A.1.7. Esposizioni verso o garantite da imprese A.1.8. Esposizioni al dettaglio A.1.9. Esposizioni garantite da immobili A.1.10. Esposizioni scadute A.1.11. Esposizioni ad alto rischio A.1.12. Esposizioni sotto forma di obbligazioni bancarie garantite A.1.13. Esposizioni a breve termine verso imprese A.1.14. Esposizioni verso organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR) A.1.15. Altre esposizioni A.2 METODOLOGIA BASATA SUI RATING INTERNI - ATTIVITA' DI RISCHIO A.2.1. Esposizioni verso o garantite da amministrazioni centrali e banche centrali A.2.2. Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati, enti pubblici e territoriali e altri soggetti A.2.3. Esposizioni verso o garantite da imprese A.2.4. Esposizioni al dettaglio garantite da immobili residenziali A.2.5. Esposizioni rotative al dettaglio qualificate A.2.6. Altre esposizioni al dettaglio A.2.7. Crediti commerciali acquistati - rischio di diluizione A.2.8. Altre attivit A.2.9. Finanziamenti specializzati - slotting criteria A.2.10. Trattamento alternativo delle ipoteche immobiliari A.2.11. Rischio di regolamento: esposizioni per transazioni non DVP con fattori di ponderazione regolamentari A.3 METODOLOGIA BASATA SUI RATING INTERNI - ESPOSIZIONI IN STRUMENTI DI CAPITALE A.3.1. Metodo PD/LGD: Attivit di rischio A.3.2. Metodo della ponderazione semplice: Attivit di rischio - Strumenti di private equity detenuti in forma sufficientemente diversificata - Strumenti di capitale quotati sui mercati regolamentati - Altri strumenti di capitale A.3.3. Metodo dei modelli interni: Attivit di rischio 696.161.921 61.980.475 35.535.373 14.630.416 522.630 96.861 69.164.309 296.836.139 106.067.418 62.464.467 8.492.226 1.709.463 2.784.569 1.587.268 2.028.429 32.261.878 534.587.162 5.703.572 143.538.637 221.354.024 75.677.250 7.765.986 42.405.466 0 34.261.864 3.819.314 0 61.049 2.457.553 18.669 317.482.031 5.323.233 2.010.023 3.658.817 3.423 1.332 11.875.749 182.816.542 49.643.886 26.099.756 9.232.377 1.808.995 271.838 571.077 1.317.756 22.847.227 159.867.119 199.513 18.775.358 98.888.188 18.567.087 2.104.195 17.134.821 0 1.114.570 3.022.338 0 61.049 2.775.103 41.289 25.398.563 425.859 160.802 292.705 274 107 950.060 14.625.324 3.971.511 2.087.980 738.590 144.720 21.747 45.686 105.420 1.827.778 12.789.370 15.961 1.502.029 7.911.055 1.485.367 168.336 1.370.786 0 89.166 241.787 0 4.884 222.008 3.303

251.407 24.531 2.162.946 0

477.673 71.141 2.185.000 0

38.214 5.691 174.800 0

TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2008

50

(migliaia di )

Rischio di credito: informazioni per cassa e fuori bilancio verso banche


Consistenze al: 30/06/2008 Esposizioni per cassa Tipologia di esposizione/Portafoglio contabile Attivit finanziarie di negoziazione Attivit finanziarie valutate al fair value Attivit finanziarie disponibili per la vendita Attivit finanziarie detenute fino alla scadenza Attivit non correnti e gruppi di attivit in via di dismissione Esposizioni fuori bilancio

Crediti verso banche

Esposizione lorda A. Esposizioni per cassa a) Sofferenze b) Incagli c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute e) Rischio Paese f) Altre attivit Totale A B. Esposizioni fuori bilancio a) Deteriorate b) Altre Totale B TOTALE A+B 47.799.487 0 0 0 0 0 47.799.487 47.799.487

Esposizione media

Esposizione lorda

Esposizione media

Esposizione lorda

Esposizione media

Esposizione lorda

Esposizione Esposizione lorda media

Esposizione media

Esposizione Esposizione Esposizione lorda lorda media

Esposizione media

0 0 0 0 0 53.349.800 53.349.800

0 0 0 0 0 4.707.334 4.707.334

0 0 0 0 0 8.927.506 8.927.506

0 0 0 0 0 7.706.457 7.706.457

0 0 0 0 0 7.539.798 7.539.798

0 0 0 0 0 2.150.827 2.150.827

0 0 0 0 0 1.389.243 1.389.243

115.225 31.862 0 0 107.764 120.710.902 120.965.753

133.879 33.264 8.331 0 117.899 106.851.777 107.145.150

0 0 0 0 0 150.145 150.145

4 0 0 0 0 468.795 468.799

88.098 150.345.731 150.433.829 53.349.800 4.707.334 8.927.506 7.706.457 7.539.798 2.150.827 1.389.243 120.965.753 107.145.150 150.145 468.799 150.433.829

90.656 146.352.845 146.443.501 146.443.501

51

(migliaia di )

Rischio di credito: informazioni per cassa e fuori bilancio verso clientela


Consistenze al: 30/06/2008 Esposizioni per cassa Attivit non correnti e gruppi di attivit in via di dismissione Esposizione lorda Esposizioni fuori bilancio

Tipologia di esposizione/Portafoglio contabile

Attivit finanziarie di negoziazione

Attivit finanziarie valutate al fair value

Attivit finanziarie disponibili per la vendita

Attivit finanziarie detenute fino alla scadenza

Crediti verso clientela

Esposizione lorda A. Esposizioni per cassa a) Sofferenze b) Incagli c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute e) Rischio Paese f) Altre attivit Totale A B. Esposizioni fuori bilancio a) Deteriorate b) Altre Totale B TOTALE A+B 76.992.179 0 0 0 19.546 176 76.972.457 76.992.179

Esposizione media

Esposizione lorda

Esposizione media

Esposizione lorda

Esposizione media

Esposizione lorda

Esposizione Esposizione lorda media

Esposizione media

Esposizione Esposizione lorda media

Esposizione media

632 0 0 13.286 98 82.267.364 82.281.380

0 0 0 0 2.723 10.588.777 10.591.500

0 0 0 0 1.661 6.329.089 6.330.750

108.570 0 0 26.583 6.092 25.728.523 25.869.768

86.535 0 0 11.026 4.641 24.880.716 24.982.918

0 0 16.793 0 0 9.312.307 9.329.100

0 0 21.322 0 0 9.569.267 9.590.588

27.018.643 6.427.190 1.429.527 2.253.011 21.777 585.137.696 622.287.844

24.257.240 5.625.545 2.008.393 1.674.936 23.696 530.284.223 563.874.034

71.593 13.180 23 12.248 0 3.024.034 3.121.078

97.676 19.481 2.033 5.681 0 2.770.003 2.894.875

1.508.849 227.374.821 228.883.670 82.281.380 10.591.500 6.330.750 25.869.768 24.982.918 9.329.100 9.590.588 622.287.844 563.874.034 3.121.078 2.894.875 228.883.670

1.764.081 210.141.032 211.905.113 211.905.113

TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2008

52

(migliaia di )

Distribuzione territoriale delle esposizioni per cassa e fuori bilancio verso banche
Consistenze al: 30/06/2008 Tipologia di esposizione/Aree geografiche Italia Esposizione lorda
A. Esposizioni per cassa a) Sofferenze b) Incagli c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute e) Altre esposizioni Totale A B. Esposizioni fuori bilancio a) Sofferenze b) Incagli c) Altre attivit deteriorate d) Altre esposizioni Totale B Totale A+B 0 59.392 832 12.929.657 12.989.881 37.426.477 0 59.392 832 12.925.556 12.985.780 37.418.995 275 0 0 115.825.557 115.825.832 261.387.309 275 0 0 115.809.501 115.809.776 261.321.030 27.599 0 0 17.143.611 17.171.210 22.905.968 16.947 0 0 17.142.155 17.159.102 22.822.260 0 0 0 3.253.816 3.253.816 7.339.274 0 0 0 3.252.574 3.252.574 7.336.308 0 0 0 1.193.090 1.193.090 4.854.804 0 0 0 1.192.135 1.192.135 4.844.878 919 0 0 0 24.435.677 24.436.596 918 0 0 0 24.432.297 24.433.215 50.735 12.309 0 0 145.498.433 145.561.477 4.254 9.380 0 0 145.497.620 145.511.254 62.419 8.279 0 0 5.664.060 5.734.758 0 8.279 0 0 5.654.879 5.663.158 1.109 0 0 0 4.084.349 4.085.458 12 0 0 0 4.083.722 4.083.734 43 11.274 0 0 3.650.397 3.661.714 0 11.274 0 0 3.641.469 3.652.743

Altri Paesi Europei Esposizione lorda Esposizione netta

America Esposizione lorda Esposizione netta

Asia Esposizione lorda Esposizione netta

Resto del mondo Esposizione lorda Esposizione netta

Esposizione netta

(migliaia di )

Distribuzione territoriale delle esposizioni per cassa e fuori bilancio verso clientela
Consistenze al: 30/06/2008 Tipologia di esposizione/Aree geografiche Italia Esposizione lorda
A. Esposizioni per cassa a) Sofferenze b) Incagli c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute e) Altre esposizioni Totale A B. Esposizioni fuori bilancio a) Sofferenze b) Incagli c) Altre attivit deteriorate d) Altre esposizioni Totale B Totale A+B 366.447 125.021 132.059 45.207.188 45.830.715 360.920.500 334.786 118.993 131.289 44.858.386 45.443.454 348.058.374 464.445 61.420 170.738 161.086.111 161.782.714 558.047.883 303.815 40.851 107.260 160.981.490 161.433.416 547.211.427 182.758 75 50 14.569.890 14.756.273 35.781.871 154.521 60 50 14.569.811 14.724.442 35.556.659 5.742 93 1 4.889.497 4.891.833 15.828.810 2.210 76 0 4.889.113 4.891.399 15.581.728 0 0 0 1.622.135 1.622.135 6.496.076 0 0 0 1.621.644 1.621.644 6.478.255 15.227.050 4.059.010 635.393 1.698.662 293.469.670 315.089.785 5.693.885 2.663.816 586.462 1.493.109 292.177.648 302.614.920 11.487.344 2.185.145 798.824 608.672 381.185.184 396.265.169 3.620.090 1.345.245 432.660 520.563 379.859.453 385.778.011 251.157 32.623 6.210 3.978 20.731.630 21.025.598 125.902 22.908 3.743 3.850 20.675.814 20.832.217 220.976 162.559 65 24 10.553.353 10.936.977 68.823 125.585 65 16 10.495.840 10.690.329 12.280 1.033 5.851 52 4.854.725 4.873.941 5.640 778 5.851 41 4.844.301 4.856.611

Altri Paesi Europei Esposizione lorda Esposizione netta

America Esposizione lorda Esposizione netta

Asia Esposizione lorda Esposizione netta

Resto del mondo Esposizione lorda Esposizione netta

Esposizione netta

53

(migliaia di )

Distribuzione settoriale delle esposizioni per cassa e fuori bilancio verso clientela
Consistenze al: 30/06/2008 Governi Tipologia di esposizione/Aree controparti Altri Enti Pubblici Societ finanziarie

Esposizione lorda

Rettifiche di valore complessive

Esposizione netta

Esposizione lorda

Rettifiche di valore complessive

Esposizione netta

Esposizione lorda

Rettifiche di valore complessive

Esposizione netta

A. Esposizioni per cassa a) Sofferenze b) Incagli c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute e) Altre esposizioni Totale A B. Esposizioni fuori bilancio a) Sofferenze b) Incagli c) Altre attivit deteriorate d) Altre esposizioni Totale B TOTALE A+B 1.062 0 0 2.661.777 2.662.839 56.771.535 856 0 0 470 1.326 51.626 206 0 0 2.661.307 2.661.513 56.719.909 0 24.387 989 2.579.442 2.604.818 21.846.174 0 1.706 0 2.256 3.962 85.524 0 22.681 989 2.577.186 2.600.856 21.760.650 190.355 5.177 10.199 39.372.273 39.578.004 104.399.502 1.765 75 85 322.569 324.494 815.045 188.590 5.102 10.114 39.049.704 39.253.510 103.584.457 7.357 0 0 8.281 54.093.058 54.108.696 1.461 0 0 0 48.839 50.300 5.896 0 0 8.281 54.044.219 54.058.396 41.081 132.986 0 6.207 19.061.082 19.241.356 24.791 41.967 0 490 14.314 81.562 16.290 91.019 0 5.717 19.046.768 19.159.794 467.603 37.546 26.386 14.728 64.275.235 64.821.498 344.135 12.293 216 1.472 132.435 490.551 123.468 25.253 26.170 13.256 64.142.800 64.330.947

TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2008

54

(migliaia di )

segue: Distribuzione settoriale delle esposizioni per cassa e fuori bilancio verso clientela
Consistenze al: 30/06/2008 Imprese di assicurazione Tipologia di esposizione/Aree controparti Imprese non finanziarie Altri soggetti

Esposizione lorda

Rettifiche di valore complessive

Esposizione netta

Esposizione lorda

Rettifiche di valore complessive

Esposizione netta

Esposizione lorda

Rettifiche di valore complessive

Esposizione netta

A. Esposizioni per cassa a) Sofferenze b) Incagli c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute e) Altre esposizioni Totale A B. Esposizioni fuori bilancio a) Sofferenze b) Incagli c) Altre attivit deteriorate d) Altre esposizioni Totale B TOTALE A+B 634 0 19 2.571.622 2.572.275 7.834.322 67 0 2 1.051 1.120 38.315 567 0 17 2.570.571 2.571.155 7.796.007 650.688 151.400 270.770 159.223.609 160.296.467 556.071.094 192.324 24.325 49.524 115.278 381.451 16.031.725 458.364 127.075 221.246 159.108.331 159.915.016 540.039.369 176.653 5.645 20.871 20.966.098 21.169.267 230.152.513 29.048 523 14.638 12.754 56.963 7.166.466 147.605 5.122 6.233 20.953.344 21.112.304 222.986.047 57.350 2.795 26.511 143 5.175.248 5.262.047 31.174 792 136 46 5.047 37.195 26.176 2.003 26.375 97 5.170.201 5.224.852 17.998.569 3.797.318 1.271.179 1.462.097 371.245.464 395.774.627 12.052.882 1.449.673 399.188 136.994 1.611.537 15.650.274 5.945.687 2.347.645 871.991 1.325.103 369.633.927 380.124.353 8.626.847 2.469.725 122.267 819.932 196.944.475 208.983.246 5.230.024 777.314 18.022 154.807 929.336 7.109.503 3.396.823 1.692.411 104.245 665.125 196.015.139 201.873.743

55

(migliaia di )

Distribuzione dei finanziamenti verso imprese non finanziarie e famiglie produttrici

Consistenze al: 30/06/2008

Residenti

Non residenti

Totale

Prodotti dell'agricoltura - silvicoltura - pesca Prodotti energetici Minerali, metalli ferrosi e non ferrosi (esclusi quelli fissili e fertili) Minerali e prodotti a base di minerali non metallici Prodotti chimici Prodotti in metallo esclusi le macchine e i mezzi di trasporto Macchine agricole e industriali Macchine per ufficio, macchine per l'elaborazione dei dati, strumenti di precisione, d'ottica e similari Materiale e forniture elettriche Mezzi di trasporto Prodotti alimentari, bevande e prodotti a base di tabacco Prodotti tessili, cuoio e calzature, abbigliamento Carta, articoli di carta, prodotti della stampa ed editoria Prodotti in gomma e in plastica Altri prodotti industriali Edilizia e opere pubbliche Servizi del commercio, recuperi e riparazioni Servizi degli alberghi e pubblici esercizi Servizi dei trasporti interni Servizi dei trasporti marittimi e aerei Servizi connessi ai trasporti Servizi delle comunicazioni Altri servizi destinabili alla vendita Totale

3.898.349 7.011.321 2.164.474 3.616.862 2.159.551 6.532.801 5.634.453 1.367.383 3.464.109 2.555.142 5.072.451 4.929.990 2.762.865 2.280.518 3.979.031 20.114.088 27.890.470 4.497.918 4.003.335 1.854.011 2.471.072 1.130.138 53.213.634 172.603.966

1.751.015 13.276.812 4.203.883 2.896.798 7.239.853 4.634.565 4.324.358 2.474.733 1.456.794 5.783.384 6.483.453 1.590.451 4.894.767 1.926.707 3.991.629 6.631.403 28.854.431 3.295.313 3.582.911 6.604.421 3.349.520 2.233.593 102.190.877 223.671.671

5.649.364 20.288.133 6.368.357 6.513.660 9.399.404 11.167.366 9.958.811 3.842.116 4.920.903 8.338.526 11.555.904 6.520.441 7.657.632 4.207.225 7.970.660 26.745.491 56.744.901 7.793.231 7.586.246 8.458.432 5.820.592 3.363.731 155.404.511 396.275.637

TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2008

56

(migliaia di )

Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attivit finanziarie


Consistenze al: 30/06/2008

Categorie/Scaglioni temporali A vista

Da oltre 1 giorno a 7 giorni

Da oltre 7 giorni a 15 giorni

Da oltre 15 giorni a 1 mese

Da oltre 1 mese a 3 mesi

Da oltre 3 mesi a 6 mesi

Da oltre 6 Da oltre 1 mesi fino a anno fino a Oltre 5 anni 1 anno 5 anni

Attivit per cassa a) Titoli di stato b) Titoli di debito quotati c) Altri titoli di debito d) Quote O.I.C.R. e) Finanziamenti - Banche - Clientela Operazioni fuori bilancio a) Derivati finanziari con scambio di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte b) Depositi e finanziamenti da ricevere - posizioni lunghe - posizioni corte c) Impegni irrevocabili ad erogare fondi - posizioni lunghe - posizioni corte 8.849.184 24.337.096 1.843.399 2.138.533 1.250.824 1.229.168 1.283.433 158.718 6.407.303 6.203.142 10.073.593 7.339.498 12.310.576 11.108.232 55.186.551 37.635.212 19.704.685 13.245.109 3.077.234 3.399.064 4.074.268 1.718.781 0 263.527 0 264.358 46.165 325.831 95.590 1.304.310 2.180.349 2.482.996 16.000.000 16.002.120 14.537.379 14.250.000 13.883.134 15.302.509 14.626.601 10.757.143 6.608.851 8.284.692 12.828.227 13.793.162 30.898.479 28.648.879 20.244.541 20.592.343 8.741.586 8.126.036 13.624.207 10.401.085 3.459.861 1.455.310 46.171.377 77.886.320 7.024.134 6.662.681 3.547.755 3.190.915 34.276.219 25.746.758 16.421.642 37.746.448 13.900.947 30.145.412 13.241.635 31.473.713 6.359.838 129.410.377 5.102.040 218.389.573 875.330 169.098 1.602.314 52.083 117.142 232.818 5.822 0 800.232 229.857 9.303 0 137.541 914.971 235.732 0 780.297 4.692.628 487.781 0 227.555 7.886.534 1.883.570 0 4.762.747 9.796.392 264.475 0 8.380.238 41.242.256 763.020 0 8.996.653 29.680.749 4.843.444 8.918.559

57

(migliaia di )

Esposizone per cassa: dinamica delle rettifiche di valore complessive


Consistenze al: 30/06/2008 Esposizioni verso banche Causali/Categorie Sofferenze Incagli Esposizioni ristrutturate 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Esposizioni Rischio Paese scadute 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 17.077 2.288 1.736 0 552 2.015 418 244 0 0 1.353 17.350 Totale Sofferenze Incagli Esposizioni ristrutturate 479.846 58.128 30.069 10.528 17.531 120.412 17.310 6.276 11.253 65.970 19.603 417.562 Esposizioni Rischio Paese scadute 187.653 245.634 165.128 5.340 75.166 139.478 14.373 17.638 653 56.679 50.135 293.809 12.209 682 648 0 34 793 555 99 0 0 139 12.098 Totale Esposizioni verso clientela

A. Rettifiche complessive iniziali B. Variazioni in aumento B.1 Rettifiche di valore B.2 Trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate B.3 Altre variazioni in aumento C. Variazioni in diminuzione C.1 Riprese di valore da valutazione C.2 Riprese di valore da incasso C.3 Cancellazioni C.4 Trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate C.5 Altre variazioni in diminuzione D. Rettifiche complessive finali di cui: - rettifiche specifiche - rettifiche di portafoglio E. Rettifiche di valore imputate a P/L

114.907 6.608 25 0 6.583 11.474 29 4.966 0 0 6.479 110.041

4.461 197 0 0 197 1.729 1.729 0 0 0 0 2.929

136.445 9.093 1.761 0 7.332 15.218 2.176 5.210 0 0 7.832 130.320

17.936.825 6.450.414 1.924.545 374.438 4.151.431 6.702.772 256.962 779.173 944.376 15.859 4.706.402 17.684.467

1.833.574 1.193.958 629.530 74.978 489.450 745.493 99.092 110.627 73.623 326.773 135.378 2.282.039

20.450.107 7.948.816 2.749.920 465.284 4.733.612 7.708.948 388.292 913.813 1.029.905 465.281 4.911.657 20.689.975

110.041 0

0 2.929

0 0

0 0

0 17.350

110.041 20.279 1.761

17.673.974 10.493

2.192.393 89.646

417.493 69

208.221 85.588

0 12.098

20.492.081 197.894 2.749.920

TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2008

58

Tavola 6 - Rischio di credito: informazioni relative ai portafogli assoggettati al metodo standardizzato e alle esposizioni creditizie specializzate e in strumenti di capitale nellambito dei metodi IRB
Informativa qualitativa
Rischio di credito metodologia standardizzata
Elenco delle ECAI (Agenzia esterna per la valutazione del merito di credito - External Credit Assessment Institution) ed ECA (Agenzia per il credito allesportazione - Export Credit Agency) utilizzate nella metodologia standardizzata e dei portafogli in cui sono applicati i rating delle stesse.

Rischio di credito
(1)

Portafogli Esposizioni verso amministrazioni centrali e banche centrali Esposizioni verso organizzazioni internazionali Esposizioni verso banche multilaterali di sviluppo Esposizioni verso imprese ed altri soggetti Esposizioni verso organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR)

ECA / ECAI

Caratteristiche del rating

- Fitch Ratings; - Moody's Investor Services; - Standard and Poor's Rating Services

Solicited e unsolicited

(1)

solicited rating: il rating rilasciato sulla base di una richiesta del soggetto valutato e verso un corrispettivo. Sono equiparati ai solicited rating i rating rilasciati in assenza di richiesta qualora precedentemente il soggetto abbia ottenuto un solicited rating dalla medesima ECAI; unsolicited rating: il rating rilasciato in assenza di richiesta del soggetto valutato e di corresponsione di un corrispettivo.

59

Cartolarizzazioni

Portafogli Posizioni verso le cartolarizzazioni aventi un rating a breve termine PosizIoni verso le cartolarizzazioni diverse da quelle aventi un rating a breve termine

ECA / ECAI

- Fitch Ratings; - Moody's Investor Services; - Standard and Poor's Rating Services

Informativa quantitativa
(migliaia di )

Finanziamenti specializzati
Valore dell' esposizione al 30/06/2008 Durata residua/Giudizio 1 - forte 2 - buono Categorie regolamentari 3 - sufficiente 4 - debole 5 - default

Durata residua inferiore a 2,5 anni Durata residua pari o superiore a 2,5 anni Totale finanziamenti specializzati

199.288 637.015 836.303

552.632 2.183.376 2.736.008

8.154 179.125 187.279

492 46.588 47.080 12.644 12.644

(migliaia di )

Strumenti di capitale - metodo della ponderazione semplice


Valore dell'esposizione al 30/06/2008

Categorie

Ponderazioni

Strumenti di private equity detenuti informa sufficientemente diversificata Strumenti di capitale quotati sui mercati regolamentati Altri strumenti di capitale Totale strumenti di capitale

190% 290% 370%

251.407 24.531 2.162.946 2.438.884

TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2008

60

(migliaia di )
Metodologia standardizzata delle attivit di rischio
Consistenze al 30/06/2008

Portafogli

Esposizioni garantite Valore dell' esposizione Garanzia reale Garanzia personale Derivati su crediti

Esposizioni dedotte dal Patrimonio di Vigilanza

Esposizioni verso o garantite da Amministrazioni Centrali e Banche Centrali - classe di merito creditizio 1 - classe di merito creditizio 2 - classe di merito creditizio 3 - classi di merito creditizio 4 e 5 - classe di merito creditizio 6 Esposizioni verso o garantite da Enti territoriali - classe di merito creditizio 1 - classe di merito creditizio 2 - classe di merito creditizio 3 - classi di merito creditizio 4 e 5 - classe di merito creditizio 6 Esposizioni verso o garantite da Enti senza scopo di lucro ed Enti del settore pubblico - classe di merito creditizio 1 - classe di merito creditizio 2 - classe di merito creditizio 3 - classi di merito creditizio 4 e 5 - classe di merito creditizio 6 Esposizioni verso o garantite da Banche multilaterali di sviluppo - classe di merito creditizio 1 - classe di merito creditizio 2 - classe di merito creditizio 3 - classi di merito creditizio 4 e 5 - classe di merito creditizio 6 Esposizioni verso o garantite da Organizzazioni internazionali Esposizioni verso o garantite da Intermediari vigilati - classe di merito creditizio 1 - classe di merito creditizio 2 - classe di merito creditizio 3 - classi di merito creditizio 4 e 5 - classe di merito creditizio 6 Esposizioni verso o garantite da Imprese - classe di merito creditizio 1 - classe di merito creditizio 2 - classi di merito creditizio 3 e 4 - classi di merito creditizio 5 e 6 Esposizioni al dettaglio Esposizioni garantite da immobili Esposizioni scadute Esposizioni ad alto rischio Esposizioni sotto forma di obbligazioni bancarie garantite Esposizioni a breve termine verso imprese - classe di merito creditizio 1 - classe di merito creditizio 2 - classe di merito creditizio 3 - classi di merito creditizio da 4 a 6 Esposizioni verso Organismi di investimento collettivo del risparmio (O.I.C.R.) - classe di merito creditizio 1 - classe di merito creditizio 2 - classi di merito creditizio 3 e 4 - classi di merito creditizio 5 e 6 Altre esposizioni Totale attivit di rischio per cassa Totale garanzie rilasciate e impegni a erogare fondi Totale contratti derivati Totale operazioni SFT e operazioni con regolamento a lungo termine Compensazione tra prodotti diversi Totale generale 1.239.305 54.425 288.558 4.980 10.077.093 8.687.592 277.241.116 830.338 106.067.417 62.464.469 8.492.224 1.709.463 2.784.569 7.521.641 1.858.077 0 5.250.028 672 52.843.303 1.481.839 4.083.664 3.571.669 0

52.425

10.933.011

49.268 32.085.982 2.685.210 0 764.183 0

4.808.963

46.870

613.054

629.831

525 522.630 0 0 0 0 96.861 0 629.905 57.681.471 6.458.567 0 3.593.618 1.430.654 14.497.147

3.237

0 1.136.191

0 4.191.966

0 0

5.264.155

467.028

16.366.486 4.011.951 20.061 0 0 0

186.096 486 24.679 0 285.000 52

0 0 0 0 0 0

0 0 0 0 0 0

0 588.248 90.884 1.304.424 44.874 32.261.878 444.688.360 221.612.988 14.175.006 15.685.567 0 696.161.921 36.240.822 0 9.869.727 1.718.358 303.466 24.349.271

133.000

21.462 21.502.891 1.923.272 0 0 23.426.163

0 1.977.831 2.728.033 0 0 4.705.864

61

Tavola 7 Rischio di credito: informativa sui portafogli cui si applicano gli approcci IRB
Informativa qualitativa
Rischio di credito informativa sui portafogli cui si applicano gli approcci IRB
Il primo semestre 2008 stato caratterizzato dallentrata a regime delle Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le Banche (Circolare n. 263 di Banca dItalia), che recepiscono gli ordinamenti in materia di Convergenza internazionale della misurazione del capitale e dei coefficienti patrimoniali (Basilea 2). In tale ambito, UniCredit ha ottenuto dalla Banca dItalia lautorizzazione ad adottare i metodi avanzati per la determinazione dei requisiti patrimoniali a fronte del rischio di credito. In questa prima fase, dette metodologie sono state adottate dalla Capogruppo, da alcune controllate italiane, nonch da HypoVereinsbank (HVB AG) e da Bank Austria (BA AG), mentre, successivamente, saranno applicate dalle altre societ del Gruppo secondo un piano di estensione progressiva comunicato allAutorit di Vigilanza. In generale, il seguente schema riassuntivo presenta i sistemi di rating in uso nel Gruppo oggetto di autorizzazione, con lindicazione delle Entit in cui sono utilizzati e della asset class di riferimento.

