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Lo status di dialetto e la sua definizione

In conseguenza dell introduzione delle lingue comuni nei repertori linguistici europei, i repertori stessi hanno subito una ristrutturazione. Le restanti variet hanno assunto lo status di dialetto. Il criterio che serve per stabilire le relazioni tra diverse variet dello stesso repertorio sono le condizioni d uso. l unico criterio valido, piuttosto per distinguere una lingua da un dialetto. Una cosa interessante che l affermazione del toscano come lingua comune ha favorito il recupero d identit del dialetto e la nascita di letteratura scritta consapevolmente in dialetto. Prima, chi scriveva ad esempio in volgare siciliano, aveva il toscano solo come un modello ideale e doveva scegliere tra elementi di due sistemi ed eliminare i tratti troppo municipali. Quando invece si cominciato a scrivere direttamente in toscano, i regionalismi non erano pi indesiderati. Lo status di dialetto irreversibile. Questo pu essere contestato dal fatto che i tentativi di farne una lingua sono falliti. Un esempio noto di tale fallimento riguarda il toscano e la cosiddetta riforma manzoniana . Manzoni sosteneva, che l italiano come lingua nazionale rimaneva una lingua scritta e non poteva soddisfare le esigenze del nuovo stato. Voleva creare una lingua nazionale parlata, basata sul parlato dei fiorentini colti. Grande linguista del tempo, Graziadio Isaia Ascoli, ha dimostrato il carattere utopistico della tesi manzoniana. La codificazione del fiorentino trecentesco era un opera anche degli strati sociali colti provvenienti da alte regioni. I tratti fonetici e morfologici, resi normativi, erano ormai diversi dai tratti che il fiorentino parlato aveva mutato o perso. Il dialetto fiorentino parlato dell epoca non era pi la stessa cosa che la base fiorentina dell italiano, quindi non poteva diventare una lingua parlata unitaria. Mentre il manzonismo negava ai dialetti diversi dal toscano il diritto all esistenza, Ascoli dimostrava, che la lingua e dialetti possono coesistere, perch ricoprono diverse sfere della comunicazione. Inoltre, per lui il bilinguismo lingua/dialetto era una condizione privilegiata nell ordine dell intelligenza. Il parlante faceva un continuo lavoro di traduzione dalla lingua in dialetto e viceversa. Per concludere il problema dello status del dialetto possiamo riportare le parole di Coseriu: -dialetto un concetto relazionale e vale solo in riferimento a una lingua storica, -una lingua storica pu essere definita in relazione ai dialetti oppure come un concetto autonomo.

Il criterio sociologico
Fra tutti i sistemi linguistici, sia lingue che dialetti, osserviamo uno scambio di interferenze. Uno di sistemi sempre dominato dall altro, quindi riceve pi interferenze che trasmette. Questo condizionato dagli elementi extralinguistici, quali: -rinforzo visivo: una lingua letta e scritta domina su questa usata solo oralmente; -l ordine dell apprendimento: la lingua appresa per prima domina su quella appresa in seguito; -il coinvolgimento emotivo: la prima lingua appresa quella, di cui l individuo possiede pi padronanza, pi ricca ed espressiva; -l utilit: la lingua, che pu essere utilizzata nella comunicazione verbale legata ad una pi grande motivazione nell apprendimento e peso che avr nel comportamento di un individuo bilingue; -l avanzamento sociale: che la conoscenza di una delle lingue in contatto consente; -la valutazione letteraria e culturale: che viene espressa su ognuna di lingue.

In generale, in ogni comunit linguistica esistono regole condivise sull et dell apprendimento della lingua e dialetto, l estensione del loro uso scritto e parlato, il grado della loro conoscenza e le valutazioni. Ad esempio, fino a qualche generazione fa in Italia, la maggioranza erano gli individui cresicuti nell ambiente dialettofono. Il dialetto era la prima lingua appresa con massimo coinvolgimento emotivo. Ma la lingua italiana era dominante dal rinforzo visivo, dall utilit, dal prestigio letterario e culturale e la possibilit dell avanzamento sociale. Nel bilancio generale, i dialetti sono dominati dalla lingua. Questo elenco ha un valore di larga massima, non distingue tra opinioni e atteggiamenti individuali nei confronti del dialetto. Ad esempio ben noto l imbarazzo che coglie il dialettofono quando e costretto a parlare in italiano a un estraneo o a un autorit, per evitare di essere sanzionato. A volte per ad essere sanzionati sono quelli che non parlano il dialetto. Il dialetto pu essere usato con un intento criptolalico, per non farsi capire dagli estranei. In questo caso il dialetto uno strumento per rafforzare la solidariet interna di una comunit linguistica. Gli esempi si vedevano prima della II Guerra Mondiale nei quartieri operai di Torino o in Olanda e Lussemburgo sotto l occupazione nazista. I giudizi nei confronti di lingue e dialetti conincidono con gli stereotipi nei confronti di altre comunit sociali. Ad esempio il prestigio di variet settentrionali dell italiano riflettono la preminenza socioeconomica del Nord d Italia. In conseguenza la pronuncia meridionale pu provocare delle reazioni negative. Questo non un fenomeno recente. L identificazione di un tipo umano con il suo personaggio sta alla base di creazione dei personaggi fissi nel teatro. Al criterio sociologico possiamo anche attribuire gli sporadici tentativi di attribuire a un dialetto lo status di lingua, nel nome di un passato illustre. Sono dei casi rari, promosse dalle minoranze piccoloo medioborghese che di solito falliscono.

