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Hooverphonic "JACKIE CANE" il concerto di Milano

Jackie Cane: chi era costei? La domanda alquanto ardimentosa, ma stando a quanto scritto nelle note di copertina del disco - proprio dietro all'ossigenatissima vamp di rosso vestita, che ti guarda in tralice dall'alto dei suoi tacchi assassini:

La musica di 10 Corso Como 2 AA.VV. "Verve Remixed" Damon Albarn Alice "Viaggio in Italia" Tori Amos: Scarlet's walk Tori Amos: Strange little girls Tori Amos: concerto di Milano
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Badmarsh & Shri Erykah Badu / Baixinho Franco Battiato Beth Orton

Beth Orton Bjrk Mary J.Blige Brian Eno e J. Peter Schwalm Carlinhos Brown / Jackson Browne Franoiz Breut David Byrne Bjork "fuck me heels", come direbbero gli americani - Jackie Cane era una grande pop singer che si distrutta la vita con le sue stesse mani inseguendo futilissime chimere di gloria, fama e denari. Ok, passiamo dunque alla seconda domanda: Hooverphonic, chi sono costoro? Qui la risposta molto pi semplice, perch trattasi del pop group pi famoso del Belgio. Un trio per la precisione, che ha come eminenza grigia il multistrumentista Alex Callier e come immagine-simbolo la chanteuse Geike Arnaert: vale a dire la biondona della copertina, una dark lady dalla voce tenebrosa, enigmatica come un intrigo di Alfred Hitchcock. Proprio su questa voce - che ricorda alla lontana la Margaret Frazer dei Cocteau Twins - fa leva il trio per architettare un "concept album" dalle movenze di un musical, a volte leggiadramente pop e altre volte intriso di cupe atmosfere la Kurt Weill. Un mlange apparentemente improponibile, per non dire indigesto, e che invece diventa sempre pi appetibile canzone dopo canzone, ascolto dopo ascolto. Il concerto Milano. Certo che rientrare da un "ritiro" di due settimane in India e imbattersi subito in un concerto degli Hooverphonics... un po' come tornare dalla mamma e ritrovarci gli stessi dolcetti che ci avevano deliziato in giovent: fragranti, profumatissimi, appena estratti dal forno. Solo che, in questo caso, la "mamma" in questione molto, molto particolare: molto giovane (trent'anni o gi di l), molto sofisticata, molto truccata, molto platinata. Non bellissima, no davvero, ma provvista di un fascino, di uno charme, di una sensualit, squisitamente tenebrosi e intriganti. Paiono tratti di peso da un "noir" degli anni Quaranta, stile Chandler e Hammett, meglio se ambientato nei bassifondi di Los Angeles, attorno a un pianoforte a mezzacoda che ha visto stagioni migliori, in mezzo a coni di luce opalina attraversati da continue volute di fumo azzurrognolo. E poi, non bastasse, ci sono quei "dolcetti": adorabili, appunto. Dolcetti dell'ugola pi che del palato, smozzicati a mezza voce con languori da femme fatale, avviluppati attorno a giri di basso che un po' ricordano l'incedere ipnotico dei Roxy Music di "Manifesto, anno di grazia 1979, e un po' gli accordi al cardiopalmo confezionati da Angelo Badalamenti per la serie di "Twin Peaks". Roba che ti afferra alla gola e non ti molla pi. Musica soavemente letale, vorremmo azzardare: l'antitesi pi radicale ed estrema dei "Tamil Devotional" ascoltati per quindici giorni filati dalle voci delle Tulangalam Sisters dalle parti di Tiruchirapally. Ma questo un altro discorso. Il discorso in questione, invece, riguarda la femme fatale di rosso vestita. Che si chiama Geike Arnaert ed l'immagine-simbolo degli Hooverphonic, la band pi famosa del Belgio: formata, oltre che da lei, dal bassista e computerista Alex Callier, la mente riconosciuta del gruppo, e dal chitarrista Raymond Geerts. Tutta gente gi attiva da quasi un decennio, ma che soltanto ora, dopo gli esordii hip-hop di "A New Stereophonic Sound Spectacular" e la fusion elettro-acustica di "Blue Wonder Power Milk",

Amparanoia "Somos viento" Laurie Anderson Laurie Anderson "Life on a String" Ani Di Franco Anjali The World of Lady A Nicola Arigliano il concerto di Milano Nicola Arigliano Nu ritratto Richard Ashcroft / Natacha Atlas Natasha Atlas (2) Ren Aubry Plaisirs d'amour

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John Cale Vinicius Cantuaria / Vinicio Capossela Luzmila Carpio Jamie Catto e Duncan Bridgeman Cecilia Chailly Claude Challe Manu Chao The Chieftains / Leonard Cohen Shawn Colvin Carmen Consoli Carmen Consoli2 Cornershop Elvis Costello con Burt Bacharah / Cranberries Sheryl Crow

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Susana Baca espirituvivo Susana Baca il concerto di Milano Susana Baca Eco de sombras Badmarsh & Shri Erikah Badu "Worldwide Underground" Erikah Badu "Mama's Gun" Baixinho Banda Ionica "Matri mia" Orchestra Baobab "Specialist in all styles"
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Cristiano De Andr Sussan Deyhim Rosalia De Souza