Sistema di rating

Soggetto Giuridico

Portafoglio di attivit Amministrazioni centrali e banche centrali Intermediari Vigilati Imprese Imprese Imprese Imprese Imprese Imprese / Esposizioni al dettaglio Imprese Imprese Imprese Imprese

Stati Sovrani

UCI, HVB, BA

Banche Multinational Global Project Finance (GPF) Rating Integrato Corporate (RIC) PD RIC LGD Mid Corporate (PD, LGD, EAD) Commercial Real Estate Finance (PD, LGD, EAD) Asset Backed Commercial Paper (PD, LGD, EAD) Income Producing Real Estate (IPRE) Slotting Criteria Acquisition and Leverage Finance (PD, LGD, EAD) Mid Corporate (PD, LGD, EAD)

UCI, HVB, BA UCCB, HVB HVB UCCB UCCB HVB HVB HVB HVB HVB BA

TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2008

62

IPRE (PD, LGD, EAD) Non Profit (PD, LGD, EAD) Rating Integrato Small Business (RISB) PD RISB LGD Rating Integrato Privati (RIP) Mutui Ipotecari PD Rating Integrato Privati (RIP) Mutui Ipotecari LGD Rating Integrato Privati (RIP) Mutui Ipotecari PD Rating Integrato Privati (RIP) Mutui Ipotecari LGD Small Business (PD, LGD, EAD) Private Individuals (PD, LGD, EAD) Small Business (PD, LGD, EAD) Private Individuals (PD, LGD, EAD)

BA BA UCB UCB UCB UCB UBCasa UBCasa HVB HVB BA BA

Imprese Imprese Esposizioni al dettaglio Esposizioni al dettaglio Esposizioni al dettaglio Esposizioni al dettaglio Esposizioni al dettaglio Esposizioni al dettaglio Esposizioni al dettaglio Esposizioni al dettaglio Esposizioni al dettaglio Esposizioni al dettaglio

Con particolare riferimento ai portafogli crediti di Gruppo, Soggetti Sovrani, Banche, Multinationals e Global Project Finance), e per i portafogli creditizi locali delle banche italiane del Gruppo (mid-corporate e retail, con esclusione di quelle facenti capo al perimetro ex Capitalia, per le quali si applica inizialmente lapproccio standardizzato), il Gruppo stato autorizzato ad utilizzare nel 2008 le stime interne dei parametri PD e LGD. Nellanno in corso, relativamente ai suddetti portafogli, sar utilizzato il parametro EAD regolamentare, essendo prevista nel 2009 la richiesta di autorizzazione alla Banca dItalia allutilizzo delle stime interne di tale parametro. I modelli di rating sopra menzionati vengono utilizzati ai fini del calcolo del requisito regolamentare derivante dagli obblighi di Primo Pilastro ma rappresentano soprattutto una componente fondamentale dei processi decisionali e di governance. In particolare le aree di maggiore utilizzo dei sistemi di rating interni sono le seguenti: i processi creditizi, nelle diverse fasi: concessione / rinnovo. Lassegnazione dei rating interni rappresenta un momento fondamentale nel processo di valutazione del merito di credito della controparte / transazione e costituisce la fase preliminare per la concessione / rinnovo delle linee di credito. Il rating, assegnato prima della delibera, viene reso disponibile nellambito del processo di erogazione, integrato, in maniera sostanziale, nella valutazione e commentato nella proposta creditizia. Pertanto il rating rappresenta un fattore fondamentale, con lammontare delle esposizioni creditizie, per definire lOrgano competente per la delibera; monitoraggio. Il processo di monitoraggio creditizio finalizzato ad individuare ed a reagire tempestivamente ai primi sintomi di possibile deterioramento della qualit creditizia del cliente, consentendo pertanto di intervenire nella fase antecedente alleffettivo stato di default (quando cio esiste ancora la possibilit di recupero della creditoria). Le azioni si focalizzano principalmente sul controllo andamentale dellesposizione, fino a giungere, laddove necessario, al totale disimpegno nei confronti del cliente. Oltre a determinare un positivo impatto in termini di EAD, la fase di monitoraggio consente lottimizzazione delle condizioni per una eventuale successiva fase di recupero, tramite richiesta di garanzie aggiuntive, con conseguente riduzione della LGD;

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recupero crediti. Il processo di valutazione della strategia da adottare per posizioni classificate a default, condotta a livello di cliente / transazione e finalizzata al calcolo simulato del Valore Netto Attualizzato degli importi netti recuperati e della LGD, si basa sulla definizione della LGD stessa. In presenza di strategie di recupero alternative, viene selezionata quella associata al pi basso valore di LGD. La LGD rappresenta inoltre la base per il pricing da attribuire al passaggio dei crediti non performing ad Aspra Finance;

le politiche di accantonamento. Per la clientela in bonis stato adottata la metodologia delle perdite sostenute ma non riportate (Incurred but not reported losses, IBNR), che utilizza i valori della perdita Attesa mediante il parametro Loss Confirmation Period (LCP) per il calcolo degli accantonamenti. Per le controparti classificate a default, le previsioni di perdita si basano sulla valutazione del profilo di rischio dellesposizione e della LGD;

la gestione e allocazione del capitale. Il rating elemento essenziale anche per quanto attiene al processo di quantificazione, gestione ed allocazione del capitale. In particolare, gli output dei sistemi di rating vengono integrati, a livello di Capogruppo con riferimento al Gruppo nel suo complesso, nei processi volti alla misurazione del capitale (sia regolamentare che economico) ed alla gestione del medesimo, da un lato; nei processi volti alla determinazione delle misure risk adjusted performance e del conto economico rettificato a fini di pianificazione strategica;

la pianificazione strategica. La rischiosit della clientela rappresenta un driver rilevante nel contesto della pianificazione strategica, del budgeting e delle previsioni, per la quantificazione dellRWA, delle rettifiche nette di conto economico e degli impieghi di stato patrimoniale;

la reportistica. Vengono prodotti specifici report per lAlta Direzione a livello consolidato / divisionale/ regionale e per singola Entit, che mostrano landamento del portafoglio di rischio di credito, fornendo informazioni sulla Esposizione a Default, Perdita Attesa, PD e LGD medie per i diversi segmenti di clientela, in accordo con i sistemi di rating interni implementati. I rating sono inoltre utilizzati nella definizione del pricing e degli MBO da assegnare ai Gestori, nonch nellidentificazione dei clienti con EVA negativo, su cui vengono adottate azioni mirate.

Per il raggiungimento della compliance alla c.d. normativa di Basilea 2, UniCredit Group ha effettuato specifiche attivit finalizzate a definire e soddisfare tutti i requisiti necessari per lapplicazione delle tecniche di Credit Risk Mitigation (CRM). Si infatti proceduto alla: emissione di policies che rappresentano il recepimento, linterpretazione e linteriorizzazione dei requisiti normativi della CRM allinterno del Gruppo. La produzione di questa documentazione - per la quale si fatto riferimento alla Circolare della Banca d'Italia n. 263 del 27 dicembre 2006 e successivi aggiornamenti, alle direttive comunitarie 2006/48/CE e 2006/49/CE ed al documento "Convergenza internazionale della misurazione del capitale e dei coefficienti patrimoniali. Nuovo schema di regolamentazione" del Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria - ha perseguito diversi obiettivi volti ad incoraggiare lottimizzazione della gestione delle garanzie ed a definire le regole di ammissibilit, valutazione, monitoraggio e gestione delle garanzie personali e reali in linea con i requisiti generali e specifici; definizione di nuovi processi che rappresentano lapplicazione delle policies nella gestione delle garanzie allinterno del Gruppo. Sulla base di una gap analysis tra las-is ed il modello target si proceduto a implementare nuovi processi di gestione delle garanzie, coerentemente con quanto previsto dalla normativa Banca dItalia e dalle linee guida di Gruppo. Poich nella valutazione delle tecniche di CRM UniCredit Group enfatizza limportanza del requisito della certezza legale, particolare importanza stata prestata nellimplementazione dei processi necessari al suo soddisfacimento; implementazione di strumenti IT che permettono di informatizzare il processo di gestione delle garanzie. In particolare, Unicredit Group ha sviluppato un solido ed efficace sistema per lapplicazione delle tecniche di CRM

TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2008

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a partire dalla valutazione ed acquisizione delle garanzie, fino al monitoraggio ed allescussione delle stesse. Limplementazione del sistema informativo, ha permesso di gestire, raccogliere ed archiviare i dati necessari alla verifica del soddisfacimento dei requisiti richiesti per lammissibilit ed al calcolo degli indicatori di rischio. Tali dati sono utilizzati per definire se le garanzie sono da considerarsi valide ai fini di CRM e per applicare opportuni scarti prudenziali come richiesto dalla normativa di Basilea 2 (per la valutazione della volatilit, sono stati definiti scarti stimati internamente basati sulla metodologia Value at Risk)1. Inoltre lo sviluppo dei sistemi di rating avanzati e la loro introduzione nei processi aziendali ha comportato, in base al nuovo impianto regolamentare, la necessit di istituire, sia presso la Capogruppo che presso le Entit, un processo di convalida dei sistemi di rating ed un ampliamento delle attivit richieste alla funzione di Internal Audit con riferimento alla revisione dei sistemi stessi. Obiettivo del processo di convalida esprimere un giudizio in merito al regolare funzionamento, alla capacit predittiva e performance complessiva dei sistemi IRB adottati ed alla loro coerenza con le prescrizioni normative, in particolare mediante: valutazione del processo di sviluppo del modello, con specifico riferimento alla logica sottostante e ai criteri metodologici a supporto della stima dei parametri di rischio; valutazione dellaccuratezza delle stime di tutte le componenti rilevanti di rischio mediante analisi di performance del sistema, calibrazione dei parametri e benchmarking; accertamento che il sistema di rating sia effettivamente utilizzato nei diversi ambiti della gestione; analisi dei processi operativi, dei presidi di controllo, della documentazione e delle infrastrutture informatiche connesse con i sistemi di rating. Il processo di convalida istituito nellambito del Gruppo prevede in primo luogo la distinzione tra validazione iniziale e nel tempo (on going). La validazione iniziale ha lobiettivo di valutare il posizionamento dei sistemi di rating del Gruppo in relazione ai requisiti minimi regolamentari e alle linee guida e standard della Capogruppo inerenti metodologia, processi, qualit dei dati, procedure di validazione quantitativa e qualitativa, governance interna ed ambiente tecnologico identificando eventuali gap o criticit rispetto a tali requisiti. La validazione ongoing ha invece lobiettivo di valutare in modo continuativo il corretto funzionamento del sistema di rating in tutte le sue componenti e di monitorarne la coerenza rispetto ai requisiti interni e regolamentari. In secondo luogo il processo prevede distinte attribuzioni di responsabilit per la convalida dei cosiddetti Sistemi Groupwide e per quelli locali. Per i Sistemi Groupwide, la cui metodologia unica a livello di Gruppo, la responsabilit assegnata alla Capogruppo, mentre per i sistemi di rating locali la responsabilit compete alle singole Entit. Alla Capogruppo tuttavia assegnato il compito di monitorare sia in fase iniziale che nel tempo ladeguato svolgimento delle attivit di sviluppo e validazione svolte localmente ed il corretto funzionamento del sistema di rating fornendo al contempo suggerimenti derivanti dallattivit di benchmarking interno ed esterno e finalizzati al perseguimento della best practice. Sulla base dell attivit di rivalidazione la Capogruppo emana un parere non vincolante (Non Binding Opinion) sui sistemi di rating locali in fase iniziale, preventivamente allapprovazione da parte degli organi competenti, e successivamente ogniqualvolta vengano introdotte modifiche rilevanti. LUnit responsabile delle attivit di convalida indipendente, oltre che dalle unit responsabili dello sviluppo dei modelli, anche dalla funzione di revisione interna che sottopone a verifica il processo e lesito della convalida.

Per maggiori dettagli sulla gestione del processo di riconoscimento delle tecniche di attenuazione del rischio di credito si faccia riferimento alla Tavola 8 Tecniche di mitigazione del rischio del credito - Informativa qualitativa.

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Tale unit ha definito le linee guida di validazione dei sistemi di rating finalizzate ad una convergenza verso modalit di validazione comuni sia in termini di contenuti che di strumenti, garantendo in tal modo una condivisione dei criteri di valutazione dei risultati, anche mediante lintroduzione di valori soglia comuni (trigger) e favorendo il confronto tra i diversi sistemi. Lutilizzo dei trigger consente la riconduzione dei risultati dei test ad un sistema semaforico i cui colori sono associati a diversi livelli di gravit dei fenomeni rilevati. Uno sforzo particolare stato dedicato alla definizione di un approccio comune alla validazione dei modelli, con lidentificazione dei test minimi richiesti e delle modalit di rappresentazione dei relativi risultati. Le tipologie di test si dividono in analisi qualitative ed in analisi quantitative. nella parte qualitativa si valutano la bont della metodologia utilizzata per la creazione del modello, linclusione di tutti i fattori rilevanti e la rappresentativit dei dati utilizzati in fase di sviluppo; nella parte quantitativa si valutano performance, stabilit e calibrazione con riferimento sia al modello nel suo complesso che alle specifiche componenti e ai singoli fattori. E stata definita una struttura gerarchica delle suddette analisi, prevedendo un livello di dettaglio in funzione sia della specifica fase di validazione (iniziale, on going) o di monitoraggio continuativo che dei risultati ottenuti. Lo svolgimento di taluni test viene infatti richiesto solo qualora si rilevino criticit nelle svolgimento delle analisi di ordine gerarchico superiore. I dati e i documenti relativi alle attivit di convalida sinora effettuate sono memorizzati in appositi spazi di archiviazione che garantiscono una rapida consultazione, la sicurezza delle informazioni e la replicabilit di tutte le analisi effettuate. Inoltre il Gruppo si avvale di un tool di validazione che permette di calcolare gli indicatori previsti dal Comitato di Basilea nel Working Paper 14 Studies on the validation of Internal Rating Systems per la validazione dei modelli di rischio di credito, conforme ai requisiti IT di Banca d'Italia e si integra perfettamente con lambiente di laboratorio. I risultati dellattivit di convalida interna, svolta in coerenza con gli standard di validazione, e la cui profondit di analisi differisce in funzione della tipologia (groupwide o locale) o localizzazione (Italia o estero) del sistema di rating, sono riportati ad un unico modello di rappresentazione (framework) con lobiettivo di ricondurre ad unit lanalisi relativa alle diverse componenti del sistema di rating. Il framework adottato consiste in una riconduzione schematica di tutti i requisiti minimi quantitativi ed organizzativi di dettaglio previsti da Banca dItalia a specifici principi chiave, riferibili a diverse aree tematiche di analisi del sistema di rating (disegno del modello, componenti di rischio, utilizzo interno e reporting, IT e qualit dei dati e governo societario), ed funzionale alla valutazione del posizionamento di dettaglio dei sistemi di rating rispetto alla normativa di Vigilanza. Le aree di analisi riconducibili ai requisiti organizzativi previsti dalla Circolare sono infatti disegno del modello (model design), utilizzo interno (internal use) e reporting, IT e qualit dei dati (IT/data quality) e governo societario (governance). Obiettivo invece dellattivit di Internal Audit sui sistemi di rating interni la verifica della funzionalit del complessivo assetto dei controlli sui medesimi che consiste nel: verificare la conformit dei sistemi IRB rispetto ai requisiti normativi; verificare lutilizzo gestionale dei sistemi di rating; verificare ladeguatezza e completezza del processo di convalida dei sistemi di rating.

In tale contesto la Direzione Internal Audit di Capogruppo (da ora UC IAD), allo scopo di supportare le Entit sulla qualit (funzionalit/adeguatezza) dei Sistemi dei Controlli Interni e curare levoluzione delle metodologie di internal audit in coerenza con i mutamenti degli scenari di riferimento, ha coordinato lo sviluppo di una metodologia comune per leffettuazione delle attivit di audit. Tale metodologia stata sviluppata al fine di valutare la fondatezza delle conclusioni delle funzioni di controllo del rischio ed il rispetto del requisiti normativi previsti con particolare riferimento al processo di convalida interna dei sistemi interni di misurazione e controllo del rischio. Si precisa peraltro che la funzione di Internal Audit non direttamente coinvolta nella progettazione/selezione del modello.

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In continuit con la propria mission UC IAD effettua attivit di audit direttamente su UniCredit SpA, coordinando le attivit delle funzioni di Internal Audit delle Entit del Gruppo. In particolare, le verifiche necessarie alla valutazione della funzionalit dei sistemi di rating trovano adeguato spazio nella pianificazione dellattivit di audit nellambito del Gruppo (processo di audit planning). Tali attivit sono promosse da UC IAD che ne condivide linserimento nel piano dei controlli delle funzioni di Internal Audit delle Entit del Gruppo. UC IAD provvede quindi al monitoraggio sulleffettuazione di tali verifiche tramite una specifica funzione, eventualmente attivandosi localmente in caso di scostamenti. Inoltre, UC IAD informa periodicamente lInternal Control & Risks Committee ed il Collegio Sindacale della CapoGruppo sullo svolgimento delle proprie attivit e sui relativi risultati. In continuit con la propria mission la Direzione Internal Audit di Capogruppo effettua attivit di audit direttamente sulla Capogruppo, coordinando le attivit degli Internal Auditor delle Entit del Gruppo. La Direzione Internal Audit informa periodicamente sullo svolgimento delle proprie attivit l Internal Control & Risks Committee ed il Collegio Sindacale. Inoltre le verifiche necessarie alla valutazione della funzionalit dei sistemi di rating trovano adeguato spazio nella programmazione dellattivit di audit nellambito del Gruppo (Audit plan). Tali attivit sono promosse dalla Direzione Internal Audit di Capogruppo che ne condivide linserimento nel piano dei controlli con i soggetti preposti. Leffettuazione di tali verifiche viene monitorata da parte della funzione di Audit Monitoring che presidia lo svolgimento delle attivit pianificate, eventualmente attivandosi localmente in caso di scostamenti.

Descrizione dei Sistemi di Rating

Modelli Groupwide

Il modello di Rating per i Paesi Lapproccio utilizzato per lo sviluppo del modello di rating Paesi quello dello shadow rating, tramite il quale si vuole replicare la capacit di ranking dei rating esterni (da ECAI) utilizzando fattori macroeconomici e qualitativi. Per giungere al modello finale sono stati percorsi i seguenti passi: Sample Selection: identificazione dei Paesi da includere nel campione; Analisi Univariata: calcolo del potere esplicativo di ciascun fattore qualitativo e quantitativo; Analisi Multivariata: definizione del sottoinsieme ottimale di fattori usando tecniche stepwise supportate dallesperienza degli analisti; Combinazione dei moduli quantitativi e qualitativi; Calibrazione: lo score del modello finale parametrizzato in modo da riprodurre le PD effettive; Test del Modello: mapping dei risultati del modello con le PD di consenso.

Sono stati disegnati 2 modelli separati, per i paesi emergenti e per i paesi sviluppati. Il modulo quantitativo per questi ultimi utilizza variabili relative alla bilancia commerciale, il livello dei tassi di interesse, il peso del sistema bancario, il GDP pro capite ed il livello di indebitamento pubblico. Il modulo qualitativo include variabili relative allo sviluppo del sistema finanziario, condizioni socio-politiche, condizioni economiche. Il modulo quantitativo per i paesi emergenti utilizza le seguenti variabili: il peso delle esportazioni sul Gross Domestic Product (GDP), il livello dellindebitamento sullestero, la rilevanza delle riserve in valuta, il livello degli investimenti diretti esteri sul GDP, il costo del servizio del debito rispetto allexport, il tasso di inflazione e il GDP pro capite. Il modulo

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qualitativo include variabili relative alla stabilit del sistema finanziario, alla flessibilit del sistema economico, alle condizioni socio-politiche, alle condizioni economiche ed al servizio del debito. Lunit di validazione ha verificato il disegno del modello, la definizione implicita di default, le caratteristiche qualiquantitative del modello, le modalit di override, la calibrazione, la segmentazione nei due gruppi (paesi sviluppati ed emergenti), il campione di sviluppo ed ha condotto i consueti test di performance e stabilit. Naturalmente la tipologia delle controparti e il basso numero di default nelle entit sovrane determina campioni di sviluppo e validazione limitati nelle dimensioni.

Il modello di LGD per i Paesi Sviluppato nel novembre 2006, il modello utilizza un approccio regressivo con coinvolgimento degli esperti, partendo da una ampio set di variabili macroeconomiche di cui sei sono state incluse nella versione finale. La variabile dipendente (LGD) stata calcolata utilizzando dati interni es esterni. Disegnato con lo scopo di calcolare la LGD per le esposizioni dirette verso controparti sovrane il modello fornisce la LGD per le sole esposizioni non secured. Le variabili esplicative selezionate sono: peso del GDP sul totale mondiale, peso del debito estero sulle esportazioni, indicatore della posizione debitoria rispetto al FMI, volatilit dellexport, tasso di inflazione medio nel G7 e timing del default (periodo precedente il default). Lunit di validazione, oltre ad effettuare gli usuali test di performance e stabilit, ha verificato la coerenza nella definizione di default, segmentazione e override, lutilizzo di fonti interne ed esterne per i recuperi, le stime dei costi e la metodologia di sconto dei recuperi e la necessit di introdurre aggiustamenti conservativi per le fasi negative del ciclo economico.

Il modello di Rating per le banche Lapproccio usato per lo sviluppo del Rating Banche, definito come Shadow Rating, tenta di replicare la capacit di ranking dei Rating Esterni attraverso una combinazione di fattori quantitativi e qualitativi. Si deciso di costruire due modelli differenti, uno per Banche residenti in Paesi sviluppati e uno per Banche in Mercati Emergenti, in quanto si ritiene esistano driver di rischio diversi per i due segmenti. Specifici aggiustamenti da applicare alla PD risultante sia dal modello EM che DC sono stati introdotti per considerare i seguenti aspetti: fattore ambientale: il rating viene migliorato per le banche con elevati standard ambientali; supporto governativo e Fondi di garanzia di categoria: sono stati introdotti diversi correttivi per tenere in considerazione il supporto fornito alle Banche da governi o da appositi Fondi di garanzia di categoria; rischio di trasferimento: il modello considera il rischio che il debitore non sia in grado di ottenere valuta estera per sostenere i propri impegni anche se in possesso di corrispondente valuta locale. Il modello quantitativo finale per Banche residenti in Paesi sviluppati copre diverse categorie di fattori: redditivit, profilo di rischio, dimensione e funding. Similmente per le Banche nei Paesi emergenti, con diverso peso delle categorie di fattori: redditivit, profilo di rischio, dimensione, capitalizzazione e funding. Lunit di validazione ha verificato il disegno del modello, la definizione implicita di default, la selezione dei fattori e le trasformazioni di variabili, lanalisi multivariata del modulo quantitativo e di quello qualitativo, la combinazione dei due moduli e la calibrazione, gli aggiustamenti ambientalie e per il rischio di trasferimento ed ha condotto test di performance e stabilit.

