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Dott.

Filippo Mittino

Come cambiata nellepoca moderna limmagine delladolescente e della sua famiglia

Il quadro dunque quello di una cultura affettiva della famiglia contemporanea tendenzialmente democratica al suo interno, e invece barricata e difesa nei confronti di un esterno rappresentato come infido e pericoloso, inquinato da veleni che minacciano la salute il benessere dei figli non appena varchino le soglie del protettivo universo famigliare (Charmet, Riva, 2001; pag.23).

A mio parere una fase di mutazione. Altrettanto fondamentale per ladolescente quanto la nascita e i primi quindici giorni di vita per il neonato. La nascita una mutazione che permette il passaggio dal feto al neonato e il suo adattamento allaria e alla digestione. Ladolescente subisce una trasformazione di cui non pu dire nulla. Egli stesso, per gli adulti, oggetto di interrogativi, che da parte dei genitori, sono carichi dangoscia o pieni dindulgenza. Lo stato adolescenziale si prolunga in funzione delle proiezioni che i giovani ricevono dagli adulti e in funzione dei limiti di esplorazione che la societ impone loro. Gli adulti servono per aiutare un giovane ad affrontare le responsabilit e non essere ci che si definisce un eterno adolescente (Dolto, 1990; pag. 7-8 ).

Il senso di colpa

Il senso di inadeguatezza

Ha assunto una funzione di ponte tra famiglia e societ, anticamente svolta dal padre. Spesso enfatizzano il desiderio del figlio, gi da quando piccoli, di socializzare con altri bambini piuttosto che rimanere da solo o con i nonni. La nuova madre solitamente ha anche acquisito il ruolo sociale di lavoratrice, questo la porta ad organizzare precoci e prolungate separazioni dal figlio.
In adolescenza il dialogo con la madre pu interrompersi, causando in lei sensi di colpa che possono portarla a mettere in discussione il suo ruolo sociale. La difficolt sta nel saper tollerare queste frustrazioni mantenendo il proprio ruolo sociale che nel tempo diverr un modello per il figlio.

I ragazzi che producono cultura creano senza sosta, lavorando in uno spazio mentale profondo, pi vicino al corpo, al desiderio e agli affetti che alla mente razionale. Il loro linguaggio, di conseguenza, poco razionale ma saturo di significati affettivi, erotici ed aggressivi; per tale motivo essi preferiscono comunicare i propri messaggi con la danza, labbigliamento, la musica e la pittura. Il linguaggio verbale utilizzato pi per le sue possibilit espressive che per quelle esplicative: perci ricco dironia, sarcasmo, di toni forti ed pi vicino alla poesia che al saggio erudito (Miscioscia, 1999; pag. 30)
La cultura giovanile consente di comunicare a s stessi e agli altri stati danimo, un oggetto transizionale che mette in contatto dentro e fuori La cultura giovanile trasforma trasforma sentimenti di inadeguatezza ed angoscia in messaggi culturali permettendo al ragazzo di gestirli meglio e di orientarsi in essi. La cultura giovanile permette di coltivare una vasta gamma di esperienze: un s maschile, femminile o infantile che verr integrato nella propria identit adulta. Alladolescente rimane larduo compito di integrare la cultura famigliare e quella del suo gruppo dappartenenza.

Maddalena (14 anni) si procurata un abito e degli accessori riconducibili a quelli indossati a fine ottocento dalle signore a passeggio, persino un ombrellino da solo, per abbinato a degli scarponi da marine pronto allo sbarco e da una gonnellina cortissima dalla quale affiora una mutandina col bordo di pizzo rosa. Massimo (16 anni) ha stirato i capelli ed riuscito a costringerli in una frangia che gli ricopre locchi sinistro mentre laltro bordato da una sfumatura nerastra e da una macchiolina bianca che mima una lacrima che scende. La t-shirt nera ha impresso un lugubre paesaggio cimiteriale su cui aleggia una nebbiolina tristissima: i pantaloni sono ormeggiati allultima sporgenza possibile prima della caduta a terra e nello spazio lasciato libero risaltano i boxer sostenuti da un elastico alto uno spanna che esalta la firma dei due stilisti.
(da Adolescienza, 2010)

I genitori dovrebbero porsi in modo curioso di fronte a questi modi di vestire dimostrando cio di voler conoscere le idee e i pensieri che stanno dietro questo scelte. Questo permetter loro di creare uno spazio di dialogo nel quale poter dare consigli al figlio.

