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Ampiezza ed esaltazione

Luomo della strada, quando sente nominare parole come esoterismo, spiritualit o iniziazione, vi associa normalmente immagini abbastanza oniriche, tendenzialmente legate al dominio dellirrazionale e del fantastico. Grattando un po la crosta, per, non difficile scoprire, sia nella letteratura che si occupa di tali argomenti, sia nei gruppi umani che con gli approcci pi diversi aspirerebbero alla loro applicazione pratica, una visione del mondo piuttosto diversa, molto pi prosaica, nella quale le dispute per accertare la legittimit di una determinata filiazione o la titolarit di un patrimonio rituale tengono un posto non indifferente. Una delle ragioni di ci potrebbe risiedere nellovvia asimmetria informativa tra liniziato ai misteri e il profano che nulla sa di ci che si svolge dietro il velame. Una patente rilasciata da una fonte autorevole, o almeno incensurata, pu fornire allaspirante la garanzia minima di non rischiare di stringere legami imbarazzanti, o venir coinvolto in situazioni che potrebbero comprometterne la reputazione. Ma questa ben comprensibile esigenza di cautela non basta a spiegare la debordante tendenza alla costituzione di burocrazie dello spirito anche nei contesti che sembrerebbero meno favorevoli. Pi ve73

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rosimile che la causa principale vada cercata nella naturale preponderanza del punto di vista esteriore, che deduce la verit di unidea dal suo provenire da unautorit riconosciuta. Pensare che tale punto di vista non sia presente anche nelle organizzazioni di carattere esoterico una pura e semplice illusione. Significa credere che, con liniziazione, la rana divenga principe al bacio della principessa. Non cos. Con liniziazione si apre una porta: se ci si ferma sulla soglia si resta ovviamente gli stessi di prima, come un viaggiatore pigro chiuso a casa propria con in tasca un biglietto. Se molti di questi viaggiatori in pantofole si riunissero in un circolo, qualunque burlone dallaspetto esotico potrebbe raccontare loro le pi incredibili stramberie facendole passare per racconti di terre lontane, senza timore di essere smentito. Anzi, alla lunga, avrebbe buone probabilit di assurgere a ruoli di prestigio. In realt facilmente intuibile che, quando si tratta di conoscenza, e ancor pi quando in gioco quel particolare tipo di conoscenza interiore e incomunicabile cui si riferisce lingiunzione gnthi sautn, non esista alcuna autorit esteriore in grado di aprire o chiudere le porte che permettono di accedervi. Nessuno potr comprendere al posto di un altro, o impedire a chi ne capace di estendere le sue concezioni fino ai limiti del proprio orizzonte intellettuale. Per quanto riguarda la Massoneria, lingiunzione di non accettare limiti alla ricerca della verit senzaltro un buon punto di partenza per tale sviluppo. In termini simbolici, questa assenza di limiti rappresentata dalle dimensioni della Loggia: dallOriente allOccidente e dal Settentrione al Meridione. comprensibile che tale ampiezza possa provocare, in chi resti ancorato al punto di vista esteriore, ovvero profa74

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no, uninvincibile vertigine. Per percorrere la Terra in tutta la sua estensione, o in altri termini, per assumere gli indefiniti punti di vista resi possibili dallo sviluppo integrale delle sue possibilit, un uomo dovrebbe avere a disposizione un tempo ugualmente indefinito. Il suo lavoro non finirebbe mai. Ma il punto di vista interiore, ovvero sacro, non mai analitico. Esso eminentemente sintetico, e coincide con quel segreto iniziatico che non pu essere comunicato, ma solo ritrovato da ciascuno nel proprio cuore. In esso, tutti i punti di vista appaiono come aspetti frammentari del punto di vista centrale dal quale non si sono mai realmente separati: e la presa di coscienza di tale permanenza corrisponde al passaggio al limite che costituisce la loro reintegrazione nellunit. Non a caso, quindi, nel Tempio massonico, che rappresenta sia il Cosmo che lUomo, il punto centrale marcato dal Quadro in cui si trovano rappresentati tutti i simboli della Loggia. Quello il punto da cui un Maestro Massone non pu errare, luogo ove si realizza la perfezione dello stato umano attraverso lattualizzazione completa delle sue potenzialit. Il medesimo punto di vista si trova espresso dalle parole pronunciate da Virgilio alla sommit del Purgatorio, anchesso luogo centrale dove si conclude il cammino umano di Dante: Non aspettar mio dir pi n mio cenno; libero, dritto e sano tuo arbitrio, e fallo fora non fare a suo senno: per chio te sovra te corono e mitrio. Dalle parole di Virgilio possiamo, fra laltro, apprezzare le caratteristiche della vera maestria iniziatica, che opera per rendere indipendenti coloro che si affidano alla sua guida, con mezzi e fini ben diversi da quelli tipici di unautorit esteriore che cerca di mantenere le pecorelle su quella che lui ritiene essere la retta via. Ma anche la pi perfetta delle guide, fosse anche Virgilio in persona, pu solo mo75