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Il modello LGD per le banche Il modello sviluppato di tipo esperienziale; la metodologia attualmente applicata alle sole esposizioni in bonis del tipo senior unsecured, che di gran lunga costituiscono la parte preponderante del portafoglio esposizioni verso banche. Lestensione di metodologie avanzate anche ai casi di esposizioni in default o di tipo junior unsecured prevista nel corso del 2009. Il valore individuale di LGD stato calcolato partendo da unanalisi dei bilanci, simulando la scomposizione e la vendita degli asset della banca dopo aver remunerato i creditori eventualmente con pi elevato grado di priorit. Per ottenere una valutazione realistica e conservative degli asset della banca sono stati definiti haircut per ogni tipologia di attivo, per considerare il probabile deterioramento che avviene prima del default, le differenze tra valore di mercato e di libro e tra valore di mercato e ricavi dalla vendita. Inoltre, in considerazione del fatto che il successo della fase di recupero dipende in buona parte dal contesto legale/istituzionale di riferimento, sono stati introdotti haircut specifici per ogni paese, che considerino il rischio legale. Infine sono stati introdotti haircut per incorporare i costi del processo di recupero, in base a una valutazione degli esperti di workout. Poich gli asset della banca prenditrice sono valorizzati in valuta locale ma il recupero finale deve essere stimato nella divisa del creditore, agli attivi in valuta locale viene applicato un haircut legato alla volatilit del cambio per considerare il rischio di deprezzamento. Lunit di validazione ha verificato disegno e ambito di applicazione del modello, componenti, integrazioni esperienziali e override. Ha condotto analisi di performance, verificato la metodologia di sconto dei flussi recuperati, il raggruppamento per paesi, la stima di haircuts dovuti al rischio legale-istituzionale e ha analizzato le transazioni di distressed debt come benchmark esterno.

Il modello di Rating per le imprese Multinational Il modello di rating si applica alle imprese multinazionali definite come le societ con turnover o ricavi operativi, da bilancio consolidato, maggiori di 500 milioni per almeno 2 anni consecutivi. Seguendo la metodologia dello shadow rating, il modello composto da una componente quantitativa ed una qualitativa; la sezione quantitativa sviluppata attorno ad una analisi multivariata di elementi quali rapporti finanziari di patrimonio, redditivit, copertura degli interessi e dimensione. Risultato di questo modulo una probabilit di default. Il modulo qualitativo consiste in un set di questionari che analizzano aspetti societari quali la qualit del management, la struttura organizzativa, la quota di mercato ecc. Risultato del modulo qualitativo un valore espresso in termini di notches che va a modificare il rating quantitativo, la variazione massima rispetto al rating qualitativo stata definita dagli esperti; il risultato dei due moduli subisce successivamente un aggiustamento di upgrading/downgrading che riflette lappartenenza della societ ad un gruppo. La selezione multivariata ha portato allinclusione delle seguenti variabili, che appaiono opportunamente trasformate; cash flows ordinario sul valore della produzione, utili prima delle imposte sul valore della produzione, EBITDA sulle spese per interessi, adjusted net worth su capital employed e valore della produzione. Queste variabili vengono regredite sul logaritmo della frequenza relativa di default, fornita da Standard & Poors. Lunit di validazione ha verificato il disegno e la segmentazione del modello, i moduli quantitativo e qualitativo e la loro composizione e calibrazione, i meccanismi di override e il ruolo dei warning signals. Ha analizzato la performance aggregata e per area geografica, la definizione di gruppo economico utilizzata a fini di rating e la qualit di dei dati interni ed esterni utilizzati per il rating ombra.

Il modello di LGD per le imprese Multinational Le agenzie di rating hanno recentemente valutato i livelli di recupero per le imprese speculative grade; partendo da queste valutazioni, non disponendo di serie storiche di tassi di recupero interni per le aziende multinational (essendo un

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portafoglio a basso rischio di default) stato sviluppato un modello basato sullapproccio shadow rating, integrato dallapporto del giudizio degli esperti. La costruzione del modello consiste di diverse fasi: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. utilizzo di medie settoriali ove le differenze siano interpretabili dagli esperti (euristicamente rappresentano le intercette di un modello regressivo); definizione di una lista di fattori sottoposta dagli esperti; eliminazione degli outliers; proiezione dei fattori al livello di default, definendo la distanza dal default come Log(100%) Log(PD). Questo rende confrontabili societ con rating diversi; selezione dei fattori a livello univariato in base al potere discriminante; regressione multivariata, verifica degli impatti; calibrazione e aggiustamento downturn; Haircut per rischio legale e costi di recupero, in base al paese di residenza della controparte.

Il modello cos disegnato rappresenta la LGD derivata da un database relativo debito obbligazionario e come tale risulta penalizzante in quanto non considera la probabilit e gli effetti della ristrutturazione del debito, tipici dei prestiti bancari e di prodotti similari che costituiscono la parte pi rappresentativa del portafoglio del Gruppo di UniCredit. Pertanto stato utilizzato un cure rate definito dagli esperti sulla base dei risultati ottenuti con i modelli locali sui corporate (Italia, Austria e Germania); questo parametro permette di passare dalla cosiddetta bond LGD a una loan LGD. Lunit di validazione ha verificato il disegno del modello e la qualit, rappresentativit del campione basato su dati interni ed esterni utilizzato per lo sviluppo, la perfornmance e conservativit delle stime. Ha inoltre condotto unanalisi di benchmarking dei recuperi su dati esterni e di rating agencies, con riferimento alla crescente letteratura sullargomento, pi ricca sugli attivi obbligazionari.

Il modello di rating per il Project Finance Il modello di rating GPF un modello esperto. Si fonda su un insieme di 29 fattori che guidano un questionario in cui le risposte hanno 5 livelli possibili. I 29 fattori sono raggruppabili in 5 aree di riferimento che coprono i rischi di progetto. Lo score finale una media ponderata degli score ottenuti dai fattori. Le 5 aree di aggregazione sono: rischio degli sponsor del progetto, rischio di esecuzione o completamento, rischio operativo, rischi esogeni (es. macroeconomici), rischio legato ai cash flows. Lo sviluppo del sistema di rating stato supportato dagli esperti dal lato dellorigination; la specificit del project finance e la parziale indipendenza dalle controparti che sostengono il progetto si possono affrontare solo con un grado elevato di flessibilit, reso possibile dallutilizzo di fenomeni di mitigazione del rischio o dal cambio dei pesi dei singoli fattori oppure con i weak link. La segmentazione del portafoglio si basa sui seguenti criteri: Il progetto sviluppato da unentit giuridica separata dalla sponsor; Vi separazione (non- recourseness) tra il veicolo e lo sponsor; talvolta per brevi intervalli di tempo tale separazione pu venir meno; La decisione creditizia si basa principalmente sui cash flow future prodotti dal progetto;

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La struttura finanziaria basata sulla qualit e la quantit di flussi di cassa del progetto; C una condivisione dei rischi tra i partecipanti al finanziamento; Assets del progetto e ricavi sono a garanzia dei creditori; Dipartimenti specializzati di UCI HVB e BA-CA sono esclusivamente coinvolti; Il volume del progetto superiore a 20 milioni; Progetti per i quali il rischio economico limitato al 15% (max 30 milioni) con garanzia di assicurazioni sullexport esplicitamente escluse dal portafoglio.

La calibrazione del modello stata realizzata determinando quali livelli di score vengono allocati tra i livelli di rating. Pertanto i valori di PD associati non sono continui ma di tipo categorico; ad ogni rating assegnato si assegna un unico valore di PD. Lunit di validazione ha verificato il disegno del modello, la performance a livello aggregato, di risk group e di singolo fattore. Ha inoltre analizzato la stabilit, i meccanismi di aggiustamento e override, la conservativit delle stime ed effettuato unanalisi di benchmarking, sebbene la disponibilit di rating esterni sia limitata.

Il modello di LGD per le attivit di Project Finance (GPF) In sintesi il modello GPF LGD si fonda su stime differenziate per settore industriale sottostante il progetto. Il risultato finale, LGD in percentuale sulla EAD, dato dal complemento a 1 del tasso di recupero scontato, a cui si aggiungono i costi per il recupero e un aggiustamento per il timing dei recuperi. Per i settori in cui erano disponibili sufficienti informazioni interne, i dati esterni sono stati ignorati, per quelli in cui non vi erano sufficienti dati interni sono state utilizzate le analisi sui tassi di recupero nellambito del project finance da parte di Standard & Poors, talvolta direttamente, talvolta in combinazione con dati interni laddove la numerosit del sottoinsieme interno lo permettesse. Utilizzando i dati di Standard & Poors a dicembre 2005, stato definito uno scenario di downturn, prendendo come riferimento il periodo di crisi successivo al caso Enron a cavallo tra il 2001 e il 2002, da quale stato ricavato uno specifico fattore di downturn. Lunit di validazione ha verificato il disegno del modello, la performance e la rappresentativit per area geografica e settore del campione utilizzato per lo sviluppo -costruito impiegando dati interni ed esterni.

Modelli locali, perimetro Italia

Rating Integrato Corporate (RIC) Il modello RIC fornisce il rating delle esposizioni verso la classe imprese di Unicredit Corporate Banking sul segmento mid-corporate, ovvero per gli affidati con un fatturato (o total assets laddove il fatturato non informativo) fino a 250 milioni di Euro. Sviluppato in pi fasi anche col supporto della societ Centrale Bilanci, nella sua versione attuale prevede lintegrazione a pi livelli di diverse componenti. Ad un primo livello, il punteggio generato da variabili di bilancio (score CE.BI) si integra con informazioni di carattere qualitativo provenienti da questionari compilati dal gestore; ad un secondo livello, il rating precedente si integra con informazioni di carattere geo-settoriale-dimensionale; infine, ad un terzo livello, informazioni di natura comportamentale (andamentale) si fondono per dare origine a un rating integrato corporate.

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La prima fase del progetto, avviata operativamente a maggio 2003, si conclusa con lintegrazione dei fattori di rischio geo-settoriali al rating di impresa di primo livello (bilancio + qualitativo) gi utilizzato dalla Banca: queste variabili consentono di completare il profilo di rischio aziendale con gli elementi di rischiosit sistematicamente riconducibile alla collocazione settoriale, geografica e dimensionale e con il livello di rischio settoriale valutato in termini previsionali. Allo scopo di incorporare nel rating i segnali provenienti dal monitoraggio andamentale si stimato un modello utilizzando come variabili esplicative gli score di impresa di secondo livello e lo score andamentale relativo a 13 mesi prima del default. Lanalisi Kernel della distribuzione dello score RIC sul portafoglio di Unicredit Corporate Banking ha permesso di individuare 9 classi di rating. Lunit di validazione ha verificato il disegno del modello e la tenuta (performance e stabilit, anche nei sotto-portafogli rilevanti) dei diversi moduli che lo compongono: score di bilancio, score qualitativo, componente geo-settoriale, score andamentale ed ha esaminato le regole di override del modello. Ha inoltre analizzato la copertura per rapporti ed esposizioni e la calibrazione per stato di monitoraggio delle controparti, anche a livello di segmento.

Il modello di rating del segmento Small Business Italia Il modello RISB, Rating Integrato Small Business ha dotato Unicredit Banca (UCB) di un sistema di valutazione delle controparti Small Business che integra le informazioni provenienti dalla fase di erogazione di primo o rinnovo fido (CRSB) con quelle derivanti dal processo andamentale (SMR). Le variabili analizzate per la costruzione delle griglie di erogazione sono riconducibili alle seguenti tipologie: dati anagrafici del richiedente e dei collegati allazienda; informazioni economico / finanziarie provenienti dal bilancio o dai documenti di contabilit semplificata; informazioni provenienti dal Credit Bureau Experian sul richiedente e sui collegati allazienda; informazioni di CR.

Il metodo di stima articolato nelle seguenti fasi: Modello Accettati/Rifiutati (analisi multivariata): Un primo modello statistico, basato sul confronto tra tutte le pratiche Accettate (Buone, Indeterminate, Cattive) e le pratiche Rifiutate, consente di associare la probabilit di rifiuto ad ogni controparte del campione; Modello bad/good iniziale (analisi multivariata): Il modello, sviluppato solamente sulla popolazione accettata, successivamente stato applicato allintero portafoglio comprensivo quindi anche delle controparti rifiutate; Reject Inference: Lanalisi degli output dei due modelli sviluppati (Accettati/Rifiutati e Buoni/Cattivi) permette di assegnare una performance teorica anche ai Rifiutati attraverso la tecnica della Reject Inference; Modello bad/good finale (analisi multivariata): dopo aver assegnato, tramite la Reject Inference, la performance ad ogni controparte del campione, viene applicato un algoritmo di scoring. Lintegrazione delle componenti di erogazione ed andamentale infine stata stimata attraverso una regressione logistica.

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Ai moduli quantitativo e andamentale si aggiunge un modulo qualitativo, basato su questionari previsti allinterno del processo valutativo dellimpresa, segmentati per comparto di attivit economica. La logica di assegnazione dei pesi si basa su una relazione gerarchica in modo da rendere pi ordinato e razionale il processo di ottimizzazione delle ponderazioni e pi chiaro il processo interpretativo dei risultati: i livelli di assegnazione dei pesi partono dalle modalit di risposta alle domande, i pesi delle singole domande vengono poi definiti nellambito della sezione, infine viene attribuito il peso della sezione sulla valutazione complessiva. Lintegrazione con il modulo quantitativo di tipo lineare con ponderazione definita dagli esperti. Lunit di validazione ha valutato il disegno del modello e dei moduli che lo compongono: erogazione, andamentale e qualitativo. Ha inoltre testato la loro tenuta in termini di performance e stabilit, anche nei sotto-portafogli rilevanti, con particolare attenzione allimpatto dellintroduzione della definizione di default di Basilea 2. Ha infine analizzato la copertura del portafoglio e la calibrazione del modello nel suo complesso.

Il modello di rating del segmento Privati Italia: Mutui Ipotecari Il Portafoglio Obiettivo del modello di Rating R.I.P. (Rating Integrato Privati), che si basa su un approccio per pool, costituito dallinsieme di tutte le tipologie di mutui ipotecari trattati in Unicredit Banca e Unicredit Banca per la Casa, destinati allacquisto, costruzione e ristrutturazione di immobili residenziali da parte della clientela privati e allacquisto di immobili per finalit legate allattivit economica svolta da parte delle Persone Fisiche appartenenti al settore delle Famiglie Produttrici. Per quanto concerne i prodotti rateali del Gruppo, la considerazione di caratteristiche specifiche del singolo prodotto ai fini della determinazione del pool di appartenenza ha comportato lassegnazione di una probabilit di default potenzialmente differente ad ogni rapporto in capo alla medesima controparte, bench anche le caratteristiche del Cliente siano tra i driver fondamentali per lindividuazione dei pool. Analogamente a tutti gli altri sistemi di rating del portafoglio privati del Gruppo, anche lo sviluppo del modello R.I.P. si articolato in due fasi distinte: la prima consiste nellindividuazione dei Pool relativi al portafoglio in fase di erogazione; la seconda, nellindividuazione dei Pool relativi al portafoglio in essere. Mediante tecniche statistiche sono stati individuati i pool sullintero portafoglio. In seguito a tale processo si pervenuti alla definizione di strutture ad albero nelle quali le foglie finali corrispondono ai pool individuati. La PD associata a ciascun pool viene quindi stimata attraverso il tasso di default osservato sulle esposizioni ad esso ricondotte. I singoli pool sono stati successivamente aggregati, tramite Cluster Analysis, in classi di rating. Nel processo di assegnazione della probabilit di default la valutazione effettuata in sede di prima erogazione viene mantenuta nel primo semestre di vita del rapporto, salvo sia rilevato uno sconfino di durata superiore al mese, mentre a partire dal settimo mese viene ricalcolata lattribuzione delloperazione al pool corrispondente secondo lalbero definito per il portafoglio in essere. Allaumentare dellanzianit del mutuo acquisiscono maggiore rilevanza le variabili andamentali. Per le specificit legate alla diversa provenienza delle esposizioni costituenti il portafoglio di rischio di UBCasa, il modello di rating, per quanto allineato nelle logiche di sviluppo e nellimpostazione complessiva di UniCredit Banca, presenta alcune personalizzazioni, soprattutto con riferimento al portafoglio acquisito mediante il canale Abbey National. Nellanalisi del portafoglio complessivo di Banca per la Casa sono stati definiti tre alberi di segmentazione la cui variabile discriminante iniziale la maturit del mutuo (numero di mesi dallerogazione maggiore o minore di 6) e, per i mutui con maggiore maturit, il perimetro di provenienza. In particolare: albero stimato per il portafoglio in fase di erogazione o application, utilizzato nellattribuzione della probabilit di default a tutti i mutui con anzianit inferiore a 6 mesi; albero per il portafoglio in essere ex-ANBI da adottare per i mutui del perimetro ex-ANBI con anzianit superiore a 6 mesi; albero per il portafoglio in essere ex-Adalya -Kiron realizzato per la stima della PD dei mutui ex-Adalya con anzianit superiore a 6 mesi.

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Elemento comune alle tre segmentazioni lassegnazione al pool di rischio maggiore delle pratiche che manifestino un ritardo di pagamento o delinquency superiore al mese. Lunit di validazione ha verificato il disegno del modello e del sottostante score di erogazione, la loro capacit discriminante e la stabilit della popolazione nel tempo. Inoltre, particolare attenzione stata rivolta allanalisi dei sottomodelli identificati dallanzianit del mutuo e dal canale di provenienza. Infine sono state analizzate la copertura per rapporti ed esposizioni e la calibrazione sia a livello complessivo che di sottoportafoglio.

LGD per i portafogli locali Italia I modelli di LGD sono specifici per Unicredit Corporate Banking, Unicredit Banca e Unicredit Banca per la Casa a seconda del perimetro di applicazione (prodotto e segmento), bench la metodologia di stima sia comune ossia di tipo regressivo. La modalit scelta dal Gruppo per la misurazione della LGD di tipo workout, in cui il tasso di perdita viene calcolato sul recupero effettivo osservato sui dati storici, partendo dai flussi di cassa generati sullo specifico credito dallingresso a default fino alla termine del processo di recupero. Per quanto attiene alla stima, sono stati adottati modelli regressivi distinti per le fasi di incaglio e sofferenza, mentre per la fase di past due stata calcolata una variazione media delle esposizioni per segmento della controparte e per macrotipologia di prodotto (rateali, non rateali). Lapproccio a blocchi determina la necessit di definire una modalit di integrazione dei risultati dei diversi modelli per il calcolo della LGD complessiva. In particolare, necessario definire due tipologie di parametri, i primi legati alla composizione del primo ingresso a default (probabilit che, dato il default, esso si verifichi sotto forma di past due, incaglio o sofferenza), i secondi legati alle probabilit di transizione tra i diversi stati di default (nella terminologia Unicredit questi ultimi vengono definiti Danger Rates). Oltre ad alcune variabili di tipo anagrafico delle controparti, alla tipologia e alle caratteristiche dei rapporti, assumono particolare rilevanza le garanzie a copertura delle esposizioni. Unicredit Corporate Banking, Unicredit Banca e Banca per la Casa hanno deciso di incorporare leffetto delle diverse tipologie di garanzie nella LGD, anche qualora la normativa prevedesse unalternativa, come nel caso delle fideiussioni, per le quali prevista la possibilit di sostituire PD e LGD del cliente con i corrispondenti parametri del garante nella valutazione del rischio associata alla quota di esposizione garantita. Non si considera dunque la possibilit di trattare separatamente la quota di esposizione garantita e quella non garantita, ma viene calcolata una Loss Given Default a livello di rapporto, in funzione delle garanzie presenti e, ove significativo, del loro valore. Con particolare riferimento al segmento Privati si scelto di sviluppare congiuntamente (Unicredit Banca e Banca per la Casa) il modello per i mutui ipotecari. Per quanto riguarda Corporate e Small Business, con riferimento ad alcune forme di rapporto si optato per un modello sviluppato congiuntamente. Per il calcolo del valore di LGD, limitatamente alla fase di sofferenza, si considerato il massimo livello di dettaglio possibile, ovvero il rapporto. Per quanto riguarda la fase di incaglio, invece, la banca ha sviluppato due modelli per ciascun segmento, differenziando esposizioni rateali e non rateali. Tale scelta stata guidata dalla base dati utilizzata per il calcolo della LGD osservata, ovvero SISBA, in cui gli insoluti derivanti da anticipi diventano a tutti gli effetti esposizioni di cassa e non sono quindi distinguibili dalle esposizioni di conto corrente. Di conseguenza, lunit di misura per la stima dei modelli per la fase di incaglio il rapporto solo con riferimento al modello per le esposizioni rateali, mentre lesposizione per controparte per linsieme dei rapporti non rateali di uno stesso cliente. Lunit di validazione ha esaminato la struttura del modello, la coerenza con la definizione di PD, leffetto del ciclo economico, la metodologia di sconto dei flussi di recupero, lallocazione dei costi e il trattamento degli attivi in default. Ha verificato la costruzione dei campioni di sviluppo, le migrazioni da uno stato allaltro e il trattamento di assets specifici quali ad esempio derivati e crediti di firma. Ha infine effettuato test volti alla verifica dellaccuratezza e della calibrazione dei modelli.

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Modelli Locali, perimetro Germania

Modello di rating Mid corporate Il modello Mittelstandsrating si occupa di fornire i rating delle esposizioni verso la classe imprese di HVB con sede in Germania e con fatturato compreso tra i 3 e i 500 milioni di Euro. Il modello costituito da due componenti: un modulo quantitativo ed uno qualitativo. Il punteggio risultante dallanalisi del bilancio, eventualmente corretto in funzione del suo livello qualitativo, determina il rating parziale relativo alle condizioni economiche. Il modulo qualitativo fornisce invece il rating parziale relativo alla situazione dellimpresa. Il rating finale nasce dalla combinazione dei due rating parziali. Il modulo quantitativo costituito da 12+1 sotto-moduli statistici chiamati Maschinelle Analyse von Jahresabschlssen (= Analisi automatica del bilancio), in breve MAJA. Lambito di applicazione di ciascuno di questi sotto-moduli dipende dal settore di attivit economica e dalla dimensione dellazienda.

I fattori di rischio inclusi nel modulo quantitativo, selezionati con un processo che ha incluso sia analisi statistiche che interazioni con gli esperti, coprono in generale le seguenti aree di analisi: Struttura degli assets; Situazione finanziaria; Crescita produttiva / Margini.

Il modulo qualitativo copre invece le aree di analisi relative a: situazione finanziaria (non direttamente coperte dal modulo quantitativo) nellottica di valutare la capacit di rimborso e la sostenibilit futura del debito; settore / mercato / prodotto; assetto manageriale/imprenditoriale; fattori e comportamenti a rischio.

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Il rating finale pu infine essere corretto manualmente (override) nel caso in cui informazioni aggiuntive indichino che il rating calcolato non adeguato. Tale pratica soggetta a restrizioni e vincoli specifici ed monitorata strettamente dalla funzione di convalida interna. La funzione di convalida interna ha verificato il disegno del modello, la tenuta (performance e stabilit) dei diversi moduli che lo compongono (quantitativo, con i relativi sotto-moduli, e qualitativo) e la sua calibrazione. Ha inoltre analizzato il processo di assegnazione del rating, le regole di attribuzione delle esposizioni al modello in questione e il processo di override.

Modello di rating Small Business Il modello di rating HVB smallcorp ha come ambito di applicazione le piccole o medie aziende tedesche (fino a 3 Milioni utili netti o in contabilit semplificata) e i privati, residenti in Germania, il cui reddito deriva principalmente dallesercizio di una libera professione, da lavoro indipendente o dai proventi di una SME di cui sono maggiori azionisti o proprietari. Lapplicazione del modello dipende da quanti soggetti collegati sono coinvolti nella pratica di fido: se non ci sono soggetti collegati si usa il modulo Scoring GK (small business); in presenza di soggetti collegati si usa il Rating GK (small business) .

Il modulo Scoring GK calcola uno score unico che successivamente mappato ad una PD. Lo score ottenuto attraverso due diverse scorecard a seconda che la controparte sia o no pienamente responsabile del passivo dellazienda/attivit professionale. In entrambi i casi sono usate le stesse informazioni: I cosiddetti MAJA Values, veri e propri score di bilancio sviluppati statisticamente in analogia a quanto utilizzato per il mid-corp; Score settoriali interni; Score andamentali.

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Nel caso in cui si tratti di un privato, il livello di indebitamento utilizzato come fattore di rischio aggiuntivo. Il modulo Rating GK costituito da due moduli separati, uno per limpresa ed uno per la/le persone fisiche collegate (proprietari / maggiori azionisti). Lo score utilizzato per ciascuna persona fisica collegata segue le regole del modello utilizzato per i privati, combinando elementi tipici della fase di erogazione e aspetti comportamentali. I rating di ogni singola persona fisica collegata sono poi ricondotti ad un rating complessivo della parte privati sulla base delle partecipazioni azionarie di questi nellimpresa/e. Lo score della SME calcolato in passi successivi: 1. Prima viene calcolato, per ciascuna impresa, un rating quantitativo combinando: MAJA Values; Score settoriali interni; Durata del rapporto con la banca.

Questo ad accezione del settore costruzioni, dove i MAJA values si combinano esclusivamente con il rating MORIX relativo al mercato immobiliare e allimmobile oggetto del finanziamento. 2. Il rating finanziario viene combinato con il rating andamentale di ciascuna delle SME, creando un rating dimpresa complessivo. Un down-notching previsto nel caso di informazioni finanziarie pi vecchie di 18 mesi. Il rating complessivo della parte privati viene combinato con il rating della parte impresa con differente ponderazione a seconda che il prestito sia concesso allimpresa o a uno dei privati collegati. 5. Infine il rating pu essere corretto al verificarsi di uno dei cosiddetti criteri di cancellazione (set di eventi predefiniti che richiedono un immediato downgrade della controparte) o sulla base di una valutazione esperta. In questultimo caso la correzione ammessa in downgrade, mentre in upgrade soggetta a specifica approvazione ed monitorata strettamente dalla funzione di convalida interna. La funzione di convalida interna ha verificato il disegno del modello anche tramite verifica presso gli utenti. Ha inoltre analizzato la performance e la calibrazione del modello complessivo e dei diversi moduli (quantitativo, con i relativi sottomoduli, e qualitativo) e la stabilit della popolazione sottostante. Ha infine esaminato il processo di assegnazione del rating e il processo di override.

3. 4.

Modello di rating Privati Il modello di rating HVB private individuals ha come ambito di applicazione tutti i privati, esclusi i liberi professionisti e i lavoratori indipendenti. Sono inoltre esclusi i privati che possiedono un elevato reddito riveniente dallaffitto di immobili, che sono considerati parte del portafoglio Commercial Real Estate e valutati con il sistema di rating apposito. Il modello di rating privati costituito da 12 scorecard: 8 di erogazione, una per tipo di prodotto e 4 comportamentali. In funzione della fase del ciclo di vita in cui si trova la transazione vengono combinati entrambi gli score o ne viene preso solo uno dei due. Una cosiddetta logica integrativa consente di combinare tra loro tutte le valutazioni disponibili su ciascun cliente (nel caso in cui abbia pi di un rapporto con la banca) per ottenere una probabilit di default complessiva sul singolo cliente.