Martina ha quasi 17 anni, bella e intelligente. Ha un notevole successo sia con le amiche che la cercano per confidarsi e organizzare uscite e feste, sia coi ragazzi che non risparmiano sms e messaggi in facebook per dichiarare il loro interesse. Martina tuttavia pare sospettosa nei confronti dellammirazione che le viene mostrata. Sembra aspettarsi che prima o poi ma comunque molto presto tutti si accorgeranno di essersi sbagliati, che sotto e soprattutto dentro la maschera che lei indossa la mattina e poi ritocca con precisione e generosit nel corso di tutta la giornata, non c niente per cui valga la pena di diventare amici e innamorarsi. Cos tanta la cura che Martina impiega per scegliere i vestiti, per addomesticare i capelli, rendere il suo viso luminoso, valorizzandone ogni espressione, quanta la paura di essere smascherata e rivelarsi deludente.
(da Adolescienza, 2010)

Le madri possono vivere in modo conflittuale ladolescenza delle delle figlie o sentirsi in colpa per aver generato una figlia brutta o ancora sentirsi in competizione con la figlia. Il padre ha il compito di creare uno spazio di riflessione su differenze e somiglianze madre-figlia valorizzando i nuovi spazi di autonomia.

Luigi un ragazzo di 20 anni, si definisce ribelle e anticonformista. Ora vorrebbe suggellare il suo sentirsi libero con un tatuaggio che inscriva sulla sua pelle ci che sente nel profondo, come per mettere delle insegne ben chiare e visibili quindi esteriori della sua soggettivit pi intima. Come se fosse un gioco tra dentro e fuori, uniscrizione sulla pelle per sempre, una nuova identificazione, come un nome ma che questa volta si possa scegliere ere da s, al di l dei propri genitori. Sabrina una ragazza di 16 anni, va male a scuola, porta con s vissuti di inadeguatezza nelle relazioni interpersonali e di solitudine. Spesso si sente usato o lei ad usare gli altri. in questo momento che a Sabrina capita di farsi un piercing alla lingua. Non lo ha pensato o programmato, si trova un giorno nelle vicinanze di un negozio di tatuaggi e piercing insieme alle sue amiche e la decisione avviene quasi per gioco, una sorta di scommessa sul coraggio del trasgredire e cos appropriarsi di un simbolo di sovversione, segno della propria femminilit cos ostentata e temuta.
(da Adolescienza, 2010)

I genitori solitamente temono il giudizio degli altri (parenti, amici) rispetto a queste manipolazioni del corpo. Dovrebbero per riuscire ad intavolare un discorso con il figlio per poter dare senso ai gesti e alle esperienze che lui fa con il corpo.

Margherita stavolta lha fatta grossa per non lo sa. La borsa del pomeriggio rimasta aperta sul letto invitando cos sua madre, che non ha potuto resistere alla tentazione, a buttarci dentro unocchiatina. Il caos governa sovrano e c dentro di tutto: cosmetici rotti, scontrini, cartacce, pupazzetti e articoli vari ricoperti dal tabacco fuoriuscito da un pacchetto di sigarette finito, da solo potrebbe gi bastare per ricevere una punizione esemplare. Come se non bastasse compaiono allimprovviso dei piccoli tubicini bianchi di carta sparsi qua e l, molto molto simili a dei filtrini, insieme ad un impalpabile e striminzito pezzetto di carta velina, molto molto simile ad una cartina. La mamma di Margherita sconvolta, non sa come comportarsi e che significato attribuire agli oggetti repertati allinterno dellinnocente borsa a righe colorate che lei stessa le aveva regalato qualche settimana prima per il suo sedicesimo compleanno.
(da Adolescienza, 2010)

I genitori dovrebbero, oltre ad aprire uno spazio di dialogo su queste tematiche, rilevare gli indicatori di rischio che possono indicare quando si va oltre allidea del rito generazionale. Ad esempio verificare le strategie di soluzione dei conflitti o delle sofferenze sperimentate nel processo di crescita.

Ladolescente deve uscire dalla famiglia, lasciare il padre e la madre, ma deve anche saper tornare, riappropriandosi pienamente della propria storia personale e familiare. La capacit del genitore di tollerare il conflitto e la differenziazione, difendendo al tempo stesso la propria individualit e imponendone, anche con forza e severit, il rispetto, pu fare molto per favorire una simile, paradossale, congiunzione. Ma certamente un compito difficile e i genitori sono messi a dura dal processo (Giacobbi, 1998; pag. 116)

Ladolescente e la sua famiglia alle prese con la creazione di un sistema di regole condivise

Condivide il potere legislativo con la moglie e in seguito si confronta con il figlio spiegando ascoltando il loro punto di vista, Non vogliono trasmettere la prepotenza dei valori del passato, Si immedesimano nei figli per comprenderne i loro atteggiamenti, Cerca compromessi con il figlio, Offre suggerimenti ed evita imposizioni.
Le regole hanno una funzione relazionale-strumentale: servono per un mnage familiare pi lineare, altrimenti i vari ingranaggi non si intersecano, per avere una buona fluidit di cose da fare in famiglia, perch altrimenti c il caos (la voce di un padre da Ragazzi sregolati, 2001).

