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ASSESSORE ALL'URBANISTICA E ALLEDILIZIA PRIVATA Vittorio Caglio SEGRETARIO GENERALE Daniele Lavore RESPONSABILE DI SETTORE Luigi Villa PROGETTISTA Vittorio Algarotti

GRUPPO DI PROGETTAZIONE Franco Sacchi [direttore responsabile] Piero Nobile [capo progetto] Angelo Armentano Emanuele Garda

ASPETTI AMBIENTALI, PAESISTICI E VAS Francesca Boeri [responsabile] Valentina Gambirasio

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PUGSS -

STUDIO GEOLOGICO, IDROGEOLOGICO E SISMICO -

Progetto grafico e Impaginazione // Centro Studi PIM Fotografie // Archivio fotografico del Centro Studi PIM - www.flickr.com Immagini satellitari // Google Earth 2010 Tutti i diritti sono riservati senza il permesso da parte del Comune di Cassano dAdda. Maggiori informazioni su: www.comune.cassanodadda.mi.it

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SINDACO Roberto Maviglia

CREDITS

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Indice
Introduzione

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Leredit del PRG e lo stato di attuazione delle previsioni Dinamiche demografiche e cambiamenti in corso Questioni emergenti e temi progettuali per un nuovo PGT Le grandi opere infrastrutturali

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Cronistoria del processo di Piano

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Il recupero della citt esistente e il rafforzamento del ruolo di citt polo La valorizzazione delle connessioni ambientali e del sistema paesistico Le previsioni del nuovo PGT Strategie per il territorio Documento di Piano Il progetto della citt pubblica Piano dei Servizi Valorizzazione del patrimonio storico-architettonico e il recupero dei vuoti urbani Piano delle Regole Conclusioni

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SCHEDA 1 // Larchitettura del PGT - Piano di Governo del Territorio SCHEDA 2 // Il processo di VAS - Valutazione Ambientale Strategica del PGT

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Introduzione
Dotare in tempi rapidi Cassano dAdda di un piano urbanistico allaltezza dei problemi e delle sfide che ci aspettano nei prossimi anni un compito di per s arduo, che reso ancora pi difficile dalla particolare situazione nella quale si trova il nostro comune. Per questo necessario riaprire un dialogo tra tutti gli attori ed i soggetti interessati, che spesso parlano linguaggi diversi, per arrivare, attraverso approssimazioni successive a definire il progetto per la citt. Le Linee di indirizzo, che qui vengono esplicitate, rappresentano un momento importante nel processo di formazione del PGT perch, oltre a fornire informazioni sintetiche di ordine generale su contenuti, articolazione e procedure del nuovo strumento previsto dalla legge regionale, hanno lo scopo di evidenziare i principali indirizzi che si intendono seguire nel procedere all'elaborazione del Piano. Lo scopo di un simile documento quello di avviare il confronto sui temi di governo del territorio.

Il documento stato strutturato in quattro parti, oltre a due approfondimenti monografici (schede). Nella prima parte si cercato di ricostruire in modo sintetico lintricata vicenda della redazione del PGT che ha interessato la cronaca locale negli ultimi mesi, analizzando il grado di attuazione del PRG vigente e dei programmi in corso, oltre alla considerazione delle dinamiche demografiche ed economiche che hanno interessato negli ultimi anni il nostro contesto territoriale. La seconda stata incentrata allinquadramento del territorio comunale allinterno delle grandi trasformazioni metropolitane, con le quali necessario porsi in coerenza, riconoscendo che non tutto viene definito a livello comunale e con la consapevolezza che la nostra citt si trova a dialogare con un contesto metropolitano complesso. Lattuazione dei grandi progetti, modificher la nostra citt in conseguenza alla realizzazione delle opere viabilistiche programmate e, in particolare, della BreBeMi. Nella terza si cercato di esplicitare alcuni possibili temi del Piano di Governo del Territorio: alcune priorit, il tema della interruzione del consumo di suolo, il tema della citt dei servizi e di una loro redistribuzione territoriale, la valorizzazione del tessuto urbanistico storico e delle risorse ambientali che rappresentano gli elementi che connotano la nostra citt rispetto ad altri contesti. In particolare, la terza parte propone degli approfondimenti su alcuni temi specifici: le strategie del Piano e le trasformazioni previste, il centro storico, la citt pubblica. Infine sono evidenziate le opportunit che si intendono cogliere per il buon governo della citt attraverso l'utilizzo degli strumenti che la legge mette a disposizione. Questo documento vuole quindi delineare con trasparenza sia il percorso che si intende seguire nell'elaborare di questo complesso strumento tecnico, sia i suoi principali contenuti. Siamo certi che utili contributi verranno da tutte le componenti delle societ e che questi contributi consentiranno di dare forma ad un piano della Citt di Cassano dAdda che potr ottenere la pi vasta condivisione da parte dei cittadini.

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Il Sindaco

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Un nuovo piano per la citt del futuro

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Cronistoria del processo di Piano


Un lungo processo pianificatorio
Il Comune di Cassano dAdda ha avviato il procedimento per la formazione del PGT con proprio avviso in data 02 maggio 2005, dando evidenza pubblica e stabilendo il termine per la presentazione delle istanze da parte di tutti i cittadini e operatori operanti sul territorio comunale. Con deliberazione n.84 del 9 novembre 2006, si ritenuto opportuno dar luogo ad una sostanziale revisione degli elaborati del PGT predisposti fino ad allora da parte dei professionisti incaricati dalla precedente Amministrazione. Con deliberazione n.65 del 20 marzo 2008, la Giunta Comunale ha espresso volont di riavviare il procedimento di formazione del PGT, finalizzato alla raccolta di suggerimenti e proposte indirizzate alla successiva elaborazione del Piano di Governo del Territorio (PGT) dandone pubblico avviso in data 16/04/2008. Nello stesso anno stato avviato il procedimento di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) del Documento di Piano attraverso avviso pubblico del 17 dicembre 2008. Con due successive determine (n.659 del 19/05/2008 e n.96 del 11/06/2009)vennero affidati gli incarichi per la redazione del PGT, comprensivo del Piano Urbano del Commercio e del Piano Regolatore Cimiteriale, oltre che per la revisione dello Studio Geologico e il coordinamento generale del processo di VAS del PGT. Durante tutto il 2010 la precedente amministrazione comunale stata impegnata nella presa datto della documentazione costituente il PGT: con deliberazione n.104 del 15/05/2010 la Giunta Comunale ha preso atto della proposta di Documento di Piano del Piano di Governo del Territorio, del Rapporto Ambientale e della Sintesi non tecnica, ai fini della procedura di VAS e della formulazione del parere motivato, deliberando la messa a disposizione e il deposito per 30 giorni della documentazione. A seguito della consegna della proposta di Documento di Piano, il tecnico incaricato ha provveduto alla consegna della proposta del Piano dei Servizi, del Piano delle Regole, del Piano Urbano del Commercio. Linchiesta della magistratura incentrata proprio sulla stesura del PGT e le successive dimissioni dellAmministrazione Comunale hanno portato al commissariamento del comune di Cassano. Queste vicende hanno influenzato le fasi successive di approvazione. Con Delibera del Commissario Straordinario n 40 del 14/04/2011 viene preso atto del parere motivato da parte dellautorit competente della VAS, la quale aveva espresso parere positivo circa la compatibilit ambientale del Documento di Piano a condizione che si ottemperi alle prescrizioni relative a diverse previsioni contenute nel Piano. A seguito delle elezioni del maggio 2011, uno dei primi procedimenti amministrativi sui quali la nuova amministrazione comunale, in ragione di un rinnovato apprezzamento dellinteresse pubblico, ha voluto concentrare le proprie energie stato appunto il procedimento di redazione del Piano di Governo del Territorio. La nuova amministrazione ha voluto dar luogo ad una revisione degli elaborati del PGT e della relativa VAS predisposti nel corso del precedente mandato amministrativo, facendo salvo il lavoro istruttorio gi compiuto, con particolare riferimento ai quadri conoscitivi approntati (Delibera di G.C. n.27 del 19/10/2011). Nello specifico il Comune di Cassano dAdda ha ripreso il processo di redazione del Piano, con lobiettivo di ridefinire le strategie complessive che saranno improntate al recupero e alla valorizzazione degli ambiti urbani dismessi, ad evitare nuovo consumo di suolo, a ricomporre i margini della citt, al potenziamento e rafforzamento del sistema dei servizi esistenti, alla valorizzazione del sistema paesistico e ambientale, alla valorizzazione del patrimonio storico architettonico, alla valutazione degli effetti indotti dai grandi progetti infrastrutturali, alla sostenibilit dei processi di sviluppo previsti.