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Tale logica prevede dapprima la determinazione, per ciascuna transazione, di una PD di Rapporto. Tutte le PD di rapporto relative alla medesima tipologia di prodotto vengono poi combinate (attraverso una media pesata per esposizione) in una PD di Prodotto. Tutte le PD di prodotto contribuiscono infine a determinare una PD cliente, sulla base dellesposizione, del peso informativo, che sintetizza come e con quale anticipo ciascun prodotto contribuisce a fornire informazioni sul futuro default del cliente, e del fattore di rischiosit nella combinazione dei prodotti, che specifica il diverso contributo di ciascuna combinazione dei prodotti sul tasso di default atteso. Lunit di validazione ha verificato il disegno del modello e la sua tenuta in termini di performance e calibrazione. Inoltre, ha analizzato le performance dei diversi moduli sottostanti e la loro calibrazione anche considerando separatamente le diverse possibili combinazioni di prodotti in capo ad uno stesso cliente.

Modello di rating per il Commercial Real Estate Finance Il modello di rating per il Commercial Real Estate Finance (CRE) di HVB utilizzato in Germania per valutare le esposizioni verso: Operatori Immobiliari: aziende che presentano bilancio i cui utili provengono principalmente dalla costruzione (o acquisto) e dalla successiva vendita di stabili destinati ad abitazione o ad uso commerciale (uffici, negozi); Investitori Immobiliari con bilancio: aziende che presentano bilancio i cui utili provengono principalmente dallaffitto di immobili di propriet, siano essi immobili residenziali che commerciali; Investitori Immobiliari senza bilancio: aziende senza bilancio o clienti privati con utili / reddito proveniente principalmente dallaffitto di immobili di propriet. Tale modello prevede un modulo diverso per ciascuna delle tre categorie di controparti sopra indicate. Ogni modulo composto da tre sotto-moduli: a) Un modulo qualitativo che si propone di valutare la qualit e laffidabilit del management, le competenze del team di gestione, la qualit della gestione organizzativa e lesperienza della banca nella gestione dei rapporti con lazienda. b) Un modulo qualitativo che si propone di valutare loggetto / progetto da finanziare o finanziato (non solo dalla banca), ivi compresa la qualit e il rischio implicito nel portafoglio di immobili / progetti dellazienda, la sua capacit di pianificazione (dalla esperienza passata) e i flussi di cassa pianificati / previsti negli anni a venire. Un modulo quantitativo finanziario, basato sul bilancio dellazienda e completato da una valutazione qualitativa sulla qualit, affidabilit e completezza del bilancio.

c)

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I moduli a) e b) sono sistemi esperti in cui i fattori e i loro pesi sono stati definiti da un team di esperti e affinati nel tempo alla luce dellesperienza fatta, mentre il modulo c) stato sviluppato statisticamente. I risultati dei tre sotto-moduli sono poi combinati, sulla base dello score (Log-PD per il modulo quantitativo), con ponderazione definita su basi esperte e lo score finale calibrato statisticamente. I tre moduli usano tutti gli stessi sotto-moduli; quello che cambia la ponderazione con cui vengono combinati gli score parziali nello score complessivo. Lunit di validazione ha valutato il disegno del modello anche tramite lanalisi delle risposte a un questionario sottoposto agli utenti. Ha inoltre testato la tenuta del modello e dei moduli che lo compongono in termini di performance e calibrazione e la stabilit della popolazione anche tramite matrici di transizione. Ha infine analizzato la copertura del portafoglio, verificando in quanti casi esistono rating non validi a causa del mancato aggiornamento di alcune componenti del modello, e le regole di overruling.

Modello di rating per le operazioni di Acquisition and Leveraged Finance Il modello di rating Acquisition and Leveraged Finance (ALF) destinato alla valutazione delle iniziative di finanziamento / rifinanziamento delle operazioni di acquisizione societarie nelle quali passivit bancarie addizionali vengono aggiunte al normale indebitamento operativo dellazienda acquistata allo scopo di finanziare lacquisizione stessa. Il debito risultante dallacquisizione viene rimborsato tramite i flussi di cassa futuri dellazienda acquisita e, in alcuni casi, (i.e. nel caso di acquisizioni che coinvolgono investitori strategici) anche dellazienda acquirente. Le operazioni di acquisizione e le loro implicazioni in tema societario e fiscale (spesso in diverse giurisdizioni) esigono una expertise specifica in fase sindacale, richiedendo: appropriate relazioni rischio/rendimento, oltre ad una struttura di finanziamento basata su un modello realistico di simulazione dei cash flow; ladattamento (structuring) della struttura finanziaria e di rimborso del debito dellazienda acquisita ai flussi di cassa futuri; luso combinato di strumenti di finanziamento altamente differenziati (senior debt, junior debt, mezzanine, ecc).

Per quanto riguarda gli aspetti metodologici, lALF-Rating sostanzialmente un rating finanziario che calcola la probabilit di default dellazienda acquisita sulla base dei ratio patrimoniali, finanziari ricavati dal bilancio e del conto economico previsionale. Un modulo qualitativo non stato previsto in considerazione del fatto che nella predisposizione

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di un bilancio previsionale vengono gi implicitamente presi in considerazione una grande quantit di informazioni qualitative e basate su un giudizio esperto. La predisposizione del bilancio previsionale avviene anche con lausilio di modelli di simulazione dei flussi di cassa futuri (INCAS, International financial model). Anche in questo caso sono consentite delle correzioni manuali (override), sia dei singoli ratio finanziari sia del rating finale, che devono essere approvate dalle funzioni preposte e che vengono strettamente monitorate dalla funzione di convalida interna.

Lunit di validazione ha effettuato analisi sia qualitative che quantitative per la verifica della tenuta del modello. In particolare, le analisi qualitative relative al disegno del modello si sono basate sui risultati di un questionario sottoposto agli utenti. Da un punto di vista quantitativo si sono confrontati i risultati del modello con benchmark interni e esterni.

Modello di rating Income Producine Real Estate (IPRE) Il modello IPRE Slotting Criteria fornisce una valutazione ad una tipologia particolare di prestito specializzato collegata a transazioni immobiliari cash flow based in cui la banca ha accesso diretto ai flussi (cash flows) derivanti dalla transazione. Essendo il risultato di uno Slotting Criteria, il modello stato ottenuto seguendo le modalit di determinazione della valutazione del progetto contenute nella normativa prudenziale. Nello specifico il modello utilizza fattori di rischio qualitativi e si avvali di un processo di scoring che determina uno score complessivo sulla base del tipo di immobile o del numero di immobili da valutare. In funzione del tipo di propriet/immobile si distinguono differenti scorecard. I criteri di valutazione degli scorecard sono divisi in 5 categorie di rischio come indicato allinterno delle disposizioni di vigilanza. Ciascuna categoria di rischio valutata sulla base di differenti fattori di rischio attraverso un questionario e a ciascuna domanda assegnato dallutente un punteggio individuale su una scala da 1 a 5. Laggregazione dei diversi score determina la valutazione finale.

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Modello di rating per le operazioni di Asset Backed Commercial Paper Il modello, sviluppato replicando lapproccio delle agenzie di rating, assegna un rating agli impegni che HVB ha nei confronti dei veicoli che emettono gli Asset Backed Commercial Paper ed utilizzato solo nei casi in cui la transazione idonea a ricevere una valutazione interna secondo quanto richiesto dallAutorit di Vigilanza. Si distinguono tre tipologie di esposizione: Lettere di Credito; Linee di liquidit; Swap agreements.

Tale Sistema di Rating costituito da differenti modelli che si applicano in funzione della tipologia di esposizione sottostante loperazione di cartolarizzazione. In particolare i modelli in oggetto sono 7: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. Trade receivables; Mortgage warehousing (al fine di coprire il segmento residential mortgages); Single rated securities; Commercial mortgages (al fine di coprire il segmento commercial mortgages); Loans and leases; Rated securities and corporate loans; Credit cards.

Tutti i sopra menzionati modelli sono costituiti da un modulo quantitativo che fornisce una classe di rating ed un modulo qualitativo il cui risultato influenza il modulo quantitativo attraverso degli spostamenti di notches in alto o in basso. Per quanto riguarda il modulo quantitativo, sono state utilizzate due metodologie principali in funzione della tipologia di esposizione sottostante e della vita residua degli asset allinterno dei veicoli: Approccio Reserve Based: utilizzato per gli asset con breve vita residua (tipicamente inferiore ai 6 mesi) allinterno del veicolo (e di conseguenza anche limpegno ha una durata limitata). Per tali tipologie di transazioni viene effettuata una valutazione point in time al fine di determinare, in modo statico, le riserve richieste per coprire le perdite. Approccio Cash Flow Based: utilizzato per gl iasset con una vita residua superiore. In questo caso anzich effettuare una valutazione point in time, viene valutato levolversi degli assets allinterno del veicolo utilizzando modelli che prendono in considerazione i flussi di cassa attesi al fine di determinare le riserve necessarie a fronte delle perdite subite.

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A parte la differenza sopra menzionata, in generale, la struttura del modello molto simile come si pu notare dal grafico in basso:

General model structure Reserve Based Model

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General model structure Cash flow models

Tutti i moduli qualitative sono stati sviluppati utilizzando I feedback provenienti dagli esperti del settore. Lunit di validazione ha valutato lallineamento dellapproccio seguito da HVB con i criteri utilizzati dalle Agenzie di Rating attestandone la conform,it con i requisiti minimi previsti dalla normativa vigente.

Modello di LGD La LGD rappresenta la perdita economica subita dalla banca sulla singola transazione ed calcolata come percentuale dellesposizione a default. La LGD viene calcolata a livello di singola transazione e segue la logica che differenti tipologie di default sono possibili: Liquidation: liquidazione totale delle garanzie e recupero coatto dei debiti residuo. Il rapporto col in cliente viene interrotto ed il cliente viene rimosso dal portafoglio; Settlement: il cliente rientra nel portafoglio performing dopo aver fatto registrare alla banca una perdita rilevante (>100); Cure: al termine del periodo di difficolt il cliente rientra nel portafoglio performing senza aver fatto registrare alla banca una perdita rilevante. Nel caso CURE lLGD posta a 0, mentre negli altri due casi la stima della LGD segue un approccio work-out con la stima separata dei recuperi provenienti dalle garanzie e di quelli provenienti dalla parte non garantita dellesposizione. Le garanzie personali non sono prese in considerazione allinterno del modelli in quanto per tali tipologie di garanzie si utilizza lapproccio di sostituzione.

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Ai fini della determinazione del valore finale di LGD vengono presi in considerazione i seguenti fattori: valore minimo che la LGD pu assumere sulla base di quanto stabilito in normativa (ad esempio 10% per i mutui); tasso stimato di casi non-cure; valore atteso di recupero della garanzia al netto dei costi diretti; tasso di perdita attesa della porzione non garantita della transazione, scontata ed al netto dei costi diretti; la percentuale dei costi indiretti (al netto dei recuperi effettuati dopo la chiusura delle posizioni che non si riusciti a riattribuire alla singola posizione); costi di rifinanziamento; eventuale fattore di aggiustamento per tenere conto di un potenziale peggioramento del ciclo economico.

Con riferimento alla modalit di stima del tasso di recupero della garanzia, questo stato ottenuto sulla base di un campione storico e calcolato differentemente per le seguenti tipologie di garanzia: real estate; altre garanzie (fisiche); altre garanzie (non fisiche).

Tale valore stato poi scontato tenendo conto della duration osservata media dei default. Con riferimento invece alla modalit di stima della parte unsecured questa stata effettuata separatamente per diciassette categorie di clienti (le principali sono retail, small business, corporate, real estate developers, real estate investors, real estate housing companies, etc ). La funzione di validazione ha esaminato la struttura del modello, la coerenza con la definizione di PD, leffetto del ciclo economico, la metodologia di sconto dei flussi di recupero, lallocazione dei costi e il trattamento degli attivi in default. Inoltre stata verificata la calibrazione del modello e delle sue componenti.

Modello di EAD Il modello di EAD determina lesposizione attesa su una transazione al momento del default. E stimata a livello di singola transazione come somma di due componenti:

Dove il parametro che va stimato ovviamente lEAD (Off bilance). Questo parametro pu essere genericamente definito come la somma dei seguenti elementi:

Dove: CEQ: Credit Equivalent Factor; il fattore di conversione creditizia del credito e rappresenta la quota dellimpegno/garanzia rilasciata dalla banca che verr utilizzato;

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LEQ: Limit Equivalent Factor; la percentuale dellammontare inutilizzato 12 mesi prima del default che ci si attende verr utilizzato al momento del default; LOF: Limit Overdraft Factor; BO: Base Overdraft; BO e LOF: sono i parametri che stimano lammontare atteso di utilizzo che al momento del default sar superiore al limite massimo allocato (ammontare di sconfino);in fase di applicazione, al fine di evitare un double counting per i casi in cui la controparte gi in una situazione di sconfino, viene effettuata una correzione attraverso lOCF (Overdraft correction Factor); Endorsement: ammontare di impegni rilasciati verso il cliente dalla banca; Externl line: linea di credit irrevocabile; Drawing: attuale utilizzo. I parametri sopra definiti sono poi differenziati in funzione di macro-tipologie di prodotte definite allinterno del motore di calcolo regolamentare. Ai fini della stima del modello i parametri sono stati stimati calcolando delle medie pesate per segmento. La funzione di validazione ha esaminato il model design con particolare riferimento alla coerenza dei parametri definiti, alla necessit di includere un parametro di downturn e alla coerenza della definizione di default con quella adottata nei modelli di PD e LGD. Inoltre stata verificata la calibrazione del modello e delle sue componenti anche sui sottosegmenti rilevanti.

Modelli Locali, perimetro Austria


Modello di rating Mid corporate Il modello Firmenkundenrating Inland (=Midcorporate PD rating) si occupa di fornire i rating delle esposizioni verso la classe imprese di Bank Austria (BA) con sede in Austria e con dimensione superiore a 1,5 mln di euro ed inferiore a 500 mln. Il modello costituito da due componenti: un modulo quantitativo ed uno qualitativo. La selezione dei fattori di rischio per il modulo quantitativo avvenuta sulla base di criteri sia statistici che esperti. I principali fattori di rischio inclusi nel modulo quantitativo coprono in generale le seguenti aree di analisi: Dimensione; Crescita; Cost/Income; ROI.

Il modulo qualitativo copre invece le aree di analisi relative a: situazione finanziaria (non direttamente coperte dal modulo quantitativo) nellottica di valutare la capacit di rimborso e la sostenibilit futura del debito; assetto manageriale/imprenditoriale; fattori e comportamenti a rischio.

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Il rating qualitativo ed il rating finanziario finale (= rating quantitativo dopo una verifica sulla possibilit di applicare un age restriction e di effettuare un primo override sulla base delle informazioni a disposizione) sono integrati al fine di ottenere il cosiddetto Combined Customer Rating. A tale rating si applicano i warning signals ottenendo il Modified Customer Rating. Se tale rating pi vecchio di 15 mesi, viene effettuato un age restriction, che determina un downgrade del rating qualitativo e quantitativo. Inoltre possibile effettuare un override a tale rating che determina lo Stand alone Customer Rating. Se non vi sono situazioni di default, o se la controparte non appartiene ad un Gruppo (che potrebbe determinare una modifica del rating), allora lo Stand alone Customer Rating anche lApproved Customer Rating. La figura in basso spiega nel dettaglio le diverse fasi che portano alla determinazione del rating finale.

Lunit di validazione ha valutato il disegno del modello anche tramite lanalisi delle risposte a un questionario sottoposto agli utenti. Ha inoltre testato la tenuta del modello e dei moduli che lo compongono in termini di performance e calibrazione. Ha infine effettuato analisi volte a individuare eventuali comportamenti distorsivi nelluso del questionario qualitativo, degli override e dei warning signal, analizzando anche la matrice di transizione tra rating finanziario e rating finale.

Modello di rating Small Business Il modello di rating ha come ambito di applicazione le piccole o medie aziende austriache (fino a 1,5 milioni di utile netto o in contabilit semplificata) e i piccoli professionisti e le organizzazioni no profit. Il disegno generale del modello differenzia tra scorecard di applicazione e scorecard andamentale.

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La scorecard di applicazione si applica principalmente nei seguenti casi: nuovo cliente; il cliente chiede unulteriore linea di fido tale per cui lesposizione totale maggiore di 50.000 euro o non vi uno score andamentale (indipendentemente dallammontare dellesposizione); sono disponibili le informazioni di bilancio aggiornate; sono stati modificati/sono sopraggiunti warning signals.

La scorecard di applicazione contiene un modulo qualitativo ed uno quantitativo. Esistono due differenti scorecard quantitativi in funzione del regime contabile della controparte, una per le piccole imprese e i professionisti che redigono bilancio e per le organizzazioni no profit e una per le piccole imprese e i professionisti che hanno un regime di contabilit semplificata. I principali fattori di rischio inclusi nei moduli quantitativi coprono principalmente le seguenti aree di analisi: Profittabilit; Copertura del debito.

Esistono inoltre due scorecard qualitativi (uno per le piccole imprese ed uno per i professionisti). Alle organizzazioni no profit si applica lo scorecard previsto per le piccole imprese. Le scorecard qualitative coprono, tra le altre, le aree di analisi relative a: Affidabilit del management; Livello di disclosure verso la banca; Qualit dei sistemi contabili.

Se la transazione del cliente ha unanzianit superiore ai 6 mesi, la scorecard andamentale viene calcolata automaticamente su base mensile. La scorecard andamentale invece identica per tutte le tipologie di controparti. La selezione dei fattori di rischio per lo score andamentale avvenuta attraverso unanalisi approfondita effettuata da un team misto di esperti in statistica e di analisti del credito. Le due scorecard (applicazione ed andamentale) sono integrati utilizzando differenti pesi in funzione dellesposizione e della anzianit dello score di applicazione al fine di ottenere la cosiddetta combined PD, che una volta mappata alla master scale determina il calculated rating. Il rating finale valid rating ottenuto modificando il calculated rating sulla base di eventuali informazioni negative a disposizione o in generale di warning signals. La figura in basso spiega nel dettaglio le diverse fasi che portano alla determinazione del rating finale.

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La funzione di validazione ha verificato ladeguatezza del disegno del modello e effettuato analisi quantitative volte principalmente a valutare il potere discriminante del modello stesso e delle sue componenti. Ha inoltre verificato la stabilit della popolazione small business e la calibrazione del modello.

Modello di rating Privati Il modello di rating Privati ha come ambito di applicazione tutte le persone fisiche, esclusi i liberi professionisti e i lavoratori indipendenti. Il modello costituito da 6 scorecard, 3 di erogazione e 3 andamentali differenziate per tipo di prodotto (mutui, conti correnti e consumer loans), integrate statisticamente per ottenere una PD di controparte. In un primo step, per ciascuna transazione viene applicata una delle sei scorecard sopra menzionate. Se lanzianit della transazione inferiore a 6 mesi, vengono utilizzati gli score di applicazione; viceversa, se la transazione pi vecchia di sei mesi, viene calcolato ed aggiornato mensilmente lo score andamentale. In un secondo step, la cosiddetta logica integrativa consente di considerare per ciascuna transazione i possibili effetti derivanti da eventuali altre tipologie di transazioni che il cliente ha nei confronti della banca. Il risultato di tale integrazione determina lAccount specific customer score per ciascuna transazione. Nel terzo step, si combinano con logica integrativa, tutte le PD cos determinate relative ai prodotti dello stesso cliente al fine di ottenere, attraverso lutilizzo di una media geometrica, la Customer PD. Nel quarto e definitivo step, le PD vengono mappate alle classi di rating utilizzando la Masterscale di BA. Sia la PD di transazione che la PD di controparte possono essere modificate per effetto di warning signals o di informazioni negative provenienti da credit bureau esterni. La funzione di convalida interna ha verificato il disegno del modello anche tramite verifica presso gli utenti. stata inoltre analizzata la tenuta (performance e stabilit) del modello e dei diversi moduli che lo compongono, oltre alla relativa calibrazione. Infine, stata effettuata unanalisi di copertura del portafoglio e un approfondimento relativo allutilizzo dei warning signals.

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Modello di rating Non Profit Building Association Il modello Non Profit Building Association (NPBA) si applica alle esposizioni verso associazioni no profit create per la costruzione di immobili. E un modello di rating che si compone di una parte quantitativa (rating finanziario) e di una qualitativa. Il rating finanziario si basa su tre tipologie di informazioni principali: 1. 2. 3. Adeguatezza del capitale a disposizione; Profittabilit; Liquidit disponibile.

Il rating qualitativo invece si basa su 6 componenti fondamentali: 1. 2. 3. 4. 5. 6. Qualit del management; Contabilit e reporting: Organizzazione; Posizione di mercato; Comportamento andamentale; Caratteristiche specifiche dellNPBA.

Il rating quantitativo e quello qualitativo vengono combinati al fine di ottenere il Combined Rating; tale rating pu subire un overruling sulla base di informazioni a disposizione del gestore della transazione e loutput finale di tale attivit il cosiddetto Valid customer rating.

Modello di rating Income Producine Real Estate (IPRE) Il modello IPRE un rating di transazione che si applica ad una tipologia particolare di prestito specializzato collegata a transazioni immobiliari cash flow based in cui la banca ha accesso diretto ai flussi (cash flows) derivanti dalla transazione. In queste tipologie di transazioni la domanda fondamentale cui si cerca di dare risposta attraverso unattenta valutazione proprio legata alla possibilit che i flussi di cassa derivanti dalla transazione siano in grado di ripagare la banca. In aggiunta BA effettua anche una valutazione sullinvestitore/costruttore. Di conseguenza il modello IPRE costituito da due parti: 1. 2. rating di transazione; rating di controparte.

Entrambi sono combinati al fine di ricevere il rating finale. Il rating di transazione distingue tre differenti fasi in cui pu avvenire il finanziamento: a) b) c) costruzione dellimmobile; vendita dellimmobile; affitto dellimmobile.

Il rating di controparte un rating corporate che differenzia tra investitori immobiliari e costruttori immobiliari. Per entrambi, sono utilizzati sia un modulo quantitativo (facendo riferimento ai dati di bilancio) che un modulo qualitativo.

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A seguito dellintegrazione del rating di transazione e di quello di controparte sono applicati ulteriori aggiustamenti per tenere conto di warning signals, overruling (utilizzando tra le altre cose anche eventuali rating esterni disponibili) e age restriction (in funzione dellanzianit del rating). La figura in basso mostra la struttura del modello:

Per verificare ladeguatezza del modello la funzione di validazione ha effettuato unanalisi qualitativa sul disegno generale del modello. Analisi quantitative hanno inoltre riguardato performance e calibrazione del modello.

Modello di LGD Income Producine Real Estate (IPRE) In generale la LGD rappresenta la perdita economica subita dalla banca sulla singola transazione ed calcolata come percentuale dellesposizione a default. Ai fini della determinazione della LGD finale per un IPRE si distinguono tre differenti situazioni: Cure: nel caso in cui la controparte torna ad avere uno stato performing non determinando alcuna perdita da parte della banca; Settlement: nel caso in cui la controparte torna ad avere uno stato performing determinando tuttavia una perdita economica da parte della banca; Liquidation: in tutti gli altri casi.

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Per i casi in cui il cliente non determina alcuna perdita economica da parte della banca si assume una LGD pari a zero. Di conseguenza, la LGD complessiva di una transazione IPRE diventa:

Di seguito si dettaglia nello specifico la modalit di determinazione della LGD relativa allo status liquidation. I restanti parametri sono stato determinati, vista la natura della transazione, sulla base di valutazione esperte effettuate dagli analisti del settore. Ai fini della determinazione della LGD liquidation differenti informazioni vengono prese in considerazione. In particolare: EAD; Tasso di recupero; Costi; Fattore di attualizzazione; Valore della garanzia; Priorit nel rimborso del prestito.

Sia lEAD che le garanzie assumono valori differenti in funzione delle differenti fasi della transazione (costruzione, vendita, affitto). Le garanzie che possono essere utilizzate in fase di liquidation e quindi considerate ai fini della determinazione della LGD per lIPRE sono: loggetto principale della transazione (immobile); oggetti addizionali della transazione (eventuali altri immobili); denaro; titoli.

Modello di LGD per le altre transazioni La LGD rappresenta la perdita economica subita dalla banca sulla singola transazione ed calcolata come percentuale dellesposizione a default; lo schema generale del modello di LGD in BA prevede la stima separata, secondo un approccio work out, dei recuperi provenienti dalle garanzie e di quelli provenienti dalla parte non garantita dellesposizione. Le garanzie personali non sono prese in considerazione allinterno dei modelli in quanto per tali tipologie di garanzie si utilizza lapproccio di sostituzione. Ai fini della determinazione del valore finale di LGD vengono presi in considerazione i seguenti fattori: valore minimo che la LGD pu assumere sulla base di quanto stabilito in normativa (ad esempio 10% per i mutui); tasso di recupero atteso scontato della garanzia al netto dei costi diretti; tasso di recupero atteso scontato della porzione non garantita della transazione al netto dei costi diretti; valore della garanzia;

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costi di rifinanziamento; eventuale fattore di aggiustamento per tenere conto di un potenziale peggioramento del ciclo economico.

Con riferimento alla modalit di stima del tasso di recupero della garanzia, questo stato ottenuto sulla base di un campione storico e calcolato differentemente per le seguenti tipologie di garanzie: residential real estate; commercial real estate; garanzie finanziarie; polizze assicurazione vita; altre.