Rosalia De Souza Maria Pia De Vito Dido Patrizia Di Malta Tanya Donelly

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Elio e le Storie Tese Elisa Enya: "a day without rain" Enya /

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Faithless Giovanni Lindo Ferretti The Folk Implosion Michael Franti

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Gabin Peter Gabriel Max Gazz Goldfrapp Gotan Project David Gray Macy Gray

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Christoph Haas Gemma Hayes Kristin Hersh Kristin Hersh & Throwing Muses Hooverphonic

sembra aver trovato la definitiva quadratura del cerchio. In parte per una messa a punto del sound sempre pi matura e convincente, grazie all'inserimento di una ritmica implacabile e di una sezione fiati davvero scintillante e magmatica, degna di un "jazz combo" coi fiocchi. Ma, ancor di pi, per il coraggio, davvero encomiabile, di abbandonare il presente e il futuribile per riguardare con occhio attento il passato lontano, senza per alcuna nostalgia n sciagurato rimpianto. Un po' come aveva fatto, in pieni anni Ottanta, seppur in modo completamente diverso, Matt Bianco con la sua riscoperta della bossa-nova. Qui, invece, l'elemento di attrazione fatale costituito non tanto da uno stile - la bossa, appunto - quanto da un personaggio in carne e ossa dello star system: Jackie Cane, grande pop-singer che ha visto la sua vita distrutta dalla sfrenata ambizione di successo, fama e gloria. Ed proprio per Jackie Cane che Geike Arnaert canta, in "The World Is Mine": "Inspira la gioia, inspira il divertimento, per me arrivato il tempo di salire sul tetto del mondo. Inspira la musica, inspira il calore, la gente pronta a portarmi sul tetto del mondo". E proprio in Jackie Cane la nostra Geike pronta a trasformarsi, proprio come ha fatto la grande Tori Amos nei suoi ultimi due album: platinandosi i capelli come Jayne Mansfield, incapsulandosi dentro abiti rossi dalle scollature vertiginose, ciondolandosi su tacchi a spillo alti come guglie del Duomo. "Fuck me heels", tanto per citare la ficcante definizione americana dell'articolo in questione. Qunado Geike e i suoi sei prodi compaiono sul palco del Propaganda, verso le 10 di sera di gioved 28 novembre, tutto, sulla scena, richiama alla perfezione gli elementi decorativi dell'ultimo album degli Hooverphonic. Rosso cupo sono i tendaggi, fioche e fumose le luci, spettrali i riverberi generati dai tecnici del mixer, quasi a voler rendere le atmosfere sonore ancor pi "weilliane" che su disco. E' un mlange davvero singolare, quello cui assistono non pi di trecento spettatori trepidanti e impazienti. Pare quasi il suicidio annunciato di una "pop band", da sempre insofferente a essere inserita in un filone dove sguazzano a loro piacimento tutte le Britney Spears del pianeta. Pare quasi l'annuncio ufficiale di nascita di un nuovo "filone estetico", dove convergono a loro piacimento certe cupezze la Cocteau Twins, certi espressionismi la Kurt Weill, perfino certe psichedelie dei primissimi Pink Floyd (senza per altro dimenticare i gi ricordati Roxy Music e Angelo Badalamenti). Proprio a questo serve, in definitiva, la voce tenebrosa, enigmatica, della nostra Signora in Rosso: a connettere fra loro fili apparentemente inavvicinabili, a sussumere tutto quanto dentro uno stile unico, fascinoso, riconoscibilissimo. E questo, a pensarci bene, l'ultimo dono lasciatoci in eredit dalla sventurata Jackie Cane.

all styles" Orchestra Baobab Battiato David Bowie "Heathen" Goran Bregovic "Tales and songs from weddings and funerals" Jackson Browne David Byrne Look into the eyeball Bjork Carlinhos Brown Franoiz Breut

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Caf del mar John Cale "HoboSapiens" Vincius Cantuaria "Tucuma" Vincius Cantuaria "Vinicius" Vincius Cantuaria conerto "Festate" Vinicio Capossela Vinicio Capossela "L'indispensabile" Johnny Cash Cecilia Chailly Claude Challe Manu Chao The Chieftains Coldplay John Coltrane Shawn Colvin
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Jewel Norah Jones Jovanotti

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Sainkho Namtchylhak / Gianna Nannini Neffa

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Rokia Traor: l'intervista e il Concerto Rokia Traor: "Bomwboi"

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Susanne Vega Moreno Veloso Viniciuis Cantuaria Andreas Vollenweider /

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Idir Irlanda: l'isola dei canti
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Sade lovers live Sade lovers rock Sergio Secondiano Sacchi Morelembaum 2 Sakamoto "Casa" Morelembaum Sakamoto Il concerto di Milano Henry Salvador "Chambre avec vue Nitin Sawhney "Human" Nitin Sawhney Scott4 Jimmy scott Over the rainbow Jimmy Scott Ravi Shankar Talvin Singh "ha" Simple Minds Sergent Garcia Paul Simon: "You're The One"
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