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Gennaio 2012

Distribuzione Gratuita

Anno 1 Numero 10

Verso il futuro
li uomini avanti in et devono essere esploratori./Il luogo e l'ora non sono importanti./Noi dobbiamo muoverci senza sosta verso un'altra intensit,/per un'unione pi completa e una comunione pi profonda/Nella mia fine il mio

ari lettori, ci che sto per dirvi forse vi sorprender Gi, con questo mio editoriale vado via! La mia una decisione sofferta ma doverosa, direi quasi naturale... Vado via perch giunto il momento, la mia missione terminata! La mia presenza servita da ispirazione, da pungolo, da incoraggiamento, da sprone a questa nascente creatura, da guida spirituale a questa, per certi versi, folle avventura! Ne sono stato un po' il padre, il saggio che consiglia, che stimola, che aiuta a crescere. Ma arriva il momento, per ogni genitore, di lasciar camminare i figli con le proprie gambe, di lasciare che essi si cimentino con il mondo, che conoscano la realt e la vivano, anche eventualmente commettendo degli errori. Il Caff Corretto cresciuto, e tra un mese compir un anno! cresciuto e lo dimostrate voi che sempre pi numerosi ci seguite, lo dimostrano i vostri attestati di stima e di affetto e quelli sinceri degli addetti ai lavori. Probabilmente il nostro periodico non avr ancora la maturit della maggiore et, ci saranno nuove cose da apprendere ed altre sicuramente da migliorare, ma non pi il neonato da proteggere, da difendere, ha intrapreso un suo cammino ben preciso, si fatto pian piano strada in citt, in punta di piedi, senza clamori, senza far troppo rumore, forse tra la diffidenza generale, ma ha conquistato un posto tra la stampa locale con la sua informazione corretta e la sua linea editoriale. L'idea di andar via balenava da un po' nella mia mente, ma ci che mi ha fatto decidere definitivamente, stato l'invito al convegno Culturalmente Informati dello scorso Dicembre, il riconoscimento ufficiale di essere entrati a far parte del panorama giornalistico acerrano, una sorta di debutto in societ. Da ora in poi, non leggerete pi su queste pagine avorio la mia firma, ma la mia anima sar sempre presente. Ritorner l da dove sono venuto, nelle memorie letterarie di quella mia monografia, che dagli scaffali impolverati che profumano di cultura della piccola libreria di Via de' Servi a Firenze, si trasferita tra gli scaffali che vogliono profumar di cultura della piccola Redazione di Via Togliatti ad Acerra Pietro Verri

principio. In my end is my beginning. Un nuovo anno arrivato e, come di consueto, nei fumi di spumante annacquato dalla solita ed affannosa ricerca della felicit, ed esploso nei mille fuochi arrivati dalla tigre cinese, sono evaporate, anche se solo

temporaneamente, le nostre ansie, le nostre paure, le nostre perplessit, e persino, forse, i nostri desideri. Resta adesso, un'unica certezza, quella per l'incognito. Il non riuscire a comprendere che cosa questo nostro mondo ci riserva. Il nostro orologio si

fermer a quel fatidico 21/12/2012 o dieci lune dopo, saremo nuovamente tutti qui, presenti, a raccontarci come andata e a salutare l'ennesimo nuovo anno? Intanto, questo sar l'anno dei Maya o quello dei mai? (Lello Tagliamonte segue a pagina tre)

Una politica seria per il bene comune


L'anno che verr con il Dott. Tommaso Esposito
edico, appassionato di storia e edico, appassionato di storia e tradizioni locali, ex Direttore tradizioni locali, ex Direttore del Museo della Maschera di del Museo della Maschera di Pulcinella, giornalista e curatore di Pulcinella, giornalista e curatore di rubriche gastronomiche su diverse rubriche gastronomiche su diverse testate nazionali. Gi Consigliere testate nazionali. Gi Consigliere Comunale e Sindaco della citt. Comunale e Sindaco della citt. Dottor Esposito, cosa augura ad Dottor Esposito, cosa augura ad Acerra e agli Acerrani per questo Acerra e agli Acerrani per questo nuovo anno? nuovo anno? Da cittadino auguro un anno che Da cittadino auguro un anno che possa essere portatore di certezze, possa essere portatore di certezze, soprattutto sociali, in questo momensoprattutto sociali, in questo to di crisi nazionale ed internazionale. momento di crisi nazionale ed Da ex amministratore, invece, spero internazionale. Da ex amministratore, nell'avvento di nell'avvento che una invece, spero una politica di sia capace che sia capace dil'ordinario politica di governare governare presente, ponendo le basi per basi l'ordinario presente, ponendo le un futuro futuro che riscatti lasituazione per un che riscatti la situazione odierna e che sappia affrancarsi dalla odierna e che sappia affrancarsi dalla sua incapacit di pensare a tutti, sua incapacit di pensare a tutti, anzich al particolare. anzich al particolare. Dal punto di vista culturale, che fase Dal punto di vista culturale, che fase stiamo attraversando? sta attraversando la nostra citt? Abbiamo grandi risorse, ma la Abbiamo grandi risorse, ma la Cultura non vive di sole parole, ha Cultura non vive di sole parole, ha bisogno di iniziative valide, che bisogno di iniziative valide che possano durare a lungo, grazie anche possano durare a lungo, grazie anche ai finanziamenti. necessario che ai finanziamenti. necessario che questi ultimi, messa da parte l'ipotesi questi ultimi, messa da parte l'ipotesi che possano provenire dal Pubblico, che possano provenire dal Pubblico, derivino dal Privato; insomma auguro derivino dal Privato; insomma auguro e mi auguro il risveglio di una sorta di e mi auguro il risveglio di una sorta di mecenatismo culturale. Occorre metmecenatismo culturale. Occorre met-

tere a regime una serie di iniziative che contemporaneamente facciano leva sulla creazione di strutture, all'interno delle quali i beni immateriali siano valorizzati e non solo contemplati! Una delle cose di cui da ex Sindaco sono pi fiero il Bando per le Idee Progettuali, che ci consent di ricevere dei finanziamenti per la rivalutazione del Castello Baronale. Ecco, credo proprio che la riqualificazione e la tutela del Centro Storico, siano un punto di partenza indispensabile per un definitivo rilancio. Lo scorso Giugno le sue dimissioni: ha qualche rimpianto? Rimorso? Rifarebbe tutto ci che ha fatto alla guida della citt? Pi che di rimpianti mi nutro di una speranza, e cio che questi due anni e la fine traumatica del Consiglio Comunale non siano vani per il nostro paese, ma possano essere utilizzati per una grande riflessione, a seguito della quale la politica venga finalmente e realmente intesa come servizio per tutti, per il bene comune, e non solo per il vantaggio dei pochi. Spero in una politica disinteressata, che non continui ad allevare amministratori che, con essa, pensano di poter campare o di tirare a campare. Resta l'amarezza di non