Tale valore stato poi scontato tenendo conto della duration osservata media dei default. Con riferimento invece alla modalit di stima della parte unsecured questa stata effettuata separatamente per sette categorie di clienti (le tre principali sono retail, small business e corporate). In una prima fase stato stimato (in maniera differente per il retail e rispetto alle altre categorie) il valore di recupero lordo rispetto alla percentuale di esposizione non garantita; tale valore stato quindi corretto per tenere in considerazione i costi diretti. Infine tale valore stato scontato tenendo conto della duration osservata media dei default (in analogia a quanto fatto con riferimento al valore delle garanzie). La funzione di validazione ha esaminato la struttura del modello, la coerenza con la definizione di PD, leffetto del ciclo economico, la metodologia di sconto dei flussi di recupero e lallocazione dei costi. Il disegno del modello stato valutato anche tramite discussioni mirate con gli esperti del settore. Dal punto di vista quantitativo, sono state effettuate analisi di performance e calibrazione per tutti i sottoportafogli rilevanti.

Modello di EAD Il modello di EAD determina lesposizione attesa su una transazione al momento del default. E stimata a livello di singola transazione utilizzando le seguenti informazioni: esposizione effettiva al momento della stima; ammontare di garanzie/impegni rilasciato dalla banca alla controparte; limite creditizio massimo allocato.

I parametri stimati sono i seguenti: CEQ: il fattore di conversione creditizia del credito e rappresenta la quota dellimpegno/garanzia rilasciata dalla banca che verr utilizzata; LEQ: la percentuale dellammontare inutilizzato 12 mesi prima del default che ci si attende verr utilizzato al momento del default; BO e LOF: sono i parametri che stimano lammontare atteso di utilizzo che al momento del default sar superiore al limite massimo allocato (ammontare di sconfino); COF: rilevante solo so lesposizione del cliente , in fase di applicazione del modello, sopra il limite massimo allocato ed stimato come il rapporto tra lammontare di sconfino al momento del default rispetto allammontare di sconfino 12 mesi prima.

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I parametri sono stati stimati calcolando delle medie pesate per segmento. La stima e la segmentazione sono state effettuate separatamente per le transazioni che fanno riferimento ad ununica tipologia di prodotto rispetto a quelle transazioni che fanno riferimento a pi prodotti. Per la prima tipologia di transazioni, le osservazioni sono state segmentate in funzione del tipo di prodotto, del segmento della controparte e del settore di attivit economica mentre per la seconda tipologia di transazioni solo le ultime due modalit di aggregazione sono state considerate. Per entrambe le tipologie di transazioni i segmenti sono stati aggregati seguendo un algoritmo di clustering in 2 step: nel primo step sono state aggregate le categorie che differivano soltanto per un criterio di segmentazione; nel secondo step i cluster sono stati ulteriormente aggregati al fine di minimizzare la dispersione dei parametri del modello.

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Informativa quantitativa
(migliaia di )

Metodologia basata sui rating interni - attivit di rischio


Metodo IRB Base Portafogli Valore dell'esposizione Metodo IRB Avanzato Consistenze al 30/06/2008 Valore ponderato Valore dell'esposizione Valore ponderato

Esposizioni verso o garantite da Amministrazioni Centrali e Banche Centrali Esposizioni verso o garantite da Intermediari vigilati, Enti pubblici e territoriali e altri soggetti: - Intermediari vigilati - Enti pubblici e territoriali - Altri Esposizioni verso o garantite da Imprese: - Finanziamenti specializzati - PMI - Altre imprese Esposizioni al dettaglio: - Esposizioni garantite da immobili residenziali: PMI - Esposizioni garantite da immobili residenziali: persone fisiche - Esposizioni rotative al dettaglio qualificate - Altre esposizioni al dettaglio: PMI - Altre esposizioni al dettaglio: persone fisiche Crediti commerciali acquistati - rischio di diluizione Altre attivit Finanziamenti specializzati - slotting criteria Trattamento alternativo delle ipoteche immobiliari Rischio di regolamento: esposizioni per transazioni non DVP con fattori di ponderazione regolamentari Totale attivit di rischio per cassa Totale garanzie rilasciate e impegni a erogare fondi Totale contratti derivati Totale operazioni SFT e operazioni con regolamento a lungo termine Compensazione tra prodotti diversi Totale generale

5.703.572

199.513

0 0 0 0 0 0

0 0 0 0 0 0

141.203.198 1.476.996 858.444 7.576.954 98.511.696 115.265.374 11.086.199 64.591.051 7.765.986 27.816.065 14.589.402

18.354.708 150.677 269.971 3.205.633 44.998.674 50.683.886 3.554.222 15.012.865 2.104.195 8.886.856 8.247.965 0 1.114.570 3.022.338

0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

0 34.261.864 3.819.314

61.049 295.413.524 135.433.391 39.951.831 63.788.416 0 534.587.162

61.049 121.245.641 26.664.656 10.909.737 1.047.090 0 159.867.124

TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2008

94

(migliaia di )

Metodologia basata sui rating interni - Metodo avanzato


Categorie/Valori Valore dell'esposizione di cui: firma

Esposizioni verso o garantite da Amministrazioni Centrali e Banche Centrali PD - 0,00% PD - 0,02% PD - 0,03% PD - 0,04% PD - 0,08% PD - 0,10% PD - 0,14% PD - 0,19% PD - 0,26% PD - 0,34% PD - 0,36% PD - 0,49% PD - 0,61% PD - 0,66% PD - 0,90% PD - 1,23% PD - 1,68% PD - 2,29% PD - 3,12% PD - 7,90% PD - 20,00% PD - 100,00% Esposizioni verso o garantite da Intermediari vigilati, Enti pubblici e territoriali, e altri soggetti PD - 0,02% PD - 0,03% PD - 0,04% PD - 0,06% PD - 0,08% PD - 0,09% PD - 0,10% PD - 0,14% PD - 0,19% PD - 0,22% PD - 0,26% PD - 0,27% PD - 0,36% PD - 0,40% PD - 0,43% PD - 0,49% PD - 0,52% PD - 0,61% PD - 0,66%

7.837.593 591.024 3.130.006 35.808 13.589 201.181 21.119 10.000 2.981.448 5.568 40.000 2.677 5.860 5.000 10.303 13.352 175.572 5.000 551.048 32.534 187 135 6.182 186.040.697 26.696.302 101.854.180 14.077.979 3.628.709 14.107.436 123 3.616.401 3.681.121 3.959.544 11.476 337.050 553.530 157.522 19.375 445.465 1.627.552 5.645 6 599.033

522.936 0 174.038 8.500 0 11.036 16.866 10.000 75.051 3.001 0 1.242 5.150 0 10.001 10.967 164.519 5.000 0 27.421 76 61 7 9.803.462 2.560.436 1.381.498 630.907 934.365 796.188 62 133.003 375.684 56.752 0 41.253 36.302 39.739 4.361 16.373 211.535 947 0 77.182

95

Categorie/Valori

Valore dell'esposizione

di cui: firma

PD - 0,70% PD - 0,90% PD - 0,96% PD - 1,12% PD - 1,23% PD - 1,54% PD - 1,64% PD - 1,68% PD - 1,89% PD - 2,29% PD - 2,60% PD - 2,99% PD - 3,00% PD - 3,12% PD - 3,19% PD - 4,25% PD - 4,87% PD - 5,38% PD - 5,80% PD - 7,90% PD - 10,77% PD - 10,95% PD - 12,06% PD - 14,67% PD - 20,00% PD - 20,48% PD - 25,00% PD - 53,54% PD - 100,00% Esposizioni verso o garantite da Imprese PD - 0,00% PD - 0,02% PD - 0,03% PD - 0,04% PD - 0,06% PD - 0,08% PD - 0,09% PD - 0,10% PD - 0,14% PD - 0,15% PD - 0,19% PD - 0,22% PD - 0,24% PD - 0,26% PD - 0,27% PD - 0,36%

1.117.291 462.185 18.374 3.225.216 1.027.347 70.757 9.503 421.817 620.037 1.477.166 31.111 11.055 60 308.275 356.981 98.729 5.549 216.182 111.240 200.936 45.488 4.190 485.953 22.601 39.829 1.511 177.533 262 95.070 222.595.130 51.957 3.496.701 7.817.999 2.484.308 4.163.593 3.788.258 8.157.008 6.947.168 4.122.906 961.097 7.900.939 14.362.414 1.623.531 5.004.089 10.521 4.520.570

48.846 139.134 946 1.369.131 294.044 22.719 528 150.889 40.893 61.792 8.916 4.656 0 50.116 26.377 16.371 249 10.724 21.806 111.623 16.132 0 27.470 9.402 4.822 123 64.987 0 4.179 38.620.746 0 361.319 1.834.473 501.939 888.992 1.051.550 615.018 2.400.334 1.817.729 214.544 2.816.188 1.132.883 408.360 1.859.167 0 1.143.107

TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2008

96

Categorie/Valori

Valore dell'esposizione

di cui: firma

PD - 0,40% PD - 0,49% PD - 0,52% PD - 0,65% PD - 0,66% PD - 0,90% PD - 0,96% PD - 1,07% PD - 1,23% PD - 1,54% PD - 1,64% PD - 1,68% PD - 1,79% PD - 1,89% PD - 2,29% PD - 2,60% PD - 2,99% PD - 3,12% PD - 4,25% PD - 4,87% PD - 4,99% PD - 5,38% PD - 5,80% PD - 7,90% PD - 10,77% PD - 10,95% PD - 11,45% PD - 14,67% PD - 20,00% PD - 20,48% PD - 25,00% PD - 31,85% PD - 53,54% PD - 100,00% Esposizione in strumenti di capitale: metodo PD/LGD PD - 0,02% PD - 0,08% PD - 0,19% PD - 1,23% PD - 3,12% PD - 20,00% Esposizione in strumenti di capitale: metodo della ponderazione semplice Esposizione in strumenti di capitale: metodo dei modelli interni

3.140.933 7.657.257 24.543.108 851.647 5.211.021 3.084.080 17.605.436 887.822 11.036.533 13.091.785 1.114.534 4.267.926 411.172 10.000 3.259.054 9.843.587 1.662.130 8.376.454 5.735.368 4.125.488 112.047 883.841 2.446.921 3.414.444 1.589.566 1.076.602 7.555 258.790 968.045 159.548 58.805 2.240.739 72.577 7.977.256 18.669 44 1.136 8.601 1.343 6.250 1.295 2.438.884 n/a

356.673 2.552.570 2.146.912 89.697 1.148.602 673.274 1.169.166 39.470 3.034.215 1.065.658 158.279 1.134.502 69.034 0 793.301 698.141 188.647 2.314.886 1.098.146 376.823 2.567 134.034 542.544 628.521 183.867 134.117 75 38.781 204.472 11.719 0 121.708 2.217 462.525 n/a n/a n/a n/a n/a n/a n/a n/a

97

(migliaia di )

Metodologia basata sui rating interni - Metodo avanzato - Esposizioni al dettaglio


Categorie/Valori Valore dell'esposizione di cui: firma

ESPOSIZIONI AL DETTAGLIO Esposizioni garantite da immobili residenziali: PMI PD - 0,02% PD - 0,08% PD - 0,19% PD - 0,40% PD - 0,49% PD - 0,96% PD - 1,23% PD - 1,64% PD - 2,99% PD - 3,12% PD - 5,38% PD - 7,90% PD - 10,95% PD - 20,00% PD - 20,48% PD - 53,54% PD - 100,00% Esposizioni garantite da immobili residenziali: persone fisiche PD - 0,06% PD - 0,08% PD - 0,10% PD - 0,11% PD - 0,14% PD - 0,15% PD - 0,18% PD - 0,19% PD - 0,24% PD - 0,25% PD - 0,26% PD - 0,30% PD - 0,34% PD - 0,36% PD - 0,37% PD - 0,40% PD - 0,45% PD - 0,49% PD - 0,52% PD - 0,54% PD - 0,65% PD - 0,66% PD - 0,67%

125.848.887 11.086.199 37.474 138.593 2.100.536 139.228 3.896.765 223.558 1.887.285 338.876 535.174 602.502 426.655 163.039 261.320 72.704 78.041 34.387 150.062 64.591.051 130.265 3.295 33.478 1.581.852 37.698 10.403 36.581 158.267 7.716.585 20.413 532.293 6.820.863 9.718 424.776 7.281.344 474 29.359 1.124.134 12.383 4.445.662 165 2.736.626 21.852

8.590.989 583.033 0 2.454 37.402 35.995 60.360 53.527 28.303 58.514 115.879 9.947 95.256 2.105 55.788 909 17.960 4.336 4.298 222.649 496 0 1.500 627 1.053 0 164 3.309 6.128 0 8.841 4.061 0 4.729 6.772 0 78 8.328 27 13.210 0 28.426 8

TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2008

98

Categorie/Valori

Valore dell'esposizione

di cui: firma

PD - 0,84% PD - 0,90% PD - 0,91% PD - 0,96% PD - 1,09% PD - 1,12% PD - 1,23% PD - 1,54% PD - 1,64% PD - 1,68% PD - 1,69% PD - 1,79% PD - 2,20% PD - 2,29% PD - 2,45% PD - 2,99% PD - 3,10% PD - 3,11% PD - 3,12% PD - 3,19% PD - 4,25% PD - 4,30% PD - 5,38% PD - 5,80% PD - 7,90% PD - 10,77% PD - 10,95% PD - 13,78% PD - 14,67% PD - 20,00% PD - 20,48% PD - 31,85% PD - 50,38% PD - 50,69% PD - 53,54% PD - 100,00% Esposizioni rotative al dettaglio qualificate PD - 0,02% PD - 0,03% PD - 0,06% PD - 0,08% PD - 0,10% PD - 0,14% PD - 0,19% PD - 0,26% PD - 0,36%

2.941.708 2.502.395 10.445 28 22.907 1.384.659 7.312.513 5.095 79.014 2.268.288 61.058 1.006.563 661.765 1.793.596 27.872 284.705 6.060 5.075 1.915.067 1.086 1.051.015 2.907 157.299 1.599.186 516.631 690.193 282.281 81 544.147 500.466 122 1.131.881 508 457 40.603 2.614.889 7.765.986 114 14 97 22.915 695.852 145.356 662.883 244.953 106.097

8.533 10.914 0 0 15 2.473 39.980 0 370 7.592 221 2.833 3.088 7.464 216 974 14 101 16.722 68 5.391 0 151 10.597 1.595 3.814 7 0 3.302 1.535 0 660 0 0 0 6.262 5.822.428 21 14 59 19.575 682.456 141.002 592.488 221.049 91.623

99

Categorie/Valori

Valore dell'esposizione

di cui: firma

PD - 0,49% PD - 0,66% PD - 0,90% PD - 1,23% PD - 1,68% PD - 2,29% PD - 3,12% PD - 4,25% PD - 5,80% PD - 7,90% PD - 10,77% PD - 14,67% PD - 20,00% PD - 100,00% Altre esposizioni al dettaglio: PMI PD - 0,02% PD - 0,08% PD - 0,10% PD - 0,14% PD - 0,19% PD - 0,26% PD - 0,36% PD - 0,40% PD - 0,49% PD - 0,66% PD - 0,90% PD - 0,96% PD - 1,23% PD - 1,64% PD - 1,68% PD - 2,29% PD - 2,99% PD - 3,12% PD - 4,25% PD - 5,38% PD - 5,80% PD - 7,90% PD - 10,77% PD - 10,95% PD - 14,67% PD - 20,00% PD - 20,48% PD - 53,54% PD - 100,00%

2.200.922 319.085 139.422 1.762.530 84.006 77.299 495.848 73.886 186.261 151.746 23.145 74.804 141.951 156.800 27.816.249 24.133 1.212 963 359 12.775 8.483 3.039 5.154.094 73.694 48.863 13.146 4.444.544 278.936 3.709.047 11.514 13.923 3.927.680 321.660 14.711 3.436.495 91.932 191.628 11.188 2.506.782 29.669 72.722 838.535 488.326 2.086.196

1.961.211 258.494 106.540 1.315.128 46.009 38.662 166.482 34.358 61.832 25.327 8.442 20.311 25.733 5.612 843.389 0 127 744 293 9.499 6.659 2.453 127.833 39.687 37.191 7.143 71.776 151.505 47.530 4.524 5.195 44.481 114.582 5.161 33.511 30.093 34.639 3.363 24.787 6.727 7.773 12.545 4.467 9.101

TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2008

100

Categorie/Valori

Valore dell'esposizione

di cui: firma

Altre esposizioni al dettaglio: persone fisiche PD - 0,02% PD - 0,06% PD - 0,08% PD - 0,10% PD - 0,14% PD - 0,19% PD - 0,26% PD - 0,36% PD - 0,49% PD - 0,66% PD - 0,90% PD - 1,23% PD - 1,68% PD - 2,29% PD - 3,12% PD - 4,25% PD - 5,80% PD - 7,90% PD - 10,77% PD - 14,67% PD - 20,00% PD - 100,00%

14.589.402 97.388 179 99.187 54.419 21.553 1.240.073 171.022 140.412 2.554.622 754.319 472.835 3.241.652 604.166 640.404 1.366.777 392.230 579.657 457.072 278.762 168.686 270.973 983.014

1.119.490 0 122 12.709 15.658 4.038 168.811 22.722 17.178 287.698 59.649 28.862 232.229 27.797 23.035 88.979 15.763 25.412 16.823 35.083 8.338 8.513 20.071

101

Tavola 8 Tecniche di attenuazione del rischio (CRM)


Informativa qualitativa
Per il raggiungimento della compliance alla c.d normativa di Basilea 2, il Gruppo ha effettuato specifiche attivit finalizzate a definire e soddisfare tutti i requisiti necessari alla corretta applicazione delle tecniche di Credit Risk Mitigation (CRM). In relazione ai differenti approcci adottati (Standardizzato, IRB di Base - F-IRB o IRB Avanzato - A-IRB) sono infatti stati avviati specifici progetti volti allimplementazione della normativa interna di Gruppo, allo sviluppo dei processi e dei Sistemi Informativi. Tenuto conto della dislocazione territoriale del Gruppo in diversi Paesi (europei e non), le implementazioni sono state eseguite nel rispetto degli ordinamenti locali e dei requisiti di vigilanza dei Paesi di appartenenza delle singole Entit. In tale contesto, le Special Policies emanate in materia (linee guida per il Gruppo e per le Entit Italiane) rappresentano il recepimento, linterpretazione e linternalizzazione dei requisiti normativi di CRM da parte del Gruppo. La produzione di questa documentazione (per la quale si fatto riferimento alla Circolare della Banca d'Italia n. 263 del 27 dicembre 2006 e successivi aggiornamenti, alle direttive comunitarie 2006/48/CE e 2006/49/CE ed al documento "Convergenza internazionale della misurazione del capitale e dei coefficienti patrimoniali. Nuovo schema di regolamentazione" del Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria) ha perseguito diversi obiettivi: favorire la gestione ottimale delle garanzie; massimizzare leffetto di mitigazione delle garanzie reali e personali sui crediti in default; ottenere un impatto positivo sui requisiti patrimoniali di Gruppo, assicurando che le pratiche di CRM locali rispettino i requisiti minimi richiesti da Basilea 2; definire regole generali per lammissibilit, la valutazione, il monitoraggio e la gestione delle garanzie reali e personali e dettagliare regole e requisiti specifici relativamente a determinate tipologie di garanzie. Le garanzie reali e personali possono essere acquisite solo come supporto sussidiario del fido e non devono essere intese come elementi sostitutivi dellautonoma capacit di rimborso del debitore principale. Per tale ragione, la loro valutazione deve essere ricompresa nella pi ampia analisi del merito creditizio e dellautonoma capacit di rimborso del debitore principale. Nella valutazione delle tecniche di CRM, il Gruppo attribuisce particolare rilevanza sia al requisito della certezza giuridica di tutte le garanzie reali e personali, sia alla loro congruit. Le Entit devono porre in essere tutte le azioni necessarie al fine di: assicurare il rispetto dei requisiti contrattuali e legali, in modo tale che i contratti di garanzia siano giuridicamente opponibili secondo quanto previsto dal corpus giuridico ad essi applicabile; condurre sufficienti controlli di natura legale che avallino leffettiva opponibilit delle garanzie in tutte le giurisdizioni rilevanti e nei confronti di tutte le parti coinvolte. Le Entit devono, se necessario, ripetere detti controlli al fine di assicurare in via continuativa lopponibilit della garanzia per l'intera durata dellesposizione creditizia sottostante. In linea generale le regole operative ed i relativi processi sono particolarmente rigorosi, al fine di assicurare la perfezione formale e sostanziale della garanzia acquisita.

TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2008

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Daltro canto, ladeguatezza deve essere costantemente assicurata. Qualsiasi garanzia, a prescindere dalla tipologia, pu essere definita congrua qualora risulti adeguata rispetto allentit ed allarticolazione dellaffidamento e, limitatamente alle garanzie personali, non sussistano rilevanti rischi in capo al garante.

Politiche e processi in materia di compensazione in bilancio e fuori bilancio con lindicazione della misura in cui le Entit del Gruppo ricorrono alla compensazione.
In generale le compensazioni in bilancio di crediti reciproci tra l'ente creditizio e la sua controparte possono essere riconosciute come garanzie ammissibili, qualora siano giuridicamente valide ed opponibili in tutte le giurisdizioni rilevanti, anche nel caso di insolvenza o di fallimento della controparte. Nello specifico, gli accordi quadro di compensazione devono soddisfare almeno le seguenti condizioni operative: consentano la compensazione tra profitti e perdite sulle transazioni specificate nellaccordo quadro, cos che vi sia un unico ammontare netto dovuto da una parte allaltra; soddisfino i requisiti minimi per il riconoscimento delle garanzie reali finanziarie (requisiti di valutazione e di monitoraggio). Le Entit del Gruppo possono utilizzare le compensazioni in bilancio solo se in grado di determinare in ogni momento il valore netto della posizione (vale a dire quali attivit e passivit della controparte rientrino nellaccordo di compensazione) monitorando e controllando debiti, crediti e valore netto.

Politiche e processi per la valutazione e la gestione delle garanzie reali.


Il Gruppo ha sviluppato un sistema di gestione delle garanzie reali al fine di assicurare un chiaro ed efficace processo di valutazione, monitoraggio e gestione di tutte le tipologie di garanzie finalizzate a mitigare il rischio di credito. La valutazione della garanzia reale basata sul valore corrente mercato o sul prezzo al quale il bene sottostante pu essere ragionevolmente venduto (vale a dire il valore equo dello strumento finanziario acquisito in pegno o dellimmobile posto a garanzia). In particolare, per gli strumenti finanziari, i metodi di valutazione dipendono dalla loro tipologia: titoli quotati su mercati di borsa ufficiali, sono valutati ai prezzi di mercato (nello specifico, si considera il prezzo della pi recente seduta di borsa); titoli non quotati sui mercati di borsa ufficiali, sono valutati sulla base di stime coerenti del prezzo che tengano conto dei dati del mercato; quote di OICR (Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio), sono valutate al prezzo corrispondente al valore giornaliero pubblicato dalla societ di gestione per singola quota. Il prezzo di mercato dei valori oggetto di pegno, deve essere rettificato, con applicazione di adeguati scarti, in funzione sia della volatilit del mercato stesso sia di quella valutaria, in conformit a quanto disposto dai requisiti regolamentari di Basilea 2. In particolare, se la garanzia non denominata nella valuta locale e/o se questa diversa da quella del credito garantito (disallineamento di valuta), deve essere applicato un ulteriore scarto. Anche i disallineamenti di scadenza devono essere considerati nellattivit di valutazione della garanzia per tenere conto del minor valore della copertura. I modelli attualmente in uso nel Gruppo sono prevalentemente basati su scarti prudenziali predeterminati. Un sistema di scarti, a livello di singolo titolo, stimati internamente tramite la metodologia Value at Risk (VaR), ovvero rettifiche sulla base della volatilit attesa, sono in uso o in fase di implementazione.

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Le principali Entit sono state dotate di uno strumento informatico per la rivalutazione automatica al valore di mercato degli strumenti finanziari acquisiti in pegno, garantendo in questo modo un monitoraggio costante della garanzia. Per quanto riguarda la valutazione delle garanzie immobiliari, sono stati definiti ed implementati specifici processi e procedure, al fine di assicurare la valutazione dellimmobile da parte di un perito indipendente ad un valore non superiore a quello di mercato. Per le Entit operanti in Austria, Germania e Italia, le attivit di monitoraggio e rivalutazione degli immobili sono gestite tramite sistemi automatici basati su metodi statistici che utilizzano database interni o forniti da infoprovider esterni. Altre tipologie di garanzie reali (quali ad esempio il pegno su merci) sono soggetti, in fase di valutazione, a specifici scarti prudenziali. Lattivit di monitoraggio dipende dalle caratteristiche della garanzia stessa; in generale, il pegno su merci viene gestito con la dovuta cautela.

Descrizione delle principali tipologie di garanzie reali accettate dalle Entit del Gruppo.
La lista delle tipologie di garanzie reali acquisite da ciascuna Entit del Gruppo dipende strettamente dallapproccio adottato (Standardizzato, IRB-F, IRB-A) e da quanto stabilito dallordinamento giuridico del Paese di appartenenza. La Capogruppo fornisce specifiche linee guida per lammissibilit di ciascuna tipologia di garanzia e di conseguenza ogni Entit tenuta a definire la lista delle garanzie ammissibili, in conformit sia ai metodi ed alle procedure di Gruppo, sia alla normativa di Vigilanza locale ed alle peculiarit del sistema giuridico in essere nel Paese in cui opera. Le principali tipologie di garanzia reale sono rappresentate da immobili residenziali e commerciali, da strumenti finanziari (che includono depositi di denaro, titoli di debito, azioni, quote di fondi comuni dinvestimento) e da polizze assicurative.