Il criterio dei domini d uso . Il criterio stilistico


Due criteri finora trattati quello dello spazio geografico limitato e quello sociologico si integrano spesso a vicenda. Lo stesso ripete per i due restanti criteri quello dei domini d uso e quello stilistico. Partiamo da un esempio di una ripartizione dei domini d uso tra la lingue e il dialetto nel caso della Fiat negli anni Sessanta. La produzione della Fiat veniva realizzata in dialetto. Si parlava il torinese nelle officine fra operai e tecnici, anche immigrati da altre regioni. Per la lingua utilizzata per determinare prezzi e costi, redigere bilanci, trattare con le organizzazioni sindacali, stipulare i contratti ecc. era l italiano. Vediamo che ogni comunit linguistica riserva l uso delle variet linguistiche a domini ben distinti. Facendo eccezione per lo svizzero tedesco, che riuscito a conquistare domini d uso riservati alla lingua standard (come tecnica, conferenze,mass media), i dialetti in Europa tendono ad essere riservati alla comunicazione privata.

Dialetto e cultura. Dialetto e tradizioni testuali


Dobbiamo dire, che ogni sistema di segni linguistici secondario rispetto al sistema di segni primario. Questi sistemi di segni sono costituiti dalle classificazioni sistematiche che ogni cultura elabora. Lingua e dialetto fanno riferimento a diversi sistemi di segni primari. Diciamo diversi e non superiori o inferiori. Sopratutto negli ultimi anni si notano sistemi di segni primari, ad esempio legati all informatica, comuni a molte lingue nazionali che si avvicinano. Dall altro lato, provocano un crescente allontanamento fra lingue e dialetti. Ad esempio in un testo scritto in piemontese troveremo le parole come complessiva, dimostra , integresse, che sono estranei al dialetto piemontese e solo chi conosce italiano li puo decodificare. 2

Un altra differenza tra lingua e dialetto, accanto a diverse funzioni e domini d uso, sono le diverse tradizioni testuali, connesse con l uso stesso. Passando dal dialetto in lingua (o vice versa) trattando lo stesso argumento, con lo stesso interlocutore, nella stessa situazione comunicativa, si deve non solo sostituire il codice, ma anche rispettare le norme diverse della costruzione del testo. Gli esempi dei testi avete nei fogli, quindi non li citero , ma per riassumere, il passaggio dal dialetto alla lingua dello stesso parlante comporta: y un acquisto di esplicitezza (frasi piu lunghe, lingua richiede uno stile piu elaborato); y una perdita di espressivita (meno emozioni descrtitte, lingua piu impersonale).

Conclusioni
Alla fine, per concludere il discorso, ci poniamo una domanda: se e per quale motivo gli atteggiamenti dei comuni parlanti nei confronti del dialetto sono contraddittori? I criteri intuitivi in percepire il dialetto sono in certi casi simili ai criteri elaborati dai linguisti. Questo riguarda i domini d uso e le tradizioni testuali. Ci sono pero le differenze per quanto riguarda il criterio spaziale e sociologico. Intuitivo La gente intuitivamente circoscrive un dialetto a un dato territorio limitato, la cosa che e vista come la causa dell inferiorita sociale e culturale del dialetto. I comuni parlanti confondono la lingua e la societa . Le valutazioni negative o positive nei confronti dei dati gruppi sociali applicano nella valutazione dei loro dialetti. In conseguenza questi dialetti vengono esaltati o condannati, rispetto al prestigio di una data comunita dei parlanti. Linguistico Per i linguisti il dialetto ha il suo significato storico-culturale come un frutto di vicende extralinguistiche ed ha una posizione giustificata nel repertorio linugistico nazionale. Per i linguisti, la consideraizone dei sistemi linguistici e neutra, non gerarchizzabile secondo i valori extralinguistici.

Spaziale

Sociologico

Ricordiamoci della lettera con cui abbiamo cominciato il discorso. Ha ragione quella insegnante viennese usando il dialetto nella didattica? Ci sono almeno due motivi, per cui non possiamo rispondere a questa domanda. 1. Per primo, non sappiamo che cosa l autrice della lettera intendeva per il dialetto. Probabilmente, piu che un dialetto, era unn tedesco colloquiale con una coloritura dialettale. Sarebbe impossibile dare una lezione di economia interamente in dialetto. 2. Poi non sappiamo il contesto degli enunciati e gli effetti ottenuti. E la situazione comunicativa per condizionare la scelta della varieta del repertorio linguistico. A volte un comportamento linguisticamente anomalo consente al parlante di agire meglio sulla situazione seondo le proprie intenzioni. Per dare una valutazione dell uso del dialetto dobbiamo: y stabilire le modalita dell uso y accertare se le modalita sono appropriate nella situazione comunicativa y verificare se l effetto ottenuto sugli interlocutori corriscponde alle intenzioni del produttore del messaggio. 3

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