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Leredit del PRG e lo stato di attuazione delle previsioni


Prima di procedere a fare delle considerazioni e delle proposte relativamente alla stesura del Piano di Governo del Territorio fondamentale ripercorrere, in modo sintetico, le vicende urbanistiche della Citt di Cassano dAdda degli ultimi anni, in particolare per evidenziare gli aspetti che hanno creato maggiori criticit. La stesura del PGT rappresenta infatti la giusta occasione per affermare un deciso cambio di rotta in merito al tema del governo e della pianificazione del territorio, unoccasione imperdibile anche per correggere gli errori che sono stati fatti nel passato. La pianificazione urbanistica cassanese stata caratterizzata negli ultimi quindici anni dallapprovazione di una variante generale (approvata nel 2001) ed alcune varianti parziali al Piano Regolatore Generale (approvato nel 1995). Ci che ha caratterizzato maggiormente questa tendenza stata la carenza di una visione generale dei problemi urbanistico-territoriali ed ambientali di Cassano: la finalit era prevalentemente quella di soddisfare le richieste dei singoli cittadini e di operatori senza un quadro di riferimento ed obbiettivi strutturali definiti. Una simile impostazione ha cos caratterizzato lo sviluppo urbanistico della citt negli ultimi cinque anni, producendo: una notevole crescita dei volumi edificati, la diffusione di interventi puntuali allinterno del tessuto urbano consolidato e non coordinati tra di loro, la crescita della popolazione residente, laumento della domanda di servizi, etc.

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Per massimizzare i tempi e i costi delloperazione di revisione, il quadro conoscitivo elaborato per la precedente bozza di PGT viene fatto salvo, previa verifica e aggiornamento dello stato di attuazione del PRG vigente e dei Vincoli a scala locale e sovralocale. In altri termini, lattivit si svilupper a partire dalla diagnostica della situazione esistente messa a punto nellambito delle attivit di pianificazione svolte nel corso dellincarico precedentemente affidato dallAmministrazione Comunale, verificando e aggiornando solo le parti strettamente indispensabili. LAmministrazione Comunale concentrer le proprie forze sulla ridefinizione dei contenuti strategici del Documento di Piano e le previsioni per gli Ambiti di Trasformazione. Tali modifiche comporteranno la revisione e messa a coerenza, in particolar modo, del Piano dei Servizi per quanto concerne le previsioni e la sostenibilit economica dei servizi. Per quanto riguarda il Piano delle Regole, esso dovr essere messo a coerenza con gli altri due atti che costituiscono il PGT, oltre alla verifica delle previsioni di completamento incluse al suo interno. Limpianto normativo del Piano delle Regole, incluse le norme per le modalit di intervento nei NAF - Nuclei di Antica Formazione verr considerato come in larga misura consolidato, mentre verranno riviste le norme relative agli ambiti di completamento allinterno del tessuto urbano consolidato. Anche limpianto normativo del Piano dei Servizi verr in larga misura confermato, fatta salva la verifica di coerenza con il Documento di Piano e la condivisione del reperimento della dotazione di servizi e la sua modalit. Fatta salva la diagnostica della situazione esistente, elaborata in occasione della precedente bozza di PGT, si proceder anche alla revisione del Rapporto ambientale della VAS, in relazione ai nuovi obiettivi e alla ridefinizione degli Ambiti di Trasformazione previsti dal nuovo Documento di Piano. La procedura VAS trover la sua conclusione attraverso una Terza Conferenza finalizzata ad illustrare gli effetti ambientali delle nuove previsioni del PGT. Per gli studi di settore allegati al PGT (Studio geologico idrogeologico e sismico, lIndividuazione del Reticolo Idrografico Principale e Minore), vengono riconfermati quelli redatti dalla precedente amministrazione in quanto di recente formazione e gi ampiamente condivisi per la precedente bozza di PGT. Per quanto riguarda il PUGS (Piano Urbano Generale dei servizi del sottosuolo), era stato conferito un incarico per la redazione ma non risulta essere mai stato portato a termine, per chi dovr essere oggetto di opportuno affidamento.

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Sono stati attuati molti interventi edilizi di medio-piccola dimensione, che hanno prodotto come conseguenza il consolidamento di piccoli ambiti satellite, completamente privi di servizi (un esempio su tutti lambito di C.na Romilli), interventi che hanno costretto il Comune ad esborsi ben al di sopra degli introiti da essi ricavati in termini di opere di urbanizzazione. Linsieme di una grande volumetria disponibile per espansione e lo spacchettamento di tale volumetria in micro interventi ha avuto anche conseguenze negative rispetto alla cessione di aree per attrezzature generali di uso pubblico. Il pi delle volte nella realizzazione degli interventi ci si limitati alla realizzazione della quota minima prevista di parcheggi nelle aree di nuova edificazione, con un duplice effetto negativo: da un lato linutilit ai fini pubblici pi generali, dallaltro lAmministrazione si trovata a dover sostenere lonere della loro manutenzione. Inoltre le mancate cessioni dirette delle aree, determinate anche da una cattiva individuazione e destinazione nellambito del PRG, ha comportato un utilizzo non sempre congruo dei proventi derivanti dalle monetizzazioni degli standard (circa il 40% della dotazione complessiva di aree di interesse pubblico prevista dal PRG per i piani attuativi stata monetizzata), con la significativa eccezione dellacquisizione delle aree presso lisola Borromeo. La Variante per il recupero dei nuclei storici (approvata ai sensi della LR 23/1997) ha dato risultati non univoci: da un lato ha effettivamente promosso una serie di micro-recuperi nellambito dei nuclei rurali storici con un discreto successo dal punto di vista della qualit edilizia degli interventi attuati, dallaltro non riuscita a sbloccare il recupero di alcuni ambiti di maggiori dimensioni presenti nel centro storico e che versano ancora in condizioni di degrado. In sintesi: - sul totale dei piani attuativi previsti dal PRG allo stato attuale 7 risultano quelli non attivati dalle propriet, con una superficie territoriale complessiva di circa 70.000 mq; - le previsioni di piano sono state attuate complessivamente per il 78%, in particolare le previsioni residenziali presentano una quota di attuazione pari all88%, mentre quelle extraresidenziali pari al 64%.

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Dinamiche demografiche e cambiamenti in corso


La pianificazione del futuro urbanistico di Cassano non pu prescindere da una analisi delle dinamiche demografiche in atto nella nostra citt. Lanalisi demografica esemplifica le tendenze in atto che possono essere valutate allinterno di un quadro nazionale, regionale o provinciale. Cassano dAdda si caratterizza per essere importante nodo strategico allinterno di unampia porzione dellarea metropolitana denominata Adda/Martesana. Cassano dAdda si presenta come un Comune di poco pi di 18.700 abitanti e la superficie territoriale comunale si estende per 18,52 kmq, dimensione quasi doppia rispetto a quella media dei comuni della provincia di Milano (10,5 kmq). La densit abitativa di 1.010 abitanti/kmq, in linea con la media del territorio dellAdda/Martesana ed inferiore alla media della provincia di Milano che si attesta a 1.541 abitanti/kmq. La citt si divide in 3 nuclei urbani frazioni - ben definiti: la parte centrale e pi estesa, Cassano centro, la parte a nord, Groppello dAdda e la parte a sud/est, Cascine San Pietro. Occorre rilevare, che lo sviluppo degli ultimi decenni, ha creato una saldatura tra la parte sud di Groppello dAdda e la parte nord di Cassano, a seguito dello sviluppo edilizio avvenuto nella parte di territorio compresa tra fiume Adda e via Cassano. Lultimo bilancio demografico risale al 31 dicembre 2010 e mostra un totale di 18.767 persone residenti.
Popolazione residente al 31.12.2010 Nati Maschi Femmine TOTALE 77 82 159 Morti 73 76 149

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Immigrati 305 303 608 Femmine 7.403 553 1.645 9.601 Totale 14.383 1.092 3.292

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Emigrati 307 241 548 18.767

Popolazione residente al 31.12.2010 per frazioni

Cascine San Pietro Groppello TOTALE

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Famiglie al 31.12.2010 Cassano 6.080 419 1345 7.844

Cascine San Pietro Groppello TOTALE

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Cassano

Maschi

6.980 539

1.647

9.166

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9.166 9.601

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Totale 18.767

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Scomponendo il dato relativo alla popolazione a livello territoriale, negli ultimi due decenni si registrano dinamiche diversamente articolate: - Cassano Centro registra una crescita del 10,8%, passando da 12.952 abitanti al 1988 a 14.345 nel 2009; - Cascine S.Pietro registra una crescita del 33,3%, passando da 810 abitanti al 1988 a 1.080 nel 2009; - la crescita pi consistente avviene a Groppello che registra un incremento del 44,9%, passando da 2.258 a 3.272 abitanti. Tale crescita concentrata negli ultimi sette anni, anche a seguito dellavvenuta realizzazione delle previsioni di insediamenti residenziali contenute nello strumento urbanistico vigente.