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strare la via duscita e le porte aperte della prigione. Non pu caricarsi il prigioniero sulle spalle e liberarlo contro la sua volont... Al quadro della via iniziatica finora accennato si potrebbe obiettare che esso manca di qualsiasi riferimento allaspetto propriamente spirituale delliniziazione, trovandosi in fin dei conti limitato a sviluppi puramente umani. Con la terminologia utilizzata da R. Gunon, tale critica potrebbe tradursi con la constatazione di una limitazione a una prospettiva propria dei piccoli misteri, priva di una congrua apertura sui grandi misteri. Nel linguaggio dellesoterismo islamico potrebbe affermarsi che essa considera il dispiegamento delle possibilit dellessere solo nel senso dellampiezza, e non in quello dellesaltazione. In quello alchemico, che essa tratta dellopera al bianco, e non dellopera al rosso. Non inusuale che tali argomentazioni vengano utilizzate per sminuire il valore e la portata della via massonica, in particolare attraverso il raffronto con altre vie ritenute pi complete, specialmente di origine orientale. Non si tratta di obiezioni sprovviste di fondamento, anche se, come vedremo, lambito cui esse possono applicarsi risulta molto pi ristretto e soggetto a cautele di quanto non appaia a prima vista. La distinzione tra piccoli misteri e grandi misteri tratta dai Misteri dellantichit classica, e in prima approssimazione riguarda la differenza tra vie iniziatiche centrate sullazione, basate sulla conoscenza della natura e delle leggi del divenire, e vie iniziatiche centrate sulla contemplazione, basate sulla conoscenza del sovrannaturale e dellambito delle idee eterne. Diciamo in prima approssimazione perch, di fatto, entrambi possono essere visti come diversi tragitti di un unico percorso destinato a con76

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durre dallesteriore allinteriore; inoltre esistono vie non contemplative che, tuttavia, possiedono unapertura sui grandi misteri destinata a coloro che abbiano raggiunto il vertice dei piccoli misteri e siano qualificati per proseguire oltre. Cos come normalmente nelle civilt tradizionali la contemplazione considerata superiore allazione, anche le vie di grandi misteri sono ritenute comprendere a fortiori i piccoli misteri, tanto pi che le scienze tradizionali coltivate nellambito dei secondi non sono che applicazioni dei princpi metafisici che costituiscono loggetto dei primi. Nelle parole di R. Gunon, che mise in luce pi dogni altro tale distinzione, i piccoli misteri comprendono tutto quel che ha attinenza con lo sviluppo delle possibilit dello stato umano considerato nella sua integralit; essi si concludono perci in quella che noi abbiamo chiamato la perfezione di tale stato, vale a dire in quella che tradizionalmente viene indicata come la restaurazione dello stato primordiale. I grandi misteri riguardano propriamente la realizzazione degli stati sovraumani: preso lessere nel punto in cui lhanno lasciato i piccoli misteri punto che il centro dellambito dellindividualit umana , essi lo conducono di l da questambito, e attraverso gli stati sovraindividuali, ma ancora condizionati, lo portano fino allo stato incondizionato che solo il vero obiettivo, ed indicato come la Liberazione finale, ovvero come lIdentit suprema. Per caratterizzare rispettivamente queste due fasi si pu, applicando il simbolismo geometrico, parlare di realizzazione orizzontale e di realizzazione verticale, la prima avente per scopo di servire di base alla seconda; questa base simbolicamente rappresentata dalla terra, che corrisponde alla sfera umana, e la realizzazione sovraumana allora descritta come unascensione at77

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traverso i Cieli, i quali corrispondono agli stati superiori dellessere1.