Principali tipologie di garanti e di controparti in operazioni su derivati creditizi ed il loro merito di credito.
In generale, per le garanzie personali, le principali tipologie di garanti sono rappresentate da imprenditori e partner societari/azionisti correlati al debitore (al caso anche i loro congiunti). Meno frequentemente il rischio di insolvenza coperto da garanzie personali fornite da altre societ (generalmente la casa madre o societ appartenenti allo stesso gruppo economico del debitore), oppure prestate da istituzioni finanziarie e compagnie assicurative. Fornitori di protezione, ove la garanzia rappresentata da derivati creditizi, sono principalmente banche e controparti istituzionali. La fattispecie dei garanti ammissibili dipende dallo specifico approccio adottato da ciascuna Entit. Per esempio, nellapproccio Standardizzato esiste una lista ristretta di garanti ammissibili, di cui fanno parte Stati sovrani e banche centrali, enti del settore pubblico ed enti territoriali, banche multilaterali di sviluppo, intermediari vigilati ed imprese non finanziarie con rating esterno attribuito da unECAI riconosciuta associato ad una classe della scala di valutazione del merito di credito non inferiore a 2. Le Entit che adottano il metodo IRB-A non sono soggette a particolari restrizioni; la lista dei garanti ammissibili deve essere definita dalle locali Funzioni Risk Management e Strategic Risk Management (laddove esistente) e approvata dallOrgano competente, in coordinamento con la Capogruppo. Prima di acquisire una garanzia personale il garante/fornitore di protezione (o il venditore di protezione in caso di credit default swap) deve essere valutato al fine di ponderarne la solvibilit ed il profilo di rischio. Leffetto di copertura delle garanzie personali / derivati creditizi con finalit di garanzia dal rischio di credito dipende sostanzialmente dal merito creditizio del garante e lammontare della concessione deve essere ragionevolmente commisurato alla sua capacit di rimborso.

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Informazioni sulle concentrazioni del rischio di mercato o di credito nellambito degli strumenti di attenuazione del rischio di credito adottati.
Esiste rischio di concentrazione quando la maggior parte degli strumenti finanziari acquisiti a garanzia dal Gruppo (a livello di portafoglio) rappresentata da una ristretta tipologia di garanzie reali, di strumenti di protezione, ovvero quando prestata da una ristretta cerchia di specifici garanti (intesi sia come unico fornitore di protezione sia come settore di appartenenza) o quando vi sproporzione nei volumi di garanzie assunte. Tale concentrazione viene monitorata e controllata dai seguenti processi / meccanismi: in caso di garanzie personali / derivati creditizi attribuito al garante / fornitore di protezione un debito potenziale (in termini di rischio indiretto). Nella fase di istruttoria del credito, in capo al garante viene posta una responsabilit aggiuntiva e sussidiaria il cui effetto si riflette sullesposizione complessiva ad esso riferita, calcolata e approvata in conformit alle sistema di deleghe interno a ciascuna Entit; nel caso in cui il garante / fornitore di protezione, direttamente o indirettamente, sia una banca centrale o uno Stato sovrano, deve essere attribuito uno specifico limite di credito. Se il garante un soggetto estero, necessario valutare, al caso, la definizione di un limite per il Paese di appartenenza; per tutte le tipologie di garanzie reali e personali, sia per il rischio di mercato sia per il rischio di concentrazione, sono da implementare specifiche attivit di monitoraggio e di reportistica a livello consolidato.

Informativa quantitativa
(migliaia di )

Tecniche di attenuazione del rischio - approccio standardizzato


Consistenze al 30/06/2008 Esposizioni verso

Garanzie reali finanziarie

Altre garanzie

Garanzie personali e derivati su crediti

Amministrazioni centrali e banche centrali Intermediari vigilati Enti territoriali Enti senza scopo di lucro ed enti del settore pubblico Banche multilterali di sviluppo Organismi internazionali Imprese Esposizioni al dettaglio Esposizioni a breve termine verso imprese Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio (OICR) Esposizioni garantite da immobili Esposizioni sotto forma di obbligazioni bancarie garantite Esposizioni scadute Esposizioni ad alto rischio Altre esposizioni Totale

52.425 629.905 49.268 613.054 525 0 14.497.147 16.366.486 0 0 4.011.951 0 20.061 0 0 36.240.822

0 279.200 101 0 0 0 251.641 6.242 0 133.000 0 0 643 0 0 670.827

10.933.011 5.048.957 4.855.732 629.831 3.237 0 5.479.542 179.854 52 0 486 285.000 24.036 0 21.462 27.461.200

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Tavola 9 Rischio di controparte


Informativa qualitativa
Rischio di controparte, informativa qualitativa
Ruolo della Capogruppo
Nellambito del processo di misurazione e monitoraggio del rischio di controparte, alla Capogruppo compete la responsabilit di definire le metodologie per la misurazione e la gestione dei rischi, sviluppare il sistema di misurazione dei rischi per la Holding, definire la griglia di limiti operativi per la Holding e le singole Entit ed assicurare il monitoraggio del profilo di rischio complessivo del Gruppo. Si riporta nel prosieguo una breve descrizione dei processi di misurazione e controllo dei rischi allinterno delle principali legal entities del Gruppo.

HVB AG
Lattivit di misurazione e di monitoraggio del profilo di rischio di controparte viene effettuata dallunit indipendente di Risk Management sulla base di un modello interno basato su un approccio simulativo di tipo Montecarlo. Sulla base di tale modello viene stimata, al 99% di intervallo di confidenza, lesposizione potenziale futura delle operazioni in derivati OTC. Il modello tiene conto del beneficio di mitigazione dellesposizione al rischio riveniente dagli accordi di netting e collateral posti in essere con le diverse controparti. Il monitoraggio delle posizioni a rischio avviene attraverso un sistema di limiti interni che distingue tra le seguenti tipologie di rischio: money market risk; pre-settlement risk per le posizioni marginate attraverso collateral agreements; pre-settlement risk per le posizioni non soggette a collateral agreements; settlement risk.

La griglia dei limiti definita per singola controparte, per gruppi significativi di controparte e per paese. Tale griglia di limiti parte integrante del processo di erogazione creditizia. Lesposizione al rischio di controparte monitorata in tempo reale; lintegrazione tra i sistemi di front office ed i sistemi interni di misurazione dellesposizione a rischio consente infatti il monitoraggio continuo delle variazioni di esposizione creditizia riveniente dalloperativit in derivati. In caso di superamento dei limiti, in automatico viene inviata unopportuna informativa a tutti i referenti interessati.

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BA-CA AG
Lattivit di misurazione e di monitoraggio del profilo di rischio di controparte viene effettuata dallunit indipendente di Risk Management sulla base di un modello interno basato su un approccio Montecarlo che stima lesposizione potenziale futura fornendo indicatori di esposizione al rischio con cadenza giornaliera a livello di singola controparte e singolo portafoglio. Si riportano di seguito le principali misure di rischio prodotte: Esposizione corrente: costo di sostituzione che la banca dovrebbe sostenere in caso di default della controparte ed pari al valore positivo del Mark-to-Market delle transazioni in derivati; Potential Future exposure: costo di sostituzione futuro derivante da possibili incrementi dellesposizione corrente causati da variazioni inattese dei fattori di rischio a cui la banca esposta (tassi di interesse, cambi, corsi azionari), tale componente stimata attraverso due metodologie distinte: approccio Montecarlo e metodo degli Add on. Lapproccio Montecarlo utilizzato per la stima dellesposizione potenziale delle principali categorie di prodotto in posizione: derivati su cambi, su tassi di interesse, su equity e credit derivatives; mentre per i derivati su commodity e repurchase agreements lesposizione futura stimata mediante lutilizzo di add-on differenziati per maturity del contratto. La metodologia Montecarlo utilizzata prevede la full revaluation di ogni singola transazione a bucket temporali pre definiti. Il modello interno sviluppato in grado di cogliere i benefici di mitigazione derivanti da accordi di netting e collateral e di fornire misure interne di effective maturity in coerenza con quanto previsto nellambito di Basilea II. Il monitoraggio del rischio di controparte avviene attraverso un sistema di limiti definito per singola controparte e per gruppo di prodotti (Spot, Derivative, Money Markets, Securities e Repo). Lesposizione al rischio di controparti e le informazioni relative allutilizzo delle linee di credito per loperativit in derivati viene resa disponibile on line dal sistema di tesoreria centrale.

UniCredit Banca dImpresa


Il rischio di controparte sulle posizioni in derivati definito ex ante attraverso unapposita delibera creditizia che fissa i limiti di esposizione verso specifiche controparti di Gruppo o esterne. Il monitoraggio del profilo di rischio si articola come segue.

Controllo delle posizioni con mark-to-market superiore al fido deliberato


Il Gestore della relazione monitora gli eventuali scostamenti fra lequivalente creditizio - calcolato applicando al valore nozionale delloperazione il coefficiente di ponderazione e il mark-to-market, provvedendo, ove lo scostamento sia significativo, al riesame della posizione. Per agevolare tale attivit, il Presidio Operativo Finanza rileva, con periodicit mensile, gli sconfinamenti significativi (almeno il 10%) tra il valore del mark-to-market ed il valore del fido. Tali evidenze vengono inviate al Responsabile della Filiale affinch gli affidamenti della controparte vengano tempestivamente riesaminati. L'esame si conclude positivamente nel caso in cui il cliente riduca il mark-to-market nei limiti del fido concesso ovvero provveda alla costituzione di una garanzia reale per la somma eccedente, o, altrimenti, venga deliberato l'adeguamento del fido relativo.

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Controllo delle posizioni con mark-to-market gravoso


Un processo particolare di monitoraggio viene svolto per la clientela avente mark-to-market negativo superiore a euro 500.000. Il Comitato Derivati viene infatti informato dalla funzione di business circa le posizioni potenzialmente critiche che presentano una situazione di incoerenza e/o gravosit. Tali posizioni vengono comunicate dalla Direzione Derivati allunit organizzativa Monitoraggio Gestione Rischi della Direzione Crediti; questultima funzione dirama ai Direttori Regionali lelenco delle posizioni critiche al fine di porre in essere unattenta gestione del rapporto. Le strutture di Monitoraggio gestione Rischi locali verificano leffettiva applicazione delle disposizioni impartite centralmente. Il Comitato Derivati, tra le varie attivit, esegue regolarmente il monitoraggio quantitativo e qualitativo del mark-to-market dei prodotti derivati, con riferimento alla sua distribuzione per categoria di prodotto (con focus particolare sui prodotti ad alta complessit) e per fasce di nozionale. Riguardo ai derivati di tasso, i quali rappresentano la tipologia maggiormente utilizzata nei rapporti con societ non finanziarie, inoltre analizzata la sensitivit del portafoglio rispetto a diverse ipotesi di shock dei tassi dinteresse.

Pioneer Global Asset Management


Per la conclusione di un derivato OTC richiesta la stipula di un International Swap and Derivatives Association Master Agreement (ISDA), le Global Policies prevedono che le controparti utilizzate per la negoziazione dei contratti over-thecounter siano soltanto quelle con elevato standing, ovvero con: a) b) rating esterno Long Term>= A secondo la scala S&P (oppure A2 secondo la scala Moodys) ; ratio patrimoniali superiori ad una soglia definita internamente (i ratio patrimoniali oggetto danalisi sono: patrimonio netto, patrimonio netto (al netto delle attivit immateriali)/totale attivo; attivit liquide/finanziamenti a breve; ROE; Costi/Ricavi; Tier 1 ratio). La funzione risk management verifica su base continuativa la permanenza dei suddetti standard. Per i fondi di diritto italiano il Comitato Esecutivo e il CdA hanno inoltre provveduto alla definizione di limiti quantitativi che i Gestori possono utilizzare nelle operazioni di compravendita di strumenti finanziari derivati. La facolt di operare in derivati riservata esclusivamente alle risorse in possesso di comprovata esperienza ed elevata seniority (Responsabile Investimenti, Responsabile del Trading Desk e Senior Portfolio Managers). Per i fondi lussemburghesi gestiti da PIM Ltd previsto un limite controparte per le posizioni di acquisto di protezione dei CDS. Apposita reportistica relativa al rischio controparte sia sulloperativit standard che specifica sulloperativit in derivati viene presentata dal Risk Management al Credit Committee di PIM Ltd, e regolarmente inviata al Risk Management di PGAM.

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Capogruppo e altre Entit controllate


La suddivisione delle attivit allinterno del Gruppo e il ruolo stesso della Capogruppo fanno s che in capo a questultima si ritrovino principalmente contratti derivati stipulati con controparti istituzionali. Al fine di contenere e controllare il profilo di rischio controparte, la Holding ha definito una struttura di limiti basata sul concetto di equivalente creditizio dellesposizione, calcolato come somma pesata dei nominali delle operazioni riferibili ad una singola controparte. I pesi vengono determinati per tenere conto della rischiosit specifica degli strumenti. Loperativit in derivati OTC svolta dalla Capogruppo si appoggia su una contrattualistica riconosciuta internazionalmente (basata sul Master Agreement dellISDA) e prevede accordi di netting tra le controparti coinvolte, limitando quindi luso della linea di fido in presenza di posizioni lunghe e corte con una stessa controparte. Dal punto di vista delle risorse tecnologiche, dal luglio 2006 la Holding ha adottato il sistema Murex relativamente agli strumenti finanziari del mercato monetario e dal febbraio 2007 il sistema stato sviluppato anche per la parte relativa agli strumenti derivati. Tale sistema permette la gestione del rischio di controparte coerentemente con loperativit aziendale. Nellambito di tale inquadramento normativo e procedurale, la Holding opera utilizzando le linee di credito valutate ed autorizzate per competenza rispettivamente dal Global Financial Services Department e dal Risk Management Department. Lammontare degli affidamenti e leventuale loro utilizzo sono disponibili allinterno del sistema di front office Murex. avviene automaticamente mediante lo scarico dei dati tra la procedura Fidi e Garanzie ed il sistema di front office, senza alcun intervento da parte degli operativi. La struttura dei controlli prevede: un preventivo controllo della disponibilit della linea di credito da parte degli addetti di front office (controllo di linea); un controllo in tempo reale ed ex-post da parte degli addetti delle funzioni autorizzanti laffidamento (controlli di linea); un controllo da parte del middle e back office (controlli di linea) circa laggiornamento di nuovi affidamenti/rinnovi.

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Informativa quantitativa
(migliaia di )

Rischio di controparte - garanzie reali detenute


VALORE EAD AL RISCHIO DI CONTROPARTE - GARANZIE REALI DETENUTE 30/06/2008

Approccio standardizzato - contratti derivati - operazioni SFT e operazioni con regolamento a lungo termine 303.466 24.349.271

(migliaia di )

Rischio di controparte
VALORE EAD AL RISCHIO DI CONTROPARTE 30/06/2008

Aproccio standardizzato - contratti derivati - operazioni sft e operazioni con regolamento a lungo termine Approcci IRB - contratti derivati - operazioni sft e operazioni con regolamento a lungo termine 39.951.831 63.788.416 14.175.006 15.685.567

(migliaia di )

Rischio di controparte - contratti derivati su crediti


Consistenze al 30/06/2008 Contratti derivati su crediti (Valore Nozionale) Acquisti di protezione (Vendite del Rischio) Vendite di protezione (Acquisti del Rischio)

Portafoglio di negoziazione di vigilanza - Credit Default Swap - Credit Default Option - Credit Spread Option - Credit Spread Swap - Credit Linked Note - Total Rate of Return Swap - Altri derivati su crediti Portafoglio Bancario - Credit Default Swap - Credit Default Option - Credit Spread Option - Credit Spread Swap - Credit Linked Note - Total Rate of Return Swap - Altri derivati su crediti

202.849.997 201.140.997 0 0 0 1.294.000 415.000 0 5.686.590 4.250.552 88.810 0 0 533.418 813.810 0

224.692.725 220.472.725 0 0 0 4.220.000 0 0 1.287.483 752.483 0 0 0 535.000 0 0

TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2008

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(migliaia di )

Derivati finanziari "over the counter": fair value positivo - rischio di controparte
Consistenze al 30/06/2008

Titoli di debito e tassi di interesse

Titoli di capitale e indici azionari

Tassi di cambio e oro

Altri valori

Effetti degli accordi di compensazione

Totale esposizione dopo gli accordi di compensazione

Lordo non compensato

Lordo non compensato

Lordo non compensato

Lordo non compensato

Controparti/Sottostanti

Lordo non compensato

Lordo compensato

Lordo compensato

Lordo compensato

Lordo compensato

A.1 Governi e banche centrali A.2 Enti pubblici A.3 Banche A.4 Societ finanziarie A.5 Assicurazioni A.6 Imprese non finanziarie A.7 Altri soggetti Totale

9.394 666.252 3.820.853 612.059 69.417 991.052 33.134 6.202.161

3.302 8.324 37.247.049 3.989.268 60.520 374.687 23.000 41.706.150

0 5.000 331.016 3.608.586 3.983 107.573 43.519 4.099.677

0 0 5.113.511 1.816.824 4.037 972 0 6.935.344

65.515 39.839 1.857.839 260.546 747 1.072.305 66.764 3.363.555

12.486 675 7.642.242 659.273 3.000 1.358.474 133.246 9.809.396

0 0 83.434 120.993 0 285.045 511 489.983

0 0 79.557 102.813 0 88.876 0 271.246

0 3.797 6.190.274 1.606.911 29.000 1.225.576 144.000 9.199.558

74.909 711.091 6.093.142 4.602.184 74.147 2.455.975 143.928 14.155.376

Lordo compensato

Compensato

0 3.797 6.190.274 1.606.911 29.000 1.225.576 144.000 9.199.558

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(migliaia di )

Derivati creditizi: fair value positivo - rischio di controparte


Consistenze al: 30/06/2008 Tipologia di operazione Valore nozionale Fair value positivo Esposizione futura

A. PORTAFOGLIO DI NEGOZIAZIONE DI VIGILANZA A.1 Acquisti di protezione con controparti 1. Governi e banche centrali 2. Enti pubblici 3. Banche 4. Societ finanziarie 5. Imprese di assicurazione 6. Imprese non finanziarie 7. Altri soggetti A.2 Vendite di protezione con controparti 1. Governi e banche centrali 2. Enti pubblici 3. Banche 4. Societ finanziarie 5. Imprese di assicurazione 6. Imprese non finanziarie 7. Altri soggetti B. PORTAFOGLIO BANCARIO B.1 Acquisti di protezione con controparti 1. Governi e banche centrali 2. Enti pubblici 3. Banche 4. Societ finanziarie 5. Imprese di assicurazione 6. Imprese non finanziarie 7. Altri soggetti B.2 Vendite di protezione con controparti 1. Governi e banche centrali 2. Enti pubblici 3. Banche 4. Societ finanziarie 5. Imprese di assicurazione 6. Imprese non finanziarie 7. Altri soggetti Totale

211.400.385 174.325.845 0 28.997 142.024.076 32.218.778 11.999 41.995 0 37.074.540 0 58.000 28.996.319 8.015.221 0 5.000 0 4.500.363 3.762.880 0 143.000 1.567.853 1.308.407 10.000 556.000 177.620 737.483 0 50.000 459.000 218.483 0 10.000 0 215.900.748

7.390.029 6.138.645 0 3.652 4.836.610 1.298.323 60 0 0 1.251.384 0 1.826 1.127.343 121.302 0 913 0 15.521 13.695 0 1.826 0 1.826 0 10.043 0 1.826 0 0 1.826 0 0 0 0 7.405.550

15.988.838 13.437.788 0 2.000 10.988.060 2.444.728 0 3.000 0 2.551.050 0 4.000 1.941.521 604.529 0 1.000 0 325.125 299.125 0 7.000 140.148 100.215 1.000 33.000 17.762 26.000 0 3.000 23.000 0 0 0 0 16.313.963

TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2008

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Tavola 10 Operazioni di cartolarizzazione


Informativa qualitativa
Nellambito delle attivit di cartolarizzazione il Gruppo opera sia come originator (cedente), sia come sponsor (promotore) e investitore secondo le definizioni previste da Basilea II e recepite dalla circ. 263 della Banca dItalia Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche del 27 dicembre 2006. Lattivit del Gruppo come originator prevede la cessione di portafogli di crediti iscritti nello stato patrimoniale a societ veicolo costitute nella forma di societ per la cartolarizzazione di crediti ex lege 130/1999 oppure secondo analoghe strutture di diritto estero. La societ cessionaria finanzia lacquisto dei portafogli attraverso lemissione di titoli differenziati in termini di subordinazione (seniority) retrocedendo al Gruppo lammontare incassato. Il rendimento, nonch il rimborso, dei titoli emessi dalla societ cessionaria quindi dipendente, in via principale, dai flussi di cassa del portafoglio oggetto di cessione. A ulteriore garanzia dei sottoscrittori le transazioni possono prevedere particolari forme di supporto creditizio, quali finanziamenti a esigibilit limitata, garanzie finanziarie, lettere di credito, overcollateralisation ecc. Gli obiettivi per i quali il Gruppo effettua tali transazioni sono in generale i seguenti: liberazione del capitale economico/regolamentare attraverso la realizzazione di operazioni che, riducendo il livello di rischio di credito sostenuto, consentono di ridurre i requisiti patrimoniali calcolati in base alle regole vigenti; riduzione del costo del funding connesso alla possibilit di emettere titoli dotati di rating superiori e, quindi, ad un tasso inferiore rispetto alle ordinarie emissioni senior. In particolare, il Gruppo pone in essere sia operazioni di cartolarizzazione tradizionale, che prevedono leffettiva cessione del portafoglio crediti alla societ veicolo, sia operazioni di cartolarizzazione sintetica che prevedono, attraverso la stipula di contratti di credit default swap, lacquisto di protezione su tutto o parte del rischio di credito sottostante al portafoglio crediti. Il ricorso a queste tipologie di operazioni comunque limitato. In proposito si segnala che lammontare di finanziamenti oggetto di cartolarizzazione2 pari a circa il 7,56% del portafoglio crediti del Gruppo. Nel caso delle operazioni di cartolarizzazione tradizionale, il Gruppo mantiene sempre la prima perdita sotto forma di titolo junior o di esposizione analoga, fornendo in alcuni casi ulteriori forme di supporto creditizio, come sopra specificato. Tale operativit consente al Gruppo di beneficiare della parte del rendimento del portafoglio crediti ceduto che eccede quanto corrisposto ai sottoscrittori dei titoli senior e mezzanine. Il mantenimento in capo al Gruppo del rischio di prima perdita e dellassociato rendimento, determina la ritenzione della maggior parte dei rischi e dei rendimenti del portafoglio ceduto. Conseguentemente dette operazioni sono rappresentate in bilancio come operazioni di finanziamento senza procedere n alla rilevazione di utili da cessione n alla cancellazione del portafoglio crediti ceduto. Eccezione a questa regola generale costituita da quelle per le quali il Gruppo, pur mantenendo la maggior parte dei rischi e rendimenti del portafoglio sottostante, ha proceduto alla cancellazione dal bilancio poich antecedenti al 1 gennaio 2002. Infatti, in sede di prima applicazione dei principi contabili internazionali (IAS/IFRS), si , per le stesse,

Ci si riferisce allammontare di crediti oggetto di cessione, anche sintetica, ma non cancellati dallattivo di bilancio.

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utilizzata la facolt del principio contabile IFRS 1 che consente di non reiscrivere le attivit cedute antecedentemente al 1 Gennaio 2004, indipendentemente dalla misura di rischi e rendimenti mantenuti. Il Gruppo inoltre attivo come sponsor di societ veicolo che emettono commercial paper (cosiddetti Asset Backed Commercial Paper Conduits) costituiti sia al fine di consentire alla clientela laccesso al mercato delle cartolarizzazioni (Multi seller Customer conduits) sia per finalit di arbitraggio (Arbitrage conduits). A partire dal dicembre 2007 tali societ veicolo, pur non rientranti nel gruppo bancario, sono oggetto di consolidamento. Loperativit in Customer conduits prevede la costituzione e la gestione di societ veicolo bankruptcy remote, ossia indipendenti da eventuali difficolt finanziarie delloriginator, che acquistano in via diretta o indiretta portafogli crediti originati da societ terze esterne al Gruppo. I portafogli crediti sottostanti le transazioni non sono acquistati direttamente dai conduits costituiti dal Gruppo bens da Societ veicolo di secondo livello (c.d. purchase companies) a loro volta integralmente finanziate dai conduits attraverso lemissione di commercial papers e Medium Term Notes (MTN). Le transazioni descritte sono poste in essere principalmente al fine di consentire alla clientela laccesso al mercato delle cartolarizzazioni e, quindi, di beneficiare di un costo del funding inferiore a quello da essi conseguibile mediante raccolta diretta. Loperativit in Arbitrage conduits prevede la costituzione e la gestione di societ veicolo che acquistano corporate bonds ad elevato rating, Asset backed securities e portafogli creditizi. Lobiettivo quello di acquisire un profitto derivante dalla differenza di rendimento fra le attivit in portafoglio, di norma aventi durata a medio/lungo termine, e i titoli a breve/medio termine emessi. Lacquisto delle attivit da parte dei conduits finanziato attraverso lemissione di commercial paper di breve periodo e di titoli a medio termine (MTN). Il pagamento delle cedole nonch il rimborso dei titoli emessi dal conduit quindi dipendente sia dai flussi di cassa del portafoglio di attivit acquisite (rischio credito), sia dalla capacit del conduits di rinnovare la provvista sul mercato alla scadenza dei titoli emessi (rischio liquidit). Al fine di garantire il tempestivo rimborso dei titoli emessi dal conduit, le transazioni in oggetto sono assistite da lettere di credito concesse per coprire il rischio di default sia di specifici attivi sia del programma nel suo complesso. I sottoscrittori sono ulteriormente garantiti da specifiche linee di liquidit che il conduit pu utilizzare qualora si trovi nelle condizioni di non riuscire a collocare nuovi commercial paper per rimborsare quelli in scadenza, ad esempio per effetto di periodi di crisi dei mercati. Le linee di liquidit concesse, tuttavia, non possono essere utilizzate per garantire il rimborso dei titoli emessi dal conduit in caso di default delle attivit sottostanti. Nellambito del suo ruolo di sponsor, il Gruppo svolge attivit di selezione dei portafogli di attivi acquistati dai conduits o dalle purchase companies, cos come attivit di amministrazione e fornisce sia lettere di credito sia linee di liquidit. A fronte dellattivit descritta, il Gruppo incassa un flusso commissionale, oltre a beneficiare delle differenze di rendimento fra gli attivi acquistati dal veicolo ed i titoli emessi. Nellattuale periodo di turbolenza dei mercati finanziari si determinata una significativa contrazione della domanda dei titoli emessi dai conduits in esame da parte degli investitori, in conseguenza della quale il Gruppo ha proceduto ad acquistare direttamente le commercial paper outstanding. Per effetto dellattivit svolta, il Gruppo sostiene la maggior parte dei rischi e beneficia dei rendimenti associati allattivit di conduits avendo altres potere di governo degli stessi. Conseguentemente, in applicazione del principio contabile internazionale IAS 27 e dellassociata interpretazione SIC 12, si proceduto al consolidamento dei veicoli citati. Rientrano nel perimetro di consolidamento gli ABCP conduits e non i veicoli di secondo livello diretti acquirenti degli attivi, come illustrato precedentemente.

TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2008

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Ci comporta liscrizione nel bilancio consolidato dei finanziamenti degli ABCP conduits nei confronti delle sottostanti Purchase companies. Poich, tuttavia, le Purchase companies sono integralmente finanziate dai conduits oggetto di consolidamento, il bilancio consolidato rappresenta nella sostanza le attivit iscritte nei libri delle Purchase companies. Accanto alle attivit di originator e di sponsor, il Gruppo svolge anche quella di investitore in strumenti strutturati di credito. Tali esposizioni sono detenute principalmente dalla Divisione Markets and Investment Banking (MIB) e da UCI Ireland prevalentemente con finalit di negoziazione.

Informativa quantitativa
Le seguenti tavole riportano la composizione del portafoglio crediti cartolarizzato non oggetto di cancellazione da parte del Gruppo suddiviso per area geografica e qualit degli attivi, distinto tra cartolarizzazioni tradizionali e sintetiche.

(milioni di )

consistenze al 30.6.2008 Tradizionali


Attivit cedute non cancellate - Mutui ipotecari residenziali - Operazioni di leasing - Crediti al consumo - Crediti a piccole medie imprese - Crediti a imprese corporate - Altro Totale 13.068 8.873 73 63 0 0 22.077 0 0 0 0 5.402 0 5.402 0 385 0 0 0 0 385 0 0 0 0 0 0 13.068 9.258 73 63 5.402 0 27.864

Italia

Germania

Austria

Resto del mondo

Totale

(milioni di )
consistenze al 30.6.2008 Sintetiche
Operazioni sintetiche - Mutui ipotecari residenziali - Mutui ipotecari commerciali - Crediti a piccole medie imprese - Crediti a imprese corporate - Altro Totale 0 0 0 993 0 993 13.709 2.009 3.183 1.125 0 20.026 0 7 1.835 1.660 0 3.502 0 2 15 965 0 982 0 4 92 511 0 607 0 0 0 464 0 464 0 0 0 1 0 1 13.709 2.022 5.125 5.719 0 26.575

Italia

Germania

Austria

Altri Paesi Altri Paesi UE europei (non UE)

America

Resto del mondo

Totale

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(milioni di )

Tradizionali
Attivit cedute non cancellate - Mutui ipotecari residenziali - Operazioni di leasing - Crediti al consumo - Crediti a piccole medie imprese - Crediti a imprese corporate - Altro Totale

consistenze al 30.6.2008 Altre attivit Attivit deteriorate (in bonis)


12.980 9.109 72 63 5.383 0 27.607 88 149 1 0 19 0 257

Totale
13.068 9.258 73 63 5.402 0 27.864

(milioni di )

Sintetiche
Operazioni sintetiche - Mutui ipotecari residenziali - Mutui ipotecari commerciali - Crediti a piccole medie imprese - Crediti a imprese corporate - Altro Totale

consistenze al 30.6.2008 Altre attivit Attivit deteriorate (in bonis)


13.525 2.015 5.091 5.719 0 26.350 184 7 34 0 0 225

Totale
13.709 2.022 5.125 5.719 0 26.575

Come rilevato, le tavole inerenti alle operazioni di cartolarizzazione tradizionali riportano lammontare delle attivit cedute ma non oggetto di cancellazione dal bilancio per effetto del mantenimento in capo al Gruppo della maggior parte dei rischi e rendimenti. Accanto a queste esistono ulteriori esposizioni per 1.392 milioni, costituite per la quasi totalit da attivit deteriorate che sono state cancellate dal bilancio perch antecendenti al 1 gennaio 2002, secondo quanto richiamato nel precedente capitolo. Lammontare complessivo delle esposizioni cartolarizzate da parte del Gruppo nellambito di operazioni di cartolarizzazione tradizionale quindi pari a 29.256 milioni. Le operazioni di cartolarizzazione tradizionali poste in essere dal Gruppo hanno per oggetto principalmente mutui ipotecari residenziali e operazioni di leasing originate in Italia. Le operazioni originate in Germania, che rappresentano comunque una quota significativa, hanno per sottostanti Corporate Loans. Le operazioni di cartolarizzazione sintetica hanno per oggetto principalmente mutui residenziali ipotecari e finanziamenti a Small Medium Entities aventi controparti tedesche. Sia nel caso di operazioni di cartolarizzazione tradizionali sia in quello di operazioni sintetiche, la qualit del portafoglio sottostante , nella quasi totalit, costituito da attivit in bonis. In proposito si precisa inoltre che il Gruppo non ha originato cartolarizzazioni aventi come sottostante mutui residenziali US Subprime o Alt-A.

TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2008

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Si segnala che nel corso del primo semestre stata realizzata ununica operazione di cartolarizzazione di crediti performing, nascenti da contratti di leasing aventi per oggetto il godimento di autoveicoli, di beni strumentali ed immobiliari di ammontare nominale pari a 2.489 milioni. La cessione delle attivit non ha dato origine ad utili o perdite ed il Gruppo ha sottoscritto integralmente i titoli emessi dalla societ veicolo. La seguente tavola riporta lammontare delle posizioni inerenti a cartolarizzazioni proprie o di terzi ripartito in base al ruolo svolto dal Gruppo nonch alla tipologia di esposizione. Nel caso delle esposizioni relativamente alle quali il Gruppo svolge il ruolo di investitore la tabella espone le sole posizioni detenute nel portafoglio bancario. Il portafoglio di negoziazione comprende ulteriori posizioni per 11.485 milioni. Per maggiori dettagli sullesposizione complessiva del Gruppo in prodotti strutturati di credito si rimanda altres alla specifica informativa ed al glossario della terminologia tecnica e degli acronimi utilizzati, pubblicati nella Relazione Finanziaria Semestrale Consolidata 2008.
(milioni di )
consistenze al 30.6.2008 Investimenti in cartolarizzazioni Investimenti in cartolarizzazioni di proprie attivit Esposizioni per cassa oggetto di integrale cancellazione dal bilancio - CLO/CBO - CLO / CBO altri - Altre tipologie Garanzie rilasciate Linee di credito Esposizioni per cassa non cancellate dal bilancio - RMBS - Prime - CLO/CBO - CLO SME - CLO / CBO altri - Crediti al consumo - Leasing - Altre tipologie Garanzie rilasciate Linee di credito Operazioni sintetiche - RMBS - Prime - CLO/CBO - CLO SME - CLO arbitrage/balance sheet - CLO / CBO altri Garanzie rilasciate Linee di credito Conduit consolidati in cui il Gruppo riveste il ruolo di Sponsor Esposizioni per cassa - ABCP Garanzie rilasciate Linee di credito Investimenti in cartolarizzazioni di terzi Esposizioni per cassa - RMBS - Prime - CMBS - CDO - CDO altri - CLO/CBO - CLO SME - CLO arbitrage/balance sheet - CLO / CBO altri - Crediti al consumo - Carte di credito - Leasing - Altre tipologie - Warehouse Financing Garanzie rilasciate Linee di credito 770 268 268 92 232 232 27 27 0 0 17 27 43 53 11 0 892 793 0 0 1 14 14 49 4 12 33 0 0 5 1 723 0 74 93 0 0 0 0 0 56 1 3 52 0 0 0 37 0 38 0 1.656 268 268 93 246 246 132 32 15 85 17 27 48 91 734 38 966 0 0 0 1.828 5.384 5.384 0 0 0 0 0 0 5.384 5.384 0 1.828 Senior Mezzanine Junior Totale

122 112 112 10 267 0

428 0 0 428 0 721

574 69 69 505 0 0

1.124 181 181 943 267 721

3.959 1.109 1.109 485 480 5 3 2.362 0 0 0 6.456 4.242 4.242 2.214 80 140 1.994 0 0

425 154 154 31 16 15 1 238 1 0 0 504 265 265 239 133 35 71 0 0

897 290 290 99 23 76 10 498 0 0 45 26 26 26 0 0 0 0 67 0

5.281 1.553 1.553 615 519 96 14 3.098 1 0 45 6.986 4.533 4.533 2.453 213 175 2.065 67 0

117

(migliaia di )
Metodologia standardizzata posizioni verso la cartolarizzazione
Consistenze al 30/06/2008 Attivit di rischio per cassa FASCE DI PONDERAZIONE DEL RISCHIO Cartolarizzazioni proprie Tipo cartolarizzazione Tradizionale Ponderazione 20% Ponderazione 50% Ponderazione 100% Ponderazione 350% Ponderazione 1250% - con rating Ponderazione 1250% - privo di rating Look-through - second loss in ABCP Look-through - altro Totale 570.990 0 0 0 0 0 0 0 570.990 Sintetica 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Cartolarizzazioni di terzi Tipo cartolarizzazione Tradizionale 4.686.372 21.881 37.125 15.131 0 9.561 0 0 4.770.070 Sintetica 106.738 33.321 22.545 12.411 0 0 0 0 175.015 Attivit di rischio fuori bilancio Cartolarizzazioni proprie Tipo cartolarizzazione Tradizionale 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Sintetica 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Cartolarizzazioni di terzi Tipo cartolarizzazione Tradizionale 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Sintetica 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Clausole di rimborso anticipato Cartolarizzazioni proprie Tipo cartolarizzazione Tradizionale Sintetica

(migliaia di )
Metodologia basata sui rating interni: posizioni verso la cartolarizzazione
Consistenze al 30/06/2008 Attivit di rischio per cassa FASCE DI PONDERAZIONE DEL RISCHIO Cartolarizzazioni proprie Tipo cartolarizzazione Tradizionale Ponderazione 6-10% Ponderazione 12-18% Ponderazione 20-35% Ponderazione 50-75% Ponderazione 100% Ponderazione 250% Ponderazione 425% Ponderazione 650% Ponderazione 1250% - con rating Ponderazione 1250% - privo di rating Non classificabile Totale 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Sintetica 10.735.391 356.026 116.600 101.922 0 0 35.873 0 0 0 963.491 12.309.303 Cartolarizzazioni di terzi Tipo cartolarizzazione Tradizionale 442.409 164.913 410.312 380.932 49.309 0 4.201 0 0 0 40.889 1.492.965 Sintetica 0 100 100 0 0 0 0 0 0 0 98.651 98.851 Attivit di rischio fuori bilancio Cartolarizzazioni proprie Tipo cartolarizzazione Tradizionale 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Sintetica 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1.223 1.223 Cartolarizzazioni di terzi Tipo cartolarizzazione Tradizionale 350.487 5.619 160.418 83.990 95.873 0 0 0 0 0 7.886.120 8.582.507 Sintetica 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Clausole di rimborso anticipato Cartolarizzazioni proprie Tipo cartolarizzazione Tradizionale Sintetica

Dal patrimonio di vigilanza sono state dedotte attivit cartolarizzate per un totale di 827.067 migliaia di .

TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2008

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Tavola 11 Rischi di mercato: informazioni per le banche che utilizzano il metodo dei modelli interni per il rischio di posizione, per il rischio di cambio e per il rischio di posizione in merci (IMA)
Informativa qualitativa
Rischio di tasso di interesse Portafoglio di negoziazione
Aspetti generali
Il rischio di tasso di interesse relativo al portafoglio di negoziazione di vigilanza deriva da posizioni finanziarie assunte dai centri specialistici di detenzione del rischio di mercato del Gruppo entro i limiti e le autonomie assegnati. A seguito dellincorporazione per acquisizione del gruppo Capitalia, avvenuta nellottobre 2007, le posizioni di rischio presenti nei libri di negoziazione di questultimo sono state inizialmente gestite e controllate dalle strutture competenti preesistenti. Le posizioni di Capitalia sono quindi state trasferite presso HVB-Milan Branch, mentre le esposizioni di rischio sono state gradualmente ridotte. Nello svolgimento delle funzioni di tesoreria, ovvero nella gestione integrata della liquidit del Gruppo, il rischio di tasso di interesse risulta fortemente connesso allattivit di market maker sui prodotti del mercato monetario e dei relativi derivati. La partecipazione attiva alle aste dei titoli di stato dei principali paesi europei - in veste di primary dealer piuttosto che di market maker - anchessa fonte di tale rischio, alimentato inoltre sia dalle posizioni direzionali in titoli a reddito fisso prese sul portafoglio di propriet che da strategie di relative value perseguite dai singoli desk. Il rischio di tasso di interesse viene gestito tramite il ricorso a derivati trattati su mercati regolamentati o, in loro assenza, con prodotti anche innovativi e complessi negoziati over-the-counter con le singole controparti.

Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse


Allinterno del contesto organizzativo descritto in precedenza, la politica seguita dal Gruppo UniCredit nellambito del market risk management - e quindi, specificatamente, nella gestione del rischio di tasso - finalizzata ad una progressiva adozione ed utilizzo di principi, regole e processi comuni in termini di propensione al rischio, definizione dei limiti, sviluppo dei modelli, pricing e disamina dei modelli di rischio. La funzione Group Market Risk ha il compito precipuo di garantire che tali principi, regole e processi siano in linea con le best practice del settore e coerenti con le norme e gli usi dei diversi paesi in cui vengono applicati. Il principale strumento utilizzato dal Gruppo UniCredit per la misurazione del rischio di mercato sulle posizioni di trading il Value at Risk (VaR), calcolato secondo lapproccio della simulazione storica. In questa fase di convergenza, tuttavia, alcune societ appartenenti al Gruppo usano ancora un approccio simulativo di tipo Monte Carlo. Il metodo della simulazione storica prevede la rivalutazione giornaliera delle posizioni sulla base dellandamento dei prezzi di mercato su di un opportuno intervallo temporale di osservazione. La distribuzione empirica di utili/perdite che ne deriva viene analizzata per determinare leffetto di movimenti estremi del mercato sui portafogli. Il valore della distribuzione al percentile corrispondente allintervallo di confidenza fissato, rappresenta la misura di VaR. I parametri utilizzati per il

119

calcolo del VaR sono i seguenti: intervallo di confidenza del 99%; orizzonte temporale di 1 giorno; aggiornamento giornaliero delle serie storiche, la cui estensione copra almeno un anno. Lutilizzo di un orizzonte temporale di 1 giorno consente un confronto immediato tra gli utili e le perdite realizzati. Per ci che riguarda le politiche e le procedure interne di analisi di scenario (c.d. stress testing), si deciso di affidare alle singole legal entity le modalit con cui effettuare tali prove di stress. A livello complessivo, tuttavia, stato individuato un set di scenari, comuni a tutte le realt appartenenti al Gruppo, da applicare congiuntamente alla totalit delle posizioni, per verificare mensilmente limpatto potenziale che tali scenari potrebbero avere sul portafoglio di negoziazione globale. Nellaggregare i vari profili di rischio delle diverse unit di risk taking che compongono il Gruppo, nel calcolo della rischiosit complessiva stata trascurata - per ragioni di tipo prudenziale - la diversificazione riveniente dalle posizioni di societ appartenenti al Gruppo le quali adottano differenti modelli interni. Larmonizzazione delle metodologie VaR e la definizione di un quadro normativo coerente e adeguato per il calcolo del VaR di Gruppo rappresenta uno degli obiettivi principali della riorganizzazione della funzione Market Risk a livello di Gruppo.

Rischio di prezzo Portafoglio di negoziazione di vigilanza


Aspetti generali
In analogia con quanto gi descritto nel precedente paragrafo Rischio di tasso di interesse Portafoglio di negoziazione, la rischiosit di prezzo riferita ad equity, commodity, OICR e relativi prodotti derivati presenti nel portafoglio di negoziazione di vigilanza origina da posizioni assunte dai centri specialistici di detenzione del rischio di mercato del Gruppo entro i limiti e le autonomie assegnati. Il rischio di prezzo derivante dalla negoziazione in conto proprio di tali strumenti viene gestito con strategie sia direzionali che di relative value attraverso la compravendita diretta di titoli, derivati regolamentati e OTC e il ricorso al security lending; strategie di trading di volatilit sono perseguite utilizzando opzioni e derivati complessi.

Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di prezzo


Per quanto riguarda sia la descrizione dei processi interni di controllo e gestione del rischio che lillustrazione delle metodologie utilizzate per lanalisi della rischiosit si rimanda a quanto gi esposto nel paragrafo Rischio di tasso di interesse Portafoglio di negoziazione riguardo ai modelli interni.

Rischio di prezzo Portafoglio bancario


Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di prezzo
Il rischio di prezzo del portafoglio bancario origina principalmente dalle partecipazioni detenute dalla Capogruppo e dalle sue controllate con finalit di stabile investimento, nonch dalle quote di OICR non comprese nel portafoglio di negoziazione di vigilanza in quanto detenute anchesse con finalit di stabile investimento. Limitatamente a questi ultimi strumenti, i processi interni di gestione e misurazione del rischio di prezzo riproducono quanto descritto in precedenza relativamente al portafoglio di negoziazione di vigilanza.

TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2008

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Rischio di cambio
Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio
Come gi scritto nel paragrafo Rischio di tasso di interesse Portafoglio di negoziazione, anche il rischio di cambio origina da posizioni assunte dai centri specialistici di detenzione del rischio di mercato del Gruppo entro i limiti e le autonomie assegnati. Il rischio di cambio origina da attivit di trading in valuta, svolta mediante la negoziazione di vari strumenti di mercato, e viene costantemente monitorato e misurato utilizzando i modelli interni sviluppati dalle societ che compongono il gruppo. Tali modelli vengono inoltre utilizzati nel calcolo dei requisiti patrimoniali sui rischi di mercato a fronte dellesposizione a tale tipologia di rischio.

Attivit di copertura del rischio di cambio


La Capogruppo attua una politica di copertura economica degli utili in formazione delle controllate polacche del Gruppo (le quali costituiscono le principali controllate non appartenenti allarea Euro), nonch dei dividendi relativi allanno precedente, attuata questultima nel periodo intercorrente tra la chiusura dellesercizio e il pagamento degli stessi. Tale politica di copertura si attua mediante prodotti derivati in cambi finalizzati allimmunizzazione delle fluttuazioni del tasso di cambio Euro/Zloty.

Modello interno per il rischio di prezzo, di tasso di interesse e di cambio del portafoglio di negoziazione di vigilanza
Nelle funzioni di calcolo del capitale e monitoraggio dei rischi, UniCredit si avvale dei modelli interni realizzati dallex-UBM (ora HVB Milano), HVB AG e BA-CA AG e approvati dalle rispettive autorit di vigilanza nazionali. Ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali, il metodo del modello interno ha ricevuto una piena autorizzazione al suo utilizzo per quanto riguarda HVB AG e BA-CA AG, mentre nel caso di HVB Milano la copertura modellistica ai fini di vigilanza non include i prodotti creditizi strutturati. Non si fa, invece, ricorso al modello interno per il calcolo dei requisiti patrimoniali relativi alle posizioni di negoziazione riferibili alla Capogruppo, ad UCI Ireland e a Bank Pekao. Il metodo standardizzato inoltre applicato al calcolo del capitale necessario per la copertura del rischio legato allesposizione del portafoglio bancario a valute estere per le societ controllate che non svolgono attivit di negoziazione. Di seguito si riportano le caratteristiche dei vari modelli interni: Ex-UBM (ora HVB Milan Branch): simulazione storica basata su un periodo di osservazione di un anno, calcolando il VaR come la perdita attesa a un giorno con un intervallo di confidenza double tail del 99%. La stima del rischio associato alle opzioni avviene utilizzando unapprossimazione delta-gamma-vega. HVB AG: simulazione Monte Carlo con piena valutazione delle singole posizioni in opzioni, calcolando il VaR come la perdita attesa a un giorno con un intervallo di confidenza del 99%. La simulazione Monte Carlo si basa una matrice varianza-covarianza calcolata su un periodo di osservazione di un anno, senza ricorrere a uno schema di ponderazione.

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BA-CA AG: Simulazione storica declustered3 basata su un periodo di osservazione di due anni, calcolando il VaR come la perdita attesa a un giorno con un intervallo di confidenza del 99%, con piena valutazione delle singole posizioni in opzioni.

I portafogli di negoziazione sono soggetti a stress test con lapplicazione di unampia gamma di scenari di reporting gestionale descritti al paragrafo Processo di verifica indipendente del prezzo. Ai sensi delle normative locali, alcuni scenari sono oggetto anche di segnalazione di vigilanza su base trimestrale. Inoltre, alcuni parametri di rischio, quali sensitivity, determinati scenari di stress o lindicazione di importi nominali, vengono considerati e inclusi nelle segnalazioni di vigilanza per la stima dei rischi non coperti dalla simulazione del VaR del modello interno di HVB. I modelli interni, oltre ad essere utilizzati per il calcolo dei requisiti patrimoniali sui rischi di mercato, vengono applicati a tutte le posizioni comprese nel portafoglio di negoziazione per una verifica a posteriori dei risultati che questi producono rispetto a quanto effettivamente realizzatosi (c.d. back-testing), mediante un costante raffronto tra i VaR giornalieri della banca e le perdite o gli utili giornalieri. Tale verifica consiste nel raffrontare la perdita attesa stimata con i dati di clean P&L, ossia le variazioni simulate del valore del portafoglio che si manifesterebbero se le posizioni di fine giornata restassero invariate.

Stress Testing

Gli stress test integrano lanalisi della sensitivity e i risultati del VaR al fine di valutare i rischi potenziali secondo una modalit diversa. Lattivit di stress test si concretizza nella valutazione di un portafoglio utilizzando scenari semplici (ipotizzando la variazione di singoli fattori di rischio) o complessi (ipotizzando la variazione simultanea di una serie di fattori di rischio). I risultati degli scenari semplici, nonch i principali valori di sensitivity, vengono comunicati al Top Management con cadenza settimanale. Tali scenari considerano i seguenti shock: Tassi di interesse: movimenti paralleli (parallel shifts) delle curve di tasso, nonch variazioni della relativa inclinazione; aumento/diminuzione della volatilit dei tassi; Mercati del credito: movimenti paralleli delle curve dei credit spread (variazioni assolute e relative); sensitivity alla correlazione di base, degli emittenti e ai tassi di recupero; Tassi di cambio: apprezzamento/deprezzamento di ciascuna valuta; aumento/diminuzione delle volatilit dei cambi; Corsi azionari: aumento/diminuzione dei prezzi spot; aumento/diminuzione della volatilit dei corsi azionari; sensitivity alla correlazione implicita; Prezzi delle commodities: aumento/diminuzione dei prezzi spot.

Per quanto riguarda gli scenari complessi, al momento vengono applicati settimanalmente allintero portafoglio della divisione MIB due scenari di recessione, che si distinguono per il rispettivo grado di severit. I relativi risultati vengono comunicati al Top Management.

Per ciascun fattore di rischio i rendimenti storici vengono ponderati in base al rapporto tra la volatilit corrente e quella storica.
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Scenario Recessionary Fears


Questo scenario ipotizza il dilagare di timori di recessione che a partire dagli Stati Uniti potrebbero estendersi al resto del mondo con un effetto contagio. In termini di variabili macroeconomiche, si ipotizza: un rallentamento (caduta) dei mercati azionari associato a un aumento della volatilit; un generale decremento dei tassi di interesse (vari fattori di stress in funzione delle diverse scadenze), in particolar modo di breve periodo, con uno scenario di stress ancor pi grave negli USA (anche in questo caso si applicano vari fattori di stress in funzione delle diverse scadenze). Tale scenario ipotizza anche un incremento dei tassi di interesse; un ampliamento notevole e generalizzato dei credit spread differenziato a seconda della classe di rating e del settore economico.

Scenario Full US Recession


Tale scenario ipotizza una grave recessione negli USA con effetti di contagio verso il resto del mondo. In termini di variabili macroeconomiche, si ipotizza: una sensibile riduzione dei corsi e degli indici azionari statunitensi o meno, a cui si associa un aumento della volatilit delle azioni; una significativa diminuzione dei tassi di interesse sia statunitensi (vari fattori di stress in funzione delle diverse scadenze) sia non statunitensi (vari fattori di stress in funzione delle diverse scadenze e dellarea geografica) a cui si associa un incremento della volatilit dei tassi; un ampliamento notevole e generalizzato dei credit spread differenziato a seconda della classe di rating e del settore economico.

Processo di verifica indipendente del prezzo (Independent Price Verification Process)


In seguito alla crisi dei mercati finanziari determinata dal crollo dei mutui sub-prime e dalle relative incertezze nella valutazione della maggior parte dei prodotti strutturati di credito, la funzione Group Market Risk della Capogruppo, di concerto con le funzioni di controllo del rischio delle Legal Entity, ha definito di agire come segue: 1. centralizzare il Processo di verifica indipendente del prezzo per i prodotti per i quali la funzione di controllo del rischio di HVB London Branch stata designata Competence Center di Gruppo (per la valutazione dei prodotti strutturati di credito complessi: ABS, CDO, CLO, CDO di ABS, ecc); 2. armonizzare la metodologia IPV a livello di Gruppo, definendo un approccio coerente basato sul ranking di ciascuna posizione in base alla disponibilit e affidabilit relativa delle fonti per la determinazione del prezzo. Di conseguenza, tutte le posizioni sono state trattate e valutate in modo uniforme a livello di gruppo, includendo anche Bank of Austria Creditanstalt e UCI Ireland; 3. definire e sviluppare una metodologia adeguata per lapplicazione di rettifiche specifiche del valore di vigilanza (Fair Value Adjustments) a tali valutazioni. Lapproccio scelto si basa essenzialmente sul ranking delle fonti di prezzo e definisce stress test specifici per le valutazioni di mercato. Allampliarsi del ranking diminuisce anche

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la sua affidabilit, mediante losservazione della rispettiva sensitivit ad un one-notch downgrade; 4. il processo condiviso e sviluppato nellambito del modello di cooperazione in essere tra tutte le funzioni CRO (Chief Risk Officer), sia a livello di Capogruppo sia di Legal Entity, e la sfera di competenza del CFO (Chief Financial Officer), a livello di Capogruppo e di singole Legal Entities, che responsabile del trattamento contabile di tali valutazioni e rettifiche.