Let della popolazione di Cassano dAdda risulta in linea con quella dellAdda/Martesana, ma anche della Provincia di Milano e della Regione Lombardia. Altro dato interessante riguarda la suddivisione per classi di et di Cassano confrontata con quella di Melzo, che ha numero di residenti simile. Come si vede Cassano ha una composizione della popolazione pi giovane rispetto a Melzo, e questo dato segna uninversione di tendenza degli ultimi anni. Da un periodo di progressivo invecchiamento della popolazione che ha caratterizzato gli anni 90 si passati ad una tendenza di segno opposto. 9

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Serie storica della popolazione dal 1969 al 2009

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Lapopolazioneresidentenegliultimidieciannicresciuta,conuntassonotevolmentesuperiorerispettoa quellodeglianniprecedenti,mostrandounadinamicademograficaincontinuaecostantecrescitadal1969 adoggi:inquasiquattrodecennilapopolazioneaumentatadel40,3%,passandoda13.322abitantinel 1969a18.697abitantinel2009,checostituisceancheilmassimonumerodipersoneresidentinelcomune. Leoscillazionimediesimantengonosempreentrole250persone,ilcheindicalesclusionedirilevantie repentinifenomenidimutamento.Epossibilecomunquericonoscereunafasedicrescitacontinuafinoalla metdeglianninovanta,liniziodiunafasedirelativastabilitduratafinoal2002e,nellultimoperiodo, unanuovaesignificativaripresadellacrescitadipopolazione.

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2002 NATI 147

2003 149

2004 169

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2005 2006 188 191 2004 437 470 778 605 2005 475 443 792 621 2006 2.416 2007 2.510

La natalit cresce e crescono le necessit delle giovani famiglie: dal 2002 vi un incremento della natalit significativo. I dati mettono in luce i pi recenti cambiamenti nelle scelte procreative delle famiglie della nostra citt tra il 2002 e il 2007.
2007 190

0 - 2 ANNI 3- 5 ANNI 6 - 10 ANNI 11 - 14 ANNI

2002 429 749 458 622

La nuova generazione che avanza: gli under 14


2003 431 758 610 461 2006 536 458 796 626 2007 566 489 809 646

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Trend della popolazione minore di 14 anni


2002 2.258 2003 2.260 2004 2.290 2005 2.331 variazione 11,20%

Complessivamente quindi questi dati indicano una forte ripresa del tasso di natalit, e un incremento in termini percentuali della consistenza delle fasce pi giovani della popolazione. Ovviamente di questi dati bisogna tener conto in fase di pianificazione del futuro di Cassano, perch nuove famiglie significa maggiori necessit di servizi, in particolare per la prima infanzia, pi giovani significa maggiori servizi dedicati a questa fetta della popolazione, pi famiglie significa maggiori servizi dedicati alle famiglia, una politica della casa pi attenta. 10

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Piramide dellet della popolazione complessiva al 31 dicembre 2008

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Analizzando landamento negli anni delle classi det si nota come a fronte di una tendenza alla stabilit delle classi 0-14 anni e allincremento di quelle >65 anni, ci sia una riduzione di quelle del range 15-64. Se ne evince che la popolazione cosiddetta attiva rappresenta il 66,5% della totale, in linea con quella della provincia. Anche questo un dato da tenere in considerazione in sede di pianificazione dei servizi che la nostra citt dovr offrire.

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In questo contesto, Cassano dAdda presenta un indice di vecchiaia in crescita, passato da 125,7 al 2001 a 130,70 alla fine del 2009, di alcuni punti superiore a quello provinciale, di poco superiore a 120, e di ben 10 punti inferiore a quello regionale, che si attesta attorno a 140. Anche lindice di dipendenza risulta in continua crescita, tra il 1991, 2001 e 2009, si passa da 38, a 43,9 per arrivare alla fine del 2009 a 50,3, a segnalare che il rapporto popolazione inattiva/popolazione potenzialmente attiva nellarco di due decenni pesa sempre di pi sulla seconda.

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Un altro dato interessante riguarda lincremento della popolazione anziana, infatti al 1991 la popolazione con oltre 65 anni di et era il 13,44% della totale, mentre alla fine del 2009 sale al 19% e sempre pi la piramide det assume una forma rovesciata con la base assottigliata. Nella situazione odierna balzano evidenti alcune situazioni: il saldo dimensionale positivo, registrato negli ultimi anni per le classi det al di sotto dei 25 anni; le classi demografiche del baby boom (i nati negli anni Settanta, dove al boom economico associato anche il boom demografico) sono pi ampie delle classi precedenti; la sostanziale omogeneit delle classi adulte, la piramide tra cinque anni presenter una sostanziale crescita compatta delle classi adulte, per lallungamento dellet media.

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La citt allinterno dello scenario delle strategie territoriali

Le grandi opere infrastrutturali

Le strategie di carattere infrastrutturale sono legate alle previsioni di alcuni interventi di realizzazione, adeguamento e riqualificazione di infrastrutture di trasporto sovracomunali e locali connesse, quali il quadruplicamento della tratta ferroviaria Milano-Treviglio, in fase di realizzazione, lautostrada direttissima Brescia-Milano(BreBeMi), la Tangenziale Est esterna di Milano di cui in fase di defnizione il progetto e le opere di adeguamento della viabilit locale (Cassanese, Rivoltana e SP13). Il PTCP, soffermandosi sulla previsione di ampliamento della linea ferroviaria Milano-Venezia, evidenzia il conseguente valore di interscambio che assume la stazione di Cassano dAdda, per cui se ne prevede il potenziamento tale da renderla un nodo intermodale di eccellenza. Il Piano di Governo del Territorio, riprendendo gli indirizzi programmatici esistenti alla scala sovralocale, individuer, nellambito del sistema infrastrutturale, diversi livelli di operativit e linee di azione, secondo scenari che considerano i differenti livelli che compongono il sistema e linsieme delle relazioni e criticit che si creano tra forme di mobilit diverse. Per questo motivo il Piano sar orientato a favorire le connessioni fra infrastrutture di categoria e gerarchia diverse, dallinterscambio gomma-ferro per i pendolari e da questo verso i percorsi ciclopedonali, che si sviluppano allinterno del tessuto edificato e lungo i margini urbani. Riqualificazione di tracciati storici esistenti, risoluzione dei nodi critici della mobilit su gomma, progettazione e promozione delle forme di mobilit lenta e di trasporto pubblico sono gli elementi strategici sui quali verr costruito lo scenario strategico del Documento di Piano. La situazione di congestionamento stradale della zona evidente. In questo senso quadruplicamento della tratta ferroviaria Milano-Treviglio recentemente realizzato e il completamento dei lavori per la costruzione della variante al tracciato storico della SS11, completamente esterno al tessuto edificato, aprono prospettive completamente nuove per la pianificazione urbanistica di Cassano.

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Larea metropolitana milanese stata oggetto negli ultimi dieci anni di un forte processo di incremento delle infrastrutture legate al trasporto pubblico e privato su gomma e su ferro. Si pensi alla prossima realizzazione della Pedemontana, alla progettata TEEM, alla BreBeMi, al completamento del Servizio Ferroviario Regionale, alle nuove tratte ferroviarie, allAlta Velocit e ai molteplici lavori di potenziamento e riqualificazione delle strade radiali e tangenziali che stanno per essere realizzate. Queste opere e, soprattutto, quelle pi rilevanti (strada pedemontana, TEEM, BreBeMi e Alta Velocit) sono destinate a modificare la geografia della regione metropolitana milanese, liberando alcune aree centrali, riconfermando il ruolo di gateway di altre, declassandone altre ancora e, in alcuni casi, creando nuove centralit. Poich queste opere modificano anche sensibilmente laccessibilit del territorio (e la sua abitabilit) sono pertanto destinate a cambiare le relazioni e i destini delle sue parti. Nel caso specifico del territorio cassanese limpatto di dette infrastrutture risulta essere notevole tanto da richiedere allinterno della pianificazione urbanistica uno specifico approfondimento.

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Questioni emergenti e temi progettuali per un nuovo PGT

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E necessario promuovere soluzioni per le principali criticit viabilistiche e della mobilit, sostenendo modalit integrate di servizi ed interventi (pubblico-privato, ferro-gomma-ciclopedonale), e favorendo in particolar modo la mobilit su ferro. E inoltre da sostenere il riammagliamento della viabilit urbana allo scopo di gestire in modo pi corretto il traffico urbano di breve raggio, il recupero e la riqualificazione a funzioni urbane del tracciato storico della SS11, la realizzazione e regolamentazione di nuove aree di sosta, il recupero ambientale delle strade pi critiche, la realizzazione di percorsi ciclopedonali (anche in relazione a soluzioni e disegni di rete studiate a livello sovracomunale).