essere riusciti a realizzare tutte le iniziative che erano in programma. Quello che ho fatto di buono, tuttavia, maturer, come sta gi accadendo, sotto gli occhi di tutti (lavori di ristrutturazione della Scuola Media Caporale, digitalizzazione delle attivit comunali, rifacimento di molte piazzette cittadine). Durante il mio mandato mancata la possibilit di creare una classe dirigente che si assumesse le reali responsabilit di governo complessivo del territorio, minacciato da politiche espansionistiche e di occupazione selvaggia che, paradossalmente, in questo momento, giungono in modo allarmante dal capoluogo partenopeo, vedi su tutte la concezione della gestione del ciclo dei rifiuti e dell'Inceneritore che, a Napoli, considerano essere cosa loro! Per concludere, Dottor Esposito nuovamente tempo di elezioni! Come vede la situazione per le prossime Amministrative? Sosterr ogni tipo di progetto, che si avvarr di proposte serie e concrete e di amministratori che non utilizzeranno la politica per incrementare le loro attivit o per soddisfare le esigenze speciali dei propri elettori. Ci aspettano anni terribili, in cui, sempre pi spesso, si dovranno

mettere le mani nelle tasche dei cittadini che, paradossalmente, avranno sempre meno servizi. In un periodo in cui il Governo nazionale obbliga i comuni ad auto-finanziarsi, una delle cose principali alle quali dovr badare il prossimo Sindaco sar l'equit fiscale, e ci dovr partire da una riduzione dell'evasione. Occorrono maggiori sacrifici, ma questi d o v r a n n o e s s e re u g u a l m e n t e distribuiti tra la popolazione, altrimenti non si buoni amministratori! Operazione preliminare da compiere sar, per, quella di risolvere, gi nei primi giorni, le cosiddette questioni vitali, tra le quali rientrano, su tutte, il piano urbanistico e l'organizzazione della macchina comunale. Se non si trover un accordo su questi punti ci sar chi, purtroppo, decider per noi! Angelo Maria Castaldo

De Gasperi, medicina efficace!


'Italia ha celebrato i suoi 150 anni unitari, ed in questo scenario, si erge, austera, la figura di Alcide De Gasperi, Padre dell'Italia Repubblicana, politico, uomo di governo. Statista, con umilt, port il Paese, distrutto da cinque anni di guerra, mortificato dalla sconfitta, al

rispetto e al riconoscimento di Grande Nazione. Il suo pensiero politico sempre attuale, ovvero che l'Unit del Paese, pi che essere solo territoriale, si deve basare sulla solidariet, sull'emancipazione, sull'eguaglianza sociale. Europeista, tracci il percorso ideale dei popoli

europei, senza egoismi nazionali che, oggi, avanzano minacciosi con la crisi economica che rischia di travolgere tutti. Attento ai costi della politica, rifiut l'uso, momentaneo, dell'auto (blu) ad una figlia, perch, le disse: Non di mia propriet, ma del Presidente del Consiglio. Cattolico,

salvaguard la laicit dello Stato, distinguendo il ruolo politico da quello religioso. Uomo di partito, contrastava la frammentazione politica dei cattolici affermando: Solo se saremo uniti, saremo forti. Solo se saremo forti, saremo liberi!. (Antonio Santoro segue a pagina tre)

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(dalla prima) Questa la struggente domanda che in tanti ci stiamo ponendo. E cos, partendo da una fine del mondo annunciata, passando per i tanti mai che questi tempi ci fanno intonare, innalziamo al grande architetto celeste il nostro mantra rituale. Auguri in un futuro migliore, che questo sia l'anno del riscatto, che accada ci che il cuore chiede e cos via, in un crescendo di banalit e di qualunquismo di cui, anche le nostre bic sono ormai stufe di comporre. Alcuni degli amici che in queste ore mi hanno fatto gli auguri, hanno sottolineato - in modo catastrofico che i tempi sono duri e tristi, con pseudo sapienza e molta insipienza, hanno posto l'accento sulla loro visione delle cose: nulla pi ci attende! Tutto ormai giunto alla red razionem, che la nostra societ ha ormai sperimentato tutto e pi di tutto. Insomma, un tutto compiuto laico che, come un faro da teatro, illumina esclusivamente una fredda lapide funeraria. Dimenticando per questi annebbiati e fumosi consigli, credo che sia quanto mai opportuno e necessario trarre da questi tempi strani la forza necessaria per sovvertire l'ordine delle cose e ricercare nel buio la necessaria luce per ritornare in cima alla vetta. La nostra vita un continuo andare, una ricerca dell'oltre la collina che sinonimo di vitalit e di crescita. Occorre, per, che ci si ricordi che in fondo, siamo solo gente di passaggio. Il nostro tempo comodo, ciascuno di noi troppo legato alla cultura del salotto e, dunque, odiamo tutto ci che ha il sapore del precario, dello scomodo, del nomade. Abbiamo perso di vista l'essenzialit delle cose! E non riusciamo a comprendere quanto - specie in quest'ora - sia importante la ricerca, il viaggio, la conoscenza dell'altro. Non ci capacitiamo che questa pulsione interiore solo il segno tangibile di una scontentezza, di uninsoddisfazione, di unattesa fru-strata. Ecco perch importante muoversi non solo fisicamente, ma anche e soprattutto moralmente, spiritualmente, tenendo fissa una meta che dia senso all'intera esistenza. Oltre il ponte e il fiume turbolento della storia cerchiamo un approdo che sia per pi in l, nell'infinito e nei vasti orizzonti dell'anima. S, in my end is my beginning, nella mia fine c' un nuovo inizio. O meglio: Nel terreno della storia potremmo trovare anche noi come diceva il poeta Mario Luzi il bulbo della speranza in attesa di fiorire alla prima primavera. Lello Tagliamonte