Rischio di liquidit
Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidit

Definizione e fonti del rischio di liquidit


Il rischio di liquidit leventualit che una banca non sia nelle condizioni di far fronte agli impegni di pagamento per cassa o per consegna previsti o imprevisti, pregiudicando loperativit quotidiana o la situazione finanziaria della banca stessa. Allinterno del Gruppo UniCredit valgono le seguenti definizioni per le componenti del rischio di liquidit: 1. liquidity mismatch risk, ossia il rischio di non conformit tra gli importi e/o le tempistiche dei flussi in entrata e in uscita; 2. liquidity contingency risk, ossia il rischio che eventi futuri inattesi possano richiedere un ammontare di liquidit maggiore di quello previsto. Tale rischio pu essere generato da eventi quali il mancato rimborso di finanziamenti, la necessit di finanziare nuove attivit, la difficolt di vendere attivit liquide o di ottenere liquidit in caso di crisi; 3. market liquidity risk, ossia il rischio che la banca sia in grado di liquidare le attivit incorrendo in perdite a causa delle condizioni di mercato. Tale rischio gestito dalle persone responsabili dei diversi portafogli di trading e, di conseguenza, misurato e monitorato secondo le metriche relative alla gestione dei rischi di mercato; 4. operational liquidity risk, ossia il rischio di inadempimento agli impegni di pagamento per errori, violazioni, interruzioni o danni dovuti a processi interni, persone, sistemi o eventi esterni, pur rimanendo solvente; 5. funding risk, che rappresenta il rischio del potenziale aumento del costo del finanziamento a causa del cambiamento del rating (fattore interno) e/o dellallargamento dei credit spread (fattore di mercato);

6.

margin calls liquidity risk, che si riferisce ad una situazione in cui la banca sia contrattualmente obbligata a integrare le garanzie e/o i margini a fronte di posizioni in strumenti finanziari.

I principi fondamentali del modello di gestione del rischio di liquidit e la struttura organizzativa preposta
Obiettivo del Gruppo di finanziare le proprie attivit alle migliori condizioni di tasso in normali circostanze operative e di rimanere nelle condizioni di far fronte agli impegni di pagamento in caso di crisi di liquidit. I principi fondamentali a cui si ispira la gestione della liquidit allinterno del Gruppo sono: 1. accentrare la gestione della liquidit;

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2. 3. 4.

diversificare le fonti di funding in termini geografici, di controparti, di valuta e di strumenti di raccolta; gestire la liquidit a breve nel rispetto dei framework regolamentari presenti nei vari paesi del Gruppo; emettere strumenti finanziari al fine di mantenere target prudenziali di capital ratio.

Il framework metodologico ed operativo stato definito allinterno della Group Liquidity Policy, definito dallArea Finanza di Capogruppo di concerto con la funzione Group Market Risk di Capogruppo recepita da tutte le entit .Le regole della gestione del rischio di liquidit di Gruppo si basano su due principi: 1. gestione di liquidit di breve termine, il cui obiettivo garantire la capacit di far fronte agli impegni di pagamento per cassa previsti e imprevisti tramite il mantenimento di un rapporto sostenibile tra i flussi di liquidit in entrata e in uscita. Tale gestione costituisce la condizione essenziale per la normale continuit operativa dellattivit bancaria; 2. gestione della liquidit strutturale, il cui obiettivo mantenere un adeguato rapporto tra passivit complessive e attivit a medio/ lungo termine finalizzato ad evitare pressioni sulle fonti, attuali e prospettiche, a breve termine. La gestione del rischio di liquidit di Gruppo allocata presso lArea Finanza della Capogruppo, che agisce sotto la responsabilit del Chief Financial Officer di Gruppo (CFO). La definizione e il monitoraggio dei limiti operativi compete invece alla funzione Market Risk Management presso il Chief Risk Officer di Gruppo (CRO). La Capogruppo responsabile del governo della liquidit di Gruppo sia per quanto riguarda il rispetto dei limiti consolidati che per quanto riguarda le strategie di funding tattico e strutturale. Nel caso di crisi di liquidit in una qualsiasi delle banche/societ del Gruppo, la Holding inoltre responsabile dellattivazione, della gestione e del coordinamento del Liquidity Contingency Plan di Gruppo. Nello svolgimento di tali funzioni, la Holding si avvale di Regional Liquidity Centers, che la Liquidity Policy individua in: Liquidity Center Italia Milano; Liquidity Center Germania Monaco; Liquidity Center Austria/ banche CEE Vienna; Liquidity Center Polonia Varsavia. I Regional Liquidity Centers sono responsabili a livello locale delle banche/societ incluse nel proprio perimetro svolgendo attivit di sub-holding per il processo di gestione e concentrazione dei flussi finanziari. Essi sono responsabili, oltre al rispetto delle policy di liquidit locale e dei vincoli normativi imposti dalle autorit di Vigilanza, dellottimizzazione del funding effettuato sui propri mercati e clienti secondo un principio di specializzazione funzionale. I flussi netti di liquidit rivenienti dai Regional Liquidity Centers del Gruppo sono concentrati e gestiti a livello di Holding che realizza nel proprio ambito un sistema di gestione accentrata dei flussi di liquidit. Tale approccio centralizzato della gestione del rischio di liquidit finalizzato a: 1. 2. ridurre i bisogni complessivi di finanziamento da parte di controparti esterne al Gruppo; ottimizzare laccesso ai mercati della liquidit, sfruttando il merito di credito del Gruppo e minimizzando il costo della raccolta.

Metodologie e metriche
Ai fini della misurazione del rischio di liquidit a breve termine, sono prodotti, a livello di Regional Liquidity Center, report giornalieri sul cash flow che vengono confrontati con le riserve disponibili di liquidit, composte prevalentemente dai titoli disponibili maggiormente liquidi. Inoltre, vengono simulati degli scenari di stress basati sui profili di liquidit. La gestione della liquidit strutturale di Gruppo mira ad assicurare lequilibrio finanziario della struttura per scadenze con orizzonte temporale superiore allanno. Le tipiche azioni svolte a tal fine sono: 1. allungare il profilo di scadenze delle passivit per ridurre le fonti di raccolta meno stabili ottimizzando contestualmente il costo del funding (gestione integrata della liquidit strategica e tattica);

125

2.

conciliare il fabbisogno di raccolta wholesale a medio/lungo termine con la necessit di minimizzarne il costo, diversificando le fonti, i mercati nazionali, le divise di emissione e gli strumenti utilizzati (realizzazione del Funding plan).

Basandosi sulla policy di liquidit strutturale, il Gruppo ha mantenuto come principio guida quello di una moderata trasformazione delle scadenze.

Monitoraggio dei rischi e pianificazione finanziaria


Il monitoraggio della situazione di liquidit stato affidato, secondo le relative competenze e funzioni, alle Tesorerie, alle unit di Asset Liability Management e di Market Risk Management allinterno di ciascuna entit del Gruppo e a livello di Holding. Esso avviene a livello di Gruppo e consiste nellanalisi, classificazione e gestione dei cash flow gap per tutte le scadenze e nella verifica del rispetto dei limiti secondo le metodologie e la frequenza temporale proprie del livello di analisi (giornaliera per la liquidit a breve e mensile per quella strutturale). La liquidit a breve monitorata attraverso una maturity ladder che evidenzia i cash flows con scadenza temporale giornaliera partendo dallovernight fino a un anno. La liquidit strutturale monitorata incorporando, in unottica dinamica, la previsione delle crescite commerciali di impieghi e di raccolta con la clientela. A tale riguardo, viene annualmente elaborato il piano finanziario di Gruppo attraverso un processo di pianificazione finanziaria coerente con lelaborazione degli obiettivi di Budget e i limiti imposti.

Liquidity Stress Test


II liquidity stress test la tecnica utilizzata per valutare i possibili effetti di un evento specifico e/o della variazione di una serie di variabili finanziarie sulle condizioni finanziarie di unistituzione. Il liquidity stress test, essendo un sistema predittivo, diagnostica il rischio di liquidit di unistituzione. I risultati dei liquidity stress test sono utilizzati per: 1) valutare ladeguatezza dei limiti di liquidit; 2) pianificare e implementare operazioni alternative di raccolta; 3) strutturare o modificare il profilo di liquidit degli attivi del Gruppo; 4) definire criteri aggiuntivi con lobiettivo di determinare ladeguata struttura e composizione degli attivi del Gruppo; 5) fornire supporto allo sviluppo e allaggiornamento del liquidity contingency plan. Al fine di armonizzare gli stress test eseguiti dai diversi Liquidity Center, il Gruppo ha adottato un approccio di stress test centralizzato, chiedendo a tutti i Regional Liquidity Center di applicare lo stesso scenario definito in coordinamento con il CRO di Gruppo, mediante lattivazione di procedure locali. Gli scenari di liquidity stress fanno riferimento a crisi di mercato o legate a una singola controparte. Il Gruppo gestisce non solo scenari di liquidit, ma anche analisi di sensitivit che valutano limpatto della variazione di un particolare fattore di rischio sulle condizioni finanziarie di unistituzione, senza identificare la causa scatenante dello shock, mentre i test di scenario tendono a considerare limpatto derivante dalla contemporanea variazione di pi fattori di rischio, una volta ben identificato levento di stress.

Liquidity Contingency Plan


Lobiettivo del Liquidity Contingency Plan (LCP) quello di tutelare gli attivi del Gruppo da perdite o da rischi derivanti da una crisi di liquidit. Qualora si verifichi una vera e propria crisi, il LCP mira ad assicurare un intervento efficace fin dalle prime fasi di difficolt, attraverso una chiara identificazione dei soggetti, delle facolt, delle responsabilit e delle possibili azioni da intraprendere, al fine di accrescere in misura significativa la probabilit di superare con successo la situazione di emergenza.

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Tavola 12 Rischio operativo


Informativa qualitativa
UniCredit Group ha ottenuto lapprovazione da parte della Banca dItalia per lutilizzo dei metodi avanzati (AMA) per il calcolo requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi. Lapproccio AMA ha ricevuto formale approvazione da parte delle Autorit competenti per un perimetro di societ del Gruppo che al 30 giugno u.s. copre circa il 62% dellindicatore rilevante (i.e. margine di intermediazione) , ed il piano di roll out prevede lestensione di tale metodo a tutte le societ rilevanti del Gruppo e si concluder entro il 2012. Le societ non ancora autorizzate allutilizzo dei metodi avanzati contribuiscono al requisito patrimoniale consolidato sulla base del metodo TSA o BIA. UniCredit ha sviluppato un metodo interno per la misurazione del requisito di capitale per le entit del Gruppo che rispettano i requisiti di idoneit per i metodi avanzati (AMA). Il profilo di rischio operativo di UniCredit Group valutato in base allanalisi dei dati interni di perdita. I dati esterni (consortili e pubblici) catturano in maniera efficace gli effetti di eventi estremi che sono generalmente non presenti nei dati interni di perdita. Linclusione dei dati generati tramite le analisi di scenario e dellandamento degli indicatori di rischio forniscono un elemento forward-looking nel modello di calcolo del capitale a rischio. Il calcolo viene effettuato utilizzando come classi di rischio le tipologie di evento operativo. Per ogni classe di rischio, la severit e la frequenza delle perdite sono stimate separatamente per arrivare alla distribuzione delle perdite annue tramite simulazione. In base allanalisi delle perdite interne e alla valutazione degli esperti viene stimata la probabilit di copertura assicurativa, il limite e la franchigia a livello aggregato e per singolo evento. La possibilit di ottenere recuperi assicurativi quindi considerata nella simulazione Montecarlo delle perdite annuali cumulate. La distribuzione di severit viene stimata su dati interni, dati esterni e dati generati tramite analisi di scenario, mentre la frequenza stimata sui soli dati interni. Per ognuna delle classi, si applica una correzione in funzione degli indicatori di rischio operativo. La dipendenza stocastica tra le diverse classi di rischio ottenuta sulla base dei dati interni di perdita. Le distribuzioni di perdita annua, ottenute per ciascuna classe di rischio, sono aggregate tramite funzioni copula con il metodo t-Student. Il capitale di rischio quindi calcolato sulla distribuzione aggregata delle perdite ad un livello di confidenza del 99,9% a fini regolamentari e ad un livello del 99,97% a fini di capitale economico. Tramite meccanismi di allocazione si identificano i requisiti di capitale delle entit, riflettendo lesposizione e lefficacia del processo di gestione dei rischi operativi. La funzione Rischi Operativi coinvolta nellanalisi del processo decisionale per le polizze assicurative, supportandolo con analisi riguardante lesposizione ai rischi operativi, efficienza delle franchigie e dei limiti di polizza. Permangono differenze locali anche se una serie di coperture sono state raggruppate a livello delle sub-holding, in base al paese residente oppure a livello di Gruppo. I rischi pi comunemente assicurati sono quelli sugli assets fisici, frode, responsabilit. Maggiori massimi di polizza sono preferibili al posto di franchigie modeste, anche se interpretazione locale da parte delle societ minori del Gruppo tollerata.

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Tavola 13 Esposizioni in strumenti di capitale: informazioni sulle posizioni incluse nel portafoglio bancario
Informativa qualitativa
Descrizione delle tecniche di contabilizzazione e delle metodologie di valutazione
Attivit finanziarie disponibili per la vendita
I titoli di capitale contabilizzati tra attivit finanziarie disponibili per la vendita sono inizialmente rilevati al fair value, che normalmente corrisponde al costo delloperazione comprensivo dei costi e ricavi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso ed al netto delle commissioni. Dette attivit sono successivamente valutate al fair value con la rilevazione a conto economico del valore corrispondente al costo ammortizzato. Gli utili e le perdite derivanti dalle variazioni del fair value sono rilevati nella voce 140. Riserve da valutazione del patrimonio netto - ad eccezione delle perdite per riduzione di valore (impairment) che sono esposte alla voce 80. Risultato netto dellattivit di negoziazione - fino a quando lattivit finanziaria non alienata, momento in cui gli utili e le perdite cumulati sono iscritti nel conto economico alla voce 100.b) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attivit finanziarie disponibili per la vendita. Gli strumenti rappresentativi di capitale (titoli azionari) non quotati in un mercato attivo e il cui fair value non pu essere determinato in modo attendibile sono valutati al costo. Qualora vi sia qualche obiettiva evidenza che lattivit abbia subito una riduzione di valore (impairment), la perdita cumulata, che stata rilevata direttamente nella voce 140. del patrimonio netto Riserve da valutazione, viene trasferita a conto economico alla voce 130.b) Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento. Limporto trasferito pari alla differenza tra il valore di carico (costo di acquisizione al netto delle eventuali perdite per riduzione di valore gi precedentemente rilevate nel conto economico) e il fair value corrente. Le perdite per riduzione di valore di titoli azionari, rilevate a conto economico, non sono successivamente ripristinate con effetto a conto economico ma a patrimonio netto, anche qualora non sussistano pi le motivazioni che hanno condotto ad appostare la svalutazione.

Attivit finanziarie valutate al fair value


I titoli di capitale ricompresi nel portafoglio delle attivit finanziarie hanno un trattamento contabile analogo a quello delle Attivit finanziarie detenute per la negoziazione, con registrazione per dei profitti e delle perdite, realizzati e non, alla voce 110. Risultato netto delle attivit e passivit finanziarie valutate al fair value. In questo portafoglio non possono essere contabilizzati degli investimenti in strumenti rappresentativi di capitale per i quali non siano rilevabili prezzi in mercati attivi ed il cui fair value non sia determinabile in modo attendibile; degli strumenti derivati.

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(migliaia di )

Portafoglio bancario: esposizioni per cassa in titoli di capitale e O.I.C.R.


Consistenze al 30/06/2008 Plusvalenze/Minusvalenze non realizzate Plusvalenze/minusvalenze non realizzate incluse nel Patrimonio di Base/Supplementare Plusvalenze Minusvalenze

Voci

Valori di bilancio

Fair value

Valore di mercato

Uitili/Perdite realizzate

Quotati

Non quotati

Quotati

Non quotati

Quotati

Uitili

Perdite

Plusvalenze

Minusvalenze

A. Titoli di capitale A.1 Azioni A.2 Strumenti innovativi di capitale A.3 Altri titoli di capitale B. O.I.C.R. B.1 Di diritto italiano - armonizzati aperti - non armonizzati aperti - chiusi - riservati - speculativi B.2 Di altri Stati UE - armonizzati - non armonizzati aperti - non armonizzati chiusi B.3 Di Stati non UE - aperti - chiusi Totale 27.310 2.348 0 24.962 0 0 363.098 319.175 43.923 0 61.424 61.078 346 1.147.051 228.371 0 2.107 201.770 6.415 18.079 2.017.244 73.188 1.887.542 56.514 224.524 224.524 0 5.630.552 27.310 2.348 0 24.962 0 0 363.092 319.169 43.923 0 61.424 61.078 346 1.129.594 228.371 0 2.107 201.770 6.415 18.079 2.017.299 73.243 1.887.542 56.514 222.409 222.409 0 5.521.983 27.310 2.348 0 24.962 0 0 363.092 319.169 43.923 0 61.424 61.078 346 1.129.594 0 0 0 0 0 0 2.144 830 1.314 0 86 86 0 41.178 0 0 0 0 0 0 -1.366 -1.366 0 0 -85 -85 0 -1.773 3.230 0 0 2.723 0 507 3.385 2.972 413 0 1.029 1.029 0 23.443 -1.408 -158 0 -1.250 0 0 -1.032 -903 -129 0 -2.455 -2.455 0 -6.574 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1.582.481 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 -1.624.343 695.064 0 155 2.002.374 0 1.158.039 677.613 0 155 1.824.212 0 1.229.692 677.613 0 155 25.623 0 13.325 -219 0 -103 15.316 0 483 -586 0 -1.093 1.582.481 0 0 -1.624.343 0 0

Categorie

Valori di bilancio al 30/06/2008

Strumenti di private equity detenuti in forma sufficientemente diversificata Strumenti di capitale quotati sui mercati regolamentati Altri strumenti di capitale Totale Strumenti di capitale

3.035.850 423.058 3.318.688 6.777.603

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Tavola 14 Rischio di tasso di interesse sulle posizioni incluse nel portafoglio bancario
Informativa qualitativa
Rischio di tasso di interesse Portafoglio bancario
Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse
Il rischio di tasso di interesse consiste nelle variazioni dei tassi di interesse che si riflettono: sulla formazione del margine di interesse e, conseguentemente, sugli utili della banca (cash flow risk); sul valore attuale netto di attivit e passivit, influenzando il valore attuale dei cash flow futuri (fair value risk).

Il Gruppo misura e monitora tale rischio su base giornaliera, nellambito della propria policy di rischio di tasso sul portafoglio bancario, che definisce metodologie, limiti o soglie di attenzione della sensitivity al margine di interesse e del valore economico del Gruppo. Il rischio di tasso di interesse riguarda tutte le posizioni di propriet rivenienti dalloperativit commerciale e dalle scelte di investimento strategiche (portafoglio bancario). Le fonti principali del rischio di tasso si possono classificare come segue: repricing risk rischio derivante da mismatch temporali di scadenza e dalla rideterminazione del valore di attivit e passivit della banca; i principali aspetti che caratterizzano tale tipologia di rischio sono: yield curve risk rischio derivante dallesposizione delle posizioni della banca a variazioni dellinclinazione e della forma della curva dei rendimenti; basis risk rischio derivante dallimperfetta correlazione delle variazioni dei tassi di interesse attivi e passivi di diversi strumenti che possono anche presentare caratteristiche simili di repricing;

optionality risk rischio derivante da opzioni implicite o esplicite presenti nel portafoglio bancario del Gruppo.

Allinterno del contesto organizzativo gi descritto, sono stati stabiliti dei limiti che riflettono una propensione al rischio in linea con le linee guida strategiche fissate dal Consiglio di Amministrazione. Tali limiti sono definiti in termini di VaR, Sensitivity o Gap Repricing per le diverse banche/societ del Gruppo in relazione al loro specifico livello di complessit operativa. Ciascuna banca/societ del Gruppo si assume la responsabilit di gestire lesposizione al rischio di tasso entro i limiti assegnati. A tale fine vengono poste in essere operazioni di copertura specifica e generica. A livello consolidato lunit di Asset Liability Management della Capogruppo provvede: ad effettuare unanalisi di sensitivit finalizzata alla misurazione di eventuali variazioni del valore del patrimonio netto sulla base di shock paralleli dei livelli dei tassi su tutti i bucket temporali della curva;

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ad effettuare, attraverso una static gap analysis (assumendo cio che le posizioni siano costanti nel corso del periodo), una simulazione dellimpatto sul margine di interesse dellesercizio in corso, considerando differenti ipotesi sullelasticit delle poste a vista;

ad effettuare analisi sul margine di interesse, ricorrendo a simulazioni dinamiche di shock dei livelli dei tassi di mercato;

allo sviluppo di metodologie e modelli per una migliore rappresentazione del rischio di tasso di interesse sulle poste prive di scadenza contrattuale (poste a vista) o con possibilit di rimborso anticipato.

La funzione Market Risk Management, in coordinamento con la funzione ALM di Gruppo e con la Tesoreria, definisce i limiti di rischio di tasso attraverso la metodologia VaR e ne verifica giornalmente il rispetto.

Attivit di copertura del fair value


Le strategie di copertura finalizzate al rispetto dei limiti di rischio del tasso di interesse per il portafoglio bancario vengono attuate ricorrendo a contratti derivati, sia quotati che non quotati questi ultimi, tipicamente interest rate swap, rappresentano la famiglia di strumenti prevalentemente utilizzata. Le coperture adottate sono normalmente di tipo generico, ovvero connesse a disponibilit monetarie contenute in portafogli di attivit o passivit. In talune circostanze si riconoscono gli effetti di coperture contabili specifiche connesse a titoli in circolazione o singole attivit finanziarie (in particolare laddove classificate tra le attivit disponibili per la vendita).

Attivit di copertura dei flussi finanziari


In alcuni casi si ricorre anche a strategie di copertura dei flussi finanziari in alternativa a quelle di copertura del fair value al fine di stabilizzare i risultati di conto economico nellesercizio in corso e in quelli successivi. In genere si ricorre a strategie di copertura generica, che nella maggir parte dei casi si riferiscono al rischio di tasso di interesse per la componente a vista delle attivit finanziarie. In conformit alla normativa italiana di vigilanza (Circolare Banca dItalia 263 del 2006, Titolo IV, Tavola 14 b), UniCredit Group segnala limpatto sul portafoglio bancario di uno shock inatteso dei tassi di interesse (verso lalto o verso il basso), ripartito per le principali valute, nel rispetto della strategia e delle ipotesi formulate dal management.

Stress Test sul rischio di tasso di interesse a livello di Gruppo Al 30 giugno 2008 (milioni di ) -150pb Totale AUD CHF CZK EUR GBP HRK HUF JPY PLN RON RUB SKK TRY USD Altri 775 2 -19 -4 324 -13 24 8 -1 238 5 2 -3 26 180 5 +200pb -1.042 -2 25 5 -440 17 -31 -11 1 -317 -7 -3 3 -35 -240 -7

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Glossario / Abbreviazioni
ABCP ABS AMA Commercial paper garantita da attivit (Asset-backed commercial paper) Titoli garantiti da attivit (Asset-Backed Securities) (Advanced Measurement Approach), applicando questa metodologia lammontare del requisito di rischio operativo determinato per mezzo di modelli di calcolo basati su dati di perdita operativa ed altri elementi di valutazione raccolti ed elaborati dalla banca. Soglie di accesso e specifici requisiti di idoneit sono previsti per lutilizzo dei metodi Standardizzato e Avanzati. Per i sistemi AMA i requisiti riguardano, oltre che il sistema di gestione, anche quello di misurazione BMS CRD Banca multilaterale di sviluppo Capital Requirement Directive, direttive UE n. 2006/48 e 2006/49, recepite dalla Banca dItalia con sua circolare n. 364/2006 del 27 dicembre 2006 CRM EAD ECA ECAI EL FCC IAA ICAAP Attenuazione del rischio di credito (Credit Risk Mitigation) Esposizione al momento dellinadempienza (Exposure at default) Agenzia per il credito allesportazione (Export credit agency) Agenzia esterna per la valutazione del merito di credito (External credit assessment institution) Perdite attese (Expected losses) Fattore di conversione del credito Metodo della valutazione interna (Internal assessment approach) La disciplina del Secondo Pilastro (Titolo III) richiede alle banche di dotarsi di processi e strumenti (Internal Capital Adequacy Assessment Process, ICAAP) per determinare il livello di capitale interno adeguato a fronteggiare ogni tipologia di rischio, anche diversi da quelli presidiati dal requisito patrimoniale complessivo (Primo Pilastro), nellambito di una valutazione dellesposizione, attuale e prospettica, che tenga conto delle strategie e dellevoluzione del contesto di riferimento IMA IRB LGD M OICR OICVM OTC PD PMI RBA RUF SF SL SPV Metodo dei modelli interni (Internal models approach), Rischi di mercato Sistema basato sui rating interni (Internal ratings-based approach) Perdita in caso di inadempienza (Loss given default) Scadenza effettiva (Effective maturity) Organismi di investimento collettivo del risparmio Organismi di investimento collettivo in valori mobiliari Over-the-counter Probabilit di inadempienza (Probability of default) Piccole e medie imprese Metodo basato sui rating (Ratings-based approach) Revolving underwriting facility Formula regolamentare (Supervisory formula) Credito specializzato (Specialised lending) Societ veicolo (Special Purpose Vehicle)

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SREP

AllAutorit di vigilanza spetta, invece, il compito di riesaminare lICAAP, verificarne la coerenza dei risultati, formulare un giudizio complessivo sulla banca e attivare, ove necessario, le opportune misure correttive (Supervisory Review and Evaluation Process, SREP). Tale processo si svolge attraverso il confronto con gli intermediari e lutilizzo del sistema di analisi e di valutazione dei soggetti vigilati adottato dallAutorit di Vigilanza. Il confronto tra Vigilanza e banche consente alla prima di acquisire una conoscenza pi approfondita del processo ICAAP e delle ipotesi metodologiche ad esso sottostanti, agli intermediari di illustrare le motivazioni a sostegno delle proprie valutazioni in tema di adeguatezza patrimoniale. LAutorit di vigilanza, ove necessario, adotta le opportune misure correttive, di carattere organizzativo e patrimoniale, individuando tra i vari strumenti a disposizione quelli pi appropriati in relazione al caso specifico

UL VaR

Perdite inattese (Unexpected losses) Valore a rischio (Value at risk)

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