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Il recupero della citt esistente e il rafforzamento del ruolo di citt polo


In conformit a quanto previsto dal nuovo PTCP della Provincia di Milano (adottato con DGP del 25 ottobre 2011) il PGT tender di perseguire la valorizzazione del sistema policentrico milanese-lombardo, al fine di promuovere le potenzialit locali, la compatibilit paesistico-territoriale delle trasformazioni, la maggior integrazione tra assetto insediativo e sistema della mobilit, per garantire maggior fruibilit ai servizi ed alle funzioni di livello sovracomunale. Il PTCP individua inoltre la necessit di minimizzazione del consumo di suolo, attraverso il riuso e la valorizzazione dei suoli urbanizzati e delle reti di urbanizzazione esistenti (aree dismesse e/o sottoutilizzate). Gli obiettivi di riqualificazione del territorio sono raggiungibili attraverso una serie di progettualit capaci di perseguire il fine di una riqualificazione degli ambiti attorno ai nuclei consolidati di Cassano dAdda, prevedendo un ridisegno di spazi centrali e semicentrali. Lattuazione degli interventi consentir di avviare un processo di recupero e riqualificazione di ambiti degradati, di completamento del tessuto consolidato, di trasformazione verso destinazioni prevalentemente residenziali di aree prossime al centro edificato, inserendo attivit e funzioni di eccellenza allinterno del tessuto urbano e, parallelamente, una generalizzata riqualificazione, ammodernamento ed innovazione del sistema delle attivit economiche. Per raggiungere questi obiettivi di rinnovo del sistema insediativo, il PGT diventa occasione per promuovere lattuazione degli interventi di miglioramento e qualificazione dei tessuti urbani delle singole frazioni e dei quartieri, individuando, in ciascuna di esse, interventi di recupero, di riqualificazione e di riassetto urbano, di completamento del tessuto residenziale, del sistema delle attivit economiche e, parallelamente, di potenziamento dei servizi. Questi scenari di ampio respiro, fondati su interventi di qualificazione urbanistica, ambientale ed economico/produttiva delledificato, avvieranno interventi di ammodernamento e miglioramento degli ambiti edificati a destinazione residenziale, iniziative di rinnovo ed innovazione del sistema economico esistente, mantenendo, ed anzi potenziando, i livelli occupazionali e di attivit presenti sul territorio. La rete dei comuni dellest milanese vede Cassano dAdda come comune polo, connesso agli altri e al capoluogo milanese dalla maglia infrastrutturale e dal ferro; la presenza della stazione, sullasse privilegiato dei collegamenti verso est, genera valori potenziali, facendo diventare Cassano dAdda centro di riferimento per i territori limitrofi. La presenza della fermata ferroviaria inoltre in grado di determinare lincremento delle potenzialit di sviluppo di Cassano dAdda, generando significative ricadute sulle aree limitrofe, grazie alla possibilit di insediare nuove funzioni attrattive a livello sovralocale, di connettere con efficacia il comune con i servizi urbani del sistema urbano metropolitano, diminuendo le distanze ed ampliandone laccesso. In questottica alcuni ambiti urbani dismessi o sottoutilizzati possono divenire elementi su cui strutturare il progetto della citt pubblica, attraverso la creazione di nuovi comparti con la presenza di funzioni e di attivit di carattere strategico. Attraverso la loro trasformazione verranno create nuove polarit urbane, integrative a quelle esistenti, consentendo di realizzare poli dei servizi e del loisir facilmente raggiungibili da Milano, senza sovraccaricare la rete stradale, potenziando il sistema del verde e ridefinendo/riqualificando aree urbane attualmente degradate: la posizione strategica rispetto al fiume Adda e al Naviglio Martesana, consentono di identificare Cassano dAdda come uno dei poli di attrattivit del Sistema Est Milano legato al sistema del turismo, che parte dallidroscalo, passa da Cernusco Sul Naviglio, incrocia il Parco Adda Nord a Cassano dAdda e prosegue in direzione nord, verso le province di Lecco e di Sondrio. La presenza di servizi di interesse sovralocale importanti, cui si aggiunge il sistema dei sevizi locali e urbani allinterno del tessuto urbanizzato si presenta generalmente ricca ed equilibrata, anche se possibile riconoscere una maggiore concentrazione nel settore centrale della citt. La presenza di istituti superiori, dellospedale, del tribunale, di ambiti verdi esistenti e previsti, se adeguatamente progettati attraverso interventi di ricucitura e connessione, potranno garantire un ulteriore incremento e consolidamento di quella che gi oggi possibile individuare come una rete di servizi di livello sovralocale. Obiettivo fondamentale del piano, oltre alla salvaguardia e qualificazione della esistente rete di suoli e servizi di uso pubblico, sar allora il potenziamento del sistema complessivo delle dotazioni di aree e strutture

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pubbliche, unitamente alla necessit di riequilibrare la distribuzione e larticolazione a livello territoriale, arricchendo ulteriormente con nuove funzioni ed attivit lofferta di servizi a disposizione dei cittadini cassanesi.

La valorizzazione delle connessioni ambientali e del sistema paesistico


La tutela del paesaggio deve essere adeguata alle caratteristiche evolutive del paesaggio stesso e, pertanto, non pu limitarsi a misure vincolistiche e di limitazione, ma deve svolgere un ruolo attivo in riferimento alle necessarie azioni di conservazione, potenziamento, riqualificazione e gestione delle sue componenti riproducibili, molte delle quali strettamente dipendenti dalla presenza umana. Le strategie di carattere ambientale del Piano saranno relative ad azioni di salvaguardia e valorizzazione ambientale, finalizzate alla tutela degli ambienti naturali, al riequipaggiamento delle aree agricole e periurbane, alla riconnessione funzionale degli ecosistemi, nonch allintegrazione delle esigenze dellambiente naturale con le richieste delle attivit produttive, urbanistiche e infrastrutturali. Il Parco Regionale Adda Nord che si estende lungo il corso del fiume Adda, rappresenta uno dei sistemi ambientali, naturalistici e paesaggistici pi importanti presenti nel territorio regionale, in grado di creare nuove relazioni tra i comuni che ne fanno parte, basate sulla mobilit dolce, sulla conservazione, protezione e rigenerazione delle risorse naturali, sul potenziamento e valorizzazone del sistema agricolo e del patrimonio storico, architettonico e agronomico, sullapplicazione di meccanismi virtuosi di compensazione territoriale ed ecologica. Completa il sistema ambientale, la presenza di tre importanti corsi dacqua, quali il Naviglio Martesana, il canale Villoresi e il canale Muzza, elementi di arricchimento del sistema ambientale e paesaggistico del territorio di Cassano dAdda: la messa in rete delle potenzialit ambientali esistenti potr consentire la valorizzazione sia naturalistica, che turistica dei territori, creando un vantaggio potenziale rispetto a quei comuni che non ne fanno parte. La presenza delle aree agricole e naturalistiche del Parco, unitamente a quella di elementi rurali di interesse, quali cascine, filari alberati, un fitto reticolo idrografico e la presenza di un fontanile, consente la creazione di nuovi corridoi ecologici in grado di connettere il verde urbano con quello esterno. Il prolungamento dei percorsi paesaggistici allinterno dellurbanizzato, potr essere realizzato utilizzando le alberature e gli spazi verdi gi esistenti, o creandone di nuovi sfruttando le potenzialit delle aree di trasformazione. Il potenziamento del verde urbano e la riqualificazione di quello agricolo inoltre in grado di realizzare un sistema di cinture verdi di protezione del tessuto edificato. La presenza di verde diffuso allinterno della citt consolidata, la creazione di nuove reti ecologiche di livello locale, la presenza del parco regionale, il sistema delle aree di valore naturalistico, paesaggistico ed ambientale, connotano ed elevano la qualit abitativa complessiva, sicuramente superiore a quella dellambito denso milanese. La riqualificazione ed il potenziamento del sistema dei parchi urbani passa soprattutto attraverso la valorizzazione del verde urbano esistente, dei parchi e giardini storici (Villa arcivescovile a Groppello, Villa Borromeo, Villa Brambilla, Villa Guerra-Mauri e Castello Borromeo, villa Gabbioneta solo per citare gli episodi pi importanti). Detto potenziamento preordina una nuova attenzione e cura del patrimonio arboreo, soprattutto nei parchi a valenza storico-ambientale, lestensione ed il rafforzamento degli stessi, ove le condizioni del contesto lo consentono, la promozione di nuovi spazi verdi, in logica di rete con gli esistenti, sia nelle zone centrali e semi-centrali, che nelle zone pi esterne.

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Le previsioni del nuovo PGT


Fino alla fine degli anni 70, redigere un piano urbanistico consisteva nellindividuare le aree agricole da edificare per ospitare la crescita della citt. A partire dagli anni 80, e nei decenni successivi in maniera sempre pi accentuata, il fuoco dei piani urbanistici sono diventate le trasformazioni della citt esistente: da prima le grandi aree industriali dismesse, poi le periferie e i quartieri degradati, successivamente i grandi equipaggiamenti pubblici, talvolta le infrastrutture per la mobilit e, pi recentemente, lo stesso tessuto residenziale, o perlomeno quella porzione dello stock edilizio realizzato nel dopoguerra e pi bisognosa di interventi di ammodernamento funzionali. Non c dubbio che il progetto urbanistico della citt sia oggi un progetto eminentemente dentro la citt. Ci significa una conoscenza pi approfondita e minuta della citt e un lavoro pi attento perch pi difficile e incerto. Cassano una citt dacqua, nata sul fiume Adda ed ha la sua caratteristica principale proprio nella rete idrica formata dal suo corso e dai tanti canali artificiali che conferiscono al territorio caratteristiche uniche. Alla pianificazione urbanistica demandato il compito di valorizzare questa grande ricchezza, anche in vista dello sviluppo turistico della citt che potrebbe essere legato ad EXPO 2015. Un nuovo Piano che intende segnare una inversione di tendenza, partendo dallabbandonare lespansione edilizia diffusa sulle aree agricole. Diversamente, esso punter al recupero delle tante aree dismesse e alla valorizzazione delle bellezze storiche, architettoniche ed ambientali della nostra citt. Coerentemente con alle Linee programmatiche generali di governo (maggio 2011) espresse dalla nuova Amministrazione, lobiettivo dovr essere la salvaguardia della vivibilit della citt, il potenziamento del sistema dei servizi esistenti e la tutela delle aree non ancora edificate. Lintero processo verr accompagnato da una grande operazione di riorganizzazione finalizzata a garantire trasparenza e imparzialit su tutte le operazioni urbanistiche.