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LESPRESSO DEL DIRETTORE

Sartoria Monti
a parola chiave del 2012 per noi italiani sar sicuramente crisi. Questo nuovo anno non iniziato certo sotto rosei auspici per il Belpaese, e cos, se in passato, il 31 Dicembre si poteva salutare il vecchio anno augurandosi che quello a venire sarebbe stato migliore, questa volta si sar faticato a formulare questo pensiero. Lo scetticismo e soprattutto la necessit (da non confondere con il bisogno, ma da intendere nel senso ontologico risalente a Parmenide, cio il fatto che ci che accade "debba esser cos e non altrimenti") di essere realisti avranno avuto il sopravvento sui desideri e le speranze. La oramai nota e tanto discussa Manovra Monti, lascia intravedere tempi duri: tra riforma delle pensioni, Ici progressiva, Irpef, Imu, IVA e chi pi ne ha pi ne metta, gli italiani dovranno stare bene attenti al proprio portafogli. Addio quindi a spese folli, divertimenti, regali, cenoni, fuochi d'artificio? Certo un calo rispetto al passato c' stato, ma mi sarei aspettata effetti pi evidenti e drastici, come conseguenza di questo spauracchio. E invece no! Si festeggiato, mangiato e speso in abbondanza e si anche sparato. Italiani poco parsimoniosi ed oculati, desiderosi di godersi gli agi finch possono o coraggiosi a tal punto da sfidare persino il Dio denaro ed intenti ad esorcizzare il pericolo di un periodo di magra? Non si sa, fatto sta che l'avvento del 2012 stato salutato pressoch alla consueta maniera. Eppure credo che a breve gli effetti di questa manovra si faranno sentire in tutta la loro potenza; tagli(a) di qua, tagli(a) di l, prima o poi la coperta diventer troppo corta per questo Paese, condannandolo ad un destino di freddo e gelo. Insomma, la Sartoria Monti&Co avr voglia di rammendare, cucire e ricucire, la veste che ne verr fuori sar forse, troppo logora e consunta per potersi presentare al cospetto delle grandi che sono riuscite, con il tempo, ad assicurarsi abiti d'alta moda, senza fare la figura della Piccola Fiammiferaia. Ma ci che mi preoccupa di pi, al di l delle possibili ristrettezze economiche, una crisi peggiore, quella delle menti, degli spiriti, delle coscienze; ho il timore che la nostra cara vecchia Italia possa ripiegarsi su se stessa, appiattirsi in una mediocrit sempre pi evidente, che avanza pericolosamente, scalzando il talento, l'impegno, la professionalit. La mia paura che lo scontro nepotismo meritocrazia si concluda con un ko a vantaggio del primo, o peggio, con una vittoria a tavolino. Perci preoccupiamoci anche di questo Flora Monda

L'albero a tre mani di Pasquale Forni


L'esordio narrativo del commercialista acerrano
pi profondo dell'amore, ma soprattutto di colmare il senso di vuoto che la attanaglia. Moderatrice dell'evento Tommasina Sammarco, che ha coordinato gli interventi e, con Vincenzo Morgillo, Ferdinando Smaldone e Maddalena Sammarco, ha letto alcuni passi del libro. L'autore, al suo esordio narrativo, ha spiegato cos la genesi dell'opera: I primi appunti di questa storia, che nasce per caso e si sviluppa nel tempo, risalgono al 1992, durante il mio servizio militare in quel di Lecce. Ricordo che i primi file si chiamavano <Biagini>, dal nome di un soldato dell'Italia del Nord. Quando iniziai a scrivere non sapevo ancora dove sarei arrivato, non avevo idea di come si sarebbe sviluppata la trama. Nel corso degli anni ho lasciato ai personaggi la possibilit e la libert di crescere, di cambiare improvvisamente. Tra le varie fasi di composizione si nota, infatti, uno stile diverso: l'entusiasmo e l'enfasi emotiva propria del trentenne lasciano spazio alla pi matura consapevolezza e pacatezza del quarantenne. La stesura, abbandonata per varie ragioni, viene ripresa nel 2009, in seguito ad un concorso letterario, quando Forni viene contattato da una casa editrice. Lo scrittore torna allora a lavorarci su del Paese. C'era sviluppo e crescita economica nella libert e nella pace. Ecco, in questo inizio danno, ho voluto ricordare il trentino Alcide De Gasperi, perch fa bene a tutti mantenere viva la memoria dei grandi con il desiderio e la volont di farne un libro che possa raggiungere una platea pi ampia di quella del paese d'origine. Le vicende dei personaggi hanno infatti un respiro comune, in particolare Manuelle incarna complessit che potrebbero essere proprie di ciascuno di noi; l'autore cerca di rendere la protagonista una figura totalmente libera, che utilizza l'avvenenza per raggiungere i suoi scopi, talvolta anche commettendo errori. Inizialmente dichiara lo scrittore nonostante la sua bellezza ed il suo successo la ragazza non riesce ad andare avanti, perch non ha i requisiti ed il vissuto adatto; ella cerca in tutti i modi di dimostrare che non esiste solo l'aspetto fisico, ma i suoi tentativi sembrano fallire e lei non riesce mai a costruire rapporti autentici con le persone. Ma quando incontra Dick la storia sembra cambiare; nell'istante in cui lei sceglie che quello deve essere il suo primo uomo, lo fa senza riserve, concedendosi con un'intensit travolgente. Manuelle prova per il ragazzo quel coinvolgimento che si avverte una sola volta nella vita; vuole fare l'amore con lui perch l'unica persona che ama e che desidera davvero. In quel momento non soggiogata dal sesso, che solo l'atto con cui si concretizzano una uomini, soprattutto ora che il Paese da lui costruito, assieme ai Padri Costituenti, ritorna ai tempi dell'Italia distrutta dalla Seconda Guerra Mondiale. Rifarsi a quei valori, a quegli ideali, a quel modo di passione e un sentimento d'amore a lungo repressi. Accade in pratica quello che <accade> a ciascuno di noi, quando ci sentiamo attratti da qualcuno, ovvero si abbattono tutte le barriere! Eppure anche quella non sar <la volta buona>!. Altra figura importante, quella che l'autore sente come pi affine a se stesso Enrico. Egli il miglior personaggio del libro afferma il Forni riflette molte cose della mia vita. Tutti i protagonisti della storia si sono fatti da s; tuttavia il successo di Enrico non economico, ma riguarda il suo carattere e la sua natura di uomo. , infatti, una persona molto equilibrata, che sa quello che dice e quello che vuole, che sa cogliere subito le sfumature di coloro che incontra. Ha saputo superare la sua cecit e i disagi ad essa legati, grazie ad un'innata forza di volont. Una storia quindi affascinante, da leggere tutta d'un fiato, che, tra l'altro, dimostra come l'erotismo, se affrontato con leggerezza e garbo, non diventa mai becera pornografia. Pagine affascinanti, ricche di suggestioni intense ed emozioni profonde, nelle quali ciascuno di noi pu ritrovare, nel suo piccolo, una parte del proprio vissuto. Angelo Maria Castaldo governare, la medicina non tecnica, ma politica, giusta, equa, per ritrovare la fiducia e ricostruire il Paese. Antonio Santoro

n'atmosfera magica di luci ed ombre e le dolcissime ed incantevoli note di Nuvole bianche di Ludovico Einaudi, hanno fatto da sfondo, presso il Teatro Rostocco di Via Calzolaio, alla presentazione de L'albero a tre mani, romanzo del commercialista acerrano Pasquale Forni, edito da L'Autore Libri Firenze. Il titolo dell'opera, come spiega lo stesso scrittore, allude ai vari modi di intendere l'amore carnale tra uomo e donna, che non solo sessuale, ma anche viscerale e passionale. L'albero proprio la metafora dell'amore. Protagonista dell'opera, la giovane e bella Manuelle, affermata fotomodella, che cerca, attraverso le persone che incontra e in particolare gli uomini che si innamorano del suo fascino prorompente, di scoprire il significato (dalla prima) Il debito pubblico, l'iceberg insidioso di oggi, negli anni degasperiani, e fino agli anni Cinquanta, era del 30% del Pil (Prodotto Interno Lordo), nonostante la difficile ricostruzione

