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Prestazioni e somme che non concorrono a formare il reddito Sono esclusi dal reddito, oltre alle indennit, ai rimborsi

spese e ai compensi in natura gi indicati nelle rispettive voci: i contributi previdenziali e assistenziali versati dal datore di lavoro o dal dip endente in base a norme di legge; e i contributi di assistenza sanitaria versati dagli stessi ad enti o casse aventi solo fine assistenziale in base a disposizi oni di contratto, accordo o regolamento aziendale, per un importo complessivo no n superiore a 3.615, 20 (anche relativamente ai contributi versati dagli ex lavo ratori alle casse di assistenza sanitaria istituite da appositi accordi colletti vi R.M. 11.7.2008, N. 293/E). Per il calcolo di tale limite rilevano anche i con tributi versati ai sensi dell art. 10, co. 1, lett. e-ter), DPR 917/1986. Tuttavia , fino all entrata in vigore del D.M. Salute previsto da quest ultimo articolo era p rorogata l efficacia dell art.1, co. 399, Legge 296/2006 (art. 51, co. 2, lett. a), DPR 917/1986 come modific. dall art. 1, co. 197-199, Legge 244/2007 Finanziaria 20 08); i contributi previdenziali ed assistenziali versati dal datore di lavoro o dal di pendente per obbligo di legge (sono esclusi i contributi versati dai dirigenti d i aziende industriali in pensione al F.A.S.I. sia per la quota a carico degli st essi sia per quella a carico dell azienda: tali contributi concorrono alla formazi one del reddito); i compendi reversibili di cui all art. 5, co. 1, lett. b) ed f), DPR 917/1986; l utilizzazione di opere e servizi per finalit di educazione, istruzione, assistenza sociale e sanitaria o culto da parte dei dipendenti e loro familiari; le somme erogate dal datore di lavoro alla generalit o a categorie di dipendenti p er la frequenza di asili nido e colonie climatiche a favore dei familiari a cari co o per borse di studio a favore di questi ultimi (dall 1.1.2000). Rientrano tra queste somme anche i rimborsi erogati da una societ residente appartenente ad una multinazionale a propri dipendenti esteri trasferiti in Italia per le spese sos tenute per la formazione scolastica dei propri figli; le somministrazioni di vitto e alloggio da parte del datore di lavoro e quelle ne lle mense aziendali ed interaziendali anche se gestite da terzi e le prestazioni di trasporto collettivo, per tutte le singole categorie di dipendenti, anche se affidate a terzi, ivi comprese quelle rese a mezzo di convenzioni con ristorant i. Dall 1.1.1998 non concorrono alla formazione del reddito se di importo giornali ero fino a 5,29 (pertanto, la quota da assoggettare a ritenute previdenziali e f iscali, gravata degli oneri accessori a carico dal datore di lavoro per previden za ed Irap, pari alla differenza tra il valore del buono assegnato e 5,29 vedi C .M. Ec. Fin 24.5.2006, n. 24 per il trattamento dei buoni pasto assegnati a dipe ndenti pubblici); stesso trattamento si applica alle convenzioni con pubblici es ercizi. Se l orario di lavoro non prevede una pausa pranzo, i buoni pasto non conc retizzano una prestazione sostitutiva del servizio di vitto e concorrono, quali compensi in natura, alla formazione del reddito di lavoro dipendente e alla base imponibile contributiva. Anche i lavoratori part-time, il cui orario di lavoro non preveda la pausa pranzo, possono fruire dei buoni pasto in base alla norma d ell art. 51, co. 2 , lett. c), DPR 917/1986. Il DPCM 18.11.2005 fissa nuove regole in merito ad emissione e utilizzo dei buoni pasto; non concorre alla formazione del reddito se effettuata mediante mense aziendali o interaziendali e, dall 1.1.1998, anche se effettuata direttamente dal datore di l

avoro senza mense (es. pasti ai camerieri di ristoranti). La somministrazione di pasti ai dipendenti mediante apposite card elettroniche assimilabile al servizi o di mensa aziendale; l indennit sostitutiva di mensa dall 1.1.1998 non concorre alla formazione del reddito se di importo giornaliero fino a 5,29 e se corrisposta ad addetti a cantieri ed ili, ad altre strutture lavorative temporanee o ad altre unit produttive ubicate in zone dove mancano strutture o servizi di ristorazione. Tale indennit non conco rre a formare il reddito di lavoro dipendente e, quindi, non soggetta a tassazio ne, fino all importo giornaliero di 5,29 se ricorrono contemporaneamente le seguen ti condizioni: a) il dipendente deve avere un orario di lavoro che comporti la p ausa per il vitto e deve essere addetto stabilmente ad un unit produttiva intesa co me sede di lavoro, l unit produttiva deve essere ubicata in un luogo che, in relazi one al periodo di pausa concesso per il pasto, non permette al dipendente di rec arsi, senza mezzi di trasporto, al pi vicino luogo di ristorazione per l utilizzo d i buoni pasto. le somme trattenute al dipendente per oneri deducibili di cui all art. 10, DPR 917/ 1986, e le erogazioni effettuate dal datore di lavoro, in base a contratti colle ttivi, accordi e regolamenti aziendali a fronte di spese sanitarie di cui all art. 10, co. 1, lett. b), DPR 917/1986. Il datore di lavoro deve attestare tali impo rti; le mance percepite dai croupier nella misura del 25% dell ammontare annuo; le quote di retribuzione derivanti dall esercizio della facolt, da parte del lavorat ore, di rinuncia all accredito contributivo presso l assicurazione generale obbligat oria per invalidit, vecchiaia e superstiti di lavoratori dipendenti o presso form e sostitutive, per il periodo successivo alla prima scadenza utile per il pensio namento di anzianit, dopo aver maturato i requisiti minimi (disposizione aggiunta dalla Legge 23.8.2004, n. 243 in vigore dal 6.10.2004. il D.M. Lavoro e politic he sociali 6.10.2004, di attuazione della legge citata, prevede l esenzione da IRP EF dell importo dei contributi non versati dal datore di lavoro che lo stesso deve corrispondere al lavoratore entro il mese successivo al periodo di paga cui gli stessi si riferiscono); le somme a favore delle vittime di attentati terroristici all estero sono esenti da IRPEF di cui all art. 4., Legge 20.10.1990, n. 302 e l assegno vitalizio di cui all a rt. 2, Legge 23.1.1998, n. 407 e succ. modif. concesse alle famiglie delle vitti me civili italiane degli attentati avvenuti a Nassiriya il 12.11.2003 e ad Istan bul il 15.11.2003 (art. 1, D.Lgs. 28.11.2003, n. 337, conv. con modif. dalla Leg ge 24.12.2003, n. 369)

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