1. Cava di Groppello: lambito comprende aree collocate nella parte nord-ovest del territorio comunale, che si sviluppano linearmente lungo il fronte ovest della SP104 Trezzo sullAdda-Cassano dAdda, al confine con il comune di Inzago. il recupero della parte dismessa della cava e la previsione di una modalit di recupero della parte ancora attiva sono ormai una necessit inderogabile. Non per possibile pianificare il futuro urbanistico di Cassano prescindendo da un serio progetto di recupero della cava, che, in conformit con quanto ipotizzato dal Piano Provinciale Cave, abbia come obiettivo la ricucitura di questo pezzo di territorio, una riqualificazione ambientale attraverso interventi di rinaturalizzazione, oltre alla sua valorizzazione ai fini fruitivi con la realizzazione di attivit di interesse pubblico anche di rilevanza sovracomunale.

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Molte risultano essere le questioni ancora aperte alle quali il Piano di Governo del Territorio chiamato a trovare una risposta:

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Verso un nuovo Piano

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3. Ambito stazione ferroviaria: lambito posizionato ai margini del sistema di relazioni urbane, senza una ben definita rete di accessibilit, senza gli adeguati servizi a supporto della stazione e, quindi, non in grado di garantire adeguati livelli di accessibilit alle diverse tipologie di utenti della ferrovia e, in particolare, ai cittadini di Cassano dAdda. Il potenziamento del sistema infrastrutturale su ferro, quadruplicamento della linea Milano-Treviglio, e listituzione del servizio ferroviario suburbano tra Milano e Treviglio (linee S5 e S6), hanno decisamente incrementato il livello di accessibilit verso il capoluogo milanese e, pi in generale, verso il territorio dellest milanese. Allinterno di uno scenario orientato a considerare il rinnovato ruolo di Cassano dAdda quale caposaldo nei confronti dellintero bacino dellAdda e dellest milanese, lambito della stazione diventa la testata del Servizio Ferroviario regionale sullAdda e luogo privilegiato tra le diverse modalit di spostamento (ferro, gomma e trasporto pubblico). In tale ottica possibile ipotizzare lintegrazione del nuovo parcheggio di circa 300 posti auto a sud della ferrovia con linsediamento di funzioni di servizio che favoriscano le relazione tra funzioni (tra le quali quella della mobilit) e tra parti di citt, attraverso la promozione di soluzioni che sostengono il confronto con le problematiche della mobilit e valutano ipotesi integrate dei servizi di trasporto (interscambio, privato-pubblico, ferro-gommapedonale). Particolare cura dovr essere posta ad una corretta integrazione dellambito con il sistema ciclopedonale esistente, in modo da trasformarlo in porta di ingresso verso il sistema ciclo- pedonale dellAdda.

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2. BreBeMi Ferrovia: la realizzazione del quadruplicamento ferroviario della tratta Milano-Treviglio e la realizzazione dellautostrada BreBeMi con la relativa cava di prestito da poco autorizzata dalla Regione Lombardia, tangente allabitato cassanese, rappresentano gli interventi sul sistema infrastrutturale metropolitano pi critici dal punto di vista del loro inserimento territoriale e ambientale. E vero che queste infrastrutture esulano dalla pianificazione comunale, ma ipotizzabile che in sede di elaborazione del PGT vengano definiti strumenti pianificatori e normativi che aiutino il Comune a tutelare il proprio territorio dallimpatto causato da simili interventi, anche attraverso operazioni di controllo e monitoraggio sulla realizzazione delle opere di mitigazione e di compensazione ambientale previste, oltre che sulla corretta gestione dei cantieri e sul ripristino dei luoghi alla fine dei lavori.

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5. Recupero delle aree dismesse e sottoutilizzate: la riqualificazione della citt costruita, lutilizzo ottimale delle risorse territoriali, il conseguente blocco del consumo di suolo libero, costituiscono obiettivi primari di carattere qualitativo del PGT da perseguire con determinazione e massima attenzione possibile. Nellindividuazione degli obiettivi quantitativi del Piano, risulta nevralgico consentire la possibilit di interessare al meglio, parti di citt o di territorio urbano caratterizzate da abbandono o degrado urbanistico, da sottoutilizzo insediativo o da aree dismesse. Queste situazioni devono essere considerate non come esternalit negative, ma come importanti occasioni e risorse territoriali da valorizzare, verificandone potenzialit latenti o residue. La logica di utilizzo ottimale delle risorse territoriali deve andare di pari passo con la costruzione dellassetto viabilistico e del sistema della mobilit, nonch con la distribuzione dei servizi pubblici e di interesse pubblico, il loro potenziamento ed il loro miglior utilizzo a favore della collettivit locale e sovra-locale.

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4. Variante alla SS11/tangenziale e riqualificazione dellasse centrale: poich il centro storico il punto di passaggio obbligato per gli spostamenti interni alla citt, soffre in modo particolare di un eccesso di traffico che limita fortemente le sue potenzialit e la sua vivibilit e lo sviluppo delle attivit commerciali. Non c dubbio che il completamento della tangenziale esterna al nucleo abitato (variante SS11), una diversa regolazione dei flussi e della sosta, e leventuale pedonalizzazione pi o meno parziale di alcuni strade e snodi, possa modificare radicalmente lo stato attuale. Dato per consolidato il progetto della variante alla SS11, in sede di redazione del PGT si possono ipotizzare interventi strategici come, ad esempio, la riqualificazione dellasse est-ovest di via Milano/via Vittorio Veneto, il miglior collegamento del centro urbano con lambito della stazione, la riqualificazione di alcuni tracciati stradali urbani, la riqualificazione delle piazze storiche, la creazione di un sistema di aree pedonali che colleghi le piazze con la Chiesa Parrocchiale e il Municipio, il potenziamento della rete ciclopedonale comunale. Loggettiva difficolt di trovare soluzioni soddisfacenti impone unattenta disamina dello stato di fatto e delle possibili soluzioni. Da questo punto di vista, necessario che la redazione del PGT avvenga in stretto contatto e parallelamente allaggiornamento del Piano Urbano del Traffico cui compete la regolazione della viabilit interna alla citt e della sosta. Tutto ci dipender dalla realizzazione della variante alla SS11: fondamentale sembra essere allora il monitoraggio continuo sui tempi di esecuzione e una costante pressione sulla provincia perch non si accumulino ritardi, oltre al controllo sulle opere di mitigazione dell'impatto ambientale. Una volta realizzata la Tangenziale si dovranno studiare delle modalit di ristrutturazione della viabilit urbana in modo da evitare che il traffico parassita continui ad attraversare la citt, in particolare lungo via Vittorio Veneto e via Milano. Lo spostamento del traffico di attraversamento al di fuori del centro cittadino creer le condizioni ideali per attuare una vera e propria trasformazione urbana della nostra citt. Il PGT dovr inevitabilmente valutare anche questi aspetti, che incideranno in modo sostanziale sulla qualit della vita a Cassano.

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6. Ampliamento del Parco Adda Nord verso il Naviglio Martesana: la proposta dellampliamento del Parco dellAdda Nord verso il Naviglio Martesana nata nellambito delle discussioni e degli incontri tra cittadini ed amministrazioni locali per la stesura del Piano dArea Adda/Martesana. Questo obiettivo potr essere raggiunto attraverso lampliamento al territorio del Comune di Cassano del PLIS Alto Martesana che attualmente interessa i comuni di Inzago, Pozzuolo Martesana e Melzo. Il progetto trover spazio allinterno delle previsioni del PGT per la tutela e la valorizzazione dello spazio aperto, che consentirebbe di migliorare il sistema della tutela del territorio non antropizzato, la valorizzazione del sistema idrico superficiale e la possibilit di includere allinterno delle aree tutelate anche larea delle cava di Groppello. 7. Valorizzazione del commercio di vicinato: il Piano Urbano del Commercio dovr prevedere azioni concrete contro la desertificazione commerciale della citt con lobiettivo di creare, in collaborazione con le associazioni dei commercianti, un Centro Commerciale Naturale nel centro storico di Cassano, e di riqualificare il commercio di vicinato a servizio dei quartieri.