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STORIE DI DONNE ACERRANE

Gennaio 2012

Virginia Petrellese
l 29 Agosto 2004, trentamila persone, tra cui uomini, donne, anziani e bambini, scesero in piazza per manifestare contro la costruzione del Termovalorizzatore. Subito dopo, la rivolta termin a causa della forte repressione da parte della polizia. Una delle protagoniste di questa vicenda fu Virginia Petrellese. Nata ad Acerra il 23 Gennaio 1943, ha vissuto per ben diciotto anni a Roma; dopodich, nel 1961, ritorna nella sua citt natale per conseguire la Laurea in Architettura, facolt all'epoca ancora sconosciuta. Fu una delle prime donne, e non solo, a laurearsi in questo campo. Insegnante e architetto attualmente in pensione, la Petrellese spos un Iraniano; da questo primo matrimonio misto sono nati ben quattro figli maschi. Ma torniamo a quel famoso Agosto di qualche anno fa. I vari Movimenti contro l'Inceneritore che vigevano in quel periodo stuzzicarono l'attenzione di Virginia nei confronti di questo problema. Il 17 Agosto, nonostante le opposizioni, si avviarono i lavori per la costruzione dell'impianto che, dodici giorni dopo, sfociarono nella manifestazione che coinvolse quasi la met della popolazione. Dopo la repressione, i cittadini Acerrani, intimoriti, si ritirarono. Nacque cos un comitato di sole donne, il cui solo interesse era l'ambiente; tali associazioni non appartenevano per a nessun partito politico, si attivavano solo ed esclusivamente se si trattava di problemi legati alle discariche ed altri impianti di smaltimento. Con il passar del tempo si creata una rete di comitati regionale chiamata C o r re r i . S o rg e s p o n t a n e o chiedersi: chi sono le Donne del 29 Agosto? E qual il loro scopo? Esse sono diverse per et e professione, sono casalinghe, in carriera, giovani e anziane, tutte accomunate dall'interesse per il bene comune e dalla volont di garantire alle future generazioni un posto migliore e soprattutto pi sano. Spesso le donne hanno subito, soprattutto nelle loro battaglie passate, delle discriminazioni; eppure la Petrellese non ha mai riscontrato, nei suoi confronti, atteggiamenti simili da parte del sesso maschile, anzi, con il passar del tempo, nel comitato si sono inseriti anche degli uomini, anche se il nome del gruppo non ha ricevuto nessuna modifica. Un'altra esponente impegnata in questa eco-battaglia Maria Piscopo che, grazie alla sua carica di Responsabile dell'Ufficio Ambiente, riesce a controllare i vari impianti di smaltimento dei rifiuti. Ma un grazie va, in generale, a tutti coloro che, nel mondo intero, si battono, ogni giorno per la tutela del nostro ambiente. Maria Bianca Russo

Culturalmente Informati
iovani e politica un binomio che si tende a valorizzare, a mettere in risalto. I primi vengono visti come i volti nuovi, le facce pulite, ma poi nel concreto, spesso, sono bersaglio facile da colpire, scoperti nei loro punti vulnerabili: l'inesperienza, la mancanza di sicurezza; li si addita come carenti di credibilit. I giovani di Fli hanno scommesso su di un partito che non ha ancora avuto modo di cristallizzarsi sulla scena politica nazionale attraverso le elezioni, ma ad Acerra sembrano pronti a prendersi le proprie responsabilit e a confrontarsi con gli altri schieramenti del Terzo Polo locale, mettendo al centro del loro programma il bene della citt e dell'intera comunit. I finiani hanno organizzato, presso la Casa dell'Umana Accoglienza, il convegno Culturalmente Informati, invitando le varie testate giornalistiche presenti

sul territorio. Quella di focalizzare l'attenzione sull'informazione una scelta ben precisa che vuole valorizzare la cultura delle notizie come l'elemento essenziale della societ odierna. A rompere il ghiaccio stato Antonio Pintauro, Vicedirettore de La Roccia, organo informativo della Diocesi di Acerra, che ha posto l'attenzione su come la stampa religiosa sia attenta al confronto culturale e al dibattito politico. Compito del giornale quello di ricercare ed interpretare i segni della presenza di Dio nella cronaca e nei fatti quotidiani, cogliendo semi di speranza e verit, non guardando direttamente alla societ, ma cercando l'uomo. A seguire Flora Monda, Direttore Responsabile del nostro periodico, ha evidenziato come la linea guida del convegno sia perfettamente in sintonia con quella editoriale de Il

Caff Corretto, che pone l'informazione culturale come punto di riferimento. Sulle nostre pagine diamo ampio risalto alla storia e alle tradizioni locali, recensioni di libri, teatri, personaggi ed opinioni, a rubriche dedicate alla cucina nostrana, all'architettura e agli antichi mestieri e conclude citando un maestro del giornalismo italiano, Indro Montanelli <Un popolo che ignora il proprio passato non sapr mai nulla del proprio presente>. questo il senso che cerchiamo di trasmettere attraverso il nostro <Foglio>: partire dal passato, valorizzare il presente per costruire il futuro. Arcangelo Giacinto, Direttore Editoriale de Il Gazzettino Locale, si soffermato, invece, sulla lunga storia della stampa acerrana e sull'importanza della presenza in citt di numerosi free press, che sono la testimonianza della voglia di dire e di

sapere della comunit. Con la nostra testata affrontiamo le notizie spesso in maniera eclatante senza risparmiarci e senza censurare gli aspetti pi scomodi sia della politica che della cronaca. A conclusione, un veterano del giornalismo locale, Pasquale Sansone, Direttore del Tabl, intervenuto constatando come, da diciotto anni a questa parte, ovvero dalla prima edizione del suo periodico, nulla sia cambiato (alludendo al commissariamento della citt) e scommette sui giovani di Fli: Mi auguro che possiate essere la <nuova> primavera acerrana e far strada da soli. Non siete pi <'e criature> e dovete essere protagonisti di una politica seria per un rilancio della citt. Saluti finali di Carmine Ruotolo, Coordinatore cittadino del partito di Gianfranco Fini. Vincenzo Laudando