spesso delegata dal marito a dare regole ai figli, sempre in un clima di confronto e di dialogo, Promuovono valori: il rispetto degli altri, aiutando i figli ad identificarsi nellaltro, e la responsabilit aiutandoli a rispettare i propri doveri e i propri impegni.
Le regole assumono una funzione educativa: dei punti di riferimento per il domani, per far si che un domani i ragazzi vivano meglio , sono convinta che al mondo senza regole non si pu vivere, servono a educare, a fare diventare i figli pi forti per quando saranno grandi (la voce di due madri da Ragazzi sregolati, 2001).

Mantengono lequilibrio famigliare; Vedono in esse la possibilit di diventare persone mature e responsabili; Hanno funzione di conquista: il rispetto delle regole fa si che il genitore veda il figlio maturo e responsabile; Si ribellano ad esse quando non sono frutto di una negoziazione oppure quando non vengono spiegate motivazioni sottostanti le regole.
Le regole sono a fin di bene per farmi cresce in maniera cosciente e responsabile. Le regole sono frutto di una tradizione di famiglia; Servono per trasmettere i valori al figlio e come si vive in questo mondo, e questo gli serve molto per crescere; Attraverso il dialogo concordiamo insieme regole non troppo rigide e capendo il perch di tali norme non ci sono conflitti (la voce di alcuni ragazzi da Ragazzi sregolati, 2001).

Il fatto di conoscere ed imparare a gestire le relazioni, anzich le gerarchie di potere o di codice dei comportamenti ammessi e non, diventa oggi lo strumento fondamentale a disposizione dei ragazzi per potersi muovere liberamente in famiglia. La centralit delle relazioni, attorno al quale ruota tutto il funzionamento familiare, fa in modo che il sentimento meno sopportabile e pi temuto dai figlia sia non la colpa, sentimento che un tempo si accompagnava alla paura di una ritorsione da parte delle autorit genitoriali, ma il senso di vergogna associato alla delusione delle aspettative materne e paterne.
(Ragazzi Sregolati, 2001; pag. 65-66)

I compiti evolutivi mostrano come ladolescente sia interessato al futuro e al contempo spaventato da esso; Ladolescente profondamente desideroso di costruire un progetto di vita, anche quando agli occhi delladulto appare annoiato; Ladulto hai il compito di farsi rappresentante della certezza che il futuro delladolescente pensabile e realizzabile, lui a dover far nascere nella mente del ragazzo la speranza.

Cristiani C., (1994), Smetamorfosi. Adolescenza e crescita nei diari dei ragazzi. Baldini&Castoldi, Milano. Cristiani C., (2000), Vita da padri. La nuova famiglia. Storia, culture e affetti del ruolo paterno. Mondadori, Milano. Dolto F., (1990), Adolescenza. Esperienze e proposte per un nuovo dialogo con i giovani tra i 10 e i 16 anni. Mondadori, Milano. Giacobbi S., (1998), Capitan Uncino. Genitori di adolescenti. Franco Angeli, Milano. Lancini M., Turuani L., (2009), Sempre in contatto. Relazioni virtuali in adolescenza. Franco Angeli, Milano. Maggiolini A., (2009), Come cambiano gli adolescenti. Relazione presentata al IV Convegno SullAdolescenza. Nuove normalit, nuove emergenze. Adolescenza, famiglia, societ. Milano, 13-14 novembre. Maggilini A., Riva E., (1999), Adolescenti trasgressivi. Le azioni devianti e le risposte degli adulti. Franco Angeli, Milano. Palmonari A., (2001), Gli adolescenti. Il Mulino, Bologna. Pietropolli Charmet G., (2000), I nuovi adolescenti. Raffaello Cortina, Milano. Pietropolli Charmet G., (a cura di), (2001), Ragazzi sregolati. Regole e castighi in adolescenza. Franco Angeli, Milano. Pietropolli Charmet G., (2008), Fragile e spavaldo. Ritratto delladolescente di oggi. Laterza, Roma-Bari. Pietropolli Charmet G., Riva E., (2001), Adolescenti in crisi genitori in difficolt. Come capire ed aiutare tuo figlio negli anni difficili. Franco Angeli, Milano. Pietropolli Charmet G., Cirillo L., (2010), Adolescienza. Manuale per genitori e figli sullorlo di una crisi di nervi. San Paolo, Torino. Rosci E., (2007), Mamme acrobate. In equilibrio sul filo della vita senza rinunciare alla felicit. Rizzoli, Milano.

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