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Va chiarito che sia la realizzazione orizzontale nel senso dellampiezza, sia la realizzazione verticale nel senso dellesaltazione, non devono essere viste come la produzione di un effetto non preesistente, bens come il superamento di una illusione, e quindi, per cos dire, come la negazione di una negazione. In particolare, nei piccoli misteri a cadere lillusione che fa s che lUomo si percepisca come un tale distinto da tutti gli esseri manifestati nel suo medesimo stato, e nei grandi misteri lillusione che fa s che lEssere si percepisca come un uomo. Il termine di tale processo la ricostituzione dellEssere unico sacrificato allinizio dei tempi, che la Cabala ebraica designa come Adam Qadmon, linduismo come Purusha e la tradizione egizia come Osiride. Nella tradizione cinese Colui che ha realizzato tale identit chiamato il Saggio: Un simile essere non dipender pi da nulla. Egli sar perfettamente libero, nel senso che la sua persona e la sua attivit saranno unite alla persona e allattivit del gran Tutto. Per questo si dice molto giustamente: luomo superiore non ha pi un io proprio; luomo trascendente non ha pi unazione propria; il Saggio non ha neanche pi un nome proprio. Perch uno con il Tutto2. Nella tradizione massonica la caduta di tale illusione separativa rappresentata principalmente dalla scoperta dellidentit tra il singolo Maestro e
R. Gunon, Considerazioni sulliniziazione, Luni Editrice, Milano 1996, cap. XXXIX. 2 I Padri del Taoismo, Chuang-tzu, Luni Editrice, Milano 1994, I-C.
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Hiram, ovvero luomo primordiale: ci perfettamente coerente con la natura delliniziazione muratoria, che, come tutte le vie artigianali, appartiene al dominio dei piccoli misteri. Va notato che, al momento della sua identificazione con Hiram, il Maestro viene collocato al centro della Loggia, rappresentando ormai lui stesso il Quadro che riepiloga in s lestensione indefinita del suo stato di manifestazione. In quella posizione egli si trova nel punto di passaggio di ci che la tradizione ind chiama il sutrtm, ovvero lAsse del Mondo che unisce tra di essi tutti gli stati dellessere e ciascuno di essi al Centro universale. Da quel punto egli potrebbe essere in grado di comprendere il senso pi profondo dellaffermazione secondo la quale la Loggia profonda sino al centro della Terra e alta sino ai Cieli, ovvero che la sintesi che egli ha realizzato a livello dello stato umano trova esatto corrispondente nellintegralit degli stati dellessere. Per poter realizzare ci, per, egli non pu pi restare confinato nei limiti della Terra, ma deve identificarsi allinvisibile pilastro assiale che congiunge il centro della Loggia alla chiave di volta della cupola rappresentante il Cielo: Nelliniziazione massonica, il passaggio from square to arch rappresenta propriamente un passaggio dalla Terra al Cielo (donde il termine di exaltation per designare lammissione al grado di Royal Arch) []. Le forme circolare e quadrata sono richiamate anche dal compasso e dalla squadra, che servono rispettivamente a tracciarle, e che si associano in quanto simboli di due principi complementari, quali sono effettivamente il Cielo e la Terra3. Lunione di squadra e compasso rappresenta inR. Gunon, Simboli della Scienza sacra, Adelphi, Milano 1975, cap. XXXIX.