La voce di Napoli
i miei allievi dico che per imparare il canto bisogna studiare Sergio Bruni. Lui stato il pi grande! Cos scrive Riccardo Muti, sulla fascetta editoriale del libro di Bruna Chianese Mio padre Sergio Bruni. La voce di Napoli, presentato presso la Sala dei Conti del Castello Baronale, dove la scrittrice ha raccontato, tra teneri ricordi ed emozionanti aneddoti, la storia di una delle pi celebri voci del '900. Insieme a lei, il marito, il Sen. Tancredi Cimmino, Presidente della Fondazione Sergio Bruni il mito, lo ha celebrato come l'ambasciatore della canzone napoletana. L'evento, moderato dal giornalista Lello Tagliamonte, stato caratterizzato da un'atmosfera intima, a tratti familiare. Ospite il cantante Antonio Siano, che ha interpretato alcuni dei pi famosi successi dell'autore, tra cui Carmela, Palcoscenico e Na Bruna. Canzoni capaci di parlare all'anima, che richiamano a quella sentimentalit popolare tipica del vissuto napoletano. Dalle parole di Bruna Chianese, il padre emerge come un uomo completamente immerso nella sua passione per la musica, al punto da dedicare ad essa ogni ritaglio di tempo, ogni spazio della giornata, fin dal mattino,

Progetto Policoro
alla sentita e profonda esigenza di svecchiare un sistema rallentato e ormai mal funzionante, da diciassette anni presente sul territorio italiano il Progetto Policoro, che ha coinvolto anche la Diocesi di Acerra. Promosso dalla CEI (Conferenza Episcopale Italiana) e attualmente attivo in otto Regioni dell'Italia Meridionale, il Progetto fu voluto da Mario Operti, un sacerdote cuneese, gi militante nella GiOC (Giovent Operaia Cristiana), deciso a far fronte all'incombente e drammatica impossibilit dei giovani di trovare lavoro dopo gli studi. Il 14 Dicembre 1995, a seguito del meeting a Policoro, in provincia di Matera, dei tre grandi organi della CEI: la Pastorale Giovanile, la Pastorale al lavoro e la Caritas, l'associazione cominci le sue attivit. L'impegno del Policoro e degli animatori di comunit, quello di dare una concreta speranza e un supporto, anche psicologico, a chi, purtroppo, ancora nell'attesa di trovare un posto di lavoro stabile e sicuro, intessendo fitti rapporti fra i giovani aderenti e gli enti pubblici e privati operanti sul territorio. indiscutibile il carattere religioso del Progetto: essendo una creatura di Associazioni che fanno

quando al risveglio cominciava a scaldare la voce. Il libro il resoconto dettagliato della vita del cantautore, descritto come una personalit dai grandi contrasti: umile di origini, ma approdato, da autodidatta, alla nobilt dell'arte; completamente dedito al proprio lavoro ma sempre presente nel suo ruolo di genitore; schivo, difficilmente malleabile, ma allo stesso tempo allegro e gioioso. Il racconto della Chianese il risultato delle testimonianze e delle collaborazioni, oltre che di Muti, anche di De Simone, Ranieri, Carosone, artisti che Bruni apprezzava, cos come stimati erano Battisti, Edith Piaf e Frank Sinatra, da lui definito, non senza una punta di ironia, il Bruni americano. L'autrice ha poi reso nota l'iniziativa del Comune di Roma di intitolare il Viale delle Terme di Caracalla allavoce di Napoli. Cos lo chiam Eduardo e cos Sergio Bruni universalmente conosciuto. Questo libro un atto d'amore per mio padre e per Napoli, conclude la figlia, rimarcando il suo affetto per l'artista e l'uomo citato con orgoglio ogni qualvolta che si parla della citt partenopea e del suo riscatto. Teresa Caporale

capo alla Chiesa Romana, esso anche un valido veicolo di informazione evangelica. D'altra parte, il libero arbitrio una delle grandi concessioni del cattolicesimo, ragion per cui chiunque, sia egli ateo o cattolico o evangelico, pu trovare un valido sostegno nell'aprire una piccola attivit commerciale, nella redazione di un curriculum vitae, o anche nell'apprendere informazioni, scambi di idee e contatti col mondo del lavoro. Dunque presso la Casa dell'Umana Accoglienza il Progetto stato ufficialmente presentato alla comunit acerrana. I volontari hanno spiegato che per tutto il mese di Gennaio sar possibile compilare un questionario anonimo reperibile presso le parrocchie locali con il fine di carpire quali siano gli interessi attuali di disoccupati e sottoccupati. A Febbraio, poi, si verr a conoscenza degli orari di apertura di speciali sportelli e di attivit ed eventi organizzati dagli animatori di comunit. In tempi di crisi come quelli attuali, sempre dolce alle orecchie sentirsi dire che non esistono formule magiche per il lavoro. Occorre investire nel cuore e nell'intelligenza delle persone! Marilena Laudando

ilcaffecorr@gmail.com

Il doppio volto de L'infame


uardare in faccia la realt senza aver paura di dire le cose come stanno! Questo il senso de L'infame, monologo scritto e diretto dal regista Giovanni Meola, magistralmente interpretato dall'attore Luigi Credendino, portato in scena al Rostocco di Acerra. L'opera, pluripremiata nel corso degli anni, la confessione ad un magistrato del pentito Luigi Della Bona, detto Mazza 'e scopa, un pesce piccolo della Camorra locale che, ad un certo punto, tradisce il clan d'origine per passare a quello rivale perch, come egli stesso dir nella sua deposizione: Uno, poi, certi conti in tasca se li fa!. In