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La riqualificazione del paesaggio urbano preordina interventi di recupero in termini qualitativi delle aree degradate e degli ambiti dismessi o sottoutilizzati, perseguendo il mix e la ricchezza funzionale, lidentit ed il senso di appartenenza, la sicurezza. In questottica verranno ridefinite le previsioni per il recupero delle aree dellex Linificio, lex scalo ferroviario, il cinema Giardino etc. Questi ambiti rappresentano sotto il profilo urbanistico dei veri vuoti urbani, testimonianze di una difficolt della politica a individuare soluzioni credibili ed attuabili in tempi ragionevoli. Questi sono temi sui quali il Piano tender a concentrare la propria attenzione, con lo scopo di migliorare la qualit urbanistica del sistema urbano consolidato e al contempo per aumentare lofferta di servizi.

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Strategie per il territorio Documento di Piano


Gli obiettivi strategici che la nuova Amministrazione Comunale intende perseguire entro il Documento di Piano possono cos essere sintetizzati.

Valorizzazione e riqualificazione delle aree fluviali e naturalistiche e, pi in generale, dei giacimenti verdi della citt. Contenimento dei processi di crescita, interrompendo il processo di causazione tra aumento della popolazione e domanda di servizi.

Equilibrato sviluppo urbanistico delle frazioni, rispettoso del territorio e delle comunit insediate. Maggiore selettivit in ordine alle funzioni produttive da ospitare, favorendo la localizzazione di attivit ad elevata intensit di lavoro e qualificazione.

Il progetto della citt pubblica Piano dei Servizi


Sulla base dellandamento della popolazione e delle esigenze che si sono manifestate negli ultimi anni, il Piano dei servizi si incaricher di provvedere al potenziamento e alla riqualificazione del sistema dei servizi urbani, secondo i seguenti indirizzi. Ridefinizione dei servizi per linfanzia, in particolare attraverso lampliamento dellofferta degli Asili Nido e la creazione di spazi aggregativi per le famiglie.

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Verifica delle necessit di potenziamento degli spazi per le scuole elementari (in particolare per il plesso di Groppello) e per la scuole media. Attenzione verso spazi aggregativi e culturali per giovani e famiglie. Ampliamento della Casa di Riposo: rivedere il progetto di ampliamento in corso al fine di rispondere a nuove esigenze per la popolazione anziana quali strutture abitative protette o ricoveri temporanei di sollievo. Previsione di spazi idonei per ospitare medici di base che, costituitisi in gruppo, intendono condividere spazi per servizi alla popolazione. Previsione di spazi adeguati e di qualit per le associazioni locali.

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Ricomposizione dei margini della citt nelle aree gi dotate di infrastrutture e nelle aree intercluse poste ai margini delledificato.

Blocco di nuovo consumo di suolo agricolo, anche attraverso il recupero delle aree dismesse, abbandonate o degradate.

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Tutela e conservazione del territorio agricolo non ancora edificato.

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Potenziamento della dotazione di residenza sociale sia attraverso la previsione nei piani attuativi della realizzazione di una quota significativa di insediamenti di edilizia convenzionata ed in affitto convenzionato (25%30%), sia attraverso il mantenimento sul mercato degli edifici precedentemente realizzati in edilizia convenzionata. Disegno del sistema delle aree verdi, pensate comeporte della citt: isola Borromeo a est; recupero dellarea dismessa di cava a ovest; mitigazioni delle grandi infrastrutture e progetti del verde e/o di inserimento ambientale della nuova stazione e della centrale AEM a sud; tutela e valorizzazione del Canale Villoresi e Groppello a nord. Va inoltre previsto il completamento dellofferta di verde pubblico attrezzato in tutti i quartieri.

Il Piano delle regole, partendo da unattenta verifica dei risultati conseguiti dalle politiche di recupero e trasformazione della citt consolidata fino ad oggi praticate, si propone i seguenti obiettivi. Favorire il recupero del centro storico rendendo pi semplici gli interventi, senza per diminuire il livello di tutela dei beni storici e la qualit degli interventi consentiti, con una particolare attenzione alla valorizzazione del Ricetto. Per le ristrutturazioni e le nuove edificazioni, occorre prevedere lutilizzo di tecniche finalizzate al contenimento dei consumi energetici che vadano anche oltre le prescrizioni di legge, favorendo anche lutilizzo di materiali da costruzione di origine naturale e, pi in generale, la sostenibilit ambientale dei nuovi edifici. Prevedere criteri di controllo tipo-morfologico sia per quanto riguarda gli ambiti di trasformazione sia per quanto concerne gli interventi sul tessuto urbano consolidato, per garantire un miglior inserimento nei contesti urbani pre-esistenti.

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Valorizzazione del patrimonio storico-architettonico e il recupero dei vuoti urbani Piano delle Regole

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Messa in funzione di un servizio di collegamento tra i principali poli della citt, con particolare riferimento al sistema dei servizi, con i parcheggi di interscambio, i nodi del trasporto pubblico (ferrovia e bus per MM) e il sistema della viabilit ciclo-pedonale.

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Interventi per le frazioni e nelle zone di trasformazione finalizzati a un riequilibrio della dotazione disponibile e prevista di servizi (decentramento di alcuni uffici comunali, miglioramento del sistema del verde pubblico attrezzato, box e parcheggi pertinenziali, ecc.).

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Conclusioni
Le vicende giudiziarie dellultimo anno hanno di fatto determinato il blocco totale dellurbanistica cassanese. E necessario riprendere il percorso che deve consentire di dotare Cassano di uno strumento urbanistico allaltezza delle aspettative. Questo documento deve essere considerato il primo passo in questa direzione. Il suo scopo avviare il confronto. Esso scaturisce dalle conoscenze e dalle analisi condotte in questi mesi e inizia ad esplicitare alcuni possibili temi del Piano di Governo del Territorio per la citt di Cassano dAdda. Definisce alcune priorit, una possibile gerarchia dei problemi, delinea alcune possibili soluzioni. In modo tentativo, ovviamente, e da approfondire, integrare ed eventualmente modificare in conseguenza degli apporti e degli approfondimenti che verranno fatti nei prossimi mesi.

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la promozione di politiche mirate alla diminuzione dei consumi delle risorse naturali (acqua, suolo) e non (energia, combustibili), attraverso lincentivazione della bioedilizia sia nelle nuove costruzioni che negli interventi di recupero e ristrutturazione.

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lincentivazione delluso di tecnologie pi avanzate a basso impatto ambientale;

la definizione di interventi in grado di compensare gli impatti sullambiente con attivit di recupero, ripristino e valorizzazione della qualit ecologico ambientale del nostro territorio;

la limitazione delluso delle risorse non rinnovabili (e tra queste rientra anche il suolo);

In conclusione possiamo affermare che sulla base dei problemi e delle possibili soluzioni che si voluto evidenziare, la stesura del PGT rappresenta la reale opportunit per pianificare il futuro della nostra citt partendo da una analisi dei problemi, delle sfide e delle opportunit, e avendo come obiettivo finale la sostenibilit ambientale delle scelte che verranno fatte e la tutela delle caratteristiche del nostro territorio. Lobiettivo che verr perseguito nella redazione del nuovo PGT dar quello di una gestione sostenibile del nostro territorio, capace di misurarsi con la scarsit e non riproducibilit delle risorse naturali e con la capacit di carico dellambiente. Questo obiettivo pu essere raggiunto solo attraverso:

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SCHEDA 1 // Larchitettura del PGT - Piano di Governo del Territorio


Con la legge 12/2005 anche la pianificazione urbanistica della regione Lombardia passata al modello del piano tripartito gi sperimentato da altre regioni, sebbene con alcune specificit e differenze. Poich non questa la sede per una disamina approfondita dei contenuti della nuova legge urbanistica1, in questo approfondimento ci si voluto limitare a precisare quale significato stato conferito ai tre piani costituenti il PGT e come sono verranno redatti.

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Il Piano delle Regole definisce le norme per la citt esistente e la sua trasformazione. Non per le trasformazioni rilevanti, assimilabili a progetti grandi o strategici ospitati dal Documento di Piano, quanto piuttosto quelle minute, la cui reiterazione prolungata nel tempo pu trasfigurare il volto della citt, talvolta anche in modo pi radicale di progetti con maggiore rilevanza (si pensi, ad esempio, al recupero dei sottotetti a scopi abitativi). D'altronde le forme e il funzionamento della citt sono da sempre riconducibili a regole e consuetudini anche trascurabili ma persistenti nel tempo e nello spazio3. Per certi versi si pu ritenere che il Piano delle Regole sia una sorta di fotografia dellesistente. Con alcune semplificazioni, si pu

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in Lombardia, Maggioli editore, Rimini, 2009.