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dubbiamente il simbolo pi caratteristico della Massoneria, al punto che il suo nome cinese Kuei-chu Hui, la Societ di Squadra e Compasso 4. Lideogramma chu formato da una squadra sorretta da una mano, cui le forme pi recenti aggiungono una freccia posta sulla sinistra, riferita allatto di colpire il centro di un bersaglio. Il cielo, kuei, invece rappresentato da un ideogramma composto a sinistra da un uomo adulto, e a destra da un carattere che significa vedere, la combinazione dei due essendo da intendere come il punto di vista di un uomo superiore. In un classico testo di matematica attribuito al periodo della dinastia Chou (1122 255 a.C.), il Chou pi suan ching, viene affermato che la squadra (chu) se posta come livella, pu essere utilizzata per verificare una linea verticale; se eretta con il vertice verso lalto, pu valutare remote altezze, e se collocata con il vertice verso il basso, pu misurare le profondit; se appoggiata sul piano, pu calcolare le distanze; e se ruotata, pu disegnare un cerchio; e due squadre unite formano una figura rettangolare. La rettangolarit appartiene alla terra, la rotondit al cielo; perch i cieli sono curvi, e la terra quadrata. Le propriet numeriche di un quadrato costituiscono un criterio immutabile, e il cerchio deriva dal quadrato. Nello stesso testo una nota afferma che nei tempi pi antichi la differenza tra squadra e compasso non esisteva, poich sia le figure circolari che quelle rettilinee venivano tracciate dalla squadra5. Dal punto di vista simbolico tale primordialit della squaCfr. History of International Lodge A.F. & A. M., Peking, China, 1915-1940, Tientsin Press Ltd., Tientsin, s.d. 5 Cfr. ibidem. probabilmente a tale aspetto primordiale della squadra che si deve riferire la sua attribuzione allimperatore Ta-Yu nel tracciamento del Ming-Tang (cfr. R. Gunon, La Grande Triade, Adelphi, Milano 1980, cap. XVI).
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dra potrebbe riferirsi al fatto che per gli Antichi saggi non esisteva una reale separazione interiore tra la terra e il cielo: Fra gli Antichi, alcuni pensavano che, in origine, non ci fosse nulla di preesistente. Si tratta di una posizione estremistica. Altri pensavano che ci fosse qualcosa di preesistente; si tratta della posizione estremistica opposta. Altri, per, pensavano che ci fosse qualcosa dindistinto, di non differenziato. Si tratta della posizione mediana, quella vera. Questo essere primordiale non [ancora] differenziato, la norma. Quando le distinzioni furono immaginate, fu compromessa la sua nozione. Dopo le distinzioni vennero le arti e i gusti, [che sono] impressioni e preferenze soggettive, le quali non possono n essere definite n essere insegnate. [] Il Saggio disdegna queste cose vane; egli si mantiene nella semioscurit della visione sintetica e si accontenta dellequilibrio efficace6. Conseguenza di ci che il passaggio terreno non era per questi Antichi una caduta nelle tenebre dellignoranza, un peccato originale da riscattare per riconquistare il paradiso terrestre; immuni dalla falsa identificazione con il proprio nome, essi si trovavano gi spontaneamente al centro del mondo: Ai tempi del vecchio imperatore Ho-s, gli uomini se ne stavano nelle loro abitazioni a non fare nulla, o se ne andavano in giro senza sapere dove andavano [di preciso]. Dopo essersi ben riempita la bocca, si davano pacche sul ventre per manifestare la loro soddisfazione. Privi di pregiudizi precostituiti, erano completamente semplici e naturali. Ma quando il primo Saggio [secondo lesteriore] gli ebbe insegnato a fare le reverenze rituali a tempo di musica, e le contorsioni sentimentali in nome della bont e dellequit, incominciarono le competizio6