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Primarie Acerrane
l'infamia, gli porta via anche l'altro fratello, quello buono, che non ha mai avuto a che fare con questa vita, quello con la manina piccola che fa il fornaio, verso cui nutre un profondo affetto ed un innato senso di protezione. Viene naturale chiedersi, allora, quale sia, nella societ odierna, il ruolo dell'infame e quale significato vada attribuito al termine. Realizzato in collaborazione con Libera, questo dramma fa luce su un mondo violento, che spesso non risparmia neppure gli innocenti e che l'attore ha saputo offrire al pubblico con straordinaria intensit. Angelo Maria Castaldo il 16 Ottobre del Acerra,primarie. 2005 quando, ad fanno il loro esordio le elezioni Ad esportare questo sistema di democrazia diretta per la scelta dei candidati la coalizione di centrosinistra: l'Unione. Il principio di base delle primarie quella di allargare la base elettorale di una coalizione chiamando a partecipare alla scelta del nome da presentare, non solo gli iscritti ad un partito, ma anche gli elettori ed i simpatizzanti. Una nuova forma di legittimazione delle scelte dei partiti di fronte all'elettorato. Il successo di questo nuovo sistema notevole, infatti sono pi di quattro milioni gli elettori che si recano alle urne per esprimere il proprio parere sulla scelta da fare. Dopo l'esordio incoraggiante, sempre il centrosinistra decide di usare le primarie anche per la scelta dei candidati Sindaco, Presidenti di Provincia e per quelli di Regione, insomma, per tutte le cariche per cui prevista l'elezione diretta. Il successo di queste elezioni sempre pi forte, infatti non solo netto l'aumento della partecipazione numerica, ma solo grazie all'ausilio delle primarie che riescono ad emergere persone fuori dai giochi del potere come: Nichi Vendola, Rita Borsellino, Giuliano Pisapia e Massimo Zedda. Inoltre, a detta di molti esperti, chi vince le primarie sempre avvantaggiato nelle elezioni, per motivi prevalentemente mediatici. Ma a mio avviso il pi grande vantaggio delle primarie quello di garantire una vera forma di democrazia diretta agli elettori, che possono finalmente scegliere il candidato Sindaco che vogliono. Un modo per evitare il solito ricatto della partitocrazia che impone ai suoi elettori la scelta tra la minestra ed il salto dalla finestra. Insomma un'arma in mano all'elettore che pu iniziare a dire la sua gi prima delle elezioni. Certo, fino ad oggi le primarie in Italia non sono state tutte rose e fiori, ci sono state delle distorsioni rispetto al normale svolgimento, basti pensare al caso napoletano che solo pochi mesi fa port ad uno scandalo nazionale. Ma una cosa certa, nonostante tutte le possibili difficolt che ha avuto il sistema, i vantaggi sono pi degli svantaggi, ed per questo che spero che il sistema faccia il suo esordio anche ad Acerra. Un sistema che potrebbe dare la possibilit, finalmente, agli acerrani di interagire sulle scelte dei candidati a Sindaco, un modo per entrare finalmente nelle stanze dei partiti e dire la propria. Un nuova frontiera che potrebbe essere, quindi, il preludio per il vero e tanto atteso cambiamento, per un rinnovamento e l'inizio di un rinascimento della citt. Andrea Luigi Mennitto

un'alternanza di stati d'animo ed emozioni che in alcuni momenti, ricchi di intensit e di pathos drammatico, sfiorano quasi l'allucinazione, il protagonista racconta il suo rapporto con la criminalit organizzata. Tutto parte da una necessit, che trasforma i ragazzi che non hanno nulla da fare in killer spietati, situazione legata anche alla mancanza di luoghi di aggregazione, che fanno della Camorra l'unica valida alternativa ad una vita altrimenti vuota. Ed in questa circostanza che nascono anche i soprannomi che, in quel mondo, servono ad identificare, ad essere qualcuno. Tuttavia, per il pro-

tagonista non c' la gloria auspicata dal padre, anch'egli affiliato alla malavita, che avrebbe desiderato per il figlio un futuro da boss perch come ogni buon padre di famiglia vuole che il figlio faccia pi strada di lui!. Ma il giovane non ha questa vocazione, egli vuole solo fumare, ed il suo ruolo all'interno del gruppo era quello di far stare bene gli altri. La sua fragilit risulter evidente nel momento in cui, dopo aver gi subito una vendetta trasversale che gli ha portato via padre, madre, un fratello, la sorella e persino il cane, lo spietato mondo che egli ha tradito, e verso cui si macchiato del peggior crimine che possa esistere, ovvero

Natale in Casa Pulcinella


Lo show di Carmine Coppola al Castello Baronale
Il ricorrente evento, che dal 2001 si l ricorrente evento, che ormai dal 2001 si tiene ogni anno nella Galleria tiene ogni anno nella Galleria del del Museo di Pulcinella, tradizione Museo di Pulcinella, ormai radicata, che saluta il vecchio radicata che saluta anno attraverso evocazioni di personaggi partenopei quali: Antonio Petito, Raffaele Viviani e Tot. Tutti pilastri portanti che hanno segnato la cultura teatrale e musicale della bella Napoli. Quest'anno, proNapoli. Quest'anno tagonista indiscusso stato Giuseppe C o r u l l ocommediografoo g rscenegCorullo, , c o m m e d i e a f o e sceneggiatore napoletano, autore, in giatore napoletano, autore, collaborazione con Sergio Bruni, della canzone O' schiaffier, nonch Direttore di due riviste: Ribalta e 6&22. La scelta di ricordare Corullo e la sua arte nasce da Carmine Coppola, che il 30 Dicembre scorso, con maestria, ha offerto una rivisitazione dei versi

dell'artista, proponendo uno spettacolo interessante, all'insegna della genialit e dell'esclusivit, cara al popolo napoletano. Con i due gerundi Musicando e Poetando, scelti come titolo della rappresentazione, lo spettatore viene catapultato immediatamente in un dinamico dualismo; tra poesie e musiche, non a caso, si colora il quadro del folklore partenopeo. La prima parte della manifestazione ha visto protagonista l'Erede della Maschera, accompagnato dalla canzone classica napoletana, regalataci da Luca Allocca e dalla sua chitarra. Non poteva mancare un dovuto riferimento a Pulcinella, maschera nostrana. Coppola sente nella sua interpretazione, fedele e al tempo stesso originale, della lirica

Chiagne Pulcinella, un'orgogliosa commozione; difatti da quarantadue anni il Pulcinella ufficiale. La maschera, dal naso appuntito e l'atteggiamento goffo, popolano e grossolano, gli stata conferita nel 1980 da Gianni Crosio, suo predecessore, mentre la consacrazione arriva in seguito ad un incontro col grande Eduardo De Filippo che, nel 1984, lo nomina Pulcinella di Napoli con una simbolica e rappresentativa firma sulla tanto onorata Maschera. Fondatore del Gruppo Storico del Teatro San Carlino, il cui nome ispirato all'omonimo teatro di corte all'interno di Palazzo Reale a Napoli, esistente dal 1740 e demolito circa un Secolo dopo, Coppola, nelle sue perfomance, accompagnato da

validi elementi quali Marco Spinosa, Barbara de Luca, Luca Tizzano e Ciro Gaglione, ed in scena nel nostro Museo di Pulcinella, organizzando spettacoli destinati ad un pubblico scolastico, per invogliare e avvicinare anche i pi piccoli al mondo della tradizione napoletana. Martina Di Martino