Per una veloce analisi della nuova legge urbanistica si veda: M. Cavicchini, G. Inzaghi, E. Marini, La legge per il governo del territorio

Per queste ragioni si ritiene che il Documento di piano possa godere di un consenso pi limitato del Piano delle Regole. Il pi delle volte accettate dalle comunit locali in forma implicita, almeno storicamente, e solo pi recentemente in modo esplicito e con la forza prescrittiva di norme cogenti. La citt medioevale europea da questo punto di vista forse lesempio pi conosciuto.

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Strategie, progetti e programmi hanno la loro collocazione naturale nel Documento di Piano: uno strumento che dovrebbe esprimere una forte intenzionalit politica e che secondo la nuova legge urbanistica non determina la configurazione giuridica dei suoli. Dunque una sorta di manifesto delle strategie e delle cose da fare, lo spazio dove lAmministrazione che governa la citt esplicita le proprie priorit, indica cosa giudica opportuno sia realizzato, quali trasformazioni intende programmare nei prossimi anni2. Si tratta di trasformazioni che assumeranno la forza della legge solo attraverso altri successivi strumenti e piani (piani attuativi, programmi integrati di intervento o progetti di opere pubbliche). Dei tre strumenti costituenti il PGT il Documento di Piano dunque quello che pi di altri esprime il cambiamento, e tutte le modifiche rilevanti dello stato di fatto che si intendono realizzare nellarco temporale della sua validit che, bene ricordarlo, assai pi breve di quello del vecchio Piano Regolatore Generale (cinque anni al posto dei 10/12 anni di vita media dei vecchi PRG). Ovviamente, il Documento pu benissimo definire scenari di lungo periodo, e conseguentemente pu programmare interventi ben pi numerosi di quelli effettivamente attuabili nellarco della sua durata. Nulla impedisce che esso disegni e programmi come la citt possa essere nei prossimi decenni. Il Documento di Piano non deve per diventare una sorta di libro dei sogni che accontenta tutti e ammette ogni cosa e il suo contrario. Ogni strategia e ogni intenzionalit deve essere comunque selettiva, per quanto voglia essere inclusiva, aperta a diverse possibilit e fiduciosa nelle possibilit del fare. Se cos non fosse, il Documento non potrebbe pi essere un patto fra i cittadini e lAmministrazione sulle priorit da affrontare. In ossequio alla necessit di premiare la sintesi, la Tavola del Documento di Piano disegnata utilizzando una rappresentazione in scala 1:10.000, cos come indicato dalla stesse delibere della Giunta Regionale. Si tratta dunque di un disegno non di dettaglio e inusuale per un piano urbanistico comunale che individua gli ambiti di trasformazione e i progetti delle opere pubbliche. Laddove sar ritenuto necessario, sia i primi che i secondi potranno essere pi chiaramente individuati in schede di dettaglio. Lo sfondo della tavola del Documento di Piano costituito da informazioni espresse da altri strumenti e piani, e dunque che non appartengono al Documento di piano, ma che permettono di valutarne meglio le scelte (Nuclei di antica formazione, ambiti agricoli di interesse strategico, zone di completamento, classi di fattibilit geologica, etc.).

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Ci significa che in ossequio ad uninterpretazione giuridica consolidata, gli usi esistenti sono fatti salvi anche quando in contrasto con le indicazioni di piano, ovvero del Documento di Piano. 5 Si tenga conto che i vincoli ablativi hanno una validit quinquennale come il Documento di Piano. Si consideri poi che i progetti per la riqualificazione degli spazi pubblici previsti dal Documento di Piano interessano quasi sempre aree gi pubbliche, e dunque non necessitano di tutela o di vincolo espropriativo.
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Il Piano dei Servizi definisce lo sfondo delle scelte riguardanti le opere pubbliche e concernenti il welfare locale: istruzione, sport, cultura, assistenza, spazi pubblici, viabilit, impianti tecnologici, edilizia sociale, demanio, etc. Esso fissa la localizzazione delle opere pubbliche e, conseguentemente, definisce lallocazione degli investimenti pi rilevanti. La realizzazione del quadro programmatico cos definito, e il suo adeguamento alle esigenze che sopraggiungeranno, spetta ai bilanci e ai Programmi triennali delle opere pubbliche. A questi compete anche lonere di contemperare i grandi investimenti con la manutenzione minuta, ma per questo non meno importante, della citt. Poich il Piano dei Servizi deve precisare quante aree a standard devono essere cedute dagli operatori, esso determina altres la parte del costo della citt pubblica in capo ad essi. Il Piano dei Servizi definisce altres, almeno indirettamente, lammontare degli oneri di urbanizzazione primari e secondari che sono o dovrebbero essere rapportati al costo complessivo dei servizi di cui ha programmato la realizzazione. Fra gli interventi pubblici programmati dal Documento di piano e quelli contemplati dal Piano dei Servizi c una differenza sostanziale che riguarda la cogenza normativa e il livello di approfondimento. Laddove cio i progetti proposti hanno valore strategico e sono suscettibili di ulteriori approfondimenti e modifiche, sono stati inseriti nel Documento di Piano. Al contrario, sono stati previsti dal Piano dei Servizi gli interventi che possono essere considerati un progetto definito, vincolante e avente valore ablativo5.

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anzi affermare che corrisponde alla vecchia tavola della zonizzazione, ma privato delle aree di espansione (ad esempio, le cosiddette zone omogenee C) e delle previsioni relative alle trasformazioni pi rilevanti riguardanti i tessuti consolidati. Per avere una qualche efficacia, le regole per il governo delle piccole trasformazioni devono avere una certa stabilit nel tempo, giacch il loro scopo , appunto, quello di regolare processi che dispiegano il loro impatto in un arco temporale ben superiore a quello della vita di una singola amministrazione. Per questi motivi il Piano delle Regole aspira ad avere, se non un tempo indefinito, come precisa la legge regionale, certamente una stabilit maggiore del Documento di Piano. Per assicurare questa stabilit, riteniamo che il Piano delle regole debba essere costituito da norme essenziali e in grado di aspirare a un consenso il pi ampio possibile, anche a costo di tralasciare qualche aspetto. Deve diventare cio una sorta di carta costituzionale della citt che, da una parte, fotografa la citt esistente, definendo i relativi diritti, dallaltra cerca di fissare alcune, poche regole per la sua trasformazione. Regole che, in virt del consenso di cui godono, possono durare nel tempo. Il Piano delle Regole fotografa anche i compendi per i quali il Documento di Piano prevede delle trasformazioni (gli ambiti di trasformazione), e poich registra quello che esiste, e non ci che si vuole che diventi, le indicazioni del Piano delle Regole sono per forza di cose discordanti da quelle del Documento di Piano. Poich questultimo non produce effetti diretti sul regime giuridico dei suoli, fino allapprovazione del piano attuativo o del programma integrato di intervento o del progetto di opera pubblica, si applica la disciplina dettata dal Piano delle regole4.

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SCHEDA 2 // Il processo di VAS - Valutazione Ambientale Strategica del PGT


Le modalit applicative della VAS, sono regolate dagli Indirizzi Generali per la Valutazione Ambientale di Piani e Programmi, emanati dalla Regione Lombardia, deliberati dal consiglio regionale con D.C.R. del 13/03/07, n. 351. Con D.G.R. 27 dicembre 2007, n. VIII/6420 Ulteriori adempimenti di disciplina in attuazione dell'articolo 4 della Legge Regionale 11 marzo 2005 n. 12, "Legge per il governo del territorio" e degli "indirizzi generali per la valutazione ambientale dei piani e programmi" approvati con deliberazione dal Consiglio regionale il 13 marzo 2007 atti n. VIII/0351.(provvedimento n. 1), si sono successivamente approvati gli indirizzi regionali per le VAS dei piani e programmi (D.C.R. VIII/0351 del 2007) attualmente vigenti, e e si e specificata ulteriormente la procedura per la VAS del Documento di Piano dei PGT (Allegato 1a della DGR). I contenuti della delibera sono riassunti nei paragrafi seguenti. Sono soggetti interessati al procedimento: - lAutorit procedente (ovvero la pubblica amministrazione che attiva le procedure di redazione e di valutazione del Piano); - lAutorit competente per la VAS; - i soggetti competenti in materia ambientale; - enti territorialmente interessati; - il pubblico. LAutorit competente per la VAS (Autorit con compiti di tutela e valorizzazione ambientale, individuata dalla pubblica amministrazione, che collabora con lAutorit procedente / proponente nonch con i soggetti competenti in materia ambientale, al fine di curare lapplicazione della direttiva e degli indirizzi regionali) individuata con atto formale reso pubblico mediante inserzione sul web. Tale Autorit individuata: allinterno dellente tra coloro che hanno compiti di tutela e valorizzazione ambientale; in un team interdisciplinare che comprenda, oltre a coloro che hanno compiti di tutela e valorizzazione ambientale, anche il responsabile di procedimento del Documento di Piano o altri, aventi compiti di sovrintendere alla direzione generale dellAutorit procedente; mediante incarico a contratto per alta specializzazione in ambito di tutela e valorizzazione ambientale ai sensi dellarticolo 110 del D.lgs 18 agosto 2000, n. 267. Lautorit procedente individua, nellatto di cui al punto precedente, i soggetti competenti in materia ambientale e gli enti territorialmente interessati, ove necessario anche transfrontalieri, da invitare alla conferenza di verifica e/o di valutazione. Di seguito sono indicati i soggetti da consultare obbligatoriamente: sono soggetti competenti in materia ambientale ARPA; ASL; Sovrintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici; sono enti territorialmente interessati Regione; Provincia; Comunit Montane; Comuni confinanti; Autorit di bacino I soggetti sopra indicati possono essere integrati a discrezione dellautorit procedente. Le norme regionali lombarde prevedono che la procedura di Valutazione Ambientale Strategica sia un processo contestuale alla stesura del PGT, ed quindi necessario avviare un procedimento parallelo alla redazione del Documento di Piano, cos da motivare le scelte sotto il profilo della sostenibilit ambientale. 27