I Padri del Taoismo, Chuang-tzu, cit., II-D.

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ni per il sapere e la ricchezza, le pretese fuori misura e le ambizioni insaziabili7.


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Tornando al grado del Royal Arch, lunico alto grado che, secondo R. Gunon, possa essere considerato come strettamente massonico e la cui diretta origine operativa non possa essere messa in dubbio8 degno di nota come esso faccia uso di una parola ritrovata che stata interpretata come formata dalla riunione di tre nomi divini di tradizioni diverse. Ci, che a un primo sguardo potrebbe apparire come una bizzarria sincretistica, a un esame meno superficiale rivela un significato che potrebbe essere messo in diretta correlazione con la sua funzione di apertura celeste della via massonica. Se infatti ci riportiamo allo studio senza pregiudizi9 delle diverse forme tradizionali come stato realizzato, in particolare nel secolo XX, non solo da R. Gunon, ma anche da autori di ben diversa estrazione come J. Campbell o M. Eliade, dobbiamo osIbid., IX-C. forse scontato aggiungere che lo stato proprio dei Saggi primordiali, nella prospettiva intemporale che caratterizza la ritualit massonica cos come tutte le ritualit tradizionali, rappresenta una possibilit perennemente attuale, e non un richiamo nostalgico al bel tempo che fu. 8 Cfr. R. Gunon, tudes sur la Franc-Maonnerie et le Compagnonnage, tomo II, ditions Traditionnelles, Parigi 1964, pp. 41-42 (tr. it. in La Lettera G n. 3, Equinozio dAutunno 2005). 9 Sintenda: senza pregiudizi programmatici quali quelli tipici di ogni apologetica. Che poi il pensiero di ciascun autore sia influenzato dalla propria cultura ed esperienza fuori di dubbio e inevitabile, ma nella maggior parte dei casi tale influenza non giunge al punto di truccare i dati simbolici e dottrinali per accomodarli alle proprie posizioni.
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servare che esso ha portato alla luce unenorme mole di dati che testimonia, anche agli occhi dei pi scettici, la similitudine di fondo dei miti e dei simboli diffusi tra i popoli pi diversi fin dallantichit. La possibilit di operare raffronti e comparazioni tra tali dati, da un lato ha rafforzato la posizione di quanti sostengono lesistenza di una tradizione primordiale costituente la fonte di tutte le altre, e dallaltro ha evidenziato come laffinit fra le forme tradizionali sia riscontrabile in particolare negli esponenti del punto di vista pi interiore, come ibn Arabi per lIslam, Meister Eckhart per il Cristianesimo o Shankaracharya per lInduismo. Non sembra quindi inverosimile che, anche in epoche assai lontane dalla nostra, siano esistiti uomini coscienti non solo dellequivalenza delle diverse forme tradizionali, in particolare per quanto riguarda la loro essenza pi profonda, ma anche del legame invisibile e indipendente da qualsiasi struttura esteriore che univa coloro che erano giunti al vertice della realizzazione metafisica, ovvero i rappresentanti, per ciascuna forma tradizionale, del polo celeste, della chiave di volta posta alla sommit delledificio cosmico. Vista in questa luce, la parola ritrovata del grado di Royal Arch sembrerebbe alludere a tale unit trascendente, anche se, come lo stesso R. Gunon faceva notare, la semplice giustapposizione di tre termini formulati in lingue diverse non pu rappresentare adeguatamente la sintesi interiore rappresentata dalleffettiva identificazione con la chiave di volta. Tale parola ritrovata sembrerebbe quindi rappresentare, in realt, pi una traccia di un percorso interiore da sviluppare che il marchio delleffettiva realizzazione dello stato spirituale cui allude. In ogni caso, i simboli cui abbiamo brevemente accennato nel corso di queste pagine rappresentano
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il segno dellesistenza, allinterno della via massonica, di conoscenze di carattere puramente metafisico, che la rendono degna sorella delle altre vie che, dal pi remoto passato, hanno assicurato una porta di comunicazione tra luomo e il trascendente. Il principale ostacolo al passaggio di tali conoscenze dallo stato di lettera morta a quello di supporto per un effettivo sviluppo interiore , probabilmente in molti casi, la mancanza della principale qualificazione: linteresse per ci che esse rappresentano. Lo stato di semplicit primordiale degli Antichi saggi descritti da Chuang-tzu non appariva cos attraente per i saggi esteriori della sua epoca, e non crediamo che oggi le cose siano cambiate in meglio, n che le competizioni per il sapere e la ricchezza siano diminuite. Che la Massoneria si trovi in una sorta di bolla isolata e immune dalle correnti che agitano la nostra epoca non ci sembra credibile, e neppure possiamo pensare che la pratica, ancorch corretta e scrupolosa, dei suoi riti sia sufficiente a trasformare magicamente un individuo a prescindere dalla sua volont e dalle sue capacit. Ma il fatto che essa continui a tramandare con costanza ed efficacia riti e simboli che rimandano evidentemente a un altro mondo non crediamo possa essere sottovalutato, n semplicisticamente spiegato con un tradizionalismo che, fra laltro, non ci pare specialmente diffuso tra i Fratelli. Evidentemente la collettivit umana che si ritrova ogni giorno attorno al Quadro di Loggia, per rappresentare i misteri massonici, possiede qualcosa di diverso da ci che offre il mondo al di fuori delle porte del Tempio. Forse una scintilla, destinata a spegnersi; o a divampare?
GIOVANNI TESTANERA

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