Il re dello swing Made in Acerra


ispolverando nel libro delle memorie storiche dei personaggi illustri che hanno, in qualche modo, dei legami con la nostra citt, si ritrova un tale Raffaele Martire. Il nome non dir molto, ma se si parla di Ralph Marterie, le cose cambiano. Eh gi, perch dietro quest'ultimo, una delle star dello swing americano degli anni Cinquanta, si cela proprio il nostro succitato concittadino. Figlio di un musicista della Civic Opera Orchestra, il nostro Ralph, trombettista, emigr a Chicago negli anni

Venti, insieme ai genitori, e l mise su una band con cui pubblic ventisei dischi e tenne centinaia di concerti. Assunto nell'orchestra di Radio Nbc, durante il secondo conflitto mondiale, fu chiamato a dirigere la banda musicale della Marina Militare Statunitense; nel 1951, dopo un contratto con la casa discografica Mercury, fond il suo gruppo. Tra i suoi brani pi noti si ricordano: la cover di Caravan; Pretender, con cui vinse il suo secondo disco d'oro e una versione particolarissima

del grande successo di Renato Carosone, Torero. Mor di infarto nel 1978, di ritorno da una tourne. Nonostante fosse molto seguito negli States, Marterie era pressoch sconosciuto nella citt d'origine, pare per un errore di trascrizione dell'anagrafe americana, che riportava come citt di nascita Acella, anzich Acerra. Tutto ci fino a quando, qualche tempo fa, la creazione di una pagina Facebook dedicata alla storia locale, non ha contribuito alla sua scoperta, avvenuta in modo del

tutto casuale. Sembra infatti che uno dei fondatori della pagina, ricercando sul web immagini della citt di Pulcinella, not la foto di questo musicista. Dalle successive indagini, presso l'Archivio Vescovile stato ritrovato proprio il certificato di nascita di Martire Marterie. Una pura coincidenza ha dunque restituito alla sua terra d'origine un figlio dimenticato, anzi, forse sarebbe meglio dire sconosciuto. Francesca Esposito

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Gennaio 2012

Soq...quadri da Mostra
resso il Complesso ex Tabacchificio Centola di Pontecagnano Faiano, si svolta la mostra Lo stato dell'Arte/Regione Campania Iniziativa promossa dal Padiglione Italia alla Cinquantaquattresima Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia 2011. L'esposizione lascia uno strascico di polemiche, in quanto stata giudicata di basso livello dagli esperti. In effetti, gi Vittorio Sgarbi, ideatore e curatore dell'evento, nella sua introduzione, dopo aver affermato che la presenza a Pontecagnano equivalente a quella di Venezia, e talvolta ha pi motivato titolo per considerazioni estetiche che prescindono dalle indicazioni di un nome di <risonanza> eletto a patrono, come accade nella citt lagunare, ha in seguito sottolineato che una commissione ha proposto gli artisti che io ho osservato e selezionato con grande interesse; tuttavia vari nominativi non rientravano nella mia visione dell'arte <buona>, ma erano da considerarsi un superamento del personalismo nelle scelte. Ci a dir poco opinabile! A ben vedere, la qualit delle opere scelte lascia molto a desiderare, sia per originalit, sia per stile; inoltre, l'elenco dei <prescelti> cresciuto a causa di continue indicazioni di artisti non presenti nel gruppo iniziale. Anche il Sindaco di Pontecagnano, Ernesto Sica, soddisfatto per aver accentrato l'attenzione sulla sua citt, ha delle responsabilit, avendo <suggerito> nomi locali, decisamente di livello mediocre. L'idea originale di Sgarbi era veramente valida; prevedeva che la suddetta commissione agisse da supporto per la segnalazione di tutti quegli artisti che, dopo essere stati da lui osservati e selezionati, fossero di diritto inseriti nell'elenco; ma le pressioni reiterate e l'ingerenza di chi, operando a Salerno, poteva esercitare un certo potere, hanno permesso di <deformare> e dilatare il numero dei concorrenti, in modo tale che ogni giorno la lista cambiava ed alcuni erano immessi persino dopo la presentazione alla stampa. Non si pu, quindi, ancora una volta non criticare quella perenne voglia di <esserci> comunque ed ovunque si realizzi qualche evento di maggiore risonanza, pur non avendo i requisiti. Ma l'esserci stato in molti casi, la constatazione della scarsa qualit dell'opera. In effetti, per loro sarebbe stato preferibile non esserci e non fare una magra figura. Una notazione importante da fare che in molti si sono <lanciati> ad esaltare la mostra (spesso anche senza averne le reali competenze e le dovute capacit...) e lo stesso hanno fatto con alcuni artisti, guarda caso, proprio con i salernitani!!! Carlo Roberto Sciascia

L'Inferno
erti filosofi, che non credevano alle storie degli inferi, volevano che il popolino fosse tenuto a freno per mezzo di queste credenze. Cos Timeo di Locri, cos lo storico politico Polibio, che scrisse: L'inferno, inutile ai savi, necessario all'insensata plebe. La teologia giudaica del Pentateuco non parl mai dell'inferno; gli Ebrei non furono mai tenuti a credere in una vita futura. Gli uomini erano immersi in questo caos di contraddizioni e incertezze, quando venne Ges e conferm l'antica teoria che poi divenne la base del Cristianesimo: annunci un Regno dei giusti che sarebbe venuto, e un Inferno che non avrebbe mai avuto fine. Disse chiaramente a Cafarnaum, in Galilea: Chiunque chiama raca un suo fratello sar condannato dal sinedrio; ma chi lo chiamer pazzo sar condannato alla gehenei eimom, gehenna del fuoco. Questo dimostra due cose: primo, che Ges non voleva ci scambiassimo ingiurie, perch lui solo aveva il diritto, come maestro, di chiamare i prevaricatori farisei, razza di vipere; secondo, che chi ingiuria il prossimo merita l'inferno,

perch la gehenna di Ennom era una valle dove si bruciavano le vittime a Moloch, e questa locuzione serv a Ges per indicare il fuoco infernale. Egli disse ancora: Se qualcuno far scandalo ai poveri di spirito che credono in me, meglio sarebbe mettergli al collo una ruota da mulino e gettarlo in mare. E se la tua mano d scandalo, tagliala; meglio per te entrare monco nella Vita, piuttosto che andare nella gehenna del fuoco inestinguibile, dove il verme non muore e il fuoco non finisce mai. E se il tuo piede d scandalo, tagliati il piede; perch meglio entrare zoppo nella Vita, piuttosto che esser gettato con tutti e due i piedi nella gehenna inestinguibile, dove il verme non muore e il fuoco non finisce mai. E se il tuo occhio d scandalo, strappalo: meglio entrare senza occhio nel Regno di Dio, che esser gettato con tutti e due gli occhi nella gehenna del fuoco, dove il verme non muore e il fuoco non finisce mai. Ciascuno sar salato col fuoco, e ogni vittima sar salata col sale. Il sale utile; ch se il sale perde il suo gusto, come salerete voi? Avete in voi il sale, conservate la