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Fase 0 Preparazione

P0. 1 Pubblicazione avviso di avvio del procedimento A0. 1 Pubblicazione avviso di avvio del procedimento P0. 2 Incarico per la stesura del DdP (PGT) A0. 2 Incarico per la redazione del Rapporto Ambientale P0. 3 Esame proposte pervenute ed elaborazione del A0. 3 Individuazione Autorit competente per la VAS documento programmatico A1. 2 Definizione dello schema operativo per la VAS, e mappatura dei soggetti competenti in materia ambientale e del pubblico coinvolto P1. 3 Identificazione dei dati e delle informazioni a A1. 3 Verifica delle presenza di Siti Rete Natura 2000 disposizione dellente su territorio e ambiente (SIC/ZPS)

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Prima Conferenza valutazione

di Avvio del confronto

Fase 1 Orientamento

P1. 2 Definizione schema operativo DdP (PGT)

P1. 1 Orientamenti iniziali del DdP (PGT)

P2. 1 Determinazione obiettivi generali P2. 2 Costruzione scenario di riferimento e di DdP

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Fase 2 Elaborazione redazione

A2. 3 Stima degli effetti ambientali attesi P2. 3 Definizione di obiettivi specifici, costruzione di A2. 4 Valutazione delle alternative di piano e alternative/scenari di sviluppo e definizione delle azioni A2. 5 Analisi di coerenza interna da mettere in campo per attuarli A2. 6 Progettazione del sistema di monitoraggio P2. 4 Proposta di DdP (PGT) A2. 7 Proposta di Rapporto Ambientale e sintesi non tecnica

Deposito della proposta di DdP (PGT), del Rapporto Ambientale Conferenza di Valutazione della proposta di DdP e del Rapporto Ambientale valutazione finale

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Fase

Processo di DdP

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Si riporta schematicamente nella tabella sottostante la sequenza delle fasi che caratterizza sia il processo di redazione del piano, sia il processo parallelo di Valutazione Ambientale Strategica, mettendo in evidenza lintegrazione tra i due strumenti che caratterizza tutte le fasi procedurali.
Valutazione Ambientale VAS

A1. 1 Integrazione della dimensione ambientale nel DdP (PGT)

A2. 1 Definizione dellambito di influenza (Scoping), definizione della portata delle informazioni da includere nel Rapporto Ambientale A2. 2 Analisi di coerenza esterna

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La piena integrazione delle dimensioni ambientale, economica e sociale nella pianificazione e programmazione implica un evidente cambiamento rispetto alla concezione derivata dalla applicazione della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) dei singoli progetti. Lintegrazione della dimensione ambientale e la valutazione del suo livello di efficacia devono essere effettive a partire dalla fase di impostazione, fino alla sua attuazione e revisione. Lintegrazione deve essere effettiva e continua e deve svilupparsi durante tutte le quattro fasi principali del ciclo di vita di un p/p previste dalla DRG 8/6420: - orientamento e impostazione: definisce gli orientamenti iniziali di piano sulla base di una prima analisi di sostenibilit; - elaborazione e redazione: comprende la definizione dellambito di influenza di un piano o programma e le relative analisi di contesto; - (consultazione) adozione/approvazione: comprende la consultazione degli stakeholders e del pubblico interessati alla stesura del piano o programma; - attuazione e gestione (monitoraggio): comprende lattuazione, il monitoraggio del piano e la verifica periodica degli effetti delle azioni di piano.

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LINEE DI INDIRIZZO

Fase Decisione

Processo di DdP

Valutazione Ambientale VAS

PARERE MOTIVATO predisposto dallAutorit competente per la VAS dintesa con lAutorit procedente 3. 1 ADOZIONE Il Consiglio Comunale adotta: PGT (DdP, Piano dei Servizi e Piano delle Regole) Rapporto Ambientale Dichiarazione di sintesi e 3. 2 DEPOSITO / PUBBLICAZIONE / INVIO ALLA PROVINCIA deposito degli atti del PGT (DdP, Rapporto Ambientale, Dichiarazione di sintesi, Piano dei Servizi e Piano delle Regole) nella segreteria comunale (ai sensi del comma 4, art. 13, L.R. 12/2005) trasmissione in Provincia (ai sensi del comma 5, art. 13, L.R. 12/2005) trasmissione ad ASL e ARPA (ai sensi del comma 6, art. 13, L.R. 12/2005) 3. 3 RACCOLTA OSSERVAZIONI (ai sensi comma 4, art. 13, L.R. 12/2005) 3. 4 Controdeduzioni alle osservazioni presentate a seguito di analisi di sostenibilit.

Fase 3 Adozione approvazione ( I Parte )

PARERE MOTIVATO FINALE nel caso in cui siano presentate osservazioni

Fase 3 Adozione approvazione ( II Parte )

3. 5 APPROVAZIONE (ai sensi del comma 7, art. 13, L.R. 12/2005) Il Consiglio Comunale: decide sulle osservazioni apportando agli atti del PGT le modifiche conseguenti alleventuale accoglimento delle osservazioni, predisponendo ed approvando la dichiarazione di sintesi finale e provvede alladeguamento del DdP adottato, nel caso in cui la Provincia abbia ravvisato elementi di incompatibilit con le previsioni prevalenti del proprio Piano Territoriale di Coordinamento, o con i limiti di cui allart. 15, comma 5, ovvero ad assumere le definitive determinazioni qualora le osservazioni provinciali riguardino previsioni di carattere orientativo deposito nella segreteria comunale ed invio alla Provincia e alla Regione (ai sensi del comma 10, art. 13, L.R. 12/2005); pubblicazione su web; pubblicazione dellavviso dellapprovazione definitiva allAlbo pretorio e sul BURL (ai sensi del comma 11, art. 13, L.R. 12/2005) ;

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Lesito della valutazione ambientale (VAS) il Rapporto Ambientale che descrive tutte le fasi svolte, sintetizza la sostenibilit del piano e propone un programma di monitoraggio volto alla verifica, nel tempo, della reale sostenibilit degli interventi attuati sul territorio. Il Rapporto Ambientale, unitamente al Documento di Piano, preliminarmente alladozione del PGT, deve essere depositato Per quanto riguarda la procedura di VAS, il Documento di Piano insieme al Rapporto Ambientale dovr essere depositato per sessanta giorni, entro i quali si potranno far pervenire le osservazioni a tali documenti. LAutorit compente avr a disposizione i successivi 90 giorni per esprimere il parere motivato necessario ai fini delladozione del PGT.

SI

Fase 4 Attuazione gestione

P4. 1 Monitoraggio dellattuazione DdP P4. 2 Monitoraggio dellandamento degli indicatori e A4. 1 Rapporti di monitoraggio e valutazione periodica previsti P4. 3 Attuazione di eventuali interventi correttivi

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Verifica di La provincia, garantendo il confronto con il comune interessato, valuta esclusivamente la compatibilit del DdP con il compatibilit della proprio Piano Territoriale di Coordinamento entro centoventi giorni dal ricevimento della relativa documentazione, decorsi Provincia inutilmente i quali la valutazione si intende espressa favorevolmente (ai sensi comma 5, art. 13, L.R. 12/2005)

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Il Rapporto Ambientale accompagnato da una Sintesi non Tecnica, documento divulgativo che costituisce il principale strumento di informazione e comunicazione con il pubblico in merito al processo di VAS e nel quale devono quindi essere riportate, in un linguaggio il pi possibile non tecnico, le informazioni, le questioni, le valutazioni e le conclusioni esposte nel Rapporto Ambientale. Infine costituisce allegato obbligatorio alla delibera di adozione del PGT la Dichiarazione di Sintesi documento nel quale sono illustrati il processo decisionale, le modalit secondo le quali le considerazioni ambientali sono state integrate nel Documento di Piano e come nel Rapporto Ambientale si sia tenuto conto delle osservazioni delle Autorit ambientali e dellesito di tutte le consultazioni. La dichiarazione di Sintesi d conto inoltre degli obiettivi ambientali e degli effetti attesi, delle ragioni delle scelte effettuate e di come siano state valutate le alternative e il sistema di monitoraggio.

VE O N E AP PR O VA

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VE O N E AP PR O VA

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