pace fra voi. E disse ancora, sulla via di Gerusalemme: Quando il padre di famiglia sar entrato e avr chiuso la porta, resterete fuori e picchierete dicendo: <Maestro, apriteci>. Ed egli, rispondendo, dir: <Nescio vos, di dove venite?>. E allora comincerete a dire: <Abbiamo mangiato bevuto con te, e hai insegnato sui crocicchi>. Ed egli risponder: <Nescio vos, di dove venite? Fabbri di iniquit>. E ci sar pianto e stridor di denti, quando vedrete Abramo, Isacco, Giacobbe, e i profeti, e voi resterete fuori. Nonostante queste dichiarazioni, Origene e alcuni altri non hanno creduto all'eternit delle pene. Neanche i Sociniani ci credono. I Luterani e i Calvinisti, per quanto siano anch'essi fuori del seno della Santa Chiesa, ammettono un inferno senza limiti. Per illustrare questo passo far un'esortazione ai filosofi che negano l'inferno: Signori, noi non dobbiamo passare la nostra vita con Cicerone, Attico, Catone, Marco Aurelio, Epiteto, Cartesio, Newton o Locke, con lo scrupoloso Bayle, che era cos al di sopra della fortuna, n col virtuoso incredulo Spinoza, il

quale, non possedendo nulla, restitu ai figli del gran pensionario De Witt i trecento fiorini a cui gli olandesi mangiarono il cuore, bench non avessero niente da guadagnarci. Quelli con cui abbiamo a che fare in questa vita non sono come Des Barreaux, che pagava di tasca sua agli interessati una causa della quale aveva lasciato scadere i termini. N tutte le donne sono come Nino de Lenclos, che conservava religiosamente i depositi, mentre grandi personaggi fingono di non ricordarsene. Signori miei, non tutto il mondo fatto di filosofi onesti. Abbiamo a che fare con una quantit di birbanti che non hanno mai meditato su niente, con una folla di bruti, ubriaconi, ladri. Predicate pure che l'inferno non esiste e che l'anima mortale. Per parte mia, imiter quel curato di campagna che, essendo stato vergognosamente derubato del suo gregge, disse dal pulpito: <Davvero non so come sia venuto in mente a Ges Cristo di morire per canaglie come voi>. Aurelio Paradiso

I Caporale di Salvatore Nuzzo I Fossili di Valentina Corsuto


pere in maiolica, pastello, terracotta, matita e carboncino attraverso le quali l'artista Salvatore Nuzzo ricostruisce la figura del nostro illustre concittadino Gaetano Caporale, nella sua personale esposta presso la Biblioteca Comunale. All'inaugurazione erano presenti: il Dott. Eustachio Paolicelli, Presidente del Centro di Cultura Acerra Nostra, il Dott. Tommaso Esposito, appassionato di storia e tradizioni locali, e il critico della Reggia di Caserta Carlo Roberto Sciascia. Caporale stato lo storico pi importante della citt, egli ha all'attivo oltre cinquanta pubblicazioni su temi diversi, ma solo quattro/cinque solo le pi note ha affermato Paolicelli eppure a lui hanno fatto riferimento tutti gli acerrani che parlano di Acerra!. Ha proseguito l'ex Sindaco Esposito che ha dichiarato: Credo che Gaetano Caporale non abbia mai fatto il medico, semplicemente perch non gli piaceva; lo dimostra il fatto che ha scritto di tutto tranne che di Medicina, e, laddove ne ha parlato,

lo ha fatto solo per i suoi calcoli statistici. Ad esempio, quando parla delle acque termali di Suessola, cita le malattie guarite grazie ai bagni presso le fonti nostrane, ma le elenca in modo distaccato e solo per riportare quante persone ne hanno tratto beneficio. Ha spostato l'attenzione sull'artista il critico d'arte Sciascia, che ha sottolineato la straordinaria capacit di Salvatore Nuzzo di cogliere il valore della persona, reso attraverso il volto severo e gli occhi pensierosi, uno sguardo accigliato che non si limita a guardare le cose in modo superficiale, ma va alla ricerca di elementi atti a dimostrare una teoria superiore, che va oltre la realt sensibile. Le opere restituiscono il dialogo intimo dello storico con il mondo circostante. Ancora una volta Nuzzo ha cercato di valorizzare la propria terra, attraverso lavori su personaggi illustri locali, e ci importante in un periodo in cui si perso l'interesse per le proprie radici. Teresa Caporale

uasi un Secolo fa Le Corbusier, noto urbanista, scriveva: Questi frammenti di elementi naturali, pezzetti di pietra, fossili, schegge di legno, cose martorizzate dagli elementi, raccattate lungo il bordo del mare [], che esprimono leggi fisiche, l'usura, l'erosione, lo scoppio... non solo hanno qualit scultoree, ma anche uno straordinario potenziale poetico. E pare che Valentina Corsuto sia stata guidata dalla stessa ispirazione dell'architetto svizzero, allestendo una mostra dal titolo emblematico, Fossili. Le opere della giovane artista sono state esposte dal 20 al 30 Dicembre, al Teatro Rostocco. Valentina Corsuto ha gi alle spalle un bagaglio non indifferente di esperienze: diplomata all'Istituto d'Arte Bruno Munari, laureanda all'Accademia di Belle Arti a Napoli, nel 2008 collabora con Teresa Margolles e dal 2010 con Art/Beat. La sua prima mostra fu dedicata proprio all'artista milanese Munari. Oggi Valentina preferisce una pittura tendenzialmente di ispirazione caravaggesca e sur-

realista; la sua ecletticit non si sofferma all'astrattezza e al classicismo dei dipinti, anzi, abbraccia tutte le altre arti figurative, fino a coinvolgere anche la scultura e la scenografia. Assolutamente originali i separ realizzati interamente a mano, tenui e delicati i disegni ottenuti con i colori a pastello. La suggestione , per, forte e vibrante nel preciso istante in cui ci si accorge di essere accompagnati dalla celestiale musica di Einaudi con I giorni, che sembra far luce su di un piccolo capolavoro, allestito con evidente meticolosit: rami secchi, sospesi, quasi bruciati dal sole, come dei fossili, i cui colori si confondono con quelli artificiali delle luci. La Corsuto ha voluto creare opere che restassero quasi cristallizzate, ma che, al tempo stesso, registrassero il cambiamento sensibile, i graffi del vento e i mutamenti di quel che verr di un mondo che oggi martoriato e violentato dalle aberranti scelte degli uomini. Marilena Laudando

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